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Castellammare di Stabia
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FOTO ViViCentro – Inaugurata la villetta al San Marco: c’era anche il sindaco

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Le foto e l’inaugurazione

Vi avevamo mostrato in anteprima le immagini della nuova piazzetta che è stata creata nei pressi della Chiesa di San Marco Evangelista al Rione San Marco (CLICCA QUI per i dettagli). Questa mattina è arrivata l’inaugurazione dell’ex area Q8 alle spalle della curva San Marco alla presenza anche del sindaco di Castellammare di Stabia, Antonio Pannullo. La villetta, realizzata grazie alla Kuwait Petroleum Italia Spa, darà la possibilità ai cittadini stabiesi di godere anche di strisce bianche per la sosta.

Ecco alcuni scatti che Vivicentro ha realizzato per voi:

Juve Stabia, il dg Filippi: “Faremo acquisti mirati, ma la rosa sarà rivoluzionata”

Queste le sue parole

Il direttore generale della Juve Stabia, Clemente Filippi, ha rialsciato alcune dichiarazioni a tuttocalciocampano.it: “E’ ancora presto, ufficialmente non è ancora iniziato e in sessanta giorni può cambiare tutto da un momento all’altro, le situazioni cambiano velocemente. Chi ha avuto il compito di occuparsi del mercato sta cercando di prendere i giocatori richiesti dal nuovo tecnico rispettando le indicazioni da lui date. Con la società abbiamo provato a trattenere i giocatori in scadenza di contratto, lo stesso Contessa che nelle scorse ore si è accasato ufficialmente al Lecce era stato contattato dal presidente che gli aveva proposto un rinnovo, ma ha preferito altro. Tutti i giocatori che non rinnoveranno sono stati contattati, ma ripeto forse avevano altri obbiettivi. Campionato? Come ogni anno partiremo per fare bene, sarà un campionato molto difficile ed importante perché ci saranno diverse formazioni che hanno fallito il salto di categoria e si ripresenteranno ai nastri di partenza con l’obbiettivo di vincere, come il Lecce e il Foggia. Poi ci sarà il Catania. Faremo degli acquisti mirati, perché rispecchia la filosofia del club prendere i giocatori giusti per la Juve Stabia e non nomi qualsiasi. Cambieremo molti calciatori, perché dobbiamo rivoluzionare l’organico”.

Equitalia diventa unica e invia 300mila “cartelle amiche”

Da oggi Equiltalia cambia pelle, diventando un corpo unico e parte l’operazione rateizzazione nelle cartelle

Le importanti novità annunciate da Equitalia nei mesi scorsi (leggi: “Equitalia: la cartella arriva già a rate da 50 euro al mese”), mentre si sta spegnendo l’eco di un suo addio definitivo, stanno per diventare operative.

La prima in realtà, ossia l’addio alle tre ramificazioni dell’agenzia della riscossione (Equitalia Nord, Centro e Sud) prende corpo già da oggi; la seconda, l’invio di 300mila cartelle “amiche”, partirà nelle prossime settimane.

Ecco nel dettaglio le novità:

Equitalia unica

A partire da oggi non esisteranno più Equitalia Nord, Centro e Sud che confluiranno nell’unica Equitalia Servizi di Riscossione Spa che opererà in tutta Italia (ad eccezione della Sicilia).

Il cambiamento, che non toccherà gli sportelli tsul territorio, è stato fortemente voluto dall’ad dell’agenzia Ernesto Maria Ruffini, al fine di accelerare la spending review: con un unico corpo, infatti, si potrà avere un solo Cda e unificare gli organi di controllo risparmiando così centinaia di migliaia di euro.

“È un passaggio importante – spiega infatti l’ad di Equitalia al Sole24Ore – che rientra in un progetto più ampio partito un anno fa con l’obiettivo di trasformare i servizi di riscossione, renderli più semplici, più diretti e razionali per i cittadini”.

Il nuovo Cda di Equitalia Servizi di Riscossione Spa, è composto dal presidente Giuseppe Telesca (direttore centrale amministrazione Agenzia delle entrate), dalla vicepresidente Maria Grazia Sampietro (direttore centrale welfare Inps), dal consigliere dell’Agenzia Francesco Vasta e ha come direttore generale Adelfio Moretti, già direttore riscossione nel precedente assetto societario.

L’operazione cartella amica

Intanto, sempre sul fronte semplificazioni sta per partire l’operazione denominata “Cartella amica” che dopo una sperimentazione positiva nelle città di Varese, Firenze e Lecce, come già annunciato da Equitalia verrà estesa a tutto il Paese.

In sostanza, si tratta dell’invio della cartella comprensiva del piano di rateazione, ovvero di un modulo attraverso il quale il contribuente potrà scegliere come pagare il proprio debito e in quante rate.

Il modulo sarà inserito nelle cartelle con debiti compresi tra i 600 e i 50mila euro destinate ai contribuenti che non hanno mai fruito di piano di rateizzazione con l’agenzia.

Le dilazioni partiranno da un minimo di 12 rate mensili e potranno arrivare fino a un massimo di 72. Il contribuente che deve pagare un debito, ad esempio di 3.600 euro, potrà scegliere se farlo in 6 anni con una rata mensile da 50 euro, oppure se optare per un piano annuale con rate da circa 300 euro ciascuna.

Ad essere semplificata sarà anche la trasmissione delle istanze di rateizzazione che, oltre alla tradizionale consegna allo sportello, potranno essere inviate tramite raccomandata o via pec.

Nei prossimi giorni, saranno 300mila circa le cartelle amiche che saranno notificate in tutta Italia.

vivicentro.it/l’esperto Marina CrisafiStudioCataldi  / Equitalia diventa unica e invia 300mila “cartelle amiche”

Il Napoli rilancia per Herrera: 23 mln più bonus

I dettagli

Zielinski torna in orbita Napoli, come riferisce Il Corriere dello Sport, visto il no dell’Udinese al Liverpool. Pozzo chiede di più dei 10 mln inglesi e 15 milioni di euro più la cessione di Zuniga al Watford potrebbero essere la chiave giusta. Capitolo Herrera, invece, con il Napoli che discute ancora con il Porto e si parla di un’offerta di 23 milioni più bonus utili a raggiungere la richiesta di 25. Si continua a sondare la pista per Witsel, poi si segue Youri Tielemans dell’Anderlecht e Ignacio Camacho del Malaga.

Valdifiori piace all’Atalanta: si cerca un sostituto di De Roon

I dettagli

Tutti vogliono Mirko Valdifiori, anche l’Atalanta, come riporta L’Eco di Bergamo. La squadra bergamasca guarda in casa Napoli per sostituire Martin De Roon vicino alla Premier League e non è da escludere un rapido passaggio del centrocampista in Lombardia. Restano in piedi, comunque, anche altre ipotesi per la mediana di Gasperini come Palumbo della Ternana, 19enne che verrebbe però lasciato in rossoverde.

