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I giudici di Torino: “Gli alunni possono portare a scuola il pasto preparato a casa”

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TORINO – I genitori devono poter scegliere se usufruire della mensa o meno
Mensa scolastica, bimba che mangiaA Milano è la «schiscetta», a Torino il «baracchino», in gergo militare la «gavetta». Il pasto pronto che ci si porta da casa ora, nelle scuole, è un diritto riconosciuto dalla Corte di Appello di Torino. I giudici hanno stabilito che i genitori devono poter scegliere tra la mensa scolastica e il pranzo al sacco per i figli.

Definita la «battaglia del panino», la questione nasce nel 2013 dal ricorso di centinaia di mamme e papà di una scuola primaria torinese, dopo l’aumento delle tariffe della refezione, calcolate per fasce in base ai parametri Isee. Si erano prima rivolti al Tar, che aveva respinto il ricorso, affermando che il Comune aveva diritto di modulare le tariffe; ma aveva passato la palla al tribunale per l’altra domanda: è o meno un diritto portarsi il pasto da casa? La Città negava questa possibilità: chi non vuole la mensa, deve andare a prendere i figli a scuola e riportarli dopo pranzo. In primo grado il tribunale aveva opposto un no che è stato ora ribaltato dalla Corte d’Appello, secondo la quale il tempo trascorso in mensa fa pienamente parte dell’offerta didattica.

Non una pausa, ma un momento educativo. Ed è quindi un diritto restare a scuola anche se non si mangia in mensa. «Non si può essere costretti a usufruire di un servizio che per legge è facoltativo – spiega l’avvocato Giorgio Vecchione, che assiste le famiglie in causa – questo dicono i giudici. Sottolineano come restare a scuola durante la mensa rientri a tutti gli effetti nell’esercizio del diritto all’istruzione». I giudici si basano su una circolare del 2004 del ministero che prende atto di come la scuola sia cambiata e di come quello che viene definito «tempo scuola» non comprenda solo attività strettamente didattiche, ma anche un momento di socializzazione come il pranzo. Questo apre i problemi maggiori:se è un momento didattico, allora con i bambini ci devono essere gli insegnanti e non solo dei sorveglianti come spesso avviene. La conseguenza è l’aumento del monte ore dei docenti che potrebbe rendere necessario per il Miur assumere nuovo personale, sempre che non ci sia un ricorso in Cassazione del Ministero o del Comune di Torino. Per i dirigenti scolastici il problema sarà organizzare il servizio in base a spazi e a norme igienico-sanitarie.

Sul tema dei diritti la discussione è più ampia: è giusto o no che i bimbi consumino pasti differenti? Che qualcuno mangi un panino accanto a un compagno che riceve un pasto completo? Chi è contro l’iniziativa legale dice che le fasce deboli sono già tutelate. I genitori obiettano che le differenze già esistono nei menu (allergie, intolleranze, motivi religiosi). E ribadendo il diritto di scegliere.

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vivicentro.it/l’esperto –  lastampa / I giudici di Torino: “Gli alunni possono portare a scuola il pasto preparato a casa” PAOLA ITALIANO

Castellammare, omicidio Tommasino: nessun ergastolo, 30 anni ai killer

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Trent’anni ciascuno agli altri due killer del consigliere comunale stabiese Gino Tommasino, è questa la sentenza che è stata emessa dalla Corte d’Appello di Napoli, e si riferisce al nuovo processo di secondo grado. Condannati a 30 anni sia il giovane Catello Romano (difeso dall’avvocato Francesco Schettino) che il nuovo collaboratore di giustizia Renato Cavaliere. Per Romano, l’accusa aveva chiesto la conferma dell’ergastolo, mentre per Cavaliere la condanna a 30 anni. Per entrambi gli imputati è arrivato il riconoscimento dell’aggravante del contesto mafioso per il plateale omicidio di camorra, eseguito in pieno centro a Castellammare di Stabia il 3 febbraio del 2009, con una scarica di proiettili. Gli altri due killer, Salvatore Belviso e Raffaele Polito, avevano incassato condanne definitive a 18 e 12 anni.

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Sviluppi sul caso di Maria Ungeranu, la bimba violentata e uccisa a Benevento.

