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Il Podio Gialloblù di Fidelis Andria – Juve Stabia 2 – 1

 Brutta sconfitta per la Juve Stabia ad Andria. La squadra di Fontana, apatica e prevedibile per tutti i 90 minuti di gioco, capitola contro i padroni di casa

PODIO
Medaglia d’oro: a Salvatore Sandomenico, bravo a capitalizzare l’unica palla gol del match stabiese. L’esterno, quest’oggi schierato a sinistra, si fa vedere poco per larghi tratti della gara ma ha il merito di regalare l’effimera e breve illusione della rimonta della Juve Stabia. Sandomenico si allunga bene sul cross mancino di Marotta, beffando l’estremo difensore pugliese da distanza ravvicinata. Poco altro nella gara del numero 11, come in quella di tutta la Juve Stabia.

Medaglia d’argento: a Paolo Capodaglio, unica lampadina accesa in una stanza buia. La metafora che abbiamo scelto crediamo possa rappresentare bene la partita di Capitan Capodaglio, al solito gagliarda e affidabile, e quella di tutte le altre Vespe, che non sono mai riuscite a prendere il volo. Nei momenti di difficoltà, tanti, la squadra si è sempre affidata a Capodaglio, la cui percentuale di errore, anche in una gara storta come quella di oggi, è bassissima. Quelle rare volte in cui il centrocampista romano è costretto a l’errore, “sceglie” lo sbaglio che porti alle conseguenze meno gravi possibili.

Medaglia di bronzo: ancora ad Alessandro Mastalli, tra i pochissimi ad aver avuto qualche idea concreta. Il giovane centrocampista gialloblù, affiancato da compagni quasi inerti quest’oggi, si è rimboccato maniche e calzettoni, cercando in più occasioni di dare una sveglia alla squadra. Ovviamente i risultati non possono essere sempre come quelli di Caserta e con la Virtus Francavilla, ma le intenzioni del talento classe 96 sono senza dubbio anche oggi da premiare.

CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Daniele Liotti, su cui ricadono ancora una volta gravi colpe. Come purtroppo spesso già accaduto, la sconfitta della Juve Stabia porta il marchio del numero 14 gialloblù, che regala l’autogol vittoria all’Andria perdendo palla in una zona delicatissima. Ci ritroviamo spesso a commentare gravi errori di Liotti, che aveva avuto un ruolo importante anche nell’ultima sconfitta in campionato, quella interna contro il Lecce. La sconfitta di oggi non dipende solo dall’errore del terzino, ovviamente, ma con più attenzione sarebbe stato portato a casa un punto comunque importante. A malincuore, dopo un buon inizio di stagione con due gol in tre partite, ci troviamo a constatare che Liotti non è in grado di essere affidabile nemmeno da seconda linea (leggasi “riserva”). A questo punto è imprescindibile recuperare quanto prima Liviero ed intervenire in modo deciso nel ruolo in sede di mercato di gennaio.

Medaglia d’argento: a tutto il pacchetto arretrato stabiese, ancora in difficoltà. Come sabato scorso, ci troviamo a commentare le indecisioni della difesa di Fontana, insufficiente in tutti i suoi elementi. Avendo già parlato di Liotti, ci soffermiamo si Atanasov e Morero. Il bulgaro è stato come sempre attento e puntuale negli interventi, tappando anche i buchi dei compagni di reparto. Sulla sua prestazione pesano però i due gialli rimediati, uno tra l’altro dopo pochi minuti di gara. Le perplessità coinvolgono anche Santiago Morero, sempre in affanno con la palla tra i piedi. L’argentino, come contro il Francavilla, ha innescato una ripartenza degli avversari che poteva avere effetti micidiali e più volte è apparso in ritardo. Da un difensore della sua esperienza ci si aspetta molto di più. Su Tommaso Cancellotti possiamo dire poco; il suo autogol è stato quasi obbligato e di certo la responsabilità per la rete non può ricadere su di lui.

Medaglia di bronzo: a Stefano Salvi, anche oggi sottotono. La stagione dell’ex Lecce è lontana dai livelli di chi è stato acquistato come calciatore che avrebbe fatto fare il salto di qualità alla squadra. Anche oggi il numero 17 si è visto solo per i tanti, troppi, falli commessi; due ammonizioni in due scampoli di partite tra sabato ed oggi sono decisamente troppe. E’ chiaro che da Salvi non ci si aspettano le geometrie di Capodaglio, sarebbe assurdo chiedergliele, ma una fisicità, un’astuzia, un’esperienza, una grinta ed un dinamismo che al momento, nelle prestazioni del centrocampista, latitano.

Raffaele Izzo

Andria 2 – Stabia 1: le parole del tecnico di casa Giancarlo Favarin VIDEO

Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 ad Andria contro la Fidelis, si è presentato in sala stampa il tecnico dei padroni di casa Giancarlo Favarin.

Ecco le sue parole:

“Stiamo vivendo un buon momento di forma e questa vittoria consolida ancora di più il lavoro che stiamo facendo. Abbiamo dettato noi i tempi di gioco e abbiamo sfruttato la nostra fisicità per battere un avversario duro come la Juve Stabia. La vittoria è meritata e ci fa ben sperare per il futuro. Ora avremo tante gare ravvicinate e dobbiamo dosare le forze per arrivare alla sosta nel miglior modo possibile. Contro di noi sarà dura per tutti, inoltre stiamo in un ottimo periodo di forma. Continuiamo così e salviamoci. Poi vedremo. Le vespe sono una grande squadra con giocatori importanti e per me se la giocheranno insieme al Matera, anche se Lecce e Foggia sono dure grandissime squadre”

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Roma, squalifica di 2 giornate per Strootman. La società farà ricorso d’urgenza

