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Matera vs Juve Stabia: Inizia la prevendita, non c’è il porta un amico

Matera vs Juve Stabia le modalità per l’acquisto del biglietto

Matera vs Juve Stabia può essere considerato il big match della Lega Pro girone C.

Domenica una bella, ma fragile, Juve Stabia ha perso al Menti immeritatamente con il Lecce di Mister Padalino. Le Vespe vogliono voltare pagina e pensare al prossimo match che si terrà al “Franco Salerno” di Matera e che rappresenta un altro difficile esame.

I padroni di casa, allenati dal “nemico di sempre” Gaetano Auteri sono una delle migliori squadre del campionato e possono contare su giocatori come Iannini, Infantino, Casoli, Strambelli, Louzada, Piccinni e De Rose, solo per citarne alcuni. Sono a quota 26 punti in classifica tre punti sotto Juve Stabia, Foggia e Lecce e fino alla fine contenderanno la vittoria del Girone C.

Dopo un ottimo avvio, gli ultimi risultati hanno frenato parzialmente la corsa dei lucani. Cosi come quello contro il Lecce, anche il match di Matera sarà molto difficile per le vespe in quanto i bianco blu, soprattutto in casa, hanno un ruolino di marcia davvero importante fatto di quattro vittorie e tre pareggi.

Nelle ultime due stagioni il bilancio tra Juve Stabia e Matera è di tre pareggi e una vittoria lucana. Due stagioni fa ci fu l’1-1 del Menti e il 3-1 in terra materana mentre lo scorso anno fu 0-0 a Matera e 1-1 al Menti.

La Juve Stabia comunica le modalità per l’acquisto del tagliano di ingresso allo stadio:

“S.S. Juve Stabia rende noto che, da domani, saranno disponibili, come da vigente normativa, ESCLUSIVAMENTE per i possessori della Tessera del Tifoso, i tagliandi di ingresso del Settore Ospiti dello Stadio “XXI Settembre-Franco Salerno” di Matera per assistere all’incontro di calcio Matera-Juve Stabia, in programma domenica 27 novembre alle ore 20,30 e valevole per la 15a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/17.

L’S.S. Matera, nel rispetto delle direttive ministeriali, NON HA ADERITO al progetto “Porta un amico allo stadio”.

I biglietti saranno in vendita al prezzo di € 10, compresi diritti di prevendita, fino alle ore 19,00 di sabato 26 novembre, presso i botteghini dello Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, che rispetteranno i seguenti orari di apertura:

10,00-12,30 / 16,00-19,00″

RILEGGI LIVE – Champions, Napoli-Dinamo Kiev 0-0

Segui il nostro LIVE

93′ Fine partita!

90′ Vengono concessi 3 minuti di recupero

86′ Dentro Giaccherini e fuori Mertens per gli azzurri

81′ Cambio per la Dinamo Kiev: dentro Moraes e fuori Besedin

78′ Fa tutto bene Mertens che si libera al tiro ma calcia a lato

78′ Cambio per il Napoli: dentro Allan e fuori Zielinski

73′ Callejon per Gabbiadini che la piazza: conclusione che esce di pochissimo

71′ Ci prova Gabbiadini da fuori, palla deviata ancora in corner

67′ Fuori Sydorchuk e dentro Orikhovskiy per la Dinamo Kiev

66′ Cambio per il Napoli: dentro Gabbiadini e fuori Insigne

65′ Calcia Hamsik dal limite, è ancora corner

62′ Contropiede del Napoli, ma Insigne calcia male e Rudko para senza problemi

60′ Tsygankov lascia il campo, al suo posto entra Gonzalez

55′ Yarmolenko tocca per Sydorchuk che calcia alto

54′ Insigne calcia a giro dal limite, para Rudko senza problemi la sua conclusione centrale

51′ Hamsik trova il filtrante giusto per Callejon, ma Sydorchuk mette in corner

50′ Hamsik spizza un corner di Callejon ma il pallone esce superando la traversa

47′ Gettata al vento una ghiotta occasione per Callejon che calcia male e mette sul fondo un traversone per Mertens

45′ Partiti, palla al Napoli!

SECONDO TEMPO

 

45′ Fine primo tempo

40′ Napoli che non riesce a rendersi pericoloso in zona gol

38′ Callejon al centro dell’area, ma Mertens è distante dalla zona gol

25′ Ci prova Hamsik da limite con il sinistro dopo una giocata di destro a saltare l’avversario: para Rudko

23′ Mertens lancia Insigne che solo in area incespica sul pallone e l’azione sfuma

19′ Giallo per Sydorchuk dopo un fallo su Hysaj

17′ Sugli sviluppi del corner, Hamsik di testa alza sopra la traversa

15′ Lancio per Callejon che cerca Mertens al centro dell’area: ancora corner

13′ Hysaj calcia dal limite, il rimpallo favorisce Mertens che non riesce a tirare perchè fermato in corner

2′ Fermato Insigne in fuorigioco ma sembrava essere partito in linea

1′ Partiti, palla alla Dinamo Kiev!

PRIMO TEMPO

 

20:30 – Squadre negli spogliatoi

20:24 – Prosegue il riscaldamento

20:08 – Squadre in campo per il riscaldamento

19:58 – In campo i portieri azzurri per il riscaldamento

19:57 – In campo i portieri della Dinamo tra i fischi

Le formazioni ufficiali:

NAPOLI (4-3-3) – Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Hamsik, Diawara, Zielinski, Callejon, Insigne, Mertens. A disp. Rafael, Giaccherini, Allan, Jorginho, Maggio, Chiriches, Gabbiadini. All. Sarri

DINAMO KIEV (4-3-3) – Rudko, Morozyuk, Khacheridi, Vida, Makarenko, Rybalka, Yarmolenko, Sydorchuk, Garmash, Tsygankov, Besedin. A disp. Shovkovskiy, Antunes, Moraes, Korzun, Gonzalez, Buyalskiy, Orikhovskiy. All. Rebrov

Buonasera e benvenuti alla diretta testuale della gara di Champions League tra Napoli e Dinamo Kiev. Vivicentro.it vi aggiornerà in tempo reale.

dal nostro inviato al San Paolo, Ciro Novellino

Tra poco alluvione in Piemonte e Liguria

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Piemonte e Liguria, entro Giovedì altri 300/500 mm Rischio concreto di ALLUVIONE, terreni già SATURI. Fiumi, allerta ESONDAZIONI

E’ il caso di annunciare codice Rosso per Piemonte e Liguria. Quand’anche dovesse andare meno peggio, nel senso che il quantitativo atteso dovesse essere meno del previsto e, eventuali danni, ridimensionati a evento compiuto, cosa decisamente augurabile, una ALLERTA MASSIMA ci sta tutta.

