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Castellammare di Stabia
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Guardia Costiera10 sett 2016: soccorsi e salvati circa 2300 migranti (VIDEO)

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Sono circa 2300 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi, nel corso di 18 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si tratta, in particolare, di 17 gommoni e un barchino.

Sono intervenute nelle operazioni di soccorso una nave spagnola inserita nel dispositivo Eunavfor Med, un’unità militare irlandese e navi appartenenti alle ONG MOAS, Medici Senza Frontiere, Jugend Rettet e Save the Children.​

NOTE sulla Guardia Costiera:

La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.

Attività e competenze

Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

(note da: wikipedia)

Le interpellanze di ‘Prima Stabia’: scuole, impianti fognari, strade e marciapiedi

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Lettera a vivicentroStrade e marciapiedi dissestate e relativi lavori; scuole, rischio sismico, trasporto scolastico e mensa; impianto fognario e pulizia delle caditoie. Tre interpellanze sono state protocollate ieri mattina dai consiglieri comunali del gruppo di opposizione di centrodestra “Prima Stabia”. “Si tratta di tematiche importantissime – ha detto Vincenzo Ungaro, capogruppo consiliare – sulle quali chiediamo risposte all’amministrazione comunale, ovvero al sindaco e agli assessori competenti. In particolare crediamo sia fondamentale, viste le tante segnalazioni che ci sono pervenute, che il Comune provveda a dare spiegazioni in merito alla mappatura e ai lavori in corso alla scuola di ‘Postiglione’, la cui chiusura temporanea procurerà enormi disagi ai cittadini del quartiere”.

IMPIANTI FOGNARI

INTERPELLANZA/MOZIONE URGENTE a RISPOSTA SCRITTA ed ORALE al PRESIDENTE del CONSIGLIO COMUNALE al SINDACO

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Gruppo

“P R I M A S T A B I A”

PREMESSO

Che l’art.37 “ Consiglieri comunali” dello Statuto Comunale “al comma 1 e  comma 2 lettera c è previsto che:

1. I consiglieri comunali rappresentano l’intera comunità ed esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato imperativo.

2. Di ottenere informazioni sull’attività del Comune, sulla gestione dei pubblici servizi, sull’andamento delle aziende speciali, nonché sugli Enti cui il comune partecipa o controlla. Il consigliere ha  l’obbligo di osservare il segreto sulle notizie ed atti ricevuti, nei casi specificatamente previsti dalla legge.

CONSIDERATO

che a tutt’oggi risultano eseguiti ed aperti in Città lavori di sistemazione  impianto fognario e rifacimento di nuova rete, creando disagi per i residenti  soprattutto della periferia e della zona collinare.

Considerato che quelli completati, non sono stati eseguiti a regola d’arte vedi  rifacimento del manto d’asfalto, quelli in fase di esecuzione stanno creando non pochi disagi ai residenti;  inoltre gli impianti completati ed ultimati non risultano collaudati impedendo ai  cittadini di produrre pratica di regolare immissione in fogna creando così scarichi abusivi che sversano nei rivoli;

INTERPELLANO

Il Sindaco e/o l’Assessore competente per sapere:

– se esiste una planimetria completa dei lavori in corso e di quelli completati per valutare se i tempi di consegna sono stati rispettati e quali parti del territorio non sono ancora coperte da sistema fognario;

– se per i lavori eseguiti, è stato effettuato controllo sull’esecuzione dei lavori da parte di codesta Ente e se chi aveva il dovere di controllare ha emesso regolare certificato di esecuzione dei lavori e/o verbale di contestazione per i  lavori eseguiti;

– se risultano impianti fognari ultimati e non collaudati, quali interventi intende  intraprendere codesta l’Amministrazione per far si che gli stessi entrassero in  funzione;

– se con l’approssimarsi della stagione invernale sono stati effettuati lavori di pulizia delle caditoie pluviali ed in particolare come sono stati individuati gli interventi a farsi;

– se è stato utilizzato per tale pulizia il metodo di affidamento diretto mediante cottimo fiduciario oppure è stata fatta regolare procedura di gara per l’affidamento dei lavori, quale è l’importo a consuntivo degli stessi;

– se esiste un elenco delle ditte fiduciarie del comune, quando è stato aggiornato l’elenco, quali sono i parametri che utilizza l’ufficio per individuare le ditte esecutrici;

C.mare di Stabia lì

i consiglieri comunali

SCUOLA

INTERPELLANZA/MOZIONE URGENTE a RISPOSTA SCRITTA ed ORALE al PRESIDENTE del CONSIGLIO COMUNALE al SINDACO

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Gruppo

“P R I M A S T A B I A”

PREMESSO

Che l’art.37 “ Consiglieri comunali” dello Statuto Comunale “al comma 1 e  comma 2 lettera c è previsto che:

1. I consiglieri comunali rappresentano l’intera comunità ed esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato imperativo.

2. Di ottenere informazioni sull’attività del Comune, sulla gestione dei pubblici servizi, sull’andamento delle aziende speciali, nonché sugli Enti cui il comune partecipa o controlla. Il consigliere ha  l’obbligo di osservare il segreto sulle notizie ed atti ricevuti, nei casi specificatamente previsti dalla legge.

CONSIDERATO

Che con l’approssimarsi dell’apertura dell’anno scolastico 2016/2017 i cittadini Stabiesi potrebbero vivere un disagio enorme con la regolare apertura dei plessi scolastici e con particolare riferimento al servizio mensa scolastica, trasporto scolastico

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente. per conoscere:

– quali provvedimenti intende adottare o sono stati adottati perché in trasparenza e legalità si svolgesse il servizio di trasporto scolastico e mensa;

– quali provvedimenti intende adottare o sono stati adottati perché in trasparenza e legalità si svolgesse la regolare scerbatura nei plessi scolastici e nelle zone antistanti;.

– se alla luce dei tristi eventi sismici avvenuti nell’ultimo periodo l’amministrazione comunale ha proceduto nella verifica strutturale degli edifici  scolastici e quali interventi intende mettere in campo per verificarne la vulnerabilità sismica;

– se sono stati eseguiti dai tecnici comunali unitamente all’assessore al ramo  sopralluoghi con relativi verbali che attestino lo stato di vetustà e di conformità  all’utilizzo delle aule;

– se per i lavori che interessano il plesso scolastico Postiglione sono stati redatti  verbali di sospensione degli stessi, quali le motivazioni, quando il completamento, se sono stati effettuati varianti in corso d’opera regolarmente  assentite.

C.mare di Stabia lì

i consiglieri comunali

LAVORI STRADE

INTERPELLANZA/MOZIONE URGENTE a RISPOSTA SCRITTA ed ORALE al PRESIDENTE del CONSIGLIO COMUNALE al SINDACO

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Gruppo

“P R I M A S T A B I A”

PREMESSO

Che l’art.37 “ Consiglieri comunali” dello Statuto Comunale “al comma 1 e  comma 2 lettera c è previsto che:

1. I consiglieri comunali rappresentano l’intera comunità ed esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato imperativo.

2. Di ottenere informazioni sull’attività del Comune, sulla gestione dei pubblici servizi, sull’andamento delle aziende speciali, nonché sugli Enti cui il comune partecipa o controlla. Il consigliere ha  l’obbligo di osservare il segreto sulle notizie ed atti ricevuti, nei casi specificatamente previsti dalla legge.