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Mario Ungeranu, il padre della bimba violentata e uccisa a Benevento, in caserma (ansa)

Interrogato per ore Daniel, ma in caserma rimangono a lungo anche i genitori di Maria Ungeranu. Si attende la svolta dai reperti biologici. Le maestre: “Sorrideva sempre”

Gli investigatori sanno che nel caso della piccola Maria Ungeranu, la bimba di 9 anni violentata e uccisa a San Salvatore Telesino domenica sera,  c’è una falla, sanno che bisogna rompere il silenzio.  Perciò non mollano, non danno respiro a tutti gli attori di questa terribile storia. Vogliono chiudere i lcerchio, ora. E gli interrogatori sono andati avanti per tutta la notte sia per l’indagato, sia per i genitori della piccola.

Seconda notte in caserma per Daniel. Notte in caserma, la seconda per Daniel Ciocan, operaio 21enne sospettato di aver stuprato e ucciso la piccola Maria. Un altro lungo interrogatorio nel tentativo di trovare la verità. Intanto si cerca sul corpo violato della piccola e nei luoghi la traccia dell’assassino. Per questo i carabinieri hanno sequestrato e sorvegliato per quasi 24 ore il resort di piazza Pacelli, l’auto di Daniel e ora l’attenzione è anche sulla casa dei genitori di Maria, Marius e Andrea Unguranu, in via Belledonne. Ma è ancora troppo presto per dire se si tratti del ventunenne suo connazionale sospettato dell’atroce crimine, indagato ma a piede libero in mancanza di gravi indizi; oppure se l’omicida sia un uomo ancor più vicino a lei ma coperto da una patina di insospettabilità.  “Ha precisato alcune cose – ha detto il suo legale – e le indagini ora sono a un punto cruciale”. Secondo quando riferito ancora dal legale, il giovane ha confermato in toto la sua versione dei fatti, ovvero che ha lasciato la bimba intorno alle 20 davanti alla chiesa di San Salvatore Telesino, dove è stato visto da alcune persone.

I genitori: Anche i genitori di Maria Ungureanu sono stati convocati in caserma dai carabinieri e qui sono stati interrogati per tutta la notte. Il padre è tornato a casa alle 3.30 di notte.

Le tracce biologiche

L’inchiesta sulla violenza e attende la svolta dalla valutazione di tutte le tracce biologiche ormai al vaglio di Procura e carabinieri: sono quelli che il gergo giudiziario chiama “reperti”, resti pietosi sui quali si concentrano gli esami dei Ris. Sono i campioni prelevati dal perito su disposizione del pm Isabella Scamarcio, durante l’autopsia; e quelli estratti da indumenti e oggetti prelevati in casa della vittima e del sospettato ed esaminati dagli specialisti dell’Arma coordinati dal colonnello Pasquale Vasaturo. Intanto proseguono gli interrogatori di testimoni nella caserma dei carabinieri alla presenza del procuratore Giovanni Conzo. Decine di testimoni, grandi e piccoli. Un intero paese scosso da un delitto shock è al vaglio degli inquirenti.

Il procuratore. “Tutte le piste sono esplorate” ha detto il procuratore di Benevento, Giovanni Conz.

La maestra d’Italiano: La maestra di italiano – Maria Rita Votto insegna all’istituto comprensivo San Giovanni Bosco ed è quella che ha avuto Maria Unguranu più a contatto. Apprende ora di una probabile violenza di tempo fa e dice “non è possibile”. “L’ho avuta in classe in questi due anni: aveva una gran voglia di imparare. Per premiarla della sua bravura in disegno e musica quest’anno le abbiamo dato dei 7 sulla scheda, l’anno scorso aveva avuto tutti 6 e si era dispiaciuta: purtroppo non riuscirà a vederli. Nonostante il suo italiano non perfetto, si impegnava. A fine anno abbiamo restituito ai bambini i loro disegni: Maria faceva tanti cuori, stelle e fiori. Non era mai cupa o triste. A fine maggio abbiamo fatto una gita al Paleolab di Pietraroja con pranzo in un agriturismo: Maria ne ha parlato entusiasta per giorni”.