NOTIZIE AS ROMA – Le decisioni del giudice sportivo Gerardo Mastrandrea sugli episodi relativi alla quindicesima giornata di campionato, sono un vero e proprio fulmine a ciel sereno per la Roma: due giornate di stop inflitte a Kevin Strootman “per simulazione” grazie all’ausilio della prova tv ed una a Danilo Cataldi “per aver strattonato la maglia del giocatore avversario”.
Nessun provvedimento disciplinare, invece, all’indirizzo del biancoceleste Senad Lulic, che nel post Lazio-Roma si era lasciato andare davanti ai microfoni di Mediaset Premium ad alcune infelici dichiarazioni sul difensore giallorosso Antonio Ruediger: “fino a 2 anni fa vendeva cinte e calzini a Stoccarda ed ora fa il fenomeno“. Queste parole sono ancora al vaglio della Procura Federale, che dovrà decidere se la fattispecie  rientra nell’art.1 del codice di giustizia sportiva (relativo all’osservanza dei princìpi di lealtà, correttezza e probità) o all’articolo 11 (che punisce i comportamenti discriminatori). Non si è fatto attendere, invece, il verdetto sull’olandese, reo di aver schizzato acqua su Danilo Cataldi nel corso del’esultanza post gol e, tirato per la maglia dallo stesso giocatore biancoceleste, lasciatosi cadere atterra. Strootman salterà dunque la gara casalinga contro il Milan in programma per lunedì prossimo, nonchè la delicatissima trasferta contro la Juve, vero e proprio spareggio per il primato in classifica.
La Roma, tuttavia, ha già annunciato che farà ricorso d’urgenza avverso la squalifica, puntando ad ottenere l’udienza già per venerdì. Il dg Baldissoni, infatti, intervenuto ai microfoni di Roma Radio, ha appena dichiarato che la società farà tutto ciò che è possibile per tutelare se stessa e la propria gente, “la cui pazienza ultimamente è messa a dura prova”. Baldissoni conclude il proprio intervento invitando nuovamente i tifosi a recarsi in massa all’Olimpico per la gara contro il Milan.

Claudia Demenica

Andria 2 – Stabia 1: le parole del dg delle vespe Clemente Filippi VIDEO

Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 ad Andria contro la Fidelis, si è presentato in sala stampa il dg delle vespe Clemente Filippi.

Ecco le sue parole:

“In lega pro ci sono partite del genere con squadre che giocano così e non ti permettono di esprimere le tue idee di gioco. Purtroppo abbiamo perso e fa male perdere così. Ora dobbiamo leccarci le ferite e dobbiamo ritrovare le energie in vista di tutte queste gare ravvicinate che ci penalizzano. Sabato al Menti arriva l’Akragas e dobbiamo ritrovare subito i tre punti per continuare a restare in scia. Tra una settimana andremo a Matera in una gara molto difficile, per una negligenza ci ritroviamo una gara in più in un periodo già pieno di impegni, purtroppo è stato deciso così e dispiace perché non ci aiuta.”

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Andria 2 – Stabia 1: le parole del capitano delle vespe Paolo Capodaglio VIDEO

Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 ad Andria contro la Fidelis, si è presentato in sala stampa il capitano delle vespe Paolo Capodaglio.

Ecco le sue parole:

“Siamo abituati a risultati molto positivi è chiaramente la sconfitta odierna lascia l’amaro in bocca. Purtroppo tutte le gare non sono uguali e capitano le gare storte come quella di oggi. Dopo il pareggio pensavamo di poterla vincere, poi è capitato l’errore e l’abbiamo persa. Il primo tempo lo abbiamo regalato giocando come volevano loro, nella ripresa siamo migliorati di molto ma questo non è servito. Gli infortuni chiaramente ci penalizzano ma una squadra che vuole vincere deve essere più forte di queste cose. Ora dobbiamo rifarci sabato in casa contro l’Akragas. Gli impegni ravvicinati non aiutano lo spettacolo ma ci tocca, superiamo l’amarezza e ripartiamo già sabato.”

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Andria 2 – Stabia 1: le parole del tecnico delle vespe Gaetano Fontana VIDEO

Al termine del match perso dalla Juve Stabia 2-1 ad Andria contro la Fidelis, si è presentato in sala stampa il tecnico delle vespe Gaetano Fontana.

Ecco le sue parole:

“Loro hanno cercato di giocare la partita dal punto di vista fisico e noi abbiamo fatto quello che volevano loro discostandoci dalla nostra idea di gioco. L’errore di Liotti può capitare, era dispiaciuto è in panchina piangeva. Sente la responsabilità dell’errore ma può capitare a tutti. L’Andria non ha creato nessuna azione pericolosa, hanno giocato solo fisicamente e noi non abbiamo le caratteristiche per fare la guerra. Noi abbiamo un’idea di gioco e abbiamo sbagliato ad allontanarci dal nostro gioco. Nella ripresa abbiamo ripreso a giocare e abbiamo fatto meglio. Noi cerchiamo di arrivare alla vittoria tramite il gioco e la manovra, contro quest’Andria non ci siamo riusciti. Ora dobbiamo recuperare le energie per sabato. Liviero non è ancora in condizione e si sta curando, schiererò chi sta meglio anche se abbiamo tanti indisponibili compreso Atanasov espulso.

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Andria vs Juve Stabia - CRONACA

JUVESTABIA – NEWS

Fidelis Andria vs Juve Stabia 2-1 CRONACA

Diciassettesima giornata di campionato per la Juve Stabia di mister Gaetano Fontana che è imp

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Fidelis Andria vs Juve Stabia 2-1 CRONACA

Diciassettesima giornata di campionato per la Juve Stabia di mister Gaetano Fontana che è impegnata al degli Uivi di Andria contro la Fidelis di Mister Giancarlo Favarin. Giornata fredda con cielo coperto in terra pugliese, con lo stadio “Degli Ulivi” che registra una buona presenza di pubblico considerata la giornata feriale e l’orario non proprio comodo. Circa 50 stoici tifosi giunti da Castellammare per sostenere i ragazzi di Fontana.

