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Falcao chiude le porte al Napoli: “Sto bene al Monaco”

Falcao non approderà al Napoli

Dopo Mediaset, anche Elperiodicodeportivo sottolinea un interesse del Napoli per Falcao, che andrebbe a sostituire Gonzalo Higuain. Ad ogni modo, l’attaccante del Monaco, tornato in prestito dal Chelsea, rimanda al mittente ogni tipo di proposta, attraverso queste parole: “Sono molto felice di essere tornato a Monaco, voglio fare una grande stagione qui. Mi sento bene e sento il sostegno dei tifosi. Voglio restare qui. Voglio aiutare il Monaco a raggiungere i suoi obiettivi. Questa è la cosa più importante. Voglio diventare capocannoniere della Ligue one”.

Seggio all’ Onu. Che cosa non ha funzionato

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ONU – Pareggiare è meglio che perdere. Ieri, alle Nazioni Unite, l’Italia pensava di vincere. Deve accontentarsi di un punto anziché tre. Respiriamo di sollievo, ma dobbiamo pensare a cosa non ha funzionato.

Il compromesso fra Italia e Olanda, un anno a testa in Consiglio di Sicurezza, testimonia del buon senso di Matteo Renzi e Mark Rutte, nel disordine europeo che li circondava.

L’hanno raggiunto ai margini di un Consiglio Europeo kafkiano dominato dalle tensioni sull’uscita del Regno Unito dall’Ue, mentre il mondo reale batteva alle porte con l’attentato di Istanbul, città europea, carta geografica alla mano. Al Palazzo di Vetro il ministro Gentiloni e i nostri diplomatici avevano faticosamente recuperato la manciata di voti di svantaggio. L’Italia può essere moderatamente soddisfatta.

All’Onu l’Assemblea Generale è una cassa di risonanza che ha il pregio dell’universalità e il limite dell’irrilevanza. Contano le agenzie, come l’Alto Commissariato per i Rifugiati, l’Unicef, l’Organizzazione Mondiale della Sanità; contano i Caschi Blu che, dove possono, mantengono la pace; conta il Segretario Generale. Conta soprattutto il Consiglio di Sicurezza, cinghia di trasmissione fra legittimità internazionale e realpolitik delle grandi potenze, del burro e cannoni, delle crisi intrattabili. E’ una democrazia molto imperfetta, in cui i cinque membri permanenti (P5: Russia, Usa, Francia, Regno Unito, Cina) sono molto più uguali degli altri. Non riflette più gli attuali equilibri mondiali; non dà spazio ai Paesi emergenti; è spesso paralizzato dal veto. Ma funziona.

Il seggio non permanente è un riconoscimento di status internazionale. Roma ha un buon albo d’oro. Il gruppo cui apparteniamo (Weog) conta 28 Paesi e ha diritto a due posti. Entrata nell’Onu nel 1955, l’Italia è stata in CdS sei volte, 12 anni su 62. Adesso aggiunge un mezzo mandato annuale nel 2017. Questo risultato è frutto di costante impegno societario, specie nel mantenimento della pace, come in Libano e nel Corno d’Africa, e di assidua azione diplomatica a New York, nei fori multilaterali, nelle capitali di tutto il mondo. Il 2017 ci troverà nella stanza dei bottoni Onu, dove si giocano partite che ci toccano da vicino: Mediterraneo, dalla Libia alla Siria; terrorismo di Isis; confronto fra Russia e Ucraina; migrazioni e rifugiati; Afghanistan e Iraq dove addestriamo le forze armate locali; Iran reintegrato nella comunità internazionale; non proliferazione. E’ in corso un riallineamento mondiale. Medio Oriente, Ankara e Gerusalemme normalizzano i rapporti diplomatici, mentre israeliani e sauditi si scambiano segnali di fumo.

Londra post-Brexit, più eccentrica rispetto all’Europa, non può più assicurare la saldatura atlantica fra Washington ed europei. Unico P5 Ue, la Francia può utilizzare il seggio permanente per compensare sulla scena internazionale il rapporto europeo con Berlino. Il 20 gennaio s’insedierà la nuova amministrazione americana. La Germania non sarà nel Consiglio di Sicurezza. L’Italia, Paese Ue e Nato, può diventare pedina chiave negli equilibri europei e occidentali. Può. Per essere all’altezza dovrà far tesoro della lezione di giovedì. Pensavamo di avere i voti. Su 128 necessari, ne sono mancati 15 alla prima tornata (solo 3 all’Aia); più di 30 nelle successive. Più che errore di calcolo è ottimismo fuorviante nell’interpretare i riscontri che riceviamo. Ci rassicuriamo da soli; trascuriamo, specie all’Ue, la costruzione di alleanze.

