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Approvato il Documento di economia e finanza

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Nella notte il governo ha approvato il Documento di economia e finanza che contiene i numeri chiave con le previsioni economiche. Il vicedirettore de La Stampa, Marco Zatterin, intervista il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che approva il piano del governo Industria 4.0 ma chiarisce: “Gli incentivi non bastano. Serve una riforma anche culturale che ponga al centro di tutto la produttività”.

Più deficit e crescita lenta: il governo rivede le stime

Disavanzo 2017 al 2,4% con dieci miliardi di flessibilità Ue per migranti e sisma. L’aumento del Pil si ferma allo 0,8%. Padoan: bloccheremo il rialzo dell’Iva

ROMA – «Abbiamo scelto la linea della prudenza. Stimiamo lo 0,8 per cento del Pil nel 2016; nel 2017 la crescita prevista è dell’1 per cento». A mezz’ora dalla scadenza della mezzanotte, ieri sera il premier Matteo Renzi ha illustrato la tanto attesa nota di aggiornamento al Def appena licenziata dal Consiglio dei ministri, che rivede al ribasso le stime del Pil, e al rialzo quelle del deficit. Pressione fiscale non stimata, debito da 132,8 al 132,2 per cento e deficit nel 2017 al 2,4 per cento: perché nel percorso della legge di bilancio si cercherà di far valere a Bruxelles un ulteriore margine dato da «circostanze eccezionali indubitabili» come il sisma e l’emergenza migranti, considerato che, accusa il premier, «l’Europa è gravemente in debito con l’Italia sui migranti». Decimali che significano miliardi, per la precisione quasi dieci: secondo fonti europee, la Commissione sarebbe disposta a concedere «almeno il 2,3» per il 2017, pari a 7-8 miliardi di euro.

Dopo settimane di indiscrezioni e di messaggi obliqui recapitati dall’Europa (pochi giorni fa il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha ricordato che l’Italia ha già goduto di 19 miliardi di flessibilità), c’era grande attesa ieri sera per il documento, una sorta di quadro di riferimento con gli obiettivi macro-economici del Paese che dovrà fare i conti con le rigide regole europee. Preceduto da dichiarazioni che sono state interpretate come positive a Roma.

Non solo una sorta di assist del Fondo monetario internazionale, secondo cui il patto di stabilità dovrebbe consentire «un marginale allentamento dei target di bilancio per contemplare i costi dei rifugiati nel breve termine», vista la quantità «senza precedenti» di arrivi in Europa (quello che ha sostenuto ancora Renzi, ricordando che «noi abbiamo fatto gli hotspot, blindato le frontiere a nord, ma non ci sono stati dagli altri i ricollocamenti»), ma anche le parole del commissario agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici. Il quale ha sì ribadito che non sarà concessa flessibilità fuori dalla «roadmap» del patto di stabilità («non sarò quello che si batterà per flessibilità fuori dalle regole»), ma, tra le righe, ha ammorbidito la posizione ricordando che «non c’è una decisione politica, non c’è bilancio per ora, ma è in corso un dialogo in spirito positivo».

«Il debito/Pil non scende, lo ammetto io: le previsioni di inflazione erano troppo ottimistiche», spiega nella notte il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Che però anticipa alcune misure che saranno contenute nella legge di bilancio: prima di tutto, assicura che «sterilizzeremo 15 miliardi di clausole di salvaguardia», cioè si eviterà l’aumento dell’Iva. E poi annuncia risorse «per il sostegno agli investimenti pubblici e privati» e «misure relative alla previdenza e alla questione sociale». Renzi assicura anche che non ci saranno tagli alla sanità. Ma per tutti i dettagli delle misure, l’appuntamento è con la legge di stabilità.

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lastampa/Più deficit e crescita lenta: il governo rivede le stime FRANCESCA SCHIANCHI

Juve Stabia, settore giovanile: il programma delle prossime gare

Il programma della settimana

Dopo il successo per 2-0 al debutto in campionato contro la Paganese, per la Berretti è già tempo di rituffarsi nella seconda giornata, che si giocherà in trasferta, contro l’Akragras. I ragazzi di mister Domenico Panico puntano al bis per continuare e confermare il momento di grazia e mostrare il proprio valore.

Le due compagini allenate da Nunzio Di Somma e Alfonso Belmonte, gli Under 17 e gli Under 15, invece, giocheranno a Casola la propria gara interna contro il Teramo. Fischio di inizio alle ore 14:30 e alle ore 16:30, gare che avrete modo di seguire in diretta e in esclusiva su ViviRadioWeb:

Cliccando questo link https://www.vivicentro.it/viviradioweb/

 

Per quanto riguarda, invece, gli Allievi regionali, allenati da mister Giovanni Macone, via alla stagione sabato 1 ottobre, con calcio di inizio alle ore 15:30 al campo San Michele di Gragnano, per la prima gara di campionato contro la Promotion Soccer. (CLICCA SUL CALENDARIO per vedere nel dettaglio)

Via anche alla stagione dei Giovanissimi Regionali. La prima gara di campionato dei ragazzi di mister Gaetano Santaniello si giocherà domenica 2 ottobre alle ore 11:30 contro la Stella Splendente al campo Murialdo di San Giuseppe Vesuviano (CLICCA SUL CALENDARIO per vedere nel dettaglio)

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Le incursioni verbali di Briatore sul turismo nel sud e in Sardegna. Una bolgia mediatica

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(di Virginia Murru)

Le esternazioni di Flavio Briatore sulla qualità del turismo nel sud e in Sardegna, hanno assunto toni polemici e risposte sempre più aspre, sia da parte degli imprenditori turistici delle regioni prese di mira, che dagli amministratori locali.

Il contenuto delle opinioni di Briatore ha suscitato sdegno anche in Sardegna, poiché il tenore delle offese nei confronti dell’isola, non poteva che provocare una serie di reazioni a catene e finire in un putiferio attraverso i mezzi d’informazione, social compresi. Poi, negli ultimi giorni, quando il proprietario dei vari Bilionaire si è sentito assediato e ‘circondato’ da più parti, ha corretto il tiro. I suoi bersagli hanno comunque fiutato benissimo le strategie di accomodamento, e cambiare le carte in tavola non ha cancellato il modo vetriolico in cui si è espresso.