CONSIDERATO

– Che numerose sono le segnalazioni riguardanti dissesti vari alle sedi viarie e pedonali che pervengono giornaliermente, trattasi di dissesti riguardanti soprattutto buche ai manti stradali o dissesti a basolati o ai cubetti di porfido;

INTERPELLANO

Il Sindaco e/o l’Assessore competente per sapere:

– se è stato utilizzato il metodo di affidamento diretto mediante cottimo fiduciario per la rimozione dei dissesti di cui all’oggetto oppure è stata fatta regolare procedura di gara per l’affidamento dei lavori in essere;

– se e quali lavori sono stati effettuati e ultimati e quale è l’importo a consuntivo degli stessi;

– quali strade e/o marciapiedi sono stati oggetto di interventi e se chi aveva il dovere di controllare ha redatto giornale di cantiere ed emesso regolare certificato di esecuzione dei lavori e/o verbale di contestazione per i lavori eseguiti;

– se esiste un elenco delle ditte fiduciarie del comune, quando è stato aggiornato l’elenco, quali sono i parametri che utilizza l’ufficio per individuare le ditte esecutrici;

C.mare di Stabia lì

i consiglieri comunali

 

Assunzioni alla Buttol e presunte pressioni

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Il Gruppo Consiliare Per Castellammare chiede chiarezza sulle assunzioni alla Butol: “Presenteremo un ‘interrogazione al sindaco: dia subito risposte alla città’
Lettera a vivicentroCastellammare di Stabia. ‘’Le notizie riportate oggi dalla stampa, se vere – commentano i consiglieri Salvatore Vozza e Alessandro Zingone – svelerebbero davvero modalità e comportamenti ben lontani dalla trasparenza e dalla correttezza che dovrebbe essere alla base dell’agire di chi ha responsabilità pubbliche. La Segretaria Generale del Comune si sarebbe dimessa da alcune responsabilità di dirigente, perché oggetto di pressioni da parte di un consigliere comunale; l’assessore Balestrieri sarebbe chiamato in causa per l’assunzione di un suo parente alla “sempre in proroga” Buttol’’.
Chiarezza e trasparenza quella richiesta dai due esponenti dell’opposizione: “Il Sindaco – affermano Vozza e Zingone –  avrebbe dovuto sentire il bisogno già da qualche tempo di fare chiarezza sulle assunzioni stagionali clientelari di parenti e amici dei consiglieri comunali della maggioranza fatte dalla Buttol. Ma non era stata incaricata la dottoressa Minucci – si chiedono – di fare una verifica sulle procedure adottate per le assunzioni? Esiste una relazione, è possibile renderla pubblica?  Il Sindaco dovrebbe sentire il bisogno oggi di fare finalmente chiarezza: a maggior ragione nel momento in cui viene tirato in ballo un suo assessore per un’assunzione di favore fatta dalla Buttol, e data la circostanza grave-  nonostante  gli annunci , nei mesi scorsi, dello stesso vicesindaco che tutto si sarebbe risolto velocemente- che nessuna risposta, dal mese di giugno è stata data alla stazione unica appaltante circa l’offerta anomala fatta dall’azienda che, risulterebbe vincitrice dell’appalto. Intanto la Buttol prosegue nell’affidamento provvisorio a prezzo pieno e senza ribasso e riceve anche altri affidamenti per diverse decine di migliaia di euro’’.
Su questo tema, già nei mesi scorsi il gruppo consiliare Per Castellammare aveva chiesto delucidazioni con lettere scritte e interrogazioni .  “Se risultassero confermate le ragioni che hanno portato alle dimissioni della Dottoressa Cinque, il Sindaco avrebbe  il dovere di chiarire alla città come effettivamente sono andate le cose. In queste settimane abbiamo presentato proposte in positivo su temi che interessano la città, così come non abbiamo esitato, allo stesso tempo, a denunciare alla Magistratura gli aspetti che hanno fatto emergere l’esistenza del voto di scambio e del mercato clientelare delle assunzioni. Aspettiamo con rispetto l’esito. Sul piano politico – concludono Vozza e Zingone – servono correzioni, serve chiarezza e se necessario serve mandare a casa chi si è macchiato di comportamenti poco trasparenti’’.

Paralimpiadi Rio 2016, Triathlon: Michele Ferrarin conquista l’argento

Arriva dal triathlon la prima soddisfazione in casa Italia di questa terza giornata dei Giochi Paralimpici di Rio 2016. Michele Ferrarin ha conquistato, infatti, la medaglia d’argento in una delle specialità più logoranti per il corpo ed al debutto nel programma della rassegna brasiliana. Ferrarin era tra i nomi papabili della vigilia e l’andamento della gara non ha deluso le attese. Quarto nella prova di nuoto,  l’azzurro ha espresso il proprio meglio in bicicletta essendo praticamente sempre in lotta per il primo posto e chiudendo in testa col crono di 48″21 prima della frazione di corsa. In quest’ultima fase l’italiano ha dovuto subire l’attacco del britannico Andrew Lewis che inesorabilmente ha tagliato per primo il traguardo concludendo con 41″ di vantaggio sul nostro Ferrarin. Michele, comunque, stringendo i denti è riuscito a portarsi a casa uno strepitoso secondo posto precedendo di 5″ il marocchino Mohamed Lahna.


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2 (già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesi delle gare più importanti della notte.

vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: pagina FB Michele Ferrarin

Moto2, GP San Marino 2016: pole di Zarco seguito da Nakagami e Baldassarri

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Johann Zarco come Jorge Lorenzo. Il francese (Ajo Motorsport) leader del Mondiale Moto2 domina la qualifica ufficiale della classe di mezzo del GP di San Marino, come fatto meno di un’ora prima dallo spagnolo della Yamaha nella classe regina. Zarco si è issato in testa alla graduatoria fin dalle prime battute della sessione cronometrata ed ha lanciato un chiaro messaggio ad Alex Rins (Páginas Amarillas HP 40): la Corona-bis della categoria può prendere di nuovo la strada per Cannes…

Il transalpino si è meritato la prima casella in griglia (quarta stagionale) al Misano World Circuit, intitolato all’indimenticato Marco Simoncelli, stampando ben presto il favoloso tempo di 1:37.436, 73 millesimi in meno rispetto al giapponese dell’Idemitsu Honda Team Asia Takaaki Nakagami e 114 sul migliore italiano di giornata, Lorenzo Baldassarri (Forward Team), comunque bravo.

Male Alex Rins, in lotta serrata con Zarco per il titolo (-10 in classifica generale) ma solo ottavo quest’oggi a Misano: servirà una grande gara allo spagnolo, per non far fuggire il Campione del Mondo in carica… Domani dalla seconda fila scatteranno, nell’ordine: Sam Lowes, il nostro Franco Morbidelli e lo svizzero Thomas Lüthi.

Gli altri italiani: 9° Pasini, 17° Corsi, 21° Marini, 27° Fuligni.

I RISULTATI DELLA QUALIFICA UFFICIALE MOTO2

Pos. Num. Pilota Nazione Team Moto Tempo
1 5 Johann ZARCO FRA Ajo Motorsport Kalex 1’37.436
2 30 Takaaki NAKAGAMI JPN IDEMITSU Honda Team Asia Kalex 1’37.509
3 7 Lorenzo BALDASSARRI ITA Forward Team Kalex 1’37.550
4 22 Sam LOWES GBR Federal Oil Gresini Moto2 Kalex 1’37.777
5 21 Franco MORBIDELLI ITA Estrella Galicia 0,0 Marc VDS Kalex 1’37.861
6 12 Thomas LUTHI SWI Garage Plus Interwetten Kalex 1’37.916
7 11 Sandro CORTESE GER Dynavolt Intact GP Kalex 1’37.933
8 40 Alex RINS SPA Paginas Amarillas HP 40 Kalex 1’37.935
9 54 Mattia PASINI ITA Italtrans Racing Team Kalex 1’37.990
10 55 Hafizh SYAHRIN MAL Petronas Raceline Malaysia Kalex 1’38.035
11 94 Jonas FOLGER GER Dynavolt Intact GP Kalex 1’38.044
12 73 Alex MARQUEZ SPA Estrella Galicia 0,0 Marc VDS Kalex 1’38.051
13 23 Marcel SCHROTTER GER AGR Team Kalex 1’38.105
14 60 Julian SIMON SPA QMMF Racing Team Speed Up 1’38.243
15 52 Danny KENT GBR Leopard Racing Kalex 1’38.308
16 49 Axel PONS SPA AGR Team Kalex 1’38.339
17 24 Simone CORSI ITA Speed Up Racing Speed Up 1’38.345
18 14 Ratthapark WILAIROT THA IDEMITSU Honda Team Asia Kalex 1’38.655
19 19 Xavier SIMEON BEL QMMF Racing Team Speed Up 1’38.706
20 57 Edgar PONS SPA Paginas Amarillas HP 40 Kalex 1’38.808
21 10 Luca MARINI ITA Forward Team Kalex 1’38.857
22 44 Miguel OLIVEIRA POR Leopard Racing Kalex 1’38.885
23 2 Jesko RAFFIN SWI Sports-Millions-EMWE-SAG Kalex 1’38.912
24 27 Iker LECUONA SPA CarXpert Interwetten Kalex 1’38.983
25 97 Xavi VIERGE SPA Tech 3 Racing Tech 3 1’39.006
26 32 Isaac VIÑALES SPA Tech 3 Racing Tech 3 1’39.160
27 42 Federico FULIGNI ITA Team Ciatti Kalex 1’39.240
28 87 Remy GARDNER AUS Tasca Racing Scuderia Moto2 Kalex 1’39.257
29 70 Robin MULHAUSER SWI CarXpert Interwetten Kalex 1’39.555