Il parroco:Il parroco – Don Franco Pezone stava celebrando messa quando la bambina è entrata in chiesa. Poco dopo, l’atroce delitto. «L’ho intravista. Due minuti ed è andata via: il sacrestano mi ha detto che si è informata perché voleva venire alla processione per Sant’Anselmo d’Aosta. Quando ha saputo che era stata annullata per la pioggia, è tornata a casa e ha mangato qualcosa, poi ha detto al papà che tornava in chiesa, ma in realtà qui non è piùvenuta. In chiesa veniva spesso e serviva la messa con la sua tunica bianca. Non aveva ancora fatto la prima comunione. Quello che si capiva era che aveva un grande bisogno di affetto. Il ragazzo suo connazionale veniva in chiesa qualche volta, ma lo vedevo tutte le mattine uscire dalla sua casa, che è qui di fronte. Mi è sembrato un ragazzo rispettoso, non ho notato mai niente di negativo, e non sapevo neppure che si conoscessero».

vivicentro.it/sud/cronaca –  repubblica / Benevento bimba violentata e uccisa STELLA CERVASIO E CONCHITA SANNINO

Lapadula, il Napoli lavora sotto traccia per altri obiettivi

I dettagli dal Corriere del Mazzogiorno

Gianluca Lapadula al centro di radiomercato con una serie di depistaggi, falsi incontri e squadre che spuntano ogni ora. A chi offre di più per il capocannoniere della serie B. Ieri è stata una giornata in cui le notizie di radiomercato si sono rincorse: tutte convogliavano verso un incontro che si stava svolgendo alla sede della Filmauro a Roma tra il presidente De Laurentiis, i dirigenti del Pescara e gli agenti del calciatore. Telefonini spenti fino a sera, il ds azzurro Cristiano Giuntoli che sfuggiva. Come da tradizione: l’incontro non c’è mai stato e, soprattutto, il Napoli lavorava sotto traccia ad altri obiettivi. Oggi, si ricomincia.

Leave o Remain, giorno verità per l’Ue

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Leave o Remain: il referendum che può spaccare l’Europa. Alle urne 46 milioni di britannici, seggi aperti fino alle 23 (ora locale).

Londra – E’ stata l’ultima notte di riflessione per 46 milioni e mezzo di britannici chiamati a decidere oggi se restare nell’Ue oppure votare per la brexit. Aperti i seggi per lo storico referendum dalle 07:00 ora locale, si chiuderanno alle 22:00, le 23 in Italia.
I votanti, un numero record di 46,5 milioni, devono rispondere a una domanda: “Il Regno Unito deve continuare ad essere membro dell’Ue o abbandonare l’Ue?“. E potranno scegliere tra due opzioni, Remain (Rimanere) o Leave (Abbandonare).

Un sondaggio diffuso nella notte dava in vantaggio di 6 punti Remain, ma l’11 per cento degli intervistati ha detto di non aver ancora deciso. Due altri sondaggi diffusi mercoledi’ davano i favorevoli a rompere con Bruxelles in lieve vantaggio, ma un terzo dava in testa l’opzione di rimanere nell’Ue. Gli allibratori tendono ampiamente ad accreditare un trionfo alla permanenza nell’Ue, 76% a 24%

Ieri c’è stato l’ultimo estremo monito di Jean-Claude Juncker al Regno Unito: “I politici e gli elettori britannici debbono sapere che non ci sara’ alcun tipo di rinegoziazione”, ha sottolineato il presidente della Commissione Ue. “Abbiamo concluso un accordo (in occasione del Consiglio Europeo del 18 e 19 febbraio a Bruxelles; ndr) con il primo ministro David Cameron, il quale ha ottenuto il massimo che poteva ricevere, cosi’ come noi abbiamo concesso il massimo che potevamo dare.

Ultimo appello di Cameron, Samantha vota in “blu Ue”

Londra- Dopo aver percorso in lungo e largo il Regno Unito mercoledi’, nel rush finale per convincere gli elettori a votare a favore della permanenza del Regno Unito nell’Ue, il premier britannico David Cameron ha fatto un ultimo appello su Twitter nel giorno del referendum: “Votate Remain. Cosicche’ i nostri figli e nipoti abbiano un futuro piu’ luminoso”, ha scritto sul suo account.

Vote Remain – so that our children and grandchildren have a brighter future.

Poi si e’ recato al seggio, accompagnato dalla moglie, Samantha. Per votare la consorte del premier conservatore ha scelto uno chemisier azzurro, con un colore molto simile al caratteristico pantone Reflex Blu della bandiera Ue.

