La Gazzetta dello Sport scrive sul rendimento di Gonzalo Higuain: “La notte del San Paolo apre ad una nuova eventualità: gli basterà realizzare una doppietta per eguagliare il record personale di reti in campionato, stabilito nella Liga 2009-10 al Real: l’argentino ne segnò 27, due in meno rispetto agli attuali 25 realizzati col Napoli. Con undici partite ancora da giocare, la questione potrebbe soltanto essere rimandata, se stasera non arrivassero i suoi gol. Le stesse statistiche ricordano pure che proprio contro il Chievo, al Bentegodi, Higuain segnò il primo gol con la maglietta del Napoli, il 31 agosto 2013. Da allora, è lui l’attaccante più prolifico della Serie A con 60 reti sommate finora, seguito in questa speciale classifica da Luca Toni con 45 centri e da Icardi con 42. Nella stessa graduatoria, trova posto anche il compagno di squadra, José Maria Callejon, che è al nono posto con 29 reti”
Juve Stabia – Akragas, i convocati di mister Zavettieri
Euro 2016, ecco la lista dei 30 pre convocati: Conte tiene in bilico Insigne e Gabbiadini
La Gazzetta dello Sport pubblica i 30 giocatori che verranno convocati da Antonio Conte nella lista pre Europeo. Insigne non è del tutto sicuro di andare in Francia. Stessa sorte anche per Manolo Gabbiadini: “Non abbiamo Lewandowski, Morata, Rooney, Benzema (se all’Euro ci sarà): come spiegato a fianco, il centravantone Pellè, il suo alter ego Okaka, e Eder, che può fare anche il «9», sembrano necessari. Spazio per altri due posti: uno sembra in ballottaggio tra Zaza, Giovinco e Immobile; l’altro potrebbe riguardare gli esterni offensivi Insigne e Berardi. Ma qui può spuntare la grande sorpresa Bernardeschi, eccellente esterno dalla tripla fase nel 4-4-2 (anche virato in 4-2-4) e nel 3-5-2. Mentre Insigne e Berardi sono più legati al 4-3-3. Conte è stregato dal fiorentino, l’ha visto personalmente quattro volte e lo convocherà contro Spagna e Germania per valutarlo. Il primo appuntamento è sabato 19 con la lista di 27/28 giocatori per le due amichevoli. Il c.t. ha al momento una lista di una trentina sotto osservazione, con però ancora due turni di campionato e uno di coppe da giocare.
Sarri, l’agente: “Alcuni giornali hanno utilizzato i dati per gettare benzina sul fuoco e destabilizzare!”
A TV Luna nel corso di ‘Si Gonfia La Rete Friday Night Show’ è intervenuto Alessandro Pellegrini, agente di Maurizio Sarri: ‘Chilo e mezzo di Higuain? La risposta nella gara con la Fiorentina mi fa pensare che sia massa muscolare, ma non so di preciso se si tratta di grasso o muscoli. Il passaggio in conferenza sul ‘sogno scudetto’ è arrivato dopo una serie di domande, bisogna pensare al Chievo. La Fiorentina contro il Napoli non ha sbagliato nulla, non si può parlare di calo. Criticare la difesa del Napoli è eccessivo, se analizziamo il gol al San Paolo del Villarreal è impossibile trovare l’errore. Napoli stanco? Ci sono degli esami medico scientifici che misurano l’eventuale stanchezza. In campo scende chi è più in forma e chi si è allenato meglio in settimana. Alcuni giornali hanno utilizzato i dati per gettare benzina sul fuoco, per destabilizzare’.
Contrattempo per Reina: salta il Chievo?
Piccolo contrattempo per Pepe Reina, portiere spagnolo del Napoli: nella serata di ieri, come si legge sull’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno, il numero uno azzurro è stato colpito da un attacco influenzale. In panchina c’è Gabriel che scalpita per avere una chance in campionato, ma le sensazioni sono positive.
Occhio al giallo, nel Napoli tre calciatori a rischio squalifica
Sparnelli a L’Orda Azzurra: “Con Sarri cambio di politica. Domani mi aspetto un Napoli cazzuto”
Il giornalista ed ex addetto stampa del Napoli Massimo Sparnelli è stato ospite alla trasmissione L’Orda Azzurra in onda su Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it. Ecco le sue dichiarazioni:
“Per quanto riguarda i nomi di Mammana, Klaassen e Ionita credo che possano essere calciatori funzionali al progetto Napoli, Sarri è grande maestro in questo e sa il fatto suo. Prendiamo l’ esempio di Hysaj che sta facendo una stagione strepitosa nonostante gli scetticismi iniziali. Ritengo comunque che questi non siano gli innesti decisivi, tutto dipende dal posizionamento del Napoli a fine campionato e dalla questione legata al contratto di Higuain.
