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Cannavaro: “Il Napoli mi ha deluso. Higuain? Ha esagerato!”

Paolo Cannavaro ha parlato a Il Mattino

Imbattibile la Juventus? Non mi ha entusiasmato come gioco, ma alla fine quello che conta in Italia è la compattezza difensiva. E la testa. Deluso da tifoso partenopeo? Tanto. Rimprovero al mio Napoli di non essere andato in casa della Juventus per far male ai bianconeri. Perché quella sera la Juve aveva il terrore del Napoli e gli azzurri non ne hanno saputo approfittare. Credo che quella sera sia stata decisiva. Quanto ci credevano a Napoli? Tanto, tantissimo. Però comunque Gonzalo a Udine doveva mantenere di più la calma, ha esagerato: è scattato perché ha capito che con quella sconfitta il Napoli perdeva lo scudetto, ma un vero leader non deve mai reagire in quel modo, anche se provocato. Juve aiutata? Mi rifiuto di credere che un arbitro prima di una partita pensi di poter favorire la Juve. Gli errori alla fine di una stagione si bilanciano. Ed è stato così anche quest’anno”.

Internet Day. Trent’anni fa l’Italia sbarcava su Internet

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Oltre mille eventi e Pisa epicentro delle celebrazioni con i ‘pionieri’ della Rete: l’Italia festeggia domani e dopodomani l’ Internet Day per ricordare i 30 anni dalla prima connessione internet nel nostro Paese. “‘Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet’ è il 30 aprile 1986”. “Il 30 aprile 2016 saranno 30 anni esatti. E faremo un altro Internet Day. Tutti sono invitati a partecipare”, aveva annunciato su Facebook il il premier Matteo Renzi, aggiungendo che il governo prepara la prima gara per la banda larga. Domani il presidente del Consiglio partecipera’ in collegamento video (verso le 13)  all’Internet day di Pisa. 

“Entro il 2020 tutti gli italiani avranno almeno 30 mega di connessione”, ha sottolineato il digital champion di Palazzo Chigi, Riccardo Luna, durante la diretta Facebook del #Matteorisponde con il presidente del Consiglio. “Domani si celebrano, in tutto il Paese, i trent’anni dalla prima connessione internet in Italia – ha spiegato Luna –Sono stati organizzati 1200 eventi ufficiali. Pisa e’ la culla dell’informatica in Italia, e la citta’ toscana diventa quindi l’epicentro delle celebrazioni, con i pionieri della rete”. “La cosa migliore per festeggiare – ha aggiunto Luna – e’ rispondere con i fatti: il piano della Banda larga finalmente arriva a conclusione dopo un iter molto complicato. Questo vuol dire che entro il 2020 tutti gli italiani, in ogni comune della penisola, avranno almeno 30 mega di connessione. Finalmente riusciamo a chiudere il gap”.

“‘Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet’ – ricorda Renzi nel suo post – è la storia di una impresa, realizzata da pochi pionieri all’insaputa di tutti per qualche anno; ed è l’inizio di una nuova possibilità per il nostro Paese. Quella del digitale. E delle connessioni. E della condivisione. ‘Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet’ è il 30 aprile 1986. Negli Stati Uniti governa da tempo Ronald Reagan, che qualche mese prima ha dovuto gestire la crisi di identità collettiva dell’esplosione in volo dello Space Shuttle due minuti dopo il decollo. In Unione Sovietica c’è Mikhail Gorbaciov, la cui perestrojka si trova ad un passaggio drammatico: il 26 aprile la centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, esplode causando decine morti e un disastro ambientale di proporzioni immani. Le prime pagine dei giornali sono piene di articoli sugli sviluppi di quella notizia, quando nelle redazioni arriva il comunicato stampa più ignorato delle storia. Recita più o meno: il Cnuce, il Centro di calcolo elettronico del CNR di Pisa, è stato collegato per la prima volta alla rete Arpanet, la rete creata negli Stati Uniti per collegare i computer delle università, degli istituti di ricerca e degli enti militari. Arpanet è il papà di Internet e l’Italia è il quarto paese europeo ad essere collegato: dopo Norvegia, Regno Unito e Germania Ovest. Su questo neanche una riga si trova sui giornali dell’epoca. E non c’è un video a ricordare quel momento. E nemmeno una foto. Allora i telefonini per scattarsi un selfie non c’erano. Internet in Italia è stato il più grande “buco” della storia del giornalismo italiano? Forse. Ma non è questo che conta adesso”.

