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Fidelis Andria- Juve Stabia, la presentazione del match

Per la diciassettesima giornata del campionato di Lega Pro, si affronteranno oggi alle 14.30 allo stadio “Degli Ulivi” di Andria i padroni di casa della Fidelis Andria e la Juve Stabia. I pugliesi, allenati da Favarin, stanno disputando un ottimo campionato e sono sesti in classifica con 22 punti, molti dei quali sono stati conquistati nelle ultime dieci giornate in cui hanno conquistato tre vittorie e sei pareggi. Sono imbattuti da 8 gare e tra le mura amiche hanno perso una sola volta, nel derby con il Monopoli, prima di 4 vittorie e 3 pari. Al Degli Ulivi sono cadute, ultimamente, anche big come il Cosenza e soprattutto il Matera di mister Auteri, forse la squadra più forte del torneo, abbattuta dal gol di Aya. Proprio il difensore, insieme al portier Poluzzi, ai difensori Rada e Tito, ai centrocampisti Matera e Piccinni e agli attaccanti Cruz, Fall e Cianci, sono le punte di diamante di una squadra abbastanza giovane ma sicuramente organizzata e pericolosa. Sono tanti i giocatori temibili su tutti l’ex Casertana Nicola Mancino, fermo ai box. La rosa è giovane ma ha individualità importanti e i numeri sottolineano quanto sia difficile fare punti in terra andriese. Inoltre, la squadra di Favarin, è reduce dalla vittoria esterna sul campo di Fondi. Le vespe, invece, hanno vinto la difficile gara con il Francavilla e hanno riagganciato la vetta a pari punti con il Lecce ma con la gara di Matera da recuperare. Probabilmente hanno, oggi, il turno più difficile rispetto alle altre quattro e vorranno vincere per dare un segnale forte al gruppo di testa. Fontana dovrà fare a meno di alcune pedine come Amenta, Liviero e Montalto e in più dovrà considerare gli acciacchi di Morero, Camigliano, Lisi e Marotta. In vista di questo tour de force, probabilmente, cercherà di fare un po’ di turn over come giusto che sia. Favarin, invece, lascia a casa Allegrini, Ovalle, Minicucci e Mancino. Nella passata stagione fu pareggio sia all’andata che al ritorno. Al Menti fu 1-1 dopo le reti di Arcidiacono e Grandolfo mentre al Degli Ulivi ci fu un soporifero 0-0 che aiutò le vespe a salvarsi. Ecco le probabili formazioni:

 

FIDELIS ANDRIA (3-5-2): Poluzzi, Colella, Aya, Rada, Annoni, Matera, Piccinni, Onescu, Tito, Cruz, Cianci.

JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Morero, Camigliano, Liotti, Capodaglio, Zibert, Mastalli, Sandomenico, Del Sante, Kanoute.

La tentazione di Renzi, viaggio nel popolo del No

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Il premier Matteo Renzi non cambia idea e si dimetterà nei prossimi giorni ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli chiede di non lasciare Palazzo Chigi fino a quando la manovra economica non sarà approvata.

Renzi si dimetterà dopo l’ok alla manovra

Il Capo dello Stato: «Democrazia solida, le Istituzioni rispettino le scadenze». Grillo e Lega esultano: «Subito al voto». Alfano: «Alle urne a febbraio»

Una vittoria schiacciante del No (quasi 60%) ha affondato Matteo Renzi. Il giorno dopo la bocciatura del referendum costituzionale, il premier è salito al Colle per parlare con il Capo dello Stato ed è vicino alle dimissioni che ha annunciato ieri. Il colloquio con Mattarella è durato oltre un’ora, ora sarà il Quirinale a fare le sue valutazioni. Con un obiettivo, innanzitutto: far uscire il prima possibile il Paese dal cono d’incertezza in cui è precipitato.

DIMISSIONI DOPO LA MANOVRA  

Durante il Consiglio dei ministri del pomeriggio Renzi avrebbe confermato, secondo quanto riferiscono più fonti, l’intenzione politica di dimettersi. Ma la formalizzazione delle dimissioni avverrà, spiegano le stesse fonti, solo dopo l’approvazione della manovra che nelle intenzioni del governo dovrebbe avvenire nei tempi più brevi possibili, forse già in settimana.

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Renzi è tentato dall’idea di ”mollare tutto”
Aperto il totopremier – L’idea di Renzi: andare al voto a febbraio.

LA RICHIESTA DI MATTARELLA  

Il Presidente della Repubblica, «considerata la necessità di completare l’iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio onde scongiurare i rischi di esercizio provvisorio, ha chiesto a Renzi di soprassedere alle dimissioni per presentarle al compimento di tale adempimento», fa sapere una nota del Colle.

