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Mazzette per appalti campi rom: 4 arresti e perquisizioni al Comune di Roma

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Il giro di mazzette riguarda funzionari del dipartimento politiche sociali e salute e risale al periodo compreso tra la fine del 2013 e il marzo del 2014 (ndr: amministrazione Ignazio Marino:  sindaco di Roma dal 12 giugno 2013 al 31 ottobre 2015)

Arresti e perquisizioni per dipendenti del Comune di Roma e imprenditori coinvolti in una vicenda di mazzette. Una inchiesta della Procura su un giro di mazzette, che non ha alcun legame con la maxinchiesta su Mafia Capitale, e che riguarda la gestione di alcuni campi nomadi della Capitale. Il giro di tangenti riguarda funzionari del dipartimento politiche sociali e salute del Comune e risale al periodo compreso tra la fine del 2013 e il marzo del 2014.

Il gip Flavia Costantini, accogliendo le richieste dei pm Maria Letizia Golfieri, Carlo Lasperanza, Edoardo De Santis e Luca Tescaroli, coordinati dall’aggiunto Paolo Ielo, ha disposto il carcere per Roberto Chierici e Massimo Colangelo, rappresentanti di fatto di alcune cooperative, per Loris Talone, imprenditore nonche’ assessore all’Agricoltura al Comune di Artena e per Salvatore Di Maggio, presidente del Consorzio ‘Alberto Bastiani Onlus’. I reati ipotizzati dal gip Flavia Costantini sono corruzione, falso in atto pubblico e turbativa d’asta.
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Ai domiciliari sono finiti Eliseo De Luca, vigile urbano dipendente del Dipartimento e Alessandra Morgillo, altra dipendente comunale. La misura interdittiva e’ stata applicata a carico di Vito Fulco, funzionario del Comune legato alla Salvatori. L’inchiesta, portata avanti dai carabinieri della compagnia di Roma Eur, ha come arco temporale il periodo che va dalla fine del 2013 alla fine del 2014, quasi in coincidenza con la prima tranche di arresti di ‘Mafia Capitale’.

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Higuain-Napoli, De Laurentiis propone il matrimonio a vita

I dettagli

Come riferisce Il Mattino, De Laurentiis ha lanciato un nuovo messaggio a Higuain sul rinnovo. Stando alle parole del presidente, l’offerta del Napoli dovrebbe essere un accordo fino al 2021 a 8 milioni netti a stagione. Una cifra che testimonia la fiducia che la società ha nei confronti di Higuain e famiglia. Intanto tra 9 giorni termina il termine per esercitare la clausola rescissoria e De Laurentiis può opporsi a qualsiasi offerta.

Ischia,avviate le trattative per il futuro del club

Stadio_Mazzella_Distinti

In casa Ischia qualcosa si inizia a muovere,anche in maniera positiva. La conferenza stampa di sabato mattina di certo non ha riservato grandi sorprese. L’Avvocato Di Meglio, incaricato dall’Ischia a condurre le trattative per la società, non ha fatto altro che rendere ufficiale la situazione economica di cui vive la squadra isolana. Qualcuno dall’isola aveva iniziato ad interessarsi alla situazione della società gialloblù, per provare a vedere se ci fossero le condizioni per intavolare una trattativa,ma sempre sottotraccia senza alcun risultato, fino alla giornata di ieri quando ci sono stati i primi contatti tra l’Avv. Di Meglio e due gruppi interessati all’Ischia. Alla luce è difficile ipotizzare e conoscere l’identità di chi ha avuto un incontro con il legale ischitano. Le parti hanno sottoscritto un punto di riservatezza, in modo da non rivelare nulla sulla trattativa intavolata. Questi sono i primi veri contatti per l’ingresso in società di nuovi soci che nei prossimi giorni ne sapremo di più. Oltre a questo gruppo dell’isola, si è interessato anche un altro gruppo dalla terraferma. Il tempo stringe, e ci sono da rispettare delle scadenze per poi valutare il discorso dell’iscrizione al prossimo campionato di serie D che dovrà essere fatto entro il mese di luglio. Nei giorni scorsi,ad Ischia, qualche movimento c’è stato sopratutto tra i tifosi storici dell’isola verde, gli stessi che quest’inverno si sono messi a disposizione e hanno provato ad impegnarsi per provare a riportare la squadra sull’isola. L’unica cosa certa è che l’Avv. Di Meglio ha dato una settimana di tempo ai due gruppi ascoltati ieri per dare una risposta concreta dopo il primo approccio. La priorità di certo, sarà data agli imprenditori che faranno il primo passo sull’isola verde, essendo il compito di Di Meglio di preservare così il calcio ischitano. Alla luce ci fosse un’offerta concreta da Ischia, l’ipotesi della terraferma verrebbe presa in considerazione soltanto se il progetto venisse continuato sull’isola. Anzichè di portare la società al fallimento verrebbe ceduto il titolo sportivo al gruppo di terraferma con la possibilità, da parte di quest’ultimo, di portalo poi anche in un’altra sede. Sono attesi degli sviluppi entro il fine settimana. Il futuro dell’Ischia Calcio, rimane appeso ad un filo.

Witsel-Napoli, non è facile ma c’è una novità!

Lo riporta la Gazzetta dello Sport

Non è facile prendere Witsel, anche se lo stipendio di 4,2 milioni del belga è lordo e non netto. Serve però un ingaggio importante e discutere dei diritti di immagine prima di presentarsi dallo Zenit. Giuntoli ieri ha parlato con il Bologna per Diawara e vorrebbe chiudere in fretta. Intanto ha appuntamento per Ionita con il Verona (alternativa al «solito» Soriano).