Anche nel corso di un convegno organizzato in Puglia, su turismo, recittività e prospettive per il futuro, l’imprenditore piemontese ha aperto una breccia al veleno sull’argomento, lanciando accuse niente affatto velate sulla presunta incapacità degli imprenditori del posto di portare avanti programmi che mirino al turismo di ‘qualità’, da ‘brand’. Bisognerebbe intendersi sul turismo di ‘qualità’, Briatore certamente non ne fa mistero, e sostiene che di musei e spazi verdi ai ricchi non importa nulla, chiedono un’accoglienza ‘lussuosa’, quindi lungo le coste, le strutture ricettive a due/tre stelle, e le masserie, tanto per essere chiari, non sarebbero adeguate a ricevere l’élite del turismo.

Un turismo che si perde tra fiumi di champagne e divertimento senza limiti, che è disposto a spendere anche 20 mila euro al giorno, e 25 mila al giorno per l’attracco su porti ben attrezzati dei propri yacht, lunghi anche oltre 70 m. E nemmeno qui, Briatore, risparmia sul vetriolo. Sono pochi i porti in grado di offrire caratteristiche a misura di clienti di questo livello, con ormeggi garantiti sul piano logistico, approdo nautico con servizi adeguati per il varo e l’alaggio, sistemi di sorveglianza coperti 24 ore.

Ma si chiede anche di più per gente che non ha problemi di portafoglio, ossia porti con pontili efficienti, servizi particolari richiesti dal cliente, quali distributori di carburante, assistenza radio VHF, e rete wireless, servizi igienici, docce ad acqua calda, ed altro ancora. Insomma, oasi diamantate per gente che ogni giorno sguazza tra carte di credito e conti in banca miliardari.
Ma guardiamoci intorno: si può pensare ad un programma di turismo che tenga conto esclusivamente di questa casta privilegiata di persone, ignorando il 90% della gente, che fa i conti con ben altri parametri di reddito, e ha diritto di vivere una vacanza secondo le sue possibilità?

Chi nasce e vive col ‘sedere’ sul velluto, può certamente esprimere opinioni che vengono da una forma mentis lontana da quella della gente comune, ma non ha molte attenuanti, dato che è evidentemente dotato dell’intelligenza necessaria per comprendere che non si può impostare un turismo solo per chi ha strade larghe sotto i piedi.

Mister Briatore, il prossimo anno, nell’Otranto, si prepara ad aprire una delle sue strutture extra lusso, il Twiga, col marchio Bilionaire Lifestyle, che comprenderà uno stabilimento balneare, studiato per una rete turistica adeguata, con annessi e connessi, ovvero discoteca e ristoranti accessibili solo agli eletti che potranno permettersi di varcarne la soglia. Conosciamo le premesse, ormai. Sappiamo che in Costa Smeralda, proprio al Bilionaire, una bottiglia di champagne può costare anche oltre 45 mila euro..
E quest’uomo esprime disprezzo verso le mete più rinomate del turismo, perché le coste non sono tempestate di locali extra-lusso.

Anche in Puglia, non solo in Sardegna, hanno reagito ai sermoni di Briatore, sostenendo che alla loro regione stanno benissimo le masserie e gli ‘alberghetti’, dato che vanno avanti benissimo anche senza gli ‘apporti’ del jet-set internazionale. Intendiamoci: le persone facoltose, con le tasche piene, ci sono, e hanno diritto, quando vanno in vacanza, di trovare quello che cercano; ma allora, le critiche non hanno ragione d’essere: esiste un modo alternativo di proporsi, attraverso suggerimenti espressi in modo positivo, collaborazione, sostegno per valorizzare il territorio e rendere competitivo il turismo anche con la presenza di questo tipo di offerta.

Tutto legittimo, tranne le offese, i tiri al bersaglio assolutamente ben lontani dal centro, che causano altrettante legittime reazioni, ed alzate di scudo in difesa delle accuse senza alcun fondamento e cognizione di causa.
Per quel che concerne la Sardegna, la polemica è stata più aspra, e le ragioni ci sono. Briatore frequenta da sempre l’isola, ovviamente la Costa Smeralda, anche se in duemila km di coste, ci sono tanti altri posti in cui le infrastrutture sono diventate, col tempo, di eccezionale qualità. Luoghi che non sfigurano nemmeno quando arriva un certo brand turistico esigente. Arroccarsi solo su Porto Cervo e zone limitrofe, non dà una dimensione netta, a vasto raggio, del turismo nell’isola. Ma anche in Sardegna, chi ha risposto alle provocazioni di Briatore, ha tenuto a precisare che l’isola non può e non deve essere luogo d’élite esclusivo per un certo tipo di società.

La Sardegna è amatissima da tutti, e dunque, le sue illazioni sul modo in cui si amministrare il turismo nell’isola sono offensive, sicuramente inopportune. Il rigetto che hanno provocato si può comprendere riportando l’esatta versione delle sue esternazioni, e questi sono gli strali destinati agli amministratori sardi, dai microfoni del convegno svoltosi in Puglia pochi giorni fa:

“Hanno un’isola e non lo sanno, pensano che la gente arrivi per caso. La gente arriva o via mare o via aerea: sono due monopoli, per cui fanno i prezzi (che vogliono). Se tu vai da Barcellona a Maiorca, quattro persone sul traghetto spendono 600 euro. Da Genova ad Alghero ne spendono 1600″.

“L’80 per cento degli amministratori, non ha mai preso un aereo. Come si fa a parlare di turismo senza averlo mai visto?”

Un fuoco di fila d’accuse che non stanno né in cielo né in terra, un modo di vivisezionare l’operato delle amministrazioni locali che è a dir poco denigratorio, ma soprattutto volto a ledere la dignità di queste persone. Parla di collegamenti non idonei, e di ticket molto cari. E viene a dirlo proprio ai sardi? Che cosa c’entrano loro con le concertazioni delle Compagnie di navigazione, che nel 2011, nel volgere di pochi mesi, hanno triplicato i biglietti verso i porti dell’isola?
Stranamente poi tutte le compagnie, nel giro di poche settimane, hanno preso questi provvedimenti. E poi sul contenzioso con la Regione Sardegna, si è pure escluso il cartello.. I sardi non decidono i costi delle tratte sui porti dell’isola, che cosa c’entrano?

