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Castellammare di Stabia
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Marra: “Abbiamo fatto una grande gara. L’espulsione ha cambiato il match” (video)

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Abbiamo ascoltato l’allenatore del Messina, ed ex calciatore della Juve Stabia, Salvatore Marra. Il suo Messina ha fatto un’ottima gara; ecco le parole del tecnico: “Dispiace perdere una gara del genere, credo che abbiamo fatto una partita di ottimo livello. Purtroppo abbiamo accusato la rimonta della Juve Stabia, che è una squadra importante, e poi in inferiorità numerica non siamo riusciti a rimetterci in partita. Credo che l’organico della Juve Stabia sia tra i migliori della categoria; la partita l’hanno cambiata i subentrati gialloblù, soprattutto Kanoute, e questo la dice lunga sulla qualità della rosa stabiese. Fino a quando abbiamo giocato 11 contro 11 abbiamo tenuto bene il campo, poi dopo il rosso è diventato tutto più difficile. Non ci abbattiamo per questo risultato e pensiamo alla prossima gara consapevoli delle nostre qualità”.

Raffaele Izzo

Coppa Italia, il Barano dilaga contro la Sibilla Bacoli

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Barano in Eccellenza!
Barano in Eccellenza!

Con un risultato tennistico il Barano Calcio si impone sulla Sibilla Bacoli 1925 e centra il secondo successo stagionale. Gli aquilotti così accedono al secondo turno, dove troveranno ad attenderli la Virtus Volla. Nonostante l’ampio risultato, gli ospiti nel corso del primo tempo non demeritano, ma il Barano mostra di avere una marcia in più. Il tecnico Monti così ottiene risposte positive dai giovani impiegati quest’oggi, ma anche dai big che hanno dimostrato di progredire sul piano della condizione atletica. Scatenato Mario Sogliuzzo, vero e proprio mattatore del match con ben tre reti realizzate. La vetrina è, però, tutta per Faustino Oratore: il bomber, alla prima da titolare dopo una lunga assenza per infortunio, realizza un gol e serve l’assist per il primo gol di Sogliuzzo.

La partita. Mister Monti si affida ai big Accurso, Ferrari, De Simone, Sogliuzzo. Rispetto a Procida le novità sono rappresentate da D’Errico, Migliaccio, Cantelli, Prestopino, Oratore e Mugione, mentre il modulo di gioco è il 4-2-3-1, con Sogliuzzo, Cantelli e Mugione a supporto di Oratore. La prima emozione la regalano gli ospiti, con D’Errico chiamato alll’intervento su Capuano. Al 20’ il Barano passa in vantaggio: Esposito respinge una conclusione da fuori area di Sogliuzzo, sulla palla si avventa Oratore che non perdona. Dalla tribuna si alza il forte applauso dei presenti per l’attaccante finalmente tornato a deliziare la tifoseria bianconera di cui è un beniamino. Al 32’ lo stesso Oratore potrebbe concedere il bis, ma dopo essersi girato, calcia di poco fuori. Il raddoppio è nell’aria ed arriva al 44’: Oratore lavora di testa per Sogliuzzo, che si invola verso la porta avversaria. L’uscita di Esposito sembrerebbe fermare il talentuoso numero dieci, che, invece, riesce a riportarsi sulla palla e ad insaccare iniziando così il proprio show personale. Al riposo si va con il Barano in vantaggio per 2 a 0.

La ripresa.  Il Barano torna in campo con due novità: Farina e Conte per Prestopino e Cantelli; gli ospiti, invece, cambiano Pollio con Napoletano. Al 9’ Monti inserisce Arcamone per Oratore, salutato dall’ovazione dei presenti. Il Barano così passa al 4-5-1 con Mario Sogliuzzo riferimento offensivo centrale. Il secondo tempo è letteralmente dominato dal Barano. Dopo due tentativi, gli aquilotti calano il tris al 18:  Arcamone lavora bene la palla prima di cambiare il gioco per Farina, il quale, dalla destra, mette in mezzo per Sogliuzzo. Il numero dieci riceve, si gira e da attaccante consumato trafigge ancora Esposito. Al 26’ c’è  gloria anche per Mugione, il quale riceve da Farina, supera la resistenza di un avversario e manda la palla in gol. Non contento del poker, il Barano continua a costruire azioni da gol: al 30’ Simone Farina indossa ancora una volta i panni dell’assist man per Sogliuzzo, il quale non sbaglia la più facile delle occasioni sottomisura. A due minuti dalla fine, Simone Farina si mette in proprio: l’esterno aggancia un lancio lungo e con una bella conclusione manda la palla in fondo al sacco.

Mister Monti. Neppure il tempo di esultare per la vittoria che il lavoro lo chiama: c’è l’allenamento di chi non ha giocato da dirigere. Tuttavia mister Monti si concede alla stampa per commentare il successo di Coppa: “Indipendentemente – afferma il tecnico bianconero – dall’avversario, a me interessava vedere cosa avrebbe potuto darmi qualcuno che non ha ancora giocato, soprattutto qualche giovane. Mi interessava vedere la condizione di qualcuno, un po’ di brillantezza in più rispetto a domenica e ho avuto delle risposte positive, soprattutto Conte e Cantelli”. Gli applausi del “Don Luigi Di Iorio” hanno salutato la prestazione di Faustino Oratore, tornato oggi al gol dopo un lungo calvario: “Oratore – riprende Monti – è un ragazzo che si sta impegnando tantissimo, che viene da due o tre anni di inattività, ma è anche un attaccante che ha determinate caratteristiche. È davvero molto diverso rispetto a Savio. Non è solo una questione di condizione fisica, ma anche di caratteristiche. Noi, giocando con una sola punta, abbiamo bisogno di una punta di manovra, che venga incontro, che sia in gradi di far salire la squadra, che possa portarsi la palla nei laterali e servire gli esterni. Probabilmente Oratore non ha queste caratteristiche, ma ne ha altre. Nel secondo tempo, al di là del valore dell’avversario, quando è uscito Oratore ha giocato Sogliuzzo in quel ruolo e lo ha fatto benissimo. Si è inserito tra le linee, quando doveva stare più alto è stato più alto, quando doveva venire a prendere palla a centrocampo e far partire gli esterni lo ha fatto, quindi anche lui potrebbe essere una soluzione”.

BARANO  CALCIO – BACOLI SIBILLA 1925 6 – 0

Barano: D’Errico, Sirabella, Accurso, Ferrari, Migliaccio, De Simone, Cantelli (1’ s.t. Farina), Prestopino (1’ s.t. Conte), Oratore (7’ s.t. Arcamone), Sogliuzzo, Mugione.

