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Castellammare di Stabia
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Chiellini: “Higuain? Si è conservato i gol per il Napoli”

Chiellini ai microfoni di Sky

Giorgio Chiellini, ai microfoni di Sky, ha dichiarato: “Ogni tanto, quando capita la giornata positiva, riesco a fare anche delle doppiette ma per me è più importante difendere e non subire reti. Higuain? Si è tenuto i gol per sabato. Ormai è qualche mese che non è più al Napoli e siamo abituati ad averlo con noi. Sarà più strano averlo da avversario per i giocatori del Napoli. Lui la sta vivendo tranquillamente e non ha neanche il tempo per ragionarci. Magari sarà diverso a Napoli visto che ha giocato lì per anni segnando tanto. Saprà comunque affrontare da professionista anche quella gara. Attacco leggero del Napoli? Ci sono i pro e i contro per tutti i moduli, vedremo sabato.

Maggio: “Juve-Napoli? La tensione sale, ma vogliamo il massimo”

Maggio, le sue parole

Poche battute, ma emblematiche. In vista di Juve-Napoli, Christian Maggio, difensore azzurro, ha rilasciato una breve dichiarazione, riportata da Radio Kiss Kiss: “La tensione sale, ci avviciniamo alla sfida. Vogliamo portare a casa il massimo”.

De Laurentiis: “Non potrò salutare Higuain. Piena fiducia a Gabbiadini”

Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti in occasione dell’ inaugurazione del Luneur a pochi giorni dal big match contro la Juventus. Ecco un estratto riportato dalla redazione di Calciomercato.it:
Come saluterò Higuain? Non posso andare a Torino perché sono solidale con i tifosi che non sono stati ammessi . Rispetto le decisioni delle autorità costituite. Fino a che non si riuscirà a combinare con intelligenza il rapporto tra sport e tifo non si va da nessuna parte. Con le restrizioni non si sono mai ottenute cose positive. I problemi vengono sempre rimandati, molto all’italiana”.
Su Gabbiadini – “Ho grande fiducia in lui, sennò lo avrei venduto anche perché ci hanno offerto cifre molto importanti. Gabbiadini ha tutta la stima della società e dell’allenatore. Non lo abbiamo neanche multato perché è sempre stato una persona rispettosa. Con il Crotone la partita si era incattivita. Bisognerebbe stare sul posto e vivere la situazione direttamente. Tutti noi possiamo reagire con uno scatto improvviso o imprevedibile a un’irruenza o a una maleducazione che ci viene rivolta. Immaginiamoci quando si gioca e si ha 20 anni e il sangue ribolle e tu corri a mille una rezione può partire meccanicamente. Per questo non ho voluto punire quel gesto, anche se è un gesto deprecabile e criticabile”.
Sfida scudetto – “Siamo ancora all’inizio del campionato. Mi aspettavo una Roma così forte, è sempre stata forte. Siamo almeno 10-12 squadre ad essere veramente forti, quindi vinca il migliore”.

Ue e nuove spese per emergenza terremoto

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Ue, nuove spese per emergenza terremoto fuori dal deficit? La commissione valuterà se e quando riceverà “dettagli pieni dalle autorità italiane”

Le spese a cui l’Italia farà fronte a seguito del nuovo terremoto che ha colpito il Centro Italia “saranno considerate se e quando riceveremo dettagli pieni dalle autorità italiane”. Lo spiega Annika Breidthardt, portavoce del commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, a proposito della possibilità che i 40 milioni stanziati dal Consiglio dei ministri siano inseriti da Bruxelles tra le spese da scorporare ai fini del conteggio del rapporto deficit/Pil.

“Secondo le regole europee – spiega – i costi legati alle emergenze di breve periodo in risposta a grandi catastrofi naturali importanti possono essere considerati costi eccezionali e di conseguenza esclusi dal calcolo dello sforzo fiscale strutturale di uno Stato durante la valutazione del rispetto delle regole del Patto di stabilità e crescita.”

“Per esempio -aggiunge -, nel caso dell’Italia, i costi di emergenza collegati ai terremoti in Abruzzo e in Emilia, saranno valutati così come altri disastri naturali che sono stati presi in considerazione in passato.”

“Comunque – conclude – non faremo ipotesi su questo ora. I costi che rispetteranno questi criteri saranno considerati se e quando riceveremo dettagli completi dalle autorità italiane”.

IL GIORNO DOPO- Il Napoli supera l’Empoli, ma la testa è allo Stadium

Napoli-Empoli, il giorno dopo che sa di antipasto

E’ il giorno dopo Napoli-Empoli ma è già tempo di vigilia. L’ansia sale, le ore diminuiscono: sabato sera il Napoli incontrerà la Juventus, nel big match per definizione. La vittoria contro i toscani, per 2-0, potrà fare solo che bene. Un Napoli ancora in convalescenza arriva al match di sabato con qualche certezza in più. Le sconfitte di Bergamo, Roma, e contro il Besiktas bruciano ancora ma le vittorie di Crotone e del San Paolo hanno permesso agli azzurri di tirare il fiato. Sei punti totalizzati in due partite ed una certezza: Dries Mertens. Il belga sorprende da prima punta e trascina la squadra come un vero uomo spogliatoio. Male ancora Lorenzo Insigne, a secco in campionato da Aprile 2016. Fondamentale, sempre, José Maria Callejon. Sarà proprio quest’attacco, definito leggero dai più, a scendere in campo allo Juventus Stadium, vista l’assenza di Arek Milik, per infortunio, e Manolo Gabbiadini. Se in attacco la scelta degli uomini appare abbastanza limitata, non si può dire lo stesso per il centrocampo. Diawara, Zielinski, Jorginho, Hamsik ed Allan: sei uomini per tre maglie. L’italo-brasiliano non ha convinto Sarri, nelle ultime uscite, compresa quella di ieri sera. Pertanto, appare molto probabile il debutto dal primo minuto in grande match per il giovane Diawara. In difesa, invece, spazio ad Koulibaly e Maksimovic, che ieri non giocato. Al suo posto, Chiriches, autore del gol del 2-0. In porta, confermato Pepe Reina. Il giorno dopo Napoli-Empoli non è fatto, affatto, per riposarsi. E’ già tempo di formazioni, e prove tattiche. La vittoria di ieri è già molto lontana: rimane una prestazione di sostanza, rimangono i tre punti. Ma la testa è allo Stadium.