Per vincere all’Onu, come insegnava Paolo Fulci, bisogna prendere i voti in Africa, Asia, America Latina. Svezia e Olanda, di fama troppo rigoriste, ne hanno ricevuti più di noi: forse la loro coerenza paga più della nostra innata duttilità. Abbiamo chiuso ambasciate e rubinetti della cooperazione. Per circostanze indipendenti dalla nostra volontà si sono aperti contenziosi bilaterali seri con tre Paesi leader: Brasile, India ed Egitto. Avremo ragione da vendere su tutti e tre, ma non abbiamo saputo isolarli dai rapporti complessivi. Alleati e partner si domandano spesso quanto sia convinto il nostro impegno. Dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre, l’Italia ha offerto alla Francia solidarietà verbale, non aiuti militari per alleggerirla in Mali (glieli ha dati la Germania). Né abbiamo innalzato l’asticella contro Isis in Iraq e in Siria. La leadership che rivendichiamo in Libia è finora rimasta sulla carta. Il 2017 ci vedrà in Consiglio di Sicurezza e con la Presidenza G7. Ce ne possiamo servire per rilanciare Europa e Atlantico sotto attacco dall’interno. Restano i nostri assi cardinali ma richiedono una capacità nazionale di visione, strategia ed esecuzione. Una politica estera di piccolo cabotaggio non basta più.

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vivicentro.it/editoriale lastampa/Seggio all’Onu. Che cosa non ha funzionato STEFANO STEFANINI

LE RELIGIONI

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LE RELIGIONI

Non sono affatto l’OPPIO dei POPOLI; e la più clamorosa smentita di questa affermazione, l’ha dovuta subire proprio chi l’aveva formulata; piuttosto RIVOLI dell’unico catino della SPIRITUALITA’ UNIVERSALE.

Nel momento stesso in cui è cessato il REGIME COMUNISTA in Unione Sovietica, è immediatamente rifiorita e si è diffusa la Religione Cristiana Ortodossa; il che significa che non era mai cessata e si perpetuava in modo occulto e clandestino.

La RELIGIONE e il CULTO della NON RELIGIONE (è anch’esso una RELIGIONE, nel senso qui inteso, perché, alla fine di ogni ragionamento sillogistico, il discorso è pur sempre CREDERE o NON CREDERE: un’INTELLIGENZA ORDINATRICE regola il COSMO, o il CASO che, grazie all’emersione spontanea di ordine all’interno di fenomeni caotici, ha permesso di dar luogo alle LEGGI REGOLATRICI dell’UNIVERSO?) sono ineludibili ESPRESSIONI dell’ANIMO UMANO.

C’è posto al Mondo per infinite INTERPRETAZIONI di RELIGIONE, nel tempo e nello spazio, ed esse non hanno motivo e non hanno tendenza a sopraffarsi, ma possono pacificamente convivere, come la Storia ha dimostrato fornendo innumerevoli esempi.
Perché, allora, abbiamo la sensazione e la percezione delle GUERRE di RELIGIONE?

TUTTO ritorna ancora alla cognizione dell’IMPERIALISMO come eredità e prosecuzione dell’IMPERO ROMANO.

La Religione Cristiana, nata come una fiammella nell’anima di pastori e coltivatori della Palestina, che cosa è diventata, grazie alla MANIPOLAZIONE della ROMANITA’?
La stessa diffusione del Verbo della Salvezza, secondo la Dottrina Cattolica, commissionata ai Discepoli, da Gesù Cristo, prima dell’Assunzione in Cielo (emblematica FONTE di espansione ed espansionismo), ha profili di AMBIGUITA’, essendo caratterizzata da inquietudine filologica la redazione dei primi Vangeli, e legata ad un filo di capello, la separatezza tra i Vangeli riconosciuti e gli Apocrifi.

Essa è diventata, infine, RELIGIONE d’IMPERO, con a capo il PAPA che, di fatto e di diritto, si è sostituito a CESARE.
Nessun’altra RELIGIONE ha osato tanto. Ma è bastato questo per scombussolare un intero sistema mistico ed esistenziale che andava affermandosi nei secoli, dai tempi degli antichi Egizi, secondo quanto fa parte delle umane cognizioni, ma certamente ancor prima in senso cosmico.

Alla RELIGIONE CRISTIANA si è accodata, quasi come contraltare e reazione, la RELIGIONE MUSULMANA, venendosi così a determinare quasi una naturale evoluzione:

Le RELIGIONI MONOTEISTE, in quanto più idonee a raffigurare il DOMINIO dell’IMPERATORE, hanno, tendenzialmente, fagocitato la SPIRITUALITA’ UMANA, rendendola terreno fertile di PREVARICAZIONE, VIOLENZA, IMPOSIZIONE, INGIUSTIZIA.

Da ultimo, ed è riprova di quanto sopra, la RELIGIONE EBRAICA, che proveniva dal RISPETTO verso le altre Religioni, e RICONOSCIMENTO che anche in esse vi è una parte di VERITA’ e DIVINITA’ (e ancora oggi è, in vario modo, riscontrabile qualcosa di questo), pur considerandosi il popolo ebreo, ELETTO da Dio; e ciò accadeva anche quando gli Ebrei erano schiavi degli Egizi, OGGI in MASSIMA PARTE, tende ad affermarsi in modo DISPOTICO e IMPOSITIVO non solo in Palestina, ma, con riguardo ai tempi e al NUOVO imperialismo, in TUTTO il MONDO, attraverso le BANCHE, le GRANDI MULTINAZIONALI, il CONDIZIONAMENTO dei GOVERNI ecc.

