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Sulle strade dei trafficanti di uomini

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A Ventimiglia, quando scende il buio, per i trafficanti di uomini inizia l’ennesima notte di lavoro. Per un passaggio verso l’Europa i migranti pagano fino a 500 euro: vengono stipati sui camion o nel bagagliaio di un’auto. Nel reportage di Gabriele Martini il racconto di una notte con la polizia lungo il confine tra Italia e Francia.

Una notte con i poliziotti di Ventimiglia a caccia dei trafficanti di uomini

In pattuglia lungo il confine tra Italia e Francia: “Stipati come bestie”

VENTIMIGLIA – L’appuntamento è alle otto di sera in un parcheggio poco illuminato. I migranti aspettano immersi nell’oscurità. Succede tutto in pochi secondi: arriva un’Alfa 147, si ferma dietro un camion, il conducente contratta senza scendere, salgono a bordo in quattro. L’auto riparte e dopo poche centinaia di metri imbocca lo svincolo per l’autostrada, direzione Nizza. È appena sceso il buio su Ventimiglia e per i trafficanti di uomini inizia l’ennesima notte di lavoro.

Il complice che fa da piantone nei pressi della frontiera dà il via libera al telefono. L’auto staffetta passa senza problemi, ormai sembra fatta. E invece. Al casello la vettura con a bordo i migranti viene sorpassata e bloccata da una macchina civetta e da una moto della Polizia di frontiera. Fine della corsa. Il passeur sembra incredulo, scende con le braccia incrociate sopra la testa e si lascia ammanettare. Sfodera un ghigno beffardo. I documenti dicono: 42 anni, cittadinanza portoghese, residente a Nizza. In tasca gli trovano 400 euro: la somma pagata dai disperati per un passaggio a vuoto verso l’Europa.

Spesso a bordo delle auto guidate dai passeur viaggiano anche migranti minorenni. Vogliono raggiungere la Francia per chiedere asilo

La rete dei passatori  

Le vie dei passeur sono infinite. Hanno auto, furgoni, camper, Tir. Percorrono l’autostrada, la statale del Tenda o le strade di montagna che nell’entroterra portano a Sospel, sopra Mentone. Per muoversi, di solito, prediligono la notte. Ma a volte tentano di confondersi nel traffico delle ore di punta. Da inizio anno la polizia di frontiera di Ventimiglia ne ha arrestati 41 (di cui uno italiano). «Non sono balordi improvvisati, qui parliamo di una vera e propria organizzazione criminale», spiega il dirigente Martino Santacroce. «C’è chi recluta i migranti, chi raccoglie i soldi, chi cura la logistica e chi guida le vetture oltre il confine». Il viaggio costa caro: per una manciata di chilometri i trafficanti di uomini chiedono dai 100 ai 500 euro a persona.

«È un viavai continuo», sussurrano gli anziani al bar sulla strada che da Ventimiglia s’inerpica verso il Tenda. In principio erano sigarette, caffè, cioccolata. Poi è stato il turno di soldi e droga. Oggi i migranti. Sono loro l’ultimo business degli spalloni. Nell’Europa dei nuovi muri e dei fili spinati gli essere umani diventano merce.

Il 14 luglio la polizia scopre 26 migranti di varie nazionalità nascosti in un furgone. Il passeur li aveva chiusi dentro con un lucchetto

In fuga verso l’Europa  

«Al campo del Parco Roja registriamo in media un centinaio di nuovi arrivi giornalieri», spiega Fiamma Cogliolo, operatrice della Croce Rossa. Ma il numero complessivo degli ospiti resta stabile intorno a 700. «Significa che ogni notte decine di migranti tentano di attraversare il confine». Come ha fatto Manu, 18 anni, eritreo e un sogno nobile nel cuore: diventare medico a Parigi. «È arrivato qui da noi, ma ci ha subito detto che voleva andare in Francia», raccontano i volontari del campo. «Aveva attraversato a piedi il deserto, aveva vissuto l’inferno delle carceri libiche. È stato qui una settimana. Una sera è sparito. Tre giorni dopo è arrivato un suo messaggio: “Sono a Parigi. Grazie di tutto”».

La maggior parte dei migranti tenta di raggiungere la Francia a piedi o con il treno. Non sempre il viaggio prevede un lieto fine. La scorsa settimana un giovane è morto precipitando sull’autostrada appena oltre il confine. Si era inerpicato lungo il proibitivo sentiero del Passo della morte. «Questi ragazzi hanno una determinazione incredibile – racconta Cogliolo -, non li fermi in nessun modo». Chi se lo può permettere, invece, si affida ai contrabbandieri di uomini. Nella Calais italiana gli spalloni ronzano intorno alla stazione ferroviaria, vicino agli scogli del confine di San Ludovico o attorno alla chiesa delle Gianchette. Qui, da settimane, sono ospitati in cento tra donne e bambini. «Da fine luglio abbiamo accolto almeno 600 persone», spiega Maurizio Marmo, direttore della Caritas. «Ogni sera c’è qualcuno che parte. La maggioranza viene respinta, qualcuno ce la fa. Noi proviamo a sconsigliarli, ma non ci ascoltano perché ottenere l’asilo non è facile e richiede molto tempo».

A inizio luglio un tunisino viene fermato alla frontiera: nel bagagliaio nasconde 5 afghani: padre, madre e tre figlie

Nel furgone senza aria  

I contrabbandieri di uomini cercano di ridurre i rischi al minimo. I controlli a campione sono necessari, ma spesso inconcludenti. Per un passeur che finisce in manette, decine la fanno franca. «È fondamentale l’attività di intelligence: appostamenti, pedinamenti, conoscenza del territorio», spiega il dirigente della Polizia di frontiera. La settimana scorsa è stato arrestato un cittadino bulgaro, trasportava sul camion sette migranti. Erano invece in 26 i disperati stipati dentro un furgoncino bloccato il 14 luglio a Sospel. «Ammassati all’inverosimile, chiusi dall’esterno con un lucchetto. Quando abbiamo aperto il portellone, alcuni stavano per soffocare», raccontano gli agenti. Al volante c’erano due marocchini regolari in Italia. Pochi giorni prima a finire in manette era stato un cittadino tunisino che aveva nascosto nel bagagliaio della sua automobile un’intera famiglia afghana. Padre, madre e tre figlie. «Erano sporchi e stremati. I miei agenti hanno lavato le bimbe e sono andati all’Ovs a comprare vestiti decenti», racconta Santacroce.

A tarda notte i migranti, fermati qualche ora prima a bordo dell’auto guidata dal passeur, sonnecchiano sulle panche di legno negli uffici della Polizia di frontiera. Tre hanno sedici anni. Arthur viaggia da solo, è partito sei mesi fa dal Mali. Ha il viso da bambino. La sua esistenza precaria sta dentro una sacca di tela: la maglietta di ricambio, il telefonino, la bottiglia d’acqua. «Il mio sogno è vivere in Francia. Là non conosco nessuno, non ho parenti, ma almeno potrò studiare». Il maggiorenne è ivoriano. Ha la faccia stravolta dalla fatica, gli occhi arrossati, la voce impastata. Dice: «Sono stanco, non ce la faccio più». Poi, come un disco rotto, smette di rispondere alle domande e ripete: «Voglio fermarmi, voglio solo fermarmi».

