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Fiorentina-Napoli: probabili formazioni

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All’ Artemio Franchi “ Monday Night” tra Fiorentina e Napoli.

Sfida tra due deluse: entrambe le squadre, eliminate ai sedicesimi di finale di Europa League,sono a caccia del riscatto.

Il Napoli, complice un periodo nerissimo, è a secco di vittorie da quattro partite tra campionato e coppa. Gli azzurri sono quasi obbligati a fare il risultato per mantenere il passo della Juventus e per affievolire la voglia di rivalsa delle inseguitrici; occhio dunque a una Fiorentina distante solo 5 lunghezze che con un’ eventuale vittoria potrebbe riaprire i giochi per il secondo posto che vale l’ accesso diretto alla prossima Champions League.

Anche la Fiorentina ha bisogno dei tre punti, con la vittoria della Roma a Empoli i viola sono scivolati al quarto posto.

Sousa dovrebbe optare per un 4-2-3-1 con il rientro di Roncaglia sulla destra. A centrocampo Borja Valero farà coppia con Vecino, mentre Bernardeschi, Ilicic e Tello agiranno alle spalle di Kalinic. 

Out Zarate per squalifica.

Sarri ne cambia cinque rispetto alla sfida con il Villareal: in difesa tornano Koulibaly e Ghoulam. A centrocampo Hamsik verrà affiancato da Jorginho e Allan. In attacco rientra Callejon a formare il tridente tipo con Higuain e Insigne.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Tatarusanu; Roncaglia, Astori, Rodriguez, Alonso; Borja Valero, Vecino; Tello,Ilicic , Bernardeschi; Kalinic. All.  Sousa.

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne. All.  Sarri. 

Pasquale Ammora

Roselli: “Le vespe ci hanno messo in difficoltà, vittoria importante” (VIDEO)

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Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 al San Vito di Cosenza, si è presentato il tecnico dei lupi, Giorgio Roselli.

Ecco le sue parole:

“Capita, nel calcio, di dover fronteggiare situazioni meteorologiche difficili. Siamo stati bravi a sfruttare le occasioni nel primo tempo, era una gara difficile e devo fare i complimenti alla Juve Stabia che è venuta a giocarsi la partita a Cosenza. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma li abbiamo messi in difficoltà in alcune occasioni e la chiave di volta è stata sfruttare le occasioni capitate ai nostri attaccanti, anche se potevamo chiuderla con Arrighini. Sono contento del lavoro dei miei attaccanti, tutta la squadra sta facendo bene e dobbiamo continuare così, alla fine vedremo dove siamo arrivati. Ci sono squadre più forti di noi e lo sappiamo, ma noi non siamo partiti per lottare per la B, tutto quel che verrà sarà guadagnato. Sulla carta ci sono Lecce, Foggia e Benevento che sono superiori al Cosenza, ma il calcio si gioca sul campo e le partite iniziano 0-0, noi siamo lì e ce la giocheremo fino alla fine dando tutto per regalare una gioia ai tifosi cosentini. Criaco e Caccetta? Non li ho messi perché c’era questa variabile del vento che poteva penalizzarci, ho preferito tenere l’equilibrio a centrocampo con Fiordilino e Corsi e la mia scelta ha fruttato la vittoria, per fortuna. Siamo molto felici.”

La Mantia: “Segnare in casa è fantastico. Vittoria importante” (VIDEO)

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Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 al San Vito di Cosenza, si è presentato l’autore del secondo gol dei lupi, Andrea La Mantia.

Ecco le sue parole:

“Sono molto felice del gol, segnare in casa è bellissimo perché posso godermi il boato dei nostri tifosi. Con Arrighini mi trovo bene, speriamo di continuare così bene entrambi, inutile nascondere che sogniamo qualcosa di importante. Era una partita difficile falsata dal vento, ha vinto la nostra voglia di vincere e siamo felicissimi di regalare continue gioie ai nostri splendidi tifosi. La B? Sogniamo e diamo tutto gara dopo gara, ci sono squadre fortissime a competere con noi e sappiamo che sarà dura, ma ora pensiamo già al match di Matera, siamo consapevoli che sarà una partita molto difficile e ci dirà se possiamo lottare fino alla fine oppure no. Non abbiamo paura di nessuno e andremo a giocarcela.”

