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FOTO – Milik-Mertens: la nuova coppia social!

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Nella prima da titolare ieri al San Paolo, Arkadiusz Milik non ha conquistato solo i tifosi segnando una doppietta che ha permesso al Napoli di entrare negli spogliatoi in vantaggio, ma anche i suoi nuovi compagni di squadra in particolar modo Dries Mertens, con il quale si è instaurato un forte feeling non solo in campo ma anche fuori, questo ha permesso alla coppia d’attacco del Napoli di conquistare l’appellativo di M&M’s, dal nome degli snack: ed ecco che l’attaccante polacco ha pubblicato una foto sul suo profilo twitter scherzando proprio su questo nomignolo.

G.D.D.

FOTO ViViCentro – Sarri espulso: lascia il campo scuro in volto

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Un’espulsione forse un po’ troppo esagerata, coma anche, forse, la reazione del tecnico Maurizio Sarri al fallo in mediana che ha scaturito l’espulsione durante Napoli-Milan. Tant’è, però, e il tecnico è stato costretto a lasciare il terreno di gioco. Questi gli scatti del suo arrivo in tribuna.

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Milik, un debutto da sogno…

La prestazione del polacco ha convinto tutti

Nella prima al San Paolo del Napoli di questa stagione le attese erano tante visti i forti cambiamenti apportati dal mercato estivo, il calciatore più atteso era sicuramente Arkadiusz Milik, che ha senza ombra di dubbio soddisfatto le aspettative dei tifosi con una doppietta: il primo gol è stato un rimpallo fortuito sul palo dopo un tiro a giro di Mertens (18’ pt), mentre il secondo gol era degno di un centravanti con un calcio d’angolo calciato dalla sinistra e stacco dell’attaccante in mezzo all’aria (33’ pt).

Nel primo quarto d’ora il polacco era sottotono, così come il resto della squadra, ma dopo il primo gol, il numero 99 si è sbloccato riuscendo a marcare il tabellino una seconda volta. L’inizio del secondo tempo è stato devastante per il Napoli con il pareggio da parte del Milan in soli 5 minuti e le poche occasioni per il polacco, ma evienziando soliti buoni movimenti e una prima prestazione sopra ogni pretesa.

E’ lo stesso calciatore ad avvicinarsi ai tifosi: “I tifosi? sento che si è creato già un grande feeling con loro, they are really creazy! Higuain? Non sento nessuna pressione, lui è un grande giocatore ma io penso a me stesso e a fare bene con questa maglia”.

a cura di Gennaro Di Dio

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Terremoto, vittime anche tra cittadini rumeni: 10 morti, 16 dispersi

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L’ambasciatore rumeno Bologan nelle zone del sisma: messaggio ai cittadini rumeni (Stimați cetățeni, În cadrul Ambasadei României în Italia este operativă Celula de Criză  ….. vedi in fondo)

L’Ambasciata di Romania in Italia annuncia che in questo momento il numero dei cittadini romeni che hanno perso la vita a seguito dei tragici terremoti dell’Italia Centrale ammonta a dieci.

L’ambasciatore di Romania in Italia, George Gabriel Bologan, ha visitato le zone terremotate, ha incontrato le famiglie dei dispersi e le autorità italiane, esprimendo la sua vicinanza e affetto a quanti sono stati colpiti, come si legge nella nota dell’Ambasciata.

Il presidente romeno Klaus Iohannis, assieme al primo ministro Dacian Ciolos e a ministro degli Esteri Lazar Comanescu hanno trasmesso il loro cordoglio alle famiglie dei deceduti e hanno espresso la loro solidarietà e compassione alla Reppublica Italiana.

Il numero delle segnalazioni relative ai cittadini romeni dispersi all’attenzione del Ministero degli Esteri romeno è di 16. Sia le vittime che i dispersi fanno parte della numerosa comunità romena di Amatrice.

Questo il messaggio dell’Ambasciata rumena sulla sua pagina FB:

Stimați cetățeni,
În cadrul Ambasadei României în Italia este operativă Celula de Criză pentru managementul situației create de cutremurul care a cauzat un număr semnificativ de victime în regiunile Marche, Umbria și Lazio.
Ambasada a dispus deplasarea de urgență în regiunile afectate a două echipe, a Consulatului General al României la Bologna pentru localitățile din regiunea Marche și a Ambasadei României în Italia pentru localitățile din regiunile Umbria si Lazio.

Nu ezitați să contactați numerele de telefon de urgență ale misiunilor diplomatice pentru semnalarea oricăror persoane care s-ar putea afla în dificultate.