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Hysaj, l’ agente conferma: “La settimana prossima firmerà il rinnovo, tutto prima del Benfica”

A Radio Crc, nel corso di “Si Gonfia la Rete”, è intervenuto Mario Giuffredi, agente tra gli altri di Elseid Hysaj. Ecco quanto evidenziato:
Nel calcio giocato gli errori arbitrali ci saranno sempre, gli arbitri sono essere umani. Se però De Laurentiis avrà la possibilità di entrare nel consiglio federale potrà controllare da vicino tante cose.
Rinnovo Hysaj? Agli inizi della prossima settimana ci sarà la firma del rinnovo, mi auguro il tutto possa risolversi prima della sfida contro il Benfica.
Genova è acqua passata, a differenza dei giornalisti noi non ci dobbiamo soffermare su queste cose ma essere concentrati sulla prossima partita. Domani al San Paolo c’è il Chievo e poi il Benfica. Sono dispiaciuto che Sarri sia stato attaccato per le sue dichiarazioni, credo che la società dovrebbe far sentire la propria voce”.

Droni sul Sahara alla ricerca dei tecnici rapiti

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Droni francesi sono pronti a decollare da una base in Niger per cercare nel Sahara i due tecnici italiani rapiti.

Libia, droni francesi cercano i tecnici rapiti

Droni pronti a decollare da una base in Niger. Il generale Haftar: forse nelle mani di Al Qaeda

NEW YORK – Droni francesi in supporto alle ricerche degli italiani rapiti in Libia. È questa l’ipotesi emersa nelle ultime ore nell’ambito del sequestro di Bruno Cacace, Danilo Calonego, e del loro collega canadese, sequestrati il 19 settembre nei pressi della città di Ghat, nel sud-ovest della Libia. L’esercito francese ha una «forward base», una base avanzata a Madama, in Niger, non lontano dal confine libico e dalla zona potenzialmente interessata.

Si tratta di un compound fortificato popolato da 200-250 militari, tra cui elementi delle forze speciali dotati di velivoli tattici e droni. È il punto di riferimento della «Operation Barkhane» quello di partenza di alcune operazioni condotte in quella zona desertica di snodo, e soprattutto una sorta di stazione di controllo dei flussi di transito tra Libia e Niger. Ebbene secondo alcune fonti, l’Italia «potrebbe chiedere o potrebbe aver chiesto l’aiuto dei droni francesi stazionati a Madama» nella ricerca dei rapiti. Rapiti che, secondo il colonnello Ahmed al Mismari, portavoce delle Forze armate libiche legate a Khalifa Haftar, sarebbero nelle «mani di una banda criminale dietro la quale c’è l’impronta di Al Qaeda».

Il ministro Gentiloni  

Sulla vicenda è intervenuto il ministro Paolo Gentiloni da New York, dove ha partecipato a una conferenza sulla Libia a margine del lavori dell’Assamblea generale: «A noi non risulta che dietro al rapimento dei nostri due connazionali ci sia Al Qaeda. In questo momento non siamo in grado di confermare o smentire affermazioni di questo genere. È essenziale in queste ore che si lasci lavorare chi sta indagando con il massimo riserbo».

La zona del rapimento non è tanto lontana dal regno di Mokhtar Belmokhtar, capo di Al Qaeda nel Maghreb (Aqam) autore, tra gli altri, dei raid ai campi petroliferi algerini del 2013 che partirono proprio da questo snodo di strade e di Stati. Inoltre quella zona è stata anche teatro di lotte intestine tra Tuareg armati contro i Tobou, di cui una fazione ha aderito allo Stato islamico. Intanto a New York si è sventata una nuova crisi politica libica dopo che il Consiglio di Stato che ha sede a Tripoli aveva dichiarato di «essere obbligato ad esercitare tutte le prerogative del Parlamento di Tobruk» un atto che Tobruk stessa aveva definito un colpo di mano. Una crisi sfiorata grazie anche all’azione della diplomazia italiana impegnata nella conferenza sulla Libia presieduta da Gentiloni e dal collega americano John Kerry.

Al termine del summit si è giunti alla firma di un documento che chiede con forza che «l’Assemblea Costituzionale completi il suo lavoro e presenti il progetto di Costituzione libica per il referendum nel 2017». «Assistiamo a un contesto di divisione sul terreno da non sottovalutare, ma non si è tradotto in una divisione sul terreno diplomatico», ha detto Gentiloni. Mentre il premier libico Fayez al Sarraj ha assicurato: «Da parte mia sono pronto a parlare con chiunque».

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lastampa/Libia, droni francesi cercano i tecnici rapiti FRANCESCO SEMPRINI

Ssc Napoli, la radio ufficiale: “Lunedì Hysaj firmerà il rinnovo”

In diretta da Castel Volturno Valter De Maggio, conduttore di Radio Kiss Kiss Napoli, ha riportato importanti novità legate al rinnovo di Elseid Hysaj:

Ci sono importanti aggiornamenti su Hysaj: lunedì arriverà il rinnovo, pronto un contratto di cinque anni. Dopo Koulibaly il Napoli blinda anche il terzino albanese.

Piano italiano per la difesa Ue: un solo quartier generale

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Cyber-sicurezza, soldati, droni e un solo quartier generale L’Italia tenta di superare la crisi europea con la proposta per una difesa comune. Il ministro Pinotti: «Serve una guida politica unica». Sulla Libia dice: «I nostri soldati costruiscono a Misurata l’ospedale per curare i combattenti feriti negli scontri contro Isis». Intanto droni francesi sono pronti a decollare da una base in Niger per cercare nel Sahara i due tecnici italiani rapiti.

Pinotti: “Più fondi e una guida politica: ecco il piano per la difesa Ue”

Il ministro della Difesa alla vigilia del vertice di Bratislava: nessuno sta pensando di eliminare gli eserciti nazionali. Se le missioni sono europee deve essere Bruxelles a pagare

ROMA – Ministro Roberta Pinotti, siamo alla vigilia di un importante vertice tra ministri della Difesa, che si terrà a Bratislava tra lunedì e martedì. Dobbiamo aspettarci le solite chiacchiere?

«No, guardi, è importantissimo che il tema della difesa comune sia uscito dai convegni e ne comincino a discutere i governi. Il percorso è avviato».

L’Italia ha un suo punto di vista? C’è una visione italiana per quella che dovrebbe essere la difesa comune europea? 

«In effetti ai colleghi illustrerò un “paper” italiano».

Ci contrapponiamo a francesi e tedeschi?  