Il bilancio in rosso ,nella stagione scorsa , è colpa di Benitez che ha fallito per due anni la qualificazione in Champions facendo aumentare allo stesso tempo il monte ingaggi. Certamente sono arrivati calciatori dal calibro di Higuain e anche due trofei, ma da un allenatore come lui ci si aspettava qualcosa di più; a questo punto Mazzarri ha fatto meglio sia dal punto di vista dei risultati che sul piano del bilancio.
Con Sarri si è verificato un cambio di politica: spazio ai giovani e agli uomini funzionali a un determinato sistema di gioco e a un determinato progetto. E’ vero che i campioni fanno la differenza ma a volte non rendono al massimo.
La base di una grande società è lo stadio di proprietà, non bisona guardare solo al mercato. Basti vedere i risultati della Juventus che si sta portando agli stessi livelli dei top club europei sul piano economico.
A mio avviso Sarri è ormai blindato dalla società. Su Insigne posso dire che se ha il desiderio di lasciare il Napoli, lo faccia tranquillamente anche se in questi anni la società gli ha permesso di affacciarsi al calcio che conta.
Non dimentichiamo che il Napoli è risorto dalle ceneri di un brutto fallimento. Tutto il calcio italiano naviga in cattive acque e può fare crack da un momento all’ altro, bisogna gestire bene le risorse; su questo bisogna dare merito al presidente De Laurentiis che ci permette di competere da diversi anni a questi livelli.
Reja è legato moltissimo alla città e al Napoli calcio e domenica la sua Atalanta tenterà ad ogni modo di giocarsela a viso aperto contro la Juventus, quella di Bergamo non è mai una trasferta facile. Ma pensiamo prima alla sfida di domani contro il Chievo, in campo mi aspetto un Napoli cazzuto”.
Luisi a L’Orda Azzurra: “Le prossime cinque sfide diranno la verità su questo Napoli: scudetto ancora alla portata”
Vincenzo Luisi, presidente del Club Napoli Rimini Azzurra, è intervenuto in diretta telefonica al programma L’Orda Azzurra in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it. Ecco quanto evidenziato: “Per fortuna si è concluso un febbraio terribile sul piano dei risultati. Le prossime cinque partite ci diranno dove potrà arrivare realmente questo Napoli; l’ obbiettivo resta lo scudetto ma occhio alle spalle, Fiorentina e Roma giocano un grande calcio. Sull’eliminazione dall’ Europa League credo che una squadra come questa debba poter concorrere su tutti i fronti, il problema è sicuramente una rosa non adeguata; c’è bisogno di alternative valide. L’ aspetto positivo è la possibilità di preparare al meglio ogni partita, Sarri è maestro in questo. Hamsik è stato coccolato a lungo dalla Juventus in estate, Allegri è un grande estimatore dello slovacco ma giù le mani dal capitano. Nonostante alti e bassi riesce sempre a dare il giusto apporto ai compagni. Nelle ultime partite mi è parso di rivedere il Napoli di Benitez: troppo possesso palla, scarse verticalizzazioni e pochi inserimenti dei centrocampisti. Bisogna ritrovare la giusta quadratura come qualche mese scorso”.
Nunzio Zavettieri: Domani sarà un match difficile ma cercheremo di centrare una vittoria vitale per noi
Alla vigilia del match interno contro l’Akragas, abbiamo ascoltato il tecnico della Juve Stabia, Nunzio Zavettieri.
Ecco le parole del Mister stabiese.
Si archivia la gara di Cosenza pesantemente condizionata dal vento: Sì, il rammarico è ancora forte perché senza il vento avremmo fatto una partita del tutto diversa. Adesso pensiamo al match di domani che sarà altrettanto complicato.
Arriva l’Akragas che viene da sei vittorie consecutive: Sì, da quando è arrivato Mister Rigoli hanno cominciato un percorso netto, fatto solo di vittorie e con solo un gol subìto. Dovremo fare una grande partita per superare un avversario che sta vivendo il suo momento migliore. Sarà una partita bella, perché loro fuori casa hanno vinto tanto ed anche noi puntiamo alla vittoria in casa nostra. L’auspicio è che arrivino tre punti che sono vitali per noi.
All’andata arrivò la prima vittoria della gestione Zavettieri: Rispetto alla gara di andata sono cambiate tante cose. Loro sono una squadra del tutto diversa e, probabilmente, migliore. Noi abbiamo raccolto meno di quanto in realtà avremmo meritato; speriamo di replicare il successo del girone d’andata.
Lo schieramento giusto da utilizzare: A prescindere dai moduli e da chi scenderà in campo, conterà l’atteggiamento. Dovremo giocare senza paura e con la consapevolezza che a noi serve assolutamente la vittoria. Non abbiamo alternative se non quella di vincere.