giuseppe.urbano@oasport.it

Foto: FOTOCATTAGNI

Maglie troppo aderenti? Ecco il motivo

E’ una rivoluzione nel campo della tecnologia: infatti la nuova maglia del Napoli, la KombatSkin, è arrivata dopo il minuzioso lavoro da parte dello sponsor tecnico del Napoli, la Kappa.
La maglia era già stata testata dai calciatori azzurri lo scorso gennaio, e anche dallo stesso Gonzalo Higuain, che non ha fatto in tempo ad indossarla per via del suo trasferimento a Torino.
Il tessuto aderente della nuova casacca azzurra è stata una richiesta esplicita di Maurizio Sarri.  Infatti il tessuto aderente è ispirato a quello delle maglie da rugby, il Napoli è la prima squadra a testare questo tipo di tessuto anti-trattenuta.
La principale causa che ha portato all’ adozione di questo tipo di tessuto è stata il gioco di Sarri: infatti  costruendo il gioco soprattutto in attacco e cercando maggiori occasioni dai calci piazzati la KombatSkin da un vantaggio al Napoli sulle altre squadre che non riusciranno, proprio per la sua aderenza, a trattenere il calciatori azzurri.

 

G. D. D.

Moto GP, GP di Misano: Pole di Lorenzo, Valentino Rossi ottimo secondo

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Moto GP Misano, Jorge Lorenzo su Yamaha

Si sono concluse le qualifiche per quanto riguarda la Moto GP nel Gran Premio di San Marino sulla pista dedicata a Marco Simoncelli in quel di Misano. Imbattibile Jorge Lorenzo su Yamaha che conquista la pole position, subito alle spalle il compagno di squadra Valentino Rossi. Quarto il leader del Mondiale Marc Marquez. Andiamo a vedere la griglia di partenza.

POS # RIDER NAME GAP
1
99
J. LORENZO
1:31.868
2
46
V. ROSSI
+0.348
3
25
M. VIÑALES
+0.513
4
93
M. MARQUEZ
+0.575
5
51
M. PIRRO
+0.599
6
4
A. DOVIZIOSO
+0.809
7
35
C. CRUTCHLOW
+0.875
8
26
D. PEDROSA
+0.991
9
41
A. ESPARGARO
+1.050
10
44
P. ESPARGARO
+1.134
11
8
H. BARBERA
+1.433
12
19
A. BAUTISTA
+2.061
13
6
S. BRADL
+1.531
14
22
A. LOWES
+1.767
15
9
D. PETRUCCI
+1.848
16
50
E. LAVERTY
+1.904
17
43
J. MILLER
+1.979
18
45
S. REDDING
+2.121
19
53
T. RABAT
+2.434
20
68
Y. HERNANDEZ
+2.597
21
12
J. FORES
+3.293

gianluca.bruno@oasport.it

FOTOCATTAGNI

Moto 3, GP San Marino 2016: pole di Binder davanti a Bastianini e Bulega

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Nelle qualifiche n.13 della stagione del Mondiale di Moto 3, la pole è stata conquistata dal leader del campionato Brad Binder, in sella alla KTM, che col crono di 1’42″398 si è issato in vetta all’ordine dei tempi precedendo il nostro Enea Bastianini, su Honda del Team Gresini, distante + 0″150, e l’altro centauro nostrano Nicolò Bulega, sulla KTM dello Sky Racing Team VR46, a + 0″233 da Binder. Una sessione costellata da tante cadute come quella di Andrea Migno a 14′ dal termine che ha relegato il rider in ventiduesima piazza.

Nella top 10 troviamo anche il secondo della classifica mondiale, ovvero Jorge Navarro, quinto a +0″312 dal sudafricano nonostante lo spagnolo sia stato, anch’egli, protagonista di una scivolata a circa 10′ dalla fine delle prove.

Guardando agli altri italiani, il migliore si è rivelato Fabio Di Giannantonio che ha chiuso in decima piazza, avendo però delle prospettive interessanti per domani sul passo gara. Poco positive le prestazioni di Niccolò Antonelli e Francesco Bagnaia, il migliore degli azzurri nella graduatoria del campionato, qualificatisi in quattordicesima (+0″735) e venticinquesima posizione (+1″593).

ORDINE DEI TEMPI MOTO 3

POS # RIDER NAME GAP
1
41
B. BINDER
1:42.398
2
33
E. BASTIANINI
+0.150
3
8
N. BULEGA
+0.233
4
84
J. KORNFEIL
+0.261
5
9
J. NAVARRO
+0.312
6
44
A. CANET
+0.444
7
65
P. OETTL
+0.557
8
76
H. ONO
+0.564
9
58
J. GUEVARA
+0.587
10
4
F. DI GIANNANTONIO
+0.635
11
19
G. RODRIGO
+0.682
12
88
J. MARTIN
+0.714
13
55
A. LOCATELLI
+0.722
14
23
N. ANTONELLI
+0.735
15
95
J. DANILO
+0.824
16
36
J. MIR
+0.893
17
48
L. DALLA PORTA
+0.947
18
11
L. LOI
+0.950
19
20
F. QUARTARARO
+1.092
20
62
S. MANZI
+1.286
21
64
B. BENDSNEYDER
+1.363
22
16
A. MIGNO
+1.370
23
6
M. HERRERA
+1.395
24
7
A. NORRODIN
+1.583
25
21
F. BAGNAIA
+1.593
26
12
A. ARENAS
+1.622
27
89
K. PAWI
+1.807
28
42
M. RAMIREZ
+1.813
29
17
J. MCPHEE
+1.894
30
24
T. SUZUKI
+1.916
31
43
S. VALTULINI
+2.315
32
77
L. PETRARCA
+2.342
33
40
D. BINDER
+2.503
34
3
F. SPIRANELLI
+3.289
35
71
A. FABBRI
+3.735

 

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Eccellenza- Barano,Mister Monti: ” Risultato troppo ampio per noi “

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mister-monti

Alla prima assoluta nel campionato di Eccellenza, il Barano Calcio rimedia una sconfitta sul campo del Procida di mister Cibelli. L’allenatore bianconero Giuseppe Monti, al termine della gara, sottolinea come i suoi ragazzi per 65 minuti si siano ben comportati, tenendo testa al forte Procida. “Se valutiamo l’aspetto tattico, dico che – afferma il tecnico bianconero – per settanta minuti ho visto buone cose. Se parliamo di personalità, del tenere la palla e di saper ripartire, allora non sono contento.  Per 65 – 70 minuti abbiamo tenuto bene il campo: abbiamo concesso un paio di occasioni al Procida, ma anche noi ci siamo resi pericolosi in un paio di circostanze. Dopo il primo gol ci siamo disuniti ed abbiamo fatto tutto quanto io non desidero vedere in campo. Dopo l’uno a zero ad ogni ripartenza il Procida poteva farci male. Non saprei proprio come commentare l’ultima mezz’ora. Probabilmente qualcuno  oggi non era nelle migliori condizioni. Il nostro avversario ha meritato di vincere, il punteggio, però, ci penalizza troppo”. In campo non è mancato qualche errore.“Errori? Sì, ma sono stati errori singoli. Come capitato a fine primo tempo, quando Vincenzo ha sbagliato ed il loro centravanti ha avuto una buona occasione (parla dell’azione di Fragiello ndr). Il campo però lo abbiamo tenuto bene, coprivamo gli spazi. Avremmo dovuto essere più bravi in fase di ripartenza, invece non siamo riusciti a velocizzare e compiere l’ultimo passaggio”.

