Ritorna a parlare Maurizio Sarri. Ospite dello show “Un sindaco a bordo” su TeleSanDomenico, l’allenatore del Napoli ha dichiarato: “Sarà difficile ripetersi il prossimo anno. Siamo il quinto-sesto fatturato d’Italia e non possiamo iniziare la stagione pensando di poter travolgere tutti. Se siamo in seconda fascia avremo la possibilità di passare il turno affrontando quello che per noi sarà un mondo nuovo. Quello che conta sarà la testa dei giocatori: devono avere la follia di poter vincere ogni gara che giocheranno, Mercato? Sento Giuntoli una volta a settimana, può fare quello che vuole. Credo di essere uno dei pochi allenatori al mondo a cui non importa nulla. Europei? La mia favorita è la Francia ma di solito spunta una sorpresa, sperso sia l’Italia”.
L’anomalia di Super Mario nel silenzio Ue
C’è un fantasma che si aggira per l’ Europa. Ed è l’immigrazione. Per essere un fantasma è molto visibile. Basta scendere nelle strade e nelle piazze di qualsiasi cittadina dell’Ue. Basta accendere la tv. Basta ascoltare i politici. Da buon fantasma, terrorizza soprattutto dov’è meno visibile, a Bratislava o a Budapest, e dove si crede alla difesa dell’omogeneità.
Ora, in Europa, c’è molto poco di omogeneo (la lingua? La cultura? La cucina?); le comuni radici cristiane si sono divaricate in riti, scismi e Chiese diverse, e sono cresciute accanto alle onnipresenti comunità ebraiche.
L’omogeneità è un’etichetta di comodo che sorvola su minoranze, guerre di religione, pogrom (la Shoah è un caso a parte per magnitudine ed efferatezza). Non calza neppure a livello nazionale, basta chiederlo al disfunzionale Belgio o alla centrifuga Spagna. In Europa orientale, dove la bandiera dell’omogeneità sventola più alta, i confini tagliano a piacimento comunità e lingue: senza Nato e senza Ue il contenitore delle rivendicazioni nazionalistico-etniche sarebbe esploso ben oltre i confini dell’ex-Jugoslavia.
L’Europa è un mosaico e lo sono spesso anche le nazioni che ne fanno parte. L’immigrazione lo sta mettendo a dura a prova. Fra i molti problemi che l’Unione Europea ha oggi sul tavolo (non crescita, terrorismo, Russia, Mediterraneo) è sicuramente al primo posto. E’ anche un complesso fenomeno di massicci spostamenti e di assestamenti demografici ed economici, che ha bisogno di essere gestito non soltanto arginato.
Il tema è politicamente tossico per i governi nazionali. Oggi, nessun leader si permette di parlar bene d’immigrazione, valorizzandone gli aspetti positivi, come fanno tutti i politici americani – a parte le intemperanze di Trump. Nel vecchio continente lo può fare Papa Francesco. Per chiunque altro sarebbe un suicidio elettorale.
L’America è una nazione d’immigranti. L’Europa ha l’alibi di un Dna europeo emigratorio e colonizzatore: gli olandesi andavano a mettere radici in Indonesia, non viceversa. E’ stato così per almeno quattro secoli. Ma nel giro di pochi decenni i flussi si sono drasticamente invertiti e l’alibi non regge più. Piaccia o no, l’Europa è diventata terra d’immigrazione. Ma non solo perché i migranti, rifugiati in fuga da guerre e dittatori, poveri del mondo in cerca di miglior vita, vogliono venire in Europa. Anche perché l’Europa ha bisogno di loro. Non di tutti e non necessariamente di quelli che arrivano, ma ne ha bisogno.
Nessuno ha però il coraggio di dirlo. Dei leader, solo Angela Merkel ha aperto clamorosamente le braccia ai rifugiati, salvo dover poi fare un mezzo passo indietro. E l’ha fatto, come più timidamente l’hanno fatto Matteo Renzi ed altri, sullo slancio di un generoso impulso umanitario e civile, per la difesa dei valori europei, non per enunciare una vera e lucida politica dell’immigrazione. L’unico che ha avuto il coraggio di prendere il toro per le corna e di dire che l’aumento dei migranti compensa il naturale declino della popolazione europea (anzi, non basta) è stato Mario Draghi.
Draghi non può non sapere che il suo riferimento all’immigrazione, pur nel contesto di un discorso incentrato sulle riforme, fra cui appunto l’integrazione dei lavoratori immigrati, gli attirerà non poche critiche. E’ abituato al fuoco alzo zero. Né sta al Governatore della Banca Centrale Europea farsi portavoce della necessità che l’Europa si dia una politica dell’immigrazione in positivo (integrazione) e non solo in negativo (controlli e respingimenti). Tocca, o toccherebbe, adesso ai leader nazionali e a Bruxelles raccogliere il suo assist. Ma hanno elezioni e inibizioni; difficile che lo facciano.
Draghi ha solo ricordato all’Europa che l’immigrazione non è solo un problema; può essere parte della soluzione. Peccato che, ancora una volta, il coraggio di guardare in faccia la realtà venga dal Governatore della Bce, e non dalla leadership politica europea.
vivicentro.it/editoriale – lastampa/EUROPA L’anomalia di Super Mario nel silenzio Ue STEFANO STEFANINI
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Lo sciopero perfetto
Per la serata di lunedì prossimo, a Roma, il sindacato Ugl degli autoferrotranvieri ha apparecchiato uno sciopero di quattro ore dei mezzi pubblici, dalle 20,30 alle 0,30. Si può immaginare che la decisione stia provocando tra gli utenti una certa indispettita curiosità, dal momento che proprio lunedì sera, a partire dalle 21, l’Italia giocherà contro il Belgio la prima difficile partita dei suoi Europei. Il candidato sindaco Giachetti ha sottolineato la «straordinaria coincidenza» tra i due avvenimenti, quasi a volere insinuare il sospetto che gli scioperanti abbiano per una volta anteposto meschini calcoli di bottega alle sacrosante esigenze dei cittadini. Ma solo un osservatore particolarmente malevolo potrebbe mettere in dubbio che i sindacalisti utilizzeranno il tempo dello sciopero per riunirsi in una sala orfana di televisori a dibattere animatamente i problemi della loro categoria, non meno gravi di quelli che angustiano il c.t. azzurro.
