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Koulibaly-Chelsea, proposta monstre a De Laurentiis

I dettagli

Kalidou Koulibaly, contro il Pescara, non ha giocato una delle sue migliori partite in azzurro. Pensava al mercato? La Gazzetta dello Sport riferisce che il Chelsea di Conte, infatti, sogna sempre di acquistare il senegalese e “vanno registrate le nuove avances provenienti dai Blues londinesi, sempre con cifre da capogiro: 55 milioni di euro più tre di bonus, una proposta monstre” che tuttavia non ha convinto Aurelio De Laurentiis, intenzionato a tenere il suo asso in squadra e proporgli il rinnovo di contratto.

Le nostre scuse a Liccardo della Frattese e il comunicato stampa dei Nerostellati

Questo il comunicato della Frattese calcio che chiarisce i fatti di Castellammare

Sabato scorso abbiamo raccontato dell’amichevole tra la Juve Stabia e la Frattese sospesa per un principio di rissa (CLICCA QUI), nella circostanza anche noi abbiamo sbagliato ad individuare l’autore del fallo su Capodaglio, costato al centrocampista della Juve Stabia un infortunio serio che lo terrà lontano dai campi di calcio per almeno un mese. Dicevamo errore nostro ed errore di tutta la stampa presente che aveva individuato nella persona del calciatore Crescenzo Liccardo l’autore del fallo. Riguardando le nostre immagini si evince che l’autore del fallo invece è l’attaccante Longo.

Ci scusiamo per questo nostro errore, anche se siamo dei giornalisti siamo pur sempre degli uomini che possono sbagliare.

Ieri poi abbiamo letto il comunicato stampa della Frattese che chiarisce lo spirito con cui la squadra nerostellata è scesa in campo al Menti, ci fa piacere leggere parole di distensione che consideriamo un fatto doveroso ma non scontato. Di seguito il comunicato stampa:

La Frattese Calcio, al fine di tutelare la propria immagine e quella dei suoi tesserati, intende stigmatizzare l’atteggiamento tenuto in questi giorni da alcune testate giornalistiche in seguito alla sospensione della gara amichevole tra Juve Stabia e Frattese disputata sabato 20 agosto.

Dopo circa 21’, l’arbitro decideva di interrompere la partita in seguito all’acceso diverbio intercorso tra i tesserati di entrambe le squadre. In particolare, alcune testate hanno riportato, erroneamente e tendenziosamente, di una condotta volutamente scorretta e antisportiva dei calciatori nerostellati.

La “campagna mediatica” messa in atto in queste ore da queste testate nei confronti della società e, in particolare, del nostro tesserato Crescenzo Liccardo, peraltro erroneamente individuato come l’autore dell’intervento su Capodaglio, è assolutamente inaccettabile e non fa altro che gettare fango su una società quale la Frattese che, nelle persone dei Presidenti Nuzzo e Niutta, dei dirigenti tutti e dello staff tecnico e dei propri calciatori, incarna i valori sani dello sport. Non è ammissibile far passare l’agonismo di gioco come tentativo preordinato ad arrecare volontariamente danni fisici all’avversario. Inoltre, tra le due società intercorrono ottimi rapporti e tra i calciatori in campo non c’era nessun “precedente da regolare” e nessuna premeditazione negli interventi di gioco. Proprio a testimonianza di ciò, si ribadisce l’impegno di domenica 28 agosto tra Frattese e Juve Stabia “Berretti”, gara amichevole che si disputerà allo Stadio Ianniello nella serata della presentazione della squadra nerostellata al pubblico di Frattamaggiore.

Purtroppo, in seguito ad uno scontro di gioco accidentale, il calciatore stabiese Paolo Capodaglio ha dovuto abbandonare il campo infortunato. Fabio Longo, coinvolto suo malgrado nello sfortunato episodio, ci tiene a puntualizzare l’assoluta involontarietà dell’accaduto: “Si è trattato di un incidente. Capodaglio aveva preso posizione e in quello stesso momento sono arrivato a gran velocità e non ho avuto il tempo di interrompere la corsa. Ho già inviato un SMS di scuse al forte centrocampista e spero che possa tornare più forte di prima a lottare per obiettivi importanti assieme alla Juve Stabia”.

Si coglie, pertanto, l’occasione, da parte dell’intera squadra e della dirigenza nerostellata, per augurare al centrocampista stabiese una pronta guarigione e a tutta la Juve Stabia di poter ben figurare nel prossimo campionato della Lega Pro e che possa raggiungere quanto prima la seconda serie calcistica nazionale.

Fonte foto: sito Ufficiale Frattese Calcio )

Mertens sostituto di Higuain? Potrebbe essere il falso nueve

I dettagli

Secondo il Corriere dello Sport, c’è stato bisogno del doppio guizzo di Dries Mertens per raddrizzare la partita di Pescara dell’altro ieri sera. Dopo la doppietta, il belga ha lanciato un’occhiataccia alla panchina del Napoli, come per dire che lui c’è…ma parte sempre dalla panchina. Per un triennio, Insigne o Mertens, Mertens o Insigne, riguardando o capovolgendo il copione della corsia mancina, appena appena intaccato dall’arrivo di Gabbiadini; ma stavolta c’è una soluzione alternativa, a modo suo anche «rivoluzionaria», ed è l’idea di Sarri di provare, nel caso, con un attacco inedito nel quale esista un Mertens mai visto prima d’ora, nell’edizione modernissima del «falso nueve».

Radio Crc – Clamorosa svolta, Mangala a un passo dal Napol

I dettagli

Novità di mercato in entrata per il Napoli, direttamente dai microfoni di Radio CRC dove il giornalista Raffaele Auriemma ha dichiarato: “Il club azzurro starebbe per prendere dal Manchester City il francese Eliaquim Mangala, arriverebbe in prestito gratuito. Il Napoli gli pagherebbe 3,5 milioni di euro di stipendio, la trattativa è stata portata da alcuni intermediari e vista la difficoltà per arrivare a Nikola Maksimovic, si è deciso di virare su Eliaquim Mangala che è ad un passo dal Napoli. Il calciatore vuole l’azzurro ed ha accettato il prestito secco per un anno. Il calciatore è gestito da Jorge Mendes, col quale il Napoli ha un buon rapporto”.

