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Il Napoli crede nella rimonta e rimarrà in silenzio stampa

I dettagli

Il Corriere del Mezzogiorno scrive sul Napoli: “Il Napoli crede nella rimonta e rimarrà i silenzio stampa per ritrovare concentrazione e soprattutto il filo interrotto ad Udine, dove la squadra è apparsa in netto calo sia fisico che mentale. La rimonta non è poi tanto impossibile, visto che la Juventus sarà impegnata contro il Milan a San Siro, mentre gli azzurri avranno sulla carta una gara abbordabile”.

C’è Calzona dietro l’esordio di Sarri

I dettagli

Un curioso retroscena lega Maurizio Sarri e Francesco Calzona, il vice allenatore del Napoli che domenica guiderà la squadra contro il Verona. Il Corriere dello Sport riferisce nel lontano 1999-2000 fu proprio il secondo a consigliare al Tegoleto di ingaggiare il tecnico toscano. All’epoca Calzona ricopriva il ruolo di allenatore-giocatore e soprattutto lavorava come venditore ambulante di caffé: un binomio perfetto – scherza il quotidiano – con le sigarette del suo collega col quale proseguirà un percorso lungo 16 anni. Poi c’è una curiosità: Calzona insieme a Frustalupi, il vice di Walter Mazzarri, da ottobre ha cominciato a Coverciano il Master Uefa pro.

Attesi mille veronesi al San Paolo: domenica sfida tra la tensione

I dettagli

Il Corriere del Mezzogiorno scrive su Napoli-Verona: “Una sfida carica di tensioni: da una parte il pubblico napoletano a dir poco arrabbiato per la squalifica di Higuain (previste proteste civili allo stadio di Fuorigrotta), dall’altra i tifosi del Verona in ambasce per le sorti della squadra del cuore che è ultima a sei punti dalla zona salvezza. I supporters veneti sono attesi in mille, ma finora solo 200 sono stati i biglietti venduti in Veneto (la Digos ne prevede almeno 300)”.

A L’ Orda Azzurra si fa chiarezza: dossier sui favori arbitrali concessi alla Juventus

A L’ Orda Azzurra, programma in onda su Vivi Radio Web, il giornalista Ciro Novellino ha presentato un dossier sui favori arbitrali ricevuti dalla Juventus in questa stagione.
GIORNATA 3: Juventus-Chievo 1-1, arbitra Guida. Al minuto 62 viene annullato il gol del raddoppio del Chievo, regolare. Rigore inesistente concesso ai bianconeri per un tuffo di Cuadrado in area.
GIORNATA 4: Genoa-Juventus 0-1, arbitra Valeri. Mancata espulsione a Leminà, rigore inesistente fischiato
a Chiellini e rigore netto non concesso al Genoa.
GIORNATA 5: Juventus-Frosinone 1-1, arbitra Cervellera. Rigore per parata di Barzagli e mancata espulsione.
GIORNATA 7: Juventus-Bologna 3-1, arbitra Celi. Rigore inesistente assegnato ai bianconeri per il gol del 2-0.
GIORNATA 8: Inter-Juventus 0-0, arbitra Valeri. Rigore negato all’ Inter per fallo di mano di Bonucci.
GIORNATA 9: Empoli-Juventus 1-3, arbitra Massa. Mancata espulsione per Buffon che travolge fuori area Pucciarelli, terzo gol in palese posizione irregolare.
GIORNATA 13: Juventus-Milan 1-0, arbitra Mazzoleni. Rigore netto non assegnato al Milan con conseguente rosso a Bonucci.
GIORNATA 19: Sampdoria-Juventus 1-2, arbitra Mazzoleni. Altro rigore netto non concesso ai blucerchiati.
GIORNATA 26: Bologna-Juventus 0-0, arbitra Irrati. Mancato giallo a Bonucci, che era diffidato, e rigore netto non assegnato al Bologna per doppio fallo di mano.
GIORNATA 27: Juventus-Inter 2-0, arbitra Rocchi. Segna Bonucci che non avrebbe dovuto giocare per squalifica e rigore inesistente per il gol del 2 a 0.
GIORNATA 28: Atalanta-Juventus 0-2, arbitra Valeri. Mancata espulsione a Alex Sandro per gomitata.
GIORNATA 29: Juventus-Sassuolo 1-0, arbitra Celi. Espulsione non assegnata a Marchisio e rigore netto non assegnato al Sassuolo.
GIORNATA 30: Torino-Juventus 1-4, arbitra Rizzoli. Mancato secondo cartellino giallo con conseguente espulsione ad Alex Sandro per aver causato fallo da rigore, gol annullato al Torino per presunto fuorigioco ed espulsione non data a Bonucci per proteste.

