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GP Gran Bretagna 2016, prove libere : Iannone primo, Rossi sesto

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Andrea Iannone (Ducati) chiude davanti a tutti le prime due sessioni di prove libere della MotoGP nel GP di Gran Bretagna a Silverstone. Il centauro abruzzese, dopo una mattinata travagliata tra difficoltà a mandare in temperatura le gomme ed un problema tecnico alla sua GP16, ha risalito progressivamente la china al pomeriggio, fino ad un ultimo giro perfetto in cui ha stampato il miglior crono in 2’01.421.

L’italiano ha preceduto di 3 decimi lo spagnolo Maverick Vinales, decisamente in palla con la Suzuki ed autore del miglior tempo nel corso della prima sessione. La sensazione è che il promesso sposo della Yamaha (sarà il compagno di Valentino Rossi nel 2017) abbia le carte in regola per giocarsi un podio.

Chiude la prima fila provvisoria Cal Crutchlow (Honda Lcr), staccato di poco meno di mezzo secondo da Iannone. Dopo il successo di Brno, il britannico si conferma dunque in un momento magico anche davanti ai propri tifosi e promette di diventare una mina vagante per la gara, anche se il meteo, questa volta, non dovrebbe giocare a suo favore.

Dalla quarta alla sesta piazza troviamo i tre grandi protagonisti del Mondiale. Jorge Lorenzo (Yamaha), quarto, ha vissuto una giornata all’inseguimento, frenato dalla carenza di grip su un asfalto che faticava a gommarsi. Il campione del mondo in carica spagnolo ha preceduto il connazionale Marc Marquez (Honda), sempre sornione e pienamente calato nel ruolo di ragioniere in ottica iridata. La sesta piazza non può soddisfare Valentino Rossi (Yamaha), distante 0.846 dalla vetta e non così solido neppure sulla lunga distanza. Il Dottore deve fare i conti con un mezzo che patisce molto le basse temperature.

Settimo posto per Andrea Dovizioso (Ducati), uscito ancora una volta sconfitto dal confronto diretto con il compagno di squadra Iannone. Il forlivese, che proprio a Silverstone conquistò il suo unico successo in classe regina nel 2009, ha preceduto Aleix Espargarò (Suzuki) ed un sempre più anonimo Daniel Pedrosa (Honda).

Classifica prove libere

1 29 Andrea IANNONE ITA Ducati Team Ducati 325.9 2’01.421
2 25 Maverick VIÑALES SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 316.5 2’01.721 0.300 / 0.300
3 35 Cal CRUTCHLOW GBR LCR Honda Honda 318.3 2’01.917 0.496 / 0.196
4 99 Jorge LORENZO SPA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 316.2 2’02.032 0.611 / 0.115
5 93 Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team Honda 316.6 2’02.240 0.819 / 0.208
6 46 Valentino ROSSI ITA Movistar Yamaha MotoGP Yamaha 316.2 2’02.262 0.841 / 0.022
7 4 Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team Ducati 325.0 2’02.267 0.846 / 0.005
8 41 Aleix ESPARGARO SPA Team SUZUKI ECSTAR Suzuki 314.4 2’02.364 0.943 / 0.097
9 26 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 318.0 2’02.372 0.951 / 0.008
10 45 Scott REDDING GBR OCTO Pramac Yakhnich Ducati 315.8 2’02.533 1.112 / 0.161
11 44 Pol ESPARGARO SPA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 317.4 2’02.573 1.152 / 0.040
12 8 Hector BARBERA SPA Avintia Racing Ducati 318.9 2’02.608 1.187 / 0.035
13 9 Danilo PETRUCCI ITA OCTO Pramac Yakhnich Ducati 318.8 2’02.985 1.564 / 0.377
14 50 Eugene LAVERTY IRL Pull & Bear Aspar Team Ducati 314.9 2’03.118 1.697 / 0.133
15 76 Loris BAZ FRA Avintia Racing Ducati 313.0 2’03.370 1.949 / 0.252
16 68 Yonny HERNANDEZ COL Pull & Bear Aspar Team Ducati 314.5 2’03.380 1.959 / 0.010
17 43 Jack MILLER AUS Estrella Galicia 0,0 Marc VDS Honda 315.1 2’03.631 2.210 / 0.251
18 6 Stefan BRADL GER Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 315.3 2’03.642 2.221 / 0.011
19 22 Alex LOWES GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 312.1 2’03.855 2.434 / 0.213
20 19 Alvaro BAUTISTA SPA Aprilia Racing Team Gresini Aprilia 315.4 2’04.400 2.979 / 0.545
21 53 Tito RABAT SPA Estrella Galicia 0,0 Marc VDS Honda 311.2 2’05.196 3.775 / 0.796

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vivicentro/GP Gran Bretagna 2016, prove libere : Iannone primo, Rossi sesto
oasport/MotoGP, prove libere GP Gran Bretagna 2016: Iannone un fulmine a Silverstone. 6° Valentino Rossi
Foto: Marco Fattori

Il complotto

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Era una notte buia e tempestosa quando Matteo Renzi convocò a Palazzo Chigi entrambi i suoi amici del cuore, Matteo e Renzi. «Ascoltate ragazzi», esordì nella distrazione generale. «C’è un solo modo per disintegrare Grillo e vincere in carrozza le elezioni del 2018. Fargli governare Roma». «Ma il sindaco in carica è del nostro partito», obiettarono i suoi amici. «E come pensi di convincere i romani a votare per dei parolai che non saprebbero amministrare un condominio sfitto?». «Semplice», ghignò il premier. E passò a esporre il suo piano machiavellico. «Per prima cosa metterò Orfini a capo del Pd di Roma: una garanzia di insuccesso. Poi gli ordinerò di cacciare Marino con una scusa ridicola. Così si andrà a nuove elezioni, alle quali il Pd presenterà uno che non abbia la minima possibilità di vincerle». «Orfini?». «Non esageriamo. Giachetti basta e avanza. A quel punto non ci resterà che agevolare la vittoria di una Cinquestelle meno seria di Chiara Appendino. Che ne dite della fantasmatica Raggi? Vedrete che dopo un paio di mesi le poche persone capaci che si sarà messa intorno scapperanno a gambe levate, lasciandola in balia dei fanfaroni».

Non c’è che dire, il piano ha funzionato. Però neanche l’astutissimo Renzi poteva prevedere che proprio negli stessi giorni la sua ministra Lorenzin avrebbe scatenato una campagna pubblicitaria per ricordare alle donne quanto sia preferibile fare figli da giovani – avendo, si presume, un fidanzato e uno stipendio fissi – piuttosto che rimanere sterili e precarie a vita. Assaggiati i grillini e le lorenzin, l’elettore medio si starebbe ora orientando verso forme di vita più evolute, tipo i Pokémon e Donald Trump.

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vivicentro.it/opinioni
lastampa/Il complotto MASSIMO GRAMELLINI

Allarme Chiriches, il Napoli potrebbe tornare sul mercato

A soli due giorni dalla chiusura della sessione estiva, il Napoli potrebbe essere costretto a tornare nuovamente sul mercato, quello degli svincolati per l’esattezza. La distorsione al ginocchio riportata da Chiriches ha messo in pre-allarme i dirigenti azzurri. L’ex Tottenham si sottoporrà ad una visita medica domani a Villa Stuart: se i tempi di recupero dall’infortunio saranno lunghi, ci sarà un urgente bisogno di trovare un nuovo difensore centrale per Maurizio Sarri. Il mercato degli svincolati offre diversi nomi dall’usato sicuro: ci sono gli ex Milan Philippe Mexes e Alex, oppure Diakité reduce dall’esperienza alla Sampdoria. Tutte ipotesi da prendere eventualmente in considerazione dopo il responso del referto medico.

Da calciomercato.it

Terremoto: costi della prevenzione

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Abbiamo visto tutti i costi – umani ed economici – di un terremoto. Non c’è altrettanta consapevolezza, invece, della spesa che ogni proprietario d’immobile dovrebbe sostenere per la prevenzione. Che sarebbe da spingere con incentivi pubblici ma anche privati, per esempio con strumenti assicurativi.

Disastri naturali: come assicurare la prevenzione

Dopo il terremoto che ha interessato l’Italia centrale, bisogna trovare le risorse da destinare all’emergenza e alla ricostruzione. Ma è anche necessario incentivare la prevenzione. E le compagnie di assicurazione potrebbero svolgere un ruolo importante per diffonderne la cultura.