LEGGI e ASCOLTA Il testo integrale del discorso di Matteo Renzi dopo la sconfitta  

MATTARELLA: “IMPEGNI E SCADENZE DA RISPETTARE”  

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota ha ricordato: «Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all’altezza dei problemi del momento». A proposito dell’alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri, ha sottolineato che «è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva». Poi ha ribadito che «l’Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco».

ALFANO: “PENSO VOTO A FEBBRAIO”  

«Se dovessi puntare una fiche, un euro direi che noi andiamo a votare non in primavera ma in inverno, a febbraio 2017, mi vado convincendo che fare un governo dopo questo governo è molto difficile, sono convinto che questa legislatura volga al termine»: così il ministro dell’Interno Angelino Alfano a “Porta a Porta”.

“HO PERSO IO, LASCIO”  

Ieri il premier si è assunto «tutte le responsabilità» di una sconfitta «straordinariamente netta» e si è commosso ringraziando moglie e figli. «In Italia non vince mai nessuno ma non perde mai nessuno. Io sono diverso e dico ad alta voce, anche se con il nodo in gola, che ho perso. C’è rabbia e delusione, ma vorrei che foste fieri di voi – ha detto in conferenza stampa -. Fare politica contro qualcuno è molto facile, per qualcosa è più bello. Si fa pensando ai propri figli, non alle alchimie dei gruppi dirigenti».

 

BAGNASCO: ORA RESPONSABILITÀ  

Dalla Cei è invece arrivato il messaggio del cardinale Bagnasco: «Adesso è il momento di una grande responsabilità, a tutti i livelli. È l’ora di camminare insieme». Alla domanda se il voto avesse spaccato l’Italia Bagnasco ha sottolineato: «Cerchiamo di camminare insieme».

CROLLA L’EURO, SPREAD SU  

Intanto si sono registrati i primi contraccolpi economici. La Borsa di Milano ha aperto in calo con l’indice Ftse Mib in ribasso dell’1,8% per poi recuperare quasi subito a -0,8% e tornare in territorio negativo a -1,2%. Snobbano il risultato del referendum le altre piazze del Vecchio Continente che viaggiano positive. Ha aperto invece in rialzo lo spread Btp-Bund, che dopo una fiammata a 180 punti base è sceso a quota 169. L’euro, invece, è sceso ai minimi da un anno sul dollaro, per poi risalire leggermente.

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Benfica-Napoli, Sarri: “Meritiamo di vincere il girone. Gabbiadini o Mertens? Non ci ho ancora pensato”

Benfica-Napoli, Sarri: “Meritiamo di vincere il girone. Gabbiadini o Mertens? Non ci ho ancora pensato”

Alla vigilia di Benfica-Napoli, Maurizio Sarri, ai microfoni della stampa, ha dichiarato: “Abbiamo commesso degli errori, ma siamo qui perché ci hanno dato un gol in fuorigioco contro, altrimenti la gara di domani non avrebbe senso. Non ci pensiamo, anche se su una palla ferma era una chiamata semplice. Nelle altre gare abbiamo sempre fatto prove di discreto livello, col Besiktas invece abbiamo concesso qualcosa di troppo ma il risultato poteva essere diversa. Inutile pensare ad un fuorigioco, conta la gara di domani. Gabbiadini o Mertens? Non lo so neanche io in questo momento, vediamo come stanno. Mi sembra una partita in cui vedo la necessità di avere un giocatore in grado di cambiare l’inerzia dalla panchina. Uno forte andrà sicuramente in panchina perché sarà determinante una accelerata. Sarà una partita diversissima da quella dell’andata: sarà difficile. È una finale. Sappiamo che giocheremo in uno stadio caldissimo: ma noi vogliamo qualificarci. Lo meritiamo. Giocare per il pareggio non fa per noi. Il nostro obiettivo è vincere il girone. Sarà una partita fondamentale. Ma in futuro voglio giocarne altre ancora più importanti. Albiol? Per noi è sempre stato un giocatore importante. Nessuno ha mai pianto, ma ci sono successe 2-3 cose pesanti, fa parte del gioco, ma l’infortunio di Albiol mentre era fuori Chiriches ed anche Tonelli e Maksimovic era arrivato da tre giorni. Un handicap non da poco. La gara può cambiare violentemente nella fase finale, è palese, nei primi 60′-70′ si giocherà con equilibrio, tecnica, poi nel finale per forza di cose una delle due dovrà prendersi rischi enormi e portarla su aspetti meno tattici. Insigne? L’anno scorso ha fatto per la prima volta 12 gol, andando in doppia cifra quindi, quest’anno ha iniziato senza segnare come ci aveva abituato, ma è un periodo normale che capita. Ho bisogno anche di uno che fa la differenza dalla panchina, se mi dici che è così forte può darsi porti lui, poi glielo spieghi tu (ride, ndr). Mertens può fare il centrale ma anche l’attaccante esterno, qundi potrebbe restare fuori anche un altro compagno. Vediamo domani, in ogni caso un giocatore forte in panchina lo avremo. Le squadre più tecniche del girone? Sicuramente noi ed il Benfica, poi il Besiktas ha avuto il merito di restare sempre attaccato a partite che sembrano messe malissimo. L’andata? Non ci soffermiamo su quello che facciamo bene, abbiamo rivisto cose fatte meno bene, altrimenti si crea un clima di troppa soddisfazione. Abbiamo rivisto cosa abbiamo concesso e perché col Sassuolo abbiamo dominato senza vincere”. 

