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Visco: tagliare il cuneo fiscale, più investimenti. Longobardi (Unimpresa), governo segua traiettoria Bankitalia

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Le considerazioni del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco,  sullo stato dell’economia e la dichiarazione del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi

Le considerazioni del governatore sullo stato dell’economia:

La ripresa è ancora da consolidare. Le previsioni di consenso indicano per l’Italia il ritorno ai livelli di reddito precedenti la crisi in un tempo non breve; sono deludenti le valutazioni sul potenziale di crescita della nostra economia. Si deve, e si può, fare di più”. E’ questo il messaggio lanciato dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco nelle considerazioni finali dopo aver ricordato che “usciamo lentamente, con esitazione, da un lungo periodo di crisi, non solo finanziaria ed economica”.

“L’evoluzione del contesto macroeconomico rischia di ostacolare il conseguimento” della riduzione del rapporto tra debito pubblico e pil “nel 2016, uno stretto controllo dei conti pubblici e la realizzazione del programma di privatizzazioni possono consentire di avvicinare il più possibile il rapporto tra debito e prodotto a quanto programmato e garantirne una riduzione significativa nel 2017”.

Le banche italiane devono agire sui “costi, inclusi quelli per il personale agendo su qualità e quantità degli organici”
. Lo chiede il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco secondo cui occorre proseguire “nella riduzione degli sportelli” adeguando “il modello basato su una diffusa presenza territoriale”. Secondo il governatore “azioni ancora più determinate e tempestive” sui costi “saranno indispensabili” per gli istituti in difficoltà attenuando le “ripercussioni sui dipendenti” grazie alle nuove norme sul fondo di solidarietà.

“Benessere e sicurezza sono beni primari: il tentativo di garantirli dando alle sfide globali risposte frammentate, di tenere le minacce fuori dall’uscio di casa tornando a erigere barriere nazionali ha però ben poche probabilità di riuscita; causa danni certi e ingenti”. Visco chiede un “salto di qualità” in Ue trovando unità su materie fondamentali, quali la gestione dell’immigrazione, e cita Altiero Spinelli che voleva un’unione “che spezzi decisamente le autarchie economiche”.

La domanda di lavoro è tornata a crescere a un ritmo superiore alle attese di un anno fa, e il tasso di disoccupazione dei giovani è sceso per la prima volta dal 2007 di oltre due punti percentuali, ma “la disoccupazione resta però troppo alta”. Lo dice il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco nelle considerazioni finali sottolineando che il suo “progressivo riassorbimento, essenziale per offrire adeguate condizioni di vita ai cittadini, è necessario anche per riportare l’inflazione su valori in linea con la stabilità dei prezzi”.

“Per una ripresa più rapida e duratura è necessario il rilancio degli investimenti pubblici mirati, anche in infrastrutture immateriali, a lungo differiti” ed è importante anche “un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale gravante sul lavoro”. Così il governatore di Bankitalia Ignazio Visco che chiede poi di rafforzare gli incentivi all’innovazione e sostenere i redditi dei più poveri. Se i margini di bilancio sono oggi limitati, è però “possibile programmare l’attuazione di questi interventi su un orizzonte temporale più ampio”, dice.

La massa dei crediti deteriorati delle banche italiane deve “essere presa in seria considerazione senza sovrastimare però l’entità del problema”. Visco ribadisce come sui crediti, “lascito della lunga e profonda recessione”, siamo “a un punto di svolta” e la “tendenza alla normalizzazione sta proseguendo”. Il governatore rileva come la vigilanza europea è “consapevole che la riduzione delle esposizioni deteriorate non potrà che essere graduale”.

La legalità è condizione cruciale per lo sviluppo“. E’ la raccomandazione di Ignazio Visco che leggendo le CF sottolinea come “l’azione i contrasto dell’evasione fiscale, della corruzione e della criminalità organizzata può permettere di sostenere l’attività delle tante imprese competitive”. Per Visco “le priorità di riforma sono chiaramente individuate”: rimozione illegalità, ridare efficienza a P.a. e giustizia civile, investimenti nella innovazione e nella ricerca del capitale umano.

Le aggregazioni delle banche “possono stimolare e favorire” il recupero dei profitti messi sotto pressione dalla crisi e ora dall’innovazione tecnologica e la concorrenza. Lo chiede Visco a patto che siano condotte “secondo logiche strettamente industriali”. Il tema è ancora più acuto per gli istituti più piccoli che “devono procedere speditamente” superando vecchie logiche di mero presidio del territorio”. Logiche che spesso “hanno acuito anzichè attenuato le difficoltà dell’economia reale e delle stesse banche”.

Dal canto suo, il presidente di Unimpresa Paolo Longobardi, commentando le Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha dichiarato:

“Giù le tasse e più investimenti pubblici: la ricetta indicata dal governatore Visco questa mattina è la stessa che Unimpresa ripete da anni. Ed è su questa traiettoria che il governo di Matteo Renzi deve muoversi, ora che verrà avviato il complesso percorso di confezionamento e scrittura della legge di stabilità: bisogna insistere con l’abbattimento del cuneo fiscale e tornare a ragionare in maniera seria sull’uso intelligente della spesa statale per rilanciare le grandi infrastrutture”.

