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Pensione anticipata anche col diabete

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I lavoratori diabetici possono anticipare l’uscita dal lavoro se la patologia compromette l’abilità lavorativa
I lavoratori affetti da diabete non hanno possibilità di avvalersi della pensione anticipata, eccetto il caso in cui la patologia porti all’insorgenza di problemi fisici che compromettano l’abilità al lavoro.
Solo se il diabete determina una riduzione della capacità lavorativa sarà possibile avanzare la richiesta: infatti, la possibilità di anticipare la pensione non è una possibilità riconosciuta in base alla mera insorgenza di una malattia, ma è necessario che questa determini una percentuale di invalidità medicalmente accertata.
La valutazione di uno specialista in medicina legale, infatti, potrà verificare se la patologia influenzi l’esecuzione di una determinata attività lavorativa. Per fare richiesta bisognerà, dopo aver ottenuto il certificato medico introduttivo da parte del proprio medico curante (che questi provvederà a trasmettere telematicamente all’INPS), inoltrare domanda di invalidità all’INPS che designerà apposita commissione medica per la valutazione correlata al riconoscimento della percentuale di invalidità.
In effetti, le tabelle INPS prendono espressamente in considerazione il diabete e le relative percentuali per l’accertamento degli stati invalidanti. Le tabelle, in sostanza, fanno riferimento all’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa esprimendo il pregiudizio percentuale che su di essa comporta ciascuna menomazione anatomo-funzionale. Per le infermità non tabellate si procede alla valutazione del danno in via analogica indiretta, oper equivalenza, con riferimento ad infermità analoghe tabellate e di pari gravità.
Se dal diabete diagnosticato, dunque, derivi una percentuale di invalidità, si potranno ottenere diverse misure se sussistano i necessari requisiti contributivi: è riconosciuta la pensione di vecchiaia anticipata, a 55 anni e 7 mesi di età per le donne e 60 anni e 7 mesi per gli uomini, con almeno 20 anni di contributi e se l’invalidità è almeno pari all’80% (ad esclusione dei dipendenti del pubblico impiego).
Ancora, i lavoratori con invalidità superiore al 74% potranno richiedere, per ogni anno di lavoro effettivamente svolto, una maggiorazione annua di 2 mesi di contributi figurativi in più, ex art. 80, comma 3 della legge 388/2000 (fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa).
Inoltre, se il soggetto è impossibilitato a svolgere alcuna attività lavorativa potrà ottenere la c.d. pensione di inabilità. La sua condizione di infermità dovrà essere tale da determinare un’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa (100% di invalidità); il beneficiario deve vantare almeno 5 anni di anzianità assicurativa e tre anni di contributi dovranno essere versati nell’ultimo quinquennio.
Ai dipendenti pubblici, infine, è riconosciuta la pensione per inabilità (assoluta e permanente) alla mansione (cioè correlata al tipo di attività espletata dal dipendente) o a proficuo lavoro.

Ecco una panoramica degli istituti introdotti: 

L’APE

La principale novità è rappresentata dall’APE, anticipo pensionistico introdotto in via sperimentale sino al 31 dicembre 2018 con decorrenza 1° maggio 2017.

Si tratta, in sostanza, di un prestito del quale possono beneficiare i lavoratori prossimi alla pensione di vecchiaia, da restituire quando saranno perfezionati i requisiti anagrafici per l’accesso al trattamento al massimo per venti anni.

Esso è necessariamente accompagnato da una polizza assicurativa volta ad arginare il rischio di premorienza.

I requisiti della pensione anticipata volontaria

I requisiti per poter beneficiare dell’APE sono rappresentati dal compimento dei 63 anni di età con venti anni di contributi e una distanza non superiore a tre anni e sette mesi dal momento di maturazione della pensione di vecchiaia.

L’accesso alla pensione anticipata (volontaria) è riservato agli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e agli iscritti alla gestione separata dell’Inps, alle forme sostitutive (come ad esempio l’Enpals o i Telefonici) e a quelle esclusive (come l’ex Inpdap o l’ex FS).

In ogni caso, non possono fare ricorso all’Ape i titolari di trattamento pensionistico diretto.

Se, come visto, la durata massima dell’anticipo è di tre anni e sette mesi, occorre dare conto del fatto che esiste anche una durata minima: sei mesi.

L’APE sociale

Accanto all’APE volontaria esiste anche un’altra versione: l’APE sociale.

I requisiti per accedere alla pensione anticipata social sono gli stessi, ma in questo caso l’anticipo è a carico dello Stato.

