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Buone notizie da Castel Volturno: Giaccherini si allena, prima per Maksimovic

Lo riferisce il sito del Napoli, sscnapoli.it

Doppia seduta, oggi, per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri si allenano nella settimana della sosta per le Nazionali. Il campionato ricomincerà sabato 10 settembre con Palermo-Napoli, terza giornata di Serie A (ore 20,45).
Al mattino la squadra si è divisa in due gruppi. Ha lavorato prima il reparto difensivo che ha svolto lavoro tecnico tattico specifico. Dopo, in maniera analoga, allenamento tecnico tattico per centrocampisti e attaccanti.
Primo giorno di allenamento in gruppo per Maksimovic. Ha svolto seduta completa con i compagni anche Giaccherini.
Nel pomeriggio seconda seduta.

Così è nata la riconferma di Roberto Insigne

I dettagli sulla sua permanenza di Insigne

Nel Napoli dopo i vari Sallustro, Vojak e Cannavaro ci sono anche loro: i fratelli Insigne. La Repubblica racconta: “Durante il ritiro a Dimaro, però, è stata una delle sorprese positive. Maurizio Sarri ha cominciato ad apprezzare le sue caratteristiche anche perché lui ha mostrato doti uniche di apprendimento. La crescita in due mesi è stata impressionante e così Roberto ha cominciato a cullare il sogno di rimanere. Mercoledì nell’ultima giornata di un mercato frenetico – è stato richiesto dal Carpi. L’affare non è decollato e così al gong delle trattative gli Insigne si sono ritrovati insieme”

Il pagellone del mercato della Lega Pro Girone C

A poche ore dalla chiusura del calcio mercato estivo 2016, la nostra redazione ha deciso di dare i voti al calcio mercato delle società della Lega Pro Girone C, girone in cui sarà impegnata la Juve Stabia. Ecco i nostri voti:

AKRAGAS 6: Mercato sufficiente per i siciliani, che hanno preso alcuni giovani interessanti come gli ex stabiesi Carillo, Carrotta e Gomez. (DS: TIRRI)

CASERTANA 5: Complice  l’ingresso in società di nuovi soci, il budget è stato ridimensionato e i falchetti hanno costruito una squadra, sulla carta, inferiore a quelle costruite negli ultimi anni. (DS: PENSI)

CATANIA 7: Lo Monaco ha costruito una squadra competitiva puntando sui ritorni di Paolucci e Biagianti e qualche scommessa dall’estero come Da Silva e Scoppa. (DS: LO MONACO)

CATANZARO 5: Estate difficile per la società calabrese. Il nuovo ds Preiti ha dovuto già esonerare due allenatori: Erra e Spader. Mercato mediocre con tantissime scommesse come Giovinco junior. (DS: PREITI)

COSENZA 7-: Ha perso La Mantia e Arrighini e li ha sostituiti con Gambino e Baclet. Conferma l’allenatore e parte del gruppo, sarà una delle outsider. (DS: CERRI)

FIDELIS ANDRIA 6.5: D’Oronzo conferma le pedine fondamentali dello scorso anno e arricchisce la rosa con Tito, Rada, Mancino e Fall. (DS: D’ORONZO)

FOGGIA 7: La vicenda De Zerbi ha cambiato i piani dei pugliesi. Sul mercato sono arrivati Guarna, Empereur, Martinelli, Letizia e Padovan. La firma, ieri sera, di Mazzeo ha garantito un mezzo voto in più. (DS: DI BARI)

FONDI 6.5: La neopromossa laziale ha costruito una squadra che può puntare ad entrare nei primi dieci posti. Bombagi, Calderini e Albadoro sono giocatori di categoria. (DS: MANFRA)

JUVE STABIA 7.5: Mercato eccellente del ds Logiudice, il quale ha preso giocatori importanti come Amenta, Capodaglio, Sandomenico e Kanoute, per citarne alcuni. Montalto è la ciliegina sulla torta di una squadra che lotterà per il vertice fino alla fine. (DS: LOGIUDICE)

LECCE 8.5: Il neo ds Meluso porta con sè da Cosenza alcune pedine fondamentali. L’arrivo di Torromino fa fare il definito salto di qualità alla rosa di mister Padalino. (DS: MELUSO)

MATERA 7.5: Con Mazzeo sarebbe stato 8, Colummella ha confermato il blocco della passata stagione aggiungendo alcuni giocatori del calibro di Negro e Papini. (DS: IODICE)

MELFI 6-: Ripescata da meno di un mese, la società lucana punta sui giovani emergenti, come ogni anno. (DS: DI BARI)

MESSINA 6: Mercato sufficiente per i messinesi che potranno raggiungere la salvezza facilmente. (DS: LEONARDO)

MONOPOLI 5: Troppe scommesse per i baresi, nessuna certezza a parte il capitano Esposito. (DS: MARIOTTO)

PAGANESE SV: Preso Herrera e tantissimi giovani, fino a due giorni fa non aveva neanche la certezza di essere in Lega Pro, da rivedere. (DS: FERRIGNO)

REGGINA 4: Confermato il gruppo che è stato ripescato dalla D. L’acquisto di Coralli alza di poco l’asticella. (DS: MARTINO)

SIRACUSA 5.5: Resta Baiocco come leader di un gruppo molto giovane, si giocherà la salvezza fino alla fine. (DS: LANERI)

TARANTO 6+: La rosa può benissimo raggiungere la salvezza, Stendardo e Viola sono bei colpi per la categoria. (DS: DELLISANTI)

VIBONESE 5: Organico deficitario a causa del ripescaggio, è un’incognita del prossimo campionato al pari di tutte le ripescate. (DS: BATTAGLIA)

VIRTUS FRANCAVILLA 6.5: Idda, Vasco, Abbruzzese, Finazzi e De Angelis sono veri e propri colpi. I brindisini possono puntare a qualcosa in più della salvezza anche se manca un vice De Angelis. (DS: TRINCHERA)

 

 

 

 

 

Albanova-Juve Stabia Berretti, il tabellino del match: in gol Chirullo!

