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EDITORIALE – Juve Stabia, sulle ali dell’entusiasmo

La bella prestazione di Livorno, con una Juve Stabia in grado di mettere sotto, senza nemmeno troppi affanni, una squadra blasonata come quella amaranto e di superare il primo turno eliminatorio di Coppa Italia, ha comprensibilmente generato aspettative ed entusiasmo nei tifosi stabiesi.

I presupposti erano già stati gettati negli scorsi mesi, con un’intera società concentrata sulla stagione appena cominciata prima ancora che la scorsa fosse ufficialmente finita. L’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione è stata chiara già dalle tempistiche della scelta del nuovo tecnico. Se dodici mesi fa Salvatore Ciullo veniva scelto ed annunciato quale allenatore della Juve Stabia a luglio inoltrato, stavolta il sodalizio di Manniello ha puntato forte fin dal termine dello scorso campionato su Gaetano Fontana, sposando appieno l’idea di calcio dell’ex numero 10 delle Vespe.

Ecco, proprio guardando al modulo ed al modo di vedere il calcio di Fontana, ci è sembrato quanto mai giusto parlare di ali dell’entusiasmo per spiegare le sensazioni positive post Livorno. Sì, perché il nuovo tecnico della Juve Stabia punta molto, quasi tutto, su esterni in grado di fare la differenza, di spaccare e sfiancare la difesa avversaria così da spalancare la porta (in tutti i sensi) al centravanti di riferimento. Il 4-3-3 diventa quindi il modulo di riferimento cui ruota intorno una squadra organizzata e che va in campo con le idee chiare.

Analizziamo i gol messi a segno dalle Vespe a Livorno. Ad eccezione della rete di Liotti, arrivata su palla inattiva, le altre due marcature sono state conseguenza di una giocata di fino dei due esterni. Prima Lisi ha bruciato sul tempo il suo marcatore, servendo poi al centro dell’area Zibert, con conseguente rimpallo favorevole alla botta di Del Sante sotto porta. Nella ripresa è stato ancora un esterno, stavolta Marotta, per niente intimorito dal suo esordio nei professionisti, ad ingannare il suo avversario fintando di andare su suo piede, il sinistro, ed invece sterzando sul destro per crossare la palla ancora in direzione di Del Sante.

La squadra che sta nascendo dal mercato è la conferma di quanto Fontana voglia puntare sugli esterni. Ad oltre un mese dalla fine del calciomercato la Juve Stabia ha quattro ali di assoluto valore: Lisi, Marotta e gli ultimi arrivati Sandomenico e Kanoute. Un assortimento di corsa, cross, grinta, assist e gol che poche squadre possono vantare. Il tutto per la gioia di chi dovrà occupare l’area di rigore: Del Sante, Ripa o chi per loro.

Sarebbe sbagliato esaltarsi per la vittoria di Livorno, del resto si tratta sempre di calcio d’estate. Una rondine non fa primavera ma la Juve Stabia vista venerdì ha tutte le carte in regola per spiccare il volo..basta puntare sulle ali.

Raffaele Izzo

Mastalli- Juve Stabia, questi tutti i dettagli

Importante colpo di mercato per la Juve Stabia di patron Manniello e del ds Logiudice. Le vespe si sono assicurate le prestazioni di uno dei maggiori talenti del panorama calcistico italiano. Manca solo la firma ma è tutto fatto, Alessandro Mastalli sarà gialloblù. Uno dei pezzi più pregiati del vivaio del Milan, Mastalli ha già esordito in serie A proprio con la maglia del “diavolo” e, dopo un’esperienza non felicissima in Svizzera con Zdenek Zeman al Lugano, è pronto a tornare in Italia e a ripartire dalla Lega Pro. Il giovane centrocampista classe ’96, nato a Bologna, firmerà un contratto triennale con le vespe, a dimostrazione delle ambizioni del club stabiese. Già nel giro delle nazionali U17 e U18, è considerato uno dei migliori prospetti italiani. Era cercato anche da club di A e di B, più alcuni club esteri, ma ha deciso di ripartire dalla Lega Pro con la speranza di mettersi in mostra. Le vespe mettono sotto contratto un potenziale crack che sicuramente si giocherà il posto con i titolari del centrocampo stabiese. Ma, ovviamente, il Milan non regalerà il talentino alle vespe. I rossoneri si sono riservati sia un diritto di recompra per il futuro, molto simile a quello che ha riportato Alvaro Morata al Real Madrid, sia una percentuale su una possibile futura vendita del centrocampista da parte delle vespe. Starà ora alla società e allo staff tecnico far entrare il giovanissimo mediano nella mentalità del calcio professionistico e del calcio duro della Lega Pro. Colpo a sorpresa della Juve Stabia, che vuole assolutamente essere protagonista…

Telecomunicazioni: terza, seconda e prima classe. Ma se le reti le paga lo Stato….

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Per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni è iniziata una nuova fase grazie alle gare Infratel e quindi la corsa delle compagnie ad accaparrarsi il gratis per andare oltre la gara sulla fibra ottica di livello inferiore, quella fino agli armadi, che ora corre fino a 100-200 megabit al secondo. Con la nuova si arriverà a un gigabit, sempre che lo Stato paghi per regalare (come sempre).