UFFICIALE: Cavese – Gragnano si giocherà alle ore 15

Rettificata la variazione di orario della gara Cavese – Gragnano richiesta esplicitamente dalle due società che si giocherà alle ore 15.

La Lega Nazionale Dilettanti ha ratificato la variazione di orario per la gara USD Cavese 1919 – ASD Città di Gragnano, match valido per la 9^ giornata – Girone I del campionato di Serie D, che si giocherà con mezz’ora di ritardo sull’orario federale secondo quanto richiesto congiuntamente dalle due società. Il fischio d’inizio dell’incontro slitta dunque alle 15.00.

vivicentro.it/sport/cronaca-sportiva –  UFFICIALE: Cavese – Gragnano si giocherà alle ore 15

Napoli-Lazio, domani parte la prevendita: le info

Da domani, venerdì 28 ottobre, alle ore 10 saranno in vendita i biglietti per Napoli-Lazio, anticipo della 12esima giornata di Serie A in programma sabato 5 novembre alle ore 20.45.

I biglietti potranno essere acquistati negli abituali punti vendita autorizzati.

In attesa di ricevere determinazioni dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, saranno osservate le seguenti limitazioni:

-Chiusura settore Ospiti;
– Divieto di acquisto ai Residenti nella Regione Lazio;
– Sospensione di tutti i programmi di fidelizzazione;
– Disabilitazione dei punti vendita presenti nella Regione Lazio.

Questi i prezzi:

SETTORE Prezzo
Tribuna Posillipo Euro 45
Tribuna Nisida Euro 38
Distinti Euro 25
Tribuna Family Euro 15
Curve Euro 18
Ridotto Tribuna Family: Euro 5

La SSC Napoli ricorda che per i possessori di tessera del tifoso Club Azzurro Card e di Fidelity Card, è possibile acquistare anche on line.

Per effettuare l’acquisto è sufficiente collegarsi al sito di Listicket qui.

Gli utenti saranno indirizzati al sito Listicket di Lottomatica, nel quale, dopo essersi registrati, potranno acquistare il biglietto caricandolo elettronicamente sulla Club Azzurro Card ( Tessera del Tifoso) e/o Fan- Away(Fidelity Card). Alla transazione potranno essere aggiunte, da Listicket, commissioni di pagamento.

Questa modalità di vendita prevede che il titolo di accesso venga associato alla Club Azzurro Card e/o Fan-Away, che, quindi, dovrà essere utilizzata sia per inserire il numero identificativo al momento dell’acquisto, sia per l’accesso ai tornelli dello stadio tramite la lettura del codice a barre.

Il posto assegnato allo stadio sarà indicato sul documento segnaposto la cui stampa, è disponibile all’indirizzo internet:

inserendo le informazioni richieste sulla pagina e procedendo, nella pagina successiva, attraverso il link Stampa Segnaposto.

Il documento segnaposto deve essere obbligatoriamente stampato e presentato ad ogni richiesta del personale di controllo presente allo stadio. Ma il documento segnaposto, da solo, non rappresenta titolo d’accesso valido per l’ingresso.

Infatti per accedere allo stadio, è indispensabile portare con sé la propria Club Azzurro Card , il documento segnaposto ed un documento di riconoscimento.
La SSC Napoli ricorda che per gli utilizzatori della Club Azzurro Card ( sia abbonati, che utenti di singolo evento), per ogni settore vi sono degli ingressi riservati.

Da sscnapoli.it

Allan: “Napoli grande club, quest’ anno siamo più forti. Su Higuain…”

Allan Marques Loureiro, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un’intervista all’edizione brasiliana di ESPN. Ecco quanto evidenziato:

Il sogno che avevo da bambino era quello di potere vestire la maglia della Nazionale brasiliana, ecco perché continuo a lavorare tanto. Spero di continuare su questi livelli e di essere convocato.
Il Napoli è un grande club italiano e disputa la Champions League. Abbiamo fatto una grande stagione l’anno scorso, peccato che non siamo riusciti a conquistare il titolo. Quest’anno siamo ancora più forti, sono molto contento di essere approdato in questa squadra”.
De Laurentiis? Tutti gli anni, a dicembre, ci porta a vedere i film di sua produzione. Porta anche alcuni attori famosi ma la maggior parte non li conosco (ride, ndr)”.
Higuain alla Juventus? Il suo addio è stato  difficile da digerire, perché è andato a rafforzare diretta pretendente. Ma i calciatori che sono arrivati lo hanno fatto dimenticare”.

Per Higuain sta arrivando il Napoli

Per Higuain sta arrivando il Napoli

La Repubblica scrive su Higuain e la prima da avversario contro il Napoli: “La Juve chiude il dibattito estetico in otto minuti, tutto il resto è letteratura. E il calcio è quella cosa dove magari il buon Chiellini segna due volte alla Sampdoria e Higuain nessuna, ma per il Pipita già sta arrivando il Napoli: e come si fa a non pensare che nella prossima sceneggiata allo Juventus Stadium sarà lui ‘ o malamente? In relativa assenza dell’argentino, la presenza collettiva bianconera è concreta e robusta”.

