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Mertens a vita, queste tutte le cifre del rinnovo

Mertens a vita, queste tutte le cifre del rinnovo

L’attaccante belga Dries Mertens è pronto per firmare un nuovo contratto con il Napoli: come scrive Raffaele Auriemma su Tuttosport, con l’inizio del 2017 Mertens firmerà un accordo fino a giugno 2020. Si parte da una base di 2,2 milioni di euro, con bonus aggiuntivi che permetteranno al belga di guadagnare anche 2,7 milioni: “Resta il nodo della clausola rescissoria che il Napoli non vorrebbe apporre e comunque la vorrebbe solo dall’estate 2018 per 50 milioni e unicamente per l’estero“.

Monito Bce su Mps

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Il salvataggio di Mps potrebbe costare allo Stato e agli azionisti fino a 8,8 miliardi di euro. Il nodo da sciogliere resta l’ammontare dei fondi pubblici.

“Salvataggio Mps fino a 8,8 miliardi”

Lettera della Bce al Tesoro e alla banca per fissare i paletti per evitare l’aiuto di Stato. Weidmann (Bundesbank) frena sull’operazione: i fondi pubblici sono l’ultima risorsa

ROMA – Il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena potrebbe costare allo Stato e agli azionisti fino a 8,8 miliardi di euro, di cui 6,5 a carico delle casse pubbliche. Secondo quanto riportato dal «Sole 24 Ore», che fa riferimento a una lettera inviata dalla Vigilanza della Banca Centrale Europea al ministero del Tesoro e al vertice della banca senese, l’istituto di Francoforte ha rivisto al rialzo il fabbisogno necessario alla banca. A suo tempo era stato quantificato in 5 miliardi di euro; alcune indiscrezioni prima del varo del decreto legge del governo avevano parlato di 7 miliardi. Ma per la Bce, alla luce degli stress test di luglio e del trattamento riservato a suo tempo alla banche greche, oggi l’ammontare della ricapitalizzazione potrebbe salire fino a quota 8,8 miliardi.

Sulle spalle del contribuente italiano potrebbero ricadere in questo caso fino a un massimo di 6,5 miliardi di euro. Per la precisione, 4,5 miliardi sarebbero direttamente a carico dello Stato, mentre gli altri 4,3 graverebbero sugli obbligazionisti. Tuttavia, di questi 4,3 miliardi circa 2 sarebbero rimborsabili sempre dallo Stato ai titolari di obbligazioni retail, che beneficiano di un rimborso pari al 100% di quanto investito. Come noto, il decreto legge varato prima della vigilia di Natale mette a disposizione del governo un «paracadute» da 20 miliardi, costruito in modo tale da non far aumentare il deficit, e scaricarsi piuttosto sul debito pubblico. Secondo fonti del Tesoro anche un eventuale aumento dell’impegno pubblico per salvare la banca senese da 5 a 6,5 o 9 miliardi non costituirebbe dunque un problema.Non la pensano così in Germania. «Per le misure decise dal governo italiano – sottolinea alla Bild il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann – le banche devono essere finanziariamente sane a livello core. I fondi non possono essere usati per coprire le perdite che sono già previste». Insomma, per Weidmann le regole europee «servono per tutelare i contribuenti e dare responsabilità agli investitori. I fondi statali sono come ultima risorsa». Critiche analoghe arrivano da Isabel Schnabel, componente del Consiglio di Esperti Economici della Germania, i cosiddetti «Cinque saggi»: «visti i problemi profondi di Mps, ci si può chiedere se una ricapitalizzazione precauzionale sia realmente appropriata. Le autorità di vigilanza dovrebbero verificare attentamente se Mps non debba essere liquidata gradualmente. In caso contrario, il denaro dei contribuenti potrebbe essere sprecato. Inoltre, qualsiasi iniezione di denaro pubblico dovrebbe prevedere che il governo prenda il controllo e avvii una profonda ristrutturazione della banca».

Obiezioni infondate per il ministero del Tesoro, che peraltro ricorda come il decreto Montepaschi sia stato disegnato in costante dialogo e coordinamento con le autorità europee. Per Via Venti Settembre il vero problema ora è quello del nuovo piano industriale che dovrà essere presentato dai vertici della banca, e che dovrà passare al vaglio delle autorità di Bruxelles e Francoforte. Un’operazione che impegnerà i prossimi due-tre mesi. I titoli di Rocca Salimbeni intanto resteranno sospesi anche oggi alla riapertura dei mercati dopo la pausa natalizia (si parla di 2-3 settimane) per decisione della Consob. Sullo sfondo, i problemi delle altre banche italiane, da Unicredit alle 4 good bank (Banca Marche, Popolare Etruria, Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Chieti) e le venete (Veneto Banca e Popolare Vicentina) che discutono con Carige.

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lastampa/“Salvataggio Mps fino a 8,8 miliardi” ROBERTO GIOVANNINI

A Bergamo si dice che Sportiello può trasferirsi a Napoli

A Bergamo si dice che Sportiello può trasferirsi a Napoli

Come riporta Tuttosport, dalle parti di Bergamo gira voce che a gennaio possa trasferirsi a Napoli il portiere dell’Atalanta Marco Sportiello: l’indiscrezione non è tuttavia confermata in casa azzurra, anche perchè nel centro sportivo di Castel Volturno lo spagnolo Pepe Reina continua a godere di stima incondizionata.

