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Calciomercato, la Juve soffia Rincon alla Roma. Giallorossi su Pellegrini e Defrel

NOTIZIE AS ROMA – Il 3 gennaio si aprirà ufficialmente la finestra di calciomercato invernale, ma la lista degli obiettivi è già stilata da tempo. In casa Roma, si punta a rinfoltire la mediana con un giocatore che possa far rifiatare i titolarissimi e, perché no, che sappia essere anche un costruttore di gioco. Le attenzioni del club di Trigoria erano ricadute sul venezuelano Tomàs Rincon in forza al Genoa. Classe ’88, giocatore di grande sostanza e personalità, avrebbe potuto fare al caso di Luciano Spalletti, visto che sarebbe arruolabile anche per l’Europa League. Tuttavia, nelle ultime ore si è inserita prepotentemente la Juventus mettendo sul piatto 2 milioni per il prestito oneroso più 7-8 mlioni per il riscatto obbligatorio. Secondo Sky Sport l’affare è praticamente fatto con i bianconeri che hanno dunque soffiato alla Roma uno dei primi obiettivi di questa campagna di rafforzamento. L’arrivo di Rincon a Torino non esclude quello del belga Witsel, con cui ci sono gli accordi da 6 mesi,ma bisogna rimettersi al tavolo con lo Zenit. A questo punto, si scalda l’asse Roma-Reggio Emilia: due giocatori del Sassuolo interessano al club giallorosso. Si tratta di Lorenzo Pellegrini, cresciuto nel vivaio giallorosso su cui la Roma ha un diritto di riacquisto valido da luglio, ma ora si sta cercando di anticiparlo. Altro neroverde monitorato è Defrel, giocatore molto duttile: può fare sia l’esterno d’attacco che la punta centrale. Infine, Gandini oggi era a Dubai dove si trovava anche l’agente di El Ghazi. La Roma è vigile sul classe ’95 dei Paesi Bassi ma vorrebbe prenderlo con diritto di riscatto mentre l’Ajax, che detiene il suo cartellino, vorrebbe cederlo a titolo definitivo.

Claudia Demenica Copyright vivicentro

Maradona: “Higuain alla Juve? De Laurentiis venderebbe anche la moglie. Contro il Real sarà dura”

Diego Armando Maradona ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport a margine del ‘Globe Soccer Awards’ di Dubai. Ecco quanto evidenziato:
” Higuain alla Juventus? De Laurentiis è disposto a vendere la moglie, i bianconeri lo volevano e l’ha venduto. Ognuno nel suo cuore sceglie: io ho scelto Napoli, lui ha scelto la Juventus. I tempi sono cambiati, prima eravamo attaccati più alla maglia che ai soldi.
Non c’è tanta differenza tra Juventus e Napoli, nel gioco sono alla pari. E il Napoli può fare ancora di più quando rientreranno gli infortunati. Contro il Real Madrid sarà dura, il Napoli avrà di fronte un top club. Mi sarebbe piaciuto se si fossero affrontate oggi perché il Napoli è in forma e loro hanno diverse assenze.
Gol di Mertens al Torino? L’ho visto, dobbiamo chiedergli se volesse fare un cross o tirare in porta (Ride ndr). Resta comunque un gol bellissimo,in un ruolo inedito per lui, sta facendo un campionato meraviglioso”.

Carrie Fisher, l’icona di Star Wars, è morta a 60 anni

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Continua la maledizione dell’anno nero: muore anche Carrie Fisher, la principessa Leila di ‘Guerre Stellari’. Lo ha annunciato un portavoce della famiglia al magazine ‘People*’.

L’attrice americana era stata ricoverata con urgenza venerdì scorso, dopo aver subìto un infarto nel volo tra Londra e Los Angeles 15 minuti prima dell’atterraggio in California ed è morta, all’età di 60 anni, a causa dell’attacco di cuore. 

Era ricoverata in terapia intensiva all’Ucla Medical di Los Angeles. In un breve comunicato inviato da un portavoce della famiglia al magazine ‘People’, si legge che “è con profonda tristeza che Billie Lourd (la figlia dell’attrice) conferma che la sua amatissima madre è morta alle 8,55 di questa mattina”, le 17,55 in Italia. “Il mondo l’ha amata e ne sentirà profondamente la mancanza”, si legge ancora nella nota della figlia che ringrazia “per i pensieri e le preghiere”.

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El Kaddouri: “Futuro? Non so nulla, stiamo discutendo il rinnovo con il Napoli”

Intercettato dai microfoni di TMW Radio a Dubai, dove è in corso il Globe Soccer Awards, il calciatore del Napoli Omar El Kaddouri ha affrontato diversi argomenti.

Iniziamo parlando dell’evento. “È un evento molto bello, è la prima volta che sono qui. Ma è anche la prima volta che sono a Dubai, sono stato invitato con Benatia. Mi sembra un evento carino”.

La tua stagione al Napoli va avanti tra alti e bassi. “No (sorride, ndr), ci sono molti bassi. È una stagione un po’ così, spero che migliori dopo la sosta, vedremo come andrà”.

Che Coppa d’Africa ti aspetti per il Marocco? “Io non sono stato convocato, visto il mio minutaggio di quest’anno. Mi dispiace, sarebbe stata la mia prima grande competizione con il Marocco. Ma fa niente, ora devo pensare a questa stagione”.

Quale futuro per El Kaddouri? “Sul Nizza non so nulla, sono venuto in vacanza e ho staccato la spina. Avevo bisogno di rilassarmi. Rinnovo? Stiamo parlando col Napoli, vedremo come andrà a finire”.

 

da tuttomercatoweb.com

Juve Stabia – brindisi tra squadra e tifosi: il resoconto e le foto della serata

Si è tenuto questa sera alle 18 al Palazzetto del Mare il consueto brindisi di fine anno in casa Juve Stabia, alla presenza di squadra, società e tifosi.
Clima disteso ed unione di intenti sono stati palpabili, a testimonianza della grande armonia che regna nell’ambiente gialloblù.
All’evento, organizzato dalla Curva Sud, ha partecipato anche l’amministrazione comunale nella persona del vicesindaco Andrea Di Martino, il quale non ha nascosto la soddisfazione per l’ottimo campionato delle Vespe. Di Martino ha inoltre svelato che nella pausa di gennaio il Menti sarà oggetto di un ulteriore restyling, e che per la prossima estate è prevista la sostituzione del manto erboso. Il vicesindaco non ha addirittura nascosto l’ambizione dell’amministrazione di dedicarsi nei prossimi anni al progetto di un nuovo stadio per la Juve Stabia.
Assente, causa influenza, Mister Fontana, a nome della società hanno parlato Fabio Caserta e Clemente Filippi. Il viceallenatore ha ancora una volta sottolineato la sua simbiosi con la Juve Stabia e con la città di Castellammare, grazie alle quali ha potuto allungare la sua carriera da calciatore quando molti lo davano per finito.
Il D.G. Filippi ha invece manifestato la soddisfazione della società per la stagione in corso, elogiando la Curva Sud, il cui sostegno è fondamentale per la squadra.
Ha poi preso la parola Capitan Capodaglio, che a nome della squadra ha ringraziato i tifosi per la vicinanza, confermando le ambizioni dei suoi compagni di tentare di raggiungere un obiettivo importante..non nominato per scaramanzia.
La serata si è conclusa tra selfie, bottiglie di spumante stappate, auguri ed applausi tra la soddisfazione generale.