Va semmai lodata la sensibilità di chi, per non gravare sul sistema nervoso della popolazione già piuttosto scosso, ha programmato lo sciopero in un orario in cui i mezzi pubblici sarebbero stati comunque vuoti. Così invece il tifoso potrà agevolmente recarsi a casa di amici con l’autobus delle otto, gustarsi con calma anche le interviste e i commenti del dopo-match, le moviole e i movioloni, per poi uscire in strada verso l’una di notte a sciopero finito, confidando che qualche sindacalista dell’Atac reduce dalla partita – pardon, dalla riunione – si degni di tirarlo su.
vivicentro.it/opinione – lastampa/Lo sciopero perfetto MASSIMO GRAMELLINI
A Tagadà svendita voti a Stabia? Di sicuro di interviste, onestà e faccia tosta (VIDEO)
Grazie a La7, ad un “signore” anonimo e alla trasmissione Tagadà condotta da Tiziana Panella, all’anagrafe Emerenziana Panella nata a Napoli il 24 aprile 1968, Castellammare di Stabia è stata servita ieri in pasto ai telespettatori, suscitando così la morbosità ed i facili commenti dei tanti “caporali” (come diceva Totò) che albergano nell’animo di molte, troppe persone tra le quali, al primo posto, mettiamo il “signore” anonimo di cui all’intervista che qui vi riportiamo in un breve estratto testuale estratto dal video che vi alleghiamo, a seguire, come documentazione:
“Ho dovuto scattare una fotografia con il mio voto assegnato a chi di dovere” – dice il “signore” anonimo.
“Fuori dal seggio ho fatto vedere la foto e mi hanno dato 50 euro. Mi hanno detto che se portavo a votare anche altra gente avrei guadagnato 20 euro a persona, 30 euro superato un certo numero. Ne ho portate 50-60-70 e ho guadagnato 1500-2000 euro” (ndr – notare la grande “precisione” sul venduto e sull’incassato, cosa che ci dà da pensare sul tutto dal momento che, in azioni di compravendita, la cosa più naturale è la conoscenza esatta del quanto si vende e del quanto si incassa mentre qui si evince un’approssimazione quantomeno strana).
La sua filosofia la riassume così:
“A me un voto più o meno non mi cambia nulla, c’ho guadagnato, che me ne frega”.
E racconta un vero e proprio mercato del voto:
“peggio di quello ortofrutticolo”.
A volte gli elettori – spiega – vengono pagati con i buoni pasto: un blocchetto basta per comprare i voti di un’intera famiglia.
VIDEO da ascoltare con attenzione:
Dopo aver preso visione del video da Tagadà che ci auguriamo abbiate – anche voi – visionato ed ascoltato con attenzione, vi esterniamo una domanda che immediatamente ci è venuta in mente:
Questo eccellentissimo stabiese (lo è davvero?) è ancora a piede libero? E’ stato già attenzionato dalla magistratura e, per lei, dai carabinieri o polizia o anche finanza (diciamo, tanto per dire, per mancata fatturazione o mancato scontrino) o vigile urbano od anche, perché nò, denunciato dallo stesso intervistatore in qualità di cittadino venuto a conoscenza di un crimine o ha pensato solo a montare uno scoop sulla scia della vox populi dalle alpi a Lampedusa?
Al momento non ci è dato saperlo come non ci è dato sapere se quanto denunciato dal “signore” anonimo sia pura e completa verità. Per contro, l’unica verità assodata ed incontrovertibile è che il “signore” anonimo ha confessato due SUOI reati:
- il primo di aver lui stesso fatto vendita del suo voto;
- il secondo di aver fatto compravendita di voti d’altri
Ciò assodato, annotiamo che se ne ricavano altri due:
- istigazione a delinquere
- associazione a delinquere, vista la gran quantità di persone a lui associatesi per perpetrare il reato di compravendita di voti
QUESTO è il quadro completo di un fatto comunque increscioso (vero o non vero che sia) sul quale confidiamo che ci sia la dovuta attenzione e il dovuto accertamento della verità con conseguente condanna di chi reato ha commesso perché, comunque lo si voglia rigirare, almeno un reato c’è commesso da:
- il “signore” anonimo intervistato e quanti, se veritiero, a lui si sono associati a delinquere;
- chi ha, al caso, “confezionato” una intervista ad hoc per cavalcare una vox populi
ATTENDIAMO, unitamente ai tantissimi stabiesi onesti, sviluppi, chiarimenti ed anche condanne perché è ora che venga posta fine all’italico andazzo per il quale (quasi) tutto finisca nel nulla o a “taralluzzi e vino”.
Intanto speriamo che la Città reagisca veramente a questo stato di cose e a questa mentalità di menefreghismo, come anche di rassegnazione, che la gente di malaffare – in maschera come con il colletto bianco – sta radicando in città e che si comprenda, finalmente, che non è vero che la politica nulla può fare per i cittadini. Quella che definiamo, genericamente politica è, di fatto, il consiglio di amministrazione delle varie città e dei vari comuni dei quali gestisce il capitale sia esso sotto forma di competenze monetarie statali che sotto forma di “ricchezze” territoriali. Vista così NON dovrebbe essere difficile cominciare ad assumere, al posto del menefreghismo dettato anche da ignoranza, la mentalità del PADRONE – in concomitanza con gli altri concittadini – della propria Città e pertanto, datori di lavoro di chi è delegato ad amministrare i NOSTRI BENI.
NOSTRI DIPENDENTI quindi e come tali, pertanto, come accade in ogni Azienda dove c’è “padrone” e “dipendente”, sono loro che si devono rivolgere a noi con rispetto e chiedere la nostra benevolenza ed appoggio e non il contrario.
Questa è la realtà da comprendere. Ovviamente, come si suol dire, “la mela non cade mai troppo lontano dall’albero” per cui, se la parte sana si astiene dal valersi del proprio diritto di scelta e, per di più, per il resto gira la testa davanti a chiare azioni camorristiche e delinquenziale, è chiaro che poi il controllo dell’amministrazione è più facile che vada a delle mele marce prodotte dall’unico albero fruttifero che si è lasciato crescere: quello della camorra e della delinquenza in genere.