GIA’ PIOGGE INGENTI, FINO A 600 MM – Da tre giorni, oramai, molte aree della Liguria e del Piemonte sono tartassate da piogge incessanti e spesso violente. Centinaia di mm sono già caduti su molte zone, fino a 600 nell’entroterra del Genovese. 100/200 mm e oltre sui rilievi del Cuneese, basso Piemonte, confine con la Liguria, e sulle Alpi settentrionali piemontesi. Tutti i fiumi e corsi d’acqua sono ingrossati e alcuni già a livello di guardia.

IL PEGGIO DEVE ARRIVARE – Tutto questo, quando il “BOTTO” delle piogge deve ancora arrivare. E sì, purtroppo non è finita qui. La vasta depressione semi stazionaria sulla Spagna e responsabile di tutto questo maltempo, nelle prossime 48 ore allargherà le sue spire cicloniche verso Ovest. Insomma, si farà più cattiva verso l’Ovest Mediterraneo, Algeria e l’alto Tirreno, intensificando le vorticità e andando a spingere con maggiore veemenza i fronti perturbati in risalita dal Nord Africa.

PREVISIONE PER OGGI – Per oggi, continueranno rovesci e temporali diffusi su tutta la Liguria centro occidentale, sulla fascia alpina piemontese e sulle pedemontane piemontesi tutte, con altri accumuli importanti entro la mezzanotte prossima, 50/100 mm.

PIOGGE ALLUVIONALI GIOVEDI’ 24 – Massima attenzione nella giornata di Giovedì 24. E’ attesa la fase più cruda del maltempo. I fronti si faranno cattivi e ad elevato sviluppo verticale. Oltre all’ostacolo orografico costituito dall’Appennino ligure e dalle Alpi piemontesi, si aggiungeranno velocità verticali e vorticità, indotte dal sistema, decisamente più significative.

Sono attesi fenomeni persistenti e forti su tutta la Liguria di Ponente, Alpi e settori pedemontani piemontesi, sin dalle prime ore di giovedì e per tutta la giornata, con enfasi nelle ore pomeridiane e ancora serali su Alpi piemontesi.

FOCUS MALTEMPO FORTE – Dell’immagine a corredo dell’articolo, oltre a contrassegnare a scala di colori tutte le aree più a rischio e i quantitativi di pioggia stimati, abbiamo focalizzato su due aree, in particolare, tratteggiate in giallo. Si tratta dei settori alpini e pedemontani del Torinese e delle aree montuose tra il Sud Cuneese, l’Imperiese e l’Ovest Savonese. Sulla base delle indicazioni attuali, su questi settori, oltre alle piogge diffuse, incessanti e mediamente forti, potranno avere luogo fenomeni anche violenti, caratterizzati da ingenti quantitativi di pioggia in unità di tempo anche ridotta: condizioni possibili per 200/400 millimetri in poche ore, in particolare nella giornata di giovedì.

ALLERTA MASSIMA SU QUESTE AREE

Nel dettaglio, rinnoviamo l’allerta per tutti i corsi d’acqua, tra Biellese e Torinese, con attenzione particolare per il fiume DORA BALTEA , il TORRENTE D’ORCO, il fiume STURA DI LANZO, il fiume DORA RIPARIA, il TORRENTE SANGONE, il TORRENTE CERONDA.

Più a Sud, tra Sud Cuneese e Imperiese, Ponente ligure, ALLERTA per i torrenti IMPERO, FORA di TAGGIA, MERULA, SCIUSA, ACQUILA, BOTTASSANO, VARATELLA, NIMBALTO, LERRONE, fiume CENTA, torrenti QUILIANO, SANSOBBIA, ARENON, ARRESTRA, RUMARO, LERONE e tutti i canali e corsi d’acqua minori del Ponente ligure. ALLERTA per il fiume BORMIDA di SPIGNO, fiume TANARO, nel sud Cuneese, e tutti i corsi d’acqua ai confini tra Piemonte e Liguria. Apporteremo altri aggiornamenti con appositi interventi h 24. Seguiteci sulle nostre rubriche.

/meteo.it

 

Sportitalia – Svolta Pavoletti: l’ attaccante apre al trasferimento in azzurro

Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitalia ed esperto di calciomercato, ha fatto il punto sulla trattativa Pavoletti-Napoli sul proprio portale ufficiale. L’ attaccante del Genoa resta l’ obbiettivo principale per l’ attacco azzurro nella prossima sessione di mercato:

 

“Leonardo Pavoletti ha aperto al trasferimento al Napoli, confermato quando vi stiamo raccontando da giorni (compreso l’incontro blindato con il direttore sportivo Giuntoli). Ulteriori indizi che mettono sempre più l’attaccante del Genoa in pole, contrariamente alle voci che lo volevano propenso a rifiutare per presunte (molto presunte…) perplessità sul trasferimento al Sud. Gli hanno attribuito virgolettati mai rilasciati, i fatti dicono l’esatto contrario. Pavoletti è reduce da un infortunio che lo terrà fermo per qualche settimana, nulla di grave. Ma il Napoli voleva incassare l’apertura totale per poi andare dal Genoa e perfezionare l’intesa. Svolta molto importante che mette Pavoletti sempre più in pole e quindi in chiaro vantaggio su Zaza. Le altre ipotesi, Muriel in testa, sono oggi assolutamente defilate rispetto alle conferme delle ultime ore sullo specialista del Genoa.

Nel frattempo a Napoli è arrivato Leandrinho, il giovane attaccante classe ’98 svincolatosi dal Ponte Preta, una trattativa già impostata la scorsa estate. Stasera il ragazzo brasiliano potrebbe essere al San Paolo per assistere al match contro la Dinamo Kiev. E Gabbiadini resta in lista di sbarco: il Napoli vorrebbe cederlo all’estero e a titolo definitivo”.
Da alfredopedulla.com

 

Fratture Multiple Europee (Mauro Lo Piano)

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Sembra che si siano create delle fratture multiple fra l’Italia, la Germania, e qualche altro Stato membro dell’Unione Europea.

