Callejon, grandi prestazioni ma poca considerazione: perché non vale 50 milioni?
Ha giocato nel Real Madrid. Adesso è un inamovibile del Napoli. Eppure il prezzo del suo cartellino è piuttosto modico (modico si fa per dire, s’intende). Josè Maria Callejon è alla sua ennesima grande stagione. Lo spagnolo fa la differenza, segna e tanto, e difende. Maurizio Sarri non può far almeno di lui. Ma perché l’attaccante non costa 50 milioni di euro? In un mondo pallonaro in cui Pogba ne vale 100, così come Bale, ci si chiede perché lui non ne valga almeno la metà. Sarà, forse, l’assenza, sui social network. Su Twitter non si scrive, su Instagram le foto sono poche e molto vecchie. Callejon non fa tendenza, non ha rapper come amici. Ha una famiglia, un lavoro: persona normale. Callejon fa quello che fa e vale 25 milioni di euro: giusto, al netto delle varianti. Ingiusto, se si pensa che un Belotti(forte, fortissimo per carità) alla seconda stagione valga già 100 milioni di euro.
Quarantadue anni dopo la terra portoghese è ancora benevola con il Napoli. Allora fu Vinicio a sbancare Oporto, a Lisbona l’impresa è riuscita a Sarri che ha centrato anche il primo posto nel girone di Champions. Zitto zitto è tornato il Napoli che conoscevamo e che agli ottavi della ‘coppa dalle grandi orecchie’ affronterà il Real Madrid. La squadra si è ritrovata nelle misure, nella personalità in crescita, nella maturità con la quale, errori a parte in difesa, ha saputo gestire l’intera gara del da Luz, per esempio, o battere Cagliari e Torino oltre l’Inter e pareggiare a Firenze. Dopo il pari contro il Sassuolo è successo qualcosa. Ed è stato sicuramente qualcosa di positivo per l’intero gruppo. Si è rivisto l’entusiasmo della scorsa stagione, la voglia di giocare divertendosi ma si sa il calcio vive di emozioni e di momenti di gloria che possono trasformarsi in un attimo in profonda frustrazione e crisi. Sarri si è ripreso il suo Napoli, l’ha riportato in alto. Ora aspetta il Pavoletti che verrà, attende il rientro di Milik e pensa a come limitare i danni in difesa, facendola tornare ad essere quella squadra che lo scorso anno era quasi insuperabile in fase difensiva. Diamo atto a Sarri soprattutto per i tifosi che adesso devono ritornare con fiducia a sostenere una delle prime 16 squadre in Europa.
Il Tupolev Tu-154, un aereo militare del Ministero della Difesa russo, era appena decollato da Sochi con 92 persone a bordo (84 passeggeri e otto componenti dell’equipaggio) diretto alla base militare di Hmeimim, presso Latakia nel nord-ovest della Siria, quando è scomparso dai radar. Oltre a militari e giornalisti, anche Elizaveta Glinka, nota responsabile di una associazione di beneficenza. Putin ordina inchiesta ma il capo del commissione Difesa del Senato russo, Viktor Ozerov, dichiara che l’incidente aereo potrebbe essere stato causato da un guasto tecnico o da un errore dell’equipaggio
Aereo militare russo in viaggio per Siria cade in mar Nero
92 a bordo, banda Alexandrov doveva tenere concerto per truppe
Ora non ci sono piu’ dubbi: e’ precipitato nel mar Nero l’aereo militare russo trimotore Tu-154 con 92 persone a bordo (84 passeggeri e otto componenti dell’equipaggio) scomparso all’alba subito dopo il decollo dalla citta’ turistica di Sochi e in viaggio verso una base russa in Siria. E’ stato lo stesso ministero della Difesa russo a comunicare il ritrovamento, da parte dei soccorritori, di frammenti del velivolo nelle acque del mare. Il ministero, attraverso il portavoce Igor Konashenkov, aveva riferito in precedenza che a bordo dell’aereo c’erano soldati, componenti della celebre banda militare Alexandrov e nove giornalisti.
Tutti erano in viaggio verso la Siria per tenere un concerto in occasione del nuovo anno per le truppe russe dislocate nel paese mediorientale. Sull’aereo avevano preso posto 83 passeggeri e otto componenti dell’equipaggio. I media russi hanno riferito che l’aereo e’ scomparso mentre viaggiava sopra il mar Nero, venti minuti dopo il decollo dall’aeroporto Adler di Sochi, alle 5,20 ora locale (le 2,20 GMT). Il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha coordinato personalmente le ricerche, e il presidente Vladimir Putin ha ricevuto un resoconto ufficiale dell’accaduto.