Consulatul General al României la Bologna +39 349 1178220 (Marche)
Ambasadei României la Roma +39 345 1473935 (Lazio, Umbria)
Protecția Civilă (Protezione Civile) 800 840 840 sau 803 555 sau +39 06 828 888 50 (pentru apeluri din afara Italiei)

Napoli-Milan, FOTOGALLERY VIVICENTRO

Ecco alcuni scatti della partita disputata ieri sera al San Paolo tra Napoli e Milan. Grande vittoria del Napoli per 4 a 2, nonostante l’espulsione di Sarri.

Volti noti in tribuna d’onore, da Galliani a Luis Vinicio mentre tra i calciatori il neo acquisto Marko Rog e l’infortunato Omar El Kaddouri.

GUARDA LA FOTOGALLERY:

 

Terremoto: sono 290 i morti, registrate quasi 1500 scosse. Ad Ascoli e Rieti fascicoli in procura

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Nuove scosse, individuati 3 corpi sotto l’Hotel Roma

Si era parlato di 291 morti a causa del decesso di un uomo ricoverato presso l’ospedale di Perugia, proveniente da Arquata del Tronto ma poi la Prefettura di Rieti ha rettificato il numero precedentemente fornito e ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime a 290: nel Reatino 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli e 50 nelle Marche, ma il bilancio resta, comunque, ancora provvisorio. Di fatto, si apprende già che i corpi privi di vita di tre persone sarebbero stati individuati tra le macerie dell’Albergo Roma, ad Amatrice, mentre nella notte si sono registrate una ventina di scosse di assestamento, la più forte di magnitudo 2.7 alle 4,40 nell’ascolano, a una profondità di 11 chilmetri.

A individuarle i tre cadaveri ad Amatrice sono stati i cani molecolari, in grado di ‘sentire’ la presenza di corpi anche privi di vita. Ma sono in una zona che e’ ancora inaccessibile ai vigili del fuoco, i quali stanno procedendo con estrema cautela. E’ necessario infatti rimuovere altre macerie che ostruiscono la via di accesso a quella parte del noto albergo crollato e dove poi bisognera’ comunque muoversi tra forti difficolta’ e pericoli prima di riuscire ad arrivare ai tre corpi di cui si parla.

Il nuovo bilancio delle vittime del terremoto del centro Italia è di 290. La Prefettura di Rieti ha infatti rettificato il numero precedentemente fornito e ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime nel Reatino a 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli. Resta invece di 50 vittime il bilancio nelle Marche.

Intanto, da oggi il coordinamento è stato spostato a Rieti dove il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, presiederà oggi, domenica 28 agosto alle ore 12, la riunione d’insediamento della Direzione Comando e Controllo (Di.coma.c) a Rieti, in Largo Graziosi.

Con l’istituzione della Di.coma.c a Rieti e la contestuale chiusura del Comitato Operativo – riunito in seduta permanente, a Roma, dalla notte del 24 agosto, subito dopo la scossa -, si trasferisce in prossimità dell’area più colpita il coordinamento delle attività di assistenza alla popolazione e gestione della prima emergenza da parte del Servizio Nazionale della Protezione Civile. La Dicomac promuove l’attuazione degli indirizzi e delle indicazioni operative del Capo del Dipartimento della Protezione Civile ed opera in raccordo con i centri operativi e di coordinamento attivati sul territorio per far fronte al terremoto che, da mercoledì, ha fatto registrare quasi 1500 scosse: 113 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 11 di magnitudo tra 4.0 e 5.0, uno di magnitudo maggiore di 5.0

Popolazione assistita

Sono 2688 le persone assistite a seguito del violento terremoto che ha colpito il centro Italia, ospitate nei 58 campi e strutture allestite allo scopo. 16 sono le aree e le strutture allestite nel Lazio e altrettante quelle messe a disposizione nelle Marche, che danno alloggio rispettivamente a 995 e 938 persone; in 755 trovano infine alloggio nelle 26 tra aree e strutture predisposte in Umbria.

La disponibilità complessiva è di oltre 4600 posti già attrezzati, a cui si aggiunge la possibilità di allestire ulteriori moduli secondo necessità; sono già in allestimento 5 campi nella Regione Abruzzo con una capienza complessiva di oltre 350 persone.