I pugliesi vogliono continuare la striscia di 8 risultati utili consecutivi. Le vespe, invece, devono vincere per restare in vetta alla classifica e dare continuità alla vittoria di misura con il Virtus Francavilla di 2 giorni fa al Menti.

Il manto erboso dello stadio pugliese sembra in discrete condizioni anche se sono presenti delle evidenti buche.

Ecco le formazioni ufficiali:

FIDELIS ANDRIA (3-5- 2): POLUZZI, TARTAGLIA, AYA, RADA, COLELLA, ONESCU, MATERA, PICCINNI, TITO, CRUZ, CIANCI.

A DISPOSIZIONE: POP, CILLI, VALOTTI, VOLPICELLI, FALL, MASIERO, STARITA, BERARDINO, CURCIO, IMBRIOLA, ANNONI, KLARIC.

ALLENATORE: GIANCARLO FAVARIN

JUVE STABIA (4-3- 3): RUSSO, CANCELLOTTI, ATANASOV,MORERO, LIOTTI, CAPODAGLIO, MASTALLI, SALVI, MAROTTA, DEL SANTE, SANDOMENICO.

A DISPOSIZIONE: BACCI, KANOUTE, ZIBERT, CAMIGLIANO,IZZILLO, PETRICCIUOLO, ESPOSITO, LISI, RIPA, ROSAFIO.

ALLENATORE: GAETANO FONTANA

ARBITRO: F. Dionisi


PRIMO TEMPO

1’: partiti!

3’: Cruz si libera di Atanasov e punta l’ara avversaria, il difensore della Juve Stabia lo mette a terra e viene ammonito.

4’: VANTAGGIO DELLA FIDELIS ANDRIA – Sul punto di battuta va l’ex Tito che scodella in mezzo, la difesa della Juve Stabia si lascia sorprendere e Cruz indisturbato batte Russo per il vantaggio della Fidelis.

6’: Altra punizione dal limite per la Fidelis Andria, ancora Tito da punizione serve Cianci fuori area che per fortuna della Juve Stabia calcia debolmente verso Russo.

31’: Piccinni va vicino al raddoppio con un saetta che termina la corsa sopra la traversa di poco.

31’ Esce Del Sante entra Ripa

Dopo un minuto di recupero finisce il primo tempo con la Fidelis Andria meritatamente in vantaggio. La Juve Stabia praticamente non scende in campo e lascio il pallino del gioco ai locali che aggrediscono le vespe in ogni parte del campo. Troppo scarso numericamente il centrocampo delle vespe per reggere i 5 uomini schierati da mister Favarin.

SECONDO TEMPO

46’: inizia la ripresa!

50’: OCCASIONE FIDELIS! Russo perde palla al limite dell’area e Onescu per poco non segna con un pallonetto

55’: Solo Andria in campo, Cianci non riesce a buttarla dentro da due metri

60’: Cambio Juve Stabia, fuori Salvi e dentro Kanoute

65’: GOOOOL DELLA JUVE STABIA!!! Cross tagliato di Capodaglio per Sandomenico che a tu per tu con Poluzzi pareggia i conti

67’: Occasione Andria, Aya di prima dal limite dell’area tira ma Russo blocca

70’: Gol dell’Andria: perde palla a centrocampo e riparte l’Andria, Tartaglia mette una bella palla al centro e Cancellotti fa autorete

74’: cambio Juve Stabia, esce Liotti entra Lisi

75’: Triplo cambio Andria, fuori Tito, Matera e Cruz dentro Curcio, Volpicelli, Berardino

84’: ammonito Piccinni

90’: quattro di recupero

92’: espulso Atanasov

94’: finisce cosi. Un’orribile Juve Stabia perde 2-1 ad Andria. Appuntamento sabato alle 14.30 al Menti per Juve Stabia- Akragas

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Aperto il totopremier – L’idea di Renzi: andare al voto a febbraio.

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È aperto il totopremier per Palazzo Chigi, con in pole position Graziano Delrio, Pier Carlo Padoan e Pietro Grasso.

Il piano di rottura del premier sconfitto

L’idea confidata a tre dei suoi: arrivare al voto a febbraio, da candidato, con il governo dimissionario

ROMA – Al piano nobile di palazzo Chigi mancano pochi minuti al Consiglio dei ministri che Matteo Renzi non avrebbe mai voluto celebrare, perché si tratta di dimettersi e di sciogliere le righe, ma in un capannello di pochi ministri il capo del governo intrattiene i suoi interlocutori con un ragionamento inatteso e spiazzante: «Per come si è svolta la campagna referendaria e poi il voto, io credo che quel 40% “appartenga” tutto al Pd. Il Sì ha ottenuto più di 13 milioni di voti e quindi circa 2 milioni in più rispetto a quelli ottenuti alle Europee. Per questo vi dico che a noi potrebbe convenire puntare ad elezioni anticipate, da fare il prima possibile. Con quale governo? Con questo!». A chi, come Dario Franceschini, obiettava la fattibilità di un piano così hard, Renzi ha aggiunto: «Possiamo fare un quarto governo non eletto? E quanto all’ Italicum sub-iudice della Corte Costituzionale, potremmo recepirne le indicazioni ed andare subito al voto».

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Quello che si muove dietro le quinte è un Matteo Renzi molto più inquieto, “irregolare” e dirompente rispetto a quello apparso l’altra sera, 75 minuti dopo la chiusura delle urne referendarie. Con quel discorso da “statista” che aveva preso atto della volontà contraria degli elettori e lo aveva fatto con tratti di umanità che non aveva mai lasciato trasparire, a dispetto dei consigli dei guru della comunicazione. Dunque, un Renzi così tosto da ipotizzare uno scenario davvero di rottura: rimuovere la sconfitta referendaria e presentarsi da candidato premier alle elezioni anticipate col governo dimissionario. Uno scenario da brivido per tutti quei notabili del Pd che vedono in Renzi l’unico responsabile della batosta e infatti, se il piano del capo del governo si concretizzasse, le obiezioni di Dario Franceschini sarebbero destinate a trasformarsi in scontro. Se non cambieranno le cose, la linea di Renzi è chiara: domani la direzione del Pd sarà chiamata a votare un documento col quale si chiedono «elezioni prima possibile».