Fontana: “A Monopoli con il giusto atteggiamento”

Mister Gaetano Fontana parla della sua squadra alla vigilia della gara con il Monopoli

Per la consueta conferenza stampa della vigilia del match di domani tra Monopoli e Juve Stabia, si è presentato in sala stampa per l’analisi del match di domani, il tecnico delle vespe Gaetano Fontana.

Queste le sue parole rilasciate agli inviati della nostra redazione:

“La squadra ha lavorato benissimo in settimana, come sempre. Ci aspetta un percorso lungo e dobbiamo migliorare sempre di più per fare sempre meglio.

Abbiamo alcuni acciaccati come Kanoute, Liotti e Zibert, dobbiamo monitorare la loro situazione e abbiamo già le alternative in rampa di lancio. Abbiamo una rosa ampia che deve affrontare al meglio le tre partite in sette giorni, non possiamo rischiare di perdere uomini importanti.

Il Monopoli?

È una buona squadra e non sarà facilissimo. So che l’anno scorso c’è stata una sconfitta pesante li ma noi non dobbiamo pensare al passato ma al futuro, andremo lì per giocarcela come sempre e cercheremo di portare a casa i tre punti. Non dobbiamo sbagliare l’atteggiamento. Si può sbagliare e perdere ma l’atteggiamento è ciò che conta, sappiamo che lotteranno su ogni pallone e noi dovremo fare lo stesso, voglio una squadra grintosa. Lavoriamo insieme da due mesi dopo aver rivoluzionato tutto, stiamo aumentando sempre più l’amalgama e dobbiamo trovare equilibrio. Non eravamo scarsi dopo Catania e non siamo fenomeni ora, dobbiamo trovare il giusto equilibrio.

Montalto?

È un giocatore molto importante, è arrivato da poco e deve seguire tutti i dettami del nostro progetto tecnico tattico, arriverà il suo momento.

Paragone tra me e Mister Sarri?

Sicuramente è esagerato, spero non si risenta. È sicuramente un punto di riferimento per me e credo sia uno degli migliori al mondo. Nel calcio c’è tanto da imparare e da lui si può imparare davvero tanto.”

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GRAFICO- Prezzi Champions, costa più andare San Paolo che a Dortmund

 40 euro un biglietto in curva, scoppia la polemica

Ritorna la Champions e con sé le polemiche. Aurelio De Laurentiis ha fissato il prezzo delle curve a 40 euro per il primo match in casa degli azzurri contro il Benfica. Tanti, tantissimi soldi per i tifosi azzurri, che dopo l’aumento degli abbonamenti, dovranno fronteggiare anche quest’ulteriore spesa.

 

Il DATO

L’edizione odierna del Corriere dello Sport ha messo a confronto i prezzi dei tagliandi delle migliori 16 d’Europa, stilando una classifica delle società più care della competizione. Il Napoli risulta al sesto posto della graduatoria, avanti a superpotenze come Borussia Dortmund e Manchester City. Gli azzurri come il Real Madrid, più costosi solo il Psg, Arsenal, Atletico Madrid, Juventus e Barcellona.   psg

Gazzetta su Milik: “Servono i suoi gol, segnare è un obbligo”

Milik, Palermo occasione d’oro

E’ di nuovo tempo di Arek Milik. L’attaccante, questa sera, potrebbe vincere il ballottaggio con Manolo Gabbiadini e partire titolare per la seconda volta consecutiva. La Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, scrive: “Di certo, non s’è tirato indietro, nemmeno quando gli hanno prospettato il paragone con Higuain. Avrebbe potuto spaventarsi soltanto all’idea dell’accostamento, ma lui ha risposto nell’unica maniera che gli era possibile: segnando. E’ importante la sostanza, comunque e, dunque, la concretezza. Un’esigenza più che una richiesta, perché la stagione è agli albori e gli impegni saranno tanti. Da Milik si pretenderanno i gol, gli verrà chiesta la concentrazione massima sotto rete per evitare errori come quelli che hanno caratterizzato la sua prestazione con la nazionale polacca, contro il Kazakistan, per il girone di qualificazione al prossimo Mondiale in Russia. Due pali colpiti da buona posizione, che avrebbero potuto dare i tre punti alla Polonia che ha dovuto subire, invece, il ritorno dell’avversario”.

Lavoro nero e caporalato nell’agricoltura, italiche vergogne

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Tra gli aspetti più vergognosi del lavoro nero (che frutta 206 miliardi all’anno, il 13 per cento del Pil) c’è il caporalato nell’agricoltura del Sud. Salari fino a 3 euro all’ora per giornate di 12-16 ore, soprusi contro i lavoratori, lauti guadagni esentasse per le aziende. Parlare di integrazione degli stranieri qui è un po’ dura.

Sulla pelle degli immigrati: il sommerso in agricoltura

Se il sommerso vale in totale il 13 per cento del Pil italiano, in agricoltura il lavoro irregolare supera il 18 per cento. A trarne altissimi profitti è il sistema del caporalato. Che va contrastato non solo per ragioni etiche, ma perché l’integrazione è presupposto per lo sviluppo del territorio.

Forza lavoro in larga parte extracomunitaria

La manodopera straniera offre notevoli opportunità, ancora oggi sottovalutate. Tuttavia, l’immigrato non integrato nella società alimenta fatalmente il sommerso e catalizza il lavoro nero. Secondo l’Istat, l’economia sommersa frutta ben 206 miliardi di euro, il 13 per cento del Pil: dato preoccupante se si considera anche il mancato contributo al pagamento dei servizi pubblici.
In agricoltura, il numero totale di occupati è in larga parte costituito da extracomunitari. In aumento in tutta Italia, nel settore la presenza di stranieri è raddoppiata in soli dieci anni, e non vi è zona della penisola in cui si sia registrata una flessione.

Grafico 1 – Lavoratori Stranieri in Agricoltura in Italia

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Fonte: Inea 2013

Il lavoro degli immigrati in agricoltura è dunque economicamente rilevante. Ma quasi il 18 per cento di loro è irregolare – il dato più alto di tutti i settori. Ciò principalmente perché le imprese agricole, che già beneficiano di leggi semplificate, hanno necessità di un incremento in manodopera per poche settimane l’anno e quindi ricorrono a lavoratori stagionali, spesso stranieri e irregolari. Lavoro nero significa sfruttamento, violazione di diritti fondamentali, danno per l’erario e linfa per la criminalità che gestisce il sommerso.

