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ISTAT. L’Italia non decolla e il ritmo di crescita rallenta

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Istat: a febbraio battuta d’arresto dell’indicatore anticipatore dell’economia

Roma, 5 mag. – Rischi di rallentamento per l’economia italiana. E’ quanto segnala l’Istat nella nota mensile sottolineando che a febbraio l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha segnato una battuta d’arresto, suggerendo un rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività economica nel breve termine. Nei primi mesi dell’anno la dinamica dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane si mantiene altalenante. In aprile – si legge nella nota dell’Istat – si è registrato un sensibile miglioramento della fiducia nei servizi di mercato e nelle costruzioni cui si è accompagnato un aumento moderato nella manifattura; per contro il commercio al dettaglio ha segnato un ulteriore peggioramento dopo la flessione in marzo. In un contesto europeo caratterizzato da una crescita significativa del Pil nel primo trimestre dell’anno, l’economia italiana presenta segnali positivi associati al miglioramento della produzione industriale, al consolidamento dell’occupazione permanente, alla riduzione della disoccupazione e alla crescita del potere di acquisto delle famiglie. Tuttavia l’evoluzione del clima di fiducia rimane incerta e l’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana segnala rischi di un rallentamento dell’attività economica nel breve periodo.

vivicentro.it-economia / Did-Int5 / (askanews) / L’Italia non decolla e la il ritmo di crescita rallenta

Napoli e Leicester tra fatturato e innesti…

I dettagli sul confronto

Napoli e Leicester hanno qualcosa in comune. Ecco cosa scrive il Corriere del Mezzogiorno: “Napoli e Leicester hanno quasi gli stessi colori sociali, azzurro e blu reale. Ma qualcosa cambia: un giorno all’improvviso le foxes si ritrovano campioni in Premier League per la prima volta nella storia mentre ai partenopei, già campioni d’inverno della Serie A e quindi 5 mesi fa lanciatissimi verso il titolo, oggi resta «solo» da difendere la piazza d’onore. Andiamo sul 2-1 per gli inglesi. I nuovi innesti, il fattore mercato: rispetto alla scorsa, pessima, stagione Ranieri ha messo in campo 3 nomi nuovi al pari di Sarri (Reina, Allan, Hysaj). E lo stato di grazia di Vardy, il loro bomber per caso da 22 reti, equivale a quello di Higuain, per ora vice-Scarpa d’Oro. Restiamo sul 2-1. Altra sfida sul fatturato: la vulgata vuole il Leicester povero e il Napoli benestante, il che ingigantirebbe l’impresa dei blu. Mito da sfatare. Il fatturato annuo della società del miliardario Srivaddhanaprabha è di 135 milioni, appena otto in meno del club di De Laurentiis. Rigore neutralizzato: si resta sul 2-1. Pare inoltre, scrive Il Foglio , che gli inglesi abbiano sforato il fairplay finanziario con 100 milioni di perdite in 4 anni, laddove proverbiale è l’attenzione dell’uomo Filmauro sui conti. Gol per noi: 2-2. Va detto a onor del vero che il fatturato delle «volpi» si ridimensiona se parametrato ai paperoni Chelsea (280 milioni), United (264) e City (251). I soldi per fortuna non sono sempre tutto, c’è uno spazietto per le imprese sportive. Almeno sotto la Regina. In Italia invece è stato Totti l’ultimo outsider a vincere uno scudetto nel lontanissimo 2001. Altra musica dall’83 al ‘91 quando Eupalla – il dio del pallone secondo Gianni Brera – baciò Verona, Roma, Napoli e Samp. Dopo hanno cantato solo Milan, Inter e Juve. Ora scorriamo il curriculum sportivo dei due club. La Ssc Napoli fondata nel 1926 vanta una storia platinata anche da una Coppa Uefa, con 2 scudetti e diversi titoli sfiorati. Il Leicester City Football Club invece è sì più longevo (nasce nel 1884) ma scarseggia quanto a blasone; è tornato in Premier nel 2014 dopo 10 anni di assenza e s’è salvato per il rotto della cuffia. Quest’anno l’exploit. Un po’ come se in Serie A avesse vinto il Bologna (al netto, ribadiamo, di un fatturato notevole). Se non una favola almeno un’enorme sorpresa. Per paradosso il loro trionfo nasce da una sconfitta atroce, rimediata nel 2013 col gollonzo subito dal Watford di Zola nell’ultimo secondo dei playoff di Championship, dopo aver sbagliato un rigore. Quell’abisso ha fortificato i foxes. Tre a due per loro. Manca poco, si può recuperare nell’unico modo a noi noto: col Pibe de oro. Sapete chi è il calciatore più illustre nato a Leicester city? Gary Lineker. Ebbene Lineker segnò nella partita più famosa degli anni ‘80, Argentina-Inghilterra. Non bastò: prima di lui l’argentino-partenopeo Maradona aveva gareggiato con Eupalla, prima di pugno e poi riducendo l’Azteca a una milonga. Punto agli azzurri. E questa platonica Napoli-Leicester finisce 3-3”.

Fincantieri, Castellammare, Salvatore Vozza: ”Riprendiamo il piano per il bacino”

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Salvatore Vozza *: ”No al risiko della politica, Castellammare merita rispetto”

Castellammare, Vozza, elezioni“L’attenzione che la Regione Campania dimostra nei confronti di Castellammare conferma che la linea da me perseguita di chiedere un patto per la città è un primo passo importante. Sulla vicenda Fincantieri, infatti, anche alla luce delle dichiarazioni del Governatore De Luca, posso dire di essere pronto da subito a collaborare per dare risposte chiare al futuro del nostro stabilimento”. 