“Escludo totalmente la tesi dell’attentato. L’aereo apparteneva al ministero della Difesa russo ed è precipitato nello spazio aereo russo. Una simile tesi è impossibile“, ha detto il capo del commissione Difesa del Senato russo, Viktor Ozerov, secondo cui l’incidente aereo potrebbe essere stato causato da un guasto tecnico o da un errore dell’equipaggio. Lo riportano i media russi.
vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Aereo del ministero della Difesa russo scompare sul Mar Nero: 92 persone a bordo
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Il portiere del Napoli da ormai due anni è José Manuel Reina, senza contare la permanenza dello spagnolo nella stagione 2013-2014. Quest’anno non sembra più lo stesso Reina che tanto aveva rassicurato i tifosi del Napoli in passato, sembra che l’età si faccia sentire anche per un campione del suo calibro, senza dubbio è stato uno dei migliori portieri in circolazione ai tempi del Liverpool ma adesso sembra un lontano parente di quel rassicurante portiere. Fino ad ora in questa stagione ha alternato prestazioni sufficienti ad alcune disastrose che molto spesso hanno penalizzato la squadra facendole perdere punti importanti, però ci sono state partite in cui ha fatto capire di essere stato presente a tutti gli effetti, ad esempio la partita con il Genoa conclusasi 0-0 anche grazie ai suoi miracoli tra i pali. Non sembra più dar la stessa sicurezza anche nelle uscite e nelle prese apparentemente semplici, ricordando il gol preso contro il Torino quando si vide arrivare da una punizione defilata il pallone tranquillamente tra le braccia che però respinse malamente e facilitò così il tapin vincente di Rossettini che in quel caso accorciò solamente le distanze tra le due squadre. Nonostante ciò, Reina rimane sempre una presenza importante per lo spogliatoio, la sua personalità e la sua esperienza sono ormai parte integrante del gruppo partenopeo. Il Napoli dovrebbe iniziare a guardarsi attorno, stando a ciò che vediamo lo spagnolo non potrà esserci ancora per molto, sembra che i tempi d’oro siano solo un piacevole ricordo.
Refrattario alle critiche, e mai troppo tenero con chi la pensa diversamente da lui, il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, in concomitanza con il periodo natalizio, e, spinto, forse anche dallo spirito bonario che aleggia in questo periodo, ha lanciato un’iniziativa il cui nome è tutto un programma: “Operazione voltiamo pagina.”
Riportiamo il testo integrale comparso sul sito ufficiale del team abruzzese, per poi concederci qualche riflessione al riguardo.
“La Delfino Pescara 1936 attraverso la volontà del presidente Daniele Sebastiani, in occasione della prossima gara casalinga “Pescara Fiorentina” propone in vendita i tagliandi per accesso allo stadio a costo ribassato, con lo scopo di riunire l’intera tifoseria a sostegno della squadra.
Una scelta necessaria dopo le ultime vicende e incomprensioni, e che vuole attraverso questa promozione debellare sul nascere qualsiasi forma di polemica, rivalsa, o atteggiamento negativo, che vada contro l’unica cosa cara a tutti, il bene dei colori biancazzurri.
Dalle ore 10,00 di Lunedì 2 gennaio 2016 inizierà la vendita dei biglietti gara “Pescara Fiorentina” valida per la 19° giornata del campionato di serie A TIM 2016/2017 in programma Domenica 8 gennaio alle ore 15:00 presso lo Stadio Adriatico “Giovanni Cornacchia”.
I biglietti possono essere acquistati On line e in tutti i punti vendita TicketOne abilitati in Italia consultabili alla pagina www.ticketone.it o presso l’Official Store di Via Regina Margherita 3.
PREZZI
TRIBUNA VIP – intero euro 60 – ridotto euro 42
POLTRONISSIMA – intero euro 60 – ridotto euro 42
TRIBUNA MAJELLA LATERALE – intero euro 28 – ridotto euro 20
TRIBUNA MAJELLA CENTRALE – intero euro 36 – ridotto euro 25
TRIBUNA ADRIATICA LATERALE – intero euro 12 – ridotto euro 8
TRIBUNA ADRIATICA CENTRALE – intero euro 16 – ridotto euro 11
CURVA SUD – intero euro 7,50 – ridotto euro 5
CURVA NORD – intero euro 7,50 – ridotto euro 5
SETTORE OSPITI CURVA SUD – euro 20 tariffa unicaRIDUZIONI
Donne
Over 60
Under 18
Diversamente Abili iscritti alle associazioni ed enti convenzionati (ANMIC, ANMIG, ANMIL, ENS, UNMS)
Il presidente, quindi, chiama a raccolti i suoi tifosi “invogliandoli” con una riduzione sul prezzo dei biglietti. Un’iniziativa sicuramente lodevole, ma con non mi lascia scevro da alcune considerazioni, in virtù del mio spirito imparziale da giornalista libero ed indipendente, che mi ha sempre contraddistinto, e che ho pagato e che continuerò a pagare a caro prezzo.
Le incomprensioni e le vicende menzionate nel comunicato si rivolgono alle pesanti contestazioni cominciate con la cena natalizia del Delfino, e concluse dopo la deludente prestazione interna contro il Bologna con annessa sconfitta per 3 – 0. Il pari di Palermo, nella giornata successiva, ha solo ridato entusiasmo ai soliti “noti”, sempre vicini alla società abruzzese in qualsiasi circostanza, ma ha lasciato perplessi la maggior parte dei tifosi, scontenti della campagna acquisti estiva, così come dei risultati della loro squadra.