Arrighini: “Più cinici delle vespe. Sogniamo la B” (VIDEO)

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Al termine del match perso 2-1 dalla Juve Stabia in quel di Cosenza, si è presentato in sala stampa l’attaccante del Cosenza, autore del gol dell’1-0, Andrea Arrighini. Ecco le sue parole:

“Il vento ci ha aiutato nel primo tempo ma nella ripresa ci è andato contro. Siamo stati bravi a sfruttare le occasioni che abbiamo avuto, purtroppo ho sbagliato un gol a tu per tu con Polito ma ammetto di essere stato ingenuo. La Juve Stabia è una squadra organizzata, siamo stati più cinici noi però e la vittoria l’abbiamo conquistata noi. Potevamo chiuderla ma va bene così, siamo felicissimi così. Vertigini? Assolutamente no, viviamo partita per partita e sogniamo la B, anche se sarà dura perché ci sono molte squadre forti. La Mantia? Abbiamo un ottimo rapporto, ci troviamo bene e lo stiamo dimostrando. Siamo stati bravi a segnare i due gol della vittoria contro una squadra forte che ha un organico molto importante. Ripeto che dobbiamo vivere partita per partita e alla fine tireremo le somme.”

 

 

Abou Diop: Dispiace per la sconfitta. Su di me c’era un rigore netto.. (VIDEO)

Al termine della sconfitta rimediata contro il Cosenza, abbiamo ascoltato l’autore del gol delle Vespe, la punta senegalese Adou Diop.

Ecco le parole dell’attaccante gialloblè:

Dispiace molto per come è andata la partita. La differenza l’ha fatta il primo tempo, quando il Cosenza ha giocato con il vento a favore e le folate di vento ci hanno messo in grande difficoltà. Nella ripresa, quando eravamo noi a giocare a favore di vento, le raffiche si sono calmate e per noi è stato più difficile fare gol. Non so se la partita andava sospesa nel primo tempo per il vento troppo forte, posso solo dire che era impossibile giocare in modo normale. In carriera non mi è mai capitato qualcosa del genere.

Sicuramente sono soddisfatto per la continuità che ho acquisito in termini realizzativi, ma prima dei miei gol viene il risultato della squadra, quindi preferisco non segnare ma vedere la Juve Stabia vincere.

Sugli sviluppi della punizione di Gomez, su di me c’era un rigore netto per una spinta che ho subìito da dietro; non so l’arbitro cosa abbia visto per fischiare fallo contro la Juve Stabia.

Adesso ci concentriamo sul match in casa contro l’Akragas consapevoli che in casa non possiamo sbagliare. Dal Menti passano i punti che ci devono portare alla salvezza; speriamo che i tifosi ci seguano numerosi allo stadio.

Raffaele Izzo

 

Nunzio Zavettieri: Partita fortemente condizionata dal vento. Abbiamo perso non solo per colpa nostra.. (VIDEO

Al termine del match tra Cosenza e Juve Stabia, terminato 2 a 1 per i padroni di casa, abbiamo ascoltato il tecnico Nunzio Zavettieri . Ecco la sua analisi della gara che ha visto le Vespe sconfitte.

E’ stata una partita condizionata dal vento e credo che, soprattutto nel primo tempo, siamo stati fortemente penalizzati dalle raffiche di vento a noi sfavorevoli. Abbiamo subìto l’uno due dei padroni di casa che ci ha tagliato un pò le gambe. Nella ripresa abbiamo avuto più mordente ma non è bastato a pareggiare i conti. Il rammarico è quello di non aver potuto giocare questo match in condizioni metereologiche normali.

Pur avendo contro una squadra solida e di qualità, siamo venuti a giocarci la partita a viso aperto e con una formazione comunque molto propositiva. Ero convinto che avremmo fatto una grande partita, e in parte questo match ha confermato i nostri progressi. Ferma restando la bravura del Cosenza, ripeto, fa male perdere per errori non a noi imputabili; dico questo perchè il vento del primo tempo ha quasi falsato la partita.

In porta è rientrato Polito perchè Russo non si è mai allenato in settimana ed è venuto in panchina solo per scendere in campo in caso di emergenza. Ho due portieri di qualità e sono sereno chiunque scenda in campo. Carillo ha confemato quanto di buono fatto vedere da quando ha preso il psoto di Migliorini ma non avevo dubbi sulla sua grande prestazione.