Hamsik: “Nel secondo tempo siamo stati più concreti”

Le sue parole

Dopo la vittoria contro l’Empoli, Marek Hamsik ha scritto un breve commento sul suo sito ufficiale: “Nel primo tempo non abbiamo concretizzato le nostre occasioni, ma nel secondo ci siamo riusciti. Abbiamo centrati due obiettivi: guadagnato altri tre punti e siamo passati al terzo posto”.

Ghoulam: “I momenti delicati ci sono sempre, Higuain non mi interessa più”

Le sue parole

Faouzi Ghoulam, terzino sinistro del Napoli, è l’ospite del salottino di Radio Kiss Kiss Napoli:

Un commento sulla vittoria di ieri: “E’ stata una vittoria importante perché arrivata in casa, adesso dobbiamo far punti come stiamo facendo dopo le due sconfitte consecutive. Siamo contenti ma non possiamo rilassarci, il campionato è ancora lungo. Nell’arco di una stagione ci sono sempre i momenti delicati, l’importante è farli durare poco e non snaturare il gioco, per noi e per i tifosi. Rispetto all’anno scorso siamo cresciuti ma ci sono ancora tante cose su cui lavorare, ieri non era facile perché l’Empoli gioca un po’ come noi. Il secondo gol è stato importante, ora pensiamo alla prossima”.

Sabato c’è la Juve: come si arriva a questo appuntamento? Cosa si proverà ad affrontare Higuain? “Per me è più importante andare a Torino a fare il nostro calcio perché quando accade al 90 % portiamo a casa i tre punti. Non dobbiamo avere paura e mettere in campo l’anima ed il cuore. E’ una sorta di derby, come la sfida al Lione quando ero in Francia. E’ una gara difficile, ma ci sono comunque tre punti in palio come in tutte le altre partite. Higuain è un giocatore della Juventus, non mi interessa più, non parlerò di lui più che di altri avversari, i bianconeri sono una squadra piena di campioni. Il calcio oggi va molto veloce, possono succedere tante cose, non ci deve meravigliare che sia andato via”.

Mertens può essere l’arma letale sabato? “La nostra arma è la squadra, ci sono tanti campioni in avanti, sia in campo che in panchina, c’è una rosa ampia e possiamo giocare bene allo Stadium e fare risultato”. 

Sul duello con Dani Alves“Dani Alves è un calciatore importante che ha avuto una carriera piena di trofei, secondo me non è un duello con lui. E’ una sfida più totale, noi contro di loro. Spero che non valga “non c’è due senza tre” perché dopo ci sono altre due sfide ancora e non ci vogliamo assolutamente fermare. Dobbiamo pensare a gara dopo gara, per lo scudetto è presto visto che ci sono tre squadre ed ognuno ha il suo modo di giocare. A fine campionato vedremo quale stile di gioco avrà portato più punti. Lo scudetto sarebbe un sogno, per me è una cosa molto importante ma non posso immaginare cosa rappresenta per la piazza di Napoli. Il loro amore è fondamentale ed in virtù di ciò proviamo a dare sempre il 200%”.

Che effetto fa, da calciatore, vivere a Napoli? “Giocare qui è diverso, la mia fortuna è di aver giocato anche a Saint-Etienne dove c’è un clima molto caldo, così come il Napoli, e lo stesso vale per i supporter dell’Algeria. Sono orgoglioso di aver giocato e di giocare per queste squadre.Qui la pressione è maggiore, per questo all’inizio per i nuovi è difficile, ma poi ognuno dà il massimo perché sa che i tifosi chiedono questo”.

Andrete ad Istanbul per vendicare la sconfitta dell’andata? “Al Besiktas penseremo dopo la Juventus, è una partita troppo importante e su questa dovremo concentrarci. Dopo il fischio finale, penseremo alla Champions. A Napoli mi sento molto bene perché mi ricorda l’Algeria, mi sento a casa e questa è la cosa più importante. Vivere bene si tramuta poi in buone prestazioni. Speriamo di trovare presto il gol, ma anche fornire assist è importante. Per me è una priorità che segnino gli attaccanti, noi difensori dobbiamo preoccuparci di non subire reti”.

Su Sarri: “In allenamento è anche peggio che in partita, ci chiede sempre ritmo e se non ci riusciamo dopo la partita ci ammazza (ride, ndr)”

Ag. Koulibaly: “Higuain? Kalidou non regalerà niente a nessuno, tantomeno a Higuain”

Le parole del procuratore del difensore azzurro

Il procuratore di Kalidou Koulibaly ha rilasciato alcune dichiarazioni alla trasmissione radiofonica Radio Goal in onda sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli: “E’ stato importante vincere senza subire gol ieri sera. Kalidou è soddisfatto di come ha giocato. Gli azzurri ora affronteranno la Juventus a Torino, sarà una partita molto importante in ottica scudetto. Higuain? Per tutti i partenopei è un traditore. vi dico una cosa l’anno scorso in allenamento Kalidou non lo faceva mai passare. Vedremo sabato cosa accadrà. Koulibaly lo conosce bene, non gli regalerà nulla”.

Del Genio: “Notizie incoraggianti dalla società, così è più facile vincere”

Le parole di Paolo Del Genio

Paolo Del Genio, giornalista e opinionista napoletano, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione Radio Goal in onda sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli: “La vittoria di ieri sera è stata molto importante per i ragazzi di Sarri, ha rilanciato la squadra nelle zone alte della classifica. Un plauso va anche alla società che per il prossimo match in casa ha fissato i prezzi dei biglietti per le curve a 18 euro. Questa è una bella notizia, in questo modo più persone potranno seguire il Napoli al San Paolo. Avere uno stadio semi-vuoto non aiuta i ragazzi di mister Sarri, pensate ai 10 minuti di sbandamento di ieri contro l’Empoli. Se lo stadio fosse stato pieno probabilmente il Napoli avrebbe sofferto meno”.