Sono le parole di Salvatore Vozza *, candidato a sindaco di Castellammare, che interviene sulla complessa e delicata vicenda che coinvolge il comparto produttivo stabiese.

“Rispetto a fondi previsti, si programmi per valutare quanti dei 400 milioni andranno al cantiere di Castellammare. Io sono pronto a dare risposte, lo so fare e l’ho già fatto da sindaco della città promuovendo un accordo tra Comune, Regione, Autorità portuale, Fincantieri e Governo. Ci sono gli atti sottoscritto e le ipotesi tecniche elaborate da Fincantieri. Nell’attesa che nel principale partito di governo cessino le guerre per il candidato, io sono già al lavoro per trovare una soluzione con le autorità competenti allo stallo che vive lo stabilimento di Castellammare. Perché la nostra città non può essere merce di scambio sul tavolo del risiko della politica, ma orgogliosamente rivendichiamo la  centralità di un discorso e di un futuro per lo sviluppo del territorio”.

  • Salvatore Vozza (Castellammare di Stabia, 13 gennaio 1953) è un politico italiano, deputato tra il 1992 e il 2001, sindaco di Castellammare di Stabia dal 2005 al 2010, città in cui tuttora vive.

Diplomato geometra e impiegato come operaio, fin da giovanissimo si è avvicinato alla politica entrando nelle fila del Partito Comunista Italiano. Nel 1975, a soli 23 anni, è stato eletto consigliere provinciale e poi nominato come Assessore allo Sport e Turismo a Napoli, nella giunta provinciale presieduta dal socialista Giuseppe Iacono, prima esperienza nel dopoguerra dell’ente partenopeo guidato da una coalizione di sinistra. Con il Partito Comunista ha vissuto da protagonista, con la mozione Ingrao, il confronto che animò la discussione sulle trasformazioni che portarono alla svolta della Bolognina e alla nascita del Partito Democratico della Sinistra, di cui è stato segretario provinciale di Napoli e regionale in Campania per alcuni anni, diventando poi componente della direzione nazionale dei DS, dopo essere stato già componente del comitato centrale del PCI.

Franco Gatti lascia I Ricchi e Poveri

       Franco Gatti si ritira dalla scena

Il baffone (Franco Gatti), la moretta (Angela Brambati), il biondo (Angelo Sotgiu). Un titolo da spaghetti western? Ma che! Sono I Ricchi e Poveri.  La storica band italiana sulle scene di tutto il mondo da quasi 50 anni adesso è un duo in quanto Franco Gatti, dopo l’ultimo concerto  tenutosi a Mosca pochi giorni fa, ha deciso di lasciare il trio per dedicare più tempo alla famiglia.

I Ricchi e Poveri si formano nel 1968 a Genova. Allora erano quattro. Due voci maschili e due voci femminili. Angela Brambati, Angelo Sotgiu, Franco Gatti e Marina Occhiena.  Quest’ultima lascerà il gruppo nel 1981 forse per il troppo attrito con la compagna/rivale Angela.

Fanno la loro prima apparizione al Festival di Sanremo del 1970, sostituendo Gianni Morandi, con la canzone “La prima cosa bella” in coppia con Nicola di Bari (che sarà anche l’autore della canzone). Arrivano secondi e da allora una scalata alle hit italiane ed internazionali inarrestabile.

Prodotti inizialmente da Franco Califano che suggerisce, appunto, il nome alla band.  “Siete ricchi di idee e poveri di soldi” le parole del califfo romano.

L’anno seguente (1971) un’altra partecipazione al Festival di Sanremo con la canzone “Che sarà” ed ancora arrivano secondi. Secondi si. Al festival. Ma primi nelle classifiche italiane.

Da allora un crescendo incredibile. “Se m’innamoro”, “Mamma Maria”, “Sarà perché ti amo”, “Voulez vous danser” vere e proprie pietre miliari della storia della musica italiana.

L’idea di Franco di lasciare il trio è stata una scelta valutata da diversi anni soprattutto da quando nel 2013, sempre al Festival di Sanremo per ritirare un premio alla carriera, arriva la notizia choc che Alessio, il figlio 23enne di Franco, è stato trovato senza vita nella sua casa di Nervi a Genova.

Quindi, dopo la scelta di ritirarsi dalle scene, il baffone si congeda dal gruppo con queste testuali parole: “Dopo tanti anni di splendido lavoro insieme ho deciso di dedicarmi di più alla mia famiglia, una semplice scelta di vita. Auguro ai miei meravigliosi compagni ancora tanti anni di successi“.

A questa scelta, Angelo Sotgiu sottolinea: “Continuiamo a percorrere la strada della musica senza Franco che, in totale armonia con il resto del gruppo, ha deciso di fermarsi. Noi restiamo sul palco perché questa è la nostra vita”.

I Ricchi e Poveri sono tra i gruppi più longevi della musica italiana insieme ai Pooh, ai Nomadi e agli Stadio. Ora è difficile immaginare come oggi, possiamo vedere I Ricchi e Poveri senza Franco. I Ricchi e Poveri ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Sono parte del nostro patrimonio pop ma anche del nostro patrimonio culturale. Da oggi i Ricchi e Poveri non sono più tre ma due. Angela e Angelo. Chissà se sarà il loro nuovo nome.

