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Migranti e Isis, la ‘war room’ italo-libica

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Per gestire l’emergenza migranti e fronteggiare il pericolo terrorismo a Tripoli è stata creata una war room italo-libica. Al centro delle attività il monitoraggio delle coste e dei confini meridionali del Paese africano grazie all’uso di droni ed alla formazione di squadre speciali di guardie di frontiera.

Una sala operativa italo-libica contro terroristi e trafficanti

Con base a Tripoli avrà il compito di monitorare le coste e sigillare i confini

ROMA – Monitoraggio delle coste e dei confini meridionali della Libia grazie all’uso di droni e alla formazione di squadre speciali di guardie di frontiera. Sono questi gli obiettivi principali della sala operativa italo-libica, che si è appena attivata a Tripoli.

L’obiettivo è quello di arginare l’emergenza immigrati, ma anche il terrorismo islamico. Perché se è vero che sulle carrette del mare di profughi non si nascondono – tranne casi eccezionali – pericolosi tagliagole, è altrettanto assodato che i soldati del Califfo siglano redditizi affari con la criminalità. Traffico di esseri umani e infiltrazioni terroristiche saranno dunque oggetto di verifiche, valutazioni e strategie operative. Tutte, ovviamente, ancora da concordare e da definire nei dettagli.

Sarà proprio la centrale operativa congiunta – la prima nel suo genere e frutto di un patto siglato tra il nostro governo e quello di accordo nazionale libico – a stabilire e applicare tutte le tecnologie e le metodologie necessarie a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, a fronte del recente aumento del flusso dei migranti verso l’Europa, l’Italia in particolare.

Il 90 per cento dei migranti che sbarca in Italia arriva dalla Libia, dove si raccolgono migliaia di persone provenienti dall’Africa: la sala operativa ha il compito di «sigillare» le frontiere di Stati come il Niger, il Mali, il Ciad, per contenere i flussi migratori.

Per collaborare con il personale di Tripoli sono partiti dall’Italia, esperti dell’intelligence, del Dipartimento della pubblica sicurezza e del ministero della Difesa. Il nostro team risponderà direttamente al governo: il premier Matteo Renzi ha tra le sue priorità sia il problema dei migranti sia l’allarme terroristico. All’attenzione dei servizi di sicurezza ci sono gli affari tra i trafficanti di esseri umani e i miliziani dell’Isis o di Al Qaeda del Maghreb (forte nel Sud della Libia).

Altre preziose fonti di guadagno e di sostentamento dei terroristi, poi, sono il contrabbando di petrolio e il traffico di beni archeologici. Due fenomeni che – grazie anche all’arretramento dell’Isis che ha perso circa il 25 per cento del terreno – sono fortunatamente in una fase di ridimensionamento. Gli analisti stimano infatti che i terroristi islamici abbiano subìto un calo tra il 40 e il 50 per cento dell’approvvigionamento di risorse petrolifere e archeologiche.

La situazione nel Sud della Libia è quanto mai complessa e articolata. Le formazioni armate attive nella zona sono molteplici. Ci sono i guerriglieri di Al Qaeda nel Maghreb Islamico e del gruppo Katibat al Mourabitoun, creato dal noto terrorista algerino Mokhtar Belmokhtar. Mentre a Est di Ghat, nell’area di Ubari, sono attivi i gruppi armati del popolo Tebu. Nella zona, infine, ci sono anche le milizie dei nomadi Tuareg.

Grazie alla sala operativa italo-libica si indagherà maggiormente sul legame tra i violenti e cinici trafficanti di uomini e i terroristi. Tra le due entità esiste infatti un meccanismo che l’intelligence paragona a quello dei vasi comunicanti. E puntando i riflettori sui flussi migratori potrebbero arrivare ottimi spunti di indagine contro il terrorismo e la radicalizzazione di estremisti islamici.

Per questo si sta valutando il ricorso ai mezzi aerei a pilotaggio remoto, più conosciuti come droni, caratterizzati dall’assenza di un equipaggio a bordo e l’addestramento di guardie di frontiera.

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lastampa/Una sala operativa italo-libica contro terroristi e trafficanti GRAZIA LONGO

Renzi ingaggia David Hunter: il “cacciatore” di indecisi

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Per cercare di conquistare il voto degli indecisi in vista del referendum, Matteo Renzi ha deciso di affidarsi a un guru statunitense: David Hunter. Da qui al 4 dicembre avrà il compito di insegnare ai volontari le tecniche per conquistare la fiducia degli elettori in bilico. Il suo metodo si basa su un unico imperativo: non parlare dell’operato del governo.

Renzi ingaggia il guru dagli Stati Uniti perconquistare gli indecisi del referendum

David Hunter farà training ai volontari in tutte le regioni

ROMA – Il team-leader è il socio del guru Jim Messina, si chiama David Hunter, un cognome in questo caso altamente simbolico: «Cacciatore». La sua war room è nelle sale che furono dell’Ulivo nel centro di Roma e la sua preda tipo è quel signore che «non sa o non risponde» quando gli si chiede cosa voterà al referendum. Nella legge dei grandi numeri, che sono la passione degli americani, l’indeciso da convertire occupa uno spazio di circa il 15% di quel 35% di italiani che ancora «non sa» cosa fare. Hunter da stasera comincerà guarda caso proprio a Firenze il training di volontari sul campo, quelli del «porta a porta», chiamati ad un compito delicatissimo. Affiancato in ogni regione da chi sta nei comitati locali «Basta un Sì» e dai responsabili regionali del partito, il team di Hunter dovrà motivare, caricare, addestrare i volontari al match corpo a corpo con gli elettori. Con una regola base: toccare cinque punti precisi ma non parlare di cosa fa il governo, perché la preda potrebbe non amare l’esecutivo e le sue gesta, ma potrebbe invece gradire il taglio della Casta.

Andare oltre il Pd  

La mission è uscire dalle stanze del Pd e parlare al Paese reale. La struttura usata però è quella del partito, la macchina regionale che attraverso i vecchi circoli crea presidi locali: ogni «federazione» ha un gruppetto di persone che si occupano referendum, allargato alla rete di volontari. E questi volontari dovranno trovare amici o colleghi da reclutare. È la logica del non lasciar nulla di intentato che ispira il corteggiamento degli italiani all’estero messo in campo dalla Boschi in Sud America, da Sandro Gozi in Europa, dal capo dei Comitati Roberto Cociancich, fedeli all’input del premier «ventre a terra».

