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Un gol di Blanc in Napoli-Lazio 3-0 del 1992

Il 18 aprile 2016

Il giorno 18 aprile il Napoli ha giocato undici partite, otto in serie A e tre in serie B, ottenendo sei vittorie e cinque pareggi, senza mai perdere.

Ricordiamo il 3-0 alla Lazio nella dodicesima di ritorno della serie A-1991/92

Questa è la formazione schierata da Claudio Ranieri:

Galli; Ferrara, Tarantino; Corradini, Alemao, Blanc, Pusceddu (76′ Filardi), De Agostini, Careca (83′ Padovano), Zola, Silenzi

I gol: 25′ Blanc, 57′ e 81′ Careca

Dopo ventotto giornate il Napoli era terzo in classifica alle spalle di Milan e Juventus. A fine torneo gli azzurri si piazzarono al quarto posto, scavalcati dal Torino.

Il gol che aprì le marcature contro la Lazio, prima della doppietta di Careca, porta la firma di Laurent Blanc. Il francese ha segnato 6 gol nelle sue 34 presenze in maglia azzurra, 31 in serie A e 3 in coppa Italia.

Una riflessione sull’esito del referendum

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Nessuno si illudeva, credo, di cambiare radicalmente lo stato delle cose presenti con un Sì espresso in cabina elettorale ad un referendum *.

Era un quesito referendario sul rinnovo delle concessioni petrolifere entro le 12 miglia marine. Le multinazionali degli idrocarburi avrebbero continuato a spadroneggiare ugualmente, forse con un po’ di certezze ed arroganza in meno.

Il capitalismo è un sistema economico di stampo ottocentesco dipendente dai combustibili fossili e solo una drastica rivoluzione potrebbe invertirne la rotta.

Il discorso è assai complesso e non si esaurisce con un articolo che leggono in pochi. Piuttosto, servirebbe ragionare sul perché il referendum di ieri sia fallito.

Ieri sera ho ascoltato in TV Renzi auto-celebrarsi per l’esito del referendum, senza ammettere che l’astensionismo non era un merito ascrivibile alla sua persona, anzi. In Italia, nelle ultime tornate elettorali, incluse le consultazioni amministrative, laddove la gente viene addirittura deportata ai seggi, si registra un tasso di astensione cronica che si aggira attorno al 40%. Per cui si deduce che lo scarto di un 25% (al massimo) si potrebbe accreditare al fronte del No.

Insomma, è una minoranza esigua. Eppure, il premier abusivo ha cantato vittoria per lo scampato pericolo. E così hanno esultato i suoi amici petrolieri.

Non c’è dubbio che pure la formula referendaria era assai limitata. Il tema era distante dalla gente (almeno così è apparso). È stata giocata la carta (temo vincente) dei posti di lavoro a rischio.

E via discorrendo. In sostanza, era un referendum amputato, cioè reso sterile.

Da oggi bisognerebbe incalzare sul serio il governo Renzi sulle questioni del lavoro e della precarietà, visti gli sproloqui a difesa dei posti di lavoro.

Invece, lo si asseconda sul suo terreno.

vivicentro.it-opinione / Una riflessione sull’esito del referendum (Lucio Garofalo)

Referendum

Il referendum (gerundivo del verbo latino refērre «riferisco», dalla locuzione ad referendum «[convocazione] per riferire») è un istituto giuridico elettorale

In virtù di esso si può richiedere ad un corpo elettorale il consenso o dissenso rispetto a una decisione riguardante singole questioni; si tratta dunque di uno strumento di democrazia diretta, che consente agli elettori di pronunciarsi senza nessun intermediario su un tema specifico oggetto di discussione.

I requisiti, la disciplina e le caratteristiche sono variamente disciplinati nei vari ordinamenti giuridici.

 

F1 GP Cina. Ennesima vittoria di Rosberg, disastro Ferrari alla partenza

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F1 GP Cina. Ennesima vittoria di Rosberg, disastro Ferrari alla partenza

 

Al semaforo verde un incidente tra le due rosse le rimanda alle retrovie, a seguire una gara in rimonta per riconquistare le posizioni perse. Secondo posto per Vettel e quinto per Raikkonen. Terzo posto per Kvyat.

Podio Shanghai F1 Cina
Podio Shanghai F1 Cina

Il GP di SHANGHAI regala la terza vittoria consecutiva a Rosberg che distacca significativamente il compagno di squadra Hamilton. Considerando comunque che il campionato è ancora molto lungo non si tratta di una vittoria di campionato ma di squadra interna.