Il Pescara è ultimo in classifica, e se non si interverrà sul mercato a gennaio, con almeno un acquisto di spessore per reparto, la salvezza rimarrà, probabilmente, una mera utopia. Se il presidente vuole, come scritto nel comunicato “debellare sul nascere qualsiasi forma di polemica, rivalsa, o atteggiamento negativo”, ammesso che questi comportamenti siano stati veramente attuati, pensi a rafforzare la squadra per renderla competitiva. Pensi ad essere più comunicativo, e meno supponente, facendosi magari supportare da un ufficio stampa maggiormente rispettoso del lavoro di tutti i giornalisti, che, checché se ne dica, messi tutti insieme, sono una grandissima risorsa. La plurità d’informazione è il vero spirito e motore del giornalismo sano.
Pensi a liberarsi dei suoi fidi trombettieri, ricordandosi che, in un eventuale momento di “disgrazia sportiva”, sarebbero i primi a lasciarla da solo. Insomma, caro presidente, se veramente vuole voltare pagina come dice, non si limiti ad abbassare il costo dei biglietto per una gara, ma si rimbocchi le maniche sul serio. Ha dichiarato che per amore del suo Pescara rinuncerà alle vacanze natalizie. Bene. Si ricordi che di lavoro ce n’è veramente tanto da fare. E, soprattutto, si circondi di persone capaci, in modo che la possano aiutare ad ottenere l’unica cosa che vogliono veramente i tifosi: la salvezza del Pescara.
Fissate al 28 dicembre le visite mediche di Pavoletti
Ai microfoni di Sky Sport 24, il collega esperto di mercato di Sky, Manuele Baiocchini ha dichiarato: “Per Pavoletti al Napoli è tutto fatto, finchè le visite non vengono fissate c’è sempre quel pizzico di dubbio sull’affare, invece adesso sappiamo che il 28 di dicembre Pavoletti sarà a Villa Stuart e svolgerà le visite mediche con il Napoli. Gabbiadini a quel punto probabilmente partirà”.
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport: “Possiamo dire che i regali siano finiti, manca quello più importante: il regalo da fare ai tifosi. Ogni evento è un Natale per noi. Pavoletti deve fare le visite, auguriamoci che sia in forma, forte e che possa darci quella complementarità che, però, a noi non manca visto che Mertens si è rivelato un vero nueve. Il Napoli ha una rosa molto ampia che non è stata ancora tutta scoperta ed allenata al punto giusto.
Sarri è molto furbo, guida la squadra per sé stesso e per la società essendo un toscano DOC. C’è negli allenatori quasi la paura di essere esonerati, mentre per me il tecnico deve essere uno dei punti di forza della società in un contesto di crescita. Giochiamo talmente tante partite, alcune anche inutili, e purtroppo ci sono alcuni momenti in cui uno è più in forma, visto che si gioca in undici, ci sta che qualcuno possa star fuori. Se fosse facile allenare e creare una squadra perfetta, i giornalista sarebbero nella c***a più assoluta! Il momento più bello del 2016? Sono stati tutti momenti belli perché questo Napoli, grazie a Sarri, si diverte e fa divertire. L’allenatore ha esportato queste sue capacità nella squadra, e quindi in virtù di ciò anche qualche distrazione ci può stare. Con il Napoli non ti puoi mai addormentare perché sono sempre partite spettacolari, a volte in Serie A ti addormenti. Ho sposato il regista giusto in tal senso perché ci fa divertire.
Non guardo mai al passato, sono sempre proiettato in avanti. La storia serve per correggere gli errori marginali, perché per le cose più importanti si interveniene subito. Il Real Madrid è un’occasione storica, è la prima volta che lo affrontiamo . E’ una grande squadra con una grandissima società con un fatturato 4 volte superiore al nostro. Voglio vedere Davide contro Golia. Lì va dimostrata personalità, non dovremo subire l’autorevolezza degli spagnoli, anche di facciata, come nel caso di Cristiano Ronaldo. Lì ci vorrà tenuta psicologica, mentre qui potremo dire la nostra con i tifosi.
A Doha abbiamo battuto la Juventus come ha fatto ieri il Milan, i rossoneri hanno anche alcuni calciatori che ammiro e che sono ben allenati. Il gap con la Juve è societario, loro hanno una struttura che dura da tantissimi anni. Agnelli era il re d’Italia, i bianconeri sono una goccia nell’oceano delle proprietà degli Agnelli: da un punto di vista di potere economico non ce n’è per nessuno, sono il top del top, ma non la vedo così forte. La sua forza sta nella continuità, noi abbiamo pochi italiani e quindi dobbiamo far capire agli stranieri cosa vuol dire Napoli. Mertens è uno scugnizzo, forse ancor più di Insigne. E’ spensierato, mentre Lorenzo è pensieroso. Non venderò mai il Napoli finché non mi stancherò del mondo del calcio visto che sono giovane da questo punto di vista. Per lo stadio dobbiamo ringraziare i Ministri degli Interni che non sono stati capaci di creare delle leggi efficaci per la costruzione di impianti nuovi. Con Malagò dovremo buttare a mare tutto ciò che è vecchio. Napoli è una testa di serie, va valorizzato. Faccio gli auguri a tutti i tifosi”.