Lui ci sguazza col suo Bilionaire in Costa Smeralda, la Sardegna gli ha permesso di lanciare questo tipo di locali esclusivi, qui arriva il top della finanza mondiale, star dello spettacolo e dello sport, sceicchi e gente che ha un potere in termini finanziari veramente di primo piano. La Sardegna gli ha permesso un business in qualità d’imprenditore turistico, che pochi possono vantare. Ci si aspetta parole migliori, è pur vero che c’è un po’ di ruggine verso gli amministratori di Arzachena, ma sono nodi che si possono sciogliere attraverso vie convenzionali; non tutto può essere dovuto a chi ha forti interessi in queste aree, in nome del denaro. Ci sono vincoli sul territorio, e normative ambientali che devono essere rispettate.

Ma quello che i sardi si sono chiesti in questi giorni, leggendo i tam tam della stampa sul putiferio che Briatore ha scatenato, è la ragione di quelle accuse, perché non si tratta di semplici osservazioni.
Cosa significa: ‘hanno un’isola e non lo sanno?’ – E ancora: ‘pensano che la gente in Sardegna arrivi per caso..’ Cosa vuol significare la sortita: ‘l’80% degli amministratori non ha mai preso un aereo?’

E’ ridicolo, in Sardegna forse si possono contare, ormai, le persone che non hanno preso un aereo per recarsi nella penisola. Siamo un’isola, vuole insegnarlo a noi che sentiamo l’insularità fin nelle ossa? Davvero si tratta di lezioni impartite alla stregua di aria fritta, come si volesse insegnare a volare ad un uccello, non è eccessiva la similitudine. Ma resta un’offesa verso queste persone, che proprio per ragioni amministrative hanno necessità di spostarsi continuamente, e non solo in Sardegna. Un trattamento da rozzi trogloditi, che ovviamente ha suscitato uno sdegno sacrosanto.
E infatti, Briatore, per rimarcare la portata delle sue allusioni, rincara la dose, dichiarando, a proposito dell’isola e dei sardi:

“Posti straordinari, ma i sardi vogliono fare i pastori, non turismo” .

Poi si meraviglia se la gente insorge e si rivolta contro la dinamite celata nelle sue affermazioni, e sentendosi assaltato dalle numerose repliche, ridimensiona e tenta di rabbonire alla meglio i suoi bersagli, con una lettera inviata ai quotidiani sardi. Ma proprio dalle redazioni di questi quotidiani, sono partite le reazioni di alcuni amministratori, e perfino dai social, fra cui una ‘missiva’ del sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda. Riporto alcuni stralci della replica del sindaco:

«Sono stato eletto per lavorare in questa comunità e per questa comunità. Sono stato eletto per creare opportunità.. /..e sono fiero di questo incarico. Un incarico che per 365 giorni l’anno va portato avanti nel rispetto delle leggi e dei fondamentali principi di uguaglianza e imparzialità. Mi piace il Villaggio Harrods. Io voglio Harrods per la nostra Costa Smeralda, e per la nostra Arzachena. Ma bisogna rispettare le leggi per realizzare Harrods, a Porto Cervo, in Sardegna. Non mi piace il suo locale notturno chiamato Billionaire. Lo ammetto. Non mi piace il “modello” Billionaire. Ma lo rispetto.
«Io sono il sindaco di una splendida cittadina che tra i suoi tesori include anche la Costa Smeralda, ma non posso, non voglio e non devo, scegliere i miei interlocutori; non devo e non posso dire chi mi va o chi non mi va. Non fa questo un sindaco. Io devo avere rispetto della mia terra e delle leggi che la riguardano, devo pretendere da coloro i quali fanno business qui, altrettanto rispetto..
«E ancora per replicare: non ho mai detto che Tom Barrack non andasse bene. Non ho mai detto che Flavio Briatore non va bene. Sono i sardi che non vanno bene a lei – conclude Ragnedda -. È l’attuale sindaco di Arzachena che non va bene a lei. Me ne farò una ragione. Se ne scelga un altro… ma questo credo lo abbia già fatto. Solo altre due righe per chiudere. Sono stanco di sentire le sue prediche. Siamo stanchi. Non abbiamo nulla da insegnare a lei, e lei non ha nulla da insegnare a noi».
E infine si può estrapolare uno stralcio della lunga e interessantissima lettera dell’imprenditore immobiliare sardo, Sergio Zuncheddu, braccio destro di Berlusconi, editore del quotidiano l’Unione Sarda, che ha pubblicato in versione integrale, la risposta alle critiche di Flavio Briatore (quello che segue è solo la parte finale):

Non avete titolo per salire sul pulpito e farci le predichette ipocrite, scialbe e mollicce, delle quali non ci frega nulla. Se volete darci qualche consiglio fatelo con garbo e delicatezza, come si conviene alle persone bene educate, e non ripetetevi troppe volte: anche noi riusciamo a capire subito ciò che ci interessa, perlomeno con la stessa velocità di voi piemontesi, e dei milanesi, emiliani, romani e via elencando.
Caro Flavio, poiché quanto sopra è esattamente ciò che penso, credo sia impraticabile l’ipotesi di collaborazione che mi hai prospettato per l’Abi d’Oru: per fare cose insieme, infatti, oltre ad un business che stia in piedi, ci vogliono anche affinità e sintonia personale, cose allo stato attuale mancanti.
Ti saluto”.
Cos’altro aggiungere? Nulla, o quasi. Forse, un rimando allusivo, quello che gli altoparlanti ripetono nelle stazioni ferroviarie: ‘non attraversare la linea gialla’, altrimenti a tuo rischio e pericolo puoi essere ‘investito’ dallo sdegno altrui.

 

 

 

 

 

 

 

 

Coppa Italia, Real Forio i convocati per la partita contro il Real Albanova

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Oggi pomeriggio (ore 15.30), il Real Forio sarà impegnato nell’andata dei sedicesimi di finale di Coppa Italia Eccellenza e Promozione. I biancoverdi, dopo aver battuto nella prima fase Rinascita Sangiovannese e Afro Napoli United, saranno impegnati in quel di Trentola-Ducenta (Caserta) contro il Real Albanova. Di seguito i convocati di mister Impagliazzo:

Di Massa, Impagliazzo, Di Dato, Iacono, Calise, Conte, Mora, De Luise V., Abbandonato, Maltese, Mazzella, Sannino, Vitagliano, Trofa, Fanelli, Di Spigna, De Felice, Saurino G., De Luise M.