Secondo Rigoli, l’allenatore avversario, la Juve Stabia è da play off: Evidentemente c’è stima nei nostri confronti. Sono convinto anche io che abbiamo valori importanti ma la realtà dei fatti è che lottiamo per la salvezza, quindi dobbiamo pensare solo a questo e a nient’altro.
Domani si spera in un sostegno maggiore del pubblico grazie agli studenti delle scuole che saranno presenti in curva: Speriamo di regalare una gioia a chi verrà a sostenerci. Sappiamo che sta a noi portare più tifosi al campo con le nostre prestazioni, già a partire da domani.
La situazione infortunati: Purtroppo abbiamo perso Izzillo che non sta bene. Peccato perché era in un momento di forma molto positivo. Conto, però, di recuperarlo già la prossima settimana.
Raffaele Izzo
Iezzo a L’Orda Azzurra: “ Gli ultimi risultati dipendono dal calo fisico, ma nessun contraccolpo psicologico”
L’ ex portiere del Napoli Gennaro Iezzo ha rilasciato alcune dichiarazioni a L’Orda Azzurra, programma radiofonico di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it. Queste le sue parole: “Sono pienamente d’ accordo con Sarri, la squadra al di là dei risultati sta facendo delle grandi prestazioni. Il Napoli ha cercato sempre di fare la partita tranne che nel primo tempo con la Fiorentina che ha affrontato gli azzurri a viso aperto; nella ripresa la squadra è uscita allo scoperto e ha avuto le chance per portare a casa i tre punti. Il periodo negativo è frutto di un calo fisico, non è un contraccolpo della sconfitta di Torino; contro la Juventus mi è parso di vedere una squadra che cercava la vittoria. Sarri è un grandissimo allenatore ma è troppo umile quando parla della Juventus, mancano 11 partite e lo scudetto è ancora alla portata. Facciamo il tifo per bianconeri in Champions, una competizione che toglie molte energie. Per quanto riguarda i portieri il Napoli non ha problemi: c’è Luigi Sepe che ha grande personalità e sarà il futuro di questo club; già il prossimo anno potrebbe maturare maggiormente come vice Reina. Domani sera la vittoria è l’ unico obbiettivo , il Napoli esprime sicuramente un gioco spettacolare ma in questo momento contano i risultati”.
“Il mio rene riadattato e donato a mio figlio di 3 anni, ora la nostra vita può ricominciare”. ALESSANDRA CORICA*
Parla la mamma del bimbo, dopo uno dei rarissimi casi di trapianto con l’organo di un genitore. L’intervento eseguito a Milano ha aperto la strada a una nuova procedura che potrebbe aiutare tutti i bimbi in dialisi
“Ha mangiato un gelato alla crema per la prima volta nella sua vita, dopo le dimissioni dall’ospedale. Guardarlo mentre scopriva quel sapore è stata un’emozione indescrivibile”. Maria (nome di fantasia) ha 33 anni, ma è così minuta che appena si toglie il giaccone beige, e si siede in un bar di via della Commenda, sembra una quindicenne. Vive nell’hinterland di Bologna insieme con Marco, con il quale sta da 20 anni, e con Simone. Che di anni ne ha tre e mezzo, e che fino a un mese e mezzo fa doveva stare per dieci ore di fila, tutti i giorni, attaccato a un macchinario per la dialisi.
Simone è il bimbo che ha ricevuto il rene della sua mamma: l’intervento è stato eseguito a Milano, dove la famiglia è arrivata a gennaio, al Policlinico di via Sforza. Ed è un caso raro: trapianti del genere in Italia in 15 anni ne sono stati fatti appena cinque. Potrebbe però essere la soluzione al problema di trovare organi da trapiantare in pazienti così piccoli, perché i medici hanno deciso di adattare le dimensioni del rene della donna al corpo del bimbo con un intervento di tre ore, il 13 gennaio scorso. La disponibilità di donatori deceduti in età pediatrica è scarsa. Ma fino a poco tempo fa la scelta era di non eseguire trapianti da vivente da un genitore al figlio piccolo, perché la discrepanza di dimensioni poteva portare ad un elevato rischio di insuccesso. Il trapianto su Simone però ha aperto la strada a un nuovo modo di procedere e questo potrebbe anche accorciare l’attesa di tutti i bimbi in dialisi.
Maria, partiamo dall’inizio: quando avete saputo che Simone era malato?
“Quando ero incinta, alla prima ecografia. Il ginecologo mi spiegò che il bimbo aveva un rene solo. Ho partorito con un cesareo d’urgenza al settimo mese, a metà 2012”.
E poi?