De Laurentiis vuole ufficializzare Pavoletti dopo Natale
La Repubblica scrive su De Laurentiis e Pavoletti: “De Laurentiis ha altri piani sul mercato. «Prenderemo solo un centravanti», ha infatti avvisato il presidente, che conta di ufficializzare dopo Natale l’acquisto dal Genoa di Leonardo Pavoletti. Il via libera è subordinato al buon esito delle visite mediche del 27 dicembre. Al migliore attacco del campionato (40 gol) sta per aggiungersi un’altra pedina preziosa, aspettando il rientro di Milik. L’anno che verrà può vestirsi d’azzurro”.
Giancarlo Antognoni ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: “Il gol che ha segnato Bernardeschi contro il Napoli mi ha ricordato quello che realizzai io con la maglia della Nazionale contro la Grecia, nel dicembre del 1980. Uno strappo in verticale e una fucilata da fuori. Di diverso c’è solo il piede. Lui è tutto sinistro, io “picchiavo” con il destro”.
Chi le ricorda Bernardeschi?
“Lui è un dieci e mezzo. Ha la potenza e la precisione di tiro di Robben. Ma può funzionare anche da trequartista, partendo da una posizione più centrale. E’ stato bello vederlo con la fascia di capitano contro la Lazio. Un altro grande numero 10 nella storia della Fiorentina. Federico e Chiesa sono stati fantastici contro il Napoli”.
Passiamo ai centrocampisti.
“Benassi è un piccolo Tardelli, Locatelli in futuro può diventare un Pirlo, ma ancora non ha il suo piede. E attenti a Gagliardini, Cataldi e soprattutto Grassi. In chiave azzurra, però, non dimenticate Verratti. Lui è già vicino a Pirlo. E’ un giocatore che mi fa impazzire. E dire che la Serie A se lo è fatto scappare. Che errore”.
Lo scudetto?
“Non scopro certo io la forza della Juve, ma attenti alla Roma. Ha ancora grandi margini di crescita. E mi piace il lavoro di Sarri. Lui è venuto dal basso e non ha perso la sua semplicità. Giovedì sera, a fine gara, si è fermato nel tunnel del Franchi per salutare il ragazzino Chiesa. Veramente un bel gesto”.
Maksimovic bocciato? Appare incerto nelle letture…
La Gazzetta dello Sport boccia la prestazione di Maksimovic: “Toccherà dunque a Nikola Maksimovic, che giovedì ha sofferto molto la vivacità di Kalinic. Il contributo dell’ex torinista sin qui è stato al di sotto delle aspettative: appare incerto nelle letture e anche nelle uscite. Ora però potrà giocare con continuità ma dovrà anche adattarsi a compagni di volta in volta diversi. A partire da Tonelli che a sorpresa potrebbe essere titolare nella prima gara del 2017. Pagato 9 milioni in estate, fin qui l’ex empolese si è visto solo in Primavera perché dopo un problema al ginocchio durante il ritiro non è mai entrato nelle rotazioni di Sarri. Ora, complice l’emergenza, sta per arrivare il suo momento”.
FOTO ViViCentro – Maistrello al 92 toglie il primato alla Reggiana
Reggiana-Bassano è una partita densa a centrocampo, con tanto ritmo e tanta voglia di portare a casa i tre punti che però nessuno riesce a sbloccare fino al minuto 81′ quando, un contrasto vinto nella trequarti del Bassano, innesca il contropiede granata con Marchi che di prima intenzione serve Manconi in profondità ritrovandosi a tu per tu con Rossi e, dopo averlo saltato con un splendida finta, serve “il mago” Cesarini che, a porta vuota, segna. Il vantaggio granata però non fa demordere il Bassano che prova in tutti i modi a cercare il pareggio e lo trova al minuto 92′ con Maistrello appena subentrato a Soprano.
La partita finisce dunque 1-1 con tanto rammarico per la Reggiana che stava assaporando il primato ed esce tra i fischi del pubblico probabilmente ancora scottati dal derby perso con il Parma meno di una settimana fa. In sala Stampa il mister Colucci annuncia le sue dimissioni per problemi personali, destabilizzando ancor di più i vertici della Reggiana.
Reti: 35′ st Cesarini, 47′ st Maistrello.
REGGIANA – Perilli; Pedrelli, Spanò, Sabotic, Ghiringhelli; Bovo, Calvano (13′ st Maltese), Nolè; Cesarini, Marchi (41′ st Rozzio), Falcone (26′ st Manconi). A disp. Narduzzo, Angiulli, Giron, Mecca, Lombardo, Bonetto, Guidone, Rizzi. All. Leonardo Colucci.
BASSANO – Rossi; Formiconi, Soprano (37′ st Maistrello), Pasini, Bizzotto, Lancini, Falzerano, Laurenti (41’st Candido), Minesso, Fabbro, Grandolfo (49′ st Cavagna). A disp. Bastianoni, Tronco, Bortot, Mazzon. All. Luca D’Angelo.
Arbitro: Fabio Pasciuta di Agrigento (assistenti Gnarra di Siena e Cecchi di Pistoia).
