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Napoli-Chievo, le probabili formazioni

Anticipo del sabato per il Napoli  di Maurizio Sarri impegnato domani sera contro il Chievo Verona, ore 20.45, allo stadio San Paolo.

Una sfida abbordabile sulla carta ma che negli ultimi anni è stata quasi sempre un tabù. Basti vedere alla gara della scorsa stagione quando i clivensi giocarono un brutto scherzo agli azzurri guidati da Benitez imponendosi per 1-0 al San Paolo.
Dopo un periodo no, condito da due sconfitte e tre pareggi, il Napoli è quasi obbligato a ritrovare la vittoria per restare nella scia della Juventus e per lanciare un chiaro messaggio alle inseguitrici, Roma e Fiorentina su tutte.

QUI NAPOLI – Per l’ occasione Sarri è costretto a ritoccare la difesa a causa della squalifica di Albiol, al suo posto Chiriches. Per il resto spazio ai titolarissimi con la conferma di Allan nonostante la scarsa condizione mostrata nelle ultime uscite. Al centro dell’ attacco Gonzalo Higuain, a caccia del ventiseiesimo centro in campionato.

QUI CHIEVO – Situazione diversa in casa Chievo: nella retroguardia Maran dovrà fare a meno di Gobbi per squalifica e di Gamberini per un problema fisico. Centrocampo a tre con Rigoni,  Radovanovic e Castro, anche se salgono le quotazioni di Hetemaj recuperato dall’ infortunio. In avanti Birsa agirà alle spalle di Meggiorini e Mpoku, con il belga favorito su Inglese non al meglio.

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Higuain, Insigne. All.Sarri

CHIEVO (4-3-1-2): Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Cesar, Frey; Rigoni, Radovanovic, Castro; Birsa; Mpoku, Meggiorini. All. Maran
(Pasquale Ammora)

L’ORDA AZZURRA – Ore 20:00 per una puntata speciale con tanti ospiti: Iezzo, Sparnelli, Luisi e tanti altri ospiti…

Questa sera non perderti l’appuntamento con L’Orda Azzurra, il programma che va in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it. Tutto quello che c’è da sapere sul Napoli, sempre live…

A condurre il programma, Ciro Novellino (giornalista di Vivicentro) e al suo fianco Mario Vollono (vicedirettore di Vivicentro). Tanti ospiti al telefono e in studio, ma i protagonisti siete voi, come sempre. Mandate i vostri messaggi sulla pagina Facebook della radio, o chiamate allo 081 048 73 45 oppure mandare un messaggio Whatsapp al 338 94 05 888.

Gli ospiti di questa sera: Gennaro Iezzo, il giornalista Massimo Sparnelli, oltre al presidente del Club Napoli Rimini Azzurra, Vincenzo Luisi e altri ancora…

Non mancate, L’Orda Azzurra sta arrivando…!

Come sempre potrete ascoltarla in diretta a questo indirizzo:

Cliccando questo link https://vivicentro.it/viviradio/

dalle 20:15 e in differita due ore dopo la fine della trasmissione a questo indirizzo https://www.spreaker.com/show/tracce-di-lorda-azzurra

V. Lanciano-Brescia: i frentani in cerca di punti salvezza

La nona giornata di ritorno del campionato cadetto, propone la sfida del “Biondi” tra la Virtus Lanciano, reduce dal pareggio di Como e rigenerata dalla cura Maragliulo, e il Brescia di Boscaglia, che ha regolato di misura nell’ultimo turno di campionato l’Avellino. Le Rondinelle sono in zona play-off, e cercheranno punti per potere rinsaldare la loro posizione di classifica.

La Virtus Lanciano, dopo le difficoltà avute in questa stagione, sembra avere trovato il suo equilibrio e cercherà nella sfida contro i lombardi, un successo per tirarsi fuori dalle zone calde della classifica. Attualmente, tra la salvezza diretta e la formazione abruzzese, la distanza è di un solo punto. La squadra sembra essere ben registrata in tutti i reparti, con i nuovi elementi arrivati a gennaio ben inseriti da mister Maragliulo nello scacchiere rossonero, completamente rinnovata ad inizio anno. La famiglia Maio, che dopo le insistenti voci circa una sicura cessione del sodalizio frentano ad imprenditori di fuori regione, ha confermato il suo impegno al timone della società, dichiarandosi fiduciosa circa il raggiungimento della salvezza, convinzione che si è diffusa anche in tutto l’ambiente frentano.

Ecco il Maragliulo Pensiero alla vigilia del match: “ Non avremo a disposizione Aquilanti (causa squalifica ndc) e Salviato ( a causa di un infortunio ndc) sulla fascia destra sabato. Penso che li rimpiazzerò con Vastola e con Di Filippo. Per noi i match da qui alla fine saranno tutte delle finali, dal momento che mancano sempre meno partite alla fine del campionato. Il Brescia è una squadra che fa della serenità e della spensieratezza i suoi due punti di forza; si tratta di una formazione composta sia da giovani che da giocatori esperti. Noi cercheremo di fare del nostro meglio per portare a casa i 3 punti. “

La chiosa è affidata al ricordo della stagione vissuta da Maragliulo nelle fila della squadra lombarda, tanti anni fa. Da sottolineare che anche il portiere Alessio Cragno, che sta difendendo alla grande i pali della squadra frentana, è un ex del match: “ Sono passati tanti anni dai miei trascorsi con la maglia del Brescia. Per l’esattezza era la stagione 84-85. Ho un ricordo meraviglioso di quell’annata, dal momento che si concluse con la promozione del Brescia e con il mio maggiore numero di reti segnate nel corso di una stagione: furono ben undici. Sabato, però, non ci sarà spazio per l’amarcord: dovremo cercare di fare volare basse le Rondinelle.” Arbitro del match, sarà Aureliano di Bologna, con l’inizio fissato per le ore 15.00 di sabato.

