14.8 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6166

VIDEO – A Grottaminarda (Av), lo spettacolo notturno della pirotecnica Senatore

0
CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

Il giorno 29 agosto, a Grottamirda, in provincia di Avellino, la pirotecnica Vincenzo Senatore da Cava Dè Tirreni (Sa) ha deliziato con uno spettacolo pirotecnico notturno. Luci, colori e suoni…

dal nostro inviato, Gennaro Novellino

CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

VIDEO – A Grottaminarda (Av), lo spettacolo notturno della pirotecnica Luigi Di Matteo

0
CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

Il giorno 29 agosto, a Grottamirda, in provincia di Avellino, la pirotecnica Luigi Di Matteo da Sant’Antimo (Na) ha deliziato con uno spettacolo pirotecnico notturno. Luci, colori e suoni…

dal nostro inviato, Gennaro Novellino

CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

ESCLUSIVA – Juve Stabia, Turi: “De Lucia-Manniello, due amici fraterni. Possiamo fare grandi cose”

Queste le sue parole in esclusiva

Il direttore responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, Alberico Turi, ha parlato in diretta e in esclusiva a Il Pungiglione Stabiese: “Colgo l’occasione per ringraziare la famiglia De Lucia per il loro ingresso nella famiglia Juve Stabia. Andrea si è innamorato dei nostri colori, un qualcosa di importante per Castellammare: trovare un imprenditore che da fuori viene ad investire nel settore, non chiedendo visibilità, pur non mancando mai alla nostra città, non è facile: spero possa trovare beneficio da questo ingresso anche la prima squdara. Mi auguro che ci sia collaborazione tra le parti, per un qualcosa di costruttivo. Manniello ha fatto tanti sacrifici negli anni, ma la spalla di De Lucia, dopo l’esperienza iniziale nel settore, spero possa portare ad una collaborazione con la prima squadra. Ringrazio anche Marco De Lucia che nelle ultime ore ha esternato la volontà di voler dare una mano dal punto di vista di immagine e dal punto di vista economico. Conosco tutti e due e so cosa pensano dei giovani.

Con la Frattese una gara vera per 70 minuti e avete visto cosa siamo riusciti a mettere su come Berretti, puntando ancora ad innesti senza privarci di alcuni gioiellini che tanti club ci chiedono. I grossi gioielli di questo settore li abbiamo trattenuti per essere una squadra competitiva. Spero che nei momenti cruciali del campionato di prima squadra, qualcuno di questi ragazzi possa dare una mano a Fontana. Molti mercenari del calcio piombano su questi ragazzi e vogliono crearci dei danni. Uno di questi è Donnarumma, un ragazzo che doveva continuare a crescere nel settore e tra due mesi poteva aspirare a dare una mano alla prima squadra: un errore mio, del genitore o di alcuni addetti ai lavori, non si è data la possibilità ad un ragazzo valido di esprimersi e giocherà in un ruolo non suo durante la sua nuova esperienza. Nel momento in cui non si è presentato agli allenamenti, è stato messo fuori squadra ed è stato ceduto con tanto rammarico. Spero di aver sbagliato io, nel bene del ragazzo e del calcio.

Luca Natale? E’ un ragazzo di grossa prospettiva che lo scorso anno ha fatto qualcosa di eccezionale, sacrificandosi sia lui che la famiglia, vivendo da solo a Castellammare. Qualche problema familiare lo condiziona in questo momento e con De Lucia abbiamo deciso di mandarlo in prestito a Frattamaggiore, con la Frattese e nelle prossime ore metteremo nero su bianco. Lo scorso anno era stato chiamato in prima squadra sia con Ciullo e Zavettieri. Lo teniamo lì, in attesa di sviluppi.

Casella, un premio che fa onore al club? Un nragazzo eccezionale e mi fa piacere che abbia ricevuto questo premio al conspetto di società blasonate come Napoli, Avellino e Salernitana. Abbiamo lavorato negli anni tutti molto bene e alla lunga vengono fuori questi risultati. Siamo arrivati terzi allo Shalom con pochi giorni di preparazione nelle gambe e questo ci fa ben sperare. Noi lavoriamo a cavallo di due annate, purtroppo non siamo riusciti a fare meglio nel corso degli ultimi anni, così come hanno potuto fare gli altri club. Nel calcio c’è un problema radicato alla base: è molto difficile gestire i genitori e la crisi economica che attanaglia il paese crea maggiori problemi, in quanto si crede che i propri figli possano vestire maglie di grande club senza badare al contesto caratteriale che li condiziona. Poi c’è il grosso fenomeno dei procuratori che vanno ad agire su questi ragazzi: tra questi ci sono persone perbene, ma anche chi ci marcia che per pochi euro mandano i ragazzi in giro per l’Italia, chiedendo soldi ai genitori. La colpa, però, va anche alle società che lasciano gestire i settori giovanili a persone che sono autentici mercenari: ci sono sentenze che parlano. La Federazione dovrebbe essere molto più vigile su questi fenomeni che abbondano a dismisura.