Il secondo posto di Raikkonen è stata una conquista, il pilota tedesco infatti dopo pochi metri dal via si è scontrato con il compagno di squadra Raikkonen giungendo nelle posizioni retrostanti. Sia chiaro, la rimonta è stata da manuale, grandi prestazioni della Ferrari e sorpassi entusiasmanti. Nel contatto tra le due rosse Raikkonen ha riportato maggiori danni, il musetto anteriore letteralmente distrutto lo ha costretto al rientro anticipato ai box. Dopo il traguardo Vettel prima di salire sul podio ha innescato una polemica con Kvyat accusandolo di aver innescato l’incidente.

 

La quarta posizione è stata conquistata da Ricciardo su Red Bull, quinto posto per la Ferrari di Raikkonen, sesto per la Williams di Massa. Settimo posto per Hamilton con la Mercedes, ottavo Verstappen e nono Massa entrambi piloti della Toro Rosso. Decimo posto per Bottas su Williams.

Oggi si è visto un notevole balzo in avanti nelle prestazioni da parte della Red Bull che sembra voler ritornare ai vertici. Discorso inverso per la McLaren che stenta a farsi notare.

Il pilota della Red Bull, Ricciardo, ha anche tenuto per alcuni giri la prima posizione fino a quando una foratura l’ha spedito nelle retrovie. Di sicuro in condizioni ottimali avrebbe infastidito Rosberg.

 

Podio Shanghai F1 Cina
Podio Shanghai F1 Cina

Per Hamilton invece la gara è stata disastrosa. Partito dall’ultima posizione per il problema al motore riscontrato nelle prove, ha iniziato la gara con un temperamento aggressivo che lo ha portato al danneggiamento della monoposto (musetto anteriore in primis) e a subire numerosi sorpassi per poi accontentarsi della settima posizione.

 

APPUNTAMENTO ALLA PROSSIMA GARA IL PER IL 1 MAGGIO GP DI RUSSIA

 

Ordine d’arrivo

  1. Nico Rosberg (GER/Mercedes) in 1 h 38:53.891
  2. Sebastian Vettel (GER/Ferrari) a 37.776
  3. Daniil Kvyat (RUS/Red Bull-TAG Heuer) a 45.936
  4. Daniel Ricciardo (AUS/Red Bull-TAG Heuer) a 52.688
  5. Kimi Räikkönen (FIN/Ferrari) a 1:05.872
  6. Felipe Massa (BRA/Williams-Mercedes) a 1:15.511
  7. Lewis Hamilton (GBR/Mercedes) a 1:18.230
  8. Max Verstappen (NED/Toro Rosso-Ferrari) a 1:19.268
  9. Carlos Sainz Jr (ESP/Toro Rosso-Ferrari) a 1:24.127
  10. Valtteri Bottas (FIN/Williams-Mercedes) a 1:26.192

 

Classifica mondiale piloti

  1. Nico Rosberg (GER) 75 punti
  2. Lewis Hamilton (GBR) 39
  3. Daniel Ricciardo (AUS) 36
  4. Sebastian Vettel (GER) 33
  5. Kimi Räikkönen (FIN) 28
  6. Felipe Massa (BRA) 22
  7. Daniil Kvyat (RUS) 21
  1. Romain Grosjean (FRA) 18
  2. Max Verstappen (NED) 13
  3. Valtteri Bottas (FIN) 7
  4. Nico Hülkenberg (GER) 6
  5. Carlos Sainz Jr (ESP) 4
  6. Stoffel Vandoorne (BEL) 1

 

Classifica mondiale marche

  1. Mercedes-AMG 114 punti
  2. Ferrari 61
  3. Red Bull 57
  4. Williams 29
  5. Haas 18
  6. Toro Rosso 17
  7. Force India 6
  8. McLaren-Honda 1

 

Quanto è difficile dirsi addio, Totti e la Roma ai ferri corti

Lasciarsi male è spesso l’unico modo per dirsi addio. È tremendo, quasi insopportabile. Eppure, quando una storia finisce spesso succede proprio così. Sì, perché l’amore non può essere a senso unico ed è sufficiente che una sola delle parti abbia ormai deciso che siano arrivati i titoli di coda perché tutto vada in frantumi.

