10.5 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6400

Koulibaly, l’ agente: “Sta facendo bene, normale l’ interesse dei top club”

                                                                Le dichiarazioni

 Bruno Satin, agente del difensore azzurro Kalidou Koulibaly, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Crc:
“Ho assistito alla semifinale di Champions Leaugue tra Atletico Madrid e Bayern Monaco e posso dire che vi sono delle similitudini tra gli uomini di Simeone e quelli di Sarri; ieri gli spagnoli hanno mostrato una disciplina e uno spirito di sacrificio fuori dal comune.
Sono molto deluso per il risultato maturato all’ Olimpico, alla fine il Napoli meritava il pareggio così come nella trasferta di Torino contro la Juve. Il punto è che sono arrivate due sconfitte, segno che comunque è mancato qualcosa. Fanno molto piacere i complimenti di Maradona, si vede che il ragazzo è migliorato molto in questa stagione.
Interesse del Bayern? Kalidou sta facendo molto bene ed è normale che sia seguito da molti club, la decisione spetterà esclusivamente alla società.
Il Napoli vuole costruire un progetto vincente e per farlo deve trattenere i grandi giocatori e fare acquisti mirati: solo con i giovani non si va da nessuna parte, occorrono anche giocatori esperti”.

Hamsik, l’ agente: “Marek è già entrato nella storia del Napoli”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss nel corso della trasmissione Radio Gol è intervenuto Jurai Venglos, agente di Marek Hamsik. Queste le sue dichiarazioni:

 “E’ già adesso, senza dubbio, uno dei calciatori più importanti nella storia del Napoli; anche se il futuro è difficile da decifrare questo club è molto importante per lui.
Ci auguriamo che gli azzurri possano raggiungere l’ obbiettivo della qualificazione diretta alla fase a gironi della prossima Champions League mantenendo il secondo posto. All’ inizio di ogni stagione il sogno è quello di vincere il campionato, poi verso il mese di febbraio emergono i veri obbiettivi”.

Concerto del Primo Maggio

Tra pochi giorni il maxi – concerto del Primo Maggio

E’ alle porte l’evento che in tantissimi aspettano con grande ansia: il concerto del Primo Maggio. Il maxi-concerto che ogni anno (dal 1990 a questa parte)  attira più di un milione di persone che scelgono di passare una giornata all’aria della grande musica italiana ed internazionale si terrà, come sempre, a Roma in Piazza San Giovanni in Laterano (proprio nel giorno dedicato ai lavoratori) ed è promosso dalle tre sigle dei sindacati più importanti della nostra Italia, ovvero CGIL, CISL e UIL.

Ogni anno viene dato un tema a questo concerto e quest’anno il tema è “Più valore al lavoro: contrattazione, occupazione e pensioni”. Condurrà Luca Barbarossa alla sua prima esperienza di conduttore di questo evento.

Tantissimi gli artisti che sono saliti sul palco in questi anni e tra questi vogliamo ricordare i Pooh, Zucchero, Fabio Concato, gli indimenticabili Fabrizio De Andrè, Roberto Murolo e Pino Daniele, Ladri di biciclette, Gianni Morandi, Elio e le Storie Tese, Biagio Antonacci, i Litfiba e tantissimi tanti altri.

Quest’anno il cast sarà composto da Skunk Anansie, Max Gazzè, Vinicio Caposella con i Calexico, Asian Dub Foundation, Salmo, Marlene Kuntz, Tiromancino, Fabrizio Moro, Gianluca Grignani, Coez, Bugo, Dubioza Kolektiv, Tullio De Piscopo, Raiz Mesolella Rossi, Gary Dordan feat. Nina Zilli, Nada con A Toys Orchestra, Perturbazione feat. Andrea Mirò, Bandabardò con Gaudats Junk Band, Mau Mau, Ambrogio Sparagna, Peppe Barra, Rezophonic, Modena City Ramblers & Fanfara Di Tirana, Eugenio Bennato, Maldestro, Thegiornalisti, Orchestra Operaia per Remo Remotti con Petra Magoni, Massimiliano Bruno, Stefano Fresi, Max Paiella, Anna Foglietta, Michela Andreozzi e Carlotta Natoli, Enzo Avitabile, Tony Canto con Faisal Taher, Miele, Il Parto Delle Nuvole Pesanti, Medfree Orkestra con Roberto Angelini e Matteo Gabbianelli (Kutso), Blebla e Santino Cardamone.

L’evento sarà trasmesso dalle 15 a mezzanotte su Rai 3 e su Radio2, partner ufficiale dell’evento.

Ulteriori infomarzioni sul sito ufficiale https://www.primomaggio.net oppure visitando la pagina ufficiale Facebook Primo Maggio Roma.

Giovanni Mavilio: Juve Stabia avversario scorbutico, squadra che…

Le parole di Giovanni Mavilio al Pungiglione Stabiese

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Giovanni Mavilio collega di Monopoli Live; con lui si è parlato del match di sabato pomeriggio tra Monopoli e Juve Stabia.

Ecco le sue dichiarazioni.

Il Monopoli,  reduce dalla vittoria in esterna contro il Catanzaro, ha buone chance per evitare i playout: Si, a questo punto del campionato la vittoria in extremis a Catanzaro vale tantissimo, maturata in condizioni ambientali proibitive durante tutto il corso della partita. È chiaro che adesso il morale si è notevolmente alzato, conterà vincere in queste ultime due partite per mettersi al riparo dai risultati altrui, centrando quindi, la salvezza diretta. Di certo non sarà facile, visto che la Juve Stabia in questo finale di stagione si sta dimostrando molto ostica e scorbutica. La squadra di Zavettieri pur avendo difficoltà in fase realizzativa, ha comunque una difesa molto valida, per cui mi aspetto comunque una partita di buon livello.