«Assolutamente no. Questo sarà il nostro contributo. E guardi che in materia di Difesa non ci meraviglia che francesi e tedeschi si muovano in maniera coordinata. È una storia che viene da lontano. È da oltre 40 anni che esiste una cooperazione militare franco-tedesca».

L’Italia che cosa propone?  

«Precisiamo che nessuno immagina di smontare gli eserciti nazionali per crearne uno sovranazionale. Il punto è un altro. Occorre creare non un esercito europeo, ma una Difesa europea. Primo passo, un meccanismo politico e istituzionale dove si identifichino quali sono le missioni europee e chi le attiva. Pensiamo a un maggiore ruolo dei ventisette ministri della Difesa, che obiettivamente finora è stato marginale. Secondo passo, ben venga un livello tecnico di coordinamento, un quartier generale europeo che sovrintenda ai “battlegroups”, i gruppi da battaglia europei. Terzo passo, non è più immaginabile che questi gruppi di battaglia siano considerati “europei” ma poi vengano finanziati dai singoli Stati nazionali».

Un ennesimo problema di soldi?  

«Il risultato di quel paradosso che ho appena detto è che la cosiddetta missione europea in Somalia, che ci vede protagonisti, è quasi interamente a carico dell’Italia. Lo stesso è accaduto per il primo anno della missione navale Eunavfor Med – Operazione Sophia. Allora, se i “battlegroups” vanno considerati una forza europea, che sia l’Ue a farsene carico».

Lei però parla spesso anche di integrare le capacità dei diversi eserciti. Che vuol dire?  

«Anche qui: non pensiamo realistico che vengano smontate le capacità consolidate, ma che si possa partire dalle nuove necessità. Prendiamo il caso della cyber-security, di cui peraltro si parla molto anche in sede di Alleanza atlantica: dato che siamo tutti ai primi passi, non sarebbe il caso di partire da subito con una dimensione europea, oltretutto più efficace contro la minaccia da fronteggiare? Altra sfida, i droni. È evidente a tutti che sono il futuro dell’aeronautica. Pochi sanno che esiste un accordo politico tra Francia, Germania e Italia, a cui ha chiesto di aggregarsi anche la Spagna, che si chiama “Eurodrone”. Finora è un’intesa politica da cui discende un accordo industriale. L’auspicio è che sia bissato il successo dell’Eurofighter (il jet da caccia che dal 2003 è la spina dorsale delle aeronautiche europee salvo la Francia, ndr), sperando in un meccanismo di gestione più fluido».

L’industria resta un tasto dolente. Ciascuno arroccato a difesa del suo campione nazionale. O no?  

«Secondo noi, quello dell’industria e degli approvvigionamenti è un argomento cruciale per arrivare a una Difesa europea. Abbiamo visto con piacere che Juncker ha fatto delle aperture all’ipotesi di defiscalizzazione, di incentivi, anche per la ricerca. È quanto noi sosteniamo con forza. Mi consenta il gioco di parole: l’industria europea della Difesa dovrà farla l’industria. Alla politica il compito di creare le condizioni migliori per arrivarci».

Scusi ministro, mentre voi parlate di grandi scenari futuri, preme la cronaca. A che punto siamo con la missione Ippocrate in Libia?  

«E’ finita la fase 1, con il supporto di alcuni nostri medici militari di pronto soccorso all’ospedale di Misurata; da ieri siamo entrati nella fase 2. La nostra nave è arrivata. Comincia la costruzione dell’ospedale da campo per 50 posti. Come annunciato in Parlamento, entro un mese saremo operativi. Noi siamo in Libia per una missione umanitaria, per curare i combattenti feriti che hanno lottato contro Isis, su richiesta del legittimo governo Serraj. Se ci sono i militari è solo per garantire le condizioni di sicurezza».

Intanto si acuiscono le tensioni fra Tripoli e Tobruk. Quanto conta l’Egitto nella stabilizzazione della Libia?  

«Moltissimo, è ovvio. Di recente Il Cairo ha invitato Serraj per discutere come operare in maniera più inclusiva. Quanto alle tensioni sulla Mezzaluna petrolifera, l’intera comunità internazionale ricorda che esiste un governo legittimo».

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lastampa/Pinotti: “Più fondi e una guida politica: ecco il piano per la difesa Ue” FRANCESCO GRIGNETTI

Intervento di chirurgia oncologica d’avanguardia a Pescara

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Eccezionale intervento di chirurgia oncologica presso l’ospedale civile di Pescara. A darne notizia, è la dottoressa Maria Assunta Ceccagnoli, responsabile della ASL del capoluogo dannunziano, tramite un comunicato stampa. Lo scorso 7 settembre, infatti, l’èquipe medica guidata dal Dott. Maurizio Rosati, ha eseguito un intervento, per la prima volta in Europa, con il sistema robotico in modalità monoaccesso (single site) e a visione fluorescenza (firefly), al fine di asportare una neoplasia ginecologica.

L’intervento, che ha comportato l’asportazione di utero, tube, ovaie e linfonodo sentinella, ha avuto la durata di 2 ore e mezza ed è stato portato a termine dall’èquipe guidata dal Dott. Maurizio Rosati, Direttore dell’Unità Operativa Complessa (U.O.C.) di Ginecologia ed Ostetricia del Presidio Ospedaliero di Pescara.

La tecnologia robotica mininvasiva monoaccesso consente di effettuare interventi senza cicatrici evidenti, in quanto viene effettuata una incisione di soli 2,5 cm attraverso l’ombelico.

Grazie all’integrazione del sistema con visione a fluorescenza, il chirurgo riesce ad identificare e valutare in tempo reale la vascolarizzazione e le strutture anatomiche della paziente nonché a prelevare il linfonodo sentinella.

Tale tecnica consente la dimissione precoce del paziente in sole 48-72 ore e rapidi tempi di recupero.

La tecnologia robotica monoaccesso rappresenterà il futuro della chirurgia mininvasiva” afferma il Dott. Rosati.

Il risultato ottenuto pone il Dipartimento Materno Infantile, diretto dal Prof. Pierluigi Lelli Chiesa, ed il gruppo robotico multidisciplinare della ASL di Pescara, coordinato dal Direttore del Dipartimento di Chirurgia, Dott. Achille Lococo, all’avanguardia nel campo della chirurgia robotica mininvasiva.

APPROFONDIMENTO: Anche i giovani della juve Stabia sono grandi

Anche i giovani della juve Stabia sono grandi: Fontana lo sa e li lancia…

Il calcio e i giovani, i giovani e il calcio, un binomio che dovrebbe essere perfetto ma che il più delle volte viene accantonato, ma non alla Juve Stabia. La forza, la linfa vitale viene dal settore giovanile, viene dai giovani italiani da far crescere, maturare e diventare grandi. E si, infatti, perchè anche i giovani sono grandi e possono diventarlo sempre più in una squadra e con un tecnico che sa farli maturare e concedergli il giusto spazio. Non si guarda in faccia a nessuno, non è la carta d’identità a fare la formazione e Gaetano Fontana, nella sua Juve Stabia, lo dimostra. Squadra che lotta, suda, con un giusto mix di calciatori esperti e giovani, anche alle prime armi.

