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Cassazione: rubare per fame non è reato

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Rubare per fame non costituisce reato: per questo motivo la Cassazione ha annullato completamente la condanna per furto inflitta dalla Corte di Appello di Genova a un giovane straniero senza fissa dimora, affermando che non è punibile chi, spinto dal bisogno, ruba al supermercato piccole quantità di cibo per “far fronte” alla “imprescindibile esigenza di alimentarsi”, per stato di necessità. Con questo verdetto la Suprema corte ha giudicato legittimo non punire un furto per fame del valore di 4 euro per una confezione di wurstel e due pezzi di formaggio.

A fare ricorso in Cassazione non è stato il giovane senza fissa dimora ma il procuratore generale della Corte di Appello di Genova che chiedeva che l’imputato fosse condannato non per furto lieve, come stabilito in primo e secondo grado, ma per tentato furto dal momento che Roman era stato bloccato prima di uscire dal supermercato, dopo essere stato notato da un cliente che aveva avvertito il personale vigilante.

Il clochard alla cassa aveva pagato solo una confezione di grissini, non i wurstel e le due porzioni di formaggio che si era messo in tasca.

La sentenza degli ermellini – numero 18248 della Quinta sezione penale – non riporta l’entità della pena inflitta a Roman, che aveva già dei precedenti di furti di generi alimentari di poco prezzo perchè spinto dalla fame. Ad avviso dei supremi giudici quello commesso da Roman è un furto consumato e non tentato, ma – a loro avviso – «la condizione dell’imputato e le circostanze in cui è avvenuto l’impossessamento della merce dimostrano che egli si impossessò di quel poco cibo per far fronte ad una immediata e imprescindibile esigenza di alimentarsi, agendo quindi in stato di necessità».

Così è stata annullata senza rinvio la sentenza di condanna inflitta in appello il 12 febbraio del 2015 “perchè il fatto non costituisce reato”. Anche la Procura della Cassazione aveva chiesto l’annullamento senza rinvio della decisione dei severi magistrati genovesi. La condanna in primo grado era stata decisa il 24 ottobre 2013 a Genova.

vivicentro.it-cronaca / ilsole24ore / Cassazione: rubare per fame non è reato  di Enrico Bronzo

Renzi: ”Weidmann meno pensa a Italia e meglio è”

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Renzi all’Arena su Rai1: “Pd di delinquenti? Leader M5s e Fi condannati”. Sul Brennero dice: “Chiusura? Propaganda in vista del voto”. Renzi incontra lavoratori del Sulcis a Palazzo Chigi

“Mi sento sempre dire che guido un partito di delinquenti… Voglio ricordare che M5s e FI sono guidati da due leader con sentenze passate in giudicato”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a “l’Arena” su Rai1 parlando degli attacchi di Beppe Grillo e dei processi di Denis Verdini. “Io ho la fedina penale pulita”, ha tra l’altro detto.

“Io francamente capisco poco” quando mi dicono che devo salire al Colle per i voti di Verdini: “c’e’ in Parlamento una maggioranza o no? Ora m5s ce l’ha con Verdini. E’un problema loro…”. Verdini ha votato un provvedimento ma quando “Verdini votava per il Governo Letta nessuno si scandalizzava”, ha aggiunto il premier.

“Se fossi il Governatore della Banca centrale tedesca mi preoccuperei delle banche tedesche. Il tempo in cui ci davano lezioni è finito. Il governatore tedesco ha stanziato 247mld euro e mi auguro che siano sufficienti per le loro banche. Il governatore ha tanti problemi a cui pensare: meno pensa all’Italia meglio è”, ha detto Renzi.

Quella dell’Austria “è propaganda, loro stanno facendo una campagna di comunicazione perché non stanno facendo niente di concreto perché sono in campagna elettorale”, ha continuato il premier, soffermandosi sul caso del Brennero.

vivicentro.it-politica / ansa / Renzi: ”Weidmann meno pensa a Italia e meglio è”

FOTO ViViCentro – L’arrivo dell’Atalanta a Napoli!

Le foto

Stadio San Paolo, il Napoli affronterà alle ore 21 l’Atalanta nel penultimo match casalingo della stagione, forse il più importante per cercare di chiudere i giochi per il secondo posto che vale l’accesso diretto al tabellone principale della prossima Champions League. L’Atalanta è arrivata questo pomeriggio a Napoli, all’aeroporto di Capodichino. Noi di Vivicentro.it eravamo presenti e qeusti sono gli scatti realizzati dal nostro inviato.

 

Napoli-Atalanta, i convocati: out Chiriches

In seguito alla seduta di allenamento pomeridiana è stata diramata la lista dei convocati. Ecco quanto riportato dalla società sul proprio sito ufficiale:

 

“Gli azzurri preparano il match contro l’Atalanta di domani sera per il “monday night” della 36esima giornata al San Paolo alle ore 21.

La squadra ha svolto attivazione in avvio e successivamente partita a campo ridotto.

Chiusura con lavoro tecnico tattico. Non sarà del match Chiriches per un affaticamento muscolare.

I convocati: Reina, Gabriel, Rafael, Maggio, Hysaj, Ghoulam, Strinic, Regini, Luperto, Koulibaly, Albiol, Grassi, Jorginho, Valdifiori, Chalobah, Allan, David Lopez, Hamsik, El Kaddouri, Mertens, Callejon, Insigne, Gabbiadini, Higuain”.

 

Da sscnapoli.it

F1 GP Russia, doppietta Mercedes, fuori gara Vettel!

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F1 GP Russia, doppietta Mercedes, fuori gara Vettel!

Vince per la quarta volta consecutiva il pilota tedesco della Mercedes, Rosberg infatti conquista 100 punti in quattro gare. Secondo posto per Hamilton che regala così anche la doppietta alla casa di Stoccarda. Raikkonen difende l’onore di Maranello, ancora una volta fuori gara Vettel a causa di Kvyat che lo tampona per ben due volte costringendolo al ritiro.

Podio F1 Russia Sochi
Podio F1 Russia Sochi

A Sochi, rosberg, mette a segno una gara letteralmente perfetta. Partenza dalla pole per poi procedere indisturbato fino al traguardo, giro record al penultimo giro, insomma, il dominio.In questo modo ha dimostrato anche all’interno della sua squadra chi è che comanda per questo campionato, ha conquistato il massimo dei punti in quattro gare, questo dovrebbe attirare l’attenzione verso di lui rispetto al beniamino Hamilton.