Perché oramai il disegno di Renzi è tracciato ed è quello di arrivare come candidato premier alle prossime elezioni Politiche, da celebrare il prima possibile. Mission da conseguire con ogni possibile escamotage. Dimettendosi anche da segretario del Pd. Un gesto clamoroso e plateale. per rifarsi una “verginità” e presentarsi al momento “giusto” all’appuntamento delle Primarie. L’”opzione-Cincinnato” è stata illustrata ieri mattina da Renzi nel colloquio con il Capo dello Stato, che ha usato tutte le perifrasi possibili per dissuaderlo. Con successo, pare. Anche perché Renzi ha capito che uscire di scena e rientrarci potrebbe risultare troppo macchinoso.

E d’altra parte una volta uscito da palazzo Chigi, per riconquistarsi la candidatura, per Renzi ci sarebbe una sola strada: vincere le Primarie del Pd. E per vincerle, può essere utile un accordo con l’ala “democristiana” del Pd. Le truppe di quest’area sono controllate dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che ha cominciato a dire in queste ore che «se si dovesse fare un governo politico», si dovrebbe tener conto di chi ha un peso dentro il partito. Cioè lui medesimo. Ma Renzi sa che da Franceschini non potrà mai venire un impegno formale a dimettersi, una volta fatta la legge elettorale. Renzi ha un rapporto personale migliore col ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, più cattolico che ex democristiano, le cui quotazioni ieri sono molto salite ma che deve scontare l’ostilità sorda di Franceschini. Per la guida di un governo politico di breve durata corre il ministro Paolo Gentiloni, che avrebbe l’aplomb ma è troppo vicino a Renzi per poterla spuntare. Ecco perché, nel gioco dei veti contrapposti, potrebbero riprendere quota i candidati (ieri in caduta) ad un governo breve: il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il presidente del Senato Pietro Grasso.

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Renzi è tentato dall’idea di ”mollare tutto”

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Per le dimissioni si dovrà attendere qualche giorno ma comprendere il futuro politico di Renzi è una questione ben più complessa. Il premier ha parlato con Francesco Bei de La Stampa poco dopo il suo incontro al Quirinale e gli ha confessato che è tentato dall’idea di “mollare tutto”.

Renzi adesso è tentato dall’anno sabbatico: “Voglio togliermi di torno”

Il premier: ma nel Pd mi chiedono di restare. Sms a Merkel: “Non torno indietro”

ROMA – «Devo staccare. Voglio prendermi una vacanza con Agnese». E’ passata una notte e Matteo Renzi ha sbollito solo in parte la rabbia e la delusione per il risultato del referendum. Chiamato al Colle, il capo dello Stato lo avvolge con lunghi ragionamenti sulla stabilità e lo sostiene cercando di frenarne la tentazione di mollare tutto e subito.

Mollare – oltre la poltrona a palazzo Chigi anche quella da segretario del Pd – questo è il vero desiderio del premier. Il quale confida a Mattarella qual è adesso il suo sogno segreto: «Mi piacerebbe staccare per davvero, prendermi un sabbatico, magari un anno negli Stati Uniti, ma i miei amici del Pd non me lo permettono».

Le pressioni del Presidente alla fine fanno breccia sul capo del governo. Che quando scende dal Quirinale riferisce ai suoi di essersi piegato. «Io sinceramente avrei evitato, non sarei rimasto un minuto di più, ma è un fatto di serietà istituzionale e prima di tutto viene l’Italia. Non voglio passare per uno che fa i capricci, un bambino viziato che se ne va con il broncio. Quindi proseguiamo fino alla legge di stabilità». La garanzia che Renzi riesce a strappare a Mattarella è che anche il Capo dello Stato si adopererà con il presidente Grasso affinché l’iter della Finanziaria in Senato sia il più rapido possibile e si arrivi all’approvazione definitiva entro una manciata di giorni. Senza tornare alla Camera.

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Renzi lo ripete ai suoi dopo essersi congedato nel pomeriggio dai ministri con un brindisi a palazzo Chigi. «Il mio obiettivo è togliermi subito di qui. Sembra assurdo ma non riesco ad andarmene. Di solito i miei predecessori facevano le barricate per restare, io invece voglio togliermi di torno e non ce la faccio». La soluzione è il compromesso raggiunto con il Capo dello Stato, una soluzione a tempo. Costretto suo malgrado a restare in carica, in realtà Renzi si comporta come se già fosse uscito da quel portone. E il primo segnale è stato quello di cancellare tutti gli appuntamenti previsti nei prossimi giorni, atteggiandosi di fatto a premier dimissionario. Ma tra l’intenzione e la realtà ci passa in mezzo il Parlamento e le procedure della sessione di Bilancio. Perché se è vero che Mattarella ha garantito di dare una mano, la verità è che nessuno può impedire al Senato di emendare in lungo e in largo la legge approvata da Montecitorio. E’ il bicameralismo perfetto, bellezza, e gli italiani in maggioranza hanno mostrato di averlo in gran conto. Se la Finanziaria dovesse subire rilevanti modifiche, come ad esempio chiede Forza Italia con i suoi capigruppo (“via i bonus, le mance elettorali, i miliardi regalati senza coperture”), la legge dovrebbe tornare alla Camera e allora addio al progetto di lasciare palazzo Chigi già entro la fine di questa settimana. Renzi ne è consapevole: «Le opposizioni, se vogliono che me ne vada subito, mi devono dare una mano».