Quindi”, ha ribadito l’ex premier lussemburghese, a margine di un incontro con il neo-cancelliere austriaco Christian Kern, “un nuovo negoziato non ci sara’ assolutamente, ne’ sull’intesa gia’ raggiunta ne’ per quanto riguarda trattative di qualsivoglia natura sui trattati (comunitari; ndr). Out is out”, ha tagliato corto Juncker. “Quando si e’ fuori, si e’ fuori”. Cameron aveva ipotizzato ulteriori riforme dell’attuale impianto normativo dell’Unione in caso di permanenza della Gran Bretagna.

vivicentro.it/politica –  (agi)  “Leave” o “Remain”, giorno verità per l’Ue

Rischio asta per Diawara: occhio alla Liga

I dettagli dal Corriere dello Sport

Amadou Diawara ha soltanto 19 anni, ma al Napoli piace e come: “Ha non soltanto energia, ma anche senso tattico e sviluppato e quella animosità che aiuta nella fase difensiva ed in quella offensiva. Il Napoli l’ha seguito a lungo, poi si è avvicinato al bolognese tre giorni fa, quando i due diesse Giuntoli e Bigon si sono incontrati a Milano per un caffé”. La concorrenza c’è, però: Siviglia e Valencia.

Stampa britannica schierata nel giorno del referendum

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Londra, si schiera la stampa britannica nel giorno del referendum sulla permanenza nell’Ue, come del resto aveva gia’ fatto durante la campagna referendaria.

“Il Regno Unito decide”, scrive in prima pagina il Daily Mail, il quotidiano piu’ letto del Paese, favorevole alla Brexit, pubblicando anche quelle che considera le principali “menzogne” di Bruxelles.

The Times, l’unico quotidiano del gruppo Murdoch che e’ a favore della permanenza, come d’altra parte i suoi lettori, sottolinea il testa-a-testa nei sondaggi, che lasciano un futuro “appeso a un filo”.

Il Sun, anch’esso di Murdoch, titola “Il giorno dell’Indipendenza, Il risorgimento del Regno Unito”, sullo sfondo di un cielo albeggiante.

Il Guardian, che e’ a favorevole alla permanenza, segnala che i britannici affrontano “il giorno della scelta”, prevedendo che il risultato sara’ testa-a-testa.

Il Daily Telegraph, favorevole alla Brexit e quotidiano di riferimento del Partito Conservatore, pubblica in apertura una vignetta dove si vede un’anziana con un cagnolino -potrebbe essere Elisabetta II a un incrocio, al centro della bandiera del Regno Unito, l’Union Jack.

L’Independent, favorevole alla permanenza, da’ risalto all’ultimo sondaggio ComRes, favorevole alla permanenza, che da’ un netto vantaggio all’opzione Remain, con il 45% rispetto al 42% favorevoli alla Brexit.

Il quotidiano economico Financial Times sottolinea invece l’importanza della giornata odierna e segnala che la sterlina ha riguadagnato valore nella giornata del referendum.

NOTA:

  • Leave: 2
  • Remain: 4
  • Financial Times: guarda le quotazioni  :cry:  :roll: 

vivicentro.it/cronaca –  (AGI) / Stampa britannica schierata nel giorno del referendum

Witsel e quel paradosso che lo allontana da Napoli

Nonostante un costo del cartellino relativamente basso, rispetto ai vari Herrera e Tolisso, Witsel, centrocampista dello Zenit classe 87, è destinato a non trasferirsi in Italia, nella fattispecie al Napoli. Impegnato in Francia in questo momento, dove ben sta figurando con il suo Belgio, il ragazzo percepisce un ingaggio da 4 milioni di euro all’anno; tanti, troppi, per Aurelio De Laurentiis, che non può permettersi di pagare questa cifra annualmente. Ecco perché, eccezion fatta per clamorosi sviluppi, Wistel non vestirà la maglia azzurra. A riportarlo, la Gazzetta dello Sport.

Abano Terme, arrestato sindaco appena eletto: è accusato di corruzione

Abano Terme – La “Tangentopoli delle terme” riguarda un presunto giro di tangenti per la manutenzione del verde e altri reati legati alle terme. Altri 4 arresti e 18 indagati a piede libero

PADOVA – Si trova in carcere il sindaco di Abano Terme (Padova) Luca Claudio (ndr: schieramento del centrodestra*) con l’accusa di corruzione, concussione, induzione indebita. L’indagine, che sembra costituire una sorta di “Tangentopili delle terme”, e che ha portato all’alba di oggi al suo arresto prende le mosse dall’inchiesta aperta lo scorso anno dalla guardia di finanza per un giro di presunte tangenti sulla manutenzione del verde. Non solo.  Svelerebbe un giro di ‘bustarelle’ ben più ampio e capace di coinvolgere l’edilizia, l’edilizia scolastica, la manutenzione e quasi tutti i settori della vita delle amministrazioni pubbliche.