Pavoletti-Napoli, problemi sui diritti di immagine

Pavoletti-Napoli, problemi sui diritti di immagine

Le visite mediche di Leonardo Pavoletti a Villa Stuart, per capire meglio come sta il suo ginocchio, sono in teoria previste per domani. L’affare tra il Napoli e l’attaccante del Genoa è tutto da definire, però, visto che sono tornati di moda i diritti d’immagine dei calciatori.

Secondo il Corriere della Sera, infatti, Leonardo Pavoletti non ha ancora trovato l’accordo con il Napoli sui diritti di immagine“, anzi “fra le clausole contrattuali poste da De Laurentiis la comparsata in un film“.

L’ Armata di mare nata nei cantieri stabiesi

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Ferdinando I diede a Giovanni Acton l’incarico di riorganizzare la marina napoletana: dal 1783 nei cantieri stabiesi si costruiscono navi per fare grande Napoli

Uno dei meriti di Ferdinando I di Borbone fu quello di aver intuito che uno Stato circondato per tre quarti dal mare non poteva progredire ed emergere senza l’ausilio di una flotta. L’incarico di riorganizzare il settore fu affidato a Giovanni Acton, il quale, non volendo servirsi di stranieri, affiancò al vecchio arsenale di Napoli, un nuovo cantiere navale da realizzarsi in Castellammare di Stabia, città nota sin dall’antichità non solo per la capacità dei suoi mastri d’ascia, i quali vennero poi affiancati da oltre 850 forzati (servi di pena) alloggiati nell’attiguo dismesso convento dei Carmelitani, quanto per la disponibilità di legname dei sovrastanti monti. Il programma di Acton era senza dubbio ambizioso in quanto prevedeva la realizzazione di fregate da 1000-1200 tonnellate, corvette da 600-800 tonnellate e naviglio minore.

Nel maggio del 1786 fu varata la prima delle 6 corvette della nascente marina da guerra borbonica, la Stabia, cui fece seguito, nel mese di agosto il vascello Partenope, e nel mese di ottobre – il 6 o il 10 -, la corvetta Flora*. L’unità era a due ponti con carena ramata, tre alberi a vela quadra con randa e bompresso; era lunga 112 metri, larga 28 e un’immersione di 14; era armata con 24 cannoni (da 12 e da 6) e contava un equipaggio di 172 unità.

In tredici anni di attività, all’inizio dei moti rivoluzionari del 1799, oltre a naviglio minore, dal cantiere erano scese in mare oltre a lance cannoniere e bombardiere anche 15 unità di grosso tonnellaggio, che, costate più di 4 milioni di ducati, fecero dell’Armata di mare una realtà inequivocabile e il principale strumento della politica estera napoletana nel Mediterraneo, limitando di molto l’audacia dei pirati barbareschi. Gli eventi che portarono alla creazione della Repubblica napoletana decretarono la fine della flotta.

Mal consigliato dall’Ammiragliato inglese, Ferdinando I preferì allontanarsi da Napoli per Palermo, con l’ordine – secondo Nelson – di non distruggere le navi ancorate nel porto della capitale. Purtroppo la situazione a Napoli era degenerata. La confusione era tale che gli ordini si accavallavano l’uno sull’altro al punto che il vicario generale, principe Pignatelli, “sembrava aver perduto la testa”.

La sera dell’8 gennaio 1799 l’ammiraglio della flotta portoghese diede l’ordine di distruggere le navi “offrendo al popolo attonito il doloroso spettacolo di un immane incendio”. Furono bruciati e affondati i vascelli Guiscardo, San Gioacchino, Tancredi, la fregata Pallade, la corvetta Flora, bruciate 5 lance cannoniere e 2 bombardiere, mentre la Cerere fu depredata e abbandonata in alto mare.

larepubblica/Quell’Armata di mare nata a Castellammare, voluta da Acton per fare grande Napoli di CATELLO VANACORE

Il Real Madrid ‘ritorna’ a Castellammare per la Champions?

Il Real Madrid ‘ritorna’ a Castellammare per la Champions?

Il Napoli affronterà il Real Madrid agli ottavi di Champions League. Per l’occasione ci potrebbe essere un ritorno al passato per i blancos. Il Real è già stato nel lontano ’87, nella sfida di ritorno del Napoli che fu di Maradona, all’Hotel stabiese. Infatti, il club di Perez ha pensato di stare lontano dai riflettori e starebbe pensando a Castellammare di Stabia e all’Hotel La Medusa per alloggiare nei giorni precedenti al match. Entro la fine dell’anno, come raccolto dalla nostra redazione, potrebbe arrivare l’ufficialità dopo un sopralluogo di alcuni esponenti del club, ma La Medusa resta solo una delle possibilità al vaglio. Si attendono novità nei prossimi giorni.

a cura di Ciro Novellino

Giovedì 29 dicembre, visite gratuite agli scavi di Stabiae

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Una visita guidata agli scavi archeologici di Stabiae per far conoscere ai turisti presenti sul nostro territorio la bellezza e il fascino di Villa Arianna e Villa San Marco.

Turismo natalizio, visite gratuite agli scavi di Stabiae

L’iniziativa congiunta tra Comune e Federalberghi Costa del Vesuvio

Castellammare di Stabia.  Una visita guidata agli scavi archeologici di Stabiae è l’obiettivo di un’iniziativa congiunta tra il Comune di Castellammare di Stabia e Federalberghi Costa del Vesuvio, che fa seguito agli incontri avvenuti tra il sindaco Antonio Pannullo e la presidente Adelaide Palomba.