     

 

 

Raffaele Izzo

Eccellenza-Barano ecco il primo rinforzo per mister Monti, arriva il difensore Lubrano

Antonio Lubrano, difensore classe ’96, è il nuovo acquisto del Barano Calcio. La retroguardia bianconera aveva bisogno di un rinforzo dopo l’addio di Del Franco e così il d.g. Gianfranco Pilato, dopo una serie di valutazioni, ha chiuso l’accordo con il difensore che nelle ultime tre stagioni sportive ha indossato le casacche di Bisceglie, Monopoli (nelle cui fila nell’aprile 2015 vinse la Coppa Italia di Serie D) e Viterbese. Lubrano ha trascorsi nel settore giovanile dell’Ischia: ritrova il centrocampista Esposito e l’attaccante Arcamone, compagni di squadra ai tempi della Berretti gialloblù (stagione 2013/2014). Trenta le presenze in Serie D del difensore che può giocare sia come laterale che come centrale. Lubrano, dopo alcune sedute di allenamento agli ordini di mister Giuseppe Monti, è ufficialmente a disposizione per la ripresa del campionato, prevista per sabato 7 gennaio contro l’Isola di Procida.

FOTO ViViCentro – Torneo, Turris-Juve Stabia 1-3: il tabellino del match

Torneo, Turris-Juve Stabia 1-3: il tabellino del match

Vince l’attività di base della Juve Stabia, in trasferta, contro la Turris. Il risultato finale è di 3 a 1 grazie alle reti messe a segno da Di Serio, Rinaldi e Testa.

Così in campo:

Sacco, Marino (Pelusio), De Curtis, Miele, Ferrara, Testa, Di Serio, Minasi (Buzzo), Rinaldi (Fabrizio) …

a cura di Ciro Novellino, foto Minasi

I nostri sponsor:

 







ESCLUSIVA – Giuseppe Pancaro: Allenare la Juve Stabia è stato un onore

Catania? Un’esperienza importante per la mia carriera. La Juve Stabia ha un organico di qualità e lotterà fino alla fine per la vittoria del campionato.

Alla vigilia della gara di campionato tra Juve Stabia e Catania la nostra redazione ha ascoltato in esclusiva l’ex tecnico delle due squadre, Giuseppe Pancaro. Riportiamo anche sul nostro giornale on line l’intervista pubblicata sull’ultimo match program di ViViCentro e distribuito gratuitamente al Romeo Menti.

Con il pareggio di Taranto la Juve Stabia ha chiuso il girone di andata con 37 punti, uno in più della sua stagione. Le dispiace aver perso questo record?

No, non mi dispiace. Il fatto che l’attuale Juve Stabia abbia fatto un punto in più della mia nulla toglie all’ottima stagione che ho vissuto a Castellammare. Mi fa anzi piacere che Fontana e le Vespe stiano facendo bene; da lontano seguo sempre con affetto le vicende dei gialloblù.

A maggio è tornato al Menti da spettatore e molti hanno fantasticato su un suo possibile ritorno sulla panchina delle Vespe. Le piacerebbe un giorno tornare a sedersi su questa panchina?

Alla Juve Stabia sono stato benissimo; ho un ricordo bellissimo sia per quello che è stato fatto in campo e sia per l’ambiente che si era creato. In più le Vespe sono state la mia prima squadra da primo allenatore quindi i gialloblù avranno sempre un posto particolare nel mio cuore. Detto questo, non mi sembra il caso di toccare argomenti che ora non mi competono, visto che c’è un allenatore, Fontana, che sta facendo benissimo.

A proposito di Mister Fontana, lo conosce? E come reputa il campionato che la sua Juve Stabia sta disputando?

Lo conosco, ci siamo incontrati diverse volte. Una delle ultime volte è stata alla festa dei 90 anni del Presidente Fiore, proprio quando io allenavo la Juve Stabia. Il giudizio non può che essere positivo, sia per la classifica sia per il gioco espresso dalla sua squadra.

A suo avviso la Juve Stabia di Fontana è più forte di quella di Pancaro?

E’ difficile dare una risposta e probabilmente non sarebbe nemmeno giusto. Entrambe le squadre avevano ed hanno punti di forza diversi, ma credo che tutti e due gli organici siano di assoluto valore.

Ci dà un suo giudizio sul Catania di questa stagione?

Il Catania è partito con qualche difficoltà ma si sta riprendendo bene. Anzi, credo che i siciliani abbiano poco da invidiare alle quattro squadre che si contendono il campionato: Lecce, Foggia, Matera e Juve Stabia. Se il Catania non avesse avuto i 7 punti di penalizzazione, credo che starebbe lottando con le quattro squadre sopra nominate per la vittoria del campionato.

Anche lei la scorsa stagione ha dovuto fare i conti con una pesante penalizzazione; crede che quei punti di penalità, 11, abbiano pesato sulla sua gestione?

C’è da dire che la nostra era una penalizzazione pesante. Finché sono stato sulla panchina del Catania l’obiettivo della salvezza era in linea con i punti fatti. Successivamente sono subentrati altri fattori di cui preferisco non parlare. Ad ogni modo ho un bellissimo ricordo anche dell’esperienza al Catania.

Con chi nella piazza siciliana è rimasto tutt’ora un rapporto piacevole?

Tutt’ora mi lega un rapporto di stima al Direttore Bonanno e mi sento spesso con tanti calciatori del mio organico e che sono ancora al Catania.

L’esperienza di Lo Monaco potrà essere un fattore importante in sede di mercato di riparazione?

Assolutamente sì. La carriera di Lo Monaco parla per lui; basti pensare che è stato capace di portare a Catania, tra gli altri, Mazzarani, un calciatore che in Lega Pro fa la differenza. Ovviamente il mercato di gennaio non potrà che esaltare il fiuto di Lo Monaco.

Della sua Juve Stabia sono rimasti Cancellotti, Liotti e Ripa; ci può dare un giudizio su questi tre calciatori? Ed inoltre c’è un calciatore di questa Juve Stabia che l’ha colpita in particolar modo?

Sono una persona che si lega molto ai calciatori che ha allenato. Sono contento davvero per tutti e tre e auguro ad ognuno di loro di realizzare i rispettivi desideri. Per quanto riguarda l’elemento che più mi ha colpito, dico la verità, è il gruppo. Logiudice e Manniello hanno allestito una squadra forte con “rimpiazzi” di qualità. Penso che questa completezza di organico sia un valore aggiunto.

Un altro calciatore che nella sua gestione ha fatto benissimo è Francesco Nicastro, che ora segna con regolarità anche a Perugia, in Serie B. Si sente ancora con lui?

Sì, con Ciccio ci siamo sentiti da poco. Sono andato a vedere una gara vinta dal Perugia proprio grazie ad una sua rete. Stiamo parlando di un ragazzo straordinario ed a cui, come agli altri, auguro le migliori fortune. Non avevo dubbi sulla sua crescita.

