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Cosa manca per dare Internet a tutti

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L’uso delle nuove tecnologie, e di internet, dominerà sempre più la vita quotidiana delle persone. 

E chi non le saprà usare sarà a rischio di esclusione sociale. E’ una sfida che il nostro Paese deve saper cogliere in fretta quella di connettere tutti alla Rete, siamo in ritardo rispetto al resto d’Europa. E’ una sfida che si vince sul piano infrastrutturale sì, ma anche sul terreno culturale e sociale. Dobbiamo annullare il «digital divide» nell’utilizzo di Internet, come l’abbiamo quasi azzerato nell’uso del cellulare. Il governo ha capito la centralità di questo aspetto e sta puntando sullo sviluppo della banda larga, e sulla formazione nelle scuole per creare i presupposti di un balzo in avanti in tempi serrati. Abbiamo bisogno di recuperare il tempo perduto. Ma per farlo, dobbiamo identificare adeguatamente gli ostacoli che abbiamo davanti.

Non esiste solo un problema di basso accesso ed utilizzo di Internet, ma anche di scarse competenze di chi utilizza le nuove tecnologie, emergono differenze generazionali e sociali. Le famiglie di soli anziani che hanno accesso a Internet sono meno del 20% , quelle con almeno un minore il 90%. Gli operai che usano Internet sono solo il 69,4%, mentre i dirigenti, imprenditori e liberi professionisti il 91%. Le distanze tra i figli dei primi e dei secondi sono molto più basse. La scarsa competenza è un problema generale e neanche i laureati ne sono esenti. Non possiamo meravigliarci di ciò: l’alfabetizzazione all’uso di Internet è avvenuta da autodidatti e per questo è stata inevitabilmente squilibrata. Il divario di genere è assente tra le giovani, cresce con l’età, ed è massimo proprio tra gli anziani, perché, fra loro, le donne presentano un titolo di studio più basso degli uomini. Le nuove tecnologie aiutano ad essere più resilienti, cioè più capaci di reagire alle maggiori criticità e di sfruttare nuove opportunità per una vita migliore.

Ma ciò deve essere compreso da chi ne è attualmente escluso. Va sfatato il mito della difficoltà di utilizzo di Internet, va abbattuto il muro del blocco psicologico nei confronti del pc, particolarmente evidente tra gli anziani, evidenziando la semplicità dell’ uso di Internet tramite cellulare o tv. D’altronde le differenze sociali sono diminuite proprio grazie alla maggiore crescita dell’uso di Internet da parte degli operai tramite il cellulare. C’è bisogno di una estesa campagna di comunicazione sulle grandi opportunità che offre Internet per tutti e su quanto sia facile utilizzarlo. C’è bisogno di una forte offensiva formativa di alfabetizzazione ed elevamento delle competenze dei diversi segmenti di popolazione. Ricordate la trasmissione tv degli Anni 60 «Non è mai troppo tardi» del mitico maestro Alberto Manzi, quanto fu efficace per la lotta contro l’analfabetismo? Ebbene, abbiamo bisogno di un «Non è mai troppo tardi 2.0» sui nostri canali Rai.

La Rai sta elaborando una strategia per ridurre il «digital divide». Rendere semplice ciò che appare difficile avvicinerà giovani e anziani, ricchi e poveri, istruiti e meno istruiti. Internet consente a tutti di conoscere e di ottenere informazioni, in tempi rapidi, è un antidoto formidabile all’ignoranza, un veicolo di acculturamento, che può restringere quel gap prima incolmabile. Riccardo Luna, presentando il suo bel documentario «Log in», ha detto: «30 anni fa eravamo quarti per connessioni ad Internet ed ora quart’ultimi. Possiamo ribaltare la situazione». Facciamo presto! E’ la sfida democratica del nuovo secolo, il modo per far sì che nessuno resti indietro, e che nessuno si senta escluso.

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vivicentro.it/tecnologia –  lastampa / Cosa manca per dare Internet a tutti LINDA LAURA SABBADINI

Herrera-Napoli, arrivo dopo la Coppa America

I dettagli

La trattativa per Hector Herrera è sempre viva con lo stesso calciatore che si era detto disponibile sin dal primo momento. In queste ore il Napoli attende la risposta definitiva del Porto, con il quale c’è ancora una distanza economica di cinque milioni. Pierpaolo Marino, ex ds del Napoli, ha rivelato ai microfoni di Radio Kiss Kiss: «So che Herrera dovrebbe arrivare a Napoli appena dopo la Coppa America».

Ionita-Napoli, la Juve prova a soffiare il colpo

I dettagli

L’ultima idea della Juventus è Artur Ionita. Il moldavo è un obiettivo del Napoli ma l’inserimento juventino ha fatto lievitare la valutazione a 7 milioni. Ieri i dirigenti bianconeri hanno incontrato il Verona: nell’ambito della cessione in prestito di Ganz ai gialloblù si è parlato anche di Ionita. Lo riferisce La Gazzetta dello Sport.

Insigne jr: “Sarri mi entusiasma, sogno lo scudetto con Lorenzo”

Le sue parole

Roberto Insigne, attaccante del Napoli che è stato in prestito all’Avellino, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport:

“Mica facile giocare a Napoli, al San Paolo, con le aspettative. Lui è un fuoriclasse, a me piacerebbe esserlo. Lui è in Nazionale, io non ho ancora cominciato. E già stare qui a parlare mi suona strano. L’aspirazione più grossa? Giocare nel Napoli, io e Lorenzo insieme, ed arrivare allo scudetto. Pensi che festa. Di Francesco? Gran bella persona, non solo per il modo in cui mi ha accolto. E’ stata una bella serata, anche per il premio ricevuto. Ma l’autostima, dopo aver sentito Di Francesco, è salita. Ma non posso negare che Zeman e Sarri mi entusiasmino”.