“Il 30 aprile 1986 vive ancora nella testa e nei cuori dei pionieri di Internet. Quelli che il collegamento alla rete di computer lo hanno immaginato, voluto e realizzato: su tutti, Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Blasco Bonito, che erano a Pisa il giorno del primo Internet-Day. Tutti uomini del CNR. Il 30 aprile 2016 saranno 30 anni esatti. E faremo un altro Internet Day”.

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Occhio al giallo, ecco chi rischia di saltare Torino-Napoli

I dettagli

Prima c’è da affrontare l’Atalanta, poi il Napoli giocherà in trasferta a Torino contro gli uomini di Ventura. I diffidati per quella gara sono: Acquah, Belotti, Peres, Moretti, Vives e Gazzi per il Torino. Questi giocatori in caso di giallo contro l’Udinese salteranno il match contro la squadra di Sarri. Nel Napoli i diffidati ci sono Jorginho, Callejon, Albiol e Grassi.

Disoccupazione a 11,4%, mai così bassa dal 2012

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Dai dati Istat di marzo emergono 90 mila occupati in più

Roma  Il tasso di disoccupazione a marzo in Italia scende all’11,4%, il livello più basso dal 2012. Lo rileva l’Istat secondo cui dopo il calo di febbraio (-0,4%, pari a -87 mila), a marzo la stima degli occupati sale dello 0,4% (+90 mila persone occupate), tornando così ai livelli di gennaio.

L’aumento riguarda sia i dipendenti (+42 mila i permanenti e +34 mila quelli a termine) sia gli indipendenti (+14 mila), In calo anche la disoccupazione giovanile a marzo: il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioe’ la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), informa l’Istat, e’ pari al 36,7%, in diminzione di 1,5 punti percentuali rispetto al mese precedente.

Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioe’ coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perche’ impegnati negli studi. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di eta’ e’ pari al 9,3% (cioe’ meno di un giovane su 10 e’ disoccupato). Tale incidenza e’ in calo (-0,5 punti percentuali) rispetto a febbraio. Nell’ultimo mese, tra i 15-24enni, crescono di 0,2 punti percentuali sia il tasso di occupazione sia quello di inattivita’.

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Pedullà: “Lapadula vuole la Juve, ma il Napoli non molla”

Alfredo Pedullà parla del mercato e di Lapadula

La situazione di mercato di Gianluca Lapadula è in evoluzione: la Juve lo vuole fin da gennaio, i contatti con il Pescara sono quotidiani, Lapadula è onorato di essere seguito e apprezzato dalla squadra del cuore, ma sul suo futuro non fa sconti. Vuole andare alla Juve, ma non per essere parcheggiato altrove. Almeno oggi è questa la sua volontà, se domani cambierà saremo pronti a registrare umori e convinzioni diversi. Se la Juve ci puntasse, Lapadula sarebbe orgoglioso. Se gli dicessero, facciamo un esempio, “vai a Empoli”, allora i suoi dubbi aumenterebbero. E preferirebbe scegliere in prima persona il club del futuro, fermo restando che oggi è estremamente concentrato sul Pescara che vuole tornare in serie A. Il Genoa potrebbe essere un’opzione seria (ci sono stati incontri tra Sebastiani e Preziosi), il Napoli non smette di cercarlo, altre opzioni possono essere dietro l’angolo. E tutti i discorsi tornano sulla Juve: ci punterebbe o lo parcheggerebbe? Il dilemma, oggi, è questo.

Il Napoli ha bussato alla porta della Fiorentina per avere il suo bomber

La Repubblica scrive su Kalinic

“«Nel calcio non si sa mai – ha detto qualche giorno fa il suo procuratore – abbiamo appena firmato un contratto lungo e Nikola sta bene qui. Vedremo con la società, ma non ci abbiamo ancora pensato ». Dipenderà (anche) dal tipo di offerte che arriveranno. Se arriveranno. A gennaio il Napoli aveva bussato, mentre in questi giorni va di moda l’ipotesi Tottenham. Suggestioni, al momento, e niente di più. L’importante è che Kalinic (col Chievo) riparta dal gol segnato a Buffon, e non da tutto quello che è venuto dopo. Anche perché la Fiorentina non vince in trasferta dal 21 febbraio. Guarda caso, è stata anche l’ultima volta che il croato ha trovato il gol lontano dal Franchi”.