In totale sono cinque le persone coinvolte dalle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip ed eseguite alle prime ore dell’alba dalla guardia di finanza per il presunto giro di tangenti. Oltre al neo sindaco c’è un pubblico amministratore e tre imprenditori, tutti indagati a vario titolo per i reati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, corruzione e riciclaggio. Altri 18 soggetti sono indagati a piede libero nel medesimo procedimento penale. In corso anche 22 perquisizioni domiciliari e locali.

vivicentro.it/nord/cronaca – repubblica / Abano Terme, arrestato sindaco appena eletto. E’ accusato di corruzione

  • Luca Claudio. Uomo del centrodestra, sindaco di Montegrotto per due legislature, successivamente rieletto come primo cittadino di Abano e riconfermato dalle urne appena alcuni giorni fa, Claudio è accusato di aver chiesto e ottenuto tangenti del 10 per cento sull’importo di lavori assegnati dalle due municipalità a una serie di imprese private.

Lo Stoke City offre 25 milioni di euro per Gabbiadini, ma il Napoli non cede

Niente Europeo e, al momento, nemmeno niente cessione: Gabbiadini rimane al Napoli. Gli azzurri avrebbero rifiutato, infatti, un’onerosa offerta dello Stoke City, che si aggirava intorno ai 25 milioni di euro, secondo quanto riporta Sky Sport. Sul bergamasco, ci sarebbero forti anche il West Ham e il Wolfsburg. L’intenzione di Aurelio De Laurentiis, che nutre molta stima per Manolo, è quella di non cedere il ragazzo, almeno fino a quando non sarà arrivato il vice-Higuain, o qualcosa di molto simile a lui.

De Laurentiis blinderà Higuain: ecco come…

I dettagli su La Repubblica

Nell’agenda di fine giugno di HIguain c’è anche il rinnovo del suo contratto con il Napoli. Da martedì in poi ogni giorno sarà buono per fissare l’appuntamento con De Laurentiis. Higuain conosce benissimo le offerte che gli farà il Napoli: un contratto record (7 milioni più qualche bonus) fino al 2020 e soprattutto la chance di continuare a vincere: il presidente sta stringendo i tempi per l’acquisto di tre rinforzi, che faranno felice Sarri e serviranno anche per tranquillizzare il Pipita.

 

 

È il giorno della seconda prova, il vero scoglio della maturità

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Maturità, seconda prova. E’ il test più temuto dagli studenti dopo l’orale. Una piccola guida di sopravvivenza

Disconnettere la testa dalla prima per poter dire « buona la seconda ». Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Scaricata con la prova d’italiano qualche briciola d’ansia, oggi gli studenti si trovano davanti al vero, possente, scoglio: il secondo scritto. Lo dicono i sondaggi, come quello di Skuola.net con oltre 5 mila studenti, in cui il 32% ha designato il colloquio come il proprio incubo più tormentato, seguito a ruota, 31%, proprio dalla prova odierna.

Ma lo dicono anche le statistiche del Miur: l’anno scorso il voto medio di seconda prova è stato di 11.2 su 15, il più basso tra gli scritti. Conoscenze e competenze entrano in gioco a tutto campo, rubando spazio all’estro, alla creatività e all’arte dell’arrangiarsi. E, accanto a loro, l’emotività. Con l’incognita che l’eco del giorno precedente possa influire sulla prestazione. «La prima prova ha un aspetto positivo: ti mette di fronte al tuo ostacolo, al tuo mostro, ti permette di sfatare il mito dell’esame e abbassare il livello di ansia – spiega Maura Manca, psicoterapeuta e direttrice della rivista online «AdoleScienza» -. È da evitare il catastrofismo cosmico da post consegna del compito: passare le ore a rimuginare su quanto fatto è inutile, così come è dannoso il vortice di confronti con i compagni e il web. La tendenza diventa alimentare il pessimismo e amplificare i lati negativi: si dà una valutazione soggettiva, spesso errata, che mina l’umore e inficia la seconda prova. Il rischio reale è presentarsi senza grinta e con le motivazioni annacquate».