Per fortuna, se vero è quanto emerge dal video, c’è ancora la data del 19 a disposizione dei cittadini onesti. Una data che possiamo segnare come data importante che mette a disposizione la possibilità di superare l’esame di maturità civica e cittadina che, a quanto sembra, è stato bucato al primo turno.
COME fare? Anzitutto andando a votare e poi, se proprio si volesse far uso del cellulare per fotografare o filmare, lo si faccia pure, ma FUORI dai seggi e per documentare azioni poco chiare che ci dovesse toccare di notare oppure (è vero, potrebbe anche essere pericoloso) usarlo per quello che è, un telefono, il che vuol dire che basterà ricordarsi pochi, semplici e brevi numeri da comporre: 112 (carabinieri), 113 (polizia), 117 (guardia di finanza) ed allertare, anche in forma anonima, le forze dell’ordine.
Accadrà? Ci sarà questa rinascita e magari, il 19 e giorni seguenti, si parlerà nuovamente di Castellammare ma, per notizie (o video) di azioni dettate da spirito civico e rettitudine morale? Non resta che attendere e sperare. La maggioranza è pulita, che si svegli e faccia pulizia anche negli angoli.
fonte: news e video dalla trasmissione de La7 Tagadà
PARIGI Al via gli europei, 51 partite in un mese
Parigi Con la gara inaugurale tra Francia e Romania di venerdì 10 giugno, prende il via l’Europeo di Francia. Se lo contenderanno 24 squadre divise in 6 gironi con 51 gare totali in 10 città: 36 valide per la fase a gironi, 8 per gli degli ottavi di finale, 4 per i quarti, 2 per le semifinali e la finale in programma il 10 luglio a Saint Denis. Tanti i big presenti in particolare Cristiano Ronaldo, Zlatan Ibrahimovic, Paul Pogba, Andres Iniesta, Thomas Muller e il nostro Gianluigi Buffon, ma tanti giovani cercheranno di sfruttare questa vetrina per mettersi ancora maggiormente in mostra. Tra questi su tutti Alvaro Morata.
Conte avverte, “giocheranno tutti”
Montpellier – Dopo il primo allenamento azzurro a Montpellier, Antonio Conte ha fatto il punto sull’inizio della spedizione francese, con il primo allenamento con partitella in cui sono andati a segno Zaza e Immobile. “Non devo fare scelte particolari, contro il Belgio sarà titolare chi starà meglio secondo il mio occhio”, ha spiegato il ct, “non ho la sfera di cristallo, ma penso che durante il torneo giocheranno tutti. L’attacco fatica? Noi pensiamo a creare chance in avanti, è già importante. Poi, certo, bisogna buttarla dentro. E serve anche un pizzico di fortuna”.
“Quello che c’e’ all’esterno deve riguardarci veramente poco”, ha avvertito il ct, “noi dobbiamo essere concentrati su quello che stiamo facendo da due settimane; pensare a lavorare e migliorare sui nostri principi, sulla nostra idea, su quello che vogliamo fare”, ha precisato il futuro allenatore del Chelsea. “Dall’esterno possono arrivare elementi positivi e negativi che possono intaccare la nostra serenita’”, ha osservato il ct azzurro. “Noi dobbiamo rimanere concentrati, onesti con noi stessi ed ottenere il massimo con il nostro lavoro, senza pensare se al di fuori cresce l’entusiasmo o le critiche. Dobbiamo rimanere a testa bassa e pedalare, senza pensare chi c’e’ al nostro fianco ma piuttosto chi c’e’ davanti, cercando di acchiapparlo”.
All’inaugurazione di Casa Azzurri al Parc des Expositions, c’erano anche il sindaco di Montpelier, Philippe Saurel, e l’ambasciatore italiano Giandomenico Magliano, oltre al presidente Figc Carlo Tavecchio e ai vertici federali. Conte ha rimarcato la sobrietà della struttura scelta, pur senza fare paragoni con il mega-resort di Mangaratiba, in Brasile, scelto dal suo predecessore Cesare Prandelli per il mondiale 2014. “Abbiamo scelto una cittadina tranquilla, con un aeroporto vicino al centro e tanti italiani tra gli abitanti”, ha spiegato il ct, “volevamo sentirci dentro l’Europeo e allenarci in un centro sportivo adatto alle nostre esigenze, in un albergo normale”.
L’Italia è inserita nel girone E con Belgio, Irlanda e Svezia con la squadra di Wilmots che parte da favorita, anche in virtù della classifica del ranking Fifa. Nainggolan, Mertens, De Bruyne, Hazard, Fellaini, Lukaku sono tutti giocatori di valori contro i quali gli azzurri si scontreranno all’esordio lunedì 13. La Svezia può contare sulla forza di Zlatan Ibrahimovic, circondato dai conosciuti Ekdal, Granqvist e dal palermitano Hiljemark. L’Irlanda e’ una buona squadra: quasi tutti giocano in Inghilterra, ma in posizioni di secondo piano.
Dall’erba alla volpe, la Babele degli slang del calcio
Con gli europei di calcio al via è tempo di “togliere le ragnatele” o “mangiare l’erba”: nessuno strano rito, si tratta semplicemente di espressioni calcistiche francesi e tedesche che riecheggeranno nel Vecchio Continente. Dalla “volpe nella scatola” a “prendere un pollo”, ecco le piu’ belle frasi idiomatiche sul pallone nelle varie lingue europee,dal glossario messo a punto da Babbel.
Gras fressen (tedesco): mangiare l’erba
Lo fa una squadra che sta facendo una fatica tremenda per aggiudicarsi la vittoria e non sta giocando particolarmente bene. I giocatori ci stanno mettendo cosi’ tanto impegno che manca solo che si mettano a mangiare l’erba del campo!
Fox in the box (inglese): volpe nella scatola
“La volpe nella scatola” è quel calciatore infallibile nell’area di rigore, quello dai tiri potenti e senza pieta’. La “volpe” tipica è un giocatore agile e veloce, sempre pronto ad approfittare di tutte le occasioni di gol che gli si mettono davanti.