Destinatari, infatti, sono i lavoratori che si trovano in particolari condizioni socio-economiche, ovverosia i disoccupati a seguito di licenziamento anche collettivo o di dimissioni per giusta causa che abbiano maturato almeno 30 anni di contribuzione. L’Ape sociale spetta, poi, in presenza dei medesimi requisiti contributivi anche a coloro che sono disoccupati a seguito di risoluzione consensuale del rapporto e che hanno completato da almeno tre mesi la prestazione loro spettante in forza della disoccupazione e a coloro la cui capacità lavorativa si sia ridotta con un’invalidità civile almeno pari al 74%.

I lavori usuranti

Infine possono chiedere l’Ape sociale (questa volta però con almeno 36 anni di contributi alle spalle) anche i lavoratori dipendenti che, da almeno sei anni, svolgono ininterrottamente delle attività difficoltose e rischiose, ovverosia gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici, i conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni, i conciatori di pelli e pellicce, i conduttori di convogli ferroviari e il personale viaggiante, i conduttori di mezzi pesanti e camion, il personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni, gli addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza, gli insegnanti della scuola dell’infanzia e gli educatori degli asili nido, i facchini addetti allo spostamento merci e assimilati, il personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia e gli operatori ecologici e gli altri raccoglitori e separatori di rifiuti.

Anche l’Ape sociale non spetta a coloro che sono già titolari di pensione diretta e, in ogni caso, è subordinata alla cessazione dell’attività lavorativa.

Va inoltre precisato che essa non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito né con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale e decade se il beneficiario raggiunge i requisiti per la pensione anticipata.

L’importo dell’Ape sociale

La relativa indennità è pari all’importo della pensione calcolato al momento in cui si accede alla prestazione (in ogni caso non può superare i 1.500 euro) e viene pagata per 12 mensilità.

Con riferimento all’Ape sociale va infine precisato che essa, per i lavoratori pubblici, comporta il differimento del TFR e del TFS che verranno liquidati al raggiungimento di 66 e sette mesi di età (sino al 31 dicembre 2018) e non alla data di risoluzione del rapporto di lavoro.

Se poi l’importo dei trattamenti supera i 50mila euro la corresponsione è ulteriormente differita, per la parte eccedente tale soglia, di 12 mesi e, per gli importi eccedenti i 100mila euro, di ulteriori 12 mesi.

L’APE aziendale

Oltre a quella sociale, l’APE conosce un’altra variante: quella aziendale.

In tal caso, nel meccanismo entra in scena un ulteriore soggetto, ovverosia il datore di lavoro che si affianca al lavoratore, all’Inps e agli istituti assicurativi e di finanziamento.

Sostanzialmente, tale istituto prevede la possibilità di formalizzare un accordo tra i lavoratori e i datori di lavoro che permetta ai primi di godere del beneficio grazie all’aumento del loro montante contributivo.

La provvista contributiva aggiuntiva va versata all’Inps in unica soluzione entro il medesimo termine fissato per il pagamento dei contributi del mese di percezione dell’APE.

Il datore di lavoro, in tal modo, ha il vantaggio di poter gestire con tale strada anche gli esuberi, esonerandosi dalla richiesta di intervento assistenziale dello Stato.

È prevista anche la possibilità di attivare l’APE aziendale mediante i fondi di solidarietà bilaterali, compresi i fondi interprofessionali.

La RITA

Oltre all’APE (nelle sue tre declinazioni) un altro interessare strumento per la pensione anticipata è rappresentato dalla RITA (Rendita integrativa temporanea anticipata).

Si tratta, sostanzialmente, di un meccanismo che consente di andare in pensione prima del previsto attingendo al capitale accumulato nel proprio fondo di previdenza integrativa e rinunciando, così all’integrazione all’assegno pensionistico futuro.

Chiaramente, quindi, l’importo della rendita anticipata è collegato all’ammontare dei versamenti al fondo di previdenza complementare e agli anni di iscrizione allo stesso

Fonte: Pensione anticipata: la guida completa
(www.StudioCataldi.it)

Fonte: Lucia Izzo / Pensione anticipata anche col diabete (www.StudioCataldi.it)

 

Napoli-Spezia, i convocati di Sarri: assente Chiriches

Allenamento pomeridiano oggi per il Napoli a Castelvolturno.

Gli azzurri preparano il match contro lo Spezia per l’ottavo di finale di Coppa Italia al San Paolo di domani, martedì, alle ore 21.

La squadra ha svolto riscaldamento col pallone in avvio ed attivazione con ostacoli bassi.

Di seguito partitina a campo ridotto e chiusura con lavoro tecnico tattico.

Mertens, squalificato, non sarà del match.

Prima convocazione per Milanese, difensore della Primavera classe ’98 e che avrà la maglia numero 98.

I convocati: Reina, Rafael, Sepe, Albiol, Maksimovic, Lasicki, Hysaj, Maggio, Strinic, Tonelli, Milanese, Allan, Giaccherini, Diawara, Hamsik, Jorginho, Rog, Zielinski, Callejon, Lorenzo Insigne, Gabbiadini, Pavoletti.