Lo sfogo negli spogliatoi e la fuga a Madrid: Higuain pensa alla Spagna

I dettagli

La Repubblica scrive su Higuain: “È lui, Simeone, il misterioso “mister X” di cui aveva rivelato l’esistenza De Laurentiis: sottovalutandone forse la minaccia. Higuain non si farà incantare dalle isterie di un allenatore locale, peraltro neppure supportate dalla sua società”. Invece i due flirtavano da mesi. Lo scorso 3 aprile, dopo l’espulsione di Udine, il Gonzalo furioso vuotò il sacco negli spogliatoi della Dacia Arena. “Basta, in Italia non è possibile vincere, sono stufo”. Poi volò per due giorni in vacanza a Madrid (dove il campione ha tre appartamenti): per disintossicarsi e iniziare a progettare la fuga, incentivata dagli 8 milioni (più lo sfruttamento dei diritti d’immagine) con cui lo tenta l’Atletico”.

Higuain può partire, il Napoli abbassa le sue pretese

I dettagli

Secondo Marca, il Napoli si sarebberassegnato alla partenza di Higuain, abbassando anche le sue pretese con 65 mln più l’inserimento di contropartite con l’Atlético Madrid che gongola. I giocatori che potrebbero essere del Napoli sono Vietto, Oliver, Borja Bastón o Leo Baptistao, ma nessun titolare di Diego Simeone.

 

Istat: Unimpresa, segnali minimi, dubbi su previsioni 2016

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Il Centro studi dell’associazione su previsioni ISTAT: “L’economia italiana non esce dal pantano”

“C’è da registrare qualche segnale positivo, come la variazione mensile col segno più dei prezzi della produzione industriale, oppure come l’aumento del potere d’acquisto delle famiglie; c’è, tuttavia, anche qualche dato preoccupante, come la crescita infinitesimale dei prezzi del carrello della spesa e la complessiva conferma della deflazione per il quinto mese consecutivo. La realtà è che l’economia italiana non esce dal pantano, i segnali positivi esistono ma sono minimi e con questo quadro va messo in dubbio il pacchetto di previsioni del governo sul 2016 sia per quanto riguarda la finanza pubblica sia per la crescita del prodotto interno lordo”.

in Così il Centro studi di Unimpresa commenta i dati diffusi oggi dall’Istat.

Il Punto 1 luglio

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Il Punto 1 luglio: Analisi, approfondimento e commento di Cronaca, Poitica ed Economia della settimana a cura degli esperti de lavoce.info

Si è detto che gli elettori pro e contro Brexit si differenziano per età, istruzione e territorio. A ben guardare però la discriminante più profonda è tra chi ha valori ostili all’inclusione e chi ha una concezione del mondo libertaria. I primi, i sostenitori del “Leave”, somigliano molto ai supporter americani di Trump. Proprio la Brexit sembra l’aggancio percostituire un governo in Spagna. Dove le recenti elezioni hanno confermato la frammentazione in partiti che non vogliono né possono allearsi. Eppure se popolari e socialisti si accordano sulla gestione dei drammatici problemi europei, una “grosse koalition” è possibile. In Italia, nelle animate discussioni sul referendum che potrebbe sancire la fine del bicameralismo perfetto si è parlato poco di come cambierebbe il potere d’influenza delle lobby. Che, con procedure legislative più spedite, avrebbero meno possibilità di insabbiare i provvedimenti.
Con il decreto banche appena diventato legge si mette una pezza tardiva alle perdite degli obbligazionisti delle quattro banche “salvate” a fine 2015. Un’autorità a difesa dei risparmiatori – separata dai controllori Consob e Bankitalia – potrebbe evitare il ripetersi di questi episodi.
Ce lo ricorda spesso la Commissione europea: siamo il paese che negli ultimi due anni ha più beneficiato dellaflessibilità nei conti pubblici. Ma quanto durerà il trattamento di favore? E ne stiamo facendo buon uso?
Con la voluntary disclosure di quasi 130 mila contribuenti italiani, le attività mobiliari e immobiliari riemerse e domiciliate all’estero possono essere rintracciate nel database dei beni pignorabili. E diventa più facile la rivalsa per il creditore con un titolo esecutivo.
All’Ocse li chiamano studenti resilienti. Sono quel 6,4 per cento di alunni che superano situazioni socio-economiche di svantaggio ottenendo buoni risultati scolastici. Ce ne sono meno nel Mezzogiorno dove la sfida è più difficile. Mettere più soldi per aumentare il numero di questi ragazzi è un buon uso del denaro pubblico.

Spargete lavoce: 5 per mille a lavoce.info
Destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!

Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “Le riforme fatte e quelle da fare”. Si terrà la mattina di mercoledì 14 settembre a Milano. SAVE THE DATE, dunque, vi aspettiamo!
La partecipazione alla prima parte dell’incontro, a porte chiuse, è riservata alla redazione de lavoce.info e a chi ci ha finanziato con almeno 100 euro o raggiunge cumulativamente 100 euro di donazione negli ultimi tre anni. Chi non l’ha fatto, è ancora in tempo per compiere la donazione!

  • Il senso della vita che divide il “leave” dal “remain”
    01.07.16
    Eric KaufmannNessuna rivincita degli emarginati sui privilegiati: la Brexit non si spiega con un conflitto di classe, ma con un conflitto di valori. Che corre lungo la contrapposizione autoritarismo-libertarismo. Ma non bisogna essere troppo pessimisti: tra Regno Unito e Unione Europea sarà divorzio a metà.
  • Se Brexit serve a dare un governo alla Spagna
    01.07.16
    Luca Galantini
    A soli sei mesi dall’ultima consultazione, le nuove elezioni sanciscono la fine del bipartitismo in Spagna. Il parlamento è frammentato e il paese si ritrova in una impasse politica senza precedenti nella sua storia democratica. Perché potrebbe esserci un’alleanza tra popolari e i socialisti.
  • Meno potere alle lobby con la riforma del Senato
    01.07.16
    Giovanni Facchini e Cecilia Testa

    In ottobre gli italiani saranno chiamati a dire sì o no alla riforma del Senato. Il superamento del bicameralismo perfetto non ridurrà solo i costi della politica, ma potrà anche rafforzare il Parlamento, rendendolo più sensibile agli interessi dei cittadini che a quelli delle lobby.

