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Sarri ha deciso: c’ è una novità sui ritiri pre-gara

Un vero e proprio tour de force attende il Napoli in queste settimane. Secondo quanto riferisce l’ edizione odierna de Il Mattino, Maurizio Sarri avrebbe deciso di abolire il ritiro pre-gara nelle gare casalinghe che si disputeranno in notturna. Decisione presa per consentire alla squadra di rifiatare sia sul piano atletico che psicologico considerati i numerosi impegni ravvicinati.

Bruxelles attende con preoccupazione i prossimi voti in Italia, Austria e Ungheria

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Dopo la sconfitta di Angela Merkel, battuta dalla destra xenofoba dell’Afd nel Meclemburgo-Pomerania, il land del suo collegio elettorale, Bruxelles attende con preoccupazione i prossimi voti: il referendum anti-migranti in Ungheria e le presidenziali austriache nello stesso 2 ottobre, e il referendum italiano. La cancelliera paga la decisione, presa esattamente un anno fa, di aprire le frontiere della Germania ai profughi bloccati in Ungheria. La sua Cdu resta sotto il 20%, Alleanza per la Germania vola oltre il 21. I socialdemocratici restano primi ma perdono 15 punti.

L’ascesa dei populisti fa tremare le cancellerie europee: così Bruxelles cerca di arginarli

Sale la preoccupazione in vista del voto in Austria e del referendum in Ungheria

Le politiche migratorie e la solidità delle leadership nazionali. Negli uffici che contano di Bruxelles, l’interpretazione del voto di ieri in Meclemburgo-Pomerania è duplice. Perché l’affermazione dell’Afd, partito populista dell’estrema destra tedesca, ha un effetto su due fronti. Magari non sarà stravolgente nell’immediato, ma si tratta dell’ennesimo campanello d’allarme. Nell’autunno europeo potrebbero suonarne parecchi e l’Ue – temono a Bruxelles – rischia di trovarsi a un punto di non ritorno. Il calendario è fitto. Le prossime date-chiave sono il 2 ottobre (referendum anti-migranti in Ungheria e presidenziali in Austria) e, soprattutto, il referendum italiano. A oggi, assicurano fonti vicine al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, è quello il vero verdetto-clou per l’Europa.

Il duplice effetto  

I due capitoli toccati dall’ondata populista in Germania sono ovviamente interconnessi: da un lato la politica di apertura ai migranti, avviata un anno fa dal governo tedesco e in linea con l’Europa, subisce un’altra bocciatura. Dall’altro la leadership di Angela Merkel, che continua a essere il capo di governo più influente a Bruxelles, è giorno dopo giorno più debole. Sul dossier migranti, l’Ue non è certo intenzionata ad arretrare. Barriere e respingimenti «tout court» non sono considerati la giusta soluzione per affrontare l’ondata di arrivi. L’Europa continuerà a difendere, finché potrà, l’accordo con la Turchia, avvierà un piano di investimenti nei Paesi di origine per frenare le partenze e continuerà nell’opera di persuasione sui singoli Stati per una maggiore solidarietà. C’è da completare l’avviato processo di redistribuzione dei richiedenti asilo, che avanza sempre più a rilento (in un anno meno di 4500 sono stati effettivamente trasferiti da Italia e Grecia, su un totale di 160 mila da rilocare entro settembre 2017).

Ricette in discussione  

Non cambia la linea, dunque. Ma con simili risposte dai cittadini nelle urne, ci si interroga se queste ricette siano quelle giuste. Il 2 ottobre sarà una data chiave per la questione immigrazione. In calendario ci sono le presidenziali austriache e un’affermazione di Norbert Hofer, che si gioca la rivincita dopo aver perso al ballottaggio contro l’ex verde Van der Bellen (voto contestato e poi annullato), metterebbe Vienna nelle mani di un Presidente che vuole «fermare l’invasione» dei migranti, ridurre l’assistenza minima garantita ai profughi e che considera l’Ue «un’unione di debiti e di responsabilità per conto terzi». E poi c’è il referendum in Ungheria, dove il premier Viktor Orban sta facendo un’intensa campagna per dire «No» al progetto dell’Ue che prevede un’equa ripartizione dei richiedenti asilo tra gli Stati membri. La bocciatura delle quote da parte di Budapest sarebbe l’ennesima bocciatura all’Europa in una consultazione popolare, come è successo nell’aprile scorso in Olanda (respinto l’accordo di associazione Ue-Ucraina) e a giugno con la Brexit.

Il peso di Berlino  

C’è poi la questione delle leadership nazionali. Tra un anno ci saranno le elezioni politiche a Berlino e non è certo che Merkel si ricandidi. Un’uscita di scena, anticipata da un declino della sua popolarità, è destinata a smuovere anche gli equilibri in Europa. Magari questo sarà un bene per chi contesta lo strapotere tedesco e vorrebbe una diversa distribuzione dei pesi dei vari Stati anche in vista dell’uscita di scena della Gran Bretagna. Ultimamente, fanno notare a Bruxelles, i rapporti tra Merkel e Juncker si sono raffreddati notevolmente. Ma l’idea di una Germania con una Afd forte fa paura a tutti.

La foto di Ventotene  

«Il tramonto di Merkel è vicino, Hollande è ormai praticamente finito. L’unico leader su cui ci sentiamo di puntare per il futuro è Matteo Renzi». Una fonte vicina a Juncker riassume così il pensiero del presidente della Commissione Ue, determinato a sostenere il referendum italiano sulle riforme istituzionali. A Bruxelles temono che una vittoria del «No» possa provocare un’instabilità politica in Italia, con importanti ripercussioni a Bruxelles. Nel giro di un anno la foto di Ventotene rischierebbe di diventare un cimelio del passato.

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lastampa/L’ascesa dei populisti fa tremare le cancellerie europee: così Bruxelles cerca di arginarli MARCO BRESOLIN – INVIATO A BRUXELLES

Il vero colpo di mercato del Napoli è Marko Rog

Sulla Gazzetta dello Sport si legge del neo acquisto del Napoli Marko Rog:
“Gli esperti raccontano che Marko Rog sia stato il miglior affare concluso dal Napoli nel mercato estivo. Su Rog si sono concentrate le attenzioni maggiori, di lui si parla come di un potenziale talento, che giocando in serie A potrà soltanto crescere e migliorare. Il mediano della nazionale croata ha appena compiuto 21 anni e Cristiano Giuntoli non ha avuto alcun dubbio nel concludere l’acquisto con la Dinamo Zagabria, avendone apprezzato le qualità, nel periodo in cui l’ha tenuto sott’ osservazione insieme ai suoi collaboratori. Il suo ingaggio, in ogni modo, è stato approvato, senza esitazioni, anche da Maurizio Sarri che, in precedenza, aveva proprio richiesto un giocatore con le sue caratteristiche, che sapesse assicurare al centrocampo qualità e forza fisica”.