Vincenzo Abbagnale squalificato per 16 mesi addio alle Olimpiadi di Rio

Squalifica per lui

Vincenzo Abbagnale è stato squalificato per 16 mesi, addio alle Olimpiadi di Rio. Una notizia che era nell’aria anche ad Amalfi, dove per la Regata Abbagnale è di casa, oltre ad essere amato in Costiera amalfitana e a Castellammare di Stabia. Lo stesso padre, Giuseppe Abbagnale aveva, mesi fa, comunicato alla stampa la possibile squalifica del figlio. Il giovane atleta della Marina militare, già vincitore di numerosi titoli nazionali e mondiali paga la negligenza mostrata nei confronti dei controlli, saltati per ben tre volte. La sentenza decorre dal 20 giugno 2016 con scadenza al 19 ottobre 2017.

Consiglio Ue, via libera alle norme anti elusione

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Gli Stati membri avallano il progetto anti elusione della Commissione per imbrigliare le multinazionali che sfruttano le falle nella normativa fiscale per ridurre il loro conto all’Erario

Via libera dal Consiglio Ue alla proposta di direttiva della Commissione sul pacchetto anti elusione delle multinazionali, uno dei tasselli del set di misure proposte a inizio anno dall’esecutivo Ue. Proposte sulle qualia il Parlamento aveva chiesto alcune strette maggiori.

L’ok è stato ufficializzato in un comunicato di martedì mattina, nel quale si ricordano i cinque principali ambiti di intervento:

  • Le multinazionali organizzano prestiti infra-gruppo con tassi gonfiati, per abbassare gli utili dove vengono più tassati e spostarli nei paradisi fiscali. La direttiva prevede di limitare la possibilità di dedurre gli interessi passivi sui prestiti, per scoraggiare queste prassi.
  • Spostare la residenza fiscale in Paesi a tassazione favorevole è un altro espediente diffuso: per combatterlo si punta sulla “exit taxation”, far pagare salato il trasloco ai fini elusivi
  • I pianificatori fiscali delle grandi società sono molto abili a infilarsi nei buchi della normativa, ma una regola anti-abusi dovrebbe dare maggior libertà di movimento alle Autorità fiscali locali per negare i benefici rincorsi solo per abbattere il conto dell’Erario.
  • La regola sulle controllate straniere (CFC), spesso localizzate in Paradisi fiscali, dispone che anche alla società domiciliata in un Paese dal Fisco amico si applichi la tassazione prevista per la controllante in un regime “normale”.
  • Spesso gli Stati non sono coordinati tra di loro e le grandi società riescono a sfruttare doppie deduzioni o infilarsi nei meccanismi fiscali poco oliati, sfruttando benefici impropri. Le regole contro questi “hybrid mismatches” dovrebbero limitare questi episodi.

Il Consiglio aveva affrontato la proposta di direttiva nella riunione del 17 giugno, lasciando tempo fino alla sera del 20 per sollevare eventuali critiche. Una sorta di silenzio-assenso che ha portato al via libera odierno. La direttiva passerà quindi a una prossima riunione per l’adozione.

Dal commissario Pierre Moscovici, principale fautore del pacchetto, un immediato comunicato di ringraziamento per la decisione dei Paesi membri: “L’accordo di oggi è un colpo sicuro contro le società che eludono le tasse. Troppo a lungo alcune aziende sono state messe in condizione di sfruttare i differenti sistemi fiscali per evitare di pagare miliardi di euro di tasse”.

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Tra vitigni e cantine, 4to raduno auto e moto d’epoca di Solopaca (VIDEO)

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SOLOPACA – L’Associazione Commercianti di Solopaca ACS con il patrocinio del Comune di Solopaca e del Club G.A.V.E.S. del Sannio, ha organizzato per il 2016 il quarto raduno per auto d’epoca. Presenti anche le tanto amate due ruote Vespa, motociclo che quest’anno festeggia i 70 anni dalla sua presentazione al pubblico.

L’evento si è svolto Domenica 19 Giugno presso il centro storico della cittadina beneventana con inizio alle ore 8:30. I solopachesi hanno visto arrivare tanti appassionati da varie parti della Campania alla guida di auto e moto d’epoca incantevoli. Tante le indimenticabili Alfa Romeo Giulia, Spider Duetto, Gt Junior, Fiat 500 originali ed elaborate, Fiat 600 e 600 Multipla, Lancia Fulvia, Lancia Beta, Lancia Flavia, VW Maggiolino,  Tutti modelli che hanno fatto la storia!

Guarda il video:

La manifestazione ha raggiunto una soglia di partecipazione davvero notevole malgrado il tempo incerto, ospitando oltre cento veicoli che si sono schierati lungo il caratteristico corso che fiancheggia Piazza del Municipio. Grande interesse ed ammirazione hanno suscitato i trattori d’epoca ed i camion storici di proprietà di un’azienda locale prodotti tra il 1950 ed il 1970, tutti ordinatamente schierati tra le vie cittadine.

Il programma del raduno è stato improntato sull’enogastronomia e la conoscenza del territorio senza dimenticare il piacere della guida.

Dopo il benvenuto ai partecipanti da parte degli organizzatori con a capo il presidente dell’ACS Sig.ra Pina Casillo, sono state completate le operazioni di punzonatura e registrazione di veicoli ed equipaggi.

