14.3 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6191

Kiss Kiss Napoli – Ultimatum a Tevez: entro 24 deve decidere

I dettagli

Il Napoli continua a lavorare sul mercato, pronto ancora a rinforzare il reparto avanzato. Tutto su Carlitos Tevez, come riportato da Valter De Maggio, durante Radio Gol su Radio Kiss Kiss Napoli: il Napoli avrebbe dato un ultimatum al giocatore: 24 ore per decidere cosa fare.

Pescara-Napoli, i dettagli sui biglietti per il Settore Ospiti

I dettagli

La Delfino Pescara 1936 comunica che dalle h 10,00 di mercoledì 17 agosto, apriranno le vendite dei tagliandi gara Pescara Napoli valida per la 1a giornata di campionato serie A TIM 16/17. I biglietti possono essere acquistati presso tutti i punti vendita TicketOne in Italia (consultabili al seguente link https://www.ticketone.it/biglietti.html?affiliate=ITT&doc=search/ticketAgency), e presso i due Official Store di Via Regina Margherita, 3 (Pescara) e centro commerciale Porto Allegro (Montesilvano).

I PREZZI

CURVA NORD – intero euro 20 – ridotto euro 14

TRIBUNA ADRIATICA CENTRALE – intero euro 40 – ridotto euro 28

TRIBUNA ADRIATICA LATERALE – intero euro 30 – ridotto euro 21

TRIBUNA MAJELLA CENTRALE – intero euro 100 – ridotto euro 70

TRIBUNA MAJELLA LATERALA – intero euro 65 – ridotto euro 46

POLTRONISSIMA – intero euro 200 – ridotto euro 140

SETTORE OSPITI CURVA SUD – euro 20 tariffa unica

Si ricorda che il giorno della gara, i biglietti possono essere acquistati anche presso il botteghino della Curva Nord presso lo Stadio Adriatico Giovanni Cornacchia.

Juve Stabia, i calendari Under 17 e Under 15: si parte con il Melfi

Il calendario completo

Il via scatterà l’11 settembre, dopo aver conosciuto i gironi delle due compagini stabiesi, Under 17 e Under 15, è ora il turno dei calendari. Si parte in casa con il Melfi, per poi, prima della sosta, affrontare in trasferta il Racing Club Roma prima della sosta. Clicca sulle foto per ingrandirle e vedere il calendario completo.

 

Corbo: “L’arrivo di Icardi a Napoli corrisponde al ponte sullo stretto”

Antonio Corbo per La Repubblica

Quei quaranta euro per un biglietto di curva sono una sfida. Uno schizzo d’ira. Un gesto di autolesionismo che mina la sua già modesta popolarità. Nelle stesse ore De Laurentiis, girando intorno alla Sicilia con un panfilo a nolo di 36 metri, indovina forse la rotta per portare il club più vicino alla Juve, almeno nei fatturati. Vede ad Oriente la nuova cassa. I cinesi arrivano a Milano, lui viaggia al contrario. Cina, India e un po’ meno Giappone sono le nuove frontiere del calcio: troverà spazio il marchio Napoli?
Litiga con i tifosi portando a prezzi inaccettabili i tagliandi riservati a giovani e meno ricchi. Un errore che avrebbe meritato il commento del sindaco, ricordando il limite etico e contrattuale dei 25 euro, e attira già l’attenzione di prefetto e questore. Una decisione così drastica in giorni di tensioni e disamore può riflettersi sull’ordine pubblico il 28, sabato di Napoli-Milan. Ma per lo stesso Napoli, l’esuberante presidente insegue sogni di grandezza finanziaria: c’’è tutto De Laurentiis in questa contraddizione, il suo stile di vita, come chi nasce sotto un segno doppio. De Laurentiis ha le visioni e i malumori, la stizza e gli slanci di un incorreggibile “Gemelli” di 67 anni.
La scelta di sondare i mercati asiatici è di due anni fa. Cominciò con il cinema, deluso da qualche incasso e dalla chiusura di sale convertite in grandi magazzini. Si aggiudicò i diritti di film americani da vendere in Asia. L’interesse del governo cinese, che pianifica un movimento di 50 milioni di calciatori in 5 anni, riporta De Laurentiis sui quadranti asiatici. Si parlava già a luglio di fatturati: il divario dei club italiani con spagnoli, inglesi e tedeschi ne determina le gerarchie. L’Italia non va oltre il quarto posto nella scala europea, ed il Napoli in A non supera il secondo, dietro la Juve che fila verso i 400 milioni, quasi il doppio.
Il Napoli non ha investito in strutture. Sono robusti gli introiti delle tv, ma è solo quinto negli incassi al botteghino e nei ricavi commerciali, nonostante vada al massimo la sezione marketing diretta da Alessandro Formisano. Vende anche millimetri di pubblicità in un contesto economico depresso.
I fatturati andavano elevati, quindi. Erano ormai un alibi per giustificare il divario con la Juve. De Laurentiis ha capito e reagito. Primo sguardo al mercato americano e al Niaaf, fondazione di vip italo-americani. La svolta ora, con l’ingaggio di una donna manager entrata nel calcio attraverso Juventus e basket americano, Serena Savione, laurea alla Bocconi, quattro lingue. Si conferma così il progetto. Il Napoli investe nel marketing affiancando finalmente la sezione Esteri all’attuale. Tra le ipotesi, anche una squadra satellite e più avanti una Superlega laggiù con grandi club europei.
Una prospettiva interessante, ma che non attenua i tormenti di questa lunga vigilia della serie A.
L’arrivo di Icardi a Napoli corrisponde al Ponte sullo Stretto: a molti piace, tutti ne parlano, di concreto neanche un mattone. Tutto spunta e svanisce come i tweet di Wanda Nara, la bella strega che illudeva il Napoli e batteva cassa con l’Inter. Si disperde nella fantasia del calcio mercato anche l’affare Teves, l’ormai maturo argentino liquidato dalla Juve dopo la sconfitta nella finale Champions. Se non è stato in cura da Chenot, difficile che sia diventato più agile e giovane dopo i languori del Boca Junior. Sarri l’ha bocciato subito. Ed il presidente è risalito a bordo, pensando alla Cina. Annunci di acquisti, valanghe di rifiuti, trattative ancora sospese, il silenzio e lo sconcerto di Sarri. Solito Napoli: un occhio piange, l’altro sogna.

Juventus, Barzagli: “Napoli, Roma ed Inter rimangono avversarie per lo Scudetto”

Le sue parole

Andrea Barzagli, difensore della Juve, parla ai microfoni de La Stampa:

“Che Juve sta nascendo?  “Una Juve importante, con uno zoccolo duro che vuole continuare ad imporsi e con i nuovi che vorranno continuare a seguire questo segno: l’obiettivo è continuare a vincere, lavoriamo per diventare squadra 100%. Bisogna conoscerci, ma la qualità è alta e il lavoro è forte”. 

Higuain?  “Vederlo così acclamato dà solo spinta per iniziare nel modo giusto”. 

Fiorentina?  “Abbiamo subito un calendario tosto, ma cerchiamo di partire bene. Le sensazioni sono positive e i nuovi si sono calati subito nella mentalità Juve”. 

Juve più forte?  “E’ andato via Pogba e gli auguriamo tutto il bene, ma alla Juve sono arrivati giocatori importanti con esperienza internazionale che ci possono dare ancora quel qualcosa in piu per fare meglio in Champions. Sappiamo di essere la squadra da battere, ma non c’è nulla di scontato e restiamo concentrati sul campionato che sta per iniziare”. 

Avversarie ?  “Roma, Napoli e Inter. Poi ci può essere l’outsider, ma noi vogliamo vincere il sesto titolo di fila”. 

El Kaddouri salta Pescara: a breve i tempi di recupero

I dettagli

Come riferisce Tuttosport, sul fronte Maksimovic resta la situazione di stallo tra il Napoli, il Torino e Ramadani, agente anche del difensore serbo, mentre per Criscito c’è da vincere l’ostracismo dello Zenit. Intanto la squadra è già concentrata sull’esordio in campionato di domenica a Pescara. Al termine della seduta di ieri, Sarri ha perso El Kaddouri che dovrà disertare l’Adriatico per una distrazione di primo grado all’adduttore sinistro: oggi si saprà per quanto tempo dovrà restare fuori.

