9.5 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6203

Olimpiadi Rio 2016: Tiro a segno, Petra Zublasing non delude! E’ finale!

0

Con il miglior punteggio di qualifica e centrando 589/600, Petra Zublasing accede alla finale di carabina femminile 3posizioni da distanza 50m.

L’altoatesina nella sessione di qualifica appena conclusa non ha quindi tradito le aspettative avanzando verso l’atto che assegnerà le medaglie dalle ore 17 italiane.

Splendido l’incedere della tiratrice classe 1989: una serie da 100 in ginocchio, una serie da 100 a terra e poi una serie da 99 ancora in ginocchio, senza dimenticare il doppio 97 a terra e in piedi e il 96 conclusivo ancora in posizione eretta.

Una finale, quella olimpica, dove mancherà la superfavorita croata Snjezana Pejcic, 12a, mentre con 582 punti ci sarà la sorpresa della Repubblica Ceca Adela Bruns; la quale ha ottenuto l’ottavo e ultimo posto utile alle finali.

TUTTE LE QUALIFICATE ALLA FINALE DELLE ORE 17

1 29 1544 ITA
ZUBLASING Petra
2 41 1951 SUI
CHRISTEN Nina
3 49 1071 AUT
HOFMANN Olivia
4 36 1223 CHN
DU Li
5 45 1442 GER
ENGLEDER Barbara
6 16 1523 IRI
KHEDMATI Najmeh
7 19 1228 CHN
ZHANG Binbin
8 25 1291 CZE
BRUNS Adela

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva –  michele.cassano@oasport.it

Foto. ISSF / Voice 2 Media

Olimpiadi Rio 2016: Canottaggio, quattro senza in finale. Non delude ma non brilla!

0

Obiettivo raggiunto ma che fatica! Non ha di certo rubato l’occhio l’equipaggio italiano nella prima semifinale del quattro senza. Inizio subito contratto per Giuseppe Vicino, Matteo Lodo, Matteo Castaldo e Domenico Montrone che devono fare i conti con la partenza a razzo di Australia e Stati Uniti. Inarrestabili gli australiani William Lockwood, Joshua Dunkley Smith, Joshua Booth e Alexander Hillche confermano con una prova maiuscola le aspettative della vigilia tenendo il comando dal primo all’ultimo intermedio.

L’Italia, terza ai 1000 metri, deve fare i conti con uno scatenato Sudafrica che sorpassa gli azzurri ai 1500 metri. Il rischio di avere un’altra delusione dopo il doppio pesi leggeri viene evitato grazie al crollo degli Stati Uniti, alla fine quarti a quasi tre secondi dalla barca tricolore. Oltre alle compagini dell’emisfero australe, l’Italia in finale dovrà fare i conti con Gran Bretagna, Canada e Paesi Bassi.

Le semifinali del quattro senza (i primi tre in finale):

1. Australia 6.11.82, 2. Sud Africa 6.15.22, 3. Italia (Domenico Montrone, Matteo Castaldo, Matteo Lodo, Giuseppe Vicino) 6.15.54, 4. USA 6.19.08, 5. Grecia 6.24.04, 6. Russia 6.24.89
seconda semifinale – il primi tre in finale gli altri in finale B:
1. Gran Bretagna 6.17.13 2. Canada 6.20.66 3. Olanda 6.21.04 4. Bielorussia 6.22.46 5. Francia 6.26.94 6. Germania 6.35.90

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva – francesco.drago@oasport.it

Pedullà: “Juve Stabia, Gerardi ha rifiutato l’offerta!”

I dettagli

Sfuma un possibile arrivo in attacco per la Juve Stabia: secondo quanto riferito dal giornalista Alfredo Pedullà sul suo sito, Federico Gerardi, attualmente svincolato, avrebbe rifiutato l’offerta delle Vespe in favore di altre proposte, provenienti anche dall’estero.

Mediaset – Rinnovo Insigne, ecco la proposta del Napoli

La redazione di Premium Sport ha rivelato sul proprio profilo Twitter quelle che sono le cifre del rinnovo contrattuale proposto dal Napoli a Lorenzo Insigne. Proposta che, come abbiamo avuto modo di osservare, non soddisfa le pretese del calciatore e del suo entourage che chiedono quasi il doppio.

Ecco il messaggio del tweet:

“#calciomercatopremium#Napoli: contratto fino a 2021 + ingaggio di 2.5mln + clausola rescissoria 60mln. Entourage di #Insigne non accetta”.