Alle ore 11 circa il corteo di veicoli storici ha iniziato il tour per le visite guidate e le degustazioni presso le migliori case vinicole della città.

Fiat 500B Topolino
Fiat 500B Topolino

Prima tappa la cantina “Masseria Vigne Vecchie”, una Cooperativa nata dall’unione di cinque famiglie che hanno orientato la propria produzione su un’agricoltura sostenibile, produce esclusivamente attraverso la trasformazione delle uve dei soci secondo metodo biologico.

Seconda tappa presso la cantina Santimartini, società agricola che concilia tradizione ed innovazione del proprio territorio per una produzione di vini unica e ricercata (vini D.O.P). La produzione avviene attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia coniugando le antiche tradizioni, il tutto affidando la programmazione a tecnici qualificati ed esperti del settore.

Terza ed ultima tappa la cantina sociale di Solopaca, una delle più antiche di tutta la Campania ed ai primi posti per la produzione vinicola regionale. La Cooperativa rappresenta oltre 600 viticoltori soci, ognuno con le proprie aziende agricole situate a Solopaca ed in 16 comuni limitrofi.

Terminate le degustazioni dei vini e dei ricercati buffet offerti dalle case vinicole, i partecipanti si sono divisi tra due agriturismi riservati per il pranzo.

Rispettivamente l’Azienda Agricola “La Campagna” e l’Azienda Agrituristica “Vignole” dove i prodotti tipici locali ed un’atmosfera accogliente hanno regalato ore di convivialità tra gli appassionati motoristi.

Nel pomeriggio, ritorno al centro storico percorrendo le poco trafficate strade cittadine per la degustazione del gelato artigianale offerto dal Bar-Gelateria-Pasticceria “Note di Caffè”.

Infine, a Largo San Mauro, gadget a tutti gli equipaggi e premiazione da parte della giuria per i veicoli con gli allestimenti e abbigliamenti vintage più significativi.

Un arrivederci, quello di Solopaca e della sua amministrazione, ai prossimi eventi nel segno dell’amicizia, dell’accoglienza e della valorizzazione dei propri territori. A presto!

 

Guarda la fotogallery a cura di Roberto Teano:

Lapadula saluta Pescara, ma non verrà a Napoli!

Lo riporta il Corriere dello Sport

Gianluca Lapadula ha deciso il suo futuro. La delegazione del Pescara sarà a Milano in primis per parlare con il Napoli, ma sostanzialmente “per chiudere l’operazione con il ticket Juve-Sassuolo, con il giocatore che approderà alla corte di Eusebio Di Francesco”. Come spiega il quotidiano, questo è praticamente quello che confermano tutti i protagonisti della trattativa ovvero la Juventus, il Sassuolo, l’entourage del calciatore ma anche lo stesso Napoli.

Herrera al Napoli, è fatta: manca solo un tassello!

I dettagli sull’affare

Fumata bianca tra Porto e Napoli per Hector Herrera, noi di Vivicentro vi avevamo già detto che la trattativa era vicina alla conclusione, ma a conferma di questo, dal Portogallo arrivano notizie dal portale ZeroZero che parla di un accordo raggiunto tra i due club sulla base di 18 milioni più 5 di bonus. Con Herrera l’accordo c’è da tempo sulla base di un contratto di cinque anni. Adesso, trovato l’accordo tra club, serve il via libera di Nuno Espirito Santo, nuovo allenatore.

Milano, rimonta a sinistra e voto dei giovani: così Sala ha annullato l’effetto Renzi

Le stime sui flussi tra primo e secondo turno: solo il 24% dei grillini è tornato alle urne, il nuovo sindaco ha avuto 40mila preferenze in più ma ha scontato il calo di fiducia nel premier Prima del ballottaggio Parisi era al pareggio

Ha vinto, Beppe Sala. Nonostante tutto. A cominciare da un vento antirenziano che ha iniziato a soffiare su Milano da un po’. Sono lontani i tempi dell’ubriacatura di un Pd che alle Europee del 2014 era volato al 45 per cento. E per capirlo basterebbe guardare la parabola che disegna la fiducia in picchiata per il premier-segretario: a maggio di un anno fa, quando apriva Expo, era al 45 per cento. Poi la discesa fino al minimo storico di questi giorni elettorali: 36 per cento. Più utile, piuttosto, il gradimento nell’operato della giunta, stabile al 52 per cento da aprile a oggi.

Sono dati che aiutato a dare forma a quella che è stata più di una sensazione. Perché quella di Sala e del centrosinistra non è stata una vittoria semplice, né scontata. Quattro mesi fa, quando Stefano Parisi si è candidato, il divario tra i due manager era di quasi 8,5 punti. Certo, allora quasi nessuno conosceva il fondatore di Chili tv. Ma si è arrivati a un vero testa a testa e i due si sono guardati da vicino, tanto che il 9 giugno, appena quattro giorni dopo il primo turno, il distacco si sarebbe ridotto ulteriormente fino a un risicatissimo 0,6 per cento. C’è voluto un cambio di marcia in corsa per riprendere quota. E una strategia che ha puntato su una parola d’ordine: (ri)motivare il centrosinistra e non solo. Anche agitando la foto di gruppo di Salvini- Gelmini-La Russa, anche facendo 30mila telefonate elettorali al popolo delle primarie. Ecco come Mr Expo è diventato sindaco di Milano. Ed ecco chi lo ha votato.