Ieri il Ministro delle Finanze Wolfgang Schauble fedele scudiero della Merkel,ha bacchettato Renzi per le sue dichiarazioni poco lusinghiere sugli investimenti operati dalla Germania in questi ultimi anni, affermando che il nostro Primo Ministro si dovrebbe occupare piu’ del nostro bilancio o di quelli degli Stati membri, che non rispettano gli impegni presi e non di quello tedesco.
Schauble ha affermato che gli investimenti in Germania in questi ultimi anni sono cresciuti del 3,9%,anche se il denaro investito ha avuto costi zero per la loro economia, mentre in Italia e in altri Paesi Europei abbiamo avuto solo una flebile crescita dello 0,7%. Poi ha aggiunto che la maggior parte dei soldi sono stati spesi per aiutare i profughi, prova ne e’ che la Germania se ne e’ fatta il maggior carico.
Come se cio’ non bastasse :
Anche da Bruxelles arriva un attacco, e’ stato fatto dal Capogruppo dei Popolari Manfred Weber: ha affermato che Renzi fa della Comunita’ un capro espiatorio a cui addossare ogni sorta di responsabilita’, e’ come se fosse un morbido cuscino su cui appaggiare i propri errori.
La replica italiana di Renzi a Schauble e’ stata : sui conti “si cominci dal vostro”, per la critica di Weber ha risposto Gianni Pittella Capogruppo dei socialisti, dicendo che l’unico cattivo in questa Comunita’ e’ Schauble, la sua ossessione sul risparmio si sta trasformando in paranoia, se non verra’ bloccato in tempo, portera’ l’Europa al baratro.
Mala Tempora Currunt :
Ormai nella Comunita’ Europea si iniziano a vedere le falle, se non verranno adottate serie misure per il suo galleggiamento, anche questa nave andra’ alla deriva, sono finiti i tempi dei Capitani coraggiosi.

Sky – Leandrinho in Italia per definire l’ accordo con il Napoli: pronto un quinquennale

Lo anticipammo questa estate. Il Napoli pensava a lui per gennaio, l’ultimo slot per l’extracomunitario sarà preso da Leandrinho? La stellina brasiliana è sbarcata in Italia, come documentato dalle immagini trasmesse da Sky Sport. La situazione rimane molto complicata, si tratta di un vero e proprio intrigo di mercato. Il giovane attaccante si è svincolato dal Ponte Preta e sembra aver scelto il Napoli.

Leandrinho era già stato in Campania e a Castel Volturno lo scorso giugno, per conoscere le strutture dall’allenamento e la città . E’ tornato per definire l’accordo, che presumibilmente sarà di 5 anni. E’seguito anche dal Manchester City, dal Real Madrid e da altri top club europei. Grande talento, si tratta di una punta esterna che può fare anche il trequartista.

Stasera Leandrinho potrebbe presentarsi allo stadio per assistere al match di Champions tra Napoli e Dinamo Kiev. Sarebbe il primo incontro con quella che dovrebbe diventare la sua prossima “torcida”. Lo riferisce Gianluca Di Marzio tramite il proprio profilo ufficiale.

Da gianlucadimarzio.com

Fucina Politica (Lo Piano Saint Red)

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La fucina politica e’ una grande forgia, un focolare “quasi” domestico per anime litigiose, dove le proprie ragioni vengono prima riscaldate, poi forgiate e  infine portate all’incandescenza.
In questi ultimi anni, la “fucina” e’ decaduta sia in stile che per signorilita’, ogni occasione, ogni pretesto, ogni virgola messa nel posto sbagliato, sembra offrire il pretesto per offendere oltre ogni limite di decenza i propri avversari politici.
Si lavora con l’incudine ed il martello, i colpi sfoderati sono sempre piu’ bassi, ormai si e’ persa ogni signorilita’ verbale, lo sproloquio, le volgarita’, gli attacchi mediatici, sembra che abbiano travalicato i confini della decenza, e della ragione.
In questi ultimi giorni che precedono il Referendum del 4 Dicembre, le forze politiche non usano mezzi termini per offendere anche pesantemente chi e’ in rotta di collisione con le loro idee, sara’ colpa del surriscaldamento del nostro Pianeta che sta avendo influssi negativi nella psiche di molti politici?, oppure e’ il “giusto” punto d’arrivo d’una politica sempre piu’ scorretta.
Gli animi dei contendenti al voto, da caldi sono diventati roventi, l’Italia in questi ultimi anni sta attraversando, a che se ne dica, uno dei peggiori periodi della propria storia.
Si e’ creato fra Politica e Cittadini un baratro senza precedenti, gli anni delle ruberie sono ancora indelebili nella mente di coloro che hanno visto negato il proprio futuro, con questi presupposti dove si puo’ andare?.
Oggi si parla di possibile perdita delle nostra Democrazia, sara’ da stimolo ai milioni di persone che hanno deciso di disertare le urne? lo sapremo il 5 Dicembre quando i “giochi” saranno fatti.

vivicentro.it/blogger/Lo Piano Saint Red/Fucina Politica

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Atanasov: Con il Lecce netto calo psicologico. A Matera per il riscatto

Le parole del difensore centrale della Juve Stabia di origini bulgare: Zviko Atanasov

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale di avvicinamento al prossimo impegno in campionato della Juve Stabia si è presentato, nella sala stampa dello stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia,  il centrale difensivo delle Vespe, Zviko Atanasov.

Queste sono state le sue dichiarazioni live dal Menti rilasciate ai giornalisti presenti:

“Sono contento della mia parabola alla Juve Stabia, sono diventato importante per la squadra e non può che farmi piacere.
Con il Lecce siamo stati perfetti nel primo tempo mentre il secondo è stato traumatico ed abbiamo subito una sconfitta che fa male. A mio avviso non si può imputare la sconfitta a motivazioni tecnico tattiche ma a questioni mentali. Siamo calati psicologicamente e poi non siamo stati in grado di controbattere alle azioni del Lecce.
Spero che il mancato cambio di orario, chiesto dalla Juve Stabia ma non accettato dal Matera, non sia un problema per noi e che nonostante ciò possano arrivare a Matera tanti tifosi per sostenerci.
Dal punto di vista personale spero di fare sempre meglio e di aiutare la squadra con le mie prestazioni.Voglio arrivare in alto, magari proprio con la Juve Stabia.”

Raffaele Izzo

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Napoli-Dinamo Kiev, i convocati di Sarri: c’è anche Gabbiadini

Napoli-Dinamo Kiev alle ore 20,45 per la quinta giornata di Champions League.

Dirige il match l’arbitro rumeno Hategan.

Questi i convocati azzurri: Reina, Rafael, Sepe, Hysaj, Maggio, Strinic, Ghoulam, Koulibaly, Chiriches, Albiol, Maksimovic, Allan, Rog, Hamsik, Jorginho, Giaccherini, Zielinski, Diawara, Mertens, Callejon, Insigne, Gabbiadini.