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Patrizia Esposito

Camorra, confiscato a Roma “impero” da 80 milioni

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Roma – Colpo a clan di camorra. Confiscati dai Carabinieri a Roma, beni per 80 milioni di euro a quattro imprenditori ritenuti coinvolti in traffici legati alla camorra operante nella Capitale. La confisca e’ il frutto dell’operaizone “Margarita” meglio conosciuta come “Pizza Ciro” che nel gennaio 2014 porto’ all’arresto di 20 persone. Il decreto di confisca e’ stato emesso dal Tribunale di Roma nei confronti degli imprenditori Luigi, Antonio e Salvatore Righi e di Alfredo Mariotti, i primi tre arrestati appunto nel gennaio 2014. La confisca riguarda 28 esercizi commerciali quali bar, ristoranti -pizzerie; 41 beni immobili; 385 rapporti finanziari-bancari; 76 veicoli; 77 societa’ titolari di parte dei suddetti beni; 300mila euro di denaro contante rinvenuti nel corso delle operazioni. Il provvedimento si basa sull’accertata pericolosita’ sociale degli arrestati, fondata sul loro coinvolgimento in traffici gestiti dalla camorra napoletana.

Dalle indagini dei Carabinieri, i fratelli Righi sono emersi come stabili riciclatori per conto della camorra napoletana, al servizio, in particolare, del clan Contini. I beni confiscati, gia’ sottoposti a sequestro di prevenzione nel 2014 su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sono attualmente gestiti dagli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale. Le indagini dirette dalla DDA di Roma e condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno dimostrato che l’impero economico dei fratelli Righi, diventati proprietari di fatto di una holding di societa’ attive nella gestione di numerosissimi ristoranti-pizzeria che si trovano nelle principali vie di pregio del centro storico della Capitale, con un volume d’affari palesemente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, veniva gestito con modalita’ illecite attraverso una rete di societa’ intestate a prestanome per il reimpiego e l’occultamento di ingenti risorse economiche di provenienza illecita.

vivicentro.it-centro-cronaca / (AGI)  / Colpo a clan di camorra, confiscato a Roma “impero” da 80 milioni

Napoli-Frosinone, i biglietti in vendita: le info

I dettagli

Da oggi alle ore 15 saranno in vendita i biglietti per Napoli-Frosinone, anticipo dell’ultima giornata di Serie A di sabato 14 maggio al San Paolo (ore 20.45) I biglietti sono acquistabili nelle abituali ricevitorie autorizzate.

Questi i prezzi

SETTORE          Prezzo

Tribuna Posillipo Euro 50

Tribuna Nisida     Euro 40

Distinti                 Euro 25

Tribuna Family       Euro 10

Curve Euro 14

Ridotti: Tribuna Family Euro 5

Camorra: arrestato Walter Mallo, boss clan emergente

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Napoli – Il 26 aprile scorso Walter Mallo era stato ferito in modo non grave, probabilmente in un agguato nell’ambito della ‘guerra’ che contrappone il suo gruppo a quello dei Lo Russo nel quartiere di Napoli di Miano, teatro poi il 28 aprile dell’omicidio di Aniello Di Napoli, un pregiudicato con legami con quel clan. Ora i carabinieri, su provvedimento del gip partenopeo richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia napoletana, hanno arrestato Walter Mallo, elemento al vertice di una delle piu’ agguerrite cosche di giovani camorristi in espansione nel capoluogo campano. Mallo era a casa di un suo fedelissimo, anch’egli arrestato, Paolo Russo, 25 anni, e nell’abitazione i carabinieri hanno trovato un rettilario con un pitone, uno degli animali che gli uomini di camorra amano esibire. In manette anche Vincenzo Danise, 25 anni, altro suo fedelissimo. I reati contestati ai tre soni a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di detenzione e porto illegale di armi, aggravatindall’aver agito per finalita’ mafiose. il provvedimento, emesso con urgenza, ha permesso di evitare il proseguire dello scontro armato fra gruppi criminali del capoluogo campano, sottolineano militari dell’Arma.

Walter Mallo e’ ‘figlio d’arte’,e lo zio Giovanni, fedelissimo del ‘re del contrabbando’ Costantino Sarno, e’ stato ucciso a 42 anni negli anni ’90. Da Miano il suo gruppo ha gestito anche ‘affari’ nel rione Sanita’, insieme al clan Esposito, senza entrare in contrasto con i Lo Russo che li’ sono vicini ai Vastarella, storicamente radicati nel quartiere; ma, di recente, nei Lo Russo si e’ creato un vuoto di potere, specie dopo l’arresto il mese scorso di Carlo Lo Russo, fratello del boss Antonio, per l’omicidio a Miano di Pasquale Izzi. Walter Mallo ha iniziato una serie di atti intimidatori tra Sanita’ e Miano, nonche’ agguati, per affermare la sua superiorita’, entrando in contrasto con i Vastarella nel centro citta’ e probabilmente con i Licciardi nell’area Nord, tradizionali alleati dei Lo Russo.