A disposizione: Palmiero, Mele, Savio, Mazzella. All. Monti

Bacoli Sibilla 1925: Esposito, Cuomo, Massa, Vallefuoco, Carezza, Esperimento (11’ s.t. De Filippo), Pollio (1’ s.t. Napoletano), Cristiano, Romano, Manco, Capuano.

A disposizione: Musella, Costagliola,  Rigotti, Bottonaro, Mazzeo.

Arbitro: Sig. Mirabella di Napoli (ass. Pollaro e Tartarone di Napoli)

Reti:  20’ Oratore, 44’, 18’ s.t. e 30’ s.t. Sogliuzzo, 26’ s.t. Mugione, 43’s.t. Farina

Note. Calci d’angolo 7 -4. Ammoniti: Esperimento (SB), Sirabella, Ferrari (B).

Spettatori: 120 circa

Eccellenza,Barano: ingaggiato il difensore Del Franco

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L’A.S. Barano Calcio rende noto di aver tesserato il difensore Francesco Del Franco. Il trentenne giocatore ha iniziato la stagione nel Gaeta, compagine partecipante all’Eccellenza laziale con la quale ha svolto la preparazione precampionato. Nella passata stagione Del Franco si è diviso tra due realtà di Eccellenza campana: Ebolitana e Sant’Antonio Abate. Ad Ischia è ricordato soprattutto per la sua esperienza con la maglia gialloblù nel 2011 – 12 in serie D e più recentemente (stagione 2014 – 15) con quella del Florigium in Promozione. Il difensore oggi era allo stadio “Don Luigi Di Iorio” e, dopo aver osservato la partita di Coppa Italia Barano – Sibilla, ha svolto il suo primo allenamento in bianconero.

“Tornare ad Ischia – sono le prime parole in bianconero di Del Franco – in quella che per me è la mia seconda casa è un gran piacere. Ringrazio mister Monti e la società per l’occasione concessa. Fisicamente sto bene: rispetto agli ultimi anni ho svolto il ritiro precampionato e sono pronto ad aiutare i miei nuovi compagni. Non vedo l’ora di iniziare!”

Scarium: tra monatti e templari. Frammenti di memoria a Forio d’Ischia

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Dall’alto della sua mole il Torrione a Forio d’Ischia osserva sereno lo scorrere dei tempi e si racconta. Lo fa attraverso la penna di un figlio prediletto di Forio, lo storico Giuseppe D’Ascia, che fu dirimpettaio della torre antisaracena e proprietario dell’omonimo “Palazzotto”, e che ha lasciato a imperitura memoria la “Storia dell’isola d’Ischia”. Lungo la stradina che separa il simbolo della cittadina turrita e, il settecentesco “Palazzotto”, ove scorse il primo “sang’e turc”, è possibile imbattersi in “Scarium.”

Nella prima parte, la settimana scorsa, con Frammenti di memoria, è stato introdotto un ambiguo personaggio: una monatta.

«Lo sapevo che sarebbe arrivata la peste! C’è stato l’eclissi di luna, due anni fa! Presagio di sventura! Saranno colti dal diluvio di fuoco i viventi e sarà fuoco, febbre violenta e arsura e sete inestinguibile!».

Così esordisce Tolla, il terzo personaggio, interpretato da Alessandra Criscuolo, annunciando i suoi funesti presagi. Forio, verso la metà del ’600 è decimata da un’epidemia di peste. La monatta, trasporta cadaveri nella chiesa di San Sebastiano alle Pezze, (già esistente nel 1531 e, nel 1750, sottoposta ad ampliamento e restauro su progetto dell’architetto Ferdinando Fuga, ma poi distrutta dal terremoto del 1883). Per compenso, sottrae preziosi e gioielli e li raccoglie in un laccio appeso al collo, una ”cannaca”.

Il D’Ascia riporta:

Tolla « La peste si aggiunse agli altri mali nel 1656. Tremenda, terribile infierì a Napoli; fu portata dalla Sardegna:il morbo si diffuse pel regno. L’Isola d’Ischia ne fu spaventevolmente attaccata; il contagio si distese per ogni contrada; innumerevoli furono le vittime: i casali rimasero spopolati, le università e le terre stremate: mancavano i seppellitori: valloni interi fra i burroni del monte Epomeo furon colmati di cadaveri. I benestanti, i contadini, i preti, fuggirono nelle solitudini delle campagne perché credettero così non venir contagiati; ed appena fra cento si trovava qualche vero apostolo che i soccorsi della Religione apprestasse all’appestato negli ultimi istanti di vita Preghiere, voti, penitenze, offerte di templi, d’altari d’istituir cappellanie, di eriger chiese, dai primi birbi, dai prepotenti, dai succhia sangue del povero, si fecero per timor della morte, e tremanti si votarono a S. Carlo a S. Rocco se scampassero dal flagello. Una pioggia dirottissima, che allagò campagne, e si tramutò in torrenti caduta nell’està di quell’anno sull’isola, apportò la tanto desiderata miglioria; cominciarono a decrescere i casi di peste, il morbo andò scemando, ritornò nelle desolate famiglie la speranza della vita, ed i voti, le promesse si dimenticarono per lo più dai rassicurati superstiti. Nella terra di Forio una intrepida vecchia  chiamata Tolla fu la seppellitrice dei cadaveri, che ammonticchiava su piccola carretta e trasportava nella chiesetta di S. Sebastiano ritraendone per mercede gli oggetti del trapassato, e se questi erano preziosi li portava infilzati tutti in un laccio che portava sempre seco appeso al collo a guisa di collana detta allora cannacca. Anche oggi è rimasto il proverbio, quando in Forio, una popolana si guarnisce di soverchio, e si sente. Che! vuoi fare la cannacca a Tolla? Questa fu tre volte attaccata dalla peste; le due prime volte superò il morbo, alla terza vi soccumbette. »

Segue quindi una doverosa visita a un altro palazzo settecentesco che ha sbocco sul mare, il palazzo del marchese Caruso, nel cui androne è ancora visibile il motto: ” Moderata durant” cioè le cose morigerate durano. Il fregio racchiuso tra la palma e il compasso, probabilmente è tratto da un aforisma templare, in seguito, fatto proprio dai massoni (ancora presente su un’iscrizione muraria nella cittadina di Monteleone di Spoleto), e le cui finestre di forma moresca consentivano all’antica proprietaria di osservare il giovane pescatore foriano di cui si era invaghita. In questo “castello dorato” Rachele Guidi Mussolini, vedova del Duce (interpretata da Sara Di Migliaccio) conobbe, insieme ai figli Romano e Annamaria, l’esilio per oltre dieci anni. L’autore dei testi, Corrado Visone, ne traccia un profilo inedito, rimarcandone la conflittualità con Claretta la rivale attrice, che ha sottratto a lei contadina il marito, di cui tuttavia si sente l’unica continuità. Le priorità di Rachele sono, come per ogni madre, la protezione dei figli su cui si accanisce la stampa a caccia di scoop. Ma ogni volta che qualche forestiero si avvicina alla sua prigione-rifugio lei, si barrica in casa. Solo il giornalista  Bruno  D’Agostini, uno dei più noti corrispondenti di guerra del Messaggero di Roma, riesce a fare breccia nel muro di silenzio dietro di cui si celava la vedova di Benito. D’Agostini scalfisce il cuore della donna ricavandone una serie d’impressioni da cui traspare un giudizio, allo stesso tempo tenero e tagliente, sulla figura del marito ucciso a Piazzale Loreto insieme all’amante Claretta Petacci: “Pareva un leone, e invece, tutto sommato, era un pover’uomo” confida Donna Rachele al giornalista nell’estate del 1946.