Da sscnapoli.it

Napoli-Spezia, le probabili scelte di Sarri: tanto turnover

Ottavi di finale di Tim Cup 2016/2017 con il Napoli che domani sera, ore 21:00, affronterà lo Spezia allo stadio San Paolo.
Gli azzurri sono pronti a fare il loro esordio nella competizione reduci dalla vittoria sofferta nell’ ultimo turno di campionato contro la Sampdoria. Spezia fermo dal 28 dicembre e decimo in classifica in Serie B; avversario non proibitivo che però ha strappato il pass per gli ottavi battendo Udinese e Palermo nei turni precedenti. Maurizio Sarri tenterà di onorare fino in fondo la manifestazione, vetrina importante anche per dare spazio agli uomini poco utilizzati fino a questo momento.

LE ULTIME SULLA FORMAZIONE AZZURRA – Previsto un ampio turnover considerati i numerosi impegni che il Napoli dovrà affrontare nelle prossime settimane. Non cambia il modulo ma cambiano gli interpreti. In porta Maurizio Sarri dovrebbe dare spazio ad uno tra Rafael e Sepe, al momento il brasiliano è in vantaggio. In difesa rientra Albiol dopo la squalifica, possibile un suo impiego al fianco di Maksimovic. Sugli esterni agiranno Maggio e Strinic. A centrocampo pronto l’ esordio da titolare per Marko Rog. Diawara in regia e uno tra Zielinski e Hamsik sulla sinistra, con il polacco favorito. In avanti difficile l’ impiego dall’ inizio di Leonardo Pavoletti, per lui possibile l’ingresso a gara in corso. Al centro dell’ attacco dovrebbe esserci Gabbiadini in quella che potrebbe essere l’ ultima apparizione in maglia azzurra. Sulla destra Giaccherini può far rifiatare Callejon. A sinistra spazio a Insigne con Mertens squalificato.

NAPOLI(4-3-3): Rafael; Maggio, Raul Albiol, Maksimovic, Strinic; Rog, Diawara, Zielinski; Insigne, Gabbiadini, Giaccherini.
ALLENATORE: Maurizio Sarri
A DISPOSIZIONE: Reina, Sepe, Hysaj, Tonelli, Lasicki, Milanese, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Pavoletti, .
SQUALIFICATI: –
INDISPONIBILI: Milik (infortunio), Koulibaly, Ghoulam, El Kaddouri (impegnati in Coppa d’ Africa).

 

RIPRODUZIONE RISERVATA

Ssc Napoli: “Giovedì visita di controllo per Milik a Villa Stuart”

Arkadiusz Milik è pronto a fare il suo ritorno. La Ssc Napoli, tramite il proprio profilo Twitter, ha reso nota la data dell’ ultima visita di controllo prima dell’ ok definitivo per il rientro:

 
“ Giovedì 12 gennaio visita di controllo a Villa Stuart a Roma per @arekmilik9 #ForzaNapoliSempre”.

Incontro tra Giuntoli e l’ agente di Gabbiadini: le offerte non soddisfano il Napoli

Terminato l’incontro tenutosi a Milano tra il ds Giuntoli e Silvio Pagliari, agente di Manolo Gabbiadini. Stando a quanto riferisce Calciomercato.com, le offerte arrivate da Inghilterra e Germania al momento non soddisfano il Napoli. Il club partenopeo vuole 20 milioni di euro per il cartellino dell’attaccante: atteso il rilancio nei prossimi giorni.

 

Da calciomercato.com 

Napoli-Spezia, sarà Pairetto di Nichelino a dirigere l’ incontro

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti e dei IV Ufficiali che dirigeranno le gare valide per gli Ottavi di Finale della TIM CUP 2016/2017.

NAPOLI – SPEZIA 10/01 h. 21.00
PAIRETTO
LONGO – MONDIN
IV: MARIANI

FIORENTINA – CHIEVO 11/01 h. 17.30
CELI
POSADO – VALERIANI
IV: GAVILLUCCI

JUVENTUS – ATALANTA 11/01 h. 20.45
GIACOMELLI
FIORITO – ALASSIO
IV: MASSA

MILAN – TORINO 12/01 h. 21.00
RUSSO
MARZALONI – CARBONE
IV: IRRATI

Da aia-figc.it

Il terrore jihadista colpisce Gerusalemme

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Un tir guidato da un attentatore palestinese travolge un gruppo di soldati israeliani e fa quattro vittime in un quartiere ebraico di Gerusalemme. Il primo ministro Benjamin Natanyahu parla di “atto terroristico” imputandolo al Califfato e Giordano Stabile spiega il legame controverso tra Hamas e Isis.