TUTTO quindi nasce dalla Religione Cristiana e da come essa si è impossessata di tutti i PIGMENTI che resero ROMA “città imperiale”.

Dalla considerazione di cui sopra, nasce lo spunto per prendere in esame la caratteristica della Religione Cristiana, che col suo trasformismo e camaleontismo è riuscita a porre in essere forme diverse di IMPERIALISMO, facendo, ovviamente, anche in questo, PROSELITISMO.

Alla fine del Medio Evo, l’anima spaccata del Mondo e l’anima spaccata della Religione che, nel frattempo si era imposta nel Mondo, attraverso l’Impero Romano, produsse DUE REALTA’:
religioni

Il RINASCIMENTO Italiano (prosecuzione, a mio avviso, del MODELLO ELLENICO CLASSICO, schiacciato ma non ammazzato dalla ROMANITA’), dove, peraltro, si perpetuava la Chiesa Cattolica, attraverso lo Stato della Chiesa sempre più potente e tendente ad imporsi come dominio spirituale mondiale (il che tra l’altro comportò, con la FINE del periodo rinascimentale, la FINE della GRANDE STORIA in Italia, essendo una anomalia, questa, di assoluto rigetto dell’AUTENTICO Modello Classico, basato sull’ARMONIA ed EQUILIBRIO, e non già sul POTERE EGEMONICO);
e
il PROTESTANTESIMO, in modo nettamente prevalente fuori d’Italia (fuori cioè dallo stridente e troppo ravvicinato confronto col Papato), dove continuava, appunto, la GRANDE STORIA, nelle sue varie diramazioni, che, pur non essendo di per sé, di natura imperialista, era fertile terreno di ispirazione per l’affermazione dei grandi espansionismi e colonialismi nazionali, quali quello francese, inglese, olandese ecc., del liberismo, illuminismo ecc.; percorsi attraverso i quali andavano affermandosi i GRANDI IMPERIALISMI (DERIVAZIONI storiche e sistematiche dell’IMPERIALISMO ROMANO), fino ai nostri giorni.

Quelli derivanti direttamente dal Sacro Soglio, in quanto velleitari, anacronistici, antistorici (Spagna e Portogallo), sono infine abortiti (non senza aver prima prodotto INCREDIBILI e IRREVERSIBILI danni per l’intera Umanità), ma NON la MATRICE, la Chiesa Cattolica, che ha capovolto tutte le sue convinzioni, arrivando addirittura ad ammettere che la Terra gira intorno al Sole, pur di non perdere il suo PRIMATO, e c’è riuscita, bisogna dirlo, in MODO, fin qui, (abbastanza) EGREGIO, entrando a far parte sia della STORIA dei GRANDI DOMINI, sia della STORIA del PRIMATO nei Paesi esclusi o decaduti dalla GRANDE STORIA ed, in particolare del POTERE (para)TEMPORALE in Italia, grazie anche agli sciagurati eventi che hanno riguardato il nostro Paese, dalla sua UNITA’ in poi.

Ritornare, da tutto questo, alle concezioni NATURALI e BASILARI delle RELIGIONI, sarà MOLTO difficile, se non IMPOSSIBILE; ma è una STRADA DECISIVA, se non l’UNICA, per SALVARE il Mondo dall’AUTODISTRUZIONE.

Alberto Liguoro

Mertens: “Io via? Ho ancora due anni di contratto”

Le sue parole

Dopo la conferma di Hamsik e il rinnovo di Callejon, anche Mertens, durante la conferenza stampa nella vigilia di Belgio-Galles, ha tranquillizzato la tifoseria azzurra, attraverso queste dichiarazioni: “Ho ancora due anni di contratto col Napoli e non ho sentito nulla riguardo delle offerte. Staremo a vedere. Galles? Sarà una gara difficile. Si difendono in cinque e hanno grande qualità in attacco.”

“Zielinski non ha rifiutato Napoli”, la rivelazione della Gazzetta

Zielinski, non è finita

Non è tramontata definitivamente la pista che porta a Zielinski, difensore dell’Udinese, anzi. La Gazzetta dello Sport rivela: “Tra Udinese e Liverpool non c’è l’accordo per il cartellino del polacco, di conseguenza il Napoli è tornato alla carica con l’ex Empoli avendo da tempo l’intesa con i friulani per 12 milioni più Zuniga. Zielinski non ha preclusioni di sorta verso la maglia azzurra ma vuole un ingaggio superiore al milione di euro”. 