Note – Ammoniti: Soprano al 22′, Laurenti al 31′, Marchi al 40′; Fabbro al 17′ st, Nolè al 23′ st. Calci d’angolo: 1-6. Recupero: 1′ pt, 4′ st.
Da Catania al Catania.. il percorso iniziato nella città siciliana, solo per ora, terminato con la goleada del Menti contro la stessa squadra di Rigoli, descrive perfettamente lo splendido lavoro iniziato a luglio da Fontana ed i suoi ragazzi.
L’entusiasmo iniziale, però, sembrava essersi frantumato dopo pochissimi giorni; la sconfitta del Massimino aveva gettato immediatamente nello sconforto buona parte della piazza, subito pronta a puntare il dito su un organico non all’altezza, un allenatore inesperto ed una preparazione inadeguata.
Per placare i malumori, strigliando giustamente l’ambiente, si rese necessario addirittura l’intervento del Patron Manniello. Il presidente della Juve Stabia ci chiamò dopo la gara catanese, “usandoci” come sua voce. Manniello non vacillò un attimo, né si fece assalire da qualsiasi dubbio; il numero 1 confermò le sue sensazioni positiva in vista della stagione, all’epoca appena iniziata, dando appuntamento agli “esperti” del settore a metà stagione.
Il momento che il Presidente aspettava è arrivato, ed i fatti danno ragione proprio a Mammelle. La Juve Stabia 2016/17 è una squadra di qualità, compatta, fatta di calciatori che lottano non per se stessi ma per lo stemma che portano sul petto.
A guidare questo gruppo c’è lo stesso Gaetano Fontana tanto criticato all’inizio. Il tecnico ha mostrato una fame da leone unita ad una lucidità da allenatore navigato: un connubio perfetto.
I gialloblú così hanno riconquistato il Romeo Menti, in cui sono arrivate solo meraviglie, ad eccezione del rocambolesco finale col Lecce, ed hanno battuto il proprio record di punti fatti nel girone d’andata.
Se Fontana, in modo sornione, ama dire che la sua Juve Stabia è lì “per stuzzicare le corazzate” del campionato, possiamo dire senza mezze misure che in realtà i gialloblú non stanno solo stuzzicando, ma stanno davvero rompendo le scatole alle Big.
A questo punto conta poco chi è in testa, anche perché noi non abbiamo problemi a riconoscere i meriti del Matera, ma conta non smettere di correre.
Come ad agosto, dopo la sconfitta di Catania, era assurdo sparare a zero sul progetto, ora non bisogna pensare che la promozione sia a portata di mano.
Le Vespe devono lottare per continuare a stare lassù con le altre e solo alla fine si faranno i conti, fermo restando che questi ragazzi stanno facendo reinnamorare la città della propria squadra.
Con un presente così bello, inutile pensare al futuro. Testa al prossimo impegno, per continuare a sognare qualcosa di B..ellissimo.
Chiriches in forte dubbio per la Samporia: le ultime
Brutte notizie per Maurizio Sarri: dopo Koulibaly, si ferma anche Chiriches. Molto probabilmente, infatti, il difensore salterà il primo match dell’anno 2017 contro la Sampdoria, il 7 gennaio. Il calciatore, infatti, avrebbe accusato un risentimento al flessore della coscia sinistra. Prima del 31 gennaio, il ragazzo si sottoporrà ad ulteriori accertamenti. Prima di allora, Maurizio Sarri non potrà contare sul suo difensore. A riportalo, la Gazzetta dello Sport.
Gabbiadini, è addio: l’Inghilterra chiama il numero 23
Gennaio si avvicina mentre Gabbiadini prepara le vagile. Il bergamasco lascerà il Napoli in questa sessione di mercato. Su di lui Wolfsburg e Southampton pronti a mettere sul piatto 18 milioni di euro. Si aspetta solamente il sì di Maurizio Sarri, che tuttavia non dovrebbe tardare ad arrivare. A riportarlo, la Gazzetta dello Sport.
Zielinski: “Mi allenavo sempre per giocare con entrambi i piedi, adesso lavoro sulle punizioni”
Ai microfoni di una emittente polacca, Zielinski, centrocampista del Napoli, ha dichiarato: “Già dalle scuole elementari ho lavorato per questa caratteristica, mio padre all’età di 8-10 anni mi portava al campo e per ore perfezionavo la tecnica. Da quando ho iniziato a camminare mio padre mi ha sempre incoraggiato a giocare a calcio. Controllare la palla con entrambi i piedi ti dà grande flessibilità, sia in dribbling, che in corsa, ma anche quando sei attaccato. Ora voglio specializzarmi sui calci piazzati. In passato ho già segnato qualche gol”.
augurano Buon Natale di vero cuore, a chi non ha più un lavoro.
Buon Natale a tutti voi, soprattutto a chi lotta, soffre, si indigna, si batte per la legalità e per il giusto.
Auguri a chi vuole città diverse, migliori, sicure e alle associazioni e ai tanti movimenti del territorio che organizzano eventi per tenere vive le tradizioni e portano luce sul passato.
Buon Natale a chi sa ancora sognare, chi vive e chi è libero.