ESCLUSIVA – Juve Stabia, De Lucia: “I nostri gioielli grandi grazie a Turi, una garanzia. Pronto ad investire, chiedo progettualità”

Queste le sue dichiarazioni in esclusiva

Durante la prima puntata de Il Pungiglione Stabiese, programma che va in onda su ViViRadioWeb, radio ufficiale di ViViCentro.it, è intervenuto in esclusiva il presidente del settore giovanile Andrea De Lucia. Queste le sue dichiarazioni:

Con la Frattese si giocherà domenica un’amichevole che nasce soprattutto dall’amicizia che mi lega al presidente del club che ci ospita, Antonio Nuzzo. Le nostre ambizioni non saranno misurate solo il 28 agosto in questa gara amichevole alla quale siamo invitati. Daremo soddisfazioni in questa stagione, abbiamo obiettivi importanti da raggiungere con il settore e abbiamo cercato di trattenere quasi tutti i nostri gioiellini, arricchendo le rose grazie al lavoro importante e fondamentale del direttore Alberico Turi. Ci sono tecnici molto preparati e calciatori di grandi qualità”.

Presidente del settore giovanile della Juve Stabia, ma ha nel suo staff un simbolo per il settore giovanile che è Alberico Turi

Alberico Turi è una garanzia per l’intera città di Castellammare di Stabia e non solo per la Juve Stabia settore giovanile. E’ una persona che mi ha fatto inserire in questo progetto e gliene sono grato. Il mondo del calcio è particolare e trovare una persona così onesta e giusta e con così tante competenze professionali è molto, ma molto importante per me e non solo. Il sodalizio nato con Turi è una gioia immensa: ha capacità di avvalersi di dirigenti e allenatori validi, in quanto sa bene come e quando scegliere. Colgo l’occasione per salutare tutti i dirigenti e gli allenatori del mio settore”.

Questa sarà una stagione faticosa, quali sono gli obiettivi?

Gli obiettivi saranno quelli di mostrare le nostre eccellenze: è bello vincere e vogliamo vincere, ma dobbiamo dare anche visibilità ai nostri talenti facendoli crescere il più possibile per diventare i calciatori del futuro e con Alberico Turi questo accade e accadrà sempre”.

Questo, un settore che ragala soddisfazioni

Quando le Vespe erano in serie B, siamo riusciti, al torneo di Viareggio anche la Juventus. Da pur aziendalista punto molto sull’organizzazione. E’ un piacere unico poter gestire il settore giovanile. Il calcio italiano deve ripartire da questo e ringrazio il presidente Franco Manniello, con il quale c’è comunione di intenti, che mi ha dato carta bianca su tutto, e dai primi passi siamo contenti del fatto che anche mister Fontana punti sui nostri giovani. Con passione e tanto amore, si possono raggiungere grandi traguardi. Se a Napoli si vuole creare la ‘cantera’, a Castellammare di Stabia possiamo creare una ‘canterina’”.

Stranieri, troppi, nelle rose giovanili…

Un discorso particolare, dovremmo valorizzare il nostro: abbiamo tanti talenti in Italia. Nel corso degli anni, poi, mancano i risultati a livello di nazionale. Un vero peccato in quanto non riusciamo a raggiungere risultati. La finale di coppa Italia tra Juventus e Inter presentava solo 4 italiani in campo e così non va. Si tratta di buon senso, serve credere nei nostri giovani. Facile girare nel mondo e trovare calciatori a poco. Il ‘prodotto’ va realizzato in Italia: i giovanotti vanno rispettati. Ho detto al mio staff che tutti i nostri ragazzi vanno rispettati per l’uomo che cresce in loro. E’ una questione umana e non solo professionale”.

Le strutture dove allenarsi, ci sono novità?

Sono abituato a parlare a cose fatte. Stiamo lavorando e il direttore Turi che lavora 24 ore su 24 sta valutando delle opzioni che saranno da squadra di serie A. Si attende solo la fumata bianca, arriveranno belle sorprese”.

Il Pomigliano si è affidato a tutti tagazzi giovani per puntare alla salvezza e crescere, costruendo un centro per gli allenamenti. A Castellammare è possibile?

Si potrà vedere in futuro, ma dipende da diversi fattori e possibilità di lavorare bene. Dagli investitori alla politica, dipende da tutti. La società è amica e il popolo stabiese mi sta facendo innamorare della piazza. Però, ovviamente, serve progettualità e programma a lungo termine per poter fare investimenti che io sarei pronto a sostenere.Un progetto che vada condiviso anche con altre realtà: ad avere di situazioni con concessioni a lungo termine dell’impianto. Sono questi investimenti che a lungo termine rientrano. Sono propenso a questo tipo di investimenti. Forza Juve Stabia!”

RIPRODUZIONE RISERVATA previo citazione della fonte

Ma che ci azzecca votare NO per eliminare Renzi? (VIDEO)

Se una famiglia avesse una Costituzione, dovrebbe riformarla? Questo è quanto chiede il nostro Emilio Daverio nel suo articolo appena pubblicato con tanto di video sceneggiata allegata.

L’argomento mi ha stuzzicato visto che è molto attuale con anche tentativi impropri di suo utilizzo del tipo di parlare a nuora perché suocera intenda; traslato: diciamo no e mandiamo a casa Renzi!, ma che ci azzecca?, mi chiedo, e vengo al punto:

Bello il video, bella la sceneggiata ma …..
ma rientrando nella vita reale di una società, che non è (si spera) un fiction, le cose sono ben diverse e non è che seguano un copione scritto da un qualcuno, copione che magari si può rimaneggiare anche di continuo a seconda dello share televisivo.

Ciò detto, e volendo anche restare nell’ambito familiare, la mia risposta, invece, è SI e per diversi motivi:

1) la vita e le condizioni della stessa si evolve e non resta sempre ferma alle sue origini per cui mutano anche le VERE esigenze primarie
2) con la vita si evolve anche la società e quindi mutano le esigenze e le priorità della e per la stessa

Questo è valido per la società come anche per la famiglia che altro non è che un primo piccolo anello della catena che concorre a formarla.

Quando fu stilata la Costituzione (alla quale bisogna e bisognerà sempre rendere onore e ringraziamenti perché tanto – tutto – le dobbiamo) le condizioni e le necessità da normare erano ben diverse: si usciva da una guerra e da una dittatura disastrosa che tutto avevano cancellato (diritti in primis) per cui era urgente e primario ripristinare e normare tante cose affinché non fossero più calpestate (almeno facilmente e senza azioni ostili: guerra et similia).

OGGI la guerra e la dittatura sono ben lontane e alle spalle (per la seconda, in verità, ci sono continui tentativi di tornare all’uomo solo al comando e quindi pur sempre dittatura sebbene denominata, modernamente, democrazia liberale e, per inciso, non è nelle corde dell’attuale modifica proposta come si vorrebbe far passare) e ben altre sono le necessità ed i diritti primari da introdurre e/o tutelare come anche – da non dimenticare – alcuni altri scritti e sanciti dalla COSTITUZIONE vigente e MAI applicati.

IDEM per una famiglia: quando si forma sono solo in due (non importa la loro identità) e quindi con determinate necessità da “normare” e rispettare. Poi magari la famiglia cresce, si allarga, magari muta anche nelle condizioni economiche ed allora, ecco che sono opportuni ritocchi che tengano conto della nuova situazione come anche delle nuove esigenze e diritti dei nuovi “attori” in commedia familiare.