La scappatoia del funambolo

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LA SCAPPATOIA – “Berlusconi, il creatore del ‘campo’, certifica che da oggi le destre in Italia sono due, una estremista e apertamente lepenista, anti europea, l’altra necessariamente più moderata”

LA NATURA una e trina di Silvio Berlusconi (estremista, moderato, populista) si è sciolta all’improvviso come il sangue di San Gennaro, davanti al sacro Graal del Campidoglio romano, inafferrabile per la destra. Dopo aver inventato dal nulla la candidatura a sindaco di Guido Bertolaso, incarnazione postuma dell’emergenzialismo berlusconiano spacciato per arte di governo, ieri il leader di Forza Italia ha ritirato d’urgenza dalla corsa l’ex capo della Protezione Civile per portare ciò che resta del suo partito a convergere sulla candidatura civica di Alfio Marchini, rifiutando in extremis l’alleanza con la destra estrema di Salvini e Meloni. Forza Italia, che ha dominato il panorama politico per vent’anni, non avrà dunque un suo uomo nella gara per il sindaco della capitale. E i manifesti strappati e inutili di Bertolaso sorridente sui muri di Roma sono la lapide alla memoria di un’avventura politica che non ha più ragioni per vivere ma non sa come morire. Naturalmente sono come sempre i sondaggi che hanno armato la scelta di Berlusconi.

Bertolaso non è mai decollato come candidato sindaco, e il rischio di mancare il ballottaggio avrebbe sottolineato ancora di più la perdita del tocco magico con cui l’ex premier trasferiva sui suoi prescelti l’unzione sacra di cui si riteneva investito per natura. Ma non c’è solo il calcolo delle percentuali, dietro la decisione di appoggiare Marchini: c’è anche un calcolo politico che per la prima volta porta Berlusconi a scegliere la ragione invece dell’istinto politico, l’identità piuttosto che la rendita di posizione, e infine soprattutto il moderatismo invece dell’estremismo, che pure l’ex presidente del Consiglio ha tollerato, frequentato e impersonato per anni. Vediamo perché.

L’avventura politica di Berlusconi, che lo ha portato per tre volte a guidare il governo, è stata possibile non soltanto perché il Capo di Forza Italia ha risvegliato l’istinto di destra dormiente nel Paese, ma perché ha saputo creare un “campo”. Lo ha fatto nel 1994 costruendo un partito mediatico-aziendale capace di colmare l’alveo vuoto del Caf, l’alleanza moderata suicidatasi con Tangentopoli, e collegando in un blocco anticomunista gli ex fascisti di Alleanza Nazionale e i secessionisti della Lega di Umberto Bossi. Berlusconi non era soltanto la risultante geometrica di questo campo, ne era il collante, la ragion d’essere e quindi il leader indiscusso: fino a divenirne, come spesso gli capita negli affari, il padrone. Quando è venuta meno l’autorità del Capo, è finita anche la sua sovranità, semplicemente perché è finito il campo.

Bertolaso in questo senso era anche un esperimento dinastico, il primo vero trasferimento diretto di sovranità, per un berlusconismo senza Berlusconi. La ribellione di Meloni e Salvini sulla scena spettacolare di Roma dimostra per oggi e per domani che questo transfert non è possibile. Tanto che la scheggia leghista e post-fascista esce rumorosamente dal campo e pensa di potersi mettere in proprio abbandonando anche la mitologia del ventennio berlusconiano per cercare nuove stelle polari estreme in Marine Le Pen e oggi addirittura in Donald Trump: purché siano figure capaci di incarnare il nuovissimo populismo securitario, egoista e xenofobo.

Delfini e pesci minori di Forza Italia, interessati al loro personale futuro ben più che al Paese, hanno insistito per mesi con Berlusconi perché scegliesse Giorgia Meloni, ricostituendo d’incanto il campo che lo aveva portato a vincere per tre volte le elezioni nazionali. L’ex Cavaliere alla fine ha detto no, cosciente che il campo non esiste più dal momento in cui lui non ne è più padrone, anzi da quando due ex stallieri della destra hanno lanciato una vera e propria opa ostile sui territori del loro Signore. Scegliere la Meloni a questo punto non significava sottoscrivere una candidatura, cosa che il cinismo berlusconiano è sempre stato ben pronto a fare in base a calcoli di convenienza: il significato era quello di una pubblica abdicazione, con l’ex sovrano che accetta di farsi paggio degli usurpatori, chinando il capo di fronte ad una religione non sua.