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ESCLUSIVA – Il viale della Tribuna dello stadio Menti sarà dedicato a Nicola De Simone

Oltre alla sostituzione del manto erboso c’è una novità per il viale antistante la tribuna dello stadio Menti

Nella lunga intervista rilasciata ai nostri microfoni, Peppe Mercatelli, ci parla di importanti novità che riguarderanno anche il viale antistante la tribuna dello stadio Menti, ecco le sue parole:

“Sono felice, anche perchè riusciremo a mettere una lapide e intitolare il viale antistante alla Tribuna a Nicola De Simone. Un atto mio politico che è andato avanti e portato avanti grazie all’ok della precedente giunta e al si definitivo del prefetto. Nicola De Simone, uno stabiese doc che ha perso la vita, sarà ricordato per sempre nello stadio della sua città. Il tutto avverrà in una cerimonia che si terrà il 27 maggio”. Sono queste le parole di Giuseppe Mercatelli che, ai microfoni di Vivicentro, in esclusiva, rivela cosa sta per accadere in memoria dello sfortunato Nicola De Simone. Il tutto è stato ratificato nella giornata di ieri durante l’incontro dei dirigenti della Juve Stabia con il commissario Vaccaro al quale erano presenti anche lo stesso Giuseppe Mercatelli e Alberico Turi, direttore del settore giovanile gialloblè.

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA previa citazione della fonte

 

CENNI STORICI

Lo stadio comunale Romeo Menti è il maggior impianto sportivo di Castellammare di Stabia. È uno dei tre stadi di calcio italiani dedicati a Romeo Menti, attaccante del Grande Torino scomparso nella Tragedia di Superga: gli altri due sono quelli di Vicenza e di Montichiari. Ospita le partite interne della Juve Stabia e possiede una capienza complessiva di 13.000 posti a sedere.

Costruito nel 1984, fu intitolato a Romeo Menti prendendo il nome da una lapide commemorativa, posta nel vecchio impianto sportivo nel 1949, per volere della tifoseria stabiese, a memoria e ricordo delle gesta sportive del calciatore, a seguito della sua prematura scomparsa nella Tragedia di Superga, avvenuta nello stesso anno (il nome originario dello stadio è “stadio San Marco” ed è ancora così registrato al comune di Castellammare di Stabia).

Fu inaugurato nel 1985 con un’amichevole contro l’Avellino che militava in Serie A: la Juve Stabia si impose per 3-1 davanti ad oltre 15.000 spettatori.

Soru, prima condannato a tre anni ora assolto. Sentenza senza dubbi

AGGIORNAMENTO 28 maggio 2020: Il  patron di Tiscali che era stato condannato, in primo grado, a 3 anni per evasione fiscale è stato ora assolto in appello:

“Non ho mai voluto sottrarre soldi al fisco – aveva detto Soru nelle dichiarazioni spontanee nel corso del primo processo – ero così tranquillo che non ho nemmeno usufruito dello scudo fiscale, che mi avrebbe consentito di risolvere in poco tempo e con molto meno denaro questa situazione. Ho fatto le cose senza cercare vantaggi fiscali, dimostrando di non mettere il denaro al primo posto. Ma questa vicenda si è trasformata in un incubo”.

ed ora, dopo la nuova sentenza, visibilmente scosso e teso, ha così sintetizzato il suo pensiero:

“Questa sentenza ricostruisce i fatti con oggettività e senza pregiudizi, domani è un altro giorno”

Quello che segue è il precedente articolo da noi pubblicato, su lancio dell’AGI, dopo la sentenza di primo grado ed oggetto dell’email con richiesta di aggiornamento fattoci pervenire dalla Dott. Avv. Ilenia Loi:

Vi scriviamo per chiedervi la rimozione o l’aggiornamento e la deindicizzazione di un articolo da voi pubblicato nel 2016, che fa riferimento al processo che vedeva Renato Soru, attualmente Amministratore Delegato di Tiscali S.p.A., imputato per evasione fiscale”

e che, con questa nota, aggiorniamo.

Soru, segretario del Pd sardo: “Dimissioni? Penso a tante cose, è un momento molto grave della mia vita”

Cagliari – Renato Soru, europarlamentare e segretario del Pd in Sardegna, è stato condannato a tre anni di reclusione per evasione fiscale. “Una sentenza ingiusta da mio punto di vista”, ha commentato l’ex presidente della Regione e fondatore di Tiscali appena uscito dall’aula del tribunale di Cagliari. E ai cronisti che gli chiedevano se si sarebbe dimesso ha risposto: “Penso a tante cose, tra cui questa: è un momento molto grave della mia vita”.

“Non ho mai voluto sottrarre soldi al Fisco. Ho dimostrato di aver investito su un progetto industriale, quello di Tiscali, e non sul volermi arricchire”. Così Soru si era difeso il 28 gennaio scorso al processo, chiuso oggi, per evasione fiscale per flussi di denaro passati attraverso la società Andalas, con sede a Londra e riconducibile allo stesso patron di Tiscali, come da lui sempre dichiarato alla Consob. Stando alle accuse, legate a una complessa ed estremamente tecnica controversia fiscale, nel 2004 la società londinese, avrebbe concesso un prestito di oltre 27 milioni di euro alla Tiscali finance. La società con sede a Cagliari, a Sa Illetta, nei cinque anni successivi avrebbe restituito parte del debito versando anche gli interessi alla Andalas. Soldi che non sarebbero stati mai dichiarati al fisco nè inglese nè italiano. Da qui le contestazioni che Soru, presidente della Regione Sardegna dal 2004 ai primi del 2009, aveva cercato di respingere punto per punto.