 

Da sscnapoli.it

Morero: lavoreremo duro per non commettere più certi errori VIDEO

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale si è presentato al Menti il centrale difensivo delle Vespe, Santiago Morero.

Ecco le sue dichiarazioni live dal Menti:

“Domenica abbiamo disputato una grande gara ed il finale non può che farci ancora male. Fino al 15esimo della ripresa siamo stati perfetti e solo il finale ci ha condannato. Abbiamo capito in cosa abbiamo sbagliato e lavoreremo per non incappare più in queste disattenzioni.
Ovviamente ogni partita ha una storia a sé e va sempre analizzata, a maggior ragione questa che è finita così. La analizzeremo con ancora più attenzione perché ti assicuro che il risultato brucia ancora. Vogliamo continuare a stare lì in alto e per farlo non dobbiamo sbagliare come fatto domenica.
Dispiace ancora di più perché la sconfitta è arrivata proprio con lo stadio pieno e con tanti tifosi al nostro seguito. Spero e chiedo ai tifosi di continuare a sostenerci perché sono davvero importanti per noi.
Domenica contro il Matera non dovremo farci condizionare dal risultato della scorsa gara. È un avversario forte che punta alla vittoria del campionato, con un allenatore di grande esperienza. Quando siamo attenti, però, possiamo giocarcela con tutti come già dimostrato.
Speriamo di rimediare già domenica alla sconfitta contro il Lecce.”

Raffaele Izzo

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Attività di base, Virtus Junior Napoli-Juve Stabia: data e ora del match

Attività di base, Virtus Junior Napoli-Juve Stabia: data e ora del match

Martedì 29 novembre alle ore 15:30 al campo comunale di Casola si giocherà una gara amichevole tra la Juve Stabia, attività di base, categoria 2005 e la Virtus Junior Napoli, società padrona di casa che, grazie ad una collaborazione con il settore giovanile delle Vespe, permette che molte gare vengano giocate proprio su quel terreno di gioco. Il via, forse, ad una sorta di collaborazione più intensa tra la scuola calcio e l’intero settore giovanile del presidente Andrea De Lucia e diretto dal direttore Alberico Turi.

Potrete vedere le interviste di rito e le immagini del match su Vivicentro.it.

a cura di Ciro Novellino

I nostri sponsor:

 







Eccellenza- Real Forio ripresa degli allenamenti in vista del match con il Volla

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In quello che, forse, è il primo momento difficile della stagione, il Real Forio dopo la pesante sconfitta in trasferta contro l’Afragolese per 5-1, riprende gli allenamenti in vista del prossimo impegno casalingo col Volla presso una location speciale. Ad ospitare la prima seduta settimanale dei biancoverdi, è stata la spiaggia della Chiaia con il limitrofo lungomare. Agli ordini del prof. Michelangelo Di Maio e sotto la supervisione di mister Impagliazzo e di alcuni dirigenti in rappresentanza della società, la squadra ha svolto il consueto lavoro sulla forza oltre ad alcune partitine sulla sabbia della Chiaia, mentre sul lungomare si è lavorato in maniera particolare sulla velocità. Il Real Forio ha bisogno di cambiare aria dopo due sconfitte consecutive in campionato e prova a farlo respirando l’aria frizzantina delle splendide coste foriane portando a termine un allenamento duro ma al tempo stesso speciale. Un toccasana per il morale della squadra che, si spera, possa ritornare presto ad essere sereno.

Per i saggi del Cairo il velo non è islamico: è un costume culturale e sociale

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Il velo indossato dalle donne musulmane non è prescritto da nessun obbligo coranico, è un costume culturale e sociale. E’ questa la conclusione a cui è giunto un lungo dibattito animato dall’Università Al Azhar del Cairo, il più autorevole centro teologico sunnita in Egitto. Una tesi di laurea spiega che l’equivoco nasce dall’interpretazione di alcuni versi del testo sacro distaccati dal contesto storico.

Per i saggi del Cairo il velo non è islamico

Il velo, sempre più indossato dalle donne musulmane, anche in Occidente, non è prescritto da nessun obbligo coranico. Il velo non è islamico, si tratta di un costume culturale e sociale. A dirlo non è la solita femminista di origini musulmane, o uno scrittore progressista maghrebino che cerca, per l’ennesima volta, di riaprire la discussione su uno dei più controversi simboli delle società islamiche.

ma un dibattito animato da un precedente dell’Università Al Azhar, il più autorevole centro teologico sunnita, che riesplode sui media arabi, nei giorni in cui, nella tv canadese, ha fatto la sua comparsa la prima presentatrice velata.

La decostruzione dell’obbligatorietà del velo nell’islam è partita da uno Sheikh di Al Azhar – stranamente passata in sordina nel momento in cui fu annunciata – ed è tornata in questi giorni a scuotere l’opinione pubblica islamica proprio nel momento in cui più si assiste alla proliferazione dei veli. Proprio Al Azhar, la più prestigiosa istituzione islamica araba, aveva conferito con lode la tesi dello Sheikh Mustafa Mohammed Rashid sull’islamicità del velo o hijab, secondo la giurisprudenza.

La tesi dello Sheikh sottolinea che non è obbligatorio nell’Islam per una donna indossare il velo e ha dimostrato come l’interpretazione dei versi coranici distaccati dal contesto storico abbiano portato alla confusione e alla prevalenza di un equivoco sul velo. Quasi forzato, perché il Corano – ribadisce – non ha detto affatto che le donne debbano coprirsi il capo.

Certo, non tutte le donne musulmane portano il velo e non per questo si sentono meno musulmane, anche se devono combattere per questa loro scelta. Nella storia passata e recente, inoltre, lo Sheikh non è certo il pioniere di questi argomenti e non è il primo a scardinare alcune interpretazioni tutt’altro che sulla linea della parità di genere nell’Islam, ma c’è da dire che oggi l’esercito di teologi che iniziano a combattere una certa interpretazione letterale della teologia con la stessa arma della teologia, in chiave di Ijtihad (sforzo ndr), non sono più in ombra e le loro fatwa circolano velocemente nel web.

Tuttavia che il messaggio arrivi da Al Azhar ha un suo valore, e lo acquisisce ancor di più nella misura in cui viene letteralmente risuscitato fino a rimbombare nel web e nella stampa araba, in contemporanea allo sdoganamento dei veli nella moda, dove giovani musulmane, più modelle che modeste, truccate, si presentano con labbra gonfiate e occhi ammiccanti verso l’obiettivo ( la copertina di playboy con una modella velata è l’inizio), alla faccia del pudore, quello sì, consigliato a uomini e donne dal Corano.