Giovedì 29 dicembre, alle ore 10, presso i siti archeologici di Varano, una guida turistica autorizzata accompagnerà i turisti presenti nelle strutture ricettive del territorio, associate a Federalberghi Costa del Vesuvio, per un percorso gratuito nelle bellezze degli Scavi di Stabiae. L’invito, fino ad esaurimento disponibilità, è esteso anche ai cittadini che durante le festività natalizie volessero riscoprire le bellezze dei siti di Villa San Marco e Villa Arianna. L’evento, che rientra anche nelle iniziative natalizie predisposte dal Direttore Artistico Alfredo Varone, prevederà anche un momento degustativo legato alle origini culinarie della città.

«L’idea di accogliere i turisti che soggiornano nei nostri territori, dedicando loro una mattinata culturale nelle bellezze degli Scavi di Stabiae – dichiara il sindaco Antonio Pannullo – rappresenta un momento di partenza importante per la costruzione di una serie di percorsi turistici strutturati e organizzati. La collaborazione avviata con Federalberghi Costa del Vesuvio è uno degli strumenti più importanti di cui questa amministrazione intende servirsi».

«Come già accaduto anche in altre città del nostro territorio – dichiara Adelaide Palomba, Presidente di Federalberghi Costa del Vesuvio – il nostro impegno per trasformare quest’area in una destinazione turistica, diventa concreto quando si tratta di favorire le occasioni per la conoscenza di luoghi incantevoli come gli Scavi di Stabiae. Questo deve essere solo un primo passo per costruire una rete capace, insieme alla collaborazione delle amministrazioni comunali, di strutturare un’offerta turistica appetibile e interessante. Con l’obiettivo di attrarre in quest’area flussi di turisti interessati a conoscere un’area ricca di bellezze straordinarie».

ottopagine

foto/Impluvium della Villa di Arianna a Stabia. Foto di user:Mentnafunangann, 15 agosto 2006.

Il Napoli accelera per Pavoletti: fissate domani le visite mediche

Il Napoli vuole affrettare i tempi per chiudere definitivamente l’ affare Pavoletti. Ecco perché, stando a quanto riporta  La Repubblica, domani l’ attaccante sosterrà le visite mediche presso la clinica Villa Stuart. In caso di fumata bianca riceverebbe una deroga per allenarsi subito con il suo nuovo club senza attendere l’ apertura della sessione di mercato. Maurizio Sarri non vede l’ ora di avere a disposizione il suo nuovo bomber, tutto dipenderà dall’ esito degli esami.

Sotto la Lente – Juve Stabia: alla scoperta di Stefano Salvi

Protagonista dell’edizione di oggi della nostra rubrica è Stefano Salvi, centrocampista della Juve Stabia. Stefano è nato a Roma nel 1987 e proprio in una delle squadre della Capitale, la Lazio, ha assaggiato la massima serie, senza però esordire, nella stagione 2005/06. Le stagioni più importanti, però, Salvi le ha vissute con la maglia di Como, Treviso e Lecce. In estate è stato prelevato proprio dalla società pugliese, dove ha militato nelle ultime tre stagioni.

Stefano non nasconde che già prima che firmasse per la Juve Stabia era evidente la concretezza del progetto del Presidente Manniello e che proprio la voglia di vincere del Patron è stata una spinta in più ad accettare le Vespe. Dopo un inizio di stagione vissuto con qualche acciacco di troppo, il roccioso centrocampista sembra aver definitivamente recuperato, tornando in campo con continuità. Lo stesso Stefano ci dice di non avere ormai problemi e di aver bisogno solo di mettere più minuti possibili nelle gambe.

Durante la sua esperienza a Lecce, Salvi ha lavorato con Piero Braglia, allenatore che alla Juve Stabia ha centrato risultati incredibili. Il centrocampista ci confessa che il tecnico toscano e Fontana sono due allenatori completamente diversi per carattere e modo di porsi, non nascondendo però la speranza che i due possano presto avere in comune le vittorie conquistate alla guida della Juve Stabia.

Dote migliore del suo stile di gioco, come lui stesso ci conferma, è la fase di interdizione e di rottura del gioco avversario; aspetto invece in cui Stefano sente di dover migliorare è la gestione del nervosismo. Spesso infatti gli avversari la “buttano” sul gioco sporco e sulle provocazioni e non sempre è facile placare il nervosismo. Da centrocampista di lotta i suoi idoli sono comprensibilmente calciatori come Roy Keane e Vinnie Jones, che del temperamento e dell’agonismo facevano la propria arma migliore. Centrocampisti come quelli appena ricordati sono da sempre un modello per Salvi.

Con Stefano si è rinfoltita la colonia romana gialloblù; oltre all’ex Lecce ci sono infatti Capodaglio e Lisi ad accentuare il carattere romano dell’attuale Juve Stabia. A dispetto del numero 17 che campeggia sulla sua maglia, Salvi non è un tipo scaramantico né ha riti particolari cui dedicarsi prima di entrare in campo. La scelta del 17 è dettata dalle tante cose belle che per Stefano si ricollegano a quel numero ed è anche un omaggio alla mamma, nata proprio in quel giorno.