  • Attenti a quei soldi
    01.07.16
    Luigi GuisoServirebbe anche in Italia una autorità che abbia come specifico obiettivo la protezione del risparmiatore sull’esempio degli Stati Uniti? È una delle domande a cui cerca di dare risposta l’ultimo libro di Luigi Guiso (Università Bocconi Editore). Ne proponiamo qui un capitolo.
  • Flessibilità, un dividendo a termine
    01.07.16
    Sara Signorini

    Nel 2015 l’Italia ha beneficiato della flessibilità delle regole fiscali per rallentare il consolidamento dei conti pubblici. Unico paese che non ha centrato gli obiettivi sul deficit pubblico senza incorrere nelle sanzioni della Commissione. Trattamento speciale anche nelle ultime raccomandazioni.

  • Patrimoni all’estero: ora è impossibile nasconderli
    01.07.16
    Davide Marchesini Mascheroni

    Il successo della voluntary disclosure potrebbe rappresentare una svolta per il recupero coattivo di crediti tramite pignoramento di beni esteri. L’accesso alle banche dati delle pubbliche amministrazioni agevola la scoperta delle attività fuori dall’Italia che prima potevano essere occultate.

  • Quando l’ascensore sociale è guasto, qualcuno usa la scuola
    01.07.16
    Tommaso Agasisti e Sergio Longobardi

    Il governo ha stanziato fondi per consentire l’apertura straordinaria delle scuole che si trovano in contesti disagiati. Sembra una buona idea, anche alla luce di quanto indicano alcune ricerche sui risultati degli studenti con background svantaggiati. Restano da risolvere importanti questioni.

Fumus….. Politicus Lo Piano -SaintRed

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Il Senato due giorni fa, dopo un lungo e animato dibattito, con 159 voti favorevoli, ha dato il via libera all’emendamento Regeni, (divenuto ora D.L.)  una risoluzione che blocca la fornitura gratuita di pezzi di ricambio per i vetusti aerei da guerra egiziani F16.

Solo Fumus Politicus, visto che i pezzi di ricambio in questione, si possono trovare a buon mercato nei siti specializzati del settore bellico.

Se lo scopo era quello di mandare un segnale forte e chiaro all’Egitto, si sarebbero dovuti adottare provvedimenti molto piu’ restrittivi; nei confronti di uno Stato che ha sempre mentito in merito all’uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni.
Un piccolo Fumus Politicus non basta, Regeni e’ stato ucciso barbaramente, seviziato e torturato per giorni, a 5 mesi dal suo martirio non si conoscono i nomi dei suoi carnefici.
Tutti i nostri inquirenti sono concordi nel ritenere che sia stata “opera” dei servizi segreti egiziani a compiere quest’asassinio. Non si sono resi conto che facendo ritrovare il corpo, si sarebbe scatenato un putiferio mediatico.
In questi mesi il Governo Italiano ha temporaneamente richiamato il nostro Ambasciatore,, si sono elevate proteste di piazza, vi sono state fiaccolate in sua memoria, al suo funerale sono intervenute le massime autorita’ e un fiume di persone, tutto inutile.
Neppure l’intervento di Papa Francesco, ne’ del Presidente Mattarella sono riusciti a squarciare quel velo di mistero, di omerta’, diversi muri di gomma,  che ancora continuano a circondare questo barbaro assassinio.
Neppure l’intervento della Magistratura con i servizi segreti ha sortito alcun effetto, pur essendo state invitate le massime autorita’ dei “servizi”,egiziani, si sono avute solo versioni fallocche, alcune volte fuori da ogni realta’. Ogni mese puntualmente veniva una nuova verita’ a galla, sono state date tante versioni sulla sua morte, riscontri nessuno. A nulla sono valse le parole dei genitori del povero ragazzo quando e’ stata data loro la possibilita di parlare alle Nazioni Unite.
Lo Stato Italiano continua ad avere rapporti commerciali oltre che di amicizia con lo Stato Egiziano, un territorio dove centinaia di persone contrarie al regime, scompaiono giornalmente, di loro non ne restera’ piu’ alcuna traccia; La situazione sociale dell’Egitto e’ riferita soprattutto alle condizioni dei sindacati e alle limitazioni imposte dal nuovo Governo di Abdel Fattah al Sisi.
Cosa volete che abbia rappresentato la vita di un giovane ricercatore italiano, in un territorio costellato di desparesidos? Sicuramente il suo cadavere non sarebbe stato mai ritrovato, se i suoi persecutori e assassini avessero pensato in che ginepraio si sarebbero ritrovati. Nonostante tutto cio’ l’Intelligence egiziana continua a negare e depistare le indagini.
Se lo Stato Italiano avesse voluto prendere decisioni drastiche, cosa che non ha ancora fatto, bisognava interrompere ogni rapporto con Al Sisi ed il suo Governo, non privarlo di una commessa militare di indubbio valore strategico, Al Sisi, ha i soldi per poterli acquistare, sicuramente lo avra’ gia’ fatto.

vivicentro.it/blogger/lopiano-saintred / Fumus….. Politicus Lo Piano -SaintRed

A Verona contro l’embargo russo: l’abbraccio fra Peppone e don Camillo

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Ieri a Verona migliaia di agricoltori sono scesi in piazza per chiedere al governo la revoca delle sanzioni imposte contro la Russia, a seguito della crisi ucraina di due anni fa. Non stiamo evocando scenari da Anni Cinquanta: a difendere, con i propri interessi di esportatori, la causa degli eredi dell’Urss non sono le organizzazioni contadine dell’Emilia rossa. Sono gli agricoltori del Veneto, già «Vandea bianca» d’Italia, inquadrati dalla Coldiretti, a suo tempo insostituibile collettore del consenso a favore della Dc.

Fin qui la notizia, utile per ricordarci quanto forte sia il peso degli interessi costituiti al di là di ideologie e politiche statali (e quanto sia cambiata l’Italia dai tempi di Peppone e don Camillo). Ma sbaglieremmo se ci limitassimo a registrarla come una curiosità tutta nostrana. Troppi sono gli elementi che la collegano ad altri episodi, tutti convergenti nel mettere in luce il ruolo della Russia di Putin come punto nodale di reti di interessi e di alleanze trasversali tra forze politiche di paesi diversi.

Evidente, innanzitutto, è il rapporto di stretta amicizia (supportata in qualche caso da sostegno finanziario) che lega la Russia ai movimenti populisti di destra attivi in Europa occidentale: in testa il Front national di Marine Le Pen e la Lega di Matteo Salvini, senza trascurare gli antieuropeisti britannici, fautori della Brexit. Ma ancora più inquietante, anche per i ricordi che suscita, è l’affinità ideale che viene emergendo con alcuni regimi nazional-conservatori dell’Est Europa, magari gli stessi che chiedono alla comunità occidentale protezione militare contro l’egemonismo russo: il tutto nel nome di quella «democrazia illiberale» teorizzata in positivo già qualche anno fa dal premier ungherese Viktor Orban.