Alto tasso di redenzione  

Il format farà il giro delle regioni perché la mission dei volontari, per il guru americano di Renzi, riveste un’ importanza capitale: «Loro – raccontano gli uomini del premier – ritengono che una percentuale attorno al 15% del campione che non sa o non risponde può convincersi della bontà della riforma». E di questi una percentuale dal 3 al 6% di coloro che pensano di votare «no» può essere redenta. «In termini tecnici una redenzione molto alta, enormemente superiore a quella che si può ottenere con il contatto virtuale». Lo strumento del «porta a porta» è usato spesso nelle campagne americane e sulla base della loro esperienza elettorale il contatto diretto fa ottenere una performance che viene misurata dagli strateghi del Sì con questa percentuale.

Cinque assi nella manica  

Nel format sono cinque i temi che il volontario deve saper raccontare: la semplificazione legislativa; la differenza tra tempo medio di approvazione oggi con il sistema bicamerale (l’omicidio stradale ha impiegato anni, esempio simbolico) e con un sistema di fatto monocamerale; 2) riduzione del numero dei parlamentari; 3) ritorno di alcune funzioni rilevanti allo Stato. E qui va usato l’esempio della promozione turistica affidata alle singole regioni, la manifestazione in Cina dove erano presenti stand di quasi tutte le regioni italiane; 4) il rapporto equilibrato tra Stato e regioni con il nuovo ruolo del Senato; 5) la complessiva semplificazione dello Stato, più leggero e più veloce, con risparmi determinati dalla trasformazione del Senato, i 500 milioni di euro contestati dagli oppositori.

E l’avvertenza ai volontari è di evitare altri argomenti inerenti le politiche del governo, motivata con l’esigenza di focalizzare tutta l’attenzione sulla riforma: per prendere anche i voti di coloro che non hanno un buon giudizio del governo Renzi. Nel caso in cui il cittadino si mostri d’accordo con la riforma, sarà invitato a dare la sua disponibilità a fare il «porta a porta» con colleghi e amici; nel caso in cui si dica pronto a votare no, bisogna chiedergli qual è il motivo prevalente. Che va segnalato nell’apposita scheda del volontario. In modo tale che sia sviluppato un settore della banca dati con i motivi ricorrenti di chi dice no. Per preparare le risposte che esponenti politici in tv o negli incontri cercheranno di focalizzare per cambiare gli orientamenti prevalenti del no.

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lastampa/Renzi ingaggia il guru dagli Stati Uniti perconquistare gli indecisi del referendum CARLO BERTINI

I quattro nuovi ‘Under 30’ dello staff tecnico di Sarri

I quattro nuovi ‘Under 30’ dello staff tecnico di Sarri

La Gazzetta dello Sport si pone un quesito: “Ma quale è il segreto di quest’anno di Sarri? Probabilmente aver «sostituito» Higuain con quattro uomini in più nel suo staff. Non certo acquisti di grido, ma gente giovane e affamata che si è rivelata già molto importante per il lavoro del tecnico azzurro. I loro nomi diranno poco ma Marco Ianni, Luigi Nocentini, Davide Ranzato e Davide Losi sono stati accuratamente scelti e selezionati dagli altri membri dello staff di Sarri (coordinato dal vice Calzona) e dal direttore sportivo Giuntoli. Sono tutti o quasi «Under 30» e vengono dal calcio minore (solo Ranzato, che aiuta il bravissimo preparatore atletico Sinatti, ha qualche anno in più). Hanno una caratteristica in comune: sono bravissimi al computer ed hanno grande spirito di sacrificio. Passano ore e ore a tagliare e montare i video delle squadre avversarie ma anche, nel caso di Losi, a scaricare i dati fisici degli allenamenti e delle partite degli azzurri. Nocentini è definito un vero e proprio «mago» del pc mentre l’unico con un passato discreto da calciatore in Serie C è Ianni che è stato già vice di Cappellacci a Cosenza ed ha lavorato anche a Campobasso. È di L’Aquila ma ha il Napoli nel cuore”.

Il rientro di Albiol fissato tra due settimane

Il rientro di Albiol fissato tra due settimane

Secondo La Gazzetta dello Sport, Raul Albiol sarà costretto a fermarsi per due o tre settimane dopo l’infortunio muscolare patito nel corso della gara col Benfica. Il difensore spagnolo ha riportato un’elongazione del bicipite femorale destro e potrebbe rientrare per la trasferta contro il Crotone a fine ottobre saltando quindi il big match contro la Roma. Al suo posto, domenica a Bergamo, ci sarà Maksimovic che lo ha già sostituito mercoledì in Champions League.

Domenico Famularo: “Vibonese, squadra ordinata e ben disposta in campo”

L’intervento del direttore Famularo di zoom24.it in diretta e in esclusiva al Pungiglione Stabiese

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, abbiamo avuto in collegamento Domenico Famularo, direttore della testata online zoom24.it di Vibo Valentia; con lui si è parlato del match di domenica sera tra Juve Stabia e Vibonese.

La Vibonese si trova relegata in zona playout in virtù dei suoi 4 punti. Classifica bugiarda o veritiera, la squadra sta rispettando le aspettative?: Fondamentalmente è una squadra che rispecchia le sue aspettative, visto che la Vibonese ha un solo obiettivo da raggiungere, salvezza possibilmente senza disputare i playout, dopo il ripescaggio un po’ a sorpresa in Lega Pro. La salvezza vale come uno scudetto, forse all’appello manca qualche punto; sicuramente avrebbe meritato almeno un punto contro la Casertana nell’ultimo turno, e un’altro punto per il gioco profuso anche contro il Matera. In quel frangente la squadra lucana vinse sfruttando il proprio cinismo segnando con l’unico tiro in porta.