Tra emergenza e prevenzione

Nell’immediatezza di un disastro naturale è innanzitutto necessario reperire risorse economiche per far fronte alla fase di emergenza. Nel caso del terremoto nell’Italia centrale di pochi giorni fa, il governo ha stanziato 50 milioni attingendo dal Fondo nazionale per le emergenze, istituito nel 2013. Ma si devono individuare le risorse per la ricostruzione, tenendo conto che i risarcimenti assicurativi copriranno solamente una piccola parte di quanto danneggiato, a causa della bassa penetrazione delle polizze assicurative sui disastri naturali. Oltre alle risorse per l’emergenza e la ricostruzione, c’è anche la necessità di finanziare investimenti in opere di prevenzione. I differenti danni nei comuni interessati dal recente sisma dimostrano ancora una volta che, se eventi naturali come i terremoti sono imprevedibili e inevitabili, la gravità dei loro effetti dipende essenzialmente dall’opera dell’uomo. Si prospettano, dunque, due questioni. La prima: come trovare le risorse; la seconda: come utilizzarle al meglio per ottenere un livello almeno accettabile di sicurezza degli edifici. Ed è necessario mantenere un collegamento coerente tra le due, per evitare casi di risorse disponibili ma non utilizzate o utilizzate per finalità diverse dalla prevenzione. Più in generale, si pone però un problema di tipo “informativo” poiché nel passato errori sono stati causati anche da una scarsa conoscenza dei rischi ai quali siamo soggetti. Infatti nel nostro paese, predisposto a eventi di natura non solo sismica ma anche idrogeologica e vulcanica, la bassa percezione del rischio ha portato a sottovalutare il valore economico delle prevenzioni in termini di costi attesi. È quindi auspicabile che si avviino iniziative per informare non solo i (privati) cittadini ma anche i (pubblici) decisori sui dati circa le caratteristiche degli edifici e del territorio in cui si abita nonché dei luoghi dove si opera quotidianamente. Per farlo, possono essere usati alcuni strumenti che la tecnologia mette a disposizione, come ad esempio, un sito web o una app dedicati alla valutazione della rischiosità che, sulla base di variabili predefinite (ad esempio comune di ubicazione, caratteristiche costruttive, età, tipologia e superficie delle costruzioni), ci informino in modo semplice, interattivo e aggiornato circa le condizioni di rischio.

Come finanziare la prevenzione

Ma il problema principale rimane come incentivare l’adozione di misure preventive. Per gli edifici privati, negli scorsi anni è già stato introdotto un bonus fiscale per interventi edilizi antisismici che, tuttavia, non ha dato i risultati attesi. Proprio nelle zone colpite dal terremoto sono stati pochissimi gli interventi per adeguamento antisismico che hanno beneficiato del bonus fiscale (è del 65 per cento nelle aree ad alta pericolosità sismica). Lo scarso utilizzo dell’agevolazione fiscale è imputabile a diverse cause, quali l’applicazione solamente alle prime case, le procedure burocratiche, la diluizione in ben dieci anni e la spesa che comunque sarebbe gravata su famiglie già in difficoltà economica. Insomma, occorre correggere il tiro e rendere la misura più efficace. Come fonte di finanziamento per i sistemi di incentivazione si sono finora utilizzate risorse pubbliche. In futuro, sarebbe invece utile far funzionare anche il sistema di incentivi “privati” che potrebbe derivare dalla diffusione di prodotti assicurativi e finanziari ad hoc. Nel caso delle polizze a copertura dei danni da disastri naturali, per effettuare un’offerta differenziata, le compagnie di assicurazione calcolano il profilo di rischio degli edifici da assicurare considerando anche le misure preventive adottate. Dunque, sono in grado di mettere in atto una forma di incentivazione di tipo contrattuale (assicuro un immobile solo se è a norma e prevedo degli sconti in presenza di determinate misure preventive), alla quale si aggiunge un’azione di monitoraggio (le misure preventive devono essere mantenute nel tempo a pena di esclusione dai risarcimenti). Per ovviare al problema della scarsa diffusione delle polizze, si potrebbe abbinarle alla concessione di mutui e finanziamenti per l’acquisto o la ristrutturazione dell’abitazione. Oggi, per la concessione di un finanziamento è prevista la stipula di una polizza assicurativa sulla vita e sulla salute del beneficiario. In futuro, si potrebbe prevedere la sottoscrizione di polizze a copertura della “salute” degli immobili. In un paese dove è molto diffuso l’acquisto della casa e dove, grazie ai bassi tassi d’interesse, si registra un aumento dei mutui erogati, si potrebbe così avviare una sorta di “privatizzazione” almeno di una parte dell’attività di incentivazione e monitoraggio delle prevenzioni per i disastri naturali e promuovere un virtuoso coinvolgimento del settore assicurativo e bancario.

FABRIZIO GIZZIgizzifabFabrizio Gizzi è ricercatore, geologo, presso l’Istituto per I Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM-CNR). I suoi interessi di ricerca includono, tra gli altri, lo studio del rapporto tra rischi naturali/antropici e patrimonio costruito storico e monumentale e la messa a punto di strategie tese alla mitigazione degli effetti di eventi naturali estremi. Tali ricerche hanno la loro radice informativa e motivazionale nello studio analitico, sia in termini di danno fisico alle strutture antropiche sia in termini di effetti economici, delle conseguenze causate da terremoti, eventi franosi o alluvionali occorsi in tempi storici. Su questi temi ha pubblicato numerosi articoli in riviste scientifiche ed atti di convegno internazionali e nazionali, oltre che studi monografici.

DONATELLA PORRINIporriniProfessore Associato di Politica Economica presso il Dipartimento di Scienze dell’Economia – Università del Salento. Ha inoltre incarichi di insegnamento presso l’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza. Svolge ricerca nell’ambito dell’analisi economica del diritto, in particolare sui sistemi di regolazione in campo ambientale, e sui mercati assicurativo e bancario. Su questi temi ha pubblicato numerosi articoli su riviste nazionali e internazionali tra gli ultimi: “The Impact of Court Errors on Liability Sharing and Safety Regulation for Environmental/Industrial Accidents” con M. Boyer sulla International Review of Law and Economics.

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lavoce.info/Disastri naturali: come assicurare la prevenzione (Fabrizio Gizzi e Donatella Porrini)

Juve Stabia, gli orari delle prossime gare: il derby dell’amicizia col Siracusa in notturna

La Lega Pro ha comunicato gli orari delle prossime gare di campionato. La pianificazione va dalla quarta alla quindicesima giornata. Come già stabilito in precedenza, fino a novembre si giocherà sempre di domenica o alle 16.30 o alle 20.30.

Dopo il matdh di domenica contro il Melfi, che si disputerà alle 16.30, e la successiva gara di Monopoli che invece sarà alle 20.30, la Juve Stabia si cimenterà nella doppietta in casa.

Negli ultimi anni le due partite consecutive al Menti sono sempre state funeste per la Juve Stabia, che ha sempre racimolato pochi punti negli impegni ravvicinati al Romeo Menti. Stavolta la doppietta in casa sarà tutta siciliana, con le Vespe che affronteranno prima il Messina e poi il Siracusa. Proprio l’attesissimo derby con i fratelli Siracusani, in memoria del grande Nicola De Simone, si disputerà alle 20.30. Il Romeo Menti sarà quindi illuminato a festa e regalerà un colpo d’occhio ancor più bello del solito. La festa di sport tra Juve Stabia e Siracusa non poteva capitare in un orario migliore.