L’economia del caporalato

Alcuni dati aiutano a inquadrare il fenomeno degli stranieri irregolari in agricoltura. In Puglia e Calabria, per esempio, permangono realtà di braccianti immigrati sottopagati: agli extracomunitari irregolari si applica il pagamento “a cottimo”, che li spinge ad accettare paghe fino a 3 euro l’ora, per dodici-sedici ore di lavoro al giorno. Una situazione non solo eticamente inaccettabile, ma economicamente inefficiente: da un lato non si premia la qualità del lavoro, dall’altro si frena l’integrazione, volano di sviluppo economico.
Al centro di tutto c’è il fenomeno del caporalato, un “sistema di reclutamento della manodopera attuato nel Meridione a opera dei caporali”, secondo la definizione dei dizionari – ed è preoccupante il legame fra caporalato e Meridione. Un esempio significativo: nel ghetto di Rignano Scalo, a circa 20 chilometri da Foggia, si stima che durante l’estate siano presenti 2mila-2.500 braccianti africani. Lo strumento su cui si fonda il caporalato è il trasporto sul luogo di lavoro, in assenza di un sistema di trasporto pubblico o privato alternativo: per usufruirne l’immigrato deve accettare di trasferire al caporale 5 euro del suo già misero guadagno giornaliero. In media, dunque, il ricavo giornaliero del lavoratore è di soli 18 euro netti.
Facciamo l’esempio di una superficie di circa 27mila ettari coltivata a pomodoro: nel 2014, la produzione territoriale complessiva è stata di circa 9 milioni di cassoni da tre quintali (quelli utilizzati per il trasporto del pomodoro). Ogni lavoratore migrante raccoglie mediamente un cassone all’ora, con un dato medio giornaliero di dieci cassoni, il che equivale a circa 900mila giornate lavorative. Il periodo di raccolta del pomodoro dura sostanzialmente due mesi (giugno-luglio) e per ogni giornata di raccolta abbiamo almeno 10-15 mila lavoratori, quasi esclusivamente migranti, in parte non regolari.
Il caporale prende da 1 a 2 euro a cassone, a seconda del livello di produttività del campo, per una mole di illeciti legati alla sola raccolta fra i 9 e i 18 milioni di euro. Se aggiungiamo che per 60 giorni (900mila giornate) il caporale riscuote 5 euro per ogni viaggio verso il luogo di lavoro, totalizziamo altri 9 milioni di euro. In più, i caporali gestiscono il ghetto e riscuotono circa 200 euro al mese a testa per l’alloggio: per la sola Rignano si stimano altri 500mila euro. I caporali speculano anche sul pasto che forniscono, con circa 2-3 euro di rincaro medio: considerando circa 15mila migranti al giorno per 60 giorni di lavoro significa altri 2,7 milioni di euro. Inoltre il caporale può lucrare sulla ricarica elettrica di ogni telefono cellulare (circa 3 euro a ricarica): con una stima media di una ricarica ogni due giorni, si desume un ulteriore ricavo di un milione di euro.
Dalla semplice somma matematica si ricava che la quantità di denaro che ruota attorno al caporalato nel periodo della raccolta del pomodoro oscilla fra i 21 e i 30 milioni di euro. Dunque sui 27-36 milioni di euro di ricavo dalla raccolta, circa 6-7 milioni di euro sono intercettati dai braccianti, mentre oltre l’80 per cento alimenta l’economia sommersa, è profitto per il sistema del caporalato.
A livello nazionale il bilancio è pesante: con un volume d’affari di circa 17 miliardi di euro, il caporalato pesa sull’economia per oltre 600 milioni di euro di mancato gettito fiscale.
L’attenzione politica per contrastare il caporalato è forte, ma molto ancora resta da fare: l’integrazione è presupposto fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio e la presa di coscienza dell’entità del fenomeno è il primo passo.

FABIO GAETANO SANTERAMOsanteramo

Fabio G. Santeramo (Msc, PhD) è ricercatore di Economia Agraria presso l’Università di Foggia. Ha completato gli studi in Italia (Università di Bari “A. Moro” e Università di Napoli “Federico II”) e negli USA (Iowa State University e North Carolina State University). Ha trascorso periodi di ricerca presso la Duke University, l’Iowa State University, e la Georg-August-Universität Göttingen, e collaborato a progetti di ricerca di Commissione UE, FAO, IFPRI, CIHEAM. Nella sua ricerca si occupa principalmente di commercio internazionale, gestione del rischio, e di economia e politica agraria.

lavoce.info/Sulla pelle degli immigrati: il sommerso in agricoltura (Fabio Gaetano Santeramo)

Legalizzare o non legalizzare la Cannabis? I Pro e i Contro

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In Parlamento discute di legalizzazione della cannabis. Abolire il divieto toglie soldi alla criminalità e riduce le attività illegali ad essa collegate. Ma rischia di far salire il consumo di droghe, anche più pesanti. Sostituire una tassa al divieto porta entrate fiscali la cui entità dipende dall’aliquota fissata e dalla capacità di sopravvivenza del mercato nero.

Il parlamento riprenderà tra poco l’esame del disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis. Gli argomenti portati a favore e contro il provvedimento sono numerosi. È dunque utile riassumerli e discuterli. Dalle entrate fiscali al sovraffollamento delle carceri, ecco i probabili effetti.

Effetti su entrate fiscali e numero di consumatori

Il parlamento riprenderà tra poco l’esame del disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis. Credo sia utile riassumere – e discutere – i principali argomenti a favore e contro.
Legalizzare la cannabis farà aumentare le entrate fiscali? Sicuramente nascerà un mercato legale, ma ciò non vuol dire che quello illegale scomparirà del tutto. Anzi, è molto probabile che ne rimarrà comunque uno illegale parallelo, un po’ come succede in alcune città per le sigarette. Un esempio concreto viene dagli Stati Uniti: gli stati di Washington e Colorado hanno legalizzato l’uso ricreativo della cannabis, ma la quota di mercato illegale continua ad attestarsi, rispettivamente, al 30 e 40 per cento.
Più alte saranno le tasse sulla produzione e consumo e più alta sarà la quota di mercato illegale e, quindi, più basso il gettito. L’ideale sarebbe iniziare con un livello di tassazione relativamente basso, per esempio intorno al 40 per cento come per l’alcool, in modo da attirare il maggior numero possibile di clienti dal mercato illegale.
Aumenterà il numero di utilizzatori? Con la legalizzazione verranno meno le sanzioni, la sostanza avrà una maggiore visibilità e la semplice riclassificazione da proibita a legale potrebbe far sparire le remore morali di alcuni. Diminuirà anche il prezzo, perché calerà drasticamente il costo necessario a portare la cannabis sul mercato.
Ma già oggi in Italia di fatto non ci sono sanzioni per il consumo e la detenzione di piccole quantità e la cannabis è facilmente reperibile a un prezzo basso. Infatti, i dati dell’European Monitoring Center for Drugs and Drug Addiction indicano che il 32 per cento degli italiani adulti ha fatto uso “una tantum” di cannabis. Negli Usa, il consumo in Colorado e Washington è cresciuto più rapidamente rispetto al resto del paese. Tuttavia è anche vero che nei due stati l’utilizzo di cannabis era in crescita già prima della legalizzazione. Come ricorda Piero David, poi, uno studio del dipartimento per la Salute pubblica del Colorado mostra addirittura una diminuzione dell’uso di marijuana da parte dei giovani dopo la legalizzazione.

Aumenterà la spesa sanitaria?

Legalizzare la cannabis farà aumentare il consumo di droghe più dannose? La cosiddetta teoria della “Gateway Drug” prevede una progressione naturale dal consumo di marijuana a quello di eroina, cocaina e droghe sintetiche. La teoria, però, non considera che gli effetti di queste sostanze sono completamente diversi tra loro e dunque i loro consumatori tipici hanno caratteristiche personali molto diverse. Né ci sono evidenze empiriche robuste a favore dell’esistenza di una transizione, semmai, a rivelarsi come propedeutico è il consumo di alcool.
Crescerà la spesa sanitaria? Senza entrare troppo nel merito, è bene ricordare che molti effetti negativi della marijuana dipendono dagli additivi nocivi utilizzati nella produzione. La legalizzazione, con conseguente controllo della filiera, permetterebbe di commercializzare una cannabis più pulita. E si potrebbe evitare il diffondersi di prodotti come l’Amnèsia, ottenuta aggiungendo alla marijuana metadone, eroina o altre sostanze chimiche, che induce il passaggio verso droghe più nocive. Le etichette sulle confezioni potrebbero poi riportare obbligatoriamente il contenuto di principio attivo (Thc) per rendere i consumatori più consapevoli della quantità di sostanza assunta. Non è possibile farlo quando ci si rivolge al mercato illegale e di conseguenza spesso se ne consuma più di quanto si desidera. Quindi, anche ammettendo un aumento del consumo post-legalizzazione, l’impatto finale sulla spesa sanitaria è dubbio.

Meno reati con la legalizzazione?

Legalizzare la cannabis farà diminuire il numero dei reati violenti? Se la vendita della sostanza espone di per sé al rischio di incarcerazione, allora il costo aggiuntivo di un reato è più basso. E in un mercato illegale, la violenza è l’unico modo per risolvere le dispute commerciali, non essendo possibile il ricorso ai tribunali. Su questo aspetto, molto dipenderà dalla dimensione del mercato illegale.
Scenderà il reddito della criminalità organizzata? La cannabis è la droga più trafficata e consumata al mondo, quindi le organizzazioni che oggi gestiscono il mercato registreranno perdite, anche se parte di quello illegale persisterà. Una delle caratteristiche delle organizzazioni criminali moderne è però la loro capacità di infiltrare l’economia legale, si può dunque presupporre che non perderanno del tutto la loro influenza sul segmento legale del mercato.
Si ridurrà il sovraffollamento delle carceri, con effetti positivi per i detenuti, il bilancio dello stato, il sistema giustizia e le forze di polizia? Per il persistere del mercato illegale parallelo sarà comunque necessaria l’attività di contrasto, con arresti, processi e incarcerazioni, ma i soggetti interessati saranno sicuramente molti di meno.