Sarà Gabbiadini il centravanti a Pescara, ma Zaza può arrivare

La Gazzetta dello Sport parla di Zaza al Napoli

A Pescara domenica sera il centravanti del Napoli sarà Gabbiadini. Ieri Milik si è allenato a scartamento ridotto per un fastidio ad una caviglia ma Sarri darà fiducia all’ex centravanti della Sampdoria a prescindere da questo aspetto. È anche una strategia di mercato quella del tecnico, perché lui vuole mostrare fiducia a Gabbiadini, bomber dell’estate la cui permanenza è stata a lungo in bilico. Certo, al Napoli piace sempre Zaza ma la sua candidatura verrebbe valutata soltanto se nelle prime due gare di campionato le prestazioni di Gabbiadini non convincessero e la situazione “precipitasse”. Del resto, le priorità del club azzurro sono altre: il difensore, innanzitutto. Le gerarchie sono chiare, il primo della lista è (forse era) Maksimovic ma il Toro non cede. Allora in questo momento il favorito è Caceres, che rispetto a Criscito non solo costa meno ed è più agevole da prendere ma soprattutto è considerato più duttile. La candidatura del mancino dello Zenit (che chiede circa 10 milioni) resta comunque in piedi. Il nome nuovo, per il centrocampo però, è quello di Thiago Maia (classe ‘97) del Santos. Una idea, per il momento, di sicuro comunque molto costosa (30 milioni, forse più).

De Laurentiis lascia Dimaro? Idea ritiro in Cina per la prossima estate

I dettagli sul ritiro in Cina

Cambia leggermente l’organigramma della SSC Napoli. Come riferisce Il Mattino, ad affiancare Alessandro Formisano nello staff marketing ci sarà anche Serena Salvione, ex Juventus, Oreal , Indesit e Mastercard che dal primo settembre si occuperà di trovare sponsor e altre formule di introiti provenienti da mercati calcistici asiatici. Uno dei suoi desideri è quello di portare la squadra azzurra in ritiro in Cina la prossima estate, magari anche con una lunga tournée di amichevoli. Ipotesi che sarebbe ipotizzabile solo a partire dall’estate del 2017.

Maksimovic-Napoli, chiuse le trattative

I dettagli

La Repubblica di Torino riferisce che la prossima cessione del Toro a questo punto potrebbe essere quella di Maksimovic: il Torino però alza l’asticella, chiede 30 milioni e non farà sconti. Nessuna trattativa con il Napoli, ma occhi puntati alla Premier dove spinge il Chelsea (a Conte Maksimovic piaceva già ai tempi della Juve) ma dove si sta inserendo forte anche il West Ham, dove peraltro gioca quell’Obiang che oltre a Kucka – è obiettivo primario del centrocampo granata.

Preso Diawara! Una telefonata De Laurentiis-Fenucci sblocca tutto

I dettagli su Diawara

“Diarawa: preso!”, riporta Il Corriere dello Sport, il Napoli ha di fatto chiuso per il talentuoso centrocampista guineano grazie ad una telefonata decisiva tra il presidente De Laurentiis e l’Ad Fenucci. L’accordo col Bologna c’è e si attende appena un’uscita per portare all’ombra del Vesuvio il talento classe 97: la cessione David Lopez. Affare da 15 milioni di euro.

Olimpiadi Rio 2016 – Taekwondo 49 kg (F), oro alla Corea del Sud

I dettagli dei quarti

Questo il tabellone dei quarti di finale della 49 kg – (F) Taekwondo, con i risultati e i rispettivi qualificati alle semifinali:

MANJARREZ BASTIDAS Itzel Adilene (MEX) b. CHUNG SING Iris (BRA)
BOGDANOVIC Tijana (SRB) b. WU Jingyu (CHN)
KIM Sohui (KOR) b. WONGPATTANAKIT Panipak (THA)
AZIEZ Yasmina (FRA) vs ZANINOVIC Lucija (CRO)

Questi i risultati delle semifinali:

BOGDANOVIC Tijana (SRB) b. MANJARREZ BASTIDAS Itzel Adilene (MEX)
KIM Sohui (KOR) b. AZIEZ Yasmina (FRA)

I risultati finali:

Oro – Kim Sohui Corea del Sud
Argento – Bogdanovic Tijana Serbia
Bronzo – Abakarova Patimat Azerbaijan
Wongpattanaki Panipak Tailandia

David Ben Gurion : Tra la pace e i territori scelgo la pace

0
David Ben Gurion nel suo kibbutz di Sde Boker in una foto del 1969

Torna alla luce un documento unico per la storia dello Stato Ebraico: l’intervista realizzata al fondatore David Ben Gurion del 1968 in cui spiega la sua visione del futuro.

Tra la pace e i territori scelgo la pace ARIELA PIATTELLI
Una lunga intervista filmata del 1968, ritrovata per caso, è diventata un documentario premiato al Jerusalem Film Festival: un ritratto intimo dell’anziano statista, che spiega la sua visione sul futuro di Israele
Il primo ministro David Ben Gurion attraversava il deserto, sulla strada di ritorno da Eilat. All’improvviso vide alcuni ragazzi che avevano piantato le tende, sfidando le rocce e l’aridità del Negev. Sorpreso, chiese perché fossero lì; quelli risposero che nel deserto stavano combattendo un’altra guerra d’indipendenza. «Lì vidi il mio sogno diventare realtà. E decisi, malgrado fossi primo ministro e ministro della Difesa, di unirmi a loro, e iniziare a costruire un futuro nel deserto, dove non c’è terra, né acqua, piante e pioggia». È così che il leader israeliano, all’apice della sua carriera politica, decise di trasferirsi nel kibbutz di Sde Boker, scommettendo nella missione estrema di popolare il deserto e dimostrare che si poteva vivere anche lì.

 

Questo è uno degli aneddoti cruciali nella vita di Ben Gurion, una lezione che gli cambiò l’esistenza e che avrebbe raccontato nel ’68 in un lungo colloquio inedito, rimasto sepolto, nel silenzio di un archivio, per quasi cinquant’anni. Le sei ore di intervista, che Ben Gurion rilasciò al giovane americano Clinton Bailey, hanno visto la luce grazie al regista Yariv Mozer e alla produttrice Yael Perlov: lavoravano all’archivio Spielberg di Gerusalemme al restauro di un film, quando per caso hanno scoperto la pellicola.

Padre della patria

Dal materiale ritrovato hanno tratto un documentario, Ben Gurion, epilogue, premiato al Jerusalem Film Festival 2016. Il ritratto mai visto è quello intimo di un padre della patria nell’ultima stagione della vita, che racconta la storia, il pensiero e la visione sul futuro d’Israele, un paese ancora in costruzione, citando personaggi, profeti, la Torah, tutto ciò che aveva studiato da bambino in Polonia e che non aveva mai abbandonato.

Bailey lo intervistò nella sua casa di Sde Boker. La macchina da presa è rapita dalla vita spartana dello statista, in abiti informali, che pianta gli alberi e pranza nella mensa, e dai suoi scaffali traboccanti di libri. «Nel nostro kibbutz ho chiesto di essere chiamato David, non Ben Gurion» dice. Erano trascorsi soltanto quattro mesi dalla morte della moglie Paula. «Adesso sono solo, non posso farci nulla. Mi sento un uomo a metà, ma faccio quel che posso».

Tipico ashkenazita

Pragmatico, rude e di poche parole, mai una più del necessario, nel film Ben Gurion riflette l’atteggiamento tipico degli ashkenaziti, che non si perdono in fronzoli perché troppo impegnati nella sostanza delle cose. Il suo racconto s’inizia con l’arrivo in Palestina nel 1906: «C’era l’anarchia nel paese. I villaggi si facevano la guerra l’uno contro l’altro». Il giovane David trova il caos, lavora la terra, e le difficili condizioni lo mettono a dura prova. Contrae anche la malaria. A suo padre che gli chiede di tornare a casa risponde «Abba [papà], io non lascerò questo posto».

Ben Gurion immaginava il futuro dello Stato ebraico composto da città, ognuna con una sua identità, nella convivenza pacifica e democratica. La sua visione era già chiara: «un libero e democratico Commonwealth in Palestina». Nel colloquio lo statista ricorda i momenti storici in cui fu impopolare, come quando nel ’51 accettò dalla Germania di Adenauer l’indennizzo per le vittime della Shoah. «Certamente fu una decisione impopolare. Ma credo che pensare che tutti i tedeschi erano nazisti sia ingiusto. Non è ebraico pensarla così».

La lezione di Einstein

Rileggendo il passato, Ben Gurion spiega che poco prima della Shoah sarebbe stato impossibile mettere in salvo gli ebrei: «Non puoi salvare qualcuno se non sai quale sarà il suo destino. Quelli che accusano gli ebrei di non essersi difesi sbagliano. Loro erano impotenti». Ma lui, come Elie Wiesel, non perdonava ai leader dei paesi che combattevano Hitler di non essere intervenuti per fermare lo sterminio: «Churchill era un buon amico del sionismo, e aveva ragione nel pensare che il suo compito fosse sconfiggere Hitler. Loro però avrebbero potuto salvare molti ebrei. Gli si chiese di bombardare Auschwitz, Treblinka, avrebbero potuto farlo. Ma non lo hanno fatto…».