Oggi Francesco Totti ci ha riprovato. Il numero 10  ha dato al tecnico ed alla società l’ennesima dimostrazione di un amore incondizionato, segnando il suo trecentunesimo gol in maglia giallorossa ed evitando così la sconfitta della squadra. Un po’ come fa il fidanzato trattato a pesci in faccia che nonostante tutto cerca di riconquistarsi la considerazione della sua donna, il capitano è entrato al trentatreesimo minuto del secondo tempo ed ha acceso la luce: solo otto minuti dopo il suo ingresso, ha firmato il pareggio. Sta tentando ogni strada pur di vedersi il contratto rinnovato a fine stagione ed il mazzo di rose donato oggi a dirigenza ed allenatore non potrebbe essere più profumato. Spalletti, però, gli ha risposto picche a fine match: “Totti non ha salvato niente, la partita l’ha salvata la squadra. Lui ha calciato in porta come ha fatto anche l’altra volta ed ha dato un buon pallone, se ne dava 3 ne facevamo tre. Gliel’hanno preparata bene, lui questi tiri ce li ha nelle corde ed ha fatto un gran gol dandoci la possibilità di pareggiare la partita. Fa parte della squadra e fa il lavoro che deve fare tutta la squadra. Totti quel gol lo fa anche fra 3 anni e Dzeko soffre il dualismo che si è creato”. Queste sono le dure affermazioni del tecnico di Certaldo incalzato dai cronisti. Nulla da fare, insomma: i fiori sono stati presi e gettati direttamente nella pattumiera, con tanto di bigliettino. Pare che Spalletti abbia ricevuto una precisa indicazione niente di meno che dal presidente Jim Pallotta, il quale non sarebbe intenzionato a far proseguire la carriera di Totti da calciatore nella Roma neppure alla luce delle ultime prestazioni assai convincenti del capitano. È lo stesso Sabatini a rivelarlo con un tocco di rammarico. Lo strappo appare quindi insanabile e a Totti non resterebbe che rassegnarsi all’evidenza dei fatti.

ALTA TENSIONE Si sarebbe addirittura acceso un forte diverbio tra allenatore ed attaccante all’interno del tunnel che conduce agli spogliatoi dell’Atleti Azzurri d’Italia. Testimoni hanno riferito di un faccia a faccia tra i due in cui sarebbero volate parole grosse e addirittura si vocifera di uno scontro fisico. L’indiscrezione, tuttavia, è stata prontamente smentita dallo stesso Luciano Spalletti attraverso una nota diffusa sul sito ufficiale della società che recita: “Quanto leggo mi sorprende molto visto che, essendo stato espulso, non sono rientrato nel sottopassaggio con i calciatori. Ho atteso i giocatori nello spogliatoio e ovviamente ho avuto delle cose da dire visto che non ero contento di come è andata la partita. Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o peggio ancora un confronto fisico con chiunque dei miei calciatori. Io non metto le mani addosso ai miei giocatori. Adesso basta perdere tempo, da domani al lavoro per la gara contro il Torino“. Spalletti sarebbe apparso visibilmente alterato a causa della deludente prestazione della sua squadra, che ha fallito l’opportunità di portarsi a soli tre punti di distacco dal Napoli con lo scontro diretto da disputare tra le mura amiche nel prossimo turno di campionato ed avrebbe strigliato i ragazzi dicendo: “sono dieci anni che fate figure di m…”.

 

Claudia Demenica

Allegri: “Scudetto? Il Napoli ha un calendario più semplice”

Ai microfoni di Rai Sport, il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ha dichiarato: “La società sta lavorando per il futuro, questo è un mercato importante. Sono consapevole della preoccupazione dei tifosi, come sono consapevole che la società lavora per tenere la squadra tra le prime otto in Champions. La Juventus è una delle squadre più forti che c’è in Europa. Questo è un gruppo di giocatori responsabili, dopo la sconfitta di ieri del Napoli non era facile giocare questa partita. Questa squadra può migliorare, ha un grande futuro e l’anno prossimo dobbiamo fare una grande Champions. Lo Scudetto lo può perdere solo la Juventus? Sì, perchè è in testa. Ma non bastavano 76 punti e non ne basteranno 79. Come calendario il Napoli ha una serie molto più semplice della nostra. Non ci resta che pensare solo a noi stessi”.

Callejon, che numeri: gioca la 153esima partita col Napoli e raggiunge Carnevale

Il sito ufficiale azzurro, quest’oggi, ha riportato le ultime statistiche, aggiornate, che vedono protagonista Josè Maria Callejon. L’attaccante spagnolo ha giocato, contro l’Inter, il match numero 153 con la maglia del Napoli, in particolare, 108 in serie A, 33 in Europa ed 11 in coppa Italia. L’ex Real ha raggiunto, nella speciale classifica delle presenze azzurre, al settantaseiesimo posto, Andrea Carnevale.