Queste, al termine, le considerazioni del direttore Mario Vollono al riguardo:
Sbagliare è umano ma per dare una certa trasparenza al campionato bisogna abbandonare le designazioni e ritornare al sorteggio. Come emerge dal dossier sono sempre gli stessi gli arbitri designati per dirigere i match della Juve. Se fossi tifoso della Juventus tutta questa situazione mi darebbe anche fastidio: i bianconeri, su 18 elementi, sono superiori al Napoli; hanno delle risorse economiche superiori per creare una rosa ampia e competitiva. Tutti questi episodi vanno a sminuire il valore di una rosa che, anche senza “l’ aiutino”, avrebbe potuto raggiungere gli stessi risultati: c’è bisogno di uniformità. Nulla toglie che anche al Napoli sono stati concessi alcuni favori, ma non hanno influito in questo modo sulla classifica”.

La Chiesa non condanna il peccatore

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Ritengo sia lo stile e l’impianto generale l’aspetto più importante nel valutare a caldo un testo di 250 pagine riguardo al quale molti, nell’opinione pubblica dentro e fuori la chiesa, parevano interessati solo alla presenza o meno di poche righe su un paio di problematiche specifiche.

Ed è anche l’aspetto più originale per un documento papale, come già ci aveva abituato papa Francesco con la Evangelii gaudium e la Laudato si’. Frutto dell’ascolto e del discernimento da parte del Papa dei dibattiti e dei testi emersi da due sinodi dei vescovi che hanno ritrovato la loro natura di dialogo franco e fraterno, l’esortazione «sull’amore nella famiglia» riprende e approfondisce il paziente lavoro, proprio dei pastori.

«È comprensibile – annota papa Francesco – che non ci si dovesse aspettare dal sinodo o da questa esortazione una nuova normativa generale di tipo canonico applicabile a tutti i casi» ma, piuttosto, «un nuovo incoraggiamento a un responsabile discernimento personale e pastorale dei casi particolari» (§ 300). Così essa appare come il primo documento del magistero papale rivolto alla Chiesa universale presente ovunque nel mondo che non consegna un messaggio globalizzato, ma che tiene conto delle diversità delle aree culturali e della complessità degli itinerari di umanizzazione percorsi dai popoli. Il messaggio del vangelo richiede sempre di essere inculturato, come lo è stato già nei primi secoli: la Chiesa nell’annunciarlo deve quindi essere attenta alle tradizioni, alle sfide, alle crisi presenti nei diversi luoghi. Non ci sono infatti solo «segni dei tempi», ma anche «segni dei luoghi» da discernere con sapienza e impegno, perché in ogni cultura e nel suo evolversi sempre permangono dei semina verbi, la parola di Dio a livello di seme.

In quest’aria nuova, che si arricchisce di contributi provenienti dall’intera cattolicità, due convinzioni evangeliche sembrano orientare l’intera riflessione: il primo è che non ci sono cristiani «irregolari» e cristiani cosiddetti «giusti», ma che tutti sono chiamati costantemente a convertirsi e a ritornare al loro Signore. L’altro è che «nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo!» (§ 297). Ecco il cuore ardente che dovrebbe irrorare tutte le considerazioni di fronte all’avventura del matrimonio, alla realtà non sempre riuscita delle storie d’amore e della vita familiare e, più in generale, della vita umana e cristiana: «la logica del Vangelo». Le diverse situazioni, le singole persone, le stagioni culturali e i segni dei tempi, le sofferenze e gli errori, le fatiche e le incomprensioni, ma anche gli slanci generosi e la paziente fedeltà quotidiana, tutto dovrebbe essere riletto secondo «la logica del Vangelo».