ECCO LA LISTA DEI CONVOCATI DELLA VIRTUS LANCIANO PER LA GARA CONTRO LE RONDINELLE:

Amenta, Aridità, Bacinovic, Boldor, Bonazzoli, Casadei, Cragno, Di Benedetto, Di Filippo, Di Francesco, Di Matteo, Ferrari, Giandonato, Marilungo, Milinkovic, Padovan, Rigione, Rocca, Turchi, Vastola, Vitale.

CHRISTIAN BARISANI

Berretti, Teramo-Juve Stabia, i convocati di Liguori: ancora assente Montella

Dopo il pareggio interno di settimana scorsa al Menti di Castellammare di Stabia, contro il Pisa, la Juve Stabia categoria Berretti di mister Nicola Liguori, sarà di scena a Teramo in un match molto delicato. Questi i convocati per la gara in programma sabato 5 marzo ore 14.30 al centro sportivo Acquaviva di Teramo:

Portieri: Riccio e Borrelli F.

Difensori: Noto, Rubino, Rossi, Ioio, Bisceglie, Elefante, Lombardi.

Centrocampisti: Mauro, Servillo, Strianese, Sorrentino, Melone, Viscusi.

Attaccanti: Matassa, Contieri, Langella, Natale, Del Prete

Un nome, una garanzia: ora è il momento di Gabbiadini detto ManOro!

Napoli-Chievo è alle porte e subito alla mente viene un dubbio: come si può fare per tornare a vincere? Pensi al San Paolo, la risposta è scontata…

Si è tanto parlato in questo periodo e il nome caldo è soltanto uno: Manolo Gabbiadini. L’attaccante bergamasco segnò il suo primo gol napoletano proprio contro i clivensi al Bentegodi nell’ormai lontano 1 febbraio 2015, con Benitez in panchina. Diversi gol messi a segno dall’attaccante anche della Nazionale azzurra, ma l’unica reazione forte è avvenuta a Frosinone con un urlo liberatorio. Cosa è successo? Le cause sono tante, dalle fisiche, alle tecniche.

Sarri vede Gabbiadini prima punta e con Higuain, oggi, è impossibile trovare spazio, se non per alcuni minuti, come accaduto a Fireze. Ma un giocatore così va tenuto in campo. De Laurentiis non è abituato a fare investimenti a perdere. Il presidente del Napoli è maestro in questo e nell’ultima sessione di mercato ha rifiutato offerte per 28 milioni di euro. Gabbiadini ha giocato fin qui in campionato 273 minuti. Di questo passo, in estate il valore dell’attaccante di Calcinate non può essere così alto e servono soluzioni alternative: o essere sicuri che sarà lui il volto nuovo della prossima stagione oppure bisogna pensare alla cessione con grande rammarico visti gli inizi. Ora inizia il momento più importante del campionato e serve l’apporto di un uomo in più, colui che può dare la svolta decisiva alla stagione e portare il Napoli allo Scudetto: Manolo Gabbiadini.

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

TEATRO SANTA CHIARA (BS): COME UN DOLCE TUONO, SABATO 5 MARZO 2016

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TEATRO SANTA CHIARA Mina Mezzadri

Contrada S .Chiara 50/a – Brescia

RASSEGNA SHAKESPEARE IMAGO MUNDI

SABATO 5 MARZO 2016 (ore 20.30)

Orchestra Big band del Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia

diretta da Corrado Guarino

Corrado-Guarino-1

presenta

COME UN DOLCE TUONO

Il jazz incontra Shakespeare

Gabriele Rubino sax alto, clarinetto, clarinetto basso

Giulio Santoro sax alto, clarinetto

Stefano D’Anna sax tenore e soprano

Luca Ceribelli sax tenore e clarinetto

Alfredo Pennacchia sax baritono e alto

Massimiliano D’Oscini tromba

Daniele Richiedei violino

Carlo Napolitano trombone

Giorgio Gandossi basso elettrico

Giuseppe Chirico tromba

Riccardo Bianchi tromba

Giovanni Falzone tromba

Davide Albrici trombone

Mauro Bonfanti trombone

Simone Bigioli pianoforte

Umberto Odone batteria

Durata dello spettacolo: 1h 10 min

Nuovo appuntamento della nuova rassegna teatrale SHAKESPEARE IMAGO MUNDI, promossa dal Centro Teatrale Bresciano, con il sostegno dalla Fondazione Comunità Bresciana e con il contributo della Fondazione CARIPLO, oltre che di A2A e Fondazione ASM Gruppo A2A di Brescia e inserita nei CIRCUITI SPETTACOLO DAL VIVO.

Il concerto verrà eseguito dall’Orchestra Big band del Conservatorio di Brescia “Luca Marenzio, diretta dal M° Corrado Guarino.

Una suite in dodici parti, scritta da Duke Ellington e Billy Strayhorn, ispirata alle opere di Shakespeare. La composizione trae ispirazione dal Sogno di una notte di mezza estate, un viaggio inconsueto e geniale nel teatro di Shakespeare.