Investimento? Da quando è entrato nel settore, De Lucia lascia risorse economiche alla prime squadra e così entrambe le parti possono continuare a crescere. Nel momento di difficoltà della Casertana è stato chiamato per poter dare una mano, ma grazie all’intesa raggiunta tra lui e Manniello, due splendide persone, è arrivato a Castellammare, anche se i matrimoni anscono prima dai litigi: mi auguro che tra moglie e marito nessuno ci metta il dito. Sono per me due amici fraterni, sono sempre a disposizione di tutti loro, affinchè le sorti di Castellammare siano sempre in crescita, a discapito di chi pensa che io sia qui per interessi personali”.

RIPRODUZIONE RISERVATA

GUARDIA COSTIERA 29 agosto 2016: arrivo a Crotone di 190 migranti (VIDEO)

0

Operazioni di soccorso effettuate nella giornata di ieri, 29.08.2016, da Nave Fiorillo CP904 della Guardia Costiera, inserita nel dispositivo Frontex. L’unità, giunta questa mattina nel porto di Crotone, ha tratto in salvo complessivamente 190 migranti, tra cui 8 donne e 4 bambini, a bordo di un barcone.

NOTE sulla Guardia Costiera:

La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.

Attività e competenze

Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

(note da: wikipedia)

vivicentro.it/sud/cronaca

 

L’agente di Kalinic lascia Milano, resterà a Firenze

I dettagli

Nelle ultime ore era trapelata la notizia che vedeva Paulo Sousa furioso con la dirigenza viola, rea di aver ceduto il suo pupillo Nikola Kalinic. Secondo quanto raccolto da Tuttomercatoweb, però, la situazione è diversa con l’agente del ragazzo, infatti, Tomislav Erceg, che è partito alla volta di Zagabria e ciò può voler dire solamente che l’ex centravanti del Dnipro si è definitivamente convinto a restare a Firenze.

Napoli-Milan, c’è un dato che fa riflettere

C’è un dato che fa riflettere

Oltre alla straordinaria vittoria del Napoli contro il Milan nel match di sabato sera al San Paolo, c’è un altro dato che incuriosisce molto, infatti Napoli-Milan è stata la partita più seguita in tv della seconda giornata di campionato. All’anticipo di campionato hanno assistito più di 1,7 milioni di spettatori.

ESCLUSIVA – Juve Stabia, De Lucia: “Non cederò nessuno dei miei gioielli: inutili le interferenze esterne”

Queste le sue parole in esclusiva

Il presidente del settore giovanile, Andrea De Lucia, è intervenuto ai microfoni di Vivicentro.it in esclusiva: “I ragazzi del settore giovanile sono un patrimonio della Juve Stabia intesa come intera società: io non cederò nessuno dei miei gioielli, in quanto tali, fino a che ci saranno interferenze esterne alla società. Non facciamo vendita delle vacche ma calcio serio e professionale, pulito, dove tuteliamo i giovani. I miei calciatori, che sono profesisonisti, sono gestiti da persone competenti del settore e devono crescere con il settore giovanile: non ci sarà nessuna cessione di ragazzi della Berretti o di altre categorie, fino a nuovo ordine. Non devono esserci pressioni esterne che non condivido. Resteranno tutti qui, decideremo insieme al direttore Alberico Turi quando dovranno andare a fare altre esperienze. Chiedo rispetto!”

a cura di Ciro Novellino

RIPRODUZIONE RISERVATA

Buona Scuola? NO! Solo pessima macelleria sociale

1

Lettera a vivicentroA tutt’oggi ancora non si conoscono le scuole di titolarità assegnate d’ufficio dall’ennesimo algoritmo informatico partorito dal MIUR! Noi docenti italiani veniamo trattati peggio dei pacchi postali nell’indifferenza più totale dei media e del popolino! Gli insegnanti dovrebbero essere la spina dorsale di un Paese che vuole definirsi democratico, ma questo non è un “paese” normale!… e il diminutivo in questo caso non è casuale… In un Paese democratico, che tiene realmente a cuore la classe docente, e non a chiacchiere come fa Renzi e come hanno fatto i suoi predecessori, situazioni del genere non dovrebbero accadere! Algoritmi pieni di “bachi” che assegnano a “membro di segugio” docenti lungo tutto lo stivale! Famiglie smembrate nell’indifferenza anche di Sacra Romana Chiesa! Dopo tante contestazioni e segnalazioni da parte dei soggetti interessati, e constatati gli errori, ma non volendo perdere la faccia e rifare tutte le operazioni della mobilità, quelli del MIUR si sono inventati la “conciliazione”! Ma queste sono conciliazioni solo a chiacchiere, giacché non vanno a sanare realmente gli errori, poiché chi ha avuto un ambito, anche se con punteggio minore del ricorrente, resta lì dov’è, mentre al docente ricorrente viene offerta una sede leggermente più vicina a quella in cui è stato destinato per errore! Così leggo su diverse chat di WhatsApp in cui sono presente, che ad alcuni colleghi hanno offerto La Spezia invece di Pistoia, oppure Prato invece di Brescia, e così via… ma sempre al nord!

LA SOLITA PRESA PER IL CULO!