Di seguito l’indicazione di tutte le gare del Girone C e del relativo orario:

Giornata 4: CASERTANA vs TARANTO Mercoledì Ore 20.30
COSENZA vs MELFI Mercoledì Ore 20.30
FIDELIS vs ANDRIA-PAGANESE Mercoledì Ore 20.30
UNICUSANO FONDI vs AKRAGAS Mercoledì Ore 16.30
JUVE STABIA vs MESSINA Mercoledì Ore 20.30
LECCE vs CATANZARO Mercoledì Ore 20.30
REGGINA vs CATANIA Mercoledì Ore 20.30
SIRACUSA vs MONOPOLI Mercoledì Ore 14.30
VIBONESE vs MATERA Mercoledì Ore 16.30
VIRTUS FRANCAVILLA vs FOGGIA (*) Giovedì Ore 16.30
(*) Posticipo disposto per concomitanza altro evento.
Giornata 5: AKRAGAS vs VIRTUS FRANCAVILLA Domenica Ore 14.30
CATANZARO vs PAGANESE Domenica Ore 16.30
COSENZA vs VIBONESE Domenica Ore 16.30
JUVE STABIA vs SIRACUSA Domenica Ore 20.30
LECCE vs CASERTANA Domenica Ore 20.30
MATERA vs CATANIA Domenica Ore 20.30
MELFI vs UNICUSANO FONDI Domenica Ore 16.30
MESSINA vs FOGGIA Domenica Ore 20.30
MONOPOLI vs REGGINA Domenica Ore 16.30
TARANTO vs FIDELIS ANDRIA Domenica Ore 20.30

Giornata 6: CATANIA vs AKRAGAS Domenica Ore 20.30
CATANZARO vs MESSINA Domenica Ore 16.30
FIDELIS ANDRIA vs MELFI Domenica Ore 20.30
FOGGIA vs TARANTO Domenica Ore 20.30
UNICUSANO FONDI vs JUVE STABIA Domenica Ore 20.30
PAGANESE vs MONOPOLI Domenica Ore 16.30
REGGINA vs COSENZA Domenica Ore 20.30
SIRACUSA vs LECCE Domenica Ore 14.30
VIBONESE vs CASERTANA Domenica Ore 16.30
VIRTUS FRANCAVILLA vs MATERA Domenica Ore 14.30

Giornata 7: AKRAGAS vs CATANZARO Domenica Ore 14.30
CASERTANA vs FIDELIS ANDRIA Domenica Ore 20.30
COSENZA vs VIRTUS FRANCAVILLA Domenica Ore 20.30
JUVE STABIA vs VIBONESE Domenica Ore 20.30
LECCE vs REGGINA Domenica Ore 20.30
MATERA vs FOGGIA Domenica Ore 16.30
MELFI vs SIRACUSA Domenica Ore 16.30
MESSINA vs PAGANESE Domenica Ore 16.30
MONOPOLI vs UNICUSANO FONDI Domenica Ore 16.30
TARANTO vs CATANIA Domenica Ore 20.30

Giornata 8: CATANIA vs MESSINA Domenica Ore 16.30
CATANZARO vs TARANTO Domenica Ore 20.30
FIDELIS ANDRIA vs MONOPOLI Domenica Ore 20.30
FOGGIA vs AKRAGAS Domenica Ore 16.30
UNICUSANO FONDI vs COSENZA Domenica Ore 20.30
PAGANESE vs MELFI Domenica Ore 20.30
REGGINA vs JUVE STABIA Domenica Ore 20.30
SIRACUSA vs MATERA Domenica Ore 14.30
VIBONESE vs LECCE Domenica Ore 16.30
VIRTUS FRANCAVILLA vs CASERTANA Domenica Ore 14.30

Giornata 9: AKRAGAS vs FIDELIS ANDRIA Domenica Ore 14.30
CASERTANA vs REGGINA Domenica Ore 16.30
COSENZA vs PAGANESE Domenica Ore 20.30
JUVE STABIA vs FOGGIA Domenica Ore 20.30
LECCE vs VIRTUS FRANCAVILLA Domenica Ore 20.30
MATERA vs CATANZARO Domenica Ore 20.30
MELFI vs CATANIA Domenica Ore 16.30
MONOPOLI vs MESSINA Domenica Ore 16.30
TARANTO vs UNICUSANO FONDI Domenica Ore 20.30
VIBONESE vs SIRACUSA Domenica Ore 16.30

Giornata 10: AKRAGAS vs TARANTO Domenica Ore 14.30
CATANIA vs LECCE Domenica Ore 20.30
CATANZARO vs MELFI Domenica Ore 20.30
FIDELIS ANDRIA vs COSENZA Domenica Ore 20.30
FOGGIA vs MONOPOLI Domenica Ore 20.30
UNICUSANO FONDI vs SIRACUSA Domenica Ore 16.30
MESSINA vs CASERTANA Domenica Ore 16.30
PAGANESE vs JUVE STABIA Domenica Ore 16.30
REGGINA vs MATERA Domenica Ore 20.30
VIRTUS FRANCAVILLA vs VIBONESE Domenica Ore 14.30

Giornata 11: CASERTANA vs UNICUSANO FONDI Domenica Ore 20.30
CATANIA vs PAGANESE Domenica Ore 16.30
JUVE STABIA vs COSENZA Domenica Ore 20.30
LECCE vs FOGGIA Domenica Ore 20.30
MATERA vs AKRAGAS Domenica Ore 20.30
MELFI vs VIRTUS FRANCAVILLA Domenica Ore 16.30
MONOPOLI vs CATANZARO Domenica Ore 16.30
SIRACUSA vs FIDELIS ANDRIA Domenica Ore 14.30
TARANTO vs MESSINA Domenica Ore 20.30
VIBONESE vs REGGINA Domenica Ore 16.30

Giornata 12: AKRAGAS vs MELFI Domenica Ore 14.30
CATANZARO vs JUVE STABIA Domenica Ore 16.30
COSENZA vs CASERTANA Domenica Ore 20.30
FIDELIS ANDRIA vs VIBONESE Domenica Ore 20.30
FOGGIA vs CATANIA Domenica Ore 16.30
UNICUSANO FONDI vs LECCE Domenica Ore 16.30
MESSINA vs MATERA Domenica Ore 20.30
PAGANESE vs TARANTO Domenica Ore 20.30
REGGINA vs SIRACUSA Domenica Ore 20.30
VIRTUS FRANCAVILLA vs MONOPOLI Domenica Ore 14.30

Giornata 13: CASERTANA vs JUVE STABIA Domenica Ore 20.30
CATANIA vs CATANZARO Domenica Ore 16.30
LECCE vs COSENZA Domenica Ore 20.30
MATERA vs UNICUSANO FONDI Domenica Ore 20.30
MELFI vs REGGINA Domenica Ore 16.30
MESSINA vs FIDELIS ANDRIA Domenica Ore 16.30
MONOPOLI vs VIBONESE Domenica Ore 20.30
PAGANESE vs FOGGIA Domenica Ore 16.30
SIRACUSA vs AKRAGAS Domenica Ore 14.30
TARANTO vs VIRTUS FRANCAVILLA Domenica Ore 20.30

Giornata 14: AKRAGAS vs MESSINA Domenica Ore 14.30
CASERTANA vs SIRACUSA Domenica Ore 20.30
COSENZA vs MONOPOLI Domenica Ore 20.30
FIDELIS ANDRIA vs MATERA Domenica Ore 20.30
FOGGIA vs CATANZARO Domenica Ore 20.30
UNICUSANO FONDI vs PAGANESE Domenica Ore 16.30
JUVE STABIA vs LECCE Domenica Ore 16.30
REGGINA vs TARANTO Domenica Ore 20.30
VIBONESE vs MELFI Domenica Ore 16.30
VIRTUS FRANCAVILLA vs CATANIA Domenica Ore 14.30

Giornata 15: CATANIA vs VIBONESE Domenica Ore 16.30
CATANZARO vs REGGINA Domenica Ore 20.30
FIDELIS ANDRIA vs VIRTUS FRANCAVILLA Domenica Ore 20.30
FOGGIA vs CASERTANA Domenica Ore 20.30
MATERA vs JUVE STABIA Domenica Ore 20.30
MELFI vs MONOPOLI Domenica Ore 16.30
MESSINA vs UNICUSANO FONDI Domenica Ore 16.30
PAGANESE vs AKRAGAS Domenica Ore 16.30
SIRACUSA vs COSENZA Domenica Ore 14.30
TARANTO vs LECCE Domenica Ore 20.30

 

I bambini non nascono ne sotto i cavoli ne sotto il Fertility day

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La crescita economica si conferma a zero e per tornare alla crescita demografica ci vuol altro che una maldestra campagna pubblicitaria per il Fertility day e il bonus bebè da 80 euro al mese per tre anni. Servono incentivi all’occupazione femminile (in particolare delle madri), asili nido, spinta ai congedi dei padri e politiche abitative per le nuove coppie.

I bambini non nascono sotto un Fertility day

Per aumentare la natalità nel nostro paese non basta una campagna pubblicitaria o una ridefinizione del bonus bebè. Servono risorse e misure strutturali che creino condizioni più favorevoli alla scelta di fare figli. Occupazione femminile, investimenti per la prima infanzia e ruolo dei padri.