 

Lewis ha comunque risentito del distacco del compagno di squadra, ha chiuso con circa 25 secondi nonostante sia riuscito a recuperare tutte le posizioni partendo dalla decima posizione.

Per le rosse una gara da dimenticare anche se Raikkonen conquista il podio con la terza posizione. Vettel subisce due tamponamenti da Kvyat al via, la sua una gara finita prima di cominciare.

F1 Russia Sochi Vettel tamponato da Kvyat
F1 Russia Sochi Vettel tamponato da Kvyat

A seguire, quarta posizione per Bottas e quinto posto per Massa entrambi piloti della Williams, hanno dimostrato di essere la terza squadra del mondiale in corsa. Oblio della Red Bull mentre ritorna la McLaren con la sesta posizione di Alonso e Button decimo.

 

Non resta che fare una semplice considerazione. Al momento, nonostante il campionato sia ancora lunghissimo, sembra assistere ad una preannunciata conclusione. La vittoria virtualmente già assegnata alla Mercedes con le altre squadre ad inseguire timidamente, si perché i 100 punti conquistati da Rosberg pesano come un macigno per tutti gli altri piloti, basti pensare che il pilota al secondo posto in classifica (Hamilton) ha 57 punti di distacco.

F1 Russia Sochi Vettel fuori gara
F1 Russia Sochi Vettel fuori gara

Tutto è rimandato alla prossima gara dove si avrà un quadro della situazione più chiaro già a partire dagli equilibri interni della Mercedes. La Ferrari ha tutto da recuperare, e forse grazie a questo ci sarà spettacolo per gli spettatori ed i tifosi.

 

APPUNTAMENTO QUINDI IL 15 MAGGIO PER IL GP DI SPAGNA.

 

 

Ordine d’arrivo

  1. Nico Rosberg (Germany)       Mercedes               1:32:41.997
  2. Lewis Hamilton (Britain)     Mercedes               +00:25.022
  3. Kimi Raikkonen (Finland)     Ferrari                00:31.998
  4. Valtteri Bottas (Finland)    Williams-Mercedes      00:50.217
  5. Felipe Massa (Brazil)        Williams-Mercedes      01:14.427
  6. Fernando Alonso (Spain)      McLaren                1 lap
  7. Kevin Magnussen (Denmark)    Renault                1 lap
  8. Romain Grosjean (France)     Haas – Ferrari         1 lap
  9. Sergio Perez (Mexico)        Force India – Mercedes 1 lap
  10. Jenson Button (Britain)      McLaren                1 lap

 

Classifica mondiale piloti

  1. Nico Rosberg (Germany) Mercedes         100
  2. Lewis Hamilton (Britain) Mercedes       57
  3. Kimi Raikkonen (Finland) Ferrari        43
  4. Daniel Ricciardo (Australia) Red Bull   36
  5. Sebastian Vettel (Germany) Ferrari      33
  6. Felipe Massa (Brazil) Williams          32
  7. Romain Grosjean (France) Haas           22
  8. Daniil Kvyat (Russia) Red Bull          21
  9. Valtteri Bottas (Finland) Williams      19
  10. Max Verstappen (Netherlands) Toro Rosso 13
  11. Fernando Alonso (Spain) McLaren         8
  12. Kevin Magnussen (Denmark) Renault       6
  13. Nico Huelkenberg (Germany) Force India  6
  14. Carlos Sainz Jr (Spain) Toro Rosso      4
  15. Sergio Perez (Mexico) Force India       2

 

Classifica mondiale costruttori

  1. Mercedes               157
  2. Ferrari                76
  3. Red Bull – TAG Heuer  57
  4. Williams-Mercedes      51
  5. Haas – Ferrari         22
  6. Toro Rosso – Ferrari   17
  7. McLaren                10
  8. Force India – Mercedes 8
  9. Renault                6

 

Primo Maggio, festa proletaria

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Il Primo Maggio è una festa proletaria sorta nel contesto delle lotte portate avanti con forza dal movimento operaio internazionale in una fase di netta e rapida ascesa delle classi lavoratrici.

Oggi siamo immersi nel pieno di una crisi devastante e senza precedenti dal secondo dopoguerra ad oggi. Una crisi profonda e strutturale del capitalismo.

Una crisi socio-economica, oltre che politica, che esige soluzioni per una fuoriuscita definitiva dal sistema capitalista tout-court. L’irrazionalità del capitalismo sta divorando ogni risorsa del pianeta, pregiudicando il futuro fino ad un punto di irreversibilità storica.

La miseria crescente porta ad azzerare gli stessi elementi basilari di civiltà che presiedono ad ogni forma di convivenza umana. Questi sono dati di fatto di una oggettività innegabile ed è esattamente ciò che si sta verificando nell’odierna società capitalistica in decomposizione.

Ho avuto la fortuna di leggere i romanzi di Robert Silverberg, che prefiguravano tutto ciò. Scritti durante gli anni ’60, Silverberg, portando fino alle estreme conseguenze i problemi che si offrivano già nella sua epoca, tenta di prevedere gli scenari storici che ne scaturirebbero.

Si tratta soltanto di fantascienza? La fantascienza è un’attività seria, una sorta di sondaggio del futuro ed intuire come in determinate condizioni di crisi planetaria si potrebbero modificare i costumi ed i comportamenti umani, è uno sforzo che esige una notevole dose di intelligenza analitica e creativa.

Nei suoi romanzi, Silverberg descrive i residui umani del pianeta ricondotti ad uno stato in cui l’indole istintuale degli esseri umani riprende il sopravvento sulla civiltà come l’abbiamo conosciuta.

La storia non presuppone teleologie, non ha in sé leggi meccanicistiche come quelle formulate per il mondo naturale, né implica determinismi di sorta. Vi sono limiti oggettivi alla sopravvivenza stessa dell’umanità. L’unica risposta logica è ancora la razionalità con cui poter gestire il pianeta e le sue risorse in un senso più egualitario e prospettico.

Ma non è detto che ciò possa avvenire, poiché il tempo non è affatto un fattore secondario nel determinare gli eventi. Un evento, per definizione, è qualcosa che sarebbe potuto anche non verificarsi.

Pertanto, l’interrogativo comporta un primo corollario: in quali tempi sarebbe possibile? Ed implica un secondo corollario: cosa rimarrebbe all’umanità come risorse vitali sulle quali fare perno per rigenerarsi oltre il capitalismo?