È in questa ottica che papa Francesco chiede alla chiesa tutta di avere lo sguardo di Gesù anche sulle diverse situazioni dette «irregolari» (termine che non piace al Papa) o non conformi alla volontà di Dio: uno sguardo che non condanna in modo definitivo perché solo il Signore potrà giudicare nel giorno della sua venuta il peso delle responsabilità di ciascuno e la sua colpevolezza. La Chiesa non è autorizzata neppure a dichiarare qualcuno «in stato di peccato mortale», privo della grazia di Dio che può santificare anche chi oggettivamente vive una situazione contraddittoria al vangelo. Sì, come Gesù così la Chiesa giudica il peccato, condanna il peccato ma non condanna e non giudica in modo definitivo il peccatore. Ogni persona che pecca resta più grande del peccato commesso.

Allora il capitolo ottavo, che tenta di leggere le diverse contraddizioni – presenti nel mondo e nella vita cristiana stessa – al disegno divino sul matrimonio, offre novità di accenti ai quali il popolo cristiano non è abituato. Nella consapevolezza che tutti, anche i cristiani, restano peccatori per tutta la vita perché «non è il bene che vogliono fare che fanno, bensì il male che non vogliono» (come confessa per sé san Paolo nella Lettera ai Romani) la Chiesa non può far altro che annunciare la misericordia, non a basso prezzo, non svuotando la grazia, ma operando un discernimento e aiutando i cristiani a fare essi stessi discernimento attraverso la loro coscienza. Va riconosciuto: mai in nessun documento magisteriale si era giunti a evidenziare in modo così chiaro il ruolo della coscienza, una coscienza formata, che sa ascoltare la parola di Dio e i fratelli, ma una coscienza che è istanza centrale e ultima, patrimonio di ciascuno come luogo della verità cercata sinceramente. In questa prospettiva cade ogni muro tra giusti e ingiusti, tra peccatori manifesti e peccatori nascosti, e tutti stiamo come disobbedienti sotto il giudizio di Dio. E da questa operazione di discernimento, compiuta in modo serio, impegnato, ecclesiale, si potrà anche in casi personali particolari valutare l’eucaristia come alimento per i deboli, mendicanti dell’amore di Dio, e non premio per i giusti.

Questo e non altro mi sembra vogliano dire le ponderate e sapienti parole usate da papa Francesco per ricordare la logica del Vangelo e per narrare una sollecitudine che è quella di Gesù verso i suoi discepoli, tutti «duri di cuore e lenti a credere», tutti bisognosi di una misericordia più grande del loro pensare umano, più equa di ogni giustizia, più feconda di ogni rigidità.

In modo sintetico e lapidario potremmo affermare che con questa esortazione papa Francesco ha reso «gioiosa notizia», evangelo, la coppia, la sessualità, il matrimonio, la famiglia e la fedeltà. Chi temeva che il Papa cambiasse la dottrina o contraddicesse la grande tradizione cattolica e ha diffidato del suo magistero e dei sinodi, deve ricredersi radicalmente. Quello che è mutato, infatti, è lo sguardo della Chiesa: è caduta ogni visione cinica e angosciata della sessualità e l’annuncio dell’amore tra uomo e donna ha ripreso il suo splendore di verità senza abbagliare. Certo, questo testo spiacerà ai «giusti incalliti», a quelli che il Vangelo denuncia come sedicenti «vedenti» ma che in realtà sono «ciechi». Attirerà invece a Cristo, medico delle vite umane, quelli che si sanno peccatori, umiliati dai loro peccati, bisognosi della misericordia del Signore. La santità, infatti, non è una virtù che sta dietro a noi e che smarriremmo andando avanti, il cammino della santità è davanti a noi: è il cammino in cui, passo dopo passo, diventiamo più capaci di amare e di essere amati.

vivicentro.it-editoriale / lastampa / La Chiesa non condanna il peccatore ENZO BIANCHI

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Fare il DS a Napoli non è semplice, Giuntoli se ne sta accorgendo

La Gazzetta dello Sport scrive sul Napoli

“Fare il direttore sportivo nel Napoli non è affatto semplice. Se ne sta accorgendo anche Cristiano Giuntoli, l’unica figura dirigenziale vicina a Sarri nella gestione dello spogliatoio. De Laurentiis delega ma vuole essere messo a conoscenza dei dettagli di ogni affare, la contrattualistica del club è molto particolare. Non per questo, però, il d.s. ha un ruolo meno importante. Deve solo sapersi ritagliare con pazienza i propri spazi. Giuntoli ha cominciato a farlo ed avrà tempo per ampliare il raggio d’azione”.