Reja: “Napoli? Non può sbagliare, cinque punti sulla Roma sono tanti”

Ai microfoni di Sky Sport, Edy Reja, ex allenatore del Napoli, ora all’Atalanta, ha dichiarato: “Abbiamo concesso qualcosa alla Roma, ma è normale, ma siamo stati bravi sulle ripartenze. La prestazione c’è stata e sono contento. Se ci avessimo creduto di più, potevamo anche vincere la gara. D’Alessandro e Borriello hanno fatto una grande gara, ma così anche gli altri. Sul 2-0 i ragazzi hanno fatto avuto una reazione eccezionale. Sono molto contento, stiamo tornando ai livelli del girone d’andata. Volata Champions? Il Napoli conserva 5 punti di vantaggio sulla Roma, sono tanti, ma non può più sbagliare”.

Giornate del lavoro giovanile a Castellammare

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Giornate del lavoro – Il Dott. Ugo Cinque presidente commissione 3 (lavoro e sviluppo economico e imprenditoria giovanile) del  Forum dei giovani  ha organizzato una due giorni sul mondo del lavoro al Palazzetto del Mare in via Bonito il 21 e 22 Aprile alle ore 10.30.
vivicentro.it-terza-pagina / Giornate del lavoro giovanile a Castellammare
Nella locandina sotto il programma dell’incontro
Giornate del lavoro

Soccorso di 33 migranti sull’isolotto di Vendicari (VIDEO)

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Soccorso di 33 migranti (13 uomini, 10 donne, 10 minori) tratti in salvo dalla Guardia Costiera sull’isolotto di Vendicari *, dinanzi alla costa di Noto, nel Siracusano, e successivamente condotti nel porto di Augusta. Il soccorso è stato effettuato nella notte tra ieri e oggi dall’equipaggio della motovedetta CP323 della Guardia Costiera di Siracusa, insieme al personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Porto Palo.

vivicentro.it-isole-cronaca / Soccorso di 33 migranti sull’isolotto di Vendicari (VIDEO)

  • Isola Vendicari
    Isola di Vendicari è un’isola disabitata dell’Italia sita nel mar Ionio, in Sicilia.

Amministrativamente appartiene a Noto, comune italiano della provincia di Siracusa.

Si trova all’interno della riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari. L’isola è oggi di elevatissimo valore faunistico e vegetazionale, malgrado in passato sia stata largamente utilizzata dall’uomo. Ospita i ruderi della casa del proprietario dell’antistante tonnara, Barone Modica Munafò, che qui si trasferiva ogni anno per tutta la durata della mattanza.
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Villa Piccolo – La Prova …. Del Melone

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Villa Piccolo, e’ ubicata a pochi chilometri da capo d’Orlando in provincia di Messina. Costruita intorno agli anni venti, fu dimora dei Baroni Piccolo. Da qualche giorno e’ stata chiusa: non potranno piu’ essere visitati i suoi musei e lo splendido parco adiacente conosciuto in tutto il Mondo. E’ stato inutile l’impegno profuso in questi ultimi anni dalla Fondazione Piccolo che e’ riuscita ad amministrarla in modo esemplare fino ad oggi.

L’Avvocato Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, unitamente ai componenti del CdA Aurelio Peres, Andrea Pruiti Ciarello, Alberto Samona’, al Consigliere onorario Vanni Ronsisvalle, al Sindaco di Capo D’Orlando Enzo Sindoni, sono stati costretti a gettare la spugna.
                                             I Motivi :

Alla base dello scontro c’è il blocco del pagamento di oltre 180 mila euro alla Fondazione per la mostra degli acquerelli di Casimiro Piccolo (“Fantasia visionarie”) che nel 2015 si è tenuta al teatro greco di Taormina.

L’accordo prevedeva il riconoscimento alla Fondazione di una quota dei biglietti d’ingresso. Ma a oltre quattro mesi dalla chiusura dell’esposizione, la Regione non ha liquidato la somma perché ha riscontrato una differenza di 50 centesimi. Questa è almeno la spiegazione data al presidente Benedetto che sollecitava i pagamenti.