Ben Gurion, che aveva dichiarato l’indipendenza dello Stato d’Israele, credeva nella costruzione del futuro fondato sulla continuità dell’operato delle persone. «Da solo non avrei potuto fare nulla. Non è una cosa che dipende da una persona. Ci sono cose che non possono essere fatte da un solo uomo, come la teoria della relatività». Era la lezione di umiltà di Albert Einstein: lo scienziato gli aveva spiegato che la formulazione della teoria era stata possibile anche grazie agli esperimenti di chi lo aveva preceduto. «Se noi non avessimo avuto i pionieri della prima generazione, allora non saremmo stati capaci di costruire tutto questo».

«Questo è solo l’inizio»

Sul futuro d’Israele, il vecchio statista poneva, come valori assoluti che dovevano guidare gli israeliani, la sicurezza, la pace e il rispetto dell’altro. «Le virtù che ci hanno chiesto i nostri profeti sono la verità, aiutare chi ha bisogno e amare gli altri come noi stessi». Le guerre che Israele aveva combattuto e i territori conquistati erano per lui destinati alla sicurezza del paese. Pensava ci sarebbero state altre guerre contro gli arabi, e avrebbe sacrificato parte della terra per ottenere la pace: «Se potessi scegliere tra la pace e i territori conquistati lo scorso anno [nel ’67], sceglierei la pace. Rinuncerei a quei territori, a eccezione di Gerusalemme e delle alture del Golan. Ho sempre avuto paura per lo Stato. Non solo adesso. Lo Stato non esiste ancora. Questo è solo l’inizio…».

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/cultura
vivicentro/David Ben Gurion: Tra la pace e i territori scelgo la pace
lastampa/Tra la pace e i territori scelgo la pace ARIELA PIATTELLI

Olimpiadi Rio 2016 – Taekwondo 58 kg (M), oro alla Cina

I dettagli dei quarti di finale

Questo il tabellone dei quarti di finale della 58 kg – (M) Taekwondo, con i risultati e i rispettivi qualificati alle semifinali:

NAVARRO VALDEZ Carlos Ruben (MEX) b. CHUNG TEIXEIRA Venilton (BRA)
ZHAO Shuai (CHN) b. HAJJAMI Omar (MAR)
HANPRAB Tawin (THA) b. KHALIL Safwan (AUS)
PIE Luisito (DOM) vs BRAGANCA Rui (POR)
Questi i risultati delle semifinali:
ZHAO Shuai (CHN) b. NAVARRO VALDEZ Carlos Ruben (MEX)
HANPRAB Tawin (THA) vs PIE Luisito (DOM)
I risultati finali:
Oro – Zhao Shuai Cina
Argento – Hanprab Tawin Tailandia
Bronzo – Pie Luisito Repubblica Dominicana
Bronzo – Kim Taehun Corea del Sud

A Sirte tra i mercenari del Califfo

0
Un miliziano filogovernativo appena ferito dai colpi sparati dai soldati del Califfo (Foto Alessio Romenzi/Capta)

Giordano Stabile racconta l’ultima difesa del Califfato a Sirte. Nella roccaforte dell’Isis la resistenza è affidata a nigeriani, ciadiani e sudanesi. Si difendono con autobombe e trappole esplosive dinanzi alle brigate di Misurata.

A Sirte dove i giovani miliziani sfidano i mercenari del Califfo GIORDANO STABILE

L’ultima resistenza dell’Isis nella roccaforte è affidata a nigeriani, ciadiani e sudanesi Si difendono con autobombe e trappole esplosive dinanzi alle brigate di Misurata

SIRTE – Li uccideranno tutti. Non si sa quanti jihadisti dell’Isis siano ancora a Sirte, negli ultimi tre quartieri che ancora controllano. E quanto potranno resistere. Tre, quattro giorni, forse una settimana. Di certo non potranno scappare. A terra sono chiusi da tre lati dai combattenti di Misurata, sul mare dalle navi della Marina libica, dai droni e dai cacciabombardieri americani dal cielo. E le milizie di Misurata non faranno prigionieri. «E perché, per ritrovarceli fra qualche anno a organizzare attentati?».

Anche gli uomini in nero lo sanno. Tanto vale farla finita da soli e cercare di compiere stragi fino all’ultimo. L’arsenale di autobombe e cinture esplosive è ancora abbondante. Sono gli unici attacchi che mandano in panico i combattenti. Le auto kamikaze blindate con lastre d’acciaio spesse un paio di centimetri possono essere fermate solo da un colpo di cannone ben assestato o un missile da un F-18 statunitense. I mitra, i lanciarazzi portatili, gli Rpg, non bastano.

Mentre avanzano su una strada i militari piazzano vedette sui tetti, per anticipare l’allarme. Pochi secondi fanno la differenza fra vita e morte. Quando l’autobomba sbuca da un angolo le vedette urlano e si sbracciano. I combattenti lasciano la strada di corsa. A volte serve il sacrificio estremo. Come martedì, nel distretto residenziale Numero 1. Il kamikaze ha puntato un gruppo di soldati e di civili, alcuni medici. Un volontario di Misurata si è gettato con la sua macchina contro l’autobomba in corsa. L’esplosione l’ha ucciso sul colpo assieme al terrorista e ha ferito leggermente una decina di persone. Ma poteva essere un massacro.

L’inizio della fine della battaglia, cominciata a maggio, è stato il primo agosto. I raid americani, pochi, 48 in tutto, ma mirati sulle postazioni difensive inespugnabili da terra, hanno rotto lo stallo che durava da due mesi. Il gigantesco complesso Ougadougou, il distretto amministrativo dell’Unione Africana nei sogni di Gheddafi, diventato nel 2015 il quartier generale del Califfato in Libia, è stato preso in pochi giorni. Ora restano da espugnare tre quartieri residenziali, verso il mare.

I combattenti di Misurata, sono giovani, un’età media sui 25 anni, molti ragazzi, anche sedicenni. Hanno imparato ad avanzare lentamente, frenati da un pugno di ufficiali anziani, che tengono le redini delle katibe, i battaglioni di volontari che si sono formati dopo l’attacco dell’Isis ad Abu Ghrain a maggio. «Erano alle porte di Misurata, è come se avessero attaccato nostra madre». Migliaia di uomini si sono arruolati. Il governo di Unità nazionale di Fayez al-Sarraj ha mandato qualche rinforzo e benedetto l’operazione. Le armi sono arrivate dagli arsenali di Misurata, riempiti all’inverosimile con i saccheggi nelle caserme di Gheddafi durante la rivoluzione del 2011.

L’arsenale di Gheddafi

Ci sono blindati di fabbricazione jugoslava, sovietica, russa, brasiliana, semoventi con cannoni da 105 millimetri, vecchi carri T-62. E poi un numero infinito di «tecniche». I furgoncini con le mitragliatrici saldate sul pianale. In genere armi antiaeree da 14 e ½ e 23 millimetri, dal grande volume di fuoco. La tattica dei «ragazzi», nonostante gli sforzi degli ufficiali, è abbastanza primitiva. Un diluvio di colpi e razzi Rpg sull’edificio da conquistare e poi l’assalto.

Dove le case sono addossate si aprono aperture nei muri e si passa da una all’altra. Un’occhiata dentro la stanza da «bonificare» e poi dentro. È qui che i ragazzi subiscono le perdite maggiori. Booby traps. Mine collegate a un fil di ferro, un cavo, dentro un innocuo scatolone di cartone. Non ci sono reparti sminatori. Si va avanti a intuito e fortuna. Coraggio ce n’è in abbondanza ma gli oltre 300 morti in tre mesi, i 1400 feriti, hanno ridotto di un terzo la forza iniziale dell’armata di liberazione.

Resta alta la sorveglianza anche nei quartieri «bonificati» perché è sempre possibile un attacco a sorpresa dell’Isis (Foto Alessio Romenzi/Capta)
I volti dell’Africa

Le stime delle perdite dei jihadisti variano invece moltissimo, centinaia, forse mille. «Dentro», nei quartieri da espugnare, ce ne sono «da 200 a 800». I volti dei caduti hanno spesso la pelle scura. «Ciadiani, sudanesi, nigeriani». Sono stati recuperati alcuni passaporti a conferma. E poi molti tunisini, qualche libico. «Mercenari». Comunque gente addestrata, abituata a combattere sui fronti siriano, iracheno, afghano. Il contrario dei «ragazzi». E i civili? Qualcuno dice che «dentro» ne sono rimasti al massimo «dieci», altri «un centinaio». Sono un dilemma per i miliziani. Complici o vittime? I jihadisti saranno uccisi tutti, ma che cosa fare dei civili non è stato ancora deciso.