La schizofrenia dei veli che stiamo vivendo oggi con il loro moltiplicarsi e perdersi, sia di modestia sia d’identità, nei Paesi musulmani o in Occidente, in realtà è il sintomo del suicidio stesso del velo. Inteso come un lontano simbolo, genuinamente portato con fede – intesa come fiducia – sul capo, nel significato più profondo di modestia e pudore da quelle antenate che si affidavano all’interpretazione maschile del verbo di Dio.

Il velo di oggi si perde tra la moda, l’identità e la politica, ma soprattutto perde la sua aspirazione, la sua genuinità, quella delle madri e delle nonne, cercando un compromesso con la modernità difficile da trovare. Oggi nel nostro Paese il capo coperto lo portano in tante ed è in aumento tra le seconde generazioni che in questi anni hanno ascoltato, nelle moschee o tra le mura di casa, la sola versione «dell’obbligo religioso» che ha indotto chi non lo porta a sentirsi in difetto. Si moltiplicano le storie di giovani musulmane nel nostro Paese che scelgono il capo coperto senza una piena e plurale consapevolezza del suo significato, ma ciò che più colpisce è che il deficit di consapevolezza investa anche le opinioni pubbliche. Non è accettabile continuare a pensare alla donna musulmana solo come una donna velata e dedicare i riflettori solo a essa. Non è accettabile raccontare i musulmani solo dietro il velo e l’Islam.

La battaglia sui diritti umani nelle società musulmane deve partire anche dal racconto della sua pluralità e dalla lotta per la loro emancipazione.

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Trump nel fortino del New York Times

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Il tycoon si è recato in visita al “New York Times” dove ha parlato a ruota libera con i giornalisti che durante la campagna lo avevano aspramente criticato e annuncia le mosse dei primi cento giorni: subito l’abrogazione dell’accordo Trans Pacifico (Tpp) e il rilancio del carbone ma nessun riferimento al muro col Messico e all’abrogazione dell’Obamacare.

Donald nella tana del New York Times: “Sfortunatamente vi leggo tutti i giorni”

Il presidente eletto prima cancella l’incontro, poi si presenta in redazione: ed è uno show

 NEW YORK – Gli Stati Uniti non devono impegnarsi nella costruzione delle altre nazioni; la guerra in Siria va fermata, secondo una strategia che conosce solo lui e non intende spiegare; fosse per lui, sarebbe tranquillamente in grado di gestire il governo americano e le proprie aziende; Obama si è comportato molto bene, lo stima, e lo ha avvertito di un grande problema da risolvere, che però non può rivelare; legge sempre il «New York Times», suo malgrado, perché senza vivrebbe vent’anni di più.

La lite con le tv  

Eccovi alcuni estratti della prima intervista in live tweeting mai fatta da un presidente eletto degli Stati Uniti. Ieri mattina Trump aveva in programma un incontro con i vertici del «New York Times», dopo la lite del giorno prima con i capi delle grandi televisioni americane, a cui aveva rinfacciato di essere dei «bugiardi e disonesti», che non avevano capito nulla di cosa stava avvenendo nelle elezioni presidenziali, perché avevano gli occhi tappati dalla loro partigianeria a favore di Hillary Clinton.

Verso le sei del mattino il presidente eletto ha fatto sapere al mondo via Twitter che l’appuntamento era annullato: «Hanno cambiato le regole in corso, non sono stati gentili, non vado più». Il «Times» aveva risposto, altrettanto pubblicamente, che le regole erano sempre rimaste le stesse: incontro con i vertici, ma almeno in parte on the record, a differenza di quanto era accaduto con i capi delle televisioni. Quindi possibilità di riportare quello che diceva. Qualche ora dopo Trump ci ha ripensato, ed è entrato nei corridoi della «Grey Lady», la signora in grigio, il giornale di riferimento degli Stati Uniti. È passato davanti ai ritratti dei suoi predecessori e di altri grandi uomini del passato, per sedersi intorno a un tavolo con l’editore Arthur Sulzberger, il ceo Mark Thompson, il direttore Dean Baquet (un nero), Tom Friedman, Maureen Dowd, e tutti i reporter che hanno coperto la sua campagna e lo seguiranno alla Casa Bianca.

Siccome la storia mediatica del momento è che Trump usa i social per scavalcare i vecchi mezzi di comunicazione, e rivolgersi direttamente al popolo, il «Times» lo ha preso in parola e si è rivolto direttamente al popolo. Eric Lipton e Mike Grynbaum hanno rivelato la lista dei presenti e il tono. «Se vedete qualcosa che non funziona nella mia amministrazione, venite a dirmelo. Arthur può chiamarmi quando vuole», ha cominciato Donald.

La diretta su Internet

Poi Maggie Hamerman e Julie Davis hanno cominciato il diluvio dei tweet di cronaca. Sul conflitto di interessi: «Presumo che dovrei fare un blind trust, farò qualcosa. Però sarei perfettamente in grado di gestire contemporaneamente la Casa Bianca e le mie aziende». Su Steve Bannon, consigliere strategico accusato di razzismo: «Breitbart, il suo sito, è soltanto un mezzo di informazione. È conservatore, ma fa il vostro stesso lavoro. Quello che state dicendo su Bannon è totalmente ingiusto. Se avessi il minimo sospetto che fosse un razzista, non lo assumerei». Sui neonazisti che hanno gridato «Hail Trump» a Washington: «Li ripudio». Sul rapporto con l’establishment repubblicano: «Lo Speaker della Camera Paul Ryan e il leader del Senato Mitch McConnell mi amano. Anche il leader democratico, Charles Schumer, mi piace». Su Barack Obama: «Mi piace, ha detto cose belle di me, e io di lui. Mi ha spiegato qual è secondo lui il problema principale, ma adesso non posso dirvelo». Sul ruolo degli Stati Uniti nel mondo: «Non credo che dobbiamo fare i nation builder», i poliziotti del mondo e i costruttori delle democrazie, come all’epoca di George W. Bush e i neocon. Sulla Siria: «Dobbiamo risolvere il problema. Io ho un’idea diversa da quella di tutti gli altri». Sul Medio Oriente: «Amerei essere la persona che fa la pace tra israeliani e palestinesi».

Alle 2,15 del pomeriggio l’incontro finisce, e comincia una nuova era nella storia delle comunicazione e degli Stati Uniti.

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lastampa/Donald nella tana del New York Times: “Sfortunatamente vi leggo tutti i giorni” PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

Beppe Grillo ha attaccato Renzi sul suo Blog con un duro post

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Beppe Grillo alza i toni e insulta Renzi. Come spiega Ilario Lombardo su la Stampa, quella dei Cinque Stelle “sembra una strategia” per mobilitare giovani e disoccupati scongiurando l’astensione.