Tra le fila della Vibonese troviamo l’ex portiere gialloblu Stefano Russo, un suo giudizio in merito e il suo attuale rendimento: Stefano è un portiere valido, molto sollecitato in trasferta, mentre di contro nelle partite casalinghe viene chiamato poco in causa, fin qui non ha sicuramente demeritato.

Ci sono indisponibili per la sfida contro le vespe?: Attualmente non risultano indisponibili e infortunati, nel complesso la situazione disciplinare della squadra è buona con pochi cartellini gialli all’attivo. Non risultano calciatori in infermeria e in settimana il tecnico Massimo Costantino ha potuto preparare la gara con tutti gli effettivi a disposizione. Almeno sotto questo profilo la Vibonese non può lamentarsi.

Per quanto riguarda il gioco, la Vibonese è una squadra che tende a chiudersi per poi ripartire in contropiede o gioca a viso aperto contro l’avversario?: È una squadra ben disposta in campo, molto equilibrata e che fa della tattica il suo punto di forza. Il tecnico può contare sull’esperienza di Giuffrida e Franchino, di Rocco Sabato che è la colonna portante dei questa Vibonese che ama giocare con il 4-3-3 o con il 4-3-2-1 a seconda di come si schiera l’avversario. Il modulo tipo dovrebbe essere il 4-3-3, ma in questo periodo di magra in termini di punti, e visto che comunque la Vibonese non segna da quattro turni, non escludo che Costantino possa optatare per il 4-3-1-2, proprio come nell’ultimo turno con Cogliati ex Primavera del Milan posizionato alle spalle delle due punte Di Curzio e Saraniti. Sotto questo profilo tattico la Vibonese ha creato tanto, ma è mancato un po’ di praticità e cinismo sotto porta nel frangente contro la Casertana.

Che partita assisteremo domenica al Menti e cosa si aspetta dalla sua Vibonese contro la Juve Stabia; provando a capire il livello di questo campionato: la Vibonese è ormai vaccinata ad affrontare squadre corazzate. Se guardiamo il calendario, si nota che i rossoblu di Massimo Costantino ha affrontato in pratica tutte le grandi in queste prime otto giornate di campionato. La squadra ha già sfidato il Foggia allo Zaccheria, il Cosenza e il Matera di Gaetano Auteri, perdendo immeritatamente. Adesso affronterà la Juve Stabia e subito a seguire il Lecce. Credo che poi il campionato della Vibonese partirà ufficialmente dopo la partita contro i pugliesi, visto che in pratica, calendario alla mano, si è messa dietro tutte le squadre ambiziose di alta classifica. Che partita sarà? Mi aspetto una Vibonese accorta e ben sistemata in campo come da consuetudine in queste prime gare di campionato, una squadra difficile da bucare proprio perché funziona la fase difensiva a differenza dei limiti che palesa nella fase offensiva. Occhio alle ripartenze, calciatori come Saraniti possono far male.

L’umore della piazza, come sta vivendo questo inizio di stagione: A fine partita contro la Casertana il pubblico ha applaudito la squadra. Tanti applausi di incoraggiamento a dimostrazione di un atteggiamento maturo nei confronti dei calciatori. È una piazza molto matura abituata ormai a vincere. Il sodalizio è ripartito dall’eccellenza ed è  molto solida anche da un punto di vista economico che fa capo al patron Giuseppe Caffo. Non è facile fare calcio a Vibo, questa è una società che non si azzarda a fare il passo più lungo della gamba, consapevole di rappresentare una piazza piccola che fa di media 1000 spettatori a partita. Dopo la partecipazione ai play-off dello scorso anno con conseguente ripescaggio, i tifosi hanno capito il momento di difficoltà di allestimento della squadra e di ambientamento di questi calciatori al campionato e adesso aspettano fiduciosi una imminente ripresa, visto che a breve ci sarà l’esame di maturità atteso dopo la sfida contro il Lecce, quando il girone d’andata inizierà la parabola discendente laddove la Vibonese incontrerà squadre alla sua portata.

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La Vibonese non ha mai vinto in casa della Juve Stabia. Tutti i precedenti

L’ultima volta che i calabresi riuscirono a portare a casa un punto fu nel lontano 2002 e la denominazione dei gialloblù era Comprensorio Stabia.

Juve Stabia e Vibonese, si sono affrontate in gare di campionato cinque volte in casa delle vespe e mai il team calabrese è riuscito a portare a casa l’intera posta in palio, infatti, il computo è di tre sconfitte e due pareggi. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:

– 1981 / 1982 – Campionato Nazionale Interregionale – girone ‘ I ‘

14° giornata d’andata (campo San Marco): JUVE STABIA – NUOVA VIBONESE 0 – 0.

Ciro RAIMONDO
Ciro RAIMONDO

– 1982 / 1983 – Campionato Nazionale Interregionale – girone ‘ I ‘

4° giornata di ritorno (campo San Marco): JUVE STABIA – NUOVA VIBONESE 2 – 0 per i gialloblù segnarono il bomber Andrea SCALA e su calcio di rigore il centrale di difesa Ciro RAIMONDO.

– 1984 / 1985 – Campionato Nazionale Interregionale – girone ‘ L ‘

10° giornata di ritorno (stadio comunale di Scafati): JUVE STABIA – NUOVA VIBONESE 2 – 1 le realizzazioni stabiesi si concretizzarono con una rete dell’ala destra Michele PISASALE ed un’autorete.

Gianluca DE ANGELIS
Gianluca DE ANGELIS

2002 / 2003 – Campionato Nazionale di Serie D – girone ‘ I ‘

9° giornata d’andata (stadio Romeo Menti): COMPRENSORIO STABIA – NUOVA VIBONESE 0 – 0.

– 2009 / 2010 – Campionato Nazionale di Lega Pro Seconda Divisione – girone ‘ C ‘

14 febbraio 2010 – 6° giornata di ritorno (stadio Romeo Menti): JUVE STABIA – VIBONESE 5 – 1 (arbitro Maurizio Mariani di Aprilia) questa la sequenza delle marcature delle vespe: Gianluca DE ANGELIS su calcio di rigore, Jesus Sebastian VICENTIN, ancora Gianluca DE ANGELIS, Vincenzo VARRIALE ed infine Maurizio PELUSO.