Oggi nessuno è in grado di determinare la velocità di progressione della crisi e molti eventi decisivi non trovano alcun preannuncio, a sufficiente distanza di tempo, per preparare eventuali rimedi.

Ma oggi non è più il tempo degli indugi.

vivicentro.it-sud-opinione / Primo Maggio, festa proletaria (Lucio Garofalo)

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Aggredito in carcere a Napoli l’uomo accusato di avere ucciso la piccola Fortuna

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Caputo aggredito a Poggioreale. Il procuratore Greco: “Attendiamo una relazione, ma non può parlarsi di linciaggio”

Un pugno al volto. Un’escoriazione all’occhio. Aggressione nel carcere napoletano di Poggioreale, subito stoppata, per il presunto assassino di Chicca. Altri detenuti, seppur indagati per analoghi reati di abusi, volevano “fare giustizia” a loro modo, dell’orribile omicidio di cui deve rispondere Raimondo Caputo, il 43enne arrestato già da quattro mesi ma al quale i carabinieri, venerdì scorso, avevano notificato la nuova ordinanza per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo detta Chicca, la bimba di sei anni violentata e scaraventata giù dall’ottavo piano del Parco Verde di Caivano, nel giugno del 2014.

Caputo, secondo una prima ricostruzione dei fatti, è stato aggredito nella cella al terzo piano del padiglione “Roma” del carcere di Poggioreale dai detenuti che con lui dividevano la stanza. In particolare, è certo che l’indagato, già sotto osservazione da parte degli agenti della polizia penitenziaria a scanso di “atti autolesionistici”, fosse stato non a caso destinato nella sezione “protetta” dei cosiddetti Sex offender, coloro che sono indagati per reati di natura sessuale. Una collocazione che, in teoria, avrebbe dovuto tenere Caputo al riparo da ritorsioni e attacchi che purtroppo vengono ritenuti prevedibili negli ambienti delle carceri, da sempre.

Sull’episodio dice a Repubblica il procuratore capo di Napoli Nord, Francesco Greco: “Non può definirsi un linciaggio. Abbiamo saputo che c’è stata una aggressione o un tentativo di aggressione fisica al detenuto, che peraltro era già in carcere da tempo per un’altra accusa di abusi su minore e quindi siamo in attesa di capire. Ma erano state compiute valutazioni in tal senso. Il reato, essendosi consumato a Poggioreale sarà ovviamente trattato dai colleghi della Procura di Napoli”.
Caputo, nelle ore immediatamente succesive all’episodio, è stato trasferito in una cella singola. “Non si tratta di un isolamento, in quanto misura punitiva – spiegano gli inquirenti – ma della collocazione in una cella singola”. Intanto continuano le indagini sui silenzi omertosi di chi sapeva e ha taciuto

vivicentro.it-sud-cronaca / Aggredito in carcere a Napoli l’uomo accusato di avere ucciso la piccola Fortuna CONCHITA SANNINO

Auriemma: “Ecco cosa ha chiesto Sarri alla squadra in vista dell’Atalanta”

I dettagli

Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport: “La Champions League innanzitutto e Sarri vuole chiudere al più presto la pratica, lo ha fatto capire apertamente, predicando calma al centro tecnico di Castelvolturno (dove stasera la squadra sarà in ritiro), ma chiedendo ai suoi calciatori anche una prova d’orgoglio. Pochi i dubbi sulla formazione anti-Atalanta. Sarri pare intenzionato ad affidarsi ai giocatori che forniscono le maggiori garanzie, con l’unico ballottaggio esistente da inizio stagione, quello tra Mertens e Insigne. Stavolta il talento di Frattamaggiore dovrebbe spuntarla e tornare così dal primo minuto, dopo due gare consecutive in panchina”.

Reja su Grassi: “Spero esordisca contro di noi”

Le sue parole

Edy Reja, allenatore dell’Atalanta, ha parlato in conferenza stampa di Grassi: “Spero che Grassi esordisca con noi: non vorrei che finisse la stagione senza scendere in campo. Ma questo è solo un mio desiderio avendolo cresciuto, ovviamente decide Sarri. Incontriamo la squadra che forse ha giocato meglio in questo campionato, sappiamo che forza ha e non dobbiamo concederle troppe possibilità in avanti, perché ha meccanismi straordinari. Vorrei vedere un’Atalanta tonica e brava a metterli in difficoltà dove sono perforabili. E stiamo attenti a non cadere nella trappola del fuorigioco”.

Mondonico: “Il Napoli doveva osare di pià: ha più qualità della Juve”

Le sue parole

Emiliano Mondonico ha parlato a Bergamonews: “Quando ti confronti con un avversario che deve ancora raggiungere il suo traguardo mentre tu sei già arrivato diventa una gara dispari, non ci sono le stesse motivazioni, è vero: però la condizione in cui ti trovi ti può portare più tranquillità, non sei costretto a fare risultato. La differenza è minima e non ho mai capito se sia meglio o peggio, cioè in quale situazione trovarsi. Perché di fronte a un risultato che può essere determinante puoi sfoderare la grande prestazione o invece ti puoi far prendere dalla paura, dalla tensione. Perciò anch’io sono curioso di vedere come si comporterà l’Atalanta, anche se i valori e la classifica parlano a favore del Napoli e le motivazioni… Non so se l’Atalanta senza obblighi di risultato sia meglio o peggio, se può giocare meglio anche solo per divertirsi”.

Tra i dati positivi c’è però Borriello, che è anche napoletano e ha infilato una striscia di gol.

“Una piacevole sorpresa. Si pensava che fosse un giocatore al capolinea, che si giocava le ultime chances e invece ha dimostrato di trovare la condizione e adesso è forse la pedina più importante di questa Atalanta e vorrà giocarsi qualcosa per il futuro. Quindi un giocatore che ha una motivazione in più”.

Il Napoli se l’aspettava lì, davanti alla Juve o dove?

“La Juve è più squadra… Il Napoli come la Roma ha più qualità giocatore per giocatore, a livello individuale. Il Napoli poteva giocarsi meglio le sue possibilità, è mancato nelle partite determinanti. E Sarri ha fatto un grandissimo lavoro, però in una grande squadra un allenatore deve saper apparire e reggere la tensione, cosa che Sarri… qualche volta è scivolato. Questo l’ha un po’ capito e in futuro saprà come comportarsi”.