“Alla nascita abbiamo scoperto che il problema era più complesso: Simone aveva entrambi i reni, ma molto piccoli. In termini medici si chiama “displasia renale”. Ci hanno detto subito che l’unica possibilità era il trapianto. E a pochi mesi è stato messo in dialisi: a casa, dieci ore al giorno, tutti i giorni. Facevo l’educatrice, ma ho dovuto lasciare il lavoro: Simone non poteva stare da solo”.
Questi anni come sono andati?
“Attesa e lotta, paura e speranza: se ci penso, li riassumo così. Per fare il trapianto, Simone doveva pesare almeno dieci chili: però chi fa la dialisi perinatale si sente sempre sazio. Per questo fargli prendere peso è stata una sfida. Senza contare che doveva seguire una dieta priva di proteine, con prodotti molto costosi: mezzo di litro di latte “aproteico” costa 12,50 euro, e la Regione Emilia a noi passava 100 euro al mese. E poi ci sono gli ostacoli pratici”.
Per esempio?
“Non sa quante volte Simone chiedeva, come fanno tutti i bambini, di assaggiare qualcosa che vedeva nel mio piatto o in quello di suo padre. E noi costretti a dirgli di no. Per questo il gelato l’ha assaggiato solo dieci giorni fa”.
Come erano le sue giornate?
“A casa: niente asilo, perché non poteva rischiare neanche un raffreddore. Un paio di volte a settimana lo portavo al baby parking (un mini asilo per 3-4 bambini, ndr), dove restava per un’ora o due”.
Si sentiva diverso dagli altri bimbi?
“Un anno fa, quando doveva ancora compiere tre anni, mi chiede: perché ho un tubo nella pancia? Si riferiva a quello con il quale io e suo padre lo collegavamo, ogni giorno, al macchinario per la dialisi. Una bambina, al baby parking, gli aveva chiesto cosa fosse. E lui non aveva saputo rispondere”.
E lei?
“Gli ho detto che serviva a farlo stare bene: per questo, ha iniziato a chiamarlo il “tubicino della salute”. Dire queste cosa a un bambino così piccolo, che si sente diverso dai coetanei e ha paura, non è facile. Anzi”.
Quando avete deciso per il trapianto?
“Subito dopo la nascita ci siamo rivolti al professor Giovanni Montini, che all’epoca lavorava al Sant’Orsola di Bologna. È stato lui a dirci che il trapianto era l’unica opzione, e che uno dei genitori poteva essere compatibile: ho scoperto di esserlo dopo gli esami, fatti appena Simone ha raggiunto i fatidici dieci chili. E mi sono sentita fortunata”.
Di qui, l’intervento fatto a inizio gennaio.
“Esatto. Io sono stata dimessa quattro giorni dopo, mio figlio invece no, è uscito una decina di giorni fa. Finora ha fatto controlli giornalieri, ma ora possiamo tornare a Bologna. In attesa dell’estate: non vedo l’ora”.
Perché?
“Simone potrà fare il bagno al mare. Per la prima volta. Vederlo nuotare tra le onde sarà un sogno che si avvera”.
*larepubblica
Reggia di Caserta: Renzi: “Gli incassi sono cresciuti”. Uilpa: “Provvedimenti immediati verso i responsabili”
Il segretario generale della Uil-pubblica amministrazione, Nicola Turco: “Siamo orgogliosi di essere dipendenti pubblici”. Barbagallo (Uil): “Mi schiero con il dirigente”. FI invece parla di “strumentalizzazioni”
Provvedimenti immediati per i sindacalisti che hanno accusato, in una nota inviata al capo di gabinetto del ministro Franceschini, il direttore della Reggia di Caserta di lavorare troppo. “Prendiamo le distanze dal comportamento dei sindacalisti coinvolti nella incresciosa vicenda della Reggia di Caserta – afferma in una nota il Segretario Generale della Uilpa (organizzazione sindacale del pubblico impiego), Nicola Turco – Precisiamo che non eravamo a conoscenza di tale iniziativa rispetto alla quale esprimiamo un giudizio di assoluta contrarietà per l’atteggiamento irresponsabile dei sindacalisti coinvolti. Assumeremo tempestivamente ogni azione per accertare fatti e responsabilità e prenderemo gli opportuni provvedimenti nei confronti dei rappresentanti della nostra sigla che risulteranno essere coinvolti in tale vicenda”.