E Hamas sfrutta lo Stato Islamico per rilanciarsi come “unico nemico”

In Cisgiordania il Califfato punta sui giovani delusi dall’Intifada

BEIRUT – L’Isis potrebbe aver realizzato la seconda, o terza, breccia nel muro difensivo israeliano, dopo l’attacco al mercato Sarona di Tel Aviv dell’8 giugno scorso e quello in un bar in via Dizengoff, sempre a Tel Aviv, del primo gennaio 2016. Ma è Hamas a metterci il cappello sopra, con la massima enfasi. Non sappiamo ancora chi abbia ispirato davvero il killer di Gerusalemme, che sui media arabi i vicini di casa descrivono come «uno che pregava ma non particolarmente religioso». Di certo il movimento islamista padrone della Striscia di Gaza non si lascerà scappare l’occasione per rilanciarsi come «l’unica forza» che si batte contro Israele.

Un’altra forza, ancora più estremista, sta però mettendo piede in Cisgiordania. L’Isis punta sui giovani delusi dai scarsi risultati dell’Intifada «dei coltelli» e propone il Califfato come alternativa a uno Stato palestinese sempre più chimera. L’attacco di Gerusalemme, oltre a ricalcare le modalità di Nizza e Berlino, arriva nell’anniversario dell’uccisione da parte delle forze di sicurezza israeliane di Nashat Milhelm, autore del primo attentato a Tel Aviv, e per alcuni analisti l’attacco di Gerusalemme «è anche in suo omaggio». L’Isis ha riconosciuto Milhem come «un suo soldato». E legami con lo Stato islamico sono stati scoperti per l’attacco al mercato Sarona, che però è stato in qualche modo rivendicato da Hamas.

La competizione fra islamisti si fa accesa. Il momento è favorevole. La leadership di Al-Fatah – partito laico – è debolissima. Il presidente Abu Mazen è malato. La sua politica per la successione, concretizzata nel congresso di dicembre, è volta solo a impedire l’emergere di un leader alternativo, in particolare nella persona di Mohammed Dahlan, ben visto da Israele ed Egitto. L’unica carta dell’81enne raiss è l’appoggio internazionale per la Conferenza di pace di Parigi, che punta a sbloccare le trattative sul principio «due popoli, due Stati», nel solco di Oslo.

Parigi ha anche spinto la risoluzione Onu che chiede di fermare gli insediamenti nella Cisgiordania occupata, passata con l’astensione degli Stati Uniti di Obama. Il premier Netanyahu conta invece sull’America di Donald Trump per vedersi riconosciuta Gerusalemme capitale di Israele e ridurre le richieste territoriali dei palestinesi. La transizione è però delicata, con tensioni senza precedenti. Netanyahu, indebolito dagli scandali non può permettersi troppe brecce nella sicurezza.

L’offensiva di Hamas si inserisce in questo contesto. Il movimento islamista è forte delle debolezze altrui, perché i consensi a Gaza, per l’assedio che strangola la popolazione e una gestione del potere brutale, sono in calo. Ma in Cisgiordania crescono. Dopo l’attacco di Gerusalemme il portavoce, Hazzem Qassem, ha sottolineato che l’Intifada cominciata nell’ottobre 2015 «non è transitoria». Il braccio militare di Hamas, le brigate Qassam, hanno invece puntualizzato che il killer, identificato come Fadi Ahmad Hamdan ma anche come Fadi al-Qanbar, era stato rilasciato dalle carceri israeliane. In altre parole, uno di loro, «uno della resistenza».

Ma l’ombra dell’Isis resta. Anche dopo l’assalto ai locali del mercato Sarona, che l’8 giugno 2016 ha fatto quattro morti e diciassette feriti, Hamas aveva lodato l’attacco come atto «eroico». Il leader Ismail Haniyeh, aveva poi sottolineato che l’attentato era «un messaggio per i ragazzi della resistenza ai leader dell’occupazione». I sospetti degli inquirenti di Tel Aviv si erano però diretti verso l’Isis come vera fonte di radicalizzazione dei due terroristi. E una rete attiva anche nelle carceri proprio per reclutare giovani. Per questo nel Consiglio di sicurezza di ieri sera Netanyahu ha dato il via libera agli «arresti amministrativi» ovvero preventivi, di sostenitori o di simpatizzanti dello Stato islamico.

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Il terrore jihadista colpisce Gerusalemme
lastampa/E Hamas sfrutta lo Stato Islamico per rilanciarsi come “unico nemico” GIORDANO STABILE – INVIATO A BEIRUT

Di Carlo: “Napoli favorito ma vogliamo l’ impresa. Sarà importante l’ atteggiamento”

Mimmo Di Carlo, allenatore dello Spezia, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida degli Ottavi di Finale di Tim Cup contro il Napoli:
“Dopo la sosta siamo tornati subito ad allenarci in vista dell’affascinante sfida che ci vedrà sfidare il Napoli al San Paolo. Ma resta il dispiacere di non aver potuto preparare la partita come avremmo voluto, dato che i ragazzi avranno nelle gambe soltanto tre giorni di lavoro, mentre i nostri avversari hanno già alle spalle una partita di campionato. Di sicuro sarebbe bello chiuderla nei tempi regolamentari, anche perché nelle gambe non abbiamo i 120′ dopo nove giorni di sosta ed appena tre di lavoro.