Nel mio caso non ne parliamo proprio… avevo chiesto di essere trasferito da Trieste a Napoli su sostegno e mi trasferiscono su disciplina di base a Potenza, mentre 17 colleghi con meno punti di me si trovano nel mio ambito di residenza proprio su sostegno! Ma aspetto gli esiti della conciliazione, e se vogliono prendermi per il culo, come i colleghi di cui sopra, li porto davanti al giudice del lavoro! Ma torniamo a “bomba” sulla mobilità… e qui il parallelismo con Renzi ci sta tutto! In quale Paese civile e in quale comparto lavorativo un lavoratore riceve la sua sede di servizio appena 24 ore prima o anche molto meno? Eh già, perché la sede potrebbe essere assegnata anche domani, ma il 1 Settembre bisogna pur prendere servizio da qualche parte! Ebbene, i diversi USR e USP stanno pubblicando note d’urgenza riferite a docenti con classi di concorso già in esubero dopo questa grossa infornata e a coloro ai quali non è stata assegnata la sede di titolarità per il prossimo triennio. Così leggo che l’USP di Roma invita costoro a prendere servizio nelle scuole in cui hanno prestato servizio l’anno scolastico terminato di recente, mentre l’USR Friuli Venezia Giulia invita i docenti a prendere servizio presso gli USP in cui insistono gli ambiti territoriali assegnati dalla mobilità! Tutto senza un coordinamento centrale e ognuno fa da se… Un vero macello nel più puro stile italiano! Uno stillicidio e una vergogna senza fine che sta portando all’esaurimento nervoso docenti con 10, 15, 20 o addirittura anche 30 anni di servizio a tempo determinato sulle spalle! Intanto io, destinato a Potenza, e mia moglie, destinata in provincia di Parma, ancora non sappiamo quale sarà la nostra scuola di titolarità, e intanto aspettiamo!

POVERA ITALIA, POVERA PATRIA MIA! (ascolta)

Giuseppe Vollono

SKY – Nuova pista dall’Inghilterra per l’attacco del Napoli

Le ultime dal mercato

E’ sempre più calda la cessione di Manolo Gabbiadini che sembra essere vicino all’Everton, l’unica cosa che lo mantiene ancora a Napoli è il fatto che il club partenopeo non ha ancora torvato un valido sostituto. Dopo le difficili trattative per Kalinic e Pavoletti, spunta un nuovo nome, come riportato dai colleghi di Sky, il Napoli avrebbe fatto un tentativo per l’attaccante del Manchester City, Wilfried Bony. Il calciatore classe ‘88 originario della Costa d’Avorio la scorsa stagione ha siglato 6 gol in 36 partite.

G.D.D.

Mundo Deportivo – Cavani al Napoli se il PSG prende il sostituto dal Real

Le ultime dalla Spagna

Ancora incerto il futuro di Edinson Cavani, il Napoli ha intavolato da qualche giorno una trattativa con il PSG, senza, per il momento, riuscire a concludere per l’attaccante uruguaiano. La motivazione? Il club parigino è in cerca di un valido sostituto del Matador.

Questo sostituto dovrebbe arrivare da un club di Madrid, infatti, come riporta il Mundo Deportivo ci sarebbe un interessamento da parte del PSG per Karim Benzema. Le cifre della trattativa sono ancora sconosciute, ma questo è un segnale che infonde fiducia nei tifosi partenopei per un eventuale ritorno di Edinson Cavani.

G.D.D.

Maksimovic-Napoli, telenovela stucchevole!

Gli ultimi sviluppi

E’ braccio di ferro per Nikola Maksimovic, e durerà probabilmente fino alla fine del mercato ovvero domani sera. Il Corriere dello Sport riferisce che il presidente del Torino Urbano Cairo vorrebbe ben venticinque milioni di euro più il cartellino di Mirko Valdifiori: “è un affare grosso Napoli e Torino stanno trascinando dietro da troppo tempo: Cairo tiene orgogliosamente duro, non indietreggia e anzi avanza, e dopo che De Laurentiis ha presentato la sontuosa proposta da venticinque milioni di euro, c’è stato il rilancio” perchè 25 milioni più Valdifiori equivale a superare il muro dei trenta milioni.

Criscito: “Voglio venire al Napoli, ma il club deve trovare l’accordo con lo Zenit”

Questo il messaggio inviato dal calciatore

“Io voglio venire, il Napoli deve trovare l’accordo con lo Zenit”: e’ questo il messaggio che Mimmo Criscito ha inviato in diretta al collega Valter De Maggio ai microfoni di radio Kiss Kiss Napoli.

Milik: “Napoli è qualcosa di speciale: perfetta per giocare a calcio”

Queste le sue parole

Arkadiusz Milik, attaccante polacco del Napoli, ha parlato a Eurosport: “E’ sempre bello tornare a casa, iniziamo un nuovo capitolo con le qualificazioni al Mondiale del 2018. Durante l’Europeo diverse cose sono cambiate nella mia vita: ho cambiato squadra, e sono felice di questo. Lavoro duro per mantenermi al livello del Napoli e per giocare spesso dall’inizio. Sono felice ovviamente del debutto casalingo, abbiamo vinto 4-2 e ho segnato due gol: era importante vincere dopo il pareggio della prima giornata I tifosi sono fanatici come mai mi è capitato di vedere. E’ difficile fare paragoni, è qualcosa di speciale: l’atmosfera sugli spalti è inusuale, le prime impressioni sono positive e la città ha una sua atmosfera. Ci sono delle zone in cui non tutto magari è tenuto benissimo, ma è bella ed è perfetta per passarci del tempo: c’è un tempo stupendo e le condizioni ideali per giocare a calcio. E, cosa più importante, c’è una grande squadra. La cifra pagata non mi fa effetto, è più importante che io adesso mi metta in mostra sul terreno di gioco: in ogni partita devo dimostrare il mio valore, sono un lottatore e devo far sì che valesse la pena fare un investimento del genere per me. Non mi faccio condizionare dal costo del mio cartellino perchè non ci penso, io mi concentro su me stesso. L’italiano, anche se ad agosto l’insegnante era in ferie. Durante gli allenamenti sto prendendo lezioni decenti…”

SSC Napoli, la radio ufficiale: “Gabbiadini-Everton, accordo trovato!”