Olimpiadi Rio 2016: Canottaggio, delusione doppio pesi leggeri, Micheletti-Miani fuori dalla finale

0
DOPPIO PESI LEGGERI: Marcello Miani e Andrea Micheletti

Arriva la prima grossa delusione dal remo tricolore. Andrea Micheletti e Marcello Miani non sono infatti riusciti ad accedere alla finale del doppio pesi leggeri.

Prova opaca per gli azzurri che ai 500 metri pagano subito oltre due secondi dalla scatenata Norvegia. Ai 1000 metri Kristoffer Brun-Are Strandli rimangono saldamente al comando, dietro il Sudafrica di James Thompson e John Smith supera il binomio dello stivale che tuttavia mantiene un buon vantaggio su Polonia e Danimarca. Ai 1500 metri l’Italia è sempre terza, i campioni olimpici danesi Mads Rasmussen e Rasmus Quist Hansen cedono mentre la Polonia si avvicina pericolosamente.

Nell’ultimo frangente di gara la beffa; davanti il Sudafrica precede la Norvegia, dietro i polacchi Miłosz Jankowski e Artur Mikołajczewski riescono a prevalere sul doppio tricolore, tutt’altro che brillante e relegato alla finale B. Nella prima semifinale qualificate Francia, Stati Uniti e Irlanda. Per i transalpiniJeremie Azou e Pierre Houin miglior tempo e oro prenotato.

Semifinali doppio pesi leggeri (i primi tre in finale):

1. Francia 6.34.43, 2. USA 6.35.19, 3. Irlanda 6.35,70, 4. Gran Bretagna 6.38.76, 5. Germania 6.59.28, 6. Cina 7.01.49

1. Sud Africa 6.38.01, 2. Norvegia 6.38.65, 3. Polonia 6.40.23, 4. Italia (Andrea Micheletti, Marcello Miani) 6.40.45; 5. Danimarca 6.45.05, 6. Austria 6.53.62

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva francesco.drago@oasport.it

Ceccarini: “L’ Inter è inamovibile, Icardi deve uscire allo scoperto”

Niccolò Ceccarini, giornalista di Premium Sport, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel corso della trasmissione Radio Gol. Ecco quanto evidenziato:
“Il Napoli ha offerto 50 milioni all’ Inter per il cartellino di Mauro Icardi ma da Milano non è giunta alcuna risposta. L’ Inter continua a giudicarlo incedibile e allo stato attuale solo la volontà del calciatore potrebbe smuovere l’ affare, da Icardi non arrivano segnali in questa direzione. Il Napoli resta alla finestra ma tutto dipende da lui.
Rog sarà sicuramente un giocatore azzurro. Non possiamo confermare quando arriverà in quanto tutto dipende dall’ andata del preliminare di Champions che vedrà la Dinamo Zagabria impegnata contro il Salisburgo”.

Soccorsi del 10 agosto 2016, trasbordo e arrivo a Lampedusa (VIDEO)

0

Immagini relative al trasbordo di 123 migranti sulle motovedette CP 312, CP 324 e CP 285 della Guardia Costiera di Lampedusa, e al successivo sbarco sull’isola.

I migranti erano stati tratti in salvo, nella giornata di ieri, dall’unità Dignity I di Medici Senza Frontiere.

vivicentro.it/isole/cronaca – Soccorsi del 10 agosto 2016, trasbordo e arrivo a Lampedusa

NOTE sulla Guardia Costiera:

La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.

Attività e competenze

Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

(note da: wikipedia)

Fontana: “Mi aspetto il grande colpo da De Laurentiis”

Le sue parole

Gaetano Fontana, nuovo allenatore della Juve Stabia, ha parlato a Radio Gol su Kiss Kiss Napoli degli azzurri: “La rosa si è ampliata per qualità e quantità. Giaccherini è un colpo importante anche se non è stato presentato così: calciatore forte dal punto di vista tattico e tecnico. Si affidano alle direttive degli allenatori, i ‘soldati’ sanno fare questo con capacità di interpretare il ruolo richiesto. Sono curioso di vedere dove lo collocherà. Andare a pensare ad un sostituto di Higuain non è semplice: serve una soluzione alternativa, anche s eho fiducia in Gabbiadini. La fortuna di Higuain si chiama Sarri, l’ho seguito attentamente e il suo massimo splendore è arrivato quando l’allenatore gli ha permesso di esprimersi al meglio. L’eccellenza azzurra è il tecnico, sa tirare fuori il meglio dai suoi e farli crescere. Perdita importanti quella del Pipita, ma è acqua passata. La cosa più importante per gli azzurri è dare continuità al lavoro dello scorso anno. Mi aspetto un colpo importante da De Laurentiis, la squadra sarà migliorata ulteriormente. Difficile pensare che il gap si possa annulare, sulla carta si è ampliato, ma alla fine parlerà il campo. Punizione? Un litigio con Capparella mandò in gol Consonni: tutti pensavano stessero litigando tra di noi”.