PER ENTRAMBE, quindi, ritocchi e aggiustamenti sono più che necessari, direi dovuti se non si vuol compromettere un giusto equilibrio e/o prevaricare nuovi diritti necessari per tutti: antichi e nuovi “attori” nella commedia della vita e della società.

NON avversione al cambiamento (aggiustamento) quindi ma ATTENZIONE e VIGILANZA affinché il tutto sia fatto con serietà e senza alcun interesse di parte, soprattutto se di chi forte già è di suo e quindi ha mezzi e capacità per difendersi anche da solo come, del resto, emerge anche nel video ben fatto ma strumentalizzato e forzato per e su altro: ve lo ripropongo come promemoria

https://www.youtube.com/watch?v=YIZE5hf5BhE

Nel video, la conclusione, è un NO ben orchestrato ed infiocchettato con finalità “altre” altrove anche ben chiaramente espresse: mandare a casa Renzi senza dare – come sempre in questi casi  – alcuna concreta e reale variazione Questo, di fatto, appare essere l’unico vero obiettivo del NO detto a priori o con il solito abusato utilizzo di quello che io definisco ALTRISMO (fatto di una sequela di ma, ma, ma, con elendo di tante altre cose da farsi ma senza mai dire come farle e/o vederne la realistica realizzazione) che non fa altro che bloccare QUALSIASI iniziativa, QUALSIASI normativa in nome del: c’è ben altro da fare. Ed intanto nulla si fa. Si vegeta nello status quo nel quale poi ci pace crogiolarci per elevare i soliti lamenti.

CONCLUSIONE: tra il NULLA ed un QUALCOSA di diverso, io preferisco il QUALCOSA (ovviamente ben vigilato e regolamentato) che, comunque, sarebbe un primo passo verso un cambiamento ed un adeguamento alle nuove condizioni ed esigenze di “normazione” delle persone e della società tutta. POI ci sarà ancora tutto il tempo e la libertà di continuare a praticare il lagnismo fine a se stesso o, auspicabile, proteso ad effettuare ancora qualche altro passo, magari ancora piccolo, piccolissimo, ma sempre passo è e sarebbe.

QUESTO il mio modesto parere sull’attuale contendere. Mi resta solo da contestare, ancora, un detestabile snaturamento (per interessi partitici e personali di troppi) che aleggia nell’aria e che, ribadisco ancora, è anche chiaramente dichiarata: votiamo NO e così mandiamo a casa Renzi. Ma che ci azzecca? (direbbe qualcuno, e dico io). QUESTO è un NO a prescindere e fuori da ogni merito.Un NO che si vorrebbe utilizzare per altro (e torna l’ALTRISMO, quello più ignobile e deleterio) che nulla ha a che vedere con l’oggetto in causa. Piuttosto, si valuti bene il tutto e si concorra a correggere, ove possibile, qualche passo senza intenti truffaldini e da “dittatori in ombra” che non ci stanno a non essere al comando o, comunque, a non essere sotto i riflettori.

Renzi sta sullo stomaco? Non lo si vuole e non lo si digerisce? Bene, liberissimi di pensarlo e di provare a mandarlo a casa ma, nei dovuti modi e nel dovuto momento, non per vie traverse che magari farebbero il loro interesse ma lederebbero quelli di tutti gli altri cittadini, e per tutti intendo proprio TUTTI dal momento che gli unici interessi che sarebbero “curati” sarebbero quelli poltronanti e politicanti dei soliti noti, ed anche ignoti che noti vorrebbero diventare.

Con cordialità, Stanislao Barretta

Ventotene, Renzi: successo su immigrazione e flessibilità (VIDEO)

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Renzi, Merkel e Hollande nel vertice a bordo della portaelicotteri Garibaldi, al largo dell’isola di Ventotene, concordano il rilancio dell’Unione dopo il referendum sull’uscita della Gran Bretagna. La Cancelliera tedesca apre sui migranti: “E’ una questione non solo nazionale ma europea”. Spiragli anche sulla flessibilità. Ora l’obiettivo dei tre leader, scrive Marco Zatterin, è costruire un’agenda comune guardando al Consiglio Ue di Bratislava, il primo che si svolgerà senza i britannici.

Merkel cambia linea sui migranti. L’Italia incassa soluzioni comuni CARLO BERTINI

La Cancelliera: non è più un problema nazionale. Sulla flessibilità una timida apertura che premia Palazzo Chigi: «Ci sono margini, ma con saggezza»

ROMA – A fine giornata Matteo Renzi è più che soddisfatto. Con i suoi interlocutori, finita la cena tra i leader, non nasconde il compiacimento per il riconoscimento di leadership che deriva dal fatto che i due più importanti capi di governo europei siano venuti in Italia e su una nave italiana, a rendere omaggio a Spinelli in un luogo simbolico come Ventotene. Riconoscimento passato, presente e futuro, agli occhi del premier.

Sui dossier Renzi ritiene di aver portato a casa un successo, sia sull’immigrazione che sulla flessibilità, perché alle parole della Merkel dà un’interpretazione positiva. Ritiene che quella della cancelliera sia un’apertura alla linea italiana: e quindi alla possibilità di svincolarsi dai limiti del patto per politiche più espansive. Non è un caso il riconoscimento del “coraggio” delle riforme italiane.

Ma ancora meglio sull’immigrazione, dove secondo Renzi la Merkel ha cambiato linea, dicendogli «noi finora abbiamo avuto un approccio nazionale e non europeo, da oggi lo avremo europeo». Per Renzi è un’apertura importante perché rappresenta il superamento del principio dei trattati di Dublino, un placet sostanziale alla linea italiana.

E se il linguaggio del corpo a volte dice più di mille parole, il mezzo sorriso trattenuto di Renzi mentre ascolta la frase della Merkel sul coraggio delle nostre riforme fotografa bene il bilancio di questa giornata del governo italiano. È il sigillo che Renzi voleva, la conferma di una volontà di puntellare un interlocutore che dopo la Brexit diventa più importante, cui far giocare un ruolo più stabile per evitare scossoni all’Europa insidiosi per tutti.