FRANCESCO FLAVIANO RUSSOfrancesco_f_russo

Francesco Flaviano Russo è Ricercatore di Economia Politica presso l’Università Federico II di Napoli e fellow del CSEF. Si è laureato in Economia all’Università Federico II ed ha conseguito un PhD in Economics alla Boston University. La sua ricerca si concentra principalmente su temi di economia pubblica.

lavoce.info/Pro e contro la marijuana legale (Francesco Flaviano Russo)

Monte dei Paschi di Siena: la soluzione è ancora in alto mare

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Le dimissioni di Fabrizio Viola da amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena sono la conferma che il piano di ricapitalizzazione della banca è tutto in salita.

l caso Mps è ancora in alto mare. Adesso spunta l’idea di chiedere la conversione “volontaria” di obbligazioni subordinate in azioni: una partita dall’esito molto incerto. Intanto il governo portoghese, zitto zitto, salva una banca evitando il bail-in. Morale: il nostro governo parla, gli altri agiscono.

Luglio è stato un mese di fuoco sul fronte bancario: attacchi in borsa, stress test, Monte dei Paschi di Siena… Per quest’ultimo, si è alla fine trovata una soluzione “di mercato”, che ha consentito ai vertici dell’istituto e ai nostri governanti di dirci: problema risolto, andate in ferie tranquilli. Finite le vacanze, ci accorgiamo che non è vero e che ci aspetta un autunno caldo. Il tanto celebrato Piano Mps è in realtà ancora in fase di definizione e i margini di incertezza sulla sua realizzazione sono elevati.
L’accordo di luglio prevede la cessione delle sofferenze tramite una operazione di cartolarizzazione. Una tranche di titoli derivanti dalla cartolarizzazione (quella senior) dovrebbe essere ceduta sul mercato, con il sostegno della garanzia pubblica (Gacs): questo lavoro è ancora tutto da fare, tanto che il piano prevede che, in attesa che si perfezioni la vendita di questa tranche, Mps riceva un prestito-ponte (da JP Morgan) per finanziare la cessione di questa parte di sofferenze. L’unica cosa sicura sembra la cessione della tranche “mezzanina” ad Atlante, oltre alla assegnazione della tranche junior ai vecchi azionisti di Mps.

Aumento di capitale in salita

Ma le maggiori incertezze derivano dall’aumento di capitale di 5 miliardi, reso necessario per compensare le perdite derivanti dalla cessione delle sofferenze a prezzi inferiori al valore di bilancio e dalla svalutazione di altri prestiti in portafoglio alla banca (incagliati e scaduti).
Qui il piano prevede che la raccolta di capitale avvenga sul mercato, pur con l’assistenza di un consorzio di garanzia costituito da alcune banche di livello internazionale. Ciò significa che la banca dovrà trovare acquirenti privati disposti, nel complesso, a sborsare 5 miliardi per una banca che attualmente vale in borsa 700 milioni.
È vero che il pool di banche garanti avrebbe l’impegno di comprare le azioni che rimanessero invendute, ma è anche vero che quell’impegno è subordinato ad alcune condizioni, tra le quali la cessione delle sofferenze. Data l’incertezza sulla effettiva capacità di attrarre nuovi azionisti per una cifra così alta, la banca sta considerando l’opzione di chiedere ai detentori istituzionali di obbligazioni subordinate la disponibilità a una conversione volontaria delle loro obbligazioni in azioni della banca stessa, al fine di ridurre la dimensione dell’aumento di capitale.  L’esito di questa partita con gli investitori istituzionali è molto incerto. Perché uno di essi dovrebbe aderire volontariamente, se sa che la banca verrà salvata grazie all’adesione degli altri? Oppure dietro alla parola “volontaria” si nasconde un bail-in mascherato? Tutto questo processo durerà ancora alcuni mesi: l’emissione delle nuove azioni è prevista per novembre-dicembre.

Aiuti di stato: si può

Il tormentone Mps è quindi destinato a continuare e a pesare come un macigno nel panorama bancario italiano. Si dirà: non c’erano alternative, il salvataggio pubblico non è più possibile con le nuove regole europee, poiché implicherebbe l’odiato bail-in. Obiezione: nel caso di Mps, ciò non è del tutto vero. Le regole europee consentono, in caso di aiuto di stato, di disapplicare il bail-in (art. 32.4.d della Bank recovery and resolution directive) e il burden-sharing, cioè il bail-in limitato agli azionisti e obbligazionisti subordinati (punto 45 della comunicazione della Commissione sugli aiuti di stato alle banche), nei casi in cui ciò sia necessario per preservare la stabilità finanziaria di un paese. Questa condizione si applica a Mps, che è la terza banca italiana e ha una dimensione sistemica per il nostro paese.
Si dirà ancora: ma se interviene Pantalone, acquistando azioni Mps, chi ha sbagliato non pagherà mai i suoi errori. Anche questo non è vero: la stessa Brrd prevede che le autorità di supervisione e di risoluzione (Bce e Banca d’Italia) abbiano poteri di intervento per la rimozione e sostituzione dei vertici bancari (sia prima sia durante una procedura di risoluzione), indipendentemente dalla presenza di aiuti pubblici. Si noti che l’onere per lo stato italiano sarebbe compensato dalla acquisizione di una attività, per cui il debito lordo aumenterebbe ma quello netto no: non è un caso se altri paesi hanno affrontato la crisi delle loro banche entrando nel capitale e poi rivendendo le loro partecipazioni.

Noi parliamo, gli altri fanno

Infine, è di questi giorni la notizia che il governo portoghese è stato autorizzato dalla Commissione Ue a immettere 2,7 miliardi per ricapitalizzare la Caixa geral de depositos, senza che ciò sia considerato aiuto di stato e quindi senza applicare alcuna forma di bail-in. L’accordo con la Commissione prevede l’impegno a ristrutturare la banca, compreso il rinnovo dei vertici.
Perché il Portogallo (che peraltro ha un rapporto debito/PIL del 130 per cento, simile al nostro) ha ottenuto un accordo che l’Italia non ha saputo (o voluto) ottenere? Le nostre autorità (governo, banca centrale) hanno prima criticato aspramente le nuove norme sul bail-in, lasciando intendere di volerle rivedere al più preso e facendo sorgere il sospetto che non volessero rispettarle. Poi si sono appiattite su un rispetto delle regole così supino da non sfruttare neppure i margini di negoziazione possibili, nel rispetto di quelle regole. I governanti degli altri paesi parlano di meno e portano a casa di più.

ANGELO BAGLIONI 

BAGLIONINUOVAInsegna Economia Politica presso l’Università Cattolica di Milano, Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative. Ha recentemente insegnato anche al Master in Economia e Banca presso la Facoltà di Economia R.M.Goodwin dell’Università di Siena. E’ membro del Comitato direttivo e scientifico del Laboratorio di Analisi Monetaria (Università Cattolica di Milano e Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa). Dal 1988 al 1997 è stato economista presso l’Ufficio Studi della Banca Commerciale Italiana (ora Intesa Sanpaolo), come responsabile della Sezione Intermediari Finanziari. I suoi interessi di ricerca si collocano nell’area dell’economia monetaria e finanziaria. Ha scritto libri e articoli pubblicati su riviste internazionali. E’ laureato in Università Bocconi e ha conseguito il Master in Economics presso la University of Pennsylvania. Redattore de lavoce.info.

lavoce.info/Autunno caldo a Siena (Angelo Baglioni)

Tassi a zero e Quantitative easing, inutile aspettare la fase 3

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Tassi a zero e Quantitative easing come da programma, con possibile estensione dell’impegno nel tempo. Ma il calo del costo del credito ottenuto non può garantire in automatico la ripartenza di consumi e investimenti. La liquidità creata spesso va nelle banche e nelle imprese sbagliate. Non per colpa della Bce.