Reina: “Higuain appartiene al passato, tutti devono fare del loro meglio”

Pepe Reina, impegnato con la propria Nazionale in vista delle Qualificazioni a Russia 2018, ha rilasciato un’ intervista al quotidiano Il Mattino. Di seguito alcuni tratti salienti.
Difesa troppo vulnerabile in questo inizio di campionato?
“La difesa non è composta solamente dai quattro difensori e dal portiere. Alla fine difendiamo e attacchiamo tutti e logicamente può capitare che si cominci un po’ con qualche errore, nonostante l’anno scorso avessimo inanellato una serie di partite senza incassare alcun gol. Nel calcio le tendenze cambiano, la squadra non è ancora al top ma sono soddisfatto dei quattro punti conquistati finora e sono convinto che cresceremo”.

Come vede l’ arrivo di Milik in squadra?
“Bene, credo che potrà aiutarci molto nell’immediato futuro. È un calciatore dall’ottimo carattere, con un comportamento esemplare e sicuramente farà molto bene”.

Addio Higuain?
“Non credo ci sia bisogno di parlare ancora di Higuain. Senza di lui magari sarà Callejón a dover fare più gol, come nel nostro primo anno insieme a Napoli… Tutti possono fare più gol e devono fare del loro meglio, soprattutto ora che non c’è più l’apporto realizzativo del Pipita”.

Per concludere, che messaggio vuol lanciare ai tifosi del Napoli per questa stagione?
«Un po’ quello che dico ogni anno: che nel bene e nel male la maglia azzurra è l’unica cosa che conta e la onoreremo fino alla fine».

La destra xenofoba umilia Merkel

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Angela Merkel battuta dalla destra xenofoba dell’Afd nel Meclemburgo-Pomerania, il land del suo collegio elettorale. La cancelliera paga la decisione, presa esattamente un anno fa, di aprire le frontiere della Germania ai profughi bloccati in Ungheria. La sua Cdu resta sotto il 20%, Alleanza per la Germania vola oltre il 21. I socialdemocratici restano primi ma perdono 15 punti. Bruxelles attende con preoccupazione i prossimi voti: il referendum anti-migranti in Ungheria e le presidenziali austriache nello stesso 2 ottobre, e il referendum italiano.

La destra xenofoba supera Merkel: sconfitta la politica dell’accoglienza

Alle regionali in Meclemburgo-Pomerania battuta la cancelliera nel suo Land. L’Afd vola al 20,8% la Cdu ai minimi storici (19%). Tengono i socialdemocratici ma perdono il 5%

BERLINO – A un anno esatto dalla notte tra il 4 e il 5 settembre 2015 in cui Angela Merkel decise di aprire le frontiere della Germania ai rifugiati rimasti bloccati in Ungheria, l’impopolarità delle politiche dell’accoglienza volute dalla cancelliera regala alla Cdu una bruciante sconfitta alle regionali in Meclemburgo-Pomerania.

Per la prima volta i cristiano-democratici vengono superati dai populisti di destra della AfD, che hanno fatto del no alle scelte di Merkel sui migranti un loro cavallo di battaglia. E il sorpasso avviene proprio nel Land in cui la cancelliera ha il suo collegio per il Bundestag: i suoi frequenti comizi nella regione – l’ultimo sabato prima di partire per il G20 – non sono bastati a evitare al suo partito un disastro destinato a rilanciare il dibattito all’interno della Cdu/Csu sui temi dell’accoglienza e della sicurezza. Il tutto alla vigilia di mesi politicamente delicati per Merkel, che non ha ancora sciolto la riserva sulla sua candidatura a un quarto mandato alle politiche del prossimo anno.

La AfD, alla sua prima apparizione nella regione sul Baltico, centra secondo i risultati definitivi provvisori, il 20%, la Cdu perde il 4% e si ferma al 19%, uno dei peggiori risultati che abbia mai raggiunto in un’elezione regionale in Germania. Secondo un’analisi di Ard, il 78% degli abitanti del Land ritiene che le politiche di Merkel sui rifugiati abbiano danneggiato la Cdu e appena il 50% auspica una sua ricandidatura a cancelliera nel 2017. «Forse questo è l’inizio della fine del cancellierato di Angela Merkel», ha commentato ieri sera il candidato di punta della AfD in Meclemburgo-Pomerania, Leif-Erik Holm.

Primo partito si conferma la Spd del governatore uscente Erwin Sellering, che perde sì il 5%, ma raggiunge il 30,6%. I neonazisti della Npd escono dall’ultimo parlamento regionale in cui ancora sedevano: non sono infatti riusciti a scavalcare la soglia del 5%. Un risultato che si spiega in parte anche con la crescita della AfD.

Il partito guidato da Frauke Petry e Jörg Meuthen entra nel nono parlamento regionale (su sedici) in Germania e si avvia ora con rinnovato slancio verso le regionali in programma il 18 settembre nella città-Stato di Berlino. In campagna elettorale la AfD ha puntato soprattutto su due leve. Anzitutto il malumore anti-Merkel, riassunto in uno slogan («Merkel muss weg», «Merkel deve andarsene») scandito già negli ultimi anni alle manifestazioni di Pegida e ripetuto nelle scorse settimane dai sostenitori della AfD ai comizi in Meclemburgo-Pomerania. E poi il no all’«immigrazione di massa» e «all’islamizzazione» del Paese. Una richiesta che potrebbe sembrare a prima vista spiazzante in un Land che ha accolto appena 22.000 rifugiati e in cui gli stranieri residenti rappresentano all’incirca appena il 4% della popolazione.

Eppure, in una regione in cui l’economia, spinta dal turismo, ha ripreso a crescere, ma la disoccupazione, pur se in calo, resta superiore alla media nazionale (9% contro il 6,1%), il tema ha finito per monopolizzare la campagna elettorale. «Stop al caos dell’asilo politico» si legge sui manifesti con cui la AfD ha tappezzato le strade del Land, che conta appena 1,6 milioni di abitanti. «I cittadini non vogliono che il nostro Paese diventi un califfato», ha tuonato a più riprese Leif-Erik Holm, un ex presentatore radiofonico che in campagna elettorale si è fatto affiancare da Björn Höcke, numero uno della AfD in Turingia e principale esponente dell’ala più intransigente e a destra della AfD. Noi, ha spiegato Holm nei suoi comizi, «ci battiamo affinché la Germania resti il Paese dei tedeschi». Parole e slogan che richiamano alla mente quelli della Npd. Non a caso nei giorni scorsi sulla tv pubblica regionale Ndr il capogruppo della Npd al parlamento regionale del Meclemburgo, Udo Pastörs, ha protestato: «La AfD riprende pari pari quello che chiediamo da decenni e in questo modo ha evidentemente successo».