Programma:

Corrado Guarino

My Midsummer Dream – tribute to Henry Purcell

– About Plaint

– Happy Lovers

Gianluigi Trovesi (arrangiamento di C. Guarino)

C’era una strega, c’era una fata

Duke Ellington (Washington 29/04/1899, New York 24/05/1974)

Such Sweet Thunder

– Such Sweet Thunder

– Sonnet for Caesar

– Sonnet For Hank Cinq

– Lady Mac

– Sonnet In Search Of A Moor

– The Telecasters

– Up And Down, Up And Down

– Sonnet For Sister Kate

– Star Crossed Lovers

– Madness In Great Ones

– Half The Fun

– Circle Of Fourths

La Big Band del Conservatorio “Luca. Marenzio” di Brescia è attiva dal 2004. In questi anni, oltre ad adempiere al suo essenziale compito di formazione orchestrale degli studenti, ha anche assunto un importante ruolo di divulgazione musicale nella nostra città, eseguendo repertorio storico e contemporaneo per orchestra jazz di non facile realizzazione. L’organico è composto dai migliori allievi dei corsi di jazz e di strumenti a fiato del Conservatorio “L. Marenzio”, con l’aggiunta di alcuni musicisti ospiti. Oltre al direttore, docente di composizione jazz, parteciperanno al concerto i docenti Stefano D’Anna al saxofono e Giovanni Falzone alla tromba, ambedue affermati solisti nel panorama jazzistico italiano e internazionale.

VENDITA BIGLIETTI

Ingresso spettacoli singoli

Intero € 15,00 · Ridotto € 12,00

TEATRO SOCIALE

I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del Teatro Sociale in orario della stessa.

Via Felice Cavallotti, 20 – 25121 Brescia – Biglietteria tel. 030 2808600 ·

sociale.biglietteria@ctbteatrostabile.it

SEDE PIAZZA LOGGIA

È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli di tutta la stagione al nuovo punto vendita nella sede del

CTB in Piazza Loggia, 6 da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 – Tel. 030 2928609

ON-LINE in tutti i punti vendita del circuito Vivaticket.it

LIBRERIA SERRA TARANTOLA

Via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia · Tel. 030290171

Orari: 9.15 – 12.15 /15.30 – 19.00 (lunedì mattina e domenica chiuso)

TEATRO SANTA CHIARA Mina Mezzadri

è possibile acquistare i biglietti per lo spettacolo la sera stessa alla biglietteria del Teatro Santa Chiara Mina

Mezzadri, mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Contrada Santa Chiara, 20 – 25122 Brescia – Biglietteria tel. 030 3772134

INFO: CTB Centro Teatrale Bresciano

Piazza della Loggia, 6 – 25121 Brescia – tel. 030 2928611/617 – fax 030 2928619

(dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.30)

e-mail: organizzazione@ctbteatrostabile.it – ctbteatrostabile.it

Juve Stabia-Akragas, ripristinata agibilità settore ospiti

S.S. Juve Stabia rende noto che è stata ripristinata l’agibilità del Settore Ospiti dello Stadio “Romeo Menti” in occasione della gara Juve Stabia-Akragas, in programma domenica 6 marzo alle ore 15.00.

Pertanto, i tagliandi per accedere al citato Settore, riservato alla tifoseria ospite, potranno essere acquistati, nel rispetto della normativa vigente, al prezzo di €12 oltre diritti di prevendita.

Milano, “la raccolta dei tappi per finanziare gli studi sui linfomi”: al Niguarda la ricerca è fai da te. BRUNELLA GIOVARA*

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Con 170 tonnellate si paga il contratto della genetista Alessandra Trojani che ha ingaggiato una battaglia contro la malattia di Waldenström. Succede nella ricca sanità della più ricca regione d’Italia che stanzia per la spesa sanitaria oltre 18 miliardi l’anno

State per buttare la bottiglietta di minerale? Fermatevi un attimo lì. Svitate il tappo e mettetelo in tasca, perché quel tappo è prezioso, in Lombardia una tribù di qualche migliaio di persone raccoglie tappi a manetta e con 170 tonnellate di tappi l’anno ci pagano il contratto di una ricercatrice, Alessandra Trojani, che a Niguarda studia i linfomi maligni, e in particolare la malattia di Waldenström. Succede nella ricca sanità della più ricca regione d’Italia, che stanzia per la spesa sanitaria oltre 18 miliardi l’anno.

Eppure non ha 26mila euro per la Trojani. Che pure nel suo laboratorio di Ematologia, alla palazzina 14 della cittadella Niguarda a Milano, continua a lavorare serena, forte di quell’esercito di formiche che la sostiene, e raccoglie raccoglie, insacca, trasporta il carico fino alla Plasticarta di Lissone, che ritira, e paga. I tappi sono merce preziosa, riciclabile all’infinito. Polietilene e polipropilene, vale 200 euro alla tonnellata. Perciò si cercano tappi di bibite, detersivi, succhi, latte, dentifricio. Cento punti di raccolta in Lombardia, che sono poi asili, scuole, aziende, banche, privati raccoglitori.

Milano, "la raccolta dei tappi per finanziare gli studi sui linfomi": al Niguarda la ricerca è fai da te

La stessa Trojani, che ha 50 anni ed è biologa genetista (laurea a Genova, studi al Max Planck Institute e San Raffaele), va nelle scuole e spiega ai bambini perché bisogna riciclare e – con delicatezza – spiega anche a cosa serve tutto questo gioco: “Racconto come funziona una cellula malata con disegni e cartoon: la cellula si rompe, ed ecco il pesciolino con il termometro in bocca. Ragionamenti semplici insomma, ma precisi, utili a fargli capire qual è il meccanismo della malattia “.

E capiscono? “Assimilano tutto, magari uno di loro prenderà il mio posto qui. Poi ci sono le sorprese: la bambina di 8 anni che mi chiede se da certe malattie si può guarire… lì ho intuito che doveva essere malata, e infatti ha la fibrosi cistica. Quella volta ho imparato molte cose”. I bambini, va detto, sono formidabili cacciatori di tappi, capaci di mettere sotto genitori nonni e parenti, poi di farsi accompagnare a scuola dal papà e riversare trionfanti il bottino, già pensando al prossimo carico. “E meno male che ci sono questi bambini, sennò noi non saremmo qui”.