Benfica-Napoli, Hamsik: “E’ una finale, pensiamo a noi, possiamo farcela”

Benfica-Napoli, Hamsik: “E’ una finale, pensiamo a noi, possiamo farcela”

Ai microfoni della stampa, Marek Hamsik, capitano azzurro, in compagnia di Maurizio Sarri, ha dichiarato: “E’ una finale per davvero e dovremo essere pronti ad affrontarli in maniera straordinaria. Sicuramente guardiamo i filmati dell’avversario, abbiamo già visto dei filmati del Benfica. Palle ferme possono essere decisive, con un gol fatto o subito. Sappiamo che è una finale e dobbiamo dare il massimo, ognuno deve dare il suo massimo. La forza è il gruppo, da soli non si vince. Io sto facendo bene, ma posso fare ancora di più. Non dobbiamo guardare agli altri, ma solo a noi stessi ed a cosa sappiamo fare. Andremo in campo con la testa libera. Giocare il nostro calcio è la nostra forza. Non pensiamo in negativo, pensiamo che possiamo farcela, abbiamo la forza per farcela. “Non veniamo qui per difenderci, veniamo qui per fare il nostro calcio, come all’andata ed in tutte le partite. Vedremo il solito Napoli, non penseremo al pareggio. Se guardiamo prestazioni sono sempre state buone, abbiamo dominato anche col Sassuolo e ci giochiamo tutto. Passare per noi è fondamentale, sappiamo sarà difficile, ma ce la giochiamo e possiamo farcela”. 

Benfica-Napoli, Rui Vitoria: “Dipende tutto da noi, siamo fiduciosi”

Benfica-Napoli, Rui Vitoria: “Dipende tutto da noi, siamo fiduciosi”

Alla vigilia di Benfica-Napoli, in conferenza stampa, ha parlato il tecnico dei lusitani Rui Vitoria: “Andiamo a lavorare scendendo in campo con la nostra identità, senza snaturarci. E’ una partita difficile, complicata, ma che ci dà stimoli molto grandi. Affrontiamo una squadra di qualità, tra le prime tre squadre italiane. Loro giocano allo stesso modo, in casa o fuori, ma andiamo ad affrontarli con ambizione. Il Napoli è una squadra con giocatori di grande qualità, che giocano insieme da tanto tempo, molti hanno raggiunto grande maturità, lo sappiamo, giocano bene, ma affrontiamo la gara con fiducia puntando a fare il nostro gioco.  “L’idea è dipendere da noi, non vale la pena stare lì a pensarci. Alla fine vedremo, pensiamo a vincere però la nostra partita. Jonas? Ha lavorato bene, si sta intregrando bene e staremo a vedere”.

Analizzando l’avversario – Benfica -Napoli, dentro o fuori

Analizzando l’avversario – Benfica – Napoli, dentro o fuori

Dopo il soddisfacente 3-0 ottenuto contro l’Inter, il Napoli si prepara ad affrontare uno dei match più importanti di questa stagione, un match da dentro o fuori contro il Benfica. Allo Estadio Da Luz al Napoli servirà fare punti per passare in tranquillità, in caso di sconfitta dovrà sperare nella vittoria della Dinamo Kiev contro il Besiktas. I portoghesi sicuramente non lasceranno vita facile ai partenopei, il pareggio per esempio potrebbe far arrivare terzo il Benfica in caso di vittoria del Besiktas. Una partita che avrà il sapore di una finale dove i giocatori si trovano ad affrontare una partita che influirà sicuramente sulla restante parte della stagione. Il tecnico del Benfica schiererà il seguente 4-2-3-1: Julio Cesar; Nelson, Lisandro Lopez, Lindelof, Alex Grimaldo; Andrè Horta, Fejsa; Gonçalo Guedes, Salvio, Pizzi; Mitroglu. Il 2 ottobre 2008 si svolse un Benfica – Napoli finito con il risultato di 2-0.

A cura di Andrea Bosco

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Fidelis Andria vs Juve Stabia, i convocati di Mister Fontana

Fidelis Andria vs Juve Stabia si contano gli indisponibili

Si avvicina il match Fidelis Andria vs Juve Stabia che si disputerà domani pomeriggio con inzio alle ore 14:30 al Degli Ulivi di Andria.

