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UFFICIALE – Juve Stabia, Domenico Panico è il nuovo allenatore della Berretti

Sarà lui il prossimo allenatore della Berretti della Juve Stabia

Dimaro ventunesimo giorno, calciatori e fans ballano in piazza – VIDEO

LA MUSICA SCATENA LA NOTTE AZZURRA, GIOCATORI E FANS BALLANO A DIMARO
RITIRO DEL NAPOLI CHIUSO TRA GLI APPLAUSI, DA LUNEDI PARTE LA STAGIONE

Guarda il Video: FONTE UFFICIO STAMPA NICER TRENTO

 

Dimaro ventunesimo giorno: la musica scatena la notte azzurra – FOTOGALLERY

LA MUSICA SCATENA LA NOTTE AZZURRA, GIOCATORI E FANS BALLANO A DIMARO
RITIRO DEL NAPOLI CHIUSO TRA GLI APPLAUSI, DA LUNEDI PARTE LA STAGIONE

DIMARO-FOLGARIDA (VAL DI SOLE – TRENTINO), 30 LUGLIO 2016 – Un lampo d’azzurro illumina anche l’ultima notte del ritiro del Napoli a Dimaro-Folgarida. E’ l’ultimo regalo della Val di Sole ai tifosi napoletani. La musica di Decibel Bellini, lo speaker ufficiale del San Paolo, anima Dimaro e la fiesta si scatena quando a sorpresa salgono sul palco via via Mertens, Jorginho, Allan, Koulibaly, Grassi, Dezi, Ghoulam e Luperto. Poi il boato per il capitano Marekiaro Hamsik e per il vicepresidente Edoardo De Laurentiis, accompagnato da Paolo De Matteis. La voce si sparge in un battibaleno e gli spettatori si moltiplicano a dismisura. Piazza Madonna della Pace trasforma in una sorta di torcida brasiliana con cinquemila protagonisti. Nemmeno ai tempi di Higuain si è vista così tanta gente. Miracolo di San Gennaro? Del busto del ‘600 regalato dal card Sepe a De Laurentiis? Si balla sul palco e sotto. Cominciano ad arrivare i fotografi, spiazzati dall’improvvisata azzurra. Doveva essere la serata della presentazione ufficiale della squadra, poi annullata, e il compito di animare l’ultima serata toccava a Decibel Bellini. Niente star, poche foto. Ma la musica si sa fa miracoli e la generosità napoletana – come ha ricordato più volte in passato il card. Sepe – non conosce limiti. Il sogno si trasforma in realtà. E’ l’apoteosi. Sul palco ballano tutti: giocatori, Edoardo, Bellini, i fotografi e gli operatori si divertono come ragazzini. E sotto partono i cori, gli incitamenti. E’ uno scoppio di gioia capace di cancellare nell’animo dei napoletani le ansie e le delusioni delle ultime settimane. Anche quest’anno, per la sesta volta consecutiva, decine di migliaia di tifosi-turisti hanno goduto delle bellezze naturali di questa valle del Trentino, posta tra il Ghiacciaio del Presena, l’Ortles e il Cevedale e le Dolomiti di Brenta, e animata dal fiume Noce. Si lascia Dimaro-Folgarida e la val di Sole, con il sorriso nel cuore dopo 21 giorni di ritiro.

E’ stato un ritiro intenso, vivo, ricco di avvenimenti e anche di polemiche ma è finito nel modo più giusto possibile. Sarri decreta la fine della partitella a campo ridotto, raduna la squadra che poi va sotto gli spalti del centro sportivo di Carciato e applaude i tifosi, l’anima del club. Un bellissimo gesto da parte degli azzurri che hanno così testimoniato la loro gratitudine per l’affetto ricevuto nelle tre settimane trascorse in Val di Sole.

L’ultima seduta a Dimaro si è svolta senza uno dei nuovi acquisti del Napoli: si tratta di Emanuele Giaccherini, che ha rimediato ieri un affaticamento muscolare. Lorenzo Tonelli, l’altro rinforzo estivo del club di De Laurentiis, è entrato sul terreno di gioco più tardi rispetto all’inizio dell’allenamento e si è recato in palestra, svolgendo lavoro differenziato come praticamente ha fatto per gran parte del ritiro di Dimaro.