In conclusione, si è appreso anche che, dopo quella di Rieti, che indaga per disastro colposo, anche la Procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo d’indagine sul terremoto che ha colpito le Marche distruggendo, vari abitati nella zona di Arquata del Tronto e causando 50 vittime accertate. A quanto si apprende si tratta di un fascicolo “conoscitivo” senza, al momento, ipotesi di reato. L’indagine è affidata al sostituto procuratore Umberto Monti, che ha delegato i carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno. Nei prossimi giorni saranno attivate ulteriori attività investigative e partiranno i primi sopralluoghi. Intanto il procurato capo di Rieti, Giuseppe Saieva, ha chiarito che al momento non ci sono dati investigativi certi.”Acquisiremo tutti gli spunti investigativi che ci verranno dati sia dalla polizia giudiziaria che anche dai media, perché è tutto utilizzabile” ha spiegato a Radio 24. Saieva ha poi smentito le sue dichiarazioni riportate da alcuni giornali: “È una frase estrapolata da una considerazione che facevamo in modo assolutamente generale con riferimento alle possibilità che parte di un edificio possa crollare e parte no. Dico ‘mah, può dipendere un po’ da tutto, dal fatto che magari in quel caso la malta sia più carica di sabbia che di cemento'”, quindi “era semplicemente una considerazione assolutamente, non dico salottiera, ma giù di lì”. E infine Saieva ha concluso: “Non abbiamo nessun dato investigativo certo e addirittura ci basiamo al momento sui media. Le nostre forze di polizia giudiziaria sono tutte impegnate nelle attività oppure in attività di coordinamento, non possiamo neppure distoglierla per acquisizioni che si possono fare in un secondo momento”.

vivicentro.it/cronaca

(articolo con news da Protezione Civile e agenzie di stampa/ agi/ askanews)

CorrSport – De Laurentiis fa sul serio per Cavani, trattativa in gran segreto

Questi tutti i dettagli

E’ clamorosa l’apertura del Corriere dello Sport: “De Laurentiis vuole riprendere Cavani!”, il Napoli vuole riportare in azzurro il Matador e quest’ultimo vuole abbracciare di nuovo la città che l’ha fatto volare. Un affare tuttavia difficile, ma non impossibile con l’attaccante che ha trascorso la vigilia della sua partita di campionato guardando in tivvù il Napoli vincere con il Milan, raccontano proprio questo: Aurelio De Laurentiis sta provando in tutti i modi per regalare un colpo fantastico al popolo azzurro. E’ corsa contro il tempo, perché mancano quattro giorni al gong conclusivo per il calciomercato estivo, ma l’uruguaiano vuole tornare in città per due motivi: riabbracciare i figli Bautista e Lucas e superare il record di Maradona distante 11 reti.  L’accordo con il Matador c’è!

Lutto Nazionale (Lo Piano – Redsaint)

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Ieri giornata di Lutto Nazionale, in un solidale abbraccio ai tanti parenti delle vittime, si e’ stretta tutta l’Italia. Non sono mancate alle esequie delle 35 bare disposte sul sagrato del Duomo di Ascoli Piceno, le massime cariche dello Stato,

Con la loro presenza hanno voluto testimoniare la vicinanza di un’intera Nazione verso coloro che oltre ai propri cari e averi, hanno perso almeno momentaneamente, la speranza di una possibile quanto veloce ricostruzione dei loro paesi.
Si ricorda che la maggior parte delle case, degli edifici pubblici, compreso un Ospedale, sono state distrutte da un terremoto del 6° grado della Scala Richter.  Ancora si scava, altre persone mancano all’appello, si teme che il bilancio di questa tragica calamita’ naturale possa essere superiore alle 300 vittime.
Lo Stato ha promesso che le popolazioni colpite dal sisma non verranno abbandonate al loro destino, Mattarella, Renzi, Grasso e Boldrini, sono stati espliciti nei loro discorsi: metteranno in campo il loro peso politico perche’ la ricostruzione avvenga in tempi brevissimi, che si vigilera’ sui lavori, che nulla sara’ lasciato al caso, all’incompetenza, agli affaristi di mestiere.
La triste esperienza dell”Aquila, deve aver lasciato un solco profondo in coloro che ancora credono in una parola chiamata “Onesta”‘. Si e’ appurato a distanza di 7 anni, che i lavori della ricostruzione della Citta’ irpina, erano stati affidati a canaglie travestite da sciacalli. Tanti “imprenditori” hanno avuto la tavola apparecchiata, piena di ogni ben di Dioo, sono stati pronti a sbranarsi il lauto pasto di contributi offerti da uno Stato assente. Ancora la vecchia politica basata sul malaffare, sul servilismo politico ha dato negli anni passati la peggiore immagine di se.
Cantone e Grasso in due diverse conferenze stampa, sono stati molto espliciti nel dichiarare che sui lavori di ricostruzione vigileranno persone istituzionali di provata onesta’, visto che anche questa ricostruzione potrebbe rappresentare per i disonesti un ghiotto bottino.
Queste parole rappresentano un segno tangibile che in quest’Italia delle truffe, del malaffare, dei facili guadagni, ancora vi siano delle persone oneste pronte ad aiutare il prossimo. A proposito di aiuti, lo Stato ha gia’ stanziato 50 milioni di euro, altri 6 sono stati donati dagli Italiani con i loro sms, la gara di solidarieta’ ha investito tutti, anche coloro che arrivano a stento a fine mese, persino gli immigrati, i richiedenti asilo di Gioiosa Ionica hanno deciso di donare tutto il loro pocket money (ovvero 2.5€ a testa, come qui detto) in favore dei paesi colpiti dal terremoto.