Il numero svedese

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Componendo il numero +46 771 793 336, una voce registrata avverte che a breve ci risponderà un cittadino svedese, scelto a caso tra coloro che hanno aderito alla proposta del governo di diventare ambasciatori telefonici del proprio Paese. Chi telefona chiede dritte sugli alberghi e sugli itinerari, discute di immigrazione, cerca semplicemente compagnia. L’iniziativa sta riscuotendo un successo straordinario (più di seimila chiamate il primo giorno), tanto che qualcuno potrebbe essere tentato di introdurla in Italia, meta turistica per eccellenza. Sarebbe con ogni evidenza una sciagura.

Intanto chi chiama troverebbe sempre occupato: gli italiani sono perennemente al telefono. Nei rari casi in cui la linea è libera, prende male e cade di continuo (solo le intercettazioni della ministra Guidi sembrano sfuggire a questa regola). Nell’eventualità mirabolante che al sedicesimo tentativo il turista riuscisse a stabilire un contatto, si troverebbe di fronte allo scoglio della lingua. Gli svedesi parlano tutti benissimo l’inglese. Gli italiani parlano tutti abbastanza male l’italiano. Qualcuno anche l’inglese. Ma se l’interlocutore straniero avesse la disgrazia di conoscere la nostra lingua, si sentirebbe rispondere con una di queste formule di cortesia a scelta: «Non ho bisogno di nulla, riprovi quando c’è mia moglie»; «Robé, sei tu? Basta con ’sti scherzi, dai»; «E a me che me ne viene in tasca?»; «Se cerca un ristorante le consiglio quello di mio cugino, dica che la mando io»; «Come ti chiami? Jessica… Ma quale albergo, vieni a dormire da me… Prima però per sicurezza mandami una foto».

vivicentro.it-opinione / lastampa / Il numero svedese MASSIMO GRAMELLINI

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ESCLUSIVA – Bordin: “Ionita che numeri e Jorginho è il top. Gabbiadini? Determinante”

Queste le sue dichiarazioni

L’ex calciatore del Napoli ed attuale allenatore della Triestina, Roberto Bordin è intervenuto, in esclusiva, a L’Orda Azzurra, il programma che va in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it. Queste le sue dichiarazioni:

Come si spiega questa scelta tecnica nei confronti di Luca Toni?

“Toni era ideale per il gioco di Mandorlini. Ho letto qualche intervista e non so se la sua esclusione sia per scelta tecnica. La squadra ha fatto una bella prestazione a Bologna riaccendendo qualche briciolo di speranza anche se sarà molto difficile raggiungere la salvezza”.

Ionita piace e tanto al Napoli, che calciatore è?

“Ionita sta facendo un grande percorso per raggiungere obbiettivi importanti, dalla Nazionale a squadre che lottano per grandi obbiettivi. E’ un centrocampista moderno: usa entrambi i piedi e ha il vizio del gol, cosa che non guasta mai per un centrocampista; sarebbe un grande acquisto”.

Jorginho, si aspettava questa esplosione?

“Mi aspettavo la crescita di Jorginho, è un ragazzo che vuole sempre maturare per ambire a grandi risultati. Negli ultimi anni ha fatto fatica in un centrocampo a due, ma diventa determinante nel centrocampo a tre perchè ha grandi doti sia in fase offensiva che difensiva. La sua crescita gli ha consentito di raggiungere anche la Nazionale”.

Non ci sarà Higuain ma a Napoli c’è un calciatore in grado di sostituirlo…

“Gabbiadini ha sempre dimostrato di essere determinante ma è sempre difficile sostituire un campione come Higuain. Al di là degli attaccanti Sarri ha fatto un grandissimo lavoro con tutta la squadra”.

Scudetto, la differenza la fa solo l’abitudine alle presioni?