«Un problema che non ha soluzioni non è un problema, ma un dato di fatto: il compito di ieri è chiuso, non c’è azione che possa cambiarlo. È il momento di passare al prossimo: lì si ha possibilità di incidere, ottenere il massimo della performance, spinti dalla voglia di dimostrare il proprio valore – dice l’astronauta Luca Parmitano -. I ragazzi devono dosare le energie e ricaricare le pile. Staccare. La mente è sotto stress: inutile tentare di inserire altri contenuti; adesso è l’ora di raccogliere i pensieri attorno a quello che già si sa. Di acquisire fiducia nella propria preparazione e nella capacità di saperla esprimere. Un cervello rilassato rende mille volte di più».

Per chi invece durante gli scritti si fosse trovato davanti a un blocco totale niente paura: ancora una volta la colpa è dell’emotività. «Può succedere, ed è quello che lo studente si deve dire subito – aggiunge la Manca -. Il senso di sfiducia non deve prevalere, per non mettere a repentaglio l’intera maturità: si è sbagliata una prova ma, per fortuna, ce ne sono altre. Bisogna ripartire da zero, senza sensi di colpa. In questo caso il sostegno dei genitori può essere determinante». L’ultimo appello, infine, è per chi pensa di aver svolto egregiamente il tema. «Autoconvincersi che sia andato tutto benissimo è rischioso – conclude -. È necessario mantenere attivo uno stato d’allerta: rilassarsi troppo può rendere disattenti e poco reattivi. Bisogna trovare un equilibrio: non piangersi addosso e non lodarsi senza misura, ma tentare di dare il massimo. Qui ed ora».

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vivicentro.it/cultura –  lastampa / È il giorno della seconda prova, il vero scoglio della maturità FEDERICO TADDIA

Gazzetta e quel buffo paragone su Insigne: “I puffi non abitano a Gomorra”

Entra e prende subito un palo, corre, dribbling e dà spettacolo: non male la prima presenza all’Europeo di Lorenzo Insigne. Anche la Gazzetta dello Sport, attraverso un paragone un po’ spinto, ha voluto celebrare l’attaccante partenopeo: “I puffi non abitano a Gomorra. Per questo l’unico azzurro di Lorenzo Insigne è il cielo che bagna Napoli. In tempi di «fiction» di successo, di male apparentemente irredimibile, Insigne diviene all’improvviso il contraltare immaginario della famiglia Savastano, la storia da raccontare perché può prevedere il lieto fine. Ce ne sarebbe davvero bisogno stavolta, e proprio per questo il tifo azzurro – soverchiato dall’inizio alla fine dalla marea verde irlandese – si risveglia in un solo momento, quando l’attaccante del Napoli entra, dribbla un paio di giocatori e colpisce un palo che sa di ringhio al potere. «Insigne, Insigne», canta la gente per qualche secondo. Quasi un appello che dice a Conte: l’Italia ha bisogno non solo di soldati, ma anche di qualità”

Widmer-Napoli, serve soltanto l’ufficialità

I dettagli

Il primo “gioiello” che l’Udinese sta per cedere è Silvan Widmer. Ne sono praticamente certi a Napoli, dove Il Mattino ha dato notizia di un accordo ormai trovato tra le parti, con l’assenso (determinante) del giocatore, ben disposto ad accettare la nuova destinazione dopo tre stagioni a Udine, di cui l’ultima finita in crescendo, ma non abbastanza per convincere il selezionatore della Svizzera Petkovic, che escludendo l’esterno destro dalla lista dei rossocrociati per Euro 2016, ha di fatto anticipato le vacanze a Widmer. Ma ci sono anche i dettagli, con 7 milioni “cash” all’Udinese, e la promessa di inserire nel pacchetto Mirko Valdifiori, l’esperto e talentuoso volante da inserire davanti alla difesa nella nuova Udinese di Iachini.

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Higuain a Dimaro per la fine del ritiro

I dettagli

Il 20 luglio Gonzalo Higuain tornerà in Trentino, a Dimaro. Secondo Il Mattino, dopo la finale di coppa America partirà per le vacanze. Il contratto prevede 21 giorni di riposo: lo scorso anno l’ultimo atto della Coppa America si celebrò il 4 luglio e il 26 Gonzalo era in ritiro a Dimaro. La data orientativa, quindi, è il 20 luglio.