È stato l’Istituto Ixè a disegnare la nuova mappa politica di Milano, rileggendo gli ultimi mesi della lunga corsa verso Palazzo Marino e come si sono mossi gli elettori tra il primo e il secondo turno. A cominciare dal Movimento 5 Stelle, che non ha aiutato Parisi: secondo questa analisi, meno di un quarto degli elettori di Corrado si è ripresentato ai seggi, e alla fine nemmeno tutti hanno cavalcato l’onda del cambiamento proposta dal centrodestra. Diversa la mobilitazione della sinistra, con la metà dei sostenitori di Rizzo che è (ri)scesa in campo schierandosi in maggioranza per Sala. Guardando la carta di identità degli elettori, secondo questa analisi si scopre anche come l’ex commissario abbia raccolto i consensi maggiori tra le donne (a loro era diretta l’immagine opposta del Consiglio comunale: femminile con Sala, maschile con Parisi) con un 5,9 per cento in più di voti rispetto al candidato di centrodestra. Ed è stato apprezzato dai giovani: tra gli under 45 avrebbe superato Parisi dell’11,3 per cento.

Ma ancora prima, è necessario tornare ad altri numeri. Sono quelli di un’affluenza che ha raggiunto i livelli più bassi di sempre. Rispetto a cinque anni fa, oltre 150mila elettori hanno disertato. In totale, su un milione di aventi diritto, è andato ai seggi un milanese su due. E Sala è stato scelto da 264.481 persone, poco più di un quarto della città che si esprime. Con un voto spalmato in modo simile nelle Zone: l’unico municipio in cui ha perso il confronto è stato il 2 di via Padova e dintorni; il picco positivo (55 per cento) nel municipio 3. Nel confronto con Pisapia, però, ha perso più di 100mila elettori. Anche questo è un messaggio.

Eppure, tra i due round Sala ha guadagnato 40mila preferenze; Parisi si è fermato a 27mila. Che cosa è cambiato? Mr Expo come è arrivato a triplicare i voti di differenza (da 5mila a 17mi-la), salendo da +0,9 a +3,4? È ancora l’Istituto Ixè ad aver tracciato i movimenti. Partiamo dal ricambio: in due settimane, ci sono stati complessivamente 93mila nuovi elettori che non avevano partecipato al primo turno e la maggior parte (46mila contro 42mila) ha scelto Sala. Voti di centrosinistra, certo, motivati dal pericolo di veder cambiare colore a Palazzo Marino. Ma anche, secondo gli esperti dell’istituto, voti di “opinione”, di quei moderati che avrebbero potuto indirizzarsi all’ultimo su Parisi. Dall’altra parte, però, e lo dimostra anche l’ulteriore calo di tre punti nell’affluenza, non si sono ripresentati in 54mila. Dei 40mila voti conquistati da Mr Expo, più della metà arriva dagli elettori degli altri candidati.

A cominciare da chi aveva scelto Basilio Rizzo, la sinistra che si è turata il naso e si è mossa per non far vincere le destre: la metà dei 19mila elettori ha deciso di votare e quasi tutti (al netto delle schede bianche o nulle), ovvero 9.100 persone, hanno messo una croce sul nome di Sala. L’ex commissario ha avuto anche la metà (5.100) dei voti del radicale Cappato e persino 5.300 di Gianluca Corrado. Perché Parisi, alla fine, non è riuscito a conquistare M5S. Solo il 24 per cento è tornato a votare (13.200) e il salvagente di 7.900 preferenze per il centrodestra non è bastato.

vivicentro.it/nord/politica –  repubblica / Milano, rimonta a sinistra e voto dei giovani: così Sala ha annullato l’effetto Renzi ALESSIA GALLIONE

Hysaj, rinnovo in vista fino al 2022

I dettagli che arrivano dall’Albania

Secondo i colleghi albanesi di Sportekspress, il Napoli ha blindato Elseid Hysaj. Il contratto del calciatore attualmente scade nel 2020 e l’ingaggio è di 500mila euro, ma De Laurentiis vuole portare la scadenza fino al 2022con un ingaggio che verrà triplicato, passando da 1 milione il primo anno per poi arrivare fino a 1,5. Tuttavia tra De Laurentiis e l’entourage di Hysaj ci sarebbe già un accordo di massima per definire poi tutto nero su bianco.

Virginia Raggi e Chiara Appendino – Dalle banche al cemento parte la carica delle sindache

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La prima giornata delle due esponenti grilline (Virginia Raggi e Chiara Appendino) a Roma e Torino: “Cambieremo tutto”

COME Madrid e Barcellona in Spagna con Manuela Carmena e Ada Colau, così Roma e Torino in Italia con Virginia Raggi e Chiara Appendino. Là due donne sindaco elette con Podemos, qui coi Cinquestelle. In entrambi i casi: la capitale, la città simbolo del lavoro. Quattro donne cresciute nel contrasto alla classe politica dominante, di governo o di opposizione, guidano oggi le prime città dei due Paesi europei. Le analisi di quel che sta cambiando (che è già cambiato da tempo) lasciamole ad altri: non sempre e non tutti hanno avuto il dono della preveggenza. Restiamo piuttosto ai fatti, riprendiamo da dove eravamo rimasti due settimane fa. «Vorrei parlare di Virginia Raggi e Chiara Appendino », dicevo. «Di cosa stiamo parlando? », ha replicato su questo giornale qualcuno, molto vicino all’ex sindaco di Torino. Risposta: dei nuovi sindaci. Ora che hanno vinto osserviamole muoversi nei primi passi del loro primo giorno. A volte una parola, un dettaglio possono illuminare il quadro. Sono due giovani donne, madri, in politica da più di cinque anni. Una sorpresa solo per chi non le aveva mai viste. Entrambe definite “prime della classe”, da chi le conosce come da chi le denigra. Appendino ha persino risposto: «Non sono secchiona, ho sempre passato i compiti a chi era in difficoltà». Vediamo le immagini di ieri.