Marchini, incolore, è una scappatoia perfetta perché il funambolo di Arcore può lasciar credere addirittura che il civismo possa diventare l’esito senile del berlusconismo declinante. In realtà il sigillo berlusconiano di Forza Italia è talmente marcato che rompe l’equilibrio dell’equivoco politico su cui Marchini si è retto fin qui, e lo connota pesantemente a destra. Ma nello stesso tempo il creatore del “campo” certifica che da oggi le destre in Italia sono due, una estremista e apertamente lepenista, anti europea, l’altra necessariamente più moderata. Se fosse una scelta culturale convinta e consapevole, sarebbe una nuova semina nel territorio della destra, vent’anni dopo. Una semina finalmente moderata, da parte di un leader populista per vent’anni, e radicale: in colpevole ritardo, ma benvenuta. Molto più probabile che di consapevole, culturale e soprattutto moderato non ci sia niente, e che l’ex Cavaliere si limiti a inseguire i suoi elettori in libera uscita, incapace ormai di guidarli e senza una meta.

vivicentro.it-editoriale / larepubblica / La scappatoia del funambolo EZIO MAURO

Napoli-Lazio 1-0: il secondo scudetto, era il 29 aprile

I dettagli

Il giorno 29 aprile il Napoli ha giocato dieci partite, otto in serie A, una in serie B ed una in coppa Italia, ottenendo sei vittorie e due pareggi, con due sconfitte.

Ricordiamo l’1-0 alla Lazio nell’ultima giornata della serie A-1989/90

Questa è la formazione schierata da Albertino Bigon:

Giuliani; Ferrara, Francini; Crippa, Alemao, Baroni (66′ Fusi); Corradini, De Napoli (85′ Mauro), Careca, Maradona, Carnevale

I gol: 7′ Baroni

Con il gol di Baroni il Napoli conquistò i due punti che regalarano il secondo scudetto.

Gli azzurri verso il posticipo contro l’Atalanta per il “monday night”

I dettagli

Doppia seduta ieri per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match contro l’Atalanta per il “monday night” della 36esima giornata al San Paolo alle ore 21. Al mattino la squadra si è divisa in due gruppi. I difensori hanno svolto attivazione e allenamento tecnico tattico specifico, mentre il plotone di centrocampisti e attaccanti hanno svolto lavoro su circuito di forza. Nel pomeriggio prima fase di attivazione, esercitazione passaggi con le mani e gol di testa e successivamente passaggi con i piedi e gol di prima. Di seguito partitina a campo ridotto e chiusura con allenamento tecnico tattico. Oggi allenamento di pomeriggio.

Napoli-Atalanta in campo e sul mercato

I dettagli

Lunedì, in occasione del match di campionato tra il Napoli e l’Atalanta, ci sarà anche un vertice di mercato. I nomi caldi sono diversi, come riferisce Il Corriere dello Sport: sul tavolo ci sono il portiere Marco Sportiello, il difensore Andrea Conti ed il centrocampista olandese Marten De Roon. Nell’affare di gennaio di Alberto Grassi al Napoli, è stata strappata un’opzione sui cartellini di altri tre giocatori dell’Atalanta e tutto potrebbe sbloccarsi a breve.

Mertens-Napoli, accordo fino al 2020

I dettagli

L’agente di Dries Mertens, Soren Lerby, oltre che di Klaassen, ha parlato anche del rinnovo del belga con il ds Giuntoli. Il calciatore dovrebbe apporre la firma sul rinnovo contrattuale che lo legherà alla società azzurra per un periodo più lungo di tempo e, all’interno del summit che vedrà protagonista Klaassen, potrebbe diventare realtà il prolungamento del contratto fino al 2020 con aumento del 50% e l’ingaggio che passerà dagli attuali 1,2 milioni a circa 1,8 milioni di euro all’anno.

Palermo, il bar di fronte al pantheon di Falcone è dei boss: la Finanza lo sequestra

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L’espresso di Cosa nostra, c’è anche una torrefazione nel patrimonio da 15 milioni gestito da un amico del figlio di Riina

Palermo – L’antimafia è ormai diventata un paravento perfetto per i mafiosi e i loro complici. E anche un buon affare. Un boss parecchio intraprendente ha investito nel “Gran cafè” che sorge di fronte al pantheon dove dall’anno scorso sono custodite le spoglie del giudice simbolo dell’antimafia, Giovanni Falcone. La chiesa di San Domenico è ormai una delle mete più gettonate dai turisti e dalle scolaresche in gita. Quale occasione migliore per ristrutturare un vecchio bar e trasformarlo in un locale alla moda con tanto di sala ristorante e banco di pasticceria pieno di delizie siciliane. Il boss Francesco Paolo Maniscalco è stato sempre un imprenditore particolarmente attento ai nuovi investimenti. Fra il 2000 e il 2002 andava al ristorante con il figlio di Totò Riina, Giuseppe Salvatore, e insieme discutevano di affari. Sono stati arrestati nello stesso blitz ed entrambi condannati (Maniscalco a 4 anni, Riina junior a 8 anni e 10 mesi).