Mig in picchiata

Ora che la battaglia sta per finire i rimpianti sono per le troppe perdite. Forse bisognava «chiedere prima» l’aiuto dei raid americani. La raccogliticcia aviazione di Misurata, qualche Mig-23, ha fatto quello che poteva. Raid in picchiata fino a bassa quota per sganciare bombe a caduta libera, imprecise. Un Mig, esposto al tiro delle mitraglie anti-aeree, è stato abbattuto.

I «ragazzi» comunque sanno di non avere debiti di riconoscenza. È «con il loro sangue» che hanno difeso mamma-Misurata ma anche l’Occidente dal più feroce esercito di terroristi che sia mai sorto in Medio Oriente. Fra tutti i Paesi europei le maggiori simpatie, nonostante il passato coloniale, sono per l’Italia. A Misurata prima del 2011 c’erano 68 imprese italiane e «davano tanto lavoro». Per gli eroi che stanno per tornare a casa la nuova battaglia sarà costruirsi un futuro.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/A Sirte tra i mercenari del Califfo
lastampa/A Sirte dove i giovani miliziani sfidano i mercenari del Califfo

Gli italiani in apnea nelle rate

0
Il campus Einaudi di Torino: cresce il numero di studenti che fa ricorso al prestito d’onore

Al tempo dei tassi a zero, gli italiani vivono in un labirinto di rate. E tra casa, salute e università, ogni famiglia è esposta per 20 mila euro. Bottero e Fornovo analizzano la situazione e ne fanno oggetto dell’articolo in Economia di oggi su la Stampa:

Dalla culla alla tomba, la vita a rate degli italiani al tempo dei tassi a zero GIUSEPPE BOTTERO LUCA FORNOVO

Casa, salute e università: ogni famiglia è esposta per 20mila euro. E presto servirà un prestito anche per uscire dal mondo del lavoro

Dalla culla alla tomba, i debiti ci accompagnano lungo tutto l’arco della vita, come dovrebbe fare il nostro welfare, ormai sempre più zoppicante. Appena nasce il signor Rossi si ritrova già sul groppone un passivo (virtuale) di oltre 37mila euro: è, in proporzione, la sua quota del totale dell’indebitamento pubblico nazionale, che ha abbondantemente superato i 2mila miliardi di euro.

Il debito per il momento è solamente potenziale, ma si cominceranno a fare i primi conti con lo Stato quando si tratterà di pagare le tasse (in media, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, un lavoratore versa all’Erario 12mila euro l’anno). Ma la vita a rate spesso parte già all’università, quando da studenti può servire un prestito, per poi passare ai finanziamenti per la macchina e la casa. Dopo arrivano le spese per gli elettrodomestici, le vacanze, la salute. E se il governo riuscirà a varare la riforma delle pensioni, chi sceglierà l’uscita anticipata, dovrà chiedere un prestito pure per andare in pensione. È l’ennesimo segnale che andare in rosso, nel Paese delle formiche, non è più un tabù.

I numeri  

Dall’ultima fotografia scattata da Bankitalia e Istat emerge che ogni famiglia è esposta in media per 20mila euro. Poco, rispetto all’America che si è fatta sbranare dalla crisi dei subprime, ma la cifra, secondo gli analisti, è destinata a lievitare piuttosto in fretta, perché i tassi a zero sono un incentivo non di poco conto per gli italiani che preferiscono pagare un pezzo alla volta.

Fino a poco tempo fa l’idea di indebitarsi per studiare manco si palesava. E invece, da un po’, pure in Italia hanno iniziato a prendere piede i cosiddetti prestiti d’onore per saldare le tasse con gli atenei. Non serve la busta paga, di solito il finanziamento dura cinque anni e viaggia su cifre basse: si parte da 2mila euro, ma è il battesimo del fuoco nel mondo delle rate.

Auto e casa  

Quando poi il signor Rossi decide di fare un salto dal concessionario, gli si presenta una delle offerte più classiche: le 72 rate da versare in sei anni valgono una bella auto (il prezzo medio è di 14.668 euro). Trovato il lavoro e magari anche una moglie, il grande sogno degli italiani diventa la casa. E qui il passaggio in banca per il mutuo è quasi obbligatorio. Dopo qualche anno in frenata, i tassi d’interesse al minimo – spiega l’Abi che, ormai, si viaggia attorno all’1,5% – hanno dato la scossa: nei mesi scorsi c’è stata una crescita dell’1,4 per cento. La stretta, però, si fa sentire sull’età: il primo finanziamento, raccontano dall’ufficio studi di Tecnocasa, si stipula a 38,7 anni. Media parecchio alta, che scende di colpo quando ci si sposta al Nord: a Milano, ad esempio, si firma a 36,3 anni. La fine del «tunnel immobiliare», di solito, si intravede solo ventiquattro anni più tardi, alle soglie della pensione, quando si riesce finalmente a estinguere il mutuo. In media, tocca restituire 123.000 euro.

Il credito al consumo  

In mezzo, però, è un fiorire di finanziamenti, carte revolving, scadenze. Innanzitutto perché la casa va arredata. Una fotografia di Assofin spiega che il 7% di chi si rivolge al credito al consumo lo fa per acquistare mobili – il valore medio, dice Prestitionline.it, è 9.599 euro – il 32% elettrodomestici, l’8% per ristrutturare.

E poi ci sono da gestire le spese correnti, specie se la famiglia si allarga. Con la nascita di un figlio in molti finiscono per rivolgersi alle finanziarie. Di solito si chiede 8.713 euro spalmati su 84 mesi, che finiscono catalogati alla voce “prestito liquidità”. E talvolta si va in rosso pure per organizzare le vacanze: nell’estate del 2015, per pagare viaggi e soggiorni, sono stati chiesti 26 milioni di euro. Le cifre sono basse, dice l’osservatorio di Facile.it e Prestiti.it: 1.600 euro in media, ma le previsioni per quest’anno sono in crescita. L’estate 2016 porta pure una novità per 88 mila contribuenti: chi è esposto con Equitalia può stipulare un piano di rientro, ovviamente a rate, che dovrebbe tradursi in un tesoretto da 3,7 miliardi per lo Stato italiano.

Salute e pensione

Quando passano gli anni, al signor Rossi può servire anche un prestito per fare un intervento chirurgico o seguire una terapia (i finanziamenti per le spese mediche e sanitarie viaggiano attorno a quota 6600 euro). E se vuole andare in pensione qualche anno prima per godersi la vita, finisce per perdersi ancora nel labirinto delle rate. Calcolano i sindacati che con il debutto dell’Ape -l’anticipo progettato dal governo- un impiegato che guadagna 2500 euro al mese pagherà una rata da 499 per ritirarsi dal lavoro tre anni prima. Diventato nonno, per aiutare figli e nipoti, il signor Rossi ha ancora una chance, ricorrere alla cessione del quinto: su una pensione di 2500 euro al mese dovrà sborsare 500 euro, consapevole che non ci sarà pace neppure da morto. La spesa media di un funerale è di 2.900 euro e in media di 3mila euro per un loculo. Spese che, stavolta, dovranno essere pagate dagli eredi. Però con il conto corrente del caro estinto.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati

vivicentro.it/economia
vivicentro/Gli italiani in apnea nelle rate
lastampa/Dalla culla alla tomba, la vita a rate degli italiani al tempo dei tassi a zero GIUSEPPE BOTTERO LUCA FORNOVO

Modiin, la città israeliana del futuro

0

Modiin, luogo natale dei Maccabei, si trova fra Tel Aviv e Gerusalemme. Presto sarà la città più «smart» di un Paese divenuto frontiera dell’hi-tech: tutto – dai rifiuti ai semafori – verrà regolato da un «cervellone elettronico».

Israele, nella città del futuro il parcheggio si trova con un’app LEA LUZZATI

Rivoluzione tecnologica a Modiin, tra Gerusalemme e Tel Aviv. Dai rifiuti ai semafori tutto è regolato da un “cervellone elettronico”

MODIIN – Lungo i sessanta chilometri che separano Tel Aviv da Gerusalemme Modiin si trova esattamente a metà strada. La città sta anche a cavallo fra i confini d’Israele sanciti dall’Onu nel novembre del 1947 e quella «no man’s land» stabilita nel 1949 all’armistizio con la Giordania e occupata dopo la Guerra dei Sei Giorni, nel 1967. Quando la piana costiera cede il passo alle prime montagne, sulla via verso Gerusalemme, Modiin compare come uno scomposto agglomerato di case bianche dentro un paesaggio brullo per molti mesi all’anno. Ma non è un’equidistanza puramente geografica, quella in cui questa città si trova fra Gerusalemme e Tel Aviv: due poli opposti nel tempo, nella storia, nella vita del presente. Tel Aviv è la città che ha appena compiuto cent’anni, costruita sulla sabbia e lanciata verso il futuro. Gerusalemme è la città eterna, con un piede per terra e l’altro nel cielo, sovraccarica di passato.