“La ricerca costa cara”, dice Enrica Morra, luminare dell’ematologia, già primario a Niguarda, ora coordinatore scientifico della Rete ematologica lombarda e presidente di una piccola associazione indipendente, Ams, Associazione malattie del sangue, fatta di pazienti, medici, gente guarita che vuole dare una mano, e che è il motore di tutta questa faccenda. “Il dipartimento di Ematologia non ha rapporti con l’università, quindi non accediamo ai fondi per la ricerca, quindi ci autofinanziamo “. Qui la fantasia non ha limiti, e lo sa bene la professoressa Morra, che quando è arrivata in questo ospedale, anno 1994, si è trovata “un reparto con 16 letti e due bagni. Un posto dove si veniva a morire”. Ricerca? Zero. “Ma la ricerca non ha valore economico. Va fatta, punto. Mi sono ritrovata, in uno degli ospedali più grandi d’Italia, in un reparto così povero per una realtà come Milano. Che vergogna”.

Milano, "la raccolta dei tappi per finanziare gli studi sui linfomi": al Niguarda la ricerca è fai da te

Soldi, trovare soldi. Per i letti nuovi, per rifare le camere (sterili, finalmente), per i laboratori. “I primi soldi veri ce li ha dati una banca nel 2003, ci ho fatto il primo laboratorio”. Poi ci sono le donazioni dei pazienti guariti, quelli delle famiglie di chi è morto. Poi gli eventi, spettacoli concerti maratone. Fundraising creativo, ed ecco che l’Ams decide di raccogliere i tappi. Perché servono tantissimi soldi per studiare e curare le forme tumorali del sangue, cioè leucemie, linfomi e mielomi. Poi ci sono le aplasie midollari, le malattie dell’emostasi e della coagulazione, e le anemie. Quindi cene di autofinanziamento, appelli ai Rotary, e telefonate alla disperata, “come quella di una delle mie infermiere, una sera che ero giù perché non avevo più soldi. “Chiamo quel signore che è poi guarito…”. Ha risposto: 25mila euro subito, altrettanti per i 5 anni a venire”.

“Sa quanto costa un reagente chimico per processare le cellule? “, domanda la Morra. No. “Dai 100 ai 300 euro”. E questo Gene-Chip che la Trojani tiene in mano come un portachiavi (dentro c’è tutta la collezione del Dna sano)? 380 euro. E questa macchina Affymetrix, grossa come una stampante, capace di interrogare tutti i 44mila geni? “Questa costa 500mila euro, però ce l’ha regalata la Regione. Li ho stressati a tal punto che l’assessore, non mi ricordo chi fosse, ha detto vabbè, gliela compriamo”. Perciò raccogliete, gente. Ora sapete che questa non è una leggenda metropolitana.

*larepubblica

Akragas mai vincente a Castellammare. Tutti i precedenti

Juve Stabia e Akragas, si sono affrontate in gare di campionato quattro volte, due al “vecchio” campo “San Marco” e due al “nuovo” “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, i gialloblù hanno vinto in tre occasioni e solo una volta i siciliani hanno raccolto un pari a Castellammare. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:

– 1957 / 1958 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ H ‘

6° giornata di ritorno: JUVE STABIA – AKRAGAS 1 – 1 rete stabiese dell’ala destra gialloblù BOCCHINI.

– 1978 / 1979 – Campionato Nazionale serie D girone ‘ F ‘

16° giornata d’andata: JUVE STABIA – AKRAGAS 1 – 0 la decisiva rete stabiese fu realizzata su calcio di rigore dall’attaccante Marco FAZZI.

– 1985 / 1986 – Campionato Nazionale di Serie C2 girone ‘ D ‘

20 ottobre 1985 – 5° giornata d’andata: JUVE STABIA – AKRAGAS 3 – 1 le vespe punsero con una doppietta del goleador Marcello PRIMA e con una rete dell’ala sinistra Luca GRANUCCI.

– 1992 / 1993 – Campionato Nazionale di Serie C2 girone ‘ B ‘

22 novembre 1992 – 10° giornata d’andata: JUVE STABIA – AKRAGAS 3 – 1 (arbitro Emilio Innocente di Udine) vespe in vantaggio al minuto ventitré del primo tempo con Nino MUSELLA, dopo dodici minuti per i siciliani pareggiò Guarino; nella ripresa, a quindici e a cinque dalla fine andarono in gol Giorgio LUNERTI e nuovamente Nino MUSELLA.

Giovanni Matrone

Sarri in conferenza: “Con il Chievo sarà più difficile di quanto sembra. Scudetto? Noi parliamo di sogno”

Maurizio Sarri ha presentato il match con il Chievo Verona di domani sera in conferenza stampa:

Lopez non ha inserimenti e dinamismo, è arrivato il momento di Chalobah? “Non ha nel dna le accelerazioni, ma come dinamismo dà moltissimo alla squadra. Chalobah ha vissuto un momento difficile (lutto familiare, ndr), ha perso tanti allenamenti, ma con la società abbiamo privilegiato l’aspetto umano perchè ha attraversato una tragedia. Ora si sta allenando con noi, a Firenze s’è scaldato e pensavo di inserirlo, non è stato così ma viene preso in considerazione”.

Avendo una sola competizione, come alternerà gli uomini? “Se ci porterà beneficia lo vedremo nella prossima settimana. Questa settimana siamo tornati di martedì, poi i primi giorni sono delicati, solo dalla prossima torneremo ad allenarci regolarmente e vedremo più che altro benefici mentali, più difficile ricaricare le energie mentali di quelle fisiche. Settimanalmente vedremo l’utilizzo degli uomini in base a chi fa meglio, perchè stanchezza non ce ne sarà più”.