Il tweet della radio ufficiale

“Manolo Gabbiadini all’Everton, accordo trovato. Sarà ufficiale appena il Napoli avrà chiuso con il sostituto. Tentativo Pavoletti”. Questo il tweet di Radio Kiss Kiss Napoli, emittente radiofonica ufficiale della SSC Napoli. Si parla insistentemente di un trasferimento dell’attaccante azzurro in Premier League, con cifre che si aggirerebbero attorno ai venticinque milioni di euro più eventuali bonus.

Le mafie in politica partono dalla base: dai comuni!

0

Il controllo della politica da parte delle mafie inizia dalle elezioni comunali. Si scoraggiano le candidature degli onesti e si portano a capo del municipio gli “amici”, con le mani sul settore immobiliare e sugli appalti. Risultato documentato: salgono la spesa comunale e il numero dei lavoratori impiegati nelle costruzioni.

Le mafie hanno la capacità di influenzare la politica nelle sue diverse fasi: dalla selezione dei candidati alle elezioni, fino alla vera e propria gestione del governo dei comuni italiani. Come cambia la spesa delle amministrazioni locali? Aumenta e i settori chiave sono immobiliare e appalti.

Attacchi ai candidati più istruiti

Le mafie possono influenzare le decisioni politiche nei comuni italiani, intervenendo nelle diverse fasi del processo politico, dalla selezione dei candidati, alle elezioni, fino alla vera e propria gestione delle politiche. È dunque importante riuscire a studiare la dimensione di questi fenomeni, come fanno alcuni recenti studi. La selezione dei candidati è un primo momento in cui le organizzazioni criminali possono intervenire nell’arena politica, scoraggiando candidati onesti e competenti attraverso intimidazioni e minacce. Negli anni Ottanta e Novanta, alcuni amministratori locali sono stati addirittura uccisi da gruppi criminali e sono 134 i politici ammazzati in Italia nel periodo 1974-2014. L’uccisione di un politico può modificare profondamente la vita di una città, per esempio diminuendo il livello d’istruzione degli eletti dopo il fatto (di circa il 20 per cento). Il calo è probabilmente dovuto alla percezione di rischio legata all’ingresso in politica, che porta gli individui più istruiti a prendere altre strade. Tuttavia, si osserva l’effetto opposto quando la presenza mafiosa viene combattuta. Infatti, dopo lo scioglimento di un comune per mafia, il livello d’istruzione dei politici locali aumenta notevolmente. La conclusione sembra essere che i cittadini interessati a entrare in politica valutano la presenza mafiosa come un elemento importante per decidere se candidarsi o meno e che la decisione può essere influenzata da scelte politiche, come lo scioglimento di un comune per mafia.

I mafiosi sostengono il partito più forte

Un’altra strategia per assicurarsi politici innocui o collaborativi è portare voti al partito giusto. In generale, i gruppi mafiosi sembrano votare il partito favorito alle elezioni in modo da poter negoziare col vincitore. In linea con questa teoria, un’analisi basata su dati siciliani studia i rapporti storici tra mafia e partiti nazionali, mostrando come la Democrazia Cristiana abbia ricevuto sistematicamente più voti nei comuni a più alta densità mafiosa. Tuttavia, questo è avvenuto soprattutto a partire dagli anni Settanta quando le elezioni a livello nazionale sono diventate più competitive – e quindi ottenere dei voti era più prezioso; e quando la struttura della mafia siciliana è diventata più centralizzata rispetto al passato, riuscendo quindi a mobilitare un elettorato più vasto. Quando non è possibile eleggere politici compiacenti, si passa alle minacce. Solo nel 2014, sono stati registrati 313 attacchi contro politici locali. Un momento strategico per farlo è subito dopo le elezioni locali, in modo da prevenire ogni politica avversa al gruppo mafioso fin dall’inizio della legislatura. Il grafico in basso mostra la frequenza di attacchi verso i politici locali (minacce, intimidazioni e violenza fisica) rispetto al ciclo elettorale nelle regioni a più alta presenza mafiosa (Sicilia, Calabria e Campania). Il periodo con il numero maggiore di attacchi è il mese immediatamente dopo le elezioni locali: sono diretti soprattutto verso le nuove amministrazioni locali, che diventano fin dall’inizio un obiettivo per i gruppi criminali. Se le mafie hanno la capacità di influenzare l’esito elettorale e minacciare i politici eletti, come cambia la spesa nei comuni coinvolti? Due studi che usano dati differenti arrivano alla stessa conclusione: immobiliare e appalti sono i settori chiave per le mafie. Nei comuni con un’alta presenza di organizzazioni criminali aumenta sia la spesa comunale in questi settori sia la percentuale di lavoratori impiegati nelle costruzioni.

