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Sportiello, l’agente: “Vogliamo capire le intenzioni del Napoli”

Le sue parole

Giuseppe Riso, agente di Marco Sportiello, ha dichiarato a Radio Crc: “In questo momento il Napoli sta pensando ad altre priorità come terzino destro e punta. Per Marco è un interesse che va avanti, vedremo se si concretizzerà dopo ferragosto. Le dichiarazioni di Gasperini? Non leggo i giornali. Bisogna capire quali saranno i numeri dell’offerta, ci stiamo lavorando. Quello del portiere è un ruolo coperto in questo momento, ma sanno che prendendo Marco possono assicurarsi un portiere di prospettiva valido. Gli affari dipendono dalle volontà dei club e del calciatore, al momento non c’è stato alcun giro di portieri. Al momento stiamo cercando di capire le intenzioni del Napoli, un portiere come Reina potrebbe insegnare molto a Marco ed un anno così sarebbe comunque un percorso di crescita per il ragazzo. Con il Napoli abbiamo affrontato un discorso contrattuale, ma la cosa più importante è che i club trovino un accordo”

Ischia a volo d’uccello: ricordo di Giovanni Verde

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La storia dell’isola d’ Ischia è storia di gloria e di vergogna, di tradimenti e di fedeltà, di eroismo e di viltà, di dolore e di gioia, di generosità e di vendetta, di feste e di lutti. Se ogni terra ha la sua leggenda, poche però, possono vantarne una così bella come il mito leggendario che canta poeticamente le origini dell’isola, lo scoglio turrito ed or cadente, che fu eletto da Ariosto a sua dimora per studiarvi intorno il suo poema e, via via, attraverso i secoli ospitò il Pontano, il Panormita, il Sannazaro, Fabrizio Colonna, Torquato Tasso, Giovanbattista Vico, e tutta una schiera di principi del sangue, di guerrieri e di artisti. (Dal saggio “Ischia a volo di uccello” di Giovanni Verde).

Semmai avesse bisogno di una presentazione, Giovanni Verde (Forio 1880-1956) lo fa da solo, proponendosi così, tra il serio e il faceto, così come vive la sua intensa vita a cavallo tra le due guerre (partecipa alla prima col grado di Capitano) e dona ai suoi contemporanei e ai posteri un’attenta analisi della vita sociale, cercando tra le righe delle difficoltà degli anni bellici e postbellici la chiave ironica che ne attutisse la durezza. E lo fa con I miei versi giocosi; con Quando ne imbrocco una e con la commedia N’zaurt! (Sposati!) rappresentata la prima volta al cinema Moderno di Forio, agli inizi degli anni cinquanta, nella quale il padre detta al figlio orfano, ma ormai in età di accasarsi, il vademecum per ottenere una moglie perfetta. Solo conoscendo le virtù, e i difetti dell’eventuale suocera potrà scegliere un buon partito ed evitare di finire nel gregge degli ammogliati. Giovanni, laureato in giurisprudenza, si dedicò maggiormente alla poesia e alle arti figurative; a Napoli frequentò i cenacoli letterari e conobbe numerosi scrittori e artisti, come Gabriele D’Annunzio, Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio e Ferdinando Russo. Collaborò ai quotidiani fondati da Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao Il Mattino e Il Giorno; diresse i periodici isolani Il Gerone e L’Aquilotto, quest’ultimo da lui stesso fondato nel 1921. Finita la Prima Guerra, ideò e compose il monumento a Vittorio Emanuele III, donato poi alla città di Gorizia. Insegnò storia e diritto, a Napoli, nelle scuole tecniche. Tornato a Forio, dopo la seconda guerra mondiale, volse la sua attenzione alla ricerca di notizie, e specialmente ai miti, concernenti l’isola d’Ischia: La leggenda d’Ischia e La saga di Pitecusa, pubblicata postuma nel 1973 e il saggio A volo d’uccello.

Fu il primo Direttore del Museo Civico Giovanni Maltese, ove curò la fruizione delle opere dell’eclettico scultore e poeta foriano, (del cui cenacolo culturale era stato, fino alla dipartita del Maestro, assiduo frequentatore), e fece pubblicare i ”Sonetti inediti” dello scultore, poesie in vernacolo con l’aggiunta di un glossario e di un saggio sul dialetto foriano. Furono da lui composte le epigrafi al Cardinale Luigi Lavitrano (Basilica di S. Maria di Loreto) e all’eroe foriano Luca Balsofiore. Scrisse inoltre il testo per una lapide commemorativa del Torrione.

Giovanni Verde amò con vera passione Forio e l’isola d’Ischia. Negli ultimi anni si dedicò alla costituzione del Gruppo Marinai d’Italia di Forio La sua produzione poetica si caratterizza per un’intelligente ironia e autoironia, attraverso la quale coglie gli aspetti genuini della vita foriana.

Le figlie Anita e Wanda, tracciano una memoria inedita del padre, una lucida testimonianza di raccolte, lettere, percorsi, poesie e foto di sculture e, nello scorso inverno, danno alle stampe: “Tutto quello che fu resta presente” per sensibilizzare soprattutto i giovani a una conoscenza della ricchezza del patrimonio storico e culturale isolano.