Come Salvuccio Riina, anche Maniscalco si è rifatto una vita. Da rispettabile imprenditore, grazie ai soliti fidati prestanome. Ma la sua attività non è sfuggita agli investigatori del Gico del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Palermo. Ed è scattato un sequestro per il nuovo impero di Maniscalco: otto società che gestiscono due bar, una palestra nella centralissima via Dante, una torrefazione e un’azienda che produce cialde. Sì, adesso la mafia ha il suo espresso. Si poteva bere al “Gran cafè San Domenico”, ma veniva anche imposto ai locali del centro città. Si deve prendere e non si può lasciare l’espresso dei boss, non ci sono margini di trattative, Cosa nostra è tornata ed essere aggressiva. E, intanto, Maniscalco compilava dichiarazioni dei redditi da fame, anche se abitava in una bella casa in centro, con la moglie e le due figlie. Probabilmente, un’altra parte del suo tesoro è ancora al sicuro: “Maniscalco è fra gli autori del grande colpo al Monte dei Pegni di Palermo del 1991, fruttò nove milioni di euro”, ha raccontato l’ultimo pentito di mafia, Vito Galatolo. Quel tesoro non si è mai trovato.

“La via maestra per sconfiggere Cosa nostra è l’aggressione ai patrimoni illeciti”, dice il generale Giancarlo Trotta, comandante provinciale della Guardia di finanza di Palermo. “Dobbiamo rendere più povera l’organizzazione mafiosa. E’ questo il focus delle nostre indagini”. Indagini non facili. “L’organizzazione mafiosa si mimetizza nel tessuto economico legale – spiega il colonnello Francesco Mazzotta, comandante del nucleo di polizia tributaria – punta a sempre nuovi investimenti grazie alla complicità di insospettabili”.

Tutte le attività di Maniscalco erano gestite da insospettabili, perfetti sconosciuti che non hanno mai svolto alcuna professione.

vivicentro.it-isole-cronaca / larepubblica / Palermo, il bar di fronte al pantheon di Falcone è dei boss: la Finanza lo sequestra SALVO PALAZZOLO

Le parate di Sczezsny hanno aumentato la rabbia di Higuain

La Repubblica scrive su Gonzalo Higuain

“Era il 3 aprile e da allora sono passati 26 giorni, in cui (soprattutto per la lunga squalifica) si è fermata di colpo anche la macchina da gol del campione argentino, ritornato in campo solo nella sfortunata sfida di lunedì scorso contro la Roma. Sufficiente (nonostante l’inevitabile mancanza del ritmo partita) la prova del Pipita, fermato in due occasioni dalle parate di Sczezsny: che ne hanno peraltro aumentato frustrazione e rabbia. Contro l’Atalanta sarà di nuovo al top, questo è certo. Lo ha fatto capire a Sarri e ai compagni con il grande impegno che sta mettendo negli allenamenti di questi giorni, affrontati con il piglio del leader”.

Sta per scattare l’operazione Klaassen: a breve ci saranno novità

I dettagli

L’operazione Davy Klaassen, secondo Il Mattino, sarebbe questione di giorni. Soren Lerby, l’agente del calciatore, è atteso a Napoli dopo aver sentito il DS azzurro Cristiano Giuntoli. Il calciatore dichiarò tempo fa: “Non andrò a Napoli. O per meglio dire, voglio rimanere qui. Non si può mai sapere con esattezza cosa accadrà. Potrei anche rompere con il club o cose simili, ma non credo che accadrà. Ho la sensazione che in molti vorranno restare all’Ajax”, ma il Napoli vuole chiudere l’operazione il prima possibile e lavora a fari spenti: “lo sbarco in Champions consentirà al Napoli di essere piazza prestigiosa,  il budget mercato oscilla in maniera assai radicale in base al piazzamento. Ballano, infatti, qualcosa come 30 milioni di euro”.