Come purtroppo è di consuetudine, anche quest’anno, alla vigilia del match Mister Fontana fa la conta degli indisponibili.

Ci sono calciatori come Liviero, Amenta e Montalto che stanno patendo infortuni più o meno seri che hanno subito in estate e nei primi impegni stagionali.

Il calendario proprio in questo periodo è fitto di incontri, per questo le difficoltà aumentano, anche se la grande disponibilità del gruppo ha permesso oggi di convocare 21 calciatori pur se non in buone condizioni.

Pubblichiamo il comunicato ufficiale della società stabiese:

Al termine dell’allenamento di rifinitura, svolto questa mattina presso lo Stadio “Romeo Menti”, il tecnico Gaetano Fontana ha reso not­a la lista dei nr.21 calciatori convocati per il match Fidelis Andria – Juve Stabia, valevole per la 17^ giornata del campionato di Lega Pro Unica Girone C, in programma domani, martedì 6 dicembre 2016, con inizio alle ore 14,30 presso lo Stadio “Degli Ulivi” di Andria.

Portieri: Bacci e Russo.

Difensori:  Atanasov, Camigliano, Cancellotti, Liotti, Morero e Petricciuolo.

Centrocampisti: Capodaglio, Esposito, Izzillo, Mastalli, Salvi e Zibert.

Attaccanti: Del Sante, Kanoute’, Lisi, Marotta, Ripa, Rosafio e Sandomenico.

Indisponibili : Amenta, Liviero, Montalto

Benfica-Napoli, le probabili scelte di Sarri: rientra Mertens ma in quale ruolo?

Sesta ed ultima giornata del Gruppo B di Champions League con il Napoli che fa visita al Benfica. Il match si disputerà domani, ore 20:45, allo stadio Da Luz di Lisbona.

Serata decisiva in Portogallo per le sorti del girone B. Napoli e Benfica si giocano l’ accesso agli ottavi di finale con uno sguardo al Besiktas che, in concomitanza, affronterà la Dinamo Kiev in Ucraina. Azzurri e lusitani a quota 8 punti, turchi staccati di una sola lunghezza e Dinamo fuori dai giochi. Il Napoli arriva in Portogallo con il vantaggio di poter contare su due risultati su tre: con una vittoria la squadra di Maurizio Sarri avrebbe la certezza matematica del primo posto. Con un pari approderebbe comunque alla fase successiva complice il 4 a 2 dell’ andata ma potrebbe finire secondo con una vittoria del Besiktas. Primi o secondi conta davvero poco. L’ importante sarà raggiungere quella qualificazione che, ormai, dopo le prime due giornate sembrava già in cassaforte.

 
LE ULTIME SULLA FORMAZIONE AZZURRA – Maurizio Sarri sembra intenzionato a confermare nove/undicesimi della squadra che venerdì sera ha strapazzato l’ Inter in campionato. Confermato, dunque, il quartetto composto da Hysaj, Albiol, Koulibaly e Ghoulam a protezione di Pepe Reina. A centrocampo Zielinski, autore di un’ ottima prova in campionato, dovrebbe lasciare il posto ad Allan per una questione di ordine tattico. Si va verso la conferma di Diawara in cabina di regia, Hamsik inamovibile sul centrosinistra. In attacco rientra Mertens. Dovrebbe essere lui il perno dell’ attacco affiancato da Lorenzo Insigne e da Josè Callejon. Non è da escludere che Sarri possa schierare Manolo Gabbiadini dall’ inizio, in quel caso il belga contenterebbe a Insigne una maglia sull’ out di sinistra.

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Diawara, Hamsik; Insigne, Mertens, Callejon.

ALLENATORE: Maurizio Sarri
A DISPOSIZIONE: Rafael, Chiriches, Maggio, Jorginho, Zielinski, Giaccherini, Gabbiadini
SQUALIFICATI: –
INDISPONIBILI: Milik

ARBITRO:  Mateu Lahoz (Spagna)

 

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L’aquilano Dionisi dirige Fidelis Andria-Juve Stabia

Un solo precedente del fischietto aquilano con le vespe

Per la diciassettesima giornata d’andata del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà martedì 6 dicembre alle ore 14 e 30 allo “Stadio degli Ulivi” di Andria è stato designato Federico DIONISI della sezione dell’Aquila a dirigere la gara tra Fidelis Andria e Juve Stabia.

Arbitro Federico Dionisi
Federico DIONISI di L’Aquila

Dionisi, nato all’Aquila il 3 marzo 1988, è al suo terzo campionato in Lega Pro e vanta un solo precedente con la Juve Stabia, lontano dal Menti ecco quale:

era il 6 settembre 2015 alla 1° giornata d’andata la Juve Stabia uscì sconfitta per due reti a zero dallo stadio “Arturo Valerio” contro il Melfi con la doppietta dei lucani ad opera di Cason.