Il tabellino del match

Prosegue il lavoro della Berretti della Juve Stabia guidata da mister Domenico Panico. Altra amichevole disputata per le Vespette, questa volta contro l’Albanova. Si continua a lavorare con carichi molto alti in allenamento. Primo tempo molto positivo, sia come gioco che come intensità, secondo tempo si è avvertita un po’ di stanchezza, ma il processo di crescita continua. In gol nel primo tempo Chirullo, poi nella ripresa i due gol che hanno fissato il punteggio sul 2-1 finale per i padroni di casa. Questo il tabellino del match stabiese:

In campo – Riccio (Pezzella) Rubino Bisceglia Borrelli (Naso) Elefante (Versitelli) Servillo (Contieri) Vecchione Sorrentino (Scognamiglio) Vich (DelPrete) Chirullo (Di Balsamo) Procida (Vacca)

a cura di Ciro Novellino

Stipsi Cronica

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Il motivo principale per cui la nostra economia continua a restare ferma al palo e’ dovuto alla stipsi cronica che lo Stato continua ad avere nell’evacuare gran parte delle proprie risorse economiche.

La Stipsi, non e’ una malattia, e’ solo un sintomo che porta alla completa chiusura del circuito creditizio, lo Stato dovrebbe “sforzarsi” un po’ di piu’, un evacuamento programmato delle proprie risorse economiche, servirebbe da lassativo per chi lo emette, da farmaco per chi lo riceve.
In Italia abbiamo 3 Istituzioni “creditizie”, a cui sta a cuore il benessere dei Cittadini.
  1. Gli Usurai
  2. Le Finanziarie
  3. Le Banche
Questa Hit Parade e’ stata stilata in base al loro volume d’affari nel nostro tessuto sociale.
Iniziamo dagli usurai : 
Li troviamo ovunque sempre pronti a soddisfare le “tue” esigenze, per offrirti un prestito veloce, brevi manu, senza lungaggini burocratiche, unico insignificante  neo e’ rappresentato dai “piccoli” tassi d’interesse praticati; Oscillano fra il 10 ed il 30% MENSILI. Chi si rivolge agli strozzini? persone disperate, a cui sono state sbarrate le porte d’accesso di Banche e Finanziarie.
Passiamo alle Finanziarie (ndr: ma c’è differenza con i primi?):  
Porte sempre aperte per l’elargizione  di prestiti attraverso la cessione del quinto sullo stipendio o pensione, per queste veloci operazioni non vanno a controllare il tuo curriculum vitae. Si tratta di una formula vincente, collaudata da anni che non presenta alcun rischio d’insolvenza, il tasso d’interesse applicato, sempre che non vi siano altri pagamenti per il disbrigo pratica, oscilla fra il 9 e il 15%,. Il tasso lo puoi scegliere tu, puo’ essere fisso o “sereno variabile”.
Anche in caso di morte, le Finanziarie non perderanno mai i loro soldi, visto che ti avranno fatto firmare un’assicurazione suppletiva, sempre a tue spese.
Si e’ arrivati al paradosso che alcuni venditori di grosse concessionarie d’auto, non ti vendono le macchine con gli incentivi se le paghi in contanti, solo se acquisti tramite Finanziaria.
E non finisce qui :
Per l’acquisto di un bene mobile, dal piccolo elettrodomestico alla lavatrice o al condizionatore d’aria, devi essere un omino bianco,o in alternativa discendente diretto del mitico Cavalier Baiardo, senza macchie ne inganni.
Parliamo ora delle Banche (ndr: e si torna ai primi?) :
I loro forzieri alimentati dalla corrente calda dello Stato sono pieni zeppi di banconote, il problema principale sta nel fatto che non concedono prestiti, neppure un immobile messo a garanzia basta per farti avere una scopertura.
Cittadini che non hanno un reddito fisso, piccole e medie imprese sono nell’impossibilita’ di entrare nel circuito bancario. I tassi d’interesse dei prestiti variano secondo l’importanza del cliente dal 9 al 12%; tali tassi salgono anche al 16% in caso di sforamento. Banche e Finanziarie sono delle macchine perfette non sforeranno mai il tetto dell’usura.
Apriamo un piccolo capitolo, una parentesi tonda quanto una casa, sui 3 principali Sistemi di Informazioni Creditizie, le Gestapo delle centrali Rischi.
Sono dei veri e propri tritacarne.
  • Crif……………….Centrale Rischi Finanziari
  • Experian…………Cerved Information Service
  • CTC,………………Consorzio Tutela del Credito
Nei loro computer confluiscono migliaia di informazioni provenienti da Banche e Finanziarie; i dati personali negativi dovrebbero restare presenti per un tempo determinato, ma non sempre e’ cosi’, possono passare anni luce, ma non verranno mai cancellati. Esistera’ sicuramente una seconda banca dati parallela alle prima che ne ‘ curera’ la conservazione in eterno..
Stessa cosa dicasi per le Banche o Finanziarie, a distanza di anni si “ricorderanno” di te, ti avranno in memoria, i tuoi dati negativi qualora tu Cittadino ne abbia avuti, resteranno indelebili nelle loro Ram
Il compito principale dello Stato dovrebbe essere quello di incamerare attraverso le tasse liquidita’ che dovrebbero essere ridistribuita in ogni settore della vita pubblica. In un periodo di crisi che perdura da anni, che proprio oggi ha toccato numeri di disoccupazione da capogiro (pari al 40%), il Governo dovrebbe creare nuovi posti, dare assistenza alle imprese, incentivare lo sviluppo delle attivita’ creative.
Per finire bisogna guarire il Sistema Creditizio, per far girare l’economia, abbiamo bisogno solo che i nostri Governanti capiscano che bisogna allentare la cinghia dei pantaloni a favore del Cittadino e non delle Banche. Se queste ultime a loro volta allentassero i cordoni, anche gli strozzini e le Finanziarie (compagne di terzo letto), finirebbero d’esistere.
Stupida domanda………A chi converrebbe?