Nel match vinto a mani basse dalla Juve Stabia contro il Siracusa, salta all’occhio subito un aspetto che riguarda la formazione titolare, ma non solo. In campo, infatti, c’erano Daniele Liotti, classe ’94, Gianluca Esposito, classe ’95, Nicolas Izzillo, classe ’94, Alessandro Mastalli, classe ’96. Senza dimenticare, poi, Simone Petricciuolo, classe ’95, Domenico Strianese e Vincenzo Riccio, classe ’98 e ’99 seduti in panchina.
I giovani, l’arma in più, ma il presidente Franco Manniello ha sempre sostenuto questa tesi e anche in B, senza dimenticare la risalita degli anni passati, ha sempre voluto e saputo creare un giusto mix che alla lunga è diventato esplosivo. Tanti giovani sono passati dal Menti e tanti altri sono esplosi calcando palcoscenici importanti, anche di serie A. Dal settore giovanile, per esempio, sono venuti fuori Luigi Carillo e Vincenzo Carrotta oggi all’Akragas o Simone Mauro, altro prospetto importante che nell’ultima dello scorso campionato ha debuttato in Lega Pro contro il Foggia. Passando per tanti nomi, senza dimenticare che molti altri, del settore giovanile gestito dal presidente Andrea De Lucia e dal direttore Alberico Turi, ben gestito e sfornatore di talenti, si sono approcciati con la squadra di Fontana e hanno sostenuto e stanno sostenendo, allenamenti su allenamenti: Davide Servillo, Franesco Borrelli, Mario Elefante, lo stesso Simone Mauro. Tutti giovani classe ’98, tutti prospetti interessanti e utili alla causa.
E allora si, anche i giovani della juve Stabia sono grandi!

 

a cura di Ciro Novellino

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Calcio, sesta giornata Serie A 2016-2017: le probabili formazioni.

Torna il campionato con la sesta giornata spalmata da sabato a lunedì: di seguito tutte le probabili formazioni della prossimo turno di Serie A: Pjanic confermato mezzala – Qui il quadro di tutte le partite.

SABATO 24 SETTEMBRE

PALERMO-JUVENTUS ore 18

Palermo (3-4-2-1): Posavec; Goldaniga, Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Gazzi, Bruno Enrique, Aleesami; Hiljemark, Diamanti; Nestorovski.
A disp.: Marson, Fulignati, Vitiello, Cionek, Chochev, Sallai, Balogh, Bouy, Pezzella, Jajalo, Lo Faso. All.: De Zerbi
Squalificati: –
Indisponibili: Trajkovski, Morganella, Quaison, Rajkovic, Bentivegna

Juventus (3-5-2): Buffon; Rugani, Bonucci, Chiellini; Cuadrado, Khedira, Hernanes, Pjanic, Alex Sandro; Higuain, Dybala.

A disp.: Neto, Audero, Barzagli, Asamoah, Sturaro, D. Alves, Lichtsteiner, Lemina, Pjaca, Mandzukic. All.: Allegri
Squalificati: –
Indisponibili: Marchisio, Mandragora, Benatia, Evra

NAPOLI-CHIEVO ore 20.45

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Milik, Insigne.
A disp.:Rafael, Sepe, Maggio, Maksimovic, Tonelli, Strinic, Diawara, Giaccherini, Zielinski, Rog, Mertens, Gabbiadini. All.: Sarri
Squalificati: –

Indisponibili: Chiriches, El Kaddouri

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Spolli, Dainelli, Gobbi; Castro, Rigoni, Radovanovic; Birsa;Floro Flores, Inglese.
A disp.: Seculin, Bressan, Sardo, Cesar, Gamberini, Frey, Hetemaj, Izco, De Guzman, Pellissier, Parigini, Meggiorini. All.: Maran
Squalificati: –
Indisponibili: –

DOMENICA 25 SETTEMBRE

TORINO-ROMA ore 12.30

Torino (4-3-3): Hart; De Silvestri, Bovo, Castan, Moretti; Benassi, Valdifiori, Obi; Iago Falque, Belotti, Boyè.
A disp.: Padelli, Cucchetti, Zappacosta, Rossettini, Barreca, Gustafson, Baselli, Lukic, Aramu, Martinez, Ljajic. All.: Mihajlovic
Squalificati:  Vives (2), Acquah (1)

Indisponibili: Ajeti, , Avelar, Maxi Lopez, Molinaro

Roma (4-2-3-1): Szczesny; Florenzi, Manolas, Fazio, Bruno Peres; De Rossi, Strootman; Salah, Nainggolan, Perotti; Dzeko
A disp.: Alisson, Lobont, Juan Jesus, Seck, Emerson, Paredes, Gerson, Iturbe, Totti, El Shaarawy. All.: Spalletti
Squalificati: –
Indisponibili: Mario Rui, Rüdiger, Nura, Vermaelen

GENOA-PESCARA ore 15

Genoa (3-4-3): Perin; Izzo, Burdisso, Orban; Lazovic, Rincon, L. Rigoni, Laxalt; Ntcham, Simeone, Ocampos.
A disp.: Lamanna, Fiamozzi, Gentiletti, Munoz, Biraschi, Edenilson, Cofie, Zima, Pandev, Gakpè. All.: Juric
Squalificati: Veloso (1)

Indisponibili: Pavoletti

Pescara (4-3-2-1): Bizzarri; Zampano, Campagnaro, Fornasier, Biraghi; Memushaj, Brugman, Cristante; Verre, Benali; Caprari.
A disp.: Fiorillo, Bruno, Crescenzi, Aquilani, Mitrita, Muric, Vitturini, Pepe, Manaj, Pettinari. All.: Oddo
Squalificati: –
Indisponibili: Coda, Bahebeck, Gyomber

INTER-BOLOGNA ore 15

Inter (4-2-3-1): Handanovic; Ansaldi, Miranda, Murillo, Santon; Medel, Joao Mario; Candreva, Banega, Perisic; Icardi.
A disp.: Carrizo, Miangue, D’Ambrosio, Nagatomo, Ranocchia, Eder, Felipe Melo, Gnoukouri, Palacio, Jovetic, Gabigol. All.: De Boer
Squalificati: –
Indisponibili: Andreolli

Bologna (4-3-3): Da Costa; Krafth, Gastaldello, Maietta, Masina; Dzemaili, Nagy, Pulgar; Verdi, Destro, Krejci.