Tonelli, l’agente: “Sulla sua integrità ci metto la mano sul fuoco!”

Le sue parole

Marco Sommella, agente di Lorenzo Tonelli, ha parlato ai microfoni di Radio Goal: “Il Napoli sta scontando l’incasso della clausola per Higuain. Icardi? Penso che l’Inter venderà cara la pelle, la vedo molto difficile.

Tonelli? Sta pagando qualche problemino di troppo perchè i carichi di lavoro sono importanti, ma tutto rientra nella norma. L’anno scorso ha giocato tantissime partite, anche questo sta influendo. Sulla sua integrità ci metto la mano sul fuoco. Ieri l’ho sentito, stava meglio e ha iniziato anche a correre.

Ghoulam? Ieri l’ho sentito, tutti sono convinti che si può affermare ed essere uno dei migliori al mondo”.

Juve Stabia, da Pavoletti a Liviero: il granata porta ‘male’ ma il finale è di successo…

Corsi e ricorsi storici…

Sono state otto le gare, in campionato, coppa Italia e amichevoli, tra Livorno e Juve Stabia: 6 in campionato, uno in amichevole e l’ultimo in coppa. Sono 5 i successi amaranto, 2 pareggi e 1 successo per le Vespe. Ma forse non tutti ricorderanno che, dal punto di vista fisico, questo match porta anche ad infortuni non di poco conto.

Leonardo Pavoletti, per esempio, è uno di questi, quando nel campionato 2010-2011 arrivò alla corte di Piero Braglia che lo volle dopo il buon campionato disputato a Pavia; l’esperienza in gialloblu fu fortemente condizionata da un brutto infortunio che subì nella fase di preparazione estiva durante proprio l’amichevole con i granata. Un infortunio che lo condizionò, che lo limitò nel correre della stagione, nell’anno che doveva essere per lui della consacrazione, del salto di qualità in quanto acquistato proprio per ricoprire il ruolo di punta titolare dello scacchiere di Braglia. Il suo problema fisico fece si che le Vespe tornassero sul mercato, dando fiducia a colui che poi ne diventò simbolo, Giorgio Corona. Pavoletti patì tanto quel problema, tant’è che durante la stagione, spesso, dopo il suo ritorno in campo, tornò fuori il suo nome per una maglia da titolare, ma Braglia non lo riteneva pronto e durante una conferenza stampa svelò anche un retroscena su un suo rifiuto nell’entrare in campo perchè non si sentiva pronto. Oggi Pavoletti è un calciatore affermato e bomber del Genoa, dopo aver raggiunto la massima serie, oltre ad essere anche nel giro della Nazionale maggiore. Un rammarico, però, c’è, a Castellammare l’ha lasciato.

Ma tornando agli infortuni subiti contro il Livorno, ora è toccato a Matteo Liviero, il quale ha già subito l’intervento chirurgico per accorciare i tempi di recupero che dovrebbero comunque essere di 50 giorni. La grinta e la voglia di arrivare dell’esterno di Castelfranco Veneto sicuramente lo farà tornare più forte e grintoso di prima, non c’è alcun dubbio e gli episodi che furono di Pavoletti non si ripeteranno. Ma occhio al granata che porta male…

Una nota, però, va fatta: l’infortunio di Pavoletti e quella stagione fecero si che la Juve Stabia centrasse a fine stagione la storica promozione in B. Magari…corsi e ricorsi storici…

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

Amore e casa per sempre? Non è detto! Ed allora …..

0

Il ”per sempre” può anche svanire ed allora forse sarà bene predisporre sin da prima una separazione soft degli affetti ma anche della casa. Come? Ce lo dice uno studio di design di Amsterdam che ha progettato, appunto, la “casa scomponibile” per amori finiti come ci segnala Marina Cristafi nell’articolo che segue:

Divorzio: arriva la casa scomponibile di Marina Crisafi

Progettata in Olanda come risposta al crescente tasso di divorzi, può dividersi in due e ricomporsi all’occorrenza

Una casa per novelli sposi già scomponibile in due in caso di crisi. È questa la risposta che arriva dall’Olanda al crescente tasso di divorzi. Progettato da uno studio di design di Amsterdam, l’immobile è formato da due unità prefabbricate unite tra loro per formare una sola abitazione. Ma non solo, il progetto denominato “Prenuptial housing” è anche predisposto per galleggiare nei noti e pittoreschi canali della città. Così, nell’ipotesi in cui la coppia scoppi e decida di lasciarsi, i due pezzi possono essere agevolmente separati in parti uguali e galleggiare l’uno lontano dall’altro. Sia assemblata che divisa, inoltre, la casa, grazie alla particolare forma geometrica e al materiale di cui è costruita (in fibra di carbonio leggerissima e legno semi trasparente), rimane comunque esteticamente piacevole.