Luigi Castaldi

Viaggiare informati e con attenzione è meglio

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Viaggiare, si sa, è sempre un rischio ovunque si vada e comunque ci si vada ma ….. ci sono luoghi e mezzi più pericolosi degli altri. Oggi alla lista va aggiunto anche il terrorismo ma, anche questo, ormai può succedere ovunque (ma in alcune parti è sicuramente più facile, è di casa) e comunque se ne parla un giorno si e l’altro pure per cui non credo che ci sia ancora qualcuno che ignori questo rischio. Oggi puntiamo il dito su quelle che, in questo periodo, sono le arterie del corpo Italia lungo le quali circola l’italico (spesso italiota) flusso motoristico e c’è da dire che anche in questo, l’italico corpicino proprio bene non sta, soprattutto in alcune delle sue parti per cui, onde evitare di ritrovarci annessi a qualche “infarto” improvviso, sarà bene prendere nota di alcune prescrizioni e dei sintomi dello stesso in modo da provare a prevenirlo, comunque a ridurne i danni evitando, ad esempio, orari ed abitudini (tipo smartphone, muso nello scarico di chi ci precede ed amenità varie del genere)

Per farlo facciamo uso dell’articolo scritto per la Stampa da Zanotti che, a sua volta, ha attinto e fatto sintesi di alcune statistiche del ministero e dell’ACI come anche di Data Journalism per l’incidenza degli smartphone nella percentuale di incidenti vari.

Ma leggiamo quanto scrive Zanotti:

  • State per mettervi in viaggio? Ecco le 5 autostrade più pericolose RAPHAËL ZANOTTI

Record di incidenti sull’Autosole, il chilometro peggiore si trova a Napoli: undici incidenti e 16 feriti

Se state partendo con la famiglia e gli amici alla volta delle agognate vacanze, attenzione a queste cinque autostrade, sono le più pericolose d’Italia: Autosole tra Milano e Napoli, Torino-Trieste, Adriatica tra Bologna e Taranto, Salerno-Reggio Calabria e Grande Raccordo Anulare di Roma.

Sebbene negli ultimi anni il numero di incidenti sia in costante calo grazie a migliori dispositivi di sicurezza, ma soprattutto grazie alla crisi economica che ha abbattuto il numero di veicoli sulle autostrade italiane, il periodo estivo resta uno dei più trafficati e pericolosi.

Secondo i dati dell’Aci che abbiamo analizzato chilometro per chilometro (in alto una rappresentazione grafica), l’A1 Milano-Roma-Napoli, altrimenti detta Autosole, resta il tragitto autostradale con il maggior numero di incidenti. Nel 2014 ce ne sono stati ben 1129, dei quali 39 mortali. Il bilancio a fine anno è stato di 51 morti e 2037 feriti con un tasso di incidentalità pari a 1,49 incidenti per ognuno dei suoi 743 chilometri.

QUEL MALEDETTO CHILOMETRO

Abbiamo scelto e isolato il chilometro più pericoloso dell’Autosole per ogni regione attraversata scoprendo alcuni particolari interessanti. Primo: a differenza di quel che si potrebbe pensare, il tragitto appenninico non è il più rischioso. L’Umbria risulta la regione più tranquilla dal punto di vista degli incidenti. Secondo: mentre al Nord i tratti più pericolosi li troviamo in corrispondenza di ingressi e uscite dall’autostrada, più si scende a Sud e più gli incidenti si accumulano in punti a volte inaspettati.

SEGUENDO L’AUTOSOLE

In Lombardia il chilometro peggiore è tra Cascina Castelletto e Mezzano. In Emilia Romagna a pari merito il chilometro 11 e 138, con 6 incidenti, all’altezza delle uscite di Parma e Reggio Emilia. Picco in Toscana in corrispondenza dell’incrocio con la Variante di Valico al chilometro 254. Ma nei quattro chilometri precedenti troviamo altri 21 incidenti. L’Umbria se la cava con 4 incidenti e 5 feriti all’altezza di San Lazzaro di Ficulle, tre chilometri a valle dell’uscita di Fabro in provincia di Terni. Nel Lazio è il chilometro in corrispondenza con il cavalcavia di Valmontone, in provincia di Roma, il tratto in cui bisogna guidare con particolare prudenza. Mentre in Campania troviamo il chilometro peggiore dell’intera tratta: ben undici incidenti nel chilometro in corrispondenza con il cavalcavia di via Provinciale Botteghelle di Portici, a Napoli. Un picco che si spiega anche con la particolare ambientazione dell’A1 in quel tratto: un’autostrada che attraversa la città.

LE ALTRE QUATTRO PERICOLOSE

Altre autostrade da tenere sotto controllo sono l’A4 Torino-Trieste (902 incidenti sui suoi 516 chilometri, picchi da dodici incidenti in corrispondenza del raccordo con l’A8 Milano-Varese e con l’uscita di Bergamo); l’A14 Bologna-Taranto, trafficatissima in estate per le spiagge romagnole, marchigiane e pugliesi (625 incidenti, con 9 incidenti, di cui uno mortale, all’altezza di San Lazzaro); sull’A3 Salerno-Reggio Calabria due tratti da tenere sott’occhio; l’uscita di Sibari nel Cosentino e quella di Pizzo nel Vibonese (in totale 333 incidenti con ben 18 morti); infine il Grande Raccordo Anulare di Roma, che con i suoi 678 incidenti in appena 68,2 chilometri ha un indice di pericolosità altissimo: 9,94 incidenti a chilometro.

E OGGI COME SIAMO MESSI?

Conoscere le autostrade che si stanno per imboccare è importante per la sicurezza. Tra il 1° gennaio di quest’anno e lo scorso 7 agosto la Polizia Stradale e i carabinieri hanno già rilevato 16.731 incidenti sulle autostrade italiane, in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+0,8 per cento). Per fortuna sembra che gli esiti, per ora, siano migliori. Sono stati infatti 122 quelli mortali (in calo del 10,9 per cento), ma nei quali già 142 persone hanno perso la vita (anche qui un calo, del 6,6 per cento). Gli incidenti con lesioni sono stati 5006 (+5,6 per cento) e le persone ferite 8211 (+4,6 per cento). Gli schianti che hanno visto solo danni alle cose sono stati 11.603, in calo dell’1 per cento.