Ultimo personaggio, non in cerca d’autore ma delle sue opere, è Don Pietro Regine (Corrado Visone, autore dei testi), sacerdote foriano del settecento, artefice della Cappella Regine, sempre nella stradina di “Scaro”, ad appena pochi passi dal mare. Una cappella privata ricca di opere d’arte, tra cui una statua della Religione Velata, opera del grande scultore Giuseppe Sammartino, cui Forio deve anche la statua del santo patrono, San Vito. Tutto dissolto. La statua della Religione, quasi a pezzi, è nel cimitero di Trieste, il pregiato pavimento maiolicato, grazie ai principi di Stigliano Colonna, è al Museo Artistico Industriale di Napoli. Qui a Forio solo una semplice targa ne ricorda la passata esistenza. Sempre lo storico Giuseppe D’Ascia, enfatizzando la profonda religiosità che tradizionalmente distingue l’isola d’Ischia, in particolar modo il popolo di Forio, annota:

La cappella di Regine

Questa Cappella costituisce un piccolo museo di famiglia. Oggi vi sono rimasti i soli avanzi che noi mano mano andremo descrivendo, dopo aver raccontata la storia della fondazione di questa privata Cappella gentilizia della famiglia Regine dedicata a S. Filippo Neri. Un prete chiamato D. Pietro Regine, uomo per quanto agiato, per tanto economico per sé, verso l’anno 1760 decise di formare una cappella, ed in questa prodigare i suoi risparmi di anni, onde rimanere un piccolo museo d’arte ad ornamento e decoro de’ suoi discendenti, a lustro del suo paese. Quindi adattando alcuni membri della sua casa – posta alla contrada Torrione – a Cappella ed a Sacrestia, adornò questi annessi locali dei più pregiati e fini marmi, di lavorati stucchi, di pregevolissime tele di primi pittori italiani, di stupende sculture in statue, bassi-rilievi, ed ornamenti, uscite dallo scalpello de’ più distinti e rinomati scultori napoletani. E non contentandosi di questi capi lavori, volle essere in tutto prodigo, fin negli armadi, porte ed altro, fatte costruire di legni rari, da perfetti  artefici – Un organo dorato ad oro fino, e maestrevolmente intagliato – Statue di argento – Arredi sacri di oro ed argento – Pianete ricche di fini ricami; e fin l’apparato dell’altare tutto di fino argento. Di tanti oggetti preziosi per arte, per manifatture, e per materia; ne sono rimasti pochi avanzi e di questi soltanto daremo un breve cenno, affinché il curioso s’invoglia ad osservarli.

Appena salito il pendio della marina, dalla parte così detta di Scaro, viene di fronte la porta di detta Cappella, la quale è sempre chiusa e ribadita – Una cornice di marmo bianco ben lavorata forma il frontone, e gli stipiti della indicata porta. Le pareti della cappella sono tutte coverte da fini marmi colorati ben connessi, nei quali sono incastrati madreperle, e lapislazzuli, in delicati lavori a disegni variati ed armonizzanti. Due simmetriche pile sono all’entrata della cappella, accosto a quella a destra avvi un basso rilievo di marmo rappresentante medaglione il ritratto del fondatore, sotto del quale avvi un’iscrizione scolpita su di una tavola di marmo, lavorata a pergamena – Le pile colle loro basi di marmo, sono ben lavorate, con intagli, nei quali i lapislazzuli ed altre finissime pietre incastrate sono state rose dall’acido muriatico. Il medaglione e la pergamena sono ottimamente eseguiti su pregevoli marmi, ed appalesano la mano dello scultore. L’altare è di un marmo pregevolissimo e prescelto, altare più ricco di questo noi non crediamo che per l’isola vi fosse. Il frontespizio della cappella ove sta il quadro di S. Filippo Neri, è anche di preziosi marmi – La tela è opera di un pennello non comune – Come l’altra ch’è di fianco, di forma semi-ovale e rappresenta S. Carlo e S. Filippo. Sulla porta d’ingresso si vede l’organo il cui parapetto è di fini intagli dorati ad oro di zecchini, come altresì la facciata dell’organo stesso. Altre due tele di pregio sono in una specie di alcovo, al fianco sinistro della cappella per chi entra dal principale ingresso.

Da questo annesso s’esce su di un loggiato coverto, che sporge sulla marina, e guarda tutto il seno settentrionale col mare che l’occupa, e che si distende fino ai lontani punti del golfo di Gaeta, e terre circostanti. A sinistra, entrando sempre dalla porta maggiore, un vano ti conduce alla sagrestia. In questa sagrestia oggi non vi son rimasti che i seguenti oggetti. Quattro tele sotto alla volta, quasi cassate, perché molto danneggiate – La vaschetta del lavabo, formata da una conca di marmo con l’apposito serbatoio con rubinetti, e su di questo altro medaglione a basso rilievo con un puttino a rilievo tondo, tutti di marmo bianco di perfetta esecuzione. Tali ritratti rappresentano, il medaglione il fondatore, il puttino il suo nipote. Di fronte sta la statua velata della religione in marmo bianco, posta su di un piedistallo abbellito da uno stupendo bassorilievo, le cui figure sono tratte dall’antico testamento e rappresentano fatti biblici. Questo artistico e stupendo lavoro è opera del rinomatissimo Giuseppe Sammartino celebre scultore Napoletano nel XVIII secolo.

Questa statua con quello stupendo bassorilievo sono oggetti veramente degni di un museo.

Arricchito dalle preziose informazioni del giovane “Virgilio”, Pierpaolo Mandl, che introduce le scene, dal contributo della Banda Musicale Città di Forio, con la collaborazione delle Associazioni Actus Tragicus e Radici, e con la scenografia e coreografia del luogo stesso che dà un valore aggiunto, Scarium si congeda tra gli scroscianti applausi di un pubblico grato soprattutto per il germe che ha visto inseminarsi durante il percorso: quello della conoscenza.

