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Il West Ham verso il riscatto di Zaza

Il West Ham verso il riscatto di Zaza

Tuttosport scrive sulle piste Zaza e Pavoletti per il Napoli: “Intanto, restano in piedi le ipotesi Zaza e Pavoletti. Il Napoli è in attesa di capire se il West Ham riscatterà o meno l’ex juventino (la sensazione è che voglia farlo), mentre Giuntoli lavora per convincere il genoano, sradicandogli dalla mente i pensieri negativi sulla Campania inculcatigli chissà da chi. Oltre alle piste italiane, quelle preferite da Sarri, il Napoli segue anche quelle che portano a qualche gioiellino straniero. Mitrovic su tutti, anche se la richiesta del Newcastle, «costa 30 milioni», è stata scoraggiante”.

Ghoulam in dubbio per Udinese-Napoli

Ghoulam in dubbio per Udinese-Napoli

Secondo Le Buteur, Faouzi Ghoulam potrebbe non giocare la sfida contro l’Udinese in programma sabato alle ore 18.00 alla Dacia Arena. Il terzino, dopo il match con la Nigeria, ha accusato nuovamente problemi all’adduttore e non sarebbe dunque al massimo. In preallarme c’è Ivan Strinic.

Lasicki: “Il Napoli crede in me, entro due anni dimostrerò chi sono”

Lasicki: “Il Napoli crede in me, entro due anni dimostrerò chi sono”

Igor Lasicki, difensore del Napoli e della nazionale polacca Under 21, ha rilasciato una lunga intervista alla stampa del suo paese, dal ritiro della nazionale: “Il fatto che il Napoli mi abbia rinnovato il contratto per altri cinque anni vuol dire che il club crede in me. Adesso mi è difficile scendere in campo o andare in panchina, spero nel futuro. A Napoli ci sono sei difensori e per Sarri ci sono solo quattro posti. Mi do due o tre anni di tempo per dimostrare che posso far parte di un club come il Napoli”.

Sul suo percorso a Napoli “Dopo l’esordio con Rafa Benitez, tre anni fa, ho passato un periodo particolare. Mi accasai in Serie C e trovai la mia continuità, Dopo queste esperienze il Napoli tornò a visionarmi e decise di portarmi in prima squadra, motivo di grande orgoglio per me”.

Sui compagni di reparto al Napoli “Albiol e Koulibaly sono difensori di livello mondiale, ma nonostante ciò non mi fanno pesare la differenza che c’è con me”.

Sulle cene offerte a Milik“Quando c’era lui ed andavamo a cena non pagavamo, adesso anche se ci vado da solo vorrei non pagare (scherza ndr.)”.

Sull’infortunio di Milik“Ha avuto un inizio fantastico a Napoli nonostante avesse molta pressione addosso dopo l’addio di Higuain. I tifosi lo amano ed i medici del Napoli sono molto soddisfatti del suo percorso di recupero. Pensate che devono frenarlo, vuole lavorare sempre di più”. 

Il Buongiorno sulla Luna

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Tutti hanno guardato la luna, ieri sera: erano sessantotto anni che non la si vedeva così grande e per rivederla così bisognerà aspettarne altri 18. Noi, scrive la Stampa, l’abbiamo guardata con gli occhi di Massimo Gramellini.

Guarda che luna

Esistono notti in cui la natura non trasmette paura, ma meraviglia. Notti in cui, oltre che piccoli, ci fa sentire grandi. Di queste esperienze ad alta fascinazione ipnotica ne abbiamo appena vissuta una, e il modo in cui l’abbiamo fatto è un termometro che misura la temperatura del nostro umore. Così enorme e così vicina la luna non si palesava da sessantotto anni e tornerà a farlo soltanto tra diciotto. Qualcuno avrà tenuto gli occhi bassi e, nei casi più gravi, preferito gustarsi un dibattito sul referendum alla tv. Qualcun altro si sarà goduto lo spettacolo in solitudine: per destino o per scelta, a volte altrui. Mentre i fortunati in grado di condividerlo con chi amano si saranno schierati in due categorie. Quelli che avranno fatto un selfie con la luna, considerandola un’emozione che andava più testimoniata che vissuta. E quelli che l’avranno gustata insieme in silenzio, lasciandosi assorbire dalla sua potenza e imprimendosi nella memoria un momento di eternità.

Il mio pensiero commosso va però a coloro che avranno sollevato speranzosi lo sguardo verso l’astro cantato da Leopardi e, trovata soltanto una schiuma irritante di nuvole, avranno mandato affettuosamente l’universo a quel paese.