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lastampa/La destra xenofoba supera Merkel: sconfitta la politica dell’accoglienza ALESSANDRO ALVIANI

ESCLUSIVA – L’ex Alessandro Fabbro: Io, Braglia, Cazzola, Sau; vi racconto il mio Benvenuti al Sud

La nostra redazione ha intervistato in esclusiva Alessandro Fabbro, protagonista della scalata della Juve Stabia dalla C2 alla Serie B. Il difensore è ancora legatissimo a Castellammare ed alla Juve Stabia.

1)Ale innanzitutto cosa stai facendo ora; sono in corso trattative con qualche squadra o già pensi alla carriera da allenatore? Se non sbaglio hai concluso il corso Uefa B di Coverciano.
Ciao a tutti! Sono andato a Coverciano per fare un ritiro e non trovarmi impreparato. Il corso di allenatore è una cosa in più che ho fatto ma non ho intenzione di prendere in considerazione di smettere per il momento. Sto benissimo fisicamente e continuerò finché non cado a pezzi. Al momento sono a casa a Corno di Rosazzo. Ne approfitto per stare un po’ con la famiglia visto che negli ultimi anni l’ho vissuta poco. Qualche offerta è arrivata ma non mi lasciava contento. Aspetto qualcosa di interessante.
2)Segui ancora la Juve Stabia? La scorsa stagione è stata al di sotto delle aspettative mentre quest’anno Manniello ha allestito una rosa che possa puntare alle posizioni importanti della classifica.
La Juve Stabia la seguo meno da quando me ne sono andato. Andar via da li è stato un dispiacere e mi sono voluto distaccare volontariamente come si fa quando si rompe con una fidanzata (almeno penso visto che sono sempre single). Comunque non è facile tornare ai livelli a cui l’abbiamo saputa portare. Ci vuole pazienza, lavoro e un pizzico di fortuna.
3)Il nuovo allenatore è Gaetano Fontana; hai avuto modo di conoscerlo durante la tua carriera? Pensi possa essere l’uomo giusto per la panchina?
Il mister non lo conosco però ho letto commenti positivi della stampa e ho sentito nelle sue parole una grande carica. È la cosa giusta in una piazza calda come Castellammare.
4)Nei tuoi anni alla Juve Stabia hai giocato con tanti ragazzi che poi sono esplosi: Zaza, Pavoletti, Colombi, Mbakogu, Seculin, ecc si fanno valere in Serie A, senza citare Sau, ormai bandiera del suo Cagliari, e Cazzola, ancora amatissimo qui. C’è qualcuno di loro che ti ha sorpreso perchè non ti aspettavi potesse fare tanta strada e qualcuno invece che ti sembrava destinato ad una grande carriera già anni fa?
I nomi che hai fatto sono innanzitutto di persone per bene. Bravissimi ragazzi che si meritano tutto quello che hanno. Per me è stato un vero piacere giocare assieme a loro e condividere momenti importanti della mia carriera. Zaza (assieme al sottoscritto) ha vissuto veramente male l’esperienza con Braglia in B. Abbiamo condiviso lo stesso percorso e sinceramente non mi aspettavo potesse arrivare così in alto. Ribadisco: se lo merita tutto perché è un ragazzo straordinario dal cuore d’oro. Sau invece mi ha impressionato subito dopo il primo allenamento; mezzi di categoria superiore e intelligenza (dovuta forse al gioco di Zeman dell’anno precedente) che gli avrebbero sicuramente permesso di sfondare. E. così ha fatto.
5)Ci sono ex compagni, o uno in particolare, della Juve Stabia con cui è rimasto un legame particolare di amicizia? Riccardo Cazzola è certamente il ragazzo che più è rimasto nella mia vita. È un esempio per tutti. Come Uomo e come Professionista. I sacrifici che ho visto fare a lui in un anno e il suo modo scrupoloso per poter arrivare sono più unici che rari. L’anno seguente è stato giustamente premiato andando in serie A all’Atalanta. Continuo a sentirmi con lui e a gioire di ogni suo traguardo nel calcio e nella vita. Mi sento ancora con Jerry, Pavo, Raimondi, Maury, Gómes, Zito, Peluso, Dianda, Pezzella e qualche altro che seguo con piacere sui social, ma non sono uno che si fa sentire tanto
6)Ci racconti un aneddoto o un episodio che ricordi con piacere del tuo arrivo o della tua lunga esperienza alla Juve Stabia? Tu sei forse l’unico, insieme a Tarantino, ad essere stato protagonista di tutta la scalata di quella Juve Stabia, dalla C2 alla Serie B.
Ci sono tante ma tantissime cose che in due anni e mezzo ho conservato nel mio cuore, tra i ricordi e aneddoti innumerevoli. Posso dirti però che ci sono cose da spogliatoio che mi fanno ancora morir dal ridere, in particolare del primo anno. Appena arrivato non giocavo, alla sesta o settima partita si avvicinò Enrico Maria Amore, mi prese in uno stanzino e mi disse: “Ale continua così, tu sei importante per noi, vedrai che presto arriverà il tuo momento e ci aiuterai a vincere il campionato”. Così fu. Era la prima volta che lottavo per vincere un campionato, la prima volta che mi fecero sentire importante. In quel momento ho iniziato a essere il Fabbro che poi ha contribuito a raggiungere grandi risultati. Alla decima sono entrato contro la Cisco: cross di Capparella, testa gol. Non sono più uscito. Il resto è storia.
Ma potrei dirti anche di Braglia. Appena arrivato stava mandando via tutti tranne Maury. Io dovevo andare a Latina il martedì. Tutto fatto. La domenica mi fa giocare un’amichevole che non avrei dovuto fare essendo in uscita. Primo tempo Livorno 0 – Juve Stabia 2. Al 60′ chiedo il cambio ma mi urla: “Ma cosa vuoi? Pensa a giocare…tanto non vai da nessuna parte!”. Il burbero aveva deciso. E così raggiungemmo assieme la B. (Ps. A lui devo anche il contratto di B e il mio esordio)
7)Qui sei ancora amatissimo dai tifosi, non solo per le tue vittorie sul campo ma anche per la lealtà ed il rispetto che hai sempre dimostrato alla tifoseria. Quando nel 2012 tornasti al Menti da tifoso, insieme a Cazzola, i tifosi ti fecero sentire tutto il loro affetto. Se vuoi salutarli o dire loro qualcosa in particolare.
Inutile dirti come mi hanno fatto sentire a Castellammare. Nel film che credo rappresenti abbastanza bene la mia vita (Benvenuti al Sud) si dice che uno “straniero” quando viene al Sud piange due volte. Fu così per me andandomene da Castellammare; ero in treno e leggevo i messaggi che mi arrivavano su ogni social, non ti parlo di “tifosi”, ti parlo di “persone”. Me ne sono andato da lì passando sotto al cartello “Grazie Ragazzi – B”. La gente ha saputo riempirmi di orgoglio per i meriti sportivi. Ma ha anche saputo donarmi il suo affetto per come mi ha sempre accolto tra le vie della città.
8)Possiamo strapparti la promessa di un altro ritorno al Menti da tifoso nella prossima stagione?
Fammi trovare squadra, poi ti prometto che torno. Da noi si dice “prima il dovere e poi il piacere”, ma non è detto. Un abbraccio a tutti!