Buon Natale e Buon Anno a tutti voi, cittadini perbene, e in particolare ai nostri affezionati lettori.
Ed ora gli Auguri da Napoli con le poesie del nostro direttore artistico Luciano Somma
Su Bianca è caduta la neve
Bianca sa che il padrone non torna
Ma lo aspetta ugualmente
L’ospedale è a due passi da lei
Come il cibo
Che non vuol mangiare
Perchè la memoria sua è ferma
Alla mano callosa ma buona
Che la carezza la testa
Ed ora che resta?
A che serve il Natale
(perchè sa, lo ha capito
guardando
un albero peno di luci
ch’è festa)
se il suo amico più caro non c’è
eppure lo cerca caparbia
nel viso di ogni passante
ma l’odore di chi amava tanto
è ormai troppo lontano
l’aria attorno si è fatta di gelo
le si appannano gli occhi
su Bianca è caduta la neve.
Speranza
Quest’anno non voglio regali
Rinuncio stavolta agli auguri
I troppi episodi mortali
Mi rendono i giorni insicuri
Qui l’aria è infuocata dal male
È mina che esplode la terra
Dove anche il respiro è fatale
Si vive ogni giorno una guerra.
Non voglio più un mare di sangue
Né rabbia dal cielo in tempesta
La gente che trema e che langue
Ma un senso di vita più onesta.
Dov’è che sei Cristo mio Dio
Nessuna ferita è guarita
È tutto soltanto un oblio
Dov’è quella fede infinita
Che nasce guardando il tramonto
Galoppa l’immenso universo
Portando al Natale ch’è pronto
Un nuovo domani diverso.
HOPE
This year I do not want gifts
I will also forego greetings
Too many fatal incidents
Make my days insecure.
Here evil heats up the air
Like a mine that blows up the ground
Where the breathing is even fatal
Every day is a new war.
I no longer desire a sea of blood
Nor anger from a stormy sky
People who tremble and languish
But the feeling of a honest life.
Where are you Christ my God
No wound has healed
And all is just an oblivion
Where is all the endless faith.
That is birth by watching the sunset
The immense universe gallops
Bringing to the ready Christmas
A different new tomorrow. Traduzione di Speranza a cura di PAMELA ALLEGRETTO FRANZ
Mancava nu mese a Natale
Mancava nu mese a Natale
Filuccio sunnava ‘o presebbio
Assunta penzava ‘a befana
Nannina filava e cantava
attuorno che cujeta ce steve
pareva ‘e sentì già ‘ a nuvena…
Sta ggente mo è sola nu cunto
suspesa tra ‘o cielo e na terra
ch’ha avuto cchiù lutte ‘e na guerra
rusarie ‘e ferite arapute
na scossa l’è stata fatale
mancava unu mese a Natale…
E’ Natale
‘O palpito ‘e mille campane
che sonano p”a mezanotte
‘a gioia che da’ st’ammuina
anticipa nu quarantotto.
Aunite,c”o sciato ‘e ll’affetto,
ce sta’ tutta quanta ‘a famiglia
e’ doce a campa’ stu mumento
ch’astregna sti core,atturciglia.
Miraculo ‘e n’attimo ‘e pace
na sosta pe’ l’anzia ‘e l’affanno
pe’ nuje,ca pasture ‘e presebbio,
avimmo campato nat’anno.
Vurria ca stu tiempo nemico
putesse ferma’ sti minute,
sti ffacce,sti vvocche,sti mmane.
Na voce ch’allucca: Salute!
Chist’uocchie che guardano ‘a cimma
‘e n’albero addo’ l’abbundanza
sta dint”e ggranate d”e lluce
ch’appicciano ‘o ffuoco ‘e st’ausanza.
Chist’uocchie ca cercano ‘o bbene
tra mille culure ‘e biancale
stunate e ‘mbriacate p”o vino
mo so’ lampe ‘e vita,e’ Natale!
Un Natale da Favola
…e poi venne il mattino
(dopo una notte insonne
la memoria stordita
ancora ferma all’ora del tramonto)
nel risveglio col sole
i sensi stanchi
e tu compagna dal russare lieve
la bocca semiaperta
tra le lenzuola umide d’amore
a ricordarmi
la tua pazienza
da raffrontare
ai primi infami segni
dell’età .
Il cardellino
Sul davanzale
Beccava una mezzo chicco di caffè
Risvegliando la voglia
E il desiderio
D’un Natale da favola
Per noi .
Natale D’oro
Nuvole, tanta nuvole, p’‘o cielo,
addo’ na luna avara sta’ durmenno,
cummogliono sta Napule c’‘o velo
‘e na cuperta arricamata argiento.
Pe’ ll’aria ‘o suono doce ‘e na zampogna
pare dicesse «‘O vvi’, stammo a Natale»
cercammo ‘e cancella’ d’‘a mente ‘e guaje
pienze a fa’ bbene, scòrdate d’‘o mmale.
Fore a’ na chiesia ride nu pezzente
ringrazia a chi l’ha dato mille lire
e tene mente a chi nun ce da’ niente
comme pe’ di’ «Stò cca’,che d’è nun vide?»