Quale delle “fantastiche 4” vede favorita per la vittoria del girone C di Lega Pro?

Fermo restando che a mio avviso si deciderà tutto al rush finale, la speranza è che vinca la Juve Stabia, sia per il rapporto ottimo che ho con Manniello, un Presidente che ha una voglia incredibile di riportare le Vespe in alto, e sia per il bel ricordo che ho della piazza stabiese. Detto questo, al momento il Matera di Auteri sembra la squadra più in forma; a mio avviso, però, la vittoria sarà in bilico fino alla fine.

Oltre che con il Presidente Manniello, con chi ha ancora un rapporto costante qui a Castellammare?

Mi sento spesso con Pino Di Maio, persona eccezionale, ed ovviamente con Clemente Filippi. Tutte persone che sento sempre con molto piacere.

C’è una partita e un aneddoto particolare della sua esperienza alla Juve Stabia che ricorda con piacere?

Per quanto riguarda l’aspetto di campo, probabilmente la partita di Messina resta la migliore della mia gestione, con i siciliani totalmente annichiliti; da allenatore quella vittoria fu una grande soddisfazione. Al di là dei risultati sportivi invece, ricordo con tanto piacere le cene settimanali dello staff societario al completo a casa di Giulio Vuolo Zurlo, addetto agli arbitri, altra persona carissima. Erano serate piacevoli, in cui si discuteva di campo e non solo.

Un suo saluto ai tifosi della Juve Stabia.

Non posso che salutare con affetto i tifosi della Juve Stabia. Per me allenare i gialloblù è stato un onore ed un piacere. Da tifoso, perché sono un tifoso della Juve Stabia, rivedere il Menti pieno in occasione della gara con il Lecce mi ha fatto tanto piacere e spero possa essere sempre così. Auguro a tutti i tifosi stabiesi le migliori soddisfazioni ed ovviamente buon Natale e buone feste.

Raffaele Izzo

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Napoli-Real Madrid, biglietti in vendita a partire da giovedì: tutte le info

I biglietti per la gara SSC Napoli – Real Madrid CF del 7 marzo 2017 ore 20.45 valida per gli Ottavi di Finale di Champions League saranno posti in vendita a partire da giovedì 29 dicembre ore 10:00. Arriva l’atteso annuncio della SSC Napoli che in comunicato diffonde tutte le modalità d’acquisto ed i prezzi per la sfida agli iberici. Ecco il comunicato completo.

Gli abbonati della stagione 2016.17 avranno una precedenza sul posto, fino alle ore 23.59 di domenica 15 gennaio.

Modalità di acquisto per gli abbonati:
a. i titolari di tessera del tifoso “Club Azzurro Card” , della Fidelity Card ” Fan – Away” e “Fan Stadium” con caricamento del titolo di accesso in modalità digitale presso tutti i punti vendita e modalità on-line;
b. gli abbonati titolari di voucher elettronico con rilascio di biglietto cartaceo esclusivamente presso i punti vendita abilitati.

Da giovedì 29 dicembre la vendita sarà aperta anche ai non abbonati, ma inizierà in tempi diversi rispetto a ciascun settore e si svolgerà secondo le seguenti modalità:
– da giovedì 29 dicembre a venerdì 6 gennaio, e fino ad esaurimento posti, sarà possibile acquistare esclusivamente i biglietti dei settori Tribuna Posillipo e Tribuna Nisida e Tribuna Family, nelle abituali ricevitorie. Sarà possibile acquistare i tagliandi anche a partire dal 16 gennaio, attraverso il sito ufficiale della SSC Napoli in collaborazione con Listicket;

– da lunedì 9 gennaio a domenica 15 gennaio, e fino ad esaurimento posti, saranno in vendita anche i tagliandi del settore Distinti, nelle abituali ricevitorie. Sarà possibile acquistare i tagliandi anche on line, a partire dal 16 gennaio, attraverso il sito ufficiale della SSC Napoli in collaborazione con Listicket;

– da lunedì 16 gennaio, e fino ad esaurimento posti, la vendita sarà aperta anche per il settore Curve, nelle abituali ricevitorie, ed anche on line. Sarà possibile acquistare i tagliandi anche a partire dal 16 gennaio, attraverso il sito ufficiale della SSC Napoli in collaborazione con Listicket

I prezzi dei tagliandi per la gara SSC Napoli – Real Madrid CF del 7 marzo 2017 saranno applicati per due periodi di vendita e precisamente:

Questi i prezzi dal 29.12.2016 al 31.01.2017

SETTORE Prezzo
Tribuna d’Onore Euro 250
Tribuna Posillipo Euro 190
Tribuna Nisida Euro 150
Distinti Euro 100
Tribuna Family Euro 80
Curve Euro 50

Tribuna Family ridotto: Euro 40

Questi i prezzi dal 1.02.2017 al 7.03.2017

SETTORE Prezzo
Tribuna d’Onore Euro 350
Tribuna Posillipo Euro 250
Tribuna Nisida Euro 190
Distinti Euro 130
Tribuna Family Euro 120
Curve Euro 70

Tribuna Family ridotto: Euro 60

Non sono previsti biglietti a tariffa ridotta;

E’ vietato il cambio utilizzatore;
E’ consentito l’acquisto di un massimo 4 tagliandi per acquirente;
Non è consentito l’annullo del tagliando dopo l’acquisto;

La SSC Napoli ricorda che per i possessori di tessera del tifoso Club Azzurro Card, di Fidelity Card e Club Azzurro Card e’ possibile acquistare anche on line.
Per effettuare l’acquisto è sufficiente collegarsi al sito web ufficiale della SSC Napoli, www.sscnapoli.it e cliccare nella sezione “insieme allo stadio” oppure accedere direttamente dal banner “ ticket on line” presente nella home page del sito ufficiale SSC Napoli.

Gli utenti saranno indirizzati al sito Listicket di Lottomatica, nel quale, dopo essersi registrati, potranno acquistare il biglietto caricandolo elettronicamente sulla Club Azzurro Card ( Tessera del Tifoso) e/o Fan- Away(Fidelity Card). Alla transazione potranno essere aggiunte, da Listicket, commissioni di pagamento.
Questa modalità di vendita prevede che il titolo di accesso venga associato alla Club Azzurro Card, Fan-Away e/o Fan Stadium Card che, quindi, dovrà essere utilizzata sia per inserire il numero identificativo al momento dell’acquisto, sia per l’accesso ai tornelli dello stadio tramite la lettura del codice a barre.

Il posto assegnato allo stadio sarà indicato sul documento segnaposto la cui stampa, è disponibile all’indirizzo internet:

inserendo le informazioni richieste sulla pagina e procedendo, nella pagina successiva, attraverso il link Stampa Segnaposto.
Il documento segnaposto deve essere obbligatoriamente stampato e presentato ad ogni richiesta del personale di controllo presente allo stadio. Ma il documento segnaposto, da solo, non rappresenta titolo d’accesso valido per l’ingresso.
Infatti per accedere allo stadio, è indispensabile portare con sé la propria Club Azzurro Card , il documento segnaposto ed un documento di riconoscimento.
La SSC Napoli ricorda che per gli utilizzatori della Club Azzurro Card ( sia abbonati, che utenti di singolo evento), per ogni settore vi sono degli ingressi riservati.