Perché non basta il bonus bebè

Oggi, in Italia, il bonus per bimbo nato è di 80 euro mensili, complessivamente 960 euro all’anno per tre anni alle famiglie con un reddito che non superi i 25mila euro. I cambiamenti anticipati dal ministro della Famiglia Costa sono tre. Il primo riguarda l’età della madre (già discussa nell’articolo di Francesco Billari). Il secondo è un ampliamento dei tempi in cui è possibile percepire il bonus, disponibile dal settimo mese di gravidanza. Il terzo riguarda la stabilità dell’intervento, a differenza delle misure una tantum precedenti. L’intervento ha come obiettivo la ripresa del tasso di fecondità nel nostro paese, che gravita attorno a 1,4 figli per donna ormai da anni ed è stimato dall’Istat a 1,35 per il 2015. Tuttavia, non è solo la stabilità del bonus bebè (o la possibilità di percepirlo prima della nascita del bambino) che può incentivare la natalità italiana. La letteratura che studia l’impatto delle politiche pubbliche sulla fecondità mostra che i trasferimenti monetari alle famiglie hanno effetti limitati: al massimo inducono quelle che già sono orientate ad avere figli ad anticipare la data delle scelte riproduttive.
L’obiettivo generale delle politiche deve essere ridurre i livelli di incertezza in cui si trovano le giovani coppie in Italia, che le porta a spostare più avanti – e a volte a rinunciare – alle tappe della vita adulta: indipendenza dalla famiglia di origine, lavoro, casa, figli. Secondo i dati Ocse, nel 2014 l’Italia era il paese in cui le madri alla nascita del primo figlio avevano l’età più elevata d’Europa: 30,7 anni contro una media Ue-28 di 28,5. La stima Istat per il 2015 è in ulteriore salita a 31,6. Mentre sono in Francia le mamme più giovani: 28,3 anni alla nascita del primo figlio. Questi dati possono giustificare la proposta di condizionare il bonus all’età della mamma. Ma non è necessariamente una buona idea per le ragioni che sono già state discusse. Come argomentano Marco Albertini e Alessandro Rosina, il bonus bebè rischia di essere solo “una misura di sostegno al reddito per coppie la cui situazione economica è poco florida”.
La bassa fecondità non è spiegata da una preferenza a non avere figli: la maggior parte delle donne italiane dichiara di volerne (la fecondità desiderata è di circa due figli per donna), a sottolineare come un contesto più favorevole potrebbe avere un ruolo importante per aumentarla. Un’analisi recente svolta su un campione casuale di circa 700 donne italiane senza figli tra i 20 e i 40 anni rivela che il 91 per cento si aspetta di avere un figlio in futuro e il 68 per cento di averlo nei prossimi tre anni.

Le misure che servono

Cosa crea un contesto favorevole? Servono politiche che incentivino l’occupazione femminile (che come si vede dai confronti internazionali e da quelli tra regioni italiane è positivamente correlata ai tassi di fecondità) e, in particolare, l’occupazione delle madri: secondo i dati Istat, circa il 25 per cento lascia o perde il lavoro dopo la gravidanza.
Occorrono investimenti per la prima infanzia, fortemente rallentati negli ultimi anni: continua a prevalere un modello di cura fortemente legato alle reti familiari e al supporto dei nonni. La possibilità di avere aiuti dai nonni aumenta la probabilità di avere un figlio, ma i nonni difficilmente possono farsi carico di più bambini, e questo limita le scelte di fecondità a un unico figlio. Il rilancio degli investimenti sulla prima infanzia risulta ancora più urgente per le dinamiche demografiche ed economiche che renderanno sempre più difficile il ricorso ai nonni: età di pensionamento allungate, tassi di fecondità tardivi, maggiore mobilità geografica nel mercato del lavoro. È cruciale rafforzare le politiche di incentivo ai congedi dei padri (ancora troppo poco coinvolti nella crescita dei figli, specie nei primi anni di vita (Del Boca e Casarico Profeta), con conseguenze penalizzanti in particolare sulle possibilità occupazionali e sulle carriere delle mamme. Ogni politica di rilancio della fertilità deve includere, come è stato fatto nei paesi nordici, il ruolo dei padri. Associare il rilancio della fecondità solo a incentivi monetari alle madri può non essere particolarmente efficace se il nodo principale che blocca la decisione di fare figli è la divisione del lavoro di cura dei bambini tra uomini e donne, totalmente sbilanciata sulle madri. Dove madri e padri dividono in modo più equo e bilanciato il tempo da dedicare alla cura dei bambini, a partire dai periodi di congedo, la fecondità aumenta.
Le politiche abitative, poco sviluppate nel nostro paese, sono un altro elemento importante per ridurre le incertezze delle coppie giovani e favorire le scelte riproduttive.
Non a caso i tassi di fecondità sono tornati a crescere, dopo un forte declino, nei sistemi di welfare più amichevoli nei confronti delle famiglie – nei paesi nordici e in Francia, ma anche in quelli, come la Germania, dove gli interventi sono più recenti e meno generosi. È ora di ripartire, anche nel nostro paese.

vivicentro.it/
vivicentro/I bambini non nascono ne sotto i cavoli ne sotto il Fertility day
lavoce.info/ I bambini non nascono sotto un Fertility day (Alessandra Casarico, Daniela Del Boca e Paola Profeta)

ALESSANDRA CASARICOalessandra casaricoAlessandra Casarico è Professore Associato di scienza delle finanze all’Università Bocconi e direttore dell’area Tassazione e Stato sociale del Centro di Ricerca Dondena sulle dinamiche sociali e le politiche pubbliche. E’ inoltre Research Fellow del CESifo di Monaco. Ha conseguito il dottorato di ricerca in economia all’Università di Oxford e più di recente ha trascorso periodi di studio e ricerca all’INET, Institute for New Economic Thinking, Oxford Martin School. I suoi interessi di ricerca si rivolgono all’economia pubblica, ai sistemi di welfare e all’economia di genere. Ha pubblicato su riviste scientifiche internazionali di prestigio ed è autrice di libri con editori nazionali e internazionali. E’ attiva nel dibattito accademico e di policy in Italia e all’estero sul tema dell’occupazione femminile e delle politiche che possono sostenerla.

DANIELA DEL BOCAdel bocaPh.D. Università di Wisconsin-Madison, è Professore di Economia alla Università di Torino, Fellow del Collegio Carlo Alberto e dell’ IZA e Direttore del Centro di Economia della Famiglia (CHILD). Nel 2007 è stato Membro del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla Famiglia del Ministero delle Politiche Sociali. Dal 2012 fa parte del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo e dal 2014 è membro del Comitato Scientifico della Confindustria.

PAOLA PROFETAprofetaPaola Profeta è professore associato di Scienza delle Finanze all’Università Bocconi di Milano e coordinatrice di Dondena Gender Initiative, unità di ricerca del Centro Dondena che raccoglie gli studi di economia di genere e leadership femminile dell’Università Bocconi. E’ research fellow di CESifo e CHILD, Associate editor di CESifo Economic Studies e European Journal of Political Economy, scientific advisor di Unicredit and Universities Foundation. I suoi interessi di ricerca di rivolgono all’economia pubblica, ai sistemi di welfare (in particolare pensioni e istruzione), all’economia di genere e all’analisi di sistemi di tassazione comparati. Ha conseguito il PhD in Economics presso la Universitat Pompeu Fabra di Barcellona, ha svolto periodi di studio e ricerca o insegnamento a Columbia University di New York, CORE- Université Catholique de Louvain, Harvard Kennedy School, Università di Lugano, Rennes, CESifo di Monaco. Ha pubblicato su riviste internazionali di prestigio, è autrice di monografie con editori nazionali ed internazionali e ha coordinato progetti di ricerca finanziati da varie istituzioni internazionali, fondazioni private, università e centri di ricerca. Collabora con numerose istituzioni nazionali ed internazionali. Svolge un’intensa attività divulgativa e di dibattito in Italia e all’estero, soprattutto sui temi di uguaglianza di genere e politiche per la promozione dell’occupazione e delle carriere femminili.

Napoli-Bologna, i biglietti in vendita da lunedì

Tutti i prezzi…

Da lunedì 5 settembre alle ore 10.00 saranno in vendita i biglietti per Napoli-Bologna, anticipo della quarta giornata di Serie A di sabato 17 settembre al San Paolo (ore 20.45)

I tagliandi si possono acquistare nelle abituali ricevitorie autorizzate.