L’Italia, come il lupo, perde il vizio ma non il pelo. Traslando sulle telecomunicazioni, ecco che, come nei trasporti, ritroviamo l’italietta delle littorine con l’Italia dei Freccia Rossa che, nelle telecomunicazioni, si identifica nell’Italia del cavetto di rame (ed in alcuni posti manca anche quello), nell’Italia dell’Adsl potenziata col vectoring e nell’Italia della Fibbra ottica con già un occhio al 5G e IoT quindi: terza classe (con spesso posti in piedi), seconda classe e prima classe (con posti fissi a sedere) il tutto condito in salsa dell’ognuno fa per se e di marcia a righe sfrangiate.

Telecom, Enel, Vodaphone, Tiscali, Wind, ognuno viaggia per proprio conto con propria filosofia sprecando così tempo e risorse (nonché creando disagi infiniti per lavori sempre in corso: finisce uno, comincia l’altro in una corsa che sa tanto del gatto che insegue la coda) e chi ci rimette in questo caos ed opportunismo è la nazione tutta, e quindi noi. Oggi si viaggia a compartimenti stagni che poi stagni non sono per cui, alla fine, si rischia di fare la fine del Titanic che finì a fondo con tutta la sua sicumera di nave all’avanguardia.

Ora, forse, qualcosa si muoverà sulla spinta della rincorsa all’affare e al gratis innescata dal Governo con  le gare Infratel per l’ultrabroadband nelle aree definite “deboli” e quindi “a fallimento di mercato” nelle quali la rete verrà realizzata con fondi pubblici e poi affidata a chi se la accaparrerà.

Il primo bando per la realizzazione delle reti nelle prime sei le regioni pronte a partire – Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto – è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a giugno ed entro l’estate, assicurano dal Governo, partiranno i bandi per tutte le altre Regioni.

Si tratta non di poche aree ma di 7.300 comuni su un totale di 8 mila. In queste aree, gli operatori non hanno ritenuto interessante investire per proprio conto, ma ora, a quanto pare, faranno a gara per prendere la rete pubblica in concessione e offrire i servizi in fibra.

Ciò fa prevedere un’estate calda anche sul fronte della fibra ottica in Italia, con Telecom Italia che prevede l’apertura tra luglio e agosto di 4 mila cantieri e viaggia alla velocità di “300 km l’ora” in quanto a dispiegamento di cavi ed Enel che, grazie all’acquisizione Metroweb, può potenziare il piano, e promette ora di coprire 250 città – invece delle 224 annunciate in precedenza – entro il 2021, con un investimento da 3,7 miliardi di euro (invece di 2,5 miliardi). Saranno 9,5 milioni di case (rispetto alle 7,5 milioni del piano precedente) nel periodo 2016-2021. Poi finirà il cablaggio delle prime 10 città – Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia e Venezia –  a partire dal secondo trimestre del 2017. L’ultima di queste sarà conclusa nel primo trimestre del 2019.

E la corsa continua anche per gli altri player. Perugia, ad esempio, ha già le prime connessioni, con offerte un gigabit di Vodafone e Wind. Poi c’è Tiscali che sarà anch’essa su rete Enel, come annunciato qualche giorno fa.

Tim dà invece un gigabit già a Milano, Torino, Catania, Perugia e Bari. Coprirà 100 città entro il 2018 con fibra ottica nelle case (in aggiunta a quelle che raggiungerà con fibra ottica fino agli armadi, per un totale pari all’84 per cento della popolazione).

Vodafone offre inoltre 500 Megabit su rete Metroweb a Milano e in alcuni quartieri di Bologna e Torino, mentre Wind passerà ai 500 megabit (dagli attuali 100) su rete Metroweb entro settembre-ottobre.

Non è finita:

Tim e Fastweb qualche giorno fa hanno stretto un accordo per collegare entro il 2020 con fibra nelle case (FTTH) le principali 29 città. Tim acquisirà da Fastweb nei prossimi 18 mesi le infrastrutture con tecnologia FTTH che consentiranno di collegare alla rete Tim circa 650mila unità immobiliari in 6 città. Fastweb invece porterà il numero di unità abitative e sedi business coperte dalla propria rete FTTH dagli attuali 2 milioni a 5 milioni, cioè il 20% della popolazione italiana.
E’ proprio una svolta, se si considera che questi i due operatori hanno basato la propria strategia su una strada opposta ai termini di questo accorso, ossia creare due reti fibra ottica fino agli armadi in modo indipendente e largamente sovrapposte. Fastweb nel contempo sta potenziando la propria rete in fibra fino agli armadi, essendo il primo operatore a offrirvi sopra 200 Megabit (contro i 100 degli altri), ora in 24 città.

Buone notizie per la rete italiana, insomma, che ora corre verso la sola tecnologia a prova di futuro, la fibra ottica nelle case, appunto, ma ci corre sempre con la mentalità ed il vizio dell’Italia delle littorine (terza classe, seconda, prima).

Va detto, infatti, che i piani degli operatori riguardano solo le aree A (delle quattro inquadrate con il piano del Governo), con questa rete. Ossia le città più pregiate.

Poi c’è la fascia B che già decade e quindi sarà coperta solo in parte in questo modo.

Poi la fascia C che, se va bene, riceverà fibra nelle case, di basso livello, con il piano del Governo di cui sopra, che realizzerà una rete pubblica tramite intervento diretto dello Stato.

Infine la fascia D dove invece la sfida sarà quella di sfruttare al meglio tecnologie a banda ultra larga alternative, come il wireless fisso, insieme con la fibra fino agli armadi.