Quanto alla legge elettorale per il Senato o alle modifiche da fare all’Italicum, pure da concordare con le opposizioni, il premier fa spallucce: «Io non me ne occupo, con quelli non parlo, ci penserà il Parlamento». Insomma, il morale è ovviamente sotto i tacchi, ma appena gli si nominano gli avversari Renzi torna Renzi: «Voglio vedere adesso cosa riusciranno a fare». Dei progetti per il futuro, di cosa accadrà al partito, è ancora presto per parlare. Al momento i pochi di cui si fida veramente lo stanno martellando con un mantra: «Sei a capo di un fronte riformista che si riconosce nella tua leadership. Un fronte che, con questo referendum, ha dimostrato di avere la maggioranza relativa del paese». E’ quello che ha scritto Luca Lotti nel suo tweet: «Abbiamo vinto col 40% nel 2014. Ripartiamo dal 40% di ieri!». Non sarà facile, l’idea di ritirarsi dalla scena pubblica lo sta davvero solleticando. Un piccolo segnale lo si è colto ieri quando, nella riunione più ristretta a palazzo Chigi, si è parlato delle consultazioni al Quirinale. E Renzi ha detto chiaro e tondo che non ha molta voglia di stare ancora sotto i riflettori. «Non so se andrò io, preferirei mandare i vicesegretari. Vediamo, l’importante è che non sembri uno sgarbo al capo dello Stato».

Quello che al premier ha fatto piacere è il sostegno che sta arrivando in queste ore sia al Pd che a palazzo Chigi da tanti cittadini che gli chiedono di «non mollare» e lo ringraziano per essersi speso senza riserve in campagna elettorale. Nulla ovviamente che possa far dimenticare quella massa enorme di elettori che gli ha votato contro. «Abbiamo commesso errori, non c’è dubbio, non possiamo prendercela con chi vota». Nella lunga giornata di ieri il centralino di palazzo Chigi ha smistato anche molte telefonate di leader europei che volevano esprimere personalmente il loro rammarico per le dimissioni. Alcuni provando anche a convincerlo a restare. Con Angela Merkel invece ogni formalità è superata da tempo, i due si stimano e si sono scambiati i rispettivi cellulari. Così «Angela» già nella serata di domenica, con uno scambio di sms, ha saputo dal diretto interessato quello che sarebbe accaduto: «Non torno indietro».

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De Laurentiis e i conti al Napoli: l’eliminazione dalla Champions sarebbe dura da digerire

De Laurentiis e i conti al Napoli: l’eliminazione dalla Champions sarebbe dura da digerire

Scrive l’edizione nazionale de La Repubblica di oggi: L’ago della bilancia è il fascinoso scontro diretto di stasera contro il Benfica, in cui la convalescente squadra di Maurizio Sarri si gioca il passaggio agli ottavi di Champions: un traguardo raggiunto solo una volta dal club di De Laurentiis, che per l’occasione ritorna in trasferta e guiderà la carica dei tremila tifosi al seguito nel monumentale stadio “Da Luz” di Lisbona. Ballano, oltre al prestigio internazionale, anche una (potenziale) trentina di milioni: garanzia di continuità ad alti livelli e di ulteriori investimenti sul mercato, fondamentali pure per rilanciare la sfida in campionato alla Juventus. La convergenza di interessi è totale, insomma. I giocatori hanno la possibilità di farsi largo tra le grandi d’Europa. I tifosi pregustano a loro volta l’impresa e Aurelio De Laurentiis si prepara invece a fare un po’ di conti, alla vigilia di una sfida che avrà un peso specifico enorme sulle finanze del Napoli. La qualificazione porterebbe infatti in dote 6 milioni di premi per il superamento della fase a gironi, da moltiplicare per cinque con i successivi incassi che sarebbero poi garantiti dalla vendita dei biglietti e dai diritti tv, la fetta più grossa della torta destinata alle magnifiche 16 della Champions League. Tra queste c’è già la Juve, che gli azzurri sperano di imitare superando il difficile esame del Benfica. Il bivio della stagione è in Portogallo. Per il Napoli sarà come un referendum, anche se la stabilità della poltrona di Sarri non dipende dalla notte del Da Luz. Ma la retrocessione in Europa League sarebbe uno smacco per tutti: tecnico, giocatori e società, con il danno economico che rischia di essere perfino più traumatico di quello sportivo.

Hamsik suona la carica: “Andiamo a vincere!”

Le sue parole

Il Napoli scenderà in campo con qualche certezza in più degli avversari. Marek Hamsik ha invitato tutti a non fare calcoli: “È uno spareggio e dovremo affrontarlo senza condizionamenti piscologici, puntando a conquistare i tre punti. Ci giochiamo il futuro in 90’, sapendo tuttavia di avere la forza per passare il turno. Siamo venuti a Lisbona per fare il nostro solito calcio e non per difenderci. Avremo la testa libera e non penseremo a ciò che starà accadendo a Kiev. Siamo costretti a giocarci tutto in una sola gara per il gol in fuorigioco concesso al Besiktas al San Paolo. Un gravissimo errore che ci ha penalizzati. Ma adesso pensiamo al Benfica. Dovremo avere la testa solo su di noi e giocare senza calcoli, per prendere i tre punti e vincere il girone. Non siamo capaci di speculare. Gli ultimi venti minuti saranno a alto rischio, dato che somiglia a una eliminazione diretta”.