Figura 1

Daniele

GIANMARCO DANIELE – Ricercatore presso il dipartimento di Economia Pubblica dell’Universita’ di Barcelona, l’Institut d’Economia de Barcelona e la Vrije Universiteit Brussel. Visiting presso Stanford University. Si occupa di temi riguardanti la selezione e le performance della classe politica, il crimine organizzato ed altri temi di economia pubblica.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro.it/Le mafie in politica partono dalla base: dai comuni!
lavoce.info/La mafia in comune: cosa dicono i numeri (Gianmarco Daniele)

Pavoletti-Napoli, Preziosi: “De Laurentiis ha alzato l’offerta ma il no resta”

I dettagli sull’affare sfumato

“Mi ha richiamato De Laurentiis e ha alzato l’offerta a 21 milioni di euro per Pavoletti, ma il no resta”. Enrico Preziosi, presidente del Genoa a poche ore di distanza dal primo assalto del Napoli conferma l’incedibilità del suo centravanti. E aggiunge, ai microfoni di Gazzamercato, che “anche Pavoletti è deciso a restare al Genoa: gli hanno offerto un ingaggio da due milioni e mezzo di euro a stagione ma lui preferisce restare qui dov’è. Leonardo ci tiene a completare il suo percorso con noi, anche per conquistarsi un posto in Nazionale”.

Meritocrazia o vecchio ‘spoils system’? Buona la seconda!

0

Criteri di selezione troppo astratti e commissioni giudicanti troppo piccole per funzionare: parte male la riforma Madia della dirigenza pubblica basata sulla valutazione dei cv. Ancora da fugare il sospetto che la montagna della meritocrazia partorisca il topolino del vecchio “spoils system”.

La selezione dei dirigenti pubblici basata sui curricula promossa dalla riforma Madia difficilmente funzionerà. Tra le falle, gli astratti criteri di selezione e la struttura delle commissioni, troppo piccole e politicizzate. Non è che questa procedura è un velo per mascherare sistemi di cooptazione?

La procedura comparativa sui curricula dei dirigenti pubblici, finalizzata all’assegnazione degli incarichi, appare uno tra i punti maggiormente a rischio di flop del decreto legislativo attuativo della riforma della dirigenza, imposta dal ministro Madia. Il meccanismo descritto nel testo del decreto legislativo presenta infatti troppe falle per poter immaginare che funzioni davvero.

Una commissione troppo politicizzata

Il primo problema consiste nella composizione delle commissioni nazionali competenti per ciascuno dei ruoli dirigenziali (ruolo statale, regionale e degli enti locali) che cureranno le procedure comparative. La legge delega prevede che i componenti delle commissioni siano selezionati con modalità tali da assicurarne l’indipendenza. Lo schema di decreto legislativo, invece, indica sette componenti, tutti di matrice governativa. La composizione qualitativa delle commissioni è tale da confermare l’impronta di forte politicizzazione della dirigenza in contrasto con l’articolo 98 della Costituzione, secondo il quale i dipendenti pubblici debbono sì operare per attuare gli indirizzi politici, ma sono al servizio non della maggioranza, bensì della nazione.

Sette membri non bastano

Si pongono inoltre evidenti problemi anche sul piano quantitativo. Sette componenti appaiono davvero pochi, considerando che il compito demandato loro è di curare le procedure comparative per circa 36 mila dirigenti e, dunque, per altrettanti incarichi.
Poiché la riforma impone che ogni quattro anni gli incarichi dirigenziali scadano (salvo proroghe eccezionali per altri due anni), le commissioni saranno a regime investite da centinaia, se non migliaia di procedure comparative da svolgere annualmente, alle quali è verosimile parteciperanno decine se non centinaia di candidati per volta.
Che sette persone possano sostenere un impatto operativo simile appare impensabile. Soprattutto considerando che la maggior parte dei componenti delle commissioni avrà ulteriori e pesanti incombenze. Il presidente dell’Anac, il Ragioniere generale dello stato e il presidente della Conferenza dei rettori sono componenti di tutte e tre le commissioni; il segretario generale del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e il capo dipartimento per gli affari interni e territoriali del ministero dell’Interno sono componenti di due commissioni su tre. Ad esempio il presidente dell’Anac, come è noto, è ormai chiamato ad operare su tantissimi fronti: c’è da chiedersi quando e come riuscirà a trovare il tempo di dedicarsi alla comparazione dei curriculum per centinaia di procedure di incarico di dirigenti.

Una selezione basata su criteri astratti

Compito che, peraltro, di per sé non sarà affatto semplice. Lo schema di decreto, infatti, reitera le gravi carenze di ogni riforma “epocale” della pubblica amministrazione enunciata come finalizzata a valorizzare il merito attraverso la valutazione, limitandosi ad evidenziare criteri generici ed astratti per pesare i curriculum. Si specifica che le commissioni dettaglieranno i criteri in relazione alla “natura, ai compiti e alla complessità della struttura interessata, la valutazione delle attitudini e delle capacità professionali del dirigente, nonché dei risultati conseguiti nei precedenti incarichi e delle relative valutazioni, delle specifiche competenze organizzative possedute, dell’essere risultato vincitore di concorsi pubblici, delle esperienze di direzione eventualmente maturate all’estero, presso il settore privato o presso altre amministrazioni pubbliche, purché attinenti al conferimento dell’incarico”. Una melassa di criteri astratti ed eterogenei tra loro non comparabili. Si pensi ad esempio ai “risultati conseguiti”. Ognuna delle circa 20 mila amministrazioni utilizza un proprio sistema più o meno evoluto e credibile. L’antenata dell’Anac, la Civit, istituita dalla riforma Brunetta (“epocale” anch’essa) non riuscì mai a creare un sistema univoco di valutazione e l’Anac ha da tempo demandato questa scomoda incombenza al dipartimento della Funzione pubblica.
In assenza di strumenti operativi, come faranno sette componenti, oberati da moltissime altre funzioni, a comparare i curriculum nelle procedure d’incarico?