Mediaset – Dopo Klaassen potrebbe sfumare un altro colpo per il Napoli

Nel corso della trasmissione Sport Mediaset, il giornalista Paolo Bargiggia si è soffermato sul mercato del Napoli. Ecco quando evidenziato:
“Dopo Klaassen, che ha deciso di restare in Olanda per un’ altra stagione, il Napoli rischia di perdere anche Vrsaljko: il Sassuolo infatti incontrerà l’ Atletico Madrid nei prossimi giorni. Con la partenza di Berardi gli emiliani sono alla ricerca di un sostituto e il club spagnolo ha promesso di proporre un attaccante se la trattativa dovesse andare in porto. Per il centrocampo, sfumato Klaassen, si pensa a Zielinski dell’ Udinese: ai friulani oltre a un conguaglio economico potrebbe finire anche Valdifiori come contropartita. Quest’ ultimo dovrebbe essere sostituito da De Roon: con l’ Atalanta c’è un’ operazione in corso anche per prendere Sportiello che potrebbe essere sostituito da Luigi Sepe. Anche David Lopez è sulla lista dei partenti: il Napoli, perciò, continua a valutare la possibilità di pagare la clausola di 28 milioni per Vecino, il vero obbiettivo per il centrocampo per innalzare la qualità”.

Italia, scelti i numeri di maglia: a Thiago Motta andrà la 10, mentre Insigne…

Trapelano le prime informazioni relative ai numeri di maglia scelti dai convocati di mister Conte, in vista di Euro2016. Da goal.com apprendiamo che a prendere la 10 sarà il discusso Thiago Motta; a Lorenzo Insigne andrà, invece, la 20.

La lista: 1 Buffon, 2 De Sciglio, 3 Chiellini, 4 Darmian, 5 Bernardeschi, 6 Candreva, 7 Zaza, 8 Florenzi, 9 Pellè, 10 Thiago Motta, 11 Immobile, 12 Sirigu, 13 Sturaro, 14 Marchetti, 15 Barzagli, 16 De Rossi, 17 Eder, 18 Parolo, 19 Bonucci, 20 Insigne, 21 Ogbonna, 22 El Shaarawy.

Nuovi schiavi, nel mondo sono 45,8 milioni

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Roma – Nel mondo 45,8 milioni di persone vive in stato di schiavitu’, di cui 129.600 in Italia. Di queste, 1.243.400 (2,7%) si trovano in Europa. Sono le conclusioni dell’ultimo rapporto della Walk Free Foundation: secondo l’Indice globale della schiavitu’ 2016, la stima del 28% rispetto all’ultimo rapporto, che tradotto vuol dire 10 milioni di persone in piu’. L’India resta il Paese con il piu’ alto numero assoluto di persone in stato di schiavitu’ (18,3 milioni), ma la risposta del suo governo al problema va rafforzandosi rapidamente.

La schiavitu’ moderna esiste in tutti i 167 Paesi coperti dall’Indice. La Corea del Nord ha la piu’ elevata incidenza di schiavitu’ moderna (4,37% della popolazione) e una risposta del governo piu’ debole. A seguire troviamo l’Uzbekistan (3,97%) e la Cambogia (1,65%). Le vittime sono schiavizzate attraverso il traffico di esseri umani, il lavoro forzato, la sottomissione per debiti, il matrimonio forzato o servile o lo sfruttamento sessuale a fini commerciali, rivela il rapporto redatto con 42.000 interviste condotte in 53 lingue, che coprono il 44% della popolazione mondiale. In termini di numeri assoluti, l’India rimane al primo posto con una stima di 18,35 milioni di persone schiavizzate, seguita da Cina (3,39 milioni), Pakistan (2,13 milioni), Bangladesh (1,53 milioni) e Uzbekistan (1,23 milioni). Insieme, questi cinque Paesi rappresentano quasi il 58% della popolazione schiavizzata nel mondo, in pratica 26,6 milioni di persone.

In Europa, la Macedonia e’ il paese europeo con la piu’ elevata prevalenza di schiavitu’, con una stima dello 0,64% della sua popolazione intrappolata in forme di schiavitu’ moderna. Seguono la Turchia (0,626%), la Polonia e la Bosnia-Erzegovina (entrambe allo 0,476%), quindi Romania, Grecia, Repubblica Ceca, Bulgaria e Serbia, Croazia, Lituania, Lettonia, Estonia, Cipro, Montenegro (tutte allo 0,404%). E ancora, nell’ordine, Albania, Kosovo (0,295) Ungheria, Slovacchia, Slovenia (0,228).

Poi c’e’ l’Italia (0,211, ossia 129.000 persone). I Paesi che performano al meglio in Europa sono, rispettivamente, Lussemburgo, Irlanda, Norvegia, Danimarca, Svizzera, Austria, Belgio, Spagna, Regno Unito, Francia e Germania, tutti sullo 0,018%. I Paesi Bassi sono l’unico paese europeo a ottenere un Rating A in termini di risposta del governo alla schiavitu’ moderna. Seguono Regno Unito, Svezia, Portogallo, Croazia, Spagna, Belgio, Norvegia e Austria, che ricevono un Rating BBB. I Paesi Bassi e il Regno Unito sono stati i primi governi nel mondo ad addottare una nuova tecnica di misurazione che permette di avere una stima della schiavitu’ moderna a livello nazionale.