“La Juventus ha vinto tanto ed è abituata a molte pressioni, hanno recuperato tanti punti contro i pronostici di tutti. Il Napoli ha le carte in regola per lottare fino alla fine, peccato per lo scivolone di Udine”.

La stagione negativa del Verona…

“Il Verona è partito molto male, ci sono stati diversi infortuni: questo ha condizionato molto il rendimento di tutta la squadra. Si è sentita molto la mancanza di una rosa più ampia”.

a cura di Ciro Novellino

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Tra De Laurentiis e Bigon c’erano frizioni diventate insanabili

I dettagli

La Gazzetta dello Sport racconta l’addio di Riccardo Bigon al Napoli: “Bigon ha avuto più libertà di azione con Benitez ed infatti il Napoli che domani scenderà in campo contro il Verona è ricco di calciatori scelti da lui e dai suoi collaboratori Micheli, Mantovani e Zunino. Bigon ha capito di dover andar via quando De Laurentiis ha preso, in prima persona, Valdifiori. Frizioni diventate insanabili: il divorzio è stato tribolato. E fortuna per il Napoli che Sarri e Giuntoli non hanno ceduto alle lusinghe proprio del Verona che si sarebbe ripreso con piacere quello che è attualmente uno dei migliori registi del campionato. Storie di calcio che si intrecciano, come quella tra Bigon, il Napoli e il Verona. Ma domani non potrà esserci per tutti il lieto fine: il pari serve a nulla”

Vittimismo sterile e quel sentirsi ostaggio di poteri forti

Il Corriere del Mezzogiorno scrive sul caso Higuain

“Nel calcio come in ogni campo della società sembra ci si trovi puntualmente di fronte all’impossibilità di vincere uno scudetto, quasi una congiura storica cui si reagisce con il frequente ricorso a un vittimismo sterile e orgoglioso al tempo stesso. È un po’ il nostro «complesso di Higuain»: capaci di grandi gesti e di buttare tutto all’aria; sentirci a ragione campioni incompresi, ma incapaci di metterci in discussione e di sentirci al centro delle nostre azioni. Ma la squadra e la città non sono giocatori di una partita impari, non sono il prodotto della loro situazione, ma delle loro decisioni. Inutile scadere nel vittimismo sentendosi ostaggio di poteri forti e occulti, insinuare sospetti sulla regolarità di un campionato che non solo il Napoli, ma Napoli più volte ha rinunciato a vincere. Quando ha scelto una classe politica incapace di rappresentare i suoi interessi. Quando a partire dai primi anni 90 si è lasciata progressivamente deindustrializzare. Quando ha immobilizzato la gestione del suo porto, limitando la luce della sua finestra sul Mediterraneo. Quando, e sono vicende di oggi, la sua rappresentanza industriale non ha votato il suo naturale candidato alla presidenza di Confindustria. Quando il sindaco antagonista dei poteri occulti ha scelto di tenerla fuori dalla cabina di regia per Bagnoli. Se c’è una lezione che viene dal dramma di Higuain è forse quella di imparare una buona volta che da soli non si può giocare”.

La reazione del Napoli dopo il ricorso rigettato per Sarri

I dettagli

La Repubblica scrive sul ricorso rigettato dalla Corte d’Appello per Sarri: “L’ultima mazzata è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri quando la Corte d’Appello sportiva ha respinto il ricorso d’urgenza contro la squalifica di Maurizio Sarri. Il Napoli sperava che fosse accolta la sua tesi difensiva. Niente da fare, il “vergognoso” rivolto agli ufficiali di gara nel corso della sfida con l’Udinese ha avuto comunque un peso. Sarri era già diffidato e la recidiva lo ha condannato ad una gara in tribuna. Così lascerà il suo posto in panchina al vice Francesco Calzona, classe 1968, un passato da venditore ambulante di caffè. Sarri si accomoderà in tribuna d’onore o nel dirigibile della tribuna stampa e guarderà la partita dall’alto con l’immancabile pacchetto di sigarette”.

Del Piero: “Scudetto? Il Napoli è straordinario e reagirà”

Le sue parole

Alessandro Del Piero ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport:

Da tifoso, lo scudetto lo sente in tasca? Il Napoli lotterà fino all’ultima giornata?