 

Da sscnapoli.it

Kiss Kiss – Pavoletti è già a Napoli: domani è atteso a Roma per le visite mediche

Leonardo Pavoletti a un passo dal vestire la maglia azzurra. Stando a quanto rivelato da Radio Kiss Kiss Napoli, l’ attaccante si trova già in città e dovrebbe passarvi la notte  per poi recarsi domani a Roma. Nella capitale sosterrà le visite mediche presso la clinica Villa Stuart. Una volta superate  diventerà ufficialmente il nuovo numero 9 azzurro.

Juve Stabia, oggi brindisi di fine anno tra tifoseria e staff

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Clima disteso in casa Juve Stabia. Questo pomeriggio alle ore 18.00, presso il palazzetto del mare della città termale, l’intera tifoseria è invitata al brindisi organizzato dalla curva sud per poter festeggiare, insieme allo staff e alla squadra, la fine di un 2016 agrodolce e l’arrivo di un 2017 che, si spera, sia migliore dell’anno che sta volgendo al termine.

Non è il momento però di mollare la presa: giovedì, infatti, le vespe saranno impegnate allo stadio Arturo Valerio di Melfi contro i padroni di casa allenati da Bitetto. Ultimo impegno di questo 2016 da affrontare con il massimo della concentrazione. Oggi però, per poche ore, ci si può prendere un piccolo break per festeggiare quanto di buono fatto finora. L’ultimo brindisi tra squadra e staff risale a due anni fa quando le vespe allenate da Pancaro brindarono il 30 dicembre insieme ai tifosi gialloblù .

copyright-vivicentro

Wikipedia

La Società Sportiva Juve Stabia, abbreviata in Juve Stabia, è una società calcistica italiana con sede nella città di Castellammare di Stabia che milita in Lega Pro.

Il simbolo del club è la vespa, mentre i colori sociali sono il giallo e il blu.

Anno di fondazione: 1907
Campo/stadio: Stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia
Allenatore: Gaetano Fontana
Località: Castellammare di Stabia
Campionati: Lega Pro, Lega Pro Prima Divisione

vivicentro.it/sport/juve-stabia/Juve Stabia, oggi brindisi di fine anno tra tifoseria e staff

E’ Luciano di Lamezia Terme l’arbitro di Melfi-Juve Stabia

Vespe sempre sconfitte quando ha diretto l’arbitro lametino

Per la seconda giornata di ritorno del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà giovedì 29 dicembre alle ore 14 e 30 allo stadio “Arturo Valerio” di Melfi è stato designato Giovanni LUCIANO della sezione di Lamezia Terme a dirigere la gara tra Melfi e Juve Stabia.

Giovanni LUCIANO
Giovanni LUCIANO di Lamezia Terme

Luciano, nato a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro il 30 settembre 1985, è al suo quarto campionato in Lega Pro, precedentemente, oltre ad una gara del campionato nazionale Primavera del 29 marzo 2014 tra Juve Stabia e Napoli vinta dagli azzurri per uno a zero, ha diretto gare delle vespe sempre fuori casa e sempre in terra pugliese, rispettivamente a Martina Franca, a Lecce e a Foggia e in tutti e tre gli incontri, i gialloblù sono usciti sconfitti; questi i dettagli delle gare:

2015 / 2016 – Campionato Nazionale Lega Pro girone ‘ C ‘

– 11 ottobre 2015 – 6° giornata d’andata: MARTINA FRANCA – JUVE STABIA 2 – 0 le reti dei  jonici una per tempo con Baclet e Cristea.

2015 / 2016 – Campionato Nazionale Lega Pro girone ‘ C ‘

– 24 gennaio 2016 – 2° giornata di ritorno: LECCE – JUVE STABIA 2 – 0 le reti dei salentini una per tempo con Surraco e Cosenza.

2016 / 2017 – Coppa Italia Lega Pro

– 19 ottobre 2016 – 1° turno eliminatorio: FOGGIA – JUVE STABIA 4 – 1 le reti dei satanelli  furono messe a segno con due doppiette rispettivamente di Podovan e Chiricò, mentre il gol della bandiera della vespe fu di Francesco LISI.

L’assistente numero uno sarà: Ruben Liberato ANGOTTI della sezione di Lamezia Terme;

l’assistente numero due Giuseppe ANTONACCI della sezione di Barletta.

Giovanni MATRONE

Collirio REDOFF COLL: ritirato dalle farmacie. Aifa: ‘impurezze sconosciute’

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Collirio ritirato dalle farmacie. Farmaci nuovo ritiro, bufera

Collirio ritirato dalle farmacie. Farmaci, Aifa: “Non usate quel COLLIRIO”

Collirio ritirato dalle farmacie. Allarme farmaco, “non usate quel collirio”. Ecco perchè il collirio è stato ritirato

Farmaco ritirato dalle farmacie E’ un collirio. Un altro farmaco nel mirino dopo gli anti ipertensivi, i gastroprotettori, antidepressivo, anti asmatico e una medicina per la cefalea ritirati giorni fa.

COLLIRIO RITIRATO DALLE FARMACIE. AIFA, LA DECISIONE

L’Aifa ha appena tolto dal mercato italiano un altro farmaco. Si tratta del lotto n. 007016 scadenza 07-2017 della specialità medicinale REDOFF*COLL FL 5ML 0,2%+0,1% – AIC 036506018 della ditta Thea Farma Spa. Lo ha comunicato la stessa azienda farameceutica che ne ha predisposto il ritiro.

COLLIRIO RITIRATO: REDOFF*COLL

REDOFF è utilizzato per il trattamento antiflogistico; congiuntiviti, blefarocongiuntiviti, cheratiti e cherato-congiuntiviti, episcleriti e scleriti, reazioni post-operatorie ed in varie forme flogistiche del segmento anteriore dell’occhio; calazio, pterigion, dacriocistiti. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della segnalazione da parte della ditta concernente “risultato fuori specifica con impurezze sconosciute” in alcune confezioni del medicinale suddetto. Il lotto in questione non potrà essere utilizzato e la ditta Thea Farma dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro entro 48 ore dalla ricezione del provvedimento.