Secondo i suoi creatori, il progetto rappresenta un esempio concreto (oltre che pacifico) di ripartizione dei beni, evitando così le liti che potrebbero sorgere nel momento in cui eventualmente la relazione finisce. E se la coppia ha un ritorno di fiamma? Gli architetti olandesi hanno pensato anche a questo: i due pezzi all’occorrenza possono essere agevolmente rimessi insieme tornando a formare un’unica casa!

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Amore e casa per sempre? Non è detto! Ed allora …..
studiocataldi/Divorzio: arriva la casa scomponibile di Marina Crisafi

”Sfarfallare” fingendosi divorziati è reato

0

Linea dura della Cassazione contro le “impenitenti farfalle” che millantano di essere libere per conquistare altri e nuovi amori ignari del fatto che a casa c’è una famiglia che attende. Ce ne informa l’AAv. Cristafi nell’articolo che segue:

Cassazione: fingersi divorziati è reato Marina Crisafi

Integrato il reato di sostituzione di persona e non la tentata bigamia per l’uomo sposato che si spaccia per scapolo

Linea dura della Cassazione contro lo “sfarfallare” di chi nasconde il proprio stato di famiglia per conquistare persone ignare del fatto che a casa hanno una famiglia.

Una simile condotta per gli Ermellini integra il reato di sostituzione di persona piuttosto che la tentata bigamia. Su questo assunto, infatti, i giudici della quinta sezione penale della Suprema Corte (sentenza n. 34800/2016 depositata ieri), non hanno mostrato nessuna indulgenza nei confronti di un uomo che, per conquistare una nuova fiamma, era andato ben oltre il classico trucco di far sparire la fede, mostrando alla donna anche un finto atto di annullamento del matrimonio certificato dalla Sacra Rota per dimostrarle di essere libero.

La fidanzata ignara insiste allora per trascinarlo all’altare e lui, per evitare scenate ma senza alcuna intenzione di pronunciare un secondo sì, acconsente persino a seguire il corso prematrimoniale. Ma le bugie hanno le gambe corte e la donna, che nel frattempo era in attesa di un figlio dall’uomo, insospettita dai continui rinvii della presentazione dei suoceri e dal fatto che le carte per le nozze tardavano ad arrivare, lo pedina beccandolo mentre usciva dalla casa dove conviveva insieme alla vera moglie e ai figli!

Il bugiardo seriale finisce così davanti ai giudici per tentata bigamia (oltre che per falso in atti pubblici), ma i fatti vengono riqualificati ritenendo configurabile la fattispecie di sostituzione di persona ex art. 494 del codice penale. E sul punto, anche piazza Cavour non ha dubbi, rigettando la tesi difensiva che sosteneva mancasse il vantaggio previsto dalla norma incriminatrice.

Per la S.C., infatti, “il delitto di sostituzione di persona appartiene al novero dei delitti contro la fede pubblica ma ha natura plurioffensiva, in quanto tutela anche gli interessi del soggetto privato nella cui sfera giuridica l’atto (nel caso l’attribuzione del falso stato) sia destinato ad incidere concretamente“. E la nozione di vantaggio, come dimostra l’evoluzione della giurisprudenza, va ben oltre il mero concetto di utilità economica essendo interpretata “in termini piuttosto ampi, ricomprendendo qualunque forma di vantaggio, anche lecito e di natura non patrimoniale”. Così, si è ritenuto, afferma la Corte, citando i vari esempi, integrato il reato nella condotta di chi crea un falso profilo sui social network usando l’identità di un altro soggetto al solo fine di avere più contatti (cfr. Cass. n. 25774/2014), e ancora di colui che si attribuisce un falso nome per corrispondere con soggetti che altrimenti non gli avrebbero concesso la loro amicizia (cfr. Cass. n. 36094/2006).