Raffaele Izzo

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Principito Sosa: “Milan e Napoli? Due esperienze diverse”

L’ex Sosa a Milan Tv

“Sono contento, è un onore poter giocare con la maglia il Milan. Il mio ruolo? Ne abbiamo parlato con il Mister durante la settimana e lo abbiamo provato. Io sono a disposizione dell’allenatore e posso giocare in qualsiasi posizione in mezzo al campo. Durante la stagione vedremo. Rispetto all’esperienza con il Napoli questa è sicuramente diversa. Adesso mi sento bene, sono soddisfatto della prestazione. Mi sto allenando per essere al top della forma”, ha dichiarato l’ex Sosa, ora al Milan di Montella, ai microfoni di Milan Tv.

Slovacchia-Inghilterra, Hamsik: “Sconfitta? Ce l’abbiamo messa tutta”

Prima sconfitta per la Slovacchia di Hamsik

Ai microfoni di alcune emittenti slovacche, Marek Hamsik, al termine del match della sua nazionale contro l’Inghilterra, ha dichiarato: “Era difficile in 11 contro 11 e ancora più difficile dopo l’espulsione di Skrtel, ce l’abbiamo messa tutta… l’arbitro è stato molto rigoroso nel caso del cartellino rosso, ma guardiamo avanti. Abbiamo comunque giocato con la favorita del nostro gruppo”

FOTO ViViCentro – Vultur Rionero-Agropoli, piccole ‘Vespette’ crescono: il tabellino del match

Questi il tabellino di Vultur Rionero-Agropoli

Vultur Rionero-Agropoli è anche la sfida tra due calciatori venuti fuori dal settore giovanile della Juve Stabia. Il capitano della Berretti dello scorso anno di Nicola Liguori, Christian Ioio affronta il portiere Giampaolo Montella. I due si sono salutati in maniera affettuosa prima del match terminato 0-0. Questo il tabellino:

VULTUR RIONERO – Landi, Asvestopoulos, Di Costanzo, Lordi, Schiavino, Montenegro, Silvestri, Petagine, Rabbeni, De Stefano, Mancini. A disposizione: Della Luna, Ioio, Pascali, Teta, De Rosa, Salvia, Natiello, Tandara. Allenatore: D’Urso.

AGROPOLI – Montella, Gagliardo, Ferrara, Lupo, Chiariello, Paviglianiti, Annese, Adiletta, Tiboni, Aliperta, Capozzoli. A disposizione: Rizzo, Maffongelli, Consiglio, Zucca, Palumbo, Bernardini, Rekik, Scilberto, Mauri. Allenatore: Santosuosso.

ARBITRO – Cavaliere di Paola

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Le foto di Juve Stabia vs Melfi (4-0)

Juve Stabia vs Melfi le foto di Emilio D’Averio

Guarda le foto di Juve Stabia vs Melfi realizzate dal nostro fotografo Emilio D’Averio, che ci racconta così la vittoria delle Vespe con i lucani di Mister Nicola Romaniello allo stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

Clicca qui per rivedere tutte le foto
E’ il giorno di Juve Stabia-Melfi, seconda giornata di campionato, ma non è la sola cosa importante di questa giornata. Infatti, davanti ai tifosi delle Vespe è stato presentato il nuovo settore giovanile guidato dal Presidente Andrea De Luciacon l’ausilio del Direttore Responsabile Alberico Turi che da nove anni porta avanti il settore giovanile gialloblè con grande maestria. Le tre compagini con i rispettivi staff hanno sfilato sul terreno di gioco. C’era la Berretti al gran completo con mister Domenico Panico e tutto il suo staff. Presente l’Under 17 e l’Under 15 con mister Nunzio Di Somma e mister Alfonso Belmonte alla guida. Tanti i gioielli del settore che hanno sfilato sul prato sintetico del Menti, alcuni di questi presenti oggi in panchina in prima squadra come Domenico Strianese (centrocampista) e Francesco Borrelli (portiere). Il presidente Andrea De Lucia ha omaggiato con una targa il presidente Franco Manniello oltre all’intera curva che lo acclamava.

La Juve Stabia dopo la sconfitta alla prima di campionato a Catania cerca riscatto al Menti contro il Melfi. Esordio tra le mura amiche per le Vespe, orfane degli infortunati Capodaglio, Liviero e dello squalificato Salvi. Tra le fila del Melfi spicca la presenza dell’ex stabiese Antonio Gammone.

Juve Stabia (4-3- 3): Russo, Cancellotti, Amenta, Morero, Liotti, Zibert, Izzillo, Esposito, Kanoute, Del Sante, Marotta.

A disposizione di Mister Fontana: Bacci, Borrelli, Atanasov, Sandomenico, Camigliano, Petricciuolo, Lisi, Mastalli, Strianese, Rosafio, Ripa, Montalto.

Melfi (4-4- 2): Gragnaniello, Bruno, Nicolao, Grea, Laezza, De Giosa, Cittadino, Esposito, De Vena, Gammone, Defendi.

A disposizione di Mister Romaniello: Sciretta, Lodesani, Fazio, Foggia, Pompilio, Libutti, Dejori, Martino, Casiello, Di Vicino, Ferrante, Demontis.

Prima che il match abbia inizio, grande applauso dello stadio a sostegno del portiere stabiese Antonio Mirante, protagonista di un momento delicato.

Le reti portano le firme di Nicolas Izzillo autore di una doppietta, poi è andato a rete Daniele Liotti (primo centro in campionato con la maglia della Juve Stabia) e ha chiuso i conti Stefano del Sante.

Con uno spettacolare poker la Juve Stabia dimentica la sconfitta di Catania, rilanciandosi e trasmettendo tanto entusiasmo alla piazza. Le Vespe ora mettono nel mirino la trasferta di Monopoli, così da vendicare la sconfitta per 3 a 0 dello scorso campionato in terra pugliese.