La liberalizzazione porta anche a questo e bisogna digerirlo visto che un operatore unico STATALE come era e come sarebbe logico che fosse in un settore così importante per una nazione, non ha saputo o voluto funzionare bene e correttamente perdendo così l’enorme vantaggio e stimolo di una visione unica e globale di tutto il settore con anche lavori e sforzi tendenti tutti all’unico obiettivo di uno “sviluppo tutti inseme”. Ora, come detto, c’è la liberalizzazione ma, a quanto appare, anche in questo l’italietta non sa farsi valere e rispettare imponendo impegni e obiettivi inderogabili e fissi TUTTI a carico dell’imprenditore per cui, ecco che l’imprenditore (come del resto è logico che sia con tre occhi al profitto) fa il minimo indispensabile e solo là dove gli conviene tantissimo e per il resto …… per il resto aspetta il boccone in regalo che, prima o dopo, sa che arriverà. Ora c’è l’osso dell’Infratel per l’ultrabroadband ed ecco allora che le mute dei cani imprenditori si mettono subito a correre per afferrare il bocconcino. Non resta che stare alla finestra sperando in qualcosa di non troppo schifoso visto che, di sicuro, di bene non è che ce ne sarà veramente per noi cittadini e che quindi qualche scheggia d’osso, alla fin fine, giunga anche agli utenti (senza grossi spennamenti di bollette).

Juve Stabia, martedì il via alla preparazione della Berretti

Questi i dettagli di quanto raccolto da Vivicentro.it

Dopo l’ufficialità del ritorno nel settore giovanile della Juve Stabia, questa volta allenerà la Berretti, di Domenico Panico (CLICCA QUI per i dettagli), parte anche la nuova stagione con l’impegno sempre in prima persona del direttore responsabile Alberico Turi e del prosieguo, in maniera ancora più imponente, dell’imprenditore Andrea De Lucia. Martedì 2 agosto comincerà la preparazione per la Berretti sul campo sintetico di San Giusepe Vesuviano. L’intero settore giovanile verrà presentato nei prossimi giorni attraverso una conferenza stampa congiunta del direttore Alberico Turi e dello stesso Andrea De Lucia. Si attendono sviluppi.

a cura di Ciro Novellino

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Palena “adotta” Oddo

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Conferita la cittadinanza onoraria di Palena (Ch) a Mister Oddo.

Dal nostro inviato a Palena (Ch), CHRISTIAN BARISANI

PALENA (CH) – A seguito del consiglio comunale straordinario, convocato dal Sindaco di Palena, Claudio D’Emilio, è stata conferita all’unanimità la cittadinanza onorario del piccolo borgo montano a Massimo Oddo dopo una cerimonia breve e  sobria, ma dove erano presenti le maggiori personalità della cittadina montana.

Il primo a prendere la parola è stato proprio il Sindaco, che ha tessuto le lodi del tecnico campione del Mondo, descritto dal primo cittadino “Come un professionista serio con dei prestigiosi trascorsi da calciatore, in squadre come la Lazio, il Milan e il Bayer Monaco, e, seppur da solo un paio di stagioni allenatore tra i professionisti, con già una promozione in serie A nel suo curriculum, quella ottenuta l’anno scorso con il Pescara.” La chiosa finale del primo cittadino su mister Oddo ha riguardato la grande disponibilità,  e l’immensa cortesia che il tecnico nato a a Pescara ha riservato sempre a tutti i tifosi che hanno avvicinato il tecnico abruzzese, anche per avere un semplice autografo o per scattarsi insieme una foto con lui.

Il Sindaco, inoltre, ha ribadito di come la presenza del Pescara sul territorio di Palena, ha dato prestigio e visibilità alla piccola comunità. Ecco, di seguito, le motivazioni che hanno spinto il consiglio comunale di Palena a conferire l’onorificenza a Mister Oddo:

“il Consiglio comunale di Palena conferisce la cittadinanza onoraria a Massimo Oddo, poichè, con il proprio impegno e con la propria professionalità ha concorso alla valorizzazione degli impianti sportivi di Palena ed alla promozione della città di Palena segnalando il Comune all’attenzione nazionale. La presenza nel territorio e la collaborazione con l’amministrazione comunale, e la condivisione di attività ed obbiettivi hanno conferito valore e lustro alla città di Palena, a piena vantaggio della comunità.”

Soddisfazione nelle parole di Massimo Oddo: “Sono onorato per questo riconoscimento, e sono felice di essere qui. Spero solo che l’anno prossimo il Sindaco mantenga la promessa di allargarci il campo, altrimenti mi candiderò io come Sindaco alle prossime elezione (sorride ndc).

 

UFFICIALE – Juve Stabia, Domenico Panico è il nuovo allenatore della Berretti

Sarà lui il prossimo allenatore della Berretti della Juve Stabia

Dimaro ventunesimo giorno, calciatori e fans ballano in piazza – VIDEO

LA MUSICA SCATENA LA NOTTE AZZURRA, GIOCATORI E FANS BALLANO A DIMARO
RITIRO DEL NAPOLI CHIUSO TRA GLI APPLAUSI, DA LUNEDI PARTE LA STAGIONE

Guarda il Video: FONTE UFFICIO STAMPA NICER TRENTO

 

Dimaro ventunesimo giorno: la musica scatena la notte azzurra – FOTOGALLERY

LA MUSICA SCATENA LA NOTTE AZZURRA, GIOCATORI E FANS BALLANO A DIMARO
RITIRO DEL NAPOLI CHIUSO TRA GLI APPLAUSI, DA LUNEDI PARTE LA STAGIONE