Siamo per fortuna ancora lontani dal disegno di un’Internazionale dei regimi nazional-autoritari in stile Anni Trenta (più corretto sarebbe semmai l’accostamento con i «grandi giochi» delle potenze nell’età dell’imperialismo). E non è nemmeno plausibile l’idea di una nuova cortina di ferro calata sull’Europa dal Baltico all’Adriatico. Ma dobbiamo comunque ricordare che la democrazia liberale così come l’abbiamo conosciuta e praticata non è una conquista irreversibile. E che, quando emergono linee di frattura sulle grandi questioni di principio, è sempre bene non farsi trovare dalla parte sbagliata.

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vivicentro.it/editoriale / lastampa / A Verona contro l’embargo russo: l’abbraccio fra Peppone e don Camillo GIOVANNI SABBATUCCI

Che cosa rischia l’ Eurozona

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La decisione da parte della Commissione Europea di approvare eventuali garanzie pubbliche per le emissioni di nuovo debito da parte delle banche italiane fino a un massimo di 150 miliardi di euro si inserisce nel rinnovato dibattito sulla solidità del sistema finanziario nazionale emerso dopo Brexit. All’incontro dei 27 Paesi dell’Unione Europea che ha iniziato a delineare il percorso di separazione con il Regno Unito, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la Cancelliera tedesca Merkel hanno discusso di regole per sostenere le banche e riaperto il dibattito sulle diverse strategie adottate da Germania e Italia nella prima fase della crisi finanziaria. Renzi ha in qualche modo accusato i governi precedenti di non aver fatto le ricapitalizzazioni con soldi pubblici e di dover adesso affrontare una situazione che poteva essere risolta prima. Facciamo un passo indietro e proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Nel 2008, la Commissione Europea adottò nuove regole sugli aiuti di Stato per permettere sulla base di tre principi i salvataggi pubblici delle banche.

I principi erano: assicurare la sostenibilità nel lungo periodo, minimizzare l’uso del denaro dei contribuenti e limitare la distorsione della concorrenza. In questo modo, furono approvati interventi su più di 100 banche europee per 670 miliardi di euro di prestiti o iniezioni di capitale, e quasi 1300 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva o garanzie pubbliche.

I governi Berlusconi, Monti e Letta, che potevano beneficiarne, lo hanno fatto in modo minimale. Se la Germania ha ad esempio ricapitalizzato le banche per 63 miliardi di euro, l’Italia lo ha fatto per 8. Perché?

Ci sono almeno due ordini di considerazioni. La prima è che la Germania poteva permetterselo, l’Italia no. Il nostro debito pubblico, nel 2008, era già sopra al 100 per cento del Pil, mentre quello tedesco era al 65 per cento. La Germania aveva dunque spazio fiscale per far crescere il debito – come effettivamente fece, e più di noi – senza mettere a rischio la sostenibilità dei conti. La Germania poi pagava interessi sul debito pubblico già allora più bassi dei nostri e quindi un aumento del debito avrebbe causato un aumento della spesa per interessi più limitato che non quello che avrebbe dovuto sostenere l’Italia con una strategia simile.

Va poi detto che in quegli anni le banche tedesche erano molto più esposte di quelle italiane alla crisi greca, 30 miliardi rispetto a 5 a fine 2009, e avevano fatto più operazioni rischiose – i cosiddetti prodotti strutturati – che non le banche italiane: come ricordava il Governatore della Banca d’Italia nella relazione del 2009, questi prodotti rappresentavano alla fine del 2008 meno del 2 per cento dell’attivo dei principali gruppi bancari.

Dunque non si poteva, e le informazioni disponibili non lo richiedevano a gran voce, fare un’iniezione di risorse nel sistema bancario come fece la Germania.

E veniamo all’oggi. Merkel fa la voce grossa con l’Italia e chiede a Renzi di non cambiare le regole ogni due anni. Nella sua decisione sulle garanzie pubbliche infatti, la Commissione ha applicato le regole esistenti e già utilizzate da molti Paesi (la Polonia, ad esempio, ha in piedi questo sistema di garanzie dal settembre del 2009 che viene puntualmente prorogato ogni sei mesi) per ampliare la liquidità ma non ha certo permesso la ricapitalizzazione pubblica. Staremo a vedere se sarà sufficiente, ma così come si adattarono le regole alla crisi del 2008 per fare in modo che le banche tedesche, olandesi o francesi potessero essere ricapitalizzate, non si capisce perché, per salvaguardare la stabilità dell’eurozona, non si debba prendere in considerazione la situazione attuale del sistema bancario italiano, anche alla luce delle ripercussioni – ancora incerte – che avrà la Brexit.

E poi: le nuove regole prevedono anche un meccanismo di assicurazione sui depositi comune, per far in modo che un euro depositato in una banca italiana, francese o di qualunque altro Paese dell’eurozona sia uguale all’altro. La Germania però frena su questo punto rendendo incompleta l’unione bancaria e dando la sensazione, così come avvenne nel 2003 quando insieme alla Francia non rispettò il Patto di Stabilità, che ci sia un menù di regole dalle quali scegliere di volta in volta le più convenienti.

Fa allora male Renzi ad attaccare i governi precedenti, che dovettero affrontare prima di tutto la crisi del debito sovrano e fare tutti gli sforzi per mantenerlo sotto controllo. Fa però bene Renzi a far sentire la sua voce oggi e chiedere di affrontare con pragmatismo una situazione che, causa la lentezza della ripresa economica europea, rischia di compromettere tutti gli sforzi che l’Europa ha compiuto in questi anni. La debolezza delle banche italiane infatti non è solo una nostra questione interna, ma ha ripercussioni sulla tenuta dell’intera area euro: fare tutto il necessario è, ancora, possibile.

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vivicentro.it/opinione /  lastampa / Che cosa rischia l’Eurozona ANDREA MONTANINO

Euro 2016 Quarti di Finale: Galles vs Belgio è il secondo incontro

Galles vs Belgio si gioca alle ore 21:00 allo Stade Pierre Mauroy di Lille dove il Galles gioca a Euro 2016 il suo primo quarto di finale nella sua storia, all’esordio assoluto di competizione.

Bale e compagni sfideranno la generazione d’oro del Belgio, numero 2 nel ranking Fifa, forti di tre vittorie consecutive dopo lo stop all’esordio contro l’Italia di Antonio Conte. Le due nazionali si sono già sfidate nella fase di qualificazione a Euro 2016 (0-0 in Belgio, 1-0 in Galles).

In attesa di conoscere l’esito della partita, analizziamo i precedenti tra le due nazionali e scopriamo dove vederla.