Anche se vanta la piu’ bassa incidenza di schiavitu’ nel mondo, l’Europa rimane una destinazione e, in misura minore, una regione di origine per lo sfruttamento di uomini, donne e bambini in lavori forzati e sfruttamento sessuale a fini commerciali. Secondo i piu’ recenti riscontri Eurostat, i cittadini dell’Unione Europea (UE) rappresentano il 65% delle vittime identificate del traffico di esseri umani in Europa. Questi soggetti provengono in gran parte dall’Europa dell’Est, principalmente da Romania, Bulgaria, Lituania e Slovacchia. Le vittime del traffico di esseri umani non residenti nella UE provengono prevalentemente da Nigeria, Cina e Brasile. Il recente afflusso di rifugiati ha messo a dura prova le misure di protezione europee, creando scappatoie facilmente sfruttate dalle reti criminali europee. Si stima che almeno 10 mila bambini registrati come rifugiati sono ora dispersi, con 5 mila dispersi in Italia e mille in Svezia. Anche se non tutti questi bambini sono stati vittima del traffico di esseri umani, l’Europol avverte che le bande mirano a questi bambini a scopo di sfruttamento sessuale, schiavitu’ e lavoro forzato in agricoltura o in fabbrica.

vivicentro.it/cronaca –  (AGI)/Nuovi schiavi, nel mondo sono 45,8 milioni

CLAMOROSO- Argentina, addio Coppa America? Higuain potrebbe tornare a Napoli

Clamoroso dall’Argentina: la nazionale di Tata Martino potrebbe rinunciare alla Copa America. Secondo quanto riporta l’edizione on-line del Mattino, infatti, la federazione albiceleste si sarebbe riunita oggi a Buenos Aires per valutare la possibilità di rinunciare alla competizione a causa dell’Ispezione Generale di Giustizia, organo indipendente del paese, di rinviare di tre mesi le elezioni federali, per aumentare ancora di più i controlli. Ne consegue che tutti i campioni tornerebbero nei loro rispettivi club: Higuain, in questo modo, potrebbe fare la preparazione estiva, a Dimaro, insieme a tutti i suoi compagni.

Mazzarri chiama Maggio: il difensore potrebbe finire in Premier

Durante la trasmissione Radio Gol, in onda sulle reti di Radio Kiss Kiss Napoli, il conduttore del programma, Valter De Maggio, ha svelato un particolare retroscena di mercato secondo cui Christian Maggio, difensore azzurro che non ha trovato molto spazio, quest’anno, alla corte di mister Sarri, potrebbe ritrovare il suo mentore, Walter Mazzarri, ora allenatore del Watford. Maggio potrebbe, quindi, a breve lasciare Napoli: direzione Inghilterra.

Ag.Jorginho: “Esclusione da Euro2016? Già pensa al Napoli”

Ai microfoni di radio Crc, è intervenuto l’agente di Jorginho, Joao Santos, che ha commentato così l’esclusione del suo assistito dalla nazionale di Antonio Conte: “Tutti dicono che non è stato convocato, anche se non c’è l’ufficialità. Se così sarà, si aggregherà in ritiro col Napoli quando ci sarà da iniziare la preparazione. Lui è il più giovane lì a centrocampo, forse il Ct ha preferito giocatori più esperti. Lui è tranquillo, sa che sono importanti anche questi giorni d’esperienza per inserirsi. Mondiali 2018? Sì, farà la Champions col Napoli e sarà importante. Ha dieci anni a disposizione per giocare a questi livelli. Con Ventura il 4-3-3 sarebbe l’ideale. A questo punto penserà al Napoli, per fare ancora meglio dopo un anno di conoscenza col Napoli”.

Il Roma- Europeo e rinnovo: ecco il piano di Dries Mertens

Insieme ancora a lungo: è con questa promessa che il Napoli e l’entourage di Dries Mertens si sono salutati ieri. La volontà delle parti di proseguire insieme, comunque, non è mai mancata, nemmeno quando nelle passate sessioni di mercato il giocatore era stato cercato con insistenza. L’obiettivo, per Mertens e il suo agente, Soren Lerby, era quello di ottenere maggiori garanzie dal punto di vista economico e contrattuale. Sul primo aspetto, il calciatore ha avuto ciò che sperava di ottenere. De Laurentiis, infatti, si è reso ben disponibile a ritoccare l’ingaggio del belga: il prossimo accordo stabilirà uno stipendio di 2 milioni di euro a stagione, comprensivi di eventuali bonus; un grande passo in avanti, a fronte degli 1,2 annui percepiti sinora. La durata, invece, ancora non è stata ben definita, ma chiaramente il problema al momento è relativo, visto che il nodo principale dell’accordo è stato risolto. La firma del contratto è prevista al rientro del calciatore dagli Europei, che avranno inizio il prossimo 10 giugno. Mertens sarà impegnato con il Belgio, che si trova nel gruppo E, lo stesso dell’Italia, insieme alla Svezia e all’Irlanda; i fiamminghi, peraltro, sono tra le squadre maggiormente favorite per la vittoria finale. Dunque, un attestato di stima importante, quello che arriva dalla società, che crede tanto nel calciatore e nel suo attaccamento ai colori azzurri. Un affetto che poi lo stesso esterno non ha mai nascosto nei confronti della città e della squadra. Inizialmente, i primi contatti per un rinnovo c’erano stati già a marzo, ma il Napoli ha preferito rimandare ogni discorso di questo tipo a stagione finita, così da avere un quadro più chiaro della situazione economica e, in generale, degli obiettivi futuri. E’ stato un campionato entusiasmante per lunghi tratti, quello della squadra di Sarri, ma che tuttavia ha visto calare l’impiego del belga. L’annata che si è appena conclusa, infatti, è la meno prolifica da quando è a Napoli, per Mertens, che ha fatto registrare 11 reti e 7 assist in 40 presenze ma soltanto 1682 minuti: il giocatore, infatti, soltanto in 13 occasioni è partito titolare. Per intenderci, nella stagione 2014/15, ha segnato 10 gol, con 12 assist in 51 presenze e 3118 minuti, mentre nella sua prima esperienza napoletana è andato a segno addirittura 13 volte in 47 apparizioni. Quale migliore dimostrazione di fiducia, allora, se non il nuovo accordo appena preso nel suo anno peggiore, dal punto di vista statistico.