I risultati delle nostre antagoniste per la salvezza fortunatamente non ci penalizzano, anzi, ma noi dobbiamo guardare solo a noi stessi ed affrontare al massimo ogni partita. Dobbiamo centrare la salvezza con le nostre forze e senza guardare ai risultati delle altre. Sono convinto che abbiamo tutte le qualità per arrivare a questo risultato senza soffrire fino all’ultimo. Ora mettiamo già nel mirino la prossima gara, consapevoli di dover rimediare a questa sconfitta.

Raffaele Izzo

Cosenza 2 Juvestabia 1 – DIRETTA TESTUALE

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24° Giornata di Lega Pro. Al San Vito di Cosenza, in una giornata dove il vento la fa da padrone, si affrontano il Cosenza e la Juve Stabia.

Entrambe le formazioni sono reduci da una vittoria. I padroni di casa hanno battuto la Casertana per 1 a 0 al Pinto di Caserta grazie alla rete di Arrighini mentre gli ospiti  hanno demolito 6 a 0 il Martina Franca al Menti grazie ai gol di Diop, Del Sante, Nicastro, Izzillo e alla doppietta di Lisi.

Le vespe di Zavettieri scendono in campo con un 4-4-2 che prevede: Polito, Cancellotti, Contessa, Obodo, Polak, Carillo, Lisi, Maiorano, Del Sante, Nicastro, Diop.

Stesso modulo per i padroni di casa, guidati da Roselli, che scendono in campo con: Perina, Blondett, Pinna, Arrigoni, Tedeschi, Di Nunzio, Corsi, Fiordilino, Arrighini, La Mantia, Statella.

1’: inizia il match!

3’: gran tiro di Nicastro dal limite, Perina respinge e Pinna, per anticipare Del Sante,si rifugia in calcio d’angolo

6’: La Mantia si invola verso la porta e scarica un fulmine, Polito respinge

16’: COSENZA IN VANTAGGIO: Arrighini s’invola verso la porta di Polito e manda il pallone in rete;

19’ Il Cosenza ci riprova con Blondett che viene servito da Pinna su un calcio di punizione, Polito blocca.

21’ Calcio di punizione per le Vespe a limite dell’ area di rigore. Sul pallone Contessa che non riesce a servire i compagni;

30’ Doppio vantaggio per i padroni di casa. Lancio lungo per La Mantia che salta Polak e spiazza Polito.

46’ Tiro di Diop dalla distanza che finisce poco alto alla traversa;

47’ Le vespe accorciano le distanze. Su azione Lisi serve Diop che va in rete;

57’ Nicastro ci prova ma il tiro non impensierisce Perina che riesce a bloccare;

61’ Calcio d’angolo per le vespe. Ci prova del Sante di testa ma la palla finisce alta;

61’ La Mantia contro Polito. Il portiere ospite salva le vespe dal 3 a 0;

64’ Sostituzione per la Juve Stabia. Esce Contessa ed entra Liotti;

73’ Sostituzione per il Cosenza, entra Cavallaro ed esce La Mantia. Per le vespe entra Izzillo ed esce Obodo;

77’ Entra Gomez ed esce Lisi;

85’ Polak ferma irregolamerte Statella e viene ammonito. Il Cosenza guadagna una punizione dalla tre quarti ma non sfrutta l’occasione;

86’ Per il Cosenza, lascia il campo Arrighini ed entra Parigi;

87’ Calcio di punizione a limite dell’ area di rigore per le Vespe, Gomez vicinissimo al gol. Provvidenziale l’intervento di Perna;

Il Cosenza batte per due reti ad una la Juve Stabia. Determinante anche il vento che ha condizionato il match. Per i padroni di casa il sogno play off diventa realtà.

Angoli: Cosenza 5 – Juve Stabia 4

Ammoniti: Polak (JS), Liotti (JS),Florindo (CS), Statella (CS).

Fiorentina-Napoli, i convocati di Sarri: c’è Grassi!

Seduta mattutina per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match di Firenze contro la Fiorentina per il “monday night” della 27esima giornata di Serie A.

La squadra ha svolto lavoro di attivazione in avvio e poi allenamento tecnico tattico. Chiusura con partitina a campo ridotto ed esercitazioni su calci da fermo.