DIMARO-FOLGARIDA (VAL DI SOLE – TRENTINO), 30 LUGLIO 2016 – Un lampo d’azzurro illumina anche l’ultima notte del ritiro del Napoli a Dimaro-Folgarida. E’ l’ultimo regalo della Val di Sole ai tifosi napoletani. La musica di Decibel Bellini, lo speaker ufficiale del San Paolo, anima Dimaro e la fiesta si scatena quando a sorpresa salgono sul palco via via Mertens, Jorginho, Allan, Koulibaly, Grassi, Dezi, Ghoulam e Luperto. Poi il boato per il capitano Marekiaro Hamsik e per il vicepresidente Edoardo De Laurentiis, accompagnato da Paolo De Matteis. La voce si sparge in un battibaleno e gli spettatori si moltiplicano a dismisura. Piazza Madonna della Pace trasforma in una sorta di torcida brasiliana con cinquemila protagonisti. Nemmeno ai tempi di Higuain si è vista così tanta gente. Miracolo di San Gennaro? Del busto del ‘600 regalato dal card Sepe a De Laurentiis? Si balla sul palco e sotto. Cominciano ad arrivare i fotografi, spiazzati dall’improvvisata azzurra. Doveva essere la serata della presentazione ufficiale della squadra, poi annullata, e il compito di animare l’ultima serata toccava a Decibel Bellini. Niente star, poche foto. Ma la musica si sa fa miracoli e la generosità napoletana – come ha ricordato più volte in passato il card. Sepe – non conosce limiti. Il sogno si trasforma in realtà. E’ l’apoteosi. Sul palco ballano tutti: giocatori, Edoardo, Bellini, i fotografi e gli operatori si divertono come ragazzini. E sotto partono i cori, gli incitamenti. E’ uno scoppio di gioia capace di cancellare nell’animo dei napoletani le ansie e le delusioni delle ultime settimane. Anche quest’anno, per la sesta volta consecutiva, decine di migliaia di tifosi-turisti hanno goduto delle bellezze naturali di questa valle del Trentino, posta tra il Ghiacciaio del Presena, l’Ortles e il Cevedale e le Dolomiti di Brenta, e animata dal fiume Noce. Si lascia Dimaro-Folgarida e la val di Sole, con il sorriso nel cuore dopo 21 giorni di ritiro.

E’ stato un ritiro intenso, vivo, ricco di avvenimenti e anche di polemiche ma è finito nel modo più giusto possibile. Sarri decreta la fine della partitella a campo ridotto, raduna la squadra che poi va sotto gli spalti del centro sportivo di Carciato e applaude i tifosi, l’anima del club. Un bellissimo gesto da parte degli azzurri che hanno così testimoniato la loro gratitudine per l’affetto ricevuto nelle tre settimane trascorse in Val di Sole.

L’ultima seduta a Dimaro si è svolta senza uno dei nuovi acquisti del Napoli: si tratta di Emanuele Giaccherini, che ha rimediato ieri un affaticamento muscolare. Lorenzo Tonelli, l’altro rinforzo estivo del club di De Laurentiis, è entrato sul terreno di gioco più tardi rispetto all’inizio dell’allenamento e si è recato in palestra, svolgendo lavoro differenziato come praticamente ha fatto per gran parte del ritiro di Dimaro.

L’ultimo giorno in Val di Sole per gli azzurri inizia con un colloquio tra Sarri e Koulibaly, il pilastro della difesa del Napoli al centro di tante voci di mercato. Poi è tempo prima di lavoro in palestra e poi della corsa con i giri di campo seguiti dal preparatore atletico Francesco Sinatti. La preparazione fisica ha lasciato spazio al focus tattico mirato quest’oggi soprattutto sulla linea difensiva, Sarri ha sperimentato la capacità della linea difensiva di muoversi sugli attacchi a palla scoperta.

L’allenamento si è concluso con una partitella a campo ridotto, “neri” contro “gialli”. E’ finita 2-2, la doppietta di Gabbiadini ha rimontato le reti di Mertens e Allan.

Nel pomeriggio il rientro a Napoli, dove lunedì sera si terrà la festa dei novant’anni del club e l’amichevole contro il Nizza con la presenza anche di molti tifosi provenienti dalla val di Sole. Sono quasi duemila i fans che hanno potuto godere dell’offerta della società partenopea di usufruire di un biglietto omaggio per la presentazione di lunedì o per la prima partita interna del Napoli, a compensazione della cancellazione della serata con la squadra prevista ieri sera a Dimaro. Da lunedì si fa sul serio.

 

Fonte: Ufficio Stampa Nicer Trento

GUARDA LA FOTOGALLERY: Fonte Ufficio Stampa Nicer Trento (foto di Italo Cuomo)

Ultimatum Inter: Icardi vuole il rinnovo, altrimenti sarà Napoli

Icardi, le ultime

Nella giornata di oggi, Il Napoli sfonderà il muro dei 60 milioni di euro per Maurito Icardi. Secondo quanto riporta Sky, infatti, gli azzurri offriranno all’Inter una cifra intorno ai 55 milioni di euro più bonus. Icardi avrebbe fatto sapere al club nerazzurro di voler rimanere solo in caso di cospicuo adeguamento del contratto, altrimenti sarà ben felice di accettare l’offerta proposta dal presidente Aurelio De Laurentiis.