Dar un bano (spagnolo): far fare il bagno a qualcuno
Il soggetto dell’azione è una a squadra dominante sull’altra, quella che arriva sempre prima su tutte le azioni e che non lascia agli avversari neanche il tempo di pensare
Nettoyer le toiles d’araignees (francese): togliere le ragnatele
L’espressione indica un tiro cosi’ potente che quasi sfonda la rete della porta e non da’ scampo al portiere. – S?dzia kalosz! (polacco): arbitro stivale!Questo modo di dire è un insulto tipico nei confronti dell’arbitro
Zlatanera (svedese): fare una “zlatanata”
Zlatan Ibrahimovic non è solo un bravissimo giocatore ma anche una fonte di nuove voci del dizionario! In diversi Paesi europei i fan di questo calciatore hanno inventato dei verbi (“zlataner” in francese e “zlatanieren” in tedesco) per indicare una giocata streiptosa. La Svezia, poi, è andata oltre e dal 2012 il verbo “zlatanera”, che indica l’azione di “dominazione” di un avversario è entrata nella lingua comune.
Levar um frango (portoghese): prendere un pollo
In Brasile, i portieri che commettono errori clamorosi vengono ‘premiati’ metaforicamente con un pollo.
Tiro telefonato (italiano)
L’espressione comune in Italia (ma ne esiste una versione simile anche negli Stati Uniti) indica un tiro prevedibile.
La Francia, la Germania e la Spagna sono le squadre da battere. Tutti hanno grandi campioni e forse la più in salute è la squadra transalpina che conta su grandi assi che giocano quasi tutti all’estero fra cui Pogba e Evra della Juventus. Nel girone dei padroni di casa (A), la “rivelazione” Albania di Gianni De Biasi in cui militano i “nostri” Berisha, Hysaj, Mamushaj. La Romania e’ data in crescita, con il ct Iordanescu che può contare su Tatarusanu e Chiriches, anche se il vero avversario dei francesi potrebbe essere la Svizzera, guidata dall’ex laziale Vladimir Petkovic. Lichtsteiner, Dzemaili, Behrami, Shaqiri che ben si conoscono e Xhaka da poco acquistato dall’Arsenal, sono le figure piu’ importanti. Nel girone B (Galles, Inghilterra, Russia, Slovacchia), favorita e’ la squadra di Roy Hodgson, ma anche la Slovacchia di Hamsik si fara’ valere. Il milanista Kucka e il difensore Skrtel garantiscono un buon rendimento. L’Inghilterra puo’ contare, oltre che sul veterano Rooney, sulla rivelazione del Leicester Vardy e sul goleador Kane. Il Galles, da parte sua, avra’ dalla sua Gareth Bale, contornato da ottimi giocatori come Ramsey e Allen. Anche la Russia e’ un punto interrogativo. Nel girone C (Germania, Irlanda del Nord, Polonia, Ucraina), ovviamente favoriti sono i tedeschi, che hanno perso il romanista Rudiger proprio in questa vigilia, ma possono contare su una rosa di valore mondiale con Neuer, Kroos, Muller, Khedira (Juve) e il redivivo Gomez (ex Fiorentina). La Polonia di Adam Navalka puo’ arrivare seconda con i gol di Robert Lewandowski (30 gol nella Bundesliga). Il portiere della Roma Szczesny, il granata Glik, il viola Baszczykowski sono gli altri elementi di spicco. L’Ucraina resta un’incognita, mentre l’Irlanda del Nord, al primo Europeo, sembra destinata al ruolo di cenerentola.
I bookmaker vedono la Francia, l’Italia si gioca a 17
E’ la Francia, Paese ospitante, la grande favorita per gli europei di calcio con l’Italia vista solo come una possibile sorpresa e pagata fino a 20 volte la posta. Dando un’occhiata alle quote dei bookmaker italiani e stranieri, il trionfo dei galletti paga mediamente quattro volte la puntata, davanti alla Germania e alla Spagna, che pagano tra cinque e sei volte la posta. I tedeschi campioni del mondo hanno perso terreno rispetto a qualche mese fa a causa dei tanti infortuni agli attaccanti. Piu’ staccata l’Inghilterra, quotata mediamente a 10 e che viene vista come la possibile sorpresa tra le 24 partecipanti, nonostante il lungo digiuno di successi internazionali. A 11 e’ dato il Belgio che lunedi’ sara’ il primo avversario dell’Italia. E gli azzurri? La quota oscilla tra 15 e 20 e la buona amichevole di Verona con la Finlandia non ha spostato molto. La sorpresissima in stile Leicester potrebbe essere l’Albania: un successo della nazionale del ct Gianni De Biasi, e’ quotato ad almeno 350 ed arriva fino a 500 volte la posta per chi crede nei miracoli. Piu’ o meno in linea l’Irlanda del nord, l’altro vero “underdog” del torneo. Per il capocannononiere il favorito e’ Cristiano Ronaldo, che paga otto volte la posta, seguito dal bomber tedesco Thomas Muller(dato a 9), da quello belga Antoine Griemann (dato a 11) e poi da Olivier Giroud, Harry Kane e Robert Lewandowski tutti a 16 e Alvaro Morata a 20. Interessante la quota di Arkadiusz Milik, attaccante dell’Ajax e partner di Lewandowski nell’attacco della Polonia: e’ dato a 125.