Giovanni Matrone

Padoan alza il velo sull’agenda economica del governo

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Padoan, sulla manovra, dice che la trattativa con l’Europa sulla flessibilità è “una partita aperta e difficile” ma conferma che l’Italia “resterà nei parametri previsti”. Il ministro spiega che “la riduzione dell’Irpef è nei piani” e che in totale “sono previsti tagli alla spesa per 4 miliardi”. Infine, sulle frizioni con Renzi assicura: “Normali incomprensioni”.

Padoan: “Una manovra per crescere con risorse limitate”

Il ministro dell’Economia: “Con il premier solo normali incomprensioni. Il taglio dell’Irpef è nei piani, valuteremo se inserirlo nel programma”

ROMA – L’ufficio del ministro del Tesoro a via XX Settembre è più grande che luminoso. Per via dell’esposizione e delle tende di broccato, alle tre del pomeriggio la lampada sulla scrivania di Quintino Sella è già accesa. Pier Carlo Padoan ha l’aria molto più rilassata di martedì notte, quando apparve rauco in sala stampa a Palazzo Chigi con Matteo Renzi. Stringe fra le mani un Blackberry che sembra di un secolo fa. «Ho notato che avete fatto caso alla mia stanchezza. A quell’ora e dopo una giornata di lavoro non le pare normale?»

Immagino di sì. Era fra l’incudine dell’Europa e il martello di Renzi. Quella sui numeri del 2017 non è una trattativa facile: avete indicato un deficit oltre l’1,8 per cento che consideravate realistico pochi mesi fa. Non è così?  

«Il termine trattativa è fuori luogo, visto che con i commissari ci sentiamo sempre e c’è un dialogo continuo. Ma senza dubbio ci sono punti ancora da chiarire».

Fonti europee ci dicono che non c’è l’accordo nemmeno sull’indicazione di un deficit al 2 per cento.  

«Noi lo riteniamo sufficiente a considerare l’Italia in una situazione conforme alle regole».

Poi chiedete circa sette miliardi per gestire l’emergenza migranti e il sisma. La Commissione considera quelle cifre gonfiate.

«Secondo noi quello scostamento è del tutto giustificato. Con la Commissione partiamo da punti di vista diversi in grande trasparenza».

Non ha la sensazione che da parte della Commissione ci sia stato un irrigidimento verso di noi?  

«In molti Paesi ci si avvicina ad un anno elettorale, e dunque diventa difficile fare grandi progetti. Più che aggrappati a criteri burocratici, le posizioni dei commissari dipendono anche dal proprio orientamento politico: socialisti da una parte, popolari dall’altra. Le difficoltà dell’Europa a crescere fanno il resto. Le racconto un aneddoto: al vertice dei ministri finanziari di Bratislava, quando abbiamo iniziato a discutere di come far procedere l’integrazione e le politiche di bilancio, ognuno diceva una cosa diversa».

Quanto pesa la Brexit nelle difficoltà della Commissione? O meglio la non Brexit, il ritardo del governo inglese nel presentare domanda di uscita dall’Ue? 

«Parecchio. Perché l’incertezza non consiste nell’avere chiaro il se, ma il come e il quando. E la responsabilità non è solo di Downing Street. Temo uno stallo di un anno, in attesa delle elezioni tedesche e francesi».

I no euro dicono: la Brexit è stata meno pesante del previsto.  

«Se finora l’impatto del referendum inglese è stato contenuto lo dobbiamo soprattutto alla risposta magistrale del governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney. I danni si vedranno con il tempo».

Ipotizziamo che la Commissione nelle prossime settimane bocci la richiesta di flessibilità aggiuntiva. Che farete?  

«E’ un’ipotesi che non prendiamo in considerazione perché adotteremo un saldo di bilancio coerente con le regole e gli accordi europei».

Il giudizio della Commissione dipenderà dalla qualità della manovra che presenterete il 15 ottobre, è così?  

«Penso di sì, perché le risorse saranno limitate. Il grosso lo useremo per evitare l’aumento di Iva e accise, e vorrei sottolineare che cancellare aumenti fiscali per 15 miliardi ha di per sé un impatto positivo. Ci saranno misure a sostegno della crescita, e in particolare per gli investimenti. Ci sarà il taglio Ires, già finanziato l’anno scorso e l’introduzione dell’Iri per gli artigiani. E poi misure di carattere sociale».

L’ammontare è confermato attorno ai 25 miliardi?  

«Uno dei problemi del mestiere di ministro del Tesoro è che non si possono citare cifre prima che siano certe. Per cui mi astengo».

Per definire la manovra siete partiti da pensionati e pensionandi. Non esattamente una priorità dell’agenda della crescita.  

«L’accordo tra governo e sindacati non esaurisce la manovra. Anzi: la parte più corposa è concentrata sul sostegno alla crescita. E in ogni caso gli interventi sulle pensioni saranno compatibili con la sostenibilità del sistema: un valore da salvaguardare».

Nella legge di bilancio ci saranno anche le coperture per il taglio dell’Irpef nel 2018?  

«E’ nel nostro cronoprogramma. Valuteremo se ci sono le condizioni per programmarlo già con questa legge di bilancio».

Abbiamo raccontato di tensioni con il premier in questi giorni: lei più cauto, il premier più deciso a forzare le resistenze dell’Europa.  

«Fra me e il presidente l’impostazione strategica della manovra è stata definita molti mesi fa e non è mai stata in discussione. Certo scrivere una legge di bilancio non è un lavoro semplice, perché occorre tenere conto di molti aspetti e vincoli diversi fra loro: politici, giuridici, economici. Nel dibattito è normale che ognuno esprima le proprie opinioni, o che possano emergere incomprensioni».

È preoccupato per l’eventuale esito negativo del referendum costituzionale? Teme conseguenze sui mercati?  

«So che sui mercati internazionali si è creata un’aspettativa da fine mondo, e questo ovviamente è un problema. Ma si diceva la stessa cosa all’alba della Brexit, e invece i mercati hanno riassorbito lo choc rapidamente. La cosa che mi preoccupa di più è un altra: il processo di riforme innescato da questo governo si interromperebbe per chissà quanto. Se c’è una cosa che rivendico di questi due anni e mezzo di governo, è il suo segno riformista. L’Italia perderebbe un treno che potrebbe non ripassare».