vivicentro.it/blogger/lopiano-saintred – Stipsi Cronica. Lo Piano SaintRed

Eccellenza- Barano, Il Dg Pilato:” La Coppa Italia? Spazio ai giovani “

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pilato dg barano

L’esordio stagionale è fissato per domani. Alle ore 16 il Barano scenderà in campo allo stadio “Vezzuto – Marasco” di Monte di Procida per sfidare la compagine locale, allenata da Sasà Ambrosino. Ad affrontare il primo impegno stagionale sarà un Barano decimato dalle assenze, come ci conferma il Dg Pilato al termine della sessione di allenamento del giovedì.
“Sabato avremo – afferma il direttore bianconero – 3 – 4 assenze molto  importanti, più un calciatore squalificato (Sogliuzzo ndr).La Coppa Italia sarà l’occasione per vedere all’opera i giocatori classe 98 e 99 tesserati, per comprendere su chi poter contare in futuro”.
Sono giorni impegnativi per il Dg, al lavoro per ultimare la rosa bianconera.
“Il Barano deve intervenire – riprende Pilato- in due ruoli. Non possiamo affrontare un campionato impegnativo come l’Eccellenza, con soltanto Monti e De Simone. Mi auguro di portare già la settimana prossima qualcosa di buono qui a Barano. Poi non bisognerà dimenticare l’aspetto economico: i calciatori non mancano, ma i costi non sono da Barano. Cercherò di mettere a disposizione del tecnico Monti entro massimo dieci giorni i calciatori necessari.

Eccellenza,Barano:” Lesione al menisco per il giovane Conte “

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barano conte

L’A.S. Barano Calcio rende noto che il centrocampista Christian Conte si è sottoposto ad  una risonanza magnetica che ha evidenziato una lieve lesione al menisco. I tempi stimati per il recupero del giocatore sono tra le due e le tre settimane. Conte è un under, classe 99, giunto al Barano Calcio nel mese di Luglio. Nella passata stagione ha militato nel Real Forio, con cui ha collezionato una presenza in Eccellenza.

Makismovic-Napoli, una lunga telenovela: le tappe dell’affare

Una lunga telenovela…

La lunga telenovela tra Aurelio De Laurentiis e Urbano Cairo per l’arrivo di Nikola Maksimovic al Napoli si è finalmente conclusa, il calciatore dopo tre sessioni di mercato è finalmente approdato nelle fila del club partenopeo. Ripercorriamo le varie fasi di questa lunga trattativa tra la squadra granata e il club azzurro.

Tutto è iniziato durante lo scorsa sessione di calciomercato quando il Napoli ha dimostrato il suo interessamento per il difensore serbo offrendo al Torino 18 milioni di euro e al giocatore 2 milioni (1,7 milioni in più rispetto allo stipendio granata). Arrivò subito la smentita di Cairo: “Per noi non è sul mercato. Non abbiamo mai ricevuto offerte concrete. Il giocatore vale almeno 25 milioni”. Continuano le trattative tra i due club e il Napoli continua il suo pressing asfissiante per portare Maksimovic al Napoli offrendo al Toro 15 milioni più 5 di bonus. Ma questo non basta per convincere Cairo a cedere il difensore ai napoletani e così si conclude la scorsa sessione estiva di mercato senza arrivare ad un accordo. Pochi giorni dopo la fine del mercato è lo stesso calciatore a dichiarare: “Nell’ultimo giorno di mercato il Napoli presentò un’offerta di 18 milioni, la più alta di tutte fino a quel momento. Ma penso che fosse troppo tardi; se fosse stata presentata due o tre settimane prima della fine del mercato, forse sarei potuto partire e vestire la maglia azzurra. Il 31 agosto, invece, non c’era più il tempo per il Torino per trovare un sostituto adeguato e di qualità. Il prossimo gennaio sicuramente arriveranno delle offerte per me, ma io voglio restare al Toro e tornare in campo quanto prima”.

Così è stato durante lo scorso mercato di riparazione il Napoli è ritornato all’attacco sul calciatore serbo offrendo al Torino 18 milioni più due di bonus, ma il presidente Cairo rifiutò l’offerta degli azzurri. E arriviamo finalmente a questa estate e a questa sessione di calciomercato in cui il Napoli ha inizialmente offerto al Toro 16 milioni più 4 di bonus, ma le richieste di Cairo erano decisamente più elevate: 20 miloni più il cartellino di Valdifiori. Il club azzurro non voleva privarsi di un centrocampista vista la non ancora ufficialità di Marko Rog e allora ha rilanciato l’offerta a 23 milioni più 4 di bonus. Gli ultimi giorni di mercato sono stati molto accesi per quanto riguarda la vicenda con gli azzurri che sono arrivati ad offrire ai granata Mirko Valdifiori come contropartita oltre a 25 milioni. Dopo varie smentite, l’ultimo giorno di mercato il calciatore approda al Napoli per circa 25 milioni più eventuali bonus. La formula è quella del prestito a 5 milioni con obbligo di riscatto fissato a 20 milioni più uno di bonus.

a cura di Gennaro Di Dio

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Crolli nell’M5S della capitale: non reggono più neppure i patti interni

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Al M5S della capitale non reggono neppure i patti interni Mattia Feltri ripercorre settanta giorni di amministrazione Raggi passati tra topi, rifiuti e pressioni esterne. A poco più di due mesi dalle elezioni la squadra della sindaca M5S di Roma Virginia Raggi perde pezzi importanti: fuori il capo di gabinetto, l’assessore al Bilancio, i vertici dell’Atac (l’azienda del trasporto pubblico), e dell’Ama (rifiuti). E’ il segno, racconta Iacopo Jacoboni, che il patto tra la giunta e l’establishment capitolino non regge.