C’è un giocatore dell’Atalanta e del Napoli che avrebbe voluto allenare?

“Diamanti è sempre stato un giocatore che mi incuriosiva: a volte mi stava sulle scatole, però a volte faceva la differenza. Un carattere particolare, uno di quei tipi da cui bisogna tirar fuori il meglio”.

Ovvio che potrebbe piacerle allenare Higuain…

“Ma quello è la ciliegina. Io penso che il bello del Napoli sono i due esterni offensivi, pensi a Insigne e Callejon e mi viene in mente che una delle Atalante più belle aveva esterni Lentini, che in questo Napoli ci potrebbe stare e Foglio, più lottatore. Insomma, anche noi non eravamo messi male. Gabbiadini? Non è né un 7 né un 11 né un 9. E’ un po’ un 9 e mezzo, ha trovato difficoltà, ha avuto le sue possibilità, ma non vedrei Gabbiadini al posto di Insigne o di Higuain. Però potrebbe giocare in coppia con Higuain come faceva Hamsik l’anno scorso”. 

Atalanta non ancora salva: rischio per il Napoli

Il Corriere di Bergamo scrive dell’Atalanta impegnata col Napoli nel prossimo match al San Paolo

“Per la matematica l’Atalanta non è ancora salva. Perché la vittoria con il Chievo, pur avendo portato a nove punti (più scontri diretti a favore) la distanza dal Palermo, non basta ancora a causa della classifica avulsa. Così un pareggio domani a Napoli (ore 21) potrebbe chiudere definitivamente la questione. Ma anche se i rosanero perderanno con la Sampdoria, o il Carpi sarà sconfitto dalla Juventus, allora i 41 punti in classifica sarebbero già abbastanza per tirare un sospiro di sollievo. Così la sfida di Napoli sarà importante soprattutto per chi ha giocato meno, come Djimsiti: il difensore centrale albanese rischia di saltare l’Europeo, perché il suo commissario tecnico De Biasi vuole gente in forma e che gioca regolarmente nel proprio club. E poi la vetrina del San Paolo può davvero essere un’opportunità per chi, come Conti o Sportiello, ha la possibilità di finire la prossima stagione proprio all’ombra del Vesuvio. «Non voglio vedere rilassamenti — avverte Reja —. Ci aspettano tre partite tutte importanti. Mi piacerebbe finire bene questo campionato, cominciando da Napoli, nonostante qualche assenza importante». Chiaro riferimento al Papu Gomez, costretto a saltare la sua terza gara in questo campionato, e Paletta: entrambi gli argentini hanno praticamente concluso la propria stagione. Intanto l’ex Milan ha aperto alla possibilità di rimanere: sarebbe un bel colpo perché l’intera retroguardia è basata sul rendimento della coppia centrale che lui stesso compone con Toloi, una sicurezza nonostante qualche acciacco. Domani Alberto Grassi, ex nerazzurro finito a Napoli nella sessione di gennaio, potrebbe per la prima volta incontrare l’Atalanta. Almeno sulla carta, perché il bresciano non ha ancora visto il campo, e sarà difficile che possa farlo ora. I campani sono in lotta per il secondo posto e devono vincere sempre per tenere a distanza la Roma. «Spero che Grassi esordisca con noi — dice Reja —: non vorrei che finisse la stagione senza scendere in campo. Ma questo è solo un mio desiderio avendolo cresciuto, ovviamente decide Sarri. Incontriamo la squadra che forse ha giocato meglio in questo campionato, sappiamo che forza ha e non dobbiamo concederle troppe possibilità in avanti, perché ha meccanismi straordinari. Vorrei vedere un’Atalanta tonica e brava a metterli in difficoltà dove sono perforabili. E stiamo attenti a non cadere nella trappola del fuorigioco». L’ultima vittoria dell’Atalanta al San Paolo è del 2012, quando Bonaventura e Carmona segnarono il loro primo gol in Serie A, e Bellini quella che è finora la sua ultima rete. La formazione è ancora in cantiere, sebbene sia plausibile vedere D’Alessandro al posto di Gomez. E davanti confermato Borriello, con Diamanti e Kurtic. In mezzo alla retroguardia, fuori Stendardo e appunto Paletta, potrebbe trovare spazio Cherubin, a meno che Masiello venga dirottato al centro con Conti sulla destra. Confermati de Roon e Cigarini. Intanto Pinilla, ancora fuori per acciacco, è stato inserito nella lista dei preconvocati del Cile per la prossima Coppa America”.

Mertens vicino al rinnovo con il Napoli: i dettagli

La Gazzetta dello Sport parla del futuro di Dries Mertens

“Dries Mertens è in ballottaggio con Insigne (leggermente favorito) per un posto da titolare domani contro l’Atalanta. Intanto, una sua recente intervista, antecedente al silenzio stampa del Napoli, ha fatto rumore per via di una frase «o rinnovo o vado via» sulla cui traduzione vengono avanzati dei dubbi. Del resto, il prolungamento fino al 2020 è vicino e le intenzioni di Mertens sembrano chiare anche dalle parole rilasciate ai giornalisti belgi: «Mi trovo bene a Napoli, non so se altrove sarebbe la stessa cosa e poi se andremo in Champions potrò trovare più spazio. Con un allenatore come Sarri e con il suo sistemo di gioco, siamo stati capaci di fare grandi cose»”

Bel gesto di Hamsik, farà un regalo a Reja

I dettagli

Come riporta la Gazzetta dello Sport domani nell’Hamsik day ci sarà spazio anche per Edy Reja. Il capitano del Napoli non dimenticherà il suo ex allenatore che lui reputa come un mentore, un maestro in tutti isensi. A tal proposito Marekiaro ha pronto un regalo per Edy Reja. Il numero 17 azzurro gli regalerà la sua maglia come segno di stima e riconoscenza.

Napoli-Atalanta, tre ballottaggi per Sarri

I dettagli

La Gazzetta dello Sport scrive le probabili formazioni di Napoli-Atalanta. Sarri sembra orientato a schierare i titolarissimi anche se ci sono tre ballottaggi ancora in lizza: Insigne-Mertens, Allan-Lopez, Ghoulam-Strinic. Reja si affida al 4-4-1-1 con Diamanti alle spalle di Marco Borriello. A centrocampo D’Alessandro, Cigarini, De Roon e Kurtic. In difesa Dramé, Cherubin, Toloi e Masiello.