L’ultimo giorno in Val di Sole per gli azzurri inizia con un colloquio tra Sarri e Koulibaly, il pilastro della difesa del Napoli al centro di tante voci di mercato. Poi è tempo prima di lavoro in palestra e poi della corsa con i giri di campo seguiti dal preparatore atletico Francesco Sinatti. La preparazione fisica ha lasciato spazio al focus tattico mirato quest’oggi soprattutto sulla linea difensiva, Sarri ha sperimentato la capacità della linea difensiva di muoversi sugli attacchi a palla scoperta.

L’allenamento si è concluso con una partitella a campo ridotto, “neri” contro “gialli”. E’ finita 2-2, la doppietta di Gabbiadini ha rimontato le reti di Mertens e Allan.

Nel pomeriggio il rientro a Napoli, dove lunedì sera si terrà la festa dei novant’anni del club e l’amichevole contro il Nizza con la presenza anche di molti tifosi provenienti dalla val di Sole. Sono quasi duemila i fans che hanno potuto godere dell’offerta della società partenopea di usufruire di un biglietto omaggio per la presentazione di lunedì o per la prima partita interna del Napoli, a compensazione della cancellazione della serata con la squadra prevista ieri sera a Dimaro. Da lunedì si fa sul serio.

 

Fonte: Ufficio Stampa Nicer Trento

GUARDA LA FOTOGALLERY: Fonte Ufficio Stampa Nicer Trento (foto di Italo Cuomo)

Ultimatum Inter: Icardi vuole il rinnovo, altrimenti sarà Napoli

Icardi, le ultime

Nella giornata di oggi, Il Napoli sfonderà il muro dei 60 milioni di euro per Maurito Icardi. Secondo quanto riporta Sky, infatti, gli azzurri offriranno all’Inter una cifra intorno ai 55 milioni di euro più bonus. Icardi avrebbe fatto sapere al club nerazzurro di voler rimanere solo in caso di cospicuo adeguamento del contratto, altrimenti sarà ben felice di accettare l’offerta proposta dal presidente Aurelio De Laurentiis.

Il Napoli segue Keita, ma non è un calciatore pronto per grandi palcoscenici

Il Napoli lo segue da tempo…

Classe 1996, terzino mancino con spiccate vocazioni offensive, bravo nella progressione e nel cross: questo in sostanza l’identikit di Keita, giovane difensore di colore in forza alla Virtus Entella. I liguri sono stati avversari del Napoli nell’ultima amichevole di Trento perdendo 5 – 0 ma non sfigurando affatto. Keita, come da sua stessa ammissione, deve migliorare nella fase di copertura, dato palesato nell’amichevole contro gli azzurri quando, in più occasioni, ha avuto difficoltà su Callejon. Il suo modello è Marcelo del Real Madrid. Arrivato all’Entella via Monaco, nel Principato ha militato nelle squadre giovanili per poi passare ai liguri in Italia. Calciatore dal doppio passaporto franco-malese, fisicamente piazzato, circa 1.82. Su di lui hanno messo gli occhi addosso Napoli, Roma e Bologna con gli azzurri di De Laurentiis in vantaggio sulle altre compagini. Sostanzialmente acerbo per la massima serie, necessita di farsi le ossa in qualche campionato minore.

a cura di Mario Miccio

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Nainggolan: “Il campionato non è già scritto, altrimenti l’anno scorso..”