Fonte: Il Roma.

Ag.Herrera: “Adesso nessuna novità, ma settimana prossima…”

Ai microfoni di radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Matias Bunge Saravia, agente di Herrera, centrocampista del Porto: “Non ci sono novità ad oggi, non possiamo dare nessuna notizia ufficiale, ma tra una settimana potrebbe esserci qualcosa”.

Notti prima degli esami, no a maratone e si’ al pisolino

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No alle maratone notturne sui libri in vista degli esami di maturita’, alle bevande energizzanti mai provate prima e si’ al pisolino pomeridiano: questi i segreti dell’esperto per arrivare all’esame riposati e rendere di piu’. Poche cose richiamano alla memoria i giorni precedenti la maturita’ come le intere notti passate sui libri e l’incredibile stanchezza del giorno dopo, quando si fa fatica a tenere gli occhi aperti, figurarsi posarli sulle teorie di Immanuel Kant, Isaac Newton o Arthur Schopenhauer. Anni fa i piu’ temerari combattevano il sonno a tazze di “caffe’ dello studente”: una miscela esplosiva in cui per riempire la moka si utilizzava caffe’ nel filtro ma anche gia’ nell’acqua. Poi e’ arrivata la Red Bull e le bevande energizzanti, ma il primo fattore di successo di un esame e’ un’adeguata quantita’ di ore di sonno. Ne e’ sicuro Francesco Peverini, medico, docente e direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, autore di “E’ facile dormire se sai come farlo” – Rizzoli BUR.

“Gli studenti – spiega all’Agi Peverini – tirano avanti tutta la notte per preparare gli esami, ma paradossalmente (e inaspettatamente), la perdita di sonno attuata nel corso di queste nottate potrebbe compromettere il buon rendimento agli esami. E’ meglio ripeterlo: uno studente dovrebbe porsi nella condizione di dormire almeno otto ore la notte prima di una prova importante”. La privazione di sonno, infatti, “influenza l’umore, i livelli di energia percepita e la capacita’ di mettere a fuoco i concetti, tutti elementi che compromettono direttamente il rendimento scolastico e durante le prove di esame”. Importante anche il riposino pomeridiano nelle sedute di studio piu’ lunghe, “massimo di una durata tra 20 e 25 minuti, in quanto le prime ore del pomeriggio sono anche la porta secondaria del sonno e la resa intellettuale in quelle ore e’ sicuramente inferiore al resto del pomeriggio” osserva Peverini. “E questo perche’ richiamare nozioni nella nostra memoria, concentrarsi e’ nettamente piu’ efficace se uno studente e’ riposato “. Un altro must della maturita’ e’ quello di creare gruppi di studio, ma il rischio e’ quello di risentire della mancanza di regole: “Spesso gli studenti lasciano l’ambiente familiare (piu’ protettivo e con obblighi da coprifuoco) per orientarsi verso intense sedute di studio in gruppo, con il rischio, senza le abitudini domestiche, di rimanere svegli fino a tardi per molte notti prima degli esami, anche per la tendenza a concentrare piccoli periodi di svago al termine dello studio (la notte)”.

Occhio anche a quello che si mette nel piatto: “Sostanzialmente non e’ il caso di modificare la propria dieta poco prima degli esami. Non e’ questo il momento di provare nuovi cibi. In caso di incertezza, preferire carboidrati (pasta, riso, patate), frutta e carni non elaborate. Una robusta colazione al mattino presto, aiuta a rifornire di energia la parte della giornata in cui si rende di piu'”. Quanto a caffeina e bevande energetiche. Se da un lato possono aumentare il grado di attenzione per una o due ore, riescono senza dubbio ad incrementare i livelli di stress e di ansia dello studente. Meglio fare uso di altre bevande non contenenti caffeina o alcol, per idratare adeguatamente l’organismo e rifornire di energia. Ma soprattutto, osserva Peverini, non bisogna farsi prendere dal panico: “un esame scolastico e’ un avvenimento normale e non eccezionale; essere esaminati fa parte delle esperienze della vita di tutti i giorni ed e’ il caso di riflettere su questo. Si dovrebbe essere consapevoli che apprensione ed ansia possono iniziare a manifestarsi prima delle prove di esame; il corpo entra in una fase di ‘allarme’ (come del resto accade ogni volta che qualcosa di importante sta per accadere), ma e’ possibile compensare queste reazioni dedicando alcuni minuti di ogni giorno alla disamina di quali situazioni siano stressanti, poi al relax e al ricordo di una esperienza di successo”.

vivicentro.it/cronaca –  (AGI)/Notti prima degli esami, no a maratone e si’ al pisolino

La nave scuola Palinuro arriva a Salerno: giorni, orari e modalità per visitarla.