 

Inizia il tour de force: nessuna sosta per il Napoli fino alla gara di Bergamo

Con la qualificazione di quest’anno nelle competizioni europee, stavolta la Champions League, il Napoli di Maurizio Sarri sarà impegnato ogni tre giorni in un match senza alcuna sosta.

L’ultimo giorno di riposo è oggi, poiché da domani gli azzurri cominceranno il loro allenamento per l’anticipo di sabato sera alle 20:45 contro il Palermo, dal quale inizierà un tour de force che li porterà alla gara contro l’Atalanta il 2 ottobre.

Durante questo periodo non ci sarà alcun giorno libero per i ragazzi di Sarri, subito dopo il match disputato in terra sicula, gli azzurri prepareranno la gara contro la Dinamo Kyev del 13 settembre, nella quale Maurizio Sarri farà il suo esordio in Champions League.

G.D.D.

NOTE SU SSC NAPOLI:

La Società Sportiva Calcio Napoli, nota semplicemente come Napoli, è una società calcistica italiana con sede nella città di Napoli. Milita in Serie A, la massima serie del campionato italiano.

Fondata il 1º agosto 1926 su iniziativa dell’industriale napoletano Giorgio Ascarelli con il nome di Associazione Calcio Napoli, assunse poi la denominazione di SSC Napoli nel 1964. In seguito al fallimento della società nel 2004, il presidente Aurelio De Laurentiis fonda la Napoli Soccer che ne rileva il titolo sportivo e viene iscritta alla Serie C1, per poi ritornare alla denominazione precedente con la promozione in Serie B nel 2006.

Il colore sociale è l’azzurro, mentre la mascotte è il Ciuccio. Gioca le partite interne allo stadio San Paolo, inaugurato nel 1959.

Con un palmarès che comprende due scudetti (1986-87, 1989-90), cinque Coppe Italia (1961-62, 1975-76, 1986-87, 2011-12 e 2013-14), due Supercoppe italiane (1990 e 2014) e una Coppa UEFA (1988-89), oltre ad una Coppa delle Alpi (1966) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976), il Napoli è la squadra del Meridione più titolata a livello nazionale ed internazionale, nonché, con 75 partecipazioni, quella più presente nei campionati di massima serie.

Secondo quanto emerso da un sondaggio della società Demos & Pi condotto nel settembre 2015, è la quarta squadra italiana per numero di tifosi dietro a Juventus, Inter e Milan e in assoluto la più seguita nel Sud Italia. Nel 2015 il rapporto annuale della Deloitte sul mondo del calcio colloca il club al 3º posto in Italia per fatturato e al 16º posto a livello europeo.

Il Napoli è anche uno dei membri associati dell’ECA (Associazione dei Club Europei), organizzazione nata in sostituzione del soppresso G-14 e costituita dai principali club calcistici del continente, riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.

wikipedia

Frattese-Aversa Normanna, il tabellino del match: ottima prova di Natale

Il tabellino del match tra Frattese e Aversa Normanna

La Frattese travolge l’Aversa Normanna con un 3-0. Al 14’ Frattese in vantaggio: Longo servito da Natale in area di rigore si gira e batte Lombardo. Al 31’ arriva il raddoppio con Longo servito in profondità, calcia di sinistro e supera ancora Lombardo. Al 40’ espulso Coulibaly per doppia ammonizione. Al 64’ terzo gol della Frattese con un diagonale vincente di Ausiello. Ottima la prova di Luca Natale, ex Berretti della Juve Stabia. Finisce 3-0.

FRATTESE (4-3-3): Rinaldi (70′ Mascolo); Da Dalt, Riccio (69′ Della Monica), Varchetta, Acampora; Ausiello, Ammaturo, Liccardo (71′ Costanzo); Longo, Ficarrotta, Natale. A disp.: Mascolo, Costanzo, Calvanese, Mandica, Angelillo, Ragosta, Palmieri, Pizza. All. Liquidato

AVERSA NORMANNA (4-3-3): Lombardo; Di Prisco, Guastamacchia, Bosco, Ciocia; Coulibaly, Nappo (54′ Marzano), Sequino (51′ Guillari); Felleca, Martiniello, Manfrellotti (75′ Esposito). A disp.: Martiniello, Iannelli, Scamperti, Buono, Ricciardi, D’Ambra, Marzano. All. Chianese

ARBITRO: Alberto Catastini di Pisa

GUARDALINEE: Marco Orga di Moliterno e Rosario Caso di Nocera Inferiore

MARCATORI: 14’ e 31′ Longo, 64′ Ausiello

NOTE: Spettatori 1000 circa dei padroni di casa e 100 giunti da Aversa. Espulso Coulibaly (A) per doppia ammonizione. Ammoniti Guastamacchia, Bosco (A), Ficarrotta (F). Recupero 2’ pt, 3’ st

Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Melfi 4 – 0

Una Juve Stabia assolutamente perfetta asfalta il Melfi con un 4 a 0 che poteva essere anche più pesante. Ecco l’analisi della gara del Podio Gialloblù

PODIO

Medaglia d’oro: a Yaye Kanoute, semplicemente devastante ed imprendibile. L’esterno senegalese è il mattatore dello show della Juve Stabia ed entra in tutte le azioni pericolose delle Vespe, o con la sua velocità o con il suo piede morbido. Da inserire nei video spot del campionato è l’esterno destro delizioso con cui il senegalese imbuca Liotti, facendolo arrivare solo avanti a Gragnaniello, e svoltando il match a favore dei gialloblù. L’espulsione dell’estremo difensore dà la mazzata finale al Melfi, che con tutta probabilità sarebbe capitolato anche in parità numerica. Kanoute si trova a meraviglia con Marotta (partita superlativa la sua) e in coppia con lui innesca la prima rete di Izzillo. Anche la ripresa ha il marchio della Pantera Nera, che con due zampate manda in rete prima Liotti, nella replica dell’azione dell’espulsione di Gragnaniello, e poi Del Sante. Il numero 7 sembra non accusare il peso dei minuti che passano e del caldo, tanto da continuare a martellare la difesa ospite con i suoi scatti ed i suoi dribbling. Velocità, lucidità, altruismo ed intelligenza tattica.

Medaglia d’argento: a Nicolas Izzillo, che mostra finalmente tutte le sue qualità. Quando a gennaio la Juve Stabia prelevò dall’Ischia il giovane centrocampista, non mancarono le recensioni positive di tanti addetti ai lavori isolani, che segnalarono come le Vespe avessero fatto un gran colpo di mercato. Dopo sei mesi di ambientamento Izzillo sta cominciando a dare ragioni a quei pareri, mostrandosi in campo sicuro di sé e risultando migliorato tatticamente e tecnicamente. Izzillo riesce a conciliare bene fase di interdizione con quella di costruzione e grazie alla collaborazione di un ottimo Esposito, fa girare alla grande il centrocampo stabiese. Se la seconda rete del centrocampista è da vero rapinatore (tanto da far rimanere male Marotta che pensava di avere la paternità del gol), la rete che sblocca il risultato è di una bellezza notevole: controllo a seguire, sguardo rapido alla porta e sinistro a giro che si insacca alla perfezione; difficile chiedere di più. Speriamo che questo sia solo il punto di partenza della stagione di Izzillo.