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lastampa/Guarda che luna MASSIMO GRAMELLINI

La legge sulla sicurezza urbana resta impantanata al Senato

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Mentre la legge sulla sicurezza urbana è impantanata al Senato, il sindaco di Milano Giuseppe Sala Milano si fà capofila – come commenta Luigi La Spina – di una richiesta di aiuto che arriva dalle città, chiede più soldati nelle periferie. L’emergenza è evidente: venerdì una sparatoria tra albanesi a Cornaredo, sabato la coltellata (in via Padova, zona di immigrati) ad Antonio Rafael Ramirez, 37 anni, dominicano e immigrato irregolare, morto ieri per le conseguenze della ferita.

La stretta di Alfano resta al palo: rinviata la legge sulla sicurezza

E al Senato è incagliato l’inasprimento delle pene per i criminali

ROMA – L’escalation di violenza che si registra a Milano non sorprende eccessivamente chi dalla Capitale osserva gli andamenti criminali. Assodato che nel giro di quattro anni il numero dei reati complessivi sta calando, e che gli omicidi, il reato in assoluto più grave e di maggiore portata simbolica, sono passati da 555 a 398 in quattro anni, resta il fatto che Milano è considerata la città al top per reati. Nel capoluogo lombardo, infatti, seconda solo a Rimini, i reati sono il doppio della media italiana con 7636 denunce per centomila abitanti (e la media nazionale è di 4430 per centomila abitanti).

I numeri non ingannano. Se si considera l’indice dei 100mila abitanti, a Milano sono al secondo posto per delitti totali denunciati, terzi per borseggi, secondi per furti, secondi per rapine. Ai sociologi e criminologi il compito di interpretare. Probabilmente la ricchezza delle città del Nord attira maggiormente la criminalità predatoria. Fa impressione, però – e il Sole 24 ore ha fatto di recente un ottimo lavoro di analisi -, vedere che là dove c’è concentrazione di benessere, là si registrano anche i picchi nei furti in abitazione, borseggi, frodi informatiche, furti in esercizi commerciali. Il Sud è in testa solo per i furti di autovetture: una piaga che colpisce soprattutto la Puglia, sia nella provincia di Barletta-Andria-Trani, sia a Bari; e poi Catania, Foggia, Napoli.

Contro i luoghi comuni che vogliono le città meridionali come maggiormente a rischio, gli ultimi dati consolidati (al 2015) vedono sì Napoli in testa per le rapine (195 per centomila abitanti, in calo del 9.9%), ma subito dopo Milano (123 per centomila abitanti) che supera così anche Catania (109) e Bari (105). Di contro, sono i piccoli centri a dare l’impressione ancora delle isole felici e a migliorare le medie nei confronti internazionali. A Belluno nel corso del 2015 si sono registrate appena 3 rapine per centomila abitanti; 7 a Sondrio, Isernia, Aosta; 9 a Potenza; 10 a Nuoro, Matera e Rieti.

Se c’è qualche cosa che questo governo e questa maggioranza devono rimproverarsi, però, è che avevano annunciato con enfasi nella primavera scorsa un giro di vite contro ladri e rapinatori, inserendo un apposito ritocco alle pene nel ddl di riforma del processo penale, che però è ancora fermo al Senato. «La prossima sfida – diceva il ministro Alfano nel maggio scorso – è la sicurezza urbana. Faremo una legge e saremo durissimi contro ladri e rapinatori per aumentare anche la sicurezza percepita».

Ecco, complici le divisioni su altri temi, quali i termini della prescrizione o le nuove misure sulla possibilità di pubblicare le intercettazioni, anche le norme che avrebbero dovuto frenare ladri e rapinatori sono rimaste nei cassetti del Parlamento. Era sempre il marzo scorso quando Alfano spiegava: «Vogliamo dotare di maggiori strumenti i sindaci, le forze dell’ordine e la magistratura». Annunciava, il ministro, che il Consiglio dei ministri avrebbe presto licenziato una legge sulla sicurezza urbana «per rendere le nostre città più sicure, anche rispetto al tema dei furti e delle rapine». Non s’è vista.

Difficile dire quanto possa giocare la presenza degli immigrati in questa pressione della criminalità predatoria. A Milano è noto che bande di giovanissimi latino-americani hanno causato l’innalzarsi dei reati violenti. Come dimenticare il caso di quel capotreno a cui, nel giugno 2015, fu quasi amputato un braccio con un machete? La stessa lama fu sequestrata dalla Squadra Mobile alcuni mesi dopo e si scoprì che era stata utilizzata in altri ferimenti e in un omicidio. Quel machete era ormai conservato e passato di mano in mano come un feticcio dai latinos della banda «MS13».