Infortunati: Chiaiese, Fiorentino, Saurino C., Ruggiero

Indisponibili: Verde Francesco, Verde Antonio

Addio a Shimon Peres, l’ultimo dei fondatori dello Stato ebraico

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Shimon Peres è morto a 93 anni a seguito di un infarto ed Israele è in lutto per la scomparsa dell’ex collaboratore di David Ben Gurion protagonista per 60 anni della costruzione dello Stato, dalla creazione dell’industria dell’aviazione al programma nucleare fino alla ricerca di un’intesa di pace con i palestinesi che portò agli accordi di Oslo del 1993. Ex presidente dello Stato, riassumeva la sua vita ricordando il motto di Ben Gurion: “Mai aver paura di osare”.

È morto l’ex presidente israeliano Shimon Peres

Premio Nobel nel 1994 con Rabin e Arafat, aveva 93 anni

Israele dice addio a Simon Peres, l’ex presidente e premio Nobel che ha attraversato la storia del Paese.

Per avere dato impulso al processo di pace di Oslo quando era ministro degli Esteri, Shimon Peres è considerato uno dei politici israeliani di maggiore importanza a livello mondiale, il che gli valse nel 1994 il Nobel per la Pace insieme allo storico leader palestinese Yasser Arafat, e all’allora primo ministro israeliano Isaac Rabin.

Settant’anni di politica  

Veterano della politica israeliana, Shimon Peres ha preso parte a quasi ogni evento storicamente rilevante avvenuto dalla fondazione dello Stato ebraico nel 1948 a oggi. Con 70 anni di carriera politica alle spalle, oltre a essere stato più volte titolare di diversi ministeri (Esteri, Difesa, Finanze, Trasporti), è stato due volte primo ministro (dal 1984 al 1986 e dal 1995 al 1996) e anche presidente di Israele dal 2007 al 2014.

Shimon Peres alla firma degli Accordi di Oslo del 13 settembre 1993

Gli accordi di Oslo  

Uno dei suoi grandi meriti riconosciuti a livello internazionale è di essere stato artefice dell’avvicinamento fra israeliani e palestinesi culminato negli accordi di Oslo del 1993, con i quali ci fu il riconoscimento da parte di Israele dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e viceversa. Proprio per avere dato impulso al processo di pace di Oslo quando era ministro degli Esteri, Peres è considerato uno dei politici israeliani di maggiore importanza a livello mondiale, il che gli valse nel 1994 il Nobel per la Pace insieme allo storico leader palestinese Yasser Arafat, e all’allora primo ministro israeliano Isaac Rabin. Quest’ultimo fu assassinato nel 1995 da un ultranazionalista israeliano che si opponeva agli accordi, e fu proprio Peres che prese il suo posto come premier alla sua morte.

Il cordoglio  

«Nella sua vita e con le sue azioni mio padre ci ha lasciato in eredità il domani» ha detto il figlio Chemi. «Ci ha ordinato di edificare il futuro di Israele con coraggio e saggezza, e di spianare sempre strade per un futuro di pace». E mentre il presidente israeliano Benyamin Netanyahu convocava una seduta di lutto, il mondo rendeva omaggio a Peres. L’impegno per la sicurezza di Israele e la ricerca della pace «è stato radicato nella sua base morale inscalfibile e nel suo ottimismo instancabile» ha detto Barack Obama. Peres, ha proseguito, ha «guidato da una visione della dignità umana e di un progresso verso il quale lui sapeva che le persone di buona volontà avrebbero potuto avanzare insieme».

Obama chiama Peres «l’essenza di Israele stesso», ricordando come l’ex presidente israeliano aveva combattuto per l’indipendenza dello Stato ebraico e servito Israele praticamente in ogni ruolo governativo. Il presidente americano conclude affermando che con la morte di Peres «una luce se ne va, ma la speranza che ci ha dato brillerà per sempre».

Secondo fonti di stampa, al funerale parteciperà Papa Francesco.

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Coppa Italia- Procida,Mister Cibelli: ” Ci teniamo a passare il turno “

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Lo Stadio Spinetti è pronto a riaprire, quattro giorni dopo la vittoria del Procida in campionato contro la Virtus Volla, per i sedicesimi di Coppa Italia. I biancorossi di Cibelli affronteranno il Portici per una supersfida che vale gli ottavi di finale. “E’ una partita importante perché il Portici è una grande squadra – ha commentato l’allenatore biancorosso – Però noi abbiamo le qualità tecniche, ma soprattutto una rosa ampia, per andare avanti anche in questa competizione. Non vogliamo trascurare niente, dobbiamo dare il massimo. Però il campo deciderà chi avrà fatto meglio e meriterà di passare il turno. Però c’è tutta la volontà, da parte nostra, di fare bene. Anche perché vincere e convincere aiuta sempre a fare meglio”.

Oggi alle ore 15.30, allo stadio Spinetti. La gara tra Procida e Portici sarà diretta dal signor Gerardo Garofalo di Torre del Greco (assistenti Alfredo Columbro e Mario Columbro di Ercolano).

Un Carrozzone Chiamato Sanità (Lo Piano – SaintRed)