Per l”Avvocato Benedetto  le ragioni vanno ricercate non sui 50 centesimi ma nella “Demenziale Inettitudine” unita all’incapacita’ e al disinteresse di una Classe Politica che ha in mano le redini della Regione Sicilia.Ogni riferimento fatto agli Assessori Crocettiani, al Presidente Crocetta e’ palese, non e’ necessariala  una “PEC” (Posta Elettronica Certificata), per essere sicuri che abbiano ricevuto il messaggio.
La villa che fu della famiglia Piccolo,del Poeta Lucio, dei fratelli Casimiro e Agata Giovanna, era da anni diventata luogo di fruizione culturale, una vera eccellenza invidiata dal Mondo intero, evocava altri sogni, altre realta’ che nulla hanno a che vedere con quelle della quotidianita’ ordinaria.
Bisogna ricordare che in questa Villa, negli anni 50, Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, cugino dei Piccolo, ha scritto alcune pagine del celebre romanzo storico il Gattopardo.
Villa Piccolo, era uno dei pochi luoghi al Mondo in cui ci si poteva proteggere dal caos e dal disordine, un’oasi di pace e di serenita’ frammista al desiderio della conoscenza.
In questi ultimi giorni, la Regione Sicilia, sempre “attenta” al patrimonio culturale dei Siciliani, decide che debba essere chiusa, il motivo e’ sempre lo stesso la mancanza di fondi. I dipendenti saranno licenziati, cosi’ tutto il patrimonio culturale portato avanti da persone degne di questo nome, potra’ andare in rovina.
Sarebbe meglio parlare di mancanza di testa, di orgoglio, di amore per la propria Isola,la cultura purtroppo per gli ignoranti non e’ materia di studio. La Regione Sicilia, in questi ultimi anni si e’ resa non solo ridicola, ma ha fatto passi da gigante verso l’abisso di una ignoranza di genere crasso.
Gli incapaci d’intendere, volere e prendere decisioni giuste, sono sempre ai posti di comando, da anni sono la nostra disperazione, non bisogna fare la prova del melone per rendersene conto.

vivicentro.it-isole-opinione / Villa Piccolo – La Prova….Del Melone (Lo Piano Saint Red)

Villa Piccolo – Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella 

Indicazioni stradali
Indirizzo: SS113, Km 109, Capo d’Orlando ME
Telefono:0941 957029

Berretti, Paganese-Juve Stabia 0-3: la partita perfetta!

Il tabellino del match

La Juve Stabia, categoria Berretti, risponde sul campo al passo falso di settimana scorsa in terra Irpina e lo fa nel derby contro la Paganese con una gara perfetta. Il risultato finale è di 3-0 e in gol sono andati Del Prete, Mauro e ancora Luca Natale, autore del suo gol numero 12 in stagione. Una gara ben giocata e preparata al meglio da mister Liguori che tanto bene ha fatto giocare i suoi ragazzi per tutta la stagione. Crescita per giovani calciatori sotto età e bel gioco, peccato per tre gare in particolare che hanno compromesso l’accesso ai play off che si potrebbero raggiungere ancora sulla carta, ma servirebbe un miracolo sportivo: parliamo dell’ultimo ko con l’Avellino ma anche dei due pareggi interni con Pisa e Ischia. Torna in campo Giampaolo Montella dopo l’infortunio, ma anche, dopo la squalifica, Elefante e Strianese. Ancora assente Matassa.

Queste le formazioni:

PAGANESE – D’Auria, Carotenuto, Trotta, Sannia, Manna, Ranieri, Pirozzi, Bernardini, Borrelli, Sburlino, Colonna. A disp. Paolella, Cioce, Catapano, Amoroso, Pisano, Stoia, Cossentino, Pirozzi, Romano, Falco, Migliaccio. All. Finestra.

JUVE STABIA – Montella, Noto, Elefante, Servillo, Ioio, Borrelli, Del Prete, Mauro, Langella, Natale Strianese. A disp. Borrelli, Rubino, Lombardi, Rossi, Melone, Vanacore, Matano, D’Angolo, Contieri. All. Liguori

a cura di Ciro Novellino

Klaassen incarna il prototipo per il centrocampo del Napoli

I dettagli dal Corriere dello Sport

Uno degli obiettivi del Napoli di Aurelio De Laurentiis è sempre quello di andare a cercare sul mercato calciatori giovani che possano esplodere con la maglia azzurra: ad esempio, uno di questi potrebbe essere il centrocampista olandese dell’Ajax Davy Klaassen che già a gennaio è stato cercato dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Klaassen “si è inventato centrocampista universale, fa le doppie fasi, ha autorevolezza in mezzo al campo e può rappresentare una forza. Incarna completamente la filosofia del Napoli”. Oltre a Klaassen, restano sul taccuino azzurro Andrè Gomes del Valencia e Ionita del Verona.

Strane le sostituzioni di Sarri dopo 5′: perchè non all’intervallo?