“Finita la pacchia. Sindacati ridicoli”. Renzi sostiene il direttore della Reggia di Caserta
Sulla stessa lunghezza d’onda il leader della Uil Carmelo Barbagallo: “Mi schiero con il dirigente”. E anche il premier Matteo Renzi torna a parlare della Reggia e di come “grazie al lavoro siano cresciuti gli incassi”
Leggi l’intervista a Mauro Felicori. “Io stakanovista. E’ un complimento”
La reazione della Uilpa: “Siamo orgogliosi – aggiunge Turco – di essere dipendenti pubblici e di rappresentare i dipendenti del pubblico impiego e, soprattutto, siamo convinti che solo un efficace sinergia tra i lavoratori ed una dirigenza competente e motivata nella valorizzazione della professionalità delle risorse umane e nella gestione finalizzata al miglioramento dei servizi all’utenza sia fondamentale per il buon funzionamento della macchina pubblica. Pertanto – conclude Turco – non intendiamo nè tollerare nè difendere comportamenti che hanno sicuramente prodotto un enorme danno all’immagine della nostra sigla e che presteranno fianco all’ennesima campagna di strumentalizzazione per colpire l’intera categoria dei dipendenti pubblici”.
Barbagallo Uil. “Io sono indignato e mi schiero dalla parte del dirigente”. Lo ha detto il leader della Uil Carmelo Barbagallo, a margine di una manifestazione a Palermo, riferendosi al rilievo mosso dai sindacati al nuovo direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, ‘accusato’ di lavorare troppo. “Da dirigente sindacale lavoro quasi 24 ore al giorno e mi indigno ancora di più per chi si pone il problema di un dirigente che si ferma a lavorare di più – ha aggiunto -. Coloro che hanno abusato del loro ruolo cercando di intimidire chi fa il proprio lavoro mi inducono a schierarmi dalla parte del dirigente. E noi che siamo sindacato dei lavoratori ci schieriamo contro truffatori e assenteisti specie in un momento in cui i giovani hanno fame di lavoro perché non ne hanno”.
Il nuovo intervento del premier Renzi. “Da quando c’è Felicori, i numeri migliorano – dice Renzi – : rispetto a febbraio del 2015, il mese di febbraio 2016 – sottolinea – ha fatto segnare più 70% di visite e più 105% di incassi. Ci rendiamo conto? se si lavora, le cose cambiano.Punto. Il nuovo direttore lo sa perfettamente, gli italiani anche, il governo c’è. Appena se ne accorgono anche certi sindacati saremo al completo. Nel frattempo, mentre si convincono, noi andiamo avanti, a viso aperto e con ancora più determinazione di prima. La cultura può essere la ripartenza dell’italia. E se c’è chi rema contro, noi, senza paura, remeremo più forte. Sono certo di poter contare su tutti voi. E sono certo che aver scelto persone come felicori ci aiuterà a essere ancora più determinati e appassionati”.
Dorina Bianchi. Sul caso interviene anche Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni culturali e deputato del gruppo Area popolare (Ncd-Udc): “Pieno sostegno all’efficiente lavoro di Mauro Felicori, il direttore della Reggia di Caserta. Il suo impegno è un esempio positivo da emulare e di quell’Italia che lavora con passione e dedizione portando a casa risultati soddisfacenti”.
L’attacco di Forza Italia a Renzi. “Renzi tenta con la Reggia di Caserta la stessa operazione riuscita con il Colosseo: quella di distorcere e strumentalizzare le giuste richieste dei rappresentanti sindacali del Museo per continuare il suo attacco al pubblico impiego”. Afferma Renata Polverini, responsabile dipartimento nazionale politiche del lavoro e sindacali di Forza Italia. “In realtà i rappresentanti sindacali avevano chiesto esattamente il contrario di quanto affermato nei sarcastici commenti del Governo – prosegue – e, cioè, la possibilità di offrire un servizio migliore, più ampio e più sicuro ai visitatori invitando il direttore ‘renziano’ a far conoscere alla vigilanza, che dovrebbe essere impegnata nella tutela delle sale museali, in tempo i propri orari”. “Nessuno scandalo, dunque – conclude -, semmai una volontà di collaborare al rilancio della Reggia che speriamo il Ministro Franceschini sappia cogliere al di là delle sterili polemiche e delle sciocche strumentalizzazioni”.
Ugl, “Le vere vittime sono le Rsu”: “Invitiamo il premier Matteo Renzi a leggere con attenzione il documento sottoscritto dalle rsu della Reggia di Caserta invece di spingere in una vera e propria trappola i cittadini e i lavoratori attraverso i suoi tweet.Allo stesso tempo sollecitiamo il direttore Mauro Fenicori a lavorare in modo più incisivo e concreto visto che continuano a persistere enormi difficoltà per i lavoratori”. Queste le parole di Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, in merito alla polemica che, in queste ore, sta travolgendo le rsu della Reggia di Caserta. “Nella missiva le rsu hanno messo in evidenzia tutte le difficoltà presenti all’interno della struttura – prosegue il sindacalista – a partire anche dalla carenza d’organico relativa agli addetti alla vigilanza. Le rsu chiedevano solo di essere informate nel caso in cui il direttore Mauro Fenicori avesse voluto trattenersi in ufficio anche fuori orario di lavoro, per una maggiore organizzazione anche dei turni degli addetti alla vigilanza. Da sindacalisti crediamo che lavorare per la rinascita della Reggia di Caserta sia una priorità, sia per i lavoratori che per la valorizzazione di un patrimonio di inestimabile valore storico culturale. Ma è inaccettabile colpevolizzare il ruolo delle rsu che, a differenza di Renzi e dello stesso Fenicori, conoscono realmente i problemi dei dipendenti della Reggia di Caserta”. “Massima solidarietà per le Rsu sospese – conclude – che hanno come unica colpa quella di avere a cuore il futuro del Palazzo Reale e dei suoi lavoratori”.