Corbo: “Sarri non tergiversi sulla formazione, ma riparta da quattro certezze”

Corbo: “Sarri non tergiversi sulla formazione, ma riparta da quattro certezze”

Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: Nella sua fuga da rimorsi e ombre, il Napoli trova in Europa a Ovest l’ultimo passaggio libero per la Champions. In Portogallo, dove il buio della notte cala più tardi. Qui Sarri tira le somme con dubbi ed errori di un autunno senza pace. Sarebbe stata per l’allenatore una sfida ancora più delicata se la squadra finalmente più veloce, scattante e razionale non avesse battuto l’Inter. Più che tergiversare sulla formazione, come nelle sue amletiche vigilie, può valutare 4 certezze: quelle emerse venerdì. La prima, il Napoli si è liberato di una illusione: ritenere che giocar bene sia anche il più ottuso possesso palla. Scambiarla all’infinito, a basso ritmo e senza forza di penetrazione, è un esercizio di vanità pagato con risultati opachi. Ha ripreso l’energia, dopo una pausa atletica. Ha trovato in Gabbiadini il centravanti tattico per un dignitoso 4-3-3. Il Napoli ha infine scoperto accanto ad Hamsik due talenti verdi: Diawara che crea con autorità, rinunciando a passaggi scolastici, e Zielinski che riesce a portare palla in rapida progressione.Queste certezze spazzano ogni equivoco sulla formazione, ma chi conosce Sarri accredita soluzioni diverse. Accade ad allenatori che credono nel proprio repertorio come in un dogma, lo stesso che ha portato il Napoli all’ammirazione del campionato scorso, lo stesso che ne ha complicato questo malinconico autunno. Molto stasera dipende dalla forma: se il Napoli la ritrova intatta, se corre con scatti perentori, se non rinuncia alle ripartenze ma le sfrutta con cinismo, si abbassano subito le difficoltà contro un Benfica che torna dalla sconfitta esterna con il Maritimo, settimo in campionato. Benfica in emergenza: privo per infortunio dei difensori sinistri, adatta il mediano Almeida contro con Callejòn. La scelta tra Gabbiadini e Mertens è più insidiosa di quanto sembri. Occorre la migliore interpretazione della punta centrale nel 4-3-3. Chiunque dei due giochi, deve risucchiare l’attento Lindelof per creare il vuoto intorno al colosso brasiliano Luisao, forte di testa ma lento come una campana. Corri Napoli corri, prima che anche in Portogallo sia notte alta.

Pavoletti deve convincere De Laurentiis, pronto un quadriennale

Pavoletti deve convincere De Laurentiis, pronto un quadriennale

L’accesso agli ottavi vale oro per il Napoli che potrebbe investire quella somma sul mercato per portare a casa un attaccante. Con in tasca quasi 40 milioni, ci si può tuffare su Pavoletti o andare all’assalto di Zaza, come riporta Il Mattino. Sarri ha chiesto al ds Giuntoli un’altra prima punta e, così, la società ha deciso di investire 20-25 milioni per gennaio, cifra che potrebbe comunque tornare indietro con la cessione di Manolo Gabbiadini. Pavoletti deve convincere De Laurentiis sulle sue condizioni fisiche: se arriverà l’ok, l’affare si chiuderà e il calciatore firmerà un quadriennale da 1,7 milioni. Altrimenti tutto su Zaza o Kalinic.

Con la qualificazione entrano 26mln, può partire l’assalto a Kalinic

Con la qualificazione entrano 26mln, può partire l’assalto a Kalinic

Quanto vale l’accesso agli ottavi di finale di Champions League? Circa 26 milioni di euro e il Corriere dello Sport ne parla nel presentare la sfida di stasera tra Benfica e Napoli. In caso di qualificazione, tutti questi soldi – tra premi UEFA e market pool televisivo – potrebbero essere reinvestiti sul mercato considerano che il Napoli è alla ricerca di una punta: il centravanti “che maggiormente solletica la fantasia” del Napoli e del suo allenatore Maurizio Sarri si chiama Nikola Kalinic, il 28enne croato della Fiorentina. Che, tuttavia, al momento è intoccabile: “si può (si potrebbe) avvicinare forse soltanto attraverso un miracolo. A gennaio sarebbe faticoso sorprendersi dinnanzi ad una offerta di De Laurentiis al suo amico Della Valle”.

Stasera il Napoli si gioca la possibilità di rafforzare la rosa

Stasera il Napoli si gioca la possibilità di rafforzare la rosa

E’ arrivato il giorno di Benfica-Napoli, il giorno dell’ultima partita del girone di Champions League. La Gazzetta dello Sport scrive: “La pressione è tanta, inutile girarci intorno. Con il Benfica ci si gioca la qualificazione, ma anche una decina di milioni di mancati premi Uefa e l’eventuale rafforzamento della rosa in gennaio. Per tacere del contraccolpo psicologico. Una sfida che scotta parecchio, ma anche una sfida tutta da godere. Maurizio Sarri sembra in gran forma, per nulla preoccupato, in vena di sarcasmo toscano“.

Juve Stabia ad Andria sempre col risultato positivo. Tutti i precedenti

In quarant’anni i gialloblù non sono mai usciti sconfitti dalla terra pugliese

Fidelis Andria e Juve Stabia, si sono affrontate in gare di campionato cinque volte nell’impianto pugliese denominato prima “Comunale” e poi da metà anni novanta “Degli Ulivi”.

Il bilancio è di due vittorie per i gialloblù e tre pareggi, mai gli azzurri hanno battuto le vespe. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:

1976 / 1977 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ H ‘

13 febbraio 1977 – 4° giornata di ritorno: FIDELIS ANDRIA – JUVE STABIA 1 – 1 la rete dei gialloblù portò la firma del mediano Raffaele DI RISIO.

1996 / 1997 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘

8 settembre 1996 – 2° giornata di ritorno: FIDELIS ANDRIA – JUVE STABIA 0 – 0 (arbitro Daniele Cossero di Udine).

1999 / 2000 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘

19 marzo 2000 – 10° giornata di ritorno: FIDELIS ANDRIA – JUVE STABIA 1 – 2 (arbitro Mario Marchesi di Bergamo) in gol per i gialloblù i due attaccanti Davide DI NICOLA e Sasà FRESTA.

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Diego ALBADORO

2010 / 2011 – Campionato Nazionale di Prima Divisione girone ‘ B ‘

24 ottobre 2010 – 10° giornata d’andata: ANDRIA BAT – JUVE STABIA 0 – 1 (arbitro Federico La Penna di Roma 1) il gol vittoria delle vespe fu realizzato su calcio di punizione al sedicesimo minuto del secondo tempo da Diego ALBADORO (foto).