Il Napoli segue Keita, ma non è un calciatore pronto per grandi palcoscenici

Il Napoli lo segue da tempo…

Classe 1996, terzino mancino con spiccate vocazioni offensive, bravo nella progressione e nel cross: questo in sostanza l’identikit di Keita, giovane difensore di colore in forza alla Virtus Entella. I liguri sono stati avversari del Napoli nell’ultima amichevole di Trento perdendo 5 – 0 ma non sfigurando affatto. Keita, come da sua stessa ammissione, deve migliorare nella fase di copertura, dato palesato nell’amichevole contro gli azzurri quando, in più occasioni, ha avuto difficoltà su Callejon. Il suo modello è Marcelo del Real Madrid. Arrivato all’Entella via Monaco, nel Principato ha militato nelle squadre giovanili per poi passare ai liguri in Italia. Calciatore dal doppio passaporto franco-malese, fisicamente piazzato, circa 1.82. Su di lui hanno messo gli occhi addosso Napoli, Roma e Bologna con gli azzurri di De Laurentiis in vantaggio sulle altre compagini. Sostanzialmente acerbo per la massima serie, necessita di farsi le ossa in qualche campionato minore.

a cura di Mario Miccio

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Nainggolan: “Il campionato non è già scritto, altrimenti l’anno scorso..”

Nainggolan esce allo scoperto

Ai microfoni di RomaRadio, Radja Nainggolan ha dichiarato: “Mi sento bene, sto migliorando la mia condizione persa nel poco tempo libero. Ho ritrovato calciatori che vogliono dare il loro contributo, come Paredes che è andato fuori ed è tornato più maturo. Giocando alla Roma si sta che la piazza è difficile. La qualità dei nostri giocatori è buona. Ogni volta che sono sceso in campo ho sempre dato tutto, questo viene apprezzato. Magari piace anche il mio stile, è sempre bello avere un rapporto così con i tifosi. Vedere uno stadio come il nostro vuoto non è bello. I risultati nella seconda parte dell’ultima stagione sono stati positivi, ma con loro sarebbe stato ancora meglio. Campionato già scritto? Se guardiamo solo i nomi anche noi avremmo dovuto fare sei punti col Verona l’anno scorso. La Juventus ha fatto un grande mercato ma alla fine vince chi è più continuo. Negli ultimi anni loro sono sempre stati avanti, ripartendo così non si sa mai dove potremmo arrivare. Preliminari? E’ il nostro primo obiettivo qualificarci per la Champions. Avremo bisogno di tutti, soprattutto dei tifosi che ci danno qualcosa in più. E’ stata una bella esperienza, sicuramente da rifare perché abbiamo creato un bel gruppo. Siamo un po’ delusi del risultato ma questo è il calcio. A livello personale sono contento, per me era la prima volta in un grande torneo.”

Kums: “Napoli pista concreta, gli azzurri devono rimanere tranquilli”

Kums, le sue parole

Ai microfoni della stampa belga, Kums, centrocampista del Gent che tanto piace al Napoli, ha dichiarato: “I tifosi non penso potrebbero arrabbiarsi con me  in caso di addio per un grande club come il Napoli. Al momento il Napoli è la mia opzione più concreta per il futuro. Non penso che il Gent possa opporsi al trasferimento, piuttosto il Napoli deve mantenere la calma e cedere alcuni giocatori. Al momento il club per me chiede 10 milioni di euro, credo che sia un tantino troppo così come 6 sono pochi. Probabilmente il mio valore è una via di mezzo. Il Napoli ha denaro dopo la cessione di Higuain? Vero, ma credo che investiranno quel denaro per trovare un sostituto. Realisticamente so che non spenderanno certo 30 milioni per me. Probabilmente dovrebbero prima cedere qualche giocatore per farsi avanti per me, ho letto che Valdifiori e De Guzman potrebbero partire. Io comunque sono tranquillo, è normale che le società non trovino l’accordo al primo negoziato. Aspetto di vedere cosa accadrà”.

È morta Anna Marchesini

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In mattinata è’ morta l’attrice Anna Marchesini, 63 anni. Era la componente femminile del famoso Trio “Marchesini-Solenghi-Lopez” che ha fatto divertire milioni di italiani con le parodie e battute esilaranti.

Ad annunciarlo, il fratello Gianni in un post su Facebook:

“Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell’informazione, tengo a dirlo io. Ora, in questo momento e’ morta mia sorella, Anna Marchesini. Grazie a tutti – conclude – Non saro’ in grado di rispondervi”.

Matteo Renzi ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di un “talento purissimo”:

“Ci mancheranno – dice il presidente del Consiglio – la sua discrezione e il suo coraggio con cui ha combattuto fino all’ultimo giorno. Le saremo grati per le tante risate che ci ha regalato nei suoi anni di straordinaria carriera”.

Anna Marchesini era nata ad Orvieto il 19 novembre 1953 ed era malata da tempo. Fra le sue interpretazioni, la Lucia Mondella in una parodia dei Promessi Sposi insieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez, la sessuologa Merope Generosa, Giulietta, Gina Lollobrigida, le sorelle Carlucci sempre con Solenghi e Lopez.

“Ho frequentato il classico liceo Classio a Orvieto: un classico!”. Comincia cosi’ il sito ufficiale di Anna Marchesini, in cui l’attrice umbra, gravemente malata da anni di artrite reumatoide, racconta fatti e misfatti della sua vita artistica con l’ironia, il garbo e la capacita’ di ridere di se’ stessa che l’ha sempre caratterizzata.
“Per una serie di vicissitudini non ho frequentato la seconda elementare, ne ho dato solo l’esame, per cui dalla prima sono saltata alla terza – racconta Anna – Il risultato e’ stato che in quinta elementare solo io credevo ancora alle Befana”. Pero’, poi, a 22 anni era gia’ laureata in Psicologia all’Universita’ di Roma.
Siamo nel 1975.

