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Se Renzi impugna la bandiera europea di Spinelli. EUGENIO SCALFARI*

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Il premier prenda ora l’iniziativa di un’intesa dei Paesi che condividono l’obiettivo e consolidi l’identità di vedute con Mario Draghi.

IL DIBATTITO tuttora vivacemente in corso dopo l’approvazione in Senato della legge Cirinnà sulle unioni civili, era prevedibile: in Parlamento sono presenti numerose posizioni politiche e non più, come accadeva nel Novecento repubblicano, un centro democristiano con una spolverata di piccoli partitini laici, una destra fascistoide molto minoritaria e una sinistra comunista. Ora le posizioni sono molte, la politica è estremamente frazionata non solo in Italia ma in tutta Europa, come ha analizzato con meticolosa completezza Ezio Mauro su queste pagine venerdì scorso.

Non so fino a che punto questo dibattito interessi l’opinione pubblica italiana. Direi che interessa poco, eravamo in vergognoso ritardo rispetto a tutti gli altri Paesi d’Europa e d’America e il risultato ottenuto dal Pd di Renzi rimette finalmente a posto una situazione ormai insostenibile riconoscendole diritti finora ingiustamente ignorati. Renzi ha scelto, dopo qualche tentennamento, la via giusta per vincere con una larga maggioranza di voti: lo stralcio delle adozioni per far passare finalmente la legalizzazione delle coppie di fatto e unioni civili etero e omosessuali. Non poteva far meglio.

La discussione sulla fedeltà è ridicola. È evidente che non toglie assolutamente nulla alle coppie di fatto: la fedeltà c’è o non c’è e non esiste norma di legge che tenga se viene interrotta. Spesso l’interruzione è ignorata dall’altro coniuge o convivente che la subisce e il rapporto di coppia continua inalterato. Oppure è nota e il rapporto s’interrompe. Le coppie di fatto non possono ricorrere al divorzio ma questo è un regalo, si limitano ad informare l’autorità amministrativa che il loro rapporto ha cessato di esistere con le conseguenze amministrative che la cessazione comporta.

L’altro tema di discussione – che impegna soprattutto la sinistra del Pd – è il contributo di Verdini e del suo gruppo alla vittoria renziana. Ma anche questa critica mi sembra priva di fondamento. Se la sinistra ha accettato che Alfano facesse parte della maggioranza di governo, non si vede perché non possa accettare Verdini che è perfino più ragionevole di Alfano. Una nuova destra non populista e non berlusconiana è un tentativo ancora in una fase iniziale che sarebbe da incoraggiare, così come la Dc di Aldo Moro si alleò con i socialisti di Pietro Nenni e poi alcuni anni dopo addirittura con il Pci di Berlinguer, non solo per affrontare in forze tempi assai oscuri (quelli attuali non sono oscuri ma neri come l’inchiostro) ma anche per aiutare la nascita d’una destra moderna alla quale in un futuro auspicabilmente prossimo si fosse contrapposta una sinistra riformatrice. La separazione di Alfano da Forza Italia fu incoraggiata da Monti e da Enrico Letta, la cui tempra democratica di sinistra non è mai stata in discussione.

Dunque il preteso scandalo Verdini, a mio avviso, è inesistente e la discussione è oziosa. Il problema semmai è un altro: è di sinistra il Pd guidato da Renzi? E che cos’è la sinistra del ventunesimo secolo? Nell’Europa e nell’Italia di oggi? Questo dunque dovrebbe essere il tema da discutere. In questo chiassoso e confuso dibattito il termine più ricorrente è stato “famiglia”, soprattutto da chi, dichiarandosi cattolico, avversava ogni riforma che in qualche modo intaccasse la solidità e l’unicità di quella tradizionale istituzione. È certamente vero che tutti noi usiamo il termine famiglia per designare la coppia di uomo e donna che ha celebrato il matrimonio e i figli che ne sono nati, ma quella parola non è appropriata né storicamente né religiosamente.

Storicamente il termine famiglia ha sempre designato non una ma molte più numerose comunità. Nella Roma classica la famiglia si identificava col nome del capo e comprendeva non soltanto i parenti anche lontani ma i “clientes”, le persone che stabilmente lavoravano, i beni materiali che ne componevano il patrimonio, i servitori e gli schiavi. Quella famiglia aveva anche il nome, la gens Claudia o Giulia o Flavia o Marcia; insomma un’infinità di famiglie che costituivano la casta senatrice degli Ottimati. Ma ci sono anche le famiglie mafiose, anche quelle sono una casta che prende il nome del boss. Religione: Gesù odiava la famiglia e lo diceva pubblicamente fin dall’inizio della sua predicazione come raccontano almeno due dei vangeli sinottici. Infine anche un’unione di fatto, etero o omosessuale, può usare il termine di famiglia, lessicalmente è corretto, è una comunità di due persone ed i loro eventuali figli, naturali o adottivi.

Oltre ad avere ben meritato con la legislazione delle coppie di fatto e delle unioni civili, Renzi ha modificato in modo sorprendente la sua visione del futuro dell’Europa. Non posso nascondere che questo cambiamento mi fa molto piacere ed è venuto in modo assai repentino. Ancora l’11 febbraio scorso, in una lettera a me diretta e pubblicata su Repubblica, rispondendo alla proposta da me più volte sostenuta sulla necessità di istituire un ministro del Tesoro unico che gestisse le finanze dell’Eurozona, con un bilancio autonomo, un debito sovrano, il potere di emettere eurobond per finanziare investimenti pubblici e incentivare quelli privati, la lettera di Renzi dice: “La risposta ad una politica di rigore che fa soltanto danni, non è un superministro delle Finanze, ma la direzione della politica economica”. Sono passati pochi giorni e Renzi ha presentato alle autorità europee un documento di nove pagine diviso in tre punti e una conclusione.