E se questo è il segnale più lieto, oltre alla concessione dei due leader francese e tedesco di riconoscere al premier italiano l’investitura in una sorta di troika che governa i processi europei, quello più difficile da interpretare a senso unico può essere il pensiero double face sulla flessibilità da concedere all’Italia per far ripartire la crescita. Perché la frase sul patto di stabilità che contiene «molti margini di flessibilità da usare saggiamente» e il concetto che l’Italia se la vedrà su questo con la Commissione europea, si prestano a doppia lettura. Se pure fosse una frenata ad ulteriori richieste italiane dopo quelle concesse l’anno scorso, ciò non preoccupa gli uomini del premier che mettono piuttosto l’accento sul riconoscimento delle riforme coraggiose del governo, insomma sulle “carezze” riservate dalla cancelliera, che paiono invece come un viatico in questo momento alla trattativa con Bruxelles. E comunque quelle sulla flessibilità sono parole che non sbarrano la porta, pur smistando il problema ad altra sede ed istituzione. Anche perché la cancelliera conclude così sul punto delicato: «Noi vogliamo che Italia, Francia e Germania crescano per creare posti di lavoro e le condizioni per gli investimenti privati».

E comunque la serie di risultati ottenuti non è da poco, almeno nell’ottica del governo. Certo, il sostegno forte al migration compact è il primo risultato che Renzi incassa, viste le parole spese a riguardo da Hollande – sull’Europa che deve essere «più presente con meccanismi di finanziamento verso paesi toccati più dal fenomeno della migrazione» – e dalla Merkel a riguardo. Ma anche l’impegno per una difesa comune. Così come gli sforzi da attuare per la crescita.

E anche sul tema dei giovani e della cultura, che sta tanto a cuore a Renzi, Hollande chiede di ampliare il programma Erasmus e più investimenti nella cultura per dare risposte ai giovani.

Renzi: “Molti pensavano che dopo la Brexit l’Ue fosse finita, non è così”

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Ventotene – Renzi, Merkel, Hollande: ora una nuova Agenda Europa

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Renzi, Merkel, Hollande nel vertice a bordo della portaelicotteri Garibaldi, al largo dell’isola di Ventotene, concordano il rilancio dell’Unione dopo il referendum sull’uscita della Gran Bretagna. La Cancelliera tedesca apre sui migranti: “E’ una questione non solo nazionale ma europea”. Spiragli anche sulla flessibilità. Ora l’obiettivo dei tre leader, scrive Marco Zatterin, è costruire un’agenda comune guardando al Consiglio Ue di Bratislava, il primo che si svolgerà senza i britannici.

La strategia di Renzi, Merkel e Hollande: ricostruire il consenso nell’Ue MARCO ZATTERIN

Renzi, Merkel, Hollande – Azioni comuni sul dossier migranti, aperture sull’economia: la marcia di avvicinamento verso la sfida di Bratislava

Per l’Europa che riparte da Ventotene c’è un’allarmante distanza fra il sogno e la realtà che ogni giorno scuote l’Europa col dramma delle migrazioni, la ripresa che stenta, il terrorismo, le vicine guerre che alimentano ogni paura. E’ evidente il divario fra la retorica dei tre leader schierati sul ponte della Garibaldi e i fatti necessari per crescere e riguadagnare la fiducia dei cittadini. Ogni riscossa ha però bisogno di sogni e simboli per cominciare. Poi servono le azioni, le decisioni.

Perché senza non si va da nessuna parte. L’universo in cui il breve summit svoltosi nelle acque dell’isola pontina prova a catapultare l’Europa è quello della ripartenza necessaria, certo non semplice, ma ancora possibile. Renzi è ben imbeccato quando pesca dal manifesto di Spinelli e Rossi una frase cruciale. Dice che «oggi è il momento in cui bisogna saper gettare via i vecchi fardelli divenuti ingombranti». Sembra pensata ieri, invece è vecchia di settanta e passa anni, scritta in un mondo diversamente pericoloso. È questo il compito che tocca all’Europa: «Tenersi pronti al nuovo che sopraggiunge così diverso da tutto quello che si era immaginato».

C’è l’ambizione dello scatto. Hollande, Merkel e Renzi davanti alla tomba di Spinelli, padre del federalismo europeo, regalano un’immagine inedita e toccante. Chi segue la scena dai palazzi di Bruxelles si compiace per il messaggio che deriva dalla visita al cimitero di Ventotene, non però senza interrogarsi se sia fede vera o l’ultima spiaggia di tre condottieri che, cercando una via di uscita per i problemi interni, si offrono sponda reciproca stringendosi nell’afflato europeista per salvarsi la pelle politica. Nessuno fra gli oratori della Garibaldi è certo essere in sella nel 2018. «Se salvano l’Europa per salvare se stessi va comunque bene», sorride un diplomatico. Non è un caso che la sintonia sia palese sulla Difesa, i giovani, gli investimenti e il piano Juncker da rassodare. Sono le direttive sulle quali si può avanzare davvero. Sui migranti e il Compact che punta a frenare i flussi alle origini. Renzi ascolta la Merkel e fiuta aria nuova. La tedesca gli confessa di voler superare l’approccio che sinora è stato soprattutto nazionale in cambio di ricette collettive. «È il superamento di Dublino», esulta il premier. Vuol dire condivisione di accoglienza e ripartizione dei rifugiati fra tutti. Ottimo, per l’Italia che lo chiede da tempo.

Eppure, per unire auspicio e decisione, manca il consenso di altre venticinque capitali. Frau Merkel è pragmatica e attenta agli equilibri. Apre sulla flessibilità, loda le riforme di Roma, ma si ferma prima del punto in cui potrebbe scatenare l’ira degli oppositori che non gradirebbero un’eccessiva clemenza verso il terzo debito planetario. È la sola a citare le responsabilità che toccano la Commissione Ue quanto viene alla flessibilità – riportando la voglia di Europa dalla sfera governativa alla più opportuna dimensione comunitaria; è l’unica a parlare degli «altri». Se si vuole essere «europei», creare soluzioni e non problemi, si deve per forza pensare agli «altri», ai Paesi piccoli e ai leader turbolenti della nuova Europa che soffrono ogni forma di direttorio. Gli «altri» servono a fare i «tutti». Il passaggio dal sogno alla realtà impone di tirare a bordo anche loro prima del vertice a Ventisette di Bratislava, il 16 settembre. Sarà l’esordio del dopo Brexit, un summit in cui l’unità sarà indispensabile sebbene non sufficiente alla luce degli immensi interrogativi sul tavolo e delle divisioni che possono derivarne.

Berlino vuole ritardare al massimo l’avvio del negoziato per il divorzio britannico così da non disturbare la vigila elettorale; i francesi pensano l’esatto contrario. La spunteranno i tedeschi al solito, cosa che accadrà anche sulla velocità di approfondimento del processo di integrazione, che sarà lenta per non fare infuriare le genti dell’Est. La via d’uscita passa allora per la Sicurezza, un Compact che freni i migranti alla partenza africana, la maggiore energia del piano investimenti, una più felice integrazione fra i giovani. Comunque sia bisogna fare in fretta. Una fumata appena grigia in Slovacchia, se letta nella dimensione d’un 2017 dalle pesanti elezioni, sarebbe letale o quasi. Per l’Europa e i suoi leader. Primi fra tutti i tre di Ventotene e della Garibaldi.