Il diamante ora si compra anche in banca

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Diamante – Se davvero è per sempre nessuno di noi, per ovvi motivi, lo saprà mai. Ma almeno per ora – in quest’epoca di ansie da tassi d’interesse sotto zero, mercati finanziari sull’ottovolante e mattone impiombato dalle tasse – un diamante ci può stare.

Lo pensano grandi banche che hanno cominciato a venderlo allo sportello, alternativa al vecchio Bot che non brilla più. Lo crede anche un nome antico come quello di Bolaffi, finora più noto per i valori bollati che per quelli carati, che ha appena annunciato il suo sbarco nel business.

Sarà un buon affare il diamante da risparmio? Non vi aspettate risposte definitive: come per ogni investimento molto dipende anche dalla durata e dall’obiettivo che ciascuno di noi si pone. No – in estrema sintesi – se si pensa di rivenderlo dopo pochi mesi o pochissimi anni, visto che una pietra preziosa non è facilmente liquidabile e le commissioni rischiano di tagliarne via un bel pezzetto; forse sì se le prospettive sono più lunghe. E comunque molto dipenderà anche dall’andamento del mercato delle gemme, che negli ultimi anni non è stato esattamente brillante: apertura di grandi giacimenti e domanda mondiale in frenata – proprio come è accaduto al meno nobile cugino petrolio – hanno spinto in basso le quotazioni dei diamanti all’ingrosso, di cui il colosso De Beers è il maggior commerciante al mondo.

Ma valori materiali a parte il ritorno del bene rifugio per eccellenza spiega molto della nostra epoca e delle nostre paure. In fondo che cosa c’è di più rassicurante – nell’epoca dei mercati immateriali e delle transazioni che spostano miliardi con un click – di una piccola gemma da tenere in mano o chiudere in cassaforte? E che cosa appare più solido di una pietra – preziosa sì, ma sempre pietra – di fronte al rischio che un calo dei tassi giapponesi, uno scandalo alimentare cinese, un attentato ai pozzi iracheni, un singhiozzo nelle vendite dell’iPhone o chissà che altro remoto episodio mandino all’aria le Borse di mezzo mondo?

Custodito nei sacchetti di pelle che si aprono all’improvviso rovesciando una piccola cascata abbagliante, cucito nella fodera dei vestiti o nascosto in un sottofondo per passare frontiere ostili e terribili gendarmi, in casi meno funesti splendente su un anello di fidanzamento, il diamante è ben incastonato nel nostro immaginario, stretto nella corona di mille libri e film. E anche quando è il più naturale dei prodotti del sottosuolo rimane un po’ artificiale, visto che nel corso degli anni a rifinirlo alla perfezione per renderlo sempre più attraente non sono stati solo i tagliatori di Amsterdam o New York, ma un esercito di geniali propagandisti. «Un diamante è per sempre» non dalla notte dei tempi, ma solo dal 1947, quando una pubblicitaria americana single che si chiamava Frances Gerety inventò lo slogan perfetto per la solita De Beers e per un esercito di aspiranti spose e fidanzate. Sarà un po’ meno romantico, ma oggi «un diamante è per sempre» almeno fino a quando l’economia non comincerà a luccicare un poco anch’essa e i tassi d’interesse torneranno a salire.

vivicentro.it-editoriale / lastampa / Il diamante ora si compra anche in banca FRANCESCO MANACORDA

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Lo yogurt della cuccagna

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Hamdi Ulukaya è un pastore curdo che vent’anni fa, stufo di mangiare solo yogurt, scese dalle montagne e partì per New York in cerca di fortuna. Per dieci anni assaggiò la vita dura del migrante e arrivò a rimpiangere i suoi yogurt: quelli americani non avevano sapore. La fortuna arrivò nel 2005, sotto forma di una mail che Hamdi si ritrovò per sbaglio sulla casella postale. Era di un’agenzia immobiliare che metteva in vendita un impianto per la produzione di yogurt. Hamdi si convinse che il destino stesse bussando alla sua porta e avesse una consistenza cremosa. Accumulò debiti pur di comprare l’impianto e impiegò due anni per riprodurre il gusto della sua infanzia. Ma alla fine nacque lo yogurt Chobani, che in turco significa gregge. In poco tempo conquistò uno spazio fisso nei frigoriferi della Costa Orientale, rendendo miliardario il suo inventore e consentendogli di assumere duemila persone, scelte per lo più tra i migranti senza lavoro come lui.