Il carattere simbolo dell’ Italia

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In questa estate di disastri, terrorismo e migrazioni l’ Italia è stata messa alla prova, dimostrando di avere abitanti con una tempra non comune.

Compostezza e vigore con cui la gente dell’Appennino laziale-umbro-abruzzese-marchigiano ha reagito al sisma-killer descrivono un amore per la propria terra che si esprime nella determinazione a non cedere alla violenza della Natura, rimboccandosi da subito le maniche per ricostruire. Senza farsi piegare da un’ecatombe di oltre 290 morti. E’ una prova di carattere che arriva a poche settimane di distanza dagli attentati jihadisti di Dacca e Nizza nei quali 15 connazionali sono stati uccisi – nove dei quali sgozzati – dai miliziani dello Stato Islamico. Anche in questo caso la reazione è arrivata nel segno della concretezza: un numero consistente di jihadisti è stato identificato dalle forze dell’ordine ed espulso dallo Stivale; il governo ha autorizzato per la prima volta l’invio di truppe speciali in Libia per contribuire alla sconfitta di Isis; lungo le coste è iniziata una vasta operazione di sicurezza per prevenire l’arrivo di terroristi in fuga da Sirte. E da un podio dei Giochi di Rio l’atleta Elisa De Francisca ha sventolato il drappo europeo parlando a nome di tutti quei connazionali convinti che «i terroristi nonpossono vincere, l’Europa esiste ed è più unita dopo gli attacchi terroristici».

Ma non è tutto perché questa è anche l’estate in cui l’Italia si è trovata a ospitare decine di migliaia di migranti impossibilitati ad andare altrove – a seguito della chiusura de facto delle frontiere da parte dei Paesi confinanti – e ciò sta avvenendo grazie alla generosità di una miriade di Comuni convinti che si tratti di un’opportunità e non di un pericolo.

La tempra dei sopravvissuti di Amatrice, il coraggio dei militari che ci proteggono dai jihadisti, i valori di cittadini come De Francisca e la lungimiranza di chi accoglie i migranti descrivono le qualità di una nazione che dimostra di saper affrontare un’emergenza articolata in molteplici sfide.

Da qui le responsabilità che incombono su governo e Parlamento in merito ad ognuno di questi fronti aperti. La ricostruzione dei paesi travolti dal sisma nell’Italia Centrale non può essere affidata solo alla generosità dei singoli ma deve essere accompagnata da investimenti sulle nuove tecnologie esistenti per arrivare a proteggere dai terremoti ogni singolo edificio del Paese, a prescindere dalla sua data di costruzione. La difesa dai jihadisti deve includere ricerca, cattura e processo nei confronti di chiunque abbia partecipato all’omicidio di connazionali: braccare mandanti e complici degli attacchi terroristici significa accrescere la nostra capacità di deterrenza. L’ospitalità per i migranti da parte di sindaci e strutture locali ha bisogno di contare sulla moltiplicazione delle risorse pubbliche per integrarli ed anche di maggiore rigore nel pretendere dai nuovi arrivati il più rigido rispetto delle leggi nazionali.

E’ come se l’Italia si trovasse in mezzo al guado: assediata da sfide aggressive, vecchie e nuove, dispone del carattere per farvi fronte. Ciò che le serve sono gli strumenti per riuscirvi.

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ESCLUSIVA – Napoli, c’è un volo prenotato: in arrivo il grande colpo?

Questo quanto raccolto in esclusiva su Vivicentro.it

Mancano pochi giorni alla fine del mercato, mercoledì 31 agosto, alle ore 23, si chiuderanno i battenti. Il Napoli è a caccia di botti finali: Maksimovic, Caceres, Criscito, Kalinic, ma soprattutto Edinson Cavani. Noi ve ne abbiamo parlato ad inizio agosto (CLICCA QUI) per poi aggiornarvi nel corso del mese, ma ora si è arrivati al momento cruciale. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla redazione di Vivicentro.it, ci sarebbe nella giornata di lunedì un volo privato bloccato dalla SSC Napoli in partenza dall’aeroporto di Capodichino. Questo vuol dire tutto ma anche niente, la possibilità di vedere il sogno diventare realtà, con Cavani che ritorna in azzurro dopo la gara di oggi con il suo Psg, ma anche la possibilità di vedere l’attaccante viola o magari, perchè no, la fumata bianca per Maksimovic o lo stesso ds Giuntoli pronto a volare per Milano per gli ultimi giorni di calciomercato. Tante ipotesi ma i dettagli fanno pensare ad un solo nome: Cavani! Certo è, ripetiamo, il volo è bloccato (Nyon ore 21:05, arrivo a Capodichino alle ore 22:15). Tutto può accadere anche perchè lo stesso Psg deve trovare prima un valido sostituto per lasciar partire in direzione Napoli…aspettiamoci novità!

a cura di Ciro Novellino

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L’Angolo di Samuelmania – Al San Paolo brillano le stelle di Mertens e Milik!