Grillo alza i toni dello scontro: “Il premier è una scrofa ferita”

Il M5S punta sugli insulti per mobilitare giovani e disoccupati

ROMA – È stata un’altra ordinaria giornata di insulti. Il che ha vanificato lo sforzo dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che appena l’altro ieri aveva definito «aberrante», per i toni, la sfida del referendum.

Il M5S ha pensato di rilanciare con un post di una violenza senza precedenti, dove Matteo Renzi è stato liquidato come «una scrofa ferita» che ha «una paura fottuta» di perdere, facendo passare quasi come una gentilezza il fatto che il giorno prima il premier fosse già stato etichettato da Beppe Grillo come un «serial killer della vita dei nostri figli tra 20 anni». Ed è proprio questo il tasto su cui il M5S vuole premere il più possibile negli ultimi giorni prima delle urne: i giovani, che assieme ai disoccupati rappresentano l’elettorato forte dei pentastellati. C’è del metodo insomma in questa aggressività, anche se forse è scivolata un po’ troppo in là, e lo dimostra il fastidio di molti parlamentari M5S nel leggere il paragone della scrofa. Sembra infatti, a sentire fonti interne, che il post sia sfuggito all’ultimo step di controllo prima della pubblicazione.

La strategia di queste ore è figlia di un’attenta analisi del disinteresse verso il referendum in quello che viene definito «lo zoccolo duro degli elettori del M5S». Ma non solo. In telefonate tra la Casaleggio Associati, che mette materialmente in pagina e spesso scrive i post, Grillo, che dà l’ok, e il M5S a Roma, è stato deciso di passare al contrattacco dopo il caso firme false di Palermo che ha scatenato l’artiglieria dei renziani contro il M5S. «Stanno giocando sporco, dobbiamo rispondere…», è stato l’input.

Ma l’escalation ha altri e più profondi motivi, frutto di una preoccupazione montante. Grillo ha fiutato l’aria: gli ultimi dieci giorni sono decisivi, e di solito premiano chi batte molto sulla stabilità. Tradotto: Renzi può recuperare e ripetere le performance a cui gli italiani erano abituati con Silvio Berlusconi, capace di rianimare una contesa ogni volta data per spacciata. I 5 Stelle leggono i sondaggi e hanno capito che gli indecisi sono tali perché tentati dal votare Sì. Chi ha già deciso per il No, difficilmente si schioda dalle sue convinzioni. Ma tra chi dichiara che voterebbe No – ed è questo il nodo della riflessione degli strateghi M5S – c’è tanta gente che a votare potrebbe non andarci proprio. Soprattutto al Sud dove la vittoria del No è prevista schiacciante, ma dove l’ astensionismo è altissimo.

«La nostra paura non è rivolta al Sì ma all’indifferenza», ha spiegato Grillo che è buon interprete della pancia degli italiani. Per questo, avverte, «dobbiamo scaldare il cuore alla nostra gente, giovani e disoccupati che se ne fregano della riforma». Sono loro che potrebbero non andare a votare, specialmente al Sud, trasformando ogni No dichiarato in un No perduto. Le modifiche alla Carta passano in secondo piano: non è tema che appassiona, secondo i grillini, come è stato per il divorzio, l’aborto, i soldi ai partiti. «Gli italiani sono preoccupati per la loro vita quotidiana». Il tutto per tutto si gioca sul lavoro e sul futuro dei giovani. Con il linguaggio della rabbia che ha in Rete, tra i militanti webettari, il suo sfogatoio e nel M5S il suo megafono. Che il voto sia sul Senato, interessa poco: deve polarizzare, o con Renzi o contro.

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Voto estero sul referendum, il No minaccia ricorso tra insulti e veleni

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Tra buste, copie e corrieri, le preferenze all’estero hanno sempre destato sospetti. Beppe Grillo alza i toni e insulta Renzi.

Buste, copie e corrieri: quelle preferenze sempre sospette

A dieci anni dall’introduzione della circoscrizione estero le falle nella procedura non sono mai state affrontate

ROMA – E così, al decimo anno si scopre che il voto degli italiani all’estero non è esattamente un modello di trasparenza. Era il 2006, infatti, quando per la prima volta votarono per il Parlamento anche i connazionali residenti fuori d’Italia sulla base della famosa legge Tremaglia che aveva concesso il voto anche a chi non risiede in patria, né vi paga le tasse, magari non ha mai messo piede nella terra degli avi, ma siccome è iscritto all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) partecipa alla formazione delle leggi.

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Da allora ci sono circa 4 milioni di italians che votano per posta sia alle Politiche, sia ai referendum, con qualche problema tecnico sempre in agguato. Le criticità sono note: le schede elettorali vengono fatte preparare da stamperie locali e capita (come è capitato a Buenos Aires nel 2008) che il tipografo possa stampare 120mila schede più del necessario. Che fine fanno le schede in eccesso? Boh. A recapitare le schede, poi, ci pensano i corrieri privati. E una volta che si è votato nel segreto della cucina di casa (ma in tanti casi ci si arrangia al patronato) la scheda viene imbustata, imbucata, e tramite posta ordinaria spedita al consolato più vicino. Nel caso del prossimo referendum costituzionale, saranno considerate valide soltanto le buste arrivate agli uffici consolari entro le ore 16, ora locale, di giovedì 1° dicembre. Le buste che arriveranno fuori tempo massimo saranno bruciate.

È questa inedita procedura a tappe che ha spesso dato adito a errori, sviste, fors’anche brogli. Si racconta che a un’elezione del 2008 arrivarono a Roma trentamila schede dalla Svizzera che erano di colore diverso da quello regolamentare, portavano tutte il voto per l’Udc e sembravano vergate dalla stessa mano. Furono annullate in blocco.

Non meraviglia, dunque, che l’ambasciatrice Cristina Ravaglia, direttore generale per Italiani all’estero e Politiche migratorie – come da scoop del Fatto Quotidiano – nel 2013 abbia scritto al Quirinale e al governo, denunciando che il sistema è «totalmente inadeguato, se non contrario ai fondamentali principi costituzionali che sanciscono che il voto sia personale, segreto e libero».