A disp.: Sarr, Ravaglia, Mbaye, Torosidis, Oikonomou, Helander, Donsah, Morleo, Rizzo, Taider, Mounier, Floccari. All.: Donadoni
Squalificati: Di Francesco (1)
Indisponibili: Sadiq, Gomis, Mirante, Viviani

LAZIO-EMPOLI ore 15

Lazio (4-3-3): Strakosha; Patric, Hoedt, De Vrij, Radu; Parolo, Biglia, Lulic; Felipe Anderson, Immobile, Keita.
A disp.: Vargic, Wallace, Lukaku, Leitner, Cataldi, Milinkovic, Luis Alberto, Lombardi, Murgia, Djordjevic. All.: Inzaghi
Squalificati: –

Indisponibili: , Kishna, Basta, Bastos, Marchetti

Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Zambelli, Bellusci, Barba, Pasqual; A. Tello, Mauri, Croce; Saponara; Maccarone, Pucciarelli.
A disp.: Pelagotti, Dimarco, Cosic, , Buchel, Mchedlidze, Krunic, Pereira da Silva, Dioussé, Gilardino, Marilungo. All.: Martusciello
Squalificati: –
Indisponibili: Tchanturia, Costa, Laurini

SASSUOLO-UDINESE ore 15

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Pol Lirola, Acerbi, Antei, Peluso; Biondini, Magnanelli, Pellegrini; Defrel, Ragusa, Politano.
A disp.: Pegolo, Pomini, Terranova, Letschert, Mazzitelli, Dell’Orco, Iemmello, Ricci, Adjapong. All.: Di Francesco
Squalificati: –

Indisponibili: Berardi, Sensi, Gazzola, Missiroli, Matri, Duncan, Cannavaro

Udinese (4-3-2-1): Karnezis; Heurtaux, Danilo, Felipe, Armero; Fofana, Kums, Kone; De Paul, Thereau; Zapata.
A disp.: Scuffet, Angella, Adnan, Wague, Jankto, Balic, Penaranda, Matos, Evangelista, Perica, Ewandro. All.: Iachini
Squalificati: –
Indisponibili: Hallfredsson, Faraoni, Samir, Widmer, Badu

FIORENTINA-MILAN ore 20:45

Fiorentina (3-4-2-1): Tatarusanu; Tomovic, G. Rodriguez, Salcedo; Bernardeschi, Sanchez, Badelj, Maxi Oliveira; Borja Valero, Ilicic; Kalinic.
A disp.: Dragowski, Lezzerini, Diks, Cristoforo, De Maio, Milic, Toledo, Chiesa, Tello, , Zarate, Babacar. All.: Paulo Sousa
Squalificati: –

Indisponibili: Astori, Vecino

Milan (4-3-3): Donnarumma; Abate, Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Montolivo, Bonaventura; Suso, Bacca, Niang.
A disp.: Gabriel, Plizzari, Gomez, Antonelli, Sosa, Calabria, Locatelli, Pasalic, Poli, Honda, Lapadula, Luiz Adriano. All.: Montella
Squalificati: –
Indisponibili: Zapata, Bertolacci, Mati Fernandez

LUNEDI’ 26 SETTEMBRE

CROTONE-ATALANTA ORE 19

Crotone (3-5-2): Cordaz; Ferrari, Dussene, Ceccherini; Sampirisi, Capezzi, Crisetig, Salzano, Martella; Falcinelli, Palladino.
A disp.: Cojocaru, Festa, Cuomo, Rohden, Dos Santos, Barberis, Nalini, Stoian, Simy, Trotta, Tonev. All.: Nicola
Squalificati: –
Indisponibili: Mesbah, Rosi, Fazzi

Atalanta (4-3-3): Berisha; Masiello, Toloi, Zukanovic, Konko; Kessie, Grassi, Kurtic, D’Alessandro,Paloschi, Gomez.

A disp.: Sportiello, Raimondi, Dramè, Conti, Freuler, Spinazzola, Stendardo, Migliaccio, Gagliardini, Cabezas, Petagna, Pinilla. All.: Gasperini
Squalificati: –
Indisponibili: Suagher, Carmona

CAGLIARI-SAMPDORIA ore 21

Cagliari (4-3-1-2): Storari; Pisacane, Ceppitelli, Bruno Alves, Murru; Tachtsidis, Di Gennaro, Padoin; Joao Pedro; Sau, Borriello.
A disp.: Rafael, Colombo, Salamon, Bittante, Munari, Barella, Capuano, Giannetti, Melchiorri. All.: Rastelli
Squalificati: –
Indisponibili: Ionita, Farias, Dessena, Isla
Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Eramo, Silvestre, Skriniar, Regini; Bruno Fernandes, Cigarini, Linetty;Alvarez; Muriel, Budimir.
A disp.: Puggioni, Krapikas, Dodò, Krajnc, Torreira, Amuzie, Djuricic, Pereira, Palombo, Praet, Schick, Quagliarella. All.: Giampaolo
Squalificati: Barreto (1)
Indisponibili: Tozzo, Carbonero, Pavlovic, Sala

vivicentro.it/sport/

Genoa mezzo sorriso, un punto guadagnato nella corsa allo scudetto

Napoli, contro la prima squadra impegnativa si poteva soccombere ma anche prevalere

I due rigori negati da Damato sono ancora negli occhi dei tifosi partenopei, ma è tempo di andare avanti: domani il Napoli scenderà di nuovo in campo, al San Paolo, contro la terza della classe, il Chievo Verona, per una partita già  fondamentale per il campionato azzurro. Gli uomini di Sarri arrivano da un pareggio agrodolce, da una prestazione buona ma non eccezionale. Contro la prima vera squadra impegnativa, il Genoa, il Napoli avrebbe potuto soccombere quanto vincerla.

Un anno fa, il match sarebbe stato probabilmente perso. Ma ad oggi, il Napoli è una squadra diversa, e non per questo meno bella e concreta. Un Higuain farebbe molto comodo al momento, ma con questo Milik, e questo Callejon, che proverà a riacquistare il primo posto nella classifica capocannoniere, occupato da Icardi, nulla è proibitivo. La Juve è lì, ad un passo, ad un punto di distanza. Vietato sarebbe fermarsi e fare un passo indietro.

a cura di Delia Starace

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Calcio 2016-2017 Serie A : partite e orari sesta giornata

Tempo di fine settimana – Calcio 2016-2017 – Serie A senza sosta: ecco il programma della quinta giornata che si disputerà tra sabato e lunedì 26 settembre. Di seguito anche tutti gli orari e come vedere le partite in tv e in streaming.

Il programma completo, gli orari e come vedere le partite in tv o streaming:

Sabato 24 settembre
18 Palermo-Juventus Sky, Premium Mediaset
20.45 Napoli-Chievo Verona Sky, Premium Mediaset

Domenica 25 settembre
12.30 Torino-Roma Sky, Premium Mediaset, Serie A Tim TV
15 Genoa-Pescara Sky, Premium Mediaset
15 Inter-Bologna Sky, Premium Mediaset
15 Lazio-Empoli Sky, Premium Mediaset, Serie A Tim TV
15 Sassuolo-Udinese Sky
20.45 Fiorentina-Milan Sky, Premium Mediaset

Lunedì 26 settembre
19 Crotone-Atalanta Sky
21 Cagliari-Sampdoria Sky, Serie A Tim TV

vivicentro.it/sport redazione sportiva

Lo show di Buffa: “Napoli? Questa non è una città, è una nazione!”