Un impegno esplicito della Bce a prolungare il programma di acquisto di titoli non ne avrebbe mutato l’efficacia. Consumi e investimenti delle imprese sono poco sensibili a tassi di interesse tanto bassi. Stimolo al credito nei paesi dove c’è meno bisogno.

Uno strumento ormai convenzionale

Con il Quantitative easing (Qe) la banca centrale acquista titoli di Stato (e non) dalle banche e in cambio accredita loro maggiori riserve (detenute presso la banca centrale stessa). In un periodo di tassi a zero, base monetaria e titoli governativi dovrebbero essere perfetti sostituti, e quindi l’operazione del tutto neutrale: il Qe dovrebbe avere lo stesso effetto di sostituire una banconota di 100 euro con 100 monete da 1 euro.  Tutto ciò è vero, però, se la banca centrale acquista titoli a breve termine. Se la stessa banca acquista titoli a lungo termine, l’effetto del Qe passa da una riduzione dello spread tra tassi a lungo termine (più rischosi) e  tassi a breve (meno rischiosi).
È altresì frequente l’opinione che il Qe sia un tipico strumento di politica monetaria non convenzionale. La lezione principale che abbiamo imparato negli ultimi anni è però diversa: il Qe è di fatto una politica monetaria del tutto convenzionale. Perché a essere convenzionali sono i suoi effetti principali, cioè la riduzione dei tassi di interesse a lungo termine. In altre parole, il Qe si configura come uno strumento che potrà rimanere nell’arsenale normale delle banche centrali anche in futuro, quando la fase eccezionale di tassi a breve pari a zero (o negativi) potrà dirsi terminata.
Questa osservazione è utile perché modifica la logica della domanda più ricorrente degli ultimi tempi: il Qe è stato uno strumento efficace? La stessa domanda va riformulata: bisogna chiedersi se una compressione duratura dei tassi di interesse a lungo termine sia, generalmente, uno strumento utile per stimolare un’economia in una fase di stagnazione. Indipendentemente dal fatto che ciò avvenga, in tempi normali, via una riduzione diretta dei tassi di interesse a breve termine da parte della banca centrale (che poi, di solito, si trasmette ai tassi a lungo termine); o, in alternativa, via programmi di Qe in tempi “eccezionali” di tassi pari a zero.

Quando e dove è efficace la politica dei tassi bassi

Il punto centrale è che esiste una profonda asimmetria nella capacità delle banche centrali di gestire il proprio impatto sull’economia: le politiche monetarie restrittive (di salita dei tassi) sono molto più efficaci nel frenare l’economia di quanto le politiche monetarie espansive (di discesa dei tassi, diretta o via Qe) lo siano nell’espanderla. Nelle fasi di stagnazione, la sensibilità dell’economia agli impulsi monetari sembra modificarsi profondamente.
La decisione della Banca centrale europea di mantenere invariato il programma di acquisto di titoli è quindi sostanzialmente irrilevante. Un impegno esplicito a prolungarlo al di là della scadenza minima di marzo 2017 sarebbe destinato a non mutarne l’efficacia. La vera questione riguarda il perché i consumi e, soprattutto, gli investimenti delle imprese siano così poco sensibili alla presenza di tassi di interesse tanto bassi.
Una spiegazione classica del fenomeno è che durante le fasi di recessione molti agenti hanno vincoli di accesso al credito. In tal caso, per una famiglia o un’impresa è poco rilevante il prezzo (cioè il tasso di interesse) a cui tale credito potrebbe idealmente essere concesso.
Questo aspetto riguarda però solo il lato della domanda di credito. In economie dominate dal sistema bancario (Europa e Giappone), il lato dell’offerta di credito (i bilanci delle banche) è forse ancora più importante per comprendere perché il meccanismo di trasmissione degli impulsi monetari possa a un certo punto diventare asfittico. In queste economie è ipotizzabile che tassi di interesse sempre più bassi inducano le banche poco capitalizzate (in numero tanto più grande quanto più grave è la recessione) a estendere prestiti a imprese più rischiose (meno produttive), nonché a richiedere garanzie sempre più deboli. In altri termini, più la stagnazione persiste, più si erode il capitale delle banche, e più le banche stesse tendono a prestare soldi ai settori meno efficienti dell’economia, con un impatto negativo sulla produttività aggregata, aggravando in tal modo (in un circolo vizioso) la stagnazione stessa.
L’evidenza empirica in Europa mostra che finora tassi di interesse ultra bassi (o negativi) sulle riserve detenute presso la Bce inducono sì le banche a ridurre la loro liquidità in eccesso (quindi effettivamente a estendere il credito). Ma questo avviene solo negli istituti che già avevano un ampio eccesso di liquidità, che sono, ovviamente, maggiormente concentrati nel Nord Europa. In altre parole, tassi di interesse negativi stimolano il credito nei paesi dove c’è meno bisogno di farlo. Se quindi è vero (come precisato da Mario Draghi) che le politiche espansive della Bce hanno, nell’aggregato, riattivato l’offerta di credito nella zona euro, il problema più grande risiede ancora nella sua composizione: sia geografica (Nord o Sud) sia, soprattutto, tra tipologie di imprese (produttive o non produttive). Tenere conto di questa eterogeneità è una sfida quasi impossibile per la politica monetaria.

TOMMASO MONACELLImonacelli

Tommaso Monacelli è professore ordinario di Economia all’Università Bocconi di Milano, e Fellow di IGIER Bocconi e del CEPR di Londra. Ha ottenuto il Ph.D. in Economia presso la New York University, ed è stato in precedenza assistant professor a Boston College e professore associato all’Università Bocconi. E’ associate editor di riviste scientifiche internazionali, tra cui il Journal of the European Economic Association, il Journal of Money Credit and Banking, e la European Economic Review. E’ stato adjunct professor presso la Columbia University, visiting professor presso la Central European University, e research consultant per Bce, Ocse, IMF, e Riksbank. I suoi interessi di ricerca riguardano la teoria e politica monetaria e la macroeconoma internazionale.

lavoce.info/Quantitative easing, inutile aspettare la fase 3 (Tommaso Monacelli)

CTB: stage sui linguaggi teatrali. Laboratorio Teatrale per insegnanti

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STAGE SUI LINGUAGGI TEATRALI

Laboratorio Teatrale per insegnanti

DECAMERON

Che cosa faresti alla fine del mondo?

CORSO DI AGGIORNAMENTO PER DOCENTI DELLE SCUOLE

DI OGNI ORDINE E GRADO

condotto da LUCILLA GIAGNONI

Si comunica che anche quest’anno torna il corso “Stage sui linguaggi teatrali – “DECAMERON Che cosa faresti alla fine del mondo?”, riservato ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado promosso e organizzato dal CTB Centro Teatrale Bresciano per la stagione 2016/2017 e condotto da Lucilla Giagnoni, attrice, regista e autrice.

Il corso proseguirà fino al 29 settembre 2016 e tutti gli incontri si terranno dalle ore 15.00 alle ore 18.30.

Di seguito le date e le modalità:

Teatro Sociale – Via Felice Cavallotti,20 – Brescia

  • Lunedì 12 settembre 2016
  • Martedì 13 settembre 2016
  • Mercoledì 14 settembre 2016

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri – C.da S.Chiara 50/A

  • Martedì 20 settembre 2016
  • Mercoledì 21 settembre 2016
  • Giovedì 22 settembre 2016

Teatro Sociale – Via Felice Cavallotti,20 – Brescia

  • Lunedì 26 settembre 2016
  • Giovedì 29 settembre 2016

Il corso si propone di far sperimentare ai partecipanti alcuni degli elementi fondamentali delle tecniche della narrazione e per estensione della comunicazione riguardanti il movimento corporeo, la voce, per comprendere quali sono i passaggi fondamentali attraverso cui un testo si vivifica nel corpo dell’attore-narratore.