L’assistente numero uno sarà: Luca SOLAZZI della sezione di Avezzano;

l’assistente numero due Alberto D’Alberto della sezione di Teramo.

Giovanni MATRONE

Rai – Accordo raggiunto per Pavoletti: 18 milioni e contratto quinquennale ma il Napoli vuole vederlo in campo

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport ed esperto di calciomercato, è intervenuto nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’ in onda su Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

 
“Mi risulta che Preziosi e de Laurentiis abbiano raggiunto un accordo per quanto riguarda Leonardo Pavoletti. L’ offerta si aggirerebbe intorno ai 18 milioni più bonus, dunque migliore rispetto alla precedente. Prima però il Napoli vuole avere la certezza che le condizioni fisiche dell’ attaccante siano ottimali. Per questo motivo vuole vederlo in campo prima di Natale. Al momento la società non mi conferma ma Pavoletti dovrebbe guadagnare circa 2,4 milioni a stagione per cinque anni”.

Il Pungiglione Stabiese – Mastalli, il “provvidenza” stabiese

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 05 dicembre 2016 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci sarà  Salvatore Sorrentino (ViViCentro).

Parleremo della gara con la Virtus Francavilla dello spauracchio Nzola, terminata con la vittoria della Juve Stabia grazie alla prodezza dalla distanza di Alessandro Mastalli. Il centrocampista scuola Milan con suoi due gol regala alle Vespe ben 4 punti (pareggio a Caserta e vittoria ieri).

In virtù di questo risultato le Vespe agganciano il Lecce in testa alla classifica con una partita in meno.

Questa sera ci collegheremo telefonicamente con il collega Nicola Massaro di TuttoFidelis.it con il quale presenteremo il  prossimo avversario delle Vespe che sarà la Fidelis Andria.

Avremo inoltre in collegamento telefonico il collega Domenico Vecchio Direttore di AgrigentoOggi.it con il quale presenteremo l’avversario di sabato delle Vespe  che sarà l’ Akragas degli ex Gomez, Carrillo e Carrotta.

Ci collegheremo telefonicamente con Giovanni Macone allenatore degli under 16 regionali con il quale parleremo del settore giovanile della Juve Stabia e non solo.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.048.73.45 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Napoli-Torino, da domani è possibile acquistare i biglietti: prezzi e info

Da domani, martedì 6 dicembre alle ore 10, saranno in vendita i biglietti per Napoli-Torino, 17esima giornata di Serie A in programma al San Paolo domenica 18 dicembre (ore 15)

I tagliandi si possono acquistare nelle abituali ricevitorie autorizzate.

Questi i prezzi

SETTORE Prezzo
Tribuna Posillipo Euro 70
Tribuna Nisida Euro 45
Distinti Euro 35
Tribuna Family Euro 10
Curve Euro 20
Ridotto Tribuna Family: Euro 5

La SSC Napoli ricorda che per i possessori di tessera del tifoso Club Azzurro Card e di Fidelity Card, è possibile acquistare anche on line.

Per effettuare l’acquisto è sufficiente collegarsi al sito di Listicket qui.

Gli utenti saranno indirizzati al sito Listicket di Lottomatica, nel quale, dopo essersi registrati, potranno acquistare il biglietto caricandolo elettronicamente sulla Club Azzurro Card ( Tessera del Tifoso) e/o Fan- Away(Fidelity Card). Alla transazione potranno essere aggiunte, da Listicket, commissioni di pagamento.

Questa modalità di vendita prevede che il titolo di accesso venga associato alla Club Azzurro Card e/o Fan-Away, che, quindi, dovrà essere utilizzata sia per inserire il numero identificativo al momento dell’acquisto, sia per l’accesso ai tornelli dello stadio tramite la lettura del codice a barre.

Il posto assegnato allo stadio sarà indicato sul documento segnaposto la cui stampa, è disponibile all’indirizzo internet:

inserendo le informazioni richieste sulla pagina e procedendo, nella pagina successiva, attraverso il link Stampa Segnaposto.

Il documento segnaposto deve essere obbligatoriamente stampato e presentato ad ogni richiesta del personale di controllo presente allo stadio. Ma il documento segnaposto, da solo, non rappresenta titolo d’accesso valido per l’ingresso.

Infatti per accedere allo stadio, è indispensabile portare con sé la propria Club Azzurro Card , il documento segnaposto ed un documento di riconoscimento.
La SSC Napoli ricorda che per gli utilizzatori della Club Azzurro Card ( sia abbonati, che utenti di singolo evento), per ogni settore vi sono degli ingressi riservati.