Catanzaro, mister Erra:” Una vittoria conquistata grazie anche ai nostri tifosi “

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Il Catanzaro aveva un solo risultato a disposizione: vincere e portare a casa tre punti fondamentali. Al “Mazzella” i calabresi grazie ad un gol di Agodirin,possono festeggiare con una vittoria che ha il sapore della salvezza,ma mancano ancora novanta minuti per l’aritmetica salvezza diretta. Nel prossimo turno le aquile dovranno battere il Melfi in casa. Al termine della partita con l’Ischia,in sala stampa l’allenatore della squadra calabrese ha commentato così la vittoria: ” E’ arrivata una vittoria, certificata dalla superiorità nel primo tempo. Nella ripresa abbiamo subito la reazione dell’Ischia. Di fronte avevamo un avversario molto agguerrito che ci ha reso la vita difficile. Voglio sottolineare l’atteggiamento dei miei calciatori, che ci hanno creduto fino alla fine. Complimenti ai ragazzi,alla città che, in un momento molto difficile,ci hanno spinto verso la vittoria, dopo la sconfitta della scorsa settimana contro il Monopoli”. Nel primo tempo un risultato che vi vedeva in vantaggio,ma nella ripresa l’Ischia meritava il pareggio per quello che si è visto in campo. ” Era una partita importante,c’era tensione. E quando non chiudi la gara ci sta di soffrire il ritorno dell’avversario. L’Ischia ha degli ottimi giocatori,come nel finale quando hanno inserito giocatori centimetri in avanti,provando a giocare con queste palle lunghe. Però hanno creato soltanto l’occasione in cui hanno colpito la traversa. Noi abbiamo avuto anche nella ripresa due occasioni,prima con Agodirin e poi con Razzitti per chiuderla”. C’è stato un episodio nel finale di primo tempo,in area di rigore vostra quando Di Vicino è stato atterrato,e l’arbitro non ha fischiato nulla,per lei era rigore? “Questo non lo saprei dire,perchè quando si è lontano è difficile ad avere la percezione di un contatto. Nella mia gestione in 25 partite abbiamo avuto zero rigori,e in tre-quattro circostanze ci sono stati episodi assurdi”. Una vittoria conquistata,grazie al vostro pubblico che detiene un ruolo importante. ” Sono stati straordinari,hanno capito il momento di difficoltà e ci hanno sostenuto. Anche in settimana,dopo la sconfitta,c’è stata la giusta contestazione che una tifoseria matura deve fare,nei confronti della propria squadra del cuore. Più che altro era voglia di riscatto e ha sortito gli effetti sperati”. In attacco dal primo minuto come centravanti ha giocato Agodirin al posto di Razzitti, una mossa che alla fine ha pagato. “Ultimamente non avevamo molta profondità,quindi ho preferito iniziare con tre giocatori di movimento in avanti e ho deciso così. Credo che Agodirin nel primo tempo abbia fatto la differenza”. Un Catanzaro che più volte durante il corso della stagione,nella ripresa ha un netto calo fisico e a volte mentale. ” Non abbiamo tanti giocatori esperti. Quindi è normale che a volte vengono fuori dei limiti. Oggi non c’è stato un calo fisico,ma più mentale e con la paura di non farcela”.

Simone Vicidomini 

Ghoulam: “Koulibaly è il miglior difensore d’Italia, se non d’Europa”

Le sue parole

Alla trasmissione Le Maitres de Jeu andata in onda sulla televisione senegalese Télé Futurs Medias, ha parlato anche Faouzi Ghoulam, come riporta CalcioNapoli24: “Sono due anni che conosco Koulibaly, ci siamo conosciuti in un ritiro prestagionale: io rientravo dalla Coppa del Mondo e sono arrivato un po’ dopo di lui, ci siamo ritrovati nella stessa stanza perché lui parlava francese e quindi dormiva con me. Fu davvero una bella sorpresa, oggi è una persona importante per me. Quando Koulibaly è arrivato qui ha cominciato davvero molto forte, poi ha avuto un piccolo momento di difficoltà, che può succedere anche a causa del tempo di adattamento. Oggi per me è il miglior difensore d’Italia o addirittura d’Europa…è rapido, potente, è dotato per il gioco aereo, è molto forte nel contrattacco – credo che sia una delle sue migliori qualità – ecco la differenza fra un buon difensore e un eccellente difensore è che oggi anche la capacità di rilancio è fondamentale…per me è uno dei migliori in Italia, passa molto velocemente la palla… È giovane ancora, ha appena 25 anni, sta molto, molto bene a Napoli e sicuramente è capace di andare in grandi club e credo che sarà allora che farà davvero parlare di lui”.

Mertens: “Koulibaly mi fa ridere sempre: ha una caratteristica unica”

Le sue parole

Alla trasmissione Le Maitres de Jeu andata in onda sulla televisione senegalese Télé Futurs Medias, ha parlato anche Dries Mertens: “Koulibaly? Ad oggi è il secondo anno che gioco con Kalidou e mi diverto molto insieme a lui! Essere giocatori del Napoli è molto importante, anche perchè il Napoli è l’unica squadra di una città molto grande. Kalidou? Il suo punto di forza è che nei contrasti: credo sia impossibile superarlo, lui è molto forte in questo. Quest’anno ha lavorato molto sulle fasi difensive, quando deve guardare la linea … ha lavorato davvero moltissimo su questo suo punto di forza e credo che sia questo il motivo per cui le grandi squadre lo stanno notando. Koulibaly scherza ogni giorno, sorride, si diverte…mi fa ridere tutti i giorni, non è che ride da solo… tutti si divertono, è proprio la sua personalità, parla con affabilità con tutti nel club, dai giocatori all’altro staff”.

calcionapoli24

Koulibaly: “Il Napoli è un gran club, non ho voglia di andare via”

Torna a parlare un tesserato del Napoli, sebbene le dichiarazioni sia state rilasciate prima dell’inizio del silenzio stampa indetto dalla società. Lo ha fatto Kalidou Koulibaly, ospite della trasmissione Le Maitres de Jeu andata in onda sulla televisione senegalese Télé Futurs Medias. La giornalista senegalese Mama Fatou Ndoye spiega di essere a Napoli per scoprire altri “professionisti del gioco”, una città sicuramente appassionata di calcio e che ben si ricorda della vittoria dello scudetto nel ‘90 soprattutto grazie a Maradona. Vi proponiamo l’intervista integrale, tradotta per gentile collaborazione dalla dott.ssa Valentina Anacleria e da Ciro Ancora per CalcioNapoli24.