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Arriva a Salerno la nave scuola Palinuro della Marina Militare

Da sabato 4 a martedì 7 giugno la nave Scuola Palinuro della Marina Militare sosterà a Salerno, presso la banchina Manfredi.

La nave, il cui motto è: Faventibus Ventis, è attualmente impegnata in attività a favore dei giovani delle Associazioni Sailing Training Association – Italia, Associazione Nazionale Marinai d’Italia e Lega Navale Italiana, con lo scopo di fornire ai partecipanti una concreta opportunità per prendere contatto con la vita di bordo, imparare i primi rudimenti delle scienze nautiche e marinare-sche e mantenere vive le tradizioni e l’amore per il mare.

In seguito, nel periodo compreso tra giugno e la prima decade di luglio, la goletta della Marina Militare sarà impegnata, nel Mar Tirreno e Mar Ionio, nella campagna d’istruzione a favore degli allievi del 1° corso della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”.

Durante la sosta nel porto di Salerno, i cittadini potranno visitare nave Palinuro nelle seguenti modalità:

  • Sabato 4 dalle 15:00 alle 18:00
  • Domenica 5 dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00
  • Lunedì 6 dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00

L’accesso alla zona di attracco della Nave Scuola, è consentito esclusivamente a piedi: per salire a bordo i minorenni devono essere accompagnati da almeno un maggiorenne.

POTREBBE INTERESSARE ANCHE:

NOTE sulla nave scuola militare PALINURO:

La goletta (o meglio bergantina) Palinuro della Marina Militare italiana è una nave scuola per gli allievi sottufficiali, di qualsiasi categoria e specialità, frequentanti il corso normale marescialli presso la Scuola sottufficiali di Taranto

Storia
Costruita nei cantieri di Nantes in Francia e varata nel 1934, con il nome Commandant Louis Richard, per una società privata, venne adibita alla pesca e al trasporto del merluzzo nei banchi di Terranova. Nel 1951 venne acquistata dall’Italia per affiancarla all’Amerigo Vespucci nel ruolo di nave scuola, in sostituzione del Cristoforo Colombo, ceduto all’Unione Sovietica in conto riparazioni danni di guerra. La nave, dopo l’acquisto, venne avviata ai lavori di trasformazione per essere adibita a nave scuola. Al termine di questi lavori, avvenuti presso il cantiere navale di Castellammare di Stabia e l’Arsenale di La Spezia, la nave entrò in servizio nella MMI il 16 luglio 1955, ribattezzata Palinuro in onore del mitico nocchiero di Enea nell’Eneide di Virgilio. Il motto della nave è Faventibus ventis (col favore dei venti).

Durante la sua attività, dal 1955 ad oggi, la Palinuro ha toccato la maggior parte dei porti del Mediterraneo e del Nord Europa e si stima che abbia percorso più di 263 000 miglia nautiche (al 2013). Ha inoltre preso parte ai più prestigiosi raduni di imbarcazioni e navi d’epoca e alle regate delle cosiddette “Tall Ships”, tra le quali la “Cutty Sark”, l’”Amsterdam Sail” ed il raduno delle vele d’epoca di Imperia.

Dati tecnici
Scafo: in acciaio chiodato a ponte unico; lunghezza: 59 m (69 m fuori tutto), larghezza: 10 m, pescaggio: 4,8 m
Alberatura: Tre alberi in acciaio più il bompresso; altezza degli alberi sul livello del mare, trinchetto: 35 m; maestro: 34,5 m; mezzana: 30 m.
Superficie velica: circa 1000 m² divisi in 15 vele, vele quadre sul trinchetto, vele di taglio sui restanti alberi
Apparato motore: un Motore Diesel GMT D MAN G8V da 331 KW (443,88 HP)

Gragnano, rischio idrogeologico: subito mappatura del territorio e tavolo permanente

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I dettagli

Così Federica Giordano, candidata consigliere comunale nella lista “Gragnano Hub”, a sostegno del candidato sindaco Dottore Paolo Cimmino. Solo attraverso una capillare opera di cognizione dei luoghi che abitiamo potremo dare le giuste risposte alle istanze dei cittadini “Mappatura del territorio e tavolo permanente con l’Autorità di Bacino: credo sia questo il modo per combattere il rischio idrogeologico”. Così Federica Giordano, candidata consigliere comunale nella lista “Gragnano Hub”, a sostegno del candidato sindaco Paolo Cimmino, a margine del convegno “Rischio idrogeologico tra Monte Faito e Monte Pendolo”. Federica Giordano è geologa, una delle poche se non l’unica rappresentante della professione tra i circa trecento candidati di Gragnano alle prossime elezioni comunali. “È fondamentale porre l’attenzione su un tema così delicato per il nostro territorio – ha continuato Giordano – Studio da anni il rischio idrogeologico ed ho approfondito il fenomeno nella mia tesi di laurea proprio con uno dei relatori del convegno tenutosi nella mia città. Il rischio idrogeologico e la presenza del Monte Pendolo che domina Gragnano impongono una seria riflessione sulla gestione del territorio da parte di tutti gli addetti ai lavori. Credo che per ottenere validi risultati sia imprescindibile una perimetrazione del territorio, una mappatura precisa delle innumerevoli cavità sotterranee presenti sul territorio comunale e l’istituzione di un tavolo permanente con l’Autorità di Bacino. Solo attraverso una capillare opera di cognizione dei luoghi che abitiamo – ha spiegato la candidata consigliere comunale – potremo dare le giuste risposte alle istanze dei cittadini in primis per la sicurezza. Vi è poi l’esigenza di trovare il giusto equilibrio tra il bisogno di sviluppo della città e la tutela del territorio: questo rappresenta il motivo principale che mi ha spinto a partecipare con entusiasmo e convinzione alla tornata elettorale. Ritengo che il Dottore Cimmino sia la persona giusta alla quale dare fiducia perché già in passato ha guardato con attenzione a questo problema ed ha mostrato la volontà e la capacità di poterlo risolvere. Pertanto ho posto le mie conoscenze e le mie competenze al servizio della lista Gragnano Hub, di Paolo Cimmino e della città di Gragnano”.