 

Da sscnapoli.it

Jorginho, l’ agente: “Mi aspetto che giochi dall’ inizio domani. Il Benfica è un avversario fastidioso”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli è intervenuto Joao Santos, agente di Jorginho. Ecco quanto evidenziato:

 
“Domani sera mi aspetto che possa giocare titolare, all’ andata ha disputato una grande gara contro il Benfica. Alla fine deciderà Maurizio Sarri ma l’ augurio è che tutta la squadra possa fare una buona prestazione. Servirà grande compattezza, i portoghesi possono fare male al Napoli se gli si concedono troppi spazi”.

Benfica-Napoli, sono 22 i convocati di Maurizio Sarri

Allenamento mattutino a Castelvolturno per il Napoli.

Gli azzurri preparano il match di Lisbona contro il Benfica di domani sera (20,45).

La squadra ha svolto attivazione col pallone e di seguito partitina a campo ridotto.

Chiusura con seduta tecnico tattica.

Nel pomeriggio partenza per Lisbona. I convocati:

Reina, Rafael, Sepe, Albiol, Maksimovic, Chiriches, Ghoulam, Hysaj, Strinic, Koulibaly, Maggio, Allan, Diawara, Rog, Hamsik, Jorginho, Zielinski, Giaccherini, Callejon, Mertens, Lorenzo Insigne, Gabbiadini.

 

Da sscnapoli.it

Insigne potrebbe partire dalla panchina a Lisbona

Insigne potrebbe partire dalla panchina a Lisbona

Raffaele Auriemma sulle pagine di Tuttosport scrive: “E’ il giorno prima degli esami. Quelli senza appello che diranno se il Napoli è maturo abbastanza per guadagnarsi gli ottavi di Champions nella serata bollente di Lisbona e contro una squadra che deve solo vincere per passare il turno. I dubbi di Sarri sono gli stessi dell’alunno che ha studiato tanto e teme il contraccolpo psicologico che ti blocca la memoria. Gabbiadini o Mertens? Il rebus potrebbe essere risolto utilizzando entrambi e cominciando Benfica-Napoli con Insigne momentaneamente in panchina”.

Champions, se il Napoli passa il girone arriveranno altri 20 mln

Champions, se il Napoli passa il girone arriveranno altri 20 mln

La Repubblica ricorda che accomodarsi tra le prime sedici d’Europa è un traguardo fondamentale per le ambizioni del Napoli. Tutto passerà dal match di domani sera a Lisbona. Vittoria o pareggio con il Benfica, così si va avanti e si supera il primo crocevia della stagione. Gli ottavi di Champions rappresentano un obiettivo di valore non soltanto dal punto di vista sportivo. L’incrocio del Da Luz (arbitra lo spagnolo Lahoz, lo stesso del 4-1 rifilato al Wolsburg in Germania) avrà un effetto rigenerante anche sui conti della società. Il Napoli finora ha già incassato 39,2 milioni di euro, gruzzolo considerevole grazie all’aumento dei premi derivanti dalla partecipazione, ma il passaggio del turno può proiettare verso l’alto gli introiti: all’orizzonte c’è il bonus qualificazione (6 milioni), ma soprattutto una fetta importante di milioni derivante dalla seconda parte del market pool, calcolato in base alle gare disputate nella competizione delle due italiane (Napoli e Juventus). Andare avanti in Champions – a prescindere da quanto accadrà agli ottavi – può far rima come minimo con un assegno di altri 20 milioni.

Pavoletti-Napoli, c’è il via libera di Preziosi

Pavoletti-Napoli, c’è il via libera di Preziosi

Il Mattino scrive nuovi dettagli sull’affare che dovrebbe portare Leonardo Pavoletti al Napoli. Il si del Genoa e dell’attaccante sembra un dettaglio con Preziosi che avrebbe dato il via libera all’affare. Ci sono però due novità per quanto riguarda la formula e le cifre dell’affare. Il Napoli vorrebbe prendere Pavoletti con la formula del prestito con diritto di riscatto a fine stagione fissato intorno ai 22 milioni. L’attaccante livornese ad oggi percepisce al Genoa 700mila euro, il Napoli è disposto a raddoppiargli l’ingaggio attuale per 4 anni.

La lunga marcia degli invisibili che non credono più ai leader ed ha detto NO!

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Nelle piazze non ci sono però folle a festeggiare, scrive Mattia Feltri: è una lunga marcia degli invisibili che non credono più ai leader.

Ecco l’Italia che ha detto No: gli invisibili che non credono più ai leader

È stato un voto anti-establishment, ha vinto la gente che non si fida più. Sarà difficile per qualunque leader trasformare la protesta in consenso

La vittoria c’è ma i vittoriosi dove sono? Li si è cercati per tutto il giorno a Roma, e per il semplice gusto della conferma: non li si sarebbe trovati. Non fino a notte, in nessuna piazza, non c’era una sede di comitato o di partito, non c’erano luoghi di fermento al Testaccio o alla Garbatella né tantomeno in centro, già festival di luminarie ed esultanze per il derby che uscivano dalle birrerie.