Ventotene: omaggio Renzi-Merkel-Hollande alla tomba di Spinelli

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Effetto Brexit, Londra meno cara

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Il calo della sterlina, innescato dalla Brexit, premia i consumi e spinge sempre più europei a fare shopping nella capitale britannica. Visitare la retrospettiva sui Rolling Stones ora costa 29 euro, anziché 32. Ammirare lo stadio del Chelsea con il cambio di oggi solo 22 euro, due mesi fa costava 25.

Londra meno cara, l’effetto Brexit fa felici i turisti UMBERTO BACCHI

Il calo della sterlina premia i consumi e spinge più europei sulle rive del Tamigi

LONDRA – Davanti al London Eye c’è la coda. Sembra più lunga del solito. La ruota gira a pieni giri, come l’economia britannica. L’effetto Brexit con lo spauracchio della crisi e del salto nel buio, in questo agosto dell’addio alla Ue, è lontano. I consumi al dettaglio segnano un più 1,8%, la disoccupazione cala. La sterlina ha perso il 15% del suo valore in due mesi, gli importatori brontolano, ma i turisti ringraziano. Andare a Londra per le vacanze è diventato più accessibile. Non che i prezzi siano caduti, ma il cambio, ieri a 0,86 con l’euro, fa felice più di un turista.

Nel 2015 Londra ha accolto 31,5 milioni di visitatori, di cui quasi 19 milioni stranieri per un giro d’affari di 15 miliardi di sterline, 15% in più rispetto al 2010. Secondo gli esperti, l’attrattiva di un cambio favorevole potrebbe far superare la soglia delle 35 milioni di visite prima del 2020. Nel quartiere multiculturale di Camden, gruppetti di giovani si aggirano tra le bancarelle del famoso mercato locale, a caccia di abiti vintage, prodotti d’artigianato o cibo di strada, come un piatto di fish & chips dal rinomato Poppie’s.

Molti hanno affittato casa solo per qualche giorno tramite Airbnb, che prima di Ferragosto ha comunicato di aver avuto un incremento di visite su Londra del 24 per cento dal giorno del referendum di giugno. Davanti al London Eye, la famosa ruota panoramica sul Tamigi, Manuela Da Re e Davide Potenza sorridono. Sono venuti quattro giorni dal Belgio. «Londra è cara, ma il cambio basso aiuta un pochino», dice lei. Sull’altra sponda del fiume c’è coda anche per visitare la Torre di Londra dove sono custoditi i gioielli della corona. Una coppia di turisti spagnoli definisce una «piacevole sorpresa» l’aver trovato i prezzi in euro più bassi di quanto si aspettassero quando hanno prenotato il viaggio, mesi prima della Brexit.

«I tassi di cambio più favorevoli ci hanno consentito – dicono -, di toglierci qualche sfizio in più, rimanendo nel budget prefissato». A luglio l’associazione dei commercianti del West End, il cuore dello shopping londinese che include Oxford, Regent e Bond street, ha registrato vendite record per 400 milioni di sterline, 4,9% in più che nel 2015.

Secondo la New West End Company, gli incassi sono stati spinti proprio dai turisti, con cinesi e americani a farla da padroni, responsabili rispettivamente per il 30 e il 10% di tutti gli acquisti fatti da stranieri «La sterlina bassa ti dà un dieci per cento di margine in più su tutto», commenta Ettore Boscolo, 50enne di Chioggia che a Londra è venuto in vacanza con tutta la famiglia.

La moneta britannica ha infatti perso poco più del 10 percento sull’euro dal giorno del voto – quando era quotata a 1,3 e i turisti dall’Eurozona hanno di conseguenza risparmiato. Una visita alla retrospettiva sui Rolling Stones, esposta alla Saatchi Gallery, costava 32 euro quando la mostra aprì i battenti ad aprile, mentre i fan della band britannica oggi possono ammirare i cimeli dei loro idoli per circa 29 euro. Allo stesso modo un giro al museo di Stamford Bridge, casa del Chelsea di Antonio Conte, oggi costa 22 euro, tre in meno di quando il padrone di casa era Hiddink.

A perderci sono i turisti inglesi che viaggiano in direzione opposta. Settimana scorsa gli sportelli aeroportuali di alcune agenzie di cambio offrivano solo 99 centesimi di euro per una sterlina.

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Sportitalia – Il Napoli non molla Maksimovic: obbiettivo principale per la difesa

Maksimovic e il Napoli, la telenovela continua. E’ arrivato il via libera di Mihajlovic, ma vanno però trovati gli accordi con il Toro, che continua a fare muro perché sempre restio a darlo al Napoli e che spera sempre che il Chelsea di Conte si materializzi. Il Napoli ha messo sul piatto i famosi 25 milioni, con l’aggiunta di qualche bonus, ma in alternativa è sempre valida l’offerta da 20 più Valdifiori (parimenti anticipatavi), anche se il Napoli sta riflettendo sulla posizione di Mirko, ieri sera titolare a Pescara. Così Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitalia ed esperto di calciomercato, sul proprio portale ufficiale.

 

Da alfredopedullà.com 

 

Sky – Rog-Napoli, ci siamo: fissate le visite mediche

Il Napoli sta per chiudere un altro colpo a centrocampo: Marko Rog, infatti, è atteso in città giovedì per svolgere le visite mediche e firmare il contratto che lo legherà agli azzurri per 5 anni. Tutto definito con la Dinamo Zagabria: affare da 15 milioni bonus compresi.

Rog sarà impegnato mercoledì sera nel ritorno del preliminare contro il Salisburgo dopodiché approderà in Italia. Lo ha riferito l’ esperto Gianluca Di Marzio nel corso della trasmissione Calciomercato(L’ originale).

Il Real Forio sostiene Gianni Sasso

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Il Real Forio comunica che la squadra, tramite un’iniziativa spontanea, ha deciso di sostenere Gianni Sasso raccogliendo un piccolo contributo da donare attraverso il crowdfunding online, coinvolgendo anche lo staff tecnico, lo staff medico e alcuni dirigenti e collaboratori. Un gesto forse banale, semplice. Tuttavia, i ragazzi hanno ritenuto doveroso dare una mano a quest’uomo, simbolo della nostra isola e ancor di più del comune di Forio. Gianni Sasso, infatti, in passato è stato anche presidente onorario della società biancoverde. La sua vita non può che essere un esempio di vita per tutti gli sportivi ischitani. Un incidente gli ha portato via una gamba a soli 16 anni, proprio a lui che sognava di giocare a calcio e magari avrebbe indossato la maglia del Forio. Un’infinita forza d’animo l’ha portato a reagire e a continuare a rincorrere quel pallone pur giocando con le stampelle e poi è andato oltre: le maratone di New York, Chicago, Berlino e Amsterdam, con un record del mondo di 4 ore e 45 minuti. Gianni Sasso è andato ancora più su, ha scoperto il triathlon e in pochi anni ha coronato un sogno: raggiungere le Paralimpiadi di Rio 2016. A settembre sarà in Brasile e il Real Forio ha voluto dargli una mano. Invitiamo anche i nostri cugini del Barano e della Nuova Ischia a fare lo stesso e a nominare a loro volta altre realtà dello sport ischitano. Gianni Sasso è un simbolo ed essere al suo fianco è un dovere e soprattutto un onore. Forza Gianni, il Real Forio è con te!