Luigi Castaldi

Scorrettamente…. Popolare

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La Banca Popolare di Vicenza negli anni 2013 e 2014 per aumentare il proprio capitale sociale è ricorsa tramite i propri amministratori ad un metodo scorretto e quanto mai deplorevole.

I fatti :

Per potere ottenere un mutuo a tassi agevolati la Banca Pop Vicenza ha “costretto” migliaia di clienti prima a farsi soci dell’Istituto, poi ha fatto comprare loro azioni spazzatura.

Il prezzo d’acquisto fu di 63 euro al “pezzo”, poi a distanza di poco più di un anno quello di vendita era precipitato a 10 centesimi. Questa scellerata operazione venne attuata per aumentare il Capitale sociale della Banca.

Immaginate quanta povera gente per colpa di quattro furfantelli travestiti da operatori finanziari, parlo degli Amministratori, del Direttore della Pop Vicentina e dei suoi fidi collaboratori,  ha rimesso in “quest’investimento” i risparmi di una vita.

I volpini bancari avranno ammaliato i propri clienti, facendo credere loro che essere “soci” di una Banca potesse essere un motivo in piu per avere delle agevolazioni sui mutui a prezzo agevolato.

Ora a distanza di qualche anno l’Antitrust ha sanzionato la Pop Vicentina per 4milioni e mezzo di euro.

Il danno creato ai correntisti non è stato ancora quantificato, le varie Procure per accertare fatti e responsabilità dovranno lavorare per mesi, l’unica cosa certa è la truffa che altri migliaia di correntisti hanno dovuto subire da filibustieri finanziari che si annidano all’interno degli Istituti di credito.

Salvare una o più Banche dal collasso, è stata una scelta che non ha portato a nessuna soluzione, neppure quella di risarcire i correntisti. Fino ad oggi a nulla sono valse le loro proteste. forse se tutto andrà bene potranno riuscire a riavere i propri soldi a decesso avvenuto.

Frattese Juniores-Juve Stabia Berretti 1-7: show delle Vespette di Panico!

Questo il tabellino del match Frattese Juniores-Juve Stabia Berretti

Dilaga, vince e convince la Berretti della Juve Stabia allenata da mister Domenico Panico. Contro la Juniores della Frattese, la formazione stabiese si è imposta con un 7 a 1 che non ha lasciato scampo e ha deliziato i presenti con un gioco spumeggiante, mostrando tutte le individualità importanti della rosa. In gol sono andati Elefante, Procida, Sorrentino, Del Prete, Contieri e doppietta di Chirullo. Una gara interpretata bene in alcuni frangenti, in altri poca intensità e incisività, ma la squadra è quasi pronti per l’inizio del campionato.

Così in campo:

PRIMO TEMPO – Borrelli, Strianese, Rubino, Borrelli, Elefante, Vecchione, Scognamiglio, Servillo, Procida, Di Balsamo, Matassa

SECONDO TEMPO – Bianco, Iengo, Versitelli, Rubino, Naso, Sorrentino, Vecchione, Langella, Del Prete, Chirullo, Contieri

a cura di Ciro Novellino

Guardia Costiera: salvati 650 migranti. Recuperati 5 morti VIDEO

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Sono circa 650 i migranti tratti in salvo nella giornata di oggi, nel corso di 6 distinte operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. I migranti si trovavano a bordo di 5 gommoni ed 1 barchino.

Alle operazioni hanno preso parte la Nave Bersagliere della Marina Militare italiana, operante nel dispositivo “Mare Sicuro”, la Nave Topaz Responder della ONG MOAS e l’unità militare irlandese James Joyce, che ha recuperato anche 5 corpi senza vita.

NOTE sulla Guardia Costiera:

La guardia costiera è un corpo di polizia, talvolta con status e/o funzioni militari – organizzata a livello statale, responsabile di vari servizi.

Generalmente esercita una serie di differenti competenze che possono essere diverse nei vari paesi del mondo.

Attività e competenze

Fra le responsabilità che possono essere affidate ad un servizio di guardacoste, vi è la sorveglianza del rispetto delle norme che regolamentano la navigazione, la manutenzione di boe, fari, e altri ausili alla navigazione, il controllo delle frontiere marittime, sorvegliando le acque territoriali e altri servizi di controllo.

In alcuni paesi, la guardia costiera è parte delle forze armate, in altri è una organizzazione civile o privata. In altri paesi ancora, i compiti di salvataggio in mare sono suddivisi tra più organizzazioni, compresi corpi volontari civili. In questi casi, i mezzi navali possono essere forniti dai volontari, come i Royal National Lifeboat Institution, i velivoli dalle forze armate e la guardia costiera contribuisce con i propri mezzi.

In tempo di guerra, le guardie costiere possono venire incaricate della difesa dei porti, del controspionaggio navale e di perlustrazioni litoranee.

(note da: wikipedia)

Legge di stabilità e Referendum: le sfide di Renzi

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Il premier Renzi ha davanti due sfide incrociate: la legge di stabilità e il referendum. Può vincere o perdere tutto

L’autunno dello scontento

L’ITALIA non cresce e quindi tutte le previsioni economiche saranno riviste al ribasso. Non è solo la resa dolorosa di un governo che cede troppo tardi al principio di realtà. È anche una scossa emergenziale. Può spingere Renzi a trasformare la prossima manovra in un altro bancomat elettorale, in vista del voto di dicembre.

Dunque, un maleficio potenziale. Ma non c’è da stupirsi. È il minimo che possa accadere, quando il capo di un governo trasforma la normale consultazione popolare su una riforma della Costituzione nell’alfa e l’omega di una democrazia. Nell’appuntamento con la Storia per un’Italia che, attraversandolo, può risorgere o perire. E quando tutti gli altri, nel discorso pubblico interno e ora persino internazionale, gli vanno dietro su questa pericolosissima china, per troppo odio o per troppo amore.

Nell’autunno del nostro scontento, Renzi ha di fronte due sfide cruciali e incrociate. La legge di stabilità e il referendum sulla riforma costituzionale. Se si gioca bene la prima, può vincere il secondo. In caso contrario, perde tutto. Nella prima parte dell’anno il premier ha sbagliato strategia e prospettiva. Ha puntato l’intera posta sul referendum. Trasformandolo (di fronte al Palazzo, al Paese e al Pianeta) in un’ordalia su se stesso. Se vince il sì, le verdi vallate svizzere: stabilità e progresso. Se vince il no, le sette piaghe d’Egitto: ingovernabilità e miseria. Un errore politico che produce solo guai. Lo ha capito, e da un paio di settimane sta faticosamente cercando di “spersonalizzare” il voto. Non è scontato che l’operazione riesca (perché è partita tardi, perché la riforma è obiettivamente pasticciata e perché il fronte del no ormai coagula, oltre a un profondo disagio sociale, un diffuso dissenso politico).