Il primo punto è intitolato: “A Fragile Recovery: Challenges and Opportunities ” (è redatto in inglese). Il secondo punto è intitolato: “A Comprehensive Policy Mix”. Dove si descrive un complesso di misure che realizzino una politica espansiva al posto di quella di austerità e rigore fin qui imposta dalla Commissione (e dalla Germania). Bisogna aumentare le capacità di crescita, sostenere la politica monetaria della Bce, varare una politica fiscale europea che tenda a riequilibrare le politiche nazionali aiutando la loro flessibilità in modo da ristabilire tra loro un equilibrio attualmente molto alterato. Completare l’Unione Bancaria ed estendere le garanzie in favore dei depositi bancari dei singoli Paesi. Fare intervenire l’Europa anche nelle politiche sociali e sindacali dei singoli Paesi, sempre al fine di rafforzare l’integrazione europea ed una politica di crescita e di equità. Rafforzare i confini europei verso il resto del mondo e smantellare al più presto possibile i confini interni ripristinati in molti Paesi violando il patto di Schengen. Dunque una politica comune dell’immigrazione più volte chiesta dall’Italia ma finora inesistente.

Infine il punto tre del documento che rappresenta, con un titolo altamente significativo, lo sbocco istituzionale della politica europeista delineata nelle pagine precedenti: “From the Short-term to the Long-term View” e così prosegue: “Una più forte comune politica monetaria ha bisogno di istituzioni comuni. Abbiamo bisogno d’una comune casa europea adottando un sistema comune. Queste funzioni debbono essere gestite da un ministro delle Finanze dell’Eurozona che persegua una comune politica fiscale. A questo scopo abbiamo bisogno d’un bilancio dell’Eurozona dotato delle risorse necessarie. Naturalmente questo ministro deve essere politicamente dotato di poteri per svolgere questo ruolo. Un ministro del genere deve far parte della Commissione europea e deve avere forti legami con il Parlamento di Bruxelles”. Debbo dire: mi sono stropicciato gli occhi a leggere queste nove pagine del documento, la loro conclusione e il titolo che è tutto un programma. Bisogna passare da una politica a breve termine ad una visione a lungo termine: una frase nella quale c’è qualcosa che somiglia molto agli Stati Uniti d’Europa.

Sembrava che Renzi fosse andato inutilmente a Ventotene e invece il messaggio contenuto nel Manifesto firmato da Spinelli, Rossi e Colorni è stato, almeno così sembra, fatto proprio da Renzi che non si limita a invocare una politica di crescita e flessibilità economica, ma sceglie anche una bandiera che guidi l’opinione pubblica europeista e i governi che decidano di rappresentarla verso un radicale mutamento delle istituzioni: la visione di lungo termine, che però non può essere attesa senza darle subito un avvio. Bisognerà accendere una serie di motori e quello iniziale che dia inizio al percorso. Così accadde negli anni del dopoguerra con Adenauer, De Gasperi, Monnet, Schuman. Allora nacque la Comunità del carbone e dell’acciaio e furono firmati nel 1957 i Trattati di Roma. Assumere come guida politica quella bandiera dà all’Italia uno status politico completamente diverso da quello avuto finora. Non più un monello che chiede concessioni alla spicciolata, un miliardo per un progetto, un altro miliardo per un’iniziativa, alternando sorrisi e insulti alla maniera d’un questuante, ma rivendicando il progetto che fu fatto proprio dai fondatori dell’Europa ma che aspetta ancora d’essere attuato.

Se Renzi ha scelto sul serio questa strada, che non sarà certo di rapida attuazione, il suo compito è di prendere l’iniziativa di un’intesa dei Paesi che condividono l’obiettivo, consolidare l’identità di vedute con Mario Draghi affinché il motore politico si sposi a quello economico e monetario e ponga alla Germania il dilemma che quel Paese leader non può eludere. Aggiungo ancora che questo è anche il vero modo di rappresentare la sinistra. La domanda che prima ci siamo posti sulla vera natura della sinistra del ventunesimo secolo ha qui la sua risposta: la sinistra ha il compito di porsi l’obiettivo di costruire l’Europa federata che riformisti e moderati debbono far nascere insieme, come richiede una società globale governata da Stati di dimensioni continentali.

La sinistra italiana ed europea deve porsi alla testa di questo ideale e farne una concreta realtà dove le diseguaglianze siano rimosse e la produttività economica sia tutt’una con l’equità sociale, la comunione dei valori, il riconoscimento dei diritti e dei connessi doveri, la separazione dei poteri che garantiscano la nobiltà della politica e la democrazia. L’Inno alla gioia e la bandiera stellata europea, come ha proposto Laura Boldrini, divengano i simboli della Nazione Europa. Da questo punto di vista ben venga il Partito democratico se lotterà affinché la Nazione Europa diventi una realtà.

*larepubblica

Ritorno Alle Ballotte. (Lo Piano – Santarossa)

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La locuzione latina Senatores Boni Viri, Senatus Mala Bestia viene attribuita a Marco Tullio Cicerone, sta ad indicare che :

Per quanto si possa essere animati da buone intenzioni ed avere grandi virtù, entrambe le doti, troppo spesso sono calpestate, spazzate via dalla memoria al momento in cui bisogna esprimere il proprio voto.

Oime’, questi concetti, pur essendo di facile lettura ed interpretazione, si sono persi nei Secoli, non sono stati custoditi nel bagaglio culturale di coloro che ci amministrano. 