Nel match di andata in panchina c’era Tangorra, poi è stato esonerato per dare una scossa all’ambiente. Era lui il colpevole: Non proprio. La squadra ha iniziato il campionato con l’handicap visto che è stata costruita solo in chiusura di calciomercato. Ci tengo a ricordare che il Monopoli è stato riammesso in Lega Pro solo al 31 di agosto ed infatti la dirigenza ha avuto poco tempo per allestire la squadra. Mister Tangorra ha sapientemente svolto un buon lavoro nel girone di andata. Non gli è andata bene nel girone di ritorno laddove la rosa ha riscontato un inatteso calo di rendimento. L’allenatore ha pagato le tante sconfitte in casa visto che la squadra ha vinto solo contro la Lupa Castelli. A mio avviso, ritengo che non sia stato l’unico responsabile. È stato sfortunato in virtù di un calendario abbastanza proibitivo incontrando squadre di vertice, dalla capolista Benevento, passando per il Lecce, Cosenza, Casertana, tutte in lotta per un posto playoff. Il lavoro di Tangorra è stato sicuramente di ottimo livello, certo, il mister avrà commesso indubbiamente i suoi errori, e alla fine sono sempre i risultati a determinare la sorte di un tecnico e la dirigenza ha deciso così di risollevare l’esordiente tecnico. Mio modestissimo parere, visto che la stagione era stata programmata per una tranquilla salvezza, tutto sommato la squadra è ancora in corsa, per cui parlare di una sua responsabilità mi sembra un’esagerazione.

Il Monopoli ha perso punti nei minuti finali, dovuto ad un calo fisico o alla mancanza di esperienza in un campionato difficile qual’è la Lega Pro: Sicuramente paga problemi di natura tecnica, infatti la maggior parte dei calciatori ha poca esperienza in questo torneo. Di sicuro poi si aggiunge il fattore sfortuna, vedi la partita contro il Catania, stesso dicasi in casa contro il Messina all’esordio, passando alla sfida contro il Benevento e Cosenza in ultimo per ordine cronologico.

La Juve Stabia ha già ottenuto la salvezza matematica, pensi che le vespe affronteranno la partita all’arma bianca: Il Monopoli, fin’ora non ha ricevuto nessun favore da parte di compagini già appagate, anzi ha sempre affrontato squadre agguerrite, come giusto che sia. Non credo che la Juve Stabia si presenterà al Veneziani con un assetto remissivo. La squadra biancoverde sarà priva di Croce, assenza molto pesante nell’economia della squadra, un calciatore che in tandem con Gambino ha retto il peso la davanti per tutto il campionato. E’ chiaro che è sempre bello vincere una partita combattuta piuttosto che ricevere favori da avversari remissivi.

Qualche news sulla formazione biancoverde. Sarà un Monopoli votato all’attacco o attenderà la Juve Stabia: Difficile fare previsioni, visto che il tecnico D’Adderio siede da poco in panchina e in queste tre partite ha cambiato diversi moduli. A Catanzaro ha optato un classico 4-4-2, poi è chiaro che sceglierà il modulo in base alle caratteristiche della Juve Stabia. Di base farà scelte obbligate. Croce verrà sostituito con Di Mariano, ci sarà il rientro di Pinto e di capitan Esposito. Ipotizzo una difesa a 3 con Ferrara, Esposito e Bacchetti sulla linea difensiva. Centrocampo a 5 con Luciani, Viola, Romano, Tarantino e Pinto, attacco composto dal tandem Gambino-Di Mariano.

Serie A, le designazioni arbitrali: Napoli-Atalanta a Giacomelli

I dettagli

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali e degli Arbitri Addizionali d’area che dirigeranno le gare valide per la diciassettesima giornata di ritorno del Campionato di Serie A 2015/16 in programma domenica 1 maggio alle ore 15.00.

CHIEVO – FIORENTINA Sabato 30/04 h. 20.45 GUIDA TONOLINI – CARBONE IV: GAVA ADD1: VALERI ADD2: NASCA

EMPOLI – BOLOGNA CHIFFI PEGORIN – LIBERTI IV: DOBOSZ ADD1: CALVARESE ADD2: RAPUANO

GENOA – ROMA Lunedì 02/05 h. 19.00 GERVASONI PRETI – POSADO IV: RANGHETTI ADD1: ROCCHI ADD2: DI BELLO

JUVENTUS – CARPI h. 12.30 IRRATI MARRAZZO – LA ROCCA IV: STALLONE ADD1: CELI ADD2: CANDUSSIO

LAZIO – INTER h. 20.45 BANTI BARBIRATI – MELI IV: VUOTO ADD1: ORSATO ADD2: CERVELLERA

MILAN – FROSINONE MASSA PASSERI – PAGANESSI IV: TASSO ADD1: RIZZOLI ADD2: PINZANI

NAPOLI – ATALANTA Lunedì 02/05 h. 21.00 GIACOMELLI COSTANZO – CRISPO IV: SCHENONE ADD1: TAGLIAVENTO ADD2: FABBRI

PALERMO – SAMPDORIA MAZZOLENI PADOVAN – DI FIORE IV: DI LIBERATORE ADD1: DAMATO ADD2: SACCHI

SASSUOLO – H. VERONA GAVILLUCCI DI VUOLO – GALLONI IV: MUSOLINO ADD1: RUSSO ADD2 BARACANI

UDINESE – TORINO Sabato 30/04 h. 18.00 MARIANI DE PINTO – FIORITO IV: LO CICERO ADD1: DOVERI ADD2: DI PAOLO

Ischia-Catanzaro info e costi settore ospiti

Prevendita-ischia

In occasione della gara ISCHIA ISOLAVERDE-CATANZARO, in programma sabato 30 Aprile 2016 alle ore 17.30, presso lo Stadio “E.Mazzella” di Ischia, valida per la 33^giornata del girone C di Lega Pro, i tifosi ospiti in possesso della tessera del Tifoso potranno acquistare il tagliando unico al prezzo di € 10,00+2,00 di diritti di prevendita.

Si comunica che per questa partita, la S.S. Ischia Isolaverde NON ha aderito all’iniziativa “PORTA UN AMICO ALLO STADIO”.

Footbal Leader 2016, premiati Cairo e Corvino

Gli aggiornamenti

Si amplia con altre due autorevoli presenze il parterre dei premiati di Football Leader 2016.  Il Torino Fc e il suo presidente Urbano Cairo hanno vinto, infatti, il premio Financial Fair Play. Pantaleo Corvino, Responsabile dell’area tecnica del Bologna FC, si è invece aggiudicato il riconoscimento Scouting Leader. Due ambiti premi che saranno consegnati ai vincitori nel corso della kermesse in programma 24, 25 e 26 maggio prossimi ad Amalfi presso il Grand Hotel “Il Saraceno” (www.saraceno.it) e organizzata dalla DGS Sport&Cultura insieme con l’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC).