Come va? Come si sente a Napoli?

“Molto, molto bene. La città è magnifica”

Anche sul piano calcistico, va tutto bene?
“Sì, va tutto bene. Si cerca di vincere lo scudetto, è molto difficile. Ma spero che, con l’aiuto di Dio, ci riusciremo”.

Una fortuna non arriva mai da sola, lei ha anche la possibilità di giocare nella squadra nazionale del Senegal… 

“Sì, e lo faccio con grande onore, le mie origini si sono rivelate quest’anno e lo faccio con grande piacere…”

La pizza è una specialità italiana…

“Sì, è una specialità e non appena sono arrivato qui me l’hanno fatta mangiare ed è davvero molto, molto buona!”

Cosa significa essere al fianco, in un club come quello del Napoli, dio giocatori come Higuain, Ghoulam… Immagino che ciò l’abbia costretto a mettersi subito a loro livello…

“Certo, ma questo ti permette di crescere ogni giorno, di maturare; si cerca di maturare accanto a giocatori come Higuain, Callejon, di grandi giocatori. C’è anche Mertens che è un mio grande amico … si cerca di fare sempre dei buoni allenamenti, di migliorare tutto il tempo e ciò mi obbliga ad avere un buon livello, che è quello più prossimo alla nazionale…”
Nel dicembre 2013 riceve una telefonata dall’allenatore Rafa Benitez, e lei crede che sia uno scherzo: in quel momento cosa le è passato per la testa?
“Ero a casa con mia moglie a guardare la tivù come al solito e siccome ho un amico, Ahmed, che spesso mi chiamava, il giorno in cui mister Benitez mi ha chiamato io credevo che fosse lui che dicesse “pronto, sono Benitez, l’allenatore del Napoli” e là, scherzando, ho detto “dai, smettila di sfottermi e gli dico è da un po’ che non ci vediamo, magari vieni a casa, ti aspetto…” riattacco e lo stesso numero mi richiama ed io gli dico “insomma smettila, sono a casa ti aspetto, vieni, cosa vuoi?…” e riaggancio di nuovo, senza lasciarlo parlare e il mio agente mi chiama e mi dice: “R. Benitez ti chiamerà fra qualche istante, quindi sta vicino al telefono…” e là  ho detto “credo che mi ha già chiamato e io gli ho staccato il telefono in faccia due volte…dammi il suo numero, lo richiamo”…alla fine mi richiama una terza volta e allora mi sono scusato. Mi ha detto che mi seguiva da un po’ di tempo, già quando ero in un altro club, e che restavano due giorni di mercato per fare la trasferta…poi è tornato a cercarmi sei mesi dopo, ed io ero davvero contento perché ho visto che era un uomo di parola e che contava davvero su di me. Allora sono venuto in Italia a metà campionato, in modo da potermi preparare per il campionato successivo”.

Lei si è formato al centro di Metz, dove è rimasto circa 2 anni, e dove l’hanno rinviata perché le dicono che il suo livello è insufficiente, quale è stata la sua reazione in quel momento? Era dicembre 2010 se non erro.
“Sì, era dicembre 2010, io abitavo con i miei genitori e giocavo nella quinta divisione in Francia, per me non era finito il calcio, ma volevo giocare a livelli più alti. Ho continuato la scuola, ho lavorato per ottenere la maturità. Ero contento di poter aiutare i miei genitori e di stare anche con loro che mi hanno aiutato molto psicologicamente dopo l’insuccesso al centro di formazione. Dunque ho preso un’altra strada, la maturità e poi sono cresciuto molto in tre anni, stavo per diventare padre…ciò mi ha permesso di crescere più rapidamente”.
Due anni dopo la richiamano, che cosa le dicono?
“E’ Olivier Peran che è venuto a cercarmi a casa e che devo ringraziare. Gli allenatori hanno visto in me del potenziale, che potevo integrare col ciclo professionale e quindi come proposito positivo (più che come vendetta, come gli suggerisce la giornalista) il fatto che fossi stato richiamato mi ha fatto piacere, soprattutto perché loro avevano notato che io potevo fare altre cose…”
Poi tutti si è evoluto…
“Io ho molto rispetto per le persone, come molte persone anche io ho sofferto, quando vedo mio padre che ha lavorato per tutta la sua vita per renderci felici, questi sono gli esempi che prendo in considerazione …lavorare senza dire nulla, lui ha fatto brillare il suo nome a suo modo e mi ha dato modo di far brillare il mio a modo mio. Ed è a lui che mi ispiro. I miei genitori per me sono molto importanti”. 
Tecnicamente, crede che ci siano ancora delle cose che deve migliorare?
“Certamente, sono un giocatore che è sempre alla ricerca di un perfezionamento. So che ho ancora molto lavoro da fare tecnicamente e tatticamente. Ho molto da apprendere anche dai miei ‘nemici’. So di dover ancora imparare molto, e sì, so di essere un giocatore importante del Napoli (a conferma di quanto dice la giornalista) dove ci sono personalità di grandi giocatori e io cerco di rappresentare il Senegal in questa città e spero di farlo bene”.
Recentemente è stato vittima di un episodio di razzismo per il quale i suoi supporters napoletani si sono poi presentati allo stadio col volto coperto da una sua foto. Credo che per lei sia stato un momento di forte emozione. Come ha vissuto questa doppia sensazione: da un lato i cliché del razzismo e dall’altro quest’atto d’amore.
“E’ stato un po’ difficile, all’inizio non avevo sentito le grida e solo quando l’arbitro ha fermato il match ho capito che non ero folle, ma che davvero c’erano quelle grida se anche lui si era fermato. Ho cercato di ignorarle perché amo il calcio, amo lo spettacolo e il fatto che gli spettatori sono allo stadio per vedere la partita e quando ho visto ciò, sul momento mi ha deconcentrato e poi ho ringraziato molto l’arbitro Irrati che è stato davvero molto coraggioso a fermare la partita per qualche minuto  … sapevo che non era tutto il pubblico della Lazio a pensare queste cose, certo è stato molto spiacevole, ma poi quando ho visto allo stadio tutte le mie foto così, ciò mi ha fatto davvero un sacco bene, mi ha dato emozione perché ho capito di avere un grandissimo supporto che avevo già ricevuto tramite molti messaggi sui social network da parte di tutti, persino la federazione senegalese, l’ambasciata senegalese a Milano mi hanno sostenuto con una lettera. Poi il gesto dei napoletani; ciò mi ha fatto davvero un enorme piacere”.
Qualche settimana dopo sul canale Football Club in una trasmissione francese, il suo nome è stato fatto in quanto è stato riconosciuto come un potenziale giocatore della squadra francese. Che reazione ha avuto ascoltando ciò?
“Guardavo la trasmissione con la mia famiglia, ma ho ascoltato senza ascoltare, perché contemporaneamente eravamo insieme, si scherzava, si parlava e poi mi ha chiamato la moglie di un mio amico e mi ha detto guarda che su Football Club si parla di te e allora sono andato a vedere e non ho avuto da fare molti commenti poiché sanno bene che io gioco già nella nazionale del Senegal”
A proposito di scelta fra due nazionali…
“A 24 anni ho capito che era tempo di giocare in una squadra nazionale e quando mi ha chiamato Aliou Cissé chiedendomi se mi interessava giocare nella nazionale del Senegal, gli ho chiesto un po’ di tempo per riflettere, lui ha capito, mi ha dato del tempo per riflettere. La squadra mi è piaciuta, l’ambiente anche, e allora ho capito che il mio posto era là … è stata una scelta importante per me”.
Cosa conosce del Senegal?
“Cosa conosco? Beh in effetti non conosco moltissime cose perché io sono cresciuto in Francia, ma sono cresciuto a contatto con la cultura senegalese perché i miei genitori appartengono a questa cultura. A casa mia si parlava pular, per cui non ci sono dubbi, sono cresciuto con la cultura senegalese, mangiare thiebou era una cosa normale per me, quando dico che parlo pular le persone non mi credono, pensano che parli solo francese … i miei genitori sono senegalesi ed io sono cresciuto con questa cultura”.
Sulla base del suo potenziale, visto che la squadra del Senegal non arriva ancora ad imporsi sul piano continentale, secondo lei cosa bisognerebbe fare? 
“Abbiamo bisogno di tempo, siamo una squadra di giovani, abbiamo molti giocatori che giocano in molti campionati importanti: in Inghilterra, in Italia o anche in Francia…bisogna prima di tutto qualificarsi per le grandi competizioni, e poi si troverà la maniera…ma io credo che il coach lavori molto su ciò…”
Ha dei club in cui sogna giocare?
“Questa è una domanda che si ripresenta spesso ultimamente (ride), ma seriamente io sono già in un grande club che è il Napoli, quest’anno abbiamo cercato lo scudetto in tutti i modi e spero di conquistarlo ancora; ho sempre sognato di giocare la Champions League e spero di giocarla col Napoli, dopo si vedrà cosa succederà del mio futuro, ma per ora non ho molta voglia di lasciare questa vita, che è davvero l’ideale per me, la mia famiglia sta bene, i miei amici quando vengono sono molto contenti perché qui sono molto ospitali, la città non mi dà problemi, sto davvero bene”.