Ma dal suo punto di vista un “buon uso” della manovra economica, così come la sponda delle cancellerie straniere e dell’establishment internazionale, può senz’altro agevolare il compito. Ecco perché, nello spazio di pochi giorni, l’agenda è radicalmente cambiata. Renzi fa slittare la data del referendum a dicembre. Riapre addirittura un confronto sull’Italicum (si vedrà poi se reale o strumentale), prima ancora che si pronunci la Consulta all’inizio di ottobre. Così “compra” tempo. Il tempo che serve – e qui siamo al punto che più ci sta a cuore – a varare una Legge di stabilità finalmente “espansiva”. Cosa significa “espansiva”? E quante probabilità ha di passare al vaglio di Bruxelles?

Gli indizi non fanno una prova, ma non confortano. Siamo in guerra con la perfida Merkel (dopo aver celebrato a Ventotene un patto di ferro con la Cancelliera evidentemente fittizio) e per ora Bruxelles non ci offre sponde sulla nuova flessibilità di bilancio. E poi, se è vero che la gente non mangia pane e referendum, un solido e credibile “piano organico per la crescita” conta molto di più del mitico (o fantasmatico) “Senato dei 100”. Ma oggi di questo piano non si vede ancora traccia.

Nei 25-30 miliardi di cui si parla sembra di cogliere lo stesso vizio delle manovre renziane già collaudate. Un’altra pioggia di “bonus”. Generosi, perché la platea dei beneficiari è vasta: pensionati e impiegati pubblici, partite iva, piccoli imprenditori e persino albergatori. Dispendiosi, perché la somma degli interventi ha alti costi (attuali) soprattutto in rapporto ai benefici (eventuali). Dal 2014 il governo ha speso oltre 30 miliardi, tra i famosi 80 euro, l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e il Jobs act più la decontribuzione per i neo-assunti. Eppure, i consumi sono aumentati meno della metà del previsto, i valori degli immobili sono in continua flessione e i nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato (nonostante la grancassa governativa sull’aumento totale dello stock di occupati) sono scesi del 29,4%. Se poi aggiungiamo il bonus bebè, il primo bonus Poletti sulle pensioni, il bonus per famiglie numerose, il bonus mobili per le coppie sotto i 35 anni, il bonus Stradivari per l’acquisto di strumenti musicali e il bonus cultura per i 18enni, il quadro è completo.

Questo errore non andrebbe ripetuto. Servirebbe una scelta netta, non le solite mancette. Tutti i “tesoretti” spendibili, per esempio, potrebbero essere concentrati sull’unica voce che coniuga i bisogni delle famiglie e quelli delle imprese: un abbattimento del 30-50 per cento del cuneo fiscale, come ha scritto Eugenio Scalfari domenica scorsa. Ma Renzi non sembra orientato a questo cambio di prospettiva. Non aggredisce il tema della riforma fiscale, mentre è costretto a rinviare al 2018 la riduzione Irpef (di cui invece aveva annunciato l’anticipo per il 2017). Non riesce a violare il tabù dell’evasione fiscale, mentre è costretto a riproporre la “voluntary disclosure” (che crea solo gettito “una tantum”, non è un condono ma certo non rafforza una seria lotta ai furbetti delle tasse). L’orizzonte, ancora una volta, non sembrano le prossime generazioni, ma le prossime elezioni.

L’intervento sulle previdenza e sul pubblico impiego ha esattamente questo “segno”. Sarebbe utile, anche qui, una “riforma della riforma” Fornero. Invece arriva l’Ape, che non risolve il problema dell’anticipo pensionistico per disoccupati, usurati o precoci (se non per i pochi che possono permettersi di ripagare il prestito con 50-60 euro al mese per vent’anni). Ma insieme alla quattordicesima per chi ha un assegno inferiore ai 1.000 euro, mette comunque un po’ di spiccioli nelle tasche di un certo numero di pensionati. L’obiettivo è chiarissimo: Renzi guarda a quel blocco sociale che dopo le troppe delusioni ha cominciato ad allontanarsi dal centrosinistra, soprattutto alle ultime amministrative. Se il premier riesce a riportare questo pezzo di società italiana alle urne del referendum di dicembre, la vittoria del sì diventa possibile.

Ecco perché è fondamentale capire cosa significhi manovra “espansiva”. Se vuol dire “elettorale”, Renzi può anche vincere la sua guerra contro Grillo e contro la minoranza del suo partito (e nonostante gli abbracci soffocanti di Washington). Ma il Paese rischia di perdere l’ultima occasione per provare ad uscire da questa crisi. Renzi non è Pinochet, come da solenne sciocchezza dell’irresponsabile Di Maio. Ma non può e non deve fare come Peron.

Repubblica/L’autunno dello scontento MASSIMO GIANNINI

Litiga con il fidanzato e cade dal balcone: è grave una 21enne di Castellammare

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Litiga con il fidanzato e cade dal balcone: è grave una 21enne di Castellammare

Lite tra studenti stabiesi a Padova, lei cade dal balcone e fa un volo di 4 metri. P.E., 21enne stabiese studentessa alla facoltà di Farmacia, si trova ricoverata in terapia intensiva in gravi condizioni dopo la spaventosa caduta. E’ successo tutto nella notte tra lunedì e martedì. Sono in un appartamento a Padova, dove abitano anche altri studenti fuori sede, e scoppia l’ennesimo litigio tra la coppia. Lui, V.C. di Castellammare di Stabia, la lascia e lei inscena un gesto estremo: sale sul parapetto del balcone per poi rimanere penzoloni e solo con mani e braccia attaccate a tenerla su. All’improvviso, per cause ancora da accertare, la ragazza cade e vola per 4 metri. Un forte trauma cranico è stato rilevato dai medici, la 21enne ora è in terapia intensiva. I carabinieri stanno indagando sul caso ed hanno già ascoltato la versione fornita dal ragazzo stabiese, studente di Ingegneria, che sarebbe confermata anche dagli altri coinquilini presenti in casa. Lo riporta Il Mattino.

ALLERTA METEO – Da Giovedì ciclone sull’Italia, temporali, nubifragi e fresco!

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ALLERTA METEO: giornata d’attesa. Da Giovedì ciclone sull’Italia con forte perturbazione atlantica, calo termico di 7/8 gradi, temporali e NUBIFRAGI: allerta su Liguria, Piemonte, da Venerdì sul resto del Nord!