IL RISULTATO, LA REAZIONE. Virginia Raggi, 37 anni, avvocato, un figlio, ha preso 770mila voti, più del doppio del candidato Pd Roberto Giachetti. 67,15 per cento. I dirigenti locali e nazionali del Pd hanno commentato che le destre hanno votato Cinquestelle. Raggi ha risposto che le sinistre non hanno votato Pd, circostanza per quel partito caso mai più preoccupante. Che la metà dei cittadini non è andata a votare, dato più eloquente ancora. Quelle che nella notte sono state indicate come sue lacrime sono in realtà le immagini di una lieve danza di esultanza, al telefono, come si vede bene nel video. Raggi ha raggiunto in un hotel romano Grillo e Davide Casaleggio. Grillo è comparso alla finestra con un appendiabiti, o appendino, attaccato al collo. Raggi è uscita per strada, fra i militanti in festa sotto gli ombrelli, e ha detto poche parole: «Lo sappiamo come è Roma, ma più è difficile più sarà bello. Abbiamo un programma pazzesco scritto insieme ai cittadini. Portiamo tutti i romani a lavorare per Roma, anche se siamo disabituati». Poi ha scherzato sui tormentoni della campagna elettorale. «Allora: sulle Olimpiadi…». I militanti hanno applaudito e fatto buu, indicando il disinteresse per il tema. Infine, con riferimento all’imitazione che ne fa Fiorello, ha detto: «Poi vi dico anche una poesia e gli affluenti del Po». Dopo fino alle 4 a festeggiare.

Chiara Appendino, 31 anni, economista, un figlio di pochi mesi (ha iniziato in gravidanza la campagna elettorale) ha avuto il 54,56 % dei voti, quasi dieci punti in più di Piero Fassino. Il quale – da sindaco, lei consigliera comunale – la sfidò a fare di meglio una volta al suo posto. Lo stesso Fassino alla vigilia del primo turno aveva attribuito ai Cinquestelle in un paio di occasioni pubbliche, per esempio al Salone del Libro, una scarsa presa del Movimento in città. Nel commentare il risultato Appendino ha dedicato al suo avversario una sola frase: «Non molto incisivo nella capacità di ascolto». Poi, più in generale: «La città si è sentita sola, in questi anni. Specialmente le periferie».

IL PROGRAMMA. Qualche accenno al programma fin dal primo giorno. Appendino, no Tav, è stata accolta dal giubilo degli abitanti della Val di Susa. Contraria al traforo per motivi non solo ambientali ma economici («I costi sono superiori ai benefici, meglio molte piccole opere per la comunità») ieri ha detto che «un sindaco non può bloccare i lavori. Porterò al tavolo le ragioni del mio no e in base alla discussione valuterò se uscirne». Ha subito chiesto le dimissioni di Francesco Profumo dalla presidenza della Compagnia di San Paolo, il cuore economico finanziario della città, accennando al recente aumento di 400 mila euro stanziato nei giorni scorsi per aumenti agli stipendi dei dirigenti. Ha anche messo in dubbio la nomina di Paolo Peverano all’Iren, nome da poco indicato da Fassino. Nel mio mandato, ha detto, ci sarà un semestre bianco per il sindaco: non potrà fare nomine negli ultimi sei mesi di mandato. Ha annunciato anche il reddito di cittadinanza e la chiusura dei centri Cie con una politica di reinserimento scolastico per i bambini e lavorativo per gli adulti immigrati.
Virginia Raggi si è rivolta ieri agli elettori con un lungo post su Facebook nel quale non ha fatto cenno a funivie, olimpiadi e altri caposaldi della discussione televisiva delle scorse settimane. Ha detto prima di tutto: «Finalmente una donna, in un tempo in cui le pari opportunità sono una chimera», mettendo a tacere tutti coloro che giudicavano sessista sottolineare il genere del candidato. Ha poi parlato di anni di malgoverno e di Mafia capitale. «Cambia tutto, ora tocca a noi», il titolo. Fra i primi commenti quello di un ragazzo di 17 anni che dice: non ho potuto votare ma ho convinto la mia famiglia. I dati indicano che l’elettorato di Raggi (e dei candidati grillini nei municipi, vinti nel numero di 12 su 14 a Roma) è molto più giovane rispetto a quello dei partiti tradizionali.

LA GIUNTA. Appendino ha selezionato curriculum di 400 candidati e già indicato quasi tutti i nomi. Ci sono il presidente dell’Arcigay Marco Giusta, l’uomo dei conti del leghista Cota Sergio Rolando, il docente di storia dell’architettura al Politecnico Guido Montanari, per lo Sport Roberto Finardi ex dirigente Coni, atleta e tifoso del Toro (Appendino è juventina, fino a 25 anni ha giocato terzino). Sonia Schettino che viene dalla Compagnia di San Paolo e dalla fondazione Agnelli, l’insegnante Federica Patti, che come altri arriva da associazioni e ambienti vicini alla sinistra. Ha annunciato che i lavori della giunta saranno trasmessi in diretta Facebook una volta al mese. Dal Politecnico viene anche Cristina Pronello, che Virginia Raggi vuole a Roma ai Trasporti. L’assai apprezzato urbanista Paolo Berdini e il rugbista Andrea Lo Cicero, pilone, 103 presenze in nazionale. Questi i nomi di punta. Ieri giornata di grandi consultazioni per le posizioni ancora scoperte.