Il Liverpool fuori dalla corsa ad Higuain

I dettagli

De Laurentiis accontenterà Higuain rinforzando la squadra

E’ quanto riferisce Tuttosport

Dopo la tempesta arriva l’ora della diplomazia per trovare un punto di incontro: Aurelio De Laurentiis proverà a rinforzare la squadra come chiesto da Gonzalo Higuain e il Pipita dovrebbe firmare il rinnovo per altri due anni. Se ci riusciranno lo sapremo solo il 31 agosto, ma al momento non ci sono offerte reali, tali da convincere il Napoli a cedere Higuain. L’unica pervenuta, è quella dell’Atletico Madrid che ha proposto al club azzurro una somma di 45 milioni per aggiudicarsi il cartellino dell’attaccante argentino. E’ probabile che il club spagnolo ci provi ancora giacché è in cerca di un numero 9 ed è per questo che ha bussato anche alla porta dell’Inter per chiedere il cartellino di Mauro Icardi. Il rifiuto è stato secco: il club nerazzurro non intende privarsi della sua punta di diamante.

Widmer, ecco l’offerta: 8 mln più la conferma di Zapata e Valdifiori

L’alternativa

Fabinho costa troppo, Muenier è in procinto di firmare con il PSG: il Napoli, per questa ragione, vira su altri obiettivi per quanto riguarda gli esterni. Secondo quanto riporta la Gazzetta, gli azzurri avrebbero offerto una cifra di 8 milioni di euro più la conferma del prestito di Zapata all’Udinese per accaparrarsi Widmer, classe 94, dalle accentuate doti offensive. Nella trattativa potrebbe finirci anche Mirko Valdifiori.

Napoli-Wistel, Giuntoli vola a Bruxelles per incontrare l’agente

Le cifre

Napoli-Witsel, ci siamo. Giuntoli vola a Bruxelles: ad aspettarlo il padre-agente di Witsel. Nonostante le smentite del ds, la Gazzetta dello Sport rivela i dettagli della trattativa: “Il Napoli ha preso atto della richiesta dello Zenit, non particolarmente elevata (sui 15 milioni) visto il contratto del belga in scadenza nel 2017, e di quella del centrocampista belga che attualmente guadagna 2,2 milioni netti e che logicamente vorrebbe aumentare ulteriormente il suo ingaggio. Questo, ovviamente, rappresenta un ostacolo non da poco. Witsel ha chiesto 4 milioni di euro, il Napoli è disposto ad arrivare a 2,7”.

Sky: “Napoli, ci siamo per Callejon! Lo spagnolo firma il rinnovo”

Le ultime

Non solo mercato in entrata: il Napoli pensa a risolvere anche la questione rinnovi. Dopo le lamentele di Koulibaly ed Higuain, gli azzurri si sarebbero attivati su questo fronte. Secondo quanto riporta Sky, l’ottimismo delle ultime settimane sarebbe stato confermato: José Callejon, in scadenza nel 2018, avrebbe firmato il rinnovo con i partenopei. Mancherebbe soltanto l’annuncio.

Amore vero

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Il consiglio della provincia di Bolzano ha approvato a maggioranza teutonica una mozione per iscrivere la Nazionale sudtirolese ai prossimi tornei di calcio. Ognuno si fa la Brexit che può. In attesa dell’incertissimo derby Sudtirolo-Germania, gli indipendentisti dovranno accontentarsi di sostenere i cugini prussiani contro un paese confinante: l’Italiuzza. Ma forse li stupirà apprendere che un tedesco tiferà per gli azzurri. Si chiama Eike Schmidt e a Presutti dell’Ansa ha confessato di essersi innamorato di noi per via della flessibilità. Solo gli italiani, sostiene, riescono a esprimerla in ogni campo, dal Rinascimento agli scioperi, che in Germania bloccano tutto mentre in Italia mai del tutto. Perché l’Italia è già bloccata di suo e non si nota la differenza, replicherei io, che sono italiano. Non lui, che essendo tedesco ci crede davvero.

Va detto che Schmidt è il direttore degli Uffizi. Bella forza, gli piacciamo perché ci conosce attraverso le opere d’arte. Obiezione vera, ma incompleta. Schmidt ha avuto l’idea rivoluzionaria di prendersi cura dei visitatori del suo museo sistemando degli altoparlanti all’ingresso per avvertirli della presenza di scippatori e bagarini. La risposta dello Stato non si è fatta attendere. Una multa di 422 euro per «pubblicità fonica a mezzo altoparlanti priva della prescritta autorizzazione». Così il signor Schmidt ha imparato che farsi i fatti propri è l’unica attività per cui in Italia non serve un permesso. Ma se persino dopo averlo scoperto continua a tifare per noi, il suo è un caso irrecuperabile. Trattasi di amore vero.

vivicentro.it/opinione lastampa/ Amore vero MASSIMO GRAMELLINI

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Herrera-Napoli, vicino alla chiusura: il Porto trova un sostituto

I dettagli

Si avvicina alla conclusione l’affare Herrera: il Napoli spera che il finale sia positivo. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, gli azzurri avrebbero proposto al Porto la definitiva cifra di 18 milioni di euro. Dovrà essere il club lusitano, adesso, ad accettare o meno. Sembrerebbe, però, che il Porto avrebbe già trovato un sostituto al messicano classe 90.