Per cui, concludono dal Palazzaccio, “non si vede per quale motivo possa essere escluso dalla nozione di vantaggio l’avere instaurato o comunque mantenuto per un apprezzabile lasso di tempo una relazione affettiva e di convivenza”. Il dolo era rintracciabile, dunque, nella menzogna dell’uomo sul suo stato finalizzata a mantenere una relazione affettiva altrimenti impossibile.

vivicentro.it/l’esperto
vivicentro/”Sfarfallare” fingendosi divorziati è reato
studiocataldi/Cassazione: fingersi divorziati è reato Marina Crisafi

Tonelli, l’infiammazione è quasi cronica e il Napoli lo sapeva…

I dettagli

Il Mattino rivela di un retroscena al momento dell’acquisto del giocatore. L’Empoli ha girato le cartelle cliniche delle visite in Germania (dove c’è un centro specializzato in questo genere di incidenti) al Napoli proprio nei giorni in cui veniva ultimato il trasferimento. Dunque la società era perfettamente a conoscenza dell’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio destro. Il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, però ha voluto lo stesso chiudere l’acquisto del giocatore addirittura prima che finisse il campionato cogliendo di sorpresa anche il suo Ds Giuntoli. Il giocatore rischia fino a due mesi di stop e Sarri può perdere un rincalzo importante in difesa per la fase iniziale del campionato.

Rispunta l’idea Saponara: Giuntoli ci riproverà

I dettagli

Un vecchio pallino di Maurizio Sarri è il trequartista, in particolare di Riccardo Saponara. Lo ha avuto all’Empoli e per Il Mattino, il Napoli starebbe cercando di prenderlo nuovamente. Il direttore sportivo Cristiano Giuntoli sta preparando un nuovo assalto al giocatore in queste ore.

De Laurentiis annuncia il grande colpo: sarà un nome a sorpresa?

I dettagli

De Laurentiis ha detto che risponderà alla cessione di Higuain con un grande colpo, ma non ha specificato in quale ruolo. Secondo La Gazzetta dello Sport, il Napoli cerca un rinforzo per la retroguardia visti i problemi di Tonelli e la Coppa d’Africa che toglierà via Koulibaly e Ghoulam: potrebbe essere il serbo del Torino Nikola Maksimovic che però costa tanto, ma occhio ad eventuali nomi a sorpresa.

Espanyol, il ds Gomez: “Contatti da tempo con David López!”

Le sue parole

David López all’Espanyol? Ne ha parlato il direttore sportivo, Angel Gomez, ad ABC.es: “Non posso confermare, sappiamo come vanno le cose nel calcio: l’altro giorno leggevo che era fatta con il Betis Siviglia, ma non è così. Cinque milioni di euro? Su questo non posso sbilanciarmi, posso dire che con David ci sono contatti da tempo”.

Visite mediche nei prossimi giorni per Rog

I dettagli

Secondo il Mattino, Napoli e Dinamo Zagabria avrebbero trovato definitivamente l’accordo per Marko Rog. Il club croato ha accettato l’offerta di De Laurentiis e nei prossimi giorni il giocatore dovrebbe essere in città per effettuare le visite mediche: circa 13 milioni, mentre la Dinamo ne chiedeva 15. L’accordo è stato trovato a metà strada.

Deutsche Bank: la peggiore d’Europa torna a tremare

0
Deutsche Bank – Sede di Francoforte

Due settimane dopo la diffusione dei risultati degli stress test da parte dell’autorità bancaria europea, uno studio dell’istituto economico Zew accende i riflettori su Deutsche Bank. Secondo il report, l’istituto tedesco non sarebbe in grado di reggere un nuovo choc economico e rischierebbe un buco da 19 miliardi di euro.

“Deutsche bank la peggiore nell’Ue” ALESSANDRO ALVIANI

Berlino rifà gli stress test sulle banche. I timori del Financial Times: l’allarme Italia può estendersi nel resto dell’Europa

BERLINO – A meno di due settimane dalla diffusione degli stress test dell’autorità bancaria europea (Eba) tornano ad accendersi in Germania i riflettori sulla base patrimoniale di Deutsche Bank. A riaprire la discussione è uno studio dell’istituto economico Zew secondo il quale, nel caso di una nuova crisi, il primo istituto tedesco non avrebbe capitali propri sufficienti per affrontare le probabili perdite che ne deriverebbero. Nell’ipotesi di un nuovo, pesante shock economico Deutsche Bank si ritroverebbe a fare i conti con un “buco” di capitale di circa 19 miliardi di euro. La strada dell’aumento di capitale si presenterebbe difficilmente percorribile, dal momento che il valore in borsa dell’istituto guidato dal manager britannico John Cryan ammonta a 17 miliardi.

