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Diawara convince tutti ma non ancora del tutto Sarri

Diawara convince tutti ma non ancora del tutto Sarri

Uno dei ballottaggi che oggi è in voga nel Napoli è quello tra Jorginho e Amadou Diawara. La Gazzetta dello Sport scrive: “l’esaltazione della critica ha convinto tutti, tranne Sarri che contro il Besiktas, l’ha escluso in favore di Jorginho. Una decisione che ha fatto molto discutere, perché l’italo-brasiliano vive un momento di scarsa forma. E nell’economia del gioco, il suo calo incide sugli sforzi del centrocampo”.

Sotto la Lente – Juve Stabia, alla scoperta di Spider Ripa

Protagonista oggi della nostra rubrica è il bomber della Juve Stabia, Francesco Ripa.

L’attaccante è nato a Battipaglia il 5 novembre del 1985 e proprio nella squadra della sua città ha vissuto le prime stagioni da professionista in Serie D. Negli anni la crescita di Ciccio è stata esponenziale; il centravanti ha segnato ovunque, dal Sorrento, passando per la Pro Patria, il Como, L’Aquila, l’Arzanese, fino ad arrivare nel 2014 alla Juve Stabia.

Attaccante dallo spiccato senso del gol, Ripa è senza dubbio tra le bocche da fuoco più forti della Lega Pro, avendo fatto registrare in carriera oltre 135 reti. Ciccio ha come modello di riferimento Pippo Inzaghi, che di fiuto del gol se ne intende come pochi. La punta, da vero bomber d’aera di rigore, confessa e conferma che la sua dote principale è l’abilità nel gioco aereo, come sanno bene anche i portieri avversari, trafitti da Ripa di testa 4 volte sulle 6 reti di questa stagione.

Proprio in tema di gol Spider ci confida che quello che porta maggiormente dentro è il primo segnato in questa stagione alla Vibonese, gara in cui la punta è andata a segno tre volte, perché è stata la rete che gli ha permesso di mettere alle spalle l’anno orribile dell’infortunio e di farlo sbloccare mentalmente e fisicamente. A Castellammare ormai due anni fa Ciccio ha trovato una vera famiglia.

L’attaccante ci dice che fin dai suoi primi giorni alla Juve Stabia è nato un rapporto speciale e che va oltre il calcio con Fabio Caserta, rapporto che tutt’ora dura. Tra gli attuali compagni di squadra Ripa ha stretto una forte amicizia con Sandomenico, Liotti, Marotta, Izzillo ed Esposito; le cinque Vespe vivono insieme gran parte dei ritiri e degli allenamenti.

Come sapranno tutti i tifosi stabiesi, Ripa è soprannominato Spider. L’accostamento con l’Uomo Ragno nacque quando la punta vestiva la maglia del Sorrento; l’allora addetto stampa della società costiera regalò a Ripa una maschera di Spider Man da indossare dopo i gol. Tanti anni, e gol, dopo il binomio Ripa-Spider Man non si è ancora sciolto.

Ciccio ha la passione per i tatuaggi ma dice di non pensare ancora ad un tatuaggio “celebrativo” in caso di risultato B..ello a fine stagione, preferendo restare concentrato sul momento attuale del campionato. Vespe a parte, Ripa tifa Milan e Battipagliese.

Fuori dal campo Ciccio ama giocare a tennis, sport per cui nutre una forte passione, e rilassarsi con la piccola Karol. Non è un caso la scelta del numero 29 che campeggia sulla sua maglia: è proprio la data di nascita di sua figlia. Si ringraziano Francesco Ripa e l’Ufficio Stampa della Juve Stabia.

Raffaele Izzo

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De Laurentiis s’è rintanato a Ischia lontano da tutti: la sua assenza si nota

De Laurentiis s’è rintanato a Ischia lontano da tutti: la sua assenza si nota

Chi l’ha visto Aurelio De Laurentiis? In pochi ad Ischia visto che lì, come riporta la Gazzetta dello Sport, “s’è rintanato De Laurentiis da una settimana, dedicandosi ad altre faccende, mentre il suo Napoli ha perso contro la Juventus e ha evitato la beffa martedì sera a Istanbul”. Un presidente lontano da tutto e da tutti, la cui assenza “è stata notata dallo staff tecnico e dai giocatori, sia a Torino sia a Istanbul”.

Jorginho nel mirino delle critiche: il compitino elementare non basta più

Il compitino elementare non basta più

Jorginho finisce nel mirino della critica della Gazzetta dello Sport che scrive: “Il compitino elementare che svolge Jorginho, non serve più. I suoi movimenti sono letti, basta mettergli un avversario addosso perché il suo rendimento crolli. Vive un momento di scarsa forma, con la sua sostituzione con Diawara la squadra abbia trovato una quadratura migliore in mezzo al campo”.

Scontri a Istanbul, fermati quattro napoletani

Scontri a Istanbul, fermati quattro napoletani

Tre tifosi del Napoli sono stati fermati e sono in attesa di giudizio e uno è tornato in Italia, dopo essere stato fermato e rilasciato. I sostenitori del Napoli si sono scontrati con la polizia speciale locale. Nello scontro hanno avuto la peggio un poliziotto, colpito da una bottiglia in volto, e un tifoso napoletano: “Le forze dell’ordine turche hanno trattenuto altre tre sostenitori azzurri, prelevati direttamente nell’aeroporto di Ataturk. Si tratta di G.N., E.I. e M.A., tutti tra i 35 e i 40 anni, pare non appartenenti a nessun gruppo organizzato e dei quali uno con precedenti per reati da stadio. I tre sono stati fermati in attesa di accertamenti video. Hanno passato la notte in una cella di sicurezza molto stretta (ma collegati con le famiglie e con i legali via telefono) e questa mattina saranno ascoltati in audizione dal procuratore prima dell’eventuale incriminazione. La polizia turca sta vagliando i video della stazione per capire se uno o più di loro ha partecipato alla rissa e ha colpito il poliziotto con la bottiglia”. 

Zaza può arrivare: cifre ragionevoli grazie ad un cavillo

Zaza può arrivare: cifre ragionevoli grazie ad un cavillo

Il Napoli cerca un attaccante vista l’assenza per infortunio di Milik e il momento negativo di Gabbiadini. Secondo quanto riferisce l’edizione odierna de Il Mattino, l’obiettivo più concreto è Simone Zaza, l’ex attaccante della Juventus che oggi è al West Ham. Complice i zero gol all’attivo in Premier e un adattamento che tarda ad arrivare potrebbe essere la soluzione ideale in attesa del ritorno di Milik. In caso di decima presenza, ne manca solo una, scatterebbe il riscatto automatico del cartellino dalla Juve per 20 milioni e si potrebbe trattare solo con il club inglese, portando la trattativa a cifre ragionevoli.

La trattativa potrebbe decollare sucifre ragionevoli e con l’ok da parte di Sarri che già diede in estate il suo assenso alla fattibilità dell’operazione. I nomi in cima alla lista dei desideri restano quelli di Pavoletti e di Kalinic, difficili da raggiungere, con il ds Giuntoli che va in pressing.