Anche Modiin è sospesa fra passato e futuro. È infatti il luogo natale dei Maccabei, eroi combattenti che nel II secolo a.C. restituiscono la dignità dell’identità al popolo ebraico e al Tempio di Gerusalemme strappandoli all’ellenizzazione. Il popolo d’Israele ne celebra da sempre la storia attraverso la festa di Chanukkah e l’ammirazione per il coraggio, il sacrificio, la lotta per la libertà. Il sacerdote Mattatiahu e i suoi figli venivano proprio di qui, da questa città che si porta addosso una lunga storia.

Eppure Modiin diventerà presto la città più «smart» di un Paese sempre più tecnologico, dove il futuribile entra ogni giorno che passa di più nella vita quotidiana. A incominciare da Waze, il navigatore interattivo che indica la strada in modo intelligente, per arrivare a Glassesoff, un’applicazione che aiuta a scacciare o anche solo tenere a freno la presbiopia. E ora, grazie a un accordo fra Bezeq, la compagnia di telecomunicazione leader del Paese, e il comune di Modiin, è stato avviato un progetto per creare una «smart city» veloce ed efficiente. Tutto o quasi sarà presto regolato e monitorato da un sistema centrale: dal parcheggio alla raccolta rifiuti, dalla gestione dei semafori alla manutenzione delle aree verdi. Grazie alla applicazione, l’automobilista potrà sapere in tempo reale dove c’è un parcheggio libero, e i rifiuti saranno raccolti non sulla base di un orario fisso (o casuale) ma a seconda delle esigenze del momento. Il tutto connesso dalle fibre ottiche.

L’obiettivo della «smart city» che presto verrà è doppio: rendere la vita più semplice ai cittadini e risparmiare denaro ottimizzando servizi e risorse. Questa proiezione non sbalordisce certo un’umanità come quella d’Israele abituata a convivere con una tecnologia a portata di mano e soprattutto di cellulare. Start up e nuove tecnologie sono il pane quotidiano di una piccola ma grande Silicon Valley affacciata sul Mediterraneo dove l’innovazione porta avanti l’economia del Paese. Ed è quasi una beffa della storia, in fondo: Israele e ancor prima lo yishuv, cioè il mondo ebraico presente prima della fondazione dello Stato nel 1948, avevano come obiettivo primo quello di riportare il popolo alla terra – in termini ideali e materiali, attraverso il lavoro agricolo, produttivo. I pionieri sionisti partirono dall’Europa dell’Est cento e passa anni fa per costruire un ebreo nuovo capace di lavorare con le mani oltre che sui libri. Da allora Israele ha inventato l’irrigazione goccia a goccia, i pomodori a grappolo e l’itticoltura nel deserto. Ma oggi come oggi è prima di tutto sede di un’economia postmoderna fondata sull’high tech, regno del virtuale. Anche se in fondo, come a Modiin, ti aiuta a trovare parcheggio. Che nelle città del Paese è quasi una chimera.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Modiin, la città israeliana del futuro
lastampa/Israele, nella città del futuro il parcheggio si trova con un’app LEA LUZZATI

Olimpiadi Rio 2016, tredicesima giornata: le speranze di medaglie azzurre per giovedì 18 agosto

0

Le speranze di medaglie azzurre per oggi, giovedì 18 agosto, sono riposte nel Beach Volley e nella Pallanuoto dove gli azzurri lotteranno per la medaglia più pesante, quella d’oro. Poi c’è anche la Canoa Velocità (k2 100 metri) dalla quale potrebbe arrivare ancora un bronzo o …. lasciamo libero spazio ai sogni perché con Germania, Serbia ed anche Australia (favorita per il bronzo sugli azzurri) c’è poco da scherzare.

CANOA VELOCITA’ 

Ore 14.08, finale K2 1000 metri uomini

Gli azzurri Giulio Dressino e Nicola Ripamonti hanno destato una buona impressione in semifinale. Germania e Serbia sembrano di un altro pianeta, l’Australia è favorita per il bronzo. I canoisti italiani non sono così distanti. Il podio, in ogni caso, sarebbe una grande sorpresa.

Dressino-Ripamonti (10%)

PALLANUOTO

Ore 21.30, semifinale maschile, Italia-Serbia

Servirà un’impresa titanica al Settebello per venire a capo dei campioni d’Europa e del mondo in carica. Un’autentica corazzata di cui fanno parte campioni del calibro di Filipovic, Mitrovic, Mandic, Prlainovic ed Aleksic. In questa competizione, tuttavia, i balcanici non sono apparsi inattaccabili, chiudendo la fase a gironi in quarta piazza dopo i pareggi con Ungheria e Grecia e la sconfitta con il Brasile. Nei quarti di finale, tuttavia, si sono ritrovati, eliminando in scioltezza la Spagna. Fisicità, carisma, esperienza e talento sono tutti dalla parte della Serbia. L’Italia non ha nulla da perdere, ma per vincere servirà la partita della vita.

Settebello, percentuale di vittoria della semifinale: 25%

BEACH VOLLEY

Ore 4.59, finale maschile

Daniele Lupo e Paolo Nicolai sono già certi di aver conquistato la prima medaglia di sempre per l’Italia in questo sport, dunque i loro nomi appartengono alla storia. Ora manca l’ultimo gradino per l’Olimpo. I brasiliani Alison-Bruno sono i favoriti numero uno e nella finale dell’Open di Vitoria dello scorso mese di marzo travolsero gli azzurri in due agevoli set. I verde-oro sono ampiamente superiori, ma dovranno fare i conti con la pressione di dover vincere a tutti i costi davanti al proprio pubblico, oltretutto contro degli avversari sulla carta ‘morbidi’, qualificati per gli ottavi come lucky losers. Una situazione che ricorda molto la finale degli Europei di calcio tra Francia e Portogallo…

Lupo-Nicolai, percentuale di vittoria della finale: 15%

federico.militello@oasport.it

Olimpiadi Rio 2016 – Gli azzurri in gara oggi, giovedì 18 agosto

0

Tredicesima giornata di gare a Rio de Janeiro dove si stanno svolgendo le Olimpiadi Rio 2016. Sarà una lunghissima giornata in attesa della finale per l’oro di beach volley: alle 5 di notte i nostri Lupo e Nicolai sfideranno i favoritissimi Alison/Bruno sulla spiaggia di Copacabana.

Determinante la semifinale del Settebello che affronta la favorita Serbia per un posto nella finale che assegna l’oro: servirà un’impresa anche in questo caso.

Attenzione a Giulio Dressino e Nicola Ripamonti che con il loro K2 hanno flebili chance di medaglia.

Gli azzurri del pentathlon devono invece partire bene nel ranking round di scherma se vorranno salire sul podio nelle prossime giornate.

Difficile pensare al colpaccio di Alessandro Fabian nel triathlon ma sognare non è vietato.

Servirà un colpo di coda di Alessia Trost nelle qualificazioni del salto in alto: se tornasse per un momento l’atleta capace di saltare i due metri allora si potrebbe sperare in una finale.

Di seguito tutti gli azzurri in gara nella giornata di giovedì 18 agosto e nella notte che ci introduce a venerdì 19 agosto.

GIOVEDÌ 18 AGOSTO – GIORNO 13

12.30     GOLF (femminile) – Giulia Molinaro, Giulia Sergas

14.08     CANOA, K2 1000m (finale, maschile) – Giulio Dressino e Nicola Ripamonti

14.16     CANOA, C1 200m (finale B, maschile) – Carlo Tacchini

14.40     CANOA, K2 200m (finale B, maschile) – Mauro Crenna e Alberto Ricchetti

15.00     ATLETICA LEGGERA, salto in alto (turno di qualificazione, femminile) – Desiree Rossit, Alessia Trost

15.00     PENTATHLON, ranking round scherma (femminile) – Claudia Cesarini, Alice Sotero

16.00     TRIATHLON (maschile) – Alessandro Fabian, Davide Uccellari

18.00     NUOTO SINCRONIZZATO, squadra (programma tecnico) – Italia (Elisa Bozzo, Beatrice Callegari, Camilla Cattaneo, Francesca Deidda, Manila Flamini, Mariangela Perrupato, Sara Sgarzi)