ANTEPRIMA ViViCentro – Juve Stabia, Petricciuolo: la fumata bianca è arrivata!

Questo quanto raccolto in esclusiva da Vivicentro.it

La notizia era nell’aria, la Juve Stabia cercava un esterno basso e l’ha trovato. Lo abbiamo visto nel match amichevole contro la Frattese, poi sospeso. Qualche ora fa, la redazione di Tuttomercatoweb aveva dato per vicina la conclusione in positivo della trattativa con Simone Petricciuolo, terzino destro classe ’95 che da poche settimane ha rescisso con l’Avellino.

In verità, secondo quanto raccolto dalla redazione di Vivicentro.it da fonti vicine al calciatore, la firma è arrivata in giornata e si attende solo il comunicato ufficiale che sancirà l’accordo biennale e il ritorno alla Juve Stabia dopo qualche anno.

a cura di Ciro Novellino

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Un punto d’oro per il Pescara, ma…

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                                                         Il 2 – 2 scaturito all’Adriatico va considerato un risultato positivo, ma certe considerazioni vanno sottolineate.

Alzi la mano chi, a Pescara,  non avrebbe messo la firma per un risultato di parità, all’esordio nella massima serie, dopo 3 stagioni di purgatorio in B, del Delfino contro il Napoli. Noi siamo convinti tutti. Oddo compreso, sebbene alla vigilia del match fosse di avviso diverso. Vedendo e rivedendo il film del match, l’analisi della gara si può dividere in due parti. Nel  primo tempo, si è visto un Napoli stanco per i carichi di lavoro del duro pre-campionato, poco attento e lucido, soprattutto in fase di finalizzazione, che ha subito senza colpo ferire le due uniche fiammate della squadra di Oddo, sicuramente più incisiva nella prima parte di gara, griffate Benali e Caprari. I partenopei, inoltre, devono adattare ancora il loro modulo offensivo, orfano della partenza di Higuain.

Nella seconda frazione, trascinati dal diavolo rosso, Mertens, entrato al posto di un Insigne non particolarmente ispirato, gli azzurri sono riusciti a trovare le giuste geometrie in campo, e, complice anche un Pescara decisamente affaticato per i tanti km percorsi nella prima frazione, segno di una preparazione atletica non ottimale, gli azzurri sono diventati padroni assoluti del campo, riuscendo a raggiungere meritatamente sul 2 – 2 la formazione abruzzese, e avrebbero potuto siglare anche la rete del sorpasso,se l’addizionale Rocchi, non avesse segnalato all’arbitro Giacomelli un presunto fallo sul portiere Bizzarri, dopo che l’arbitro di Trieste aveva concesso un nettissimo penalty per un atterramento di Zuparic su Zielinski. Ma le proteste del Napoli non finiscono qui: dopo pochi minuti, Mertens viene atterrato dal portiere del Pescara, Bizzarri, parso in ritardo sulla palla. Anche in questo caso, niente rigore per il Napoli. Altra situazione che suscita perplessità. A nulla vale il forcing finale del Napoli, che ha provato a mettere alle corde un Pescara che aveva finito la benzina da almeno mezz’ora. A conti fatti, un punto che accontenta entrambi: il Pescara, che ha evitato di esordire con una sconfitta, e che ha guadagnato un punto contro una “big”, ed il Napoli, che ha pagato lo scotto della sua “falsa partenza” nel primo tempo. Discutibile la gestione della gara da parte dell’addizionale Rocchi, che ha visto il presunto fallo di Albiol su Bizzarri nell’occasione del rigore prima concesso e poi negato ai campani, ma che non ha saputo consigliare per il meglio, almeno secondo il nostro avviso, l’incerto direttore di gara Giacomelli, in occasione del fallo di Bizzarri su Mertens. Alla vigilia, qualcuno a Pescara temeva per l’arbitraggio: con il senno di poi, se c’è qualcuno che ha da presentare delle rimostranze in tal senso, è proprio il Napoli. Ma tant’è.

Domenica il Pescara sarà ospite della matricola terribile Sassuolo, in uno scontro che si prevede emozionante e che dirà qual è il vero valore di questa squadra, mentre il Napoli se la vedrà contro il Milan. Ci auguriamo per i partenopei, con un arbitraggio all’altezza della situazione.

Una nota a margine, ma proprio a margine, la vogliamo dedicare ai nostri colleghi giornalisti locali, i quali, sicuramente, quest’anno racconteranno le vicende del Pescara in maniera obbiettiva e veritiera, e non come potrebbe fare comodo a chi si trova nella stanza dei bottoni. Almeno, questo è il nostro augurio…

CHRISTIAN BARISANI

ESCLUSIVA – Napoli, per Allegra vicina la firma con il Lumezzane!

Questo quanto raccolto in esclusiva da Vivicentro.it

Un giovane di grande talento, sfortunato per via dei tanti infortuni, ma tanta grinta e voglia di dimostrare il proprio valore. L’esterno destro basso, che è stato di proprietà del Napoli, Emanuele Allegra ha trovato la sua nuova squadra, dopo la passata stagione con la maglia del Martina Franca. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Vivicentro.it, è ormai ad un passo la firma con il Lumezzane, squadra che milita in Lega Pro e l’accordo dovrebbe essere per un biennale. Si attende a breve il comunicato ufficiale del club.

a cura di Ciro Novellino

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FOTO – Diawara è a Castel Volturno: ecco il primo scatto

La foto

“E’ il giorno di Amadou Diawara al Napoli“, Gianluca Di Marzio mostra sul proprio sito ufficiale la foto del centrocampista che ha svolto le visite mediche a Castel Volturno: “Il centrocampista guineano classe ’97 sta svolgendo levisite mediche a Castel Volturno con il club azzurro, poi diventerà ufficialmente un nuovo rinforzo per la mediana di Maurizio Sarri. Operazione dunque conclusa con il Bologna, da 15 milioni di euro, bonus compresi, e per il giocatore è pronto un quinquennale. Ecco la foto dell’arrivo di Diawara, per le quali si ringrazia il giornalista di Sky Sport Francesco Modugno”.