“Assolutamente no. Può sempre capitare di tutto, ma certo mi sorprenderebbe se la Juve si lasciasse sfuggire lo scudetto. Il Napoli è una realtà straordinaria, ha giocato un calcio entusiasmante e reagirà. Ho ammirato il lavoro di Sarri, sarebbe un peccato che mollassero perché butterebbero via qualcosa di grande che stanno costruendo anche per il futuro. Ma non lo faranno”

Anche Napoli e Roma hanno fatto strisce importanti di vittorie. La A è poco competitiva?

“Di sicuro abbiamo un problema di competitività nella media e bassa classifica. Da gennaio in avanti alcune squadre che pensavano di essere salve hanno abbassato troppo la tensione, e questo non va bene. Ma le strisce positive sono merito dell’alto livello di chi le ha fatte”

Il Pescara è veramente tornato?

                                                                       Il Pescara è tornato quello di un tempo? Aspettiamo la gara contro il Cesena per dirlo.

Il Pescara è tornato. Questo il “tormentone” che si sente e che si legge dopo la vittoria per 3-1 ottenuta al Partenio-“Lombardi”, contro l’Avellino di Marcolin (appena 1 punto in 4 gare). La stampa locale celebra orgiasticamente la vittoria (la seconda consecutiva, dopo 5 ko di fila), ottenuta dalla squadra di Oddo, ai danni di un Avellino che in questo campionato ha dimostrato di non essere né carne e né pesce. La formazione irpina, infatti, partita come una delle sicure squadre destinate a conquistare almeno un posto nei play-off, continua ad arrancare in classifica, e sembra destinata ad una finale palpitante di stagione, sebbene i 44 punti nel carniere, non facciano presagire un concreto rischio di retrocessione in Lega Pro. Ma guai ad abbassare la guardia nel campionato cadetto.

La formazione di Oddo, con ben 8 assenti, ma con una difesa baby che si è molto ben comportata (leggasi le ottime prestazioni fornite da Vitturini e Ventola, due giovanissimi, oltre che l’ottimo contributo fornito da Mandragora, che nel “cuore” del reparto difensivo sembra veramente trovarsi a suo pieno agio), ha sciorinato una prestazione convincente in Campania, anche grazie ad un ottimo Aresti, autore di interventi magistrali, che hanno permesso al Delfino, in debito di ossigeno da qualche giornata a questa parte, di farsi prepotentemente avanti, rilanciando la proprie quotazioni in chiave promozione (ora gli abruzzesi sono terzi in classifica, in attesa che domani le dirette concorrenti per accedere alla sezione off-season, disputino i loro relativi impegni).

Buona anche la prestazione degli attaccanti biancazzurri, con Lapadula sempre più leader e bomber di questa formazione (a proposito, ad Avellino è arrivato il 21esimo sigillo griffato “Lapacadabra”, con l’attaccante la cui madre è di origini peruviane, protagonista di un’ottima gara anche in fase di finalizzazione, grazie anche ad un Caprari particolarmente ispirato nella trasferta irpina).

La squadra, alla luce di quanto visto e valutato nella trasferta contro i Lupi, sembra avere ritrovato quella brillantezza persa nelle scorse gare. Buon per Oddo, che dimostra di avere meritato la fiducia incassata dal presidente Sebastiani, a più riprese dichiaratosi suo grande estimatore. Ora, all’orizzonte c’è uno scontro diretto contro il Cesena di Drago, che si disputerà la prossima settimana in casa, in quell’Adriatico-“Cornacchia” che tutti si augurano sia gremito in occasione di una sfida così importante per la stagione del Delfino. Ecco: la gara contro i bianconeri di Romagna, ci dirà se questo Pescara è veramente tornato quello di qualche tempo fa.