Cagliari, Valdifiori ha detto no!

I dettagli

Come riferisce Tuttosport, la pista che doveva portare Mirko Valdifiori al Cagliari pare essere sfumata. Il calciatore ha fatto sapere di non essere entusiasta di trasferirsi in Sardegna e per questi motivi la società sarda ha deciso di virare su altri obiettivi. Sull’azzurro restano altri tre club italiani: Sampdoria, Torino e Fiorentina.

De Laurentiis proverà a trattenere Gabbiadini

Il Roma

Fino ad ora il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis tiene saldo il timone di comando di questo mercato che è partito da poco, ma che sta già decollando. L’acquisto di Tonelli, il rinnovo ufficiale con ingaggio raddoppiato. Tutto sotto controllo, ma c’è un aspetto che rischia di sfuggire di mano anche al sagace presidente azzurro. Anche a causa della strategia di Sarri, sono tanti i giocatori che vorrebbero andare via. Forse troppi. Soprattutto se tra loro c’è chi è arrivato da poco e che rischia di essere svenduto. Una situazione pericolosa che il presidente del Napoli vorrebbe arginare in tempo: gli esempi sono vari. Valdifiori e Gabbiadini su tutti, ma anche Strinic e Maggio.

Tra gli scontenti anche David Lopez, che guarda volentieri a possibili offerte. Un gruppetto di giocatori che rischia di far perdere al Napoli soldi. Gabbiadini poteva essere ceduto a gennaio a 25 milioni, ma De Laurentiis lo ha trattenuto. Perderlo ora vorrebbe dire non guadagnare quella cifra. Visto che all’atto del rinnovo il presidente ha chiesto e ottenuto da Sarri garanzie sull’utilizzo della rosa, il presidente proverà a ragionare con l’attaccante ex Sampdoria. Rimanere per giocare di più, perché ovviamente c’è la Champions. Senza rischiare di lasciarlo partire a un prezzo inadeguato. Un discorso che in proporzione può essere fatto anche con Valdifiori: oggi il Napoli dovrebbe lasciarlo partire a poco, con l’obbligo poi di prendere un sostituto. Discorso che vale anche con Gabbiadini. E poi c’è Maggio, Strinic. Forse anche David Lopez.

Non sarebbe facile per il Napoli rimpiazzare tutti questi calciatori, anche perché De Laurentiis su questo mercato ha un’idea un po’ diversa. Vale a dire prendere solo acquisti mirati, che possano far fare il salto di qualità o comunque dare dei ricambi importanti. Evitare, quindi, di acquistare dieci giocatori per sostituire chi nel frattempo è andato via. Ecco perché i toni verso Gabbiadini sono morbidi, e si cercherà anche di convincere Valdifiori a riflettere sul suo futuro.

Mafia, maxi retata nel palermitano, 33 arresti

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Palermo  Retata antimafia nel Palermitano. I boss volevano dominare ogni aspetto della vita del territorio attraverso attività estorsive e il condizionamento del sistema degli appalti e della vita politica.

I carabinieri della Compagnia di Termini Imerese hanno eseguito 33 ordinanze di custodia cautelare (24 in carcere e 9 agli arresti domiciliari), emesse dal Gip di Palermo, Fabrizio Molinari, su richiesta della Procura diretta da Francesco Lo Voi, per associazione mafiosa, estorsione, furto, rapina, illecita detenzione di armi, intestazione fittizia di beni e trasferimento fraudolento di valori, aggravati dall’agevolazione a Cosa nostra. Le indagini, in particolare, hanno ricostruito gli interessi mafiosi nella parte orientale della provincia di Palermo, a partire dal territorio di Bagheria sino ad arrivare ai confini delle province di Catania e Messina.