La sfida del San Paolo è un premio guadagnato da tutto l’ambiente con sacrificio e impegno, la giusta vetrina per far conoscere lo Spezia ed i ragazzi scenderanno in campo mettendo quello spirito che ci contraddistingue e che è la caratteristica di tutti gli spezzini; il Napoli è ovviamente più forte, la squadra che gioca il miglior calcio in Italia, ma noi proveremo a compiere una nuova, bellissima impresa, giocando una partita coraggiosa, con la testa libera, senza timori reverenziali e da squadra camaleontica, capace di ribaltare la situazione in qualsiasi momento, concedendo pochissimi punti di riferimento ai partenopei e sfruttando al massimo gli spazi che ci concederanno.

Indipendentemente dal sistema di gioco che attueremo, sarà importante l’atteggiamento ed il non farsi trovare a metà strada, giocando corti e coprendo bene gli spazi senza pause, perché contro squadre del genere i cali possono essere letali; i ritmi saranno sicuramente alti, un assaggio di alta Serie A per noi, ma il nostro campionato per il momento resta la Serie B e sappiamo di dover migliorare rispetto al girone d’andata, nel quale ci sono venuti a mancare diversi giocatori importanti a causa di lunghi infortuni, ma che ora saranno i nostri primi acquisti.

Finalmente dall’infermeria arrivano belle notizie, con Errasti tornato in gruppo e che sarà tra i convocati, mentre gli altri infortunati sono vicinissimi al rientro, ad eccezione di Okereke che ha bisogno di qualche tempo in più.

Il mercato? Bisogna lasciar lavorare la società con la massima tranquillità, perché il mercato di gennaio non è semplice e non dobbiamo prendere giocatori per il gusto di farlo, bensì elementi che possano migliorare ulteriormente questa rosa; ho fiducia e sono sereno, perché oltre agli infortunati sono sicuro che da questa sessione invernale arriverà quanto serve, basta avere pazienza.

Un mio ricordo delle sfide con il Napoli? Al San Paolo sempre tante battaglie, ma il primo ricordo da giocatore rimanda alla Coppa Italia vinta con il Vicenza proprio contro il Napoli: una vera apoteosi”.

 

Da acspezia.com

Sky – Roberto Insigne, rinnovo con il Napoli e poi in prestito al Latina

Roberto Insigne verso il nerazzurro-Latina: sull’attaccante di proprietà del Napoli, infatti, c’era anche la Ternana. Di fronte alla scelta, però, il classe 1994 sembrerebbe propenso ad optare per il Latina. Prima, però, il rinnovo col Napoli: firma e prolungamento fino al 2020, poi un altro autografo. Quello sul contratto con il Latina, prestito in Serie B in attesa di seguire le orme del fratello Lorenzo. Lo riferisce Gianluca Di Marzio, esperto mercato Sky, tramite il proprio portale ufficiale.

 

Da gianlucadimarzio.com

Sepe, l’ agente: “Giuntoli conosce la nostra volontà. Genoa? Ipotesi da prendere in considerazione”

Mario Giuffredi, agente tra gli altri di Luigi Sepe, è intervenuto ai microfoni di ‘Radio Gol’, in onda su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:

 
“Ipotesi Genoa? Sia io che Luigi abbiamo discusso a lungo con Giuntoli. La volontà è quella di andare avanti fino a giugno con il Napoli per poi prendere con tranquillità le nostre decisioni. Cambia poco se domani scenderà in campo contro lo Spezia visto che Reina è il titolare indiscusso.
Genoa è una grande piazza, stanno cercando un portiere e potremmo prendere in considerazione una loro eventuale proposta”.

Gabbiadini, l’ agente: “Lascerà il Napoli la prossima settimana, decisione presa di comune accordo con la società”

Alla trasmissione “Pezzi da 90” di Radio Onda Libera ha parlato l’agente di Gabbiadini, Silvio Pagliari, annunciando l’addio dell’attaccante dal Napoli. Ecco quanto si legge sul portale Toniiavarone.it :

 

“Per Gabbiadini sistemiamo tutto al massimo la prossima settimana. Ormai la decisione è stata presa d’accordo con il Napoli, anche se non dirò dove può andare neanche sotto tortura. Pure l’anno scorso, quando poi passò con gli azzurri, segnò con la Sampdoria prima di lasciarla. Se lo vedo meglio in Bundesliga o in Premier League? Andrà in uno dei due campionati.Ha forza, potenza, tecnica: può stare benissimo in entrambi i contesti”.