Raffaele Izzo

Si ringraziano l’Ufficio Stampa della Juve Stabia e Stefano Salvi per la disponibilità

Under 17, Fibiano torna subito in Nazionale: la Juve Stabia si gode il suo gioiello

Conosciamolo meglio…

Talento del calcio nostrano, la Juve Stabia una maglia che gli è stata cucita addosso da diversi anni. Classe 2001 per Michael Fibiano, ma giocare sotto età non è mai stato un problema. Giovane centrocampista da prendere d’esempio, uno dei fiori all’occhiello del settore giovanile della Juve Stabia. Gioca nell’Under 17 allenata da mister Nunzio Di Somma, ma nell’ultimo turno giocato dalla Berretti di mister Domenico Panico, è stato convocato ed ha anche debuttato, disputando un’ottima gara. Sotto età, ma con ben 3 anni di differenza, ha mostrato le sue doti nello scorcio di partita giocato. Gli occhi di altri club su di lui, facile per chi si mette così in mostra. Il centrocampo degli Under 17 delle Vespette è di sua proprietà, ma anche quello della Nazionale italiana di categoria comincia ad esserlo con insistenza. Lustro per la Juve Stabia e l’intero settore giovanile, esempio per tutti, la maglia azzurra nazionale ha deciso di puntare su di lui, come dimostrano le tante convocazioni dell’ultimo periodo, da settembre ad oggi. Infatti, anche nelle giornate di martedì e mercoledì (27 e 28 dicembre) Michael Fibiano sarà ad Ancona per una nuova due giorni.

Abbiamo parlato di lui, per conoscerlo meglio, con Saby Mainolfi, responsabile del settore giovanile stabiese e con mister Nunzio Di Somma:

Mainolfi“E’ un centrocampista centrale, un regista davanti alla difesa. E’ dotato di un grande calcio in porta e di un preciso lancio. E’ un geometra del centrocampo. E’ un ragazzo carismatico, ma taciturno, sa il fatto suo e con qualità illumina il centrocampo. Abbiamo preso nella’ttività di base questo giovincello. I 2001 erano giovanissimi fascia B con Moretti. Viene da Torre del Greco, dalla scuola calcio Virtus Vesuvio, grazie alla presidentessa Francesca D’Amato. Un ragazzo che si è applicato tanto, da giovanissimo. Elemento di spicco, sotto età dalla passata stagione, gioca titolare nei 2000 ed è uno dei pochi in circolazione. Con la Berretti ha debuttato nell’ultimo turno, giocando 3 anni sotto età. Mister Di Somma l’ha fatto giocare anche da interno, ma è un centrale di un 4-4-2 o anche di un 4-3-3, ma si adatta a tutti i ruoli perchè ha tanta voglia di giocare. Ormai sta diventando importante anche per la Nazionale, facciamo tutti gli scongiuri del caso, speriamo possa continuare così. Per noi è motivo di grande orgoglio vederlo così tante volte in nazionale visto che spesso si vedono convocazioni solo dal nord: una squadra di Lega Pro ha in Nazionale un giovane calciatore, non è da poco. Lo staff tecnico vede il selezionatore Arrigoni, il vice è Corino e Renzi è l’altro collaboratore”.

Di Somma“Fibiano può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo a tre, anche se da centrale si esprime meglio. Lui è un classe 2001, ma lo staff della Nazionale lo vede come interno. Lo sto utilizzando in tutti e tre i ruoli del centrocampo e per me è positivo per lui. Specializzarlo in un solo ruolo lo limiterebbe, un domani si troverà a lavorare con altri allenatori che lo vedranno in più ruoli. Si applica dal primo giorno, ha avuto una buona crescita che deve ancora definire al meglio. Ha ampi margini di miglioramento, bisogna solo togliere qualche difetto che ha per la sua età e permettergli un percorso di crescita importante. E’ un ragazzo taciturno, ma che sa ascoltare e dire la sua nello spogliatoio. Per me è un leader silenzioso come altri della mia squadra”.

a cura di Patrizia Esposito

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Auguri Maurizio: Sarri festeggia il suo secondo Natale azzurro

Auguri Maurizio: Sarri festeggia il suo secondo Natale azzurro

Al Sorrento, qualche anno fa, i tifosi lo amavano e lo odiavo. “Bravo, per carità”, dicevanom ma c’è sempre qualcosa che non andava. Mai abbastanza Maurizio Sarri. Il pallone la sua passione, il lavoro in banca la sua realtà. Ci è voluto coraggio, tanto, per lasciare tutto. E tanta gavetta. Il tempo è stato suo alleato, la pazienza sua amica fedele, e adesso Maurizio giocherà gli ottavi di Champions League, contro il Real, per chiudere in bellezza un anno straordinario. Non male, insomma. Un anno che non vede solo il ritorno del Napoli nella coppa dei Campioni, o del secondo posto, ma anche una sua crescita personale, sotto tutti i punti di vista. Insomma, date a Maurizio ciò che è di Maurizio: grazie al suo aiuto Gonzalo Higuain è riuscito a battere il muro del 36 gol. Ha imparato a confrontarsi con grandi campioni; è migliorato dal punto di vista comunicativo, a confrontarsi con i giornalisti. Ha imparato, almeno in parte, a cambiare in corso d’opera, a far girare gli uomini. Il turnover è diventato una sua prerogativa, per richiesta di ADL, ma anche per necessità. L’anno scorso arrivare a Natale sarebbe stato già tanto per molti. Adesso, tutti si sono ricreduti. Il Napoli gioca il calcio più bello di Italia, ed in parte è merito suo. Sarri festeggia il secondo Natale azzurro, con la sensazione che ne possano essere tanti altri.