L’editoriale di Gianni Mura su La Repubblica dopo la sconfitta del Napoli

“Inter all’altezza di una partita che contava tantissimo, Napoli no. Pesa l’assenza di Higuain, ma ancora di più la presenza di Icardi. È lui a lasciare il segno, ma partendo in leggero fuorigioco, quando non sono passati 5’, con un elegante pallonetto. È ancora lui a servire il 2-0 a Brozovic, ed è sempre lui a mettere sul piede di Jovetic il possibile 3-0 (di testa salva Koulibaly sulla linea). Stretta di mano tra Mancini e Sarri prima del via, bene. Poi, la migliore Inter della stagione, con il finto 4-3-3 che tanto piace a Mancini. In realtà è un 4-4-1-1 in cui è fondamentale il movimento di Icardi, che non sbaglia un pallone, ma anche il lavoro a fisarmonica di Jovetic (prima consegna: disturbare Jorginho), di Perisic, di Brozovic. L’Inter lascia che il Napoli faccia il suo gioco, sempre quello ma a ritmi calanti, bloccandogli l’ingresso in area e obbligandolo al tiro da fuori. E qui, su Hamsik e Allan, è pronto alla deviazione Handanovic. Da dentro l’area, solo due conclusioni di Callejon, ma già sullo 0-2. I tecnici riservano una sorpresa per parte: Strinic e Jovetic. La vera sorpresa è però il rendimento dell’Inter. In blocco. D’Ambrosio non patisce Insigne prima e Mertens, un po’ più frizzante, poi. Medel ma pure Kondogbia fanno bene il lavoro di frangiflutti. Il Napoli non trova spazi ed è spesso in inferiorità numerica a centrocampo, dove solo Allan ha sprazzi di gioco. Da qui nasce la solitudine di Gabbiadini, che non trova la porta neanche su punizione. Non è Higuain né mai lo sarà, ha altre caratteristiche. In sostanza, vince chi ha l’attaccante più forte e sa sfruttarlo, alla buonora. Il Napoli è visibilmente stanco, paga il logorio inevitabile. Strane le sostituzioni di Sarri, dopo 5’ del secondo tempo. Strane perché si potevano decidere nell’intervallo, così suonano come bocciature: Insigne, con il ct in tribuna, non ha gradito, ma è pur vero che aveva combinato davvero pochissimo di buono. Se a questo aggiungiamo una brutta serata di tutta la difesa, era quasi impossibile per il Napoli non lasciarci le penne. L’Inter, famosa nel mondo per le sue distrazioni, ieri sera non è ricascata nelle brutte abitudini. Così il Napoli smette di sognare lo scudetto e l’Inter comincia a sognare il terzo posto, difficile ma non impossibile”

Seduta mattutina per gli azzurri: Sarri li ha divisi in due gruppi

Lo riporta il sito del club

Dopo la gara di San Siro il Napoli ha ripreso oggi gli allenamenti a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match con il Bologna di martedì per l’anticipo del turno infrasettimanale della 34esima giornata di Serie A.

Seduta mattutina per la squadra che si è divisa in due gruppi. Lavoro di scarico e corsa sul campo per chi ha giocato contro l’Inter, mentre gli altri uomini della rosa hanno svolto attivazione e partitina a campo ridotto. Domani allenamento pomeridiano.

Cori contro i Napoletani, multa salata per l’Inter

Lo riferisce l’Ansa

Multa di 15mila euro per l’Inter a causa dei “cori insultanti per motivi d’origine territoriale”. Il giudice sportivo ha sanzionato così il club nerazzurro dopo il match a san Siro con il Napoli: ammenda attenuta “per avere la società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza”. 3mila euro per il Napoli per “cori ingiuriosi” dei suoi tifosi contro l’arbitro. Tre i giocatori squalificati dopo i tre anticipi della 33/a giornata: Armando Izzo (Genoa) per doppia ammonizione, Riccardo Gagliolo (Carpi) e Geoffrey Kondogbia (Inter) per comportamento scorretto nei confronti di un avversario.

Inizia a vacillare la sicurezza del secondo posto?

I dettagli

Come racconta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, negli occhi di De Laurentiis è racchiusa la rabbia di chi ne ha di cose da dire: “resta nell’aria l’idea che non sia il momento giusto, non con gli arbitri, non con i guardalinee, non con una giustizia che appare iniqua o che comunque, stavolta, lo è. Il caso-Irrati, la sentenza sul Pipita che toglie una giornata, una soltanto, poi il gol di Icardi: è un concentrato e De Laurentiis sta lì, con i propri pensieri. Il secondo kappaò consecutivo in trasferta comincia a far vacillare le sicurezze (apparenti) di potersi regalare la qualificazione diretta in Champions, un progetto non può prescindere da quella immissione di capitali, soprattutto è un velo di incertezza da scacciare via, perché il precedente insegna. Il Napoli vorrebbe evitare che si ripetesse quell’estate «diabolica», costata parecchio”.