Da Londra arriva un altro allarme, stavolta sulle banche italiane: scrive il quotidiano economico Financial Times (Ft) che la loro debolezza «mette a rischio il resto del sistema finanziario dell’Eurozona, ma questo rischio ne oscura uno più grande, che potrebbe far deragliare futuro politico oltre che economico della zona euro». Il fondo Atlante 2 «ha raccolto con difficoltà 1,7 miliardi di euro», a fronte di «un settore bancario italiano gravato da 360 miliardi di debiti problematici,pari a un quinto del Pil». Il resto d’Europa è in condizioni non dissimili: «Le sofferenze erano oltre il 9% del Pil alla fine del 2014, pari a 1200 miliardi di euro, più del doppio del 2009».

La ragione per cui i numeri si sono deteriorati, scrive l’Ft «in Italia come nel resto della zona euro», è perché sotto al problema dei crediti «se ne nasconde uno più grande: la persistente mancanza di crescita economica», che ha «il potenziale per far deragliare il futuro politico dell’Italia» ma anche quello dell’Europa intera. Tornando allo scenario dell’indagine di Zew Deutsche Bank sarebbe, tra i 51 istituti esaminati – gli stessi dello stress test dell’Eba – quello col gap di capitale più ampio. Seguono Société Générale (13 miliardi), Bnp Paribas (10 miliardi), Unicredit (8,8 miliardi) e Monte dei Paschi (8,5 miliardi). Più staccata, al decimo posto, con un “buco” di 5 miliardi, si piazza Commerzbank.

Deutsche Bank ha respinto le conclusioni dello studio dello Zew. Dai recenti stress test non è emerso «nessun fabbisogno acuto di capitale per Deutsche Bank», ha notato un portavoce, ricordando che l’indagine dell’Eba aveva evidenziato un coefficiente di solidità patrimoniale (Cet1) in caso di scenario avverso del 7,8%, un dato migliore dello stress test del 2014, nonostante criteri più severi rispetto a due anni fa. Lo studio dello Zew, precisa il portavoce, applica alle banche europee gli stessi standard americani sull’indebitamento complessivo, il che non prende in considerazione le differenze strutturali tra i bilanci degli istituti europei e americani. «Per questo i risultati di questa indagine sono estremamente fuorvianti», aggiunge.

Gli autori dello studio – il professor Sascha Steffen dello Zew e dell’università di Mannheim, Viral Acharya della New York University Stern School of Business e Diane Pierret dell’università di Losanna – hanno condotto un proprio stress test, applicando condizioni più severe rispetto a quelle dell’Eba. Nel complesso lo studio attesta un buco di capitale complessivo di 123 miliardi di euro per le 51 banche analizzate. Secondo il professor Steffen «gli Usa hanno tratto le loro conclusioni e preso già nel 2008 ampie misure per la ricapitalizzazione del settore bancario americano; in Europa manca la volontà politica in questo senso».

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/economia
vivicentro/Deutsche Bank: la peggiore d’Europa torna a tremare STANISLAO BARRETTA
lastampa/
“Deutsche bank la peggiore nell’Ue” ALESSANDRO ALVIANI

I rifiuti di Roma e il duello tra donne: botta e risposta tra sindaca e capogruppo Pd

0
La capogruppo Pd Michela Di Biase con il presidente dell’Assemblea Capitolina De Vito

Dopo giorni di polemiche sulla questione dei rifiuti a Roma, la sindaca Virginia Raggi è intervenuta in Campidoglio per spiegare il progetto della sua amministrazione e difendere l’assessora Muraro. Dentro e fuori l’aula c’è stato un vivace botta e risposta tra la prima cittadina e la capogruppo del Pd Michela Di Biasi: una sfida a tutto campo anche oltre la politica.

Michela Di Biase contro Virginia Raggi: la sfida al femminile si consuma in Campidoglio FLAVIA AMABILE

Show da quattro soldi come sostiene il pubblico grillino giunto in gran numero per non far mancare il suo appoggio alla prima sindaca M5s? Oppure prove di un futuro grande scontro alle prossime elezioni del sindaco di Roma?

Quello andato in scena ieri mattina nella sala Giulio Cesare del Campidoglio è stato un botta e risposta preparato, cercato e curato nei minimi dettagli da entrambe le protagoniste: Virginia Raggi, sindaca di Roma e Michela Di Biase, capogruppo Pd in Campidoglio e fra cinque anni chissà.

Il primo affondo spetta a Michela Di Biase. È il primo intervento, una mossa voluta per avere il massimo dell’attenzione. Si alza, il busto e il volto rivolti sempre soltanto verso la sindaca, le mani appoggiate al banco quasi per cercare un sostegno. Senza l’ombra di un sorriso fa i complimenti alla sindaca per l’esposizione più «fluida» rispetto ai precedenti interventi, per la capacità di esporre con parole sue. Incassa i rimbrotti del presidente De Vito che le chiede di non divagare, e prosegue con quattro domande sull’assessore Muraro sempre senza staccare gli occhi da Virginia Raggi e chiamandola ripetutamente «sindaco» anche se la sua rivale ha più volte avvertito di preferire la finale in «a». Le domande riguardano il ruolo dell’assessore, i compensi, le altre consulenze e, infine, il contenuto del dossier, quella che Michela Di Biase definisce «la cosa più sfiziosa».