GRILLO. Appendino non ha sottoscritto il “contratto” che vincola Virginia Raggi e i consiglieri capitolini allo staff del Movimento e che prevede tra l’altro multe in caso di “danno d’immagine”. Raggi ha pubblicamente ringraziato della sua elezione Grillo e Casaleggio, Appendino forse in privato. Rispetto a Raggi, che è stata indicata come candidato sindaco da 1724 persone nelle primarie on line, Appendino è stata scelta come candidato sindaco per acclamazione, in assemblea.

CARRIERA POLITICA E POLEMICHE. Entrambe fanno politica da più di cinque anni e sono state consigliere comunali di opposizione nell’ultimo mandato. Appendino aveva una iniziale simpatia per Sel e stima per l’allora leader Nichi Vendola. Si è avvicinata ai Cinquestelle “per caso”, ha raccontato, insieme al marito, industriale e simpatizzante del Movimento. Ha proposto, a un banchetto per strada, di “dare una mano” a decifrare il Bilancio del Comune. E’ laureata in Economia alla Bocconi. Raggi ha lavorato come praticante nello studio legale Sammarco, prima di entrare in politica a 32 anni. Il praticantato in quello studio, che ha lavorato con Cesare Previti, ha suscitato polemiche in campagna elettorale. Da ultimo, alla vigilia del voto, è stata attaccata per una consulenza non dichiarata alla Asl di Civitavecchia. «Ci hanno fatto una guerra senza precedenti », ha detto ieri notte sotto la pioggia, «ma da oggi lavoriamo tutti per Roma».

vivicentro.it/politica –  repubblica / Virginia Raggi e Chiara Appendino – Dalle banche al cemento parte la carica delle sindache CONCITA DE GREGORIO

ESCLUSIVA – Gragnaniello alla Juve Stabia? Ecco tutto quello che c’è da sapere

Questi i dettagli raccolti in esclusiva

La voce circola da tempo, Raffaele Gragnaniello alla Juve Stabia. Si, effettivamente potrebbe anche essere, la dirigenza stabiese starebbe pensando a lui: portiere che sarebbe adatto al gioco di Gaetano Fontana che tral’altro lo conosce bene per averlo avuto alla Nocerina. Poi c’è Ciro Polito al quale farebbe molto piacere averlo a Castellammare di Stabia, ma, vanno fatte alcune precisazioni in merito. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di ViViCentro.it, al momento questa è soltanto un’idea, visto che non è arrivato alcun contatto ufficiale tra le parti. L’estremo difensore, nato a Nocera e classe ’81, ha un contratto in scadenza nel giugno del 2017 e quindi, per portarlo alla Juve Stabia servirebbe una trattativa con il club che ne detiene il cartellino, la Casertana: cosa complicata in questo momento, in quanto a Caserta cercano di risolvere prima i problemi lagati alla cessione societaria, bloccando ogni trattativa di calciomercato.

a cura di Ciro Novellino

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Dal Belgio spunta un nome nuovo per la difesa del Napoli

I dettagli

Thomas Meunier, terzino destro del Club Brugge, è diventato un obiettivo concreto per il Napoli. Dal Belgio, infatti, Het Nieuwsblad e DH.be confermano di contatti avviati tra il Napoli e l’agente del calciatore. Il costo dell’operazione sarebbe di circa sei milioni di euro.

Euro 2016 21 giugno: oggi 4 gare, si chiudono anche i Gruppi C e D

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Euro 2016 21 giugno. Archiviate anche Slovacchia – Inghilterra 0-0 e Russia – Galles 0-3 e, con esse, le partite della fase a gironi di Euro2016 per quanto riguarda il Girone B, oggi, martedì 21 giugno, è il turno dei Gironi C e D con la penultima giornata della fase di ELIMINATORIE a GIRONI di Euro 2016 che si concluderà domani, mercoledì 22 giugno, con il doppio incontro in contemporanea, ore 21:00, tra Italia – Irlanda (trasmessa da Rai 1 e SkySport) e Svezia – Belgio (SkySport).

Il turno odierno, a differenza dei giorni scorsi, prevede quattro partite che si disputeranno, in contemporanea, alle ore 18 (Gruppo C) e alle 21 (Gruppo D), e vedranno le sfide Ucraina vs PoloniaIrlanda del Nord vs Germania (ore 18) e poi, alle 21, Croazia vs Spagna (trasmessa in chiaro anche su RAI1) e Repubblica Ceca vs Turchia

Euro 2016 Ucraina-Polonia, Irlanda-GermaniaLa situazione nel gruppo C vede la Germania puntare al primo posto, mentre l’Irlanda del Nord (3 punti) con un pari metterebbe in cassaforte il passaggio del turno tra le migliori terze. Ucraina e Polonia (le due organizzatrici dello scorso europeo) si affrontano in un match che interessa solo i polacchi, mentre gli ucraini sono certi dell’eliminazione.

Euro 2016  Croazia-Spagna, Ceca-TurchiaNel Gruppo D, invece, tutto è incerto: a Spagna e Croazia basta un solo punto per essere certe di passare rispettivamente prima e seconda; la Rep. Ceca, al contrario, cerca la vittoria contro la Turchia e spera nella sconfitta dei croati, ma da sola non basta: le due squadre rischiano di giocarsi il secondo posto in base alla migliore condotta.