19.05     VELA, 49er FX (Medal Race, femminile) – Francesca Clapcich e Giulia Conti

19.30     PENTATHLON, ranking round scherma (maschile) – Riccardo De Luca e Pier Paolo Petroni

21.30     PALLANUOTO, semifinali (maschile) – Italia vs Serbia (Matteo Aicardi, Michael Bodegas, Marco De Lungo, Francesco Di Fulvio, Pietro Figlioli, Andrea Fondelli, Valentino Gallo, Niccolò Gitto, Alessandro Nora, Christian Presciutti, Nicholas Presciutti, Stefano Tempesti, Alessandro Velotto)

VENERDÌ 19 AGOSTO – GIORNO 14

02.15     ATLETICA LEGGERA, 800m (semifinali, femminile) – Yusneysi Santiusti

05.00     BEACH VOLLEY, finale per l’oro (maschile) – Daniele Lupo / Paolo Nicolai vs Alison/Bruno (Brasile)


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva

Olimpiadi Rio 2016: medagliere alla dodicesima giornata, Italia ottava con 8 ori

0

Olimpiadi Rio 2016: aggiornamento del medagliere alla dodicesima giornata, mercoledì 17 agosto. Italia ottava con 23 medaglie: 8 oro, 9 argento e 6 bronzo

MEDAGLIERE OLIMPIADI RIO 2016

#

PAESE

ORI

ARGENTI

BRONZI

TOTALE

1

 Stati Uniti d’America

30

32

30

92

2

 Gran Bretagna

19

19

11

49

3

 Rep. Popolare Cinese

19

15

20

53

4

 Federazione Russa

12

14

14

40

5

 Germania

12

8

9

29

6

 Giappone

10

5

18

33

7

 Francia

8

11

11

30

8

 Italia

8

9

6

23

9

 Paesi Bassi

8

4

3

15

10

 Australia

7

8

9

24

11

 Repubblica di Corea

7

3

6

16

12

 Kenya

4

3

0

7

13

 Ungheria

6

3

4

13

14

 Spagna

4

1

2

7

15

 Giamaica

4

0

2

6

16

 Nuova Zelanda

3

6

1

10

17

 Brasile

3

5

4

12

18

 Kazakistan

3

3

6

11

19

 Canada

3

2

9

14

20

 Croazia

3

2

0

5

21

 Rep. Pop. Dem. Corea

2

3

2

7

22

 Cuba

2

2

4

8

23

 Polonia

2

2

3

7

 Thailandia

2

2

2

6

25

 Colombia

2

2

0

4

26

 Uzbekistan

2

1

4

7

27

 Belgio

2

1

2

5

28

 Svizzera

2

1

2

5

29

 Grecia

2

1

1

4

30

 Argentina

2

1

0

3

31

 Iran

2

0

2

4

32

 Rep. Sudafricana

1

5

1

7

34

 Svezia

1

4

2

7

34

 Ucraina

1

4

2

7

35

 Danimarca

1

3

5

9

36

 Armenia

1

3

0

4

37

 Bielorussia

1

2

2

5

38

 Slovenia

1

2

1

4

39

 Indonesia

1

2

0

3

40

 Repubblica Ceca

1

1

5

7

41

 Etiopia

1

1

3

5


 Georgia

1

1

3

5

43

 Romania

1

1

2

4

 Serbia

1

1

1

3

45

 Bahrein

1

1

0

2

 Slovacchia

1

1

0

2

 Vietnam

1

1

0

2

48

 Cina Taipei

1

0

2

3

49

 Kuwait – IOA

1

0

1

2

50

 Bahamas

1

0

0

1

 Fiji

1

0

0

1

 Kosovo

1

0

0

1

 Porto Rico

1

0

0

1

 Singapore

1

0

0

1

55

 Azerbaijan

0

3

4

7

56

 Malaysia

0

2

1

3

57

 Turchia

0

2

1

3

 Irlanda

0

2

0

2

59

 Lituania

0

1

2

3

 Mongolia

0

1

2

3

61

 Algeria

0

1

0

1

 Filippine

0

1

0

1

 Grenada

0

1

0

1

 Qatar

0

1

0

1

 Venezuela

0

1

0

1

66

 Norvegia

0

0

3

3

67

 Egitto

0

0

2

2

 Israele

0

0

2

2

 Marocco

0

0

2

2

 Tunisia

0

0

2

2

71

 Austria

0

0

1

1


 Bulgaria

0

0

1

1

 Emirati Arabi Uniti

0

0

1

1

 Estonia

0

0

1

1

 India

0

0

1

1

 Kirghizistan

0

0

1

1

 Rep. Dominicana

0

0

1

1

 Rep. di Moldova

0

0

1

1

 Portogallo

0

0

1

1

In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva – giulio.chinappi@oasport.it

Olimpiadi Rio 2016, Volley: Italia-Iran 3-0. Sarà ITALIA-USA

0

L’ Italia Volley accede ancora una volta alle semifinali! Sei edizioni consecutive tra le migliori quattro: ci aspettano gli USA per le medaglie

Una marcia trionfale, un assolo epocale, un dominio emozionante. L’Italia è in semifinale alle Olimpiadi di Rio 2016 dopo aver demolito l’Iran con un inappellabile 3-0 (31-29; 25-19; 25-17). Venerdì affronteremo gli USA, oggi pomeriggio capaci di asfaltare la Polonia Campione del Mondo, per una posto nella finale che assegna la medaglia d’oro al Maracanazinho, il palazzetto in cui abbiamoconquistato il nostro primo Mondiale nel 1990. Dall’altra parte del tabellone la Russia attende la vincente di Brasile vs Argentina che si giocherà questa notte.

Italian Volley, i magnifici 12Per la sesta volta consecutiva (numeri da capogiro) la nostra Nazionale di volley maschile si qualifica per la semifinale a cinque cerchi: ad eccezione di Pechino 2008 è sempre finita con una medaglia, anche se mai con quella d’oro (2 argenti e 2 bronzi). Gli azzurri visti in campo oggi, però, sono pronti per regalare qualsiasi sorpresa…

Un’autentica prova di forza da parte degli azzurri che non hanno lasciato scampo ai persiani,crollati alla lunga dopo un primo set al cardiopalma, lottato punto su punto e in cui abbiamo annullato anche quattro set-ball (non consecutive). È stata l’Italia che ha tenuto in partita gli avversari per colpa di un servizio troppo impreciso che nel primo set e mezzo aveva prodotto addirittura 13 errori.Sistemato quel fondamentale non c’è più stata storia, la squadra di Lozano è uscita pian piano dal campo e in settanta minuti di gioco i ragazzi di Blengini si sono imposti con autorevolezza.

Il match si è proprio deciso nel primo parziale. Era fondamentale vincerlo per non infondere fiducia a Mahmoudi e compagni, squadra abile tecnicamente ma soprattutto emotiva e che gioca spesso sull’entusiasmo: tramortirli subito in avvio significava mettere una pietra sulle loro velleità e così è stato.

L’incontro è definitivamente svoltato a metà del secondo set quando è entrato Oleg Antonov per un turno in battuta: avevamo bisogno di un break, il nostro schiacciatore di riserva piazzerà un missile, un ace e un semiace concretizzato da Giannelli. Un 3-0 letale che ha messo definitivamente in ginocchio l’ostico Iran.

Le Aquile del Maracanazinho ora volano sempre più in alto, emozionano, convincono, piacciono e sognano a occhi aperti con gli artigli pronti per strapazzare le avversarie. Tra due giorni (orario ancora da comunicare, ma se passeranno i padroni di casa giocheremo nel pomeriggio) servirà una nuova prestazione monstre per mettere ko anche gli States e regalarsi l’atto conclusivo del torneo olimpico.

Blengini schiera il sestetto tipo dopo l’infortunio di Matteo Piano, capitan Birarelli al centro accanto a Simone Buti. Prestazione sopra le righe di Simone Giannelli che coordina al meglio tutta la manovra: i soliti Ivan Zaytsev (18 punti) e Osmany Juantorena (16) hanno fatto la differenza attaccando da ogni zona di campo e sbagliando praticamente nulla, grande equilibrio di Lanza (11 punti e prova in ricezione eccellente).


La cronaca minuto per minuto, azione per azione, di Italia-Iran, quarto di finale di volley maschile alle Olimpiadi di Rio 2016:

00.22 Grazie a tutti per averci seguito. A breve cronaca, pagelle e approfondimenti.

00.22 L’Italia è semifinale alle Olimpiadi di Rio 2016! La nostra Nazionale di volley maschile affronterà gli USA venerdì prossimo nel match che vale l’accesso alla finale per l’oro. Per la sesta volta nella nostra storia siamo tra le migliori 4 formazioni ai Giochi Olimpici. Ad eccezione di Pechino 2008 è sempre finita con una medaglia.

La cronaca minuto per minuto, azione per azione, di Italia-Iran, quarto di finale di volley maschile alle Olimpiadi di Rio 2016

00.22 Italia batte Iran 3-0 (31-29; 25-19; 25-17). ITALIA IMMENSA! Dominio assoluto dopo un primo set sofferto! Favolosi.