Nainggolan esce allo scoperto

Ai microfoni di RomaRadio, Radja Nainggolan ha dichiarato: “Mi sento bene, sto migliorando la mia condizione persa nel poco tempo libero. Ho ritrovato calciatori che vogliono dare il loro contributo, come Paredes che è andato fuori ed è tornato più maturo. Giocando alla Roma si sta che la piazza è difficile. La qualità dei nostri giocatori è buona. Ogni volta che sono sceso in campo ho sempre dato tutto, questo viene apprezzato. Magari piace anche il mio stile, è sempre bello avere un rapporto così con i tifosi. Vedere uno stadio come il nostro vuoto non è bello. I risultati nella seconda parte dell’ultima stagione sono stati positivi, ma con loro sarebbe stato ancora meglio. Campionato già scritto? Se guardiamo solo i nomi anche noi avremmo dovuto fare sei punti col Verona l’anno scorso. La Juventus ha fatto un grande mercato ma alla fine vince chi è più continuo. Negli ultimi anni loro sono sempre stati avanti, ripartendo così non si sa mai dove potremmo arrivare. Preliminari? E’ il nostro primo obiettivo qualificarci per la Champions. Avremo bisogno di tutti, soprattutto dei tifosi che ci danno qualcosa in più. E’ stata una bella esperienza, sicuramente da rifare perché abbiamo creato un bel gruppo. Siamo un po’ delusi del risultato ma questo è il calcio. A livello personale sono contento, per me era la prima volta in un grande torneo.”

Kums: “Napoli pista concreta, gli azzurri devono rimanere tranquilli”

Kums, le sue parole

Ai microfoni della stampa belga, Kums, centrocampista del Gent che tanto piace al Napoli, ha dichiarato: “I tifosi non penso potrebbero arrabbiarsi con me  in caso di addio per un grande club come il Napoli. Al momento il Napoli è la mia opzione più concreta per il futuro. Non penso che il Gent possa opporsi al trasferimento, piuttosto il Napoli deve mantenere la calma e cedere alcuni giocatori. Al momento il club per me chiede 10 milioni di euro, credo che sia un tantino troppo così come 6 sono pochi. Probabilmente il mio valore è una via di mezzo. Il Napoli ha denaro dopo la cessione di Higuain? Vero, ma credo che investiranno quel denaro per trovare un sostituto. Realisticamente so che non spenderanno certo 30 milioni per me. Probabilmente dovrebbero prima cedere qualche giocatore per farsi avanti per me, ho letto che Valdifiori e De Guzman potrebbero partire. Io comunque sono tranquillo, è normale che le società non trovino l’accordo al primo negoziato. Aspetto di vedere cosa accadrà”.

È morta Anna Marchesini

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In mattinata è’ morta l’attrice Anna Marchesini, 63 anni. Era la componente femminile del famoso Trio “Marchesini-Solenghi-Lopez” che ha fatto divertire milioni di italiani con le parodie e battute esilaranti.

Ad annunciarlo, il fratello Gianni in un post su Facebook:

“Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell’informazione, tengo a dirlo io. Ora, in questo momento e’ morta mia sorella, Anna Marchesini. Grazie a tutti – conclude – Non saro’ in grado di rispondervi”.

Matteo Renzi ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di un “talento purissimo”:

“Ci mancheranno – dice il presidente del Consiglio – la sua discrezione e il suo coraggio con cui ha combattuto fino all’ultimo giorno. Le saremo grati per le tante risate che ci ha regalato nei suoi anni di straordinaria carriera”.

Anna Marchesini era nata ad Orvieto il 19 novembre 1953 ed era malata da tempo. Fra le sue interpretazioni, la Lucia Mondella in una parodia dei Promessi Sposi insieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez, la sessuologa Merope Generosa, Giulietta, Gina Lollobrigida, le sorelle Carlucci sempre con Solenghi e Lopez.

“Ho frequentato il classico liceo Classio a Orvieto: un classico!”. Comincia cosi’ il sito ufficiale di Anna Marchesini, in cui l’attrice umbra, gravemente malata da anni di artrite reumatoide, racconta fatti e misfatti della sua vita artistica con l’ironia, il garbo e la capacita’ di ridere di se’ stessa che l’ha sempre caratterizzata.
“Per una serie di vicissitudini non ho frequentato la seconda elementare, ne ho dato solo l’esame, per cui dalla prima sono saltata alla terza – racconta Anna – Il risultato e’ stato che in quinta elementare solo io credevo ancora alle Befana”. Pero’, poi, a 22 anni era gia’ laureata in Psicologia all’Universita’ di Roma.
Siamo nel 1975.