I suoi legali avevano sostenuto che Soru, all’epoca dei fatti contestati, svolgeva il suo ruolo di presidente della Regione Sardegna in modo maniacale che lo portava, inevitabilmente a trascurare le sue aziende. “Sono chiamato in causa per un’operazione che solo per motivi formali da perdita, quale è stata, figura come un utile che però non ho realizzato”, aveva spiegato l’europarlamentare “Non sapevo e non pensavo che quella operazione potesse essere rilevante. Ho fatto le cose senza cercare vantaggi fiscali, dimostrando di non mettere il denaro al primo posto. Ma questa vicenda si è trasformata in un incubo”. In tribunale Soru aveva spiegato che, visto il suo ruolo pubblico, aveva deciso di non impelagarsi in una controversia fiscale ma di pagare quanto gli veniva chiesto. La sua pratica però era già finita ad Equitalia con tutti i meccanisimi di moltiplicazione degli importi che hanno portato la cifra da versare, a poco meno di dieci milioni di euro. “Non è stato facile. Mi hanno preso un terzo dello stipendio e messo la casa in vendita”. La sua villa di Cagliari sul colle di Bonaria è stata ipotecata da Equitalia.

vivicentro.it-isole-politica /  Soru, tre anni per evasione fiscale. “Sentenza ingiusta”

Football Leader 2016, Corsi e l’Empoli ma anche Orsato, Tosel e Pisacreta relatori

Il Football Leader riparte

A meno di 20 giorni dall’inizio di Football Leader 2016 si sta componendo il parterre di premiati. Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli FC, ha vinto il riconoscimento Football Leader-Fair Play, assegnato in base ai voti dei 118 espressi a Coverciano dai tecnici iscritti all’Assoallenatori (AIAC). Il massimo dirigente toscano e il rispettivo club hanno vinto con la seguente motivazione: “Per essersi particolarmente distinti, nel corso della stagione 2015-2016, per la correttezza e la lealtà sportiva dei comportamenti di tutti i tesserati. L’Empoli ha inoltre promosso i valori più alti dello sport attraverso diverse iniziative sociali”. Il club del presidente Fabrizio Corsi ha investito tempo e risorse nel progetto “Empoli Fc per il sociale”. “Metti in campo il cuore” del Movimento Shalom, il “naso bianco” per la lotta al diabete sono alcune delle iniziative promosse e lo stesso ”Empoli Giovani Camp” propone il calcio ai giovani come attività associativa e formativa. ll Premio Fair Play di Football Leader 2016 verrà consegnato al presidente dell’Empoli Fc Fabrizio Corsi nel corso della manifestazione in programma il 24, 25 e 26 maggio nella splendida cornice del Grand Hotel Il Saraceno di Amalfi. Un meeting nel quale ci saranno i protagonisti del calcio italiano: l’apertura di FL2016 è dedicata al convegno promosso dall’Aiac “Il rapporto tra arbitri e allenatori. Riflessioni e approfondimenti” al quale parteciperanno prestigiosi relatori: il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri, il vicepresidente dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) Narciso Pisacreta, l’arbitro internazionale Daniele Orsato, il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, il celebre dirigente Pierpaolo Marino e alcuni allenatori di serie A. Un parterre de roi per Football Leader che può vantare, tra i partner commerciali di questa edizione, anche il marchio Miriade, azienda leader nel licensing per la pelletteria di famosi brand.

 

Auriemma: “La sconfitta con la Juventus ha segnato il declino”

Il pensiero di Auriemma

Raffaele Auriemma su Tuttosport: “Niente alibi, il secondo posto può perderlo solo il Napoli. Tenere ancora accesa la fiamma della speranza della Roma o spegnerla definitivamente è compito che spetta solo alla squadra di Sarri, attesa domenica sera da una partita non semplice. Delicata ma non proibitiva. A Torino finì il primato del Napoli, a Torino servirà la svolta definitiva di un campionato vissuto da protagonista, prima che arrivasse il periodo del grande calo. Ricambi non all’altezza o integralismo tattico? Rosa corta o inadeguata? Ogni valutazione sarà fatta dopo il 15 maggio, con Champions diretta o attraverso i preliminari. Torino sarà di nuovo decisiva, stavolta per invertire la tendenza. Fuori casa la squadra azzurra non sa più vincere: ha perso le ultime 3 partite e nelle ultime 2 è rimasta all’asciutto. Non è tutto. La sfida sul campo bianconero rappresenta lo spartiacque anche nel rendimento offensivo del Napoli: nelle 12 partite disputate fuori casa, prima dello scontro diretto con la Juventus, gli azzurri tiravano in media 18 volte a partita, nelle 6 gare successive la produzione offensiva si è ridotta a 10 tiri totali di media. Il passato è passato, ora il Napoli fa quadrato intorno a se stesso per blindare il secondo posto e assicurarsi la Champions al termine di una stagione a tratti esaltante”.

Obiettivo numero uno: Klaassen, ma spuntano due nomi ‘italiani’

I dettagli

Il Mattino riferisce che la Champions League porterà ricchezza al club di De Laurentiis con il ds Giuntoli già attivo sul mercato. L’obiettivo numero uno è Davy Klaassen dell’Ajax che ha lo stesso agente di Mertens, Lerby, e che è atteso a Castel Volturno prossimamente sia per definire la questione del rinnovo fino al 2020 del belga, sia per parlare dell’affare olandese. La mancata qualificazione in Champions della Fiorentina, poi, ha riaperto una porta al Napoli per Vecino e Kalinic.

Internazionali Tennis 2016. Programma, tabellone e orari tv del torneo (7-15 maggio)

Internazionali Tennis 2016. Conto alla rovescia agli sgoccioli per la 73.a edizione del torneo combined di tennis che si disputa al Foro Italico di Roma da sabato 7 a domenica 15 maggio.