Differenziato per El Kaddouri e Strinic che non saranno del match

I convocati: Reina, Gabriel, Rafael, Hysaj, Maggio, Luperto, Ghoulam, Albiol, Regini, Koulibaly, Chiriches, Allan, Grassi, David Lopez, Chalobah, Jorginho, Valdifiori, Hamsik, Callejon, Mertens, Insigne, Gabbiadini, Higuain.

sscnapoli.it

Numeri 1 in Tour, alla riunione tecnica era presente anche Massimo Cacciatori

La scuola calcio Numeri 1 in tour cresce e sviluppa la propria regola: far divertire i ragazzi per lanciarli nel modno del calcio e nel ruolo del portiere in particolare. All’ultima riunione, con argomento la tecnica individuale in base all’età dei giovani portieri, ha preso parte anche il preparatore dei portieri della Figc, Massimo Cacciatori.

VIDEO ViViCentro – ‘Tutti giù per terra’ tra Asd San Paolo 1970-Asd Joga Bonito c’è solidarietà

Questa mattina, sul campo parrocchiale de La Madonna delle Grazie, Gragnano, in provincia di Napoli, la scuola calcio Asd San Paolo 1970 e la scuola calcio Asd Joga Bonito, hanno dato vita ad momento particolare, solidale, perchè il calcio, soprattutto tra bambini, deve essere questo. ‘Tutti giù per terra’ nel ricordo di tutti i bambini vittima dei viaggi della speranza. Per la cronaca, i bambini che partecipano alla categoria Piccoli Amici, ha disputato una bellissima partita che è terminata 0-4 per gli ospiti dell’Asd Joga Bonito

 

VIDEO soccorsi a migranti condotti la scorsa notte nel mar Egeo dalla Motovedetta CP292

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Video di alcune fasi delle operazioni di soccorso condotte la scorsa notte dalla Motovedetta CP292 – dislocata a Kos – della Guardia Costiera italiana che sta operando nel Mar Egeo.

L’unità della Guardia Costiera ha soccorso complessivamente 66 migranti, 22 uomini, 18 donne di cui una in gravidanza e 26 bambini di nazionalità siriana e pachistana, nel corso di 2 distinte operazioni di soccorso protrattesi per tutta la notte.

I migranti sono stati successivamente condotti in salvo nel porto di Kos, ove la Motovedetta CP292 ha fatto rientro questa mattina

Un’altra rete e Hamsik eguaglia Maradona: “Arrivarci sarebbe fantastico”

“Arrivarci sarebbe fantastico”. Così Marek Hamsik ha confessato il suo desiderio da quando è a Napoli. Allo slovacco basta un’altra rete per eguagliare Diego Armando Maradona come reti realizzati nel massimo campionato italiano. Un traguardo che Marekiaro ha voglia di raggiungere per entrare ancora di più nella storia del club napoletano. Il numero 17 azzurro vuole eguagliare l’asso argentino già all’Artemio Franchi.

Lo strano record nel paese di Sarri

Il Mattino sottolinea la singolarità di Figline Valdarno in vista della sfida tra Napoli e Fiorentina. Infatti nel comune di Figline Valdarno. nonostante la maggiore vicinanza al capoluogo toscano, si tifa soprattutto per il Napoli. Molto del merito, ovviamente, è anche dovuto all’allenatore azzurro, Maurizio Sarri, cresciuto proprio a Figline. Da quelle parti, infatti, ci sono tutti i suoi amici storici che lo hanno sempre seguito negli anni e dopo il suo passaggio sulla panchina azzurra hanno anche deciso di fondare un Club Napoli intitolato proprio a lui.

Albiol finito nel mirino del Watford, pronto ingaggio da 2mln

Sirene inglesi per Raul Albiol. Come si legge sulle pagine del Sunday People, il centrale spagnolo del Napoli, tornato ad alti livelli sotto la guida di Sarri, è finito nel mirino del Watford. Per il tecnico Sanchez Flores il difensore del Napoli è il nome giusto per rinforzare il reparto arretrato: per Albiol – si legge – è pronta un’offerta di circa 2 milioni di euro

Due gesti inediti di Hamsik hanno colpito i tifosi del Napoli contro il Villarreal