L’altro giorno il pastore del gregge ha comunicato due notizie. La prima: presto Chobani sarà quotato in Borsa. La seconda: era sua intenzione assegnare ai dipendenti il dieci per cento delle azioni. Qualcuno ha barcollato, qualcun altro è svenuto, tutti si sono ritrovati di colpo nelle tasche duecentomila dollari. Quelli che hanno tentato di ringraziare Hamdi per l’inatteso regalo si sono sentiti rispondere che non si trattava di un regalo, ma di una mutua promessa: d’ora in poi avrebbero lavorato con uno scopo e una responsabilità comuni. Ci voleva un pastore curdo per ridare un senso al capitalismo. E ci voleva New York per ridare un senso al pastore curdo.

vivicentro.it-opinione / lastampa / Lo yogurt della cuccagna MASSIMO GRAMELLINI

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PREVENDITA Monopoli vs Juve Stabia

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PREVENDITA Monopoli vs Juve Stabia

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili, come da vigente normativa, ESCLUSIVAMENTE per i possessori della Tessera del Tifoso, i tagliandi di ingresso del Settore Ospiti dello Stadio “V. S. Veneziani” di Monopoli per assistere all’incontro di calcio Monopoli vs Juve Stabia, in programma sabato 30 aprile alle ore 17,30 e valevole per la 33a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2015/16.

La S.S. Monopoli, nel rispetto delle direttive ministeriali, HA ADERITO al progetto “Porta un amico allo stadio”, per cui un possessore di Tessera del Tifoso può acquistare un titolo di accesso allo stadio per un proprio conoscente non fidelizzato, previa presentazione della Tessera del Tifoso e di fotocopia del documento di identità del titolare del secondo tagliando. L’acquisto dei due titoli di accesso e l’ingresso allo stadio dei due utilizzatori deve avvenire contestualmente.

I biglietti sono in vendita al prezzo di € 10.00, più diritti di prevendita, fino alle ore 12,00 di sabato 30 aprile, presso le rivendite del circuito Ciaotickets.

A Castellammare di Stabia punto vendita abilitato presso:

  • Tabaccheria Muratori, Via Napoli 229

vivicentro.it-juve-stabia / Monopoli-Juve Stabia, parte la prevendita

Canale di Sicilia, 599 migranti salvati in 5 operazioni (VIDEO)

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Sono 599 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi nel canale di Sicilia, nel corso di 5 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

In particolare,

  1. Nave Aviere della Marina Militare, inserita nel dispositivo Mare Sicuro, ha soccorso 1 gommone portando in salvo in 121 migranti.
  2. La nave militare spagnola Numancia, inserita nel dispositivo EUNAVFORMED, ha soccorso 1 gommone con a bordo 116 migranti; la nave militare tedesca Karlsruhe, inserita nel dispositivo EUNAVFORMED ha soccorso 2 gommoni con rispettivamente 118 e 127 persone.
  3. Infine la nave militare tedesca Frankfurt, inserita nel dispositivo EUNAVFORMED, ha soccorso 1 gommone con 117 persone.

I migranti recuperati da Nave Aviere e Nave Numancia sono stati successivamente trasferiti su Nave Frankfurt.

VIDEO di repertorio in attesa della elaborazione del video di queste operazioni:

vivicentro.it-isole-cronaca / Canale di Sicilia, 599 migranti salvati in 5 operazioni (VIDEO)

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NOTE sulla unità della MM inpiegata nei soccorsi:

La nave Aviere è un’unità missilistica della Marina Militare Italiana derivata dalla Classe Lupo inizialmente costruita, insieme ad altre tre unità, per l’Iraq, ma che a causa dell’embargo, dovuto prima alla guerra Iran-Iraq e poi alla prima Guerra del Golfo, non venne mai consegnata agli iracheni e che dopo essere stata sottoposta ad una serie di lavori per essere adeguata agli standard NATO, entrò in servizio nella Marina Militare Italiana nel 1995 venendo classificata pattugliatore di squadra.

L’unità dal 18 novembre 2001 ha preso parte all’Operazione Enduring Freedom, operando per 3 mesi nell’oceano indiano effettuando controlli ed ispezioni a mercantili in transito in quell’area e conducendo numerose scorte ad unità navali della coalizione, rientrando a Taranto il 18 marzo 2002.