  • Quella di questa sera sarà la 21esima sfida tra Italia e Germania tenendo conto anche dei match amichevoli: 15 vittorie Italia, 10 pareggi e 8 vittorie Germania (l’ultima datata 29 marzo 2016).
  • Ultimo confronto in ordine di tempo è la partita amichevole del 2016, con il risultato di 3-1, gol di Kroos, Gotze, Hector e El Sharaawy.
  • L’ultima partita ufficiale, invece, è stata quello di Euro 2012: semifinale Italia-Germania 2-1.  La squadra, allora allenata da Cesare Prandelli, esprimeva un bel calcio, anche grazie ad un reparto offensivo inedito ed efficace, composto da Cassano e Balotelli, autore di una splendida doppietta. Il torneo si concluse con una pesante sconfitta in finale contro la Spagna.
  • Germania 2006, semifinale del mondiale, Germania-Italia 0-2: gli azzurri conquistavano il pass per la finale (vinta ai rigori contro la Francia), sconfiggendo i padroni di casa al Westfalenstadion di Dortmund (fino ad allora inespugnato in ambito internazionale). Decisivi furono i gol di Grosso e Del Piero rispettivamente al 119esimo e al 120esimo minuto dei supplementari.
  • Mondiale Spagna 1982, Italia- Germania 3-1: reti di Rossi, Tardelli e Altobelli per l’Italia, Breitner per i tedeschi. Terzo titolo mondiale per gli azzurri e terza stella cucita sul petto, salutati in tribuna d’onore dal presidente della Repubblica Sandro Pertini.
  • Mondiale Messico 1970, semifinale Italia-Germania 4-3: partita del secolo è il termine con cui ci si riferisce all’incontro che si tenne il 17 giugno 1970 allo stadio Azteca di Città del Messico tra le Nazionali di Italia e Germania Ovest. Decisivo il gol di Rivera al 11esimo minuto del secondo tempo supplementare, segnato pochi istanti dopo l’ennesimo gol del apri segnato dai tedeschi (il primo all’ultimo minuto dei tempi regolamentari).

Italia o Germania in semifinale incontreranno la vincente tra Francia e Islanda.

Le semifinali si giocheranno mercoledì 6 e giovedì 7 luglio.

La finale si giocherà domenica 10 luglio

PROBABILI FORMAZIONI

GALLES (3-5-2): Hennessey; Gunter, A. Williams, Davies; Taylor, Allen, Ramsey, Ledley, Chester; Bale, Vokes.
Allenatore: Coleman.

BELGIO (4-2-3-1): Courtois, Meunier, Alderweireld, Vermaelen, Vertonghen; Nainggolan, Witsel; De Bruyne, Hazard, Mertens; Lukaku.
Allenatore: Wilmots

ARBITRO: l’inglese Mark Clattenburg  (Il mese scorso Clattenburg ha diretto la finale di Coppa d’Inghilterra Manchester United-Crystal Palace a Wembley e poi quella di Champions League a Milano fra Real e Atletico Madrid)

  •  Assistenti: gli inglesi Simon Beck e Jake Collin
  • Giudici di linea: Anthony Taylor e Andre Marriner, anche loro inglesi.
  • Quarto uomo: lo spagnolo Carlos Del Cerro.

COLLEGATA:

vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva –  ansa / blitzquotidiano / Euro 2016 Quarti di Finale: Galles vs Belgio è il secondo incontro

L’Inferno, il Purgatorio e il Pradiso

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Il Governo da un pezzo va avanti a colpi fiducia, ieri e’ stato approvato il Decreto per salvare i 4 Istituti di Credito coinvolti nei mesi scorsi in uno scandalo in cui sono stati  truffati piu’ di 10mila correntisti. Ricordiamo i loro nomi tanto per non dimenticare:
  • Banca Marche
  • Carichieti
  • Carife
  • Banca Etruria
Parlando di fiducia, bisogna spiegare in cosa consista, poi passeremo ai 3 punti cardine del Decreto approvato ieri.

All’interno dell’ordinamento politico italiano, si parla di “questione di fiducia” quando il Governo presenta al Parlamento una Legge ponendovi la “fiducia”. Questo vuol dire che  il Parlamento può rifiutare una Legge, o chiedere che vengano effettuate delle modifiche,

Il Governo, invece avanza la proposta aspettandosi che essa passi  così com’è, senza opposizioni, se cio’ dovesse accadere,  è legittimato nella sua azione; se ciò di fatto non avviene, il Governo decade e si deve dimettere.

In sostanza, si tratta di un meccanismo che viene utilizzato da formazioni di Governo che non hanno una maggioranza forte, per evitare che le opposizioni possano fare ostruzionismo.

Renzi con questo Decreto composto di 3 parti vorrebbe risolvere in maniera definitiva le problematiche del mondo bancario in Italia,  

Come la Divina Commedia e’ composto da 3 capitoli :
  • Inferno
  • Purgatorio
  • Paradiso
Nel capitolo  dell’Inferno (bancario), si parla di accelerazione nel recupero dei crediti marci e deteriorati, un vero e proprio vademecum per tutte le ‘sofferenze monetarie’ della banca.
Nel Purgatorio, vi sono le misure che consentiranno agli investitori truffati di ricevere parte dei propri soldi, sempre che ne abbiano i requisiti.
Nel Paradiso, vi e’ un Fondo di solidarieta” per il ‘riciclaggio elitario’ del personale degli Istituti di credito.
 
Questa la Divina Commedia approvata a pieni voti con il voto di fiducia, Padoan, in seconda battuta, parlando dei rimborsi degli obligazionisti, ha dichiarato che i soldi verranno estrapolati dal sistema bancario. Ha aggiunto ancora che non saranno razionati i soldi sia per tutti quelli che ne hanno diritto, sia per quelli che ricorreranno agli arbitrati, o per chi chiedera’ il rimborso automatico, ( tramite bancomat?).
 
Dante Alighieri se avesse avuto la sfortuna di vivere nel nostro Secolo, la sua Divina Commedia, l’avrebbe scritta in un atto, a cui avrebbe potuto dare il nome di farsa.

vivicentro.it/blogger/lopiano-saintred –  L’Inferno, il Purgatorio e il Pradiso. (Mauro Lo Piano – SaintRed)

Si’ di Bruxelles a Italia, per banche scudo da 150 miliardi

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Via libera alle garanzie pubbliche per le banche italiane travolte dalle turbolenze dei mercati

E’ arrivato l’atteso via libera di Bruxelles allo schema del governo italiano che prevede garanzie pubbliche per le banche in caso di scenari avversi. Secondo la Commissione Europea, lo schema, che prevede misure precauzionali di sostegno alla liquidità, rispetta le linee guida del 2013 e richiama sistemi simili già operativi in diversi paesi Ue. Lo schema proposto dall’Italia e autorizzato dalla Commissione fino al 31 dicembre 2016 prevede che lo Stato possa prestare la propria garanzia sul debito di banche solvibili (bond senior di nuova emissione) e che l’eventuale garanzia sia in capo al Tesoro.