La sua lunga carriera inizia nel 1976 quando entra all’Accademia nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove si diploma tre anni dopo come attrice di prosa. Tra i primi lavori, ancora da allieva, “Il borghese gentiluomo” di Moliere, sotto la regia di Tino Buazzelli, e poi “Trilussa Bazar”, con la regia di Mario Scaccia e Nino Mangano. Nel 1982 per la regia di Tonino Pulci “Il Fantasma dell’Opera”.
“Per ogni estate affrontero’ un’estiva con la regia di Lorenzo Salveti, anche mio insegnante in Accademia, nel 1978/1979, 80 e 81: ricordo ‘Le donne al Parlamento’ e gli ‘Uccelli’ di Aristofane”.

Anna Marchesini e’ stata una donna dai molti talenti: attrice ma anche comica, doppiatrice, scrittrice imitatrice. Tra uno spettacolo e l’altro, agli inizi degli anni 80, si dedica al doppiaggio di cartoni animati, e’ anche la voce di Judi Garland nel “Il mago di Oz”.

Tullio Solenghi lo incontra in Svizzera, in un programma per gli italiani. “Ancora rido”, scrive. Altre risate quando conosce Massimo Lopez. Il loro fortunato sodalizio inizia nel1982, e subito decolla. Comincia “una sfrenata e ‘libidinosa’ attivita’ come autrice-attrice-regista insieme ai due nel Trio che non abbiamo mai voluto chiamare se non con i nostri nomi, a sottolinearne le individualita’” .Scritturati dalla Rai di Genova per 13 puntate di un varieta’ radiofonico del sabato mattina, presto le puntate diventato 52, dal titolo “Helzapoppin RadioDue”.

Nel 1984 Enzo Trapani li scrittura per il suo varieta’ televisivo “Tastomatto”. Il successo e la grande notorieta’ arrivano con la maratona di “Domenica In” nel 1985, quando il Trio viene premiato come Rivelazione dell’Anno e varca anche i confini nazionali, partecipando ad uno spettacolo al Lincoln Center di New York e a Buenos Aires. “Siamo quasi famosi nel mondo” commenta Anna.

Nel 1988, al Teatro Sistina, tutto esaurito per il primo spettacolo teatrale del Trio, “Allacciate le cinture si sicurezza”; due anni dopo debutta “In principio era il Trio” che andra’ in tournee’ per tre anni e sara’ premiato con il “Biglietto d’oro”. Il Trio si scioglie nel ’92 ma la Marchesini continua a lavorare con Tullio Solenghi: nel ’96/97 debuttano insieme al piccolo Eliseo di Roma con lo spettacolo “Due di Noi” e una breve commedia, “I cinesi”.

Lavora anche da sola: nel 1988 al Teatro Olmpico debutta con il monologo “Parlano da Sole” nel primo atto “Un letto tra le lenticchie” di Alan Bennett e “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello nel secondo atto. “Un’immensa soddisfazione riempire da sola il Teatro Olimpico”. E allora va avanti. Sempre all’Olimpico, nel 1999, con “Una patatina nello zucchero” ancora Alan Bennett, e il personaggio esilarante della sessuologa Merope Generosa. Nel 2007 il ‘ritorno’ del Trio con tre puntate per la Televisione: “con i miei amici Massimo e Tullio ripercorriamo le pagine piu’ divertenti della nostra lunga, cicciosa scorpacciata di comicita’”. Poi la malattia ha progressivamente rallentato i suoi impegni. Dal 2007 la Marchesini insegnava all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, il suo primo, grande amore.

vivicentro.it/spettacoli  redazione/(agi) – E’ morta Anna Marchesini (AGI)

Patrizia Esposito

Juve Stabia, cambia il programma delle amichevoli estive

Juve Stabia, cambia il programma delle amichevoli estive

La bellissima vittoria di Livorno ed il conseguente passaggio del turno in Coppa Italia, “costringono” la Juve Stabia a modificare il programma dei prossimi giorni di ritiro. I cambiamenti riguardano le prossime due amichevoli della squadra di Fontana.

La prima, con il Sansepolcro, è stata spostata dal 31 luglio al 3 agosto, mentre quella forse più interessante, con il Gubbio, programmata per il 4 agosto, è stata invece annullata. Le Vespe affronteranno il Novara per secondo turno di Coppa Italia domenica 7 agosto, dunque un’amichevole così vicina al match con i piemontesi non avrebbe permesso la giusta preparazione della partita.