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lastampa/La stretta di Alfano resta al palo: rinviata la legge sulla sicurezza FRANCESCO GRIGNETTI

Sala chiede aiuto per evitare banlieues a Milano

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Milano è capofila – commenta Luigi La Spina – di una richiesta di aiuto che arriva dalle città, mentre la legge sulla sicurezza urbana è impantanata al Senato. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala chiede più soldati nelle periferie. L’emergenza è evidente: venerdì una sparatoria tra albanesi a Cornaredo, sabato la coltellata (in via Padova, zona di immigrati) ad Antonio Rafael Ramirez, 37 anni, dominicano e immigrato irregolare, morto ieri per le conseguenze della ferita.

Come evitare l’errore delle banlieues a Milano

Se anche un sindaco di centrosinistra come Sala, manager di lunga esperienza, abituato a risolvere problemi molto complessi e non certo sospettabile di allarmismi demagogici, ammette che l’arrivo degli immigrati in una città come Milano richiede l’intervento dell’esercito, vuol dire davvero che è ora di affrontare la questione con urgenza, ma anche con realismo.

Prima di tutto occorre evitare due atteggiamenti contrapposti, inutili, nel migliore dei casi, spesso molto dannosi perché rendono più complicata una situazione già molto complicata. Il primo è quello di coloro che, facendosi scudo di nobili parole, come «solidarietà», «accoglienza», «compassione», evitano la gravosa, ma doverosa, responsabilità di valutare le conseguenze della trasformazione sociale, etnica, culturale, religiosa di molti quartieri delle nostre città. Il secondo, altrettanto facile e lucroso di consensi a buon mercato, è quello di chi invoca soluzioni impossibili, tanto illusorie quanto semplicistiche.

I fenomeni migratori, in tutto il mondo, si possono e si devono controllare, limitare, ma non si possono fermare.

Tra l’altro, al di là di obbligate considerazioni umanitarie, sul Mar Mediterraneo non si possono costruire muri e l’unica alternativa all’accoglienza sarebbe mandare a morte migliaia di persone. E’ giusto lo sforzo di contenere gli arrivi attraverso accordi con gli Stati di provenienza degli immigrati che prevedano aiuti in denaro e in assistenza per migliorare le condizioni di vita in quelle regioni del mondo. Ma onestà intellettuale richiede di ammettere che sarà difficile, in nazioni senza stabili e credibili governi, in zone di guerre civili, ottenere risultati concreti e, soprattutto, in tempi non lunghissimi.

Di fronte alla crescente inquietudine e, in alcuni casi, di fronte alla vera angoscia di sindaci che non possono più ignorare i problemi che le ondate immigratorie provocano nelle loro città non si può né alzare le braccia in segno di resa, né accusarli di ingiustificati allarmi. Il drammatico esempio delle banlieues a Parigi o a Bruxelles, covi di disperazione, di terrorismo, territori di fatto esclusi da qualsiasi presenza dello Stato, è, per ora, solo un incubo da scacciare, ma, in futuro, è una eventualità da non escludere anche dentro i nostri confini.

Si deve, allora, affrontare la realtà con misure, possibili, urgenti, coraggiose che aiutino l’integrazione dei migranti in due principali emergenze, quella abitativa e quella lavorativa. Occorrono leggi che, da una parte, consentano di trovare sistemazioni decenti per gli immigrati, evitando concentrazioni in ghetti urbani e, dall’altra, favoriscano il loro inserimento nel mondo del lavoro. A fronte di tali interventi, lo Stato deve esigere la frequenza di lezioni per una obbligatoria conoscenza della nostra lingua che comporti anche una accettazione piena e verificabile delle fondamentali regole che la nostra Costituzione impone a tutti i cittadini. Senza tollerare, più o meno tacitamente, violazioni dei principi sui quali si regge la nostra convivenza civile. Violazioni che dovrebbero comportare l’immediata espulsione dal nostro territorio di chi se ne rendesse colpevole, perché non è più ammissibile la consuetudine di fogli di via che vengono ignorati o stracciati appena si esce dall’ufficio che li ha consegnati.

La retorica di una accoglienza che non si fa carico dei problemi suscitati dalle ondate immigratorie è, ormai, insopportabile. Così come è ridicola quella che fa la faccia feroce e lancia proclami irrealizzabili. Gli abitanti delle nostre città meritano di meglio.

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lastampa/Come evitare l’errore delle banlieues a Milano LUIGI LA SPINA

Giuseppe Sala: a Milano servono più militari

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala chiede più soldati nelle periferie. L’emergenza è evidente: venerdì una sparatoria tra albanesi a Cornaredo, sabato la coltellata (in via Padova, zona di immigrati) ad Antonio Rafael Ramirez, 37 anni, dominicano e immigrato irregolare, morto ieri per le conseguenze della ferita. Milano è capofila – commenta Luigi La Spina – di una richiesta di aiuto che arriva dalle città, mentre la legge sulla sicurezza urbana è impantanata al Senato.