A riferirlo sono fonti del ministero dell’Economia. Davanti alle turbolenze dei mercati finanziari, ricordano le stesse fonti, l’esecutivo ha ritenuto opportuno ipotizzare tutti gli scenari, anche i più improbabili, per essere pronto a intervenire a tutela dei risparmiatori. Come indicato dal presidente del Consiglio lo scorso venerdì, per ragioni di cautela il Governo attrezza tutte le misure necessarie ad affrontare tutti gli scenari possibili, nonostante al momento non si ravvisino le condizioni perchè possano realizzarsi. Lo schema è consentito in casi specifici di deroga alla Brrd contemplati dalla stessa direttiva ed è compatibile con la comunicazione della Commissione sugli aiuti di Stato nel settore bancario del 10 luglio 2013.

Il ‘plafond’ dello schema potrebbe estendersi fino a un valore di 150 miliardi di euro, confermano ancora fonti governative, che sottolineano come il valore delle garanzie pubbliche dipenderà comunque dai “casi specifici”. Le stesse fonti spiegano che si tratta di “una misura per tranquilizzare i mercati” ed è per questo che la Ue sottolinea che non ci sono aspettative che venga usata. Il meccanismo richiama quello della fideiussione bancaria, spiegano ancora le fonti interpellate: “Se c’è una ricapitalizzazione che viene considerata meritevole ma a rischio, lo Stato la garantisce e l’investitore che ha dei dubbi sull’aumento di capitale, si sente tranquillizzato dal fatto che dietro c’è lo Stato e non rischia di perdere i soldi”. Naturalmente il caso che desta maggiore preoccupazione è quello del Monte dei Paschi di Siena ma, concludono le fonti, “ci sono altre situazioni che andranno monitorate”.

vivicentro.it/economia (agi) Si’ di Bruxelles a Italia, per banche scudo da 150 miliardi

Euro2016, primo quarto, vince il Portogallo dopo i calci di rigore

Polonia vs Portogallo, allo Stade Vélodrome di Marsiglia vince il Portogallo che raggiunge la semifinale.

Allo Stade Vélodrome di Marsiglia si sono sfidate, per il primo quarto di finale di Euro 2016, la Polonia, una delle sorprese di questo compionato, e il Portogallo, che dopo un avvio sottotono, ha visto le sue quotazioni risalire. Nel corso dell’undicesimo incontro tra le due nazionali, al 2′ è subito la Polonia ad andare in vantaggio con Lewandowski. Su passaggio lungo per Grosicki, svarione di Cedric che si fa superare dalla sfera, lasciando un’autostrada al numero 11 polacco, che crossa rasoterra all’altezza del dischetto del rigore per il piatto destro di Lewandowski che segna con il sinistro.

Il Portogallo reagisce bene e subito va al tiro tre volte al 9′ e al 10′ con Ronaldo e ancora al 10′ con Nani, ma le conclusioni vengono sempre bloccate dal portiere polacco. Al 17′ la Polonia ci riprova con Milik che scende sulla destra trovando al centro Lewandowski, il quale tira un potente destro che viene bloccato bene a terra dal portiere portoghese.

Ma al 33′ il Portogallo pareggia con Sanches che trova Nani sulla destra dell’area chiedendo il triangolo al compagno, la sfera gli ritorna al limite dell’area e il giovane portoghese fa partire un potente sinistro che si infila nell’angolino destro dopo una piccola deviazione del portiere.

Uno spettacolare primo tempo  si conclude sull’1 a 1 con le due squadre che si sono affrontate a viso aperto.

Il secondo tempo inizia con un cross al 49′ dalla destra di Błaszczykowski che trova il taglio in area di Lewandowski, il quale, contrastato da Cédric, tira ma Rui Patrício para facilmente.

All’84 Cristiano Ronaldo sbaglia un gol clamoroso su assist di João Moutinho che trova CR7 tutto solo al centro dell’area, ma il calciatore del Real non riesce ad agganciare la palla che lo supera e finisce tra le braccia di Fabiański.

Finisce il secondo tempo con maggiori occasioni per il Portogallo che ne ha fallite due clamorose con Ronaldo.

Sono ancora i tempi supplementari a decidere il destino di Polonia e Portogallo, che già agli Ottavi hanno dovuto passare per l’extra time prima di passare il turno.

Nel primo tempo il Portogallo sembra averne di più e ci prova con Nani al 98′ che non trova la porta ma i supplementari si concludono con le ultime due occasioni per la Polonia, con Kapustka che dopo un bel movimento calcia addosso a Pepe e Piszczek che sulla respinta calcia altissimo sopra la traversa.

Sono quindi i calci di rigore a decidere la prima semifinalista di EURO 2016, e questa è la serie:

  1. Ronaldo (Portogallo) gol, tiro forte e angolato alla destra del portiere;
  2. Lewandowski (Polonia) gol, spiazza il portiere con un tiro rasoterra alla sinistra del portiere;
  3. Sanchez (Portogallo) gol, tiro nel set alla destra del portiere;
  4. Milik (Polonia) gol, tiro centrale che spiazza il portiere;
  5. Moutinho (Portogallo) gol, tiro centrale che spiazza il portiere;
  6. Glik (Polonia) gol, tiro forte centrale;
  7. Nani (Portogallo) gol nel set alla sinistra del portiere;
  8. Blaszczykowski (Polonia), tiro debole e parata del portiere che si tuffa alla sua sinistra;
  9. Quaresma (Portogallo) gol e il PORTOGALLO è in SEMIFINALE.

Il Portogallo è quindi in semifinale vincendo ai rigori dopo una partita tutto sommato equilibrata e con un Ronaldo non al meglio. Affronterà la vincentre tra Belgio e Galles.

MIGLIORI TRE DELL’INCONTRO: Lewandowski , Sanchez e Glik.

FORMAZIONI UFFICIALI:

POLONIA: Fabianski, Piszczek, Glik, Pazdan, Jedrzejczyk, Blaszczykowski, Krychowiak, Maczynski, Grosicki, Milik, Lewandowski. All.: Nawalka.

PORTOGALLO: Rui Patrício, Cédric, Pepe, Fonte, Eliseu, Adrien, William, Renato, João Mário, Nani, Cristiano Ronaldo. All.: F. Santos.

 

 

 

 

Sesto Fiorentino. Cinesi in rivolta per impedire le ispezioni nelle loro attività

Questa mattina i carabinieri hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale il titolare dell’impresa di Sesto Fiorentino, alla periferia di Firenze, dove l’Asl stava svolgendo i controlli, e che avrebbe tentato di impedire l’ispezione e un altro connazionale, che dopo i primi disordini nel capannone, avrebbe cercato di impedire l’uscita di mezzi e ambulanze bloccando il cancello e aprendo il portellone di una delle ambulanze.