FARMACI, “COLLIRIO NON VA USATO SE LO AVETE IN CASA”

Il richiamo è stato predisposto qualche giorno fa dopo il riscontro di “risultati fuori specifica con impurezze sconosciute” in alcuni flaconcini. Il prodotto ritirato viene usato spesso per gli occhi arrossati, o ad esempio per la congiuntivite, per la blefarocongiuntivite, per la cheratite. Il lotto interessato è lo 07-2017, n. 007016 e AIC 036506018. Chi avesse una confezione del lotto in casa non deve usarla. Come informa l’Agenzia del farmaco “la serie di verifiche cui sono sottoposti i medicinali in commercio, può talvolta evidenziare una variazione del rapporto tra rischio e beneficio nell’uso del farmaco o, più semplicemente, un’efficacia minore rispetto a quella attesa. In altre occasioni, poi, un medicinale sottoposto ai controlli può non presentare la composizione qualitativa e quantitativa dichiarata nei documenti che ne accompagnano il percorso di vita. In tutti questi casi l’Aifa, per tutelare la salute del cittadino, interviene con una serie d’azioni che possono andare dalla sospensione al divieto di vendita (…) un provvedimento amministrativo che, con effetto immediato, impedisce dal momento della sua entrata in vigore, la vendita sul territorio nazionale di una specialità medicinale (anche se registrata con procedura centralizzata o di mutuo riconoscimento), di prodotti medicinali non dotati di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (ad esempio prodotti galenici, prodotti magistrali, eccetera), sempre per motivi di sanità pubblica”.

vivicentro.it/salute
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Caccia alla rete del killer jihadista in Lombardia

Prima di arrivare in Italia Anis Amri, il Killer jihadista autore della strage di Berlino, è passato da Lione. A rivelarlo sono le analisi delle telecamere della stazione ferroviaria francese. Adesso gli inquirenti sono al lavoro per cercare di ricostruire la rete dei suoi contatti in Lombardia. Al vaglio ci sono biglietti, spostamenti e pagamenti. Quello che sembra certo è che non agiva come un “cane sciolto”.

Il terrorista di Berlino filmato a Lione. Caccia alla rete in Lombardia

Biglietti, spostamenti e pagamenti: Amri non agiva come un “cane sciolto”

Per avere qualche risposta sulla presenza di Amis Amri venerdì notte a Sesto San Giovanni, gli inquirenti italiani sperano nei risultati che potrà dare la sim card olandese ritrovata nel cellulare del terrorista tunisino accusato della strage di Berlino. Inattiva in Italia ma funzionante forse in Francia dove, prima di prendere il treno che lo avrebbe portato a Torino, Amri potrebbe essersi messo in contatto con qualcuno per cercare appoggi.

Se è vero che dal piazzale della stazione di Sesto, il terrorista all’alba sarebbe potuto ripartire con un pullman per arrivare in Spagna come nei Balcani o in Calabria, è vero anche che per passare nuove frontiere sarebbe stato più sicuro avere documenti contraffatti. Dunque non si può escludere che a Sesto cercasse di incontrare qualcuno che potesse aiutarlo anche solo ad imboscarsi per qualche giorno.

Lombardia radicalizzata  

L’arresto a Milano agli inizi di dicembre di un aspirante kamikaze, radicalizzatosi in Germania, il marocchino Nadir Benchorfi, e l’espulsione negli ultimi mesi di 5 estremisti islamici tra Lecco e Monza, tra cui il tunisino Belhadj Belgacem Ben Mohamed, imam di Camerlata, in provincia di Como, sospettato di aver reclutato combattenti jihadisti partiti per la Siria nell’ultimo anno, fanno della Brianza, di cui Sesto San Giovanni lambisce i confini, un luogo adatto per trovare appoggi senza che qualcuno faccia domande. Ed è in questi ambienti che l’Antiterrorismo sta scandagliando.

A Milano sono appena arrivate le immagini registrate dalle telecamere della stazione di Lione Part-Dieu dove il giovane aveva acquistato in contanti un biglietto per Milano con corrispondenza a Chambery (stazione in cui le poche telecamere invece non hanno fornito riprese del tunisino). Questi filmati, più quelli di Torino, quelli della stazione Centrale di Milano e gli altri acquisiti lungo il percorso fatto da Amri per arrivare nel grande piazzale della stazione di Sesto San Giovanni con un autobus sostitutivo della metropolitana, rappresentano un unico, lungo, documentario muto, dove Amri viene ripreso apparentemente sempre solo.

Nel complesso, Amri dimostra una capacità di scelta dei tempi, nonché dei mezzi di spostamento (i cambi alle stazioni, i treni regionali e poco controllati, le fattezze camuffate da cappellino e zainetto), come anche l’uso di contanti e mai di card, che testimoniano la preparazione di un terrorista addestrato a sufficienza. Non un semplice cane sciolto, magari con problemi psichici, attivato da chissà quale fanatico, com’era capitato per attentati analoghi. Piuttosto uno jihadista preparato ideologicamente, consapevole, pronto al peggio.

Le principali notizie giungono dalla Tunisia: si è scoperto che aveva convinto un nipote, fermato l’altro ieri e subito molto collaborativo, ad unirsi a lui in Germania nella cellula controllata da Abu Walaa, il predicatore dell’Isis arrestato in novembre in Bassa Sassonia. Gli aveva inviato documenti falsi e soldi per pagarsi il viaggio. I due comunicavano via Telegram.

Peraltro Amri, dopo aver registrato il filmato post strage nei pressi di Berlino, ha trovato il modo di inviarlo, probabilmente via Telegram, all’ufficio di propaganda dello Stato Islamico che lo ha diffuso il giorno dopo la sua morte.

Ma in Italia chi lo conosceva? Su chi poteva contare uno che aveva trascorso quattro anni in carcere? Poteva appoggiarsi ad altri «fratelli», magari a Sesto, oppure a semplici delinquenti comuni, che però all’ultimo momento gli hanno fatto mancare l’appoggio? A queste domande, investigatori e magistrati vogliono dare una risposta per non lasciare in libertà eventuali complici. Così l’attività investigativa si sta muovendo su vari fronti: i contatti rintracciati sulla sim card olandese e quelli trovati sullo smartphone abbandonato sul camion usato per la strage; la corrispondenza con la famiglia e con gli amici in Tunisia (gli inquirenti hanno chiesto alle autorità locali i documenti sul nipote), le frequentazioni sui social; infine le risposte che potrà dare la balistica sulla calibro 22 usata dal tunisino per sparare all’agente nel piazzale di Sesto. L’arma, acquistata probabilmente a Berlino, dovrebbe essere la stessa utilizzata per uccidere l’autista polacco Robertt Lukas Urban durante la strage. L’inchiesta coinvolge diversi Paesi europei: da ieri, sono arrivati in Italia degli investigatori tedeschi per collaborare con la nostra polizia e potrebbero portare altri elementi di novità.

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vivicentro/Caccia alla rete del killer jihadista in Lombardia
lastampa/Il terrorista di Berlino filmato a Lione. Caccia alla rete in Lombardia PAOLO COLONNELLO FRANCESCO GRIGNETTI

Crisi senese, Alitalia e Mediaset: il rischio di una ”tentazione statalista”

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Andrea Mingardi, nel suo commento, accosta la crisi senese a quelle di Alitalia e Mediaset sottolineando il rischio di una “tentazione statalista”.

Mps, sventare la tentazione statalista

In Italia ogni tanto non è ben chiaro quale sia il problema, ma è sorprendentemente chiara la soluzione: l’intervento dello Stato. Per Natale gli italiani hanno ricevuto la ricapitalizzazione pubblica del Monte dei Paschi di Siena, resa possibile da un’operazione straordinaria «salva-risparmio» con cui il governo ha rivisto gli obiettivi di finanza pubblica cioè fatta a debito.