La giuria speciale ha assegnato al presidente Urbano Cairo e al Torino Fc il Financial Fair Play con questa motivazione: “Al club e al dirigente sportivo che si sono particolarmente distinti nell’oculata, corretta, virtuosa e innovativa gestione economica in ossequio alle nuove e vigenti regole del fair play finanziario, elevandosi a modello di riferimento per il panorama sportivo europeo”. Cairo succede ai presidenti di Napoli e Lazio, De Laurentiis e Lotito.
La giuria ha invece deciso di premiare il Direttore Pantaleo Corvino con il riconoscimento Scouting Leader perché “si è distinto negli anni, per il lavoro svolto nel Bologna FC e, precedentemente, con la Fiorentina e con il Lecce, per le capacità di scoprire talenti e giovani campioni, lasciando, in tal senso, un segno nel mondo del calcio italiano”. Corvino succede a Piero Ausilio, ad Andrea Carnevale e a Pierpaolo Marino.

Anche quest’anno il premio Football Leader (www.football-leader.it) sarà disegnato e realizzato a mano dall’“Emblema Opificio” (www.opificioemblema.it) dei designers partenopei Giuseppe e Francesco Emblema. Una produzione esclusiva, di assoluto valore artigianale, che rende ancora più unico Football Leader 2016.

Prince sarebbe morto a causa dell’AIDS?

0

Prince era malato di AIDS

A distanza di una settimana dalla morte di Prince (21 aprile 2016), arriva una notizia choc sulle sue ultime condizioni di salute. Infatti, come rivela il National Enquirer (noto setimanale statunitense), Prince aveva appreso che la sua sieropositività si era trasformata in AIDS solo da pochi mesi. Il cantante afro-americano fu dichiarato sieropositivo già agli albori degli anni ’90 ma la degenerazione era avvenuta da nemmeno un anno.

Gli amici più stretti hanno confermato che Prince aveva deciso di curarsi con la preghiera, come raccomandato dai Testimoni di Geova dei quali faceva parte. “Dio può curarmi e mi guarirà” sembra dicesse. Ma le sue condizioni, negli ultimi tempi, erano peggiorate in modo repentino. Perdita di peso, colorito giallastro, punta delle dita bluastra. Il principe del pop si stava preparando a morire. “Era in cattive condizioni” afferma una voce molto vicina all’artista e il 19 aprile scorso lo stesso Prince aveva inviato agli amici un post nel quale spiegava quel che sei mesi fa i medici avevano sentenziato.

Il suo discografico, spiega in un’intervista, come i dottori gli avevano detto che il suo emocromo era insolitamente basso, che la sua temperatura corporea era scesa pericolosamente, aveva una gravissima carenza di ferro, era molto debole e spesso disorientato. Mangiava di rado e quando lo faceva non riusciva a trattenere il cibo.

Pur essendo che il suo patrimonio aveva sfiorato la cospicua cifra dei 2 miliardi di euro, Prince era quasi ridotto al lastrico e per far girare i conti era costretto a dedicarsi a tournee in giro per il mondo, sottoponendosi a sforzi fisici fuori della portata che il suo corpo potesse sopportare come, ad esempio, a febbraio aveva affrontato 36 ore di volo per un tour in Australia. Per questo motivo si riempiva di farmaci antidolorifici e proprio per un’overdose di questi farmaci, il suo jet privato era stato costretto ad un atterraggio di emergenza proprio 5 giorni prima della sua morte.

Il cuore di Prince cessa di battere il 21 aprile scorso nell’ascensore della sua casa nel Minnesota negli Stati Uniti ed il mondo intero della pop music internazionale ne piange la dipartita.

 

 

Sotto la Lente – Juve Stabia: alla scoperta di Kenneth Obodo

Nuovo appuntamento con la rubrica di ViViCentro, “Sotto la Lente”, con cui conosciamo meglio i calciatori gialloblù. Protagonista di questa settimana è Kenneth Obodo, autentico trascinatore delle Vespe.

Il mastino di centrocampo arrivato in estate a Castellammare è nato in Nigeria nel 1985 ed è arrivato giovanissimo in Italia grazie al fratello Christian, centrocampista con trascorsi in Serie A con le maglie di Udinese e Lecce.
Obodo negli anni è stato protagonista di una crescita esponenziale che lo ha fatto diventare sempre leader indiscusso delle sue squadre.

Dopo le due stagioni trascorse al Grosseto tra Serie B e Lega Pro arricchite da oltre 60 presenze e 2 gol, nello corso campionato ha giocato tra le file dell’Alessandria nel girone A di Lega Pro, dove, insieme all’ex stabiese Mezavilla, costituiva una diga quasi insuperabile per gli avversari.

Nello scacchiere gialloblù Obodo ha preso il posto, per grinta, dinamismo, agonismo e fisicità, di William Jidayi, ereditando dal centrocampista ora dell’Avellino anche la fascia di capitano della squadra stabiese.
Centrocampista roccioso e che fa del dinamismo e della fisicità le sue armi migliori, Kenneth si fa valere anche per visione di gioco, lucidità e presenza in zona gol: contrasti, palle rubate, protezione alla difesa e minaccia per gli avversari sulle palle inattive sono solo le doti principali del centrocampista gialloblù.

In questa stagione Obodo vanta 30 presenze e due reti, messe a segno entrambe al Menti. La prima nel rocambolesco derby contro l’Ischia terminato 5 – 5, mentre la seconda realizzazione è arrivata proprio nell’ultimo match interno contro la Lupa Castelli Romani. E’ stato infatti proprio Kenneth, con la sua incornata, a dare il via alla rimonta della Juve Stabia.

La principale passione del centrocampista, anche quando sveste la maglia gialloblè, resta il calcio. Kenneth è tifoso del Milan da anni e non è un caso che il suo idolo calcistico sia Clarence Seedorf, protagonista di tante vittorie rossonere.

Al di fuori del rettangolo di gioco, il tempo di Obodo è dedicato alla sua famiglia ed alla sua bimba che lo hanno seguito a Castellammare.
Obodo, ancor prima della fine di questa stagione, appare già come il principale punto di riferimento su cui costruire la squadra del prossimo campionato. Dopo l’ultima partita contro la Lupa Castelli Romani, infatti, a domanda sul suo futuro, Kenneth ha risposto senza esitazioni: “Rimango qui, sono stabiese!”