Spesso per le esigenze partitiche, non si vota secondo scienza o coscienza, ma solo per convenienza, guai a non  seguire le direttive dei capi branchi, si rischierebbe di essere mandati a casa e perdere l’amata poltrona.

Alcuni Deputati non conoscono neppure i testi delle Leggi che andranno a votare, e quando hanno la spudoratezza di entrare nel “merito” ,sarebbe meglio che si sigillassero la bocca con della ceralacca, gli ominidi parlamentari fanno parte di questa schiera d’ignorantoni.

Tuffiamoci ancora una volta nella Storia : Conoscere il passato per capire il presente.

Per rendere accessibile il voto segreto a coloro che erano analfabeti, la fantasia Democratica Cristiana del VI secolo ricorse alle Ballotte: fave chiare e fave scure, monete e medaglie di colore diverso: un colore per il «sì», l’altro per il «no». Dalle Ballotte derivano infatti la parola ballottaggio e la locuzione parlamentare inglese «to black ball»: bocciare una legge. A distanza di secoli nel nostro Parlamento le ballotte  sono ancora in auge, sotto mentite spoglie.

                               Dalle Ballotte al Voto Segreto il passo e’ breve :

Ai  tempi di Cicerone si sconosceva questa forma avanzata di “Politica Sociale” (il voto segreto) in Sicilia si pratica gia’ dal 1958, ha molteplici funzioni anche quella di protezione specialmente quando vi e’ il rischio per un Governo di fare un bel ruzzolone. Questo escamotage e’ una pratica molto usata, anche dal Governo Nazionale quando bisogna salvare :

Capre 

Cavoli 

Asini 

Carrubbe 

e Frutta Varia                                      

In nessun caso è consentita la votazione a scrutinio segreto allorché il Senato sia chiamato a deliberare sui disegni di legge finanziaria o di approvazione di bilanci e di consuntivi, che comportino aumenti di spesa o diminuzioni di entrate. 

In applicazione del comma 4 dello stesso articolo 113, prima di scrivere bisogna “acculturarsi” il ricorso al voto segreto si rende possibile per le autorizzazioni a procedere concernenti la sottoposizione all’arresto, alla perquisizione personale e domiciliare o ad altra privazione o limitazione della libertà personale. Cio’ sta ad indicare che per mandare in galera una persona ci si puo’ nascondere dietro l’anonimato.

                                              Governi Ballerini :

Tornando alla Sicilia, solo per dovere di cronaca bisogna sapere che in 54 anni si sono “successi” 54 Governi e che negli ultimi 15 anni, si sono avvicendati piu’ Assessori di quanti ve ne siano stati nell’ultimo mezzo secolo: il voto segreto e’ stato usato e logorato in molteplici votazioni.  

                                            Morale della favola :

I Siciliani da sempre sono stati governati da ‘ballottieri’, che troppo spesso hanno usato le ballotte come nei circhi equestri. La Sicilia meriterebbe sicuramente qualcosa in piu’.

Sbagliare umanum est, perseverare diabolicum.. 

Per il Pescara contro L ‘Ascoli un brusco ritorno alla realtà (Interviste, VIDEO)

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Il pareggio interno per 2-2 contro un coriaceo Ascoli Picchio, ha definitivamente riportato il Pescara nel mondo reale. La squadra di Oddo, infatti, dopo la quarta partita senza portare a casa i tre punti, deve cominciare a chiedersi se nelle scorse giornate non abbia ostentato troppa sicurezza, avendo perso di vista quelle che sono le reali difficoltà del campionato cadetto, dove nessun risultato è scontato in partenza, come il pari scaturito contro l’Ascoli, il quale veleggia nei bassifondi della classifica, ha ampiamente dimostrato.

Assolutamente imbarazzante il primo tempo della squadra abruzzese, dove la coppia di centrali difensiva formata da Coda e da Zuparic, era letteralmente nel pallone, trovandosi, spesso, in netta difficoltà al cospetto degli avanti marchigiani, che hanno avuto il grosso demerito di non essere riusciti a chiudere la gara una volta in vantaggio, ma, anzi, hanno anche rischiato di perdere un match nel quale hanno dominato per circa 60’, salvo, poi, rischiare grosso nel finale a causa anche dell’espulsione di Milanovic avvenuta al 72’.

I marchigiani hanno poi chiuso la gara in nove, visto che nei minuti di recupero anche Giorgi si è visto sventolare il cartellino rosso in faccia. Una partita tesa e nervosa, che ha anche regalato una poco edificante “coda” al fischio finale, quando in campo si è scatenata una vera e propria bagarre, con gli steward che sono dovuti intervenire per sedare gli animi. A farne le spese pare sia stato Del Fabro, colpito al volto, e visibilmente sanguinante.

Purtroppo, anche qualche collega in sala stampa ha mostrato chiari segni di nervosismo, tanto che anche in questa circostanza sono dovuti intervenire gli steward per riportare l’ordine. Veramente una bruttissima pagina, una scena poco edificante alla quale speriamo di non dovere mai più assistere.

Tornando al Pescara, Oddo e i suoi uomini, avranno sicuramente capito che in questa campionato ogni gara è una vera e propria battaglia e che non bisogna mai prendere nessun avversario sottogamba. La squadra abruzzese dovrà ritrovare l’animus pugnandi di che ha fame e voglia di lottare, lasciando da parte i facili proclami e trionfalismi. Ma non c’è tempo per disamine più approfondite: martedì si torna subito in campo, e contro il Trapani dell’ex Cosmi, serviranno i tre punti. Il Cesena, quarto in classifica, ha dimezzato il suo svantaggio a 3 punti, mentre il Crotone, secondo, lo ha aumento a 10 lunghezze. Il tempo della facile propaganda è finito. Da qui in avanti serviranno solo i fatti.