Sono domande note da tempo, Virginia Raggi ha un pacco di fogli con le risposte pronte.

Prima però replica ai complimenti sulla sua maggiore fluidità di parola: «Ringrazio la consigliera per la precisa interrogazione. La rassicuro, ho scritto anche le risposte perché comunque sono lunghe e non avendo una memoria così brillante per ricordare venti pagine di intervento, mi aiuto con degli appunti. Migliorerò, sa, sto imparando a fare la sindaca, sarò sempre più fluida, non tema».

Fine della parentesi, da quel momento in poi l’intervento prosegue con le risposte attese. A differenza della sua rivale politica Virginia Raggi parla guardando l’aula gremita di amici. Appare lo stesso poco a suo agio. Aggiusta di continuo una camicia di seta che ha il difetto di aprirsi un po’ troppo sulla scollatura e tormenta i capelli liscissimi, che starebbero benissimo in ordine senza alcun intervento. Fa confusione con i fogli quando passa da una pagina all’altra, nessuno le ha spiegato che se fossero liberi invece che spillati sarebbe tutto più semplice. Termina troppo spesso con un «Bah» le frasi ad effetto. Ma, come ha ammesso, sta imparando: anche questi dettagli saranno presto superati.

La risposta fila via rinnovando la sua fiducia piena all’assessore Muraro con un linguaggio ancora da avvocato: «Non si può eccepire che non sia competente, forse è diventata troppo scomoda?»

Sfora i cinque minuti previsti dal regolamento. Il presidente De Vito concede una replica a Michela Di Biase. La capogruppo del Pd dichiara tutta la sua insoddisfazione per la risposta della sindaca e conclude con un cavallo di battaglia dem di questi giorni: che cosa avrebbe fatto il M5s se fossero emersi contatti del Pd attuale con Buzzi e Cerroni. Obiezione giusta ma, nella foga, scivola malamente su un congiuntivo. La tribuna grillina esplode in un boato di fischi e urla. La capogruppo Pd aspetta con calma che smettano e ricomincia a parlare. Con tutti i congiuntivi al loro posto.

Il primo round è un pareggio.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/centro/politica
vivicentro/I rifiuti di Roma e il duello tra donne: botta e risposta tra sindaca e capogruppo Pd STANISLAO BARRETTA
lastampa/Michela Di Biase contro Virginia Raggi: la sfida al femminile si consuma in Campidoglio FLAVIA AMABILE

Missioni italiane all’estero: non solo Libia! C’è anche l’Iraq

0
8 elicotterti sono quelli impegnati nella missione italiana con base a Erbil nel Kurdistan iracheno. Per proteggerli dal grande caldo che impedirebbe ai velivoli di funzionare al meglio i nostri genieri si sono «inventati» un hangar costruito con pezzi di teloni

Missioni italiane all’estero. I nostri militari non sono impegnati  solo in Libia ma anche in Iraq. Francesco Grignetti è stato a Mosul, Iraq, dove gli elicotteri italiani guidano le azioni di recupero dei piloti alleati colpiti dai jihadisti e ne da notizia con un articolo su la Stampa

  • A Mosul gli elicotteri italiani volano oltre le linee dell’Isis FRANCESCO GRIGNETTI – INVIATO A ERBIL (IRAQ)

Si prepara l’offensiva sulla città, il nostro contingente ha l’incarico di guidare le azioni di recupero dei piloti alleati abbattuti dai miliziani

C’è una nostra missione da combattimento contro l’Isis di cui non s’è ancora parlato abbastanza. È ufficialmente operativa da un mese a Erbil, in Iraq, regione autonoma del Kurdistan. Una missione difficile, pericolosa, di cui i nostri militari sono giustamente molto orgogliosi. In gergo Nato è chiamata «Operazione di personnel recovery», di recupero del personale, ma tra i soldati è più conosciuta con il soprannome di Operazione Guardian Angels.

A Erbil gli italiani schierano 8 elicotteri – quattro da trasporto, quattro da combattimento – con relativi piloti, motoristi, meccanici, più un gruppo di incursori delle forze speciali. La missione, per dirla semplicemente, consiste nel recuperare, se servisse anche combattendo, un pilota alleato che si sia dovuto lanciare con il paracadute oltre le linee di Isis.