Molti tra i tifosi stabiesi, soprattutto i più giovani, ricorderanno sicuramente il cartone animato “Ken il guerriero”; osservando le partite della Juve Stabia si può facilmente notare che anche le Vespe hanno il loro guerriero: Ken..neth Obodo.

Raffaele Izzo

C’è un solo argomento che unisce Sarri e De Laurentiis

I dettagli

La Gazzetta dello Sport rivela ciò che al momento unisce Sarri e De Laurentiis: “Innanzitutto, la Champions. Come, del resto, Maurizio Sarri ha ribadito ieri ai suoi calciatori alla ripresa degli allenamenti. C’è un solo obiettivo nella testa dell’allenatore: vincere le prossime tre partite per garantirsi il secondo posto. Lo stesso traguardo che vuole raggiungere anche Aurelio De Laurentiis. Su questo punto i due sono in perfetta sintonia, del resto ci sarà invece tempo e modo di parlare”

Lombardia e Piemonte, sei arresti per terrorismo islamico

Terrorismo islamico. Una coppia di Lecco stava per partire per la Siria, portandosi i figli di 2 e 4 anni. L’indagine è stata condotta dagli uomini di Ucigos e Ros

MILANO – Sei arresti per terrorismo jihadista nel triangolo Lecco, Varese, Milano. Dalle prime ore di questa mattina, in diverse province della Lombardia e del Piemonte, è in corso una vasta operazione antiterrorismo nei confronti di sei estremisti islamici (due sono latitanti) destinatari di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Milano Manuela Cannavale. L’accusa, per tutti, è di “partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale”.

Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Milano d’intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, sono state condotte in modo congiunto dai carabinieri del Ros e dai poliziotti dell’Ucigos  e delle digos locali. Particolare attenzione è stata data a una coppia di marocchini con cittadinanza italiana residenti in provincia di Lecco che stava organizzando il viaggio per raggiungere la Siria con l’obiettivo di unirsi al Califfato. La loro intenzione era di partire portandosi dietro anche i figli di 2 e 4 anni.

Alla coppia si sarebbe dovuto unire un altro marocchino di 23 anni, residente in provincia di Varese, fratello di un foreign fighter espulso dall’Italia nel gennaio 2015 con un provvedimento del Viminale e di cui è stata documentata l’uccisione in combattimento in Siria dai pm che seguono l’inchiesta, Francesco Cajani ed Enrico Pavone.

Gli aspiranti combattenti erano in contatto con Mohamed Koraichi, un marocchino di 32 anni, e con la sua compagna, l’italiana Alice Brignoli di 39 anni. Vivevano in provincia di Lecco e si erano convertiti all’Islam nel 2008, ma dal febbraio 2015 erano svaniti nel nulla insieme ai tre figli maschi di 7,6 e un anno e mezzo, per riapparire poi nelle file dello Stato Islamico. Anche loro sono stati oggetto dell’ordinanza di cattura, così come una loro congiunta, adoperatasi per mettere in contatto questi ultimi con gli aspiranti combattenti.

Durante le perquisizioni, gli inquirenti hanno trovato materiale definito “di grande interesse investigativo”, e che può portare a svelare la rete di collegamento dei foreign fighters.

“Operazione stamani anti estremisti al nord molto importante. Complimenti a ministro, intelligence, inquirenti e forze ordine #tuttiinsieme”. Lo scrive su Twitter il premier Matteo Renzi, in merito all’operazione anti-terrorismo di stamattina in Lombardia.

Lombardia e Piemonte, sei arresti per terrorismo islamico EMILIO RANDACIO

Sarri e lo stesso destino di Mazzarri e Benitez

La Repubblica

Da quando il club è stato rilevato da Aurelio De Laurentiis, che ha trasferito nel calcio la sua lunga esperienza di produttore cinematografico. Ciak, si gira. Come in un film: con i pieni poteri affidati a un regista di grido, invitato a farsi carico di tutti gli onori e oneri del caso. In principio c’era stato Pierpaolo Marino: il dg che tra alterne fortune (e qualche passo falso iniziale) pilotò il Napoli dall’inferno della serie C al sospirato ritorno in serie A. Poi è stata la volta di Walter Mazzarri: altra personalità forte, a cui il presidente arrivò a offrire fino a 4 milioni netti di stipendio, nel tentativo non riuscito di trattenerlo almeno per un’altra stagione. Quasi gli stessi soldi che servirono subito dopo per portare al San Paolo Benitez: nome ancora più affascinante e garanzia di continuità ad alti livelli, con cui zittire anche gli scettici e i contestatori. Pure a Rafa furono offerti i pieni poteri, a partire dal mercato. Un uomo solo al comando, nel bene e nel male: la regola che continua a essere di rigore a Castel Volturno. Adesso tocca a Sarri: anche se la sua investitura ha avuto una genesi abbastanza diversa, almeno all’inizio. Perso Benitez, infatti, la prima idea di De Laurentiis fu la ricerca di un altro nome altisonante: quello di Emery, lo spagnolo che continua a spopolare con il suo Siviglia in Europa League. Un tentativo a vuoto, però: come quelli successivi per Mihajlovic e soprattutto Montella, apprezzato e sempre in pole position nei pensieri del presidente azzurro. Don Maurizio non è arrivato invece nel Napoli con il rango di prima scelta, nonostante i brillanti risultati ottenuti nelle precedenti stagioni in provincia. Un ottimo maestro di calcio, ma con poca esperienza (un anno) di serie A e ancora meno tempo per dimostrarsi all’altezza di una grande piazza, affamata di gloria.

Cancro, da condanna a patologia curabile: oggi in 7 su 10 lo sconfiggono

0

ERA una condanna senza appello. Oggi il “male incurabile” con il quale ancora si identifica un tumore (ma la definizione sta per essere bandita dal lessico scientifico) è una patologia curabile. A testimoniarlo sono gli oltre tre milioni di persone (il 4,9% della popolazione) che ci convive e i due milioni che l’hanno sconfitta. Eppure, nonostante i progressi, c’è ancora tanto da fare, come spiega il report Lo stato dell’oncologia in Italia che, curato dall’Aiom, e presentato al Senato con la partecipazione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Programmi da realizzare, ma anche errori da correggere.