Gazzetta: “Chi frigna vince di rado: è bastato un piccolo fuorigioco…”

La Gazzetta dello Sport analizza la sconfitta del Napoli a Milano

“Addio sogni di gloria, addio castelli in aria. Il Napoli scivola a San Siro e oggi la Juve, impegnata col Palermo, può volare a più nove e mettere le mani sul quinto scudetto di fila. D’ora in poi Maurizio Sarri dovrà guardarsi alle spalle, giocare per preservare l’accesso diretto alla Champions: sempre oggi la Roma può salire a meno tre dal secondo posto. E l’Inter? L’Inter ha trascorso la notte a meno tre dai giallorossi e casomai l’Atalanta bloccasse la Roma, il terzo posto tornerebbe per Mancini a portata di aggancio. Il Napoli, qui a Milano irrimediabilmente orfano di Higuain, ha perso di netto, ma in lontananza s’ode il coro delle proteste per la prima rete interista, viziata da fuorigioco. Un offside minimo, e però, offside, quanto basta per alimentare la nenia dei complotti e dei poteri forti. Fate pure, ma chi frigna vince di rado”.

De Laurentiis furibondo, i figli e la moglie lo hanno calmato

I dettagli

Il Mattino ci racconta della reazione furibonda di De Laurentiis all’ennesima topica arbitrale. Lo stesso quotidiano sottolinea come nemmeno l’evidente gol in fuorigioco di Icardi non visto dagli arbitri sia stato in grado di rompere il silenzio stampa del Napoli, avvolto così dal mutismo. Il Mattino però ci rivela un De Laurentiis che è letteralmente esploso, questa volta: “Al suo fianco in tribuna i figli Luigi ed Eduardo e la moglie Jacqueline hanno faticato a tenerlo seduto e a farlo calmare. Più volte si è rivolto a muso duro con alcuni collaboratori di Sarri seduti a poca distanza da lui. Poi avrebbe voluto manifestare il proprio dissenso nell’intervallo, ai microfoni di Mediaset. Un intoppo, legato alla gestione dei diritti televisivi (non è previsto che possa parlare un presidente tra il primo e il secondo tempo) ha evitato che De Laurentiis manifestasse apertamente il proprio dissenso. Poi ha cambiato idea. Ma è chiaro che chi lo ha visto lo ha descritto come una furia. Dalla tribuna di San Siro è andato via quando di minuti alla fine ne mancavano circa cinque”. 

De Laurentiis offre 8.5 mln al Pescara per un doppio colpo

Lo riferisce Gianluca Di Marzio

Una stagione da urlo, tra tanti gol e grandi prestazioni che hanno inevitabilmente acceso le luci del mercato attorno ai loro nomi. Stesso nome e stesso, grande interesse per i due Gianluca del Pescara, Lapadula e Caprari: sul tandem-gioiello che sta trascinando la squadra di Oddo verso i playoff del campionato di Serie B, infatti, c’è sempre la Juventus, forte di un’opzione ancora da esercitare e trasformare in acquisto. Ma non solo…

Anche Napoli e Genoa, infatti, hanno messo gli occhi sul duo d’attacco biancoazzurro: la società di De Laurentiis ha offerto 8,5 milioni per entrambi, ma le parti non hanno ancora chiuso definitivamente con nessuno dei possibili acquirenti. Su Lapadula occhio anche al Leicester, presente venerdì scorso all'”Adriatico” per seguire l’attaccante in un Pescara-Cesena deciso proprio da una perla in rovesciata del numero 10 di Oddo. Non solo Juve, dunque, per Lapadula e Caprari, sempre più al centro di un vortice di mercato destinato ad intrigare non poco.

ATALANTA ROMA 3-3| Il salvataggio del Capitano

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Atalanta Roma  3-3| Il salvataggio del Capitano

RomaPareggiotto a suon di gol allo stadio Atleti Azzurri, dove si affrontano Atalanta Roma in orario di pranzo domenicale. La gara è valida per la 33esima giornata di campionato.

Una partita bella e avvincente che si conclude con un giusto pareggio anche se la Roma ambiva al bottino pieno: missione impossibile con un’Atalanta che, dopo aver subito 2 gol, si è scatenata con Borriello & co. fino portarsi in vantaggio sui giallorossi. L’asso nella manica di Spalletti, prima di essere espulso, è stato Capitan Totti che, pochi minuti dopo il suo ingresso in campo, ha riportato la gara in equilibrio con un gol di esperienza. Peccato che per Dzeko oggi era la sua “giornata no”: tra errori clamorosi sotto porta e un rigore non fischiato, la Roma deve accontentarsi di un solo punto grazie al quale si allunga di 4 misure sull’Inter e dona una boccata di ossigeno al Napoli battuto ieri sera dall’inseguitrice nerazzurra.