CHRISTIAN BARISANI

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EMPOLI 1 ROMA 3| Bottino pieno al Castellani, Spalletti riporta la Roma sul podio

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Roma- La Roma al Carlo Castellani di Empoli affronta gli azzurri di Gianpaolo in cerca di una vittoria dopo aver totalizzato 4 punti in 8 partite. I giallorossi di Spalletti sono alla ricerca della 6° vittoria consecutiva. Archiviato il caso Totti (convocato per l’anticipo serale della 27esima gara di campionato), il tecnico di Certaldo centra l’ennesimo obiettivo posizionandosi al 3° posto in classifica, in attesa della supersfida tra Fiorentina-Napoli.

Una doppietta di El Shaarawy e una rete di Pjanic riportano la Roma nelle zone alte della classifica. Buona prestazione dei toscani che devono però soccombere a una Roma più che determinata.

Primo tempo

Un gol capolavoro di El Shaarawy al 5’, porta in vantaggio i giallorossi con un destro a giro. Palla imprendibile per Skorupsky che può solo accompagnare con lo sguardo la traiettoria della palla in rete.

Ritmi alti e grande concentrazione per la squadra di Spalletti in questo inizio di gara.

L’Empoli però non subisce il fascino degli avversari e reagisce con grinta: al 16’ gran tiro di Maccarone che con un sinistro ad incrociare tenta il colpaccio, ma Szczesney mette in corner con un tuffo al volo.  

Al 17’ ammoniti Pucciarelli e Pjanic per intervento falloso e successive scaramucce tra i due.

Al 22’ arriva il pareggio degli azzurri su incolpevole autorete di Zukanivic: la palla respinta da Szczesny su tiro di Mario Rui, rimpalla sul difensore bosniaco e finisce in rete.

Empoli 1-Roma 1.

L’Empoli riprende fiducia e coraggio ma arriva la reazione della Roma condita dalla giusta dose di cinismo: Nainggolan dal limite fa partire un tiro potente e rabbioso che viene fortunosamente deviato in angolo da un difensore.

Al 26’ Salah guadagna un calcio di punizione che un minuto dopo l’infallibile Pjanic trasforma in rete. Il primo tiro del Piccolo Principe viene respinto dalla barriera ma la palla torna dalle sue parti e allora il Pianista colpisce la nota giusta, quella che accompagna la sfera in rete introducendo il ritmo della vittoria.

Empoli 1- Roma 2

Al 36’ Nainggolan infortunato è costretto ad uscire, primo cambio obbligato per Spalletti che decide per Iago Falque.

La Roma fa possesso palla stazionando nella metà campo avversaria.

Al 41’ ammonito Perotti per trattenuta su Pucciarelli.

Secondo tempo

Nella ripresa ancora una Roma agguerrita alla ricerca del gol conclusivo, al 50’ El Shaarawy in due tempi cerca la doppietta, ma è bravo l’ex portiere della Roma a difendere.

Al 56’ punizione battuta da Pjanic, stavolta la palla sorvola la traversa, poi la stessa conclusione tocca a Maccarone che non centra la porta.

Insiste l’Empoli, ma la difesa giallorossa è impeccabile, Rudiguer ferma un energico Maccarone in scivolata al 61’. Ma l’Empoli ci crede ancora e cerca con fermezza il gol del pareggio. Si gioca, si osa, si rischia. Al 63’ viene ammonito Mario Rui mentre Croce cede il posto a Livaja per l’Empoli.

Al 73’ esce Maccarone ed entra Mchedlidze mentre per la Roma entra Manolas al posto di Maicon.

Al 74’, proprio mentre i ritmi della Roma sono più blandi, arriva il terzo gol della Roma, è ancora El Shaarawy!!! Cross in diagonale di Salah da sinistra per l’egiziano che, a pochi passi dal portiere, insacca la seconda rete personale! Spalletti dal bordo campi ringrazia il Signore e fa il segno della croce.

Empoli 1-Roma 3

Al 78’ è il momento di Dzeko che entra al posto di El Shaarawy, il faraone può anticipare il meritato riposo.

La Roma chiude in avanti, Salah tenta l’azione personale con un tiro dai 20 metri, ma la palla svirgola ampiamente fuori.

Nei 4 minuti di recupero arriva l’espulsione di Mario Rui per la seconda ammonizione su un fallo ingenuo ai danni di Manolas. Poco dopo il triplice fischio chiude una gara avvincente tutt’altro che scontata.

FORMAZIONI

EMPOLI:Skorupski; Laurini, Ariaudo, Cosic, Mario Rui; Zielinski,Paredes, Croce (64′ Livaja); Krunic (51′ Buchel); Maccarone, Pucciarelli.
A disp.:
Pugliesi, Pelagotti, Camporese, Zambelli, Bittante, Maiello, Dioussé, Mchedlidze, Piu.
All.Giampaolo.

ROMA: Szczesny;Maicon,Rudiger, Zukanovic,Digne;Pjanic,Keita;Salah,Nainggolan(37′Iago Falque),El Shaarawy;Perotti.
A disp.:De Sanctis,Lobont,Manolas,Castan,Torosidis,Emerson,Vainqueur,Strootman Florenzi,Totti,Dzeko.

All.Spalletti.