Anno dopo anno, l’evento tennistico romano si conferma come uno degli appuntamenti più attesi della stagione sportiva nostrana che, proprio a maggio, vive il suo momento clou con il Giro d’Italia in contemporanea, la conclusione dei campionati di calcio, le finali di basket e volley e la finale di Champions League ospitata a Milano il prossimo 29 maggio.

Grande interesse dunque intorno all’evento romano e per la possibilità di seguire da vicino i big del tennis mondiale impegnati sulla terra di Roma come Nadal, Djokovic, Federer, Murray, Wawrinkao Raonic. Nutrito anche lo schieramento italiano presente nella Capitale pronti a sfidare i top player con Fabio Fognini a guidare la selezione azzurra insieme ai vari Andreas Seppi, Simone Bolelli, nel femminile da Roberta Vinci a Sara Errani, Francesca Schiavone e Karin Knapp. I riflettori dei media e degli appassionati si sono accessi sul talento di Rafa Nadal che dopo un periodo di grande difficoltà sembra essere tornato ai suoi livelli e agli Internazionali di Roma vuole confermare la sua crescita in questo 2016.

IL PROGRAMMA – Gli incontri dei tabelloni principali saranno suddivisi in due sessioni, una mattutina e una serale. L’inizio alle ore 11.00 sul Grand Stand, sul Nicola Pietrangeli e sui campi secondari, alle 12.00 sul Campo Centrale. Sempre sul Centrale è prevista una sessione serale con inizio alle ore 19.30: in campo un incontro maschile e uno femminile. Sul Grand Stand il programma proporrà, invece, una “long session” (cinque match al giorno a partire dalle ore 11.00). Semifinali e finali si giocheranno sul Centrale.

 Novità di questa stagione sarà quella di poter seguire gli allenamenti sui 14 court in terra disposti al Foro Italico, di cui 7 destinati solo agli allenamenti e aperti al pubblico. Da quest’anno l’orario degli allenamenti sarà disponibile sui maxi schermi del Foro e sul sito ufficiale del torneo.

TABELLONI – Si terrà venerdì 6 maggio.

In seguito si procederà con la programmazione consueta così distribuita per tutta la settimana:

  • Sabato 7 maggio: Torneo di qualificazione (maschile e femminile)
  • Domenica 8 maggio: Primo turno maschile + Conclusione tornei di qualificazione
  • Lunedì 9 maggio : Primo turno maschile; Primo turno femminile (11; 19.30)
  • Martedì 10 maggio : Primo e secondo turno maschile e femminile (11; 19.30)
  • Mercoledì 11 maggio : Conclusione secondo turno maschile e femminile (11; 19.30)
  • Giovedì 12 maggio : Ottavi di finale maschili e femminili
  • Venerdì 13 maggio : Quarti di finale maschili e femminili
  • Sabato 14 maggio : Semifinali tornei di singolare e doppio
  • Domenica 16 maggio: Finali singolare e doppio. La finale femminile è prevista alle 13.30, quella maschile non prima delle 16.30

DOVE VEDERLO

  • Il Masters 1000 sarà integralmente trasmesso SKY sui propri canali satellitari SKY Sport2 e SKY Spo113.
  • Lo streaming sarà disponibile per i clienti SKY anche in mobilità su smartphone, tablet e pc grazie a Sky Go.  Rai2 trasmetterà infatti almeno una semifinale e la finale del torneo maschile.
  • Il torneo femminile sarà integralmente trasmesso da SuperTennis: gratuitamente sul canale 64 del digitale terrestre, in HD sulla piattaforma satellitare SKY canale 224 e sul numero 30 di Tivùsat, oltre che in simulcast streaming su www.supertennis.tv attraverso l’applicazione ufficiale gratuita per i-phonc e i-pad.

vivicentro.it-sport-cronaca-sportiva / oasport / internazionalibnlditalia /

Higuain-Chelsea, De Laurentiis rovina le aspettative di Conte

I dettagli

Gonzalo Higuain è obiettivo utile anche per programmare il futuro, avendo la certezza di una maggiore disponibilità economica. Il domani del Napoli passerà ancora dai piedi di Higuain. La massima competizione aiuterebbe il club azzurro nell’opera di convincimento sul bomber e respingere l’assalto già cominciato attraverso i tabloid inglesi. La prima bomba l’ha fatta esplodere il Daily Mirror: Conte vorrebbe proprio il puntero argentino per affidargli l’attacco del Chelsea. C’è però un particolare che rovinerebbe i piani di Conte, i 53 milioni di euro che i Blues vorrebbero investire per il cartellino dell’argentino, cioè più o meno la metà di quanto previsto nella clausola rescissoria di Higuain.

Empoli, Rui: “Sarri è stato il mio primo maestro. Valdifiori? Non si è pentito”

Le sue parole

Mario Rui, terzino dell’Empoli, ha parlato al Corriere dello Sport:

Sarri e Giampaolo cosa le hanno dato e chi di più? 
“Tutti e due mi hanno dato tanto. Sarri mi ha insegnato a difendere, a stare in linea, è stato il primo grande maestro. Giampaolo ha dato continuità a questo lavoro e mi ha fatto sentire ancora più importante come giocatore, mi ha dato fiducia. Cambiano solo i caratteri, il gioco più o meno è lo stesso”

In Italia quali difensori le piacciono di più? 
“Penso a un ex compagno come Rugani, credo possa fare una grande carriera. E’ migliorato tanto anche Hysaj, ha fatto un salto di qualità impressionante, già sapevo quanto fosse forte. E’ ormai tra i primi in A in quel ruolo. A Empoli a volte ci siamo alternati, spesso quando entravo lui si spostava a destra”