LEGGI e ASCOLTA Il testo integrale del discorso di Matteo Renzi dopo la sconfitta  

E invece – e non è nemmeno un paradosso – di sconfitti se ne trovavano, qua e là, dentro le loro trincee novecentesche, le stanze del Partito democratico al Nazareno, quelle del Comitato per il Sì a piazza Santi Apostoli, dove erano stati costruiti il successo e la breve vita dell’Unione di Romano Prodi; posti di attesa classica, dove a sera sarebbero arrivati i leader per i commenti all’impiedi a beneficio di questa o quella emittente televisiva, e il distacco è lì che appare in tutta evidenza. È una rivoluzione – piccola o grande lo dirà il tempo – senza manifestazioni oceaniche, senza popolo dietro a capopopolo, senza casematte attorno a cui radunarsi: e quanto aveva ragione Beppe Grillo quando anni fa, all’inizio dell’avventura a cinque stelle, lo chiamavano a casa cercando il segretario del Movimento e lui gli passava il figlioletto Ciro. È la sostanza stessa che non è richiesta: ieri Roma e il resto d’Italia sono state percorse e scosse dal complotto delle matite, sequel del complotto delle lavatrici denunciato dal sindaco Virginia Raggi, e di tanti altri complotti delle banche, delle lobby, della finanza, della Nasa, di grandi mostri calati sulle nostre teste ad avvelenare i pozzi.

EDITORIALE La spallata del popolo della rivolta (di Maurizio Molinari)

Le notizie infatti ci spingevano verso Castelnuovo di Porto, dove si tiene lo spoglio dei voti degli italiani all’estero, e dove quelli del Comitato per il No erano rimasti fuori, intanto che all’interno – spiegavano – si stavano consumando irregolarità fino al broglio; e poi alla scuola Garrone di Ostia, dove un insegnante denunciava, centesimo o millesimo di giornata, la truffa delle matite copiative, i cui segni su un foglio bianco venivano via con una gomma. E non c’era verso di spiegare che le matite copiative funzionano indelebilmente soltanto sulla carta delle schede elettorali. Erano piccoli epicentri della grande rivolta dove, quando li si raggiungeva, non c’era più niente perché intanto si erano spostati in un altro seggio, o in un altra città. E l’imprevedibile ed effimero leader di giornata è diventato Piero Pelù, il cantante dei Litfiba che ai tempi d’oro cantava «dittatura e religione / fanno l’orgia sul balcone». Perfetto inno per i sentimenti di oggi: il post su Facebook di Piero Pelù sulla frode di Stato ha avuto 62 mila like, 10 mila commenti, più di 100 mila condivisioni, e quella è stata l’unica vera grande manifestazione fisica del popolo degli infuriati, diretto ai seggi armato di gomma e foglietto bianco per verificare che anche il loro voto fosse falsificabile dalla planetaria associazione per delinquere.

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Inutile farci sopra dell’ironia. Ha vinto la gente, il mare di gente che non si fida più, molto ben disposta verso l’inverosimile e diffidente verso il verosimile, per intima ed esasperante convinzione che là fuori c’è qualcuno che lavora alla sua infelicità, perché manca il lavoro, perché si indeboliscono le garanzie, per invidia sociale, perché l’investimento in banca è andato storto, perché ci sono i poteri forti, perché c’è l’Europa, perché c’è una classe dirigente che in quanto tale campa sulla pelle delle periferie, fisiche o esistenziali. Ognuno è partecipe di quella massa per una ragione diversa, e col minimo comune denominatore del rifiuto feroce dell’establishment farabutto, una condizione che non riguarda soltanto l’Italia, come raccontano di recente la Brexit e Donald Trump.

MAPPA ELETTORALE Tutti i risultati provincia per provincia

 

Gli ultimi messaggi dell’unico vero tempio della rivolta – Internet – spiegavano le ragioni del No, e cioè per «mandare a casa il c… Renzi», perché se Napolitano vota Sì io voto No», perché «voglio un lavoro dopo anni di studio», perché «mio marito è precario», perché «le banche ricominceranno a essere dalla parte della gente», perché la dittatura e il fascismo eccetera. E tutto questo non ha bisogno di comitati e sale da trasformare in sale da ballo, non di leader perché è difficile immaginare che alla sommità della montagna siedano Massimo D’Alema o Pierluigi Bersani, o pure i più giovani e puri, come Matteo Salvini o Giorgia Meloni. Sarà probabilmente la vittoria di Beppe Grillo, il non capo del non partito che non ha sedi e nemmeno una struttura certa. E non c’è niente di più lontano dal senso di questa ribellione del raduno del Comitato per il No romano a San Lorenzo, il comitato dell’Anpi, di Gustavo Zagrebelsky, di Stefano Rodotà, della Cgil, del residuo più cospicuo e pensoso del Novecento, dove alle 23 di ieri sera si vedeva, finalmente, la prima parvenza di raduno in attesa che si ufficializzassero le indiscrezioni di trionfo del pomeriggio. C’erano Giovanni Russo Spena e Alfonso Gianni, volti che ai cornisti parlamentari raccontano di antiche stagioni dell’altro millennio. Ecco, la storia di oggi sembra avere molto più a che fare con il sito del Consiglio regionale della Toscana, colpito ieri mattina dagli hacker di Anonymous: sulla home page è comparso un manifesto con la scritta Sì, e sullo sfondo Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Denis Verdini, e con la scritta No, e sullo sfondo un’immagine di partigiani della guerra civile. Il volto della vittoria di oggi non è altro che il volto anonimo e digrignante di un uomo senza capi.