Arbitro:Gervasonidi Mantova

Maria D’Auria

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Campionato Berretti 2015-2016: La registrazione della radiocronaca di Juve Stabia 2 – Pisa 2

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Dopo il successo esterno contro il Pontedera per 4-2, la Juve Stabia, categoria Berretti, di mister Nicola Liguori, è tornata a giocare allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia. Ha affrontato un lanciatissimo Pisa, capace di 10 risultati utili consecutivi e la definitiva consacrazione tra le migliori formazioni del girone C. Nelle file giallo-blu assente il portiere Montella, autore di una grande prestazione a Pontedera e il terzo rigore parato (per lui problemi ad una spalla). L’obiettivo per le Vespe, ma ancor di più per gli ospiti vista la forza dei gialloblè, era fornire una bella prestazione che c’è stata, ma sarebbero stati importanti anche i 3 punti che per un pizzico di sfortuna non sono arrivati.

La gara termina con il punteggio di 2 a 2 con un rigore fallito dalle Vespe, due pali colpiti e un salvataggio sulla linea dei difensori del Pisa.

Questa la lista dei convocati:

Riccio, Borrelli F., Noto, Rubino, Elefante, Lombardi, Ioio, Rossi, Borrelli E., Servillo, Lauri, Viscusi, Sorrentino, Mauro, Strianese, Del Prete, Natale, Langella, Contieri, Matassa, Melone.

Come sempre era possibile ascoltare in diretta la radiocronaca di questa ma anche delle prossime gare casalinghe della Berretti giallo-blu a questo indirizzo:
Link per ascoltare dal pc: https://37.187.93.104/start/viviradioweb/ (Link ottimizzato per Google Chrome, con altri browser tipo Mozilla Firefox, Internet Explorer, ecc. bisogna installare Java)

Link per ascoltare dai dispositivi mobili: https://lyra.shoutca.st:8212/ Sui cellulari e dispositivi mobili è possibile installare l’applicazione TUNEIN e cercare ViViRadioWEB.

Ti sei perso la radiocronaca della gara? Puoi riascoltarla a questo indirizzo: 

Repubblica critica De Laurentiis: “Due stoccate a Higuain e Sarri, resta il dubbio sull’opportunità…”

La Repubblica scrive su De Laurentiis: “Il presidente non è un tipo malleabile. E dunque non si è fatto sfuggire l’occasione per intervenire a gamba tesa sullle vicissitudini del Napoli. L’argomento del giorno non poteva che essere il black-out di Higuain: difeso sì da De Laurentiis, ma fino a un certo punto. Della pancetta di Higuain si sussurrava già da qualche giorno: ma ora De Laurentiis l’ha fatta sua, certificandone la veridicità. Come se bastasse un chiletto in più (vero o presunto), per zavorrare il capocannoniere della serie A. Poi è arrivato l’altro affondo, per Sarri. «Ha un contratto di un anno con me, con 4 opzioni per le stagioni successive. Sta unilateralmente a me confermargli il contratto, a compensi predeterminati. Il diritto va esercitato entro e non oltre il termine X, non mi ricordo se è il 31 marzo, il 30 aprile o il 15 maggio ». Parole che non possono rassicurare il tecnico toscano, certo invece di essersi già meritato (risultati alla mano) un trattamento diverso e soprattutto maggiore trasparenza sul suo futuro. Il presidente ha scelto invece di tenerlo sulla corda. Del futuro di Higuain e Sarri, entrambi sotto contratto, De Laurentiis ha legittimamente intenzione di parlare più in là. Ma restano dei dubbi sull’opportunità delle stoccate di ieri, prima della Fiorentina”.

Calo psicofisico e condizione non all’altezza: a molti sembra di rivivere i fantasmi dell’anno scorso

Quattro partite senza vittorie, con due sconfitte e due pareggi. Napoli ormai fuori dalla Coppa Italia e dall’Europa League, dopo un girone eliminatorio senza macchie, senza sconfitte e con il record di gol realizzati. Si apre così l’analisi dell’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno, che parla di un “calo psicofisico e una condizione non più all’altezza dei primi 6 mesi di stagione”: può essere questa forse la spiegazione del momento azzurro, eppure “a molti tifosi pare di rivivere i fantasmi dell’anno scorso, quando persi alcuni obiettivi, il Napoli si sgretolò in campionato a vantaggio della Lazio. Sarri dovrà trovare un rimedio. Il dato che più allarma è l’aver subito dodici gol in 12 partite nel 2016. Un dato che non gratifica un allenatore come Sarri abituato a studiare alla perfezione la fase difensiva”.

Chissà come avrà reagito Sarri alle parole di De Laurentiis su Higuain

La Gazzetta dello Sport scrive sulle parole rilasciate ierida De Laurentiis sul peso di Higuain: “Chissà, dunque, come avrà reagito il tecnico azzurro alle parole di Aurelio De Laurentiis in merito all’astinenza da gol del Pipita: «Non si può dipendere solo da un elemento e non si può pretendere altro da Higuain – ha detto il presidente del Napoli in Lega –. Poi, se uno ha un chilo e mezzo in più è come camminare con un mattone. Bisogna che ritrovi la forma fisica splendente che aveva un mese fa e così torneranno anche i gol». Insomma, Sarri si risente nei confronti di chi sottolinea il breve digiuno di Higuain e nel contempo De Laurentiis «mette a dieta» il Pipita. Le parole pesano in un momento delicato come quello che vive il Napoli, ma come sempre pesano ancora di più i gol. Quelli di Higuain in questo campionato sono 24. Gonzalo è pronto a dare l’assalto al record di Nordahl (35 reti nel campionato 1949-50) mentre è ad un passo dal riuscire a battere, di qui a breve, il suo primato personale (27 centri nella Liga 2009-10). Insomma, è di gran lunga la sua migliore stagione e inoltre il suo bilancio personale pesa, quello sì, come un mattone sul bilancio realizzativo del Napoli”

VIDEO ViViCentro – Berretti, Juve Stabia-Pisa 2-2 (Viscusi, Del Prete, Micchi, Micchi)