 

Roma-Porto, conferenza stampa. Spalletti: “Sono 8 mesi che attendiamo questa partita….”

È la vigilia di una partita decisiva, da dentro o fuori. La Roma domani alle 20:45 sfiderà il Porto tra le mura amiche e si tratta di uno di quegli appuntamenti che è assolutamente vietato fallire. Dopo l’1-1 dell’andata, ai giallorossi potrebbe bastare lo 0-0 per passare il turno preliminare di Champions ed accedere così alla fase a gironi della massima competizione europea per club, ma l’impressione è che  i ragazzi di Spalletti se la giocheranno perché è questa la partita più importante della stagione.
Si è appena conclusa la consueta conferenza stampa pre match. Spalletti si è presentato nella sala stampa del Fulvio Bernardini con Kevin Strootman ed insieme hanno risposto alle domande dei cronisti sulla partita. Queste le loro parole:

STROOTMAN

Vedendoti giocare, dai dimostrazione di solidità fisica e mentale. Le tue impressioni?
Fisicamente mi sento bene, non gioco ancora al top come livello ma ho giocato 2 partite in 3 giorni. I miei compagni mi aiutano tanto e questo è molto importante. Io sono pronto per giocare”.

Il Porto non dà punti di riferimento ma dietro sembra  vulnerabile. Bisogna giocare all’attacco?
“È meglio se non parlo dell’avversario, decide il mister insieme a noi quello che facciamo sul campo, sarà una partita difficile. Nei primi 30 minuti abbiamo iniziato bene, nel secondo tempo loro hanno creato occasioni, sono pericolosi davanti. Sarà difficile e dobbiamo essere al top fisicamente e mentalmente”.

La fascia da capitano? Quella di domani sarebbe la tua terza partita…
“Questa è una bella domanda, non so se gioco domani. È qualcosa di speciale ma con questo club è chiaro chi sono i 3 capitani. Io sono contento di giocare con la fascia ma è l’unico club nel mondo in cui è più chiaro chi sono i capitani”.

Quanto ha influito lo stadio caldo di Porto? Ti aspetti lo stesso all’Olimpico?
Con lo stadio pieno è difficile per l’avversario giocare, è come se giochi in 12. Spero che tutti i tifosi vengano allo stadio così la partita non sarà più facile ma meno difficile per noi”.

Alla Roma può bastare lo 0-0. Questo disturba o è un vantaggio?
Quando entriamo in campo vogliamo vincere la partita. Non possiamo giocare tutto il tempo in difesa, non abbiamo giocato una partita così, forse solo gli ultimi minuti perché eravamo 10. Negli ultimi minuti ci pensi ma dobbiamo entrare in campo e vincere la partita”.

I momenti di tensione dell’andata possono lasciare scorie per il ritorno?
Non lo so. Entriamo in campo per vincere la partita perché è importante per loro e per noi, vale tanti milioni. Loro vogliono vincere e anche noi, queste cose succedono e forse anche domani, vediamo in campo”.

Se domani verrai chiamato in causa senti di poter dire che trascinerai la strada verso il passaggio del turno?
Voglio sempre aiutare la squadra ma abbiamo tanti calciatori con personalità ed esperienza. Per me sarà la prima partita in Champions League, altri hanno giocato sia la Champions che l’Europa League, sanno cosa fare per vincere partite così particolari”.

Nel finale contro l’Udinese ti abbiamo visto più arretrato. Stai lavorando con Spalletti per migliorare da regista?
“Non lavora solo con me. Noi lavoriamo tanto sulla tattica perché è importante per vincere le partita. Contro l’Udinese eravamo 0-0, è cambiamo qualcosa ed abbiamo fatto 4-0. T Lui è fortissimo (il mister, ndr) e noi dobbiamo ascoltarlo. Tutti i centrocampisti che ha la Roma sanno giocare in diversi ruoli ed anche io. Se il mister mi mette a sinistra o a destra per me è uguale. Noi sappiamo cosa dobbiamo fare”.

SPALLETTI

“Torosidis e Florenzi non saranno della partita” ha detto il tecnico nel consueto riepilogo della situazione infortunati.

La Roma ha dato subito un messaggio chiaro al campionato. Qual è, invece, il significato di questa partita?
“Parlare di questa partita è facile. Non è la partita di domani che aspetta noi, siamo noi che vogliamo andare ad incontrare lei, che abbiamo lavorato per essere qui domani, è quello che desideravamo. È lei. Dall’anno scorso lei è tutto per noi, può darci le chiavi per salire sul palcoscenico più alto d’Europa. È da 8 mesi che vogliamo essere lì da lei”.

Il risultato dell’andata va spazzato via?
“Sì nel modo di pensarci e lavorare. I giocatori dentro la partita dovranno essere esperti: questa partita si gioca in 2 match. Facendo troppi calcoli si rischia di abbassare il livello della nostra forza. Dobbiamo entrare dentro e fare la nostra parte cioè vincere le partite difficili e questa lo è”.

Questa è la terza partita in una settimana. Influirà sulle scelte?
“Domani devo far giocare la miglior formazione che ho a disposizione. Cercherò di scegliere quelli che hanno le qualità migliori per la nostra ricerca. Mi influenza solo chi non è a disposizione. Sceglierò in base a quello che potrà avverarsi e  in base allo scorrimento della partita ma è tutto chiaro”.

Cosa non deve ripetersi della partita di andata?
“Sotto l’aspetto della gestione, dell’esperienza e del vantaggio non abbiamo fatto il meglio. Nel secondo tempo abbiamo abbassato il tentativo di giocare, eravamo in inferiorità ma nel finale di partita abbiamo passato 5 minuti alla bandierina avversaria, riconquistando palla laggiù, non ha buttato via il pallone. Questo sarà un marchio da esibire ogni volta che ci viene data la possibilità di indossare questi colori”.

Domani serviranno due esterni di spinta o uno potrà rimanere più bloccato?
“Ho una sola scelta domani, se non la sfrutto subito lo farò nel corso della partita. Sono poche le situazioni a cui possiamo mettere mano. Scelgo la mentalità di squadra, il fare le cose, perché non ci affidiamo al destino, siamo noi a determinare il nostro destino, si va a testa alta, a tentare di vincerla, non ad aspettare che vengano a giocare cercando il gol”.

La squadra ha consapevolezza delle qualità che ha o c’è possibilità di crescere ancora sotto questo aspetto?
“Questa è una giusta analisi. Possiamo fare di più, la palla non scorre bene come deve scorrere, nel primo tempo dell’Udinese no, nel secondo tempo meglio, dobbiamo trovare un equilibrio livellandolo verso l’alto, non verso il basso. Dobbiamo fare meglio sotto l’aspetto della qualità e della velocità”.