Come un anno fa: il romano Fourneau dirige Juve Stabia-Cosenza

Terna laziale per la sfida del Menti tra vespe e lupi

Per l’undicesima giornata d’andata del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà domenica 30 ottobre alle ore 18 e 30 allo stadio “Romeo Menti” di Castellammare è stato designato Francesco FOURNEAU della sezione di Roma 1 a dirigere la gara tra Juve Stabia e Cosenza.

Francesco FOURNEAU
Francesco FOURNEAU di Roma 1

Fourneau, nato a Roma l’11 luglio 1984, è al suo terzo campionato in Lega Pro, due i precedenti con i gialloblù, uno con la formazione allievi nazionali ed uno nel campionato di lega pro, queste le gare:

2015 / 2016 – Campionato Nazionale Allievi girone ‘ C ‘

– 8 dicembre 2013 – 13° giornata d’andata: LAZIO – JUVE STABIA 2 – 1 al vantaggio delle vespette di Giuseppe VISCUSI, seguì prima il pari degli aquilotti con Pasquoloni e poi il sorpasso su calcio di rigore di Capuano.

2015 / 2016 – Campionato Nazionale Lega Pro girone ‘ C ‘

– 17 ottobre 2015 – 7° giornata d’andata: JUVE STABIA COSENZA 1 – 1 vantaggio silano con Criaco alla mezz’ora del primo tempo, pareggio dopo cinque minuti per i gialloblù con Sergio CONTESSA.

L’assistente numero uno sarà: Pietro GUGLIELMI della sezione di Albano Laziale;

l’assistente numero due Daniele COLIZZI di Albano Laziale.

Giovanni MATRONE

Sisma. Notte da incubo nelle Marche, nuova scossa alle 10.21 di magnitudo 4.4 a Castelsantangelo sul Nera

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Ancora una forte scossa, la quarta, di magnitudo 4.4 con epicentro a Castelsantangelo sul Nera, ha fatto tremare il centro Italia alle ore 10.21. Tanta paura tra gli sfollati allontanati dalle aree a rischio

Nelle aree colpite dal sisma, in mattinata è migliorata la condizione meteo con una sospensione delle piogge ma la ripetizione delle scosse innescate da ieri sera non dà tregua agli abitanti dei comuni delle Marche in cui la terra continua a tremare, costringendo i residenti a dormire fuori dalle proprie abitazioni e seminando terrore ad ogni vibrazione del suolo.

Una nuova forte scossa è stata registrata intorno alle 10.21 con magnitudo 4.4 localizzato nella zona del primo epicentro, a Castelsantangelo sul Nera i cui residenti sono stati tutti allontanati dal Comune e sistemati in altri alloggi e tende montate in tempi record, molti hanno preferito dormire in auto. L’INGV avverte che la zona è ancora attiva e resterà tale per i prossimi mesi con ulteriori ripetizioni di cui non si può prevedere l’intensità. La Protezione Civile intanto sta valutando di trasferire gli sfollati sulla costa per metterli in sicurezza poichè ad ogni scossa si registrano nuovi crolli.

Quest’ultima scossa è stata avvertita da Bolzano a Napoli, si tratta della stessa faglia che ha dato origine al terremoto di ieri sera e che dovrà trovare un punto di equilibrio per cui dovrebbero susseguirsi altre scosse via via di intensità minore, come da normale evoluzione. Ma non si esclude, come accaduto in altri casi, che si verifichino altre “nuove faglie”.

Più di 200 le ripetizioni da ieri alle 19.11 quando c’è stata la prima scossa sismica. In realtà la prima scossa ha concesso la possibilità ai residenti di mettersi in salvo: sono scappati fuori dalle case quando la scossa non era di massima intensità, quella successiva di magnitudo 5.9 ha causato molti crolli di edifici quando gli stessi erano già stati evacuati.

Una sola vittima a Torrentino, un uomo di 75 anni, deceduto in seguito ad un infarto, mentre sono state moltissime le richieste di soccorso ai Vigili del Fuoco e molte chiamate agli ospedali che fortunatamente non hanno segnalato feriti gravi. La Protezione Civile ha prestato immediato soccorso insieme alle Forze dell’Ordine che nella notte stessa hanno raggiunto i luoghi colpiti.

Insieme alla conta dei danni, si sta provvedendo ora alla ricognizione di tutte le scuole per verificare lo stato delle strutture  dopo lo sciame sismico.

È stata ripristinata l’elettricità nelle aree colpite dal sisma mentre la Polizia di Stato comunica che nella zona di Pescara è stata riaperta la Salaria a senso unico alternato.

Il Presidente Mattarella ha annullato i suoi impegni istituzionali per effettuare insieme al commissario Errani un sopralluogo nei luoghi colpiti dal sisma.

Maria D’Auria

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Dalle travi all’ascensore, ecco cosa fare in caso di terremoto

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Ripararsi sotto il letto, evitare le scale, allontanarsi da edifici e lampioni se si è all’aperto: sono alcune delle regole d’oro in caso di terremoto stilate dalla Protezione civile

Roma – Secondo la Protezione Civile la prevenzione inizia già tra le quattro mura. “La sicurezza dipende soprattutto dalla casa in cui abitate. Se è costruita in modo da resistere al terremoto, non subirà gravi danni e vi proteggerà. Ovunque siate in quel momento, è molto importante mantenere la calma e seguire alcune semplici norme di comportamento”.  Ecco cosa fare prima, durante e dopo un evento sismico.