Euro 2016 17 giugno : Italia-Svezia, Repubblica Ceca-Croazia, Spagna-Tuchia

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Euro 2016 17 giugno. Dopo la giornata di ieri che ha fatto registrare il turno della deludente Germania (0-0 contro la Polonia) ed il salvataggio in extremis dell’Inghilterra (2-1 al 92′ contro il Galles) per cui, alla fin fine a brillare è stata soltanto l’Irlanda del Nord che ha sorpreso tutti con la bellissima vittoria (2-0) sull’Ucraina, eccoci all’ottava giornata di Euro 2016 che si apre alle 15 con il secondo impegno nel Gruppo E nel quale l’Italia di Antonio Conte torna in campo, a Tolosa, contro la Svezia (reduce dal pareggio con l’Irlanda del Nord)    ed andrà a caccia di un bis del successo sul Belgio che equivarrebbe a un lasciapassare per gli ottavi di finale di Euro 2016.

Le previsioni sulle formazioni suggeriscono:

Euro 2016 Italia vs SveziaITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Candreva, Parolo, De Rossi, Giaccherini, Florenzi; Eder, Pellè. All. Conte.
SVEZIA (4-4-2): Isaksson; Lindelof, E. Johansson, Granqvist, M. Olsson; S. Larsson, Kallstrom, Ekdal, Forsberg; Guidetti, Ibrahimovic. All. Hamren.
Italia-Svezia, avrà inizio alle ore 15 (Stadium de Toulouse), e sarà trasmessa da Sky Sport 1 e Rai 1.
Il match sarà disponibile anche in streaming tramite l’applicazione SkyGo e sul sito Rai.tv e su Radio Rai 1.

La giornata si completa con i due match della seconda giornata del gruppo D.

Alle 18 a Saint-Étienne si affrontano Repubblica Ceca e Croazia che potrebbero scendere in campo con i seguenti schieramenti:

Euro 2016 Repubblica Ceca vs CroaziaREPUBBLICA CECA (4-2-3-1): Cech; Limbersky, Hubník, Sivok, Kaderábek; Plasil, Darida; Gebre Selassie, Rosicky, Krejcí; Necid.
CROAZIA (4-2-3-1): Subasic; Srna, Corluka, Vida, Strinic; Modric, Badelj; Brozovic, Rakitic, Perisic; Mandžukic.
La REPUBBLICA CECA è reduce dalla sconfitta con la Spagna mentre la CROAZIA è reduce dalla vittoria con la Turchia
Repubblica Ceca-Croazia, avrà inizio alle ore 18 (Stade Geoffroy Guichard, Saint-etienne), e sarà trasmessa SOLO da Sky Sport 1. Il match sarà disponibile anche in streaming tramite l’applicazione SkyGo e su Radio Rai 1.

Chiude alle 21  (Stade de Nice) Spagna-Turchia, incontro nel quale i campioni in carica della Spagna – reduci dalla vittoria contro la Svezia – ricevono, a Nizza, la Turchia di Fatih Terim reduce dalla sconfitta con la Croazia.

Le previsioni danno per possibili le seguenti formazioni: 

Euro 2016 Spagna vs TurchiaSPAGNA (4-3-3): De Gea, Juanfran, Piquè, Ramos, Alba; Fabregas, Busquets, Iniesta; D.Silva, Morata, Pedro
TURCHIA (4-2-3-1): Babacan, Gonul, Topal, Balta, Erkin; Tufan, Inan; Calhanoglu, Ozyakup, Turan; Yilmaz.

Riassumendo, queste le partite di oggi:    

ore 15 a Tolosa: Italia-Svezia (RaiUno, SkySport 1 e SkyCalcio 1)
ore 18 a Saint-Étienne: Repubblica Ceca-Croazia  (SkySport 1 e SkyCalcio 1)
ore 21 a Nizza: Spagna-Turchia (RaiUno, SkySport 1, SkyCalcio 1 e SkySport Mix)

 

 

Hamsik: “Il mio futuro è al Napoli! Trovo tifosi azzurri dappertutto”

Lo riporta la Gazzetta dello Sport

Le parole di Marek Hamsik: “Se mi sono ispirato a Bonucci per il lancio che ha permesso a Weiss di segnare? Magari, perché quello che ha fatto Leo per Giaccherini contro il Belgio era molto più difficile. Dovrò studiarlo bene per capire il suo segreto. Via da Napoli? No, nessun mal di pancia. Ho altri due anni di contratto e quindi il mio futuro è ancora con il Napoli: c’è la Champions da giocare e tutti vogliamo fare bene. La società sta facendo i passi giusti, vuole puntare sempre più in alto. Poi come sapete bene non dipende solo da me, ma io non ho fatto strani pensieri. E credo che non li abbia neppure la società. Napoletani? Li trovo dappertutto, anche qui in Francia. Anzi, voglio ringraziarli pubblicamente perché non posso rispondere a tutti. Continuano a mandarmi messaggi d’affetto e d’incoraggiamento. E allora facciamo così: il gol segnato contro la Russia lo dedico pure a loro”

 

Saponara nuovamente obiettivo azzurro? Sembra proprio di no…

I dettagli riferiti dal Corriere dello Sport

Quando una chiacchierata amicale diventa argomento, anzi materia di approfondimento di mercato. Ieri pomeriggio a pranzo si sono visti il direttore sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli ed il suo omologo all’Empoli Marcello Carli. Nel calcio “due più due fa anche tre”: rispunta l’idea che porta al pupillo di Maurizio Sarri, ovvero Riccardo Saponara? Pare proprio di no, tutto smentito.

Higuain resta o va via? Lo rivela la locandina di Dimaro…

I dettagli

Non c’è dubbio che il calciomercato può far cambiare gli scenari da un momento all’altro. La permanenza di Gonzalo Higuain oggi appare sempre più probabile con segnali distensivi che arrivano dall’Argentina. Una novità poi sul Pipita arriva da Dimaro, sede del ritiro estivo. C’è una novità. Il Napoli sta ultimando le locandine per il ritiro di Dimaro dove compare anche il volto del Pipita. Un segnale non di poco conto.