Di seguito il comunicato della Juve Stabia

S.S. Juve Stabia rende noto che l’amichevole Juve Stabia-Sansepolcro, inizialmente prevista per domani, domenica 31 luglio, è stata rinviata a mercoledì 3 agosto alle ore 17,30 presso il campo sportivo dell’Hotel Beniamino Ubaldi di Gubbio. L’amichevole Juve Stabia-Gubbio, prevista per giovedì 4 agosto alle ore 20,45, è stata pertanto annullata.

S.S. Juve Stabia

Quando gli animalisti eccedono e fanno sopruso

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A Quarona in provincia di Vercelli, un gruppo di animalisti vegani del Meta guidati da Valerio Vassallo ha impedito a padre e figlio di continuare la pesca sul fiume Sesia e questa azione da lo spunto a Michele Dalai per provare ad analizzare il tutto e a tirare le somme nell’editoriale di oggi:

Quel modo sbagliato di essere animalisti MICHELE DALAI

Tornandoci su con un po’ di calma. La storia dei pescatori e degli animalisti è terribile nella sua liturgia, per la stupidità colossale delle parole e dei gesti mandati a memoria dagli animalisti vestiti di nero, per le dichiarazioni solenni e marziali, per la triste incapacità di trovare un posto al mondo e di capire la propria irrilevanza, di accettare la marginalità della propria lotta in giorni come questi.

Ci sono un padre e un figlio che pescano sulle rocce. In Italia la pesca sportiva non è proibita, è disciplinata e ben regolamentata, esiste. Davvero, il fatto che esista è uno dei punti nodali della questione. Io ho pescato solo una volta da bimbo, mi facevano impressione gli spasmi del pesce che annaspa in cerca di ossigeno, il grande occhio che si fa vitreo, l’idea stessa della morte. Non sono un pescatore e con tutta probabilità non lo sarò. Le immagini delle tonnare mi fanno stare male. Ma proviamo a concentrarci sul momento di quel video e non sulle petizioni di principio.

Quello che mi interessa sono il padre e il figlio, che passano una giornata insieme sul fiume, il padre fa cose che ha imparato da suo padre e le tramanda. È un valore centrale quello delle tradizioni, consegnare l’esperienza dei padri ai figli, dare un senso al proprio passaggio da queste parti. Un figlio vede suo padre come l’eroe più potente, invincibile e giusto. Quei gesti, la canna retta con sicurezza, i luoghi più pescosi e l’intuito del cacciatore sono lezioni che si possono un giorno cancellare o rivalutare ma che in quel momento creano un legame. Esperienze vissute insieme, condivisione.

Una delle militanti dice, e si sente distintamente: «Non ci paga mica nessuno per farlo».

Ecco, meglio mi sentirei se qualcuno li avesse pagati per mettere in scena l’aggressione più ipocrita che abbia visto negli ultimi tempi e sì che son tempi terribili.

Dire a un bambino che pesca con il padre se si rende conto di essere un assassino e farlo senza essere pagati significa avere un’idea dell’umanità ormai drammaticamente compromessa.

Io non sono un animalista, sono un animale.

La mia specie si è evoluta prima bene e poi malissimo ma ha comunque raggiunto questo stadio grazie alla capacità di pensiero e discernimento che ogni tanto le permette di valutare opportunità ed errori con lucidità.

Non sono un animalista, sono un animale che rispetta enormemente le altre specie, consapevole però di amare e preservare più volentieri la mia.

Aggredire verbalmente un padre, mettere in scena il teatro orrendo del sofismo più bieco da lite di strada («non avvicinarti», «abbassa quella mano», «non toccarmi», «mi stai minacciando» e tutto il corollario di puttanate mandate a memoria alla centesima visione di un servizio televisivo), dopo aver ampiamente provocato l’uomo e aver fatto piangere il figlio è parecchio peggio che stroncare la vita di una trota, con tutto l’amore per la trota.