00.22 Marouf sbaglia il servizio! 25-17

00.20 Una passeggiata, Ivan Zaytsev ci regola nove palle match! 24-15.

00.16 Iran in confusione totale, ormai hanno capito che è finita e si sono lasciati andare: 19-12. C’è solo una squadra in campo: ITALIAAAAAAAAAAAAA!

00.15 Difesa epocale di Juantorena, palla a Lanza che attacca sul mani fuori e trova il 17-10. E’ una marcia trionfale!

00.14 Aceeeeee di Zaytsev! 16-10. Il colpo del definitivo ko. L’Italia ha sei punti di vantaggio, Lozano chiama il time-out della disperazione. Dobbiamo solo controllare! Forza Italia, la semifinale è lì.

00.13 Zarini cerca l’ace e non lo trova. L’Italia conduce per 15-10 nel terzo set.

00.11 Zaytseeev! Implacabile mani fuori! Ora la partita è a senso unico! 13-8, l’Italia sta volando verso la semifinale.

00.11 Muroneeee di Birarelli: 12-8.

00.09 Lanzaaa di classe, mani fuori! L’Italia sta volando, l’Iran è ormai in ginocchio: 11-8. Lozano chiama time-out.

00.09 Zaytseeeeeeeev! Attacca da posto 4 sopra Marouf, micidiale per il 10-8

00.08 La pipe di Mirzajanpour sbatte sul nastro e ci beffa: 9-8.

00.08 Il diagonale di Juantorena ci riporta in break: 9-7. Questo è il momento di piazzare l’allungo decisivo.

00.06 Di là però non mollano. Marouf per Gholami, parallela a terra: 7-6.

00.06 Bagher di appoggio di Zaytsev per Giannelli! Si sono invertiti i ruoli per il nuovo vantaggio azzurro: 6-6,

00.05 Qui sbagliamo noi. Lanza rischia di fare punto ciccando la palla, ma l’Iran è sveglio e Mirzajanpour ne approfitta: 5-5.

00.05 Ebadiour e Mirzajanpour non ci stanno e impattano: 4-4.

00.03 Subito break dell’Italia. Mirzajanpour sbaglia la pipe: 4-2. L’Iran è alla frutta, si vede chiaramente dalle mimiche.

00.03 Zaytsev ha fatto punto in palleggio! Siamo quasi all’assurdo. E’ il segnale che l’Iran è tramortito, bisogna solo dare l’ultimo cazzotto per spedirli a terra: 3-2.

00.02 Torniamo però a sbagliare al servizio, questa volta con Juantorena: 2-2.

00.02 Avvio di terzo set con la pipe di Lanza: 2-1

23.59 Dopo una prima metà di set ancora in difficoltà soprattutto al servizio, l’Italia si è sciolta sfruttando al meglio l’ingresso di Oleg Antonov che con un turno di battuta micidiale ha creato un break di 3-0 a metà del parziale. Volati sul 18-15 gli azzurri si sono distesi, i persiani sono andati in totale confusione e hanno mollato il colpo. L’Italia è nettamente superiore, è in controllo della partita e deve solo portarla a termine nel migliore dei modi. Gli azzurri iniziano a pregustare la semifinale contro gli States ma prestiamo attenzione…

23.57 Italia vs Iran 2-0 nel quarto di finale delle Olimpiadi 2016.

23.57 E la chiude Lanza con un muro out: 25-19.

23.57 Juantorenaaaaaaa! Che potenza per il suo attacco del 24-19. L’Italia volaaaaaaaaa!

23.56 Esce la pipe di Ebadipour! L’Iran è andato in bambola! 23-18.

23.55 Juantorena murato out! 22-18. Ci siamooo!

23.54 Simone serve in rete. 21-17.

23.54 Scappiamo viaaaaaaaaaaaaaaaa! Aceeeeeeeee di Giannelli: 21-16. L’Italia vede la conquista del secondo set.

23.54 Zaytsev altissimo! Punto epocale dello Zar: 20-16.

23.52 Ora Oleg sbaglia ma è stato determinante in questa partita. Lascia il campo, ma grazie immenso al nostro schiacciatore di riserva.

23.52 Antonoooov! Ingresso da Campione! Altro missile dai nove metri, Iran in difficoltà, palla nella nostra metà campo e Giannelli si fionda in flash: 19-15.

23.51 Ancoraaaaa luiiiii! Diagonale letale sulle mani del muro avversario e arriva il primo vero allungo dell’intera partita. Juantorena ci porta sul 18-15, Lozano chiama time-out. Prima vera difficoltà per l’Iran.

23.51 Il breeaaaaaaaaaaak! Entra Antonov per il servizio, mette in difficoltà la ricezione iraniana, Mahmoudi attacca e Juantorena lo stampa: 17-15.

23.50 Lanza però dalla seconda linea è implacabile: 16-15.

23.49 E invece abbiamo invaso noi. In un amen sciupiamo i due challenge, svantaggio importante: 15-15.

23.48 Marouf si riscatta subito, grande primo tempo con Gholami che trova il tocco del nostro muro. Ma gli azzurri dicono di no e chiedono challenge.

23.47 Clamoroso fallo in palleggio di Marouf. Per un maestro come lui suona davvero strano e infatti si lamenta per il fischio: 15-14. Lozano chiama time-out.

23.47 Non c’è pestata sui tre metri. 14-14.

23.46 Regaliamo un punto all’Iran. Buti ha avuto un’occasione di lusso dopo una nostra bordata al servizio, non chiude e loro ci beffano. Blengini chiede però un challenge.

23.45 Invasione dell’Iran! Marouf a rete ha vinto il contrasto ma ha toccato. Ci va di lusso e troviamo il vantaggio del 14-13

23.45 Buti e Sayev si replicano il primo tempo: 13-13.

23.44 Zaytsev in diagonale, la mette giù nei quattro metri e ci regala una nuova parità: 12-12. Le due squadre non trovano il break, è un testa a testa palpitante.

23.44 Ancora…Sbaglia anche Juantorena al servizio. Tredicesimo errore! Non va bene! 11-12.

23.43 Torniamo a giocare al centro, Birarelli risponde con la sua ennesima efficienza: 11-11.

23.43 Lanza si immola su Ghaemi, il pallone arriva a Juantorena in posto 4 che però viene murato da Mousavi: 10-11.

23.42 Dove passaaaaa Birarelli! Strettissimo su un muro a due la mette giùùùùù: 10-10.

23.42 Buti restituisce il favore. L’Italia ha già commesso 12 errori al servizio in un set e mezzo! Dobbiamo aggiustarci…

23.42 Ebadipour serve lungo: 9-9.

23.41 Grande colpo di Lanza che poi sbaglia di tanto al servizio, senza forzare. Brutto errore: 8-9.

23.40 Ebadipour gioca sul nostro muro a due e trova ragione. Bravissimo Marandi che si è tuffato sul pallonetto di Zaytsev: 7-7.

23.40 Zaytsev forza ancora ma questa volta il suo servizio esce di un soffio: 7-6.

23.39 Confezioniamo il break! Murone di Birarelli su Mahmoudi e l’Italia schizza 7-5. Benissimo così.

23.39 Aceeeeeeeeee di Zaytsev! Ci mancava il missile dello Zar! A 121km/h piazza il 6-5. primo vantaggio dell’Italia nel set.

23.38 Tutto facile per Lanza contro il muro a uno di Marouf: 5-5.

23.38 Il muro tocca l’attacco di Ebadipour, ma contrattacchiamo male. Non era ancora successo. Arriva un brutto pallone a Lanza, costretto a un colpo impossibile e sbaglia: 4-5.

23.37 Perfetto attacco in parallela di Lanza che aggira bene il muro avversario: 4-4.

23.37 Pipe di Ebadipour, non riusciamo a fermarlo, errore nostro: 3-4. Continua la battaglia punto a punto. Questa è una partita tutta di nervi, ormai si è capito

23.37 Torniamo a giocare con Birarelli e il suo primo tempo con delude: 3-3.

23.36 Zaytsev viene ancora murato da Seyed, il secondo colpo di fila…

23.35 Marouf forza il primo tempo, Seyed non riesce ad attaccarlo e regala il punto all’Italia: 2-2.

23.35 Chirurgico attacco di Lanza in fondo al campo: 1-2.

23.35 Zaytsev si prende una stampata da Sayed, inattesa. Avevamo ben annullato l’Iran nel fondamentale, vediamo di non farli rientrare… 0-2.