L’Angolo di Samuelmania – La Champions è sempre bella, ma pensiamo anche al campionato

L’Angolo di Samuelmania – La Champions è sempre bella, ma pensiamo anche al campionato

Besiktas-Napoli, una partita di Champions League per un tifoso è sempre bella e da ricordare. Quella contro i turchi è stata una gara molto ben giocata da entrambe le squadre con gli azzurri che meritavano qualcosa in più, soprattutto nel finale dopo il goal di Hamsik che è stato stratosferico. Il Napoli è andato subito all’attacco ma il tempo era poco a disposizione e il tutto è terminato con il punteggio di 1-1. Adesso guardiamo al campionato, sabato c’è la Lazio: partita non molto facile nella quale proporrei in attacco Insigne, Mertens e Callejon come a Torino.

a cura di Samuele Esposito

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A Torino i trapianti Cocoon: donatori over 80

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All’Ospedale Molinette di Torino è stato effettuato un trapianto di reni in cui il donatore aveva 83 anni e i due trapiantati 78: ma è la scienza che progredisce, l’illusione di una nuova gioventù promessa dal celebre film Cocoon non c’entra. Ci sono organi (come il fegato) che non hanno età, mentre in altri casi (il cuore) l’età limite per un donatore è 65 anni.

Donatori di organi over 80. La nuova frontiera dei trapianti

Sempre più interventi con reni e fegato provenienti da anziani: “Merito dell’aumento dell’età media e dei progressi tecnologici”

TORINO – Un intervento inedito in Piemonte. E a detta degli esperti, tra i più avanzati in Italia. È quello che all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino si è tradotto in un doppio trapianto di reni da un unico donatore. A fare la differenza non è l’operazione in sè ma la combinazione delle età: 83 anni il donatore, deceduto all’ospedale di Ciriè, 78 anni i trapiantati (uno era entrato in dialisi quest’anno, l’altro nel 2011).

Gli interventi sono stati effettuati dalle Chirurgie vascolari dirette da Maurizio Merlo e Carla Porta e dalle Urologie dirette da Paolo Gontero e Alessandro Volpe, con il supporto degli anestesisti di Pierpaolo Donadio e di Francesco Della Corte delle Molinette e di Novara: i pazienti sono ricoverati nei reparti di Nefrologia (diretti da Luigi Biancone e da Vincenzo Cantaluppi) dei rispettivi ospedali, dove proseguono la fase post-operatoria e sono fuori dalla dialisi.

Operazione inedita, si premetteva, che sposta in avanti la frontiera dei trapianti «old for old» peraltro di casa al Centro Trapianti renali «A. Vercellone» delle Molinette, al top in Italia sia per il numero di interventi sia per la sopravvivenza e la qualità di vita: l’80% degli organi arriva dal Piemonte, il resto da altre regioni. Un’operazione, anche, che accende un faro sull’aumento di trapianti in pazienti anziani da donatori anziani. Nei prossimi giorni sarà pubblicata sulla principale rivista mondiale di Nefrologia, il «Clinical Journal of the American Society of Nephrology», uno studio effettuato dal gruppo dei nefrologi delle Molinette sui risultati a distanza di anni dei trapianti di rene effettuati «old for old» da donatori di diverse fasce di età sopra i 50 anni, analizzando 647 trapianti da donatori con età superiori a 50 anni (da 50 a 88 anni) effettuati dal 2003 al 2013 in riceventi con età media sui 60 anni. I risultati di sopravvivenza dei trapianti con queste caratteristiche dopo 5 anni sono attorno all’80% e sono simili anche con i donatori superiori a 80 anni.

Diversi i fattori che da una decina di anni a questa parte hanno reso possibile quello che nel passato prossimo sembrava impossibile: in primis, il progressivo allungamento dell’età di vita. «E’ migliorata la prevenzione – spiega il professor Biancone – e quindi la sopravvivenza delle persone. Ma anche la comorbilità e i problemi renali legati all’età».

Non a caso, oggi l’ingresso delle persone in dialisi si avvicina mediamente ai 70 anni. «Sono cambiate anche le caratteristiche dei donatori – interviene Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti -: prima si trattava di soggetti deceduti a seguito di traumi, prevalentemente stradali, oggi di persone sui sessant’anni, ipertese, colpite da emoraggie e da ictus». Poi la tecnologia: con riferimento soprattutto alla «perfusione», cioè all’impiego di speciali apparecchi che consentono al rene di essere costantemente irrorato quando è «in ghiaccio» nelle ore antecedenti il trapianto. Il tutto preceduto, nel caso di donatori anziani, da una rigorosa valutazione degli organi da trapiantare basata non solo sull’analisi nefrologica e chirurgica ma anche su quella istologica.

Insomma: oggi esistono le condizioni per garantire la funzionalità di un rene, anche se «anziano», a prescindere dalla carta di identità del donatore. «I problemi renali che talora determinano lo scarto di un donatore possono occasionalmente presentarsi anche in giovane età, da qui la prassi dei controlli multipli – precisa Biancone -. Una variabile, semmai, è legata al trapianto da donatore vivente o deceduto: nel primo caso lo stato dell’organo è migliore, il che agevola i trapianti tra donatori anziani e riceventi anche molto giovani».

L’aumento dell’età media dei donatori in Italia è un fatto, spiegano dal Centro Nazionale Trapianti: 48 anni nel 2002, 56 nel 2010, 60 quest’anno. Una media che però deve tenere conto delle «regole per organo»: il fegato non ha età, e può essere donato anche da ultranovantenni; il rene ha raggiunto e superato la frontiera degli 80 anni. Mentre per cuore e polmoni non si va oltre i 65 anni. Comune la necessità di un flusso di donazioni sempre e comunque costante.

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lastampa/Donatori di organi over 80. La nuova frontiera dei trapianti ALESSANDRO MONDO

Terremoto Centro Italia, Macerata: nuovo sisma di magnitudo 4.8 spaventa gli sfollati

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Mattarella: ‘Impegno fino alla fine, Norcia tornerà come prima’

Si è verificata all’1:35 con magnitudo 4.8 ed epicentro in provincia di Macerata la nuova forte scossa di terremoto questa notte, avvertita fino a Roma.

Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la scossa ha avuto ipocentro a soli 8,4 km di profondità.
L’epicentro è stato localizzato a 2 km di distanza da Pieve Torina; 11-12 km da Visso, Ussita e Camerino; 17 da Preci (Perugia). Gli altri comuni maceratesi in prossimità all’epicentro sono Fiordimonte (3 km), Pievebovigliana (5 km), Monte Cavallo e Muccia (6 km), Fiastra e Serravalle di Chienti (9 km) e Acquacanina (10 km).

Al momento non ci sono segnalazioni di nuovi crolli o particolari situazioni d’emergenza, secondo quanto riferisce la Sala operativa della Protezione civile delle Marche.

Sono oltre ventiseimila le persone assistite dal Servizio nazionale della Protezione Civile in seguito alle forti scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell’Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione civile.

Delrio, servono 4-7 miliardi l’anno – “Ci vogliono tanti soldi perchè sulla prevenzione abbiamo investito poco negli ultimi 20 anni. C’è chi stima 100 miliardi, dipende dalle priorità” ma “il lavoro può essere progressivo con 4-7 miliardi l’anno”. Lo afferma il ministro Graziano Delrio intervenendo sui costi del terremoto ad Agorà su Raitre. Si tratta di risorse “possibili perchè noi spendiamo più di 4-5 miliardi anno per riparare il dissesto idrogeologico, dobbiamo spendere invece per prevenire”. “Lo Stato deve esser presente con tutte le risorse necessarie”.

Boschi, Renzi pronto a riferire in Aula – Il ministro dei rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, in merito alle richieste appena avanzate in Aula da M5s, Sel e Forza Italia, fa sapere che c’è la disponibilità del presidente del Consiglio Matteo Renzi a riferire alla Camera sulle vicende legate al terremoto che ha colpito il Centro Italia. Lo rende noto il ministero.

Mattarella: ‘Impegno fino alla fine’. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato nel pomeriggio nelle zone del sisma. Il presidente ha incontrato a Camerino gli sfollati e i loro soccorritori. Ha aperto il giro salutando i bambini e gli anziani; nel Palazzetto dello Sport, ha ascoltato le persone dando a ciascuno una sua parola di solidarietà.