Martedì sarà il giorno di Lapadula, ma non solo…

I dettagli sull’attaccante

Gianluca Lapadula, alla fine sarà Napoli. Nella giornata di ieri Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, ha spiegato: “Abbiamo un accordo con tutte le società interessate, ma penso che alla fine finirà al Napoli”. Secondo indiscrezioni, martedì dovrebbe essere il giorno della firma a Roma alla presenza del presidente Aurelio De Laurentiis: operazione da 12 milioni, che comprende anche l’acquisto di Gianluca Caprari, che resterebbe in Abruzzo in prestito.

Il Napoli ci prova per Witsel!

I dettagli sul possibile colpo di mercato

Il Napoli lavora sul mercato in maniera costante e cerca profili anche di primo piano in vista della Champions League. Secondo Sky Sport infatti, nelle ultime ore c’è stato un forte interesse per Axel Witsel, centrocampista del Belgio e dello Zenit di San Pietroburgo. E’ questa però un’operazione che al momento sembra difficile visti i costi quasi proibitivi della trattativa. Il giocatore, in più, percepisce un ingaggio di 4,2 milioni di euro annui, una cifra che supera i parametri del Napoli.

Un gol di Edmundo in Fiorentina-Napoli 1-2 del 2001

Il giorno 17 giugno il Napoli ha giocato quattro partite, due in serie A, una in serie B ed una nella coppa Italia, ottenendo due vittorie, con due sconfitte (senza pareggi).

Ricordiamo il 2-1 alla Fiorentina nell’ultima giornata della serie A-2000/01

Questa è la formazione schierata da Emiliano Mondonico:

Mancini, Baldini, Quiroga (86′ Moriero), Bocchetti, Pineda (46′ Jankulovski), Husain, Magoni, Pecchia, Baccin, Amoruso (83′ Amauri), Edmundo

I gol: 48′ Amoruso, 83′ Nuno Gomes, 92′ Edmundo

Il Napoli concluse quel torneo al penultimo posto in classifica: retrocessione in serie B con Reggina, Vicenza e Bari.

Il gol dell’inutile vittoria a Firenze porta la firma di Edmundo che vanta 4 gol nelle sue 17 presenze in maglia azzurra.

sscnapoli.it

Leicester, arriva il libro “Impossibile fermare i sognatori”

Tutti i dettagli

Una favola diventata realtà quella del Leicester, vincere la Premier non è stata una passeggiata, ma una vera e propria cavalcata targata Ranieri, con un pizzico d’Italia quindi… Gianluca Apicella e Mattia Longobardi hanno voluto celebrare la favola del Leicester campione d’Inghilterra 2016 con un libro: “Impossibile Fermare i Sognatori”.

All’interno del testo, è possibile trovare le storie dei protagonisti di questa favola e le storie recenti e passate che hanno accompagnato e scritto questa leggenda.

Il libro è disponibile anche in formato on-line, al link seguente: CLICCA QUI!

L’ europeista uccisa cresciuta con Brown in prima linea su migranti e Siria

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L’ europeista uccisa era una pacifista convinta, nel partito si occupava del network delle donne

MARIA CORBIDopo Cambridge Westminster sarebbe stata una passeggiata, aveva detto appena eletta. Ma Jo Cox, classe 1974, non era abituata a prendersela comoda e in questo suo anno da parlamentare, ha corso. «La stella nascente dei labour», la definiscono oggi. Il candidato che avrebbe potuto riportare una donna e il partito a Downing Street. Si era fatta conoscere e amare. Grintosa, tenace, ma anche gentile. Oggi che non c’è più, uccisa dalla mano di un folle, amici e nemici politici le rendono omaggio.
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Tra pochi giorni, proprio alla vigilia del referendum, avrebbe compiuto 42 anni da festeggiare insieme al marito, Brendan Cox, ex consulente dell’ex premier laburista, Gordon Brown, impegnato come dirigente in «Save The Children», e alle due bambine nella loro casa speciale, un barcone attraccato a una sponda del Tamigi, a Wapping, vicino alla torre di Londra. Quella che ha postato in foto su Twitter Brendan Cox, senza parole. Un’immagine che mostra una donna sorridente, che ha sempre vissuto impegnandosi per i più deboli.

Per anni ha lavorato per Oxfam, l’organizzazione non governativa e umanitaria. È stata anche consulente della moglie dell’ex premier Gordon Brown, Sarah, per stimolare una presa di coscienza internazionale affinché le donne in stato di gravidanza e i loro bambini non muoiano più. Ha collaborato con la Fondazione di Bill e Melinda Gates e per la campagna contro la schiavitù del Freedom Fund, prima di conquistare l’anno scorso un posto in Parlamento, per il saggio di Batley e Spen.

Lei, Helene Joanne Cox, è nata proprio a Batley, West Yorkshire, cresciuta a Heckmondwike per poi arrivare a Cambridge, prima della sua famiglia, dove si è laureata nel 1995. In una recente intervista a un giornale locale ha raccontato di non essere cresciuta con idee politiche precise, per poi a Cambridge realizzare «che importa da dove vieni, come parli, chi conosci». «Non parlavo bene ne conoscevo le persone giuste – ha confidato -. Spendevo le mie estati confezionando dentifricio in una fabbrica dove lavorava mio padre. Tutti gli altri avevano preso un gap year…». Un’esperienza che ha definito «frastornante». Anni che hanno rafforzato il suo grande senso della giustizia, dell’impegno, della compassione, delle pari opportunità. Una formazione che aveva iniziato a spendere per il paese e per il mondo.