Nel girone D (Croazia, Rep. Ceca, Spagna, Turchia) sembrano gli spagnoli destinati a dominare. Del Bosque presenta un gruppo di assi affermati: Casillas, Pique’, Ramos, Busquets, Iniesta, Fabregas, Koke e lo juventino Morata. Dietro di loro, Croazia e Turchia si disputeranno presumibilmente il secondo posto. I croati sono una squadra ben collaudata con campioni del calibro di Srna, Modric, Kovacic, Brozovic, Rakitic, Perisic e Mandzukic. (AGI)
La Turchia di Terim potra’ invece contare sui vari Turan, Ozyakup, Calhanoglu e sul portiere Babacan. Da non sottovalutare la Repubblica Ceca del veterano Cech, che oltre ad una buona difesa puo’ anche contare su Necid e Rosicky. Nel Girone F (Austria, Ungheria, Portogallo e Islanda) facile dire che sara’ il Portogallo di Cristiano Ronaldo a dominare, anche perche’ oltre al centravanti del Real Madrid puo’ contare anche su Pepe, Ricardo Carvalho, Coentrao e Tiago. Da non sottovalutare l’Austria che con lo svizzero Koller alla guida, ha dominato nelle qualificazioni. L’Islanda e’ stata una delle rivelazioni dei girone di qualificazioni e ha in Sigurdsson il giocatore di spicco. L’Ungheria, infine, non ha molte possibilita’.
vivicentro.it/sport/cronaca – (agi)/Al via gli europei, 51 partite in un mese
Trapani – Pescara 1 – 1: il Pescara torna in serie A dopo 3 stagioni
Trapani – Pescara 1 – 1: Delfino in serie A dopo 3 stagioni
Dopo 3 stagioni, il Pescara torna nella massima divisione. 1 – 1 lo score del Provinciale di Erice, che sommato con il 2 – 0 dell’andata, decreta promossa in serie A la squadra abruzzese, al termine di una stagione dove la squadra di Massimo Oddo ha ampiamente meritato tale risultato. Non è riuscita la remuntada al Trapani, che vede sfumare il sogno della sua prima storica promozione nella massima divisione. La festa del popolo biancazzurro può cominciare.
Trapani – Pescara è l’ultima sfida del campionato cadetto. Si tratta del return match per decretare la terza formazione che farà compagnia in serie A, alle già promosse Crotone e Cagliari. All’andata il Pescara si Oddo si impose con il risultato di 2 -0: ecco che gli abruzzesi potranno permettersi anche il lusso di perdere con il minimo scarto, approdando lo stesso nella massima divisione.
Il Trapani di Cosmi, per tentare la remuntada promozione, si affida al suo collaudato modulo 3 – 5 – 2: Petkovic e Citro sono le due “bocche di fuoco” del team siciliano. Risponde il Pescara con il suo classico 4 – 3 – 2 – 1: la coppia Caprari – Benali agisce alle spalle del bomber da 30 reti, Gianluca Lapadula, da noi ribattezzato, simpaticamente, Lapacadabra per le sue magie in campo. In un Provinciale di Erice gremito in ordine di posto, con una nutrita rappresentanza di tifosi arrivati in aereo da Pescara, arbitra Maresca di Napoli. In città, inoltre, sono state allestiti diversi maxi schermi per seguire l’evento: un’intera città si appresta a vivere la festa promozione, ma occhio al Trapani, che farà di tutto per guastarla.
Al 5’ piazzato di Caprari, con Nicolas che blocca. Sul rovesciamento di fronte, perfetta verticalizzazione di Nizzetto per Citro, che infila Fiorillo tra le – immotivate – proteste del Delfino. La posizione dell’attaccante siciliana, infatti, è assolutamente regolare. Al 9’ slalom di Caprari, che impegna con un tiro in area Nicolas.
Al 20’ cross dalla destra di Fazio, con Fiorillo che respinge con qualche difficoltà: libera la sua difesa. Al 23’ doppia chance per il Trapani, prima con Coranado e poi con Nizzetto, ma la difesa abruzzese si salva. Al 28’ Petkovic mette al centro in area per Citro, il cui tiro viene deviato in corner. Pescara in difficoltà, con il Trapani che attacca a testa bassa.
Al 35’ perfetto cross di Pasquato per Lapadula, che a tu per tu con Nicolas, si fa respingere il tiro. Il portiere ex Lanciano si ripete dopo un 1’ su Caprari. Assolutamente decisivo il portiere brasiliano in questa fase. Al 39’ cross di Caprari per Lapadula, la cui conclusione in area viene deviata con un gomito in corner. Protesti abruzzesi che chiedevano il penalty.
Al 42’ calcio di punizione di Petkovic, con la palla che finisce di poco fuori. Sul finire di parziale, cross di Pasquato in area, che sfila sul fondo. Il primo tempo termina con il Trapani in vantaggio per 1 -0: risultato che qualifica ancora il Pescara, ma che lascia il discorso promozione ampiamente aperto.
L’inizio di secondo tempo è caratterizzato da ritmi piutto blandi, ma al 57’ Verre vede Nicolas fuori dai pali, e trova uno shot dai 30 metri che vale la rete del pari. Pescara sempre più vicino alla promozione. Al 65’ Scognamiglio atterra Lapadula lanciato a rete: calcio di punizione e rosso per il calciatore siciliano. Trapani in dieci. La gara da queto punto in poi si fa piuttosto bruttina, nervosa e spezzettata.
Al 79’ shot dalla distanza di Pasquato, con la palla che esce fuori di un soffio. All’85’ Benali smarca con un colpo di tacco Caprari, che da posizione defilata impegna Nicolas. La formazione di Oddo controlla agevolmente il risultato e la festa biancazzurra può cominciare.
Miccoli: “Sarebbe stato un onore giocare nella stessa squadra dove ha giocato Maradona”
A Radio Kiss Kiss, nel corso della trasmissione Radio Gol, è intervenuto Fabrizio Miccoli, ex attaccante tra le altre del Palermo. Ecco quanto evidenziato:
“Rimpiango di non aver mai giocato nel Napoli, per me che amo Maradona sarebbe stata un’ emozione unica indossare la maglia azzurra.
Higuain? Ha fatto una stagione straordinaria ma deve ringraziare tutto il gruppo e soprattutto Sarri che è riuscito a rigenerarlo dopo alcune prove non proprio esaltanti. Dopo il rigore fallito contro la Lazio che ha negato agli azzurri la qualificazione in Champions non tutte le piazze lo avrebbero aspettato, questo non dovrebbe dimenticarselo”.
Maradona a De Laurentiis: “Metti mano al portafoglio per fare un Napoli da scudetto”
A margine della Partita della Pace, Premium Sport ha realizzato un’intervista esclusiva con Diego Armando Maradona. “Napoli è sempre nel mio cuore: deve rimanere Sarri, deve rimanere Higuain e De Laurentiis deve mettere mano alla tasca – ha spiegato – Se De Laurentiis caccia i soldi e fa una grande squadra possiamo finalmente dire a Juve, Inter, Milan e a qualsiasi altra grande squadra che per lo Scudetto ci siamo anche noi”.