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Una nuova stangata per la sanità starebbe per abbattersi sui Cittadini Italiani, se la notizia fosse vera, come sempre saranno i Cittadini delle fasce piu’ deboli a pagarne il prezzo piu’ alto.
Con l’approvazione dei nuovi LEA (Livelli Essenziali Assistenza), il Ministero della Sanita’, mettendo in atto una riclassificazione delle prestazioni sanitarie, ha di fatto tagliato di 60 milioni di euro la spesa.
La notizia diffusa dalla Cgil sulla presunta stangata che potrebbe materializzarsi nel mese di Gennaio 2017, e’ stata subito smentita dallo stesso Ministro Beatrice Lorenzin, che in un’intervista all’Ansa si e’ affrettata a dichiarare che non e’ in previsione nessun nuovo ticket sanitario..
Secondo il Ministro con i nuovi Lea, attesi da 15 anni, e da tempo sollecitati dai Sindacati, verranno garantite nuove prestazioni gratuite come quelle oncologiche per curare il tumore al cervello o per l’autismo, grazie allo stanziamento di cospicui fondi inseriti nella Legge di stabilita’.
Un Carrozzone chiamato Sanita’ :
Nella Sanita’ i soldi si buttano come i sacchi della mondezza, solo che finiscono sempre nei “cassonetti sbagliati”, i conti non tornano mai, sono costantemente in profondo rosso. Il carrozzone sanitario sara’ sempre mura mura cu spitali (sempre a stretto contatto con i muri ospedalieri”).
La Sanita’ per come e’ stata gestita negli ultimi 40anni, e’ una malata cronica, che “deve” restare sempre in coma profondo, mai farle esalare l’ultimo respiro, finirebbe la pacchia di coloro che l’hanno avuta in cura.
Parlo di tutti coloro che hanno sempre lucrato sulla Sanita’, di chi ha avuto per anni le mani in pasta sulle forniture ospedaliere, di chi si adoperato per la costruzione di nuove strutture d’Eccellenza, di chi fornisce costosissime apparecchiature a prezzi fuori mercato,
La Sanita’ potrebbe pagare la meta’ delle cifre che spende, ma a chi potrebbe interessare un tale risparmio?, verrebbe meno il guadagno.
Riguardo agli sprechi, come pietra di paragone e’ stato preso il prezzo della siringa che aumenta di piu’ di 10 volte secondo la Regione in cui si compra. Questo particolare e’ un piccolo dettaglio irrilevante, i veri sprechi sono quelli che non si devono vedere.
Nei prossimi mesi staremo a vedere se i sospetti della Cgil, saranno infondati, dipendera’ molto dal voto sul Referendum, se dovessero vincere i Si,i brutti presagi potrebbero diventare realta’.

Calcio Serie A 2016-2017, sesta giornata: classifica marcatori

La classifica marcatori aggiornata della Serie A 2016-2017: Icardi miglior cannoniere a quota 6

(Posizione-Squadra-Nome-Gol-presenze-rigori)

1 Mauro Icardi 6 6 0
2 Andrea Belotti 5 4 0
3 Carlos Bacca 5 6 1
4 Jose’ Callejon 5 6 0
5 Gregoire Defrel 4 5 0
6 Marco Borriello 4 6 0
7 Edin Dzeko 4 6 0
8 Gonzalo Higuain 4 6 0
9 Frank Kessie’ 4 6 1
10 Arkadiusz Milik 4 6 0
11 Iago Falque 3 4 1
12 Mattia Destro 3 5 0
13 Diego Perotti 3 5 3
14 Mohamed Salah 3 6 0
15 Simone Verdi 3 6 0
16 Domenico Berardi 2 2 1
17 Andrea Petagna 2 3 0
18 Leonardo Pavoletti 2 4 0
19 Francesco Totti 2 4 2
20 Sami Khedira 2 5 0
21 Rey Manaj 2 5 0
22 Dries Mertens 2 5 0
23 M’baye Niang 2 5 1
24 Stipe Perica 2 5 0
25 Daniele Baselli 2 6 0
26 Valter Birsa 2 6 0
27 Lucas Castro 2 6 0
28 Marek Hamsik 2 6 0
29 Ciro Immobile 2 6 0
30 Luis Muriel 2 6 0
31 Ilija Nestorovski 2 6 0
32 Ivan Perisic 2 6 0
33 Fabio Quagliarella 2 6 1
34 Marco Sau 2 6 0
35 Duvan Zapata 2 6 0
36 Wesley Hoedt 1 1 0
37 Federico Melchiorri 1 1 0
38 Jean-christophe Bahebeck 1 2 0
39 Alessandro Gamberini 1 2 0
40 Cristiano Lombardi 1 2 0
41 Daniele Rugani 1 2 0
42 Khouma Babacar 1 3 0
43 Andrea Costa 1 3 0
44 Serge Gakpe’ 1 3 0
45 Stephan Lichtsteiner 1 3 0
46 Joao Pedro 1 3 0
47 Nicola Rigoni 1 3 0
48 Giovanni Simeone 1 3 0
49 Simy 1 3 0
50 Marcello Trotta 1 3 0
51 Dani Alves 1 4 0
52 Danilo Cataldi 1 4 0
53 Federico Di Francesco 1 4 0
54 Bruno Fernandes 1 4 0
55 Keita 1 4 0
56 Olivier Ntcham 1 4 0
57 Miralem Pjanic 1 4 0
58 Milan Badelj 1 5 0
59 Edgar Barreto 1 5 0
60 Giuseppe Bellusci 1 5 0
61 Federico Bernardeschi 1 5 1
62 Felipe 1 5 0
63 Manolo Gabbiadini 1 5 0
64 Nikola Kalinic 1 5 0
65 Diego Laxalt 1 5 0
66 Senad Lulic 1 5 0
67 Andrea Masiello 1 5 0
68 Stefan Radu 1 5 0
69 Luca Rigoni 1 5 0
70 Carlos Sanchez 1 5 0
71 Bruno Alves 1 6 0
72 Luca Antei 1 6 0
73 Ahmad Benali 1 6 0
74 Fabrizio Cacciatore 1 6 0
75 Gianluca Caprari 1 6 0
76 Larangeira Danilo 1 6 0
77 Stefan De Vrij 1 6 0
78 Stephan El Shaarawy 1 6 0
79 Alejandro Gomez 1 6 0
80 Jasmin Kurtic 1 6 0
81 Josef Martinez 1 6 0
82 Sergej Milinkovic-savic 1 6 0
83 Raffaele Palladino 1 6 0
84 Matteo Politano 1 6 1
85 Andrea Rispoli 1 6 0
86 Mario Sampirisi 1 6 0
87 Kevin Strootman 1 6 0
88 Suso 1 6 0
89 Saphir Taider 1 6 0

Amoruso: “Sarri, Milik e Gabbiadini sono perfetti per stare insieme”

Amoruso ai microfoni di Radio Kiss Kiss 

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, Nicola Amoruso, ex bomber del Napoli, ha dichiarato:  “In queste sfide c’è bisogno di qualità e di testa, credo che il Napoli abbia tutte le qualità per poter far bene in una competizione così importante come la Champions League. Sarri riesce a dare una forte identità alla squadra, anche cambiando elementi importanti si riesce sempre a dominare le gare e trovare il gol con facilità. Non so fino a che punto arriverà Champions, dato sulla carta ci sono squadre imbattibili, ma è giusto sognare. Gabbiadini mi piace tantissimo, credo che possa giocare insieme a Milik e sono convinto che farebbero molto bene perché l’uno completerebbe l’altro”. 