“Ci dobbiamo prendere il paese nelle mani” dicevano a proposito di Cerda che avevano messo a ferro a fuoco: in questa cornice di intimidazioni e di prepotenza si inquadra infatti il tentativo di condizionare le scelte dell’amministrazione comunale, con il rogo il 30 ottobre 2012, delle auto dell’allora sindaco Andrea Mendola che il successivo 5 novembre si dimise denunciando la sua solitudine e un “clima politico e sociale insostenibile. Le mie dimissioni non sono una resa alla criminalita’ organizzata, ma un monito per sensibilizzare chi di competenza. Ritengo che dal 1991, cioè da quando è stato sciolto per la prima volta il Consiglio Comunale dal ministro degli Interni, fino ad oggi non sia cambiato niente”, avvertiva. Le attività investigative coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Sergio Demontis, Alessandro Picchi, Siro De Flammineis, Bruno Brucoli, Gaspare Spedale e Ennio Petrigni, hanno messo in luce la fitta serie di intimidazioni per acquisire la gestione e il controllo del territorio, delle attività economiche, nonché di quelle criminali. Altro dato significativo l’esatta definizione della demarcazione territoriale dei mandamenti di Trabia e San Mauro Castelverde, utile a definire con esattezza l’area di competenza, specie in relazione alle attività estorsive.

Emersi i nuovi organigrammi dei due storici mandamenti mafiosi di Trabia e San Mauro Castelverde, con i ruoli di vertice ricoperti, rispettivamente da Diego Rinella, affiancato da Michele Modica, capo clan di Trabia, nella gestione operativa degli affari illeciti e nei rapporti con le dipendenti cosche di Cerda, Caccamo e Termini Imerese; e per il mandamento di San Mauro Castelverde, da Francesco Bonomo, collaborato nella conduzione degli affari da altri affiliati incaricati, tra l’altro, del materiale trasporto di pizzini a reggenti e sodali delle famiglie mafiose di San Mauro Castelverde, Polizzi Generosa e Lascari.

L’operazione ha dunque dimostrato e al tempo stesso interrotto la progressiva riorganizzazione territoriale dell’associazione mafiosa in una vasta area della provincia, evidenziando come, coerentemente con il generale andamento di Cosa nostra, i due mandamenti abbiano dovuto rimodularsi a seguito delle operazioni di polizia condotte negli ultimi anni che hanno smantellato i gruppi criminali.

E’ il pizzo la principale attività esercitata dall’organizzazione mafiosa, con particolare riguardo alle imprese aggiudicatarie di appalti pubblici, costrette a presentarsi spontaneamente dal referente di zona (in relazione all’ubicazione dei cantieri) per la relativa “messa a posto”; il ricorso ad intimidazioni dirette, mediante la realizzazione di furti o danneggiamenti. Documentata la pesante pressione mafiosa sul tessuto produttivo nell’area orientale della provincia palermitana, ingenerando un clima di paura tale da scoraggiare le denunce. Ricostruite in particolare quattro estorsioni nei confronti di un imprenditore titolare di concessioni edilizie per la costruzione di alcune villette in contrada “Sant’Onofrio” di Trabia, di un’impresa edile impegnata nei lavori per la realizzazione di un istituto scolastico a Termini Imerese, di un’azienda aggiudicataria dei lavori di riqualificazione dell’ex cinema “Trinacria” di Polizzi Generosa e di una ditta edile aggiudicataria di un appalto pubblico, per un importo complessivo di circa trecentomila euro, per la ristrutturazione di un immobile denominato “Ex Carcere”, a Castelbuono.

Quando le vittime si ribellavano, scattava la rappresaglia, come nel maggio 2012, in contrada “Granza” di Sclafani Bagni, quando vennero incendiati e completamente distrutti quattro trattori e un bobcat parcheggiati all’interno di uno dei capannoni dell’azienda di proprietà di due imprenditori agricoli. Le intercettazione hanno consentito di ricostruire la dinamica di quei fatti, evidenziando le responsabilita’ della locale cosca mafiosa, che imputava al sindaco di non essere “vicino” alle istanze della criminalità organizzata. Per sfuggire alle intercettazioni, c’era chi come Gandolfo Interbartolo, al fine di trattare argomenti delicati con gli altri affiliati, sfruttava la sua posizione di geometra per organizzare incontri in aperta campagna o nello studio tecnico simulando di dovere effettuare sopralluoghi sugli appezzamenti di terreno. Ma anche la pianificazione di incontri in luoghi affollati.

Ammonta a un milione e mezzo di euro il valore dei beni sequestrati nell’ambito dell’operazione “Black Cat” dei carabinieri di Termini Imerese. Erano intestati ai familiari dei due capi mandamento di San Mauro Castelverde e Trabia, rispettivamente Francesco Bonomo e Diego Rinella. Un espediente per tentare di raggirare le misure di prevenzione. I sigilli sono scattati per due imprese: la”F.lli Bonomo s.a.s. di Bonomo Marianna, con sede in contrada Borrello di San Mauro Castelverde, e la ditta individuale “Rinella Giuseppe”, di contrada San Leonardo di Termini Imerese, chiaramente riconducibili ai due boss.

vivicentro.it/isole/cronaca –  (AGI)/Mafia, maxi retata nel palermitano, 33 arresti

Auriemma: “C’è un patto sancito dal trio De Laurentiis-Giuntoli-Sarri”

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Raffaele Auriemma scrive sul Corriere dello Sport: “Un anno in più di esperienza e di affiatamento hanno un valore da spendere sul tavolo verde della prossima serie A, nella considerazione che i big della Juve avranno un anno in più e le altre concorrenti saranno alle prese con problemi di organizzazione, oltre che di fair play finanziario. Un Napoli rafforzato nelle alternative sarà una squadra in grado di lottare sui tre fronti della prossima stagione, purché Sarri dimostri anche lui che questo primo anno sulla panchina di una big, gli sarà servito per non ripetere l’errore più evidente: utilizzare sempre lo stesso modulo e quasi sempre gli stessi interpreti. Delle probabili 58 partite in cui saranno impegnati gli azzurri, un 15 per cento andrà vissuto con alternative di modulo che serviranno per dare più spazio a quelli che in genere aspettano il loro momento, e meno certezze a chi pensa di essere un titolare inamovibile. Questo è il patto sancito dal trio De Laurentiis-Giuntoli-Sarri dopo un anno di produttiva esperienza in comune ed aspettando che nei prossimi possa arrivare anche il titolo più ambito e desiderato dai tifosi partenopei”. 