Pacifista a fianco delle vittime della guerra civile siriana, presidente dell’associazione parlamentare «Amici della Siria». Per questo, nello scorso autunno si astenne dalla votazione a Westminster sui raid aerei britannici contro lo Stato islamico in Siria, insistendo sulla necessità di una soluzione di più ampio respiro al conflitto. Nel 2009 era stata nominata Global Leader al Forum Economico Mondiale di Davos, in Svizzera. Nel 2012 aveva ricevuto il Devex Award per il suo contributo allo sviluppo internazionale. Nel Labour, Jo Cox rivestiva la carica di presidente del Women’s Network, impegnata nel lancio di Uk Women, un nuovo istituto di ricerca dedicato a migliorare la comprensione della prospettiva e delle necessità delle donne del Regno Unito.

In Parlamento si impegnava in temi internazionali, ma anche interni come quello dell’infanzia, dell’isolamento sociale. Era capace di cambiare idea e di seguire sempre e solo il cuore e gli ideali. È stata una dei 36 labour che hanno appoggiato la nomina di Jeremy Corbyn come leader del partito, l’anno scorso, ma adesso appoggiava Liz Kendall, dal tratto e dalle idee più moderate e concrete. Anche nella campagna referendaria a Jo non è piaciuto l’iniziale distacco del leader Labour, e ha usato una intervista a «The Independent», lo scorso mese, per spingere Corbyn a fare di più nel mobilizzare il partito a supporto del fronte del Remain. D’altronde lei era una europeista convinta, da sempre. Appena finita l’Università si è offerta al servizio della deputata Joan Walley, impegnandosi nel lancio di «Britain in Europe», per la campagna europeista nel Regno Unito, trascorrendo due anni a Bruxelles con la baronessa Glenys Kinnock. Nel suo ultimo tweet diceva: «L’immigrazione è una preoccupazione legittima, ma non è una buona ragione per lasciare l’Europa».

vivicentro.it/opinione –  lastampa / L’europeista uccisa cresciuta con Brown in prima linea su migranti e Siria. MARIA CORBI, INVIATA A LONDRA

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Quelle bugie che fomentano l’ odio

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Lotteremo contro l’ odio che ha ucciso Jo, perché credeva in un mondo migliore. Dobbiamo unirci tutti e batterci insieme contro l’ odio, che non ha credo, razza, religione: è solo un veleno»: con queste parole, nobili, pacate, con classico coraggio britannico, Brendan Cox ha ricordato la moglie Jo, 41 anni, mamma di due bambini, deputata laburista, ex dirigente dell’associazione umanitaria Oxfam, leader europeista al referendum Brexit e campionessa dei diritti umani, uccisa ieri a coltellate e colpi di pistola. Brendan Cox coglie con lucidità la posta in gioco, in Gran Bretagna, Europa, America. L’odio brucia, spinto da politici demagoghi, media irresponsabili e avidi, sottobosco web astuto e violento, dominando la conversazione d’Occidente.

Il sangue che scorre in queste ore – Orlando, Parigi, Leeds – ne è conseguenza diretta.

Le prime voci dicono che l’assassino avrebbe urlato «Britain First», slogan di battaglia di un gruppo estremista che odia Europa ed emigranti, ma, come nella strage alla discoteca gay di Orlando e per il poliziotto e la moglie uccisi a Parigi, le indagini daranno un caleidoscopio di contraddittori moventi che ciascuno leggerà a vantaggio della propria tesi preconcetta. La sostanza non muta: la zizzania dell’odio, caricaturare gli avversari tutti da corrotti nemici della democrazia, il non dialogare mai o considerare ogni accordo e negoziato tradimenti da punire, tenta gli estremisti alla violenza. Tanti parleranno di «follia», ma c’è metodo in questa pazzia, il metodo feroce del risentimento populista.

La crisi economica del 2008, i posti di lavoro cancellati da automazione e mercato globale, le ondate migratorie, i vorticosi mutamenti, sociali e tecnologici, scatenano nostalgia per il passato, ovunque. I musulmani rimpiangono la comunità perduta, gli americani la grandezza del Paese dopo la II guerra mondiale, gli inglesi la Britannia che governava il pianeta, i russi la potenza atomica della Guerra Fredda, i francesi lo stato sociale generoso, quando si passava il pomeriggio al caffè con gli amici, i tedeschi il marco über alles. Ognuno di questi rimpianti è illusione, malinconia per un’era che mai ritornerà, nel secolo di Cina, India, America Latina, presto Africa e tecnologia dirompente. La maggioranza dei lavori del 2050 non esistono neppure nel 2016, un’innovazione turbolenta amata dai pionieri digitali a Silicon Valley ma che spaventa le periferie dei disoccupati.

La paura di cristiani e musulmani, occidentali e immigrati, anziani e giovani, donne e uomini, viene raffinata in droga letale da politici che bruciano, senza costruire. Insinuare che Obama sia un filo terrorista, Trump il nuovo Hitler, la legge sul lavoro francese un colpo di stato, l’Europa matrigna per l’Inghilterra, i musulmani tutti Isis, i cristiani tutti crociati, sono slogan efficaci nei talk show e nella battaglia per le curve di Google Trends, ma in milioni di esseri umani, angosciati per il futuro, creano rabbia irriducibile, in qualcuno il richiamo alla violenza.