Violare una legge che permette ai pescatori sportivi di esercitare la loro passione, farlo con quella furia psicologica paramilitare che poi si è pronti sia a rinnegare sia a rivendicare con la stessa facilità, è una cosa che mi preoccupa e spaventa.

Meno di altre, più di altre ancora. Perché «se non vi pagano per farlo», se far piangere un bambino catechizzando il padre è il vostro atto di forza, la rivendicazione della vostra esistenza, bene io ho paura sia per noi sia per le trote (o qualsiasi altro pesce fosse attaccato all’amo).

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Dimaro ventiduesimo giorno, gli ultimi scatti del ritiro – FOTOGALLERY VIVICENTRO

Si conclude il ritito estivo del Napoli a Dimaro. Ecco gli scatti dell’ultima seduta di allenamento tenutasi stamane.

Alla fine un bellissimo applauso della squadra a tutti i tifosi in tribuna.

Buona visione.

Da Dimaro, Antonio TOSCANO

GUARDA LA FOTOGALLERY:

 

Quando “El Pipa” Higuain lasciava il Boca per il River Plate

El Pipa Higuain e la storia di un tradimento

Gonzalo Higuain lascia il Napoli per la Juve, ma non chiamatelo traditore. In molti l’hanno scritto, l’hanno detto o pensato. In fondo è solo calcio, è business, non c’è spazio per i sentimentalismi. Il Napoli è solo Napoli, la Juve è solo Juve: due club, esclusivamente due squadre di una stessa nazione. Dall’altra parte del mondo, in una città che a Napoli assomiglia molto, non si troverebbero d’accordo con questa disamina. Il calcio è molto di più, El Boca Juniors è una ragione di vita. Tradirla sarebbe impensabile. Nel corso della lunga storia del club, sono 63 i traidores, gli infedeli, coloro i quali hanno avuto come casa la Bombonera, lo Stadio, ma hanno comunque deciso di indossare la maglia del River Plate, i ricchi sì, ma anche le galline. Nell’1986 un certo difensore argentino vestì la maglia del Boca. Ci rimase un anno, poi volò Francia. Ritornò in Sudamerica un anno dopo, questa volta al River Plate. Lui era Jorge Higuain, soprannominato el Pipa, padre di Gonzalo Higuain, el Pipita. Sembra pazzesco, ma 30 anni dopo s’è consumato un tradimento dalle similitudini spiazzati. El Pipita ed El Pipa, padre e figlio: un destino che sembra accomunarli incredibilmente, oltre il tempo e spazio.

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Pulizia….. Banche

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Ogni anno a Francoforte si fa la stima delle Banche, complessivamente sono stati monitorati 51 Istituti di Credito.

Superano il turno quattro dei 5 Istituti Italiani messi sotto la lente d’ingrandimento dell’Eba:

Banco Popolare
Ubi Banca
Unicredit
Intesa S.Paolo

Questi 4 Istituti di Credito sono solidi, piu’ di altri, facenti parte della UE. Non supera lo stress test il Monte Dei Paschi Di Siena, che era da tempo “Sorvegliato Speciale”,unitamente alla spagnola Santander, la tedesca Deutsche Bank, la francese BNP Paribas, e l’inglese Barclays.

Entriamo nelle pulizie:

La MontePaschi, e’ la piu’ vecchia Banca Italiana, e’ presente sul mercato da piu’ di 700 anni, dopo secoli di storia, L’Eba ( European Banking Authority), ha dichiarato che e’ la peggiore Banca d’Europa, ma al tempo stesso tra un bastone e una carota le ha gettato un gommone di salvataggio.

Le condizioni sono 2, la prima che faccia nel piu’ breve tempo possibile la cessione di 10 Miliardi di sofferenze nette, soldi prestati a famiglie e imprese che sono andate in disgrazia, quindi rappresentano soldi inesigibili.

Facendo questa cessione speriamo che non vada ai soliti strozzini del settore, mi riferisco alle famigerate agenzie di recupero crediti, capaci di qualsiasi azione pur di mettere in ginocchio il debitore gia’ genoflesso.

In contemporanea la MontePaschi, dovrebbe aumentare il proprio Capitale Sociale con fondi privati, senza coinvolgere ne’ gli obbligazionisti, ne’ il Governo.