La Gazzetta dello Sport scrive su Marek Hamsik: “Due gesti di Marek Hamsik hanno colpito i tifosi del Napoli giovedì contro il Villarreal. Il destro al volo con il quale ha portato gli azzurri in vantaggio fa parte dell’infinito bagaglio tecnico dello slovacco che però ha rimediato pure un cartellino giallo per proteste, cosa abbastanza inusuale per lui. Ha alzato la cresta con arbitro e avversari, soprattutto ha provato a rialzare il Napoli da un momento poco felice. Maurizio Sarri ha sottolineato come per uscire da una situazione come quella che si è venuta a creare serve innanzitutto forza mentale. Ecco, Hamsik ha dimostrato di averla e questa rappresenta una ottima notizia per i tifosi, che domani seguiranno in massa la squadra a Firenze (esaurito il settore ospiti) e si aspettano una prova di orgoglio da parte del capitano e dei compagni”

Lo staff medico smentisce De Laurentiis: Higuain non ha alcun chilo in più

La Repubblica scrive in merito a quel chilo in più che avrebbe Higuain secondo le battute del presidente De Laurentiis: “Un Pipita nervoso e poco incisivo ha chiaramente fatto scattare l’allarme. La pressione ovviamente pesa molto di più del chilo e mezzo — ma secondo le tabelle dello staff medico la percentuale di massa grassa è rimasta invariata — da smaltire, secondo De Laurentiis, perché dopo cinque mesi un calo psico-fisico è quasi fisiologico. Il “caso” a Castel Volturno non sussiste. Il sostegno dell’allenatore è incondizionato. Non resta che aspettare, dunque”

Sarri e squadra danno fiducia incondizionata a Higuain

La Repubblica riferisce che nonostante il periodo da astinenza da gol, Maurizio Sarri ha dato fiducia incondizionata a Gonzalo Higuain. Il Pipita non è messo in discussione perchè uno che ha segnato 26 reti stagionali non può essere scaricato alle prime fisiologiche difficoltà. L’asso argentino ha gradito la fiducia incondizionata sia di Sarri e della squadra in questo periodo un po’ particolare per uno che è cannibale dell’area di rigore. Al Franchi ha voglia di riprendere la marcia delgol. Sousa è avvisato.

Baby boss e prof in crisi, la Buona Scuola si interrompe alle medie

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La dispersione scolastica è al 15%, molto sopra gli standard europei. I casi di Japigia e Quarto Oggiaro dicono che il riscatto è possibile. 

C’è un momento in cui il nostro sistema scolastico sembra scaricare i ragazzi anziché sostenerli, e quel momento, che finirà per pesare su tutta la loro esperienza educativa, è il triennio delle scuole medie. A cinque giorni dalla chiusura delle iscrizioni per l’anno prossimo abbiamo cercato di capire come si produce questo buco nero. E se esiste la possibilità di uscirne. 

AL CENTRO CI SIAMO NOI  

La bambina barese fa la quarta elementare e chiede: «Ti posso leggere un articolo della Costituzione?». Ha occhi grandi, molto grandi, la coda ben legata, un grembiule blu e una cosa da dire. Certo, quale? «Il primo». Con l’articolo 34 – sul diritto allo studio – è il suo preferito. «L’Itala è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Bello, no?». Che cosa è bello? «Queste due parole: repubblica e democratica. Vuole dire che non c’è il re. E che al centro ci siamo noi». Al centro ci siamo noi. Sembra lo slogan per il programma educativo perfetto. La bambina sorride stirando le labbra per vedere l’effetto che fa. Un bell’effetto «Giuro, non gliel’ho suggerito io», dice la maestra. In classe, dove è in corso il programma organizzato da «Save the Children», siamo entrati a sorpresa. «Dimmi la verità, tu fai l’università, non la quarta». La bambina ride. «Noooo». Ha stravinto. Ma è fatta come lei la scuola italiana?  

Un po’ sì e un po’ no. Molto no a dire il vero. Ma questo istituto comprensivo di Japigia – quartiere metropolitano di frontiera di Bari, regno del clan Parisi, concentrato di case popolari, di madri sole e di padri assenti o agli arresti domiciliari, che da qualche anno sta ricominciando a respirare – ha una storia diversa sulla quale vale la pena soffermarsi assieme a quella dell’istituto gemello di Quarto Oggiaro, Milano, dall’altra parte d’Italia, perché racconta molto della battaglia quotidiana che si combatte nelle scuole per impedire che l’energia atomica che ogni ragazzino si porta dentro si perda stupidamente per strada. Qui pubblico e privato lavorano assieme contro lo spreco della qualità e dell’intelligenza, una malattia, chiamata «dispersione scolastica», per la quale il nostro Paese, con una media del 15%, è ai primi posti nelle classifiche di quella Unione Europea che vuole rientrare sotto il 10% entro il 2020 partendo da una media del 12,8%. Improbabile che l’italia ce la faccia. «Negli Anni Sessanta don Milani sosteneva che il problema della scuola è il ragazzo che si perde. A 50 anni di distanza credo che potremmo fare la stessa riflessione», dice Francesca Bilotta, responsabile del programma scuola di «Save the Children». 