Ci dica in una battuta perché votare sì.  

«Perché sarebbe un enorme passo avanti per il Paese, perché migliorerebbe il funzionamento delle istituzioni, il processo legislativo e i rapporti fra Stato e Regioni».

Ipotesi: il giorno dopo un eventuale vittoria del no al referendum il presidente del Consiglio rassegna le dimissioni. Negli ambienti economico-finanziari c’è chi scommette che il successore sarebbe lei. Cosa risponde?  

«Le “preferenze” non mi interessano, non sono un politico. Non sussiste neanche come ipotesi».

Il piano di salvataggio privato del Monte dei Paschi di Jp Morgan e Mediobanca non decolla. È ancora convinto che funzionerà?  

«Non commento le voci. Ho assoluta fiducia che il piano sia ben disegnato e avrà successo».

E se non dovesse funzionare? Ci sarà un intervento pubblico?  

«Ho assoluta fiducia che funzionerà».

Parliamo allora di Deutsche Bank, una delle più grandi banche europee e del mondo che rischia il collasso. Se il governo tedesco fosse costretto a intervenire quale sarebbe la posizione dell’Italia?  

«Qualsiasi piano pubblico o di mercato dovrebbe essere costruito all’interno delle regole dell’Unione bancaria. Questa vicenda ci ricorda che bisogna ancora fare molti sforzi per migliorare il grado di tenuta dei sistemi bancari. Conviene a tutti trovare soluzioni, da gestire con la dovuta cautela».

Che intende dire?  

«Che così come i problemi delle sofferenze vanno risolti in tempi ragionevoli, così deve essere per quelli di Deutsche Bank».

Se ci fosse un intervento pubblico di Berlino bisognerebbe applicare le regole del bail-in? Per intenderci, crede che azionisti e obbligazionisti dovrebbero pagare un onere?  

«Bisognerà vedere le norme alla prova del caso specifico. Problemi ne abbiamo tutti, non servono soluzioni punitive, semmai soluzioni comuni. Spesso ce lo dimentichiamo, ma la stabilità finanziaria serve ai cittadini prima che ai banchieri».

Se fosse stato ministro quando in Europa è stata discussa la normativa sul bail-in avrebbe avuto obiezioni?

«Con il senno di poi posso dire che sarebbe stata opportuna una entrata a regime graduale delle nuove regole. Il legislatore europeo sembra aver dimenticato la dimensione sistemica del credito: se una banca ha un problema, rischiano anche le altre».

Il quadro regolatorio europeo sulle banche non la convince?  

«Osservo che è importantissimo sorvegliare sui bilanci di ciascuna banca e sanzionare quando necessario, ma è anche importante avere contezza del quadro complessivo. Il più grande passo avanti nella storia delle banche centrali è stata l’introduzione del cosiddetto credito di ultima istanza. Mi pare che recentemente abbiamo fatto qualche passo indietro».

A proposito: oggi scade il termine per la vendita di Banca Etruria e delle altre tre banche poste in risoluzione lo scorso novembre, ma un compratore ancora non c’è. Che accadrà?  

«Il termine verrà prorogato e ci sarà un margine di tempo sufficiente a completare il processo di vendita».

Twitter @alexbarbera

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Stabia (NA) – Maxi operazione della DIA: sequestrati beni e due quadri di Van Gogh

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Castellammare di Stabia (NA), 30 settembre Ci sono anche due dipinti di inestimabile valore, opera del pittore espressionista olandese Vincent Van Gogh, trafugati, nel 2002, da un museo ad Amsterdam tra i beni sequestrati in un locale a Castellammare di Stabia, dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Napoli coordinati dal colonnello Giovanni Salerno, a un clan camorristico dedito al traffico internazionale di cocaina con il clan degli Amato-Pagano, i cosiddetti scissionisti attivi nelle zone di Secondigliano e Scampia.

I dipinti erano custoditi nella cassaforte di uno degli arrestati e sono considerati «di valore inestimabile». Tra i beni sottoposti a sequestro dalle fiamme gialle per una cosca del Napoletano anche diversi milioni di euro e un aereo biposto.

Le due preziose opere d’arte recuperate, e rubate nel 2002, sono: «La congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen» e di «La spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta», rispettivamente del 1885 e del 1882.

 

 

 

Sepe, l’agente: “Rimanere a Napoli una sua scelta, Reina gli dà tanto”

Giuffedi ai microfoni di TeleclubItalia

Mario Giuffredi, agente di Mirko Valdifiori e Luigi Sepe, è intervenuto ai microfoni di TeleclubItalia: “Rimanere a Napoli è stata una sua scelta. Ha deciso di intraprendere un cammino con la squadra che l’ha cresciuto. Avere un portiere in reparto come Reina gli può dare tanto per il futuro. A Valdifiori?  Torino si trova benissimo. Si è ambientato bene e sta trovando la continuità che è venuta a mancare a Napoli. Quella con la maglia azzurra è stata una

Raiola: “Napoli, ringrazia Pogba! Senza i suoi soldi, la Juve non avrebbe pagato la clausola”

Raiola ai microfoni di Zona Pm Mercato

Ai microfoni di Zona Pm Mercato, è intervenuto Mino Raiola, agente, tra le tante, di Ibrahimovic e Paul Pogba: “Per me è come un figlio, l’ho mandato a Nizza, anche se lo volevano in tanti, anche in Italia, perché lì può tornare ai suoi livelli, da Pallone d’Oro. Paul avrebbe potuto andarsene già l’anno scorso, José Mourinho lo voleva fortissimamente, ma io e la Juve avevamo un accordo: vincere scudetto e Champions e poi lasciarlo andare. E Aurelio De Laurentiis a Paul dovrebbe fare un regalo, perché senza la sua cessione la Juve non avrebbe mai preso Higuain, e i 94 milioni il Napoli non li avrebbe mai potuti incassare”

VIDEO ViViCentro – Il programma delle Vespette, Belmonte: “Con il Teramo per fare bene”. I convocati della Berretti

Questo il programma del fine settimana

Si sono sostenute oggi le sedute di allenamento per la Berretti di mister Domenico Panico e gli Under 17 e 15 di Nunzio Di Somma e Alfonso Belmonte. Le prime due squadra si sono ritrovate allo stadio Menti di Castellammare di Stabia per preparare al meglio le gare esterna per la Berretti contro l’Akragas e interna a Casola contro il Teramo. All’Eden di Torre del Greco si è svolta la seduta, invece, di allenamento odierna per l’Under 15 di mister Alfonso Belmonte che abbiamo ascoltato (CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini).