Per fortuna sembra che il momento più critico sia alle spalle. In agosto un solo giorno era indicato con il bollino nero: la mattina di sabato scorso. Sono da bollino rosso, invece, il 12, il 13, il 20, il 21, il 27 e il 28 agosto.

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Se ”una telefonata allunga la vita” lo smartphone in auto te l’accorcia

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Una nota pubblicità recitava: “una telefonata allunga la vita”. Forse è vero anzi, in molti casi lo è di sicuro ma, se a farla usi un telefono mentre sei alla guida, e magari poi ti ci metti pure a giocare …. allora te la accorcia, e di parecchio. Se ti va bene te la rovina. Questa è quanto emerge da una intervista che Lidia Catalano ha fatto al commissario Capo della Polizia di Stato Damiano Pica e che, a seguire, vi proponiamo:

  • “La prima causa degli scontri è lo smartphone” LIDIA CATALANO

Il commissario capo della polizia: “Abbiamo sanzionato persino una ragazza che aveva imboccato la tangenziale di Firenze in contromano mentre era a caccia di Pokémon”

La Pokémon Go mania non risparmia neppure le autostrade italiane. Sabato notte una ragazza di 19 anni ha imboccato la Firenze Ovest contromano perché era intenta a dare la caccia ai mostriciattoli sul suo smartphone. Un «gioco» che si è risolto con una sanzione e la decurtazione di quattro punti dalla patente. «Sorprende la leggerezza con cui vengono messi in atto comportamenti irresponsabili che possono avere conseguenze gravissime», sottolinea Damiano Pica, commissario capo della Polizia di Stato. Che non ha dubbi sull’entità del nemico numero uno per chi si mette al volante: la distrazione.

Più pericolosa dell’eccesso di velocità?

«Senza dubbio, il sorpasso è avvenuto negli ultimi due anni. L’uso di smartphone e tablet alla guida oggi è la prima causa di incidenti stradali, perché ingloba ben tre condotte illecite rischiose».

Quali?

«L’attenzione rivolta allo schermo altera la percezione della distanza di sicurezza e della velocità, che deve essere sempre adeguata al traffico e alla tipologia di strada. Inoltre la distrazione determina la “fuoriuscita autonoma” del veicolo dalla sede stradale».

Insomma, si vedono più veicoli ondeggiare tra le corsie?

«Esatto, in passato capitava in seguito a un tamponamento, a un guasto meccanico o alla presenza di un ostacolo improvviso sulla carreggiata. Oggi lo stesso effetto è causato da una telefonata o da un sms».

Dunque per l’estate 2016 dobbiamo aspettarci un incremento degli incidenti?

«In effetti tra il 1° gennaio e il 7 agosto si è registrato un lieve aumento sullo stesso periodo del 2015 (16.731 rilevazioni contro le 16.603 dello scorso anno), ma il dato positivo è che la mortalità si è ridotta dell’11%».

Il binomio «più giovani, più imprudenti» resta valido?

«Purtroppo sì, nell’ultimo anno sono aumentati i decessi tra gli under trenta: 289 persone nel 2016 contro le 245 del 2015. Un dato su cui la distrazione da smartphone potrebbe avere inciso in modo significativo».

Quali sono le altre cause di incidenti?

«Al secondo posto resta l’eccesso di velocità, seguito dallo stato di ebbrezza, a pari merito con il mancato rispetto della distanza di sicurezza».

Quali interventi vengono messi in campo per combattere il «nemico numero uno»?

«Abbiamo intensificato il pattugliamento delle strade con vetture in borghese. Oltre a ciò la Polizia stradale ha attivato corsi nelle scuole per educare al rispetto delle norme stradali. Talvolta i più giovani mettono in atto comportamenti emulativi senza valutarne la pericolosità. Ciò che manca è una reale percezione del rischio».

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Rumeno arrestato a Pescara per tentata rapina

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Polizia arresta a Pescara un rumeno per tentata rapina aggravata

Gli agenti della Polizia di Stato di Pescara, nella serata di ieri, intorno alle ore 19.15, hanno arrestato ROSU Ioan, rumeno, classe ‘68 pluripregiudicato, per tentata rapina aggravata. Nella circostanza, due equipaggi delle Volanti erano intervenuti sul lungomare Matteotti a Pescara, dopo una segnalazione giunta al 113 di una tentata rapina con la minaccia di un coltello, subita da due ragazze nei pressi del Ponte del Mare ad opera di un uomo, fuggito dopo l’allarme dato dalle 2 giovani.

Gli Agenti, giunti prontamente sul posto, notavano nelle immediate adiacenze una persona corrispondente alla descrizione fornita dalle due donne; questi tentava la fuga, ma veniva bloccato dopo un breve inseguimento e, a seguito di una perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un coltello a serramanico, utilizzato poco prima per la tentata rapina.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva accompagnato presso la locale Casa Circondariale.