Topi, rifiuti, pressioni: i 70 giorni di Virginia Raggi, divorata dalla capitale

Dalla vittoria alle polemiche sugli stipendi d’oro. La sindaca paga l’assenza di empatia con i romani
ROMA Il problema della portavoce perfetta è che non c’è più la voce. Virginia Raggi era stata scelta da Gianroberto Casaleggio per ragioni non strettamente politiche: bella presenza, capacità di parlare, buona inflessione (a differenza del rivale interno, Marcello De Vito, di sfacciato timbro romanesco), e poi è donna, particolare che fa tanto modernità. E dunque Virginia doveva essere l’insuperabile prodotto del laboratorio a cinque stelle.

Un prodotto scelto senza dar peso alle competenze, proposto al mondo con abbondante anticipo per il buon esito delle primarie online, il semplice e altissimo collettore della volontà popolare, magari reinterpretata dallo stesso Casaleggio o dai ragazzi del direttorio, ma a portata di mano, una di noi. Qui era stato scritto che lei aveva vinto alla grande come avrebbe vinto alla grande chiunque altro, purché portasse il marchio di purezza di Beppe Grillo, e che Roma è città fra le più complicate d’Italia: in particolare, era curioso che una così vasta comunità, cinica, disincantata, anarchica a suo modo, convinta che le regole siano aggirabili, o interpretabili, o meglio trascurabili, portasse in Campidoglio una forza politica al grido onestà-onestà.

Ma fosse soltanto questo il punto di discrepanza fra popolo e sindaco. In Raggi sorprende la totale mancanza di empatia coi cittadini della cui volontà dovrebbe essere sommo custode, e con cui dovrebbe vivere in comunione: ieri alle cinque di mattina ha comunicato via Facebook le dimissioni del capo di gabinetto, e poi più nulla. Non una parola nemmeno sulle dimissioni successive, rassegnate a catena, non una riga sul sito istituzionale del Comune e nemmeno su quello di propaganda di Grillo, che in apertura ha conservato per tutto il giorno le invettive contro la campagna per la fertilità del ministro Beatrice Lorenzin. È il paradigma di come Internet, lo strumento della democrazia diretta, diventa con una magica giravolta lo strumento della lontananza.

Non c’è più la voce, Casaleggio, e l’impressione è che non sia nelle corde della portavoce perfetta il più ovvio presupposto di un sindaco romano: fare l’occhiolino al popolo, starci in mezzo, l’arringa e la pacca sulla spalla, se necessario con un tocco d’astuzia, e si sarebbe giurato che fosse la forza principale dei cinque stelle; persino Gianni Alemanno e Ignazio Marino, il primo a spalar la neve, il secondo per Roma in bicicletta, hanno galleggiato perché non si ritirarono nella casa di cristallo (altro che di vetro). Non è un difetto del movimento: Chiara Appendino a Torino, ma anche Federico Pizzarotti a Parma e Filippo Nogarin a Livorno, hanno una sintonia con la città che va oltre le loro prove da amministratori. Virginia Raggi è fedele a un parossismo orizzontale senza picchi e profondità. Esordisce in consiglio comunale leggendo cantilenante un testo prefabbricato, affronta l’emergenza dei rifiuti coinvolgendo Manlio Cerroni (l’uomo di Malagrotta, la più grande discarica d’Europa), indicato per settimane e mesi come l’anticristo dell’ecologia. E poi distribuisce stipendi inaspettatamente succosi, chiama consulenti dal nord Italia, infine si ritrova pressoché senza giunta a quasi novanta giorni dalle elezioni e a settanta dall’insediamento. E parrebbe tutto normale, niente che richieda uno scatto, un’eccezione alla lontananza anche malmostosa da Politburo, un affaccio al balcone, una diretta streaming, qualcosa.

Al di là di questi esordi molto più difficoltosi del previsto, stupisce che nessuno si ponga il problema di una città che conserva memoria della propria grandezza, abituata a divorare chiunque, bestie ben più grosse, figuriamoci una giovane donna povera di aggettivazione, di pathos, di romanità pura, una barchetta che va dove la porta l’onda, e infatti si presentò come un sindaco disposto a mollare tutto, se soltanto glielo avesse chiesto Beppe Grillo. Beh, se le cose non cambiano alla svelta, probabilmente Roma – coi suoi milioni di abitanti e le sue migliaia di anni, col suo spirito capoccia, la sua esuberante e comprensibile prosopopea – finirà presto col pronunciare l’eterno flaianesco «scànsate».

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Il vice Hysaj potrebbe arrivare a gennaio: piace Toljian

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Jeremy Toljan nome nuovo

Non si ferma il mercato del Napoli, ADL è proiettato già alla sessione di gennaio. C’è da rinforzare, infatti, l’esterno destra. Si lavora ad un sostituto di Hysaj, con un Maggio alle sue spalle che non sembra apparire al meglio. Secondo quanto riporta la Repubblica, i partenopei sarebbero forti su Jeremy Toljan(94), valutato dal Tottenham 6 milioni di euro.