Julio Cesar: “Io vicino al Napoli, vi spiego il motivo del no”

Napoli-Benfica, parla Julio Cesar

In conferenza stampa, alla vigilia di Napoli-Benfica, l’ex numero uno dell’Inter, Julio Cesar, ora portiere dei lusitani, ha dichiarato: “Conosco il San Paolo, ma non ho avuto modo di parlarne con i miei compagni. Tre anni fa fui vicino al Napoli, accadde prima del Mondiale. Però, sinceramente, non siamo arrivati all’accordo sull’ingaggio. Per questo motivo dissi di no agli azzurri. I miei ricordi del San Paolo non sono dei migliori, ma domani possiamo vincere e sarebbe la mia prima vittoria in questo stadio.”

Napoli-Benfica, il tecnico Vitoria: “Il Napoli una buona squadra, sarà difficile”

Rui Vittoria, tecnico del Benfica, in conferenza

Alla vigilia di Napoli-Benfica, il tecnico portoghese, Rui Vitoria, in conferenza stampa, ha dichiarato:  “Siamo abituati a giocare in uno stadio caldo e consapevoli di giocare a Napoli Queste partite sono grandi opportunità, dovremo concentrarci sull’avversario. Domani saremo ospiti, ma poi anche il Napoli verrà a giocare a casa nostra. Il Napoli è una bella squadra, ma noi non cambieremo mentalità. Hanno un’identità di gioco molto chiara e qualità. Giocano con un 4-3-3 molto versatile, con un pressing asfissiante che mette in difficoltà. Per vincere, dovremo focalizzarci su tutte queste cose. Vincerà chi sbaglierà meno.”Qui giocano in tanti e l’assetto varia spesso. Non giocheremo sempre con la stessa formazione. Io scelgo indipendemente dall’età, abbiamo tanti giovani di esperienza internazionale e i miei ragazzi sono motivati a prescindere dall’avversario. Il portiere? Giocherà chi mi darà più garanzie, non ho nessun piano. Milik e Hamsik sono due grandi giocatori, ma il gruppo in generale è importante, hanno un collettivo di qualità. Giocano bene sulle fasce, hanno un bel triangolo di centrocampo, con una difesa alta e un portiere con buoni piedi. Hanno pochi punti deboli. Mi preoccupano le palle inattive, ma non solo: vogliamo essere attenti su tutto”.

Dal Portogallo: “Napoli attento, Il Benfica vuole vincere”

Nuno Paralvas ai microfoni di Radio Crc

Ai microfoni di Radio Crc, è intervenuto il giornalista di A Bola, Nuno Paralvas, che ha dichiarato: “Napoli è davvero carina, mi sto trovando molto bene, ho già provato l’ottima cucina locale. Il Benfica domani dovrà fare a meno di 6 infortunati: il difensore Jardel, poi il greco Samaris, Danilo, Rafa, ma soprattutto Jonas, il giocatore più forte, e Raul Jimenez, assenze importanti visto che la squadra, sebbene venga da una striscia di risultati positivi in campionato, non è al top del forma.”

CROCEVIA- “Il Benfica verrà a Napoli per vincere, sa bene che non potrà affrontare la gara come in patria, con possesso palla e dominio territoriale, rispetta molto la forza del Napoli e farà una partita molto attenta, proveranno a non concedere spazi agli azzurri. I lusitani fanno del collettivo la propria forza, dovranno cercare di fare una partita simile a quella fatta lo scorso anno al Calderon, quando sconfissero l’Atletico di Simeone. Purtroppo in Champions il Benfica non è partito benissimo dato il pareggio in casa contro i turchi del Besiktas, il Napoli non è il migliore avversario da affrontare in questo periodo, Sarri pratica un bel calcio ed ha una rosa composta da giocatori di fama internazionale, Hamsik, Callejon e Milik su tutti, vedo dunque il Napoli favorito.

LA FORMAZIONE- “Per quanto riguarda la formazione, l’unico dubbio è quello legato al portiere, dovrebbe esserci il ritorno tra i pali di Julio Cesar al posto di Ederson. In difesa ci saranno centrali Lisandro Lopez e Lindelof, sulle fasce invece Nelson Semedo, giocatore molto interessante, e Grimaldo. A centrocampo Fejsa, il metronomo lusitano, e Horta, sugli esterni Salvio e Pizzi, più di contenimento. In attacco Mitroglou lo conoscete tutti, occhio però alla rapidità di Guedes.”

Sconcerti: “Ecco cosa penso del campionato del Napoli”

Le parole di Mario Sconcerti

Il giornalista e opinionista di Rai Sport, Mario Sconcerti, ha espresso alcune considerazioni sul campionato in corso del Napoli al Corriere della Sera: “Juventus e Napoli hanno qualcosa di più e la classifica lo conferma. Sorprende la qualità del Napoli, sempre alta. Difficile capire cosa succederebbe se fosse costretta ad abbassarla dal tempo o dagli avversari. Per vincere fino in fondo bisogna saper farlo anche nei giorni di piccola forma, come la Juve adesso. Questa è ancora un’incognita sia del Napoli che di Sarri. In queste prime 6 giornate ha certamente espresso il calcio migliore”.

Pià: “Ricordo ancora quel Napoli-Benfica del 2008”

Le parole di Ignacio Pià

Ignacio Pià, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso del programma Fuori Gara in onda su Radio Punto Zero: “E’ stato un peccato essere eliminati in quella competizione, ricordo quel Napoli-Benfica con grande affetto. A quei tempi molti di noi erano inesperti in campo internazionale, ma oggi il Napoli è una grande squadra che si è impressa nel panorama del calcio mondiale. Domani sera ha grandi possibilità di vincere contro il Benfica, il Napoli è molto forte ed è divertente vederlo giocare, Sarri ha saputo imprimere il suo gioco perfettamente. Il Napoli ha perso Gonzalo Higuain durante il mercato estivo, ma ha trovato un altro grande attaccante, Milik, che è molto forte fisicamente e inoltre si è ambientato bene. Marek Hamsik è il mio giocatore preferito, non ama mettersi in mostra in campo, ma ha una grande personalità. Gli auguro tante belle soddisfazioni. Può giocare anche a centrocampo se necessario, ma il suo ruolo resta quello di interno”.