LEGGI ANCHE: Trauma sisma, ecco i consigli per i bambini di Telefono Azzurro

 

Da solo, fin da subito
• Allontana mobili pesanti da letti o divani.
• Fissa alle pareti scaffali, librerie e altri mobili alti; appendi quadri e specchi con ganci chiusi, che impediscano loro di staccarsi dalla parete.
• Metti gli oggetti pesanti sui ripiani bassi delle scaffalature; su quelli alti, puoi fissare gli oggetti con del nastro biadesivo.
• In cucina, utilizza un fermo per l’apertura degli sportelli dei mobili dove sono contenuti piatti e bicchieri, in modo che non si aprano durante la scossa.
• Impara dove sono e come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e l’interruttore generale della luce.
• Individua i punti sicuri dell’abitazione, dove ripararti in caso di terremoto: i vani delle porte, gli angoli delle pareti, sotto il tavolo o il letto.
• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, e assicurati che ognuno sappia dove sono.
• Informati se esiste e cosa prevede il Piano di protezione civile del tuo Comune: se non c’è, pretendi che sia predisposto, così da sapere come comportarti in caso di emergenza.
• Elimina tutte le situazioni che, in caso di terremoto, possono rappresentare un pericolo per te o i tuoi familiari.

Durante un terremoto
• Se sei in un luogo chiuso, mettiti sotto una trave, nel vano di una porta o vicino a una parete portante.
• Stai attento alle cose che cadendo potrebbero colpirti (intonaco, controsoffitti, vetri, mobili, oggetti ecc.).
• Fai attenzione all’uso delle scale: spesso sono poco resistenti e possono danneggiarsi.
• Meglio evitare l’ascensore: si può bloccare
• Fai attenzione alle altre possibili conseguenze del terremoto: crollo di ponti, frane, perdite di gas ecc.
• Se sei all’aperto, allontanati da edifici, alberi, lampioni, linee elettriche: potresti essere colpito da vasi, tegole e altri materiali che cadono.

Dopo un terremoto 
Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, presta i primi soccorsi. Esci con prudenza, indossando le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti. Se sei in una zona a rischio maremoto, allontanati dalla spiaggia e raggiungi un posto elevato. Raggiungi le aree di attesa previste dal Piano di protezione civile del tuo Comune. Limita, per quanto possibile, l’uso del telefono. Limita l’uso dell’auto per evitare di intralciare il passaggio dei mezzi di soccorso. (AGI)

Trauma sisma, ecco i consigli per i bambini di Telefono Azzurro

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Telefono Azzurro, anche nell’emergenza, è vicina ai più piccoli. L’associazione si sta attivando, in collaborazione con la Protezione Civile, per essere presente nei luoghi colpiti dal sisma attraverso volontari appositamente formati e operatori professionisti, per un sostegno a bambini, adolescenti e adulti, come gia’ fatto durante emergenze passate come quelle in Emilia Romagna, Abruzzo e Molise.

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Inoltre, Telefono Azzurro mette a disposizione dei bambini e dei loro genitori l’assistenza telefonica attraverso le sue linee di ascolto, il 114 Emergenza Infanzia e l’1.96.96, dedicato a bambini e adolescenti.

Attiva anche la chat (www.azzurro.it/chat), dove ogni giorno persone esperte di bisogni di bambini e ragazzi sono pronte a rispondere alle loro richieste.

“L’impatto sui bambini di un evento traumatico come il terremoto che ha scosso il Centro Italia è particolarmente forte”, ha dichiarato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile, “molti di loro si trovano a dovere affrontare sensazioni prima sconosciute, come la paura, il lutto, la perdita della casa e delle proprie abitudini, la vista di immagini drammatiche. è normale, in queste situazioni, provare paura intensa, senso di impotenza, di angoscia, di confusione che possono pero’ scomparire in breve tempo, grazie anche al supporto e alla vicinanza di persone affettivamente importanti. Primi fra tutti i genitori”. “A volte basta davvero poco per stare al fianco dei vostri bambini, piccoli gesti per aiutarli a gestire situazioni traumatiche e ad affrontare, per esempio, la paura di dormire un’altra notte fuori casa”, spiegano da Telefono Azzurro.

Ecco alcuni consigli per aiutarvi a gestire il trauma dei vostri piccoli:

– trovate il tempo e la tranquillita’ necessari per stare insieme ai vostri figli e parlare con loro

– ascoltate le loro domande, anche se ripetitive e insistenti, e rispondete loro con sincerita’

– evitate il piu’ possibile di mostrare la vostra ansia e le vostre preoccupazioni

– scegliete parole semplici e utilizzate esempi concreti e comprensibili per i bambini per spiegare quello che sta succedendo

– rispettate le emozioni e le paure dei bambini, anche se possono sembrare eccessive o irrazionali

– evitate che i bambini siano esposti a situazioni che ricordano l’evento traumatico vissuto: ne è un esempio essere ripetutamente esposti a dolorose immagini televisive

– prestate attenzione alla maniera in cui l’ansia puo’ esprimersi nei bambini: mal di testa o mal di pancia ricorrenti, senza che sia identificata alcuna causa organica, posso essere sintomi del trauma. In particolare, per genitori di piccoli fino a 6 anni

– state loro molto vicini, evitando separazioni a meno che non sia strettamente necessario

– rassicurateli e fateli sentire protetti, mostrandovi il piu’ possibile tranquilli

– dedicatevi insieme a loro ad attivita’ rilassanti, come leggere una fiaba, passeggiare, giocare, ascoltare la musica.