Marcatori. Per esempio, l’abuso, o meglio, l’uso improprio che in Italia si fa dei marcatori tumorali. Se ne fanno troppi e senza motivo anche a pazienti per i quali non c’è alcun sospetto di malattia neoplastica. Nel 2012 sono stati eseguiti oltre 13 milioni di test a scopo diagnostico a fronte degli attuali tre milioni di pazienti oncologici. “La soluzione è rappresentata dalla uniformazione a livello nazionale delle indicazioni per un loro uso appropriato”, dice Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom, “e per questo entro il 2016 presenteremo un documento condiviso con altre società scientifiche”. D’altronde, come sottolinea Giuseppe Procopio, consigliere Aiom e dirigente medico nell’Istituto tumori di Milano, “fino a oggi nessun marcatore si è dimostrato utile per la diagnosi precoce. Quindi non andrebbero utilizzati al di fuori dell’ambito strettamente clinico, dove sono impiegati in pazienti che hanno già avuto una diagnosi di alcune specifiche neoplasie e solo in due situazioni: per la valutazione della risposta al trattamento e per la diagnosi di recidiva di malattia in pazienti già trattati“. I marcatori tumorali non andrebbero usati, invece, come strumenti di screening del cancro, né tantomeno rappresentare test diagnostici in presenza di sintomi.

A proposito, fa scuola il Psa, l’antigene per il tumore della prostata cui si ricorre sempre più spesso. “Lo screening per il carcinoma prostatico mediante Psa rappresenta, al momento, l’esempio più importante del grave rischio di sovradiagnosi e sovratrattamento conseguenti ad un intervento a scopo di prevenzione”, si legge nel rapporto Aiom. Ed è stato proprio la massiccia diffusione del Psa nella popolazione maschile a determinare dagli anni ’80 un aumento critico delle diagnosi di tumore prostatico. Ma la ricerca del tumore “sempre” e dei protocolli “fai da te” è anche causa di risultati privi di significato clinico. Il dato, controverso, sull’efficacia o meno del test, risulta da alcuni studi secondo cui ci sarebbero  pesanti effetti negativi dello screening mediante Psa. Ancora nel rapporto: “In un’ottica di screening è stato calcolato che per prevenire un decesso per tumore della prostata è necessario diagnosticarne 33: nella maggior parte dei casi, diagnosticare significa trattare anche in presenza di un tumore a basso rischio di progressione e, per ogni vita salvata, si verificano 4 casi di impotenza e 1 di incontinenza urinaria”. Per districarsi nel mare magnum dei 40 biomarcatori tumorali e per disciplinarne un corretto utilizzo è stata redatta la Guida nell’ambito del  programma regionale biomarcatori diagnostici, prognostici e predittivi del Veneto di cui è responsabile Massimo Gion dell’ospedale civile di Venezia (Usl 12). Dentro ci sono le raccomandazioni e le indicazioni sui marcatori tumorali presenti in tutte le linee guida pubblicate negli ultimi sette anni.

I numeri del cancro. Nel 2015 è stata pubblicata la quinta edizione de “I numeri del cancro in Italia 2015″ (www.aiom.iT), frutto della collaborazione di Aiom e Airtum, un lavoro coordinato da Stefania Gori.
I dati sono stati raccolti grazie ai 43 Registri tumori attivi in Itlia, unico strumento di monitoraggio della patologia oncologica. I dati 2015 rivelano 363000 nuovi casi (194000 negli uomini e 169000 nelle donne, con circa 1000 nuove diagnosi al giorno). I tumori più frequenti?  Negli uomini la classifica è guidata dal tumore della prostata (20%) seguito da quello del polmone (15%), del colon-retto ((14%), della vescica (11%) e dello stomaco (5%); nelle donne si parte dalla mammella (29%), al secondo e terzo posto troviamo il tumore del colon-retto (13%) e del polmone (6%), seguiti da quelli di tiroide (5%) e corpo dell’utero (5%). I dati confermano anche una costante riduzione della mortalità nei due sessi: l’andamento nel periodo 1999-2010 proiettato al 2015 evidenzia un calo dell’1% all’anno. Un risultato, spiega il rapporto, frutto della prevenzione primaria (riduce l’esposizione ai fattori oncologici e quindi il numero di nuovi ammalati), agli interventi di prevenzione secondaria (anticipazione della diagnosi in fase più aggredibile) e delle terapie, più efficaci e più estesamente accessibili. Positiva anche la ‘sopravvivenza che, a cinque anni in Italia, è aumentata (dal ’90-92 al 2005-2007): negli uomini del 18% (dal 39% al 57%) e nelle donne del 10% (dal 53% al 63%), tra le più alte in Europa.

Prevenzione e informazione. La chiave di volta è l’informazione. Che, sottolineano gli esperti Aiom, deve essere “corretta e puntuale, indirizzata agli specialisti, ma anche alla popolazione”. La prevenzione primaria, attraverso programmi di formazione ed educazione della popolazione è al primo posto per combattere le malattie tumorali.
Tra le iniziative promosse nell’ultimo anno figura “Non fare autogol”, progetto rivolto agli adolescenti a cui trasmettere la conoscenza dei principali fattori di rischio oncologico. Un ruolo di supporto alla scuola che Aiom svolge insieme alle istituzioni in varie regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto). E non a caso, vista la fascia d’età dei destinatari la campagna educativa ha coinvolto grandi calciatori di serie A che, con degli oncologi, hanno incontrato, direttamente nelle scuole italiane, gli studenti.

“PanCrea” è invece il progetto (il primo dedicato al tumore del pancreas) che ha previsto la realizzazione di due sondaggi nazionali (per i pazienti e per gli oncologi) con la distribuzione di due opuscoli (per i pazienti già colpiti dalla malattia e per la prevenzione della neoplasia).

Campagna antifumo. Non cominciare a fumare e l’educazione a corretti sili di vita, dall’alimentazione all’attività fisica, è un altro dei punti chiave delle campagne di prevenzione. E così, ai più giovani soprattutto, si lancia il messaggio di un tumore tenuto lontano proprio grazie alla rinuncia della sigaretta. E se si è già preda del vizio, si ricorda che smettere il prima possibile consente di ridurre notevolmente il rischio di ammalarsi.
Un fattore di rischio, quello del tabagismo, che in Europa ha già fatto registrare un calo notevole di fumatori tra gli uomini, mentre ci sono ancora donne che non ce l’hanno fatta. Eppure, scrive Aiom nel rapporto, queste persone mettono a repentaglio la loro vita e quella degli esposti al fumo passivo: ogni anno 19000 europei non fumatori muoiono per effetto dell’esposizione al fumo secondario, a casa o sul luogo di lavoro.