Nonostante le difficoltà, il Napoli nella ripresa non ha rinunciato a giocare. “Ce le siamo create anche, le loro palle gol nascono da palle perse nostre, abbiamo sbagliato qualcosa anche nel baricentro. Nella ripresa abbiamo alzato di 6mt il punto medio di riconquista del pallone perchè nel primo tempo riprendevamo palla bassi e non riuscivamo a ripartire su 50 metri. Avevo preannunciato che avremmo sofferto inizialmente, ma poi le ripartenze sarebbero state tante. Non hanno mollato e poi si sono ripresi nel secondo tempo”.

Sul gioco propositivo e la Juventus: “La Juventus è tosta, solida, fisica, per caratteristiche, ma ha anche qualità e quindi fanno risultati. Poi sono contento anche che la Lega definiva Fiorentina-Napoli la gara più bella dell’anno. Mi auguro che prima o poi una squadra così possa vincere, anche perchè io a Firenze mi sono divertito. Per fare gli abbonamenti alle pay-tv bisogna anche scatenare certe emozioni, le generazioni attuali non sono così legate al calcio come quelle precedenti”.

Cosa ti ha dato più fastidio sul tuo Napoli nell’ultimo periodo? “Mi dà fastidio quando si parla solo del risultato, non della partita. Con lo stesso tipo di gara se a Torino finisce 0-0 i commenti sarebbero stati diversi. Fa parte del gioco, c’è chi deve vendere i giornali, chi deve farsi vedere in tv, i commentatori fanno un bel mestiere, sparano una cazzata e poi una settimana dopo non la ricorda nessuno”.

Cosa si sente dire al tifoso sognatore? “State tranquilli, ce la metteremo tutta ma non sappiamo il nostro 100% a cosa corrisponderà”.

Sui dati fisici: “Sono dati rapportati alla partita giocata e che ci vengono forniti. Vanno letti perchè è chiaro che invece col Milan la velocità media ad esempio sarà inferiore perchè la partita non ha espresso questi valori, giocando solo nella loro metà campo, su 30mt”. Febbraio è stato il peggior mese? “Non sono venuti i risultati, di fronte avevamo squadre forti, ma le prove sono state buone e non cambia nulla per noi. Andiamo avanti con la stessa mentalità, sarebbe un problema se per fare gol dobbiamo avere tante occasioni e prendiamo gol alla prima occasione subita, ma non abbiamo questa sensazione”.

Sei contento delle parole di Maradona? “Mi prendete alla sprovvista, non leggo per stare sereno, è la verità, poi non sapendo cosa scrivete non mi state sui coglioni (ride, ndr)”. Ha detto che il Napoli sta facendo per merito tuo e che non ce l’aveva con te, ma voleva solo essere di stimolo. “Lo dissi già, solo pronunciando la parola Sarri mi riempie d’orgoglio, poi se parla bene di me è motivo di soddisfazione. Andavo a vederlo in ritiro quando arrivò in Italia”.

L’aspirazione è lo Scudetto? “Noi non possiamo puntarci in modo normale, ma deve essere un sogno perchè col nostro monte ingaggi e budget non possiamo permettercelo. Dobbiamo sognare, anche perchè spesso i sogni si avverano”.

Si parla molto di Scudetto. “I ragazzi hanno parlato sempre di sogno, ma io per vincere conosco solo un modo. Dobbiamo battere una squadra che fuori casa ha buoni numeri, fisico, aggressività, molto più difficile di come lascia pensare la classifica”.

Il Napoli ha impiegato meno giocatori in campionato. “Non ha alcun significato se si valuta un dato parziale. Il dato campionato non significa niente, se non si considera anche l’europa”.

Rispetto al girone d’andata, il Napoli ha gli stessi gol subiti ma l’unica differenza è nei gol fatti. “In alcune partite abbiamo fatto 29 occasioni contro 13, ma in Italia c’è la cultura di dire sempre che il problema è fisico. Con la Fiorentina abbiamo fatto 12mila metri a giocatore, vicini alla nostra migliore prestazione, 129 metri al minuto, potenza metabolica 11,98 la migliore stagionale, accelerazione sopra i 3 metri a giocatore la migliore stagionale, quindi i numeri non si possono interpretare, ma il problema è che non abbiamo finalizzato. Sui gol subiti un pò di malasorte è evidente, tra cross andati in porta e punizione di chi non aveva segnato neanche in allenamento come ha detto il suo allenatore. A Firenze abbiamo sofferto, ma potevamo vincerla nonostante la loro migliore prova”.

L’ECONOMIA BRASILIANA STA PRECIPITANDO IN UN GIRONE INFERNALE

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(Virginia Murru)

I dati macro dell’economia brasiliana continuano a lampeggiare in rosso, si parla ormai da tempo di recessione, dal 2015, quando dopo due trimestri di contrazione del pil consecutivi, si considerava il paese in ‘recessione tecnica’. Ma lo scorso anno, la flessione dei primi due trimestri, non era così drammatica, e nessuno pensava che continuasse a scivolare in modo così repentino e grave, fino a sfiorare, nell’ultimo trimestre del 2015, un negativo del 5,7%.  Gli ultimi dati diffusi al riguardo, non portano verso l’onda dell’ottimismo:  il Pil presenta attualmente un negativo del 3,8%. L’economia carioca non precipitava così in basso da tanti anni, esattamente dai primi anni novanta, quando era stata aggredita da una forte crisi che l’aveva portata in una deriva.