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Il popolo della rivolta italiano

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Il voto svela nel nostro Paese l’esistenza di un popolo della rivolta che ha bocciato la riforma e l’establishment di governo. È un popolo della rivolta espressione dello stesso disagio che in Gran Bretagna ha prodotto la Brexit, negli Stati Uniti ha portato alla Casa Bianca Donald J. Trump ed ora coglie un successo nell’Europa continentale che fa cadere il governo di uno Stato fondatore dell’Ue.

Con un’affluenza massiccia e una percentuale schiacciante di «No» l’elettorato ha svelato l’esistenza nel nostro Paese di un popolo della rivolta che ha bocciato la riforma della Costituzione, il presidente del Consiglio e l’establishment di governo. Il quesito referendario ha coagulato attorno a sé il movimento di protesta che si era già manifestato in occasione delle elezioni amministrative ed ora si presenta maggioritario nel Paese. Tentare di ridurre tale espressione di scontento collettivo – presente in ogni area geografica – a sostegno di questa o quella forza politica sarebbe l’errore più grande.

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A votare «No» sono state le famiglie del ceto medio disagiato, impoverito dalla crisi economica, senza speranze di prosperità e benessere per figli e nipoti. Sono stati i giovani senza lavoro, gli operai che si sentono minacciati dai migranti e gli stipendiati a cui le entrate non bastano più. È un popolo della rivolta espressione dello stesso disagio che in Gran Bretagna ha prodotto la Brexit, negli Stati Uniti ha portato alla Casa Bianca Donald J. Trump ed ora coglie un successo nell’Europa continentale che fa cadere il governo di uno Stato fondatore dell’Ue.

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Le dimissioni di Matteo Renzi e del suo esecutivo evidenziano la necessità da parte dei successori di dare in fretta risposte chiare alle crisi all’origine della protesta del ceto medio. Serve un nuovo welfare per le famiglie in difficoltà, una ricetta per rimettere in moto la crescita ed una formula per integrare i migranti: più tarderanno, più il movimento di protesta crescerà innescando un domino di conseguenze imprevedibili. Per far ripartire l’Italia non basta un nuovo governo: bisogna rispettare il popolo della rivolta e rispondere alle sue istanze.

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vivicentro/Il popolo della rivolta italiano
lastampa/La spallata del popolo della rivolta MAURIZIO MOLINARI

Fidelis Andria vs Juve Stabia, tempi stretti per l’acquisto dei biglietti

Fidelis Andria vs Juve Stabia, oggi inizia e termina la prevendita

Fidelis Andria vs Juve Stabia è la seconda partita delle 5 che le vespe dovranno giocare in due settimane. Entrambe hanno vinto nel turno precedente e vogliono continuare nella loro corsa verso i rispettivi obiettivi. Le Vespe per puntare al primo posto finale mentre la Fidelis per centrare i play off nella migliore posizione possibile.

Considerato che si gioca domani pomeriggio alle 14:30 i tempi per l’acquisto del biglietto sono davvero ridotti.

Quello che segue è il comunicato della società stabiese:

“S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili, come da vigente normativa, ESCLUSIVAMENTE per i possessori della Tessera del Tifoso, i tagliandi di ingresso del Settore Ospiti dello Stadio “Degli Ulivi” di Andria per assistere all’incontro di calcio Fidelis Andria-Juve Stabia, in programma domani, martedì 6 dicembre alle ore 14,30 e valevole per la 17a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/17.

L’S.S. Fidelis Andria, nel rispetto delle direttive ministeriali, NON HA ADERITO al progetto “Porta un amico allo stadio”.

I biglietti sono in vendita al prezzo di € 12, più € 1.50 di diritti di prevendita, fino alle ore 19,00 di oggi, lunedì 5 dicembre, presso le ricevitorie del circuito Booking Show oppure online al seguente indirizzo: https://www.bookingshow.it/Fidelis-Andria-Juve-Stabia-Biglietti/85590