Dall’esortazione benevola all’informazione che fa da deterrente:
ad ogni boccata, durante la combustione, si sprigionano più di 4000 sostanze chimiche, tra le più pericolose c’è il catrame, che contiene elementi cancerogeni che si depositano nel polmone e nelle vie respiratorie. La nicotina, invece, è un alcaloide che influenza il sistema cardiovascolare e nervoso e induce dipendenza.
Lanciata a luglio 2015 la campagna “Il Tumore della prostata e i tumori negli anziani” è la prima del genere rivolta a sensibilizzare tutti i cittadini. Durante gli incontri programmati un oncologo spiega i principali fattori di rischio tumorali, educando i partecipanti su quanto sia importante seguire stili di vita corretti, sottoporsi a screening oncologici e cosa significhi ritornare alla vita normale dopo un’esperienza di cancro con un riferimento alle nuove terapie.

VACCINO HPV

La prevenzione non può escludere la vaccinazione. Anche in  oncologia e per tumori la cui causa è stata confermata dalla ricerca. L’esempio che fa il report è quello del tumore del collo dell’utero: il 75% potrebbe essere evitato grazie alla vaccinazione contro il Papilloma Virus (HPV). E lui  è responsabile anche di tumore in altre sedi: vulva, vagina, pene, ano, bocca e faringe. È pericoloso, quindi, anche per gli uomini. La neoplasia nelle donne under 50 è tra le più frequenti e si piazza infatti al V posto con 2100 nuove diagnosi stimate in Italia nel 2015. La media italiana della copertura vaccinale (per le ragazze nate nel ‘97) è pari al 70,8% e quindi ben lontana da quel 95% inizialmente stabilito e con una notevole disomogeneità regionale. Aiom nel 2016 distribuirà materiale informativo e organizzerà congressi sull’argomento.

SCREENING
Per alcune neoplasie esistono test di screening efficaci.
Per il tumore della mammella: mammografia ogni 2 anni per le donne tra 50 e 69 anni. Ma se ci sono le risorse, si legge nel documento, l’invito biennale dovrebbe essere esteso fino a 74 anni, mentre dovrebbe essere annuale per le donne tra 45 e 49 anni.
Tumore della cervice uterina: Pap-test ogni tre anni per le donne di età tra 25 e 64 anni•
Tumore del colon-retto: test per la ricerca del sangue occulto fecale per uomini e donne tra 50 e 69 anni. È raccomandato l’impiego del metodo immunochimico perché  riconosce selettivamente l’emoglobina umana e non necessita di restrizione dietetica. In più, se utilizzato su un solo campione ha un migliore bilancio sensibilità/specificità. È ammesso, come test di screening, la rettosigmoidoscopia eseguita una sola volta intorno ai 60 anni.

RETE laboratori di biologia molecolare

Nicola Normanno, coordinatore sezione Aiom Campania e ricercatore del Pascale di Napoli, ha riferito i risultati ottenuti finora grazie al tavolo di lavoropermanente con la Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia (Siapec) per la “caratterizzazione molecolare delle neoplasie in funzione terapeutica”. Scopo principale di questo gruppo di lavoro è la creazione di una rete laboratoristica diffusa sul territorio nazionale e in grado di offrire con adeguata qualità test biomolecolari in oncologia.
Lo Stato dell’Oncologia del 2016 contiene tanti altri elementi di consultazione, 136 pagine di notizie, scientifiche di prevenzione. Nel documento, addetti ai lavori e utenti comuni, troveranno di tutto. Dal  counseling genetico alla ricerca del BRCA nel carcinoma ovarico, al follow-up in oncologia, alla valutazione delle tossicità, alle reti oncologiche regionali, alla nutrizione in oncologia, alle cure all’umanizzazione, ai farmaci oncologici “equivalenti” e fino al volontariato oncologico.

vivicentro.it-salute / larepubblica / Cancro, da condanna a patologia curabile: oggi in 7 su 10 lo sconfiggono di GIUSEPPE DEL BELLO

Reja su Hamsik: “Capii subito di avere un talento puro del calcio”

Ai microfoni di Kiss Kiss Napoli ha parlato Edy Reja

“Se pensi alla storia recente del Napoli, dei suoi calciatori, il primo che ti viene in mente non può non essere lui: Marek Hamsik”.

Parola di Edy Reja. Con lui in panchina, Marek ha debuttato in Serie A. Con la Roma ha raggiunto il traguardo delle quattrocento partite in maglia azzurra. E lunedì al San Paolo, con la sua Atalanta, Reja troverà di fronte ancora una volta il suo pupillo. Lo abbiamo intervistato, il mister. Emozionato come sempre quando gli tocca tornare a Fuorigrotta. Sorridente ed emozionato, quando gli chiedi del talento slovacco.

Hamsik? Quattrocento partite in maglia azzurra, che record! Quando è arrivato a Napoli, dopo due o tre allenamenti avevo già capito di avere di fronte a me un talento puro del calcio. Come persona, come uomo, Marek ha dimostrato un attaccamento straordinario ai colori azzurri. E ancora oggi se pensi al Napoli, pensi a lui. E’ sempre stato riconoscente della fiducia che gli è stata data dal club. E continuerà a fare di tutto per ripagare sul campo questa fiducia. Di questo credo che gli vada dato merito e onore. Ho sempre avuto un rapporto stretto con Marek e ne sono orgoglioso. Si è subito instaurata una sintonia forte basata su reciproco rispetto. Per non parlare dell’integrità morale.

Un suo goal che porto nel cuore? Sarò sincero: tutti! Ne ha fatti tanti con me in panchina, tutti belli ed importanti, dovuti ad una sua caratteristica speciale: i tempi di inserimento. Dispiace infatti che per un paio di stagioni sia stato impiegato in un ruolo non consono alle sue caratteristiche. E’ un calciatore che ha bisogno di spaziare, è una mezz’ala pura, un centrocampista di inserimento. Lunedì sarà emozionante ritrovarmelo ancora una volta di fronte. A proposito, a fine partita mi farò dare la sua maglietta. Lui già lo sa. Ogni volta che ci affrontiamo, al novantesimo sa che il dazio da pagare è la consegna della sua maglia di gara!