Maradona pizzica De Laurentiis per il bene del Napoli e per evitare gli errori (secondo lui) commessi dall’allora presidente Ferlaino ai suoi tempi. “Deve mettere i soldi per fare felici i napoletani. Glielo dico perché ai miei tempi era già successo – ha spiegato l’ex numero 10 – Mettevamo 80 mila persone in campo, però pareggiavamo con la Cremonese: con tutto il rispetto per la Cremonese, eravamo noi a non essere all’altezza della situazione”.
Da Sportmediaset.it
Bruscolotti: “Koulibaly? Scorretto soprattutto nei riguardi dei tifosi”
Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli è intervenuto Giuseppe Bruscolotti, ex difensore e capitano azzurro,che si è soffermato sulle dichiarazioni rilasciate da Kalidou Koulibaly all’ Equipe:
“Queste sono esternazioni da fare nelle sedi opportune e non attraverso i media. È scorretto principalmente nei confronti del tifoso che comincia a rivedere la propria idea sul giocatore. Non mi spiego perché si verificano sempre queste situazioni: per un’ annata a certi livelli c’ è bisogno di un adeguamento del contratto, allora se si gioca male dovrebbe avvenire il contrario. Purtroppo giocatori come lui devono avere la consapevolezza che a Napoli si diventa qualcuno mentre altrove sarebbero solo dei giocatori mediocri
Il “ciclone” Rudiger porta via Pjanic dalla capitale: il bosniaco va alla Juventus
NOTIZIE AS ROMA – “Se mi riesce una manovra a coda di gatto maculato, forse teniamo sia Pjanic che Nainggolan”, dichiarava il mago Sabatini solo il 6 maggio scorso. E, invece, l’abile mossa da illusionista non s’ha da fare. Il grave infortunio occorso a Toni Rudiger, impegnato con la sua nazionale per Euro 2016, ha totalmente scombussolato i piani a Trigoria, dove da giorni si era avviata una trattativa con il Chelsea per portare il difensore tedesco alla corte di Antonio Conte e ben 25-30 milioni di euro nelle casse della Roma. Soldi benedetti, che sarebbero arrivati senza sacrificare nessuno dei big all’altare del fair play finanziario. L’Uefa, infatti, ha imposto dei paletti precisi a cui i giallorossi, volenti o nolenti, dovranno attenersi entro il prossimo 30 giugno (data di chiusura del bilancio di esercizio).
Del resto, come diceva Pieraccioni in una delle sue pellicole più celebri “il ciclone, quando arriva, non ti avverte: passa, piglia e porta via. E a te non resta altro da fare che rimanere lì, buono buono a guardare e a capire che se non fosse passato, sarebbe stato parecchio, ma parecchio peggio”. Ora, infatti, le risorse da mettere a bilancio arriveranno dalla dolorosissima cessione di Miralem Pjanic ai rivali di sempre: la Juventus è intenzionata a pagare la clausola compromissoria che libererebbe il bosniaco garantendo alla società giallorossa più di 30 milioni cash. All’indomani del rinnovo di contratto del capitano, ecco che si verifica la circostanza più beffarda, quella che annusi nell’aria ma che speri non si concretizzi mai: “il principino”, il “Giotto” dei calci piazzati, passerà nientedimeno che dalla parte dell’acerrimo nemico. Le fonti sono univoche nel parlare di affare ormai concluso, con lo scambio di documenti tra le parti che dovrebbe avvenire addirittura nel corso di questo weekend. La piazza, ovviamente, è già in subbuglio e rimprovera a Pallotta and friends di non aver mantenuto la promessa di trattenere i migliori profili della rosa, senza contare che Mire in bianconero rappresenterebbe un’umiliazione, un deja vu che fa male al cuore. Il passaggio di alcuni campioni della Roma al club di Corso Ferraris (Capello, Emerson e Zebina i casi più eclatanti) è una ferita mai riemarginata nell’animo della tifoseria giallorossa, che accetterebbe (seppur a malincuore) di veder partire il bosniaco alla volta di Barcellona o di Londra, ma certamente non sopporterebbe l’idea di rinforzare una diretta concorrente con un proprio beniamino.
In realtà, a fronte del versamento della clausola, la società giallorossa non potrebbe fare nulla per trattenere all’ombra del Colosseo il calciatore, che è praticamente padrone del proprio destino (Pjanic intascherebbe addirittura il 20% dell’intero importo). Se ne va, così, anche l’unico giocatore “superstite” della prima campagna acquisti made in USA.
Claudia Demenica
De Laurentiis: “Il Valencia ha già formulato un offerta per Albiol ma servono 15 milioni”
La permanenza di Raul Albiol al Napoli non è scontata, il difensore spagnolo potrebbe fare ritorno in patria: sembrerebbe che il Valencia abbia già formulato un’ offerta che però è stata giudicata troppo bassa dalla società azzurra. A mettere le cose in chiaro è stato il presidente Aurelio De Laurentiis che ha rilasciato alcune dichiarazioni all’ emittente spagnola Cadena SER:
“Il Valencia ha offerto 6 milioni per acquistare Albiol ma ne occorrono almeno 15. Dopo dovrei prendere un sostituto e non posso comprarlo per 7 o 8 milioni”.
Cimmino: giovani e turismo rilanceranno la Valle dei Mulini
Gragnano, il candidato sindaco: no a risse, parliamo di programmi
GRAGNANO – «Sport e natura, occupazione e turismo: su questi quattro pilastri costruiremo il rilancio della Valle dei Mulini» Lo ha detto Paolo Cimmino, candidato sindaco sostenuto da sette liste civiche.
«La valle dei Mulini rappresenta una imperdibile opportunità di sviluppo per il nostro territorio – aggiunge –. Ci crediamo da sempre e ci crediamo non solo in campagna elettorale. Tant’è che, nel corso della precedente Amministrazione, la Soprintendenza ha approvato i nostri progetti. Attendiamo solo i bandi regionali per poter ottenere i 4,2 milioni di euro di finanziamenti».