La Juve Stabia non va oltre al 2-2 contro il Pisa allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia nella 20esima giornata del campionato Berretti. Una partita che i ragazzi di mister Liguori potevano e dovevano vincere per le tante occasioni da gol fallite. Tra queste, anche un calcio di rigore che finisce sul palo e che è stato calciato da Elefante. Doppia espulsione, Raffaeta da una parte e Esposito Lauri dall’altra. Riviviamo i momenti salienti del match e i gol, nell’ordine, di Micchi, Viscusi, Del Prete e ancora Micchi.

dai nostri inviati al Menti, Ciro Novellino e Mario Vollono

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V. Lanciano-Bari 1-0, i frentani continuano a sperare nella salvezza

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Con una prestazione che può essere considerata al pari di un mix di cuore, grinta, e carattere, la Virtus Lanciano riesce a piegare per 1-0 il Bari dell’ex Camplone, al termine di una gara che aveva visto la formazione barese avere molte occasioni, prima che il destro a giro di Ferrari, scoccato nella ripresa da fuori area, facesse capitolare i galletti, che hanno dovuto fare i conti con un Alessio Cragno in giornata di grazia. Il portiere frentano è risultato essere, infatti, il migliore in campo. Con questo successo, la squadra di Maragliulo guadagna 3 punti fondamentali per continuare a sperare nella salvezza. Martedì si torna subito in campo: avversario al “Sinigaglia” sarà il Como, fanalino di cosa. I frentani ci credono.

VIRTUS LANCIANO: (4-2-3-1): Cragno; Salviato (19′ st Rigione), Aquilanti, Amenta, Di Matteo; Rocca, Bacinovic (25′ st Vitale); Vastola (22′ st Turchi), Marilungo, Di Francesco; Ferrari. All. Rizzo
BARI: (4-3-3): Mikai; Cissokho, Tonucci, Rada, Di Noia; Defendi (18′ st Gentsoglou), Valiani, Dezi (30′ st Boateng); Sansone (20′ st Rosina), Puscas, De Luca. All. Camplone
Arbitro: Ros di Pordenone
Reti: 18′ st Ferrari
Note: ammoniti: Bacinovic

CHRISTIAN BARISANI

VIDEO ViViCentro – Liguori: “La ‘Dea bendata’ ci ha girato le spalle: peccato, ci rifaremo. Difesa? Eravamo posizionati male”

Campionato Dante Berretti, la Juve Stabia non va oltre il pari interno contro il Pisa. I ragazzi di Nicola Liguori hanno dominato la gara e avrebbero meritato la vittoria, non arrivata solo per le innumerevoli occasioni sprecate. Un successo che avrebbe, complici anche i risultati di questo pomeriggio, portato le Vespette al quarto posto in classifica, nell’ultimo utile per i play off. Al termine del match pareggiato per 2-2, abbiamo intervistato il tecnico delle Vespette.

dai nostri inviati al Menti, Ciro Novellino e Mario Vollono

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Cosenza- Juve Stabia, la presentazione del match.

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Allo stadio San Vito- Gigi Marulla, andrà in scena domani alle ore 14:00 il match tra i padroni di casa del Cosenza e la Juve Stabia.

I lupi sono in grandissima forma e lottando per la promozione in B, nonostante la folta concorrenza. La scorsa settimana hanno espugnato un campo difficile come Caserta, a dimostrazione dell’ottimo lavoro del tecnico Roselli, il quale sta amministrando al meglio un gruppo che può contare su giocatori importanti come Perina, Tedeschi, Di Nunzio, Pinna, Arrighini, Fiordilino e La Mantia. I calabresi saranno l’outsider fino alla fine e cercheranno di fare più punti possibili, soprattutto tra le mura amiche, dove hanno un ruolino di marcia importante.

Le vespe, invece, lottano per salvarsi e sono reduci dal 6-0 al Martina Franca. La squadra di Zavettieri ha un rendimento molto altalenante e alterna ottime prove con prestazioni opache. I favori del pronostico sono tutti per i padroni di casa, i quali, nella passata stagione videro la Juve Stabia espugnare il San Vito grazie al bolide di Bombagi dalla distanza. Nel match del Menti, invece, Di Carmine e Cesca fissarono il risultato sull’1-1. Stesso risultato anche nel match d’andata di questo campionato, con Contessa che ha pareggiato il vantaggio iniziale firmato da Criaco. Roselli dovrà fare a meno dell’ex Ciancio, mentre Zavettieri rinuncerà a Grifoni, Celin e Ripa.

Ecco le probabili formazioni:

COSENZA (4-4-2): Perina; Blondett, Tedeschi, Di Nunzio, Pinna; Corsi, Arrigoni, Fiordilino, Cavallaro; La Mantia, Arrighini. A disp.: Saracco, Di Somma, Criaco, Statella, Caccetta, Minardi, Ventre, Vutov, Parigi. All.: Roselli.

JUVE STABIA (4-4-2): Polito, Cancellotti, Polak, Carillo, Contessa, Lisi, Maiorano, Obodo, Nicastro, Del Sante, Diop

Soccorso a migranti con Motovedetta CP292 (VIDEO)

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Video di alcune fasi delle operazioni di soccorso condotte la scorsa notte dalla Motovedetta CP292 – dislocata a Kos – della Guardia Costiera italiana che sta operando nel Mar Egeo.

L’unità della Guardia Costiera ha soccorso complessivamente 11 migranti, tutti uomini di nazionalità pachistana, nel corso di 2 distinte operazioni di soccorso protrattesi per tutta la notte.

I migranti sono stati successivamente condotti in salvo nel porto di Kos, ove la Motovedetta CP292 ha fatto rientro questa mattina.