La sua lunga carriera inizia nel 1976 quando entra all’Accademia nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove si diploma tre anni dopo come attrice di prosa. Tra i primi lavori, ancora da allieva, “Il borghese gentiluomo” di Moliere, sotto la regia di Tino Buazzelli, e poi “Trilussa Bazar”, con la regia di Mario Scaccia e Nino Mangano. Nel 1982 per la regia di Tonino Pulci “Il Fantasma dell’Opera”.
“Per ogni estate affrontero’ un’estiva con la regia di Lorenzo Salveti, anche mio insegnante in Accademia, nel 1978/1979, 80 e 81: ricordo ‘Le donne al Parlamento’ e gli ‘Uccelli’ di Aristofane”.

Anna Marchesini e’ stata una donna dai molti talenti: attrice ma anche comica, doppiatrice, scrittrice imitatrice. Tra uno spettacolo e l’altro, agli inizi degli anni 80, si dedica al doppiaggio di cartoni animati, e’ anche la voce di Judi Garland nel “Il mago di Oz”.

Tullio Solenghi lo incontra in Svizzera, in un programma per gli italiani. “Ancora rido”, scrive. Altre risate quando conosce Massimo Lopez. Il loro fortunato sodalizio inizia nel1982, e subito decolla. Comincia “una sfrenata e ‘libidinosa’ attivita’ come autrice-attrice-regista insieme ai due nel Trio che non abbiamo mai voluto chiamare se non con i nostri nomi, a sottolinearne le individualita’” .Scritturati dalla Rai di Genova per 13 puntate di un varieta’ radiofonico del sabato mattina, presto le puntate diventato 52, dal titolo “Helzapoppin RadioDue”.

Nel 1984 Enzo Trapani li scrittura per il suo varieta’ televisivo “Tastomatto”. Il successo e la grande notorieta’ arrivano con la maratona di “Domenica In” nel 1985, quando il Trio viene premiato come Rivelazione dell’Anno e varca anche i confini nazionali, partecipando ad uno spettacolo al Lincoln Center di New York e a Buenos Aires. “Siamo quasi famosi nel mondo” commenta Anna.

Nel 1988, al Teatro Sistina, tutto esaurito per il primo spettacolo teatrale del Trio, “Allacciate le cinture si sicurezza”; due anni dopo debutta “In principio era il Trio” che andra’ in tournee’ per tre anni e sara’ premiato con il “Biglietto d’oro”. Il Trio si scioglie nel ’92 ma la Marchesini continua a lavorare con Tullio Solenghi: nel ’96/97 debuttano insieme al piccolo Eliseo di Roma con lo spettacolo “Due di Noi” e una breve commedia, “I cinesi”.

Lavora anche da sola: nel 1988 al Teatro Olmpico debutta con il monologo “Parlano da Sole” nel primo atto “Un letto tra le lenticchie” di Alan Bennett e “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello nel secondo atto. “Un’immensa soddisfazione riempire da sola il Teatro Olimpico”. E allora va avanti. Sempre all’Olimpico, nel 1999, con “Una patatina nello zucchero” ancora Alan Bennett, e il personaggio esilarante della sessuologa Merope Generosa. Nel 2007 il ‘ritorno’ del Trio con tre puntate per la Televisione: “con i miei amici Massimo e Tullio ripercorriamo le pagine piu’ divertenti della nostra lunga, cicciosa scorpacciata di comicita’”. Poi la malattia ha progressivamente rallentato i suoi impegni. Dal 2007 la Marchesini insegnava all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, il suo primo, grande amore.

vivicentro.it/spettacoli  redazione/(agi) – E’ morta Anna Marchesini (AGI)

Patrizia Esposito

Juve Stabia, cambia il programma delle amichevoli estive

Juve Stabia, cambia il programma delle amichevoli estive

La bellissima vittoria di Livorno ed il conseguente passaggio del turno in Coppa Italia, “costringono” la Juve Stabia a modificare il programma dei prossimi giorni di ritiro. I cambiamenti riguardano le prossime due amichevoli della squadra di Fontana.

La prima, con il Sansepolcro, è stata spostata dal 31 luglio al 3 agosto, mentre quella forse più interessante, con il Gubbio, programmata per il 4 agosto, è stata invece annullata. Le Vespe affronteranno il Novara per secondo turno di Coppa Italia domenica 7 agosto, dunque un’amichevole così vicina al match con i piemontesi non avrebbe permesso la giusta preparazione della partita.

Di seguito il comunicato della Juve Stabia

S.S. Juve Stabia rende noto che l’amichevole Juve Stabia-Sansepolcro, inizialmente prevista per domani, domenica 31 luglio, è stata rinviata a mercoledì 3 agosto alle ore 17,30 presso il campo sportivo dell’Hotel Beniamino Ubaldi di Gubbio. L’amichevole Juve Stabia-Gubbio, prevista per giovedì 4 agosto alle ore 20,45, è stata pertanto annullata.

S.S. Juve Stabia

Quando gli animalisti eccedono e fanno sopruso

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A Quarona in provincia di Vercelli, un gruppo di animalisti vegani del Meta guidati da Valerio Vassallo ha impedito a padre e figlio di continuare la pesca sul fiume Sesia e questa azione da lo spunto a Michele Dalai per provare ad analizzare il tutto e a tirare le somme nell’editoriale di oggi:

Quel modo sbagliato di essere animalisti MICHELE DALAI

Tornandoci su con un po’ di calma. La storia dei pescatori e degli animalisti è terribile nella sua liturgia, per la stupidità colossale delle parole e dei gesti mandati a memoria dagli animalisti vestiti di nero, per le dichiarazioni solenni e marziali, per la triste incapacità di trovare un posto al mondo e di capire la propria irrilevanza, di accettare la marginalità della propria lotta in giorni come questi.