Il patto Putin-Erdogan: intesa tra autocrati

I presidenti di Russia e Turchia, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdoğan celebrano a San Pietroburgo un’intesa che cambia lo scenario internazionale. Dopo mesi di aspre rivalità sulla Siria, Mosca allenta le sanzioni economiche alla Turchia e Ankara riapre il cantiere del gasdotto che serve ai russi per portare il gas in Europa dribblando l’Ucraina. Le convergenze strategiche rivelano quanto sta avvenendo: gli ex rivali portano una temibile sfida all’Occidente, come riassume Stefano Stefanini nell’ articolo pubblicato oggi su la stampa

  • Dal patto di San Pietroburgo una sfida all’Occidente STEFANO STEFANINI

Erdogan e Putin 1(foto dal web)Cosa si saranno detti a tu per tu Erdogan e Putin? Hanno rilanciato alla grande commercio, turismo, cultura e, soprattutto, energia. La via turca del gas («Turkish Stream») ridiventa d’attualità. Sulla dimensione politica tuttavia la conferenza stampa non è andata oltre scontate banalità.

Il riavvicinamento strategico con Mosca vede la Turchia prendere, di fatto, le distanze dall’Europa e dall’Occidente. Da che l’Akp è al potere Ankara svolge una politica estera eccentrica. Era però limitata a nostalgie neo-ottomane circoscritte al quadrante mediorientale. In una fase di confronto fra Mosca e Stati Uniti, sotto sanzioni Ue alla Russia, l’incontro di San Pietroburgo colloca la Turchia, Paese Nato, in un’orbita di esplicite simpatie per Mosca.

Sepolta l’ascia di guerra con Mosca, Erdogan s’avventura sul sentiero di guerra verbale con americani e europei. L’Ue è oggetto di costante critica per non aver ancora abolito i visti; gli Usa sono rei di ospitare Fetullah Gulen. La stampa turca filogovernativa ha addirittura accusato un rispettabile think tank di Washington, il Woodrow Wilson Center, di aver collaborato con i seguaci di Gulen nel fallito putsch del 15 luglio. Il Presidente turco rasenta i limiti di compatibilità con il tradizionale atlantismo turco e con l’eterna candidatura all’Ue. Ritiene di avere il coltello dalla parte del manico: l’Ue ha bisogno dell’accordo sull’immigrazione; Washington della Turchia nella Nato. Attento però a non tirare troppo la corda.

Erdogan e Putin colgono l’Occidente in un momento d’indecisione e debolezza. L’America è ormai entrata in una strana campagna presidenziale, in cui un candidato (solo) teoricamente ineleggibile affronta una rivale bravissima, ma impopolare. L’amministrazione è in grado, fino all’ultimo, di prendere decisioni importanti, come l’intervento in Libia; non può pensare al medio e lungo termine. L’Europa sta peggio. Alle corde su terrorismo e immigrazione, alle prese con crisi economico-finanziarie che non riesce a risolvere, perde pezzi strategici e si comporta da nano politico internazionale.

A San Pietroburgo s’incontravano due leader che sentono di navigare col vento in poppa. Potrà non durare. La meteorologia è sempre variabile, specie nel Mediterraneo e dintorni. Ma per il momento Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan trasudano fiducia da tutti i pori.

A un anno dall’intervento a sorpresa in Siria, il Presidente russo sente di aver vinto la scommessa della tenuta di Damasco (quali che siano le sorti di Assad) e, soprattutto del ritorno di Mosca in Medio Oriente. Quello turco è sull’onda del trionfo popolare dopo il quasi dilettantesco colpo di Stato. Anche l’opposizione, tranne i curdi, si è dovuta schierare dalla sua parte. La strada per l’agognata Turchia presidenziale sembra spianata. Non che faccia molta differenza: di fatto il potere è già tutto nelle mani di Erdogan.

La posizione di forza di Erdogan e Putin non va sopravvalutata. Russia e Turchia hanno i loro problemi: la crisi ucraina e le sanzioni per la Russia; la guerra in Siria, l’irredentismo curdo e l’instabilità in Medio Oriente per la Turchia. Le capacità di ripresa dell’Occidente non vanno sottovalutate. Fra sei mesi ci sarà a Washington una nuova amministrazione in grado d’iniettare dinamismo sulla scena internazionale. Un rinnovato impegno americano in Europa può minimizzare le ricadute strategiche negative dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. Anche l’Ue finirà per rendersi conto che il dibattito su Brexit non si limita al Mercato Unico. In gioco è la tenuta occidentale e atlantica. C’è speranza che, se non Bruxelles, le capitali europee tornino a fare politica estera.

Putin e Erdogan sanno d’incassare un temporaneo vantaggio. I loro commenti sul rapporto con gli Usa erano improntati alla prudenza. Non sono d’accordo su tutto: resta da sciogliere il nodo siriano. Li lega però un’affinità profonda, che ha poco a che vedere con gli affari internazionali e molto con la politica interna. Sono entrambi autocrati di nuovo stampo: eletti democraticamente e governanti autoritari. Il loro potere si basa sul consenso della maggioranza e sulla loro capacità di crearlo e alimentarlo. Si capiscono al volo e continueranno a farlo.

Questo modello demagogico di autocrazia per consenso ha fatto scuola. Volente o nolente l’Europa deve abituarsi a convivere e lavorare anche con questi interlocutori, spesso indispensabili. E combattere il virus prima di esserne più gravemente contagiata.

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Russia e Turchia: do ut des, e l’intesa è cosa fatta

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Certo che quando si parla la stessa lingua autarchica e si mette in campo il più classico del do ut des, l’intesa è più facile e diventa, in breve, cosa fatta passando sopra a tutto e tutti (persone e diritti). Se poi questo vuol dire darsi una mano anche a mettere i bastoni tra le ruote all’Europa, e di riflesso agli USA, allora il piatto preparato ha un sapore ancora più marcato ed è composto con la più classica delle ricette: un pizzico di interessi personali, un pizzico di cinismo, arroganza q.b, ricatto in abbondanza.