CHRISTIAN BARISANI

Capodanno a L’ Orda Azzurra: “Quello che accade su altri campi non deve essere un deterrente per quanto successo a Udine”

Il collega Francesco Capodanno, di 100x100napoli.it, è intervenuto a L’Orda Azzurra, programma in onda su Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it. Ecco le sue dichiarazioni:
“Bella l’ iniziativa di Vivicentro per Higuain. Dal punto di vista del regolamento il secondo giallo ci poteva stare, l’ arbitro ha ritenuto quel tipo di condotta come  antisportiva. La reazione di Higuain, anche se comprensibile per gli episodi successi sugli altri campi, è stata eccessiva. Non bisogna fare confusione: i comportamenti di Bonucci e Higuain vanno distinti. Le 4 giornate inflitte da Tosel sono davvero troppe e fa bene la società a fare ricorso.
Ci sono due tipi di ricorso possibili: uno riguardo la questione del linguaggio irriguardoso del pipita, che non era rivolto all’ arbitro in questione ma in generale. L’ altro riguarda la lieve pressione su Irrati che, a mio avviso, non può essere ascritta in una condotta violenta: Higuain tenta di fermare l’ arbitro che va nella sua direzione. Stabilire la riduzione della squalifica è molto difficile, confido nell’ avvocato Graziani.
Quello che accade sugli altri campi, anche se sbagliato, non deve essere un deterrente per quello che è successo a Udine. Anche la prestazione di Irrati non è stata sufficiente, la situazione gli è sfuggita di mano; basti vedere gli episodi di Koulibaly, Kuzmanovic e Jorginho.
Può essere un’ opportunità per Gabbiadini, deve farsi trovare pronto; in quei pochi minuti che ha avuto a disposizione non si è espresso al massimo. Spero che Manolo abbia la giusta cattiveria per ritrovare la confidenza con il gol”.

Il finale dei campionati maggiori di calcio europei, tra veleni e soprese

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Il campionato Italiano dei veleni e delle polemiche sta lentamente arrivando ai titoli di coda e con ogni probabilità il trono della serie A sarà ancora una volta della Juventus. Il Napoli ci proverà fino alla fine ma la storia sembra già scritta. In Spagna invece il titolo sta volando nuovamente a Barcellona. Messi e compagni stanno regalando come sempre spettacolo. Madrid spera anche se Atletico e Real dovrebbero dare vita ad una ” remuntada” senza precedenti. In Germania la storia è praticamente scritta: La corona resta in Baviera. Il Bayern Monaco del partente Guardiola vuole lasciare la Germania con un altro acuto. Chi ha festeggiato il titolo è il PSG. Gli uomini di Blanc hanno fatto il vuoto facendo annoiare i malati del Dio pallone. Se la Francia ha regalato sbadigli , occhio alla Premier League. In Inghilterra niente è deciso e tutti i pronostici di inizio anno sono stati banditi. La favola Leicester di Ranieri guida la classifica. Dietro sperano il Tottenham, altra formazione non accreditata per la vittoria finale e l’ Arsenal di Wenger contestato da una parte della tifoseria. Fallimento del Manchester United che spera di poter alzare la FA cup, flop del City che dopo aver salutato il campionato ha alzato nel cielo di Wembley la League Cup e spera ancora di poter competere in Champions league. Il Chelsea? Stagione da dimenticare con gli occhi verso il futuro o meglio verso Antonio Conte.
vivicentro.it-sport / Il finale dei campionati maggiori di calcio europei, tra veleni e soprese (Gianluca Apicella)

Sparnelli a L’ Orda: “Bisogna cambiare le regole, stop ai designatori e via al sorteggio libero”

Il collega Massimo Sparnelli ha rilasciato alcune dichiarazioni a L’Orda Azzurra, programma di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it:
“Le 4 giornate a Higuain sono davvero eccessive, le immagini sono chiarissime: si è trattato di un comportamento increscioso ma la sanzione è stata eccessiva. Il prossimo anno il giudice sportivo Tosel andrà via e ci sono buone probabilità che il sostituto sia un napoletano, un grande  sintomo di giustizia per tutti.
Bisogna cambiare le regole: basta designatori e via al sorteggio totale. Diamo la possibilità agli arbitri di essere più autonomi, sono condizionati; se un arbitro svolge una campagna mediatica contro contro la Juventus rischia di restare diverse giornate senza guadagnare un’ euro.
Mi dispiace vedere persone che critichino De Laurentiis: attaccare la Juventus significa attaccare il sistema, la famiglia Agnelli è molto potente.  Tuttavia bisogna ragionare con calma per salvare il calcio italiano.
Su Sarri devo essere obbiettivo, tante volte è stato agevolato; ora mi aspettavo la conferma della squalifica.
Credo, invece, che alla fine la squalifica di Higuain verrà ridotta a 3 giornate e gli consentirà di giocare contro la Roma.
Il Napoli deve ancora credere nel miracolo, i numeri lo confermano poi ci sono  scontri da non fallire. La Juve non può sempre continuare così, sarebbe contro natura; i ragazzi devono rimanere concentrati e dare il meglio fino all’ ultima gara. Per il gioco espresso dagli azzurri questa stagione il minimo è il secondo posto.
Il Napoli è vero che ha una macchina da gol come Higuain ma è una squadra che propone tante azioni da gol; spero che Gabbiadini possa esprimere tutto il suo talento in queste partite”.