 

Napoli-Fabinho, c’è ottimismo: il Monaco ha già trovato il sostituito

Continua a lavorare Giuntoli, nonostante i tanti rifiuti che complicano i piani della società: secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, ci sarebbe ottimismo per Fabinho, esterno difensivo, ma dotato di importanti qualità offensive. Il ragazzo di proprietà del Monaco potrebbe arrivare al Napoli, anche perché il club del principato avrebbe individuato già il sostituito: si tratta di Sibide, difensore del Lille. Eventualmente, se saltasse Fabinho, il Napoli punterebbe su Widmer dell’Udinese.

Padre, madre e figlia: una maturità per tre

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Siamo la famiglia Di Canito, abitiamo a Piossasco in due camere e cucina e ieri abbiamo sostenuto l’esame di maturità Padre, madre e figlia. Tre in un colpo solo. Chissà se era mai successo. Di sicuro è successo a noi.

Ci presentiamo. Carmine ha 52 anni, viene dalla provincia di Foggia e fa l’operaio al centro ricerche della Fiat. Arrivando da una famiglia povera ha dovuto mettersi presto a lavorare e gli è rimasto un conto aperto con la cultura. Gli piace capire, parlare, essere all’altezza della situazione. La moglie Cinzia, di sei anni più giovane, è cresciuta a Messina e ha fatto l’operaia alla Merloni, prima che la spingessero in cassa integrazione. Tre anni fa. È stato allora che Carmine se n’è uscito con quel discorso strano: «Adesso avrai più tempo libero: puoi passarlo a piangerti addosso oppure a prenderti un diploma che potrebbe aiutarti a trovare un lavoro migliore». La moglie ha detto soltanto: «Ma sei pazzo?». E lui, serissimo: «Sì. Talmente pazzo che non ti lascerò sola. Se ti iscrivi alle scuole serali, le farò con te».

E così noi, la famiglia Di Canito, ci siamo iscritti alla Polis per ottenere il diploma in economia aziendale. A lezione tutte le sere dalle cinque alle nove, che quando andava bene si cenava alle dieci con il mal di testa, ma senza smettere mai di parlare di quello che avevamo imparato. Marika guardava i genitori con aria di superiorità e però di tenerezza. Li incoraggiava. Marika è la primogenita. Frequenta un istituto a indirizzo socio sanitario. Accanto a lei Miriana, la più piccola. Crediamo fossero orgogliose di papà Carmine e mamma Cinzia. Crediamo lo siano ancora.

All’inizio l’abbiamo preso come uno scherzo. Ma poi il gioco si è fatto serio. Quattro persone in tre stanze che cercano di studiare senza darsi troppo fastidio. Impossibile, anche perché, per arrotondare, Carmine e Marika nei weekend cantano ai matrimoni. Durante la settimana devono allenare la voce e non è facile concentrarsi sui libri mentre ti strimpellano Biagio Antonacci negli orecchi. Per non parlare di Cinzia, che aveva il vizio di mettersi in un angolo del tinello a ripetere gli appunti delle lezioni a voce alta. Ci disturbavamo a vicenda e invece, senza rendercene conto, ci tenevamo compagnia.

Gli amici non risparmiavano i pregiudizi e gli sfottò. «Ma chi te lo fa fare?», dicevano a Carmine. E lui: «Il piacere di saperne di più. E poi lo faccio per aiutare Cinzia a cogliere la sua occasione». Noi Di Canito siamo una squadra. Di più, una famiglia. All’inizio Cinzia era bravissima, specie in matematica, mentre Carmine sbuffava dietro ai numeri come se fossero geroglifici. Ma dal secondo anno ha rimontato. A scuola si era creata un’atmosfera calda. Professori disponibili e compagni di classe affettuosi come la nostra coetanea Monica Tarasco. Abbiamo fatto pochissime assenze, anche se eravamo stanchi e per qualcuno ridicoli. Ma cosa c’è di ridicolo nell’avere voglia di imparare?