“Più soldati per le periferie”. Sala chiede aiuto al governo

Il sindaco di Milano: dopo il Giubileo mi aspetto l’impegno dell’esercito

MILANO – Più soldati nelle periferie. Lo chiede il sindaco di Milano Giuseppe Sala ed è forse l’uscita più «politica» fatta finora dal primo cittadino del capoluogo lombardo. Sala ieri, approfittando di una visita del presidente della Camera Laura Boldrini a Quarto Oggiaro, per anni quartiere di confine in mano alla malavita, ha rilanciato un tema finora caro ai sindaci di destra: il presidio delle forze armate nella città. Presidio che, anche sotto la giunta Pisapia che pure ne aveva negato l’esigenza, in realtà non è mai venuto a mancare, soprattutto nelle zone centrali e vicino alle sedi diplomatiche e che adesso Sala vuole rilanciare nel suo programma per le periferie, tanto che la presenza di soldati era già stata inserita nel suo «patto per Milano» durante la campagna elettorale.

«Ne sto parlando da un anno – ha infatti chiarito in serata – e ne parlerò con il ministro Alfano, sperando di avere un po’ più di militari. Mi era stato spiegato che non era possibile averli subito perché a Roma c’era il Giubileo. Ora che il Giubileo è finito, io reitero la mia richiesta».

Il sindaco Sala: “Anche l’esercito per presidiare la periferia milanese”
Il sindaco Sala: “Anche l’esercito per presidiare la periferia milanese”

Ieri però a molti è sembrato che per il primo cittadino questa fosse innanzitutto la risposta ai due gravi fatti di sangue che si sono succeduti nel giro di due giorni: venerdì la sparatoria a Canegrate tra albanesi, sabato il ferimento a morte di un sudamericano in una delle zone tradizionalmente abitata da extracomunitari: via Padova. «Non voglio essere polemico, ma non ho parlato di via Padova, nella domanda precedente mi hanno chiesto un’opinione sulla situazione della zona. Non penso ai militari in via Padova ma penso che avere a Milano un po’ di militari dell’operazione Strade sicure, quando si saranno liberati da Roma, sarebbe una buona cosa». Secondo il sindaco i militari andrebbero impiegati soprattutto in «luoghi sensibili. In questo modo potremmo impiegare un po’ dei nostri in altri lavori. Obiettivamente più persone ci servono». Il Comune aveva già avanzato questa richiesta e il fatto che ieri pomeriggio sia morto il domenicano ferito sabato, ha rafforzato la sensazione di una svolta più «decisionista» del primo cittadino. «Nessuno di noi ha mai negato» che nelle periferie, compresa quella di via Padova, «esiste un problema di sicurezza. Da Loreto in su agiremo perché il tema della sicurezza è più vivo che da altre parti. Diciamo che alcune comunità sudamericane si caratterizzano per livelli di violenza».

Si tratta comunque di numeri abbastanza limitati: sarebbero un centinaio e non di più i soldati che verrebbero impiegati per Milano. Critiche sono arrivate dalle opposizioni di 5 Stelle, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord, che si sono viste «scippare» un tema, come quello della «sicurezza», sempre caro alla destra. Secondo il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, l’uscita di Sala sarebbe «ridicola», perché quando il centrodestra ha mandato l’esercito a Milano «il Pd lo ha cacciato e ora lo richiama». Pronta la replica del primo cittadino: il tema della sicurezza «riguarda tutti i cittadini e non permetteremo a nessuno di impadronirsene».

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lastampa/“Più soldati per le periferie”. Sala chiede aiuto al governo PAOLO COLONELLO

ESCLUSIVA- Raffaele Costantino: “La Juve Stabia sta dando lustro alla nostra città. Ringrazio Fiore…”

L’intervento di Raffaele Costantino al Pungiglione Stabiese

Nel corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione di ViviRadioWeb abbiamo avuto come nostro ospite telefonico l’ex Raffaele Costantino con il quale abbiamo analizzato il buon momento della Juve Stabia e il prossimo match contro il Lecce.

Nel recente passato hai giocato con la Juve Stabia, carriera che sembrava prendere una certa direzione, poi purtroppo l’esperienza in quel di Pisa ha bloccato le tue aspettative: Sì diciamo che ormai è passato un bel po’ di tempo, sono comunque contento per la mia carriera, e niente si va avanti senza rimpianti.

Appena tre settimane fa, al “Romeo Menti” si è rivista una vecchia conoscenza di Castellammare. Il presidente Roberto Fiore che all’età di 92 anni ha voluto sedersi ancora nello stadio dove le sue Juve Stabia facevano un po’ gioire i tifosi di Castellammare. Qual’é il tuo rapporto con l’ex presidente Fiore: Il presidente mi invitò in occasione della sua festa di 90 anni e fui contento di rivederlo. Ero giovanissimo quando conobbi il presidente Fiore, avevo appena 16 anni e diciamo che gli debbo molto perché comunque mi ha dato la possibilità di giocare nella Juve Stabia e di debuttare nel calcio che conta. Mi farebbe molto piacere rivederlo, se avessi saputo del suo recente ritorno, sarei certamente andato allo stadio a salutarlo.