Alitalia è a un passo dalla bancarotta e lo Stato, rientrato nell’azionariato con Poste, è sollecitato ad occuparsene. Su questo giornale abbiamo letto che sta prendendo corpo l’idea di un investimento di Cassa Depositi e Prestiti, la banca dello Stato, in Telecom.

Il pretesto è offerto dal rastrellamento di azioni Mediaset da parte di Vivendi, che di Telecom è il primo azionista. Non è ben chiaro in che senso la mossa aiuterebbe Fininvest e la famiglia Berlusconi, che temono un’opa ostile. In compenso, riporterebbe lo Stato nella telefonia.

Mps-Alitalia-Telecom sono tre storie diverse, ma hanno almeno tre elementi in comune. Primo, non si tratta di interventi che trovano la propria ragion d’essere in un «fallimento del mercato». Secondo, rappresentano iniziative sulle quali c’è un sostanziale accordo, al netto di qualche increspatura superficiale, fra le forze politiche. Terzo, questa «saldatura statalista» giustifica, di fatto, uno Stato che per primo viola le sue stesse regole.

Nessuno ha avuto la faccia tosta di sostenere che Mps sia arrivata sin dov’è a causa del «liberismo selvaggio»: è un istituto di credito fino a ieri fortemente dipendente dalla politica in generale e da un partito politico in particolare.

Alitalia opera in un settore difficile, ma nel quale altre compagnie hanno aumentato passeggeri e quota di mercato. Non c’è una crisi del settore: un’impresa, come può capitare, ha sbagliato piani e strategie. Telecom è un’azienda tornata su un sentiero di crescita, che opera in un settore innovativo e competitivo.

Il salvataggio di Mps era considerato inevitabile. Il Monte è un istituto a rilevanza sistemica, il sistema bancario italiano è fragile, senza ripresa del credito non c’è ripresa economica. Staccare la spina richiederebbe coraggio politico in Paesi di cultura liberale: figurarsi da noi. Ma neppure sulle questioni Alitalia e Telecom abbiamo sentito voci di dissenso (con l’eccezione del solo Capezzone).

L’interventismo mette d’accordo destra e sinistra e consente allo Stato di aggirare le regole che esso stesso si è dato.

Due esempi. Nella relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria di Cdp si legge che Cassa ha partecipazioni pari a circa 30 miliardi, a fronte di un patrimonio netto di 20. Ciò significa che investe in azioni parte della raccolta del risparmio postale: cosa che nessun istituto di credito potrebbe fare, secondo le regolamentazioni vigenti. Ciò che viene considerato troppo rischioso per le banche «normali» viene permesso a chi custodisce il risparmio postale.

Esiste un meccanismo europeo, l’Esm, per la ricapitalizzazione degli istituti di credito. Il suo intervento è coerente con quell’«unione bancaria» fatta di regole e impegni comuni di cui i nostri governi sono stati sponsor entusiasti.

Perché non si è scelto quella via, per il salvataggio Mps? Probabilmente perché con la carota dei quattrini sarebbe arrivato anche il bastone della richiesta di impegni precisi sul fronte della finanza pubblica.

Fa parte del cliché nazionale lamentarsi dello scarso rispetto delle regole da parte degli italiani. Ma i politici per primi aggirano le norme di cui sono entusiasti promotori. In un Paese che ama tanto le polemiche, gli accordi bipartisan si fanno solo per spendere i soldi degli altri.

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lastampa/Mps, sventare la tentazione statalista – ALBERTO MINGARDI

Consigli per i risparmiatori impelagati i MPS

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Sandra Riccio racconta quali sono le opzioni per i risparmiatori coinvolti nell’operazione MPS

Mps, come difendere i risparmi

Un salvagente per i bond subordinati: potranno essere trasformati in obbligazioni normali. Chi non ci sta può rivolgersi a partire dal 9 gennaio all’arbitro finanziario istituito da Consob

MILANO – In questi giorni i risparmiatori guardano con preoccupazione a Siena. Le pericolose sorti del Monte dei Paschi hanno guastato le feste natalizie a migliaia di famiglie. Dopo lo stop alla ricapitalizzazione privata della terza banca del Paese, la palla è passata al governo che, nella notte del 22 dicembre, ha varato il decreto di salvataggio bancario sulla scorta dell’autorizzazione ottenuta del Parlamento. L’intervento di Stato è una buona notizia per i risparmiatori perché in questo modo vengono evitati i meccanismi di bail-in (salvataggio interno) e di conseguenza non vengono intaccati i depositi e i conti correnti. Inoltre vengono preservate le obbligazioni senior, che sono quelle più garantite, a scapito però di obbligazioni subordinate e azioni Mps che dovranno sopportare l’onere del salvataggio insieme allo Stato. Ecco cosa sapere e come difendersi.

I bond subordinati  

Il decreto salva-Mps ha previsto la conversione al 75 per cento del valore nominale per i bond Tier1 sottoscritti in prevalenza dalla clientela istituzionale e la conversione al 100 per cento del valore nominale per i bond Tier2 sottoscritti soprattutto dalla clientela “retail”, vale a dire i piccoli risparmiatori.

Non è però chiaro quale sarà il prezzo utilizzato per convertire il nominale delle obbligazioni in azioni (ovvero il tasso di conversione). In ogni caso è prevista una compensazione per i piccoli risparmiatori: la banca propone di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate di nuova emissione. Il Tesoro acquisterà le azioni scambiate con le obbligazioni non subordinate di nuova emissione. Il risultato pratico, «al termine della procedura di compensazione orientata a tutelare i risparmiatori», è «che coloro che inizialmente detengono obbligazioni subordinate si troverebbero quindi a possedere obbligazioni non subordinate».

Cosa succederà alle azioni  

È ancora presto per formulare ipotesi su quella che sarà la sorte dei titoli Mps in Borsa una volta terminata l’operazione di ricapitalizzazione di Stato e ripresi gli scambi. Gli investitori potrebbero ritrovare fiducia e ricominciare a puntare sui nuovi titoli del Monte post operazione. Certo è che il salvataggio diluirà fortemente le azioni vecchie in circolazione prima della ricapitalizzazione precauzionale. Gli azionisti vecchi perderanno quasi tutto il valore del loro investimento e dovranno sperare che i nuovi titoli che si troveranno in portafoglio, enormemente diluiti dalla trasformazione dei bond subordinati in nuovi titoli azionari del Monte, ritornino a salire a Piazza Affari. Così potranno recuperare un po’ di valore.

L’arbitro Consob  

Gli investitori che non vorranno stare a quanto fissato con l’operazione Mps potranno rivolgersi al nuovo arbitro finanziario appena istituito da Consob. I ricorsi davanti a questo giudice riguarderanno soprattutto i bond subordinati, quelle obbligazioni ad alto rischio che molti risparmiatori si sono ritrovati in portafoglio senza essere consapevoli di cosa poteva accadere ai loro soldi.

La partita fra banca e investitori con profili non adatti a un investimento azzardato si potrà risolvere stragiudizialmente, in tempi ridotti e a costi minimi.  

Il nuovo arbitro sarà operativo dal 9 gennaio, giusto in tempo per affrontare le richieste dei numerosi risparmiatori del Monte dei Paschi di Siena.