Ogni giorno pensavamo di lasciare perdere. A Cinzia non entrava in testa la storia. Carmine non digeriva il francese. E avrebbe barattato con il peggiore degli incubi quel quarto d’ora passato alla lavagna col gessetto in mano per risolvere un problema di matematica. A casa avevamo l’impressione che Marika ci guardasse dall’alto. Come se dicesse: la mia maturità è più bella della vostra. Ma l’altra sera. L’altra sera era la notte prima degli esami e Carmine e sua figlia hanno cantato la canzone di Venditti. Mamma Cinzia li ha ascoltati, agitatissima. Allora Marika ha smesso di cantare e le ha dato una quantità insolita e impressionante di baci, mentre Carmine l’ha presa tra le braccia e le ha detto la frase che ogni maschio dovrebbe imparare a memoria: «Non ti preoccupare, ce la facciamo».

Ce la facciamo un corno, ha pensato Cinzia girandosi nel letto senza riuscire a prendere sonno. Avremo studiato sì e no un quarto del programma. Poi ha guardato il marito che dormiva sereno al suo fianco e ha pensato: ma sì, ce la faremo. Marika, lei ha riposato benissimo. Ieri mattina a colazione ha detto «in bocca al lupo» ai genitori, ha preso lo zaino ed è andata incontro al suo destino. Carmine e Cinzia incontro al loro, con una bottiglia d’acqua e due panini. Che effetto sedersi tra tanti ragazzi che avrebbero potuto essere Marika. Cinzia cercava Carmine con gli occhi e lui le faceva dei segni per rassicurarla, ma li avevano messi in banchi troppo lontani.

Carmine ha scelto il tema su Marte, Cinzia il rapporto padre-figli nel Novecento. Intanto in un’altra scuola Marika scriveva del suffragio universale alle donne, citando le vittorie di Raggi e Appendino. Ma più che del suo esame, era preoccupata di quello dei genitori. A dire il vero anche i genitori erano più preoccupati del loro esame che di quello della figlia. Ma mentre tutti noi Di Canito sudavamo chini su un foglio, ciascuno per conto suo, non potevamo fare a meno di pensare che il tema più bello lo stavamo scrivendo insieme. E che quel tema eravamo noi.

vivicentro.it/opinione –  lastampa / Padre, madre e figlia: una maturità per tre MASSIMO GRAMELLINI

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Meunier rifuta Napoli: è il terzo “no” dopo Zielisnki e Vrsaljko

Arriva un terzo rifiuto per il Napoli: dopo Zielinski e Vrsaljko, anche Thomas Meunier, classe 1991, terzino destro belga di proprietà del Brugge, come rivela la Gazzetta dello Sport, ha detto “no” al club azzurro. I motivi che hanno spinto il ragazzo lontano da Napoli sono due: la voglia di giocare in Premier o in Bundesliga e i 6 milioni di clausola rescissoria che hanno fatto aumentare le concorrenza su di lui.

Ischia,un gruppo di napoletani è interessato alla società,ma…

Avv. Emanuele Di Meglio
Avv. Emanuele Di Meglio

Lo scrivente Avv. Emanuele Di Meglio nella qualità di incaricato della Ischia Isolaverde srl rende noto che nella mattinata odierna si è tenuto un incontro con un gruppo di imprenditori napoletani interessati a rilevare per intero la società Ischia Isolaverde srl. Nell’incontro tenutosi presso lo studio dello scrivente legale il rappresentante del gruppo interessato a rilevare l’Ischia Isolaverde srl ha prospettato il proprio progetto con la domanda di ripescaggio in Lega Pro. Lo scrivente procuratore ha rappresentato che condizione imprescindibile per il subentro societario è la permanenza della squadra sull’isola di Ischia, condizione accettata dall’interlocutore incaricato. Il gruppo subentrante ha garantito la fideiussione e l’organizzazione di tutto quanto occorrente per la stagione a venire. La richiesta inoltrata dal gruppo subentrante è condizionata alla richiesta di aiuto da parte dell’isola di Ischia della partecipazione alla domanda di iscrizione in Lega Pro.Diversamente il gruppo subentrante è comunque disponibile ad intraprendere la partecipazione alla Serie D.

F.to Avv. Emanuele Di Meglio

Dal Portogallo sono sicuri: Herrera-Napoli è fatta, ma in Italia…

Dal Porto davano per fatto l’affare Napoli-Herrera, ma la Gazzetta dello Sport odierna spiega come in realtà vi sia ancora una distanza tra il club azzurro e il lusitano relativo ai bonus. Alle stesse cifre, eventualmente, De Laurentiis mollerebbe il ragazzo e virerebbe su Tolisso del Lione, classe 94.