Finora non è mai servito. Ma capiterà. Già, perché i «Guardian Angels» italiani, al pari di due altri team statunitensi schierati più a Nord e più a Sud, sono stati predisposti lungo il confine tra Kurdistan e area controllata da Isis in vista della battaglia di Mosul.

La battaglia per la riconquista di Sirte, in Libia, ci racconta molto di quale incubo sia riprendersi le città occupate dai terroristi di Isis. Dappertutto bombe artigianali, cunicoli, cecchini, attacchi suicidi. Incuranti delle loro perdite, e indifferenti alla sorte della popolazione, ogni città si trasforma in una piccola Stalingrado. La battaglia di Mosul, nel cuore dell’Iraq, non sarà diversa, ma prevedibilmente sarà molto più sanguinosa perché Isis ha avuto tre anni di tempo per prepararsi. Ed ecco perché la Coalizione dei 64 Paesi anti-terrorismo a guida statunitense sta prendendo tempo. Per Mosul si prevede un attacco coordinato di peshmerga curdi, reparti scelti dell’esercito iracheno, milizie sciite. L’attacco sarà però preceduto da una lunga campagna aerea. E qui c’entrano gli italiani.

Gli aerei della Coalizione martelleranno per settimane su Mosul prima di mandare all’assalto le truppe irachene. Ma i raid comportano rischi. E gli elicotteristi e incursori che l’Italia ha inviato a Erbil saranno gli «angeli custodi» per i piloti.

Per il team tricolore è una prima volta. Mai prima d’oggi, né in Afghanistan, né in Iraq, né nei Balcani, eravamo stati reputati all’altezza. Stavolta ce l’hanno chiesto, noi abbiamo accettato, il Parlamento ha deliberato con l’ultimo decreto Missioni. Gli elicotteri sono stati trasferiti a pezzi in Iraq e lì rimontati, e dopo un puntiglioso esame in loco, dal mese scorso abbiamo ottenuto il via libera dello stato maggiore Usa.

I nostri «Guardian Angels», che a turno dormono accanto ai velivoli, garantiscono di essere pronti a decollare nel giro di un’ora, giorno o notte, e di poter volare in profondità nel territorio ostile. E qui c’è stato il primo problema tecnico non indifferente, risolto grazie all’italica arte di arrangiarsi. Un elicottero, infatti, per motivi di aerodinamica, va in crisi se la temperatura al suolo supera i 50 gradi. E in Iraq, d’estate, succede spesso. Così gli italiani, tutti assieme, dai piloti ai mitraglieri, si sono rimboccati le maniche e assemblando pezzi di tendone hanno creato dal nulla un paio di hangar dove proteggere almeno gli elicotteri Mangusta dal solleone.

Secondo problema risolto, la visione d’insieme. Gli americani sono abituati a seguire il volo degli elicotteri dalla sala operativa attraverso i loro satelliti. Gli italiani hanno trovato un’ingegnosa soluzione con una app per Ipad: il risultato è lo stesso, il costo non è comparabile. Ora gli americani vorrebbero comprare il nostro software.

Infine le procedure. Una missione di «personnel recupery» è quanto di più complesso e serrato si possa immaginare. Il pilota che sia costretto a lanciarsi con il paracadute attiva l’Sos. La centrale operativa sposta immediatamente sul punto un aereo-radar di tipo Awacs che è in grado di «vedere» quanto accade a terra. Decollano intanto aerei particolarmente potenti, detti «cannoniere volanti», che dovranno spazzare l’area dove si trova il pilota se si avvicinassero automezzi nemici – le cannoniere volanti oggi partirebbero dalla base di Incirlick, in Turchia, domani chissà – e i droni per una protezione più ravvicinata.

È chiaramente una corsa contro il tempo. Più si tarda ad arrivare, più il pilota rischia la cattura. Gli elicotteri in questo meccanismo sono i mezzi più lenti e i più esposti al fuoco nemico. È previsto che arrivino per ultimi nell’area dove c’è la persona da prelevare. Con droni e cannoniere viene creat un anello di fuoco, teoricamente insuperabile. E a questo punto tocca ai Guardian Angels: atterrano, recuperano il pilota, ripartono per le linee amiche. Se va bene, senza sparare. Se va male, abbattendo tutto quello che si muove.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Missioni italiane all’estero: non solo Libia! C’è anche l’Iraq STANISLAO BARRETTA
lastampa/
A Mosul gli elicotteri italiani volano oltre le linee dell’Isis FRANCESCO GRIGNETTI – INVIATO A ERBIL (IRAQ)