Appare abbastanza secondaria, insomma, la polemica su Matteo Renzi che ottiene gli indirizzari e fa recapitare una lettera personale ai 4 milioni di elettori residenti all’estero. Il Comitato per il No ne ha fatto una questione capitale, ma c’è da ricordare che nel 2008 fecero lo stesso sia Silvio Berlusconi, sia Walter Veltroni. L’uno invitava a votare contro la sinistra che «ha impoverito il Paese con una valanga di tasse»; l’altro chiedeva il suffragio «per una Italia nuova, più moderna, serena, veloce e giusta». Nel 2013 fu Pier Luigi Bersani, candidato premier, a scrivere la sua lettera agli italiani all’estero. Tutti ci provano, insomma, a solleticare quegli elettori che la lontananza rende distaccati. All’ultimo referendum, per dire, quello sulle trivelle dell’aprile 2016, a fronte di una media di votanti del 31%, votò soltanto il 19,82% dei residenti all’estero.

Il punto è che c’è un bacino di milioni di italians orgogliosi di questo nuovo diritto (erano 2 milioni 432 mila elettori nel 2006; 2 milioni 627mila nel 2008; 3 milioni 149mila nel 2013; 4 milioni 23 mila quest’anno), spesso ignorato, ma non quando c’è da votare. Rappresentano ormai l’8% del corpo elettorale, non bruscolini. Fa scuola il caso di Romano Prodi, che alle elezioni del 2006 – Berlusconi era il premier uscente – poté avere la maggioranza soltanto grazie a loro, i connazionali residenti fuori d’Italia. Alle 3 di notte, infatti, a schede nazionali scrutinate, si contrapponevano una maggioranza di centrosinistra alla Camera e una maggioranza di centrodestra al Senato, profilandosi l’ingovernabilità assoluta.

In quel 2006, il colpo di scena venne dal girone dantesco di Castelnuovo di Porto, il megacentro della Protezione civile dove si accalcano circa diecimila scrutatori per esaminare le schede dell’estero (che quella volta furono un milione). Gli eletti all’estero erano quasi tutti di centrosinistra e la situazione del Senato si ribaltò. Berlusconi poi fece di tutto per agganciare, ammaliare, corrompere quei senatori eletti all’estero, ma questa è tutta un’altra storia.

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Panico a Il Pungiglione: “Catania squadra importante, ma noi siamo in testa alla classifica!”

In esclusiva le dichiarazioni di Domenico Panico

Nel corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato Domenico Panico allenatore della Berretti della Juve Stabia.

Vittoria importante contro la Casertana, un po’ di sofferenza soprattutto nel primo tempo, la squadra ha saputo stringere i denti e soprattutto nel secondo tempo grazie agli aggiusti apportati la Juve Stabia è riuscita a vincere per 3-0, risultato forse troppo pesante per la Casertana: Si, è stata una partita molto dura come avviene del resto in tutti i derby. È stata una settimana sentita da parte di tutti, l’avevamo preparata bene, ad inizio gara loro sono stati più incisivi di noi, ben messi in campo e avevano più fame. Però comunque abbiamo retto, siamo andati negli spogliatoi e la squadra ha poi saputo reagire agli accorgimenti. Chi è entrato, si è fatto trovare pronti, l’abbiamo svoltata e nel secondo tempo abbiamo giocato per 45 minuti un calcio di ottima fattura.

Adesso settimana importante per la tua squadra, sabato arriva il Catania, accreditata come possibile capolista dagli addetti ai lavori, per blasone e per strutture, ed invece la Juve Stabia riesce a stare in testa alla classifica grazie al lavoro tuo e merito dell’impegno dei ragazzi: Sarà sicuramente una bella partita. È una squadra molto forte, l’anno scorso si è classificata quarta in tutta Italia, ha lo stesso organico dell’anno scorso e un tecnico esperto che ha fatto sempre campionati importanti. Sarà un bel test, probante per noi e di sicuro anche per loro visto che comunque siamo un’ottima squadra e li affronteremo in casa tra le mura amiche. Un appello ai tifosi? Spero che ci sia pubblico e magari possano accorrere al campo i tifosi perché veramente ci potrebbero dare una grossa mano.

La tua Juve Stabia gioca molto bene e soprattutto assomiglia tanto alla Juve Stabia di mister Fontana che comunque di tanto in tanto ti toglie qualche calciatore per portarlo in prima squadra: Siamo molto felici che il mister ci tolga qualche ragazzo, il nostro obiettivo primario è sempre quello. Abbiamo la fortuna e anche la bravura di stare entrambi in testa ai rispettivi campionati. Ci confrontiamo sempre ed è importante perché riusciamo a vedere gli allenamenti del mister, una persona molto preparata. Speriamo di continuare così entrambe anche se la prima squadra domenica contro il Lecce ha avuto una battuta d’arresto, ma sono convintissimo che già da domenica prossima risponderà presente: è un gruppo eccezionale guidato da un grande mister, un leader. Bisogna assolutamente elogiare tutto il lavoro svolto dalla società, passando dal mister ai ragazzi. Ci può anche stare una battuta d’arresto visto che comunque venivano da tantissimi risultati positivi. Abbiamo affrontato la squadra più tosta del girone, hanno calciatori di categoria superiore, una squadra che comunque per tutto il primo tempo e gran parte del secondo è stata messa sotto; sul 2-1 potevamo segnare il terzo gol, ma siamo stati sfortunati e alla fine è arrivata la beffa. Sono convintissimo che già da domenica la prima squadra disputerà una partita importante a Matera. Li vedo allenare, il gruppo è compatto e avranno sicuramente più rabbia.

Per quanto riguarda la Berretti, prossimo turno sfida contro il Catania che ha riposato a differenza della Juve Stabia, per loro potrebbe rivelarsi un vantaggio il fatto di aver preparato la gara per due settimane: Penso di no. Noi abbiamo entusiasmo, sappiamo che affrontiamo una squadra molto forte con il miglior attacco ed infatti anche il Catania ha dei numeri eccezionali, ha fatto solo un pareggio più di noi, è a cinque punti ma con una partita in meno. Sarà un big match, prepareremo comunque la partita nei minimi dettagli, sono convinto che i nostri ragazzi disputeranno una grande partita a prescindere dal risultato, ma quando si gioca al Menti e si indossa la casacca gialloblu, non per retorica, sicuramente cerchiamo di dare il massimo. Quest’anno sono fortunato, la società e il direttore Turi fanno di tutto per non farmi mancare niente; l’allenatore è tranquillo quando ha la squadra forte, fortunato si, ma se non hai il materiale umano puoi far ben poco.