Salvatore Vozza solidarietà ai lavoratori dei Depuratori di foce Sarno

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Protesta di due operai della ditta che gestisce il funzionamento dei depuratori di foce Sarno in via Napoli. I due protestano contro il  mancato pagamento degli stipendi.

Castellammare di Stabia : Alta tensione questa mattina al depuratore di foce Sarno, alla periferia di Castellammare di Stabia, dove da questa mattina due operai, a seguito del continuo ritardo nel pagamento degli stipendi, situazione che dura da anni, hanno messo in atto un’azione molto critica minacciando di buttarsi giù da un silos attirando così l’attenzione dei media e dei politici locali.

Tra questi, anche il candidato a sindaco della coalizione #PerCastellammare, Salvatore Vozza, ha voluto esprimere la sua solidarietà e vicinanza ai lavoratori affermando:

“Esprimo piena solidarietà e vicinanza ai dipendenti della ditta auspico , in tempi brevi, la ricerca di una soluzione che abbia l’obiettivo di salvaguardare i diritti dei lavoratori sbloccando il pagamento degli stipendi”

Purtroppo, dopo una intera giornata, bisogna annotare che la situazione dei pagamenti resta ancora lontana dalla soluzione visto che, ad essere ottimisti, bisognerà attendere ancora almeno dieci giorni.

Da Gonalons a Klaassen, tutti i no all’azzurro

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La Gazzetta dello Sport scrive: “Gonalons, Kramer ed ora Klaassen non hanno fatto a tempo a versare neppure le prime lacrime. «Napoli? No, grazie», hanno risposto con motivazioni diverse. Ma perché Napoli e il Napoli non godono di quell’appeal internazionale che dovrebbero avere una città meravigliosa e una squadra stabilmente in Europa da 7 anni? Misterioso e inspiegabile il rifiuto di Gonalons, autore di un repentino cambio di rotta nell’estate 2014 dopo una trattativa che aveva prodotto l’accordo tra Napoli e Lione. Per Kramer sbarcarono a Castel Volturno agenti ed intermediari che tornarono in Germania con un faldone di notizie e foto sul centro sportivo del Napoli (non esattamente un gioiello) e sulla città. Relazioni evidentemente non entusiastiche, dato che Kramer alla fine ha preferito restare al Bayer Leverkusen. Si disse che aveva paura della camorra e delle continue rapine subite dai calciatori azzurri, anche se poi ha però smentito proprio alla Gazzetta affermando che avrebbe preferito Premier e Liga alla Serie A. Forse non è Napoli che attira poco, forse è il nostro campionato”

Almaviva, salvi 2.988 posti. L’accordo dopo 17 ore

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L’ Almaviva ritira i licenziamenti che dovevano partire dal 5 giugno.  Viceministro Bellanova, “salvi 3000 posti”

Palermo – Dopo diciassette ore di trattativa non-stop sugli esuberi Almaviva, c’è la svolta. Lo fa capire il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, che ha guidato il negoziato, la quale sul suo profilo ritwitta: “Salvi tremila posti di lavoro dopo 17 ore di trattativa”. Un applauso liberatorio, raccontano i presenti, ha accolto la novità.

Secondo le prime informazioni sull’esito positivo della trattativa Almaviva, sono stati ritirati i licenziamenti per i 2.988 dipendenti che sarebbero dovuti scattare al termine della procedura di mobilità, il 5 giugno. Un accordo quadro adesso coprirà 18 mesi con gli ammortizzatori sociali. Insomma, si blocca la procedura e si gettano le basi per strutturare un accordo di 6 mesi di contratti di solidarietà e 12 mesi di cassa integrazione straordinaria in continuità, coperti con garanzia economica sottoscritta dai rappresnetanti delle istituzioni nazionali e territoriali. Le Rsu hanno quindi revocato con effetto immediato lo sciopero indetto per stamane.

vivicentro.it/isole/economia –  (AGI)/Almaviva, salvi 2.988 posti. L’accordo dopo 17 ore

Immobile-Napoli, c’è una vecchia dichiarazione d’amore

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“Il Napoli? E’ sempre un posto speciale per me, mi piacerebbe giocare per gli azzurri, ma non sono io che faccio il mercato. Giocare in coppia con Higuain sarebbe fantastico, potrei agire più largo per lasciare spazio al Pipita. Vedremo cosa succede, è presto per fare questi discorsi”. Sono queste le parole che Ciro Immobile rilascò qualche tempo fa e che, secondo Tuttosport, potrebbero essere decisive: “Ciro è partenopeo e ha sempre manifestato un grande affetto per la maglia del Napoli e portato i colori azzurri nel cuore. Un futuro in maglia azzurra? Se ci saranno le possibilità, perché no? Altrimenti tornerà al Siviglia e poi si vedrà”.