IL BUCO NERO  

Ci sono i numeri. E poi c’è la vita. Per scattare una fotografia alla scuola abbiamo messo le due cose assieme, partendo da un’esperienza – ribattezzata «Fuoriclasse» – condotta da «Save the Children» in 6 città italiane (Milano, Torino, Napoli, Crotone, Bari e Scalea) e dall’analisi dei risultati di questa esperienza fatta dalla fondazione Agnelli. Sono molte le iniziative pubbliche per formare i professori e integrare i programmi, ma nessuna prevede un riscontro basato su una domanda semplice: a che cosa è servito quello che abbiamo fatto? I risultati di «Fuoriclasse», alla fine di cicli di due anni nelle quarte e quinte elementari e nelle seconde e terze medie, sono stati misurati. Non cambiano il mondo. Ma lo migliorano sensibilmente. «Abbiamo lavorato su apprendimento e motivazioni, cercando di fare delle scuole dei luoghi più belli anche fisicamente, dove sia piacevole andare. Siamo riusciti a ridurre il numero delle assenze, dei ritardi e il disinteresse da parte delle famiglie», dice la Bilotta. Cresciuti anche la media voti e le relazioni interpersonali. 

Il punto di partenza era chiaro. La ruota si inceppa alle scuole medie. Lo dicono i test comparativi internazionali. Dalle elementari escono studenti con una preparazione omogenea e superiore agli standard degli altri Paesi. Nei tre anni successivi si assiste a un crollo, il sistema smette di funzionare e solo chi ha famiglie sane (o chi finisce in scuole fortunate) regge il confronto con i coetanei all’estero. Da uno, due, tre maestri, formati per preparare le classi sia da un punto di vista delle competenze sia da quello pedagogico, si passa al «disciplinarismo»: dieci professori preoccupati di gestire solo la propria materia. E docenti di matematica che solo nel 9,7% dei casi (dati fondazione Agnelli) sono laureati nella materia che insegnano. Nessuno ha specifiche competenze pedagogiche e anche se i professori sono tenuti a costanti corsi di aggiornamento, non sono obbligati a fornire le proprie prestazioni nelle ore pomeridiane e il tempo scolastico finisce per essere insufficiente. Ma se non escono dalla crisi i docenti non esce dalla crisi la scuola. «C’è un altro dato: l’età degli insegnanti è la più alta d’Europa e quella degli insegnanti delle medie la più alta di tutte. La Buona Scuola torna a investire nell’educazione, ma ha una lacuna grossa: mette al centro i professori e non gli studenti, che continuano ad avere problemi in particolare in matematica e scienze», dice Andrea Gavosto, direttore della fondazione Agnelli. 

La domanda che resta sullo sfondo è questa: i nuovi centomila insegnati sono stati assunti per sanare – giustamente – le posizioni individuali o perché il sistema aveva bisogno delle loro competenze? Quando per 500 posti si assumono 10 mila docenti di diritto diventa difficile immaginare un sistema in equilibrio. 

Le statistiche dicono ancora che alle superiori si nota una tripartizione legata al ceto familiare. Chi sta meglio va al liceo recuperando una preparazione che sopravanza gli standard internazionali, chi sta così così finisce negli istituti tecnici (dove i valori tornano sotto la media), chi sta peggio scommette sui professionali, che nei test comparativi – con delle ovvie eccezioni – ottengono risultati deprimenti. Un inarrestabile circolo vizioso. 