Ci sono un padre e un figlio che pescano sulle rocce. In Italia la pesca sportiva non è proibita, è disciplinata e ben regolamentata, esiste. Davvero, il fatto che esista è uno dei punti nodali della questione. Io ho pescato solo una volta da bimbo, mi facevano impressione gli spasmi del pesce che annaspa in cerca di ossigeno, il grande occhio che si fa vitreo, l’idea stessa della morte. Non sono un pescatore e con tutta probabilità non lo sarò. Le immagini delle tonnare mi fanno stare male. Ma proviamo a concentrarci sul momento di quel video e non sulle petizioni di principio.

Quello che mi interessa sono il padre e il figlio, che passano una giornata insieme sul fiume, il padre fa cose che ha imparato da suo padre e le tramanda. È un valore centrale quello delle tradizioni, consegnare l’esperienza dei padri ai figli, dare un senso al proprio passaggio da queste parti. Un figlio vede suo padre come l’eroe più potente, invincibile e giusto. Quei gesti, la canna retta con sicurezza, i luoghi più pescosi e l’intuito del cacciatore sono lezioni che si possono un giorno cancellare o rivalutare ma che in quel momento creano un legame. Esperienze vissute insieme, condivisione.

Una delle militanti dice, e si sente distintamente: «Non ci paga mica nessuno per farlo».

Ecco, meglio mi sentirei se qualcuno li avesse pagati per mettere in scena l’aggressione più ipocrita che abbia visto negli ultimi tempi e sì che son tempi terribili.

Dire a un bambino che pesca con il padre se si rende conto di essere un assassino e farlo senza essere pagati significa avere un’idea dell’umanità ormai drammaticamente compromessa.

Io non sono un animalista, sono un animale.

La mia specie si è evoluta prima bene e poi malissimo ma ha comunque raggiunto questo stadio grazie alla capacità di pensiero e discernimento che ogni tanto le permette di valutare opportunità ed errori con lucidità.

Non sono un animalista, sono un animale che rispetta enormemente le altre specie, consapevole però di amare e preservare più volentieri la mia.

Aggredire verbalmente un padre, mettere in scena il teatro orrendo del sofismo più bieco da lite di strada («non avvicinarti», «abbassa quella mano», «non toccarmi», «mi stai minacciando» e tutto il corollario di puttanate mandate a memoria alla centesima visione di un servizio televisivo), dopo aver ampiamente provocato l’uomo e aver fatto piangere il figlio è parecchio peggio che stroncare la vita di una trota, con tutto l’amore per la trota.

Violare una legge che permette ai pescatori sportivi di esercitare la loro passione, farlo con quella furia psicologica paramilitare che poi si è pronti sia a rinnegare sia a rivendicare con la stessa facilità, è una cosa che mi preoccupa e spaventa.

Meno di altre, più di altre ancora. Perché «se non vi pagano per farlo», se far piangere un bambino catechizzando il padre è il vostro atto di forza, la rivendicazione della vostra esistenza, bene io ho paura sia per noi sia per le trote (o qualsiasi altro pesce fosse attaccato all’amo).

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vivicentro/ Quando gli animalisti eccedono e fanno sopruso
lastampa/ Quel modo sbagliato di essere animalisti MICHELE DALAI

Dimaro ventiduesimo giorno, gli ultimi scatti del ritiro – FOTOGALLERY VIVICENTRO

Si conclude il ritito estivo del Napoli a Dimaro. Ecco gli scatti dell’ultima seduta di allenamento tenutasi stamane.

Alla fine un bellissimo applauso della squadra a tutti i tifosi in tribuna.

Buona visione.

Da Dimaro, Antonio TOSCANO

GUARDA LA FOTOGALLERY:

 

Quando “El Pipa” Higuain lasciava il Boca per il River Plate

El Pipa Higuain e la storia di un tradimento

Gonzalo Higuain lascia il Napoli per la Juve, ma non chiamatelo traditore. In molti l’hanno scritto, l’hanno detto o pensato. In fondo è solo calcio, è business, non c’è spazio per i sentimentalismi. Il Napoli è solo Napoli, la Juve è solo Juve: due club, esclusivamente due squadre di una stessa nazione. Dall’altra parte del mondo, in una città che a Napoli assomiglia molto, non si troverebbero d’accordo con questa disamina. Il calcio è molto di più, El Boca Juniors è una ragione di vita. Tradirla sarebbe impensabile. Nel corso della lunga storia del club, sono 63 i traidores, gli infedeli, coloro i quali hanno avuto come casa la Bombonera, lo Stadio, ma hanno comunque deciso di indossare la maglia del River Plate, i ricchi sì, ma anche le galline. Nell’1986 un certo difensore argentino vestì la maglia del Boca. Ci rimase un anno, poi volò Francia. Ritornò in Sudamerica un anno dopo, questa volta al River Plate. Lui era Jorge Higuain, soprannominato el Pipa, padre di Gonzalo Higuain, el Pipita. Sembra pazzesco, ma 30 anni dopo s’è consumato un tradimento dalle similitudini spiazzati. El Pipita ed El Pipa, padre e figlio: un destino che sembra accomunarli incredibilmente, oltre il tempo e spazio.