Medaglia di bronzo: a Daniele Liotti, che riscatta alla grande la prestazione opaca di Catania. Il terzino calabrese ha il merito di cambiare la gara, costringendo all’uscita disperata Gragnaniello, poi espulso dal direttore di gara. Il numero 14 della Juve Stabia è attento in fase di copertura e propositivo in fase di spinta; nemmeno la pesante botta lasciatagli in ricordo dal portiere del Melfi riesce a fermare Liotti, che al pronti via della ripresa si toglie lo sfizio di andare in rete. Chirurgico è il diagonale con cui il terzino mancino battezza per la nuova stagione l’altra porta del Menti; rete che è anche il giusto premio per un ragazzo che ha sempre tanta voglia di migliorare e che non si lascia mai abbattere dagli errori. Quattro partite stagionali (comprese le due di Coppa Italia) e due gol: media da attaccante per Liotti.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: alle tante occasioni non sfruttate. Sembra incredibile da dire dopo un match terminato 4 a 0 ma la Juve Stabia ha sprecato una miriade di palle gol. Vuoi per la voglia di strafare, vuoi per la pressione di dover fare risultato, vuoi per l’attenzione in alcuni casi della difesa ospite, Del Sante è compagni hanno chiuso la gara solo nella ripresa. Anche nel finale i gialloblù non hanno capitalizzato tante ripartenze che, se gestite meglio, avrebbero trasformato il poker in una manita. Contro avversari più preparati le palle gol saranno una o due e non sfruttarle potrebbe essere un errore fatale. Serve più concentrazione sotto porta.

Medaglia d’argento: ai subentrati, meno incisivi di quanto ci si attendeva da loro. Sandomenico ha qualità importanti ma spesso, almeno in questo avvio, tenta troppo la giocata personale preferendola allo scambio col compagno. Lisi ha sbagliato la misura di passaggi ed appoggi ampiamente alla sua portata, soprattutto in fase offensiva. Errori forse dovuti alla soglia di attenzione leggermente calata in virtù del punteggio rotondo.

Medaglia di bronzo: dopo una partita del genere risulta davvero difficile individuare aspetti negativi. Anche i primi due posti del contropodio costituiscono il classico pelo nell’uovo. Facendo una battuta, possiamo dire che altro aspetto negativo sono i legni colpiti. Oggi Zibert, con una conclusione alla Musella (o alla Erpen per i tifosi più giovani), e Del Sante, con un’incornata ravvicinata, hanno fatto tremare i legni delle porte del Menti. Insomma: due partite, due legni..questa statistica non ci piace molto.

Raffaele Izzo

Juve Stabia- Melfi, le pagelle

Vittoria schiacciante per la Juve Stabia che batte 4-0 al Menti il Melfi di Romaniello. Izzillo, autore di una doppietta, Liotti e Del Sante sono i marcatori del match. Ecco le nostre pagelle delle vespe:

RUSSO 6: Spettatore non pagante. I suoi difensori coprono bene e gli attaccanti del Melfi non lo impensieriscono mai.

CANCELLOTTI 6.5: Molto pericoloso anche in fase offensiva, buona prova.

MORERO 6.5: Passo in avanti rispetto alla sciagurata gara di Catania.

AMENTA 7: Leader della difesa. È ovunque.

LIOTTI 7. Prova positiva per il terzino calabrese, il gol è la ciliegina sulla torta.

ZIBERT 6.5: Tenta l’eurogol da 40 metri con un pallonetto ma la traversa gli dice di no. Prestazione discreta, può migliorare.

IZZILLO 7.5: Gran gol il primo, ruba il secondo a Marotta e fa doppietta.

ESPOSITO 6.5: La sorpresa di giornata è lui. Il centrocampista ex Rimini sfodera una prestazione ordinata e molto sufficiente.

MAROTTA 7: Nel primo tempo fa ciò che vuole. Scarta con facilità il diretto avversario in ogni occasione e solo Izzillo gli nega la gioia del gol.

DEL SANTE 6.5: Segna il gol del 4-0 ma in precedenza aveva sciupato una grande occasione. Il cartellino è stato timbrato anche oggi.

KANOUTE 7: IMPRENDIBILE. Sfrutta la sua velocità e semina sul posto gli avversari. Offre due cioccolatini a Liotti e Del Sante con due passaggi al bacio.

RIPA 6: Non è ancora al top, sbaglia un gol che in altre occasioni avrebbe segnato.

SANDOMENICO 6: Entra a partita chiusa e non incide più di tanto.

LISI 6: Stesso discorso fatto per Sandomenico.

Liotti: “Vittoria sofferta, siamo un grande gruppo” (VIDEO)

Queste le dichiarazioni di Daniele Liotti in sala stampa

Al termine della partita vittoriosa della Juve Stabia di Mister Gaetano Fontana sul Melfi di Mister Nicola Romaniello, il terzino delle vespe Daniele Liotti autore di un goal e di una buona prestazione si è presentato in sala stampa per rispondere alle domande dei presenti.

Di seguito le sue dichiarazioni ai giornalisti presenti:

“È stata una bella vittoria, siamo un gruppo compatto, ma possiamo ancora migliorarci e fare meglio. Dopo lo scontro con il portiere avversario, Gragnaniello ho sentito molto dolore, poi continuando a giocare il dolore é diminuito e quindi ho stretto i denti per aiutare la squadra. Abbiamo un’ottima squadra, ci siamo rinforzati molto durante il mercato e c’è molta concorrenza soprattutto sulle fasce, ma ciò sarà solamente uno stimolo in più per noi, sappiamo che il mister fa le sue scelte in base a come lavoriamo in settimana, per cui io cerco di farmi trovare sempre pronto. Non sento la pressione di Liviero, io faccio il mio lavoro poi si vedrà. A Monopoli sarà una gara completamente diversa rispetto a quella dell’anno scorso poiché in quell’occasione loro dovevano ancora salvarsi, ma adesso in palio ci sono punti importantissimi”.

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Angela Merkel battuta dalla destra xenofoba dell’Afd

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La destra xenofoba dell’Afd batte Angela Merkel nel Meclemburgo-Pomerania, il land del suo collegio elettorale. La cancelliera paga la decisione, presa esattamente un anno fa, di aprire le frontiere della Germania ai profughi bloccati in Ungheria. La sua Cdu resta sotto il 20%, Alleanza per la Germania vola oltre il 21. I socialdemocratici restano primi ma perdono 15 punti.