Presidente non si dimentichi di noi, che ci e’ cambiata la vita in un attimo – ha detto uno sfollato in lacrime. Abbiamo perso tutto, casa, lavoro”. Mattarella ha cercato di rassicurarlo e lo ha abbracciato: “Prometto impegno e lavoro fino alla fine“, ha affermato il presidente.

Mattarella si è poi recato a Norcia dove è stato accolto da un applauso dai cittadini che lo attendevano: “Tornerà come prima, sarà lunga, ma ci vorrà tempo“, ha promesso.

I terremoti del 26 e del 30 ottobre hanno deformato una zona di 600 chilometri quadrati.

Venerdì il Consiglio dei Ministri approverà un altro Decreto Legge” sul terremoto “che snellirà ulteriormente i tempi, le procedure, la burocrazia. I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto. A cominciare dalla Chiesa di San Benedetto, patrono d’Europa”. Lo ribadisce il premier Matteo Renzi nella sua newsletter Enews.

“Non sarà una sfida facile, non sarà una sfida breve – ha scritto il premier Renzi -. Ci vorrà del tempo, ci vorrà tanta fatica. Ma l’Italia è più forte della fatica. Noi ricostruiremo tutto”. “Se dopo un terremoto 6.5 a distanza di qualche ora siamo a riflettere sui moduli abitativi, sul come riaprire le stalle, sul come garantire la permanenza in loco di chi vuole restare anche nelle prossime settimane in attesa delle casette di legno significa che nel disastro è accaduto un mezzo miracolo. E che la macchina dell’emergenza ha funzionato una volta di più. Grazie a tutti quelli che si stanno prodigando: siete motivo di orgoglio per il nostro Paese”, conclude.

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Renzi a Radio 24 ha precisato che i due decreti potrebbero confluire. “L’ordinanza di emergenza” dopo le nuove scosse “è già stata fatta. Poi c’è un decreto legge fatto a fine settembre e già in discussione in Parlamento e un altro decreto che sarà fatto venerdì. I due decreti potrebbero anche confluire in un unico atto, lo vedremo, ma è tecnica parlamentare”. E aggiunto che  “Sono finiti i tempi in cui il giorno dopo il terremoto si annunciava un aumento della benzina e delle sigarette e il presidente del Consiglio andava sul luogo del terremoto tre mesi dopo. Io sono andato il giorno dopo e non aumento le tasse: nel tempo in cui faccio il presidente del Consiglio io non si aumentano le tasse”.

A proposito delle gare per la ricostruzione Renzi ha annunciato che queste saranno monitorate da Cantone e Tronca.  “Sì a regole più semplici ma certezza assoluta della trasparenza, con gare monitorate dalla struttura guidata da Cantone e Tronca” confermando che al presidente Anac Raffaele Cantone, sul monitoraggio degli appalti per i territori colpiti dal terremoto, sia affiancato il prefetto Francesco Paolo Tronca.

M5s, noi disponibili ma Renzi non collabora  – “Ribadiamo la nostra piena disponibilità a collaborare per compiere tutte le azioni utili per sostenere le popolazioni colpite, allo stesso tempo chiediamo che lo stesso spirito muova l’azione del governo”. Così il M5s in un post sul blog di Beppe Grillo dove chiede al governo di informare il Parlamento sul sisma e aggiunge: “Renzi ha chiesto unità nazionale e disponibilità ma, alla prova dei fatti, fino ad ora si è mosso senza informare o interpellare le altre forze politiche”.

Papa, la mia benedizione alla gente“Porto la mia vicinanza, la mia preghiera, la mia benedizione a tutta la gente di Norcia e della Valnerina”: lo ha detto Papa Francesco in una telefonata all’arcivescovo di Spoleto monsignor Renato Boccardo. Lo apprende l’ANSA dalla diocesi. Il pontefice ha chiamato sul telefono cellulare del presule non appena terminata la visita del presidente della Repubblica. “Sono addolorato per il patrimonio di fede andato perduto”, ha detto il Papa.

Mef, in 2017 stima spese sisma 6 mld – Si può stimare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici circa 6 miliardi di euro. Lo spiega un portavoce del Tesoro sottolineando che oltre alle risorse stanziate con la manovra e con i decreti sul terremoto nel conto della pubblica amministrazione per il 2017 già compaiono spese pubbliche per la ricostruzione e la messa in sicurezza stanziate a seguito di precedenti eventi sismici.

ansa

 

I sindaci delle zone terremotate: votare per il referendum è impossibile

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Il referendum non si rinvia: “Si va avanti”. Matteo Renzi spegne così le polemiche di una giornata aperta dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che in mattinata aveva detto: “Il governo non chiederà un rinvio, se dovessero farlo le opposizioni, valuteremo”. Resta il fatto che i sindaci delle zone colpite dal terremoto sono categorici: “Qui è impossibile organizzare le elezioni” tra le anagrafi che non esistono più, gli archivi sepolti e la popolazione sparsa tra alberghi e ricoveri di fortuna.

I sindaci dei comuni terremotati: “Impossibile organizzare il voto”

Lo scetticismo dei primi cittadini: “Le nostre priorità sono altre”. Uffici elettorali crollati, elettori sparsi sulla costa, sezioni inagibili

ROMA – Rinviare il referendum? A Roma si discute di convenienze elettorali, ma nei paesi colpiti dal sisma il tema ha una declinazione molto più concreta: qua l’anagrafe è crollata, lì non si riescono a organizzare le sezioni, gli stessi elettori sono sparsi sulla costa e chissà se e come riusciranno a votare.

«Il ministero ci ha chiesto se siamo in grado di garantire lo svolgimento regolare del referendum. A oggi dovrei dire di no, ma siamo gente coriacea e ci proveremo». Il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, martedì ha partecipato a una riunione insieme agli altri primi cittadini della provincia di Macerata colpiti dal terremoto, al commissario Errani, al prefetto e al presidente della regione Marche: tra i temi in oggetto, anche la richiesta di verificare se, in quei territori, sia possibile svolgere la consultazione elettorale del 4 dicembre. Recuperare gli elenchi dell’anagrafe, predisporre le schede elettorali, organizzare la giornata, gli scrutatori, il personale militare, i seggi.

«Le sezioni si possono allestire anche in una tenda, quello è forse l’ultimo dei problemi, ma il punto più delicato di tutto il percorso mi sembra quello organizzativo», valuta il governatore marchigiano Luca Ceriscioli: «nella sola provincia di Macerata, su 50 comuni colpiti dal sisma, 35 hanno il municipio inagibile». Con tutto quello che contiene. Il che può voler dire tutto da rifare, e in un momento in cui – tra gestione degli sfollati e verifiche sull’agibilità delle strutture – le priorità sono altre e più urgenti.

Municipi inagibili  

«Noi non abbiamo ancora ripristinato l’ufficio dell’anagrafe, abbiamo i server scollegati, oggettivamente abbiamo difficoltà a rispettare i termini fissati dal Ministero dell’interno per caricare i dati nel sistema», spiega il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Per capirci, fa un esempio, «ieri scadevano i termini per avvertire i nostri cittadini all’estero: noi non li abbiamo potuti rispettare. Non siamo in grado in questo momento di mantenere le scadenze fissate: se poi questo debba influire o meno sulla scelta del rinvio del referendum, questo non compete a noi decidere».