Ma leggiamo ora quanto, nel merito, scrive la Stampa:

  • Russia e Turchia ritrovano l’intesa: Mosca allenta le sanzioni, Ankara riapre Turkish Stream

Russia e Turchia lavorano per ripristinare «la normalità delle relazioni», puntano a condividere alcune politiche anti-terrorismo e per una soluzione della guerra in Siria. L’incontro di San Pietroburgo tra i presidenti Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdoğan segna un nuovo inizio dopo mesi di scontri e tensioni che hanno registrato anche l’abbattimento di un jet russo nel novembre 2015.

Putin e Erdogan hanno dichiarato di voler ripristinare la «normalità delle relazioni» e Mosca è disponibile a dimostrare la buona volontà anche nelle politiche economiche, rimuovendo gradualmente le sanzioni verso Ankara.

La Turchia ha confermato la linea dicendosi pronta a fornire gas russo all’Europa rilanciando il progetto per la realizzazione del gasdotto Turkish Stream. Putin ha salutato positivamente le parole di Erdogan. I lavori per il primo tratto del gasdotto per unire Russia e Turchia, saranno terminati nella seconda metà del 2019, ha detto il ministro dell’Energia russo Aleksandr Novak, a margine dell’incontro.

La questione siriana richiederà un incontro speciale separato perché siano affrontate tutte le questioni, ha detto Putin spiegando che le parti hanno deciso di affrontare il dossier attraverso un incontro dei ministri degli Esteri e dei dirigenti dei servizi segreti. «Ci scambieremo informazioni e cercheremo una soluzione», ha detto il presidente russo.

La Russia ha anche deciso di riprendere i voli charter verso la Turchia.

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foto dal web

La Roma vuole soffiare Kums e Diawara al Napoli

Come riporta l’ edizione odierna del Corriere dello Sport per il Napoli potrebbe sfumare un ennesimo colpo visto che la Roma è pronta all’ assalto finale per Amadou Diawara. Non solo il centrocampista classe ’95 del Bologna, la Roma avrebbe avviato le trattative per Sven Kums, centrocampista belga di proprietà del Gent accostato in più di  un occasione al Napoli in questa sessione di mercato.

Migranti: Milano è sull’orlo del collasso

Il crescente arrivo di migranti a Milano spinge il sindaco Giuseppe Sala a ipotizzare il ricorso a tende, caserme o a sfruttare l’area costruita per l’Expo al fine di ospitarli. Il presidente della Regione, Maroni, si oppone ad “aiutare i clandestini” e la tensione cresce con il governo Renzi. Come riassume Orsina nell’editoriale: “La metropoli è la vetrina d’Italia ma si trova alle soglie dell’emergenza” pubblicato su la Stampa e che vi proponiamo:

  • Una metropoli alle soglie dell’emergenza GIOVANNI ORSINA

Era solo questione di tempo perché il nodo migratorio tornasse al centro delle polemiche politiche. C’è da sorprendersi semmai che si sia dovuto aspettare fin quasi a metà agosto. Ed è politicamente importante, poi, che la crisi sia scoppiata a Milano.

I termini del problema sono ormai noti, ma forse giova metterli ancora una volta in fila. In un’Europa nella quale Merkel ha perduto dodici punti di gradimento in un mese per la sua politica sui rifugiati; si rivoterà per il Capo dello Stato austriaco, dando una nuova chance al candidato della Fpö; e nel 2017 i francesi eleggeranno il Presidente all’ombra di Madame Le Pen, il «gioco» dell’estate non può che esser quello di scaricare altrove il peso politico della questione migratoria. Le frontiere alpine, di conseguenza, sono state sigillate, e da che l’anno scorso solo un migrante su venti che approdavano in Italia intendeva restarci, quest’anno siamo a un migrante su due.

La pressione dall’alto – l’Europa – si combina a una pressione dal basso: non tutti i Comuni italiani sono ugualmente desiderosi di accogliere, né attrezzati per farlo. Né sono ugualmente desiderati dai migranti, i quali – nella speranza di riuscire a passare le frontiere, o di trovare condizioni migliori – tendono a spostarsi verso il Nord Italia.

Le due pressioni, la locale e la continentale, collaborano nel deviare sul governo il peso politico della questione. Con buona pace, sia notato per inciso, di chi qualche anno fa prevedeva che lo Stato nazionale fosse destinato a scomparire, fagocitato dalle nuove entità politiche sovranazionali e regionali.

Che il grido d’allarme sia venuto da Milano, si diceva prima, in termini politici è tutt’altro che irrilevante. Il capoluogo lombardo, infatti, è la vetrina di quell’Italia capace di «svoltare» e «ripartire» che è da sempre protagonista della retorica renziana. La città dell’Expo. La città che soltanto due mesi fa, restando nelle mani del centro sinistra, ha evitato al governo una Caporetto elettorale. E chi mai metterebbe in vetrina una tendopoli di rifugiati? Tanto più che Milano è anche la metropoli in cui il centro destra unito ha mostrato di poter essere competitivo, oltre che il capoluogo d’una regione a guida leghista.

Non è un caso, allora, che dopo aver lanciato il grido d’allarme il sindaco meneghino Beppe Sala si sia affrettato ad aggiungere che la situazione resta comunque sotto controllo. L’allarme era, per così dire, di natura amministrativa. La correzione, invece, aveva un valore politico. Le correzioni politiche, d’altra parte, possono coprire temporaneamente i problemi, ma non li risolvono. Quel che bisognerà capire nei prossimi giorni, allora, è se la crisi milanese resterà un episodio passeggero, o se la questione dei migranti ci accompagnerà lungo tutta la seconda metà d’agosto, eventualmente guadagnando visibilità mediatica anche per la scarsità di altri avvenimenti di rilevo.