Chesta città ch’ha sbalurdito ‘o munno
è sempe bella, è tutta nu splennore
comme a chi dorme e fa’ nu bellu suonno
‘e nu Natale arravugliato d’oro.
N’at’Alba
L’eco luntano
ca chiano se perde
d’‘o suono ‘e nuvena,
ce porta na nota
‘ntunata d’‘a musica
doce ‘e Natale.
Pe’ ll’aria,
prufumo ‘e Dicembre,
l’addore d’‘e ppigne.
P’‘e vvie,
frasturnate ‘e rummore,
na smania ‘e sereno.
E ll’uocchie
s’aizeno ‘ncielo
cercanno na lampa cchiù nova
ca desse a stu munno
cuncreta certezza,
ca desse a nu suonno,
vacante ‘e speranza,
chiarore ‘e n’at’alba,
n’at’alba ‘e Natale.
Pecchè Sulo a Natale?
‘O suono ‘e na zampogna
na smania ‘e vulè bbene,
N’albero chino ‘e luce
nu desiderio ‘e pace.
Se stenne ‘a mano pure
a n’antico rivale
se sprecano l’augurie,
è ggià, pecch’è Natale.
Sarrà p’‘o clima ‘e festa
che porta ‘a ricurrenza,
‘o core cagna veste
ritrova na cuscienza.
‘Sta vita, pe’ nu juorno
diventa na livella
e ‘a ggente tutt’attuorno
chisà, pare cchiù bella!
Pure n’ommo ‘nfamone
carezza n’animale
nun fà cchiù ‘o fetendone
le pare naturale.
‘O popolo ‘e stu munno,
arravugliato ‘e male,
diventa bbuono ‘nfunno…
Pecchè sulo a Natale?
24 Dicembre
E’ nu ricamo ‘o suono ‘e na zampogna
ca vene ‘a miez’’a via, fredda e sulagna,
e dint’a chesta casa chiena ‘e luce,
quanti ccose se stanno appriparanno.
Nannina sta facenno ‘e zeppullelle
‘e cavule e ricotta mentre ‘o nonno
smiccéa scapuzzianno ‘ncopp’‘a seggia
‘o nennillo ca ‘o tira p’’o cazone.
Mammema sta taglianno ‘o capitone.
Papa’ sbarianno attuorno a stu presebbio,
smanea pa’ fa’ appiccia’ na lampadina
senza addunarse ca s’e’ fulminata.
E pe’ tramente ‘o viento tuppettea
‘nfaccia ‘e llastre, io sento dint’’o core
nu tremmulio, nu spànteco, na freva,
n’arteteca me frezzechèa ‘int’’e vvene.
E sfrenneséo, guardanno chistu vico,
me pare d’‘o vedè ammantato ‘e janco
isso, ch’è stato sempe puvieriello,
all’uocchie mieie mo pare nu rignante.
‘A campana d’‘a chiesia d’‘a Cuncordia
mo gia’ se fa’ senti’, sunanno a ffesta,
manca nu quarto d’ora a mezanotte,
sorema guarda fore a’ na fenesta…
«‘O pranzo e’ pronto!» – Nanninella allucca
v’arraccumanno stu giarrone ‘e vino
si non po’ doppo cca’ se fa ‘a cummeddia;
pirciò cercammo ‘e nun ce ‘ntusseca’.
Ninno mo dorme ‘mbraccio a mammarella
dint’’a stanza tutto è silenzio attuorno,
io guardo chesta scena,comm’è bella!
Sta pace ‘int’’a famiglia comm’è doce!
Ma ‘o nonno rompe stu silenzio ‘e ggelo
è ‘o cchiu’ abbasato e dice cose sante:
«È nato ‘o figlio ‘e Ddio, Nostro Signore!»
…E ce facimme ‘a croce tutte quante.
L’Uurdema Nuvena
‘E zampugnare
sempe cchiù raramente
se vedono p’‘e vvie
addò ‘a folla pe’ correre
nun tene manco ‘o tiempo
‘e risciatà.
Pe’ ll’aria, ‘nzieme a nu prufumo ‘e pigne,
se spanneno ‘e nnote, letania ‘e Dicembre
‘e na nuvena scurdata…
Quanta suspire vedenno
na sporta ‘e legnasante…
Fore a na chiesia
miez’‘o tanfo d’‘a gente,
esce ‘o coro ‘e n’Ave Mmaria
mentre na mana se stenne…
Natale nun è pe’ tutte quante
na festa, nu mutivo d’alleria,
è quase sempe na malincunia
pe’ chi tene ‘int’‘o core na poesia.
Addò sta cchiù chella canzone antica
ca parlava d’ammore ‘e nu cafone
pe’ na signora, ch’era tutta Napule,
chien’‘e ricchezza, tutta nu splennore.
E mo sti pasturielle,
luntane d’‘a famiglia pe’ nu mese
accummneciano quanno è ‘a Mmaculata
cercanno ‘a carità pe’ na sunata.
Dint’‘e vascie
addò na vota steveno ‘e madonne,
o na figura ‘e Sante, o Giesù Cristo
truneggia grossa ‘na televisione.