Altra regione, identica emergenza: nel Lazio, in provincia di Rieti, Accumoli vive l’incubo della terra che trema dal 24 agosto scorso. «Non abbiamo neanche gli uffici del comune, siamo sotto una tenda, si figuri i seggi elettorali», sospira il primo cittadino Stefano Petrucci. «Penso che non siamo abbastanza numerosi da condizionare la scelta di un rinvio o meno della giornata elettorale, ma è certo che qui abbiamo un problema oggettivo». Da diversi punti di vista: «La gestione, il personale, gli scrutatori… E poi la nostra popolazione è sparsa nel Centro Italia, io non so chi potrà venire a votare».

Lontani dai centri  

Stesso dubbio che ha Pezzanesi a Tolentino, considerato che dei suoi ventunomila concittadini «migliaia sono rimasti senza casa e oggi sono disseminati sulla costa, molti fanno sostanzialmente i pendolari da 50, 60 anche 70 chilometri di distanza, non so se per loro sarà facile venire a votare». Nel suo comune, gli elenchi dell’anagrafe sono stati risparmiati e sono ancora consultabili, «ma dobbiamo tenere in piedi 19 sezioni di voto, per metà nel centro storico che è compromesso», ricorda. «Onestamente e senza polemica – aggiunge – l’ipotesi di un rinvio non sarebbe stata male in un momento come questo». Ma, da Accumoli, il collega Petrucci chiede: «Rimandare a quando? Perché solo se si rinviasse a giugno o settembre dell’anno prossimo per noi potrebbe essere più semplice. Se fosse prima, ci troveremmo sempre nelle stesse difficoltà».

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Grazie all’FBI Trump vola e spaventa le Borse

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Donald Trump accelera verso l’Election Day e le Borse si spaventano. Gli ultimi sondaggi descrivono il miliardario in crescita di popolarità: sarà testa a testa con Hillary Clinton. Obama corre il soccorso dell’ex First Lady e attacca il direttore dell’Fbi James Comey, che ha reso pubblica la nuova indagine sulle email della Clinton alla vigilia del voto. Una decisione che, dice il presidente in carica, ha destabilizzato il processo elettorale. Hillary è preoccupata anche per il voto degli afroamericani in calo: conta molto su quella parte dell’elettorato.

Trump cresce ancora. E Obama attacca l’Fbi per sostenere Hillary

L’affondo del presidente sull’emailgate: inchiesta politica. Decide di intervenire dopo l’ultimo crollo nei sondaggi

Hillary Clinton (afp)
Hillary Clinton (afp)

NEW YORK – Barack Obama entra a gamba tesa nella controversa inchiesta sulle mail di Hillary Clinton. Si schiera in difesa della candidata democratica e attacca il direttore del Federal Bureau of Investigation, James Comey. «Ritengo – avverte il presidente – che ci sia una regola secondo cui quando sono in corso indagini, non si agisce sulla base di insinuazioni, informazioni incomplete e fughe di notizie».

Scontro istituzionale  

L’intervento nell’indagine costituisce una chiara interferenza politica da parte di Obama, una violazione del principio di indipendenza tra poteri giudiziari, esecutivo e legislativo. Un fatto più unico che raro per gli Usa, che rischia di innescare uno scontro istituzionale senza precedenti. E al contempo riflette il clima di paura che anima la campagna di Clinton in queste ultime battute della corsa alla Casa Bianca.

 

Il crollo  

I sondaggi sono spietati: Trump nelle ultime 24 ore ha guadagnato terreno in quasi tutti i «battle ground», gli stati contesi la cui conquista potrebbe essere decisiva per ipotecare l’ingresso al 1600 di Pennsylvania Avenue. Il susseguirsi di sondaggi tra martedì e mercoledì scandiscono attimi drammatici per la squadra della candidata democratica. A remare contro Clinton sono anche gli afro-americani, rispetto ad Obama l’affluenza nel voto anticipato è scesa del 16% in Carolina del Nord e 10% in Florida, e sono giù anche in Ohio. Dinanzi al precipitare degli eventi, gli strateghi della Clinton optano per la mossa disperata, quella estrema e senza dubbio la più potente, la mobilitazione del presidente. Anche a costo di scatenare uno scontro tra poteri.

L’«incursione»

Obama non si tira indietro. L’occasione è una serie di interviste. L’affondo nei confronti dell’Fbi è diretto, pesante, drammatico. Il presidente accusa Comey per aver reso pubblica la nuova inchiesta sull’uso delle email da parte della candidata democratica nell’esercizio delle sue funzioni di segretario di Stato. Un fatto che – fa intendere Obama – ha destabilizzato il processo elettorale per il rinnovo della Casa Bianca. «Non faccio riferimento a un caso in particolare», tiene a precisare il presidente, ma è lampante il fatto che parli proprio dell’indagine aperta dal direttore del Bureau sui 600 mila messaggi relativi alla storica consigliera della Clinton, Hauma Abedin. Colpire l’Fbi per arginare l’emorragia di consensi di Clinton e fermare l’ascesa trumpiana: Obama tenta il tutto per tutto: «Le email di Clinton sono diventate una controversia politica. Io la conosco e credo in lei, l’Fbi ha già detto che ha commesso degli errori, ma anche che non c’è niente di perseguibile».

Le ombre su Comey  

Il messaggio di Obama è chiaro: l’interferenza della politica nel potere giudiziario è la risposta dell’interferenza della giustizia nella politica. Lo sostiene anche il «New York Times» (il cui sostegno a Hillary è noto), secondo cui la decisione di Comey è in contrasto con la linea della riservatezza osservata questa estate su due inchieste, una sulla fondazione Clinton e un’altra sull’allora presidente della campagna di Donald Trump. A nutrire i sospetti di «invasione» del Bureau è infine la pubblicazione di altri documenti relativi a Marc Rich, trader incriminato di evasione e traffici illeciti con l’Iran graziato dall’ex presidente Bill Clinton nell’ultimo giorno del suo secondo mandato.

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Al Gasometro I^ Edizione del “Birrodotto”, il Beer Festival che unisce birra e cultura

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Al Gasometro di Roma, in Via Riva Ostiense, dal 4 al 6 e dall’11 al 13 novembre, ha inizio il BEER FESTIVAL: Birra, musica e Rugby per la prima edizione del Birrodotto

COMUNICATO STAMPA

Roma- Birra, musica e Rugby al Gasometro. Nei primi due week end di novembre, , la Riva Ostiense ospita la prima edizione di Birrodotto, un “Beer Festival” che collega il mondo della birra e della cultura, nell’ottica di una valorizzazione del territorio. Un tempio del “nettare degli dei egizi” con oltre 150 tipologie di birre artigianali provenienti da tutta Italia.

Per la prima volta in assoluto, saranno protagonisti anche i “dotti” della birra del Cerb, Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra dell’Università di Perugia. Inoltre, durante il secondo weekend, Birrodotto sarà il luogo dove prepararsi insieme alla Federazione Italiana Rugby in un simbolico Capitan’s Run (preparazione e allenamento pre partita), organizzato in previsione dell’incontro del 12 novembre a Roma tra Italia e All Blacks. Un’occasione per condividere insieme, davanti a un boccale di birra, tutti quei valori che caratterizzano questo sport e che si connettono ai concetti di sostenibilità e del bere responsabile di Birrodotto.

Birrodotto è anche musica dal vivo, curata da Radio Rock, proiezioni di film sulla storia del rockseminari e laboratori per avvicinarsi al mondo della birra in un’atmosfera di divertimento e convivialità. Non solo cultura, concerti e sport ma anche degustazioniristorazione e street food. Un luogo di incontro e di approfondimento a tutela del consumatore e della qualità del prodotto, oltre che un indotto di sostenibilità e di sensibilizzazione nei confronti dell’universo birraio, un settore in bilancio positivo e un patrimonio ricco di eccellenze.

birrodotto02Nelle sue numerose varietà, la birra è la protagonista incontrastata di questo beer festival romano. Un’alchimia di gusti e sentori: colori dorati, ambrati, sapori leggeri e delicati, corposi e robusti; dalle note più dolci a quelle più amare e preponderanti, dalle sfumature tostate ai sentori floreali, ma anche aromi fruttati, speziati fino ai profumi di caffè, cioccolato ed essenze erbacee e fresche. Decine di tipologie, dalle mille sfaccettature gustative e dai numerosi colori olfattivi che non lasceranno delusi appassionati e intenditori.