Torniamo su Sarri. E’ veramente così maniacale in fase difensiva? 
“E’ veramente bravo, dal punto di vista difensivo mi ha dato tanto. Lui e Giampaolo sul campo sono molto simili”

Si aspettava l’exploit di Napoli? 
“Sì. Ero certo che i risultati sarebbero arrivati, ha applicato gli stessi metodi di Empoli. E’ un personaggio autentico, così come appare”

Com’è con i calciatori? E’ sembrato strano il fatto che abbia utilizzato pochissimo Valdifiori… 
“Non so che rapporto personale abbiano, so che Sarri tende a fare gruppo”

Pensa che Valdifiori si sia pentito della scelta estiva? Hysai, invece, immaginiamo sia contento. 
“Il Napoli è una grande squadra, non penso che Valdifiori si sia pentito. Avrebbe voluto giocare di più, è l’obiettivo di chiunque”

Qual è stato l’avversario della A più difficile da marcare?  “Dico Candreva, Cuadrado, Tevez e Callejon. Se devo fare due nomi cito i primi due. Callejon, parlo da difensore, sa metterti in difficoltà”

Sarri e il contratto, c’è un aspetto che non è piaciuto a De Laurentiis

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Secondo Il Mattino, Sarri è a Castelvolturno per vedere dvd del Torino, soprattutto quello della vittoria sull’Udinese per 5 a 1 in trasferta. Il tecnico vuole chiudere in bellezza il campionato e ha deciso di non voler sentire nè il suo agente nè il presidente Aurelio De Laurentiis, al quale non è piaciuto il fatto che Sarri, al termine del match contro l’Atalanta, abbia parlato di un appuntamento a fine stagione.

Vrsaljko-Napoli, si può: nell’operazione anche Zapata

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Alfredo Pedullà parla del mercato del Napoli: Sime Vrsaljko sarà ancora una volta protagonista della prossima sessione di mercato. Stavolta con percentuali in chiaro rialzo di lasciare il Sassuolo. C’è sempre un discorso morale con la Juve (che, com’è noto, segue anche Widmer per la fascia destra). Ma ci sono stati nuovi contatti con il Napoli, stavolta intenzionato ad uscire allo scoperto, alzando l’offerta pur di assicurarsi un altro rinforzo importante per le fasce. E anche in questa occasione potrebbe esserci il coinvolgimento di Duvan Zapata, pur essendo quest’ultimo stato ceduto in prestito biennale all’Udinese. Ma ci sono clausole che possono consentire di rivisitare quella situazione, dipenderà anche dall’esito finale di questa stagione. Nel frattempo il Napoli non smette di pensare a Vrsaljko.

Emissari del Bayern a Napoli per Hysaj con un’offerta incredibile

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Tuttosport scrive in merito al futuro di Hysaj: “Al Bayern Monaco non sono sfuggite le prestazioni di Elseid Hysaj, autore di una stagione quasi perfetta. Alcuni emissari del club bavarese erano presenti lunedì al San Paolo per Napoli-Atalanta con l’intento di seguire il calciatore che potrebbe prendere il posto di Lahm (32 anni) e Rafinha (30 anni) e avrebbero anche prospettato un’offerta al ds Giuntoli. Una proposta da 20 milioni di euro, difficilmente rifiutabile se confermata”.

La democrazia non si salva con le manette

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Il confronto è utile se il passato insegna a non ripetere gli errori. È inutile e persino dannoso se cancella le distinzioni per fini di propaganda. È il caso dell’attuale escalation di inchieste giudiziarie contro esponenti del Pd e del governo renziano, nazionali e locali, e l’epoca di Tangentopoli, quando 20 anni fa, la magistratura mise fine al sistema dei partiti che aveva diretto la politica italiana dal dopoguerra in poi.

Il paragone è certamente suggestivo per alcune somiglianze che evocano quei fatti, quelle parole, ma anche quel clima intossicato da un corrivo moralismo, da sospetti di un complotto dei giudici contro la classe politica al potere, dalle ipocrisie e dalle convenienze di chi sogna, a tanti anni di distanza, rivincite personali e rivalse partitiche. Non si è ancora arrivati alla gogna pubblica della foto in manette di Enzo Carra, ma la decisione di arrivare alla detenzione preventiva in carcere per il presunto «perturbatore di asta pubblica», Simone Uggetti, ha suscitato lo stesso clamore di polemiche e accuse.

Il dubbio è il medesimo: la democrazia si difende con le manette o la manette sono uno strumento per alterare le regole della democrazia?

Anche la reazione dei politici sembra la stessa. In pubblico, rispettosi inviti perché la magistratura possa liberamente esercitare le sue funzioni di controllo della legalità. In privato, le confidenze sull’ipotesi di un assedio, su un’operazione mirata alla cacciata di Renzi dal governo e dalla segreteria Pd per via giudiziaria, su un tentativo di influenzare pesantemente le imminenti elezioni amministrative, ma soprattutto la prova decisiva per il premier, il referendum sulla riforma costituzionale.