Situazione ed evoluzione generale

Da mercoledì notte un ciclone atlantico raggiungerà il Centro-Nord portando un marcato peggioramento del tempo su Piemonte, Liguria e Sardegna con temporali diffusi, nubifragi e rischio di alluvioni lampo. Venerdì, maltempo generale al Nord e Toscana con temporali forti e rischio nubifragi su Liguria, basso Piemonte, Lombardia, Toscana settentrionale verso Emilia Romagna e Veneto. Sempre piuttosto soleggiato il Sud Italia. Calo termico al Centro-Nord anche di 6/8 gradi.

Mercoledì 14 Settembre 2016
Bel tempo prevalente, salvo qualche temporale in Calabria. Dal pomeriggio peggiora in Piemonte con rovesci, entro sera e notte anche su Liguria e Sardegna con temporali e nubifragi. Allerta nella notte su Liguria e Piemonte!!

NORD
Sole prevalente. Nel corso del pomeriggio peggiora in Piemonte con piogge e locali temporali, entro sera e notte anche in Liguria con temporali e intensi nubifragi.
Temperature
Stazionarie.

CENTRO e SARDEGNA
Occasionali piovaschi sui monti tra Lazio e Abruzzo. Dalla sera peggiora in Sardegna con piogge e locali temporali, anche molto forti.
Temperature
Stazionarie, calde.

SUD e SICILIA

Qualche temporale in Calabria.
Temperature
Stazionarie.

Giovedì 15 Settembre 2016
Una perturbazione atlantica porta temporali e locali nubifragi al Nordovest, Sardegna, verso Toscana e Trentino Alto Adige. Fenomeni a carattere sparso. In nottata temporali in Maremma, Umbria e Viterbese. Calo termico.

NORD
Rovesci e temporali anche di moderata intensità in arrivo dalle prime ore del giorno, nubifragi su Piemonte, Liguria, Lombardia, e nel corso del pomeriggio/sera anche sul Triveneto, ma qui a carattere sparso.
Temperature
In calo.

CENTRO e SARDEGNA
Temporali in Sardegna e Toscana, in nottata anche su Lazio e Umbria, occasionali sulle Marche.
Temperature
In calo.

SUD e SICILIA
Ampio soleggiamento e clima decisamente estivo.
Temperature
Stazionarie.

Venerdì 16 Settembre 2016
ALLERTA MALTEMPO! Rischio di nubifragi, allagamenti e alluvioni lampo su Imperiese, Savonese, Genovesato, Spezzino, Alessandrino, Astigiano, Cuneese, Bresciano, Bergamasco, Mantovano, Rodigino, Ferrarese, Padovano, Bolognese, Lucchese, Pistoiese. Maltempo su tutto l’arco alpino e prealpino con fenomeni anche intensi. Temporali su Marche, Umbria e Lazio, a fine giornata in Campania.

NORD
Allerta maltempo su gran parte delle regioni. Nel corso della giornata tanta pioggia, anche sotto forma di nubifragio o alluvione lampo, potrà interessare Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Altrove tempo diffusamente instabile con precipitazioni diffuse, alternate a schiarite.
Temperature
In diminuzione.

CENTRO e SARDEGNA
Al mattino maltempo in Sardegna con temporali diffusi, poi migliora. Temporali su Toscana, intensi su Lucchese e Pistoiese. Dal pomeriggio temporali su Marche, Umbria e Lazio.
Temperature
In diminuzione.

SUD e SICILIA
Generali condizioni di bel tempo, ma verso sera qualche temporale potrà interessare la Campania.
Temperature
Stazionarie.

Sabato 17 Settembre 2016
Temporali sparsi su Toscana, Umbria, Lazio, Triveneto, Campania, Marche. Tempo meno instabile e con maggiori spazi soleggiati altrove.

Temperature
Sotto i 27° ovunque.

Domenica 18 Settembre 2016
Clima autunnale. Temporali su Lazio, Umbria, Marche, Sardegna, Maremma, Abruzzo, Campania, Calabria tirrenica, entro sera su coste emiliano-romagnole, in nottata diffusi su coste adriatiche e maltempo sul Cilento e Salento.

Lunedì 19 Settembre 2016
Bassa pressione al Sud. Temporali sulle regioni adriatiche centrali, sul Lazio e diffusi, ma a carattere sparso su tutto il Sud.

Martedì 20 Settembre 2016
Venti da Nord. Ultimi temporali al Sud, Molise e Gargano.

APPROFONDIMENTO anche per singole Regioni e Città su:

Nord

Valle d’Aosta

Piemonte

Liguria

Lombardia

Trentino Alto Adige

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Emilia Romagna

Centro

Toscana

Marche

Umbria

Abruzzo

Lazio

Molise

Sud e isole

Puglia

Campania

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

Nuova avventura per il Pampa Sosa

Nuova avventura per il Pampa Sosa

Inizia una nuova avventura da allenatore per il Pampa Sosa, ex attaccante azzurro che ha seguito il Napoli dalla Serie C1 alla Serie A. Dopo le esperienze con Sorrento e Savoia l’ex bomber azzurro continua la sua carriera da allenatore nelle serie minori, infatti l’argentino è stato ingaggiato dalla Vultur Rionero 1921, club che milita nel campionato di Serie D.
Questo il comunicato del club: “Roberto Carlos Sosa è il nuovo allenatore della C.S. Vultur Rionero 1921. L’accordo è stato raggiunto nel tardo pomeriggio di oggi direttamente dal presidente onorario Antonio Dipierri, a Milano dove il nuovo tecnico sarà ospite nella veste di opinionista televisivo in vista della gara Champions League del Napoli. Il “Pampa”, come noto negli ambienti sportivi, ha alle spalle una carriera di calciatore di tutto rispetto con trascorsi in Udinese, Boca Junior, Ascoli, Messina e Napoli. Da allenatore ha guidato il Sorrento e il Savoia.  Il nuovo tecnico guiderà l’allenamento pomeridiano di mercoledì al “P. Corona” e subito dopo verrà presentato agli organi di stampa”.

G.D.D.

Paralimpiadi Rio 2016, Ciclismo: Francesca Porcellato, un’impresa titanica di bronzo

“Nothing is impossible!” E’ questo che viene in mente guardando l’ennesima prestazione da urlo di Francesca Porcellatoeroina dei due mondi, capace di conciliare il darsi agonistico sugli sci, con l’atletica e ora con l’handbike, categoria H3.

Il bronzo odierno, in quel di Rio, è solo l’ultimo di una lunghissima serie di successi: 10 medaglie paralimpiche nell’atletica (2 ori, 3 argenti e 5 bronzi) ed un oro nello sci di fondo. Una fame di vittoria insaziabile che ha portato la “rossa volante” a rimettersi in gioco dal 2015 ed iniziare la sua nuova vita agonistica. Una vittoria dietro l’altra ai Mondiali di Nottwil (cronometro e prova sui 42 km), con pochi mesi di preparazione, vale per il fenomeno di Castelfranco Veneto la consapevolezza che un’altra Paralimpiade s’adda fare.