Le sue parole

Federico Buffa è stato a Napoli per inaugurare a San Giovanni a Teduccio un playground di basket. Il Napolista l’ha raggiunto e queste sono alcune dichiarazioni: “Io vengo dall’aeroporto, ho preso l’aereo. E ogni volta che atterro qui e poi vado in giro, mi rendo conto che devo per forza chiedere aiuto ai napoletani. Questa città ha dei dettagli meravigliosi, che se qualcuno non ti spiega rischi di perderteli: pensiamo a palazzo Ottieri, che è lì e occlude la vista e c’è dietro un mondo, Le mani sulla Città. Poi, vuoi mettero il simbolismo? San Gennaro che fa tre in ogni statua, che ferma la lava. No, dai, è fantastico. E solo i napoletani possono guidarti. Questa non è una città, è una nazione fatta e finita. È una capitale, lo è stata e lo è ancora. Genoa-Napoli? Niente di eccezionale, così e così. Però poi c’è Ghoulam che da queste parti, a livello di pronuncia, ti permette cose che sono davvero stupende”.

Chievo, Maran: “Napoli squadra migliore in casa. Sarà difficile!”

Queste le sue parole

L’allenatore del Chievo Verona, Rolando Maran prossimo avversario del Napoli sabato sera al San Paolo, è intervenuto in conferenza stampa: “Analogie con Sarri? Facciamo parte della categoria di chi ha fatto la gavetta. Anche Maurizio è così e sta dimostrando tutto il suo valore. Fa piacere perchè si mette in evidenza il buono degli allenatori italiani”

“Ci sono tanti aspetti che stiamo migliorando. Cerchiamo di portare sempre qualcosa in più, vogliamo alzare l’asticella”

Vedi Napoli e poi… “E poi cerchiamo di continuare a sorridere con lo stesso entusiasmo. Al di la del risultatao sarà importante il tipo di prestazione che metteremo in campo. Vogliamo misurarci perchè affrontiamo la squadra che in casa si sta dimostrando la migliore. Non hanno ancora perso, ma arriviamo con l’entusiasmo e la voglia giusti. Sappiamo che sarà una partita difficile”.

“Quando c’è il turno infrasettimanale sono partite particolari. tra l’altro noi arriviamo a questa partita con un giorno di recupero in meno, perchè loro hanno giocato la penultima sabato, invece noi domenica. Andiamo a completare la terza gara in sei giorni e questo non aiuta. Ma l’entusiasmo può smaltire più in fretta le fatiche. Ci faranno correre molto, ma siamo allenati e pronti per questo: non ci fa paura”

“Dainelli recupera, è tra i convocati”.

Sarri ha dichiarato che il Napoli non può vincere lo scudetto per differenze di fatturato, stando a queste parole domani non ci sarà partita? “Nel calcio il bello è proprio che uno più uno a volte non fa due”

Tattica? “Il Napoli ha dimostrato di che sia aggredendoli, sia aspettandoli, ti può mettere in difficoltà. Noi cercheremo di fare la nostra partita, poi dovremo misurarci con una grande squadra. Noi andremo per fare la nostra partita, come avviene su ogni campo”. 

Milik: “Ho scelto Napoli per Sarri. Si al gioco offensivo…”

Le sue parole

Arek Milik ha rilasciato alcune dichiarazioni al sito dell’Uefa: “Maurizio Sarri è una persona speciale, questo è certo. Passa molto tempo ad insegnarci la tattica, non mi era mai capitato in nessun club. So che questa è una caratteristica del calcio italiano e dei club di questo paese, anche se noi giochiamo un calcio offensivo e non tipicamente italiano. E’ un mix che mi piace molto. Giochiamo all’attacco, facciamo circolare il palleone e cerchiamo di renderci pericolosi appena possibile. E’ bello. Per me è difficile paragonare Sarri ad altri allenatori, preferirei non farlo. Sono semplicemente felice di essere qui e il fatto che ci sia lui in panchina ha contribuito a farmi scegliere questo club”.

Gazzetta attacca De Laurentiis: “Guai a togliergli la platea, si rischia il posto di lavoro”

Il pensiero della Gazzetta dello Sport

La Gazzetta dello Sport non va tanto per il sottile riguardo l’atteggiamento di De Laurentiis: “Il direttore sportivo è colui che lavora in silenzio, che fin qui non ha mai avuto la possibilità di esprimere un parere per espressa volontà del presidente: guai a togliergli la platea, si rischia il posto di lavoro. Poi, per tutto quanto il resto, c’è grande approssimazione, come nel settore della comunicazione. Negli ultimi due anni, il Napoli non ha presentato nessuno dei suoi nuovi acquisti, Sarri e Giuntoli compresi: una politica inconcepibile. In un’era in cui la comunicazione è materia di studio globale, i silenzi del Napoli riportano indietro il calendario di parecchi anni, lasciando intendere che c’è poca dimestichezza a porsi col mondo esterno, tifosi in primis”.

Genoa-Napoli, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: teniamo d’occhio la bottiglia

Genoa-Napoli, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: teniamo d’occhio la bottiglia

Nella eterna disputa del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, qualcuno sostiene che bisognerebbe tenere d’occhio la bottiglia. Forse è la giusta metafora, che potrebbe aiutare il Napoli in questo delicato inizio di campionato. In soldoni, sarebbe meglio non fossilizzarsi sul pareggio di Genova, campo su cui siamo sicuri in pochi troveranno punti, bensì si dovrebbe non perdere di vista il bottino grosso, cioé l’intero campionato. Dopotutto gli azzurri sono nel gruppo di testa, e ci sono ottime possibilità che si resti lì. Eppure un po’ di rimpianto c’è.

Eravamo primi, complice un turno domenicale di magra per la Juventus, eppure il primato è durato appena tre giorni. Anche psicologicamente, è un fattore importante. Sarebbe stato meglio poter preparare la trasferta con qualche giorno di allenamento in più nelle gambe, ma si sa, quando si giocano le coppe, gli impegni si susseguono a ritmi indiavolati. Può capitare quindi di fare qualche passaggio a vuoto, di non essere lucidi come al solito nelle trame di gioco, o che certi tiri a tu per tu con Perin diventino passaggi. Si aggiunga a ciò qualche rigore solare non visto…

Certo, se non fosse stato per l’istinto felino del portierone Pepe Reina, avremmo un punto in meno. Ma piangersi addosso non ha mai aiutato nessuno. Analizziamo allora dal punto di vista tecnico la partita. Si è parlato spesso della rosa che in estate è stata adeguata in più punti alle ambizioni partenopee; eppure ci si ritrova con giocatori che hanno un po’ tirato il fiato. Tranne Zielinski, gli altri sostituti non hanno trovato spazio per adesso, visto che il dualismo tra Insigne e Mertens parla di due titolari de facto. Forse di titolare aggiunto si potrebbe parlare anche per Gabbiadini, ma in questo periodo il bergamasco non trova sbocco verso la porta. Siamo certi che basterebbe una scintilla per far esplodere il suo magico sinistro, eppure non è un periodo propizio.