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Pulizia….. Banche

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Ogni anno a Francoforte si fa la stima delle Banche, complessivamente sono stati monitorati 51 Istituti di Credito.

Superano il turno quattro dei 5 Istituti Italiani messi sotto la lente d’ingrandimento dell’Eba:

Banco Popolare
Ubi Banca
Unicredit
Intesa S.Paolo

Questi 4 Istituti di Credito sono solidi, piu’ di altri, facenti parte della UE. Non supera lo stress test il Monte Dei Paschi Di Siena, che era da tempo “Sorvegliato Speciale”,unitamente alla spagnola Santander, la tedesca Deutsche Bank, la francese BNP Paribas, e l’inglese Barclays.

Entriamo nelle pulizie:

La MontePaschi, e’ la piu’ vecchia Banca Italiana, e’ presente sul mercato da piu’ di 700 anni, dopo secoli di storia, L’Eba ( European Banking Authority), ha dichiarato che e’ la peggiore Banca d’Europa, ma al tempo stesso tra un bastone e una carota le ha gettato un gommone di salvataggio.

Le condizioni sono 2, la prima che faccia nel piu’ breve tempo possibile la cessione di 10 Miliardi di sofferenze nette, soldi prestati a famiglie e imprese che sono andate in disgrazia, quindi rappresentano soldi inesigibili.

Facendo questa cessione speriamo che non vada ai soliti strozzini del settore, mi riferisco alle famigerate agenzie di recupero crediti, capaci di qualsiasi azione pur di mettere in ginocchio il debitore gia’ genoflesso.

In contemporanea la MontePaschi, dovrebbe aumentare il proprio Capitale Sociale con fondi privati, senza coinvolgere ne’ gli obbligazionisti, ne’ il Governo.

In questi giorni il CDA Consiglio di Amministrazione Bancario Senese, lo dovra’ mettere nero su bianco, solo cosi’ da questi 2 colori, se ne potrebbe creare un terzo, quello verde dell’Eba.

vivicentro.it/economia –  Pulizia….. Banche Lo Piano – Saintred

Pane Duro e Pasta Scotta: crisi del grano

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La crisi del grano gia’ si era avuta piu’ di 90anni fa, entriamo nell passato, per poi tornare ai giorni nostri.

La battaglia per la crisi del grano 1925Storia :

Nel 1925, il Regno d’Italia risultava importatore netto di 25 milioni di quintali di frumento, su un consumo totale di 75. Per ribaltare questa situazione, provocante un passivo nella bilancia commerciale italiana, venne studiata da Mussolini e dai suoi piu’ stretti collaboratori quella che venne chiamata la Battaglia del grano.

Aveva lo scopo di far raggiungere la completa autosufficienza dall’estero di questa fondamentale fonte alimentare per la Nazione, Nel 1931, solo sei anni dopo il lancio della campagna, il Regno d’Italia riuscì ad eliminare un deficit sulla bilancia commerciale di 5 miliardi di lire ed a soddisfare quasi completamente il suo fabbisogno di frumento, arrivando ad una produzione di 81 milioni di quintali.

La battaglia per la crisi del grano a TorinoDal passato al presente

Mercati in ribasso, prezzi quasi dimezzati rispetto all’anno scorso, speculazioni selvagge, un import in costante aumento, hanno portato il prezzo del grano di gran lunga al di sotto della semina, una situazione grave, drammatica, che ci ricorda quella del latte.

In questo contesto, la Confederazione Agricoltori Italiani (CIA), della Regione Toscana, l’altro ieri ha vivacemente protestato a Grosseto. Nel settore, vi e’ stata una mobilitazione generale, Il Presidente della CIA, Luca Brunetti, ha lanciato un ultimatum al Governo Renzi: se le quotazioni non saliranno, e non sara’ riconosciuto al frumento Made in Italy il giusto valore, su tutto il territorio Regionale e Nazionale, sara’ attuato uno sciopero della semina.

In contemporanea si sono svolti numerosi sit in nelle maggiori Citta’ Italiane, i produttori chiedono in parole povere che le importazioni di grano vengano bloccate per una ventina di giorni, cosi’ tutto il settore potra’ quantomeno respirare: in tal modo si smaltirebbero le grandi quantita’ gia’ esistenti nei silos.

Brunelli, ha dichiarato che la Toscana ha una forte tradizione cerealicola, ma le speculazioni di mercato la stanno portando al collasso. Infatti secondo la Cia toscana, si e’ determinata una situazione paradossale, che ha visto l’immissione nel mercato, di ingenti quantita’ di grano importato, proprio nel periodo della trebbiatura: tutto cio’ ha gia provocato il crollo dei prezzi, aumentando a dismisura il gia’ ampio divario fra il costo del frumento e il prezzo di pane e pasta.

Il Governo del toscano Renzi, dovra’ adottare alcune misure correttive, se non le mettera’ in atto, fra qualche tempo saremo tutti costretti a mangiare pane duro e pasta scotta.

vivicentro.it/cronaca –  Pane Duro & Pasta Scotta Mauro Lo Piano – Redsaint

Diawara non esclude Rog e Zielinski: le ultime

Il punto della Gazzetta dello Sport

L’arrivo del classe 97 Diawara non escluderebbe nuove operazioni di mercato a centrocampo, sia in entrata che in uscita. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, infatti, rimanere viva la pista che porta al 95 Marko Rog, della Dinamo Zagabria. Anche il nome di Zielinksi rimane caldo, anche se la società azzurra non avrebbe gradito il tentennamento e la voglia di trasferirsi al Livepool del ragazzo.