Questi i prezzi

SETTORE Prezzo
Tribuna Posillipo Euro   65
Tribuna Nisida Euro   45
Distinti Euro   35
Tribuna Family Euro   10
Curve Euro   25

Ridotto Tribuna Family: Euro 5

La SSC Napoli ricorda che per i possessori di tessera del tifoso Club Azzurro Card e di Fidelity Card, è possibile acquistare anche on line.

Gli utenti saranno indirizzati al sito Listicket di Lottomatica, nel quale, dopo essersi registrati, potranno acquistare il biglietto caricandolo elettronicamente sulla Club Azzurro Card ( Tessera del Tifoso) e/o Fan- Away(Fidelity Card). Alla transazione potranno essere aggiunte, da Listicket, commissioni di pagamento.

Questa modalità di vendita prevede che il titolo di accesso venga associato alla Club Azzurro Card e/o Fan-Away, che, quindi, dovrà essere utilizzata sia per inserire il numero identificativo al momento dell’acquisto, sia per l’accesso ai tornelli dello stadio tramite la lettura del codice a barre.

Il posto assegnato allo stadio sarà indicato sul documento segnaposto la cui stampa, è disponibile all’indirizzo internet:

inserendo le informazioni richieste sulla pagina e procedendo, nella pagina successiva, attraverso il link Stampa Segnaposto.

Il documento segnaposto deve essere obbligatoriamente stampato e presentato ad ogni richiesta del personale di controllo presente allo stadio, ma il documento segnaposto, da solo, non rappresenta titolo d’accesso valido per l’ingresso.

Infatti per accedere allo stadio, è indispensabile portare con sé la propria Club Azzurro Card , il documento segnaposto ed un documento di riconoscimento.
La SSC Napoli ricorda che per gli utilizzatori della Club Azzurro Card ( sia abbonati, che utenti di singolo evento), per ogni settore vi sono degli ingressi riservati.

sscnapoli.it

Pescara: arresto per furto aggravato in concorso

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Agenti della Polizia di Stato di Pescara, nella serata di ieri, hanno arrestato D. G. R., 21 anni, di Chieti, per il reato di furto aggravato in concorso. La Squadra Volante veniva inviata in via Bardet, a Pescara, dopo una segnalazione di furto in un appartamento. Giunti sul posto, gli agenti notavano, davanti la porta d’ingresso del palazzo, una donna ed un giovane, i quali  segnalavano la presenza di un ladro all’interno dello stabile. Prontamente, gli agenti riuscivano a fermare il malfattore ed identificarlo. Il richiedente riferiva che, nel rientrare nella propria abitazione, notava che le luci di casa si accendevano e spegnevano in tutte le stanze. Allarmato per tale situazione, avvertiva il 113. Nel frattempo, la donna cercava di aprire la porta d’ingresso dell’appartamento ma era bloccata con una catenella dall’interno; ridiscendendo le scale si accorgeva che dalla sua casa usciva un giovane che cercava di tentare la fuga, ma veniva fermato all’interno del palazzo. In concomitanza, un altro giovane, saltava dal balcone del proprio appartamento per poi fuggire in direzione via D’Avalos. Da un primo controllo, gli agenti constatavano che la grondaia era stata piegata, la porta d’ingresso forzata e le camere da letto messe a soqquadro. Successivamente, veniva effettuata una perquisizione personale dalla quale si rinvenivano nelle tasche del giovane la somma di 188 Leu in banconote rumene ed una catenina in oro giallo; il tutto veniva riconsegnato all’avente diritto. L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva trattenuto presso la locale camera di sicurezza in attesa del rito per direttissima previsto in data odierna.

Rog, l’azzurro fa bene in nazionale: i dettagli

Altro colpo ad effetto…

E’ tempo di nazionale anche per i più giovani giocatori azzurri, infatti Marko Rog, tassello importante della nazionale Under 21 croata, si è distinto ieri nella gara contro la Svezia valevole per la qualificazione ai prossimi europei di calcio, il centrocampista ha creato un assist vincente che ha permesso al compagno di squadra Stipe Perica di andare in gol portando la nazionale croata al pareggio finale (1-1).

G.D.D.

FOTO – Nuovo look per il folletto Insigne

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Da anni ormai i look dei calciatori sono diventati dei più stravaganti dai capelli biondo platino degli argentini Maradona e Messi alle creste sempre più alte di Hamsik e Balotelli, così anche Lorenzo Insigne sceglie di cambiare il proprio look, infatti il calciatore di Frattamaggiore si sarebbe  presentato ieri durante  la sessione di allenamento pomeridiana sfoggiando una capigliatura color oro. Già in passato il giocatore era stato protagonista di capigliature che lasciavano a desiderare, ed ora si è voluto rimettere in mostra non tanto per le sue doti tecniche, ma per la “bravura” del suo barbiere.

G.D.D.

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La lista Champions del Napoli

Questo l’elenco completo

Come si può apprendere dal sito ufficiale del Napoli il club partenopeo ha stilato la lista ufficiale dei 24 che parteciperanno alla prossima Champions League, ecco la lista:

Portieri: Reina, Rafael, Sepe

Difensori: Albiol, Chiriches, Ghoulam, Hysai, Koulibaly, Maggio, Maksimovic, Strinic

Centrocampisti: Allan, Diawara, Giaccherini, Hamsik, Jorginho, Rog, Zielinski

Attaccanti: Callejon, Gabbiadini, Lorenzo Insigne, Roberto Insigne, Mertens, Milik.

G.D.D.

Il contrammiraglio Alberto Maffeis parla dell’operazione Mare Sicuro

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Si combatte anche in mare: il contrammiraglio Alberto Maffeis, capo dell’operazione Mare Sicuro, racconta a Mariano Alberto Vignali: “Abbiamo arrestato 900 scafisti e sventato tre tentati sequestri”. A guidare la resistenza di Sirte, la roccaforte dell’Is in Libia, c’è un gruppo di tunisini. Il loro capo si chiama Moez Fezzani, primula nera jihadista e superlatitante ricercato dai servizi italiani, l’uomo che avrebbe dovuto tenere insieme la resistenza a Sirte e i piani per portare il terrore in Italia.

Maffeis: “Navi, sottomarini e corpi speciali: così combattiamo trafficanti e jihadisti”

Il contrammiraglio alla guida dell’operazione Mare Sicuro. «Abbiamo arrestato 900 scafisti e sventato tre tentativi di sequestro»
Una flotta da guerra tra le più moderne, truppe d’assalto anfibio e l’occhio invisibile dei sommergibili o dei droni: così la Marina militare difende il confine sud dell’Europa dalla minaccia jihadista dell’Isis e garantisce la sicurezza della navigazione nel Mediterraneo centrale. È l’Operazione «Mare Sicuro», a capo della quale c’è il contrammiraglio Alberto Maffeis. Lo raggiungiamo con un collegamento satellitare mentre è a bordo della fregata Fasan, una delle ultime navi entrate in linea con la Marina, che si trova in un punto imprecisato tra la Sicilia e la costa Libica al comando di una formazione che comprende anche la fregata Bersagliere ed il pattugliatore Fulgosi.

Che tipo di attività portate avanti?  

«Mare Sicuro è un intervento che nasce a seguito della crisi libica ed è un dispositivo aeronavale tutto italiano, il maggiore presente oggi in questa tratta del Mediterraneo, che si occupa di garantire la sorveglianza marittima ed il ripristino dell’uso legittimo del mare, con baricentro nelle acque prospicienti la Libia. Siamo di contrasto alle organizzazioni criminali dedite ai traffici illeciti, attuiamo sorveglianza verso le formazioni jihadiste, contro rischi di infiltrazione del terrorismo, e facciamo raccolta di informazioni. Ma non solo: garantiamo la sicurezza delle unità mercantili o di soccorso italiane in zona, comprese le piattaforme e tutta la rete delle fonti strategiche energetiche; lo stesso per le rotte commerciali e le navi mercantili, fra cui la flotta di pescherecci che è una della maggiori al mondo. Vi è una media di 20 pescherecci italiani presenti in aree a rischio, quali quella a nord di Misurata e a nord di Bengasi».

Cinque navi, sommergibili spia, fucilieri ed incursori, elicotteri e apparecchiature ultra moderne per la sorveglianza, la sua è una flotta da combattimento a tutti gli effetti. Chi sono le minacce e come le affrontate?  