Dall’altro lato, il Genoa ha messo in campo le sue armi; un ritmo sostenuto nel primo tempo, poco spazio per Jorginho, difensori costretti a salire e cercare strade alternative, non sempre in maniera precisa. Gli uomini di Juric sono riusciti ad arginare la velocità delle fasce, anche grazie a qualche fallo tattico al momento giusto. Nel finale prevedibile forcing del Napoli, che però rischia anche di capitolare in due momenti, dove la manona di Reina ha sopperito di puro istinto. Alla fine dei conti un punticino che ha il sapore stantìo delle polemiche. Sarri chiede che la società si faccia sentire in alto loco, pretendendo una maggior tutela dagli arbitri, il presidente twitta filosofico, affermando che le decisioni arbitrali si accettano e basta. Segno di un qualche nervosismo di troppo tra società ed allenatore. La ricetta però, può essere solo una, per il bene di tutti: testa bassa e pedalare, che quelli che parlano sono già troppi…

a cura di Fabiano Malacario

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De Laurentiis-Sarri, appena 15 mesi e siamo alla sopportazione…

De Laurentiis-Sarri, appena 15 mesi e siamo alla sopportazione…

La Gazzetta dello Sport scrive sul rapporto De Laurentiis-Sarri: “Quindici mesi appena e siamo già quasi alla sopportazione. Qualcosa è cambiato nel rapporto tra Maurizio Sarri e Aurelio De Laurentiis, soprattutto negli ultimi mesi, da quando si è iniziato a discutere il rinnovo del contratto dell’allenatore fino ad arrivare al suo sfogo di mercoledì sera, nel dopo partita di Marassi. Uno sfogo, quello di Sarri, che ha coinvolto in pieno il presidente reo, secondo il tecnico, di non esporsi abbastanza per difendere il Napoli dalle contrarietà determinate dalla classe arbitrale. Stanco di lamentarsi e di ricevere i rimbrotti della critica, Sarri ha invitato la dirigenza a sostenere la causa sua e della squadra, considerato che nessuno dei tesserati è autorizzato a parlare. Un silenzio imposto dal settore della comunicazione, il cui dirigente ha chiuso la bocca a tutti con metodi da regime”.

Napoli, non si conosce la voce dei dirigenti e i nuovi tesserati non vengono presentati…

Sarri e tifosi non tutelati dal club

Il Corriere del Mezzogiorno fa una lunga analisi non solo sugli errori di cui si è reso protagonista il direttore di gara Damato, ma anche che questi hanno scaturito nel corso del post partita: Il grande pubblico non conosce un solo dirigente azzurro, non ascolta mai a un microfono il tono di un ragionamento, non vede mai una cravatta sociale davanti a una telecamera. Conta poco, si dirà; be’, non è così. Il popolo azzurro, e Sarri e la squadra in testa, non si sentono difesi o sostenuti né in pubblico, davanti ai media, né in privato, cioè in Lega. L’unica squadra che non presenta i nuovi arrivati, che non concede interviste al di fuori di quelle contrattualizzate a inizio stagione, che indice conferenze stampa a inviti e che spesso chiude in ostinati silenzi imposti i propri atleti dovrebbe almeno proporre un quadro intermedio.

Sarri urla negli spogliatoi: “Non posso espormi sempre io, la società dov’è?”

Sarri urla negli spogliatoi: “Non posso espormi sempre io, la società dov’è?”

Avrebbero potuto sentirsi al telefono, o magari anche a mezzo mail, a bocce ferme però. Avrebbero dovuto concertare la linea. Avrebbero potuto e dovuto parlarsi prima, opportunamente in sede di rinnovo contrattuale qualche mese fa. L’azienda Napoli, come del resto ogni Spa che si rispetti, non è una famiglia nel senso tradizionale del termine: Sarri e De Laurentiis viaggiano su linee di pensiero opposte. Il corto circuito è esploso pubblicamente ieri mattina, all’indoma ni del pareggio tra Genoa e Napoli. Da un lato (allenatore) la voglia di chiedere giustizia su evidenti errori arbitrali; dall’altro ( il presidente) il rifiuto della teoria del complottismo. E degli alibi eventuali. E allora, dagli spogliatoi dello stadio Marassi (dove mercoledì sera aveva iniziato a sbottare Sarri) all’università di Xi’ ian (da dove ieri mattina ha fatto sentire la sua voce De Laurentiis) la tensione è corsa oltreoceano. I fatti: Sarri non ha gradito l’atteggiamento arbitrale durante la sfida tra Napoli e Genoa, recriminando su due rigori non concessi alla squadra e lamentando «di esser solo» rispetto a situazioni di cui dovrebbe occuparsi la società. Lo ha fatto a muso duro prima nel ventre dello stadio di Genova, e poi a telecamere accese. Rabbia esplosa contro l’arbitro e anche contro la sua stessa società. Le urla nello spogliatoio: «Non posso esser da solo, non è possibile che sia sempre io ad espormi. La società dov’è?». Provano a calmarlo, ma l’allenatore del Napoli ne ha per tutti. Le telecamere sono lì pronte a raccogliere i suoi sfoghi e gli obblighi contrattuali dei diritti tv non consentono il silenzio stampa «logistico» cui spesso e volentieri il Napoli ricorre. Sarri non ha fatto conferenza stampa nè alla vigilia della sfida con il Palermo, nè di quella con il Milan. E neanche prima della trasferta di Marassi. Oggi, vigilia di Napoli-Chievo, il copione si ripete. Mercoledì sera avrebbe scelto di evitare il confronto con la stampa, ma non erano contemplate deroghe: «Non voglio lamentarmi, mi rendo conto che non mi compete parlare di queste cose. Dovrei pensare solo al campo. La società dovrebbe intervenire, è deputata a far questo: far sentire la propria voce nelle sedi opportune». Ecco, il «richiamo». A sottolineare l’assenza evidentemente del suo club. Detto, fatto: De Laurentiis non si è fatto aspettare, considerando anche il fuso orario. E attraverso il sito ufficiale ha diffuso il suo pensiero. In primis, i complimenti ai giocatori e all’allenatore per la partita disputata. E poi: «Ci sono state alcune decisioni arbitrali sfavorevoli, ma le decisioni degli arbitri vanno rispettate, nel bene e nel male. Sono le regole del nostro calcio e non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi». Volutamente, un accenno «forte» all’altro cavallo di battaglia di Sarri, il fatturato. «Anche se siamo il quinto fatturato della serie A – ha aggiunto il presidente – abbiamo investito 128 milioni nel mercato per dare ai napoletani e all’allenatore una squadra competitiva. Da quello che emerso finora mi sembra che il Napoli lo sia». Secondi in classifica non si è certo per caso, questo è sotto gli occhi di tutti. E la puntualizzazione certifica evidentemente ancor di più la dicotomia di pensiero tra i due pilastri (tecnico e aziendale) del club.