Germania boom dell’ultradestra nel voto regionale, colpo alla Merkel nel suo land

Per la Cdu (19%) il peggior risultato da quando si vota in Meclemburgo dopo la caduta del Muro

Batosta per Angela Merkel nelle elezioni regionali in Meclemburgo-Pomerania dove, nella sua «patria» politica, i populisti di destra dell’Afd volano e sorpassano il suo partito cristiano-democratico Cdu facendo leva sull’opposizione alla politica migratoria della cancelliera.

Secondo i risultati definitivi provvisori nelle elezioni per il rinnovo del parlamento regionale l’Alternativa per la Germania (Afd) – alla sua prima apparizione nel Land ex Ddr – ha ottenuto il 20,8% mentre la Cdu si è fermata al 19%: si tratta del primo sorpasso che la formazione guidata da Frauke Petry compie sul partito della cancelliera, che incappa nel terzo peggior risultato di sempre (la tv pubblica pubblica Ard ha fatto presente che per trovare cifre così basse bisogna risalire ad un’elezione in Assia nel 1950 e ad un’altra del ’94). Pur in flessione il partito socialdemocratico della Spd si è confermato prima forza a Schwerin con il 30,6%.

Petry, la quarantenne leader dell’Alternative fuer Deutschland che quest’anno ha già ottenuto successi in tre elezioni regionali e ora è rappresentata in nove dei 16 parlamenti dei Laender, ha esultato per il «tonfo» di Merkel «nel suo collegio elettorale del Meclemburgo», causato dalla «sua catastrofica politica sull’immigrazione».

Il riferimento è alla decisione presa esattamente un anno fa dalla cancelliera di aprire temporaneamente le frontiere tedesche per disinnescare la crisi dei profughi bloccati in Ungheria e la «possibilità» che a suo avviso i flussi migratori offrono per la Germania. Un politica che nei fatti sta già cambiando. «Mi auguro che il coraggio dimostrato un anno fa da Angela Merkel nella crisi dei migranti resista nonostante questi segnali elettorali, che non portino la Cdu su posizioni negative» in vista delle elezioni politiche del settembre dell’anno prossimo, ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Tutti i partiti sono stati bocciati perché «per troppo tempo non hanno ascoltato gli elettori», ha arringato ancora Petry riferendosi alle perdite che avrebbero avuto anche il partito di sinistra Linke (-5,5 punti a 12,9%) e i verdi (-3,8 punti a 4,9%). Il test elettorale, il primo di cinque che si svolgeranno in vista delle elezioni politiche, numericamente è poco rilevante: il Meclemburgo è il terzo meno popolato dei 16 Laender tedeschi e gli elettori erano solo 1,33 milioni. Ma come ha notato il sito del quotidiano popolare Bild, se nelle elezioni per il parlamento della città-regione Berlino fra due settimane la Cdu farà di nuovo «fiasco», sicuramente «cresceranno le inquietudini interne» al partito.

Il sito dell’autorevole quotidiano Sueddeutsche Zeitung vede in queste elezioni un «massacro con la sega elettrica» che ha tagliato i consensi di tutti i partiti, tranne che l’Afd. Il partito populista ha drenato consensi anche dai neonazisti della Ndp che (con un 3,3%, in flessione di 3,0 punti) fallirebbero un ritorno nel parlamento regionale.

Con la cancelliera in Cina per il G20, il segretario generale della Cdu, Peter Tauber, ha attribuito la sconfitta «alla diffusa rabbia e protesta nella popolazione» e ha a che fare «chiaramente con la discussione sui profughi». Anche il leader della Spd e vice cancelliere Sigmar Gabriel ha spiegato il risultato alla stessa maniera e ha esortato indirettamente i partner di governo Cdu della grande coalizione a «realizzare le condizioni per l’integrazione» dei migranti per evitare che i tedeschi «si sentano marginalizzati». A livello politico Spd e Cdu hanno ancora i numeri, seppur risicati, per proseguire la grande coalizione formata in Meclemburgo dieci anni fa preconizzando quella al governo dal 2013 a Berlino.

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Fontana: Vittoria importante. Nessuno ha il posto fisso (VIDEO)

Queste dichiarazioni di Gaetano Fontana in sala stampa

Al termine della partita Juve Stabia- Melfi vinta 4 a 0 per le vespe, l’allenatore gialloblè Gaetano Fontana si è presentato ai nostri microfoni per commentare la vittoria sulla squadra lucana allenata da Mister Nicola Romaniello.

Questo è l’estratto delle sue dichiarazioni ai giornalisti presenti: 

Mi è piaciuto molto l’atteggiamento della mia squadra, dovevamo vincere, ma abbiamo ancora tanto da lavorare per migliorarci. Sono stato chiaro con i miei giocatori: gioca chi sta meglio, a Catania giocarono Lisi e Mastalli ma oggi servivano le qualità di Esposito e Kanoutè. Questa settimana Esposito si è allenato molto bene, cosa che non aveva fatto la settimana antecedente e quindi è stato premiato. Zibert sta faticando perché non é abituato a certi schemi di gioco, si meritava il goal. Dobbiamo ottenere il risultato con il lavoro, il sacrificio e la professionalità. I tifosi possono darci molto entusiasmo se coinvolti tramite i risultati. La rosa è molto ampia e ho tanta scelta nonostante alcuni infortuni. Devono lavorare tutti, giovani ed esperti, per convincermi a schierarli in campo. Ora andremo a Monopoli contro una squadra giovane, cercheremo di dare continuità a questa vittoria”.

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Romaniello: Juve Stabia forte ma partita cambiata dall’espulsione (video)

Queste le parole di Romaniello

Al termine del match che ha visto il suo Melfi sconfitto nettamente per 4 a 0, abbiamo ascoltato l’allenatore del Melfi Nicola Romaniello. Ecco l’analisi della gara dell’allenatore:

“Ci aspettavamo una Juve Stabia così aggressiva, che dopo la sconfitta iniziale avrebbe fatto di tutto per conquistare i tre punti. La Juve Stabia è sicuramente una squadra dagli ottimi valori ma è inevitabile che l’espulsione di Gragnaniello abbia cambiato la partita.

Noi siamo una squadra molto giovane, contro un avversario forte, su un campo molto caldo..con un uomo in meno non potevamo fare molto di più.

Dispiace perché il passivo è decisamente pesante e rischia di destabilizzarci; in questo sarà fondamentale il contributo dei più esperti che devono aiutare i più giovani a rialzarci subito.