Caos a Roma: crolla il patto tra la giunta e l’establishment

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Il patto tra la giunta e l’establishment capitolino non regge, racconta Iacopo Jacoboni su la Stampa e non basta. A poco più di due mesi dalle elezioni la squadra della sindaca M5S di Roma Virginia Raggi perde pezzi importanti: fuori il capo di gabinetto, l’assessore al Bilancio, i vertici dell’Atac (l’azienda del trasporto pubblico), e dell’Ama (rifiuti). Inoltre, sembra che non reggono neppure i patti interni al M5S. Mattia Feltri ripercorre settanta giorni di amministrazione Raggi passati tra topi, rifiuti e pressioni esterne.

In crisi il patto con l’establishment. Perde lo schema-Di Maio, sale Di Battista

Minenna in rotta con la sindaca e in lite con la Muraro confidò: «Vogliono farmi fuori». Fallisce il piano «M5S di sistema», attrarre i grand commis. E Grillo elogia Alessandro

La guerra civile che è ormai diventato il Movimento cinque stelle a Roma – una guerra combattuta anche sulla pelle di Virginia Raggi, al netto di tutte le sue debolezze politiche – è a una svolta: non se ne vanno semplicemente tre persone, sta saltando tutto uno schema di gioco, diciamo così «istituzionale», che aveva cercato di utilizzare nel quadro della giunta Raggi una serie di grand commis o tecnici, non importa se transitati dalle gestioni Marino, o Tronca.

All’indomani della vittoria dei cinque stelle fu proprio Tronca a raccomandare alla Raggi di servirsi di alcune competenze che «sarebbero state disponibili a dare una mano a Roma, non per il Movimento, ma per aiutare la capitale a non affondare». Fece quattro nomi: Marco Rettighieri e Daniele Fortini, dg di Atac e presidente di Ama, Carla Raineri, un alto magistrato, e Marcello Minenna, un dirigente Consob molto bravo con numeri, finanza e conti. Risultato: i primi due – su cui Raggi si era esposta negativamente – furono messi in stand by, ci fu una frenata sul loro siluramento, che era stato variamente promesso; gli altri due sono diventati – tra mille fatiche che abbiamo documentato via via – capo di gabinetto e assessore chiave al bilancio.

Ora «sta cadendo quello schema per cui una parte degli apparati dello stato dice “ok, aiutiamo i cinque stelle a non combinare disastri”», ci dice una fonte di altissimo livello in tutta questa vicenda. Rettighieri ha appena lasciato, Fortini lasciò un mese fa, Raineri si è dimessa (ieri l’altro, poi ieri c’è stata la revoca formale, fatta dalla Raggi per autotutelarsi dopo il parere negativo dell’Anac). A proposito di Anac, anche Raffaele Cantone, e il prefetto Franco Gabrielli, si spesero con alcuni di questi grand commis per invitarli a continuare a lavorare per il bene di Roma anche nella stagione cinque stelle. Dire che molti di loro fossero assai dubbiosi è un eufemismo.

Il garante di tutto questo nel Movimento doveva essere Luigi Di Maio, ma è chiaro che il garante non è al momento in grado di garantire nessuno – neanche Minenna, che era arrivato alla giunta attraverso lui e, formalmente, attraverso una presentazione fatta da Carla Ruocco. Minenna ha confidato nei giorni scorsi: «Sono in tanti a volermi fare fuori nel M5S». Ma possiamo dire che il fallimento dello schema-grand commis è, automaticamente, una vittoria di un fronte avverso a Di Maio? Calma. Per quale motivo la revoca della Raineri si porta dietro le dimissioni del tandem Minenna-Solidoro, l’amministratore di Ama nominato venti giorni fa?

Se perde il fronte istituzionale, non si può dire che vinca un compatto, alternativo fronte barricadero, o del ritorno alle origini M5S. In realtà vincono faide, egoismi, arrivismi. Si son sfasciate anche le cordate. Minenna si è scontrato sempre più con varie figure in Campidoglio, a partire dalla sindaca, che non sopportava più né lui né la Raineri. La Raggi aveva promesso «azzeriamo i vertici Acea», Minenna trattava con Caltagirone per coinvolgere Acea nella gestione dei rifiuti, anche strategicamente. Minenna aveva scelto Alessandro Solidoro, persona competente, a capo della nuova Ama (Solidoro ha confidato: «Avevo accettato solo per Marcello, siamo amici da anni e me l’ha chiesto come un servizio, magari solo per quale mese»). Senonché, appena insediatisi lui e il dg Stefano Bina, si sono resi conto che Paola Muraro, la discussa assessora all’ambiente, spadroneggia e sta scrivendo il piano di ristrutturazione dell’azienda lei, al posto loro (ci torneremo in altra occasione). Tra l’altro, a Solidoro era stato detto dal M5S che Ama versava in stato fallimentare dal punto di vista tecnico: il che non è vero, perché i conti sono in ordine, e i problemi sono altri. Minenna è andato su tutte le furie per questo straripare della Muraro, lo scontro con l’assessora è stato aspro; e naturalmente anche Solidoro non ne poteva più; che le sue dimissioni seguano a ruota quelle dell’assessore è naturale. Ma ci sono anche molte altre battaglie e dissidi.

Entro settembre andrà concluso l’assestamento di bilancio del comune di Roma; può essere rimandato a novembre, ma va indicato ora dove allocare tutte le partite in entrata. Minenna contava, per dire, anche sui 400 milioni di Imu dovuti dal Vaticano. Ma il tema, su cui la sindaca esordì battagliera, è scomparso dai radar mediatici dopo il suo incontro col Papa (e dopo ulteriori contatti tra i cerimoniali). La Raggi ha promesso soldi ai 15 municipi, Minenna voleva invece centralizzare tutta la gestione delle risorse sul Campidoglio. Minenna voleva tagliare gli stipendi (tetto a 76 mila euro, Raineri a parte), ma i fedelissimi di Raggi (Marra in testa) non lo aiutavano. Minenna ritiene le Olimpiadi un volano, Olimpiadi che invece la giunta ha deciso di non fare. Minenna aveva un piano di ricucitura coi poteri, la Raggi non è ben chiaro. I fedelissimi di Roberta Lombardi, il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito e il capogruppo M5S Paolo Ferrara, ieri nella riunione di maggioranza in Campidoglio non hanno proferito verbo: segno che si sentono forti assai.