*larepubblica
Migranti, lettera di Alfano e Germania a Commissione Ue: “Serve sistema registrazione”
Il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano e il suo omologo tedesco Thomas de Maiziere
BERLINO – Il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano e il suo omologo tedesco Thomas de Maiziere hanno scritto una lettera alla Commissione europea in cui chiedono di creare un sistema di registrazione dei migranti a livello Ue e auspicano un’armonizzazione delle procedure per i richiedenti asilo. Lo riferisce la Sueddeutsche Zeitung.
Secondo i due ministri, il meccanismo di registrazione Ue – che dovrebbe includere controlli di sicurezza – andrebbe allestito con l’aiuto dell’agenzia Frontex. Inoltre l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo) dovrebbe ottenere più staff e finanziamenti in modo da poter diventare una “vera agenzia europea per l’asilo”.
Nella missiva, indirizzata al vice presidente della Commissione Frans Timmermans e al Commissario Ue per le Migrazioni Dimitris Avramopoulos, Alfano e De Maiziere invitano a compiere una “ambiziosa riforma delle regole di Dublino”, che prevedono che i migranti debbano chiedere asilo nel primo Paese Ue in cui entrano, creando quello che definiscono un “sistema di asilo comune europeo riadattato”.
I due suggeriscono di identificare i migranti che hanno bisogno di protezione internazionale nei loro Paesi di origine o nei Paesi di transito prima di portarli in Europa (che è l’approcccio attualmente usato nella cooperazione con la Turchia) e affermano che lo scopo sia quello di creare un “sistema istituzionalizzato di ricollocamento in Ue”.
Secondo Alfano e De Maiziere, inoltre, è necessario che i rifugiati vengano ripartiti sul territorio dell’Unione europea tramite il sistema di quote annuali e bisogna redigere una lista Ue di ‘Paesi sicuri’ di origine e attivare un “robusto e coordinato meccanismo di rimpatrio europeo” per rimandare indietro i cosiddetti ‘migranti economici’.
*larepubblica
VIDEO, ROMA-FIORENTINA: INTERVISTA A NAINGGLOAN, COSTA e PERROTTI
Le interviste in zona mista della nostra inviata, Maria D’Auria, nel dopo partita ROMA 4 – FIORENTINA 1
Mixed Roma Fiorentina NAINGGOLAN
Mixed Roma-Fiorentina TINO COSTA
Mixed Roma-Fiorentina PEROTTI
*redazionesportiva / Maria D’Auria

Libia, attesa per il rientro in Italia degli ex ostaggi
Piazza Armerina (Enna), paese di Filippo Calcagno (lapresse
Fonti parlano di ‘poche ore’, altre di ‘pochi giorni’, emerge però che i due tecnici torneranno “una volta terminati gli interrogatori”. Il capo del Consiglio militare di Sabrata Altaher Algrabli: i corpi di Failla e Piano oggi a Tripoli dove saranno “terminate le autopsie e le altre procedure”.
ROMA – Non è ancora chiaro quando torneranno in Italia. Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, i due ex ostaggi liberati ieri in Libia, sono in attesa di partire dalla Libia, verso casa. Alcune fonti parlano di ‘poche ore’, altre di ‘pochi giorni’. Quello che è emerso nelle ultime ore è che saranno “restituiti immediatamente all’Italia una volta terminati gli interrogatori”.
Gino Pollicardo prima della cattura in Libia e dopo la liberazione
Potrebbero trovarsi ancora in una zona pericolosa. L’unità di crisi della Farnesina lavora senza sosta per organizzare il rientro dei due tecnici della Bonatti dalla Libia. La fase più delicata, si apprende, è quella del primo spostamento. Da Sabrata, dove sono sotto la protezione della polizia locale, ad un’altra località, per poi spostarsi probabilmente a Malta. Da lì potrebbero volare in sicurezza a Roma. Per questo primo spostamento i due, provati, devastati psicologicamente come hanno detto, ma in buona salute, forse useranno mezzi messi a disposizione dalla Bonatti stessa. L’amministrazione di Tripoli dovrebbe organizzare in giornata un elicottero per trasportare i numerosi giornalisti, non solo italiani, presenti nella capitale libica per consentire loro di incontrare i due ex-ostaggi.