Il presidente ha promesso di ritornare, condizioni di salute permettendo, l’anno prossimo ad ottobre quando compirà 93 anni, ha espresso la sua volontà di festeggiare a Castellammare. Inviterà sicuramente tutti i suoi conoscenti, gli auguriamo lunga vita: Sicuramente. Il presidente è una persona speciale, speriamo che possa festeggiarne tanti altri compleanni e sarò ben lieto di parteciparli.

In tale circostanza disse di aver venduto Costantino a Lecce, team che in quel momento militava in serie A, per darti la possibilità di debuttare nel calcio che conta, anche se nelle sue parole traspare un po’ di amarezza in una situazione in cui non avrebbe voluto cederti: Sì infatti quando abbiamo parlato di questa cosa, lui sul palco dopo aver detto tale affermazione, rimasi un po’ spiazzato, in quanto ha esordito chiedendomi scusa e sicuramente questa frase mi è rimasta dentro, ma in realtà mi ha dato la possibilità di andar a giocare in serie A e ancora oggi lo ringrazio. Tale frase mi ha colpito con un pizzico di amarezza, non conosco le dinamiche di come sono andate le cose, però all’epoca avevo 20 anni e realizzai il sogno della mia vita.

Ecco invece parlando di questa Juve Stabia attuale tu che comunque sei stabiese e molto legato alla piazza, e ai colori gialloblu, reputi che sia tornato l’entusiasmo di un tempo: Sicuramente parlano i fatti, la Juve Stabia sta giocando bene, esprime un buon calcio e i risultati stanno dando ragione al tecnico che sta facendo un lavoro eccezionale nonostante sia partito con lo scetticismo. Credo che abbia dato delle risposte eccezionali. La squadra gioca bene e ha tanti giovani che hanno voglia di emergere, speriamo che continuino. In città vi è molta euforia, è bello vedere la squadra che si impegna, diverte e ottiene risultati importanti.

Ecco domenica ci sarà Juve Stabia-Lecce tu ovviamente tiferai per le vespe, ma che ricordo hai dell’esperienza di Lecce e del periodo della tua Juve Stabia. Qual è la partita che ti porti nel cuore con entrambe le casacche: Con la Juve Stabia sicuramente tante partite. In particolare, ricordo un Juve Stabia-Lecce che fini 3-2 qui al Romeo Menti. Fu una bellissima partita, un risultato rocambolesco, in quanto veniva qui la corazzata mentre noi eravamo una squadra di giovani. A Lecce ovviamente ho dei ricordi bellissimi perché comunque esordire in Serie A, giocare contro tanti campioni, c’era l’allenatore Tardelli e soprattutto affrontare le squadre della Serie A per un ragazzo di appena vent’anni all’epoca fu comunque un’emozione indelebile. Ma ovviamente domenica tiferò la Juve Stabia, la squadra della nostra città.

Secondo te questo Lecce che da tre anni consecutivi ristagna in Lega Pro, accreditata come favorita e poi puntualmente delude, è un problema di pressione nella piazza, ci sono troppe aspettative o altro?: Purtroppo giocare in una piazza dove ci sono aspettative e dove sei obbligato a vincere non è mai semplice. Poi quando vieni da 2- 3 anni negativi o retrocedi, non è mai facile ricostruire. Il Lecce ogni anno parte con i favori del pronostico e poi puntualmente delude. Non è facile programmare in una piazza importante come Lecce che merita molto di più della Lega Pro. La pressione che ti porta la piazza e il fatto di dover vincere a tutti costi non ti aiuta e quindi non è affatto semplice.

Nell’ attuale Juve Stabia, chi secondo te è il calciatore che ti potrebbe somigliare: È un aspetto che trovo difficile, non per quanto mi riguarda ma direi che sia rivolto un po’ verso tutti i calciatori. Credo che la Juve Stabia abbia degli esterni molto validi, lo stesso Marotta, e tanti calciatori interessanti. Spesso vado agli allenamenti, lavorano con tanta voglia ed intensità è veramente auguro alla squadra di continuare così perché ad oggi sta dando lustro alla nostra città facendo sognare tutti gli sportivi di Castellammare.

Se invece dovessi indicare un calciatore che secondo te sta dando un contributo particolare, chi scegliresti, tu che comunque hai vissuto il calcio, e sai che il gruppo è una componente fondamentale di una squadra: Tutti stanno facendo bene. Di sicuro Ripa in quanto non mi aspettavo che continuasse a giocare a questi livelli e sicuramente è stata una piacevole risorpresa. L’anno scorso è stato un pò nell’ombra, adesso sta dimstrando tutto il suo valore. Complimenti a Jimmy che ha dato grandi risposte e credo stia facendo davvero un lavoro eccellente, lui che è stato un grandissimo calciatore e adesso sta dimostrando di avere doti anche in panchina.