Di Maio, di fronte alla débâcle, sta cercando di eclissarsi. L’ideale è scaricarla sulla Raggi. Il messaggio che ieri le hanno mandato è: hai voluto fare con le tue gambe (ossia: hai voluto tenere Raffaele Marra, il vicecapo di gabinetto vicario, e il capo della segreteria Salvatore Romeo, facendo la guerra a Raineri e Minenna), ora vediamo cosa sei in grado di fare. La fase di difficoltà del vicepresidente della Camera è speculare al grande attivismo di Alessandro Di Battista, rientrato trionfante dal tour estivo in scooter, e molto apprezzato da Grillo; ma Di Battista più che altro cura il suo orticello, le proteste di piazza, certo non ha un piano alternativo al fallimento del Movimento dei grand commis.

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lastampa/In crisi il patto con l’establishment. Perde lo schema-Di Maio, sale Di Battista JACOPO IACOBONI

Tempesta romana sul M5S

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A poco più di due mesi dalle elezioni la squadra della sindaca M5S di Roma Virginia Raggi perde pezzi importanti: fuori il capo di gabinetto, l’assessore al Bilancio, i vertici dell’Atac (l’azienda del trasporto pubblico), e dell’Ama (rifiuti). E’ il segno, racconta Iacopo Jacoboni, che il patto tra la giunta e l’establishment capitolino non regge. E che non reggono neppure i patti interni al M5S. Mattia Feltri ripercorre settanta giorni di amministrazione Raggi passati tra topi, rifiuti e pressioni esterne.

La giunta Raggi perde pezzi: via Minenna e il capo di Gabinetto

Lasciano Raineri e l’assessore al Bilancio. Si dimettono anche i vertici di Ama e Atac. La sindaca: “Noi non ci fermiamo”. Ma il Movimento è dilaniato e il Comune vacilla
ROMA – Virginia Raggi entra ed esce dal consiglio comunale come se nulla fosse successo. Nel suo silenzio e nei sorrisi offerti al pubblico, come prova di tranquillità, c’è tutta la ragione dello spaesamento del M5S. In ordine se ne vanno il capo di Gabinetto Carla Raineri, il super-assessore al Bilancio e alle Partecipate Marcello Minenna, l’amministratore unico di Ama, fresco di nomina, dopo tutto il penare sui rifiuti, Alessandro Solidoro. E questa è la prima colonna. Poi lasciano la municipalizzata dei trasporti Atac il direttore generale Marco Rettighieri e l’amministratore unico Armando Brandolese, che abbandonano la disastrata barca dei mezzi pubblici «a causa delle interferenze dell’assessora Linda Meleo». Come in ogni dramma, anche in quello in scena in Campidoglio ci sono protagonisti e antagonisti. Qui lo scontro è tra la sindaca, il suo vice Daniele Frongia, lo staff composto da fedelissimi invisi ai vertici e ai militanti stellati, da una parte, e Minenna e la squadra che l’ex Consob aveva portato a Roma, dall’altra.

Il 26 agosto arriva all’Anac la richiesta di un parere su tutte le nomine fatte secondo l’articolo 90 del Testo unico degli enti locali. Il 29 agosto ne arriva un’altra, centrata tutta sulla scelta, ex articolo 110, di Raineri, giudice in aspettativa, già a Roma con il commissario Tronca. La sua è la nomina più pesante, quella che per giorni ha agitato le cronache per il maxi stipendio da 193 mila euro. Anche lei come gli altri aveva ricevuto la bollinatura dell’avvocatura capitolina. L’Autorità di Raffaele Cantone però la vede diversamente e la boccia. Per un’incarico fiduciario – in sintesi – anche Raineri sarebbe dovuta essere nominata ex articolo 90. Il che avrebbe comportato un tetto al suo compenso. Mercoledì sera la decisione è presa: revocata la nomina di Raineri. Prima viene comunicato all’interessata, che non la prende bene. Poi, all’alba Raggi lo annuncia su Facebook. In quel momento iniziano le 24 ore più dure per i 5 Stelle.

Raineri, a sua volta, annuncia le sue dimissioni irrevocabili cercando di coprire la revoca: «La riduzione del mio stipendio non c’entra». Subito dopo segue Minenna che quasi aveva imposto Raineri in Campidoglio. «Anche in questo caso ho servito lo Stato» dirà elencando quanto fatto finora. L’addio di Minenna però è molto più duro da digerire, perché l’assessore è considerato una sorta di star, e aveva deleghe pesanti. Minenna è l’uomo che, sostenuto da un pezzo di direttorio (Luigi Di Maio e Carla Ruocco) ha costruito l’architrave della giunta. Dopo di lui lascia l’amministratore di Ama. Solidoro, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Milano, era sceso a Roma quasi come favore personale a Minenna. E infatti decide di conseguenza: «Dopo le dimissioni dell’assessore non ci sono più le condizioni».