Strinic, l’agente: “Il Napoli non l’ha mai voluto cedere, ma lo hanno richiesto”

Le sue parole

A Si Gonfia La Rete, in diretta su Radio Crc, è intervenuto Tonci Martic, agente di Strinic, difensore del Napoli: “E’ difficile giocare bene senza giocare (scherza ndr.). Quest’anno Ivan non ha giocato tanto e per questo non era felice, ma quando Sarri lo chiama lui è sempre pronto. Non è facile essere sempre al top della forma se giochi poco, lui è un professionista e capisce che al suo posto c’è un altro bravo calciatore. Sarri è tra i migliori allenatori in Italia e, come procuratore, capisco le sue scelte, anche se non è facile accettarle. Ghoulam è tra i migliori difensori in Italia e Strinic, soprattutto con Benitez, giocava molto bene e tutti erano felici di lui. Quando Ivan è arrivato a Napoli tutti mi parlavano bene, ma in ogni società ci dev’essere il doppio calciatore per ruolo. Ivan, nella sua carriera, è sempre stato titolare. E’ felice di stare a Napoli, ma quando non giochi non ti senti felice, capita a tutti. Offerte per Strinic? Quando propongo un mio assistito devo comunicare il prezzo, ma il Napoli non ha mai avuto l’intenzione di cederlo. Il Napoli mi dice che è contento della sua reazione dopo aver passato tanto tempo a non giocare. Ivan non crea mai problemi, ma era molto deluso, sperava di giocare di più. Il suo contratto scade nel luglio del 2018, tra un anno e mezzo. C’erano società che me l’hanno richiesto, il ruolo è abbastanza ricercato, non ce ne sono molti di bravi terzini sinistri. Quando sei in una società come Napoli c’è più concorrenza e questo lo capisco. Real Madrid? Spero che il Napoli passi il turno, poi se goca Ghoulam o Strinic cambia poco. Ognuno sogna di giocare una partita così. 

SSC Napoli, il legale: “Difficile applicare la prova tv per Reina”

Le sue parole

Mattia Grassani, avvocato della Ssc Napoli, ha parlato a Si Gonfia La Rete, in diretta su Radio Crc: “Reina antisportivo? La prova televisiva non può essere richiesta dalle società, entro le 16 di oggi il Procuratore Federale scioglierà le riserve se trasmettere al Giudice Mastrandrea la prova televisiva. Poi si avrà la certezza che Reina non sarà parte di un processo disciplinare.  Entro domani mattina il Giudice Sportivo, qualora ci fosse la segnalazione, si pronuncerà. L’articolo 35 del Codice di Giustizia Sportiva, regolamenta la prova televisiva, stabilisce che la prova tv può essere utilizzata solo per una simulazione che determina l’espulsione diretta dell’avversaria. Al di là del merito ci sono forti riserve per l’uso della prova televisiva”. 

Napoli-Pescara, i biglietti in vendita da domani

Lo riporta il sito del club: sscnapoli.it

Da domani alle ore 15.00 saranno in vendita i biglietti per Napoli-Pescara, 20esima giornata di Serie A di domenica 15 gennaio (ore 15.00). I tagliandi saranno acquistabili nelle abituali ricevitorie autorizzate. Napoli-Pescara, prezzi

SETTORE Prezzo

Tribuna Posillipo Euro 35

Tribuna Nisida Euro 25

Distinti Euro 15

Tribuna Family Euro 10

Curve Euro 10 Ridotto

Tribuna Family: Euro 5

Corbo: “Finalmente Sarri vince con una variante tattica”