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Agi/Sisma, ecco i consigli per i bambini

Mario Vollono, allo Sturzo grande entusiasmo per Juve Stabia Branding

Queste le parole di Mario Vollono nostro Vicedirettore

Nel corso della trasmissione radiofonica di ViviRadioWeb, “Il Pungiglione Stabiese”, il Dott. Mario Vollono, conduttore del programma e vice Direttore della nostra testata, ha illustrato il progetto #JuveStabiaBranding in qualità anche di dipendente dell’Istituto Tecnico Commerciale “Luigi Sturzo” di Castellammare di Stabia.

Queste sono state le sue parole

“Volevo soffermarmi sul progetto Juve Stabia Branding, nato quest’anno grazie all’opera del Dottor Enzo Longobardi, ma soprattutto per volontà del Presidente Manniello e del D.G. Clemente Filippi che in primis hanno creduto fortemente in questo progetto, a dimostrazione che alla Juve Stabia si è attenti sempre all’innovazione e a creare qualcosa di nuovo e di diverso.

Ci sono piazze importanti (per storia e bacino d’utenza n.d.a.) come Cosenza, prossimo avversario delle Vespe,  dove ci sono problemi di affluenza di pubblico allo stadio e a differenza di Castellammare non hanno provato a risolvere il problema con progetti innovativi come il progetto “Juve Stabia Branding”.

Il progetto stabiese non mira solo a far affluire le persone allo stadio, ma a far entrare nella vita quotidiana, ovviamente di ogni cittadino stabiese, il marchio Juve Stabia ovvero l’idea che esiste una squadra cittadina di calcio che merita rispetto e seguito.

Il seguito lo si può aumentare non solo grazie ai meriti sportivi ma anche grazie a progetti innovativi, come quello rivolta ai ragazzi e agli studenti principalmente delle scuole del territorio comunale.

Un domani mi auguro che si proverà ad estendere il progetto anche al di là del territorio stabiese, perchè una squadra importante, in genere, non ha tifosi solo nella propria città ma anche nelle città limitrofe.

Una delle finalità del progetto è quindi quella di creare entusiasmo tra la cittadinanza, in modo da favorire l’afflusso allo stadio di quanti più tifosi è possibile, nel rispetto però dello spirito di legalità. Acquistare il biglietto ad un prezzo ridotto, non vuole solo dire avere la possibilità di assistere ad una partita ad un prezzo scontato e basta, significa mettere in moto una macchina organizzativa che coinvolge tutta la comunità scolastica: dal referente del progetto arrivando fino al Dirigente Scolastico.

Il Dirigente si assume la responsabilità di “certificare” che lo studente che vuole acquistare il biglietto frequenti effettivamente il proprio istituto. Il progetto in più prevede anche la figura dell’accompagnatore, che è un dipendente scolastico che si assume la responsabilità di accompagnare gli studenti allo stadio. Anche questa figura può usufruire del prezzo ridotto riservato agli studenti (ogni 15 alunni 1 accompagnatore n.d.a.).

La convenzione che le scuole stanno firmando, quindi prevede tante regole da rispettare per far in modo che tutto avvenga senza intoppi e senza favoritismi.

Finora sono tante le scuole che hanno aderito, purtroppo però non sono tutte.

Tra le scuole o istituti che hanno firmato il protocollo c’è anche lo Sturzo (la ragioneria n.d.a.) per cui lavoro. E’ stata una delle prime scuole ad aderire insieme alla Panzini e al Liceo Scientifico.

Sia chiaro, non si tratta di una gara, noi ci auguriamo che tutti anche chi al momento non ha aderito, ci ripensi o si muova a farlo,  perché è davvero un progetto importante che merita maggiore partecipazione.

Ogni settimana che precede la gara casalinga, giro per le classi e vedo maggiore entusiasmo e una risposta notevole soprattutto da parte dei ragazzini delle prime classi. Tutto questo dimostra che non è così vero che non ci sia amore verso la squadra cittadina, bisogna solo cercare di avvicinarli un pò grazie ad iniziative nuove.

La Juve Stabia ha creato la cosiddetta “fidelity area”, localizzata nella Tribuna Varano, dove ogni scuola ha potuto apporre un proprio striscione identificativo, creando sicuramente un colpo d’occhio importante. Noi ci attendiamo che quel settore, quella balaustra, venga riempita da tanti striscioni da parte delle scuole e che magari sia gremito sempre più da ragazzini festanti; loro sono i cosiddetti “tifosi del futuro”, tifosi prossimi che magari possono aumentare l’entusiasmo che si sta creando attorno alla squadra di Fontana.

Mi auguro che già dalla prossima gara contro il Cosenza, una gara importante che tra l’altro si gioca a cavallo del cosiddetto ponte dei morti con molte scuole che resteranno chiuse per tre giorni, ci sia un afflusso maggiori di tifosi, considerato che i ragazzi non avranno l’assillo di dover svolger i compiti per l’indomani.

In definitiva “Brand” è la parola che mai come quest’anno è presente nella mente dei Dirigenti della Juve Stabia, tant’è che oltre a questo progetto sono state messe in moto tante altre iniziative: è stata rinnovata la sala stampa (CLICCA QUI), il corridoio degli spogliatoi è stata ridipinto, è stata creata la casa della Juve Stabia e infine la sede sociale, grazie allo scudetto in bella mostra sul balcone, non è più anonima.

Oggi anche i ragazzini iniziano ad associare l’immagine del logo alla Juve Stabia, questo è importante per creare appartenenza. Quando vedi quel logo sai che si tratta di Juve Stabia ma soprattutto di Castellammare di Stabia. Juve Stabia deve essere ed è sinonimo di Castellammare di Stabia, perchè è la squadra di calcio che difende i colori della città.