Euro 2016 Quarti di Finale: si parte! Polonia vs Portogallo è il primo incontro

Polonia vs Portogallo, la partita si gioca oggi, 30 giugno, alle ore 21:00 allo Stade Vélodrome di Marsiglia.

La Polonia è una delle sorprese di Euro 2016.

Il Portogallo, dopo un avvio sottotono, ha visto le sue quotazioni risalire e d’ora in poi sarà una squadra da tenere sott’occhio.

In attesa di conoscere l’esito della partita, analizziamo i precedenti tra le due nazionali e scopriamo dove trasmettono la diretta televisiva.

  • Polonia e Portogallo hanno conquistato il pass al termine di match equilibrati, che si sono conclusi all’extra-time o ai calci di rigore.
  • I polacchi di Adam Nawałka hanno superato la Svizzera dagli undici metri (5-4) dopo che si era terminati sull’1-1. A segno Błaszczykowski (39’) e Shaqiri (82’), con quest’ultimo autore di una spettacolare rovesciata, che è entrata nella storia degli Europei di Calcio.
  • I portoghesi di Fernando Santos si sono qualificati eliminando la Croazia ai tempi supplementari, grazie alla rete di Quaresma (117’).
  • Le due compagini si sfideranno per l’undicesima volta, tra gare ufficiali e amichevoli.
  • Il bilancio vede 3 vittorie della Polonia, 4 vittorie del Portogallo e 3 pareggi.
  • L’ultimo incrocio risale al 2012 in amichevole e terminò 0-0, mentre nella rassegna europea si registrano soltanto sfide di qualificazione, come quelle per Euro 2008, terminate 2-1 in terra polacca (doppietta Smolarek; Nuno Gomes) e 2-2 in quella portoghese (Maniche e Ronaldo; M. Lewandowski e Krzynowek).
  • Alla fase finale dei Mondiali 2002, invece, ci fu una netta vittoria per i lusitani, che s’imposero 4-0 (tripletta Pauleta e Rui Costa).
  • Nel complesso abbiamo 9 goal messi a segno dalla Polonia (0,9 di media) e 13 goal dal Portogallo (1,3 di media).

PROBABILI FORMAZIONI

Portogallo (4-4-2): Rui Patricio; Cedric, Fonte, Pepe,Guerreiro; Joao Mario, Adrien Silva, William Carvalho, André Gomes; Ronaldo, Nani. Allenatore: Fernando Santos

Polonia (4-4-2): Fabianski, Piszczek, Pazdan, Glik, Jedrzejczyk; Balszczykowski, Maczynski, Krychowiak, Grosicki; Milik, Lewandowski Allenatore: Nawalka

ARBITRO: Sarà il tedesco Felix Brych ad arbitrare Polonia-Portogallo – Brych è alla terza direzione di gara in questo Europeo: il 16 giugno ha arbitrato Inghilterra-Galles (2-1) e il 22 Svezia-Belgio (0-1)

  • Assistenti: Mark Borsch e Stefan Lupp
  • Giudici di linea: Bastian Dankert e Marco Fritz, anche loro tedeschi.
  • Quarto uomo: il serbo Milorad Mazic
  • Arbitro di riserva: il tedesco Milovan Ristic

Dove vedere Polonia vs Portogallo

La visione sarà in chiaro su Rai 1, ma oltre alla diretta tv sarà disponibile contemporaneamente anche lo streaming sul portale Rai.tv

COLLEGATA:

vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva –  ansa / blitzquotidiano / Euro 2016 Quarti di Finale: si parte! Polonia vs Portogallo è il primo dei quarti

Bruxelles, Londra esca poi tratti. L’ultima provocazione, “Gb 51mo Stato Usa”

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I mercati in ripresa dopo vertice Ue post-Leave. Merkel “non si cambiano regole ogni due anni”. Renzi: “Noi le regole le rispettiamo” . L’ultima provocazione, “Gb 51mo Stato Usa”

LONDRA – I mercati globali puntano al dopo Brexit e oggi bissano il rimbalzo di ieri. Anche il prezzo del petrolio è in recupero, con il Wti che si attesta sopra quota 48 dollari al barile in attesa dei dati sulle scorte settimanali Usa. Le borse europee viaggiano tutte in territorio positivo a metà seduta: Londra cresce del 2,07%, Francoforte sale dell’1,51%, Parigi guadagna il 2,30%. L’indice Ftse Mib di Milano segna +2,84% e a Madrid l’Ibex è in forte rialzo a +2,55%. Proseguono gli acquisti sui titoli bancari, soprattutto in Italia anche sulla scia delle notizie relative a un intervento del governo e della Banca d’Italia sul capitale degli istituti di credito.

A Bruxelles riuniti i capi di Stato e di governo dell’Ue nel nuovo formato a 27, senza il premier britannico, David Cameron. Nella bozza della dichiarazione che i ventisette stanno concordando mentre la riunione “informale” si sta per concludere si legge che non ci sarà nessun negoziato prima della richiesta di uscita della Gran Bretagna e che la procedura deve essere fatta al più presto contro le incertezze.