Selezione o cooptazione?

La sensazione che il ruolo delle commissioni e che le stesse procedure siano solo un vestito per far apparire selettivi sistemi di cooptazione dei dirigenti è molto forte. Sembra che il tutto sia pensato appositamente per rendere la procedura comparativa solo un velo: una fase obbligatoria nella quale poche persone, in modo distratto e incompleto, dovranno selezionare alcuni curriculum, per poi dare l’elenco agli organi politici che avranno libero arbitrio di scegliervi chi credono.
La procedura comparativa e l’attività delle commissioni non sembrano certamente il sistema di valutazione del merito che sarebbe auspicabile. Piuttosto, data la loro composizione e considerata la poca influenza sulla scelta finale, ricordano una sorta di stanza di compensazione, nell’ambito della quale trattare per far sì che il curriculum di quel dirigente considerato “di fiducia” da parte dell’organo politico competente alla nomina entri a far parte della rosa.
Un bel vestito per mascherare, senza neanche troppo impegno, uno spoils system esasperato.

LUIGI OLIVERIoliveri

E’ Dirigente Coordinatore dell’Area Funzionale Servizi alla Persona e alla Comunità della Provincia di Verona, che raggruppa il Settore Politiche Attive per il Lavoro, i Servizi Turistico-Ricreativi ed i Servizi Socio-Culturali. Collabora dal 1997 al quotidiano economico “Italia Oggi” per gli approfondimenti giuridici delle questioni attinenti agli enti locali. Collabora dal 1999 con “Ancitel s.p.a.”, società dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e dal 2003 con il Centro Studi e Ricerche sulle Autonomie Locali di Savona.

vivicentro.it/politica
vivicentro.it/Meritocrazia o vecchio ‘spoils system’?
lavoce.info/Si scrive valutazione dei dirigenti, si legge spoils system (Luigi Oliveri)

Sassuolo – Pescara 0 – 3 a tavolino!

Una “leggerezza” che costa al Sassuolo 3 punti. Almeno fino a quando non sarà discusso il ricorso presentato dalla squadra neroverde. Parliamo dell’impiego del calciatore Ragusa, avvenuto nel secondo tempo del match vinto dagli emiliani per 2 – 1 sul Pescara, dal momento che, il calciatore ex Pescara, non sarebbe potuto essere impiegato visto che il tesseramento di Ragusa – acquistato il 26 agosto dal Cesena – è avvenuto dopo la consegna ufficiale dei 25 della rosa del Sassuolo alla Lega calcio. Per inserire il nuovo acquisto, regolarmente tesserato, il club ha dovuto sostituire un giocatore precedentemente inserito.

In tal  caso,il regolamento prevede da un anno  che il club invii alla Lega calcio una Pec con la notifica della sostituzione. Il Sassuolo asserisce di averla inoltrata, mentre la Lega di non averla mai ricevuta. Lo 0 – 3 a tavolino è stato comminato dal Giudice sportivo.

Ecco il testo integrale del dispositivo del Giudice, Antonio Tosel:

“Il Giudice sportivo,
letti gli atti relativi alla gara soc. Sassuolo e soc. Pescara;
rilevato che la soc. Sassuolo ha utilizzato in campo (dal 65° al termine della gara) il calciatore
Ragusa Antonino, tesserato in data 26 agosto 2016, il cui nominativo era stato inserito nella
distinta di gara;
considerato che l’inserimento di tale nominativo nell’“elenco di 25 calciatori” non era stato
trasmesso alla Lega a mezzo PEC entro le ore 12.00 del giorno precedente la gara, come
tassativamente previsto dalla vigente normativa federale (CU 83/A del 20 novembre 2014), e che
tale omissione comporta la sanzione della perdita della gara (ibidem n.9) ai sensi dell’art. 17,
comma 5, lett. a) CGS,
P.Q.M.
delibera di sanzionare la Soc. Sassuolo con la punizione sportiva della perdita della gara per 0-3”

La società emiliana, nella persona del suo legale, Avv. Mattia Grassani, proporrà ricorso avverso questa decisione, confidando di riavere i 3 punti.

CHRISTIAN BARISANI

ESCLUSIVA – Manniello: “Il tempo ci darà ragione. Questo è un grande gruppo”

Il Presidente Manniello parla del prossimo campionato e ci comunica che il calciomercato per la Juve Stabia è chiuso

Durante la puntata de “Il pungiglione stabiese” programma radiofonico a cura della nostra redazione, in onda ogni lunedì a partire dalle 20.00 su ViviRadioWeb, è intervenuto in esclusiva il patron della Juve Stabia Franco Manniello.