Bella iniziativa di Novellino e Vivicentro: “Tutti al San Paolo con la maglia di Higuain”

A L’Orda Azzurra, programma  in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it, il caporedattore Ciro Novellino ha lanciato una splendida iniziativa per sostenere Gonzalo Higuain, vittima di una vera e propria ingiustizia sportiva. Ecco la sua proposta:
“Dal calciatore alla società passando per tutti i tifosi c’ è veramente grande rammarico per la squalifica assurda inflitta a Gonzalo Higuain dal giudice sportivo Tosel; al di là delle polemiche che vi sono state per le parole di Tosel, il referto e la sentenza uscite ancor prima di essere definite dallo stesso e pubblicate dalla Gazzetta Dello Sport. Attraverso Samuele Esposito è nata questa iniziativa appoggiata da me fin dall’ inizio, sarebbe una protesta silenziosa ma che farebbe rumore: tutti al San paolo con la maglia numero 9 di Gonzalo Higuain”.

Napoli, report della seduta pomeridiana: news su Reina

Allenamento pomeridiano per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match con il Verona al San Paolo per la 32esima giornata di Serie A.

La squadra ha svolto attivazione in avvio e successivamente partitina a campo ridotto. Chiusura con seduta tecnico tattica

Differenziato per Reina che prosegue nella sua tabella di lavoro personalizzato.

Domani ancora allenamento di pomeriggio.

 

Da sscnapoli.it

UFFICIALE – Respinto il ricorso per Sarri: con il Verona non ci sarà

Ora è ufficiale, il ricorso per la squalifica di Maurizio Sarri è stato respinto. Questo il testo del comunicato apparso sul sito della FIGC:

“Sarri Maurizio, avverso la sanzione della squalifica per 1 giornata effettiva di gara inflitta al reclamante seguito gara Udinese/Napoli del 3.4.2016 (Delibera del Giudice Sportivo presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A – Com. Uff. n. 194 del 5.4.2016) La C.S.A. visti gli artt. 19 e 21 comma 1 C.G.S., RESPINGE”.

Il tecnico quindi non ci sarà contro il Verona domenica pomeriggio alle ore 15.00.

Ecco cosa recita l’articolo 21, quello sulla recidiva

1. Salvo che la materia non sia diversamente regolata, alle società, nonché ai dirigenti, ai tesserati delle società, ai soci e non soci di cui all’art. 1 bis, comma 5 che abbiano subito una sanzione per fatti costituenti violazione dei regolamenti federali e che ricevano altra sanzione per fatti della stessa natura nella medesima stagione sportiva, è applicato un aumento della pena determinato secondo la gravità del fatto e la reiterazione delle infrazioni.

2. La condanna ad una delle sanzioni previste dalle lettere d), e), f), g), h), i), l), m) dell’art. 18, comma 1, è valutata, ai fini della recidiva, anche per le infrazioni commesse nella stagione sportiva successiva.

Comicon 2016, la piantina ufficiale

Napoli Comicon ha pubblicato sul sito ufficiale comicon.it la piantina ufficiale dell’evento. Come per le passate edizioni, gli ingressi per accedere alla fiera saranno tre:

– Piazzale Tecchio – ingresso cosplay, ingresso family, ingresso abbonati, ingresso accreditati;

– Via Kennedy – ingresso abbonati e ingresso accreditati

– Via Terracina – PARCHEGGIO PER IL PUBBLICO: ingresso abbonati, ingresso giornalieri, ingresso family e ingresso accreditati

 

Piantina Comicon 2016
Piantina Comicon 2016