Questo il mio pensiero sulla partita vinta contro il Milan

Ciao a tutti questa partita è stata giocata ad alti ritmi dal Napoli nel primo tempo, diventando padrone del campo con Mertens e Milik sugli scudi, con una grande prestazione. Il belga ha fatto di tutto per trovare il gol, ma Donnarumma gli ha tolto la gioia del goal, mentre l’ex Ajax ne ha messi a segno 2, splendidi, per la prima al San Paolo in campionato. Gliene auguro altri 100 con questa maglia. E’ stata una bella partita, forse da rivedere qualche meccanismo difensivo ma a mio avviso i giocatori hanno terminato da poco la preparazione e piano piano cresceranno in condizione fisica. De Laurentiis ha fatto ottimi acquisti come gli ultimi Rog e Diawara: adesso tutti ci aspettiamo un altro attaccante per completare la rosa e dare fiato a Milik, senza nulla togliere a Gabbiadini, grandissimo calciatore, ma in questo modulo come prima punta non riesce a brillare. Forza Napoli da Samuelmania.

a cura di Samuele Esposito

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Corbo: “E’ tornato l’amore tra il Napoli e i tifosi, ma è allarme Reina!”

Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica
La partita della svolta segnala tre nomi. Mertens e il suo irresistibile trotto, la rapacità del vigile Milik, la prontezza di Sarri nel correggere gli errori di Pescara. Promuove proprio i due attaccanti che aveva sacrificato a gerarchie infondate. Napoli nella notte delle beffe sogna Cavani, poi tocca la realtà: scopre Milik, l’acquisto a lungo invocato proprio dal tecnico che aveva rimodellato Higuain. Forse è nato un altro amore per i tifosi, arrivati in soli 30 mila assonnati e turbati dal grottesco mistero dell’altra notte. Il web è un oceano di modernità, ma vi navigano anche mitomani e burloni. La suggestione dell’acquisto di Cavani e certe sue frecciate contro Higuain, cuore ingrato, hanno reso credibile anche l’inverosimile ritorno. Nessuno ha osato controllare l’informazione affidandosi proprio a internet: bastava poco, l’altro bomber fuggito da Napoli ma pentito era ben lontano dagli alberghi del Lungomare, su un’altra promenade, a Monaco con il Paris St. Germain per la partita di stasera. Il delirio nella più lunga e tormentata alba di Napoli, con rincorrersi di voci fino al mattino, offre intanto un messaggio al Napoli: ha l’attivo più alto del mercato, oltre 36 milioni, ma un pubblico ancora inappagato, nella febbrile attesa del “grande colpo”, annunciato da De Laurentiis persino ai pescatori juventini delle Eolie. Un giorno il creativo presidente rivelerà di aver pensato proprio a Milik, il composto gigante che con eleganza schioda la partita all’inizio favorevole al Milan, finito poi prigioniero della sua presunzione. Proprio la stessa chiave tattica delude il Milan e porta in Napoli in vantaggio. Montella costruisce sulla destra un mulinello. Suso, che come un bengala si accende e spegne subito, converge verso Bacca, lasciando la corsia libera ad Abate. Montella completa il dispositivo bloccando le fonti di gioco del Napoli. Niang punta su Jorginho, Bacca copre Koulibaly. La reazione del Napoli comincia quindi da Albiol, con il Napoli che a sua volta aziona un congegno simile a quello milanista: Mertens con vertiginosi girotondi distrae Abate lasciando campo a Goulam, che affonda con le sue interessanti proposte. Il Milan, ora paga la sua illusione: maldestro si schiera in difesa subendo gran tiro e palo di Mertens, con tocco finale di Milik, che replica di testa saltando al settimo cielo. Un volo che ricorda i grandi cannonieri europei. Che il Napoli non sia completo lo dimostrano i due gol subiti. Il primo rilancia un allarme finora mai raccolto: ancora una volta lascia le sue impronte Reina, che subisce il diagonale di Niang addirittura sul suo primo palo. Si sdraia prima che gli arrivi il tiro. Sulle squadre ormai stanche incide lo choc dell’errore di un portiere considerato un tempo invincibile per carisma ed elasticità. In controtendenza si ricarica il Milan, Montella si accorge che tutta la mediana non protegge più la difesa, è tardivo l’inserimento di Zielinski, ecco il terzo che non può attendere quanto gli si deve. Proprio Pescara dimostrò che lui è il migliore centrocampista del momento essendo Hamsik svagato, Jorginho impreciso, Allan ancora imbolsito. Un grande serata di Mertens è un invito a sconvolgere la più oziosa burocrazia.