Il rischio contagio

La ricapitalizzazione precauzionale della banca di Siena e soprattutto la possibilità di un completo rimborso dei detentori di bond subordinati retail, vale a dire dei piccoli risparmiatori che avevano le subordinate in portafoglio, lascia sperare in ricadute solo minime sulla fiducia nel sistema bancario italiano.

Insomma, l’operazione messa in piedi dal governo ha cercato di attenuare il più possibile il rischio di contagio a tutto il sistema. Di sicuro i passi fatti dal Tesoro hanno fatto tirare un sospiro di sollievo al settore bancario a Piazza Affari che, nelle ultime sedute prima della pausa natalizia, è tornato a essere acquistato e ha riguadagnato un po’ di terreno.

AZIONI: MOLTE OCCASIONI IN BORSA FRA I GRANDI DELL’EXPORT  

Il 2017 sarà un altro anno movimentato sui mercati. La volatilità potrebbe di nuovo appesantire i listini per le incertezze economiche e politiche in arrivo. Nonostante i rischi, gli esperti continuano a credere nelle azioni, che rimangono fra i pochi asset che ancora offrono rendimenti interessanti. Le azioni devono però essere scelte in modo oculato. «Nelle nostre strategie più prudenti preferiamo l’Europa e gli Usa – dice Alfredo Piacentini, managing partner di Decalia Am -. In questo momento ci sono più occasioni sull’azionario europeo ma con un rischio più elevato rispetto agli Usa». L’Italia? Qui gli esperti continuano a ripetere di guardare ai grandi esportatori con marchi consolidati e un buon management come Prysmian, Technogym, Ferrari.

OBBLIGAZIONI: TITOLI INDICIZZATI ALL’INFLAZIONE E SCADENZE MASSIME A 4 ANNI  

Sull’obbligazionario mondiale si è andata formando una bolla speculativa negli ultimi anni. I prezzi sono saliti molto, sia sulla parte governativa, sia sulle obbligazioni delle società. Nel nuovo anno occorrerà maggiore prudenza su questo particolare segmento, in particolare in vista di un possibile rialzo dei tassi da parte delle Banche centrali e in particolare della Bce. Per affrontare al meglio i cambi di politica monetaria, gli esperti consigliano di ridurre le durate dei titoli su cui investire e di non superano i 3-4 anni. Un’idea su cui puntare nel 2017 potrebbe essere quella dei bond indicizzati all’inflazione in Europa e in Usa. Questo in vista di un ritorno del caro-prezzi che farebbe automaticamente salire il valore di questi bond.

MATTONE: IL MERCATO DELLA CASA RIPARTECOI TASSI DEI MUTUI AI MINIMI  

Sull’immobiliare sta tornando la fiducia. Le occasioni per chi sta cercando casa non mancano dopo il forte calo dei prezzi dal 2007 in poi. Per gli esperti, il nuovo anno vedrà ancora quotazioni stabili. All’orizzonte potrebbe però prepararsi un rialzo dei tassi d’interesse sui mutui. Il cambio di passo della Fed in America e il recente rialzo degli indici a cui sono parametrati i nostri mutui portano a prevedere un incremento in arrivo. Adesso gli interessi da pagare alla banca per finanziare la casa sono ai minimi storici. Il tasso fisso migliore sul mercato è intorno all’1,5% mentre quello variabile si muove intorno allo 0,90%. Assicurarsi ora un tasso vantaggioso potrebbe rivelarsi un buon investimento per gli anni a venire.

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lastampa/Mps, come difendere i risparmi SANDRA RICCIO

Angeloni su MPS: ”lo Stato da solo non basta”

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In un’intervista Ignazio Angeloni, membro italiano della Vigilanza Bce, spiega che «lo Stato da solo non basta» e invita l’istituto di Siena a «coinvolgere azionisti e obbligazionisti».

“Lo Stato da solo non basta. Siena deve coinvolgere azionisti e obbligazionisti”

Angeloni (Bce): pubblico e privato condividano i rischi. “Etruria e gli altri istituti in crisi? Soluzione imminente”

FRANCOFORTE – A differenza della nuova Eurotower, il vecchio grattacielo Bce che ospita il suo ufficio al trentaquattresimo piano si confonde fra quelli del cuore finanziario di Francoforte. Ignazio Angeloni, membro italiano della vigilanza europea, lo frequenta sin da quando al bar interno si usava ancora il marco tedesco. Oggi è il funzionario italiano più alto in grado nella struttura che controlla le grandi banche della moneta unica. È fra coloro i quali hanno seguito da vicino la vicenda del Monte dei Paschi. Dice che il principio della condivisione degli oneri – quello che impone la conversione delle obbligazioni Mps e azzerò quelle di Etruria – va «mantenuto ma anche regolato e gestito» per «evitare rischi al sistema». Dalla risposta sul destino delle quattro banche fallite l’anno scorso si intuisce che la soluzione è imminente.

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Angeloni, per evitare il fallimento del Monte dei Paschi il governo ha scelto la strada del salvataggio pubblico scartata la scorsa estate. Eppure il primo stress test negativo per la banca senese risale al 2014. E’ arrivato in ritardo?  

«L’intervento pubblico per una banca è sempre l’ultima opzione ed è soggetto a regole stringenti. I vertici di Mps hanno lavorato in questi mesi a varie soluzioni che la vigilanza ha seguito con attenzione, e per le quali aveva concesso un certo periodo di tempo nella speranza che andassero a buon fine. Esaurito questo tempo il governo ha valutato che un intervento fosse necessario».

Si tratta del terzo intervento pubblico in pochi anni. Per quale ragione questa volta dovrebbe essere l’ultima?  

«Potrà esserlo se verranno attuate soluzioni incisive, in particolare rispetto all’obiettivo di ripulire il bilancio della mole di crediti deteriorati. Va anche considerato che ora Mps è compiutamente vigilata dalla nostra istituzione. Continueremo a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per far sì che la banca trovi un modello di business sostenibile».

Il fondo da venti miliardi autorizzato dal governo verrà utilizzato per salvare altre banche italiane in difficoltà. Sarà sufficiente a mettere il sistema in sicurezza una volta per tutte?  

«La dimensione dell’intervento tiene conto della natura del problema e si basa sull’assunto che in alcuni altri casi un rafforzamento patrimoniale possa avvenire sul mercato. I problemi aperti nel sistema italiano non riguardano tutte le banche, ma un numero limitato di queste. Possono essere risolti e le soluzioni sono a portata di mano».

C’è chi sostiene ci vorrebbe ben altro, fino a 50 miliardi di euro.  

«Non tutto quanto è necessario per ricapitalizzare le banche deve venire dallo Stato. Persino nel caso di Mps ci potrà essere il contributo dei vecchi azionisti e di parte degli obbligazionisti subordinati».

La nuova direttiva sulle banche ha imposto per Mps l’applicazione del principio del burden sharing. Già nel 2013 Mario Draghi aveva avanzato dubbi sui rischi sistemici che possono essere innescati da banche delle dimensioni di Mps. Qual è la vostra posizione?  