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Ferrara: “Napoli, col Real andrai a giocartela”

Il Roma

30 settembre 1987-7 marzo 2017. Quasi trent’anni dopo, ancora Napoli-Real Madrid al San Paolo. L’atmosfera delle grandi occasioni a quel tempo, in una Fuorigrotta colorata d’azzurro e che in una gara sola, quella di ritorno, riuscì a compensare, con quasi 85mila spettatori, l’assenza dei tifosi nel match d’andata in Spagna. A distanza di un trentennio i ricordi sono ancora vividi: dapprima in quelle persone presenti sugli spalti, ma a maggior ragione per chi quella sfida l’ha giocata. Ciro Ferrara aveva vent’anni ed era lì, in campo, a marcare Emilio Butragueño. E, a dirla tutta, una parte della colpa per il gol dell’1-1, realizzato proprio dal Buitre, è sua. E l’ammette, a margine del calcio d’inizio del Mundia-Napoli organizzato proprio dalla Fondazione Cannavaro-Ferrara in collaborazione con la Scuola Calcio Arci Uisp Scampia, col sorriso sulle labbra. Come vivesti quella partita? “Personalmente, avevo vent’anni. Pronti-via, mi dissero che avrei dovuto marcare Butragueño. All’andata bene, al ritorno ero forse troppo avanti e pensavo di giocare già a zona: El Buitre mi sfilò dietro, io alzai la mano perché pensavo fosse fuorigioco, poi mi girai e vidi che alle mie spalle c’era ancora Renica. Sarebbe stato offside senza il libero staccato dietro”.

Ne parli mai con Butragueño? “Certo, lui ricorda le botte che gli ho dato (ride, n.d.r.), mentre io ricordo il gol che ci ha fatto”.

Meglio il Napoli-Real Madrid di allora o il Napoli-Real Madrid di oggi? “Quello è stato un Napoli vincente, anche se non in quella occasione. E’ stata una squadra che ha fatto la storia, poi ovviamente c’ero io, quindi non potrei dire il contrario. Era però una formula diversa della Coppa Campioni, oggi le cose sono cambiate e quindi è molto difficile paragonarle. Quello era un Real Madrid pazzesco, ricco di campioni, da Butragueño ad Hugo Sanchez, Martin Vazquez, Buyo e chi più ne ha più ne metta”.

Un pronostico per il Napoli-Real Madrid di oggi. “Non considero così scontato il risultato nell’arco delle due partite. Si affronterà una delle squadri più forti al mondo, ma in questo momento il Napoli sta giocando bene, sta girando. E’ chiaro che tra due mesi la situazione potrebbe essere completamente diversa. Non sappiamo come arriveranno le due squadre, non sappiamo se ci saranno infortunati o meno, anche se speriamo di no, dovranno esserci tutti”.

Passando al campionato, da doppio ex di Napoli e Juventus, non puoi esimerti dal parlare anche dei bianconeri. Quando pensi che smetterà di vincere e toccherà agli azzurri? “Oggettivamente penso che sia difficile in questi anni perché il divario sta crescendo ulteriormente. C’è la speranza nel Napoli, nella Roma, in altre squadre, di potersi avvicinare, ma anche nelle dichiarazioni dei protagonisti si ha la sensazione che la Juventus abbia qualcosa in più. Il divario non diminuisce, perché i bianconeri continuano a vincere, continuano a stare a certi livelli e continuano ad avere la forza di fare determinati acquisti. Quando giocavo io a Torino forse sarebbe stato impossibile l’acquisto di Higuain a 90 milioni di euro. Ora c’è questo tipo di forza, abbinata ad una importante struttura societaria e ad una mentalità che li porta a non accontentarsi mai”.

Reina a 360 gradi: “Siamo una grande squadra, dobbiamo diventare grandissimi”

Reina a 360 gradi: “Siamo una grande squadra, dobbiamo diventare grandissimi”