L’ultima provocazione, “Gb 51mo Stato Usa”

Londra – Il Regno Unito come 51mo Stato degli Usa: la suggestione non e’ nuovissima, del resto Londra e’ sempre stata vista come la capitale europea piu’ vicina a Washington, ma ora riemerge dopo la vittoria del ‘Leave’ con cui i britannici hanno rotto gli ormeggi che li ancoravano all’Europa continentale. A rilanciarla e’ stata il sito della Cnn attraverso un articolo-appello semiserio di David Wheeler, professore americano di giornalismo all’universita’ di Tampa, in Florida. Wheeler ha elencato quattro motivi per cui i britannici doverebbero unirsi agli States: l’accesso a un grande mercato altrenativo all’Ue; un Paese con una legislazione molto piu’ snella rispetto all’iper regolamentata Bruxelles; i viaggi, con la possibilita’ di muoversi con un passaporto americano (un bel vantaggio almeno quando si viaggia in America); l’affetto degli americani per tutto cio’ che e’ britannico. Gia’ a fine anni ’90 Forbes aveva lanciato addirittura l’ipotesi di una Gran Bretagna a stelle e strisce insieme ad altri Paesi anglofoni e filo-occidentali come Canada, Australia and Nuova Zelanda per legarsi alla dinamica economia americana, aggiungendo 111 milioni di persone e una bella fetta di ricchezza allo status americano di prima economia mondiale.Peccato che da un recente studio e’ emerso che una Gran Bretagna che si unisse agli Usa ne diventerebbe lo Stato piu’ povero dopo il Mississippi a livello di Pil pro-capite e di potere d’acquisto. Insomma, da potenza economica europea, si ridurrebbe a cenerentola americana.

Se il Regno Unito intende beneficiare del mercato unico una volta fuori dall’Ue “deve accettare tutte le condizioni, senza alcuna eccezione”. Lo hanno chiarito i presidenti di Consiglio europeo e Commissione europea, Donald Tusk e Jean-Claude Juncker, al termine del vertice dei ventisette capi di Stato e di governo degli Stati membri dell’Ue, tenuto senza il premier britannico. Il Regno Unito, che con il referendum del 23 giugno ha decretato l’uscita dall’Ue, ha fatto sapere di voler continuare a usufruire del mercato unico europeo. In conferenza stampa prima Tusk e poi Juncker hanno chiarito che “se si vuole esserne parte bisogna rispettare tutte i principi fondamentali”, ed in particolare “le quattro libertà” (libera circolazione delle merci, libera circolazione delle persone, libera circolazione dei servizi, libera circolazione dei capitali). “Non ci sarà un mercato unico a scelta”, hanno scandito nei loro interventi Tusk e Juncker, utilizzando l’espressione ‘no single marke a’ la carte’.

I 27 non ritengono che sia necessario cambiare i Trattati dopo l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Tutti i leader sono d’accordo sul fatto che sarebbe “un errore” aprire adesso un dibattito sulla modifica dei trattati, ha detto Merkel, secondo cui questa posizione non è legata al “timore” che possano tenersi referendum simili in altri Paesi. Secondo Merkel, per gestire la Brexit, esiste già una base giuridica sufficiente per rispondere alle necessità e alle inquietudini dei diversi paesi membri. Con i leader dei ventisette Stati membri dell’Ue “abbiamo deciso che non è questo il momento per modificare i trattati”, quanto di completare il processo di riforme. “Dobbiamo attuare, non innovare”, ha detto Jean-Claude Juncker.

Per il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, la decisione del Regno Unito di uscire dall’Ue “è un momento nella storia dell’Unione europea, e i leader sono determinati a restare uniti nel formato a ventisette” Stati membri. “Abbiamo confermato che l’uscita del Regno Unito deve avvenire in modo ordinato, e che nessuna negoziazione inizierà prima delle notifica” formale della decisione di recedere.

Juncker ha anche spiegato che la Commissione europea “ascolterà” le ragioni della Scozia, ma non entrerà nel merito di un dibattito che a Bruxelles viene visto come “squisitamente britannico”. Il presidente dell’esecutivo comunitario, oggi vede con la prima ministra scozzese, Nicola Sturgeon. Juncker la riceverà per discutere dell’esito del referendum che ha decretato l’uscita del Regno Unito dall’Ue, nonostante il voto pro-europeo della Scozia. “La Scozia ha il diritto di essere ascoltata a Bruxelles. Ascolteremo, ma non abbiamo intenzione di interferire in un processo puramente britannico, non è questo il nostro mestiere”, ha detto Juncker.

Il vertice è stato anche occasione per parlare del piano del governo italiano a sostegno del sistema bancario.