«Noi proteggiamo le vie di comunicazione contro quelle che sono attività illegali, ad esempio gli scafisti, e tutte le minacce armate che possono essere presenti, dai jihadisti a gruppi dediti alla pirateria. Per fare questo abbiamo una simile struttura. Possiamo individuare di notte o di giorno, senza essere visti grazie alle apparecchiature che abbiamo su queste unità navali, una persona armata su di un battello o renderci conto che un mercantile ha qualcosa di poco chiaro, così interveniamo».

Quali sono i rischi principali?  

«Il lavoro più rischioso è quello di salire a bordo per una verifica, per questo i nostri team ispettivi sono protetti da una squadra di pronto impiego. Ad ogni mercantile o battello sospetto chiediamo di fare un controllo: se sono italiani non ci sono problemi, è un nostro diritto, se ci viene negato allora ci insospettiamo e chiediamo allo stato di bandiera, ovvero quello in cui il cargo è registrato, l’ok per intervenire».

E come avviene l’intervento?  

«Prima si manda sempre un elicottero con personale armato che va in avanscoperta, quindi dopo questo primo passaggio via mare vanno dei mezzi veloci. Un team di assalto sale a bordo e se tutto è tranquillo poi salgono gli ispettori, ovviamente sempre protetti. Non sappiamo cosa può esserci o cosa può accadere. Siamo pronti a qualunque situazione ed a qualunque reazione».

Qual è il bilancio della missione?  

«Abbiamo arrestato 900 scafisti, ed effettuato 59 abbordaggi di controllo, oltre a un peschereccio liberato, tre tentativi di sequestro sventati, oltre a decine di migliaia di vite salvate».

Quanti sono i migranti soccorsi?  

«Io sono al comando dal 17 giugno ed in questo periodo siamo arrivati a 20 mila persone. Solo in un giorno abbiamo soccorso 3000 migranti; non è la nostra attività diretta, ma siamo qui e quando c’è da intervenire per salvare qualcuno noi ci siamo».

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Capo dell’Isis a Sirte, superlatitante in Italia

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A guidare la resistenza di Sirte, la roccaforte dell’Is in Libia, c’è un gruppo di tunisini. Il loro capo si chiama Moez Fezzani, primula nera jihadista e superlatitante ricercato dai servizi italiani, l’uomo che avrebbe dovuto tenere insieme la resistenza a Sirte e i piani per portare il terrore in Italia. Si combatte anche in mare: il contrammiraglio Alberto Maffeis, capo dell’operazione Mare Sicuro, racconta a Mariano Alberto Vignali: “Abbiamo arrestato 900 scafisti e sventato tre tentati sequestri”.

Sirte, un gruppo di tunisini guida l’ultima resistenza dell’Isis

Sono i leader dello Stato islamico in Libia. Trovata una lista con i nomi di 7 miliziani. Avevano il compito di mandare terroristi in Europa. Tre di loro noti alle procure italiane
SIRTE –  C’è un filo conduttore che lega la cabina di regia del sedicente Stato islamico in Libia, i piani per la conquista di Roma da parte dei terroristi al servizio di Abu Bakr al Baghdadi e l’ultimo irriducibile serraglio di resistenza delle bandiere nere a Sirte. Un filo conduttore che passa a più riprese per l’Italia e di cui si è trovato traccia in una lista di sette nomi rinvenuta dalle forze combattenti libiche durante l’offensiva per la liberazione di Sirte dallo stato islamico. Una lista che descrive la famigerata «cupola tunisina», padri fondatori e dirigenti del califfato libico, il cui compito era progettare e attuare l’invio di jiahdisti al di là del Mediterraneo. E tra i cui iscritti spunterebbe Moez Fezzani, la primula nera jihadista col nome di battaglia di Abu Nassim, il superlatitante ricercato dall’Italia, che si accompagnerebbe ad almeno altre due vecchie conoscenza delle procure, Essid Sami Ben Khemais e Bouchoucha Moktar.

A ritrovare la lista è stato Sousyan Abdallah combattente della Brigata «Martiri di Sirte»: «È una lista di sette combattenti dell’Isis con passaporti e generalità – spiega – A loro era stato attribuito il compito di organizzare l’invio di jihadisti in Italia. Erano tutti tunisini». «Abbiamo una squadra di tecnici che lavora su questo genere di documenti – spiega Ismail Shukri capo dell’Intelligence della Libia centrale – Carteggi, video, foto sono tutti sotto la nostra lente di ingrandimento per capire se ci sono informazioni utili». E per adesso i riscontri non lasciano molto spazio a dubbi: «Abbiamo trovato prove che jihadisti francesi minacciavano nuovi attacchi dopo Nizza menzionandola come esempio», dice il capo degli 007. E l’Italia sarebbe un altro bersaglio: «Combattiamo in Libia con lo sguardo su Roma», è scritto su un muro di Sirte. Si va oltre la propaganda secondo Shukri: «Cellulari, video, documenti riconducono all’Italia ma soprattutto abbiamo intercettato telefonate tra Isis a Sirte e interlocutori in Europa, stiamo verificando che si tratti di famiglie, amici o affiliati». Se ci fossero informazioni utili a qualsiasi Paese «saremo felici di condividerle», dice il capo degli 007.

È proprio sulla base delle intercettazioni, spiegano fonti italiane, che sono stati rintracciati altri due esponenti di spicco della cupola tunisina, Essid Sami Khemais e Moktar, vecchie conoscenze dell’Italia, amici stretti di Fezzani, spiegano fonti informate. Potrebbero essere i loro alcuni dei nomi contenuti nella lista dei sette. Del resto la loro storia è legata a doppio filo a quella di Moez Ben Abdulgader Ben Ahmed Al Fezzani, ricercato dalle procure italiane per una condanna a sei anni. Reclutatore di Al-Qaeda passato ad Ansar Al-Sharia per convergere nell’Isis, «Abu Nassim» era scomparso dai radar delle autorità per poi riapparire in Libia, con la colonna di Sabratha di Noureddine Chouchane, responsabile del rapimento dei quattro connazionali lavoratori della Bonatti. Dopo i bombardamenti americani di febbraio si trasferisce a Sirte e prosegue la carriera di reclutatore di jihadisti, forse diretti proprio in Lombardia dove lui ha vissuto a lungo. «I tunisini sono sempre stati la classe dirigente del califfato – conferma il comandante Salem dei «Martiri di Sirte» – Reclutano, finanziano e decidono quanto sangue deve scorrere, a sporcarsi le mani sono altri». E non è escluso che ai tre potrebbe aggiungersi anche Chouchane che gli americani spacciavano per ucciso nei raid di Sabrataha ma che secondo le Brigate locali sarebbe riuscito a scappare prima.

Due settimane fa i media libici ne annunciavano l’arresto, mentre da Sirte fuggiva verso la Tunisia, forse venduto da qualche ex fiancheggiatore di Sabrata ai combattenti zintaniani filo Haftar. Mentre sulle prime linee la resistenza, soprattutto sudanesi, egiziani e nigeriani di Boko Haram, erano costretti a perdite e ripiegamenti. Invece no, i tunisini non erano affatto scappati. «Non abbiamo nessuna conferma della fuga e della cattura – avverte Shukri -, quello che sappiamo è che c’è un Fezzani a Sirte, un importante comandante operativo, e crediamo si tratti di quel Fezzani». Abu Nassim quindi non solo è vivo e libero ma con i suoi vecchi compagni della jihad, Khemais e Moktar, guida l’ultima resistenza della «cupola».

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vivicentro.it/Capo dell’Isis a Sirte, superlatitante in Italia
lastampa/Sirte, un gruppo di tunisini guida l’ultima resistenza dell’Isis FRANCESCO SEMPRINI

Terremoto, il cemento che uccide

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I cordoli in cemento armato sui tetti? Non dovrebbero esserci ma ci sono: in osservanza alla legge. Massimiliano Fuksas, architetto celebre in tutto il mondo, è indignato: “C’è stato un periodo in cui un regolamento imponeva i cordoli. Si pensava che avrebbero tenuto le costruzioni in piedi, invece sono responsabili dei disastri che abbiamo sotto gli occhi”, racconta intervistato da Francesco Grignetti.

Fuksas: “Sono indignato, quei cordoli di cemento sono frutto di un errore legislativo” FRANCESCO GRIGNETTI

Il grande architetto: «Nelle case deve tornare il legno dove una volta c’era il legno. Per proteggere la mia Nuvola ho previsto un’enorme molla asismica»
ROMA – L’architetto Massimiliano Fuksas in questi giorni divora televisione e giornali. Le scene del terremoto lo indignano particolarmente.