Antonio Corbo a La Repubblica

Dalla vittoria più sofferta il Napoli esce più forte e ottimista. Nell’ultimo week-end sono cambiate molte cose. Ha un allenatore che parla come piace al presidente e ai tifosi. Finalmente ci siamo, disse venerdì. Puntuale la verifica: sabato sera, dopo un tempo regalato alla Samp, l’ha stravolta non con i soliti cambi, ma con una variante tattica. Fuori l’ossidato Jorginho, dentro Gabbiadini, quattro punte per un veemente ma razionale 4-2-4. Il Napoli ha vinto come usa la Juventus nelle serate peggiori, che sono anche le più frequenti, ma non le impediscono di essere prima. Ci sarà tempo anche per altri successi grassi, caro Sarri, ma è importante che il Napoli non rincorra un’utopia: possesso palla e bel gioco contano più del risultato. Ecco il Sarri che mancava per un Napoli che punti al vertice, e non cambi idea ora che comincia il girone di ritorno.
Ma sabato sera il Napoli ha scoperto anche altro. Ha un giocatore in più: Tonelli. Con barba e faccia da fratone, assente finora come un monaco di clausura, è apparso all’improvviso: Tonelli è una rivelazione. Non solo il gol, con tiro mirato all’ultimo secondo. Ha buona tecnica e rudezza giusta: un suo intervento ha sedato il focoso Muriel nella ripresa.
Non è finita, per giocarsi il secondo posto con la Roma perentoria vista ieri contro il Genoa, il Napoli ha ancora due carte molto alte. Un organico più giovane, ampio e forte dell’anno scorso. Diawara e Zielinski sono ormai titolari, altri fremono. Oltre Tonelli, sono in attesa di rilancio Rog, Maksimovic, Giaccherini, quindi Pavoletti e Milik. La seconda carta è proprio Sarri, che saprà gestire una rosa così larga, abile nei cambi e pronto a convertirsi. Dalla Grande Bellezza alle Grandi Vittorie.
In questo clima di euforia sono superate le criticità del girone: primo attacco della A, ma 38 punti, tre meno del 2016 con titolo di campione d’inverno. Innegabile la crisi aperta il 2 ottobre dalla sconfitta di Bergamo, seguita dalle altre con Roma, Besiktas, Juventus ed il pari con il Sassuolo, fino a toccare il settimo posto. Quella crisi è cancellata, 5 vittorie ed un pari in sei gare sono la certezza della risalita. Coraggio, ci sono tutti e tutto per un girone in piano, senza dubbi e saliscendi. Superabili gli 82 punti dell’anno scorso, altri 45 ed è zona Champions.

Tonelli, l’agente: “Ha sofferto a stare fuori, mai mi ha detto che voleva lasciare Napoli”

Le sue parole

Marco Sommella, agente di Lorenzo Tonelli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Mattino: “Non è stato un periodo semplice, ha sofferto a stare fuori, ma lui ha sempre creduto che ne sarebbe venuto fuori. E mai, nemmeno una volta, mi ha chiamato per dirmi che voleva andare via. Vuole restare a Napoli ancora a lungo: anche se ha grande rispetto per Albiol e Koulibaly, è convinto di poter recitare una parte importante in questo Napoli. Lo conosco bene: ci riuscirà”

Tra mercoledì e giovedì Milik rientrerà in gruppo

Tra mercoledì e giovedì Milik rientrerà in gruppo

Secondo La Repubblica, tra mercoledì e giovedì dovrebbe infatti arrivare da Roma il definitivo via libera per il ritorno in gruppo di Arek Milik, atteso per l’ultima visita di controllo a Villa Stuart. Il polacco vuole essere pronto per il Real Madrid e morde il freno. L’anno azzurro è partito bene e promette scintille.

La reazione di Maksimovic dopo la panchina contro la Samp

La reazione di Maksimovic dopo la panchina contro la Samp

Non è stato un sabato particolarmente felice sul piano personale quello appena trascorso da Nikola Maksimovic. Il serbo pensava di poter giocare dall’inizio o a gara in corso ma alla fine è rimasto in panchina. Il Mattino scrive: “Nel riscaldamento frenetico e per certi versi rabbioso del finale di Napoli-Sampdoria c’è tutta la voglia, e anche il disappunto, di Nikola Maksimovic. Dopo sabato sera c’è il larghissimo sorriso di Tonelli, la fiducia di Strinic ma anche il rammarico del difensore serbo, escluso dalla gara nonostante le contemporanee assenze di Albiol e Koulibaly. Di fatto è scivolato nel ruolo di quinto difensore centrale della rosa”.

 

Caso Reina-Silvestre, anche con la prova tv lo spagnolo non potrà essere squalificato

Caso Reina-Silvestre, anche con la prova tv lo spagnolo non potrà essere squalificato

La Gazzetta dello Sport spiega perchè Pepe Reina non potrebbe essere squalificato dopo il contatto con Silvestre: “E’ ipotizzabile uno scenario che preveda a tavolino la riabilitazione di un giocatore espulso e lo stop di quello ritenuto danneggiato dall’arbitro? In teoria sì, nel caso specifico (Silvestre-Reina) sarà difficile. I giudici faranno ricorso alle immagini tv per stabilire se Di Bello (ha diretto Napoli-Samp) nel valutare l’episodio non sia stato ingannato dal portiere, abile nel fingere un intervento falloso subito. I legali della Samp fanno riferimento al recente caso del romanista Strootman, prima squalificato 2 turni e poi riabilitato dalla Corte d’Appello. Proprio le motivazioni di quella sentenza spiegano bene quali siano i confini di vicende simili”.

La sfida dell’Inghilterra: Theresa May illustra il manifesto per il Regno Unito

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A Londra la premier Theresa May illustra il manifesto per il Regno Unito e promette: “Un governo forte per sostenere la classe media”. L’ex premier socialista Manuel Valls, uno degli sfidanti di Marine Le Pen, presenta la sua agenda per il Paese, che vuole “più sicuro e laico”.