Lei ha 24 anni, è già sposato, eppure è piuttosto giovane!
“Sì, spesso me lo dicono, ma credo che sia davvero importante avere anche un equilibrio, oltre a quello professionale, quindi sono sposato, sono sette anni che sto con mia moglie, abbiamo avuto un bambino quest’anno, ne approfitto, sto bene, sono sereno in tutto quello che faccio”.
Cosa posso augurarle allora?
“Non so, di vincere lo scudetto col Napoli e di partecipare alla Coppa del mondo e di andare lontano col Senegal”.

calcionapoli24

Ischia, mister Porta:” Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto”

Mister Porta Ischia

Al “Mazzella” passa anche il Catanzaro con un rete di Agodirin. Per l’Ischia si tratta della settima sconfitta consecutiva,da quando in panchina siede Porta. Al di là del risultato maturato in campo,contro i calabresi si è vista un Ischia in crescita sul piano di gioco,sopratutto nel secondo tempo dove più volte ha avuto diverse occasioni per trovare la rete del pareggio,nonostante il calcio di rigore non fischiato dall’arbitro. Dopo oltre un mese di silenzio stampa da parte della società, in sala stampa arriva mister Porta, che mai come questa volta la sua squadra avrebbe meritato molto di più. La squadra sta crescendo commenta l’allenatore- e i dati di fatto si vedono in campo e la squadra si sta riprendendo fisicamente. Abbiamo preso un gol su’ingenuità da calcio d’angolo,poteva esserci un calcio di rigore. Ma l’importante per me era vedere una squadra viva in campo,fino alla fine cosa che non era successo fino ad ora. Prima avevamo un’ora nelle gambe,mentre ora abbiamo novanta minuti nelle gambe. Pepe sta recuperando,Di Vicino sta migliorando e Filosa tornerà tornerà in campo nella prossima partita. Queste sono le note positive,la squadra è valida e queste sono le note da cui dobbiamo ripartite”. Una squadra che sarà difficile salvare,anche perchè si sta continuando a dimostrate vulnerabile e con una rosa molto stretta. Una scelta che forse ora fa riflettere. ” Non sono pentito di aver accettato, i ragazzi li vedo motivati e c’è un grande gruppo. La squadra migliorerà ulteriormente, sarà ancora più competitiva con i rientri di Filosa,Kanoute e la crescita di Pepe e Di Vicino che stanno tornando nella migliore condizione. Per me,la squadra è competitiva per disputare i play-out. Noi oggi contro il Catanzaro abbiamo giocato come se fosse una partita di play-out, e non abbiamo demeritato. Non dico che potevamo vincerla,però il risultato più giusto sarebbe stato il pari. Ripeto, la squadra è migliorata e confido nel rientro di tutti i calciatori”. In settimana in un intervista rilasciata,ha dichiarato che nei play-out il Melfi era la squadra ideale da poter affrontare. I risultati di questa giornata non sorridono all’Ischia,proprio perchè c’è il rischio di prendere il Catania,con un eventuale sconfitta in quel di Cosenza la settimana prossima. ” Noi intanto andremo a Cosenza,per provare a fare risultato. Noi dobbiamo guardare in casa nostra. In questo momento abbiamo fatto un netto passo in avanti,perchè abbiamo giocato con la miglior squadra. E non dobbiamo dimenticare che abbiamo giocato Kanoute, ed è impensabile giocare senza di lui nei play-out. Non perchè Kanoute sia più forte degli altri,ma per la caratteristiche che ha,è un calciatore che ha velocità ed attacca la profondità”. La società prima della gara proprio con il Catanzaro,aveva diramato un comunicato ,che soltanto dopo questa gara avrebbe prese la decisione per un eventuale cambio in panchina. ” Da quando sono nell’Ischia mi hanno cambiato di ruolo tante volte, io non faccio altro che lavorare. Ho un contratto fino al 30 giugno,quindi sono a disposizione della società e cerco di dare il massimo. Probabilmente se mi avessero dato modo di restare dopo la partita con la Lupa Castelli Romani avrei cercato di fare qualcosa in più”. Si sente in discussione? ” Non credo,ufficialmente non mi hanno mai detto niente,neanche quando in settimana si è parlato del ritorno di Bitetto. Continuo a lavorare e posso solo assicurare che il gruppo è omogeneo”.