Il Corriere del Mezzogiorno

Paolo Russo: “Il Fondi in casa è una squadra terribile. Tanti ex gialloblu alla corte di Pochesci”.

Paolo Russo, addetto stampa dell’ Unicusano Fondi è intervenuto al Pungiglione Stabiese

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Paolo Russo, addetto stampa dell’Unicusano Fondi; con lui si è parlato del match di domenica sera tra Fondi e Juve Stabia.

Sarà un incontro inedito tra le due formazioni. Il Fondi dopo un buon campionato in serie D, adesso si ritrova in Lega Pro e in estate ha ingaggiato calciatori importanti. La piazza è soddisfatta di questo avvio di campionato? Si senza dubbio. Siamo una neopromossa e al primo approccio in un campionato nuovo di Lega Pro, non dimenticando che questa società già aveva partecipato al torneo di Seconda Divisione già quattro anni fa. Questo torneo però è ben diverso se guardiamo le grandi realtà con cui ci si trova a dover fare i conti ogni domenica. È chiaro che per ora il bilancio può esser considerato positivo con due vittorie su due in casa, invece fuori casa rimane un po’ di amaro in bocca, in particolare l’ultimo match disputato contro il Melfi. La squadra conduceva per 2-0 a venti minuti dal termine e solo alcuni episodi hanno permesso ai lucani di pareggiare i conti. Pareggio che a fine match, nonostante tutto è stato visto positivo. Certamente il bottino esterno poteva magari essere più cospicuo se si tiene conto anche la sconfitta alla seconda di campionato contro la Vibonese. Nel complesso però visto che siamo una matricola che va a disputare un torneo con tante realtà di assoluto livello, penso che per ora il bilancio può essere sicuramente positivo.

Fondi che dovrà ancora recuperare la gara contro il Catania: La partita fu rinviata e si disputerà mercoledì prossimo dopo la sfida contro le vespe. Sarà una settimana molto intensa, domenica sera appunto con la Juve Stabia, mercoledì sera a Catania e poi la domenica successiva sul campo del Monopoli. Insomma sarà un trittico assolutamente non semplice, ma siamo consapevoli che la squadra in capo al tecnico Pochesci, si sta preparando con la giusta convinzione e voglia di far bene, poi vedremo quale sarà l’esito.

La Juve Stabia sfiderà il Fondi che annovera tanti ex fra staff tecnico e prima squadra. Il difensore Bertolo, in prova con le vespe in questa estate, senza dimenticare i vari Albadoro, Calderini, Bombagi. Il loro attuale rendimento con  il Fondi: Per quanto riguarda Calderini, è un calciatore di ottimo livello, rientrerà domenica dopo due giornate di squalifica e quindi sarà pronto per dare il suo contributo contro la sua ex squadra, sebbene abbia giocato poco li a Castellammare. Bombagi e Albadoro, invece, non sto qui a scoprirli io. Soprattutto Albadoro diede un contributo importante nella stagione del ritorno in serie B, e poi Bombagi che lo avete visto giocare molto più di recente, ha iniziato molto positivamente il campionato. Contro il Melfi è rimasto fuori per un problema di natura fisica, vedremo poi in settimana quale sarà l’evolversi delle sue condizioni fisiche. Parliamo di calciatori importanti, Albadoro ha già realizzato due reti, più una in Coppa Italia, Bombagi sappiamo tutti che non è un goleador per le sue caratteristiche tecniche, però sicuramente sta dando un contributo rilevante. Bertolo invece, difensore centrale ex Noto, si sta guadagnando una maglia da titolare anche in un rinnovato contesto tattico laddove mister Pochesci lo sta provando con la squadra. Nel complesso finora il rendimento di questi calciatori può essere salutato qui a Fondi in maniera positiva.

Continuando a guardare la rosa, in porta gioca Baiocco, un portiere che vanta di una certa esperienza, in difesa troviamo Mucciante, calciatore conosciuto e apprezzato in Lega Pro: Si, parliamo di calciatori che hanno già le loro grosse esperienze. Mucciante, classe’82 annovera nel curriculum già tantissimi campionati e lo scorso anno ha militato nel Benevento. Baiocco, classe ’89 è relativamente giovane ha giocato in serie B, ex Arezzo e Reggina, anche quest’anno sta dimostrando il proprio valore.

Tatticamente come sta giocando il Fondi, e soprattutto se il mister sta adottando un modulo di base in queste prime giornate: Mister Pochesci quest’anno ha cambiato modulo, lui che ha sempre opato per un 4-3-1-2 che prevedeva nella fattispecie un rifinitore del calibro di D’Agostino alle spalle dei due attaccanti. Nella gara inaugurale di campionato con la Reggina ha schierato un 4-3-3 con la presenza di Calderini e di Tiscione a sostegno di Albadoro. Nelle ultime apparizioni sia a Melfi e sia nel turno casalingo infrasettimanale contro l’Akragas ha rispolverato una sorta di difesa a cinque con tre centrocampisti a supporto di due attaccanti, modulo che in queste due gare ha fruttato ben 4 punti, che potevano essere anche 6 se non avessimo sciupato il doppio vantaggio a Melfi. Sostanzialmente sarà comunque una squadra votata al gioco offensivo, che in casa cerca di far bene e che per ora ha vinto tre gare al Purificato, compreso il successo di misura contro il Taranto in Coppa Italia. In casa, davanti al pubblico amico cerchiamo di ottenere il massimo risultato, infatti la squadra è imbattuta da oltre un’ anno e anche in serie D non ha mai perso ottenendo ben 10 vittorie e 7 pareggi.

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Il Liceo “Severi” di Castellammare aderisce al progetto Juve Stabia Branding

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Il Liceo Scientifico “Severi” aderisce al progetto Juve Stabia Branding e sarà presente in tribuna “Varano”

S.S. Juve Stabia annuncia con entusiasmo l’adesione del Liceo Scientifico “Severi” di Castellammare di Stabia al progetto Juve Stabia Branding ed è lieta, in tutte le sue componenti, di dare il benvenuto nella nostra grande famiglia gialloblù al dirigente scolastico Marcella Sannoner, al corpo docente e a tutti gli studenti.

La storia dell’istituto

Nell’anno scolastico 1961/62 nasce la prima classe dell’attuale Liceo Scientifico come classe sperimentale del Liceo Classico “P. Seniore” di Castellammare di Stabia. Nell’anno scolastico 1969/70 il Liceo Scientifico acquista l’autonomia ed ha sede in via D’Annunzio con succursale al c.so De Gasperi. Nel maggio 1986 viene consegnata ed inaugurata la nuova ed attuale sede in v.le L. D’Orsi. Oggi il “Severi” rappresenta un’eccellenza formativa in Campania mediante quattro poli: Liceo Scientifico, Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate, Liceo Linguistico e Liceo Musicale.