May: serve un governo forte per aiutare la classe media

La premier britannica illustrerà oggi il suo manifesto per il Regno Unito. Distanze da Thatcher e Cameron: il libero mercato non è la soluzione

LONDRA – La Gran Bretagna ai tempi della Brexit, ovvero una «società condivisa» in cui il libero mercato non è la soluzione di tutti i mali e lo Stato può e interviene per aiutare chi fa fatica ad arrivare a fine mese. Questa almeno è la visione di Theresa May, delineata ieri in un lungo articolo per il «Sunday Telegraph» e in un’intervista televisiva, e oggi con un discorso programmatico. È il tentativo della premier di imprimere il suo marchio al partito conservatore, come già avevano fatto i suoi predecessori, ma anche di riprendere l’iniziativa politica al termine di una settimana durissima, in cui l’hanno accusata d’incompetenza sulla Brexit e generale incapacità di prendere decisioni.

La premier si rivolge alla classe media «stritolata», che ce la fa a stento e vede la qualità di vita peggiorare rispetto alla generazione precedente. Il suo manifesto per una «shared society» rappresenta una rottura rispetto alla tradizione conservatrice. Per Margaret Thatcher, cui May viene spesso paragonata, «la società non esiste, esistono uomini e donne e le loro famiglie». David Cameron ci aveva provato con la «big society», idea secondo cui gli enti locali avrebbero dovuto occupare gli spazi lasciati vuoti da uno Stato sempre più piccolo. Per May, la Stato ha la responsabilità di agire per correggere le «ingiustizie più urgenti». «Credo fermamente che, nella vita, ci sia di più che non individualismo e interesse personale», ha detto.

Per un partito Tory che ancora oggi fa fatica a liberarsi del poco lusinghiero soprannome di «nasty party», partito senza cuore, si tratta di un tentativo di rinnovarsi; per la premier di un ritorno alle origini, in qualche modo. Figlia di un vicario, cresciuta in una solida casa «middle class», scuole per lo più statali prima di Oxford, May ha sempre detto di sentire la politica come vocazione e servizio alla comunità. Appena divenuta capo del governo nel luglio scorso, parlando fuori da Downing Street, aveva detto di volere una «società che funzioni per tutti, non per pochi privilegiati».

May vuole evitare che la sua premiership venga completamente assorbita dalla Brexit, tentativo probabilmente impossibile a fronte della questione più importante che il Paese si trovi ad affrontare dal dopoguerra. E resta comunque da vedere cosa voglia dire, nel concreto, «società condivisa». Finora la premier è stata prodiga di slogan («Brexit means Brexit», valga per tutti), ma povera di dettagli, e questo manifesto per ora non fa eccezione: concetti condivisibili (una «società più giusta»), promesse, poche proposte. Qualcosa in più rivelerà nel discorso di oggi. Intanto, nell’articolo sul «Telegraph», ha spiegato di volere risolvere il problema di case sempre più care; correggere le storture di un mercato che innalza sempre più il costo della vita; costruire una meritocrazia dove ciascun bambino abbia accesso a una buona scuola.

«Le famiglie che ce la fanno appena, non hanno bisogno di un governo che si tolga di mezzo; hanno bisogno di un governo che intervenga attivamente a sostegno di ciò che sta loro a cuore», ha scritto. È qui il passaggio chiave, il riferimento alla classe media schiacciata da anni di austerità dopo la crisi finanziaria del 2008. È un gruppo ribattezzato «Jams» («Just About Managing»), secondo una formula inventata dal cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond, che comprende famiglie che guadagnano complessivamente tra i 14mila e 38mila euro l’anno circa. May vuole i loro voti per condannare all’irrilevanza elettorale il Labour di Jeremy Corbyn, che già rischia di perdere la «working class» tentata dai populisti dello Ukip.

Sotto pressione da giorni, May si prepara ad un 2017 cruciale, con l’avvio della Brexit entro fine marzo, l’apertura dei negoziati con Bruxelles, un incontro con Trump previsto in primavera, forse anche prima. A questo sta lavorando il ministro degli Esteri Boris Johnson, che ieri è sbarcato negli Usa, per incontrare lo staff del presidente eletto. Sulla Brexit l’anno è cominciato con critiche feroci. L’ambasciatore britannico presso la Ue, Ivan Rogers, dimessosi a sorpresa, ha accusato il governo di avere «idee confuse» e «giudizi infondati» sulla Brexit. May ha promesso che, finalmente, illustrerà le linee guida sulla Brexit in un discorso nelle prossime settimane. Intanto spiega che il Paese tornerà ad avere il controllo sull’immigrazione, e aggiunge «non è un gioco a somma zero».

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