INFO:
CTB Centro Teatrale Bresciano
Franca Ferrari Tel. 030 2928616 – ferrari@centroteatralebresciano.it

Milano – Programmazione Teatro i 2016/17: ‘Senz’altro contesto’

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Senz’altro contesto. Il titolo alla stagione 2016/17 ci ricorda che la realtà non è una, non è bidimensionale, non è del tutto semplice. Contiene molteplici sfaccettature. Basta cambiare il punto di vista, basta mettersi a testa in giù per perdere i riferimenti e doverne trovare di nuovi.

Teatro i prende la rincorsa e riparte con una nuova stagione ricca di appuntamenti, spettacoli, produzioni e progetti. Si inizia il 21 settembre con il format di Città Balena, il teatro che fagocita la città: per il terzo anno consecutivo Teatro i propone, con il sostegno di Fondazione Cariplo, questo nuovo modo di programmare la stagione, tanti spettacoli, fuori e dentro il teatro, accostamenti inediti e incontri inaspettati.

Sette le compagnie ospitate e prodotte per sole tre settimane di programmazione. Finalmente a Milano arrivano le Metamorfosi di Roberto Latini, nove episodi ispirati da Ovidio e spinti, nel linguaggio e nei temi, sino all’attualità del contemporaneo, quindi Giro di vite, tratto dall’inquietante racconto di Henry James con la regia di Valter Malosti, già diverse volte ospite a Teatro i, e la straordinaria prova d’attrice di Irene Ivaldi; Sorry, boys, il nuovo attesissimo progetto sulle Resistenze femminili, della talentuosa Marta Cuscunà, per la prima volta a Teatro i, Alluvioni di Elena Guerrini, un reportage quanto mai attuale da un’Italia “di monnezza, profughi e bufere” e poi ancora la sperimentazione performativa di Circolo Bergman in Calcografia (produzione Teatro i), una delle più interessanti realtà contemporanee milanesi insieme al collettivo snaporaz, che continua il percorso di ricerca Heartbreak Hotel, e alla Compagnia CAMPOVERDEOTTOLINI che, con DI A DA (produzione Teatro i), indaga la progressiva deresponsabilizzazione delle nostre esistenze.

Per quello che riguarda l’aspetto produttivo del nucleo storico della compagnia, prosegue il progetto di avvicinamento al linguaggio ed alla poetica di Giovanni Testori, già inaugurato con lo studio Tre Lai-Balbettii d’amore o Trislaiada, con Federica Fracassi e drammaturgia e regia di Renzo Martinelli – presentato nel giugno 2016 all’interno della rassegna Stanze – e ora riproposto all’Albergo Diurno di Piazza Oberdan grazie ad un evento unico organizzato sempre da Stanze, in collaborazione con il FAI. I percorsi testoriani di  En corps… Testori, ancora – Sandro Lombardi e Giovanni Agosti (20 ottobre), Andrée Ruth Shammah e Giuseppe Frangi (24 ottobre), Franco Branciaroli e Giuseppe Frangi (31 ottobre), Luca Doninelli (9 novembre) e Fabio Francione (20 novembre) – faranno da preludio a due nuove produzioni: Erodiàs, regia di Renzo Martinelli con Federica Fracassi (dal 16 novembre al 5 dicembre) e Gli Angeli dello sterminio (dal 10 al 29 maggio), regia di Renzo Martinelli, con, tra gli altri, Cochi Ponzoni.

Segnaliamo inoltre, dal 12 al 20 dicembre, la straordinaria presenza di Accademia degli Artefatti con il suo progetto I, Shakespeare di Tim Crouch, con quattro spettacoli e una lettura scenica tratti da Giulio Cesare, Macbeth, La tempesta, Sogno di una notte di mezza estate, La dodicesima notte; fondamenta del teatro che diventano occasione per ripensare la storia culturale del nostro occidente.

Teatro i decide inoltre di continuare a investire sullo scambio generazionale e porta avanti il progetto TO PLAY che diventa uno dei focus della stagione, occasione di nutrimento e confronto tra generazioni e percorsi differenti che si articolerà attraverso tre declinazioni: una produttiva con il sostegno a giovani compagnie indipendenti – nella prima parte di stagione, Circolo Bergman e CAMPOVERDEOTTOLINI e, nella seconda parte, FRIGOPRODUZIONI e Officina Orsi; una più legato alla formazione: attraverso  workshop di professionisti come Renzo Martinelli e Roberto Rustioni, in collaborazione con Emanuele Aldrovrandi, che approfondiranno i loro percorsi artistici nel confronto con giovani professionisti, nel gennaio del 2017; e, infine un nuovo progetto: Materia Oscura – esperimenti di Drammaturgia Contemporanea, dove Francesca Garolla (Teatro i) Chiara Boscaro e Marco Di Stefano (La Confraternita del Chianti) coordineranno un gruppo di giovani autori nel tentativo di realizzare un’indagine condivisa sui temi della stagione.

AVANT PROGRAMME da gennaio a giugno 2017

La programmazione continuerà a incrementarsi e comporsi durante l’anno. Per il 2017 anticipiamo, tra gli altri: Iaia Forte, Roberto Rustioni, Werner Waas, Compagnia Erosanteros e le produzioni di Officina Orsi – Rubidori Manshaft e FRIGOPRODUZIONI.

PROGRAMMA 2016/2017

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Paralimpiadi Rio 2016: il medagliere aggiornato alla seconda giornata.

MEDAGLIERE PARALIMPIADI RIO 2016 aggiornato alla seconda giornata: Cina al comando, Italia 37esima con 2 medaglie d’argento

Paralimpiadi Rio 2016: le speranze di medaglia dell’Italia di sabato 10 settembre

Dopo aver sbloccato il medagliere nella giornata di ieri, l’Italia proverà a rimpinguare il proprio bottino con le gare di sabato 10 settembre.

ATLETICA

23:27 Salto in lungo, finale (F42 femminile): Martina Caironi

Martina Caironi punterà soprattutto a difendere il titolo dei 100 metri, ma intanto la lombarda classe 1989 sarà in gara quest’oggi nel salto in lungo, prova che l’ha vista ottenere l’argento mondiale a Doha. La portabandiera azzurra è pronta per mettere il suo primo sigillo su queste Paralimpiadi.

Possibilità di medaglia: 70%

NUOTO

14:46 50m stile libero, batterie (S6 maschile): Francesco Bocciardo, Marco Dolfin

Francesco Bocciardo ha già ottenuto un titolo mondiale in carriera, ma questa non rappresenta la sua distanza di predilezione, mentre Marco Maria Dolfin è salito sul podio continentale, anche se la concorrenza planetaria è ben diversa rispetto a quella continentale.

Possibilità di medaglia: 20%

14:54 50m stile libero, batterie (S6 femminile): Emanuela Romano

Emanuela Romano ha già disputato una finale individuale, ed è stata una delle medagliate azzurre agli ultimi Campionati Europei di Funchal. La medaglia non sarà facile da raggiungere, ma l’azzurra può nutrire speranze.

Possibilità di medaglia: 30%

15:19  50m dorso, batterie (S3 maschile): Vincenzo Boni

Il napoletano Vincenzo Boni è diventato uno dei grandi nomi del nuoto paralimpico azzurro negli ultimi due anni. Sui 50 metri dorso si è laureato quest’anno campione europeo, mentre a Glasgow 2015 fu argento mondiale.

Possibilità di medaglia: 65%

16:23 400m stile libero, batterie (S11 femminile): Cecilia Camellini, Martina Rabollini

Dopo la medaglia mancata nei 100 metri dorso, una delle sue distanze di predilezione, tornerà in vasca Cecilia Camellini, questa volta impegnata nella prova dei 400 metri stile libero della classe S11. Su questa distanza fu bronzo a Londra, ed ha ottenuto l’argento agli ultimi Europei.

Possibilità di medaglia: 40%

TRIATHLON

15:00 Triathlon: Michele Ferrarin, Giovanni Sasso, Giovanni Achenza

Campione del mondo di paratriathlon, Ferrarin andrà alla ricerca della medaglia in questa disciplina che fa il proprio esordio nel programma dei Giochi. Più difficile il podio per gli altri due azzurri, ma resta comunque l’incognita per uno sport ancora in piena evoluzione nella sua versione paralimpica.

Possibilità di medaglia: 60%

giulio.chinappi@oasport.it