Dopo averlo sentito in esclusiva subito dopo la gara di Catania (CLICCA QUI), pubblichiamo oggi le dichiarazioni del numero uno stabiese a Il Pungiglione Stabiese:

“Non possiamo fare una tragedia per la sconfitta di Catania. Il risultato, per me, è di 2-1 perché l’errore di Amenta è giunto ormai all’ultimo secondo e 3-1 è un risultato troppo pesante per quanto visto in campo.

Mi è piaciuta la grinta della mia squadra, abbiamo perso a Catania contro una squadra che arruolava giocatori che hanno fatto la A per tanti anni e in più avevamo alcune defezioni importanti.

Sono convintissimo di aver allestito un’ottima squadra e il tempo mi darà ragione. Dico anche che accetterò le critiche solo di chi si abbona, non è possibile voler competere con le corazzate di altre piazze importanti facendo solo 320 abbonati. È inaccettabile. Non ascolterò nessuno, andrò avanti per la mia strada e chi vorrà seguire le vespe sarà ben accetto, altrimenti possono seguire altre squadre o andare al cinema la domenica, nessuno obbliga loro di seguire la Juve Stabia.

A Castellammare si pretende solo e ci si lamenta non apprezzando gli sforzi immani della società. Gli stabiesi non capiscono che malgrado la nostra potenza sia inferiore a quella di altre piazze, quest’anno cercheremo di lottare contro piazze che fanno 8000 abbonamenti.

Sono contento della squadra, dell’allenatore e dello staff. Non si può proprio criticare la squadra dopo solo una partita. Siamo andati a giocarcela a viso aperto su campi come Livorno, Novara e Catania. Qualcuno storce il naso ma dico che il migliore acquisto è proprio Fontana. Mi ha convinto la sua voglia di rivincita dopo l’ingiusta squalifica. Abbiamo un bel gruppo e un’idea di gioco anche grazie a lui, per me è un ottimo allenatore.

Dopo 10 anni conosco bene la piazza, conosco chi ama le vespe e conosco chi vuole il nostro male.

Tornando alla partita dico che meritavamo ampiamente il pareggio, a differenza della scorsa stagione in cui meritavamo di perdere ma abbiamo pareggiato. Ma il calcio è così, è la prima giornata e siamo solo all’inizio.

Il Matera, che ha costruito una corazzata, ha pareggiato con una ripescata. Questo i tifosi non lo evidenziano. Ripeto che è troppo presto e i conti si fanno alla fine, io sono tranquillissimo. Ce la giocheremo con tutti fino alla fine.

Il nostro mercato?

Ormai è chiuso. Siamo al completo, abbiamo preso Montalto e quindi completato la rosa. Abbiamo i 16 posti over completi e quindi siamo a posto così. Non è stato facile allestire una squadra di livello perché i giocatori importanti snobbano Castellammare. Un esempio è Moscardelli che ha preferito Arezzo a Castellammare pur prendendo un ingaggio molto inferiore a quello che gli abbiamo proposto noi.

Il Melfi?

Non è una partita decisiva. Vogliamo assolutamente vincere ma non dobbiamo avere pressioni, la sconfitta di Catania mi ha fatto bene perché ho avuto la conferma di avere un buon allenatore, una buona squadra e un bel gruppo che è un gruppo di amici e questo è fondamentale. Bisogna evidenziare che mancavano Liviero, Camigliano, Capodaglio e Kanoute che sono giocatori molto importanti. Quando siamo andati in B abbiamo perso le prime due partite, questo per dire che la corsa è ancora lunghissima. Sicuramente non siamo il Real Madrid ma ce la giocheremo ovunque e con chiunque.

Il settore giovanile?

Non riuscivo a curarlo bene, per fortuna è arrivato De Lucia che oltre ad essere un grande imprenditore è un amante del calcio e un tifoso della Juve Stabia. Lui e Turi cureranno sicuramente meglio di me il settore giovanile e sono sicuro che faranno bene. Magari, con il tempo, De Lucia darà una mano anche alla prima squadra ma ora il suo obiettivo è di raggiungere grandi risultati con il settore giovanile. Vedremo”

Sono morti i negoziati per il Ttip? Quale la (presunta) causa?

0

Sono davvero morti i negoziati per il Ttip (il trattato commerciale Ue-Usa) come ha annunciato il vice cancelliere tedesco Gabriel? Forse no. Ma certo il loro esito è stretto tra gli interessi di bottega di governi alla vigilia di difficili elezioni: negli Stati Uniti, in Francia, in Germania.

Il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel ha annunciato il fallimento del Ttip. Le scadenze elettorali in America e in Europa minano la conclusione dei negoziati. Trasformando il progetto in un’occasione sprecata. L’interesse nazionale contro quello comunitario.

Tutti lo pensano, ma pochi lo ammettono: e così il tramonto del progetto Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partership) diventa il nuovo segreto di Pulcinella. In un’intervista alla rete tedesca Zdf, il vice cancelliere e ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel ha dichiarato “ufficialmente” il fallimento delle negoziazioni tra Unione Europea e Stati Uniti. Ma di ufficiale, in realtà, c’è ben poco.