BENEVENTO vs LECCE. Gaetano Auteri non ha dubbi:”Il nostro obiettivo è battere il Lecce”

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E’ un Gaetano Auteri sicuro di se’ quello che si è mostrato ai cronisti nella sala stampa di Paduli al termine del consueto allenamento infrasettimanale del giovedì, antivigilia del match di campionato contro il Lecce che, di fatto, vale una stagione intera: ”Noi siamo concentrati sul nostro prossimo avversario, il Lecce, per il quale abbiamo il rispetto che si deve a tutte le grandi piazze. Non ci interessa ciò che gli altri dicono o fanno. Siamo e restiamo concentrati sulla partita di sabato consapevoli di poterla vincere e chiudere la pratica con anticipo. Sul campo stiamo provando a recuperare tutti gli acciaccati con un lavoro specifico, contiamo di essere al gran completo in vista di sabato.” Sull’entusiasmo che si respira in città il mister non si sbottona:”Questo entusiasmo che percepite voi io non lo vedo. Non è vero che l’euforia che la gente di Benevento sta vivendo può condizionarci negativamente, anzi può soltanto farci bene.” Sul prossimo avversario, il Lecce, Auteri ha le idee molto chiare:”Meritano rispetto perchè sono una squadra di tutto rispetto. Non parlo solo di chi scende in campo, mi riferisco naturalmente anche al loro allenatore (Piero Braglia ndr) con il quale hanno ottenuto risultati molto importanti e non è affatto un caso che distino solamente sei lunghezze da noi. Ci tengo sempre a ricordare da dove siamo partiti questa estate, fra mille incognite e nello scetticismo generale, stiamo provando a fare qualcosa di storico con impegno e dedizione. Sabato vogliamo rendere ancor di più fieri i nostri sostenitori.”

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NOTE su:

Gaetano Auteri (Floridia, 21 settembre 1961) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante, attuale tecnico del Benevento.

Benevento Calcio
Società calcistica
Il Benevento Calcio nota più semplicemente come Benevento, è una società calcistica italiana con sede nella città di Benevento. Milita in Lega Pro, la terza serie del campionato italiano di calcio.

Anno di fondazione: 1929
Località: Benevento
Campo/stadio: Stadio Ciro Vigorito
Campionati: Lega Pro, Lega Pro Prima Divisione

Ischia con il Catanzaro Pepe torna titolare?

allenamenti Ischia

Dopo una settimana di fuoco, con il presunto esonero di mister Porta per passare al ritorno in panchina di mister Dino Bitetto la squadra gialloblu si appresta ad affrontare sabato pomeriggio al “Mazzella” il Catanzaro, in una sfida delicata con il sapore dei play-out. La sconfitta delle aquile maturata nell’ultimo turno in casa contro il Monopoli,ha trascinato la squadra di mister Erra in piena zona play-out. I calabresi al “Mazzella” avranno l’obbligo di vincere e portare a casa tre punti,sperando in qualche passo falso delle dirette avversarie. I gialloblu condannati a disputare i play-out per giocarsi la salvezza e mantenere la categoria, con una vittoria potrebbero consolidare il terzultimo posto quasi certi poi di affrontare il Melfi negli spareggi. Il tecnico procidano, quando mancano soltanto due partite alla fine del campionato proverà a schierare la miglior formazione con i migliori undici in forma. Per la gara contro i calabresi non ci sarà l’attaccante senegalese Kanoute,fermato da giudice sportivo per due giornate dopo il cartellino rosso rimediato contro il Matera. Al suo posto dovrebbe giocare nel tridente Vincenzo Pepe che rientra dopo oltre un mese,dopo la trasferta di Foggia, nonostante avesse trovato il gol. Rientra anche il centrocampista ex Napoli, Giorgio Di Vicino uno dei perni fondamentali di questa squadra, che agirà sulla destra nel tridente d’attacco insieme a Gomes. A centrocampo in cabina di regia agirà Mattia Spezzani con Acampora e Armeno ai lati. Nel pacchetto difensivo l’unico dubbio è Bruno che potrebbe lasciare il posto all’isolano Filippo Florio. Al centro della difesa ci sarà Moracci con il ballottaggio tra Savi e Vandam a guidare la retroguardia gialloblu con Porcino sulla fascia sinistra. Tra i pali ritorna l’ex Messina Rino Iuliano,dopo l’attacco influenzale che lo ha costretto a saltare la trasferta in terra lucana della scorsa settimana. Domani ci sarà la rifinitura ai Camaldoli e poi la partenza per Ischia dove la squadra raggiungerà l’isola.