Ai microfoni di Premium Sport, Pepe Reina, ha rilasciato un’interessante intervista, dichiarando: “Siamo una grande squadra, ora dobbiamo diventare grandissimi anche a livello europeo. C’è da migliorare molto. Rispetto alla Juve cosa ci manca? Forse la mentalità. Mertens è un numero uno. E’stato un anno positivo, abbiamo raggiunto degli obiettivi che ci eravamo prefissati all’inizio. In campionato siamo arrivati secondi meritatamente, abbiamo giocato bene, seguendo una filosofia vincente. Ci è mancato un pizzico di tutto per arrivare primi, la Juve ha fatto un 2016 fantastico ed è stato giusto che abbia vinto il campionato. Siamo soddisfatti e questo 2016 deve essere una rampa di lancio per il futuro, per crescere. Personalmente in quest’anno sono tornato in Nazionale e questa cosa mi ha fatto piacere. Napoli campione di inverno? Fu una bella domenica. Durante il riscaldamento prima della partita con il Frosinone, il Sassuolo batté l’Inter all’ultimo minuto. Ci fu una esplosione di gioia per i nostri tifosi e poi fu bellissimo andare in testa alla classifica. Noi credevamo di essere una squadra che poteva lottare fino alla fine per lo Scudetto, poi la Juve ha fatto molto bene, ha vinto molte partite consecutive e ha meritato la vittoria finale. Noi abbiamo fatto il record di punti del Napoli in serie A ma ci è mancato qualcosa per vincere. Quando perdemmo contro la Juventus a Febbraio? ’E’ difficile spiegare l’amarezza. Loro a 15 minuti dalla fine hanno anche cambiato modulo per tenere il pareggio e poi è capitato quel gol, sfortunato per noi. Siamo passati da essere a più 2 in classifica con la differenza reti per noi, a meno uno con la differenza reti a favore loro. Per loro è stata un’iniezione di fiducia e per noi è stato difficile superare quel colpo. Ma mancava comunque tantissimo alla fine e abbiamo continuato a credere allo Scudetto. Siamo usciti dallo Juventus Stadium sconfitti ma con la consapevolezza di aver giocato meglio della Juve. I bianconeri però poi ne hanno vinte tantissime di fila ed è sempre complicato lottare contro avversari così.  Pareggio col Milan? Fu un peccato, perché ci tenevamo a riprenderci il primo posto. Meritavamo di vincere, alla fine il pari ci lasciò molto amareggiati ma è stata una gara che può capitare. Udinese? E’ stata la partita più determinante del finale della scorsa stagione. Ci ha levato un po’ di speranza, è vero che mancavano molte partite ma forse è stata una sconfitta decisiva. L’ultimo match? In quella gara abbiamo raggiunto l’obiettivo iniziale che era quello di tornare in Champions. Il Pipita poi ha fatto un record stellare: eravamo tutti assolutamente soddisfatti. Tornare in Champions è stato molto emozionante. Quei momenti rendono felice qualsiasi giocatore. Diventi calciatore per goderti serate come quelle: resterà un’emozione indimenticabile. Siamo partiti con la consapevolezza di avere una rosa più completa e sappiamo che quest’ anno potrà essere grandioso. Siamo a metà del cammino, le cose stanno andando bene ma la squadra può ancora migliorare: siamo una rosa che ha un grande futuro. Champions? Era importante passare il turno perché era un girone molto competitivo, contro tre squadre che avevano vinto i loro rispettivi campionati. Siamo tra i 16 club più forti d’Europa e questo ci fa molto piacere. Adesso dobbiamo pensare al campionato, ogni gara sarà decisiva e dobbiamo essere pronti per stare tra le prime in Serie A e andare il più lontano possibile. Milik? Stava facendo bene, è giovane ed è arrivato con la pressione addosso di essere il sostituto di Higuain che poteva pesargli molto. Non è stato così, è un ragazzo che si è subito inserito nello spogliatoio, si è adattato molto bene alla vita di Napoli e sono certo che darà tantissime gioie ai tifosi. Gol di Higuain come avversario? Non ho pensato a niente dopo quella rete, solo che potevamo giocarcela con tutti. In due anni siamo stati meglio di loro, abbiamo giocato meglio ma alla fine abbiamo perso. Ci manca qualcosa che loro hanno, forse la mentalità, perché non può essere una casualità. A me fa piacere andare in ogni stadio e giocare il nostro calcio: questa è la cosa fondamentale. I tifosi si devono aspettare un anno di crescita, siamo una grande squadra che vuole diventare grandissima anche a livello europeo. Dobbiamo migliorar e molto ed essere forti con continuità. Siamo in crescita, siamo una squadra giovane, ci sono molti giocatori di 19-20 anni e dobbiamo imparare in fretta a essere competitivi ma sappiamo qual ‘è la nostra mentalità. Il mister ce l’ha insegnata in modo chiaro: ovunque andiamo dobbiamo giocare il nostro calcio. Contro il Real Sarà una bellissima sfida, sarà un’opportunità per dimostrare la nostra crescita. La cosa fondamentale sarà andare al Bernabeu per fare il nostro calcio senza paura. Così facendo saremo più vicini al passaggio del turno. Ho tanti amici che vorranno essere a Madrid e cercherò di accontentare tutti. Che San paolo mi aspetto al ritorno? Me lo aspetto strapieno e carico e speriamo che ci dia una forza mostruosa. Speriamo di offrire a tutti una bella serata e di vincere. Il lavoro dei portieri sia fastidioso. Quando si perde per un nostro errore ti senti responsabile della sconfitta. Quando pari invece fai solo il tutto lavoro. La parata più bella non l’ho ancora fatta, ma so che darà una grossa mano alla squadra. Prima dovremo qualificarci e anche la Juve dovrà farlo. Sono ipotesi bellissime da immaginare ma pensiamo al presente, al campionato e al Real Madrid. Io a Napoli? Sento molto l’amore dei tifosi e la stima è reciproca. Ho tanti amici a Napoli e la mia famiglia si trova benissimo. Cerco di uscire in maniera normale perché più normalità dai alla vita più ne trovi. Mi circondo di gente che mi vuole bene che mi ha fatto capire cosa significa Napoli e come viverla e io me la godo. Scudetto con questa maglia? Sarebbe il traguardo più importante della mia vita. E’ un pensiero che non mi levo dalla testa, sarebbe un punto importantissimo nella mia carriera dopo 17 anni ad alto livello. Ci dicono sempre che non possiamo sapere quello che succederebbe in città, ecco io lo voglio vedere. Chi vincerà lo Scudetto rimarrà per sempre nel cuore di tutti i napoletani e io voglio essere uno di loro”.

A.S.Melfi –Juve Stabia parte la prevendita

A.S.Melfi –Juve Stabia parte la prevendita

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili, come da vigente normativa, ESCLUSIVAMENTE per i possessori della Tessera del Tifoso, i tagliandi di ingresso del Settore Ospiti dello Stadio “A. Valerio” di Melfi per assistere all’incontro di calcio Melfi-Juve Stabia, in programma giovedì 29 dicembre alle ore 14,30 e valevole per la 21a giornata del Girone C del Campionato di Lega Pro Divisione Unica 2016/17.

L’A.S.Melfi, nel rispetto delle direttive ministeriali, HA ADERITO al progetto “Porta un amico allo stadio”. I biglietti sono in vendita al prezzo di € 11, comprensivo dei diritti di prevendita, fino alle ore 19,00 di mercoledì 28 dicembre, tramite il circuito Booking Show, con ricevitoria a Castellammare di Stabia presso il Bar Dolci Momenti.

S.S. Juve Stabia

Terzino sinistro: serve o non serve a gennaio?