Conterà l’esperienza dei giocatori che metterai in campo per le scelte? Szczesny ed Emerson?
“Devo essere tranquillo che i calciatori siamo altrettanto tranquilli ma stanotte dormiremo perché sono 8 mesi che ci prepariamo,domani sera siamo a casa nostra, dobbiamo fare quello che fanno i padroni, quelli che entreranno dovranno adattarsi a questo modo di pensare, me lo devono far vedere in allenamento. Emerson è entrato teso ma nel secondo tempo ha fatto quello che doveva, l’ho tolto solo per alzare la squadra, ci volevano centimetri ed altezza come prima qualità. Non ti dico chi gioca in porta e chi terzino sinistra. Sono talmente pochi che si può anche sbagliare la formazione iniziale”.

C’è il rischio di partire contratti e nervosi? Strootman è in grado di fare la terza partita consecutiva?
“Se uno fa confusione a gestire il pericolo non può gestire neanche il successo. Se gli crea tensione una partita come quella di domani non può giocare nella Roma, non fa per noi. Su Strootman, avevo intenzione di fargliene giocare 30, ne mancano 27”.

Ha sentito Pallotta?
“Lui è uno attivo con il telefono, manda messaggi a me, a voi, a tutti. L’ho sentito. Lui è felice di questa situazione e non vede l’ora di andarcela a giocare. Rendeteci responsabili dello spettacolo che offriamo, dobbiamo portare più persone possibili allo stadio, ringraziamo chi paga il biglietto per vederci e cercheremo di portarne sempre qualcuno in più ogni volta che entreremo dentro l’Olimpico con grandissimo rispetto e dignità”.

Claudia Demenica

Castellammare, turista morso da un serpente: quanta paura!

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I dettagli di quanto accaduto

Una brutta avventura per un turista spagnolo in vacanza a Castellammare di Stabia che è stato ricoverato in codice rosso all’ospedale San Leonardo. Il 50enne aveva deciso di fare una passeggiata sui boschi di Quisisana quando è stato morso da un serpente e ha perso conoscenza. A ritrovarlo privo di sensi è stato un medico.

 

Vertice a Ventotene per cambiare l’Europa

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Vertice blindato con Hollande e Merkel, il premier Matteo Renzi chiede un’Europa “più attenta ai valori e meno alla grande finanza”

Napoli – Imponenti misure di sicurezza a Napoli per l’arrivo del premier Matteo Renzi, del presidente francese Francois Hollande e del cancelliere tedesco, Angela Merkel, in occasione del vertice a Ventotene. A spiegare il significato del summit è lo stesso Renzi sulla sua enews: “E’ facile buttare addosso all’Europa tutte le colpe, le colpe di tutto. Piu’ difficile e’ cercare di costruire un’Europa diversa, piu’ attenta ai valori e meno alla grande finanza. Noi ci stiamo provando, con tutta l’energia di cui disponiamo”.  “Rispetto chi sa solo dire no, chi sa solo lamentarsi, chi sa solo urlare che va tutto male. Ma noi stiamo provando a cambiare, concretamente, passo dopo passo. Anche in Europa – nota Renzi -. Il vertice di oggi con Hollande e Merkel a Ventotene va in questa direzione”.

“Abbiamo scelto il luogo di Spinelli e dei suoi compagni di confino e prigionia – sottolinea il premier -, il luogo nel quale nacque il Manifesto per gli Stati Uniti d’Europa mentre il fascismo aveva esiliato e imprigionato questi profeti dell’unita’ europea. Credo sia un simbolo in cui tanti italiani possono riconoscersi. Metteremo un fiore sulla tomba di Spinelli e poi lavoreremo a bordo di una nave italiana, la Garibaldi, che e’ in prima fila nel coordinamento delle operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. Due simboli in uno: i valori ideali, l’impegno concreto”.
Per Renzi “davanti ai problemi uno deve scegliere: trovare un buon colpevole o trovare una buona soluzione. Noi lavoriamo per risolvere i problemi”.

“E allora – prosegue – vogliamo che l’Europa del dopo Brexit, l’Europa colpita al cuore dal terrorismo rilanci un ideale forte di unita’ e di pace, di liberta’ e di sogno, di dialogo e di identita’. Ecco perche’ dobbiamo investire nella difesa comune, nell’innovazione digitale, nelle scuole e nella cultura. L’Europa e’ la madre affettuosa dei nostri valori, non la custode algida di regole burocratiche difficili da accettare. Questa sfida non e’ facile da vincere per l’Italia. Ma non siamo piu’ quelli a cui ridono dietro. Adesso tocca anche a noi, proviamoci, tutti insieme. Perche’ usando le parole finali del Manifesto di Ventotene: ‘La via da percorrere non e’ facile, ne’ sicura. Ma deve essere percorsa e lo sara’!'”.

Intanto molo Pisacane del porto di Napoli, dove e’ attraccata la ‘Garibaldi’, e’ interdetto gia’ da sabato scorso e sorvegliato. La nave, che ospitera’ Renzi, Hollande e Merkel, dopo il loro omaggio ad Altiero Spinelli, salpera’ da Napoli con gli accreditati al vertice e la stampa intorno alle 11.40.

Il presidente del Consiglio dei ministri arrivera’ all’aeroporto di Capodichino, dal lato militare, intorno alle 15.30; venti minuti dopo arrivera’ il cancellerie tedesco, e cinque minuti dopo le 16 Hollande. La partenza per Ventotene dei tre e’ prevista alle 16.30 a bordo di un elicottero della Marina Militare E 101 e l’arrivo all’isola pontina circa un’ora dopo. Poi, dopo l’omaggio, l’arrivo a bordo della portaerei per il vertice. La nave rientrera’ alle 22.30 nel porto di Napoli, ma il premier e i suoi ospiti saranno gia’ andati via sempre a bordo dell’elicottero. Sia al porto di Napoli che all’aeroporto, nell’area militare, sono state effettuate bonifiche a 360 gradi, compresa quella dei fondali a cura della Marina Militare. Presenti anche tiratori scelti e unita’ cinofile. Era previsto anche un piano alternativo per raggiungere la portaerei nel caso in cui le condizioni meteorologiche non consentissero l’uso dell’elicottero. La tutela delle tre personalita’ politiche e’ stata distribuita tra carabinieri e polizia.

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vivicentro/Vertice a Ventotene per cambiare l’Europa
AGI/Renzi, a Ventotene per cambiare l’Ue

FOTOGALLERY ViViCentro – Pescara-Napoli, il racconto in foto

Questi gli scatti di Giovanni Somma per Vivicentro

Il Napoli non va oltre il pari a Pescara in una gara cominciata male ma che alla fine poteva regalare i tre punti. Uno strepitoso Mertens tira su i suoi compagni e salva la prima giornata a tinte azzurre. Questi gli scatti della nostra redazione.

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