Da Genova – Sarri si è già pentito, Regini pronto a tornare alla Samp

SampNews24 scrive un possibile scenario per Vasco Regini

“L’amore tra Vasco Regini e la sua “nuova” squadra, il Napoli, non sembra essere sbocciato. Il tecnico dei partenopei Maurizio Sarri, che lo aveva già allenato a Empoli e che tanto lo aveva elogiato, al punto di volerlo riportare alla sua corte in maglia azzurra, forse si è già pentito. Vasco non sembra proprio entrato nei meccanismi della sua nuova squadra. Ora, però, si potrebbero aprire inaspettati scenari, in quanto il Napoli lo aveva portato via dalla Sampdoria con la formula del prestito con diritto di riscatto. Il club di De Laurentiis potrebbe quindi evitare di esercitare il diritto, rispedendo così il giocatore al mittente”

De Magistris: “A luglio lavori urgenti al San Paolo, ma De Laurentiis…”

Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris è intervenuto a Barba&Capelli su Radio Crc Targato Italia
Su Maradona e sullo Stadio: “Non penso a Diego come ad un ruolo istituzionale da potergli affidare. Lui è un simbolo per questa città, non solo dal punto di vista calcistico. Ma non bisogna confondere la politica con il calcio. Lui va preservato con quel tipo di ricordo, ma visto che ha voglia di tornare e che ogni volta in città si scatena una bellissima gioia, allora bisogna trovare il giusto modo e frequente di celebrarlo. Finito il campionato inizieranno i lavori allo Stadio San Paolo per cercare di renderlo più sicuro, poi sarà volta del progetto definitivo di De Laurentiis per valorizzarlo, progetto che il presidente ancora non ci ha presentato”.

Centrodestra, il big bang nelle città: divisi in 8 su tredici CARMELO LOPAPA

0
Centrodestra, non c’è solo il caso Roma. A Salerno e Latina quattro candidati. E a Bolzano sono addirittura sei

Su 13 grandi capoluoghi in cui si eleggeranno sindaci e consigli – quelli più significativi con più di 100 mila abitanti – l’asse Berlusconi-Salvini-Meloni ha resistito alla rottura solo per dinamiche e accordi locali in cinqueC’ERA una volta il centrodestra. Non esiste già più in gran parte dei 1367 comuni in cui si andrà al voto il 5 giugno. Per il big bang non bisognerà aspettare l’indomani delle amministrative. città. Ovvero nel 38,5 per cento delle piazze. Nel resto addio: l’alleanza Forza Italia – Lega – Fratelli d’Italia è già un lontano ricordo. Per non dire dei cinque grandi centri (Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna), in cui com’è stranoto l’accordo è stato raggiunto solo nel capoluogo lombardo sul nome di Stefano Parisi e la percentuale scende dunque al 20.

Ovunque, nel resto d’Italia, sul pennone sventolano gli stracci al posto dei vessilli della coalizione che fu. Gli ultimi insulti di Salvini a Berlusconi sono di queste ore (“E’ un leader sotto ricatto”). Così, è un mezzo miracolo che l’alleanza abbia retto quanto meno a livello locale a Cagliari, pur dietro il civico (Piergiorgio Massidda, ex senatore forzista, sfiderà il sindaco uscente di centrosinistra Massima Zedda) a Trieste, Rimini, e Ravenna. Altrove invece è il caos. A cominciare da Bolzano, col record tutto altoatesino di sei candidati per lo più civici riconducibili in qualche modo all’area di centrodestra, col siluramento del candidato unitario che Michaela Biancofiore aveva cercato di imporre (l’avvocato Igor Janes) in quota Fi, con conseguente minaccia di abbandono del partito da parte della fedelissima berlusconiana. E sarà quello di Bolzano appunto il primo test, dato che nella provincia autonoma si andrà al voto già l’8 maggio con ballottaggio il 22. Non è da meno Latina, roccaforte della destra, dove a sfidarsi saranno ben quattro aspiranti sindaci di centrodestra: Nicola Calandrini col sostegno leghista, Alessandro Calvi per Fi, Gianni Chiarato di “Fare” e Marco Savastano per Casa Pound. Più o meno la stessa corsa ad handicap va in scena a Salerno. Dove sono già scarse le possibilità di spuntarla sul candidato di centrosinistra nella città del potente governatore Vincenzo De Luca. Fi schiera Roberto Celano ma Fratelli d’Italia rompe e candida il suo Antonio Iannone, ex vicepresidente della Provincia. Gaetano Quagliariello ha voluto mettere la sua bandiera con Gialuigi Cassandra (ex Fi ed ex Fdi) e così Mario Adinolfi, leader del “Popolo della famiglia”, schierando il suo omonimo Raffaele Adinolfi.

Ma ormai la battaglia tra Forza Italia e Lega, affiancata da Fdi, è campale, soprattutto al Nord. L’ultimo strappo si è consumato a Novara. I berlusconiani si presentano con  Davide Andreatta per strappare Palazzo Cabrino al centrosinistra? E Salvini prende le distanze e piazza Alessandro Canelli. Del resto, in Piemonte l’andazzo è quello. Lo strappo si è consumato già da un pezzo nella ben più pesante Torino. “Osvaldo Napoli non è un candidato competitivo” ha sentenziato il capo leghista attaccando la scelta fatta da Berlusconi e puntando (col sostegno della Meloni) sul notaio Alberto Morano, tagliandosi fuori reciprocamente di fatto dalla corsa contro l’uscente Piero Fassino. L’ordine dello strappo è invertito ma il risultato identico a Bologna. Dopo la rottura definitiva su Roma, Forza Italia ha voltato le spalle all’aspirante sindaco leghista Lucia Borgonzoni, consigliera comunale uscente, supportata anche da Fdi, per virare sul capogruppo forzista in Regione Emilia-Romagna, Galeazzo Bignami. Ma anche lì, la campagna per strappare il Comune al pd Virginio Merola si presenta proibitiva. E poi Napoli, dove invece è stata Giorgia Meloni a consumare la sua vendetta ai danni del Cavaliere candidando Marcello Taglialatela, il loro uomo di punta all’ombra del Vesuvio, proprio quando l’imprenditore Gianni Lettieri in quota forzista sembrava già designato quale candidato unitario. Enzo Rivellini, schierato dall’Msi-Destra nazionale, completa il quadro del puzzle. Col sindaco uscente Luigi de Magistris che ringrazia.