IL FIGLIO DEL BOSS  

A Japigia puoi vivere la vita seguendone le mosse, come è successo per anni, oppure anticipandole per riuscire a fregarla. Patrizia Rossini, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Verga ha scelto la seconda strada. Di fianco al suo istituto ci sono tre campi rom. Lei ha assorbito i ragazzi e ha messo a loro disposizione le docce. Sembra una piccola cosa, ha fatto la differenza. Quindi, mutuando un modello lombardo, ha aperto un programma di studio in cui usa dei robottini per insegnare ai ragazzi qualunque cosa, dalla matematica alla storia. Ci fanno anche un campionato nazionale e spesso Japigia lo vince. Infine si è rivolta a «Save the Children». Come è il vostro programma? Gliel’hanno spiegato in cinque punti. Uno: formazione ai docenti sulle dinamiche della classe. Due: confronto tra docenti e studenti nei consigli consultivi per capire che cosa serve alla scuola e ai ragazzi. Tre: laboratori extrascolastici dalla matematica alla musica. Quattro: campus per conoscersi. Cinque: riqualificazione degli spazi comuni. Apprendimento e motivazioni. La Rossini ha detto «favoloso», gli insegnanti hanno detto «se proprio dobbiamo», gli studenti hanno detto: «adesso la scuola ci piace». I numeri dicono che è andata bene. Anche se per i miracoli non è ancora il tempo. 

Nell’istituto comprensivo diretto dalla Rossini ci sono 1200 ragazzi. Il 10% viene da famiglie malavitose. Riuscire a fare amare la scuola è doppiamente difficile. Ce la si fa? «Certo che ce la si fa». Un giorno è arrivato a scuola il figlio di un boss molto popolare nel quartiere, uno di quelli per cui si sparano i fuochi d’artificio quando esce dal carcere. Dopo poche settimane il bambino è andato dalla Rossini e le ha detto: «E se io dico in giro che tu mi hai fatto delle cose?». Lei gli ha risposto. «Vediamo se vale di più la tua o la mia parola». Poi l’ha abbracciato. «Da quel momento ha cominciato a fidarsi e ora è uno studente di qualità. Tra noi e i ragazzi ci deve essere un’alleanza. E’ per questo che il lavoro con “Save the Children” funziona». 

I RAGAZZI DI QUARTO OGGIARO  

I ragazzi di Quarto Oggiaro devono fare molta fatica per volersi bene. E a guardarsi attorno non è difficile capire perché. Trentaduemila persone, seimila alloggi di edilizia popolare, che diventano il 70% di tutte le case esistenti nella zona Capuana-Lopez-Pascarella, 250 pregiudicati agli arresti domiciliari, una presenza di stranieri che nella fascia di età compresa tra gli zero e i trentaquattro anni è pari al 35% della popolazione, settanta etnie diverse e neanche un liceo. Come se dovesse essere chiaro che una parte dell’istruzione pubblica, quella che più spesso porta alle università, a Quarto Oggiaro, dove la dispersione scolastica è del 17%, con punte del 40, contro il 15% della regione Lombardia, è preclusa. Non c’è un solo motivo per entrare nel quartiere se non sei residente e per giunta è piuttosto complicato. Si può arrivare in treno, oppure in macchina, scavalcando uno dei quattro ponti che fisicamente e simbolicamente dividono Quarto dal resto di Milano. «Una condanna e un’opportunità», dice Gianluca Alfano, coordinatore di spazio Agorà, il centro gestito dalle Acli e da «Save the Children» dove i ragazzi degli istituti Trilussa e Val Lagarina fanno i loro laboratori. «Da un lato si vive un senso di isolamento, dall’altro si crea un forte senso di comunità, basti pensare che le associazioni al lavoro nel quartiere sono venticinque». Una catena della solidarietà che non ha eguali e di cui, evidentemente, c’è molto bisogno. Piazzetta Capuana, sede del programma di «Save the Children», fino a pochi anni fa era il più grande centro di spaccio del quartiere, oggi è piena di murales con gli articoli della costituzione.  