Tra le cause di questa recessione, che ha avuto un esordio ed uno sviluppo rapido, ci sono le flessioni registrate nelle esportazioni, il Brasile è un grande esportatore di materie prime, nonché commodities, prodotti tipici del paese. Un vero e proprio crack, che porta la sua economia dalle ‘stelle alle stalle’, dato che il paese sembrava destinato a diventare la quinta potenza del mondo, con un miracolo tutto verde-oro, proiettato verso il futuro e un dinamismo innescato da stimoli propulsivi che provenivano da tutti i settori della sua economia. Un mercato emergente vivace e intraprendente, che quasi all’improvviso, certo nel volgere di pochi anni, ha invertito il timone e si ritrova oggi a fare i conti con una vera e propria emergenza.

E’ stato uno dei grandi protagonisti dei mercati commerciali, partner importante di grandi potenze, esercitava autorevolmente il suo ruolo di economia emergente, e sembrava guidato da una ‘governance’ politica all’altezza della buona congiuntura, ma dietro le quinte c’erano altri riscontri: dalla corruzione all’incapacità di tenere salde le redini di un’economia promettente. L’attuale Presidente Dilma Rousseff, eletta per la seconda volta nel 2014, sta affontando l’impeachment, e sicuramente la gestione della crisi ha presentato tante incongruenze, ritardi negli interventi, strategie non adeguate alla forte depressione che si è presentata. Insomma, la Rousseff, non ha ormai nessuna credibilità, neppure all’estero. Alla fine del 2015, il quotidiano ‘The Economist’, lo aveva ben vaticinato il peggioramento dell’economia brasiliana e il conseguente default. Anche l’Agenzia Fitch, a fine anno, aveva espresso valutazioni da ‘junk’ sui titoli del debito (ossia spazzatura). E poi le altre due principali Agenzie di rating, Moody’s e Standard&Poor’s, recentemente, hanno confermato l’outlook negativo, e hanno fatto retrocedere di qualche gradino il rating sovrano, portandolo a BB da BB+ (precedente valutazione).

Queste valutazioni tengono anche conto delle previsioni di crescita, che sono ancora stimate in negativo, e si aggiunge un pessimo rapporto debito/Pil. previsti per i prossimi anni. ‘A disaster’, come lo definisce il quotidiano economico americano ‘The Economist’. Una classe politica coinvolta in pesanti scandali, impeachment in corso, hanno rivelato vulnerabilità e incapacità di gestione le emergenze, anche da qui partono i pronostici negativi delle Agenzie di rating. Situazioni complesse, e una rete di grovigli nelle maglie del potere, che ha certamente aggravato il malessere dell’economia nel paese.

Il Brasile è un gigante che ha grandissime potenzialità, soprattutto nel campo delle materie prime (esporta in particolare ferro, petrolio e soia),  che offre sicuramente i suoi vantaggi in caso di crisi, eppure l’indice PMI (l’indice del manifatturiero), è crollato al 44,5% a febbraio (a gennaio era a 47,4%..), il che significa, quando scende al di sotto del 50%, che la sofferenza è veramente profonda. Ma sono tutti i dati macro a scivolare, nel volgere di un breve periodo hanno subito forti contrazioni, il paese ha perso oltre un milione di posti di lavoro in pochi anni, l’inflazione supera il 10%, il debito pubblico vortica con numeri che riflettono l’andamento generale, da tracollo a tutti gli effetti. Al quadro che riflette tutti i sintomi di una recessione galoppante, si aggiunge il deprezzamento del Real, sia nei confronti del dollaro che dell’Euro, ha già perso oltre il 30% del suo valore.

Troppi errori nell’amministrare il paese, quando, una decina d’anni fa, era in fase d’espansione; secondo gli analisti, proprio quel periodo di prosperità e benessere doveva essere gestito con grande oculatezza, tracciando fondamenta profonde per reggere gli urti destabilizzanti che vengono dall’economia globale. Invece in Brasile le donne vanno in pensione a 50 anni, e gli uomini a 55, dieci anni prima rispetto ai paesi facenti parte dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo Economico). Il Brasile spende intorno al 12% del suo pil per le pensioni, un eccesso che ha sicuramente inciso nel determinare lo stato di default.

I cambia scena di un’economia, visti alla luce del decennio che va dal 2002/3  al 2013, dove si riscontrano dati di crescita veramente importanti, sono a dir poco sorprendenti, e porta a concludere che l’economia di  una nazione si rende più o meno vulnerabile nel tempo, ed è appesa alle sorti dell’economia globale, le cui variabili sono i veri, reali fili tenaci, che tengono tutti sospesi ai vari umori che si scatenano ogni giorno in quest’arena in apparenza neutra. Nel volgere di poco più di dieci anni, in Brasile, c’è stato spazio per quasi dieci milioni di posti di lavoro, l’occupazione ha seguito di pari passo l’impulso travolgente dell’espansione economica, con un debito saldato al FMI, e i conti pubblici in ordine. Un’economia sempre più forte, che sembrava inarrestabile, come un treno in corsa. Era diventato il primo paese del BRICS, associazione delle cinque economie emergenti del pianeta (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa).