Il terremoto di Amatrice e tutti gli altri mali del mondo

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La civiltà occidentale ha globalmente contrapposto il relativismo, lo scetticismo, la forza del dubbio alle certezze dell’assoluto

QUANDO arrivò pochi giorni fa la notizia del terremoto ad Amatrice e in altre terre d’Abruzzo, di Umbria, delle Marche e del Lazio rietino, stavo rileggendo i Canti e le Operette morali di Giacomo Leopardi.
Ebbi grande commozione per quanto era accaduto. All’inizio i morti ritrovati sotto le macerie erano 38, ma si capiva che era soltanto un inizio: crebbero man mano che i ricercatori esploravano le case crollate, le chiese, gli alberghi e i tuguri dei poveri. Siamo quasi a trecento e non è ancora detto che sia la cifra definitiva.

Gran parte sono persone ed intere famiglie abitanti in quei luoghi, ma ci sono anche turisti capitati lì per svago e per la festa dell’Amatriciana. Potevano essere altrove ma il caso non l’ha voluto.
Questi fatti hanno scosso tutto il paese mettendo in sordina gran parte degli accadimenti altrettanto sanguinosi e terribili: la guerra in Siria, gli attentati in Turchia e le repressioni che ne derivano, il mare che inghiotte centinaia di emigranti e guerre, minacce, economie dissestate, crescente povertà e diseguaglianze, diffusa corruzione.

In Europa risorgono i confini, la democrazia traballa dove c’è ed è sempre più bandita dove non c’è mai stata.

Siamo dunque in una fase della vita nostra e di quella del mondo intero che sconvolge gran parte del pianeta. La ragione della caduta in pezzi di questo mondo?

C’è un Dio vendicatore che lancia fulmini sulle sue creature e sul male che possono aver fatto? Oppure siamo noi tutti, ciascuno per la sua parte, a determinare il caos? Questa è la parola giusta: il caos, il marasma, il disordine. Finirà? Che cosa dobbiamo fare per attenuare questo generale sconvolgimento? Oppure il mondo è sempre stato così e la vita esiste e perdura sostenuta dalla speranza che tuttavia è vana perché non raggiunge mai un risultato definitivo, ma parziale e precario?

***

Ho scritto all’inizio che quando arrivò la notizia del terremoto stavo rileggendo i Canti e le Operette morali di Leopardi. Lui, saggista, filosofo e poeta di grandissimo fascino artistico, fu uno dei più coerenti nichilisti della civiltà moderna. Un nichilismo totale, senza fessure o tentennamenti. Ce ne sono stati assai pochi del suo livello.

La civiltà moderna e specialmente quella dell’Europa e dell’Occidente, ha globalmente contrapposto il relativismo, lo scetticismo, la forza del dubbio alle certezze dell’“assoluto”. Sarà un vantaggio o un disastro rispetto ad epoche passate, ma questo è avvenuto. E tuttavia il relativismo ha ben poco a che fare con il nichilismo. Ci sono stati, dal Settecento in poi, periodi dominati dal pensiero nichilista, di fronte ad emergenze spaventose, ma sono stati periodi transitori e quando il peggio aveva ceduto al meno peggio, al tollerabile, al discreto o addirittura in certi momenti al meglio.

Pochi, lo ripeto, sono i nichilisti totali e definitivi. La sostanza del pensatore nichilista è il desiderio costante degli uomini d’essere felici e l’inesistenza della felicità. Può durare un attimo la felicità, ma non più che tanto. La felicità come “status” della vita e di una lunga fase di essa è inesistente. La speranza, certo; quella ti aiuta a campar la vita, ma le poche volte che si realizza dura poco più d’un respiro, che si tramuta presto in un sospiro.

Questa infelicità non affretta l’arrivo della morte; la maggior parte delle persone continua a vivere, si contenta, ride, motteggia, mangia l’amatriciana o altre gustose vivande, ma la società in cui vive ospita brandelli di felicità avvolti da una nube di infelicità dalla quale ogni giorno, ogni ora, ogni attimo si scatena il fulmine che colpisce questo o quello o molti o tutti: siano guerre, epidemie, povertà, delinquenza, incompetenza, malanni molto diffusi e presenti ovunque.

Il nichilismo constata questo caos di sofferenze e ne deduce che vivere è del tutto inutile. Non spinge al suicidio ma confida che la vita sia breve e vede la morte come l’unico vero bene.

Naturalmente il nichilista è ateo, quindi esclude che la morte sia apportatrice di felicità ultraterrene. Il solo vantaggio della morte è di eliminare la tua infelicità.