Questi i convocati di mister Panico per Akragas-Juve Stabia categoria Berretti:

Riccio, Sorrentino A., Rubino, Strianese, Versitelli, Bisceglie, Elefante, Borrelli E., Mauro, Sorrentino F., Servillo, Vecchione, Scognamiglio, Vacca, Langella, Del Prete, Procida, Contieri, Di Balsamo, Chirullo.

a cura di Ciro Novellino

 

Mertens: “Tifo unico e città bellissima, stare qui mi riempie di orgoglio”

Mertens su Instagram

Sono solo parole d’amore quelle di Dries Mertens riservate alla tifoseria azzurra; mai fuori luogo il belga, che si dimostra, ancora una volta, uno dei leader silenziosi del gruppo. Attraverso il suo profilo Twitter, l’attaccante del Napoli ha dichiarato: “Dopo 3 anni sono sempre più felice di essere in questa città bellissima con un tifo unico, e allenarmi e giocare con questi ragazzi mi riempie di gioia, di orgoglio , ieri sera ho vissuto emozioni indimenticabili !! Avanti così, FORZA AZZURRI ?”.

Calcio 2016-2017 Serie A : partite e orari settima giornata

La settima giornata della Serie A di calcio 2016-2017, l’ultima prima della seconda pausa per le Nazionali, offrirà molti spunti soprattutto tra le big, gli orari e come vedere le partite in tv o streaming.

La Juventus capolista farà visita all’Empoli nel lunch match domenicale, mentre il Napoli che insegue a un solo punto di distanza sarà impegnato alle 15 in casa dell’Atalanta. Il clou, però, è previsto nel tardo pomeriggio, con Milan-Sassuolo e Torino-Fiorentinaalle 18, e quindi alle 20.45 con Roma-Inter. Un’escalation di partite, insomma: ecco come vederle in tv o streaming.

Sabato 1 ottobre
18 Pescara-Chievo Verona Sky, Serie A Tim Tv
20.45 Udinese-Lazio Sky, Premium Mediaset

Domenica 2 ottobre
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vivicentro.it/sport/serie-a

francesco.caligaris@oasport.it

ROMA-ASTRA GIURGIU 4-0 (15′ Strootman, 46′ Fazio, 47′ Fabricio, 55′ Salah) – Roma prima nel girone E – Doppietta di Salah, Fazio

CRONACA SECONDO TEMPO

94′ Il match termina qui, con il risultato di 4-0. La Roma torna a vincere in Europa dopo 7 partite e si prende la testa del suo girone

93′ Ammonito il capitano dei romeni Morais

90′ Allo scadere del tempo regolamentare, l’arbitro assegna 3 minuti di recupero

87′ Totti serve un assist al bacio di Iturbe, che ha cercato un dribblig di troppo e alla fine ha perso l’ottimo pallone suggerito dal capitano

83′ Totti, smarcatosi sull’out di destra, cerca di servire Nainggolan che si era inserito al centro dell’area di rigore ma il belga non riesce ad agganciare

80′ Sussulto Astra: bel tiro in corsa di Alibec, che tira una sassata in porta ma Alisson si fa trovare pronto

78′ Intervento di Teixeira su Paredes, l’arbitro fischia il fallo

75′ Bella azione di Florenzi sull’out di destra, che cerca di smarcare Iturbe, fermato in calcio d’angolo

74′ Scambio Gerson-Paredes, con  il numero 5 argentino che tenta la conclusione a botta sicura. La palla va fuori di pochissimo

72′ Intervento falloso su Iturbe da parte del capitano dei romeni Moirais, l’arbitro fischia la punizione che verrà battuta da Totti. Il pallone viene deviato in corner. Sugli sviluppi del calcio d’angolo, tentano la conclusione Paredes e Perotti ma la palla va fuori

70′ Calcio d’angolo per la Roma, va a batterlo il capitano applaudito dal pubblico. L’Astra intercetta il pallone e riparte in contropiede ma la situazaione creata dai romeni si conclude in un nulla di fatto

68′ Iturbe tenta un’altra delle sue sgroppate in velocità e riesce anche a smarcarsi, ma il guardalinee segnala la posizione di offside

67′ Esce dal campo Strootman, spazio a Gerson

64′ Su cross di Florenzi si inserisce Nainggolan, che di testa non trova la porta

63′ Bruno Peres lascia il posto a Florenzi

61′ esce Lazic, entra Niculae

61′ Budescu rileva Nicoara

55′ Prima sostituzione per la Roma: esce Salah, entra Nainggolan, che deve riscattare le ultime due-tre prestazioni in chiaroscuro

54′ GOL del 4-0 per la Roma! Su assist al bacio di Totti, Salah calcia al volo di collo esterno. Esce fuori un pallonetto che batte Lung.