Nella logica della sostenibilità, all’entrata ogni visitatore riceverà un bicchiere di vetro serigrafato da 0,3 cl per le degustazioni. Il ticket d’ingresso alla manifestazione sarà di 5,00€.

La scelta del nome Birrodotto non è casuale: l’incontro con la birra, infatti, sarà “dotto”, proprio grazie alla presenza del Cerb, unico Dipartimento Universitario italiano che si occupa specificamente di ricerca sulla birra e, per la prima volta, diventa un autorevole protagonista di una manifestazione che vuole favorire la formazione specifica degli studenti e dei futuri tecnici del settore. Il Cerb non sarà presente solo per promuovere le sue attività e presentare i suoi corsi, ma anche per far avvicinare il pubblico al mondo della birra intesa come scienza. La logica del Cerb, sostenuta dal direttore Giuseppe Perretti, punta sulla ricerca, sulla consulenza tecnologica e sull’incremento occupazionale che il mondo della birra sta registrando in controtendenza ai dati del mercato del lavoro attuali. I birrifici indipendenti, infatti, visti anche i contenuti costi di investimento, stanno registrando una forte crescita e gli specialisti formati dal Cerb rappresentano i futuri addetti ai lavori in grado di sfruttare e valorizzare l’eccellenza della birra. 

 Non solo cultura, sport e birra, ma anche rispetto per l’ambiente e per il territorio. Riva Ostiense, sotto il Gasometro, è stata protagonista di una riqualificazione territoriale e inserita nel progetto di recupero della zona “Ostiense  -Marconi”: il piano mira al recupero delle architetture industriali e al riutilizzo sostenibile di tali reperti, anche attraverso il coinvolgimento di eventi culturali che rendono queste strutture simboli di un cambiamento consapevole e accessibile della Roma moderna.

Birrodotto-Beer FestivalMesso in funzione per la prima volta nel lontano 1937, il Gasometro è uno dei reperti di archeologia urbana più suggestivi del ‘900 che ha simboleggiato una parte importante della storia italiana e romana dell’ultimo cinquantennio. Questo tratto della sponda del Tevere fu protagonista, all’inizio del ‘900, di una politica produttivo – industriale del quartiere Ostiense che permise la nascita di siti come Porto Fluviale con gli annessi Magazzini Generali, lo stabilimento del Gas, la Centrale Termoelettrica Montemartini, i Mercati Generali, il Consorzio Agrario. Un tempo su quelle sponde arrivavano i pescherecci e i rimorchiatori che risalivano il fiume dal mare. Le merci e le materie grezze venivano poi smistate alle fabbriche di zona e proprio lì viveva la Roma operaia, la più vera, che si contrapponeva a quella più borghese del centro. 

Dalla fine del ‘900 questi imponenti “elefanti” industriali come il Gasometro, insieme alle aree annesse, sono stati completamente trascurati dalla politica urbanistica e usati per fini meramente speculativi.

Oggi il Gasometro si propone come teatro di eventi sostenibili in un percorso di rieducazione ambientale. Attraverso eventi culturali si cerca di recuperare l’area e di sottrarla al degrado educando i cittadini al rispetto e alla consapevolezza nell’ottica della sicurezza, della pulizia e del decoro civile. Iniziative come Birrodotto vogliono innestare un nuovo modo di fare cultura e intrattenimento: tramite la riconversione dei territori e il legame con il passato, si vuole analizzare la storia della città e fornire spunti di riflessione per il futuro e per i possibili cambiamenti.

Birrodotto – Beer Festival  Roma, Via Riva Ostiense – Gasometro

Dal 4 al 6 e dall’11 al 13 novembre

Apertura ore 18,00

Ingresso 5,00€

Fanpage    https://www.facebook.com/Birrodotto/

Evento Facebook    https://www.facebook.com/events/630855810452609/

Prevendita biglietti Catanzaro vs Juve Stabia, non c’è il porta un amico

Parte la prevendita per i biglietti di ingresso al settore ospiti validi per Catanzaro vs Juve Stabia

Domenica allo stadio “Ceravolo” si giocherà Catanzaro vs Juve Stabia. Le vespe si stanno preparando a questa importante partita che potrebbe confermare il primo posto in classifica. La squadra di calcio allenata da Gaetano Fontana si scontrerà con il recente passato che si chiama Mister Zavettieri. Da due settimane l’ex mister della Juve Stabia siede sulla panchina dei giallorossi,

L’entusiasmo a Castellammare è alle stelle e i tifosi sono pronti a seguire la squadra anche in terra calabrese. La società cara al patron Cosentino ha comunicato oggi le modalità di acquisto dei biglietti per il settore ospiti.

Questo è il comunicato diramato dalle “aquile”:

La Società “CATANZARO CALCIO 2011” rende noto che i biglietti validi per l’accesso al Settore Ospiti dello stadio “Nicola Ceravolo” di Catanzaro, in occasione della gara CATANZARO CALCIO 2011 – JUVE STABIA, in programma Domenica 06 Novembre 2016, alle ore 16.30, valida per la 12^ gg. del Campionato Lega Pro 2016/17, saranno disponibili fino alle ore 19.00 di Sabato 05 Novembre 2016, ai sensi della normativa vigente.

I tagliandi del Settore Ospiti sono in vendita al prezzo di € 10,00 + diritti di prevendita, presso il punto vendita “GO2”: “BOTTEGHINO STADIO ROMEO MENTI”- Via Cosenza, 283 – Castellammare di Stabia (Na)

Per l’acquisto dei tagliandi validi per il Settore Ospiti ,ai sensi della normativa vigente, è necessario esibire il documento di riconoscimento. L’ingresso è permesso ai soli possessori della Tessera del Tifoso in originale.

La Società “CATANZARO CALCIO 2011” non aderisce alla campagna promozionale “PORTA un AMICO”. E’ fatto obbligo all’acquirente di assicurarsi che la stampa prodotta sia di buona qualità. La stampa dell’avvenuto acquisto rappresenterà il titolo d’accesso per l’evento e pertanto dovrà essere necessariamente presentato integro al controllo accessi dell’impianto, insieme al documento d’identità ed alla Tessera del Tifoso.

La Società “CATANZARO CALCIO 2011” declina ogni responsabilità da eventuali problematiche di riconoscimento del biglietto ai tornelli dovute esclusivamente alla stampa non leggibile.

La Società “CATANZARO CALCIO 2011”, inoltre, comunica, che è fatto divieto assoluto di vendita dei biglietti per altri settori dello Stadio, alla tifoseria proveniente dalla Regione che origina la trasferta (Campania), ed pertanto, è assolutamente sconsigliato recarsi a CATANZARO senza aver preventivamente acquistato il biglietto d’ingresso.

Solidarietà dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, in campo per Amatrice

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Ladispoli per Amatrice: “Tutti per Uno” all’Istituto Alberghiero G. Di Vittorio, grande solidarietà per il ripristino della scuola di Amatrice

Ladispoli- Mentre la terra continua a tremare nelle zone già colpite dal sisma, si moltiplicano le iniziative di solidarietà in tutta Italia: da Nord a Sud sono in tantissimi a rispondere all’appello di ricostruzione di quei luoghi simbolo del centro Italia che, a causa delle continue scosse, si sono sbriciolati cancellando l’identità di molti paesini posizionati sull’asse umbra-marchigiana, martoriata dallo sciame sismico dal 24 agosto ad oggi.