E cosi è stato. Nella corsa contro il tempo in terra carioca, Francesca ha suggellato la sua carriera, che definire titanica è poco, mostrandosi come quella che 28 anni fa a Seoul conquistava il suo primo titolo paralimpico, nell’edizione storica in cui i Giochi Olimpici e Paralimpici avevano la stessa sede. Il medesimo entusiasmo e voglia di guardare tutti dal podio che sia sulla pista d’atletica, sui binari ghiacciati del fondo e sulle asperità dell’asfalto brasiliano. Grazie Francesca!

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Immagine: pagina FB Francesca Porcellato

Paralimpiadi Rio 2016, Atletica: Assunta Legnante è ancora oro nel getto del peso!

Non poteva proprio perdere e non ha perso: Assunta Legnante è medaglia d’oro alle Paralimpiadi 2016 nel getto del peso categoria F11-12, bissando il titolo conquistato quattro anni fa a Londra e confermando il proprio predominio impreziosito anche da due successi mondiali di fila, nel 2013 e nel 2015.

Da Londra 2012 a Rio 2016: Assunta Legnante è sempre regina del getto del peso categoria F11-F12(non vedenti e ipovedenti) dopo aver praticato la disciplina anche tra i normodotati con un europeo indoor nel 2007 e la qualificazione alle Olimpiadi di Pechino 2008. Il secondo titolo paralimpico della napoletana matura nonostante una stagione travagliata a causa di un’ernia alla schiena per cui è finita sotto i ferri a inizio maggio con 15.74 metri. Superata la sorprendente uzbeka Safiya Burkhanova da 15.05m, bronzo per la messicana Rebeca Valenzuela Alvarez (13.05m). L’azzurra ha lanciato toccato quota 15 metri in ben tre occasioni, sigillando un oro che alla vigilia pareva scontato.

Sono strafelice perché da capitano dovevo dare il buon esempio – le sue prime parole in zona mista ai microfoni di RaiSport -. Per il resto quanto me la sono sudata. Adesso finalmente posso piangere dal dolore. Il problema non è ancora risolto anche se ringrazio tutto lo staff medico che mi ha seguito fin qui. Questa medaglia è un po’ di tutti. Non mi aspettavo una misura del genere, è stata subito gara vera. Già nel primo getto ho messo le distanze giuste per l’oro. Ora sono anche mamma e questa medaglia è soprattutto per i miei due figli nati a febbraio. Non ho vissuto molto bene questa Paralimpiade a causa del dolore. Sono in piedi ma soffro. Non vedo l’ora di tornare a casa e rimettermi pienamente in sesto perché quei 18 metri non sono irraggiungibili, visto che ne ho fatti 16 con una schiena così. A volte non mi rendo neanche conto di essere diventata cieca. Dopo poco ho perso mia madre e dopo pochi mesi c’è stata Londra. In quel periodo non ho realizzato. In questi quattro anni l’ho fatto, mi sono resa conto che questa realtà mi appartiene e la so gestire bene. Questo anche grazie a tutti quelli che mi stanno vicino. Grazie a Nadia Cecchini che è molto di più di un’allenatrice e una guida“.

francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Facebook Assunta Legnante

Albiol: “Vittoria in trasferta, il nostro obiettivo sono gli ottavi”

Queste le parole di Albiol

Ai microfoni di Kiss Kiss Napoli, ha parlato il difensore del Napoli, Raul Albiol: “La prima partita è fondamentale sempre e il nostro obiettivo sono gli ottavi di finale: mancano 5 partite, lo sappiamo, e dobbiamo continuare così. La Dinamo Kiev è una squadra abituata a giocare la Champions: noi siamo tornati dopo 2-3 anni, normale che all’inizio abbiamo sofferto un po’ ma poi abbiamo controllato la partita credo. Siamo felici e dobbiamo continuare così, ripeto non è semplice vincere in trasferta in Europa. La rosa è migliorata, tutti possono giocare e questo è fondamentale per noi perchè ci sono tante partite. Subito testa al campionato, al Bologna: non possiamo perdere mai punti, giochiamo in casa e dobbiamo vincere per cui subito dobbiamo pensare al Bologna”.

Paralimpiadi Rio 2016: Zanardi bissa Londra ed è ancora oro

ZANARDI, SEI GRANDE! L’azzurro rimonta e trionfa nella cronometro H5. Bissata Londra 2012!

Rimonta d’oro! Tutti rimangono stupiti, lui è stremato dalla fatica e ancora non festeggia. Il risultato finale, però, parla chiaro: Alex Zanardi è campione paralimpico nel ciclismo per la terza volta in carriera. Ai due titoli (cronometro e in linea) di Londra 2012 si aggiunge adesso quello contro il tempo nella categoria H5, antipasto di un trittico che domani e venerdì può regalare il bis e il tris. A quasi 50 anni (li compirà il 23 ottobre) l’azzurro rimane il più forte di tutti.

Zanardi taglia in traguardo per ultimo, la posizione che a cronometro è riservata ai numeri uno. E padrone ci rimane, in 28’36”81. Secondo posto a +2’74” per l’australiano Stuart Tripp, bronzo allo statunitense Oscar Sanchez a quasi 15”. Deludente l’olandese Tim De Vries, quarto a +26’15”. Impressionante il secondo giro dell’emiliano, che ai 10 chilometri transita terzo a 18 secondi dal momentaneo leader della corsa. Ma nel secondo tira fuori tutte le energie possibili e trionfa, dedicando l’oro al saltatore azzurro Gianmarco Tamberi infortunatosi a poche settimane da Rio 2016: “Avrebbe sicuramente vinto una medaglia. Sei giovane, alla prossima faremo il tifo per te“.

In queste ultime stagioni Alex Zanardi ha dominato in lungo e in largo: nel proprio palmarès vanta anche otto ori e due argenti mondiali conquistati tra il 2011 e il 2015. Non ha rivali, nonostante sfidi atleti che spesso e volentieri hanno la metà dei suoi anni. “L’idea di battere atleti venticinquenni mi accende più di un neurone“, raccontava a fine luglio al Corriere della Sera. Agonista al 101%, capace anche di imporsi con una rimonta di 30 secondi in 20 chilometri.

In autunno uscirà “50 x Rio“, documentario d’avvicinamento ai Giochi – che, scaramanzia a parte, saranno trionfali – preparati insieme a Francesco Chiappero, “un allenatore bravissimo, e con l’équipe Enervit. Tuttavia l’azzurro non ha bisogno del grande schermo per balzare agli onori della cronaca, lui che personaggio lo è già da quando è tornato a guidare un’autovettura con l’aiuto di speciali protesi per compensare la mancanza degli arti inferiori prendendo persino parte al Mondiale Turismo BMW ottenendo quattro vittorie in altrettante stagioni. E’ star televisiva (conduce, tra gli altri, il programma di storytelling sportivo Sfide), sì, ma prima di tutto è campione olimpico. Ancora imbattibile a quasi 50 anni.