La campagna elettorale britannica su Sì e No all’Europa è stata sospesa dopo l’assassinio di Jo Cox, sussulto unitario che le prossime ore dissolveranno. Il decano degli analisti inglesi, Martin Wolf del Financial Times definisce la campagna Brexit «Progetto Bugie», calcolando l’esoso biglietto economico da pagare per la «libertà». Ma il suo stesso giornale conferma, in un sondaggio, che la maggioranza dei cittadini diffida di esperti, accademici, intellettuali, detestando l’intero establishment. La raziocinante disamina macroeconomica di Wolf scompare però davanti all’urlo di Neanderthal online Brexit! Tanti preferiscono l’identità alla ragione. Questa «crisi» non è passeggera, come ci si illude ancora in qualche obsoleto «Centro Studi», sarà, a lungo, la realtà per padri e figli. Chi, per un meschino vantaggio elettorale, avvelena le comunità sia consapevole che le violenze isolate diverranno di massa. Ogni leader responsabile, destra, centro, sinistra, dovrebbe prenderne atto. Purtroppo, anche nelle ultime ore della campagna elettorale italiana, il vantaggio sembra andare all’odio, facendo apparire l’animo di Jo e Brendan Cox malinconica riserva di una coraggiosa minoranza, costretta a battersi alle corde.

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vivicentro.it/editoriale –  lastampa / Quelle bugie che fomentano l’odio GIANNI RIOTTA

Orfini ai Giardinetti (VIDEO)

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Circola un video molto istruttivo e molto distruttivo che immortala la gogna subita dal presidente del partito democratico Orfini mentre tentava di distribuire volantini in un mercato della periferia romana al quartiere Giardinetti. Troverà posto nel documentario storico sull’epoca in cui la plebe si rivoltò. Il campionario degli insulti va dall’essenziale «Buffoni!» al più articolato «In galera dovete anna’ brutti zozzi», strillato da un bancarellaro con le treccine. «Ancora se presentano pe’ fà pubblicità al Pd, ahò! Ma ringraziate che non ve tajamo la capoccia».

Orfini affronta la calata agli inferi con una dose di coraggio o di incoscienza che gli va riconosciuta. «Avete rubbato fino adesso» – «Io ho rubato?»; «Tu ci camperesti in due con 900 euro?» – «Faticosamente»; «Non sei er braccio destro de Renzi?» – «Chi, io?» (e il gallo cantò tre volte). La sua chiosa è pura comicità surreale: «Nelle periferie in generale non va benissimo. È un dato abbastanza storico».

Storico un par de palle, argomenterebbe il bancarellaro di cui sopra. Ancora dieci anni fa sarebbe stato impensabile che un dirigente del principale partito della sinistra venisse apostrofato per strada senza alcuna forma di soggezione, anzi con autentico disprezzo. Orfini sarà anche privo di carisma, però oggi nemmeno Berlinguer riuscirebbe a placare questo popolo offeso e inferocito che va alla ricerca di capri espiatori e accusa i politici di prendere i voti della gente comune per metterli al servizio dei grandi interessi finanziari. In altri tempi avrei sorriso della figuraccia rimediata da Orfini. Adesso la sua gogna fa quasi paura.

vivicentro.it/opinioni –  lastampa / Orfini ai Giardinetti. MASSIMO GRAMELLINI

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Super-caldo al Sud, forti Temporali al Nord!

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Oggi nuova raffica di temporali al Nord con SUMMER STORM. Caldo intenso al Sud con SCIPIO, oltre 40°! L’Estate non decolla! 19-20-21 Giugno: il ciclone GIUNONE, da domenica, porta nuovo maltempo sull’Italia!

Situazione ed evoluzione generale
Prossimi tre giorni con l’Italia spaccata in 2. Temporali al Nord, e gran caldo al Sud con l’arrivo dell’anticiclone africano Scipio. Venerdì, temporali isolati sull’arco alpino, più soleggiata la Pianura Padana, sole anche al Centro-Sud con temperature in diminuzione di circa 10/12° rispetto a Giovedì, ma pur sempre calde. Sabato, giornata in prevalenza soleggiata su gran parte delle regioni, ma i temporali interesseranno ancora l’arco alpino e anche il Piemonte

Venerdì 17 Giugno 2016
SCIPIO agisce al Centro-Sud con sole e caldo estivo. Qualche temporale sulle Alpi e Prealpi e in Liguria. Bel tempo altrove.

NORD
Temporali sull’arco Alpino, locale instabilità con possibili piogge sulle Prealpi nel corso della giornata; temporale in Liguria.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA
Ampio soleggiamento. Isolati piovaschi in Sardegna.
Temperature
In calo.

SUD e SICILIA
Sole e caldo ovunque.

Temperature
In calo.

Sabato 18 Giugno 2016
Temporali sull’arco alpino e in Piemonte. Qualche temporale anche sull’Olbiense.

NORD
Dapprima tempo soleggiato, dal pomeriggio temporali sull’arco alpino e in Piemonte.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA
Soleggiamento prevalente, con isolate precipitazioni pomeridiane in Appennino. Temporale su Olbia-Tempio.
Temperature
In aumento.

SUD e SICILIA

Sole e caldo su gran parte delle regioni.

Temperature
In aumento.

Domenica 19 Giugno 2016
Arriva il ciclone GIUNONE sull’Italia. Dal pomeriggio tempo in peggioramento con temporali sparsi, ma diffusi su gran parte delle regioni. In nottata nubifragi violenti sull’Emilia Romagna.

Lunedì 20 Giugno 2016
Solstizio d’estate con i temporali del ciclone GIUNONE al Centro-Nord e Sardegna.

Martedì 21 Giugno 2016

Il ciclone GIUNONE porta ancora temporali su Piemonte, Lombardia, Liguria, poi prealpi del Triveneto, Toscana e coste tirreniche della Sardegna. Più soleggiato altrove.

Mercoledì 22 Giugno 2016
Instabilità a tratti al Nordovest, al Centro e regioni adriatiche.

APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città su:

Nord

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Trentino Alto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

Centro

Toscana

Marche

Umbria

Abruzzo

Lazio

Molise

Sud e isole

Puglia

Campania

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

vivicentro.it/meteo  –  ilmeteo.it / Super-caldo al Sud, forti Temporali al Nord!