In questi giorni il CDA Consiglio di Amministrazione Bancario Senese, lo dovra’ mettere nero su bianco, solo cosi’ da questi 2 colori, se ne potrebbe creare un terzo, quello verde dell’Eba.

vivicentro.it/economia –  Pulizia….. Banche Lo Piano – Saintred

Pane Duro e Pasta Scotta: crisi del grano

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La crisi del grano gia’ si era avuta piu’ di 90anni fa, entriamo nell passato, per poi tornare ai giorni nostri.

La battaglia per la crisi del grano 1925Storia :

Nel 1925, il Regno d’Italia risultava importatore netto di 25 milioni di quintali di frumento, su un consumo totale di 75. Per ribaltare questa situazione, provocante un passivo nella bilancia commerciale italiana, venne studiata da Mussolini e dai suoi piu’ stretti collaboratori quella che venne chiamata la Battaglia del grano.

Aveva lo scopo di far raggiungere la completa autosufficienza dall’estero di questa fondamentale fonte alimentare per la Nazione, Nel 1931, solo sei anni dopo il lancio della campagna, il Regno d’Italia riuscì ad eliminare un deficit sulla bilancia commerciale di 5 miliardi di lire ed a soddisfare quasi completamente il suo fabbisogno di frumento, arrivando ad una produzione di 81 milioni di quintali.

La battaglia per la crisi del grano a TorinoDal passato al presente

Mercati in ribasso, prezzi quasi dimezzati rispetto all’anno scorso, speculazioni selvagge, un import in costante aumento, hanno portato il prezzo del grano di gran lunga al di sotto della semina, una situazione grave, drammatica, che ci ricorda quella del latte.

In questo contesto, la Confederazione Agricoltori Italiani (CIA), della Regione Toscana, l’altro ieri ha vivacemente protestato a Grosseto. Nel settore, vi e’ stata una mobilitazione generale, Il Presidente della CIA, Luca Brunetti, ha lanciato un ultimatum al Governo Renzi: se le quotazioni non saliranno, e non sara’ riconosciuto al frumento Made in Italy il giusto valore, su tutto il territorio Regionale e Nazionale, sara’ attuato uno sciopero della semina.

In contemporanea si sono svolti numerosi sit in nelle maggiori Citta’ Italiane, i produttori chiedono in parole povere che le importazioni di grano vengano bloccate per una ventina di giorni, cosi’ tutto il settore potra’ quantomeno respirare: in tal modo si smaltirebbero le grandi quantita’ gia’ esistenti nei silos.

Brunelli, ha dichiarato che la Toscana ha una forte tradizione cerealicola, ma le speculazioni di mercato la stanno portando al collasso. Infatti secondo la Cia toscana, si e’ determinata una situazione paradossale, che ha visto l’immissione nel mercato, di ingenti quantita’ di grano importato, proprio nel periodo della trebbiatura: tutto cio’ ha gia provocato il crollo dei prezzi, aumentando a dismisura il gia’ ampio divario fra il costo del frumento e il prezzo di pane e pasta.

Il Governo del toscano Renzi, dovra’ adottare alcune misure correttive, se non le mettera’ in atto, fra qualche tempo saremo tutti costretti a mangiare pane duro e pasta scotta.

vivicentro.it/cronaca –  Pane Duro & Pasta Scotta Mauro Lo Piano – Redsaint

Diawara non esclude Rog e Zielinski: le ultime

Il punto della Gazzetta dello Sport

L’arrivo del classe 97 Diawara non escluderebbe nuove operazioni di mercato a centrocampo, sia in entrata che in uscita. Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, infatti, rimanere viva la pista che porta al 95 Marko Rog, della Dinamo Zagabria. Anche il nome di Zielinksi rimane caldo, anche se la società azzurra non avrebbe gradito il tentennamento e la voglia di trasferirsi al Livepool del ragazzo.