Le cause non sono da ricercare solo nella flessione dell’export, ve ne sono altre, anche di carattere politico e sociale, che sicuramente, considerato l’impatto della spesa sostenuta, non hanno contribuito a consolidare il progresso già in atto in quegli anni. Si pensa ai consistenti piani di spesa per affrancare le fasce più deboli del popolo brasiliano, riforme e interventi assolutamente mirabili, portati avanti dal Partito dei lavoratori, nei 12 anni in cui ha governato il paese. Il merito sicuramente c’è stato dato che si mirava ad abbattere la miseria in cui viveva un terzo della popolazione, relegata in condizioni disumane nelle note ‘favelas’. Lo stato ha investito tanto in quei dodici anni di governo, con sostegni finanziari volti a garantire una casa dignitosa a quelle famiglie. Agli investimenti ha corrisposto un netto calo della disoccupazione, arrivata a livelli minimi, e infatti, fino a due anni fa, era un indice che parlava di un’economia in ottima salute. I grandi finanziamenti per fini sociali, hanno comportato certamente un notevole impiego di risorse, ma al di là delle cause che possono stare a monte di questa crisi, insorta in modo così irruento, oltre alla contrazione dell’economia cinese (importante partener commerciale per l’export, e il conseguente calo dei prezzi), si azzardano anche ipotesi di liquidità bloccate all’interno del paese. Tale disponibilità sarebbe stata  interrotta bruscamente e messa fuori dai circuiti dei consumi, per una serie di timori giustificati, non solo dalla crisi, ma anche dagli scandali, e in qualche modo avrebbe frenato gli ingranaggi del sistema. Si pensa che questa disponibilità di moneta non possa essere scomparsa all’improvviso, e che interventi rassicuranti, con misure idonee a sbloccare la situazione di stallo, potrebbero nuovamente fare circolare queste risorse.

Certo, la crisi generale che si è riscontrata nei mercati emergenti, non stia aiutando il Brasile a riprendersi da questo shock, il processo involutivo va avanti e non ci sono strumenti certi, nonostante le analisi accurate, per vedere in fondo al tunnel.

Le ipotesi sono tante,  si può sperare in un altro miracolo tutto verde-oro dei carioca, in tante circostanze hanno dimostrato intraprendenza e vivacità, hanno peraltro una base di partenza, in termini di ricchezza di materie prime, e non è pertanto pensabile che il paese non riesca a risollevarsi.

VIDEO – A Bitritto lo spettacolo diurno della ditta F.lli Romano da Angri (Sa)

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A Bitritto, in provincia di Bari, il 1 marzo 2016 si è tenuta la festa patronale in onore di Maria SS. di Costantinopoli. In questa occasione la ditta F.lli Romano da Angri (Sa) si è esibita in uno spettacolo diurno.

dal nostro inviato a Bitritto, Gennaro Novellino

Alberico Turi: A Martina abbiamo ricevuto una pessima accoglienza. La partita di Cosenza della prima squadra andava rinviata..

Nel corso della trasmissione radiofonica “Il Pungiglione Stabiese” abbiamo ascoltato il Responsabile del settore giovanile stabiese, Alberico Turi.

La squadra Berretti non è riuscita ad andare oltre il pareggio contro il Pisa: Sì, la vittoria non è arrivata ma come al solito la prestazione dei ragazzi è stata in linea con le aspettative. La squadra ha ben risposto, mettendo in campo tutto quello che voleva l’allenatore; non molliamo sperando di fare sempre meglio in un campionato molto difficile.
C’è stata anche l’espulsione di Lauri: Sì, ormai è una consuetudine l’espulsione a nostro sfavore. Purtroppo ci capitano sempre arbitri di Torre Annunziata, Torre del Greco e delle zone limitrofe; non voglio parlare di malafede ma forse il campanilismo spesso porta gli arbitri a penalizzarci. Ogni settimana lottiamo contro gli avversari ed anche contro qualche ingiustizia che siamo costretti a subire.
La prossima partita sarà in trasferta contro il Tuttocuoio, secondo in classifica: Mi aspetto come sempre una grande prestazione dai ragazzi. In questo campionato nessuna squadra ci ha messo sotto, quindi sono sicuro che ce la giocheremo a viso aperto anche contro una squadra così forte ed organizzata. Sono sicuro che la prestazione sarà di ottimo livello, speriamo che anche il risultato possa essere positivo.
L’Under 17 di Lega pro di Mister Chiaiese ha sconfitto facilmente l’Andria in trasferta e continua la sua rincorsa ai primi posti: Fa piacere ma non pensiamo ai primi posti. La nostra priorità è vedere la squadra ben messa in campo, avere ragazzi che sanno cosa fare in campo e che abbiano valori morali e tecnici importanti. La classifica viene dopo anche se, ovviamente, fa piacere vedere la Juve Stabia in alto.
Gli Under 15 invece sono stati sconfitti a Martina immeritatamente: E’ una partita difficile da raccontare. La squadra ha dominato la partita per novanta minuti ma ha sbagliato incredibili palle gol. Poi abbiamo subìto una rete da 40 metri che ha deciso la partita. Come mi aspettavo, a Martina abbiamo trovato un clima teso che non ci ha facilitato. Addirittura, non ci è stato riservato nemmeno uno spogliatoio; abbiamo preparato la partita in condizioni pietose.
Il vento, come ad Andria per gli Under 17, ha condizionato anche il match della prima squadra a Cosenza: A mio avviso la gara di Cosenza era da rinviare o quantomeno sospendere. Capisco che in ambito di calcio giovanile difficilmente si decida di rinviare una gara perché poi recuperarla è molto complicato. A livello di prima squadra, in Lega Pro, è incredibile che l’arbitro non abbia preso provvedimenti in presenza di un vento che ha falsato la partita. Il fatto che questa sia un’annata storta si vede anche da questi inconvenienti che non dipendono né dalla squadra né dalla Società.