Analizzando l’avversario – La Champions torna al San Paolo, presentiamo il Benfica

Analizzando l’avversario – La Champions torna al San Paolo, ecco il Benfica

Atmosfera da Champions in queste ore a Napoli. L’attesa è quasi giunta al termine, domani sera al San Paolo il Napoli affronterà il Benfica di Rui Vitória, campione in carica del campionato portoghese. Il Benfica è attualmente primo in Portogallo reduce da un ottimo inizio stagione, 5 vittorie e un pareggio. In Champions League non è iniziato nel migliore dei modi il cammino dei lusitani, che nel match casalingo contro il Besiktas non sono andati oltre il pareggio, un 1-1 che ha il sapore della sconfitta, soprattutto perché sembrava già vinta ma i turchi sono riusciti a riacciuffarla al minuto 93.

Rui Vitória viene a Napoli con una rosa orfana da assenze importanti come Jonas, Raul Jimenez, oltre a Samaris, Barbosa, Danilo e Jardel. Tant’è che nel match di domani il Benfica è visto come sfavorito, ma nelle notti europee non esistono pronostici attendibili e nulla deve essere lasciato al caso. Dovrebbe saperlo bene il Napoli, che nell’ultima sua apparizione in Champions League uscì ai giorni per un gol di svantaggio nello scontro diretto sui tedeschi del Borussia Dortmund, non bastarono i 12 punti conquistati.

Rui Vitória schiererà probabilmente il suo solito 4-4-2: Julio Cesar, Semedo, Lopez, Lindelof, Grimaldo, Salvio, Horta, Fejsa, Pizzi, Guedes, Mitroglu.

Un dato in particolare preoccupa i lusitani, l’andamento casalingo del Napoli negli incontri di Champions, i partenopei non sono mai stati sconfitti al San Paolo, questo stadio ha sempre dato una marcia in più agli azzurri, sarà così anche domani nonostante le tensioni tra le curve e la società.

a cura di Andrea Bosco

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Pistocchi: “Voglio fare un pronostico su Napoli-Benfica”

Le parole di Maurizio Pistocchi

Il giornalista e opinionista Maurizio Pistocchi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Mediaset Premium, soffermandosi, tra l’altro, sull’impegno di Champions League di domani sera del Napoli contro il Benfica al San Paolo: “Voglio sbilanciarmi, sono sicuro che il Napoli vincerà. I ragazzi di Sarri hanno tutte le carte per battere un avversario così ostico come il Benfica”.

Napoli-Benfica, la probabile formazione azzurra: quattro novità rispetto al Chievo

Vigilia di Champions League per il Napoli che affronterà, domani sera (ore 20:45), il Benfica al San Paolo per la seconda giornata della fase a gironi della massima competizione europea per club.
Confermare la bella vittoria di Kiev, questa la prerogativa per Maurizio Sarri e i suoi uomini. Altri tre punti potrebbero spianare la strada verso gli ottavi di finale agli azzurri che al momento guidano il Gruppo B . Non sarà un compito facile contro i campioni di Portogallo chiamati al riscatto dopo il pari casalingo alla prima giornata contro il Besiktas. Sfida interessante in un San Paolo gremito pronto a rivivere le grandi notti europee, fattore da non sottovalutare.
LE ULTIME SULLA FORMAZIONE AZZURRA – Il turnover moderato sta dando i suoi frutti in campionato. Ora Maurizio Sarri può sempre contare su una rosa competitiva pur gestendo le forze in vista dei numerosi impegni ravvicinati. Rispetto alla gara contro il Chievo il tecnico partenopeo dovrebbe schierare l’ undici tipo. Sulla corsia destra torna Hysaj che insieme a Koulibaly, Albiol e Ghoulam andrà a comporre il quartetto difensivo. A centrocampo dovrebbe essere Allan e non Zielinski ad affiancare Jorginho e Marek Hamsik. Nel tridente offensivo pronti Mertens e Milik, al posto rispettivamente di L. Insigne e Gabbiadini titolari sabato sera. Sulla destra il solito Callejon. Ad eccezione di Tonelli ed El Kaddouri non inseriti nella lista Champions, l’ unico indisponibile è Chiriches. Potrebbero finire in tribuna Rog e Giaccherini a causa del limite di panchinari stabilito dalla Uefa.
Napoli (4-3-3): Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon, Milik , Mertens.     All. Sarri
A disposizione: Rafael, Maggio, Maksimovic, Diawara, Zielinski, Gabbiadini, L. Insigne.
Squalificati:
Indisponibili: Chiriches

 

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Prof e valutazione della ricerca

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Tra poco l’Anvur pubblicherà la valutazione della ricerca universitaria. Intanto vediamo come è fatta nel Regno Unito e quanto incide sulle retribuzioni dei docenti. Il risultato è che i dipartimenti dove la qualità della ricerca è migliore sono anche quelli con stipendi più generosi e con maggiore disuguaglianza salariale tra colleghi.

Quando lo stipendio del prof dipende dalla ricerca

Nel Regno Unito, la facilità di movimento da un’istituzione all’altra e il nesso diretto tra finanziamento e qualità della ricerca hanno creato un mercato del lavoro in cui le università competono per assicurarsi i docenti più produttivi. Con quali effetti sulla struttura salariale dei professori?

Università nel mercato delle pubblicazioni

Nell’attesa dei risultati della valutazione della ricerca universitaria condotta in Italia dal 2011 al 2014, può essere utile riflettere sui possibili effetti di questi esercizi sulle retribuzioni dei docenti. In un recente lavoro, utilizziamo dati dell’agenzia governativa britannica per studiare la relazione tra gli stipendi dei professori ordinari e la qualità della ricerca dei loro dipartimenti nella valutazione del 2014 (Research Excellence Framework). La Ref ha attribuito a ogni dipartimento un punteggio che determinerà il finanziamento governativo per i prossimi sette-otto anni.
Va premesso che per i professori ordinari (full), lo stipendio è totalmente basato sulla contrattazione individuale con l’università (quasi sempre con il rettore stesso). Gli accordi sindacali nazionali stabiliscono solo il minimo. Poiché però non fissano un massimo, i professori più pagati arrivano a guadagnare sette volte il minimo. Anche lo stipendio medio degli ordinari di un dipartimento varia moltissimo: in alcuni si guadagna quasi tre volte la media di altri.
La nostra analisi dimostra che i dipartimenti che pagano stipendi medi più alti hanno anche risultati migliori nella valutazione della Ref (figura 1). Non solo. I dipartimenti in cui lo stipendio varia di più, ottengono valutazioni migliori: la disuguaglianza tra colleghi migliora la ricerca. Quest’ultimo risultato, che potrebbe essere causato dall’assunzione di “superstar” pagate a peso d’oro, sembra però valere solo in alcune discipline.