“Non si possono cambiare le regole ogni due anni”. Così la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha risposto alla domanda di un giornalista sulla eventualità di concedere una maggiore flessibilità ad alcuni Paesi e cambiare le regole sul settore bancario in Italia come conseguenza della Brexit.
“L’aspetto stabilità è prioritario, assieme a quello della flessibilità – ha premesso Merkel – abbiamo svolto un lavoro biennale per intervenire in modo pratico”. “Abbiamo lavorato per darci regole comini sulla ricapitalizzazione delle banche, non possiamo cambiare le regole ogni due anni. Le basi attuali offrono lo spazio per rispondere alle necessità dei diversi stati membri”, ha aggiunto.

vivicentro.it/economia –   (AGI) / Bruxelles, Londra esca poi tratti. L’ultima provocazione, “Gb 51mo Stato Usa”

29 giugno, 6 operazioni, 1288 i migranti salvati (VIDEO)

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Sono circa 1288 i migranti salvati nella giornata di oggi, nel corso di 6 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Cinque di queste si sono svolte nel Canale di Sicilia. Particolarmente difficoltoso per le avverse condizioni metereologiche, con mare molto mosso, si è rivelato il soccorso di un peschereccio alla deriva all’interno dell’area SAR italiana con circa 430 migranti a bordo, che dalle prime luci dell’alba ha visto l’intervento di quattro motovedette della Guardia Costiera CP 326, CP 304, CP 323, CP 276, del pattugliatore Denaro della Guardia di Finanza e di tre navi mercantili. Tutti i migranti tratti in salvo dalle motovedette della Guardia Costiera sono stati successivamente trasbordati sulla Nave Bourbon Argos di MSF e sul mercantile Jazan.

Altri 807 migranti si trovavano a bordo di 3 gommoni ed 1 barcone, e sono stati soccorsi da Nave Diciotti CP 941 della Guardia Costiera, e da unità navali della Marina Militare e di MOAS.

Altro evento della giornata di oggi si è svolto a sud della costa di Otranto dove le unità della Guardia Costiera CP 809 e CP 886 hanno soccorso 51 migranti a bordo di una barca a vela.

vivicentro.it/isole/cronaca – 29 giugno, 6 operazioni, 1288 i migranti tratti in salvo (VIDEO)

AVVIATA LA CAMPAGNA CONTRO L’ ABBANDONO DEI CANI IN AUTOSTRADA

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Campagna contro l'abbandono dei caniAnche quest’anno il CAS ha aderito alla campagna contro l’ abbandono dei cani e degli animali domestici negli svincoli, nelle aree di sosta ed in genere lungo le autostrade Messina-Palermo, Messina-Catania e tratto in esercizio della Siracusa-Gela. In tal senso appropriati manifesti sono stati affissi nei piazzali dei caselli e delle aree di servizio in modo da evidenziare l’impegno sociale per il quale, soprattutto in questo periodo, sono mobilitati varie associazioni del settore e numerosi volontari.

La campagna di sensibilizzazione è promossa da tempo dall’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, in collaborazione con ANAS ed AISCAT, l’Associazione di categoria delle Concessionarie Autostradali. Il progetto operativo è attuato dalle singole Concessionarie nelle tratte di competenza, unitamente alla Polstrada tenuto conto che la legge ed il Codice della Strada puniscono con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1000 a 10.000€ l’abbandono degli animali domestici o chi su di loro esercita cattività.

In autostrada sono due le situazioni più ricorrenti: il cane legato ai bordi della carreggiata, talvolta anche con fil di ferro, che attende chi non lo vuole più, e la corsa per un lungo tratto all’inseguimento del proprio ex amico divenuto inspiegabilmente carnefice, fino a quando è travolto dagli automezzi determinando possibili situazioni di pericolo nella circolazione.

Per fortuna, da tempo la sensibilità degli utenti autostradali è cresciuta. Un dato che si riscontra, soprattutto, tra i giovani ed i ragazzi in quanto sono proprio loro che, viaggiando con i genitori, segnalano al Centro Radio la presenza di un cane libero o legato.

Dichiarazioni del Presidente Rosario Faraci 

Una campagna di civiltà che bisogna portare avanti, sensibilizzando e coinvolgendo sempre più la comunità. Del resto i risultati si vedono proprio dalla viva partecipazione degli stessi utenti.

Da un lato un soccorso di sopravvivenza e dall’altro lato la eliminazione di un possibile pericolo nella circolazione.

vivicentro.it/isole/cronaca –  AVVIATA LA CAMPAGNA CONTRO L’ ABBANDONO DEI CANI IN AUTOSTRADA

Settore Giovanile dell’Ap Turris: tutti gli uomini di Chiaiese

I dettagli

Questo lo staff completo del Settore Giovanile dell’ Ap Turris:

Direttore Sportivo Piedepalumbo Antonio

Direttore Tecnico Chiaiese Rosario

Allenatore Scarpa Luigi

Allenatore Torlo Ciro

Allenatore Balzano Ciro

Preparatore Portieri Cozzolino Gaetano

Preparatore Atletico Di Prisco Domenico

Dott. Criscuolo Andrea Massaggiatore Accardo Ciro

Massaggiatore Albino Salvatore

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Ciao Bud…anche Ischia piange il gigante buono del cinema