Ed ora diamo un’occhiata complessiva ai due Gironi che si chiudono oggi:

Girone C
12/06/2016 18:00 Polonia-Irlanda del Nord 1-0
12/06/2016 21:00 Germania-Ucraina 2-0
16/06/2016 18:00 Ucraina – Irlanda del Nord 0-2
16/06/2016 21:00 Germania – Polonia 0-0
21/06/2016 18:00 Ucraina – Polonia – SkySport
21/06/2016 18:00 Irlanda del Nord – Germania – SkySport          

Girone D
12/06/2016 15:00 Turchia – Croazia 0-1
13/06/2016 15:00 Spagna – Repubblica Ceca 1-0
17/06/2016 18:00 Repubblica Ceca – Croazia 2-2
17/06/2016 21:00 Spagna-Turchia 3-0
21/06/2016 21:00 Croazia – Spagna – Rai 1 e SkySport
21/06/2016 21:00 Repubblica Ceca – Turchia – SkySport

E questo è il riepilogo per le partite di oggi, 21 giugno; orari e dove vederle:

ORE 18 – Marsiglia: Ucraina-Polonia (SkySport).
ORE 18 – Parigi (Parco dei Principi): Irlanda del Nord-Germania (SkySport).

ORE 21 – Lens: Repubblica Ceca-Turchia (SkySport).
ORE 21 – Bordeaux: Croazia-Spagna (SkySport e Rai)

Le risposte che i partiti devono dare

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Proteste per carenza di sicurezza, impoverimento economico, degrado ambientale e assenza di prospettive: questo hanno trovato i nostri giornalisti nei quartieri di Torino e Roma dove si è originato il risultato a favore del Movimento 5 Stelle nei ballottaggi. Ciò che ne esce è un viaggio nel popolo della spallata ovvero alla genesi di uno scontento che viene dal basso contro amministratori locali, partiti tradizionali e leader nazionali, privo di un’unica matrice politica perché è il risultato di una miriade di situazioni dissimili: dal timore di essere borseggiati all’intolleranza contro gli immigrati fino alla richiesta di parchi ben curati.

Se tale protesta si è indirizzata contro i candidati del Pd è perché in queste aree di degrado lo scontento, sedimentato nel corso di anni, tende a convergere contro chi rappresenta il governo ed a premiare chi – come i 5 Stelle – è abile ad esprimere la sfida all’establishment. Questa fotografia della versione italiana del movimento di protesta che tiene banco in altri Paesi europei deve far riflettere anzitutto i leader dei partiti tradizionali. Non riconoscere l’entità della sfida che hanno davanti può condannarli a nuove sconfitte mentre la reazione più efficace può venire dall’ammissione dell’esistenza di diseguaglianze e disagi di entità crescenti. Che necessitano risposte concrete.

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vivicentro.it/editoriale  –  lastampa / Le risposte che i partiti devono dare MAURIZIO MOLINARI

Istruzione: accordo tra Unimpresa e Universitas Mercatorum

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Dialogo costante tra imprese e docenti universitari

Firmata una convenzione quadro tra l’associazione e l’ateneo Universitas Mercatorum, per favorire l’ingresso dei neolaureati nel mondo del lavoro. Tirocini mirati in aziende Unimpresa 

Massimizzare le sinergie tra il mondo accademico e il mondo delle imprese per migliorare e potenziare l’ingresso nel lavoro dei giovani neolaureati. Integrare l’offerta didattica con moduli formativi e momenti operativi vicini alla realtà lavorativa nei vari settori merceologici di riferimento. Valutare l’opportunità di attivare tirocini in favore dei laureandi e laureati dei vari corsi di studio. Questi gli obiettivi principali della convenzione quadro firmata da Unimpresa (Unione nazionale di imprese) e Universitas Mercatorum (l’Università Telematica delle Camere di commercio italiane). L’accordo tra l’associazione e l’ateneo mira anche a realizzare un linguaggio condiviso sulle competenze in uscita degli studenti, proprio per favorirne l’affaccio nel mondo dell’occupazione; altro obiettivo è avvicinare le imprese, compatibilmente con le norme vigenti e il regolamento universitario, alle attività di ricerca, anche per trasferire la conoscenza di avanguardia nelle attività produttive. 

L’intesa prevede un dialogo costante tra Unimpresa e i docenti dell’Università Mercatorum, che potranno partecipare a iniziative dell’associazione; parallelamente, esponenti di Unimpresa potranno prendere parte a seminari oforum universitari. Unimpresa potrà esaminare, nei processi di selezione del personale, eventuali candidature di studenti universitari. Più nel dettaglio, l’Università realizzerà un modulo di orientamento al lavoro che includa le testimonianze di esperti di Unimpresa e sia coprogettato con la stessa organizzazione imprenditoriale. Unimpresa, predisporrà un project work annuale coordinato da docenti e tutor dell’Ateneo.

Il lanciafiamme e l’appendino

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Ti candidi alla segreteria del partito e hai tutti contro, tranne i dispari e gli anarchici. Perdi, ma è come se avessi vinto. Infatti l’anno dopo vinci tu. Ti lasci riempire dalle speranze che hai suscitato: la meritocrazia, l’innovazione, la rottamazione degli apparati. In virtù della carica rivoluzionaria che emani, ti perdonano l’aria furbetta e persino lo sgambetto a Letta, indispensabile per conquistare il governo in tempo utile a vincere le Europee. Adesso puoi fare quello che hai promesso, magari andare alle elezioni e stravincerle. Invece ti impantani nei riti di Palazzo con gli Alfano e i Verdini e ti circondi, Boschi a parte, di esecutori mediocri e ruffiani. Allontani i liberi pensatori e li sostituisci – anche nei media – con falsi amici che fino a ieri stendevano stuoie a Bersani e domani le spolvereranno per Di Maio. A Palazzo Chigi hai due sottosegretari: Del Rio l’anima bianca e Lotti l’anima nera. Fai fuori l’anima bianca. Perdi contatto col mondo reale, vai solo dove sei sicuro di prendere applausi, ma i fischi ti raggiungono anche lì.