Le partecipate restano senza «testa» e il Campidoglio precipita in un clima quasi lunare, tra i silenzi e la tranquillità di Raggi. «Andiamo avanti» dice forte delle sue scelte. Si è liberata di due presenze ingombranti. Raineri, contraria a inviare il parere a Anac, sospetta una manovra calcolata. Lo stesso confida ai suoi Minenna che individua nel giro più vicino a Raggi i mandanti. Un nome su tutti, quello di Raffaele Marra, vicecapo di gabinetto, figura resuscitata da un passato vicino a Gianni Alemanno, accusato di aver portato all’Anticorruzione la nomina della giudice su cui ora indaga anche la Procura dopo un esposto di FdI. Raineri e Minenna stavano lavorando proprio sull’ipotesi di un taglio agli stipendi garantiti ad altri quattro membri dello staff della sindaca e di Frongia e su cui hanno tirato dritto anche di fronte alla rabbia dei militanti. Pure Marra è ancora lì, nonostante Luigi Di Maio non lo voglia più tra i piedi. Segno che Raggi cerca la sua autonomia anche a costo di continuare a perdere pezzi.

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vivicentro.it/Tempesta romana sul M5S
lastampa/ La giunta Raggi perde pezzi: via Minenna e il capo di Gabinetto ILARIA LOMBARDO

Infortunio per Chiriches in nazionale: c’è sfiducia per il match di domenica

Chiriches, brutto infortunio in nazionale

Brutte notizie per il Napoli che arrivano direttamente dal ritiro della Romania. Il capitano della nazionale e difensore azzurro, Vlad Chiriches, avrebbe subito una brutta distorsione al ginocchio dopo l’allenamento di mercoledì. Il ct Christoph Daum ha dichiarato in conferenza stampa: “Non so ancora con certezza la diagnosi dell’infortunio di Vlad, si parla di una distorsione al ginocchio. Non vi so dire se sarà disponibile per la gara di domenica”.

Maxi clausole per Maksimovic, Rog e Zielinski: ma non ci sarà nessun “nuovo Higuain”

Il Napoli e le clausole rescissorie, l’ultima di Sky

La vicenda Higuain insegna. De Laurentiis, infatti, onde evitare un nuovo caso pipita ceduto ai rivali di sempre della Juventus, sottoporrà ai propri calciatori clausole valevoli solo all’estero. Per poter andare via da Napoli, quindi, i calciatori dovranno essere strapagati. Per strappare, ad esempio, Maksimovic a Sarri serviranno 55 milioni di euro. Per Rog, invece, siamo sui 60. Niente male anche Zielinski, che si presenta ai tifosi partenopei con una clausola da 65 milioni di euro.

Morata prima scelta: ADL avrebbe cercato lo spagnolo per sostituire Higuain

Morata-Napoli, il Mattino rivela

L’edizione odierna del Mattino apre facendo un bilancio del mercato azzurro, conclusosi con l’acquisto del difensore Maksimovic dal Torino. Il quotidiano rivela che ADL avrebbe provato, e anche insistentemente in questi mesi, ad arrivare ad Alvaro Morata, ex attaccante della Juventus ora al Real Madrid. Il presidente avrebbe voluto portare lo spagnolo con sé per le sue indubbie qualità tecniche ma anche per fare un dispetto alla vecchia signora, dopo la vicenda Higuain.

Maksimovic, l’agente: “Nikola è entrato nella storia del calcio serbo”

Agente Maksimovic, le sue parole

Ai microfoni di alcune emittenti serbe, l’agente di Nikola Maksimovic, Nikola Popovic, ha dichiarato: “Sono orgoglioso di Nikola, siamo parte del più grande trasferimento della storia del calcio serbo. È diventato il giocatore serbo più costoso, se lo meritava”.

UFFICIALE- Lista Uefa: dentro i nuovi acquisti, manca Tonelli

Lista Uefa, Tonelli ed El Kaddouri out

La SSC Napoli ha diramato la lista dei giocatori che parteciperanno alla prossima fase a gironi di Champions League. Esclusi gli infortunati Tonelli ed El Kaddouri:

Portieri: Reina, Rafael, Sepe

Difensori: Albiol, Chiriches, Ghoulam, Hysaj, Koulibaly, Maggio, Maksimovic, Strinic

Centrocampisti: Allan, Diawara, Giaccherini, Hamsik, Jorginho, Rog, Zielinski

Attaccanti: Callejon, Gabbiadini, Lorenzo Insigne, Roberto Insigne, Mertens, Milik.

Incredibile Gigio Donnarumma: esordio in Nazionale per il campioncino stabiese

Arriva l’esordio in Nazionale per Gianluigi Donnarumma

Intervallo dell’amichevole internazionale tra Italia e Francia, stadio San Nicola di Bari. Il neo tecnico della Nazionale, Giampiero Ventura, decide di sostituire Gianluigi Buffon con Gianluigi Donnarumma. Questo momento potrebbe essere storico per il calcio italiano attuale e dei prossimi anni. Il portiere stabiese diventa il calciatore più giovane ad aver esordito con la maglia della Nazionale Italiana.

Ventura decide quindi di testare subito il giovane campione del Milan, smentendo tutti quelli che ritenevano che quella del portiere fosse una convocazione “premio” prima di tornare nel giro dell’Under 21.

A 17 anni Gigio Donnarumma fa il suo esordio con la maglia azzurra, prendendo il posto del portiere, probabilmente, più forte della Storia recente del calcio.

Proprio Buffon, alla vigilia della gara, aveva riservato parole al miele per il suo giovanissimo erede, definendolo un predestinato.

Gigio entra in campo tra gli applausi dello stadio San Nicola, vestendo la maglia numero 12. Tanta emozione per il portiere stabiese, ben dominata, come al solito, da concentrazione ed esperienza da veterano più che da ragazzo non ancora maggiorenne.

Gigio si disimpegna bene nel respingere gli attacchi della Francia, in vantaggio per 2 a 1 al momento del suo ingresso in campo. Al 35esimo arriva la terza rete della Francia con Kurzawa, ma non ci sono colpe particolari per Donnarumma.