Rivoluzione a centrocampo: quattro azzurri potrebbero partire

Nuovi arrivi e partenze a centrocampo

Rivoluzione a centrocampo: se la gran parte dei soldi ricavati dalla cessione di Higuain non dovessero essere spesi per un attaccante, allora si farà di tutto per migliorare la metà campo. Per questa ragione, molti centrocampisti attualmente in rosa potrebbero dire addio. Il primo sulla lista dei partenti è Mirko Valdifiori, che tanto piace al Torino. Poi De Guzman(Chievo) e David Lopez, con quest’ultimo che potrebbe ritornare in Spagna, all’Alaves o al Las Palsmas. Anche il giovane Grassi potrebbe partire, però in prestito, per crescere e fare le ossa, onde evitare di rimanere in panchina per la durata di un’intera stagione.

L’affare Maksimovic blocca Diawara: il motivo

La Gazzetta dello Sport su Diawara

Intrigo Napoli. La Gazzetta dello Sport scrive: “Napoli ha messo le mani su Diawara del Bologna e lo sta per portare a casa per 15 milioni più due di bonus (pagamento triennale). Prima, però, il diesse deve venire a capo di una situazione intricata che riguarda almeno tre calciatori (Maksimovic, Valdifiori e Koulibaly) e due squadre (Torino e Chelsea). Per Diawara restano da limare solo i dettagli dell’accordo con il calciatore (quinquennale da un milione di euro a salire), ma l’ostacolo maggiore è il Torino e non l’ex dirigente azzurro Bigon (ora al Bologna). Il Napoli vuole Diawara come sostituto di Valdifiori, richiesto dal club granata che ha offerto quattro milioni ma che è pronto a virare su altri obiettivi. Il Napoli non solo valuta l’ex empolese sei milioni ma vorrebbe inserirlo nella trattativa con il Toro per Maksimovic così da mettere sul piatto una cifra totale di 25 milioni (19 cash cui aggiungere appunto il cartellino di Valdifiori). Il club granata fa muro perché non ha intenzione per adesso di privarsi di Maksimovic che Mihajlovic ritiene fondamentale. Tuttavia, il Napoli non sembra intenzionato a chiudere per Diawara finché non uscirà Valdifiori”.

Icardi in bilico, e se non arriva? Fiducia a Manolo Gabbiadini

Il corriere del Mezzogiorno scrive

Se Icardi non dovesse arrivare, all in su Manolo Gabbiadini. Il Corriere del Mezzogiorno, infatti, fa sapere che, in caso di rifiuto dell’argentino, la società darà fiducia al bergamasco, senza cercare una nuova punta da affiancare al neo acquisto Milik.

Milik, quest’oggi la firma: i dettagli

Le ultime

Dovrebbe arrivare quest’oggi la fumata bianca per Milik. Dopo aver raggiunto Dimaro, infatti, il polacco firmerà il contratto che lo legherà al Napoli sino al 2021. All’Ajax andranno 25 milioni di euro più 5 di bonus. Il ragazzo percepirà un ingaggio da 1,3 milioni di euro a stagione.

LIVE – Dimaro, seduta mattutina

Segui il nostro LIVE da Dimaro

11:00 – finisce la seduta di allenamento, i calciatori fanno un bellissimo applauso ai tifosi e cominicano a firmare autografi;

10:40 – Inizia partitella a metà campo, gialli contro neri;

10:28 – Adesso scambi di palla a centrocampo schemi d’attacco;

10:06 – Gli attaccanti eseguono scatti ripetuti;

10:05 – Dopo riscaldamento agli ostacoli, i portieri cominciano ad allenarsi con i loro preparatori mentre Sarri parte con schemi difensivi;

9:50 – Mister Sarri e la squadra entrano in campo;

9:40 – Circa 500 tifosi attendono con ansia l’ingresso dei calciatori sul prato di Carciato;

9:18 – Entra in campo Mertens, anche lui in palestra;

9:10 – Anche Albiol e Rafael raggiungono R.Insigne in palestra;

9:00 – Entra in campo Roberto Insigne, sugli spalti sono presenti un centinaio di tifosi, la giornata è nuvolosa ma calda.

Buon giorno e benvenuti alla diretta testuale dell’ultima seduta di allenamento del ritiro della SSCNAPOLI a Dimaro in Val di Sole.

ViVicentro.it vi aggiornerà in tempo reale.

dal nostro inviato a Dimaro, Antonio TOSCANO