Ricorderete che ai tempi della Shoah, la terribile strage organizzata dai nazisti per motivazioni razziali, molti chiesero ai loro sacerdoti come mai Dio aveva accettato una situazione così assurda senza intervenire e molti degli interrogati risposero che Dio di fronte ad un massacro di quel genere, perpetrato dai portatori del male, si era ritirato dietro le nuvole. Un modo assai improprio per persone di fede religiosa.

Il nichilista ovviamente ateo pensa invece che il male, anche il più orribile, il più inatteso, prodotto dagli uomini o dalla natura o da quei due elementi uniti insieme, sia lo stato usuale della vita e quanto benvenuta sarebbe la morte. Lo scrisse anche Francesco d’Assisi nella canzone delle Laudi parlando della morte come “sorella corporale” laudata anch’essa perché non fa alcun male. Francesco non era certo un nichilista, era un mistico. Ebbene, certe persone pensano che il nichilista sia anche lui un mistico. Leopardi non lo sapeva ma certamente lo era e basta leggere i suoi Canti per capirlo.

Chi vuole esaminare un personaggio di quel livello si domanda se il poeta sia nel suo caso più importante del filosofo o viceversa. A me è accaduto di pensare e di scrivere che la figura del filosofo è dominante e il poeta sia l’aspetto sentimentale della sua filosofia. Ma il tempo passa e la mente d’ogni persona cambia con lo scorrere del tempo, sicché il mio pensiero considera ora il poeta l’elemento dominante di quel personaggio che è uno dei più illustri della letteratura italiana. “Il primo amore”, “L’ultimo canto di Saffo”, “L’Infinito”, “Alla luna”, “Il passero solitario”, “A Silvia”, “Le ricordanze”, “Amore e morte”, “A se stesso”, “Il tramonto della luna”, “La ginestra” sono i gioielli d’una anima dominata da “Sora nostra morte corporale / de la quale nullu homo vivente pò scappare”.

Questo non è nichilismo, è l’espressione mistica di un poeta. Nell’arco di un secolo simili a lui furono Rilke, Poe, Baudelaire e da noi il D’Annunzio dell’“Alcyone”, Montale, Ungaretti, Quasimodo. Ma lui, debbo dirlo, li sovrasta quasi tutti.

Concluderò pubblicando alcuni brani di uno dei suo canti più belli: “Le ricordanze”. La sofferenza dell’anima s’è insinuata tra quelle righe e ha lasciato la sua impronta fino a diventare essa stessa la sostanza di quel canto disperato.

O speranze, speranze; ameni inganni della mia prima età! Sempre, parlando, ritorno a voi che per andar di tempo, per variar d’affetti e di pensieri, obliarvi non so…
Ahi, ma qual volta a voi ripenso, o mie speranze antiche ed a quel caro immaginar mio primo, indi riguardo al viver mio sì vile.
E sì dolente, e che la morte è quello che di cotanta speme oggi m’avanza; sento serrarmi il cor, sento ch’al tutto consolarmi non so del mio destino…
e spesso all’ore tarde, assiso sul conscio letto, dolorosamente alla fioca lucerna poetando, lamentai co’ silenzi e con la notte il fuggitivo spirto ed a me stesso in sul languir cantai funereo canto.

vivicentro.it/editoriali
repubblica/Il terremoto di Amatrice e tutti gli altri mali del mondo EUGENIO SCALFARI

FOTO ViViCentro – Al San Paolo c’era anche Marko Rog!

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“Sono molto felice perché sto andando in un grande club in Serie A, ma dall’altra parte non è facile lasciare questo paese. Qui ho trascorso un anno bellissimo, ho giocato la Champions League ed ora auguro il meglio ai miei compagni per il prosieguo della stagione. Io, invece, non vedo l’ora di conoscere i nuovi compagni, questo sarà un passo importante della mia carriera che mi aiuterà a crescere e a raggiungere gli obiettivi del mio nuovo club. Grazie Dinamo, farò il tifo per voi, ma il mio presente e futuro è il Napoli!”, adesso è veramente ufficiale: questo il commento su Facebook di Marko Rog, centrocampista appena acquistato dal club di De Laurentiis dalla Dinamo Zagabria.

Poi il volo e l’arrivo allo stadio San Paolo per assistere al match vinto dagli azzurri contro il Milan.