Prometti che tornerai quello di prima, però in Campania sostieni vecchi arnesi alla De Luca, mentre a Roma costringi alle dimissioni Marino – un atipico, come eri tu – e ovunque sposti a destra il partito senza intercettare i voti di destra. Ti aggrappi ossessivamente a un referendum sulle regole del gioco, anziché combattere l’oligarchia finanziaria che impoverisce i tuoi elettori. Perdi Roma, Torino e il tuo senso in questa storia. Ma puoi ancora ritrovarlo, se invece del lanciafiamme prenderai qualche appendino. In giro ce ne sono tanti e una volta piacevano anche a te.

vivicentro.it/opinione –  lastampa / Il lanciafiamme e l’appendino MASSIMO GRAMELLINI

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Oroscopo di martedì 21 giugno a cura di Paolo Fox

L’ oroscopo di martedì 21 giugno, ogni giorno Paolo Fox racconta, in TV (Fatti vostri) e su Lattemiele, cosa le stelle hanno in serbo per noi,  come andrà il lavoro, la salute, l’amore…

Questo il suo oroscopo per oggi, tratto da Lattemiele:

ARIETE
TORO
GEMELLI
CANCRO
LEONE
VERGINE
BILANCIA
SCORPIONE
SAGITTARIO
CAPRICORNO
ACQUARIO
PESCI

CHI E’ PAOLO FOX:

Paolo Fox (Roma, 5 febbraio 1961) è un astrologo, pubblicista e personaggio televisivo italiano.

Biografia
Fin dagli anni novanta si occupa di astrologia nei mass media, proponendo il suo oroscopo nelle trasmissioni televisive della RAI e anche in radio, su LatteMiele e Radio Deejay; le sue prime apparizioni televisive sono state nelle trasmissioni di Rai 1 Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

E’ iniziato a diventare noto al grande pubblico a partire dal 1997 quando ha iniziato la collaborazione con il network Lattemiele dove conduce uno spazio dedicato all’oroscopo giornaliero alle ore 7.40 e 19.40.

Il lunedì mattina il mago dell’oroscopo è presente anche su Radio Deejay. Per quanto riguarda il mondo della televisione, è apparso per le prime volte nei programmi televisivi Per tutta la vita, In bocca al lupo! e Domenica In.

Ha partecipato come ospite a tantissimi altri programmi tv: Festa di classe, Speciali di fine anno, Tutto Benessere, Furore, Uno Mattina, Speciale Grande Fratello, Piazza Grande, Aspettando cominciamo bene e tanti altri. Dal 2002 è una delle colonne portanti del programma tv di Raidue, I Fatti Vostri, dove legge il suo oroscopo. Negli ultimi anni risulta essere uno dei personaggi maschili più cliccati dell’anno sul web!

Annualmente cura per la RAI la serata dedicata alle previsioni astrologiche per il nuovo anno, trasmessa a fine dicembre.

È attivo anche sulla carta stampata, curando l’oroscopo per diversi settimanali

Nel 2014 ha interpretato sé stesso nel film di Natale Ma tu di che segno 6?.

Per quanto riguarda la sua vita privata non si sa praticamente nulla. E’ sposato? E’ fidanzato? Dove va in vacanza? Lui non ha mai rilasciato dichiarazioni o commenti sulla sua vita sentimentale anche perché grazie agli astri vuole indovinare quella del suo numeroso pubblico che non l’abbandona mai!

Euro2016, Russia vs Galles 0-3: i britannici raggiungono gli ottavi!

Euro2016, Russia vs Galles 0-3 – Ramsey, Taylor e Bale fanno volare il Galles: tre punti contro la Russia e passaggio del turno assicurato. Il gruppo B regala sorprese: gli uomini di Chris Coleman raggiungono gli ottavi di finale tra primo posto in classifica; segue l’Inghilterra. Male la Russa che esce con le ossa rotte da questo Europeo piuttosto deludente.

Russia (4-2-3-1): Akinfeev; Smolnikov, V. Berezutski (46′ A. Berezutski), Ignashevich, Kombarov; Mamaev, Glushakov; Smolov (70′ Samedov), Shirokov(51′ Golovin), Kokorin; Dzyuba . A disp.: Lodygin, Guilherme, Neustädter, Schennikov, Shishkin, Ivanov, Shatov, Torbinski, Yusupov. All.: Slutsky.

Galles (5-3-2): Hennessey; Gunter, Chester, A. Williams, Davies, Taylor; Allen(74′ Edwards), Ledley (76′ King), Ramsey; Bale(83′ Church , Vokes. A disp.: O. Williams, Ward, Collins, Richards, Vaughan, J. Williams, Cotterill, Robson-Kanu, G. Williams. All.: Coleman

Arbitro: Jonas Eriksson (Svezia).

Marcatori: Ramsey(G), Taylor(G), Bale(G)

Note – Ammoniti: Mamaev (R); Vokes (G)