Fa campagna contro la Brexit: uccisa deputata laburista

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Jo Cox, 41 anni, colpita a coltellate e colpi d’arma da fuoco in strada a Leeds. L’assalitore 52enne ha urlato: “Britain first”. I partiti sospendono i comizi
Una ferocia inaudita contro Jo Cox, parlamentare labour, uccisa ieri all’ora di pranzo mentre usciva da un incontro con gli elettori nella sua circoscrizione elettorale, a Birstall, nel West Yorkshire, nord dell’Inghilterra.

Tre colpi di pistola, l’ultimo alla testa, ma il suo aggressore non si è fermato infierendo anche con un coltello, gridando, assicurano alcuni testimoni, «Britain first, Britain first, Britain first», citando il partito di estrema destra britannico nato da una costola degli ultranazionalisti del Bnp. Jo è morta li, davanti alla biblioteca pubblica, a due passi dalla casa dove è cresciuta, cercando di difendersi da quella furia, poco prima delle 13, vittima dell’odio, quel sentimento contro cui lei lottava da sempre. Ed è il marito, Brendan a raccogliere la sua lezione e il coraggio scrivendo in una nota che «È tempo di lottare contro l’odio che l’ha uccisa. L’odio non ha credo, razza o religione. L’odio è velenoso».

Il mondo politico sotto choc e i leader dei due fronti del referendum, «Leave» e «Remain» che decidono di sospendere immediatamente la campagna. «Ora è assolutamente appropriato che tutte le campagne per il referendum siano state sospese» fa sapere con una nota il ministro dell’Interno di Sua Maestà, Theresa May.

Il fermo  

La polizia ha arrestato un uomo del posto di 52 anni, Tommy Mair. I vicini hanno riferito che l’uomo vive li da oltre 30 anni, dei quali gli ultimi venti da solo, dopo la morte della madre e della nonna. Un solitario. Una mente instabile, come lo definisce il fratello minore Scott. Mai un lavoro stabile, abbonato a un magazine del Sud Africa pubblicato da un gruppo pro-apartheid, the White Rhino Club. Nel 2011 era stato coinvolto in un progetto di volontariato e aveva raccontato la sua esperienza in termini positivi ad un giornale locale, commentando come il lavoro e la socializzazione siano benefiche in persone con disturbi mentali.

Movente incerto  

Ancora nessuna certezza sul movente, ma certamente la follia da sola, non potrà spiegare questa tragedia. Anche se questo non è il momento di cavalcare polemiche. «Il dolore è profondo», dicono tutti i leader politici britannici.

Alcuni testimoni hanno raccontato quegli attimi terribili e anche il tentativo di alcune persone di fermare l’aggressore che avrebbe usato una pistola che sembrava «fatta a mano», forse un’arma d’epoca. L’uomo avrebbe di proposito mirato alla donna e sparato tre colpi. Poi, di nuovo, si sarebbe avventato su di lei con un coltello mentre la deputata giaceva a terra sanguinante.

Le reazioni  

«La morte di Jo Cox è una tragedia», ha commentato il premier David Cameron. «Era una parlamentare impegnata e premurosa, i miei pensieri vanno a suo marito Brendan e ai suoi due figli piccoli». Jeremy Corbyn «sotto choc» omaggia la Cox: «È morta svolgendo i suoi doveri pubblici che sono al cuore della nostra democrazia». Il numero due del partito, Tom Watson, ha detto che «tutto il Labour è devastato». Come lo è tutto il mondo democratico e civile.

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Oroscopo di venerdì 17 giugno a cura di Paolo Fox

L’ oroscopo di venerdì 17 giugno, ogni giorno Paolo Fox racconta, in TV (Fatti vostri) e suLattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi,  come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI

 

CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

L’immigrazione, energia che alimenta il brexit in Gran Bretagna

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I migranti sono come il ‘petrol engine’ nel motore del brexit in Gran Bretagna, un alibi col quale ci si schermisce davanti all’altra parte della barricata. Uno scudo, appunto. Resta però lo scudo di un paese che ha colonizzato per secoli e secoli mezzo mondo. Se oggi la lingua franca internazionale è l’inglese, una ragione c’è dietro le quinte della storia. Ma questo non sembra un popolo che ama guardarsi alle spalle, per osservare meglio un’altra prospettiva, è immune da sentimentalismi. Eppure si tratterebbe di tenere conto di un dettaglio che si chiama memoria.

Alla guida del brexit c’è il nazionalismo, che si sa, non fa rima con accoglienza e disponibilità verso chi fugge da paesi avvolti dalle fiamme della guerra, o della fame, e cerca un luogo più sicuro in cui vivere. Tutto questo è out per concezioni che nel Regno Unito chiamerebbero ‘selfish’, e noi preferiamo definire desiderio di farsi i fatti propri, senza aprire gli occhi davanti a sé, qualunque cosa accada. Questo è il brexit. Gli italiani e i greci accolgono milioni di migranti e rifugiati? Affari loro. Non a caso hanno preferito stare fuori dal Trattato di Schengen.

Anche se ci arrivasse mezzo mondo davanti alla porta, dobbiamo arrangiarci. I migranti sono una questione che non deve riguardarli, non nella misura in cui se ne occupano gli altri paesi.

il messaggio che veicola il referendum, ha campane che sanno suonare solo armonie contrarie.  Un illustre cittadino inglese, ‘un certo John Lennon’, non avrebbe approvato. No, lui era un sognatore, e lo diceva nella sua bella ‘Imagine’, con queste parole:

“Imagine no possessions / I wonder if you can / A broterhood of man /Imagine all the people /

Sharing all the world. / You may say I’m a dreamer..”

(Immagina un mondo senza proprietà / mi chiedo se ci riesci / una fratellanza tra gli uomini / Immagina tutta la gente / che condivide il mondo.. / Puoi dire che sono un sognatore..”

Beh, in questa circostanza siamo in tanti a sognare; sognano anche i tedeschi, che pure, non vantano una grande  ‘tradizione’ da queste parti. Vedremo, al  punto in cui siamo, se ci sarà ancora spazio per i sognatori in questo mondo robotizzato del terzo millennio.