2015 / 2016 – Campionato Nazionale di Lega Pro girone ‘ C ‘

2 aprile 2016 – 12° giornata di ritorno: FIDELIS ANDRIA – JUVE STABIA 0 – 0 (arbitro Matteo Proietti di Terni).

Giovanni MATRONE

 

Fidelis Andria- Juve Stabia, la presentazione del match

Per la diciassettesima giornata del campionato di Lega Pro, si affronteranno oggi alle 14.30 allo stadio “Degli Ulivi” di Andria i padroni di casa della Fidelis Andria e la Juve Stabia. I pugliesi, allenati da Favarin, stanno disputando un ottimo campionato e sono sesti in classifica con 22 punti, molti dei quali sono stati conquistati nelle ultime dieci giornate in cui hanno conquistato tre vittorie e sei pareggi. Sono imbattuti da 8 gare e tra le mura amiche hanno perso una sola volta, nel derby con il Monopoli, prima di 4 vittorie e 3 pari. Al Degli Ulivi sono cadute, ultimamente, anche big come il Cosenza e soprattutto il Matera di mister Auteri, forse la squadra più forte del torneo, abbattuta dal gol di Aya. Proprio il difensore, insieme al portier Poluzzi, ai difensori Rada e Tito, ai centrocampisti Matera e Piccinni e agli attaccanti Cruz, Fall e Cianci, sono le punte di diamante di una squadra abbastanza giovane ma sicuramente organizzata e pericolosa. Sono tanti i giocatori temibili su tutti l’ex Casertana Nicola Mancino, fermo ai box. La rosa è giovane ma ha individualità importanti e i numeri sottolineano quanto sia difficile fare punti in terra andriese. Inoltre, la squadra di Favarin, è reduce dalla vittoria esterna sul campo di Fondi. Le vespe, invece, hanno vinto la difficile gara con il Francavilla e hanno riagganciato la vetta a pari punti con il Lecce ma con la gara di Matera da recuperare. Probabilmente hanno, oggi, il turno più difficile rispetto alle altre quattro e vorranno vincere per dare un segnale forte al gruppo di testa. Fontana dovrà fare a meno di alcune pedine come Amenta, Liviero e Montalto e in più dovrà considerare gli acciacchi di Morero, Camigliano, Lisi e Marotta. In vista di questo tour de force, probabilmente, cercherà di fare un po’ di turn over come giusto che sia. Favarin, invece, lascia a casa Allegrini, Ovalle, Minicucci e Mancino. Nella passata stagione fu pareggio sia all’andata che al ritorno. Al Menti fu 1-1 dopo le reti di Arcidiacono e Grandolfo mentre al Degli Ulivi ci fu un soporifero 0-0 che aiutò le vespe a salvarsi. Ecco le probabili formazioni:

 

FIDELIS ANDRIA (3-5-2): Poluzzi, Colella, Aya, Rada, Annoni, Matera, Piccinni, Onescu, Tito, Cruz, Cianci.

JUVE STABIA (4-3-3): Russo, Cancellotti, Morero, Camigliano, Liotti, Capodaglio, Zibert, Mastalli, Sandomenico, Del Sante, Kanoute.

La tentazione di Renzi, viaggio nel popolo del No

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Il premier Matteo Renzi non cambia idea e si dimetterà nei prossimi giorni ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli chiede di non lasciare Palazzo Chigi fino a quando la manovra economica non sarà approvata.

Renzi si dimetterà dopo l’ok alla manovra

Il Capo dello Stato: «Democrazia solida, le Istituzioni rispettino le scadenze». Grillo e Lega esultano: «Subito al voto». Alfano: «Alle urne a febbraio»

Una vittoria schiacciante del No (quasi 60%) ha affondato Matteo Renzi. Il giorno dopo la bocciatura del referendum costituzionale, il premier è salito al Colle per parlare con il Capo dello Stato ed è vicino alle dimissioni che ha annunciato ieri. Il colloquio con Mattarella è durato oltre un’ora, ora sarà il Quirinale a fare le sue valutazioni. Con un obiettivo, innanzitutto: far uscire il prima possibile il Paese dal cono d’incertezza in cui è precipitato.

DIMISSIONI DOPO LA MANOVRA  

Durante il Consiglio dei ministri del pomeriggio Renzi avrebbe confermato, secondo quanto riferiscono più fonti, l’intenzione politica di dimettersi. Ma la formalizzazione delle dimissioni avverrà, spiegano le stesse fonti, solo dopo l’approvazione della manovra che nelle intenzioni del governo dovrebbe avvenire nei tempi più brevi possibili, forse già in settimana.

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LA RICHIESTA DI MATTARELLA  

Il Presidente della Repubblica, «considerata la necessità di completare l’iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio onde scongiurare i rischi di esercizio provvisorio, ha chiesto a Renzi di soprassedere alle dimissioni per presentarle al compimento di tale adempimento», fa sapere una nota del Colle.

LEGGI e ASCOLTA Il testo integrale del discorso di Matteo Renzi dopo la sconfitta  

MATTARELLA: “IMPEGNI E SCADENZE DA RISPETTARE”  

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota ha ricordato: «Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all’altezza dei problemi del momento». A proposito dell’alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri, ha sottolineato che «è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva». Poi ha ribadito che «l’Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco».

ALFANO: “PENSO VOTO A FEBBRAIO”  

«Se dovessi puntare una fiche, un euro direi che noi andiamo a votare non in primavera ma in inverno, a febbraio 2017, mi vado convincendo che fare un governo dopo questo governo è molto difficile, sono convinto che questa legislatura volga al termine»: così il ministro dell’Interno Angelino Alfano a “Porta a Porta”.