In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: in particolare da Rai 2(già rete olimpica) e da Rai Sport 1, che ad agosto scorso hanno trasmesso in diretta le gare delle Olimpiadi. In totale, oltre 400 ore di programmazione, delle quali 280 in diretta.

Raisport1 sarà il canale tematico completamente votato ai Giochi Paralimpici, con 12 ore al giorno di programmazione in diretta, dalle 14.00 alle 4.00, e 12 ore di differita, dalle 4.00 alle 14.00. Il canale tematico sarà visibile anche in Hd.

Su Rai2 ogni giorno prevista la diretta dall’1.30 alle 4.00 di notte. In mattina, dalle 9.00 alle 9.45, la sintesidelle gare più importanti della notte.

francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

 

Tolisso: “Stavo per firmare col Napoli, i 30 mln offerti mi avevano messo pressione!”

Le parole di Tolisso

Corentin Tolisso, giovane centrocampista del Lione, sembrava ormai pronto a vestire la maglia azzurra, ma un improvviso dietrofront ha fatto saltare tutto. Ha parlato a L’Equipe e queste sono le sue dichiarazioni: “Non ero convinto. Lì c’è troppa pressione, non era nei miei piani andare via. É stata una giornata molto complicata, sono arrivato all’allenamento e non sapevo cosa fare. Sono tornato a casa verso le ore 14, ho chiamato i miei genitori, i miei agenti ed il presidente per comunicare la mia decisione di rimanere al Lione. Ho sentito che il presidente era davvero felice della scelta, così nel pomeriggio ho chiesto di vedere anche l’allenatore per dargli la notizia. Si era partiti con un’offerta da 16 milioni e si è arrivati fino a 30 più bonus. Sicuramente è lusinghiero, ma questa cifra versata per me mi avrebbe messo una certa pressione. La scelta di restare è stata una sorta di liberazione”.

FOTO – Juve Stabia-Melfi, l’occasione giusta per la presentazione del settore giovanile

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La Juve Stabia prosegue la propria stagione di Lega Pro e questa sera affronterà il Messina in campionato. In occasione della gara interna con il Melfi, è stato presentato anche il settore giovanile. Il presidente del settore e il direttore responsabile, Andrea De Lucia e Alberico Turi, hanno consegnato una targa al presidente Franco Manniello e una simbolica alla curva gialloblè.

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Mertens: “Con Benitez non abbiamo avuto culo, ecco la differenza con Sarri!”

Queste le parole di Mertens

A Sky Sport ha parlato in mixed zone nel post gara di Dinamo Kiev-Napoli l’attaccante del Napoli, Dries Mertens: “Abbiamo avuto diverse occasioni per fare l’1-0, anche io ma abbiamo sbagliato. Dopo i tre punti però non dobbiamo dire altro. Cos’ha di diverso questa squadra rispetto a quella di Benitez? Con Rafa abbiamo fatto 12 punti, ma non abbiamo ‘avuto culo’: è questa la differenza. Con Sarri giochiamo di più la palla, Jorginho ha sbagliato solo qualche passaggio. Abbiamo cambiato il nostro atteggiamento, con Rafa era più difensivo e più attento mentre questa squadra per me è più offensiva”.

Pensione di reversibilità anche a figli e nipoti?

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Pensione di reversibilità: quando spetta ai figli e ai nipoti?

L’ordinamento riserva tale prestazione economica anche a tali categorie di familiari ma solo a determinate condizioni

Domanda: “La pensione di reversibilità spetta anche ai figli e ai nipoti? A che condizioni?”

Risposta: “La pensione di reversibilità è una prestazione economica che l’ordinamento riserva ai familiari del pensionato, in caso di suo decesso.

Tra i soggetti cui tale sussidio è riservato vi sono anche i figli del defunto (non solo legittimi ma anche legittimati, adottivi, affiliati, naturali, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati o nati da precedente matrimonio dell’altro coniuge), ma solo a determinate condizioni.

In particolare la pensione di reversibilità spetta innanzitutto ai figli che alla morte del pensionato erano minori di 18 anni.

Vi hanno poi diritto anche i figli inabili di qualunque età che alla data del decesso erano a carico del genitore. A tal proposito si precisa che l’inabilità al lavoro va accertata da parte della commissione medica dell’ente che eroga la prestazione prendendo come riferimento la situazione in essere al momento del decesso del genitore.

La pensione di reversibilità spetta poi ai figli studenti di scuola media superiore, di età compresa tra i 18 e i 21 anni, a carico del genitore e che non svolgano alcuna attività lavorativa.

Infine hanno diritto a tale prestazione economica i figli studenti universitari per tutta la durata del corso legale di laurea, in ogni caso non oltre i 26 anni di età, che siano a carico del genitore e che non svolgano alcuna attività lavorativa.

In alcuni casi, poi, tra i soggetti legittimati a ricevere la pensione di reversibilità vi sono anche i nipoti. Ci si riferisce ai casi in cui questi, anche se non formalmente affidati, siano minori e a carico del nonno o della nonna alla data della loro morte.

Si precisa, in generale, che sono a carico coloro che si trovano in uno stato di bisogno, non sono autosufficienti economicamente ed erano mantenuti, in maniera continuativa, dal pensionato prima del suo decesso.

I figli o i nipoti del pensionato defunto che non si trovano nelle predette condizioni, non hanno in nessun caso diritto alla pensione di reversibilità”.

Valeria ZeppilliAvv. Valeria Zeppilli
E-mail: valeria.zeppilli@gmail.com
Laureata a pieni voti in giurisprudenza presso la Luiss ‘Guido Carli’ di Roma con una tesi in Diritto comunitario del lavoro. Attualmente svolge la professione di Avvocato ed è dottoranda di ricerca in Scienze giuridiche – Diritto del lavoro presso l’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti – Pescara

Fonte: StudioCataldi/Pensione di reversibilità: quando spetta ai figli e ai nipoti?

Juve Stabia, Fontana può sorridere: Morero ci sarà con il Messina!

Questo quanto ha da poco comunicato il club

S.S Juve Stabia rende noto che il difensore Morero, che non era stato inserito nella lista dei convocati, dopo trattamento fisioterapeutico effettuato nella giornata di ieri, ha superato le problematiche e si è messo da stamane a disposizione del tecnico Gaetano Fontana per la partita di stasera con il Messina, valevole per la 4a giornata di andata in programma allo Stadio “Romeo Menti” alle ore 20:30.

ssjuvestabia.it