Dall’«ordalia politica» del referendum costituzionale ci separano più di tre mesi, durante i quali potrà succedere di tutto. È sempre più evidente, d’altra parte, che il rapporto fra governo e voto referendario si è modificato. La speranza che Renzi sembrava nutrire all’inizio, che un governo forte e di successo potesse far da «traino» per il sì, pare ormai tramontata. Adesso, semmai, la speranza è che sia il sì a far da «traino» al governo. Con tutti i rischi del caso. Ecco: l’aggravarsi della crisi migratoria potrebbe, come effetto politico, rafforzare ulteriormente questa dinamica. Trasformando il referendum in un «giudizio di Dio» più ancora di quanto già non sia.

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foto DAVIDE SALERNO, MILANO

Emergenza migranti a Milano: ipotizzato uso tende, caserme e padiglioni Expo

Emergenza migranti . Nel capoluogo lombardo il record di presenze degli ultimi anni è stato raggiunto nel week end: 3300 persone. I numeri però potrebbero crescere. Una soluzione è ospitare i migranti nell’area dove si è tenuto l’Expo. E’ quanto dice il Sindaco Giuseppe Sala stando all’articolo scritto da Francesco Moscatelli per la Stampa:

Tende, caserme e alloggi Expo. I piani di Milano per i migranti FRANCESCO MOSCATELLI

MILANO – Scovare posti letto in ogni angolo della città. Ma lanciare chiaro il messaggio che così Milano e la Lombardia (prima regione per ospitalità con 19.363, il 13% del totale italiano) non possono andare avanti. Bisogna trovare una soluzione concordata fra Comune, governo e regione. Nonostante i no del governatore Maroni.

È seguendo questa doppia linea, allo stesso tempo pragmatica e politica, che il sindaco-manager Beppe Sala ieri mattina ha utilizzato la parola «tende» come extrema ratio per fronteggiare l’emergenza migranti. Ha scatenato le ire del centrodestra e dei Cinque Stelle, ma ha evidenziato plasticamente un problema che rischia di aggravarsi giorno dopo giorno.

Nel capoluogo lombardo il record di presenze degli ultimi anni è stato raggiunto nel week end: 3300 persone. I numeri però potrebbero crescere, anche perché non è ancora stata trovata una soluzione per i 500 che da giorni bivaccano fuori dalla stazione di Como. La decisione su una struttura temporanea per accoglierli era attesa ieri, ma non è arrivata. Adesso si spera di trovare un’area adatta entro venerdì. «Alla lunga non possiamo cavarcela da soli» avverte il sindaco lariano Mario Lucini. Il nodo è quello dei corridoi in uscita. La rotta verso il Canton Ticino non è ermeticamente chiusa, qualche fortunato riesce a passare di nascosto o viene lasciato entrare. Un «contagocce» controproducente, perché vedendo che qualcuno parte e non torna indietro tutti gli altri continuano a sperare. Milano è a soli 50 chilometri e rischia l’effetto collo di bottiglia. «La nostra città è un terminale delicato – ha spiegato Sala -. Gli svizzeri hanno contingentato gli ingressi e stiamo assistendo a un reflusso su Milano. Con il prefetto Marangoni monitoriamo la situazione e non è esclusa la possibilità che si usino tende perché di spazi in tempi molto rapidi non ce ne sono in questo momento».

La reazione del centrodestra non si è fatta attendere. «Basta con tende e tendopoli per ospitare i cosiddetti migranti, che poi sarebbero clandestini» ha scritto alle agenzie di stampa Riccardo De Corato, capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia ed ex assessore alla Sicurezza della giunta Moratti. «Non credo che le tende siano la soluzione» ha detto Gianluca Corrado, capogruppo M5S a Palazzo Marino. Anche Matteo Salvini e Roberto Maroni si sono fatti sentire via Twitter. «Sull’immigrazione il governo Renzi è ormai allo sbando – ha scritto il presidente della regione Lombardia -. Clandestini a casa loro, subito».

Dopo qualche ora, visti i toni delle accuse, Palazzo Marino è intervenuto per smorzare le polemiche: «Ci sarà un potenziamento delle tende già presenti nelle strutture di via Corelli che sono l’ex Cie, oggi centro di accoglienza temporanea, e il cortile della caserma Mancini» ha chiarito l’assessore alle Politiche sociali Piefrancesco Majorino. «Non è prevista alcuna tendopoli» ha ribadito Sala.

A quel punto, però, il messaggio del sindaco era già arrivato alle orecchie di chi doveva arrivare. Da settimane la giunta milanese chiede al governo la possibilità di ospitare i migranti nelle ex caserme dell’esercito presenti fra Milano e hinterland. Ma anche di poter utilizzare l’ex villaggio dei lavoratori Expo nell’area di Rho-Pero. Maroni si è sempre opposto. Forse è solo un caso ma ieri, su entrambi i fronti, qualcosa si è mosso.