Filippo Calcagno prima della cattura in Libia e dopo la liberazione
“Non sono pronti i documenti: appena saranno pronti, saranno trasferiti”, sostiene la moglie di Calcagno, Concetta Arena, raggiunta telefonicamente. “State tranquilli, torno presto” avrebbe detto il tecnico alla sua famiglia, a Piazza Armerina, nell’Ennese. La nuora, Ivana, parla di un “nuovo giorno” ma a metà, “la nostra è una felicità spezzata perché il pensiero costantemente va alle famiglie dei due colleghi di Filippo che non potranno riabbracciare i loro cari”. Sul rientro dice che loro “non sanno ancora tempi e modalità”, né se lo aspetteranno a casa o se andranno, eventualmente, a Ciampino (Roma), dove potrebbe atterrare il volo proveniente dalla Libia. Nuova telefonata anche a casa di Pollicardo, la moglie, Ema Orellana, a Monterosso, provincia de La Spezia, lo attende. “Sta bene – ha detto emozionata – è ancora nella mani della polizia libica e non sa ancora nulla dei tempi sul rientro”. Parlando con la moglie e con il figlio Gino junior, riferiscono persone vicino alla famiglia, Pollicardo ha detto: “Non piangete più, sto bene e presto sarò a casa”.
Il capo del Consiglio militare di Sabrata Altaher Algrabli ha aggiunto poi che i corpi di Salvatore Failla e Fausto Piano arriveranno oggi a Tripoli dove saranno “terminate le autopsie e le altre procedure”. Non è escluso che le salme possano tornare sullo stesso volo, ma percorsi e tempi potrebbero cambiare. Anche su questo fronte al momento non ci sono certezze, a parte il fatto che il ministero degli Esteri sta cercando di riportare in Italia i corpi delle vittime con la mediazione di Croce rossa italiana.
Le famiglie: P. Armerina ‘Notte insonne’ / RepTv Parla il figlio
Genova ‘Un’emozione la sua voce’ / Foto il biglietto: “Liberi”
Sia nel caso di Pollicardo e Calcagno, sia in quello dei due tecnici uccisi, ilrientro passerà per Roma. Nella capitale, i primi due saranno sentiti dal pm Sergio Colaiocco, che indaga per la procura sulla vicenda. I corpi delle vittime, invece, saranno sottoposti ad esami autoptici presso l’istituto di medicina legale del policlinico Agostino Gemelli.
Da sinistra in alto in senso orario: Salvatore Failla (con gli occhiali neri), Gino Pollicardo, Fausto Piano (con gli occhiali neri), Filippo Calcagno (con la barba bianca). Foto tratte dai loro profili Facebook
Il legale della famiglia Failla, però, fa sentire una voce più critica. “Dopo tante reticenze, segreti e misteri, la famiglia Failla pretende delle spiegazioni – dichiara Francesco Caroleo Grimaldi -. Come è stato possibile che appena 24 ore dopo la morte di Salvatore Failla e Fausto Piano siano stati liberati gli altri due connazionali? Al di là della bella notizia legata alla loro liberazione, la famiglia Failla vuole vederci chiaro in questa vicenda e qualcuno dovrà pur darle delle risposte”. L’avvocato spiega che “sarà nominato un consulente tecnico che possa prendere parte all’accertamento medico legale disposto dalla procura di Roma quando saranno riportate in Italia le salme”.
Rai, Minzolini dovrà risarcire Tiziana Ferrario. ALDO FONTANAROSA*
Le motivazioni della sentenza con cui l’ex direttore del Tg1 è stato condannato a quattro mesi di carcere (pena sospesa) per aver rimosso la giornalista dalla conduzione per discriminazione politica
ROMA – Augusto Minzolini dovrà staccare presto un assegno in favore di Tiziana Ferrario, che nel marzo del 2010 venne estromessa dalla conduzione del Tg1 e relegata in una stanza senza incarico per una consapevole discriminazione politica. Il giudice penale – che condanna Minzolini a 4 mesi di reclusione per abuso di ufficio (in primo grado, con pena sospesa) – descrive il “patimento interiore” della giornalista, emarginata solo perché contestava la linea informativa del direttore. Quindi ordina il risarcimento economico in suo favore, quantificato in “separata sede”. Un nuovo processo, stavolta civile, sanerà il danno “non patrimoniale” che ha subìto.
La sentenza penale di condanna – le cui motivazioni sono arrivate venerdì sera – cita anche quattro certificati medici che la Ferrario ha prodotto durante il giudizio. Soprattutto dà credito alle testimonianze delle colleghe del Tg1 (Anzaldo, Busi, Sala) che hanno descritto la Ferrario triste, smarrita, in lacrime per l’inattività cui era costretta.