Dopo i sogni, la realtà non è uno scherzo.

La percentuale di inglesi che vorrebbe abbandonare la locomotiva del treno Europa è in aumento, secondo i sondaggi. E in Gran Bretagna si respira già aria di cambiamento, nella Bank of England i preparativi fervono già da un anno. Anche se bisognerà fare i conti con quel 13% di indecisi, che, mandandoli a Lourdes, potrebbero compiere il miracolo. Intanto gli scozzesi sono contro il brexit, anche se a loro volta vorrebbero obliterare il biglietto della fuga dalla Gran Bretagna, e abbandonare la corona e lo scettro di Sua Maestà. Sembra una vendetta postuma di Maria Stuarda, che immaginiamo proprio contro il brexit, per la natura che aveva, ben diversa dai Tudor.

Resta il fatto che circa 3 milioni di cittadini europei vivono nel Regno Unito, e la loro sorte, qualora vincessero i pro-brexit, sarebbe un po’ incerta, dipende dal grado di ostilità che maturerebbe tra l’UE e mister Cameron. Quest’ultimo potrebbe non essere ancora in carica, qualora perdesse la battaglia referendaria, dato che si è schierato per il no. Ma ne siamo poi certi? Perché proprio lui ha voluto mettere il suo popolo davanti ad una prova che rischia di diventare una mezza rivoluzione? Un suo amico avrebbe addirittura confidato al Guardian, che dietro l’aplomb ineccepibile di leader responsabile, c’è un uomo convinto del contrario.. Per Bruxelles sarebbe ‘alto tradimento’, ma sono indiscrezioni non accreditate, e pertanto lasciamole cadere. C’è anche più di un milione di inglesi sparsi nel territorio comunitario, che trattamento riceverebbero nel caso in cui la loro patria diventasse estranea al vecchio continente sul piano politico ed economico? Sia nel caso dei migranti presenti in Gran Bretagna, che in quello degli inglesi sparsi nei vari stati dell’Unione, si vedrà solo dopo l’eventuale vittoria degli aspiranti alla fuga, quali saranno gli umori. E c’è da scommettere che l’umore dell’UE non sarà alle stelle. A Bruxelles hanno già fatto sapere che la reazione potrebbe essere dura, certo senza concessioni di alcun tipo. Gli inglesi vogliono ritenersi stranieri in Europa?  Come tali verranno considerati. Entrambe le parti potrebbero entrare in collisione su questioni così delicate, e non è escluso che questi cittadini siano obbligati a chiedere il visto, in quanto considerati stranieri a tutti gli effetti.

Londra, nel disciplinare la politica dell’immigrazione, potrebbe fare riferimento all’Australia, sempre nel caso in cui prevalessero i consensi per il ‘vote leave’. Intanto, la comitiva dell’ex sindaco di Londra, Boris Johonson, schierata senza riserve per il sì, ha messo in moto una sorta di ‘vademecum dell’immigrato’, il quale dovrà corrispondere a certi criteri precisi per garantirsi la permanenza in Gran Bretagna. Dovrà superare un esame della lingua inglese, in primis, e dimostrare di avere conoscenze tali da risultare ‘utile’ al paese. I due schieramenti contrapposti, in questo versante, si affrontano a colpi di numeri, e anche in materia d’immigrazione, gli esponenti politici inglesi favorevoli all’Unione europea, dimostrano di avere ragione. Soprattutto quando rimarcano il fatto che gli immigrati sono una risorsa per il paese.

Ma già, loro ragionano a prescindere, in termini di convenienza, anche quando si tratta di persone. E allora aveva proprio ragione Napoleone, quando sosteneva che gli inglesi sono dei bottegai, che hanno messo il cuore dentro il portafogli. Non servono neppure gli appelli dell’Ocse e del FMI, che hanno espresso previsioni nere qualora i brexiters avessero la meglio sulla ragione degli altri. L’Ocse fa sapere che, in questo caso, le conseguenze potrebbero essere peggiori del crash subito dall’economia in Cina. La sterlina subirebbe uno schock senza precedenti, con un crollo del 20%. Già tutto questo frastuono forsennato è stato recepito dai mercati, e infatti le stime sul Pil verranno aggiornate ad un +1,7%, dal target di 2,1%.

Ma il nodo più duro da sciogliere sarà la libera circolazione delle persone. Nonostante la Gran Bretagna e l’Irlanda non abbiano aderito al Trattato di Schengen, esercitando la cosiddetta clausola di esclusione (opt-out), essi tuttavia hanno accettato alcuni accordi della convenzione, come quelli sulla libera circolazione delle persone. Che ovviamente verrà meno, se le cose andranno verso il peggio. Certo è che i quotidiani inglesi sono persuasi che i brexiters stiano mettendo altra legna sul fuoco, puntando sul ‘pericolo’-invasione-migranti. L’argomento ha fatto presa su una popolazione già poco sensibile al problema, che vede nella presenza dei migranti una minaccia alla propria sicurezza e interessi. Un argomento forte, che ha permesso al fronte del sì di guadagnare 3 punti percentuali negli ultimi sondaggi.

E intanto la Bank of England si prepara all’emergenza, anzi ha già disposto un Fondo al quale le banche avranno accesso fin dalla metà di giugno, destinato a criticità finanziarie che sono già nell’aria. E’ un semplice messaggio volto a rassicurare, a non creare panico nel settore bancario. Non si tratta di misure improvvisate, la Banca Centrale inglese è già all’opera da un anno, con studi sui riflessi di un esito positivo per i sostenitori del ‘leave’. Sarebbero milioni le sterline pronte nel Fondo, destinate a sostenere le difficoltà in cui potrebbero incorrere le banche inglesi.