Locandina "Tutti per Uno. Un Abbraccio per Amatrice"
Locandina “Tutti per Uno. Un Abbraccio per Amatrice”

All’indomani del terremoto di agosto, il presidente della Regione Zingaretti ha lanciato l’iniziativa di solidarietà “Tutti per Uno. Un abbraccio per Amatrice” rivolta a tutti gli istituti alberghieri del Lazio per sostenere la ricostruzione dello storico centro di formazione alberghiera di Amatrice, polo di eccellenza nel settore della formazione enogastronomica e turistica, reso inagibile dal tragico terremoto dello scorso 24 agosto.

Il 21 ottobre, l’Istituto Alberghiero di Ladispoli con sede in Via Federici, ha risposto all’appello della Regione organizzando una giornata di solidarietà che ha visto impegnati in prima linea i docenti e gli alunni dell’alberghiero G. Di Vittorio: hanno preparato un menù a base di mezze maniche all’amatriciana, un dessert ed una selezione di vini del territorio presentati dalla Sommelier Catia Minghi.

Con la sottoscrizione minima di 10 euro a persona, la cittadinanza ha potuto così contribuire alle spese di ricostruzione dell’istituto di Amatrice colpito dal sisma. All’evento, organizzato all’interno stesso dell’Istituto Superiore di Ladispoli, hanno partecipato circa mille persone: ad accoglierli c’erano gli studenti dell’alberghiero che con grande preparazione e professionalità, hanno servito il menù a tutti partecipanti tra i quali alcune scuole del territorio che, attraverso i propri insegnanti, hanno aderito all’iniziativa organizzandosi anche con i pullman .

Sindaco Paliotta
Sindaco Paliotta
Classe IV B I.C.Ilaria Alpi
Classe IV B I.C.Ilaria Alpi

Non è mancata la presenza delle istituzioni: il Governatore del Lazio Zingaretti, il Sindaco Paliotta e il comandante della Stazione Carabinieri di Ladispoli, il Maresciallo Izzo, che hanno potuto gustare il menù preparato dagli studenti dell’alberghiero, eccellenti chef in nome della solidarietà.ladispoli-ringraziamento_targa

Grazie a questa lodevole iniziativa che ha trovato riscontro oltre ogni aspettativa, l’Istituto alberghiero di Ladispoli ha devoluto al centro di formazione alberghiera di Amatrice la cifra di oltre 9.500 euro.

Maria D’Auria

 

Austria Vienna-Roma, difesa falcidiata: Fazio out. Spalletti: “De Rossi sa fare il centrale”

NOTIZIE AS ROMA – Alla vigilia della sfida in trasferta di Europa League tra Roma ed Austria Vienna, Spalletti ha parlato ai cronisti presenti in conferenza stampa. L’allenatore toscano ha intenzione di fare poco turn-over, visti i tanti infortuni che stanno falcidiando la rosa a sua disposizione. Ultimo, quello del difensore centrale Federico Fazio, costretto ai box a causa di un problema al polpaccio destro rimediato nella gara di Empoli. La partita di domani sera all’Ernst Happel Stadion potrebbe essere cruciale per il passaggio del turno, perciò il tecnico sta valutando se arretrare in difesa De Rossi (ipotesi più probabile) o se “azzardare” lanciando il giovane Marchizza. Queste le sue dichiarazioni:

“Ho una paginata di roba sugli infortuni. Palmieri ha una piccola lesione al polpaccio sinistro. Manolas tornerà a Trigoria venerdì, si allenerà in maniera individuale da lunedì. Tornerà sicuramente per Atalanta-Roma. Seck rientra in gruppo o venerdì o sabato. Totti ha un risentimento muscolare, è da rivalutare la prossima settimana. Florenzi, Mario Rui, Nura e Vermaelen continuano il loro percorso. Fazio durante la partita ad Empoli ha subito un trauma al polpaccio destro, è da valutare, può essere rischioso farlo giocare, si va direttamente a domani per valutarlo meglio. Oggi non lo vedrete in campo, al massimo farà qualcosa da solo se avrà sensazioni giuste”.

Fink ha detto che la Roma è più forte. Allontana solo la pressione?
“No no, ha ragione, ha ragione lui. E’ così, noi si gioca per vincere, se lui si accontenta noi no. Bluffa o non bluffa può fare quello che vuole, le nostre intenzioni sono queste”.

Domani vedremo una difesa a 3 o ci sarà Marchizza in campo?
“Hai altre soluzioni per questo problema della difesa? Noi avevamo fatto una rosa che non ci creasse problemi, soprattutto in questo reparto. Per il momento è così, domani sera ho a disposizione giocatori che possono completare benissimo il reparto. Ho fiducia e do fiducia ai miei calciatori, quindi devo stare attento a quelli che la usano bene. Domani sera è chiaro che Daniele (De Rossi, ndr) può entrare a far parte del reparto difensivo. E’ una qualità che ha, è una caratteristica importante anche per il suo futuro. Siamo a posto, lui sa farlo il centrale, possiamo mettere una formazione in campo di tutto rispetto. Ho giocato tante partite con infortunati e non mi ricordo mai di chi non c’era, ma solo di chi c’era. Sono importanti quelli che ci sono, chi è a casa non può far gol”.

Domani vedremo Iturbe e Gerson?
“Siccome loro sapranno già metà formazione che sarà quella di sicuro, dove c’ho un giocatore in più preferisco dire chi gioca domani sera. Chi faccio giocare nel reparto offensivo me lo tengo fino a domani sera. I difensori sono contati, per cui non si possono sbagliare. Di attaccanti ne ho uno in più, quindi non dico il titolare e la riserva“.

Che partita si aspetta domani? Cosa avete imparato dall’andata?
“Vienna è una bellissima città, l’ho intravista soltanto perché ci ero già venuto senza viverla molto, ma l’impatto era subito chiaro, è pulita, si può vivere tranquillamente, c’è una cultura evidente. Complimenti a voi. Sulla partita d’andata: ci ha insegnato molte cose, degli errori fatti in quella maniera lì bisogna ricordarli, per far sì che non ricapitino. Vedo una Roma molto cresciuta negli ultimi tempi, i numeri non confermano o confermano, ma dipende da che occhi si guardano. Io sento, anche a fine partita di Empoli, che i calciatori respirano un’aria differente, non accettano di non vincere una partita come quella giocata. Diventa quasi un ringhiare, andando poi ad analizzare le motivazioni della non vittoria. Non accettano più la non vittoria dopo una prestazione come quella di domenica. E’ una crescita di gruppo, non appartiene soltanto a chi lo ha nel dna quella caratteristica”.

Strootman?
“Farà parte dell’undici di partenza, è uno di quei calciatori che hanno individualmente la qualità di non volerci stare quando le cose non vanno bene ed è naturale che soprattutto in un club come nostro la sua presenza sia importante. E’ altrettanto importante che la società prenda in considerazione di voler continuare con un professionista forte come lui”.

Perché l’Fbi ce l’ha con Hillary Clinton

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Nuovo sgambetto dell’Fbi alla candidata democratica Hillary Clinton, a una settimana dalle presidenziali Usa: la polizia federale, diretta da James Comey, ha pubblicato via Twitter i documenti sull’inchiesta relativa alla grazia concessa dall’allora presidente Bill Clinton – nell’ultimo giorno del suo mandato, il 20 gennaio del 2001 – al finanziere americano Marc Rich, conosciuto come “il latitante più famoso del mondo”, morto in Svizzera nel 2013. I documenti, 129 pagine, sono stati diffusi tramite l’account “Fbi Records Vault” rispondendo ad una richiesta.