Perché?

«Perché vedo il ripetersi di storie inaccettabili».

Partiamo dalla storia dei tetti in cemento armato che schiacciano le vecchie case fatte in pietra.

«È una vecchia storia che si fa finta di riscoprire ogni volta che da noi c’è un terremoto. Eppure s’era visto già all’Aquila e in tanti altri casi; basta farsi un giro di foto su Internet. I borghi delle nostre montagne sono tutti così e anche i centri storici. Nessuno dice, però, che l’errore viene da lontano. Da una legge sbagliata».

Ci spieghi.

«Non ricordo quale legge o regolamento, ma c’è stato un tempo, negli Anni Sessanta e Settanta, in cui il progettista era obbligato a sistemare alla sommità della costruzione un cordolo di cemento armato. Un errore tragico. Si pensava che il cordolo avrebbe tenuto assieme una struttura che non reggeva. E invece era evidente fin da allora che il cordolo non sarebbe servito perché si creava una disarmonia tra muratura sottostante e nuovo cordolo. Per di più c’è chi nell’occasione ha sostituito i tetti in legno con altri in cemento armato, creando ulteriore peso. Molte volte, questi tetti in cemento armato, li hanno mascherati mettendo delle finte capriate in legno. O nascondendo i cordoli con la malta. Non so quanti edifici antichi, e chiese, e cupole, abbiamo rovinato».

Pare che anche il corpo centrale della scuola di Amatrice, costruito in epoca liberty, avesse un tetto di cemento armato.

«Stesso discorso».

Un intervento non solo inutile, quindi, ma addirittura dannoso. Eppure questa era la legge.

«Come si vede bene dalle immagini di Amatrice o di Pescara del Tronto, lì c’era un’edilizia poverissima, di pietra locale, tenuta con una malta che spesso, per risparmiare, veniva addirittura impastata con la terra. Quella malta nel tempo ha perso la sua capacità legante. E le case alla scossa sono venute giù. Li abbiamo visti tutti, i tetti integri su cui i vigili del fuoco camminavano, e sotto c’erano le macerie dell’edificio che avrebbe dovuto sostenere il tetto».

Ma questo micidiale cordolo di cemento armato, e anche i tetti se ci sono, si potrebbero togliere?

«Sicuramente. Il cemento armato si può sostituire con l’acciaio. Il legno deve tornare dove c’era il legno. Ma ovviamente questi interventi hanno un costo».

Lei, Fuksas, è il progettista della Nuvola, in costruzione a Roma, all’Eur. Un grande centro congressi che finalmente è in dirittura di arrivo. Come la mettiamo con il rischio sismico?

«La Nuvola sarà un edificio interamente asismico. E guardi che la legge, quando nel 2008 abbiamo cominciato, non ci obbligava ad arrivare a tanto. Però il mio studio ha rimesso mano ai disegni esecutivi, ben 1200 disegni, abbiamo risparmiato su altro, e abbiamo fatto invece l’adeguamento asismico. Per fare un esempio, l’auditorium poggia su una specie di enorme molla che è una meraviglia della tecnica. Se ne sono appassionati quelli di National Geographic, che ci hanno fatto un documentario. In Italia, invece, questa materia non appassiona nessuno, salvo piangere tutti il giorno dopo un sisma».

Come se lo spiega?

«Una dose massiccia di ignoranza. Ma se una tragedia come questa deve servire a qualcosa, dovrebbe insegnare agli italiani a guardare con un po’ più di attenzione alla propria casa. Non delegate tutto al tecnico. La casa è il posto dove vivete, voi e i vostri cari. Dedicategli uno sguardo. Provate a immaginare se reggerebbe a una prova del genere».

Andrà sui luoghi del sisma?

«Mi ha telefonato un sindaco (di Arquata del Tronto, ndr) per chiedermi un consiglio. Nella sua città ci sono edifici importanti dal punto di vista storico e architettonico, molto lesionati. Il 13 andrò a trovarlo e spero di dargli qualche idea e qualche conforto. Sarà il mio aiuto ai terremotati».

Prima di Juve Stabia-Melfi, sarà presentato il settore giovanile al Menti

Questo il comunicato del settore giovanile

La SS Juve Stabia settore giovanile, comunica che domenica 4 settembre, in occasione del debutto casalingo della compagine allenata da mister Fontana, sarà presentato al pubblico il rinnovato ed ambizioso settore giovanile gialloblè. Nell’occasione interverranno il neo Presidente dott. De Lucia Andrea, il Direttore Generale Turi Alberico. lo staff tecnico e dirigenziale. Prima del fischio d’inizio della gara Juve Stabia – Melfi, “le Vespette” divise per categoria: Berretti. Allievi e Giovanissimi, sfileranno sul sintetico del Romeo Menti….e non mancheranno piacevoli sorprese.

La ‘Gabbia’ dorata…

Alla fine Manolo Gabbiadini è rimasto a Napoli

Nella frenetica concitazione del calciomercato, fatto di voci, di titoloni, di presunti scoop e roboanti acquisti, veri o presunti, ha fatto molto rumore il silenzio di uno dei suoi protagonisti indiscussi: Manolo Gabbiadini. Abituato a lavorare duro, facendo parlare quel sinistro esplosivo, il ‘Gabbia’, come è soprannominato Manolo, aveva considerato questo come il “suo” anno. Liberatosi dell’ingombrante peso di essere il vice Higuain, credeva, a ragione, di essere il predestinato a raccoglierne l’eredità. Ma si sa, nel calcio la riconoscenza è un sentimento sopravvalutato. Il Napoli, per paura di trovarsi senza i tanti gol dell’argentino, anche in virtù dell’impegno Champions, ha preferito guardare in casa d’altri, provando a strappare talenti sudamericani in esplosione, vedi Icardi, o ha cercato il ritorno nostalgico in salsa uruguaiana, vedi Cavani. Nel mezzo il flirt con Simone Zaza, partito poi per l’oltremanica. Alla fine la scelta è caduta sul polacco Arkadiusz Milik, che ha esibito un notevole biglietto da visita nella sfida casalinga vinta contro il Milan. Insomma, le manovre di calciomercato del Napoli hanno sempre considerato Gabbiadini come una pedina di scambio, e non come una risorsa su cui puntare forte. Perché?

Eppure, la classe non è in discussione. Un tiro forte e preciso, indirizzato all’incrocio dei pali, è il miglior antidoto a qualunque polemica strumentale, atta soltanto a mettere sulla graticola un talento puro del calcio italiano alla minima imprecisione. Allora, forse l’equivoco è da trovare nel modulo che mal si adatta a un centravanti dalle sue caratteristiche. Nel 4-2-3-1 di Benitez, Manolo sembrava più a suo agio, con movimenti studiati e congeniali al suo passo cadenzato. Con Maurizio Sarri e il suo irrinunciabile 4-3-3, trova molta più difficoltà, ritrovandosi spesso a nascondersi dietro ai difensori, spalle alla porta, e giocando pochi palloni utili alle sue caratteristiche. Forse sarebbe il caso di provare a far uscire in maniera diversa le qualità di Manolo, provandolo come esterno o seconda punta, ruolo che ha ricoperto in passato, anche se più di rado.

Se è vero che l’attaccante vive di gol, l’uomo però vive di fiducia ed essere continuamente accostato a tante squadre, certo non ti fa sentire l’ambiente vicino. È un rischio che il Napoli non può permettersi, soprattutto con un talento cristallino come quello di Gabbiadini. Adesso che il mercato è finalmente terminato, toccherà a lui scendere in campo facendo ciò che sa fare meglio: zittire a suon di gol chi storce il naso davanti alla sua tranquillità, al suo modo silenzioso di lavorare, mai sopra le righe, mai una parola fuori posto e starà a noi incitarlo e fargli sentire l’affetto e la spinta che purtroppo, da parte della società, più volte è mancata.

a cura di Fabiano Malacario

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Il Napoli non si ferma: possibile arrivo durante il mercato invernale dalla Germania

Ancora mercato…

Si è appena concluso il calciomercato, con l’acquisto in extremis di Nikola Maksimovic, e il Napoli già pensa agli acquisti da fare durante la prossima sessione di mercato invernale. Come si può apprendere dal sito di Gianluca Di Marzio il club partenopeo sarebbe interessato ad un giovane terzino tedesco, Jeremy Toljan (classe ’94) in forza all’Hoffenheim che era già finito sotto i riflettori azzurri durante il mercato estivo dopo le sue ottime prestazioni con la nazionale tedesca alle Olimpiadi di Rio. Queste le parole del giornalista di Sky: “Adesso l’intento degli azzurri è visionarlo dal vivo per convincersi ulteriormente e sferrare poi l’offensiva decisiva a gennaio. Toljan, oltre che per la giovane età, è il preferito anche per la sua duttilità, visto che può giocare anche a sinistra”.