Guardando la classifica, secondo te chi è davvero l’antagonista della Juve Stabia per il primato: Ci sono diverse squadre, il Foggia che già l’anno scorso ha sfiorato la serie B, che insieme a Lecce e Matera che comunque hanno un organico importante. Ci sono tre squadre distanziate di tre punti, alla fine comunque la Juve Stabia dovrà fare corsa su se stessa, non dovrà preoccuparsi delle altre squadre, ma continuare a fare il lavoro che sta attuando con tanta euforia e voglia di fare. Vivere alla giornata senza fare calcoli, continuare a dare il massimo negli allenamenti e alla fine i risultati verranno.

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Grassi: “Dispiace giocare poco, mi metto a disposizione di Gasperini”

Grassi al termine di Italia-Danimarca

Al termine di Italia-Danimarca under 21, Alberto Grassi, centrocampista dell’Atalanta di proprietà del Napoli, ha dichiarato: “Non è stato un giorno di festa per noi, assolutamente. Ma è stata una amichevole importante, per testare il livello della Nazionale. Atalanta? Domenica sfidiamo un avversario che sta bene come la Roma ma, in questo momento, anche noi stiamo bene e speriamo di continuare a vincere. Io provo sempre ad allenarmi al massimo, mi metto a disposizione di Gasperini. Poi le scelte spettano a lui. Era da un po’ che non giocavo dal 1′, sono stato contento. Al 70′ mi sono venuti i crampi. Se mi pesa non giocare con continuità? Chi fa questo sport, sa che non è piacevole non giocare. Ma aspetto il mio momento, in attesa do il massimo in allenamento. Poi è il mister a decidere”, le sue parole.

NazioNapoli, solo mezz’ora in campo per Zielinski con la sua Polonia

NazioNapoli, solo mezz’ora in campo per Zielinski con la sua Polonia

Solo mezz’ora in campo per Piotr Zielinski con la sua Polonia. La squadra di Nawalka si ferma sull’uno ad uno contro una buona Slovenia. Tanti gli assenti per il tecnico polacco. Partita senza infamia né lode per il ragazzo azzurro, che svolge il compitino senza troppe sbavature.

Jacobelli: “Come si fa a giudicare Gabbiadini se non finisce mai una partita?”

Jacobelli ai microfoni di Canale 8

Intervenuto a Canale 8, durante il programma ne Parliamo il Lunedì, Xavier Jacobelli, direttore del Corriere dello Sport online, il quale ha dichiarato: “L’infortunio di Milik non è un alibi ma un dato di fatto. Il discorso è semplice: una squadra come il Napoli, che ha un bel gioco e numeri dalla sua parte, non può non essere ottimista. L’unico nodo da sciogliere si chiama Gabbiadini, caricato di responsabilità senza la possibilità di giocare una gara intera o dieci partite consecutive. Come si fa a giudicarlo? Non bastano gli spezzoni di partita che ha disputato.”

Pedullà: “Pavoletti in cima alla lista azzurra, poi Zaza e Mitrovic”

Pedullà sul mercato azzurro

Ai microfoni di Canale 8, Alfredo Pedullà, esperto di mercato, ha dichiarato: “Pavoletti è in cima alla lista del Napoli. Se fosse per Preziosi sarebbe già qui, il patron del Genoa aveva già accettato l’offerta di fine agosto. Zaza è il secondo ma trattare con la Juve sarebbe difficile. L’estate scorsa ha detto “no” al Napoli per andare al West Ham ma ora rischia seriamente di non essere riscattato. Mitrovic è il terzo della lista ma sappiamo bene che nella vita spesso il terzo diventa il primo. Parliamo di un attaccante completo, un po’ pazzo. La valutazione è di 15-18 milioni di euro, il problema è che acquistarlo a gennaio è difficilissimo. Keita non vuole rinnovare il contratto e a giugno sarà una bella sfida, piace a tutti ed anche al Napoli. Su Defrel s’è mezzo di traverso Di Francesco. Non escludo altri nomi ma, ripeto, la gerarchie vede Pavoletti in cima e subito dopo Zaza e Mitrovic, che potrebbe anche scavalcare gli altri.”