Siamo solo alla seconda partita, nel prossimo turno incontreremo il Lecce e non serviranno motivazioni per preparare una partita del genere.
Conto di vedere una reazione della mia squadra già la prossima settimana”.

Raffaele Izzo

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Juve Stabia – Melfi 4 – 0 : la cronaca

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La Juve Stabia dopo la sconfitta alla prima di campionato a Catania cerca riscatto al Menti contro il Melfi. Esordio tra le mura amiche per le Vespe, orfane degli infortunati Capodaglio, Liviero e dello squalificato Salvi. Tra le fila del Melfi spicca la presenza dell’ex stabiese Antonio Gammone.

Juve Stabia (4-3- 3): Russo, Cancellotti, Amenta, Morero, Liotti, Zibert, Izzillo, Esposito, Kanoute, Del Sante, Marotta.

A disposizione di Mister Fontana: Bacci, Borrelli, Atanasov, Sandomenico, Camigliano, Petricciuolo, Lisi, Mastalli, Strianese, Rosafio, Ripa, Montalto.

Melfi (4-4- 2): Gragnaniello, Bruno, Nicolao, Grea, Laezza, De Giosa, Cittadino, Esposito, De Vena, Gammone, Defendi.

A disposizione di Mister Romaniello: Sciretta, Lodesani, Fazio, Foggia, Pompilio, Libutti, Dejori, Martino, Casiello, Di Vicino, Ferrante, Demontis.

Spettatori: 1476

Prima che il match abbia inizio, grande applauso dello stadio a sostegno del portiere stabiese Antonio Mirante, protagonista di un momento delicato.

Primo Tempo

La squadra al completo consegna la maglia numero 12 della Juve Stabia alla Curva Sud, cuore del tifo stabiese.

Minuto 3: Vespe pericolose con Amenta, che tenta il colpaccio su cross battuto da Marotta. Fallo però del difensore stabiese sul portiere del Melfi.

Minuto 4: Questa volta è Del Sante che si avventa ancora sul cross di Marotta; palla deviata in calcio d’angolo.

Minuto 7: Ancora Del Sante pericoloso. Traversone preciso di Cancellotti ma l’incornata della punta è alta.

Minuto 16: Azione fotocopia a quella precedente; ancora Cancellotti al cross ma Del Sante sciupa di testa.

Minuto 24: Rosso per Gragnaniello. Uscita a valanga del portiere del Melfi su Liotti, perfettamente lanciato da Kanoute. Brutto l’intervento del portiere, a cui il direttore di gara mostra il rosso diretto. Per Gragnaniello entra il secondo portiere Sciretta, che prende il posto di Defendi.

Minuto 30: GOOOOOOOL JUVE STABIA!!!! Izzillo sblocca il match con morbidissimo sinistro a giro dal limite dell’area. Grande azione del duo Marotta – Kanoute, con palla che arriva a Izzillo. L’ex Ischia scarica in rete con potenza e precisione. 1 a 0 Juve Stabia.

Minuto 37: GOOOOOOL JUVE STABIA!!! Raddoppio delle Vespe ancora con Izzillo. Stavolta la magia è tutta di Marotta che beffa il giovane numero 22 del Melfi, Sciretta. Proprio sulla linea di porta Izzillo appoggia di testa la palla in rete, “rubando” il gol a Marotta. 2 a 0 per la Juve Stabia.

Minuto 44: Clamorosa palla gol sprecata da Del Sante. Ancora devastante il duo Marotta-Kanoute; i due esterni mettono Del Sante solo a pochi metri dalla porta ma la conclusione del centravanti è larga e sbilenca.

Minuto 45: Conclusione da centrocampo di Zibert che vede fuori dai pali il portiere ospite. Il tiro dello sloveno centra in pieno la traversa.

Secondo Tempo

Minuto 1: GOOOOOOL JUVE STABIA!!! Subito terza rete per le Vespe con Liotti, che fulmina Sciretti con un diagonale preciso da posizione angolata. Ancora grande assist di Kanoute.

Minuto 5: GOOOOOOOL JUVE STABIA!!!!! Kanoute semplicemente imprendibile; l’esterno imbocca d’esterno destro Del Sante che con un forte piattone denstro insacca la rete del 4 a 0.

Minuto 6: Esce tra gli applausi Marotta ed entra Sandomenico.

Minuto 12: Grande azione di Cancellotti che salta il suo avversario e fa partire una potente conclusione mancina. Ottima risposta di Sciretta.

Minuto 13: Ancora Juve Stabia devastante. Palo di testa di Del Sante e sulla rimbalzo conclusione alta di Zibert da ottima posizione.

Minuto 17: Staffetta in casa gialloblù, esce Del Sante ed entra Ripa.

Minuto 25: Ultimo cambio tra i gialloblù, esce Kanoute ed entra Lisi.

Minuto 40: Juve Stabia che gestisce il match abbassando i ritmi. Un paio di ulteriori occasioni per i padroni di casa non capitalizzate da Sandomenico.

Finisce qui, vittoria roboante per la Juve Stabia

Con uno spettacolare poker la Juve Stabia dimentica la sconfitta di Catania, rilanciandosi e trasmettendo tanto entusiasmo alla piazza. Le Vespe ora mettono nel mirino la trasferta di Monopoli, così da vendicare la sconfitta per 3 a 0 dello scorso campionato in terra pugliese.

Juve Stabia vs Melfi 4-0
Juve Stabia vs Melfi 4-0

Izzillo: A Monopoli con lo stesso obiettivo, vincere! (VIDEO)

Queste le dichiarazioni di Nicolas Izzillo in sala stampa

Al termine del match vinto 4-0 dalla Juve Stabia contro il Melfi al Menti, si è presentato in sala stampa il centrocampista della Juve Stabia, autore di una doppietta oggi, Nicholas Izzillo.

Il calciatore oggi all’esordio in campionato, non avendo giocato la gara con il Catania, ha parlato ai giornalisti presenti: “Volevamo vincere in casa davanti ai nostri tifosi e siamo felici di avercela fatta, siamo un grande gruppo e questo ci aiuta in campo e fuori. Sul secondo gol è stato bravissimo Marotta, gli ho rubato un gol ma per istinto ho messo la testa. L’importante è far gol poi chi segna segna è lo stesso. Il mio primo gol è stato un bel gol, ho approfittato di un errore del centrocampista e ho tirato sorprendendo il portiere. Dedico la mia doppietta alla mia famiglia e ad Antonio Filippi, siamo molto amici. Ora andremo a Monopoli con la stessa voglia di oggi per regalare un’altra gioia ai nostri tifosi che oggi ci hanno caricato. Kanoute? Ho giocato con lui anche ad Ischia, è un giocatore fortissimo che ci aiuterà tanto in questo campionato”.

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