Spalletti: “Domani Strootman titolare. Radja si butterebbe nel fuoco per la Roma. Abbiamo fatto cose eccezionali”

Queste le parole di Spalletti alla vigilia della sfida fuori casa della Roma contro il Genoa rivolte ai cronisti presenti nella sala stampa del Ulvio Bernardini:

Dall’infermeria…“Florenzi al 90 per cento non giocherà perché il problema al flessore sinistro che lo ha afflitto in questi giorni non è risolto. Falque ha un risentimento al flessore destro e non migliora, anzi ha avvertito un peggioramento. Ucan ha un’infezione alle vie respiratorie ma è in condizioni di vita normali ora, dopo essere stato ricoverato. Keita ha avuto un fastidio alla caviglia, un gonfiore che persiste quindi è da valutare così come Torosidis che ha avuto un fastidio all’anca. Gyomber è dentro, per quanto mi riguarda può giocare”.

Il Genoa in casa ha fatto un bel bottino di punti. È una partita complicata? “Al di là dei numeri tutti sanno della bontà del lavoro di Gasperini, ogni anno escono da lì grandi calciatori. Sono forti sotto il profilo dell’intensità e della forza fisica, c’è da dire che loro danno il meglio di sé stessi su quel campo ma noi siamo aggrappati alla possibilità di successo perché sarebbe un grandissimo risultato per cui andiamo lì convinti”.

Vista la squalifica di Pjanic, vedremo una Roma a trazione anteriore con 4 giocatori offensivi stile Madrid? “Quando metto in campo gli undici calciatori penso che tutta la squadra nel suo complesso possa essere offensiva: quando la squadra funziona chiunque riesce ad inserirsi, a prescindere da chi siano gli attaccanti. A Dzeko ho già detto ciò che gli dovevo dire, può stare tranquillo che se avrò bisogno da lui lo userò o prima o dopo in questa partita. Lui deve tenersi pronto, deve mostrare le sue qualità”.

Mancano 270 minuti alla fine del campionato e si deve capire se in futuro si potrà contare su Strootman o no… “Strootman gioca titolare, ci contiamo per il futuro. Domani comincerà a farcelo vedere perché è pronto”.

Abbiamo visto due Roma diverse contro il Napoli e con Torino o Atalanta (squadra molto più schizofrenica). Cosa manca per arrivare ai livelli della Juve? “Abbiamo fatto buone cose in questo campionato, c’è una buona difesa a dispetto di ciò che si diceva prima che io arrivassi, posso contare su buonissimi calciatori. La Juve è una squadra migliorata anno dopo anno, impreziosita da giocatori sempre più importanti. A noi in alcune partite manca il sostegno del carattere ma attraverso qualità e convinzione di potersela giocare contro tutti si sopperisce. Si può migliorare ma siamo già a buon punto. Stando dentro con la testa come abbiamo fatto fino a questo momento, i calciatori hanno dimostrato che tengono alla Roma, che non pensano al mercato. Evidenziano grande professionalità e correttezza nello spogliatoio e durante gli allenamenti perché ci tengono ad ottenere dei risultati con questa squadra. Radja (ndr Nainngolan) per la Roma e per questi risultati qui si getta nel fuoco, a lui interessa domani, non la prossima stagione. È uno che ti salta addosso, ti corrode”.

Su Totti, alla luce delle ultime prestazioni del giocatore, lei è stato chiamato in causa sul possibile rinnovo? “Il mio pensiero non serve su questo, io fin dal primo momento ho detto che la cosa non mi riguarda. Io Francesco lo alleno volentieri, era proprio il rischio che non volevo correre venendo qui il fatto che mi fosse addossata la gestione del tramonto di Totti. Io faccio l’allenatore, lo alleno e sono coerente con ciò che ho detto fin dal momento del mio arrivo”.

Su Castan? “Ha mostrato di aver compiuto dei passi in avanti importantissimi nell’ultimo periodo che se confermati potrebbero dare apertura a qualsiasi soluzione. Lo feci giocare all’inizio per vedere subito come se la sarebbe cavata nella situazione reale e non è stato pronto in quell’occasione. Il ragazzo, però, ha una forza d’animo incredibile, è venuto agli allenamenti sempre più voglioso perciò potrebbe essere a breve impiegato”.

Sul calciomercato…”Il mercato sono convinto che lo farà Sabatini anche il prossimo anno e questo sarà un punto a favore per la nostra squadra. Digne ha fatto un grande campionato, Florenzi può giocare terzino ed ha anche margini di miglioramento, Maicon dal canto suo si è sempre fatto trovare pronto nelle occasioni in cui l’ho chiamato in causa ed anche Emerson ha fatto vedere le sue qualità e all’occorrenza può giocare anche a destra. Tuttavia, non mi interessa il domani. Mi interessa l’oggi, mi preme sottolineare che la squadra che ho ora a disposizione ha fatto cose straordinarie anche senza la sua curva, quindi senza quel clima carico di entusiasmo, cori, partecipazione emotiva e sentimento che sono necessari. È vero che i cuori si sentono battere anche da fuori ma la presenza fisica sarebbe stata importante. Spero sappiate quanti punti sono stati presi in questo girone di ritorno a Napoli, Inter, Fiorentina (tutte squadre forti come noi) e non viene sottolineata abbastanza la straordinarietà di tutto ciò, si dimenticano le cose troppo in fretta. Questi ragazzi vogliono giocarsi la possibilità che hanno fino alla fine di questo campionato”.

Claudia Demenica