Callejon: “A Napoli mi trovo benissimo, non farò come Higuain”

José Maria Callejon, attaccante del Napoli, ha rilasciato un’ intervista al quotidiano spagnolo Granada Hoy. Ecco quanto evidenziato:
“Giocare quei tre minuti a Granada è stato come disputare l’ intera partita. Una grande emozione per me vestire la maglia della Nazionale davanti alla mia gente”
Mondiali di Russia? “Continuerò a dare il massimo con il Napoli e vedremo se il mister continuerà a puntare su di me”.
Granada in futuro? “Non lo so, ora sono a Napoli e sto molto bene. Ho appena rinnovato il mio contratto per i prossimi 4 anni”.
Sul Napoli – “Continuo a ripetere che sono felicissimo in questo club. Io e la mia famiglia ci troviamo benissimo, tutti ci trattano bene”.
Su Sarri? “Mi ha aiutato parecchio, ho ritrovato continuità e fiducia in me stesso. Grazie a lui ho anche ritrovato la Nazionale”.”.
Differenze tra Sarri e Lopetegui? “Non ce ne sono molte, entrambi curano al meglio l’ aspetto tattico”.
Napoli è la città di Maradona, cosa si prova ad essere tanto amati da questa tifoseria? “E’ un grande motivo di orgoglio il fatto che mi vogliano bene. Voglio continuare a dare il massimo per farli felici”.
Tu non farai come Higuain, non andrai alla Juve? “Assolutamente no, ho rinnovato 4 anni e sto bene qui”.

Ripresa degli allenamenti per il Napoli: il report della seduta

Seduta pomeridiana per il Napoli che ha ripreso oggi pomeriggio gli allenamenti a Castelvolturno.

Gli azzurri preparano il match contro l’Udinese di sabato 19 novembre al Friuli, anticipo della 13esima giornata di Serie A (ore 18).

E’ rientrato il primo gruppo di calciatori dagli impegni con le Nazionali: Chiriches, Hamsik, Hysaj, Ghoulam e Koulibaly.

Solo Chiriches ha lavorato col gruppo, mentre gli altri hanno svolto esercizi di scarico.

La squadra ha iniziato la seduta con attivazione e di seguito allenamento aerobico. Chiusura con partitina a campo ridotto.

Differenziato e palestra per Gabbiadini. Terapie e palestra per Milik.

Domani allenamento ancora di pomeriggio.

 

Da sscnapoli.it

Ceccarini: “Sportiello? Il Napoli potrebbe bloccarlo a gennaio”

Niccolò Ceccarini, giornalista Mediaset, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli facendo il punto sul mercato azzurro:

“Al momento non ho nessun riscontro sul possibile ritorno di Cavani per la prossima stagione. Potrebbe lasciare Parigi ma solo per giocare da titolare. Al Napoli c’è la concorrenza di Milik che ha avuto un impatto notevole.
Sportiello a gennaio? In rosa ci sono già Rafael e Sepe, uno di loro dovrebbe essere ceduto. Il Napoli potrebbe approfittare del malcontento del calciatore che ha perso il posto da titolare e bloccarlo già a gennaio”.

Del Genio: “Al Napoli servirebbe maggiore fortuna. A Udine sarà importante il rientro di Albiol”

A Radio Kiss Kiss, nel corso di Radio Gol, è intervenuto Paolo Del Genio, giornalista. Ecco quanto evidenziato:

“I giocatori azzurri sono in forma, basti vedere alle prestazioni di Mertens, Hamsik e Insigne con le rispettive Nazionali. È vero che manca un centravanti ma bisogna sottolineare che ci vorrebbe un po’ di fortuna in più almeno fino all’ apertura del mercato.
In difesa sarà importantissimo il rientro di Albiol per garantire equilibrio e la giusta tranquillità a Koulibaly.
Diawara? Ha avuto un impatto notevole sia in fase di impostazione del gioco che in quella di non possesso. È difficile trovare calciatori con tali caratteristiche”.

Venerato: “Zaza? Bisognerà capire la volontà del West Ham. Pavoletti ha qualche perplessità”

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport ed esperto di calciomercato, ha parlato di mercato azzurro ai microfoni di ‘Si Gonfia la Rete’, in onda su Radio Crc:
“Per l’ attacco i nomi restano sempre quelli di Zaza e Pavoletti. Per l’ ex Juventus bisognerà capire se il West Ham deciderà di riscattarlo o meno.
Giuntoli ha avuto un colloquio telefonico con Pavoletti che preferirebbe restare al Genoa. Il ragazzo ha qualche perplessità riguardo all’ ambiente e alla città di Napoli . Il ds gli ha fatto capire che giocare in una piazza così è davvero bellissimo”.

Il Pungiglione Stabiese – Ancora in testa!

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 14 novembre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci sarà  Salvatore Sorrentino (ViViCentro) e l’opinionista Francesco Maresca.

Parleremo del pareggio della Juve Stabia nel derby con la Casertana. Le Vespe grazie a questo risultato muovono la classifica e restano in testa alla classifica con tre punti di distanza sulle dirette inseguitrici. In questo turno le prime cinque della classe non sono andate oltre il pareggio.