Terzino sinistro: serve o non serve a gennaio?

Con il calciomercato pronto ad entrare nel vivo il Napoli si è già cautelato per quanto riguardo il centravanti. Per Leonardo Pavoletti manca solo l’ ufficialità che dovrebbe arrivare proprio all’apertura della prossima sessione di mercato. L’ attaccante, come rivelato anche dal presidente De Laurentiis, dovrebbe svolgere le visite mediche la prossima settimana. Tutto fatto, dunque, per quella che risultava essere la priorità a causa dell’ infortunio di Arkadiusz Milik e delle difficoltà di Manolo Gabbiadini.
Resta da capire se la società vorrà intervenire, o meno, nell’ immediato per trovare un terzino sinistro considerata l’ assenza di Faouzi Ghoulam. L’ esterno sarà impegnato per circa un mese con l’ Algeria in Coppa d’ Africa. Il Napoli ha in rosa la soluzione Strinic, ma il croato basterà? Stando a quanto riferito alcuni giorni fa dal presidente De Laurentiis difficilmente si andrà sul mercato. Sarebbe inutile considerati soprattutto i lunghi tempi di inserimento negli schemi tattici dell’ allenatore. Il ragionamento potrebbe essere anche valido viste le difficoltà di inserimento dei vari Maksimovic e Tonelli in un reparto delicato come quello difensivo. Ma la scelta potrebbe anche rivelarsi rischiosa soprattutto se l’ Algeria dovesse spingersi fino alla finale in programma il 5 febbraio. In quel caso Ghoulam potrebbe saltare ben cinque giornate di campionato oltre agli impegni in Coppa Italia.
La soluzione più plausibile sarebbe quella di trovare un esterno capace di giocare su entrambe le fasce.  Un investimento importante in ottica futuro per dare manforte anche a Hysaj sull’ out di destra. Operazione comunque complicata per la sessione invernale se i profili seguiti sono quelli di Mattia De sciglio, Silvan Widmer e Jeremy Toljan.

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Maggio è sempre al suo posto, al di là dei nomi

Da Santon a De Sciglio e Toljan, ma Maggio è sempre al suo posto

Un nome, una garanzia: Christian Maggio. Al Napoli dall’ormai lontano 2008, ne è diventato anche capitano morale, oltre che a tutti gli effetti quando non c’è Hamsik. Chilometri su chilometri su quella fascia destra che ormai ha reso sua seconda casa. Scivolato in panchina, mai ha fatto una polemica, rispettando le scelte societarie e dell’allenatore, ma non solo, dispensando consigli a chi gli ha soffiato il posto, Elseid Hysaj.

Calciatore vecchio stampo, Maggio non sente alcuna pressione e resta al suo posto, aspetta il suo momento, così come è accaduto qualche volta anche in questa stagione. Riferimento per lo spogliatoio, è uno dei leader silenziosi dall’alto della sua esperienza. Ha alsciato la Nazionale per dedicarsi soltanto al Napoli, e lo fa con abnegazione e professionalità. E poco importa, per lui, che si facciano nomi di altri calciatori per il suo futuro: da Santon a De Sciglio e Toljan, ma Maggio è sempre al suo posto!

a cura di Ciro Novellino

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Rafael o Sepe, chi è il vice Reina?

Rafael o Sepe, chi è il vice Reina?

Maurizio Sarri non è solito a far girare i portieri, dall’inizio di questa stagione non sono mai stati chiamati in causa né Rafael né Sepe. Il brasiliano ventiseienne ha avuto la possibilità di dimostrare il suo valore da quando è al Napoli, nella stagione 2014-2015 è stato il portiere titolare ma non è stata una stagione sensazionale per lui e tanto meno per la squadra, non dando abbastanza sicurezze e addirittura nel finale di stagione Benitez, perse il posto con Andujar titolare.

Sepe invece venticinquenne di Torre del Greco, ha disputato una stagione soddisfacente tra i pali dell’Empoli, senza troppe sbavature, ora come ora nel Napoli non ha ancora giocato. Sarri nell’imminente partita di Coppa Italia contro Lo Spezia Calcio potrebbe impiegare uno dei due portieri, magari proprio il portiere napoletano.

a cura di Andrea Bosco

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2016, l’anno nero della musica: George Michael è morto

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Londra – George Michael è morto. La popstar, che aveva 53 anni, è stata trovata senza vita nella sua casa di Goring, nell’Oxfordshire. “E’ con grande tristezza che confermiamo che il nostro amato figlio, fratello e amico George è morto serenamente nella sua casa durante le feste di Natale”. La polizia ha riferito che il decesso non è avvenuto in circostanze sospette, anche se è ancora senza spiegazione e che sarà condotta una autopsia.

“La famiglia vorrebbe che la propria privacy fosse rispettata” si legge ancora nel comunicato “in questo difficile frangente. Per il momento non ci saranno altri commenti”.

George Michael, il cui vero nome era Georgios Kyriacos Panayiotou, era nato a Londra e nella sua carriera ha venduto più di 100 milioni di album, prima con i Wham!, il duo composto con il compagno di scuola Andrew Ridgeley, poi da solista. Nella sua vita ha sperimentato crisi legate all’uso di droghe e nel 1998 fece coming out sulla propia omosessualità dopo che la polizia di Los Angeles lo aveva arrestato per aver tentato di adescare un poliziotto.

Tra i numerosi messaggi di cordoglio quello di Elton John, che con George Michael fu protagonista di un celebre duetto, degli Abc e dei Duran Duran, band icona degli anni ’80, che citano la ‘maledizione del 2016’, in riferimento ai numerosi lutti nel mondo della musica quest’anno: da David Bowie a Prince; da Glenn Frey fino a Leonard Cohen.