Primo tempo

Nell’avvio di gara la Roma riesce ad avere un buon controllo del gioco, dopo il quarto d’ora aumenta il pressing e comincia a creare occasioni gol.

Al 16’ Dzeko sulla sinistra, serve una succulenta palla a Perotti che però spreca calciando alto sulla traversa.

La Roma insiste e al 22’ arriva il vantaggio giallorosso firmato da Digne: il francese, dopo uno scambio di palla con Perotti, riesce a filtrare il tiro vincente.

Atalanta Roma 0-1

Al 26’ arriva il raddoppio della Roma in contropiede. Assist di Salah per Nainngolan che non sbaglia e insacca alle spalle dell’incolpevole Sportiello.

Atalanta Roma 0-2

Arriva la reazione dell’Atalanta che al 33’ riapre il match con un bel gol di D’Alessandro.

Atalanta Roma 1-2

Prima sostituzione per Spalletti, Digne rimane infortunato dopo uno scontro, prova a resistere ma non ce la fa, entra Emerson. Intanto, ammonizione per Zukanovic per intervento falloso.

L’Atalanta è ancora più aggressiva, la Roma appare in difficoltà.

E infatti non tarda ad arrivare il pareggio: al 37’ , sugli sviluppi di un calcio d’angolo,  arriva la zuccata vincente di Borriello che conquista il pareggio. Colpevole Manolas che arriva in ritardo e lascia il tempo necessario all’ex romanista di coordinarsi per il colpo vincente.

Atalanta Roma 2-2.

Al 41’ un recidivo Dzeko nega alla Roma di chiudere l’half time in vantagio: si divora un gol a pochi passi dalla porta, dopo aver saltato il portiere!!!

Il bosniaco poi prova a farsi perdonare calciando sul filo del fuorigioco un gran tiro che viene straordinariamente respinto dal Sportiello

Secondo tempo

Nella ripresa l’Atalanta continua a mettere in difficoltà la Roma e si porta in vantaggio al 50’ con una doppietta di Borriello che, su cross di Gomez, batte ancora Szczesny! L’ex romanista viene ammonito per aver tolto la maglia durante l’esultazione.

Atalanta  Roma 3-2

La Roma prova a reagire, El Sharaawy entra al posto di Zukanovic ma è ancora l’Atalanta a creare pericoli ed occasioni gol, la situazione si è completamente ribaltata. Su una pericolosa ripartenza, al 61’ Borriello si divora il gol del 4 a 2.

Un preoccupato Spalletti, al 78’,  decide di mandare in campo Totti in  sostituzione di De Rossi che gli cede anche la fascia. Scelta che viene premiata perché il Capitano riporta linfa e vivacità in campo, apre alla speranza di nuove e pericolose azioni.

Sostituzione tra gli applausi per Borriello che cede il posto a Pinilla all’84’.

Nainggolan ha l’occasione del pareggio ma la palla supera di poco la traversa.

Un minuto dopo, confusione in area: la palla viene colpita da Perotti, Totti dalla destra si inserisce nel rimpallo e colpisce con esperienza ribadendo in rete! Pareggio della Roma!

Atalanta Roma 3-3

All’87’ Dzeko tutto solo lanciato a rete, viene fermato in area forse irregolarmente. Spalletti protesta per il mancato rigore, viene espulso.

Giallo per Raimondi (entrato al 75’ al posto di D’Alessandro) che ferma in ostruzione El Shaarawy.

La Roma spinge nei  5 minuti di recupero alla ricerca del gol della vittoria, ma sul gong finale rischia con una punizione dal limite guadagnata dall’Atalanta dopo il fallo e la conseguente ammonizione di Manolas.

La gara si chiude sul 3-3, un pareggio che tutto sommato calza a pennello per due squadre che hanno lottato fino all’ultimo alla conquista dei 3 punti.

FORMAZIONI

ATALANTASportiello; Masiello, Toloi, Paletta, Dramé; Freuler, Migliaccio, Kurtic; D’Alessandro, Borriello, Gomez.
A disp.: Radunovic, Stendardo, Djimsiti, Cherubin, Bellini, Brivio, Conti, Raimondi, Gagliardini, Turrin, Pinilla, Gakpé, Monachello.
All.: Reja.

ROMASzczesnyRuedigerManolas, Zukanovic (54′El Shaarawy), Digne   (34′ Emerson); De Rossi, FlorenziNainggolanSalahPerottiDzeko.

All.Spalletti.
Arbitro: Irrati di Pistoia

Marcatori: 22′ Digne, 26′ Nainggolan, 33′ D’Alessandro, 37′, 50′ Borriello, 84’ Totti.

Maria D’Auria.