Le scadenze elettorali

Il Ttip è l’accordo commerciale in corso di negoziazione tra Unione europea e Stati Uniti. Una volta siglato, avrebbe creato l’area di libero scambio più grande e ricca del mondo. Il progetto è stato avviato nel 2013, con la volontà dei negoziatori di chiudere l’accordo prima possibile, in modo da non arrivare troppo vicino alle scadenze elettorali dei due lati dell’Atlantico. Ma così non è stato.
Gli Stati Uniti sono infatti nel vivo della campagna presidenziale ed è difficile immaginarsi il futuro dell’accordo nell’America post-Obama. Una buona parte dell’opinione pubblica vede nel trattato una ulteriore minaccia ai lavoratori americani impoveriti. Una paura che Trump ha cavalcato da subito e a cui Clinton ha dovuto cedere per non perdere quella parte di elettorato democratico che ha sostenuto il suo sfidante interno, Bernie Sanders. È altrettanto improbabile vederne il futuro prima della fine del mandato di Obama, che al momento ha il potere dell’anatra zoppa – così si chiama il presidente a fine mandato – e un Congresso non proprio collaborativo.
Anche in Europa, il palcoscenico elettorale di Francia e Germania riduce lo spazio politico di manovra. Risulta difficile infatti per i premier europei dichiararsi a favore di un accordo che ha fatto scendere in piazza migliaia di cittadini.

Un’occasione sprecata

Un’occasione sprecata, se davvero il Ttip non dovesse vedere mai la luce. Soprattutto dopo la conclusione del Tpp (Trans Pacific Partnership), l’accordo commerciale che lega Stati Uniti e undici paesi dell’area pacifica (Cina esclusa). In mezzo ai due più grandi trattati bilaterali mai negoziati (Ttip e Tpp), gli Usa si sono elevati a perno del commercio mondiale, cercando di legarsi oltreoceano da entrambi i lati. A fronte di un legame sul Pacifico già siglato – ma non ancora ratificato – il rischio è che l’Ue venga marginalizzata negli scambi commerciali con gli Stati Uniti. Si parla di perdere peso nel commercio con il primo destinatario delle merci europee (gli Stati Uniti assorbono un quinto delle esportazioni europee). E, per giunta, con un partner il cui tessuto produttivo risulta simile a quello europeo, condizione favorevole per lo sviluppo del commercio intra-industriale. Il testimone potrebbe involontariamente passare ai partner asiatici, che grazie al Tpp godranno di facilitazioni commerciali negli scambi con gli Usa.
Si tratta di uno scenario concreto: nel 2015 gli Stati Uniti hanno importato dagli altri undici paesi firmatari del Tpp il 37,6 per cento delle importazioni totali. Per un totale di 840 miliardi di dollari, ossia il doppio di quanto importa dalla Cina (il primo partner commerciale). Certo è che tra i firmatari del Tpp ci sono anche Canada e Messico, già legati dal libero scambio con gli Usa tramite il Nafta.

Tabella 1 – Importazioni Usa per paese, 2015

Schermata 2016-08-29 alle 17.16.15

Fonte: Elaborazione su dati United States Census Bureau

Con l’entrata in vigore dell’accordo, le stime della Banca Mondiale prevedono un aumento del commercio tra i dodici paesi del Tpp di circa l’11 per cento entro il 2030. Nel frattempo l’Unione Europea resta a guardare.
Questo però non implica un Ttip a tutti i costi. Anzi, con il Tpp alla firma, nessun Ttip è peggio di un Ttip imperfetto.

Se prevalgono gli interessi nazionali

La dichiarazione di Gabriel è poi indice di una tendenza che incrina l’autorevolezza istituzionale degli organi europei. La politica commerciale comune è infatti competenza esclusiva della Commissione europea, che ha ricevuto un mandato unanime per l’inizio delle negoziazioni sul Ttip. È l’unica che quindi può dichiarare il fallimento del progetto di libero scambio con gli Usa. Durante la fase di genesi dell’accordo, gli Stati membri non possono e non devono depotenziare il ruolo dell’esecutivo comunitario. Altrimenti l’interesse nazionale – o l’interesse elettorale – rischia di soffocare l’interesse comunitario. Com’è avvenuto nel caso del Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo commerciale concluso con il Canada, lasciato in balia dei parlamenti nazionali.
Nel momento in cui si dichiara in luoghi simbolici che l’Ue deve ritrovare una forza unitaria, si deve tenere conto che il prezzo del legame di 27 stati risiede innanzitutto nel prescindere dagli interessi nazionali per rispondere nel miglior modo possibile alle sfide esterne. Di fronte alle presenti minacce, come il terrorismo e la crisi dei migranti, le vicende commerciali possono anche non sembrare prioritarie. Ma in un’Europa a velocità zero virgola si deve necessariamente guardare ai fattori strutturali della crescita. E assicurare un mercato per le merci europee è sicuramente importante.
“The ball is still rolling” – la palla è ancora in campo – ha commentato un portavoce della Commissione in risposta alla dichiarazione del vice cancelliere tedesco. E in mezzo alla nebbia dell’Europa post-Brexit, non resta che sperare che la partita continui.

MARIASOLE LISCIANDRO IMG_7004

Laureata in Economia, Finanza e Mercati Internazionali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Research Assistant presso Lavoce.info.

vivicentro.it/politica
vivicentro.it/Sono morti i negoziati per il Ttip? Quale la causa?
lavoce.infi/La causa della morte (presunta) del Ttip (Mariasole Lisciandro)