Ag.Valdifiori: “Col Villareal finalmente tranquillo, ho rivisto il Mirko di Empoli”

E’ intervenuto, ai microfoni di Marte Sport Live, l’agente di Mirko Valdifiori, Mario Giuffredi: “Contro il Villarreal si è reso protagonista di un’ottima performance. Finalmente l’ho rivisto tranquillo come ai tempi di Empoli: ha bisogno di essere sereno per mettere in scena prestazioni simili, come è riuscito a fare. Siccome la Fiorentina non è solita giocare in maniera difensiva, il Napoli può fare bene: contro squadre così riesce ad esprimersi meglio. Non è da escludere che vinca”.

VIDEO ViViCentro – Del Prete: “I play off sono alla nostra portata: andiamo a vincere a Teramo!”

Un’occasione sprecata per la Juve Stabia, campionato Berretti, contro il Pisa. I ragazzi di Nicola Liguori hanno dominato la gara e avrebbero meritato la vittoria, non arrivata solo per le innumerevoli occasioni sprecate. Un successo che avrebbe, complici anche i risultati di questo pomeriggio, portato le Vespette al quarto posto in classifica, nell’ultimo utile per i play off. Al termine del match pareggiato per 2-2, abbiamo intervistato uno dei marcatori, Simone Del Prete.

dai nostri inviati al Menti, Ciro Novellino e Mario Vollono

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VIDEO ViViCentro – Viscusi: “Contento per il gol, ma quanto rammarico c’è in questo pareggio”

Peccato, bisogna purtroppo cominciare così. Un’occasione persa per la Juve Stabia, campionato Berretti, contro il Pisa. I ragazzi di Nicola Liguori hanno dominato la gara e avrebbero meritato la vittoria per le innumerevoli occasioni sprecate. Un successo che avrebbe, complici anche i risultati di questo pomeriggio, portato le Vespette al quarto posto in classifica, nell’ultimo utile per i play off. Al termine del match pareggiato per 2-2, abbiamo intervistato uno dei marcatori, Giuseppe Viscusi.

dai nostri inviati al Menti, Ciro Novellino e Mario Vollono

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Pescara-Ascoli 2-2 : goal ed emozioni a Pescara

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Finisce 2-2 la sfida tra il Pescara e l’Ascoli, al termine di una gara combattuta, emozionante, e ricca di goal. In classifica, la formazione abruzzese vede il suo vantaggio con il Cesena, quarto in classifica, assottigliarsi a 3 punti. Inizio difficile per la formazione abruzzese, che si è svegliata solo nel secondo tempo, dopo una prima frazione veramente disastrosa. Momenti di tensione al fischio finale.

LA CRONCA – Pescara-Ascoli, è la sfida valida per la 28esima giornata  del campionato cadetto. La formazione abruzzese cerca il successo per riscattare il ko di Cagliari, e per tornare a +5 in classifica dal Cesena, vittorioso proprio ieri sera nell’anticipo contro i sardi. Gli ospiti, dal canto loro, non possono permettersi passi falsi, essendo in piena bagarre per evitare la retrocessione.

Nel Pescara, assente Memushaj, a causa di alcuni problemi muscolari, e Cocco, non convocato per scelta tecnica. Il Pescara si presenta con il modulo 4-3-1-2: Pasquato agirà alle spalle del tandem, Caprari- Lapadula.

Risponde la formazione marchigiana, con un prudente 4-5-1: Petagna sarà l’unico terminale offensivo. Arbitro dell’incontro, sarà il Signor Pinzani di Empoli.

Al 3′ sugli sviluppi di un corner, ci prova di testa Milanovic: blocca Aresti. Al 10′ Ascoli in vantaggio: pasticcio difensivo del Pescara, Jankto ne approfitta per griffare la rete dell’1-0. Al 12′ ancora l’Ascoli, con Jankto, che sfiora il palo. Al 13′ la squadra di Oddo prova a scuotersi: Zampano crossa dalla destra per Caprari, la cui conclusione viene respinta dalla difesa bianconera.

Il Pescara è in difficoltà, mentre l’Ascoli sembra avere in mano il controllo della gara. Al 30′ azione solitaria di Caprari, il quale si invola per vie centrali, ma la difesa marchigiana riesce a salvarsi. Sul finire di parziale, punizione da posizione defilata per il Pescara, al limite dell’area, il cross di Caprari supera il portiere Lanni, ma ci pensa un difensore marchigiano a salvare la propria porta. Prima del fischio finale, terzo tempo di Petagna sugli sviluppi di un corner, con la palla che finisce di poco alta sulla traversa.

Il primo tempo finisce con il risultato di Pescara-Ascoli 0-1. Brutta prima parte del Pescara, condita da molti errori. Marchigiani meritamente in vantaggio.

Inizio di ripresa con l’Ascoli vicino al vantaggio: contropiede marchigiano, con Benedicic che serve un pallone d’oro per Jankto, la cui conclusione a botte sicura viene respinta da uno strepitoso Fiorillo. Al 58′  ancora l’Ascoli con Almici, il cui tiro viene respinto dall’attento Fiorillo.
 Al 62′ tocca a “Lapacadabra”, risollevare le sorti del match: corner battuto dalla destra, e terzo tempo vincente di Gianluca Lapadula, che timbra la sua 17esima rete stagionale, regalando l’1-1 alla propria squadra. Al 67′ arriva la rete del sorpasso per il Pescara, con Cappelluzzo, il cui tiro deviato, beffa il portiere Lanni.

La formazione marchigiana non ci sta, e dopo appena 3′, trova la rete del 2-2, con uno splendido shot dal limite dell’area da parte di Giorgi. Al 72′ Milanovic commette un fallo di reazione su Lapadula, e l’arbitro lo espelle. Al 73′ tiro di Lapadula su punizione: blocca Lanni.