I PROTAGONISTI

  • Bill Clinton – presidente degli Stati Uniti dal 1993 al 2001
  • March Rich finanziere americano
  • James Comey – direttore dell’Fbi

LA VICENDA

Bill e Hillary Clinton
Bill e Hillary Clinton

Washington  – L’ultimo giorno del suo mandato, il 20 gennaio del 2001, il presidente democratico Bill Clinton concede la grazia al finanziere March Rich, fuggito in Svizzera per sottrarsi all’accusa di aver evaso al fisco statunitense 48 milioni di dollari. A indagare prima su Rich, poi sulla decisione di concedere l’atto di clemenza, fu l’allora procuratore del distretto meridionale di New York James Comey, destinato a diventare direttore dlel’Fbi nel 2013. L’indagine si concluse nel 2005 con un nulla di fatto, anche se tra le carte dell’indagine erano spuntate le donazioni di Rich ai Clinton.

LE ACCUSE DI TRUMP

Tutte le volte che un qualche scandalo, soprattutto di natura sessuale, ha investito la campagna elettorale di Donald Trump, candidato repubblicano alle elezioni presidenziali dell’8 novembre, egli ha puntato il dito contro i torbidi trascorsi della coppia Bill e Hillary Clinton. Senza mai entrare nel dettaglio, come non lo ha fatto l’ex procuratopre ed ex sindaco repubblicano di New York Rudolph Giuliani, che durante un evento elettorale a favore di Trump in Florida ha raccontato di aver mandato in galera persone accusate di cose “gavi un decimo di quelle commesse da Hillary Clinton”. Per Trump sembra però parlare il direttore dell’Fbi, James Comey, che dopo aver archiviato nel luglio scorso lo scandalo ‘emailgate’, lo ha riaperto il 28 ottobre e ha fatto trapelare le carte che riguardano l’inchiesta sulla grazia a Rich.

LE CONSEGUENZE SULLA CAMPAGNA

Se lo staff di Hillary Clinton nega l’effetto Fbi, la rimonta di Donald Trump nei sondaggi è evidente. Secondo le rilevazioni condotte da Abc/Washington Post tra il 27 e il 30 ottobre scorsi, la candidata democratica sarebbe dietro al rivale del Grand Old Party (Gop) di un punto, con il 45% contro il 46%, mentre la media dei sondaggi calcolata da RealClearPolitics, considerata più indicativa, segnala Hillary ancora in testa ma solo di 2 punti percentuali, contro il vantaggio di cinque punti registrato una settimana fa.

LA SQUADRA DI HILLARY INSORGE

“Non essendoci una scadenza” per la diffusione di questi file, il tempismo “è singolare”, ha osservato il portavoce della Clinton, Brian Fallon, via Twitter, contestando la seconda irruzione nella campagna elettorale dell’Fbi, ribattezzata dai critici “Ufficio federale d’intervento”, anziché d’investigazione.

Absent a FOIA litigation deadline, this is odd.
Will FBI be posting docs on Trump’s housing discrimination in ’70s?https://twitter.com/PeterWStevenson/status/793505168759386112 

In una nota, l’agenzia guidata da Comey, ha replicato che i dati richiesti “almeno tre volte” dal pubblico in base al Freedom of information act (Foia), che regola il diritto di accesso all’informazione, vengono automaticamente resi disponibili on line, rispettando l’ordine di arrivo delle domande. Una spiegazione che ha fatto sollevare più di un sopracciglio. Se il New York Times si è limitato a definire “un grave errore” quello del capo dell’Fbi, il leader di minoranza al Senato, Harry Reid, ha accusato l’Fbi di tenere nascoste informazioni “esplosive” sui legami tra Trump, i suoi consiglieri e il governo di Mosca.

LA COINCIDENZA

Il direttore dell’Fbi, Comey, fu il procuratore dell’inchiesta contro Rich e il titolare, dal 2003, dell’indagine federale sulla grazia decisa dal presidente Bill Clinton che aveva definito “sbalorditiva”.

TRUMP: SE VINCE CLINTON CRISI COSTITUZIONALE SENZA PRECEDENTI

Donald Trump ha evocato lo spettro di una “crisi costituzionale senza precedenti” se la Clinton dovesse vincere le elezioni. Nel suo intervento a Eau Claire, nel Wisconsin, il candidato repubblicano ha insistito sullo scandalo delle email che ha coinvolto la rivale. “Il lavoro del governo giungerà ad una incredibile ingloriosa fine”, ha ammonito Trump. Hillary “sarà probabilmente sotto indagine per anni – ha insistito – e finirà probabilmente con un processo penale di enorme portata”.

FBI NON RILEVA LEGAMI TRA TRUMP E IL GOVERNO RUSSO

Mentre insinua dubbi sulla Clinton, l’Fbi non ha rilevato alcun legame diretto tra Trump e il governo russo. Secondo quanto riporta il New York Times, anche gli hackeraggi ai danni del partito democratico, attribuiti ai russi dalle agenzie di intelligence Usa, sarebbero volti a minare le elezioni presidenziali e non a far eleggere il candidato repubblicano. La società californiana di sicurezza informatica FireEye ha inoltre smentito collegamenti tra la Trump Organization e la Alfa Bank, importante banca russa di proprietà di due oligarchi (Mikhail FridmanPyotr Aven) vicini al presidente Vladimir Putin.

OBAMA: HILLARY “TRATTATA DIVERSAMENTE” PERCHE’ DONNA

Hillary Clinton “viene trattata diversamente rispetto a tutti gli altri candidati” solo perché è una donna, ha detto il presidente Barack Obama, stigmatizzando il fatto che non le venga perdonato nulla, compresa l’ambizione. “Ha commesso degli errori? Certamente, ne ho commessi anche io. Non c’è nessuno che, nell’arena pubblica per 30 anni, non commetta errori. Lei di fondo è una persona buona e per bene. Sa quello che fa e sarà un presidente eccellente”, ha assicurato il presidente uscente facendo campagna per Hillary a Columbus, in Ohio. “Rifiutate il cinismo, rifiutate la malignità, scegliete la speranza, votate“, ha esortato il presidente degli Stati Uniti.

370 ECONOMISTI CONTRO TRUMP: “NON VOTATELO, E’ PERICOLOSO”

Intanto 370 economisti, compresi 8 premi Nobel, hanno firmato una lettera invitando gli elettori americani a non votare per il candidato repubblicano Donald Trump. “E’ pericoloso, una scelta distruttiva“, è il monito delle missiva rimbalzata sui media Usa. “Se venisse eletto, rappresenterebbe un rischio senza precedenti per il funzionamento delle istituzioni democratiche ed economiche e per la prosperità del Paese. Per queste ragioni – scrivono – raccomandiamo fortemente di non votare per Trump”. Tra i sottoscrittori, il premio Nobel Oliver Hart e il capo economista della Banca mondiale, Paul Romer.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Hillary Clinton è attesa oggi a Tempe, in Arizona e poi a Las Vegas, in Nevada. Per lei continuerà a fare campagna il presidente Obama che ha in programma un comizio a Chapel Hill, nella Carolina del Nord. In campo per la candidata democratica anche il vice presidente Joe Biden (in Florida), l’ex presidente e aspirante first husband Bill Clinton (nell’Iowa) e l’ex rivale alle primarie, il senatore del Vermont Bernie Sanders, sia in Michigan che in Wisconsin. Trump oggi si concentrerà sulla Florida con tre comizi: a Miami, ad Orlando e a Pensacola.

agi

L’Angolo di Samuelmania – Santacroce al Menti tra i vecchi ricordi e la sua maglia

Questi gli scatti

Samuele Esposito prosegue il suo tour immerso nella splendida collezione di maglie. Oggi pomeriggio, allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, ha incontrato Fabiano Santacroce per una firma sulla sua maglia e un bel regalo.