«Il modello di sviluppo che proponiamo si basa soprattutto sull’auto-impiego dei giovani, ovvero – spiega Cimmino – sulla gestione partecipata del sito storico-naturalistico da parte di cooperative di giovani o di società che abbiano significative presenze di ragazzi al loro interno e che siano in sinergia con enti no-profit come Wwf, Legamente».
«La Valle diventerà un polmone verde al centro della città e sarà un favoloso attrattore per quei turisti appassionati di trekking e percorsi naturalistici che troveranno nei giovani e nelle associazioni locali guide preparate e appassionate pronti ad accompagnarli lungo secoli di storia e di tradizioni – aggiunge il candidato sindaco –. Realizzeremo inoltre parcheggi di interscambio per bus e auto con apposite stazioni di ricarica elettrica che alimenteranno biciclette ecologiche e navette di piccola dimensione, in linea con l’approccio “green” che intediamo dare al recupero della Valle. Anche la gestione di queste stazioni intermodali sarà affidata a cooperative di giovani che provvederanno a gestire sia la parte della logistica che quella della promozione».
«Non promettiamo “posti di lavoro” ma intendiamo impegnarci per realizzare occasioni di sviluppo occupazionale stabili, concrete, che durino nel tempo. Vogliamo continuare a parlare di programmi – conclude Cimmino – e chiedo ai miei alleati di non cadere nelle provocazioni da “rissa da saloon”. Manteniamo alto il profilo delle nostre proposte, continuiamo ad ascoltare i cittadini. Le polemiche lasciamole fuori».
SAGGIO CONCERTO DI DANZA TEATRO SOCIALE 18 GIUGNO 2016 ore 20:30
Come ogni anno si terrà al Teatro Sociale di Brescia, il 18 Giugno alle ore 20.30, il “Saggio Concerto di Danza” a conclusione dei corsi annuali della sezione Danza. Lo spettacolo sarà suddiviso in due parti e quest’anno, in occasione del 130° anniversario dalla fondazione della Società, la prima parte si apre con il balletto “Etude”, su musiche di G.Verdi, con il quale la direttrice della scuola e insegnante di danza classica Nadja Bussien presenta la sezione. “Etude” vedrà coinvolte tutte le allieve iscritte ai corsi di danza classica, dalle più piccole, alle prese con i primi passi, alle ragazze più esperte.
Lo spettacolo proseguirà poi con un susseguirsi di coreografie, oltre che di classico, anche di modern-jazz, con coreografie di Isabelle Colongo.
Durante lo spettacolo si alterneranno musiche classiche, strumentali e cantate: Verdi, Vivaldi, Tchaikovsky, James Arthur, A. Obel, Hedley,S. Bareilles.
Verranno proposte anche musiche del repertorio classico, di Gounod “La Nuit de Walpurgis” con coreografie di Nadia Bussien, mentre per il repertorio contemporaneo, il balletto “Les Saint-Papiers”, tratto dal musical il “Gobbo di Notre Dame” da Isabelle Colongo.
NADIA BUSSIEN – Direttrice della sezione. Prima ballerina del teatro nazionale di Mannheim insegnante e assistente artistica all’istituto di danza Paleru a Ludwigshafen ISABELLE COLONGO – Diplome d’etat de professeur de danse jazz conferito dal Ministero della Cultura Francese. Diploma Insegnante di danza jazz presso L’Istituto Pedagogico d’Arte Coreografico di Parigi.
ANNA CRESCIMBENI – Maestra Giocodanza e Insegnante di danza Propedeutica FORZA E COSTANZA asd Società esistente dal 1886, 130 anni di entusiasmo nell’educare allo sport ed alla vita. Da sempre, Forza e Costanza cerca di essere fedele ai suoi principi,”mens sana in corpore sano”, accompagnando l’attività sportiva con un’;educazione sociale e morale.Stella d’oro al merito sportivo, la società ha contribuito a fondare il Touring Club Italiano e realizzato il Centro Tennis del Castello ed il pattinodromo di Mompiano.
Istruttori qualificati ed atleti motivati, compagni nell’avventura sportiva, che credono nell’umiltà, nella modestia e nel sacrificio dell’allenamento continuo: oggi, come ieri, quelle qualità che hanno permesso di ottenere numerose vittorie, alcune delle quali culminate in titoli olimpici e mondiali.
Marchetti: “Offerta del Napoli per Fabinho, occhio a Keita e Herrera”
Il suo pensiero
Luca Marchetti, giornalista Sky, ha parlato a Tuttomercatoweb: “Il Napoli continua nella serratissima trattativa con il Porto per Herrera. Ora la concorrenza si chiama Liverpool, ma pensate che il procuratore del giocatore è con il ragazzo a Los Angeles, in ritiro, pronto a fargli firmare il contratto. Intanto arriva la prima offerta ufficiale per Fabinho: 11 milioni di euro più bonus al Monaco. E come investimento sui giovani piace moltissimo Keita dell’Entella. Il Napoli potrebbe prenderlo per poi girarlo o al Chievo o al Crotone”.
Bassolino, Pd in burrone morale-politico: chiesi intervento Renzi prima di precipitare
Bassolino su Fb: Pd in burrone politico e morale, commissariare tutto. Commissario fuori da correnti e azzerare tessere militarizzate
NAPOLI 9 GIU Antonio Bassolino, in un post su FB, scrive:
”Renzi intervenga con determinazione, prima che il Pd precipiti in un burrone politico e morale’. Questo post era un grido di dolore e di allarme sul Pd a Napoli. E’ stato scritto prima delle liste, della campagna elettorale, dei guai delle ultime ore. Purtroppo nel burrone il Pd è precipitato”
Poi aggiunge:
“Per rimetterlo in piedi si deve rifare tutto. Commissariare il Pd provinciale e regionale con persone autorevoli e fuori dalle rigide correnti. Azzerare l’attuale tesseramento militarizzato e lottizzato”
per concludere scrivendo: “preparare un congresso di rifondazione” – ed ancora –
“bisogna dare al partito un corpo (iscritti veri), una testa (un gruppo dirigente), un’anima. Dobbiamo muoverci subito, con responsabilità e passione politica”.
