Sarri urla negli spogliatoi: “Non posso espormi sempre io, la società dov’è?”
Avrebbero potuto sentirsi al telefono, o magari anche a mezzo mail, a bocce ferme però. Avrebbero dovuto concertare la linea. Avrebbero potuto e dovuto parlarsi prima, opportunamente in sede di rinnovo contrattuale qualche mese fa. L’azienda Napoli, come del resto ogni Spa che si rispetti, non è una famiglia nel senso tradizionale del termine: Sarri e De Laurentiis viaggiano su linee di pensiero opposte. Il corto circuito è esploso pubblicamente ieri mattina, all’indoma ni del pareggio tra Genoa e Napoli. Da un lato (allenatore) la voglia di chiedere giustizia su evidenti errori arbitrali; dall’altro ( il presidente) il rifiuto della teoria del complottismo. E degli alibi eventuali. E allora, dagli spogliatoi dello stadio Marassi (dove mercoledì sera aveva iniziato a sbottare Sarri) all’università di Xi’ ian (da dove ieri mattina ha fatto sentire la sua voce De Laurentiis) la tensione è corsa oltreoceano. I fatti: Sarri non ha gradito l’atteggiamento arbitrale durante la sfida tra Napoli e Genoa, recriminando su due rigori non concessi alla squadra e lamentando «di esser solo» rispetto a situazioni di cui dovrebbe occuparsi la società. Lo ha fatto a muso duro prima nel ventre dello stadio di Genova, e poi a telecamere accese. Rabbia esplosa contro l’arbitro e anche contro la sua stessa società. Le urla nello spogliatoio: «Non posso esser da solo, non è possibile che sia sempre io ad espormi. La società dov’è?». Provano a calmarlo, ma l’allenatore del Napoli ne ha per tutti. Le telecamere sono lì pronte a raccogliere i suoi sfoghi e gli obblighi contrattuali dei diritti tv non consentono il silenzio stampa «logistico» cui spesso e volentieri il Napoli ricorre. Sarri non ha fatto conferenza stampa nè alla vigilia della sfida con il Palermo, nè di quella con il Milan. E neanche prima della trasferta di Marassi. Oggi, vigilia di Napoli-Chievo, il copione si ripete. Mercoledì sera avrebbe scelto di evitare il confronto con la stampa, ma non erano contemplate deroghe: «Non voglio lamentarmi, mi rendo conto che non mi compete parlare di queste cose. Dovrei pensare solo al campo. La società dovrebbe intervenire, è deputata a far questo: far sentire la propria voce nelle sedi opportune». Ecco, il «richiamo». A sottolineare l’assenza evidentemente del suo club. Detto, fatto: De Laurentiis non si è fatto aspettare, considerando anche il fuso orario. E attraverso il sito ufficiale ha diffuso il suo pensiero. In primis, i complimenti ai giocatori e all’allenatore per la partita disputata. E poi: «Ci sono state alcune decisioni arbitrali sfavorevoli, ma le decisioni degli arbitri vanno rispettate, nel bene e nel male. Sono le regole del nostro calcio e non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi». Volutamente, un accenno «forte» all’altro cavallo di battaglia di Sarri, il fatturato. «Anche se siamo il quinto fatturato della serie A – ha aggiunto il presidente – abbiamo investito 128 milioni nel mercato per dare ai napoletani e all’allenatore una squadra competitiva. Da quello che emerso finora mi sembra che il Napoli lo sia». Secondi in classifica non si è certo per caso, questo è sotto gli occhi di tutti. E la puntualizzazione certifica evidentemente ancor di più la dicotomia di pensiero tra i due pilastri (tecnico e aziendale) del club.
Il Corriere del Mezzogiorno





Per la sesta giornata d’andata del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà domenica 25 alle ore 20 e 30 allo stadio “Domenico Purificato” di Fondi è stato designato 
Tra tutte le aziende vitinicole che hanno aderito all’iniziativa si è distinta la “vigna dorata” di Calino, che ha saputo coniugare vino e cultura. Proponendo, oltre alla tradizionale visita alla cantina, lo spiedo bresciano affiancandolo ad una serie di degustazioni dal brut all’extra brut al saten. Lo spiedo, ricetta storica e tipicamente di Brescia è stato accompagnato con polenta e formaggi . A questa portata si è aggiunto il sushi , il pesce crudo, lavorato e presentato nei contenitori tipici giapponesi . Preparato in modo estemporaneo .
Per gli amanti del teatro e della letteratura non poteva mancare il menù della poesia , iniziativa unica . Un gruppo di giovani attori , professionisti diplomati nelle migliori accademie teatrali Italiane , allietavano i commensali con versi e rime, coinvolgendoli , emozionandoli, nutrendoli di cultura .
“Poter ospitare 4 partite di calcio di Euro 2020 ci rende orgogliosi. Il calcio è una grande leva per l’integrazione e contribuisce a diffondere il rispetto degli altri” ed ha aggiunto: “Sono onorata e contenta di essere qui protagonisti saranno lo Stadio Olimpico, piazza di Siena, Piazza del Popolo e il circo Massimo. Ci aspettiamo un pubblico internazionale e’ un ritorno economico rilevante per i romani e per la citta’. La citta’ garantira’ il suo sforzo per la sicurezza, l’accoglienza degli atleti dei visitatori e della stampa. Vogliamo che lo sport sia di tutto e per tutti”. “Saluto – ha concluso – con il tipico saluto romano ‘in bocca al lupo’ tutti i sindaci delle citta’ ospitanti con cui intendiamo di confrontarci per portare Roma ad essere un centro internazionale di alto livello”.