Rog: “Napoli club ambizioso, spero di avere presto l’ opportunità di giocare”

Marko Rog, centrocampista azzurro, ha rilasciato un’ intervista al portale croato Vecernji. Ecco quanto evidenziato:

“Continuo ad allenarmi al meglio, ho sempre lavorato così nella mia carriera. Lavoro, in attesa che mi venga offerta la possibilità di giocare. Ho parlato con il mister Sarri e mi ha detto che era contento e che presto avrò una possibilità. Attendo la mia opportunità e sono sicuro che arriverà presto.
Le ambizioni sono alte, c’è tanto desiderio di vincere. Abbiamo una grande squadra, quindi possiamo sperare.
Non è facile ambientarsi in una realtà come questa. Nessun cambiamento è facile soprattutto per un giovane. Tutti i membri della società, però, mi hanno aiutato tanto, sono molto disponibili. Credo che presto riuscirò a parlare autonomamente in italiano, ho un professore che mi segue ogni giorno.
Strinic? Mi aiuta molto, senza di lui sarebbe stato tutto più complicato”.

De Laurentiis: “Mi ha colpito Rog, mentre darei fiducia a Gabbiadini con un cambio di modulo”

De Laurentiis ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia, è intervenuto Aurelio De Laurentiis, il quale ha dichiarato: “Come sto? Bene, molto tranquillo, anche rasserenato sull’andamento della squadra. Un conto sono le chiacchiere da bar, un conto vivere il contesto dall’interno. Tutti stanno crocifiggendo ora Gabbiadini ma non ha colpe, ha avuto un gesto che non ha mai fatto, è stato fuori, questo non l’ha aiutato come carburante nella sua psicologia. Io credo che bisogna ancora dargli spazio, ma non mi permetto di dare suggerimenti a Sarri, ma con Gabbiadini forse vanno studiati diversi moduli, forse il tanto caro al nostro allenatore 4-3-1-2 che potrebbe giovare, o forse no? Quest’anno siamo però squadra, giocano tutti, abbiamo un centrocampo di livello, forse il più bello che possiamo desiderare e dobbiamo aspettarci qualcosa di importante. Mi auguro giochi anche Rog per vederli tutti quanti, si parla di giovani, ma gli errori possono farli tutti. Maksimovic mica è così giovane ed è capitato che ti va su un braccio, che colpa gliene facciamo? Per carità! Ma non sono colpe anagrafiche. Se l’avesse fatto un giovane avrebbero detto che sono troppo giovani.”

SUL SAN PAOLO- “Noi siamo agli ultimi posti sulle classifiche sullo stadio. Io sono in un mondo conoscendo gli sviluppi, altri no. Non siamo divisi in buoni o cattivi, il sindaco è buono perché vuole i 60mila, io no perchè voglio farlo più pubblico. Ragioniamo in termini di sicurezza, che non c’è, dovrebbero chiudere tutti in Italia”. Devo dire che ieri mi ha meravigliato ieri il sostegno dello stadio, forse solo il Borussia ha un sostegno così clamoroso. Ieri mi ha impressionato lo stadio del Besiktas”.

IL CENTROCAMPO- “C’è Diawara, ma anche Zielinski è Rog, che è un bel giocatore per quello che ho visto nei nostri studi fatti. E’ di personalità, può dare molto al centrocampo. C’è Hamsik poi che ha giocato anche più avanti in passato, giocavamo più alti, ma con Benitez non dimentichiamo che abbiamo vinto anche tante partite facendo tanti gol. Quando reclamiamo la stanchezza, potremmo fare altro, ma non mi permetto di dire cosa bisogna fare o non fare”.

SU MILIK- “Noi dobbiamo pensare agli equilibri di squadra. Ho sempre detto che la finestra sul mercato è sempre aperta, anche quando è chiuso, per studiare e verificare. C’è stato un incidente, mi auguro già a il 15 gennaio di poterlo riavere a disposizione. Poi vedremo per il gioco di Sarri cosa serve. A Sarri gliene avrò nominati una quindicina di attaccanti,  ad esempio Aubameyang, ma è molto difficile, giustamente, e ripeto giustamente, per uno come lui che insegna calcio scegliere il giocatore. Deciderà Maurizio, ma ci piace anche seguire i consigli dei tifosi che con passione ci fanno nomi, anche se a loro non interessano più di tanto certi equilibri. Aubameyang? Sono tre anni che ne parlo, ma ha ragione a dire che non va bene per noi. Mica possono andare tutti bene, all’inizio non capivo, non capivo in nessun modo, ora ho capito”.

SUL VIAGGIO NI CINA- E’ un grande motore, ormai partito e che non si fermerà. E’ il paese del fare, bene o male, ci sono tanti problemi sullo smog, ma c’è un’altra fiosofia molto accattivante e coinvolgente. Bisogna aprire alla Cina, creare un ponte forte, a partire da scuole calcio lì”.

IL GIORNO DOPO- Diawara, che personalità! Gabbiadini, hai finito gli alibi

 Diawara, che personalità! Gabbiadini, hai finito gli alibi

Un nome ed un cognome hanno caratterizzato Besiktas-Napoli, finita 1-1 grazie ad un capolavoro di Marek Hamsik: Amadou Diawara. Il ragazzetto classe 94 entra in corso d’opera in una gara di Champions, si prende la squadra sulle spalle, corra e lotta per la vittoria. Una gara in Europa, come una partita a calcetto tra gli amici: chiamatela follia, chiamatela personalità. Assolutamente un predestinato. E Sarri l’ha finalmente capito. Questo Napoli non può prescindere dall’ex Bologna. Dispiace per Jorginho, male anche ieri sera, ma Diawara non è solo il futuro ma anche il presente di questa società. Come lo sarà Zielinski, come lo sarà Rog tra qualche settimana. Allan e l’italo-brasiliano dovranno correre il triplo, perché è giusto così. Discorso a parte per Marek Hamsik, il quale finché segnerà gol così belli e così decisivi avrà il posto assicurato per altri 10 anni. Maurizio Sarri se lo coccola e guarda alla prossima partita: contro la Lazio sarà una prima finalissima. Perdere punti contro i laziali significherebbe compromettere e non di poco la corsa al secondo posto. In Europa, invece, il Napoli si tiene stretto il primato, a sette punti in compagnia del Benfica. La partita con la Dinamo Kiev sarà fondamentale. Peccato per l’assenza di Milik, con cui il Napoli avrebbe potuto chiudere prima i conti qualificazione. Il sostituto del polacco, Manolo Gabbiadini, infatti, non sembra dare le garanzie necessarie. “La partita della svolta” è passata da un pezzo. Il bergamasco non ha più alcuna giustificazione. L’aut aut del giorno dopo: segnare o andar via per il numero 23. Il tempo diminuisce, gennaio si avvicina, e la sua avventura in azzurro sembra sempre più ai titoli di coda. Dispiace, dispiace molto per un ragazzo onesto, un lavoratore e con tantissimo talento, ma poco inclina a reggere la pressione. Lasciarsi appare la cosa più giusta, sia per il ragazzo che per il Napoli. Ad ogni modo, quest’oggi, non c’è da recriminare nulla ad un gruppo che ha messo il cuore in queste ultime settimane. La notte sta passando. Il Napoli gioca bene, diverte, ma ancora non riesce a vincere. Ma non c’è da preoccuparsi. Passerà. La notte sta passando. E’ quasi l’alba. Contro la Lazio, sabato sera, potrebbe suonare finalmente la sveglia.

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