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VIDEO ViViCentro – Mertens: “Era importante per me riconfermare l’ottima prova di Pescara”

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Il Napoli batte il Milan per 4-2 in una partita dalle due facce e dai 5 minuti di sbandamento. Azzurri con il doppio vantaggio, si lasciano raggiungere ad inizio ripresa per poi chiudere i conti con la doppietta di Callejon. Al termine del match, ai nostri microfoni, ne abbiamo parlato con Dries Mertens.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

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Napoli-Milan, ecco il commento della Ssc Napoli

L’Arcangelo Milik spiega le ali per la prima volta sotto le stelle di Fuorigrotta ed apre la porta del cielo, il Buitre di Motril in volo planare manda il Diavolo all’inferno. E’ la notte del battesimo di Arkadius che la mette dentro di sinistro prima di bagnare la testa nella Cattedrale del San Paolo. Il Milan si rialza di forza e di orgoglio, ma Calleti sulla corsia di sorpasso riscrive la storia e rimette il Napoli sul sentiero della vittoria. Che spettacolo al San Paolo, sei gol e milioni di emozioni da ascrivere soprattutto al debutto di Arek Milik, che si presenta col bignami del bomber e restituisce al popolo azzurro la luce di un nuovo sogno. Nell’ultima partita di agosto il Napoli riallaccia il filo luminoso dello scorso anno, nell’urlo della sua gente verso un altro orizzonte splendente. Si ricomincia dopo la sosta, si va a Palermo per il derby delle Due Sicilie. Il Regno di Napoli è pronto, il romanzo azzurro è appena cominciato…

 

Da sscnapoli.it

Lega Seria A conferma: doppietta per Callejon

La Lega Serie A assegna ufficialmente il secondo gol a Jose Callejon dopo che, inizialmente, aveva assegnato autogol a Romagnoli. Nei minuti finali il difensore rossonero ha respinto goffamente con le mani il pallone, ricevendo solo un ammonizione, sui piedi dell’ attaccante spagnolo che ha depositato in rete senza problemi. Callejon, dunque, può sorridere: doppietta anche per lui oltre che per Milik.

Mertens: “Felice per la vittoria, continuiamo a lavorare”

Dries Mertens è intervenuto ai microfoni di Premium Sport nel post partita di Napoli-Milan. Ecco quanto evidenziato:
“Contenti per la vittoria, una buona prestazione soprattutto nel primo tempo dove Donnarumma ha fatto il fenomeno. Occhiata a Sarri? Mi scuso, è un gesto da non fare. Devo continuare così, sto lavorando bene come tutto il resto della squadra. L’ intesa con Milik va ancora affinata”.

Sarri: “Risultato giusto nonostante 5 minuti di sbandamento”

Maurizio Sarri è intervenuto ai microfoni di Premium Sport al termine della sfida contro il Milan. Ecco quanto evidenziato:
“Il quarto gol è di Callejon altrimenti Romagnoli andava espulso e non ammonito. L’ importante è che la partita sia terminata con questo risultato rispecchiando quando abbiamo fatto vedere in campo. Abbiamo avuto 5 minuti di sbandamento e abbiamo preso due gol, per fortuna abbiamo messo apposto le cose nonostante le condizioni ambientali avverse .
Nella gestione del gioco paghiamo qualcosa, sul primo gol del Milan c’ era fallo su Jorginho e in quel frangente è venuto fuori un po’ di nervosismo. All’ arbitro ed assistenti ho solo chiesto cosa stessero facendo, non ho detto nulla di ingiurioso quindi sarà più facile espellere un allenatore in tuta.
Non abbiamo grandissime capacità di gestione, dobbiamo macinare gioco per 90 minuti senza pensare al risultato. Milik? Lascia grande sensazioni, anche se si deve ancora ambientare al meglio. In questo momento sarebbe ingiusto paragonarlo ad un fuoriclasse affermato come Higuain, di sicuro farà un percorso importante.
Non c’ è alcuna gerarchia, oggi ho scelto Mertens perché era in condizione ma aspetto anche il miglior insigne.
Con Gabbiadini ho un ottimo rapporto, è chiaro che la scorsa stagione ha pagato in termini di minutaggio in quanto Higuain ha fatto una stagione spaventosa.
Maksimovic? Non so chi arriverà ma non parlo dei tesserati con altre squadre sarebbe irrispettoso. Cerchiamo un difensore visti i problemi di Tonelli e la Coppa D’ Africa che ci priverà di Koulibaly e Ghoulam”.

Montella: “Contento per la prestazione ma amareggiato per il risultato”

Raggiunto dai microfoni di Premium Sport, Vincenzo Montella ha commentato così la sconfitta contro il Napoli:
“Due espulsioni inutili, non accetto le proteste ripetute: in 10 uomini era complicato, in 9 è diventata una montagna insormontabile. Contento della prestazione ma amareggiato per il risultato, alla fine contano i punti. Nei i primi venti minuti siamo stati superiori poi abbiamo prestato il fianco all’ avversario peccando di insicurezza, poi nel secondo tempo la squadra ha avuto un’ ottima reazione. Continuiamo a lavorare per giocare tutta la partita in questo modo ma il percorso è lungo. Peccato per il terzo gol, sul piano fisico eravamo alla pari e poteva andare diversamente. Oggi la squadra non ha fatto male, abbuamo creato diverse occasioni contro un avversario di un certo prestigio. Le sostituzioni del Napoli sono state importanti, calciatori in grado di fare la differenza”.