Questa sera avremo come ospite telefonico l’ex Raffaele Costantino con il quale analizzeremo questo buon momento della Juve Stabia e il prossimo match con il Lecce.

Ci collegheremo telefonicamente con il Luigi D’Ambrosio  con la quale presenteremo il  prossimo avversario delle Vespe che sarà il Lecce di Padalino.

Ci collegheremo telefonicamente con Alberico Turi  responsabile del settore giovanile della Juve Stabia.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Zapata, l’ agente: “E’ felicissimo a Udine ma tornerebbe volentieri al Napoli”

A Radio Crc, nel corso di “Si Gonfia la rete”, è intervenuto Fernando Villarreal, agente di Duvan Zapata. Ecco quanto evidenziato:
“Ritorno al Napoli a gennaio? C’è la possibilità che possa tornare nel mercato invernale, tutto dipende dalla volontà di entrambi i club.
Attualmente all’ Udinese si trova benissimo ma accetterebbe volentieri l’ipotesi di tornare a Napoli. E’ andato via solo perché era bloccato da Gonzalo Higuain.
Sarebbe il momento giusto di tornare e dimostrare tutto il proprio valore. Ma ripeto che si tratta solo di un’ ipotesi apparsa sui giornali: non c’è stato nessuno incontro tra Napoli e Udinese né Sarri ha chiamato il ragazzo. Sono convinto che Duvan possa fare molti gol con il Napoli, potrà dimostrarlo anche la prossima stagione quando scadrà il prestito”.

La fotogallery della gara Casertana vs Juve Stabia (1-1)

Casertana vs Juve Stabia foto di Emilio D’Averio

Guarda le foto di Casertana vs Juve Stabia realizzate dal nostro fotografo Emilio D’Averio che ci racconta così il pareggio delle vespe con i ragazzi di Mister Andrea Tedesco.

La Juve Stabia conquista un punto importante che le permette di muovere la classifica e di mantenere inalterato il vantaggio sulle inseguitrici che pareggiano a loro volta.

Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it

Se vuoi guardare tutte le foto clicca qui

Serata fredda quella di ieri al “Pinto” di Caserta dove si registra una massiccia affluenza di tifosi gialloblè. 800 gli stabiesi “ufficiali” che in settimana in poche ore avevano polverizzato tutti i biglietti disponibili. La Juve Stabia vuole confermarsi in testa alla classifica, mantenendo o meglio ancora aumentando il vantaggio sulle dirette inseguitrici. I falchetti vogliono dare continuità alla vittoria di Cosenza che li ha proiettati in piena zona play off.

Il manto erboso dello stadio casertano è in cattive condizioni.

Le formazioni ufficiali:

CASERTANA (4-3- 3): GINESTRA, FINIZIO, RAINONE, D’ALTERIO, PEZZELLA, RAJICIC, MATUTE, CARRIERO, CARLINI, ORLANDO, CORADO.

A DISPOSIZIONE: FONTANELLI, ANACOURA, GIORINO, LORENZINI, DE MARCO, GIANNONE, RAMOS, DE FILIPPO, COLLI, TAURINO

JUVE STABIA (4-3- 3): RUSSO, CANCELLOTTI, MORERO, ATANASOV, LIVIERO, CAPODAGLIO, MASTALLI, IZZILLO, MAROTTA, RIPA, SANDOMENICO.

A DISPOSIZIONE: BACCI, AMENTA, CAMIGLIANO, LIOTTI, ESPOSITO, ZIBERT, SALVI, KANOUTE, LISI, MONTALTO, DEL SANTE, ROSAFIO.

Al 24’ la Casertana passa in vantaggio: Corado sugli sviluppi di un calcio d’angolo porta in vantaggio la propria squadra.

Il primo tempo finisce senza recupero con la Casertana che ha saputo sfruttare soprattutto i calci piazzati, il vantaggio arriva proprio da calcio d’angolo. La Juve Stabia invece era partita bene ma poi piano piano si è spenta soprattutto dopo lo svantaggio.

Inizia la ripresa con gli stessi uomini del primo tempo.

Al 14 del s.t. espulso Carriero che su un’azione di contropiede si butta platealmente in area e guadagna la seconda ammonizione.

PAREGGIO DELLA JUVE STABIA: Al 33 del s.t. Mastalli da fuori area calcia all’incrocio dove Ginestra questa volta non può arrivarci.

Dopo 5 minuti di recupero termina questo derby che ha visto una Juve Stabia in alcuni tratti della partita impacciata e priva di idee. Questo pareggio permette alla Juve Stabia di mantenere la testa della classifica indipendentemente dai risultati delle gare del Lecce e del Matera.

Domenica al Menti arriva il Lecce per la prima delle due partite che può dire tanto per il campionato delle Vespe. La successiva trasferta è con il Matera di Auteri.