Pedullà: “Il Napoli piomba su Morosini del Brescia”
Lo riferisce Alfredo Pedullà
Koulibaly, l’agente: “Ha detto tutto Kalidou”
Le sue parole
Raffaele Auriemma ha parlato ai microfoni di Si Gonfia la Rete, su Radio Crc: “Il procuratore di Kalidou Koulibaly, Bruno Satin, non è voluto intervenire in diretta ma mi ha rivelato in privato: “Ha detto tutto Koulibaly”. Una presa di posizione che peggiora le cose”.
Roberto De Luca, figlio di Vincenzo, sarà assessore a Salerno
Roberto De Luca, cuore nerazzurro, siederà in Giunta a Salerno: avrà la delega al Bilancio e Sviluppo. Pronta tutta la giunta
Ci sarà anche il figlio del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nonché già sindaco di Salerno per diversi mandati, nella nuova giunta comunale di Salerno. A pochi giorni dalla proclamazione (al primo turno) del sindaco, Vincenzo Napoli, si delinea con certezza quello che sarà lo staff che affiancherà il primo cittadino. E Roberto De Luca sarà assessore al Bilancio e allo Sviluppo.
Commercialista, per oltre un anno è stato consigliere economico per la Provincia di Salerno. Per ora il figlio del governatore non ha rilasciato dichiarazioni in merito.
Nella Giunta, insieme a Roberto De Luca ci saranno anche tre donne:
- Eva Avossa, vicesindaco con delega alla Pubblica istruzione ed Edilizia scolastica;
- Angelo Caramanno che guiderà l’assessorato dell’Ambiente e dello Sport;
- Domenico De Maio all’Urbanistica e Mobilità;
- Gaetana Falcone, con delega alle Pari opportunità;
- Mariarita Giordano alle Politiche giovanili e Innovazione;
- Dario Loffredo all’Annona;
- Giovanni Savastano alle Politiche Sociali.
Resta nella competenza del sindaco tutto quanto non espressamente delegato.
SSC Napoli, radio ufficiale: “Multato Koulibaly, società indispettita”
“O rinnovo o vado via”, le parole di Koulibaly, rilasciate ai microfoni dell’Equipe, non sono passate inosservate. Arriva la multa per il difensore. Il Napoli rende nota la sua decisione attraverso il profilo twitter della radio ufficiale azzurra, radio Kiss Kiss Napoli.
#Koulibaly #contratto #intervista @sscnapoli @lequipe pic.twitter.com/gBwfcFnhF5
— Radio KissKissNapoli (@kisskissnapoli) 9 giugno 2016
Playout B. Salernitana vs Virtus Lanciano 1 – 0, le parole dei protagonisti: Maragliulo, Mezzaroma, Menichini, Lotito
Le dichiarazioni dei protagonisti del match Salernitana e Lanciano vinto dai campani.
Al termine della sfida di ritorno dei playout di serie B fra Salernitana e Virtus Lanciano vinta dai granata per effetto della rete realizzata da Massimo Coda al 20′ del primo tempo, abbiamo raccolto le dichiarazioni dei protagonisti dalla sala stampa.
Primo Maragliulo (allenatore Virtus Lanciano):
”Avevo chiesto ai ragazzi, alla vigilia di questo match, quantomeno di cambiare l’atteggiamento rispetto alla partita di Lanciano, certo è pur vero che dopo quella partita la Salernitana ha giocato sul velluto. Noi oggi avremo dovuto fare un primo tempo spettacolare nella speranza di poter sbloccare il risultato per poter ambire a qualcosa di più ma, dopo il goal della Salernitana, non c’è più stata partita. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi per aver dato tutto quello che avevano. Quando si retrocede l’amarezza è sempre tanta, noi abbiamo fatto di tutto per cercare di andare avanti lo stesso al di là dei punti di penalizzazione subiti. Questo purtroppo non è avvenuto e dobbiamo soltanto, a questo punto, augurarci che a Lanciano si possa continuare a fare calcio in una certa maniera.”
Marco Mezzaroma (Presidente Salernitana):
”Nel calcio le contestazioni ci possono stare, purché rimangano nell’ambito della civiltà. Capisco la delusione e la sofferenza per una stagione tribolata come quella appena conclusa. Adesso però, a mente fredda, analizzeremo cosa non ha funzionato quest’anno e ripartiremo provando a sbagliare meno. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di salvare la categoria, anche se non ci aspettavamo di dover patire così tanto. Pur ammettendo che sono stati commessi degli errori, molti fattori hanno inciso negativamente su quest’annata: gli infortuni, gli arbitraggi e un po’ di sfortuna hanno contribuito a rendere la nostra stagione molto difficile. Sappiamo che questa è una piazza che vive in simbiosi con la Salernitana e merita sicuramente annate diverse”.
Leonardo Menichini (allenatore Salernitana):
”Nelle ultime due partite siamo riusciti a concretizzare di più. Nella fase finale della stagione la squadra è riuscita a metabolizzare la necessità di prendere meno gol: questo ci ha permesso di trovare equilibri migliori sui quali abbiamo costruito questa salvezza. Dopo la splendida cavalcata dello scorso anno, sono contentissimo di aver contribuito anche quest’anno al raggiungimento dell’obiettivo prefissato a inizio stagione. Questa è una piazza passionale e ogni allenatore che viene a Salerno sa di dover convivere con le critiche. Io l’ho sempre saputo e ho sempre provato a farmi scivolare addosso qualsiasi tipo di giudizio. Adesso in me prevale la felicità di aver conquistato una travagliata salvezza, ci sarà modo e tempo per fare le opportune valutazioni, sia da parte mia che della Società.”
Claudio Lotito (patron Salernitana):
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‘Sono felice del fatto che abbiamo mantenuto la categoria, mantenendo l’impegno che avevamo preso a inizio stagione. Faremo tesoro degli errori commessi, fermo restando che quest’anno ci sono stati degli eventi imponderabili che hanno inevitabilmente condizionato la nostra stagione. Allestiremo sicuramente una squadra competitiva, sperando sia in linea con gli investimenti che faremo.”
vivicentro/sport/serieb – Playout B. Salernitana vs Virtus Lanciano 1 – 0, le parole dei protagonisti: Maragliulo, Mezzaroma, Menichini, Lotito