Gli esperti del settore che studiano il calo di spettatori allo stadio, come spiegazione di questo fenomeno, additavano le pay tv (Sky, Mediaset, Sportube, ecc.)  quali responsabili principali di questo calo e in subordine al fatto che lo spettacolo in campo il più delle volte non è di primo ordine. Un po’ come può accadere al teatro: se non ti diverti non ci vai.

Quest’anno però chi non è andato mai a vedere una partita della Juve Stabia, non sa che lo spettacolo è di altissimo livello, perchè la squadra allenata da Fontana vince e diverte, per cui mi sento di dire che se qualche tifoso non viene allo stadio perchè pensa di non divertirsi, si sbaglia di grosso.

Mister Fontana più di una volta ha affermato che “basta un pò di entusiasmo” per fare “suscitare interesse”, l’entusiasmo ora c’è non solo nei calciatori ma anche nella piazza, ora è il momento di verificare se questo ha creato interesse.

Un pensiero poi va anche ai pensionati, che l’anno scorso si lamentavano del fatto che la Juve Stabia si allenava a Casola. Quest’anno la Juve Stabia si allena al Menti per cui ora avranno la possibilità e il “dovere” di portare i propri nipotini a seguire non solo gli allenamenti, ma anche le partite. Nella mente dello stabiese del futuro dovrà crescere il senso di appartenenza alla propria città che per “fortuna” o “grazie” al Presidente Manniello ha una squadra di calcio che la rappresenta.

Da stabiese mi auguro che il Dottore Enzo Longobardi mantenga fede alla sua idea e che questo suo progetto continui ad esistere con l’appoggio e la benevolenza della Juve Stabia, che da parte sua spero continui a promuovere queste iniziative, perchè sono convinto che si possa creare qualcosa di diverso rispetto al passato.

Rinnovo l’invito a tutti gli studenti di Castellammare, di correre ad acquistare il biglietto, innanzitutto perché lo acquistate ad un prezzo inferiore e soprattutto avrete la possibilità, per chi non l’ha mai fatto o non lo fa da molto, di assistere per la prima volta all’opera i calciatori della Juve Stabia.

Vi garantisco che non ve ne pentirete!”.

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Il futuro della terra ha una scadenza: il 2020

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La Terra e le specie animali che lo abitano sono in pericolo. L’uomo ha tempo fino al 2020 per provare a salvarlo. A dirlo è un rapporto del Wwf che Roberto Giovannini racconta in anteprima. I dati sono impressionanti: la fauna globale dei vertebrati dal 1970 al 2012 si è ridotta del 58% e fra 4 anni potrebbe arrivare al 33% di quello che era 45 anni fa. Ora la palla passa ai governi.

L’anno zero per l’ambiente: nel 2020 la Terra sarà a un bivio

Ai governi restano 4 anni per frenare la distruzione delle risorse e invertire la tendenza

ROMA – Il pianeta Terra è a un bivio: da una parte c’è un sentiero virtuoso, dall’altro c’è lo spauracchio della scomparsa della biodiversità, della distruzione della fauna globale, del depauperamento totale delle risorse sistemiche che permettono la vita (compresa quella umana). Discorsi già noti, forse: soltanto che ci viene chiarito che c’è pochissimo tempo per decidere quale futuro scegliere. E l’anno decisivo entro il quale decidere se andare di qua o di là è vicinissimo: è il 2020.

L’avvertimento è contenuto nel rapporto del Wwf «Living Planet 2016», che possiamo anticipare. Il rapporto – messo a punto dal Wwf con la collaborazione di autorevoli centri studi come lo Stockholm Resilience Centre e la Società Zoologica di Londra – registra come la popolazione globale di pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili sia già diminuita del 58% dal 1970 al 2012. L’indice globale Living Planet si basa su dati scientifici ottenuti da 14.152 popolazioni monitorate di 3.706 specie di vertebrati provenienti da tutto il mondo: i dati mostrano un calo medio annuo del 2 per cento, e non vi è ancora alcun segno che questo tasso di declino tanto preoccupante possa diminuire. Ecco dunque che, proseguendo di questo passo, per l’anno 2020 la fauna globale di vertebrati potrebbe ridursi al 33% di quello che era nel 1970. E per colpa dell’attività umana.

Le minacce per il pianeta Terra
La Terra è in pericolo

È solo uno dei tanti dati impressionanti contenuti nello studio. Ad esempio, il rapporto dice che l’attività agricola già oggi occupa un terzo della superficie totale della Terra, e utilizza quasi il 70% dell’acqua disponibile. Almeno 50 paesi hanno sofferto di scarsità d’acqua, oltre il 30% degli stock di pesce risulta sovrasfruttato. Facile pensare alle difficoltà che sorgeranno quando arriveremo a nove miliardi di abitanti. Ancora, l’umanità ha sorpassato quattro delle nove «Frontiere planetarie», le soglie oltre il quale si mettono a rischio i processi sistemici con cui si mantiene la vita sulla Terra: siamo in «rosso» su clima, integrità della biosfera, flussi biogeochimici di azoto e fosforo e cambiamenti nell’uso del suolo. Infine, secondo il rapporto, attualmente per «produrre» i beni e servizi che usiamo come umanità ogni anno utilizziamo risorse pari a quelle di 1,6 pianeta Terra. È l’indice che dice che stiamo letteralmente «mangiando» le risorse del futuro.