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2016 – loss of another talented soul. All our love and sympathy to @GeorgeMichael‘s family.

Ho solo voglia di ringraziare George Michael. Da bambino la sua musica mi ha salvato dalle playlist della mia famiglia in auto. Addio George

Un’artista così oggi non c’è. Anzi no, c’è lui per sempre. per me il più grande. Non so nulla… https://fb.me/6KlxgeVbZ 

George Michael se n’è andato all’improvviso a Natale… Ecco il bizzarro racconto di come lo conobbi e intervistai https://www.instagram.com/p/BOdc5UKDI4W/ 

  • DAVID BOWIE, 10 GENNAIO Il “Duca Bianco” del Rock si è spento per un tumore all’eta’ di 69 anni appena, due giorni dopo la pubblicazione dell’album “Blackstar”

  • GLENN FREY, 18 GENNAIO Il chitarrista e co-fondatore degli Eagles di “Hotel California” è morto all’età di 67 anni per le complicazioni di un’artrite reumatica.

  • MAURICE WHITE, 4 FEBBRAIO Il fondatore degli Earth, Wind & Fire, band che ruppe il tabù razziale nella musica pop, si è spento all’eta di 74 anni. Aveva il morbo di Parkinson.

  • KEITH EMERSON, 11 MARZO Keith Emerson, tastierista e fondatore degli Emerson Lake & Palmer si e’ suicidato nella sua casa di Los Angeles l’11 marzo, all’eta di 71 anni.

  • PHIFE DAWG, 22 MARZO Se ne è andato per IL diabete all’età di 45 anni il rapper americano che aveva dato vita alla band A Tribe Called Quest.

  • MERLE HAGGARD, 16 APRILE Il leggendario cantante country è morto nel giorno del suo 79mo compleanno

  • PRINCE, 21 APRILE L’icona del Pop che ha segnato un’epoca con canzoni come “Purple Rain” e con la sua trasgressività si è spenta all’età di 57 anni per un’overdose di farmaci.

  • SHARON JONES, 18 NOVEMBRE L’ambasciatrice del soul e funk, ribattezzata la “James Brown femminile”, se ne è andata per un tumore all’età di 60 anni.

  • GREG LAKE, 7 DICEMBRE Nove mesi dopo Keith Emerson si è spento per un tumore anche l’altro co-fondatore, Greg Lake. Aveva 69 anni.

  • RICK PARFITT, 24 DICEMBRE Il chitarrista degli Status Quo è deceduto all’età di 68 anni per una grave infezione.

  • GEORGE MICHAEL, 25 DICEMBRE un’insufficienza cardiaca lo ha ucciso nel suo letto a 53 anni

 

Ugo Barbarà/agi

Callejon, grandi prestazioni ma poca considerazione

Callejon, grandi prestazioni ma poca considerazione: perché non vale 50 milioni?

Ha giocato nel Real Madrid. Adesso è un inamovibile del Napoli. Eppure il prezzo del suo cartellino è piuttosto modico (modico si fa per dire, s’intende). Josè Maria Callejon è alla sua ennesima grande stagione. Lo spagnolo fa la differenza, segna e tanto, e difende. Maurizio Sarri non può far almeno di lui. Ma perché l’attaccante non costa 50 milioni di euro? In un mondo pallonaro in cui Pogba ne vale 100, così come Bale, ci si chiede perché lui non ne valga almeno la metà. Sarà, forse, l’assenza, sui social network. Su Twitter non si scrive, su Instagram le foto sono poche e molto vecchie. Callejon non fa tendenza, non ha rapper come amici. Ha una famiglia, un lavoro: persona normale. Callejon fa quello che fa e vale 25 milioni di euro: giusto, al netto delle varianti. Ingiusto, se si pensa che un Belotti(forte, fortissimo per carità) alla seconda stagione valga già 100 milioni di euro.

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Vinicio-Sarri, un salto nel passato

Vinicio-Sarri, un salto nel passato

Quarantadue anni dopo la terra portoghese è ancora benevola con il Napoli. Allora fu Vinicio a sbancare Oporto, a Lisbona l’impresa è riuscita a Sarri che ha centrato anche il primo posto nel girone di Champions. Zitto zitto è tornato il Napoli che conoscevamo e che agli ottavi della ‘coppa dalle grandi orecchie’ affronterà il Real Madrid. La squadra si è ritrovata nelle misure, nella personalità in crescita, nella maturità con la quale, errori a parte in difesa, ha saputo gestire l’intera gara del da Luz, per esempio, o battere Cagliari e Torino oltre l’Inter e pareggiare a Firenze. Dopo il pari contro il Sassuolo è successo qualcosa. Ed è stato sicuramente qualcosa di positivo per l’intero gruppo. Si è rivisto l’entusiasmo della scorsa stagione, la voglia di giocare divertendosi ma si sa il calcio vive di emozioni e di momenti di gloria che possono trasformarsi in un attimo in profonda frustrazione e crisi. Sarri si è ripreso il suo Napoli, l’ha riportato in alto. Ora aspetta il Pavoletti che verrà, attende il rientro di Milik e pensa a come limitare i danni in difesa, facendola tornare ad essere quella squadra che lo scorso anno era quasi insuperabile in fase difensiva. Diamo atto a Sarri soprattutto per i tifosi che adesso devono ritornare con fiducia a sostenere una delle prime 16 squadre in Europa.

a cura di Ciro Novellino

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