Va così da Bolzano alla punta dello stivale, del resto. Perfino nei centri più piccoli, sotto i centomila. Ad esempio a Benevento, dove Forza Italia ha schierato il candidato-icona Clemente Mastella, gli altri si sono defilati rinunciando a presentare liste, pur di non sostenerlo. Vano anche l’ultimo tavolo unitario convocato da Altero Matteoli per trovare un minimo di intesa nazionale con gli sherpa di Lega e Fdi. “E’ partita l’Opa ostile di Salvini e Meloni contro Berluscomni, al di là delle sceneggiate allestite dai due su Roma – attacca Marcello Fiori, responsabile Enti locali di Fi – Hanno voluto rompere, ma come la Le Pen in Francia, potranno pure conquistare qualche sporadica vittoria ma non governeranno mai, non vinceranno mai le politiche, senza di noi non esiste il centrodestra”. E ad oggi il centrodestra non esiste già più.

vivicentro.it-politica / larepubblica / Centrodestra, il big bang nelle città: divisi in 8 su tredici CAREMELO LOPAPA

Il girone di ritorno ha fatto riflettere De Laurentiis sul rinnovo di Sarri

La Gazzetta dello Sport parla di de Laurentiis e del rinnovo di Sarri

“Il presidente aspetta di vedere come finirà il campionato prima di fare un bilancio. Tuttavia, il girone di ritorno gli ha fatto venire qualche legittimo brivido: il Napoli piccolo con le grandi in trasferta non lo ha soddisfatto. La gestione da parte dell’allenatore di alcune partite importanti non lo ha convinto a pieno. Il modo in cui Sarri ha fatto ruotare gli uomini gli è piaciuto anche meno perché De Laurentiis sperava che l’organico venisse sfruttato in ogni suo componente, nuovi acquisti compresi. Infine, il nervosismo mostrato da Sarri in panchina non ha aiutato la squadra a scrollarsi di dosso le pressioni della lotta per il vertice”

“Anastasia – Il Ricordo di un Sogno” il 30 aprile a Scafati

0
I dettagli

Replicherà il 30 aprile alle ore 20.45 presso il teatro “San Francesco” di Scafati lo spettacolo musicale “Anastasia – Il Ricordo di un Sogno” scritto da Yari Mirko Alfano ed interpretato dalla compagnia de “Gli Adagi”, con la regia dello stesso autore. Detto spettacolo, entrato nella rassegna del teatro scafatese, ha una trama romantica, affascinante, ricca di colpi di scena e di spunti di riflessione. Anya, una coraggiosa e giovane donna, una volta uscita da un orfanotrofio, ove le sembra di aver trascorso tutta l’esistenza, tenta finalmente di scoprire il mistero della sua infanzia e di ritrovare la sua famiglia, della quale non ha alcun ricordo.   Unico riferimento del passato è un ciondolo con un chiaro riferimento alla città di Parigi.         Nel percorso, la bella Anya, verrà aiutata da Dimitri e Vladimir e al contempo, ostacolata dal malefico e potente Rasputin, il malvagio santone che si serve di malefìci e che, insieme al pipistrello albino Bartok, renderà il percorso della giovane donna e la scoperta della sua storia molto più complicato e pieno di insidie. Con un testo teatrale “semplice” ma ricco di emozioni, unito ad uno spartito musicale travolgente e in grado di evocare l’opulenza dell’aristocrazia russa e l’energia di Parigi, lo spettacolo musicale  “Anastasia – Il Ricordo di un Sogno” ripercorre il viaggio di una donna sospesa tra la consapevolezza grave del presente ed i ricordi confusi del passato, la quale si abbandona alla promessa (resa forse a se stessa) di trovare, alla fine, il proprio posto nel mondo. Il corpo di ballo, molteplici cambi d’abito e di scenografia terranno sempre viva l’attenzione del pubblico; il ritmo incalzante di questo musical, unito ai brani eseguiti interamente dal vivo, fanno di questo spettacolo un vero inno all’amore in diverse sfaccettature.     Oltre alla protagonista (interpretata da Giada Cecco) ed al regista e autore Yari Mirko Alfano (che interpreta Dimitri) fanno parte di questo cast: Annabella Vitale ,Daniele Dattilo, Esmeraldo Napodano, Elizabeth Erochin , Adriana Scava, Angelo Pepe, Marta Capasso, Viviana Curcio, Mariarosaria Di Gennaro, Francesco Delle Donne, Arianna Sorrentino, Alessio Di Salvatore.  Le coreografie sono a cura di Lady Carol, le musiche di Ellis Colin, il trucco da Luisa Danese; le scenografie sono di Daniele Dattilo e Roberta Curcio e i costumi e la sartoria sono di Daniele Dattilo, Elizabeth Erochin, Maddalena Marrazzo, Maria Sorrentino, Anna Balzano mentre le  foto e la grafica sono state curate  da Giada Cecco Photo&Graphic.

Per maggiori informazioni: 3319468408/3341640554

Un rigore di Di Napoli in Napoli-Samp 1-0 del 1996

I dettagli

Il giorno 28 aprile il Napoli ha giocato dodici partite, dieci in serie A e due in serie B, ottenendo quattro vittorie e cinque pareggi, con tre sconfitte.

Ricordiamo l’1-0 alla Sampdoria nella terzultima giornata della serie A-1995/96

Questa è la formazione schierata da Vujadin Boskov:

Taglialatela, Ayala, Colonnese, Cruz, Tarantino (22′ Policano), Buso, Bordin, Pari, Pecchia, Pizzi (73′ Di Napoli), Agostini (82′ Taccola.

I gol: 86′ Di Napoli (rigore)

A tre giornate dalla fine il Napoli era sestultimo. A fine torneo gli azzurri chiusero in decima posizione alla pari con Cagliari ed Udinese. Il rigore decisivo contro la Sampdoria porta la firma di Arturo Di Napoli che ha segnato 5 gol nelle sue 28 presenze in serie A con la maglia del Napoli. In più ci sono 2 partite di coppa Italia senza segnare.