Raffaele Izzo

VIDEO – A Bitritto lo spettacolo diurno della ditta Bruscella e Pellicani da Modugno (Ba)

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A Bitritto, in provincia di Bari, il 1 marzo 2016 si è tenuta la festa patronale in onore di Maria SS. di Costantinopoli. In questa occasione la ditta Bruscella e Pellicani da Modugno (Ba) si è esibita in uno spettacolo diurno.

dal nostro inviato a Bitritto, Gennaro Novellino

VIDEO – A Bitritto lo spettacolo della ditta Giuseppe e Nicola Chiarappa da San Severo (Fg)

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A Bitritto, in provincia di Bari, il 1 marzo 2016 si è tenuta la festa patronale in onore di Maria SS. di Costantinopoli. In questa occasione la ditta Giuseppe e Nicola Chiarappa da San Severo (Fg) si è esibita in uno spettacolo diurno.

dal nostro inviato a Bitritto, Gennaro Novellino

 

“Vendevano materiale bellico all’Iran”, i finanzieri di Como arrestano sei persone

Sequestrato materiale ‘dual use’ come tubi in acciaio da utilizzare, secondo gli investigatori, come materiale missilistico, componenti di aeromobili ed elicotteri.

l nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Como, ha individuato un gruppo di iraniani che si occupavano di approvvigionamento di materiali ‘Dual Use’ e pertanto potenzialmente impiegabili nel settore bellico. Il gruppo acquistava ed esportava verso l’Iran di macchinari per la fabbricazione di tubi in acciaio da utilizzare – è la tesi degli investigatori – come potenziale materiale missilistico, di Noc/base stations, ossia di apparecchiature idonee, previa modifica, a creare una rete di collegamento sicura e a ‘banda larga’ per scopi militari, nonché di motori e componenti di aeromobili ed elicotteri.

Le indagini, dirette e coordinate dal Maurizio Romanelli e da Adriano Scudieri della Procura di Milano, hanno permesso di individuare l’intera rete di soggetti ritenuti responsabili, ricostruendo i canali, nazionali ed internazionali, sottostanti all’approvvigionamento finanziario, nonché alla movimentazione, stoccaggio e spedizione di beni e tecnologie. Il nucleo di polizia territoriale sta eseguendo sei arresti nei confronti di cinque iraniani e uno di nazionalità italiana appartenenti al sodalizio e dimoranti nelle province di Torino, Firenze e Padova.

In particolare, tre soggetti destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere, due agli arresti domiciliari e uno con obbligo di dimora. I reati contestati sono riferiti, oltre che all’associazione per delinquere alla violazione delle disposizioni comunitarie inerenti le misure restrittive nei confronti dell’Iran, nonché della normativa sul controllo dell’esportazione, importazione e transito di materiale di armamento, il tutto caratterizzato dall’aggravante della transnazionalità.

*larepubblica

Higuain, il più grande investimento della storia del Napoli

Il Corriere dello Sport parla di Gonzalo Higuain, definito il più grande investimento della storia del Napoli. Nell’estate del 2013, il club partenopeo riconobbe infatti quaranta milioni di euro al Real Madrid. Il centravanti sudamericano, lanciato in Nazionale nel 2009 da Diego Armando Mardaona, è inevitabilmente diventato l’uomo di maggior spessore del club partenopeo con cui ha già vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. Ora il Pipita è legato all’azzurro da un contratto fino al 2018, nel quale figura una clausola rescissoria che è stata resa nota direttamente dal presidente De Laurentiis ed è pari a 94 milioni e 736mila euro.

La Champions è fondamentale per trattenere Koulibaly

Secondo la Gazzetta dello Sport, per la permanenza di Kalidou Koulibaly a Napoli è fondamentale la qualificazione alla prossima Champions League. Il senegalese ha un contratto lungo con il Napoli e per parlare di rinnovo c’è tempo, ma le offerte non mancano, soprattutto dalla Premier League.

Auriemma: “Il richiamo di Sarri ai difensori: contro il Chievo basta subire gol”

Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport: “Prove tecniche di tenuta. Per l’ennesima volta quest’anno (spesso di giovedì) Sarri ha chiesto gli straordinari ai difensori per migliorare ulteriormente l’assetto complessivo e studiare i movimenti con l’ausilio del drone guidato da Simone Bonomi. L’addestramento si è reso necessario per testare l’affiatamento tra Koulibaly e Chiriches, quest’ultimo scelto come sostituto dello squalificato Albiol. A Sarri non va giù che il Napoli abbia subito 5 gol nelle ultime 5 partite, gol pesanti perché le reti all’attivo sono state solo 3. In realtà, precedentemente gli azzurri avevano fatto anche peggio, subendo 9 reti nelle 7 gare dal 20 dicembre al 31 gennaio. Gol indolori e nessuno gridò allo scandalo semplicemente perché l’attacco fece molto meglio: 22 volte a bersaglio nelle stesse 7 gare. Il richiamo di Sarri ieri mattina è stato soprattutto legato alla concentrazione non eccellente degli ultimi tempi: dall’esitazione di Koulibaly sul gol di Zaza, al mancato ripiegamento di Callejon sulla rete di Bonaventura, fino alla necessità di mostrare più determinazione sulle palle inattive, come quella sfruttata da Alonso lunedì a Firenze”.

Insigne, l’agente: “Ho incontrato tre club tra i primi dieci al mondo: in estate capiremo se potrà restare a Napoli”

Fabio Andreotti, agente di Lorenzo Insigne, ha parlato a Radio Crc: “L’esplosione di Insigne sul piano realizzativo è merito di Sarri che ha saputo collocarlo in un ruolo più consono alle proprie qualità. La rapina è un episodio di criminalità comune. Ieri siamo stati a Castel Volturno, ma non abbiamo parlato del futuro di Lorenzo. Abbiamo parlato di Romano e di Roberto Insigne che ha un contratto vicino alla scadenza. Per il rinnovo di Lorenzo c’è un appuntamento con Giuntoli a fine campionato. Capiremo se dovrà restare a Napoli o puntare su altri progetti. La volontà di Lorenzo è restare, ma ogni agente si guarda intorno e ascolta tutti per rispetto. Noi vogliamo come studio fare di Insigne il Totti di Napoli. Confermo di aver incontrato tre tra le dieci società più importanti d’Europa che vogliono Lorenzo. Partite come quella di domani sono le più pericolose, bisogna avere massima attenzione”.