«Il burden sharing era stato introdotto dalla Commissione già nel 2013. Nella sua lettera il presidente Draghi sostenne che nel caso di banche solvibili, che rispettano i requisiti prudenziali ma necessitano a titolo precauzionale di ulteriore capitale, la condivisione dei rischi può non essere appropriata in alcuni casi. La stessa Commissione precisò che vi sono alcune eccezioni al principio: tra queste proprio la presenza di rischi sistemici. La Commissione ha mostrato apertura anche nei confronti della possibilità di rimborsare gli investitori individuali che sono stati fuorviati nella scelta dell’investimento».

Alla fine le conseguenze della conversione delle obbligazioni subordinate paiono più che gestibili. Ha ragione chi dice che questo nuovo meccanismo è meglio di opachi salvataggi a pie’ di lista per il contribuente?  

«Il principio della condivisione dei rischi risponde a due esigenze: evitare che i costi dei salvataggi ricadano in misura eccessiva e impropria sui contribuenti e ridurre il cosiddetto “azzardo morale”, ossia l’incentivo che induce manager e investitori ad assumere rischi eccessivi nella consapevolezza che lo Stato interverrà comunque in caso di dissesto. Il principio va mantenuto, ma va anche regolato e gestito in modo da evitare rischi al sistema e oneri ingiusti per certe categorie di investitori. Mi riferisco in particolare a quelli al dettaglio e che non hanno – per impreparazione tecnica o mancanza di informazione – una conoscenza sufficiente dei rischi che corrono nel loro investimento. È fondamentale che strumenti rischiosi come i titoli subordinati siano acquistati solo da investitori consapevoli e in grado di sopportare eventuali perdite».

Che fare con le quattro banche in risoluzione – Etruria, BancaMarche, Carichieti e Cariferrara – se non saranno vendute entro il termine del 31 dicembre? Da tempo si parla di un interesse di Ubi, ma non si è ancora concretizzato.  

«Le modalità e i vincoli riguardanti la gestione delle quattro banche sono stati concordati fra il governo e la Commissione. Vi è la fondata speranza che un accordo per l’acquisizione di quelle banche possa avvenire presto, in tempo utile».

Oggi il governo ha formalmente venti miliardi di debito in più. Difficile che la Commissione se lo dimentichi quando tornerà sul dossier dei conti italiani. Sul tavolo c’è anche la possibilità di chiedere il sostegno dell’Europa e del fondo Esm. È una strada percorribile?  

«È una delle possibilità prevista dalle regole europee, ed ha implicazioni tecniche e politiche diverse rispetto alla strada scelta fin qui dal governo. La Spagna nel 2012 adottò quell’approccio ed ebbe buoni risultati, prevedendo la simultanea messa in sicurezza di diverse banche e margini sufficienti nell’ammontare dell’aiuto previsto. Dal nostro punto di vista più è alto il livello di stabilità garantito dalla strada scelta, meglio è».

Per risolvere radicalmente il problema dei crediti deteriorati non sarebbe utile una bad bank pubblica come si fece proprio nel 2012 in Spagna?

«La bad bank pubblica è una delle soluzioni possibili per affrontare situazioni problematiche: può essere attuata per una sola banca, per più banche – è stato il caso delle quattro già citate – oppure per gestire i problemi dell’intero sistema, come in Spagna».

Cosa risponde a chi dice che la vigilanza europea è stata particolarmente severa nei confronti di banche come Mps?  

«Negli ultimi tempi sento semmai la critica opposta, e cioè che non saremmo stati abbastanza decisi, a partire dalla valutazione iniziale che facemmo nel 2014. Le banche che individuammo come deboli a quel tempo sono le stesse che oggi evidenziano i maggiori problemi, a riprova della correttezza delle nostre analisi».

La politica monetaria della Bce resterà espansiva per tutto il 2017. Cosa rispondete ai banchieri che si lamentano per i margini sempre più ridotti? Dal vostro punto di vista può diventare un problema?  

«I margini di intermediazione si sono ridotti e un certo numero di banche sta soffrendo, è vero. Ma ci sono anche banche che resistono bene ai tassi bassi con costi bassi. Le banche devono continuare a lavorare per contenere i costi e promuovere l’efficienza. L’aumento dei tassi a lunga scadenza a livello globale può, in prospettiva, contribuire a mitigare il problema».

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Gabbiadini non ha legato con Sarri, il mister spera di avere Pavoletti subito

Gabbiadini non ha legato con Sarri che spera di avere Pavoletti subito

Da Villa Stuart il Napoli attende buone notizie per le visite mediche di Leonardo Pavoletti, che andrà a rinforzare il reparto offensivo azzurro. Come riporta la Gazzetta dello Sport, l’allenatore Maurizio Sarri spera di avere Pavoletti a disposizione il prima possibile e non appena lo sarà “il Napoli metterà sul mercato Gabbiadini che vanta diversi estimatori all’estero. Con Sarri non ha legato, ora il tecnico azzurro proverà a valorizzare al massimo Pavoletti“.

El Kaddouri verso l’addio: non solo Nizza, ci sono anche due club di A

Ecco di chi si tratta

Con l’arrivo di Leonardo Pavoletti dal Genoa, si restringeranno ancora di più gli spazi nell’attacco del Napoli dove un altro giocatore, che risponde al nome di Omar El Kaddouri, potrebbe lasciare la maglia azzurra. Tuttosport riferisce che il marocchino ha perso il treno giusto per la convocazione nella Coppa d’Africa che inizierà tra due settimane, e potrebbe anche dire addio al Napoli. El Kaddouri ha il contratto in scadenza nel prossimo giugno e Mino Raiola, suo procuratore, potrebbe portarlo nella Ligue 1 francese – al Nizza – oppure accettare due proposte dalla Serie A, arrivate dal Sassuolo e dal Bologna.

De Sanctis: “Il gioco del Napoli può mettere in crisi il Real”

Le sue parole

Morgan De Sanctis, ex portiere del Napoli attualmente al Monaco, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport:

Ci racconti le sue Champions.

“L’eliminazione agli ottavi col Chelsea ancora mi brucia. La stagione era 2011-12, anche qui la prima volta del Napoli in Champions. Sembravamo destinati a essere divorati, visto che nel girone c’erano Bayern Monaco, Villarreal e Manchester City. Invece eravamo una squadra straordinaria, con davanti Lavezzi e Cavani, e così passammo il turno e agli ottavi battemmo il Chelsea di Villas Boas per 3-1, sprecando tanto. Al ritorno, però, cambiò tutto. Era arrivato in panchina Di Matteo e gli equilibri degli avversari funzionarono. Morale: finiti i 90’ sotto per 3-1, fummo eliminati ai supplementari. Una beffa, se si pensa che poi la finale fu proprio Chelsea-Bayern e vinsero i londinesi”.

E cosa faranno Juve e Napoli?

“L’impegno dei bianconeri è il meno difficile, e quindi sarebbe una delusione se non passasse contro il Porto. La squadra di Sarri invece ha il Real Madrid, ma il gioco dei partenopei può metterlo in crisi. Credetemi, il Napoli può essere la sorpresa del 2017”.