(Ha collaborato Simone Gorla)

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vivicentro.it/nord/cronaca
vivicentro/Emergenza migranti a Milano: ipotizzato uso tende, caserme e padiglioni Expo STANISLAO BARRETTA
lastampa/Tende, caserme e alloggi Expo. I piani di Milano per i migranti FRANCESCO MOSCATELLI

Napoli-Icardi, si attende la risposta definitiva dell’ Inter

Il Napoli continua il pressing su Mauro Icardi, a breve è previsto un nuovo incontro tra il ds Cristiano Giuntoli e l’ entourage dell’ attaccante con l’ Inter che continua a reputarlo incedibile. Diverse le offerte, come si legge sull’ edizione odierna del Corriere dello Sport, pervenute alla società nero azzurra che dovrà decidere se concedere aperture al Napoli o lasciare la saracinesca abbassata, rinunciando ad una massa di danaro impressionante: si è partiti da 38 milioni, si è passati a 45, si è arrivati a 54 con bonus e si è però rimasto in quelle scelte del passato che però adesso possono essere ribaltate, nonostante tutto. E’ l’Inter che deve leggersi dentro, interrogarsi, infine lanciare il proprio messaggio: e nel caso se ne possa parlare, allora De Laurentiis affronterà direttamente la questione, senza perdita d’ulteriore tempo ma senza anche spargimento di danaro ulteriore, perché già quelle appena riferite rappresentano somme da mille e una notte. Il Napoli sostiene di essersi spinto (idealmente) ben al di là e 60 milioni potrebbero rappresentare l’ultimo stadio di una proposta scioccante.

Insigne attende il rinnovo da troppo tempo, tre club lo cercano

Sull’ edizione odierna de Il Mattino si legge della questione legata al rinnovo di Lorenzo Insigne. Le esternazioni di ieri non sono state considerate da De Laurentiis un momento di frustrazione ma la normale conseguenza di un braccio di ferro che dura da troppo tempo. A soffiare sul fuoco, ci sono almeno tre club: Inter, Newcastle e West Ham. Che sul tavolo hanno già messo una offerta da 5 milioni di euro a stagione per il calciatore. Dando mandato ad Andreotti e Ottaiano di sondare il Napoli e capire a che prezzo De Laurentiis è disposto a cedere Insigne. L’Inter, un anno fa, ha offerto 30 milioni, rimediando un secco no ma in questi ultimi mesi non si è mai rifatto vivo dalle parti del club azzurro. E allora? Insigne ha messo il Napoli in cima ai suoi pensieri. Nel 2012 guadagnava 700 mila euro e nell’estate del 2013 ha avuto l’agognato aumento fino al totale di 1,7. Da quel momento è stato un crescendo: prima i Mondiali e poi l’Europeo, ma di ritocchi nemmeno l’ombra.

Le partite di Lega Pro su Sportube – Tutti i dettagli, i costi e le modalità per assistere alle gare di Campionato

A partire da questa stagione, Sportube.it, piattaforma on line che trasmette in streaming tutte le partite del campionato di Lega Pro, è a pagamento.
Per assistere quindi alle partite del campionato di Lega Pro, comprese quelle della Juve Stabia, è necessario compiere alcune operazioni non necessarie negli anni scorsi.

Queste sono le istruzioni per i tifosi interessati.

Occorre innanzitutto collegarsi al sito Sportube Lega Pro Channel. Per poter accedere alla fase successiva è necessario che l’utente si registri al sito; si deve quindi cliccare sul banner “REGISTRATI” e compilare tutti i campi richiesti. Una volta ultimata la registrazione, è possibile acquistare il proprio pacchetto di Lega Pro.

Sono tre le possibili scelte: il pacchetto “Trasferta Squadra” al costo di 23,90 euro (attualmente in offerta a 19,90 euro) con il quale si possono vedere tutte le partite in trasferta di una singola squadra.
Ancora c’è il pacchetto “Singola Squadra” al costo di 39,90 euro (attualmente in offerta a 29,90 euro) che dà la possibilità di assistere a tutte le partite, in casa ed in trasferta, di una singola squadra.
Entrambi i pacchetti, se acquistati entro il 30/09, includono la visione anche degli eventuali play off o play out della squadra scelta.
Infine c’è il pacchetto “Singola Partita” con cui si acquista la visione di un singolo match del campionato, al costo di 2,90 euro.

Una volta scelto il pacchetto, e la squadra cui fare riferimento, si procede alla fase del pagamento tramite carta di credito o prepagata.
IMPORTANTE: prima di procedere all’acquisto è consigliabile verificare la compatibilità del live streaming con il proprio dispositivo tramite il banner “AVVIA TEST” in alto nella stessa pagina che spiega i pacchetti. Se il video test che si apre dà problemi di visione o il contenuto non è fluido, contattare l’assistenza Sportube.

In caso di dubbi o problemi contattare direttamente la piattaforma: supportlpc@sportube.tv

Incontro Wanda Nara-ADL, si lavora per l’affondo finale

Il Corriere della Sera su Maurito Icardi

Non tramonta la pista che porta ad Icardi per quanto riguarda il Napoli. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, quest’oggi gli azzurri incontreranno gli agenti del ragazzo, inclusa Wanda Nara. La moglie vorrà sapere se il Napoli è disposto all’affondo decisivo, offrendo all’Inter una cifra vicina ai 65-70 milioni di euro, dopo la proposta, rifiutata, di 45 mln più bonus. ADL presenzierà al meeting mediante video.

Insigne spinge per 5 mln di euro a stagione, il Napoli si ferma a 3,5 più bonus

Il Corriere dello Sport su Insigne

Il problema che sussiste tra il Napoli e gli agenti di Lorenzo Insigne è di natura prettamente economica. Il ragazzo, che al momento guadagna 1,1 milioni di euro a stagione, avrebbe chiesto al club azzurro un ingaggio da 5 milioni di euro. Il Napoli si ferma a 3,5 più bonus. A riportarlo, il Corriere dello Sport. 

Il Betis alza l’offerta per D.Lopez: si può chiudere col Napoli

David Lopez dice addio

David Lopez è in procinto di approdare al Betis Siviglia. Secondo quanto riporta il quotidiano Abcsevilla, gli spagnoli avrebbero offerto agli azzurri una cifra intorno ai 3,5 milioni di euro, molto vicina alla richiesta dei 5 mln di euro azzurri. Il Betis proporrà al ragazzo un contratto di quattro anni.