Bud Spencer ad Ischia
Bud Spencer ad Ischia
Per tutti era considerato il gigante buono, sempre pronto a sorridere in coppia con il suo amico-attore Terence Hill. Il grande omone barbuto degli spaghetti western anni ’70, ha conquistato milioni di generazioni di ragazzini diventando il proprio idolo. Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, è stato protagonista di una strepitosa carriera lunga e poliedrica. Tante esperienze baciate dal successo ma non sempre apprezzate in Italia: nessun premio o riconoscimento dalla sua Patria per quei film di successo interpretati insieme al suo compagno di avventura, Terence Hill.
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Anche Ischia così piange il suo gigante buono dandogli l’ultimo addio. Non a caso l’ultima fiction del 2010, “I delitti del cuoco”, è stata girata sull’Isola verde, Bud Spencer lì si era cimentato nel ruolo dello chef detective. Tante le location scelte sull’isola ischitana per girare la fiction: il Castello Aragonese, la Torre di Michelangelo, il piazzale aragonese con tanti altri piccoli posti in giro per l’isola. Lo scorso anno, a Napoli il sindaco De Magistris gli ha consegnato una medaglia e una targa per la sua lunga carriera in onore della sua città e delle sue origini napoletane. Bud Spencer, oltre ad essere stato un grande attore di fama internazionale, è stato un grande atleta: si affermò nello stile libero e nelle staffette miste, macinava campionati ed entrò nella storia come il primo italiano a infrangere la barriera del minuto netto, per l’esattezza 59”5 (nel 1950 a Salsomaggiore e poi a Vienna). In una sua ultima intervista, l’attore ha dichiarato: “Nella mia vita ho fatto di tutto, ma proprio di tutto. Solo due cose non ho potuto fare: il ballerino classico e il fantino”. E continua: “Quando il Padreterno mi chiamerà, voglio andare a vedere che cosa succede. Perché se non succede niente, m’incazzo. M’hai fatto alzare ogni mattina per ottantasette anni per non andare, alla fine, da nessuna parte? Io, di fronte a tante cose enormi che non comprendiamo, mi posso attaccare solo a Lui… e sperare che quando mi chiamerà, mi si chiarirà tutto. Perché oggi, mi dia retta, non si capisce proprio più niente!”
 Una curiosità perfino eccessiva per l’uomo che, sempre, aveva professato – vantandosene – il “futteténn” come filosofia di vita, forse per le sue origini napoletane che ha sempre portato nel suo cuore per tutti questi anni. Il nostro chef detective, il gigante buono del cinema ci ha lasciato all’età di 86 anni ma noi continueremo a ricordarlo così, saggio, altruista, divertente, simpatico… Grazie Bud per averci accompagnato durante la nostra infanzia con i tuoi film pronto a dare sempre sganassoni.
Simone Vicidomini

De Sciglio l’ agente: “Per il momento resta un giocatore del Milan, nessuna offerta concreta”

Mattia De Sciglio, terzino del Milan, è nel mirino di diversi club fra cui il Napoli. Donato Orgnoni, colui che ne cura gli interessi, è intervenuto ai microfoni di Gianlucadimarzio.com per fare chiarezza sul futuro del suo assistito:
De Sciglio è un giocatore del Milan. E resta al Milan. Poi se arriveranno delle offerte le valuteremo insieme al Milan. E solo nel caso in cui dovesse soddisfare entrambe le parti. Al momento non ne sono arrivate, quindi…”. Solo contatti indiretti e qualche sondaggio, da più parti d’Italia. Ma nulla di veramente concreto. “Mattia è concentrato sull’Europeo. E noi con lui”. Poi se arriverà l’ammiccamento giusto.”Valuteremo. Roma? Napoli? Juventus? Non c’è nulla di serio per ora. Lui è del Milan”. Per il mercato c’è tempo. Speriamo più in là possibile, magari dal 10 luglio in poi. Dopo St.Denis”.

 

Da gianlucadimarzio.com

Insigne, l’ agente: “Rispetta le indicazioni di Conte perfettamente, sa cosa vuole da lui”

Ai microfoni di Radio Punto Zero è intervenuto Antonio Ottaiano, procuratore di Lorenzo Insigne. Ecco quanto evidenziato:
“Lorenzo sa cosa vuole da lui il ct Conte e rispetta perfettamente le sue indicazioni, con la Spagna ha dato il suo apporto alla squadra. Sa bene che prima di tutto c’ è il gruppo e questa è la sua filosofia calcistica adottata, del resto, anche a Napoli. Conte è consapevole di disporre di calciatori dotati di determinate caratteristiche e riesce ad ottenere il massimo da ognuno.
Insigne contro la Germania? Ciò che conta di più è il risultato della Nazionale, in ogni caso Lorenzo si farà trovare pronto.
Immobile? Un grande attaccante molto legato a Lorenzo. Non so nulla riguardo un suo possibile approdo al Napoli ma solo che fa parte dei 23 azzurri a euro 2016”.