Pure l’atteggiamento di alcuni giudici sembra rievocare quel clima di furore moralistico che consentì la clamorosa bocciatura del decreto Conso attraverso l’inconsueto «pronunciamento» del pool di «Mani pulite», a televisioni unite. Come quando si scrive dai magistrati di Lodi, con un curioso pronostico di futura sentenza, che non ci possano essere attenuanti a quel reato o che la personalità degli imputati sia tale da ritenere «che abbiano potuto sistematicamente gestire la cosa pubblica con modalità illecite». Una presunzione di colpevolezza che ribalta la garanzia, invece, di quella presunzione d’innocenza che la Costituzione assegna a ogni imputato. Soprattutto il giudizio, veramente avventato perché generalizza una condizione professionale, quella di politico e di avvocato, per la quale non si applicano i principi di una democrazia liberale, quando sostengono che gli arresti domiciliari rendano impossibile il controllo di indagati di tal genere.

Eppure, le differenze ci sono e le distinzioni sono importanti, sia se vogliamo capire che cosa davvero stia succedendo e sia, soprattutto, per non ricalcare una strada di risanamento democratico e morale evidentemente sbagliata, visto che la corruzione politica in Italia, da quei tempi, non solo non è diminuita, ma appare dilagante dal centro del potere dei partiti ai più modesti e personali interessi degli amministratori locali in tutto il territorio nazionale.

Oggi, fortunatamente, non possiamo più credere in un ingenuo manicheismo, qualche volta meno ingenuo perché sfruttato cinicamente, per cui davanti a una classe politica corrotta si erga una società civile onesta e vittima dell’arroganza del potere. Perché i confini, come si è visto, tra corrotti e complici dei corrotti si sono mischiati, tra pubblico e privato, tra ossessiva e spregiudicata ricerca del consenso da parte dei politici e affari di lobby potenti al punto tale, in alcuni casi, da soggiogare e intimidire burocrazie e ministri. Ma anche i magistrati non appaiono più i vendicatori intemerati di cittadini indignati e sconcertati. I sospetti di una gara delle procure all’emulazione mediatica e, magari, carrieristica dell’indagine clamorosa, emulazione venata da una mal dissimulata faziosità e, qualche volta, da uno scarsa competenza professionale, non paiono più solo comodi alibi di ignobili malfattori, ma si diffondono anche in ampi settori dell’opinione pubblica.

Sono cadute, oggi, tutte le presunzioni di una onestà garantita dal marchio di fabbrica di un partito, di una categoria professionale, di una appartenenza geografica o sociale. È il Pd, per primo, a pagare, con una nemesi ultraventennale, le boriose distinzioni che lo volevano immune, per un supposto Dna più democratico di altri, dalle tentazioni del potere, così imprudentemente esibite all’epoca di «Mani pulite». E altrettanta imprudenza potrebbe dimostrare l’erede di oggi all’opposizione di chi governa, «il Movimento cinque stelle». Sono cadute anche le illusioni sul potere rigenerante dei magistrati che cambiano mestiere e diventano politici, meteore, a cominciare dal caso più famoso, quello di Di Pietro, destinate a una popolarità effimera e irriconoscente.

Solo oggi, forse, possiamo capire l’errore più grande commesso dai protagonisti di quell’epoca: l’abbandono del loro ruolo. La politica si arrese non credendo più alla possibilità di esercitare, nel clima di allora, una funzione che sembrava aver perso ogni credibilità. La magistratura si illuse di poter supplire a un potere screditato e corrotto. Il risultato, a quasi 30 anni di distanza, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, con una drammatica perdita collettiva di fiducia popolare nei confronti di entrambe le istituzioni.

Alla politica spetta il compito di varare, in tempi brevi, quella troppo annunciata riforma dei procedimenti penali basata su un deciso «scambio dei tempi»: un allungamento della prescrizione, per evitare la sostanziale impunità dei corrotti, in cambio di una forte riduzione delle infinite tappe di una indagine e, soprattutto, di un processo. Alla magistratura quello di rivendicare l’indipendenza nei confronti del potere politico attraverso un rigoroso rispetto dei limiti della sua azione, quella dell’accertamento e della repressione dei reati e non quella caratterizzata da generalizzate censure moralistiche.

vivicentro.it-editoriale / La democrazia non si salva con le manette LUIGI LA SPINA

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Pre convocati Europeo: ci sono Insigne, Jorginho e Gabbiadini

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La Gazzetta dello Sport scrive sui possibili convocati di Conte per lo stage pre Europeo, dove dovrebbero esserci Jorginho, Gabbiadini e Insigne: “In Francia non potremo permetterci più di 2-3 giocatori a rischio (Chiellini, Verratti e forse Thiago). Con la fame di centrocampisti, risalgono le chance di «senatori» che sembravano fuori: Pirlo (monitorato per 9 giorni negli Usa, insieme a Giovinco, dall’osservatore Marco Scarpa) e De Rossi. Nessuno dei due convince del tutto Conte, ma il romanista allo stage ci sarà di sicuro, anche perché utile eventualmente anche in difesa. A questo punto, senza Marchisio, è quasi escluso il 4-2-4. Tre i moduli da Europeo. Si riparte dal 3-5-2 anche per necessità, perché è la Juve l’unica che può offrire quelle certezze al momento mancanti. Grazie agli automatismi di Conte entra in gioco Rugani, che si è inserito alla perfezione, e il 3-5-2 potrà alternarsi, a gara in corso o dall’inizio, nel 4-4-2. A centrocampo sicuri in 6. Detto dei senatori in bilico, restano a disposizione 2 posti che potrebbero giocarsi Soriano, Montolivo e Bernardeschi. Ma potrebbero irrompere dei nuovi se in gran condizione (Sturaro, Baselli, Jorginho). In attacco, infine, sicuri in 4, resta sempre in dubbio Insigne, poco amato da Conte: potrebbe giocarsela con Giovinco e l’emergente Belotti”.