Nessun club per Lorenzo Insigne, ma il ragazzo rifiuta il nuovo ingaggio

Sky su Insigne

Al Napoli non sono arrivate offerte per Lorenzo Insigne. Gli azzurri avrebbero offerto all’attaccante un ingaggio quinquennale da 2,5 milioni di euro più 0,5 di bonus. La proposta però non soddisfa gli agenti del ragazzo, che vorrebbero di più per il proprio assistito.

Olimpiadi Rio 2016: Nuoto. Una Pellegrini crollata nei 200 sl pregiudicherà la staffetta 4×200?

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Per il quinto giorno di gare nell’Olympic Aquatics Stadium di Rio de Janeiro scenderanno in acque le ragazze della staffetta 4×200 stile libero donne che, fin dalle batterie, dovranno tirare se vorranno conquistare il pass per la finale. Una squadra che nell’ultimo anno ha subito un’involuzione esponenziale dopo il grandioso argento di Kazan nel 2015 alle spalle degli Usa. Un quartetto compatto che fu trascinato da una straordinaria Federica Pellegrini da 1’54” che ancora oggi ricordiamo con grande trasporto.

Vista la situazione attuale, questo ricordo è quasi sbiadito per le condizioni deficitarie di Alice Mizzau, Chiara Masini Luccetti, Stefania Pirozzi e Diletta Carli che mai nell’annata hanno replicato i loro migliori riscontri cronometrici. Per questo i dubbi che si addensano sulle sorti di questa specialità portano a credere che anche l’obiettivo della finale sia tutt’altro che scontato. Ciò dipenderà anche dalle scelte della Pellegrini se sarà presente fin dalle batterie o meno per portare a casa la qualificazione. Il risultato molto negativo della gara individuale potrebbe avere dei riverberi in staffetta. Tuttavia, analizzando il contesto delle gare passate, le batterie mattutine, spesso, sono state più veloci delle esibizioni serali e quindi  la presenza della “Divina” si fa indispensabile. Basterà, dunque, la campionessa di Spinea per raggiungere il target?

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva / giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Foto: fonte Fin

Olimpiadi Rio 2016, quinta giornata: le speranze di medaglia dell’Italia

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Le speranze italiane di oggi sono riposte tutte nella scherma: fioretto e sciabola ma buone speranze anche per le altre specialità dove ci saranno azzurri in gara per cui, vediamo le percentuali di medaglia che gli azzurri hanno in questa quinta giornata (mercoledì 10 agosto) delle Olimpiadi di Rio 2016.

TIRO  A SEGNO

Ore 17.00, finale pistola 50 metri maschile

Giuseppe Giordano (45%)

TIRO A VOLO

Ore 20.00, finale double trap

Antonino Barillà (50%)

CANOA SLALOM

Ore 20.15, finale K1 maschile

Giovanni De Gennaro (30%)

SCHERMA

Ore 0.20, finale fioretto femminile individuale

Arianna Errigo (90%)
Elisa Di Francisca (70%)

Ore 0.50, finale sciabola maschile

Aldo Montano (50%)
Diego Occhiuzzi (20%)

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva /federico.militello@oasport.it

Foto dal web

Olimpiadi Rio 2016: il medagliere aggiornato, Italia quinta con tre ori

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Olimpiadi Rio 2016: il medagliere aggiornato con tutti i podi a martedì 9 agosto

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi.

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

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PAESE

ORI

ARGENTI

BRONZI

TOTALE

1

 Stati Uniti d’America

9

8

9

26

2

 Rep. Popolare Cinese

8

3

6

17

7

 Ungheria

4

1

1

6

3

 Australia

4

0

5

9

4

 Federazione Russa

3

6

3

12

5

 Italia

3

4

2

9

6

 Repubblica di Corea

3

2

1

6

8

 Giappone

3

1

10

14

9

 Francia

2

3

1

6

10

 Thailandia

2

1

1

4

13

 Gran Bretagna

1

3

2

6

11

 Germania

1

2

0

3

 Svezia

1

2

0

3

14

 Brasile

1

1

0

2

15

 Cina Taipei

1

0

2

3

16

 Belgio

1

0

1

2

 Grecia

1

0

1

2

 Paesi Bassi

1

0

1

2

19

 Argentina

1

0

0

1

 Colombia

1

0

0

1

 Croazia

1

0

0

1

 Kosovo

1

0

0

1

 Slovenia

1

0

0

1

 Vietnam

1

0

0

1

25

 Indonesia

0

2

0

2

 Nuova Zelanda

0

2

0

2

 Rep. Pop. Dem. Corea

0

2

0

2

 Rep. Sudafricana

0

2

0

2

29

 Canada

0

1

4

5

30

 Kazakistan

0

1

3

4

31

 Ucraina

0

1

1

2

32

 Azerbaijan

0

1

0

1

 Danimarca

0

1

0

1

 Filippine

0

1

0

1

 Malaysia

0

1

0

1

 Mongolia

0

1

0

1

 Slovacchia

0

1

0

1

 Turchia

0

1

0

1

39

 Uzbekistan

0

0

2

2

40

 Emirati Arabi Uniti

0

0

1

1

 Georgia

0

0

1

1

 Israele

0

0

1

1

 Kirghizistan

0

0

1

1

 Polonia

0

0

1

1

 Portogallo

0

0

1

1

 Spagna

0

0

1

1

 Svizzera

0

0

1

1

 

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016 – Stanislao Barretta/redazione sportiva / giulio.chinappi@oasport.it