Al 79′ Cappelluzzo chiama al grande intervento Lanni, che si ripeta dopo pochi minuti su uno shot dalla distanza di Mitrita. Nei minuti di recupero, Ascoli in 9: espulso Giorgi. Forcing finale del Pescara, che non produce gli effetti sperati. Finisce con il risultato di Pescara-Ascoli 2-2, con il palo di Zampano sul fischio di sirena.  

 

 

PESCARA 4-3-1-2 Fiorillo, Zampano, Coda (46′ Mitrita), Zuparic, Mazzotta, Benali, Torreira, Verre, Pasquato (dal 52′ Fornasier), Caprari (dal 61′ Cappelluzzo), Lapadula. All. M. Oddo.

ASCOLI 4-5-1 Lanni, Pecorini (dal 43′ Del Fabbro), Milanovic, Mitrea, Di Marco, Almici (dal 68′ Cacia), Giorgi, Bianchi, Benedicic, Jankto, Petagna (dal 73′ Canini). All. D. Mangia.

ARBITRO: Pinzani di Empoli

RETI: 10′ Jankto,  62′ Lapadula, 66′ Cappelluzzo, 69′ Giorgi
 
AMMONITI: Jankto, Coda, Almici, Petagna, Bianchi, Mazzotta, Benedicic, Canini

ESPULSI: Milanovic, Giorgi

https://www.youtube.com/watch?v=oF8ClFfJupA INTERVISTA A PIERLUIGI CAPPELLUZZO, ATTACCANTE DEL PESCARA.

https://www.youtube.com/watch?v=ImQoz-8f3Tg INTERVISTA AD AHMAD BENALI, CENTROCAMPISTA DEL PESCARA.

https://www.youtube.com/watch?v=gsrogsaSUCU, INTERVISTA A DEVIS MANGIA, ALLENATORE DELL’ASCOLI PICCHIO.

 

 

CHRISTIAN BARISANI

Sindaco De Magistris: “L’anno prossimo un San Paolo completamente restaurato”

Parla anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, in vista del match degli azzurri contro la Fiorentina: “Naturalmente spero in una vittoria del mio Napoli lunedì sera (ride, ndr). Dopo le delusioni europee credo che la gara del Franchi sarà decisiva soprattutto per gli azzurri, anche perché nello stesso turno si affronteranno Juventus e Inter. E’ una sorta di ultimo treno per lo Scudetto. Tifosi? Mi auguro una convivenza pacifica tra i tifosi viola e quelli del Napoli lunedì. Mi aspetto un bello spettacolo, in campo e sugli spalti. Higuain? Gonzalo finora ha fatto un campionato straordinario, è un punto di riferimento per l’intera squadra ed è impossibile criticarlo. In questi mesi ho visto un Napoli finalmente compatto in difesa dopo tanto tempo e capace di orchestrare un bel calcio. La squadra però adesso non deve mollare, perché la Juventus ha fatto una rimonta fantastica. Sono convinto che Higuain tornerà a segnare e che il Napoli se la giocherà fino alla fine per la vittoria dello Scudetto. Nelle ultime gare i ragazzi di Sarri hanno avuto una flessione dal punto di vista atletico, non tanto per quanto riguarda l’atteggiamento. Gap tra il calcio italiano e il resto d’Europa? E’ ancora molto ampio. Le grandi squadre non possono permettersi di dare priorità a una competizione o un’altra, devono avere rose all’altezza per andare avanti su più fronti. Gli sfottò territoriali? Gli sfottò fanno parte del calcio, diventano gravi se si offende qualcuno per il colore della pelle o si invoca alla distruzione di una città. L’educazione va mantenuta prima di tutto sul campo, ma poi anche sugli spalti. nvestimenti per il San Paolo? Abbiamo avuto una somma tra i 25 e i 35 milioni di euro che saranno impiegati già da questa estate per la messa in sicurezza e il decoro dello stadio. Dalla prossima stagione avremo così un San Paolo completamente restaurato”.

Chilo di troppo o questione rinnovo? Il fratello agente di Higuain si sfoga su twitter

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Un periodo di appannamento per il capocannoniere della serie A, Gonzalo Higuain non segna dal 7 febbraio. Una notizia anomala visti i numeri straordinari mostrati in questa stagione, che il presidente De Laurentiis collega a un chilo e mezzo in più sulla bilancia.

Una dichiarazione che, secondo quanto riportato in mattinata dalla Gazzetta dello Sport, sarebbe legata alle vicende contrattuali del pipita. Nonostante l’ arrivo in città del padre procuratore non vi è stato alcun incontro per la questione rinnovo, anzi sembra che non ci siano i presupposti per il prolungamento del contratto in scadenza nel 2018. Nicolas , fratello ed agente di Higuain, pare non aver gradito la frecciatina del presidente del Napoli in un momento decisivo della stagione e sul proprio profilo twitter non le manda certo a dire: “Non è il momento di ascoltare tante str….. Forza Napoli, tutti uniti si può vincere”.

Posticipi ed anticipi, ecco il calendario ufficiale degli azzurri

Sono state ufficializzate le date esatte in cui il Napoli scenderà in campo per gli anticipi e posticipi, fino alla fine di Marzo:

27esima giornata: Fiorentina-Napoli, lunedì 29 febbraio ore 21,00

28esima giornata: Napoli-Chievo, sabato 5 marzo ore 20.45

29esima giornata: Palermo-Napoli, domenica 13 marzo ore 20.45

30esima giornata: Napoli-Genoa, domenica 20 marzo ore 18