Con tutta probabilità Donnarumma fino al prossimo mondiale farà da scudiero al totem Buffon. Quando, al termine della competizione mondiale di Russia 2018, Buffon darà l’addio all’azzurro, per Donnarumma dovrebbero aprirsi le porte del ruolo di titolare dell’Italia.

Fino ad allora però ci sarà tanto da lavorare. Questo esordio deve essere per Gigio un punto di partenza e non di arrivo.

Donnarumma segue quindi Fabio Quagliarella tra gli stabiesi che hanno vestito la prestigiosa maglia della Nazionale.

Raffaele Izzo

La Polizia di Stato accanto alle donne vittime di violenza

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QUESTO NON E’AMORE”

La Polizia di Stato accanto alle donne vittime di violenza

“…Questo non è amore” è lo slogan che la Polizia di Stato ha scelto di legare al nuovo progetto contro la violenza sulle donne.

L’iniziativa, che ha avuto inizio sabato 2 luglio scorso vede coinvolte, in contemporanea, 14 province italiane.

La Polizia di Stato, da sempre molto attenta ai fenomeni del femminicidio e dei maltrattamenti in famiglia, ha deciso di compiere un ulteriore passo di avvicinamento nei confronti delle vittime di questi reati. Il progetto ha come finalità la creazione di un contatto diretto tra le donne ed una equipe di operatori specializzati pronti a raccogliere le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura a denunciare o a varcare la soglia di un ufficio di Polizia.

Il primo e il terzo sabato del mese, a partire da luglio, anche nella nostra città di Pescara, continuerà ad essere presente una postazione mobile della Polizia di Stato che ospita un gruppo di esperti costituito da un medico/psicologo della Polizia di Stato, un operatore della Squadra Mobile–sezione specializzata, un operatore della Divisione Anticrimine e/o dell’Ufficio Denunce dell’U.P.G.S.P. ed un rappresentante della rete antiviolenza locale.

Nella nostra città, per la giornata di Sabato 3 Settembre 2016, la postazione mobile sarà presente in Piazza della Rinascita a partire dalle ore 09,00 circa. Nella circostanza di questo appuntamento interverrà come testimonial il noto Artista Marco PAPA. Nel Camper sarà presente personale specializzato che illustrerà il progetto e le sue finalità, potendo fornire tutti i consigli utili ed un supporto qualificato alle donne vittime di violenza.

Per tenersi aggiornati sul progetto e seguire gli eventi legati all’iniziativa, sarà possibile visitare il sito www.poliziadistato.it e utilizzare l’hashtag #questononèamore

Juve Stabia vs Melfi, parte la prevendita

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S.S.Juve Stabia rende noto che sono disponibili in prevendita, fino alle ore 16,30 del 04 settembre, i tagliandi di ingresso per assistere alla gara Juve Stabia-Melfi, che si disputerà domenica 04 settembre alle ore 16,30 presso lo Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, valevole per la 2a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/2017.

In occasione di questa gara, resterà chiusa la Tribuna Varano (distinti)

Di seguito i prezzi relativi agli altri settori:

  • Curva San Marco € 12 + € 2 diritti di prevendita
    Tribuna Quisisana (scoperta) € 18 + € 2 diritti di prevendita
    Tribuna Monte Faito (coperta) € 23 + € 2 diritti di prevendita
    Tribuna Panoramica VIP € 98

I tagliandi potranno essere acquistati esclusivamente presso i punti vendita abilitati  che qui di seguito riepiloghiamo :

  • Bar Dolci Momenti – Via Cosenza
    Bar Gialloblù – Viale Europa
    Light Break – Corso Vittorio Emanuele
    Centro Ricreativo Juve Stabia – Via Bonito
    Agenzia B2875 Via Tavernola 113
    Asa Gaetano Musella Via G.Cosenza 293

S.S. Juve Stabia rende noto inoltre che, per la stagione 2016/2017, non verranno posti in vendita i BIGLIETTI ROSA e i RIDOTTI (per bambini fino a 12 anni) ma solo abbonamenti.

Si rende noto che è ancora aperta la campagna abbonamenti per la stagione 2016/2017 che potranno essere sottoscritti presso i botteghini dello Stadio dal lunedì al sabato, dalle ore 10,00 alle ore 12,30 e dalle ore 16,00 alle ore 20,00.

Di seguito i prezzi dell’abbonamento intero, che darà diritto ad assistere a 18 gare (durante l’anno sarà indetta la “Giornata Gialloblù”):

  • Curva San Marco: 120 € (6,66 € a partita, in media, sottoscrivendo l’abbonamento)
    Tribuna Quisisana: 200 € (11,11 €)
    Tribuna Monte Faito: 260 € (14,44 €)
    Tribuna Panoramica: 1000 € (quota socio sostenitore)

S.S. Juve Stabia dichiara di non mettere a disposizione per la stagione 2016/17 gli abbonamenti del settore “Tribuna Varano”; tuttavia saranno elargiti, di volta in volta, singoli biglietti per iniziative che saranno comunicate durante il campionato.

L’abbonamento per i settori “Curva San Marco”, “Tribuna Quisisana” e “Tribuna Monte Faito” sarà disponibile ad un prezzo speciale RIDOTTO per donne, ragazzi dai 12 ai 16 anni e over 65, che potranno sottoscrivere la propria tessera al prezzo unico di 90 € (5 € in media a partita); i bambini da 0 a 12 anni potranno entrare in questi stessi settori, come da direttive ministeriali, esclusivamente con un abbonamento dal prezzo simbolico di 60 € (3,33 € in media a partita).

S.S. Juve Stabia