51′ Segnmali di risveglio da Iturbe, che tenta una rasoiata verso la porta. Il tiro va fuori di poco

49′ Paredes va col destro dai 20 metri ma il pallone si perde sul fonda, al lato del secondo palo

47′ 3-0 Roma! Autorete di Fabricio

46′ Dopo un rimpallo, la sfera arriva a Salah che tenta il tiro. La palla va di poco alta sopra la traversa

CRONACA PRIMO TEMPO

46′ Raddoppio Roma con Fazio! Sassata di Totti verso la porta avversaria, Lung respinge ma sul palloone si avventa il difensore numero 20 che schiaccia di testa ed il pallone varca la linea di porta. E’ 2-0 per la Roma. Si chiude qui il primo tempo

44′ Manovra in velocità orchestrata da Totti, che smarca Salah in area di rigore. Il pallone, intercettato, finisce in angolo

42′ Paredes mette un bellissimo pallone per Juan Jesus che al lato dell’area di rigore lato Monte mario prova a crossare in mezzo ottenendo un corner in favore dei suoi

41′ Juan Jesus entra sul polpaccio di Nicoara, l’arbitro fischia la punizione in favore dei romeni

40′ Ammonito Geraldo tra le fila dell’Astra

39′ Liscio clamoroso di Manolas su che si stava involando in pota. Fazio capisce tutto ed interviene. L’ex Siviglia, tuttavia, prende la palla con la mano e viene dunque retarguito da Agayev con un giallo

38′ Totti serve Salah all’interno dell’aqrea di rigore. L’egiziano, però, nopn trova Iturbe, anticipato da Fabricio

33′ Occasione Roma! Imbucata deliziosa di Totti e Salah ha provato ad incrociare dall’interno dell’area di rigore lato Tribuna Tevere, ma l’estremo difensore avversario riesce a parare con il piede

30′ A bordo campo si scaldano, intanto, El Shaarawy, Nainggolan e Dzeko

29′ Brutto fallo di Totti su Teixeira, precedentemente autore di un intervento duro nei confronti del capitano. L’arbitro estrae il giallo, ma poteva essere rosso.

28′ Iturbe tenta l’azione in velocità, ma viene fermato in calcio s’angolo

26′ Totti e Salah provano l’uno due, ma la difesa romena (perennemente a 5 uomini) riesce a fermare il tentativo

25′ Salah, pronto a concludere su cross di Strootman, viene pizzicato in offside. Dal replay, tuttavia, l’egiziano sembra essere in linea con i difensori

24′ Brutto fallo di Mansaly nei confronti di Paredes, l’arbitro assegna il calcio di punizione

21′ La manovra giallorossa è sempre più fluida. Complice il gol del vantaggio, La Roma è padrona del campo, con i giocatori dell’Astra che, dopo essere andati vicinissimi al vantaggio nei primi minuti, ora sono tutti dietro la linea del pallone.

19′ Salah tenta la conclusione in porta dalla trequarti campo, ma spara altissimo

17′ Fallo di Alibec su Manolas, la Roma rimedia un calcio di punizione

14′ GOL DELLA ROMA Ancora un intervento falloso da parte di Teixeira, questa volta su Iturbe. Punizione dalla trequarti battuta da Totti. Su assist del capitano Kevin Strootman segna di piatto ed è 1-0 per i giallorossi

11′ Strootman cerca Salah con un cross, Sapunaru legge benissimo l’azione e arriva sul pallone anticipando il trequartista egiziano.

11′ Fallo di Teixeira su Totti, l’arbitro fischia la punizione in favore dei giallorossi

8′ Buona manovra per la Roma, cross di Totti perfetto ma al momento di battere a rete però Perotti viene anticipato da Lazic ed è corner per la Roma

6′ Occasionissima per la squadra ospite, errore di Juan Jesus che si perde Nicoara che si ritrova a tu per tu con il portiere avversario. Alisson riesce a metterci una pezza, ma la Roma ha rischiato moltissimo

21:05 Agayev fischia l’inizio del match

FORMAZIONI UFFICIALI
ROMA (4-2-3-1) Alisson; Bruno Peres, Manolas, Fazio, Juan Jesus; Paredes, Strootman; Salah, Totti, Perotti; Iturbe
A disp. Szczesny, Nainggolan, Dzeko, Seck, Florenzi, Gerson, El ShaarawyAll. Luciano Spalletti

ASTRA GIURGIU (4-3-3): Lung; Lazic, Fabricio, Geraldo Alves, Junior Morais; Mansaly, Seto, Sapunaru; Filipe Teixeira, Alibec, Nicoara.
A disp.: Gavrilas, Oros, Stan, Niculae, Lovin, Budescu, Florea,
All. Marius Șumudică

ROMA-ASTRA GIURGIU – Secondo appuntamento con l’Europa League per la Roma, che ha finora collezionato un punto in trasferta contro il Viktoria Plzen.  Nella classifica del girone E, in cui i giallorossi sono stati sorteggiati, solo l’Austria Vienna ha 3 punti, per aver vinto il match proprio contro l’Astra Giurgiu che è ultima a 0.

Claudia Demenica

Ghoulam, l’agente: “Faouzi vale almeno 40 milioni”

Le parole dell’agente del terzino azzurro

Il procuratore di Ghoulam, Alessandro Moggi è intervenuto durante la trasmissione Radio Goal in onda su Radio Kiss Kiss, rilasciando importanti dichiarazioni che riguardano il suo assistito: “Il Napoli dimostra di partita in partita di poter fare tanto, Ghoulam ha dimostrato, in questo inizio di stagione, di essere il migliore terzino in Italia e uno dei migliori in Europa. A mio parere se Alonso è stato pagato 27 milioni lui ne vale almeno 40. Del rinnovo non tratto perché non mi piace parlare in pubblico delle questioni contrattuali”.

Pardo: “De Laurentiis va giudicato in base ai risultati che ha ottenuto”

Le parole di Pierluigi Pardo

Il giornalista di Mediaset Premium, Pierluigi Pardo ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Canale 21, analizzando la gestione De Laurentiis: “I presidenti vanno giudicati per i risultati che hanno ottenuto. Ci sono state varie contestazioni nei confronti di De Laurentiis ma a mio avviso contano i fatti, e i fatti ci sono, il presidente azzurro è stato in grado di costruire una grande squadra. Quella col Benfica è stata la sua sessantottesima gara europea. Dopo gli anni di Maradona, è il miglior presidente nella storia del Napoli, è stato in grado di portare il club partenopeo dalla Serie C alla Champions League”.