“HO PERSO IO, LASCIO”  

Ieri il premier si è assunto «tutte le responsabilità» di una sconfitta «straordinariamente netta» e si è commosso ringraziando moglie e figli. «In Italia non vince mai nessuno ma non perde mai nessuno. Io sono diverso e dico ad alta voce, anche se con il nodo in gola, che ho perso. C’è rabbia e delusione, ma vorrei che foste fieri di voi – ha detto in conferenza stampa -. Fare politica contro qualcuno è molto facile, per qualcosa è più bello. Si fa pensando ai propri figli, non alle alchimie dei gruppi dirigenti».

 

BAGNASCO: ORA RESPONSABILITÀ  

Dalla Cei è invece arrivato il messaggio del cardinale Bagnasco: «Adesso è il momento di una grande responsabilità, a tutti i livelli. È l’ora di camminare insieme». Alla domanda se il voto avesse spaccato l’Italia Bagnasco ha sottolineato: «Cerchiamo di camminare insieme».

CROLLA L’EURO, SPREAD SU  

Intanto si sono registrati i primi contraccolpi economici. La Borsa di Milano ha aperto in calo con l’indice Ftse Mib in ribasso dell’1,8% per poi recuperare quasi subito a -0,8% e tornare in territorio negativo a -1,2%. Snobbano il risultato del referendum le altre piazze del Vecchio Continente che viaggiano positive. Ha aperto invece in rialzo lo spread Btp-Bund, che dopo una fiammata a 180 punti base è sceso a quota 169. L’euro, invece, è sceso ai minimi da un anno sul dollaro, per poi risalire leggermente.

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Benfica-Napoli, Sarri: “Meritiamo di vincere il girone. Gabbiadini o Mertens? Non ci ho ancora pensato”

Benfica-Napoli, Sarri: “Meritiamo di vincere il girone. Gabbiadini o Mertens? Non ci ho ancora pensato”

Alla vigilia di Benfica-Napoli, Maurizio Sarri, ai microfoni della stampa, ha dichiarato: “Abbiamo commesso degli errori, ma siamo qui perché ci hanno dato un gol in fuorigioco contro, altrimenti la gara di domani non avrebbe senso. Non ci pensiamo, anche se su una palla ferma era una chiamata semplice. Nelle altre gare abbiamo sempre fatto prove di discreto livello, col Besiktas invece abbiamo concesso qualcosa di troppo ma il risultato poteva essere diversa. Inutile pensare ad un fuorigioco, conta la gara di domani. Gabbiadini o Mertens? Non lo so neanche io in questo momento, vediamo come stanno. Mi sembra una partita in cui vedo la necessità di avere un giocatore in grado di cambiare l’inerzia dalla panchina. Uno forte andrà sicuramente in panchina perché sarà determinante una accelerata. Sarà una partita diversissima da quella dell’andata: sarà difficile. È una finale. Sappiamo che giocheremo in uno stadio caldissimo: ma noi vogliamo qualificarci. Lo meritiamo. Giocare per il pareggio non fa per noi. Il nostro obiettivo è vincere il girone. Sarà una partita fondamentale. Ma in futuro voglio giocarne altre ancora più importanti. Albiol? Per noi è sempre stato un giocatore importante. Nessuno ha mai pianto, ma ci sono successe 2-3 cose pesanti, fa parte del gioco, ma l’infortunio di Albiol mentre era fuori Chiriches ed anche Tonelli e Maksimovic era arrivato da tre giorni. Un handicap non da poco. La gara può cambiare violentemente nella fase finale, è palese, nei primi 60′-70′ si giocherà con equilibrio, tecnica, poi nel finale per forza di cose una delle due dovrà prendersi rischi enormi e portarla su aspetti meno tattici. Insigne? L’anno scorso ha fatto per la prima volta 12 gol, andando in doppia cifra quindi, quest’anno ha iniziato senza segnare come ci aveva abituato, ma è un periodo normale che capita. Ho bisogno anche di uno che fa la differenza dalla panchina, se mi dici che è così forte può darsi porti lui, poi glielo spieghi tu (ride, ndr). Mertens può fare il centrale ma anche l’attaccante esterno, qundi potrebbe restare fuori anche un altro compagno. Vediamo domani, in ogni caso un giocatore forte in panchina lo avremo. Le squadre più tecniche del girone? Sicuramente noi ed il Benfica, poi il Besiktas ha avuto il merito di restare sempre attaccato a partite che sembrano messe malissimo. L’andata? Non ci soffermiamo su quello che facciamo bene, abbiamo rivisto cose fatte meno bene, altrimenti si crea un clima di troppa soddisfazione. Abbiamo rivisto cosa abbiamo concesso e perché col Sassuolo abbiamo dominato senza vincere”. 

Benfica-Napoli, Hamsik: “E’ una finale, pensiamo a noi, possiamo farcela”

Benfica-Napoli, Hamsik: “E’ una finale, pensiamo a noi, possiamo farcela”

Ai microfoni della stampa, Marek Hamsik, capitano azzurro, in compagnia di Maurizio Sarri, ha dichiarato: “E’ una finale per davvero e dovremo essere pronti ad affrontarli in maniera straordinaria. Sicuramente guardiamo i filmati dell’avversario, abbiamo già visto dei filmati del Benfica. Palle ferme possono essere decisive, con un gol fatto o subito. Sappiamo che è una finale e dobbiamo dare il massimo, ognuno deve dare il suo massimo. La forza è il gruppo, da soli non si vince. Io sto facendo bene, ma posso fare ancora di più. Non dobbiamo guardare agli altri, ma solo a noi stessi ed a cosa sappiamo fare. Andremo in campo con la testa libera. Giocare il nostro calcio è la nostra forza. Non pensiamo in negativo, pensiamo che possiamo farcela, abbiamo la forza per farcela. “Non veniamo qui per difenderci, veniamo qui per fare il nostro calcio, come all’andata ed in tutte le partite. Vedremo il solito Napoli, non penseremo al pareggio. Se guardiamo prestazioni sono sempre state buone, abbiamo dominato anche col Sassuolo e ci giochiamo tutto. Passare per noi è fondamentale, sappiamo sarà difficile, ma ce la giochiamo e possiamo farcela”.