23.34 Primo tempo di Gholami: 1-0.

23.31 Una battaglia campale! Un set al cardiopalma, punto a punto, ultra combattuto, intenso, equilibrato, tutto di nervi. Alla fine è uscita la squadra più forte ed è l’Italia che con carattere ha annullato quattro set point all’Iran (non consecutivi) e ha concretizzato alla terza occasione utile. Mezzora da cuori fortissimi al Maracanazinho ma l’Italia è fortissima e ha mostrato grande carattere e una tenuta mentale da brividi.

23.30 Muroneeeeeeeeeeeee! Birarelliiiiiiiiii! Vincenteeeeeeeeeee! 31-29 vinciamo il set.

23.30 Senza pietà! Juantorena! Terzo punto consecutivo da posto 4. Un martello pneumatico: 30-29, terzo set point per l’Irtalia.

23.30 Primo tempo di Gholami. C’è poco da fare contro questa giocata. Annullato il nostro secondo set-point: 29-29.

23.29 Ancora lui!!!!!!!!!!!!!!! Panteroneeeeeeeeeeeeeeee! Ma mezzo punto di Zaytsev che si è immolato in bagher! L’Italia ha il secondo set point: 29-28. Lozano chiama il secondo discrezionale.

23.28 Juantorenaaaaaaa! La annullaaaaaa lui! Un brividone al centro, giù senza pietà! Vai così: 28-28.

23.27 Out di Rossini! Clamorosa questa, errore gratuito non da lui: 27-28. Quarto set point per l’Iran…

23.27 Seyed attacca lungo, brividi perché era davvero vicino alle righe… Esce Lanza, entra Rossini per il giro dietro. Va subito al servizio: 27-27.

23.26 Ghafour passa contro il muro a tre! 27-26, terzo set point per loro.

23.26 Ghaemi serve in rete per nostra fortuna e si annulla da solo il set-point: 26-26. Combattutissima! Una battaglia!

23.25 Ghafour attacca sul muro, bucando Buti. Secondo set point per l’Iran: 25-26.

23.25 Ghaemi attacca in parallela e annulla il set-point: 25-25.

23.23 Luiiiiiiiii! Zaytseeeeeeev! Muro su Ghafour! Ci regala un set-point: 25-24. Lozano disperato chiama il discrezionale.

23.23 Che personalitàààààààà! Zaytsev lo annulla. Ci volevano due palle quadrate per metterla a terra. Un pallone caldissimo! 24-24.

23.23 Nooo Pantera! Juantorena si alza male la palla e serve in rete. L’Iran ha un set point: 24-23.

23.22 Zayyyytseeeeeevvvvvvvv! Sfonda il parallela lo Zar, non ci capiscono niente! Punto fondamentale: 23-23.

23.21 Diagonale di Mahmoudi, potentissimo e c’era poco da fare. Ci ha sorpreso e l’Iran ora vede il traguardo: 23-22 per i persiani.

23.21 Vincente di Juantorena, il muro gliela respinge lunga: 22-22.

23.20 Il loro muro tocca il primo tempo di Birarelli, l’Iran riesce così a rigiocare e Mahmoudi ci punisce in diagonale. L’Iran passa avanti 22-21 e Blengini chiama time-out.

23.19 Mahmoudi attacca contro un muro a uno e passa: 21-21.

23.19 Una sentenza! Primo tempo di Buti, efficienza 100% e di nuovo avanti: 21-10. E’ una battaglia punto a punto di enorme intensità. Entra Antonov per il servziio.

23.18 Lanza forza dai nove metri e il pallone finisce in rete: 20-20.

23.18 Seyed serve lungo: 20-19. Ora serve il break….

23.18 Stanno giocando solo così. Marouf-Seyef e primo tempo del 19-19.

23.17 Palla difficilissima per Zaytsev che gioca un intelligente mani fuori! 19-18, subito annullato il servizio di Ghaemi che un giro fa ci aveva fatto male.

23.17 Seyed trova il tocco di Buti: 18-18. Fatichiamo davvero a interpretare questa giocata, l’unica con cui ci stanno facendo paura.

23.17 Ancora Birarelli, velocissima con Giannelli attaccata a rete: 18-17. Usciamo subito da una rotazione pericolosa.

23.16 Niente da fare, il challenge conferma l’out: 17-17.

23.15 Lungo di un soffio il servizio di Juantorena. Blengini chiede challenge.

23.15 Giocata intelligente di Juantorena che contrasta a muro e prevale: 17-16.

23.15 Giannelli però serve in rete la seconda battuta: 16-16.

23.14 Aceeeeeeeeeeeeeeeeee! Giannelli, millimetrico in fondo al campo. Sìììììììììììììììììììììììì, vantagggio 16-15 e rimettiamo testa avanti.

23.14 Ma Giannelli vuole dare una lezione a Marouf! Primo tempo per Birarelli che la schiaccia a terra: 15-15.

23.14 L’Iran però ricambia il favore con Gholami: questa arma ci sta creando seri problemi, i nostri centrali faticano a leggerla correttamente: 14-15.

23.13 Bel primo tempo di Simone Buti, finalmente proviamo a giocare anche questa soluzione: 14-14.

23.13 Ma nooooooooo! Lanza ha tirato un missile al servizio, mezzo ace, il pallone torna qui per una free-ball, attacca Juantorena e viene murato: 13-14.

23.12 Grandissimo Juantorena che affonda con una pipe da urlo: 13-13.

23.12 Mahmoudi passa con una parallela interna: 12-13.

23.11 Grande punto Italia! Lo concretizza Zaytsev ma determinante il tocco a muro di Giannelli e il salvataggio in extremis di Lanza.

23.10 Zaytsev non sbaglia su palla dietro e la mette giù tirandoci fuori dalla rotazione di Ghaemi: 11-12.

23.09 Lanza attacca out. La battaglia di Ghaemi ci sta facendo male, Blengini chiama time-out: 10-12.

23.08 Brutto errore difensivo di Giannelli su un attacco velleitario degli avversari: 10-11.

23.08 Ancora errore con la flottante di Birarelli, il secondo nel set. L’Italia ha già sbagliato cinque servizi! 10-10.

23.08 Giannelli smarca meravigliosamente Lanza che senza muro schiaccia a terra con estrema disinvoltura: 10-9.

23.08 Mahmoudi ci beffa con un tocco velenoso a rete, il pallone si insacca davanti al muro: 9-9.

23.07 In attacco siamo però meravigliosi. Zaytsev spara un diagonale, pesca le mani del muro e fa punto: 9-8.

23.06 Ebadipour serve a metà rete, stesso errore di Giannelli: 8-8. Fase imballata del match, si sente la tensione nelle due formazioni che stanno sbagliando davvero molto.

23.05 Grande diagonale lungo di Juantorena, eccezionale intesa con Giannelli: 7-6.

23.05 Anche Lanza però non scherza. Da tre punti non si sta giocando: 6-6.

23.05 Mousavi ci restituisce il favore: 6-5.

23.05 Lunga la battuta di Zaytsev: 5-5.

23.04 Butiiiiiiiiiiiiiiiiii! Muroneeeeeeeee! Annullato il loro primo tempo! 5-4, primo vantaggio per l’Italia.

23.04 Zaytsev allucinante! Passa un muro a 2 e picchia in faccia alla difesa. Incredibile punto dello Zar, annullato il servizio iraniano: 4-4.

23.03 La flottante di Birarelli finisce in rete: 3-4.

23.03 Juantorenaaaaaa! Primo punto della Pantera dalla seconda linea, Giannelli finge per Zaytsev ma arriva Osmany: 3-3.

23.02 Pipe di Ebadipour a scavalcare Birarelli: 2-3.

23.02 Grandeeeeee Italia! Difendiamo recuperando l’impossibile con Lanza che si immola, free-ball per l’Iran ma Marouf alza troppo basso e Mahmoudi attacca in rete: 2-2.

23.01 Primo tempo vincente di Gholami: è una delle loro azioni preferite, il gioco al centro è temibilissimo: 1-2.

23.01 Zaytseeeeee dalla seconda linea! Mani alte del muro e palla in campo, mancata copertura iraniana. Ottima alzata di Giannelli.

23.00 Subito diagonale di Mahmoudi che si inventa un diagonale bucando il nostro muro: 0-1.

22.55 Birarelli ce la fa e stringe i denti! Il capitano al centro con Buti. Confermato il resto del sestetto: Giannelli in cabina di regia, Zaytsev opposto, Lanza e Juantorena di banda, Colaci il libero.

22.45 Alle 23.00 inizierà il quarto di finale tra Italia e Iran e alle Olimpiadi 2016.


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi. 

Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
Raisport 2, invece, si concentrerà sugli sport di squadra come basket, volley, beach volley, calcio, pallanuoto e rugby.

La copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016   –  Stanislao Barretta/redazione sportiva – stefano.villa@oasport

(foto FIVB)