Figura 1 – Associazione tra stipendio medio dei professori ordinari e il risultato del dipartimento nella Ref 2014.

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Fonte: 1171 dipartimenti accademici in 36 aree di ricerca in UK. Nostra rielaborazione di dati forniti da Hesa.

Due spiegazioni per una relazione

La relazione positiva fra stipendio medio e risultati può avere due spiegazioni. Come squadre di calcio con un ampio pubblico, alcune istituzioni potrebbero avere più fondi a disposizione (grazie, ad esempio, a ex-allievi più generosi), che usano per attrarre ricercatori migliori, offrendo loro stipendi che altre università non possono permettersi. Oppure alcune università possono essere state più fortunate in passato e, come Microsoft e Facebook, dividono i maggiori guadagni dovuti al successo nella ricerca con i dipendenti di alto livello.
Come distinguere fra le due possibili spiegazioni? Le trentasei commissioni di esperti raggruppati per disciplina hanno valutano la qualità della ricerca secondo tre diversi criteri: l’importanza scientifica delle pubblicazioni, l’ambiente di ricerca e l’impatto della ricerca al di fuori del mondo dell’accademia. Dei tre criteri, solo il primo è trasferibile da un’università all’altra: la Ref ha valutato le pubblicazioni dei professori in ruolo in un ateneo il 31 ottobre 2013, indipendentemente da quando e dove siano state scritte. L’impatto della ricerca, invece, è attribuito all’ateneo dove la ricerca ha preso forma, anche se il suo autore si è trasferito altrove.
Analizzando separatamente le tre aree, nel nostro lavoro mostriamo che la relazione positiva fra stipendio medio e risultati è dovuta soprattutto alla qualità delle pubblicazioni, mentre non troviamo alcuna relazione con l’impatto della ricerca. Il fatto che la valutazione della misura trasferibile sia influenzata dallo stipendio medio, mentre quella non trasferibile non lo sia, suggerisce che le università, nell’assumere o promuovere, privilegiano le pubblicazioni dei candidati piuttosto che l’impatto della loro ricerca, visto che solo le prime possono migliorare la valutazione della Ref. Ne segue dunque che la Ref induce le università a offrire avanzamenti di stipendio ai professori che vuole attrarre.

Ma rimangono differenze nelle strategie

Abbiamo riunito le università in quattro gruppi, a seconda dell’importanza storica delle diverse istituzioni. Come mostra la prima parte della figura 2, le più eminenti (il gruppo Russell) ottengono una valutazione migliore, seguite dal cosiddetto “gruppo 1994”, da “altre” università e infine da quelle di recente formazione. La seconda parte della figura dimostra che la relazione fra stipendio medio e qualità della ricerca è più forte quando il livello medio della ricerca è inferiore.

Figura 2 – Qualità dell’istituzione e associazione tra stipendio medio dei professori ordinari e il risultato del dipartimento nella Ref 2014.

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Fonte: Prima parte: distribuzione cumulata della valutazione nei quattro gruppi di università. Seconda parte: come figura 1, ma nei quattro gruppi di università. Nostra rielaborazione di dati forniti da Hesa.

Infine, avere un membro del dipartimento fra i commissari della Ref ha un effetto positivo sulla valutazione, a parità di tutto il resto: vale soprattutto nelle materie letterarie e nelle scienze sociali e nelle componenti della valutazione (ambiente di ricerca e impatto sulla società) per le quali il giudizio è più soggettivo. Già notato da altri autori in paesi diversi, ciò fa pensare che anche in accademia tutto il mondo sia paese.

GIANNI DE FRAJAGDF2015

Ha conseguito il dottorato a Siena nel 1987 e il DPhil a Oxford nel 1990; è attualmente professore ordinario di Economia a tempo parziale presso l’Università di Roma “Tor Vergata” e presso l’University of Nottingham ed è Research Fellow al Cepr. In passato è stato professore ordinario a York e a Leicester, e visiting scholar a Tokyo, Bonn, e Barcellona. La sua recente ricerca si è soffermata sulle aree dell’economia dell’istruzione, economia del lavoro, economia industriale, coprendo sia aspetti teorici, sia applicazioni empiriche. La sua attività di ricerca si è concentrata sulla pubblicazione di articoli accademici in riviste internazionali. È stato direttore di dipartimento a Leicester, e co-ordinatore del dottorato a York, Leicester e Nottingham, e membro del GEV13 per la VQR 2016.

lavoce.info/Quando lo stipendio del prof dipende dalla ricerca (Gianni De Fraja, Giovanni Facchini e John Gathergood)

Giudice Sportvo – Ammenda al Napoli per insulti all’ arbitro addizionale

Sono due le giornate di squalifica infliette a Goran Pandev, è quanto riferisce il Giudice Sportivo nel comunicato diramato questo pomeriggio. Si riferisce che l’attaccante ha ‘proferito un’espressione ingiuriosa nei confronti del Direttore di Gara, nonché per aver usato espressione irriguardosa nei confronti degli Ufficiali di gara, mentre abbandonava il terreno di gioco a seguito del provvedimento di espulsione’. Una giornata di squalifica anche per Edenilson, laterale del Genoa, e Franck Yannick Kessiè dell’Atalanta che salterà il match contro il Napoli.

Per quanto riguarda le ammende: 15mila euro di multe al Cagliari, 5mila al Genoa e al Torino e duemila euro inflitti al Napoli ‘per avere suoi sostenitori, al 32° e al 34° del secondo tempo, rivolto cori insultanti ad un Arbitro addizionale’.

Dal Portogallo – Luisao l’unico rimasto a Lisbona presente in quel Napoli-Benfica di 8 anni fa

Si avvicina il fischio d’inizio di Napoli-Benfica. Sfida che può esser considerato una sorta di rivincita, almeno per gli azzurri, di quella doppia sfida di Intertoto che vide i partenopei essere eliminati dopo comunque due ottime prestazioni. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora, sia a Napoli che a Lisbona. Non a caso nella squadra della capitale lusitana l’unico rimasto è, come sottolineato dal portale “O Jogo”, il difensore centrale brasiliano Luisao. Mentre nel Napoli ci sono ancora Maggio, Sepe ed il capitano Marek Hamsik.