Del resto hanno scelto da sempre di stare in periferia, un piede dentro ed uno fuori; gli inglesi hanno solo cercato di tutelare i loro interessi economici, oltre non sono mai andati. Non hanno mai onorato gli intenti del grande Churchill, uno dei padri fondatori dell’Europa Unita, il quale aveva ben altre prospettive per il suo paese. E non sono trascorsi secoli da allora.

COLLEGATE:

Germania-Polonia, pareggio a reti bianche per la quarta gara del gruppo C

La quarta gara del girone C si gioca allo Stade De France di Parigi, protagoniste Polonia e Germania. Le due formazioni hanno già totalizzato tre punti a testa (nel corso della prima settimana, la Germania ha battuto per 2-0 l’Ucraina e la Polonia si è imposta per 1-0 sull’Irlanda del Nord). In gioco c’è la leadership del girone, visto che al momento ci sono tre squadre a tre punti (oggi l’Ucraina ha nuovamente perso contro l’Irlanda del Nord). Lewandowski e Milik sfidano i campioni del mondo in carica e sognano di raggiungere il primo posto in classifica a punteggio pieno.

PRIMO TEMPO:

La partita inizia con un cartellino giallo per Khedira, autore di un fallo tattico volto a stroncare un’azione avversaria. Al 4’ Götze tenta un pericoloso colpo di testa che finisce di poco alto sopra la traversa. Al 6’, dopo una buona azione al limite dell’area, il pallone arriva ad Hector che spara la conclusione da fuori senza riuscire però a centrare lo specchio. Al 16’ buon pallone recuperato da Müller che serve Kroos, inseritosi in area di rigore: il tentativo in scivolata del centrocampista finisce sul fondo, alla destra della porta difesa da Fabianski. Entrambe le squadre sono piuttosto aggressive e tentano di colpire l’avversario con recuperi in fase offensiva. Al 22’ suggerimento dalla sinistra per Milik, che, chiuso da Hummels, non riesce ad impattare il pallone da posizione favorevole. Al 27’ cross dalla destra di Blaszczykowski: Hector si oppone e manda direttamente in calcio d’angolo. Al 34’ di nuovo un giallo per i tedeschi: Ozil trattiene Krychowiak che stava ripartendo e si prende l’ammonizione. La Germania ha in mano il pallino del gioco ma sotto porta è poco pericolosa. Al 42’ Lewandowski viene pescato in fuorigioco su un bel suggerimento in profondità di Milik: brava la difesa tedesca ad alzarsi al momento giusto. Al 45’ giallo per la Polonia: ammonito Maczynski per aver bloccato la ripartenza di Müller.

SECONDO TEMPO:

Dopo pochi secondi dall’inizio, Milik fallisce un’occasione monumentale per portare i suoi sull’1-0:  Grosicki crossa a pennello per l’attaccante, che riesce solo a sfiorare di testa a due passi dalla porta con il pallone che va di poco sul fondo. La Germania risponde dopo un solo minuto: al 46’ stop e destro di Götze, Fabianski riesce a parare il tentativo. Il secondo tempo è partito sicuramente con più emozioni rispetto al primo. Al 51’, straordinario intervento di Hummels, che, senza commettere fallo, sradica la palla dai piedi di Milik all’interno dell’area di rigore. Al 55’, contropiede tedesco su errore di piazzamento della Polonia che sta battendo un corner: Grosicki si prende il giallo. Tutti i quattro cartellini arrivati fino ad ora sono stati per ripartenze bloccate fallosamente. Al 57’ occasione da calcio piazzato per i biancorossi: Milik, servito da Lewandowski, cerca di sorprendere Neuer tirando una sassata direttamente in porta, palla di poco fuori dopo aver sfiorato il palo sinistro. Al 58’ Lewandowski finta la conclusione, servendo invece con la suola Milik: il sinistro finisce di poco largo. Al 59’ Ancora una buona occasione per la Polonia: Lewandowski, solo sul filo del fuorigioco, tarda qualche attimo di troppo nella conclusione, permettendo un grandissimo recupero di Boateng. Al 65’ destro da fuori area di Kroos, pallone di poco alto sopra la traversa. Cambio Germania: esce Götze, al suo posto entra Schürrle, subentrato anche nella prima gara. Al 67’ giallo per Boateng che travolge Milik a metà campo. Al 68’ arriva un’altra occasione  ghiottissima per Milik: suggerimento dalla sinistra per lui, che liscia il pallone, tutto da solo in mezzo all’area di rigore. La Germania risponde subito con Ozil che tira a giro centralmente e Fabianski vola a mettere la sfera in corner. Al 72’ esce Draxler, al suo posto entra Mario Gomez , segno evidente che Löw vuole aumentare la fisicità del suo attacco. Al 76’ primo cambio per la Polonia: esce Maczynski, al suo posto Jodlowiec. All’80’ nuovo cambio tra le fila biancorosse: Blaszczykowski passa il testimone a  Kapustka. La Polonia ora ci crede, incoraggiata dai suoi tifosi che non smettono un attimo di cantare. All’85’ Höwedes si inserisce bene sul filo del fuorigioco, ma viene chiuso da un attento Pazdan. All’87’ ultimo cambio per la Polonia: Grosickiesce lascia il posto a Peszko. Al 93’ ammonito anche il neo entrato Peszko, che stende Ozil quasi sulla bandierina. La gara si chiude dopo 3 minuti di recupero con il risultato di 0-0.

FORMAZIONI UFFICIALI:

GERMANIA (4-2-3-1): Neuer, Hector, Hummels, J.Boateng, Höwedes, Khedira, Kroos, Özil, Draxler, T.Müller, Götze.CT.Loew.

POLONIA (4-4-2): Fabianski; Piszczek, Glik, Pazdan, Jedrzejczyk; Blaszczykowski, Krychowiak, Maczynski, Grosicki; Milik, Lewandowski. CT. Nawalka

                                                                                                                                                                       Claudia Demenica