Varriale: “Questo è un grande Napoli, Maksimovic è stato una scoperta”

Le parole di Enrico Varriale

Il giornalista della Rai, Enrico Varriale, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione Fuori Gara, trasmessa sulle frequenze di Radio Punto Zero, parlando dell’ottimo momento del Napoli: “Questo è il Napoli più bello di tutti i tempi dal punto di vista estetico, è un piacere vederlo giocare. I protagonisti sono tanti da Reina a Maksimovic che ieri sera ha debuttato in modo forzato ma è riuscito ad esprimere al meglio le sue qualità soprattutto in coppia con Koulibaly. Il vero leader di questa squadra è Sarri, i suoi calciatori lo seguono come se fosse un masetro. Hamsik è l’uomo in più del Napoli, è una vera bandiera, ma a differenza di Totti lui non è nato in questa città, ha deciso di restarci perché si è innamorato di questa terra e del suo popolo. Bisogna restare con i piedi per terra, perché come si è visto nella partita di ieri sul 4-0 abbiamo subito due gol ingenui. Con l’Atalanta dobbiamo trovare la stessa intensità di gioco. Milik è un grande attaccante e anche quando non segna da una grende mano al resto della squadra, sta imparando molto da Sarri”.

Donazione alla chirurgia Pediatrica del Presidio Ospedaliero di Pescara

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La Responsabile, Dott.ssa M.A. Ceccagnoli, attraverso un comunicato stampa, informa che il prossimo 1 ottobre, ci sarà un’importante donazione per l’Unità di Chirurgia Pediatrica presso l’Ospedale di Pescara:

Sabato 1 Ottobre 2016, alle ore 11.00, presso la hall antistante l’Unità Operativa Complessa (UOC) di Chirurgia Pediatrica del Presidio Ospedaliero di Pescara, sita al 2° piano – Ala Nord, sarà donato alla stessa UOC un kit di nuova generazione per la chirurgia laparoscopica pediatrica.

Il kit è stato acquistato dall’Associazione corale musicale “The Original Newport Gospel Singers – Pescara” guidata dal Presidente, Dott. Erminio Marino, in seguito ad una raccolta fondi effettuata in occasione del concerto “Progetto del Cuore 2016” e permetterà di implementare, da un punto di vista qualitativo, l’approccio mini invasivo nei pazienti pediatrici con conseguente riduzione del tempo di ospedalizzazione degli stessi.

Continuano le donazioni per l’UOC di Chirurgia Pediatrica, diretta dal Prof. Pierluigi Lelli Chiesa, a testimonianza dell’apprezzamento dell’attività svolta nell’assistenza dei piccoli pazienti.

 

 

 

 


Frosinone: derubava i pazienti, arrestata fisioterapista (VIDEO)

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Rubava nelle borse dei pazienti a lei affidati mentre effettuava gli esercizi di fisioterapia, così un’infermiera di 45 anni è stata arrestata dalla Squadra mobile di Frosinone.

In servizio all’Usl di Frosinone, la donna oltre a far fare gli esercizi ai propri pazienti, per lo più anziani, approfittava della distrazione di questi che con fiducia lasciavano le loro borse incustodite, per rubare all’interno del portafoglio solo una parte di ciò che trovava.

Con questa tecnica, le vittime, il più delle volte rimanevano col dubbio di esser state effettivamente derubate ma dopo diverse segnalazioni arrivate alla questura e alcune denunce si è reso necessario vederci più chiaro.

Così gli agenti, oltre ad aver ascoltato le persone derubate e il personale operante nella struttura sanitaria, hanno posizionato delle telecamere le cui riprese non hanno lasciato dubbi. (Video)

La 45 enne, originaria di Frosinone, è stata arrestata in flagranza e attualmente si trova agli arresti domiciliari: deve rispondere di furto aggravato.

NOTE da wikipedia
La Polizia di Stato (in precedenza Corpo delle guardie di pubblica sicurezza e Corpo delle guardie di città) è una delle cinque forze di polizia italiane direttamente dipendente dal Dipartimento della pubblica sicurezza, del Ministero dell’Interno.

Costituisce autorità nazionale di pubblica sicurezza e vigila sul mantenimento dell’ordine pubblico. Al vertice vi è il capo della polizia – direttore generale della pubblica sicurezza.

Iniziative delle questure per la Polizia di prossimità

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Nelle questure, da tempo, sono nate delle iniziative per essere più vicini alla gente, per conoscerne meglio le esigenze e insieme migliorare la qualità della vita. Sono questi i principali obiettivi della Polizia di prossimità. Una Polizia legata al territorio, in grado d’intervenire su numerosi problemi e aperta alla collaborazione con altre istituzioni. Rivediamone le principali:

Il poliziotto un amico in più
Il poliziotto diventa amico dei bambini. E’ un progetto elaborato dal Ministero dell’Interno, Dipartimento di Pubblica Sicurezza, in accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione e il Comitato italiano per l’Unicef per diffondere una cultura della legalità e della solidarietà sociale.
L’iniziativa nasce per consentire ai poliziotti di imparare come stare vicino ai più piccoli. Per fare questo, dice il Capo della Polizia ” andranno a scuola da loro e ne parleranno insieme per conoscere le loro esigenze”. Sono previste anche visite guidate dei bambini nelle questure per conoscere direttamente i compiti svolti dai poliziotti. Per gli studenti sono previsti anche concorsi che premieranno i migliori lavori realizzati di volta in volta sull’iniziativa.

Parchi sicuri
In risposta all’esigenza di molti cittadini che chiedevano maggiore presenza della Polizia nei parchi, oggi nelle aree verdi delle maggiori città italiane si trovano sempre più spesso le pattuglie speciali a cavallo. Sono composte da un agente della Polizia di Stato e da un agente del Corpo Forestale. In questo modo si vogliono rendere i parchi più sicuri e frequentabili con tranquillità da tutti i cittadini.

Denunce a domicilio
E’ operativo in tutta Italia il servizio “denunce a domicilio” che favorisce i cittadini a “forte disagio” che, per problemi di età , handicap fisici o altre situazioni, abbiano difficoltà a recarsi negli Uffici di Polizia per sporgere denuncia. Cosଠchi subisce un fatto delittuoso e si trova impossibilitato a recarsi al commissariato potrà richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine (telefonando al “113”) e ricevere direttamente in casa sua la visita di una pattuglia pronta a ricevere la denuncia e a dare assistenza al cittadino.
Sono già tante le persone che ne hanno fatto richiesta per varie situazioni e fino ad oggi i risultati sono stati positivi su tutto il territorio.