Quarto Oggiaro è quella che è, ma avrebbe anche un punto di ritrovo di grande bellezza, Villa Scheibler. Solo che i ragazzi non la frequentano perché la ritengono troppo elegante per essere anche loro. La collaborazione tra le scuole e «Save the Children» serve anche a restituire a questi bambini-adulti il senso di loro stessi. Funziona? Messi di fronte alla domanda, che cosa ti è piaciuto di «Fuoriclasse»?, gli studenti delle medie hanno risposto così: «Ci sono piaciute le attività per migliorare la scuola. E poi c’è piaciuto perché potevamo fare vedere ai professori quali problemi c’erano. C’era il rispetto. E c’era lo scherzo. Però in un modo che non offendeva. E quando qualcuno si annoiava un po’ sapeva che comunque c’era uno scopo». Una scuola fatta così non trasforma la vita in uno scivolo verso la felicità, ma può cambiare i destini individuali e anche quelli collettivi. «Ci sono ragazzi che si perdono, come Paolo che, figlio di una tossicodipendente e di un padre che non ha mai visto, era finito nei guai per avere rubato un motorino. L’abbiamo recuperato. Un giorno ha picchiato un coetaneo che aveva sputato a un anziano. Gli hanno tolto la messa in prova e l’hanno mandato al Beccaria, dove i ragazzi di Quarto sono troppi. Ma le storie che funzionano sono decisamente di più», dice Camilla Bianchi responsabile del progetto di «Save the Children» a Milano. Saluta una bambina che gioca in un cortile. L’abbraccia. Si incammina verso la Ferrovia Nord. Sul muro c’è una scritta che dice: gioventù bruciata. È il modo che hanno i ragazzi di Quarto per prendersi in giro. E soprattutto per prendere in giro chi li considera così. Il vento sta cambiando. Anche grazie alla scuola e all’associazionismo. E allora meglio prendere di petto il quotidiano immaginando di essere nati sotto la luce obliqua di una strana stella – buona o cattiva che sia – che solo loro, per adesso, possono vedere. 

 

Koulibaly, l’agente: “Il Napoli è un club piccolo nelle strutture, basta vedere cosa accade al San Paolo quando piove”

Bruno Satin, agente di Kalidou Koulibaly, ha rilasciato alcune dichiarazioni a So Foot: “Kalidou ha un contratto che potrebbe farlo restare per tanto tempo a Napoli. Tuttavia se dovesse crearsi l’opportunità di andare a giocare in un club che faccia tutti gli anni la Champions League, faremo le nostre valutazioni. Il Napoli fa un buon mercato, ,ma nelle strutture è ancora un club piccolo. Quando piove allo stadio tutti in tribuna presidenziale hanno paura di prendere la scossa perchè ci sono fili elettrici scoperti che vagano. E’ un dettaglio senza dubbio, ma non penso che questo accade per esempio al Bayern”

Sulla gaffe di Deschamps: “Non l’ho ascoltata in diretta tv. Penso che avrebbe dovuto essere più aggiornato, soprattutto ora che Kalidou gioca in un club come il Napoli che si sta mettendo in mostra in un campionato importante come quello italiano. Il Senegal ha richiesto per anni, volevano da tempo che il ragazzo vestisse la maglia della nazionale. Al di là dell’errore, le parole di Deschamps dimostrano come Kalidou stia giocando bene e si stia mettendo in luce come un difensore centrale di grande prospettiva. Non posso dire con certezza che se avesse scelto la nazionale francese, adesso sarebbe in corsa per disputare l’Europeo. Ad oggi Deschamps ha in rosa Varane, Koscielny Sakho e Zouma che però si è infortunato di recente”

Il rapporto con i tifosi napoletani: “Per i napoletani, Kalidou è uno di loro. E’ stato un bel gesto quello di indossare la maschera con il suo volto dopo gli insulti razzisti”

Sky, Modugno: “Siparietto Sarri-Insigne dopo la rapina, gag e sfottò anche dai compagni”

Il collega di Sky Sport, Francesco Modugno, ha fatto il punto in casa Napoli dopo la disavventura delle ultime ore a Lorenzo Insigne, vittima di una rapina al Vomero: “Siparietto Insigne-Sarri al momento dell’ingresso in campo nella rifinitura. Il tecnico azzurro, da buon padre di famiglia, ha provato a risollevare il morale di Lorenzo. Da quello che ho capito Sarri gli raccontava qualche gag, qualche scenetta, per fargli ritrovare serenità e sorriso dopo i fatti di ieri sera. Insigne è rimasto molto turbato da questo episodio increcioso. Era insieme alla moglie ed alcuni amici. Subito dopo la chiacchierata con Sarri è finito anche al centro del torello, qui i compagni hanno trovato anche il modo di prenderlo in giro. Il modo migliore per dimenticare è il campo e soprattutto fare risultato domani a Firenze”.