Il giudice ha convalidato l’arresto dei due cinesi. Nei loro confronti è stato disposto l’obbligo di  firma per i reati di resistenza e lesione a pubblico ufficiale. La data del processo è stata fissata per il prossimo 26 luglio.

Un gruppo di manifestanti cinesi intanto, meno di un centinaio, si sono riuniti davanti al palazzo di giustizia a Firenze dov’era in corso il processo per direttissima per due connazionali arrestati durante i tafferugli avvenuti a Sesto Fiorentino. I cinesi, da stamani,  si sono prima radunati all’interno del palazzo di giustizia fuori dall’aula dove si doveva tenere la direttissima, poi la maggioranza è uscita fuori dal tribunale dando vita ad un presidio nel corso del quale hanno issato uno striscione con le loro firme e la scritta “La legge è uguale per tutti, vogliamo giustizia”.

“Un controllo della Asl in un’azienda cinese a Sesto Fiorentino provoca una rivolta e scontri con le forze dell’ordine. Sia chiaro: il progetto della Regione Toscana per la sicurezza sul lavoro andrà avanti”, ha commentato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi su Facebook, dopo la rivolta dei cinesi, di mercoledì 29, contro i controlli nelle loro fabbriche previsti da un apposito piano regionale per garantire sicurezza e legalità. “Nè per la sicurezza, nè per l’ambiente, nè per le tasse devono essere consentite aree di illegalità – aggiunge Rossi -. Eguali nei diritti e nei doveri. Chi ha sbagliato dovrà pagare”.

Per Lorenzo Falchi afferma, sindaco di Sesto Fiorentino “Quanto accaduto desta grandissima preoccupazione. Incontrerò a breve il Prefetto e intendo vedermi al più presto col Console cinese per capire come superare, attraverso una leale collaborazione, questo momento di difficoltà e ricostruire un rapporto di fiducia tra la comunità cinese, le forze dell’ordine, le istituzioni. Su un punto, però, è necessario essere chiari: sul rispetto delle regole e della legalità, specie nei luoghi di lavoro, siamo e saremo irremovibili”.

Dario Nardella, sindaco di Firenze, condanna l’accaduto, affermando che “non sono ammissibili zone franche dove lo stato di diritto non viene rispettato e non viene fatto rispettare perchè se noi non garantiamo, aiutando le forze dell’ordine, e lavorando ad un modello di convivenza, la legalità, allora non c’è spazio per l’integrazione”.

vivicentro.it/nord/cronaca –  Agenpress – Sesto Fiorentino. Cinesi in rivolta per impedire le ispezioni nelle loro attività

A 60 anni diventa madre con gli ovuli della figlia morta per dare alla luce suo nipote

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A 60 anni una donna inglese è riuscita a realizzare l’ultimo desiderio di sua figlia morta per un cancro all’intestino: dare alla luce il suo stesso nipote, facendosi impiantare gli ovuli congelati della ragazza fecondati da un donatore.

Lo ha stabilito la Corte d’appello britannica, consentendo così alla donna di superare i problemi dei permessi necessari per l’esportazione degli ovuli negli Stati Uniti. La Human Fertility and Embryology Authority (Hfea), infatti, aveva negato il permesso di esportazione poichè mancava una volontà scritta da parte della ragazza.

La figlia della donna era da tempo malata di cancro all’intestino e aveva congelato i suoi ovuli nella speranza di poter guarire ed avere un bambino suo. Ma la ragazza cinque anni fa, all’età di vent’anni, è deceduta lasciando a sua madre il suo ultimo desiderio: ha chiesto alla donna di fecondare con il seme di un donatore gli ovuli e di dare alla luce questo bambino che lei avrebbe così tanto voluto.

Così la donna, una volta elaborato il lutto, ha cercato dappertutto una clinica che potesse aiutarla con la fecondazione assistita, ma non ha trovato neppure una clinica disposta ad aiutarla in tutto il paese. Infine, dopo anni di ricerche, ha trovato una clinica a New York dove questo tipo di interventi vengono effettuati che è disposta ad aiutarla, al prezzo di 80 mila dollari.

L’unica “prova” a sostegno della tesi dei genitori era un dialogo a cui avrebbe partecipato anche uno dei dottori dell’ospedale in cui la ragazza era ricoverata. Una storia incredibile, commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, anche se in passato ci sono stati casi in cui una madre ha portato avanti la gravidanza facendosi impiantare gli ovuli della figlia, ma quello in oggetto sarebbe il primo caso al mondo in cui la donatrice è defunta.

vivicentro.it/cronaca –  Agenpress/ A 60 anni diventa madre con gli ovuli della figlia morta per dare alla luce suo nipote (Giovanni D’AGATA)

Emendamento Regeni, l’Egitto risponde all’Italia: «Insoddisfatti per decisione su forniture F16»

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«L’egitto ha seguito con disagio» la decisione del Senato italiano di «sospendere la fornitura di pezzi di ricambio per gli F16 in collegamento con il caso dell’omicidio del ricercatore italiano» Giulio Regeni, trovato morto in Egitto lo scorso febbraio. In una nota, il ministero degli Esteri egiziano ha affermato che questo passo «non è in armonia con la portata della cooperazione esistente tra gli inquirenti dei due Paesi sin da quando è stato scoperto il caso e con il rapporto speciale che lega i due Paesi a tutti i livelli».

L’emendamento stoppa la fornitura gratuita di ricambi per F16
Nel ddl di conversione in legge del decreto di proroga delle missioni internazionali, che ha avuto il via libera di Palazzo Madama ed è passato all’esame della Camera, è contenuto il cosiddetto «emendamento Regeni» con cui si disciplina lo stop alla fornitura gratuita di pezzi di ricambio per F16 all’Egitto. La diplomazia egiziana ha reso noto che «l’ambasciatore egiziano a Roma è stato incaricato di trasmettere un messaggio importante alla controparte italiana e che l’Egitto seguirà gli sviluppi della questione per prendere una decisione adeguata riguardo a come gestire le relazioni italo-egiziane», che l’Egitto «ha interesse a portare avanti a un livello che garantisca i reciproci interessi».

L’emendamento Regeni è un chiaro segnale politico
Su Facebook Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa al Senato, ha scritto che l’ emendamento Regeni « non è un atto di ostilità verso la Repubblica araba d’Egitto, un Paese che combatte il terrorismo e del quale siamo amici e alleati. È piuttosto un segnale che ha l’obiettivo di sollecitare una più proficua collaborazione tra le rispettive autorità giudiziarie affinché si possa fare subito piena luce sulla morte di Giulio Regeni. Se un italiano subisce un’ingiustizia, come nel caso dei marò, o peggio perde la vita, l’Italia ha il dovere di appurare tutta la verità. Su questo punto non dovrebbe esserci polemica politica ma solo una grande solidarietà nazionale».