Parlando di Alberico Turi che vi sta sempre vicini, lo sentiamo anche spesso urlare, infatti contro la Casertana urlava dando indicazioni agli attaccanti: Si, il direttore è il primo tifoso e poi comunque conosce benissimo la rosa, la squadra, incita tutti dall’ alto della sua esperienza. Lunedì alla ripresa degli allenamenti è venuto al campo, ha chiacchierato con la squadra facendo notare cosa non è andato, perché comunque il risultato non deve nascondere la non prestazione del primo tempo contro la Casertana, perché comunque siamo la capolista, non deve più succedere e non bisogna deludere i tifosi che vengono a vederci allo stadio.

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FOTO, L’Angolo di Samuelmania – No alla violenza sulle donne

L’Angolo di Samuelmania – No alla violenza sulle donne

Le donne, la violenza da condannare, è questo il punto fermo. Non deve accadere, non può esserci. L’idea di Samuele Esposito, conosciuto come Samuelmania, si basa proprio su questo aspetto. Lunedì 21 novembre alle ore 21, al centro Holly e Benji di Casalnuovo di Napoli si è giocata una gara amichevole mista tra uomini e donne per sensibilizzare tutti e condannare la violenza sulle donne. Nel segno dell’amicizia e senza alcun scopo di lucro, in quanto non è una onlus o un’associazione, ma amici che hanno un intento comune. Per l’occasione c’è stata anche la partecipazione straordinaria di Maria Lisa Torrisi che ha da poco scritto un libro proprio contro questo ‘male’ . La squadra maschile sarà composta da Vincenzo Raspolo, Gianluca Festa, Enzo il Cubano, Francesco Cozzolino, Samuele Esposito. La squadra femminile: Stefania Fina, Alessia Bartiromo, Francesca Festa, Ludovica Donnarumma, Ilaria Cescofra, Claudia Palermo. Clicca sulle foto per ingrandirle.

Zielinski costringe Jorginho in panchina

Zielinski costringe Jorginho in panchina

L’allenatore del Napoli Maurizio Sarri dovrà fare delle scelte di formazione che manderanno in panchina diversi calciatori: ad esempio Jorginho, perchè per dare equilibrio alla squadra potrebbe essere riconfermato Amadou Diawara al centro del centrocampo a maggior ragione se Sarri sceglierà di far giocare dall’inizio Piotr Zielinski al posto di Allan. Una scelta in difesa sarà effettuata tra il romeno Vlad Chiriches ed il recuperato Raul Albiol, che si contendono un posto al fianco di Kalidou Koulibaly, mentre resterà in panchina Manolo Gabbiadini che potrebbe entrare a partita in corso. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.

Rissa sui voti all’estero

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La campagna elettorale sul referendum è incandescente. Il fronte del No teme irregolarità nei voti degli italiani all’estero e promette un ricorso se dovessero rivelarsi determinanti.

Rissa sui voti all’estero. Il No prepara i ricorsi e il Pd evoca elezioni

Berlusconi: «Mediaset per il Sì perché teme ritorsioni»

ROMA – Due giorni fa Grillo ha definito Renzi «un killer del futuro». Ieri, sempre i 5 Stelle sul blog del leader, hanno descritto il premier come «una scrofa ferita che attacca chiunque vede perch ha una paura fottuta del voto del 4 dicembre». Un altro pezzo del fronte del No, quello dei professori e dei costituzionalisti, invece minaccia ricorsi se vince il Sì di misura e con il voto decisivo degli italiani all’estero. Un ricorso, hanno spiegato il presidente e il vicepresidente del Comitato per il No Alessandro Pace e Alfiero Grandi, all’ufficio reclami del referendum che può sollevare una questione di costituzionalità. Ci sarebbe a loro avviso la violazione di alcuni principi fondamentali, a cominciare dalle segretezza. Non siamo ancora alla guerra delle carte bollate, ma poco ci manca. Di sicuro è che non c’è fiducia negli avversari, arrivando al punto di non accettare il responso delle urne. Da parte dei grillini e del centrodestra si è pure insinuato il dubbio di brogli elettorali nel voto degli italiani all’estero.

Renzi avverte un certo nervosismo nelle file del No e sostiene che i sondaggi sono sbagliati. E quindi confida di potercela fare. «Quando ci dicono scrofa ferita o serial killer noi dobbiamo tornare sul merito. Non ci danno una scheda con su scritto “scrofa ferita Sì o No’”. Noi faremo campagna referendaria con il sorriso sulle labbra. Non faremo ricorsi e contro-ricorsi. Loro ora tentano di buttarla in rissa, quindi calma e gesso». Poi il premier torna ad avvertire che se vince il No, e «se ritornano quelli di prima a contrattare inciuci», andrà via «con il sorriso, non mettendo il broncio». Cosa succederà dopo? Per il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini si andrà presto ad elezioni, entro l’estate del 2017, con una nuova legge elettorale. Una dichiarazione contenuta in un’intervista a Bloomberg e poi ridimensionata. Le sue parole sarebbero state «forzate». «È del tutto evidente che l’indizione delle elezioni è prerogativa del Presidente della Repubblica». Forzature o meno, è questa l’intezione di Renzi che non a caso è tornato a polarizzare lo scontro mentre dall’altra parte della barricata viene aperto il fronte estero.

Oggi i comitati per il No incontreranno il ministro Paolo Gentiloni per capire come sono state definite le liste degli italiani residenti all’estero. In effetti una certa incertezza si è insinuata tra gli anti-renziani: forse perché temono che una forte percentuale di astensionismo possa tenere lontano dalle urne gli elettori orientati al No. Ma c’è chi non vuole mostrare dubbi, come fa Massimo D’Alema. L’ex premier considera sbagliato pensare a ricorsi. «Si fanno quando si perde e io non credo che il No perderà. Inoltre si fanno avendo delle ragioni. Ma in questo caso mi sembra un giudizio preventivo sul voto degli italiani all’estero».

C’è infine una questione tutta interna al centrodestra, quella del ruolo delle reti Mediaset che non si sono trasformate nel megafono del No. A spiegarlo è stato Silvio Berlusconi. «Hanno paura della possibile ritorsione di chi ha il potere. Ho avuto discussioni ed ho dovuto accettare questo fatto essendoci dentro le aziende i risparmiatori. Devo prendere atto che la dichiarazioni del presidente Mediaset sono attribuibili alla difesa di questi risparmiatori. Se il governo dovesse vincere ci sarebbero conseguenze negative per le nostre aziende». Berlusconi guarda pure al dopo referendum e dice cose indigeste per Salvini e Meloni: nuova legge elettorale proporzionale, con lo sbarramento al 5%, e «Grosse koalition» come in Germania.

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lastampa/Rissa sui voti all’estero. Il No prepara i ricorsi e il Pd evoca elezioni AMEDEO LA MATTINA