La sentenza penale riporta anche le accuse che la Ferrario – difesa dall’avvocato Domenico D’Amati – ha indirizzato a Monica Maggioni, caporedattore del Tg1 durante la direzione Minzolini. Ferrario si è spesso candidata a fare delle missioni per il telegiornale una volta persa la conduzione. Ma la Maggioni le avrebbe regolarmente risposto che un altro giornalista era stato scelto oppure sarebbe stato presto individuato per quel viaggio. La Maggioni non ha potuto replicare alle accuse della Ferrario perché i legali di Minzolini hanno rinunciato alla sua testimonianza durante il processo, ad aprile del 2015.
La sentenza penale chiarisce anche che Minzolini, quando dirigeva il Tg1, agiva come “incaricato di pubblico servizio”. La Rai, certo, è una società per azioni e dunque risponde alle stesse regole di un’azienda privata. Ma il suo proprietario (il ministero dell’Economia) e la sua missione la rendono un esempio classico di servizio pubblico. Questo status comporta delle precise responsabilità per i suoi dipendenti che sono chiamati a rispondere del reato di abuso d’ufficio, come è successo a Minzolini. D’altra parte l’ex direttore del Tg1 non ha rimosso la Ferrario dalla conduzione del telegiornale perché perseguiva un interesse pubblico, ma solo per attuare una discriminazione rispetto ai giornalisti che sostenevano invece la sua linea editoriale di attenzione – diciamo così – per il governo Berlusconi.
STABIA – M5S “usa e getta”. Niente spazio per i De Rosa
Non vivono una fase florida i De Rosa. Ci riferiamo a Peppe e Luigi (nella foto), rispettivamente padre e figlio, fondatori del “meetup Figli delle Stelle”. Il partito locale di Grillo, dopo aver scongiurato la candidatura del giovane De Rosa ha riservato una graticola più che rovente nei confronti di Luigi. Insomma un vero e proprio colpo nei confronti di chi, nonostante iscritto da tempo al gruppo pentastellato, si era avvicinato da qualche mese partecipando attivamente. Qualche domanda in più rispetto agli altri e sono emersi tanti legami politici con il centro destra. Bobbio prima, Pentangelo dopo. Insomma un vero e proprio problema per i grillini che si sono tenuti buoni i De Rosa fino ad ora. I De Rosa che hanno messo, più volte, a disposizione anche un luogo dove svolgere le riunioni in un gruppo che più che itinerante è nomade. Tenerseli buoni fino a quando possibile e poi “farli fuori”. Una tecnica da vecchia politica, come se sostenere o essere amico di un politico sia un grave reato. Visto che loro lo considerano tale, perché il consigliere Regionale non è intervenuto prima? Come poteva non sapere questa cosa, visto anche il legame che si era istaurato con Luigi de Rosa? Amato, Cirillo e Criscuolo colpiscono ancora, comportandosi in modo più che scorretto.“Solo simpatie e amicizie – Così hanno dichiarato i De Rosa- .Siamo simpatizzanti e supporter di Grillo e del MoVimento dal 2013”. Ma la loro difesa è stata più che inutile. Chi doveva, aveva già deciso. Altro che democrazia partecipata.Costanzo Federico
Rinnovo Higuain, non mancheranno le tensioni
La Gazzetta dello Sport scrive sul rinnovo di Gonzalo Higuain: “Il papà e il fratello di Gonzalo dovranno incontrare Aurelio De Laurentiis per discutere l’eventuale prolungamento, anche se l’accordo non è scontato. Alcune big europee sono fortemente interessate alle sue prestazioni: si tratta di Chelsea, Bayern e Manchester City, pronte a versare la clausola rescissoria pur d’ingaggiarlo. Lo scorso settembre, club ed entourage del Pipita s’incontrarono a Venezia e gli Higuain chiesero al presidente una riduzione della clausola, ma la risposta di De Laurentiis fu negativa. La discussione ripartirà da questo punto e le tensioni non mancheranno”
Sportiello: “Napoli? Giocare in una grande squadra è il sogno di tutti i calciatori”
Il portiere dell’Atalanta Marco Sportiello è uno dei calciatori più interessanti dell’intera Serie A, e si vocifera che possa arrivare a giugno al Napoli. Intanto al Corriere dello Sport, lo stesso Sportiello ha dichiarato: “Sono immune dalle voci di mercato nonostante si sia parlato di interessamenti di Roma e Napoli? Questo non è il momento di pensare al mercato e al futuro perché sono concentrato solo sulla gara con la Juventus. Dobbiamo uscire da questo momento difficile a livello di risultati. Giocare in una grande squadra è il sogno di tutti i calciatori, ma io considero l’Atalanta la mia grande squadra e sono felice”.