È un ritmo allucinante, ma ci sono anche ragioni di speranza. Il 2020, l’anno del «bivio», è l’anno in cui entrano effettivamente in vigore gli impegni presi nell’accordo di Parigi contro il riscaldamento globale. Quello in cui scattano le prime azioni ambientali indicate nei 17 Sdg (obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu), e in cui si spera siano operativi anche gli interventi per la biodiversità sempre presi in sede Onu. Cambierebbe il sistema di produzione di cibo ed energia, con risultati notevoli. «Continuando a oltrepassare i limiti biologici e fisici della Terra minacciamo il nostro stesso futuro – dice Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia – questo è un momento decisivo, perché siamo ancora in grado di sfruttare le soluzioni per orientare i nostri sistemi alimentari, energetici, dell’economia e della finanza in una direzione più sostenibile».

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L’esercito dei migranti fantasma in giro per l’Italia

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Ci sono almeno 50 mila migranti in Italia che non hanno ricevuto l’asilo ma non vengono rimpatriati. Restano imprigionati nella burocrazia e vengono privati delle libertà fondamentali. In questa condizione rischiano sfruttamento e illegalità. Sul tema dei migranti, Paolo Colonnello de La Stampa, ha intervistato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “La mia città apre le porte a tutti, il nostro modello è la Germania”.

Senza asilo ma non rimpatriati. Ecco l’esercito dei migranti fantasma

Sono almeno 50 mila a vivere nel limbo amministrativo. In Italia rischiano lo sfruttamento e l’illegalità

TORINO – Invisibili. In Italia ci sono oltre 50 mila persone che vivono sospese in un limbo o che presto ci finiranno. Un esercito di fantasmi, destinato a crescere. Sono i “diniegati”, migranti che hanno fatto richiesta di asilo, ma per i quali è stata respinta. La stragrande maggioranza di chi non ottiene alcuna forma di protezione non può essere rimpatriata perché sarebbe troppo oneroso e perché mancano accordi bilaterali con i Paesi di origine. E così restano nelle nostre città. Con in mano un foglio di via che impone di lasciare il territorio nazionale entro una manciata di giorni. Cosa che, puntualmente, non accade: il documento è l’ultima traccia lasciata dai migranti prima di inabissarsi in una zona grigia. Senza diritti né doveri, esposti allo sfruttamento e all’illegalità.

Il problema è che, di fatto, non c’è alcun modo di entrare in Italia legalmente. Solo dopo essere arrivati i migranti possono mettersi in regola. In due modi. Il primo è quello di aderire al decreto flussi (o alla periodica sanatoria, ma non si fa più da anni). Teoricamente pensato per fare arrivare dall’estero un numero di migranti adeguato alle esigenze dell’economia, il regolamento prevede quest’anno 3600 ingressi di lavoratori non stagionali, insieme a 14.250 conversioni di permessi di soggiorno e a 13.000 ingressi per lavoratori stagionali. Ma è piuttosto difficile che un’azienda assuma una persona da un Paese straniero. Risultato: il decreto flussi è una sorta di sanatoria mascherata per chi si trova già in Italia, dopo esservi entrato illegalmente. La seconda strada è, invece, quella di fare richiesta di asilo. Ma non tutti scappano dalle guerre. E allora si pone il problema: che fare con chi non lo ottiene?

Oggi un richiedente asilo resta in attesa di una risposta non meno di due anni: i primi 12 mesi filano via, in media, per istruire la pratica e ottenere risposta alla richiesta di protezione presentata alla commissione territoriale. Da inizio anno sono già 44 mila gli stranieri che si sono sentiti dire no. Oltre sei su dieci. In caso di diniego l’unica via è il ricorso a un tribunale ordinario: per arrivare a sentenza trascorrono almeno altri dodici mesi. In secondo grado la percentuale degli accoglimenti totali è dell’8%. Uno su quattro (23%) ottiene comunque un accoglimento parziale (ad esempio la protezione umanitaria). Poi ci sono estinzione, improcedibilità e inammissibilità. Ma la percentuale da tenere d’occhio è quella di coloro che anche in secondo grado si vedono rigettato il ricorso: sono il 56%, dicono i dati del ministero della Giustizia. I calcoli sono presti fatti. Da inizio 2014 i “diniegati” in primo grado sono stati oltre 100 mila. Se anche tutti avessero presentato ricorso a un tribunale, significa che oltre 50 mila migranti sono diventati o si apprestano a diventare fantasmi. Anche perché l’orientamento prevalente dei tribunali è che un eventuale ricorso in appello e successivamente in Cassazione non dà diritto alla sospensiva del foglio di via. L’Associazione nazionale magistrati denuncia la situazione causata dalla crescita esponenziale delle impugnazioni: “La materia resti di competenza della giurisdizione ordinaria, trattandosi di diritti fondamentali delle persone. Ma servono risorse umane e materiali idonee ad affrontare questa emergenza”.

Lo Stato come intende gestire il problema dei migranti fantasma? Il Viminale non fornisce numeri sui rimpatri. Quelli forzati sono costosi e complicati. Di fatto, se ne effettuano pochissimi. Esiste anche il rimpatrio volontario assistito, finanziato da fondi europei. Ai migranti che ne fanno richiesta viene pagato il viaggio verso il Paese d’origine e ricevono un supporto nel reinserimento e nella ricerca di un lavoro. Ma finora questa modalità si è rivelata un flop: dal 2009 al 2015 i rimpatriati volontari sono stati meno di 500. “Non possiamo far piombare nell’illegalità 50 mila persone. Il governo Renzi introduca un permesso di soggiorno umanitario per evitare che si crei un popolo di invisibili”, chiede monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes. “Qui parliamo di persone che sono in Italia da ormai un anno e mezzo se non di più. Costringerle a rendersi irreperibili significa creare una situazione di insicurezza sia per i migranti sia per i cittadini italiani”. Un involontario regalo al caporalato e alle mafie.

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