Ma che scennite a fà ‘a sti muntagne
d’‘o Mulise, Matese, d’Avellino,
nun v’accurgite c’ogge n’automobbile
nun v’accumpagna comme a nu traino…
Chiagneve ajere nu ciaramellaro,
core ‘e pueta, nu travaso ‘e bbene
mentre sunava, comm’a ffunerale,
‘e nnote triste ‘e ll’urdema nuvena…
Giusto o sbagliato rivelare le identità degli agenti che hanno fermato e ucciso il killer di Berlino Anis Amri? E’ polemica in queste ore per come è stata trattata la privacy e la sicurezza dei due giovani poliziotti che a Sesto San Giovanni hanno prima fermato per un controllo e poi aperto il fuoco contro il terrorista della strage del mercatino di Berlino.
Nelle concitate ore successive all’identificazione di Anis come l’uomo ucciso alle 3 del mattino nella sparatoria, il primo a fare i nomi di L.S. (colui che ha sparato) e C.M. (l’agente ferito) , forse per celebrare l’operato degli agenti, già diventati “eroi” sui social network con decine di pagine a loro dedicate, è stato, durante una conferenza stampa, il neo ministro dell’Interno Marco Minniti poi, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in una dichiarazione da palazzo Chigi ha confermato le loro identità.
Dopo qualche ora invece, quando il questore di Milano Antonio De Iesu ha tenuto la sua conferenza per illustrare nel dettaglio l’accaduto, questi ha detto ai giornalisti: ”Non vi diamo i nomi”, con una chiara volontà di volerli proteggere ed ha chiesto ai due agenti di oscurare i loro profili facebook.
Comunque, sui social, subito dopo, è scoppiata la polemica e sono comparsi migliaia di tweet e commenti contro il governo, accusato di aver esposto i due poliziotti e le loro famiglie a possibili ritorsioni da parte dei terroristi. Polemiche amplificate anche dalle prese di posizione di diversi esponenti dell’opposizione e di alcuni sindacati della stessa Polizia: «è stata una follia».
Polemico anche il Coisp, uno dei sindacati di Polizia:
«È stata una follia – scrive il segretario Franco Maccari – rendere noti i nomi dei poliziotti . Si sarebbe dovuta tutelare la loro identità, così come avviene per i militari impegnati all’estero nelle attività di contrasto al terrorismo. È incredibile la superficialità con cui è stata gestita la vicenda da parte dello stesso Governo che ha dimostrato di sottovalutare il rischio di rappresaglie mettendo a rischio le vite dei nostri colleghi ed anche dei loro familiari».
Guarda le foto della gara Juve Stabia vs Catania realizzate dai nostri fotografi che ci raccontano così la vittoria schiacciante della formazione allenata da Mister Fontana su quella allenata da Mister Rigoli allo stadio “Menti” di Castellammare di Stabia.
Serata fredda, tipicamente invernale in terra campana, con il Menti che registra un basso numero di tifosi stabiesi, circa una decina i tifosi giunti da Catania per sostenere i propri beniamini.
La Juve Stabia vuole confermarsi tra le big del campionato. Gli elefanti vogliono continuare il loro momento positivo.
Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it
7’: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLdella Juve Stabia. Izzillo recupera palla sulla trequarti e scaglia verso la porta di Pisseri un destro imprendibile: 1-0!
29’: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLdella Juve Stabia. Kanoute porta via l’uomo a Lisi che taglia verso il centro e scarica su Izzillo: il talento in maglia 19 non perdona e fa 2-0, doppietta per lui!
38’: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLdella Juve Stabia. Rigore trasformato da Ripa che supera Pisseri sulla sua destra e fa 3-0!
58’: GOOOOOOOOOOOOOOOOOLdella Juve Stabia. Scambio Lisi-Ripa, l’esterno a tu per tu con Pisseri fa4-0 sul palo lungo!
I gialloblu restano al terzo posto a meno 2 dalla vetta, agganciando in classifica il Lecce con la differenza che ora a comandare la classifica è una solo squadra: il Matera di Auteri. Appuntamento giovedì prossimo all’Arturo Valerio di Melfi per Melfi – Juve Stabia.
Asta Kessie, il Napoli deve vedersela con le top di Inghilterra
Si incendia il calciomercato: Franck Kessie è nel mirino di molti top club europei, compreso il Napoli. Sul giocatore dell’Atalanta ci sarebbero sia Arsenal che il Tottenham che avrebbero già offerto ai bergamaschi una cifra intorno ai 23 milioni di euro. Anche le due di Manchester vorrebbero con loro il Kessie, pronte a spingersi fino ai 25 milioni di euro per lui.
Callejon-Insigne, gol e sacrificio: il Napoli primo in una speciale classifica
Il Napoli chiude questo primo scorcio di stagione al terzo posto, a meno tre dalla Roma in seconda posizione. E’ nella classifica “palloni recuperati” che gli azzurri possono dirsi primi in graduatoria, con Callejon e Insigne davanti a tutti. Il primo, infatti, in questa speciale classifica è proprio lo spagnolo, con 163 palloni recuperati. Segue il Magnifico a 133. A riportarlo, Opta.