Gasparri: la sospensione della fornitura è un atto irresponsabile
Di avviso opposto il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «Hanno perfettamente ragione le autorità egiziane a protestare per il voto del Pd di Renzi e della sua maggioranza al Senato con il quale è stata sospesa, contro il parere delle opposizioni, la fornitura di pezzi di ricambio per gli F16. La verità su Regeni va cercata in Egitto ma anche a Cambridge. L’Italia si deve far rispettare, l’Egitto
deve collaborare, ma quegli F16 volano agli ordini di chi combatte il terrorismo fondamentalista e difende la sicurezza di tutti noi»

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La Cassazione ridà la figlia ai genitori-nonni di Casale: “La legge non prevede limiti d’età”

Luigi e Gabriella Deambrosis dopo la sentenza con cui nel 2012 la Corte d’Appello aveva dichiarato adottabile la loro figlia

Luigi Deambrosis e la moglie Gabriella Luigi e Gabriella Deambrosis, 75 e 63 anni, erano stati giudicati, sempre dalla Suprema Corte presieduta da Corrado Carnevale, incapaci di accudire la bambina nata nel 2010. Verdetto ribaltato

La legge non prevede limiti di età per “chi intende generare un figlio”: per questa ragione la Cassazione ha dato ragione al ricorso straordinario di marito e moglie, Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano, 75 e 63 anni, di Mirabello, una frazione di Casale Monferrato, che da anni lottano per riavere la figlia, nata a Torino nel 2010 e dichiarata adottabile dalla stessa Suprema Corte nel 2013, presieduta da Corrado Carnevale, che aveva ritenuto i genitori troppo “anziani e sbadati”, confermando la sentenza della Corte d’Appello dell’anno precedente. Giudizio non condiviso dal nuovo verdetto che li ritiene genitori capaci e ricorda anche la loro assoluzione dall’accusa di abbandono di minore.

Il caso era esploso quando il Tribunale dei minori aveva deciso di togliere la piccola ai genitori, già tenuti d’occhio dai servizi sociali dopo la segnalazione dell’ospedale in cui era nata la bambina, dopo che, durante un trasloco, era rimasta per diversi minuti in auto da sola, a un mese e mezzo di vita, nel cortile di casa. Alcuni vicini se n’erano accorti e avevano segnalato l’episodio, anche se i genitori si sono sempre difesi spiegando: “Andavamo e venivamo tra l’auto e l’appartamento, la tenevamo costantemente d’occhio: è stata nel seggiolino 7 minuti, il tempo di scaldarle il latte”.

Al di là della singola vicenda, tuttavia, i periti si erano interrogati sull’effettiva “capacità genitoriale” della coppia: una capacità di accudire la piccola, nata dopo un lungo calvario di fecondazioni assistite e ricoveri all’estero, che va oltre ai limiti che potrebbero essere insiti nell’età avanzata dei due coniugi, che “non potrà essere l’unico elemento di giudizio e quindi un pregiudizio, ma unitamente agli altri elementi ha una sua considerevole importanza”. Nei primi tempi, fino alla sentenza d’Appello, i genitori hanno potuto vedere la piccola saltuariamente, in un “luogo neutro”. Ed è proprio questa limitazione dei rapporti che, secondo loro, non permette di creare una buona relazione con i genitori. “Si è detto che tra la figlia e la coppia non c’è empatia  –  aveva spiegato l’avvocato Deorsola  –  Eppure si è visto che c’è interazione: ed è già qualcosa di miracoloso se si tiene conto che la piccola è stata tolta a 35 giorni e da allora ha passato con mamma e papà appena 155 ore su quasi 20 mila ore di vita, ovvero lo 0,8 percento. La legge prevede che per togliere un bambino alla famiglia ci siano condizioni insufficienti e non recuperabili. E non è certo questo il caso”.

Parere, questo, che oggi è stato anche quello della Cassazione. Secondo la sentenza 13435 depositata dagli “ermellini’, infatti, le decisioni della magistratura che hanno tolto la figlia alla coppia si erano basate su pochi minuti di abbandono della minore in auto avvenuto il 28 giugno del 2010, vicenda per la quale è stato “definitivamente accertato che, invece, nessuno stato di pericolo fu provocato dall’episodio in questione”. In proposito i supremi giudici, tenendo presente le indicazioni della Corte di giustizia europea che considera l’adozione una “extrema ratio” alla quale ricorrere solo in caso di genitori “indegni”, hanno affermato il principio di diritto per cui “è revocabile per errore di fatto la sentenza di Cassazione che, nel confermare la declaratoria dello stato di adottabilità assunta dal giudici di merito, sia fondata su di una specifica circostanza supposta esistente (nella specie, l’avere i genitori lasciato un neonato da solo in automobile esponendolo a stato di pericolo) la cui verità era invece, limitatamente all’evento, positivamente esclusa”.

Inoltre la Suprema Corte, revocando il via definitivo allo stato di adottabilità, critica le sentenze precedenti perché percorse da un “refrain che fa da sfondo all’intera decisione, ed è quello dell’età dei genitori”. I supremi giudici sottolineano come le decisioni “pro adozione” abbiano considerato che “una gravidanza a 57 anni lei e 69 lui rappresenta una deviazione dalla norma” e che “crea il paradosso del bambino costretto ad occuparsi dei genitori”. Ad avviso del verdetto odierno, invece, è “errato il riferimento a pretesi ‘limiti’ che la legge italiana prevederebbe per chi intende generare un figlio, i quali non esistono”, e inoltre non si forniscono elementi “che possano illuminare circa l’assoluta inidoneità genitoriale, agganciata all’età o ad altro, da cui far derivare la misura estrema, e dai risvolti irreversibili, quali è lo stato di adottabilità”.

La Cassazione rileva, piuttosto, che erano emersi “una serie di riscontri favorevoli circa la situazione complessiva della minore” nella sua vita con mamma e papà, persone brave e stimate e senza “patologie mentali”, prima che i servizi sociali la allontanassero dai suoi genitori. Ed è “lo Stato”, scrive la sentenza, “allorché ha allontanato una neonata dai genitori a pochissime settimane dalla nascita”, ad aver “indotto” nella bimba “il disagio” che ora prova quando madre e padre, poche volte l’anno, hanno il permesso di vederla. Così la Suprema Corte ha “revocato” il ‘suo’ verdetto emesso l’8 novembre 2013 – uno degli ultimi atti firmati da Corrado Carnevale – e ha annullato con rinvio il giudizio di adottabilità emesso dalla Corte di Appello di Torino il 22 ottobre del 2012. La Corte torinese ora deve ricomporre questa famiglia smembrata sulla base di un pregiudizio anagrafico.

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