G.D.D.

Il mercato europeo per la prima volta a Napoli

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Fino a domenica piazza Dante affollata da bancarelle “europee” con prodotti artigianali e street-food. L’ANVA e la Confesercenti Campania hanno coinvolto 18 paesi europei. Schiavo (pres. Confesercenti): «Opportunità unica di scambio enogastronomico e culturale, è un’ulteriore attrattiva per i turisti». L’assessore Panini: «Evento confermato anche nel 2017». Due miliardi di euro il volume d’affari dei mercati in Campania

Si è tenuta a Napoli, presso la sala giunta di palazzo San Giacomo, la conferenza di presentazione del “Mercato Europeo”, l’evento organizzato dall’ANVA (Associazione Nazionale Commercio su Aree Pubbliche) – Confesercenti in collaborazione con la Confesercenti provinciale di Napoli e la Confesercenti Campania e patrocinato dal Comune di Napoli.
Per quattro giorni, in Piazza Dante, espositori provenienti da tutta Europa proporranno specialità alimentari della propria Nazione e prodotti artigianali. Per tutti i napoletani, dunque, la possibilità di degustare le tipicità di ben 16 paesi europei: le bandiere di Grecia, Austria, Germania, Francia, Spagna, Scozia, Belgio, Lituania, Slovenia, Polonia e di altri paesi sventoleranno sul Mercato Europeo tra Street food ed artigianato.

«Per la prima volta il Mercato Europeo è presente in Sud Italia – ha dichiarato Vincenzo Schiavo in conferenza –  e per quattro giorni nella nostra città avremo la possibilità di far degustare ai turisti e ai cittadini i sapori e colori della nostra grande Europa. Una manifestazione che sarà anche l’occasione di confronto enogastronomico e culturale, oltrechè l’opportunità di sviluppo commerciale per la nostra regione. E’ una ulteriore attrattiva turistica della nostra città. In ossequio proprio alla vocazione turistica di Napoli abbiamo colto al volo questa occasione, organizzando in tempi stretti, grazie alla collaborazione di tutti, una manifestazione che può crescere negli anni ».
A fare gli onori di casa è stato proprio l’Assessore al lavoro e alle attività produttive del Comune di Napoli, Enrico Panini: «Ringrazio Confesercenti per aver scelto Napoli per la realizzazione di un evento di altissima qualità. Siamo felicissimi di ospitare nella nostra città il Mercato Europeo, una dimensione davvero internazionale, un evento che mescola prodotti enogastronomici di diverse tradizioni e di diversi paesi in un’unica piazza, Piazza Dante, un luogo dove le persone si incontrano e si confrontano con le loro mille identità nell’ottica positiva del cambiamento e della crescita collettiva». L’assessore ha anche annunciato la conferma dell’evento a Napoli anche nel 2017. «A  partire dal prossimo 5 settembre lavoreremo per l’organizzazione della prossima edizione di Mercato Europeo a Napoli, in modo da intercettare per tempo flussi turistici ancora più impegnativi ed entrare con lo spirito dell’evento ancora di più nel cuore della città»
Per illustrare i dettagli della manifestazione, oltre al Presidente Confesercenti Napoli e Campania Vincenzo Schiavo, sono intervenuti il coordinatore Nazionale ANVA-Confesercenti, Adriano Ciolli, e del Direttore Generale di Confesercenti Campania Pasquale Giglio, che ha anche ricordato quanto importante sia dal punto di vista economico l’attività dei commercianti su area pubbliche sul nostro territorio. «In Campania il volume d’affari, secondo i recenti dati raccolti dalla Confesercenti è di oltre 2 miliardi di euro all’anno. I mercati nella nostra regione coinvolgono 22.100 operatori e 65.000 addetti. La Campania ha 550 comuni e in 427 di essi si svolge almeno un mercato alla settimana».
Tapas, pita, brezel, birre tedesche e ceche, strudel di mele austriaco, sacher torte, paella spagnola, trdelnik slovacco e naturalmente alcune eccellenze italiane per un viaggio enogastronomico in giro per l’Europa, da oggi, primo settembre, sino a domenica prossima.

Gafiuc: “Chiriches tornerà domani in Italia e sarà operato al ginocchio”

Le sue parole su Chiriches

Justin Gafiuc, giornalista rumeno ha parlato durante Si Gonfia la Rete su Radio Crc: “Chiriches è fuori per la partita di qualificazione: ha un problema al ginochhio sinistro, problema di cartilagine. Da due ore è fuori dal campo e tornerà in Italia domani con possibilità di intervento chirurgico. Dopo una risonanza magnetica si è scoperto il problema”.

Sarri ha una squadra formata da coppie perfette

Lo riferisce Il Roma

Mercato chiuso, il Napoli è fatto. Ora tocca a Maurizio Sarri trovare le giuste alchimie, dettare le dinamiche che domineranno i movimenti degli azzurri in campo, magari variando lo spartito a seconda dei palcoscenici da calcare e dagli avversari da affrontare. Il numero 9 non c’è, l’addio di Higuain non è stato salutato con l’arrivo un centravanti di pari livello, ma con un giovane, e che giovane, come Arkadiusz Milik che è comunque il secondo acquisto più costoso della storia del Napoli proprio dopo il Pipita. La numero 9 è libera, magari per un supercolpo sognato quest’estate e che potrebbe arrivare a gennaio. Magari per un centravanti con gli occhi della tigre, alla Cavani.

€‹BYE BYE TITOLARISSIMI. Per il momento i tifosi possono però confortarsi con un Napoli che si presenta in rosa con almeno due elementi per ruolo di alto livello, facile dunque prevedere che questa stagione sarà quella in cui finalmente ci si staccherà dal concetto di titolarissimi e riserve per entrare in un nuovo mondo, quello del turn over equilibrato per regalare a tutti il giusto spazio. Un discorso che vale meno solo per la porta azzurra, della quale Pepe Reina ne è il certo custode mentre Luigi Sepe da Torre del Greco e Rafael da Sorocaba si contendono il ruolo di vice. Per gli altri reparti è caccia aperta ad una maglia da titolare.

COPPIE E TERZETTI. Partendo dal 4-3-3 con cui Sarri ha iniziato la stagione, in difesa solo sulla destra Hysaj appare molto più titolare rispetto a Maggio, mentre sulla corsia mancina tra Ghoulam e Strinic sarà probabilmente staffetta da gennaio (l’algerino giocherà la Coppa d’Africa). Nel centro Koulibaly, Raul Albiol, Maksimovic e Chiriches (aspettando il recupero di Tonelli) rappresentano un quartetto ben miscelabile, con Maksimovic pronto a scivolare anche sull’esterno a destra in caso di emergenza. Dalla difesa al centrocampo, reparto fortemente rimpinguato dalle new entry. Nella mediana a tre Allan e Rog pronti a contendersi una maglia da titolare sul centrodestra, Jorginho e Diawara eventuali registi e Hamsik o Zielinsky da mezzala sulla mancina.

ATTACCO IMPREVEDIBILE. Via l’uomo dei record, tutti chiamati a segnare di più a cominciare dagli esterni che orano giocano più vicini alla prima punta. Ed è così che nel tridente, da centravanti Milik e Gabbiadini saranno pronti ad alternarsi, così come sulla sinistra Mertens e Lorenzo Insigne (terza scelta El Kaddouri) e sulla destra Callejon con Giaccherini ed eventualmente Roberto Insigne, che col suo mancino ha incantato Sarri fino a farsi confermare in prima squadra per studiare da big. Ecco dunque le ipotesi, le coppie e i terzetti per il 4-3-3, ma l’ampia scelta consentirà al mister anche variazioni dello schema di partenza, puntando magari su un 4-2-3-1 con Zielinsky trequartista e due tra Rog, Allan e Diawara in mediana. Difficile pensare invece al doppio centravanti con due mancini a disposizione nello stesso ruolo, a meno che Gabbiadini non sia disposto a scivolare sull’esterno dovendo però garantire anche copertura. Insomma, il Napoli è fatto, adesso tocca a Sarri.