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Sabbatucci: ” le scissioni possono essere necessarie o risultare addirittura utili ”

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Per Giovanni Sabbatucci “non è detto che le scissioni siano dannose, possono essere necessarie o risultare addirittura utili”. Intanto il fronte degli scissionisti del Pd è già incrinato e l’addio del governatore pugliese Michele Emiliano resta in bilico e il ministro della Giustizia Andrea Orlando annuncia l’intenzione di correre per la segreteria e così Renzi, che oggi non sarà presente alla direzione del partito, ha la strada spianata verso le primarie che potrebbero tenersi entro aprile.

Non sempre le scissioni sono nocive

Non è detto che tutte le scissioni siano dannose. Possono essere necessarie, o risultare addirittura utili. 

Lo sono se rispecchiano una divisione profonda sui principi fondanti di un partito, se chiariscono equivoci ideologici, se interrompono convivenze oggettivamente impossibili. Rischiano di avere effetti deleteri quando nascono da contrasti personali o da piccoli giochi di potere, quando irrigidiscono e assolutizzano divergenze che potrebbero essere composte con le risorse della politica, o anche quando, come capita spesso, la linea di frattura va a situarsi nel punto sbagliato. In questi casi la scissione non solo non risolve nulla, ma tende a reiterarsi nel tempo e a riprodursi come una metastasi nelle formazioni nate da quella rottura. L’infinita casistica delle scissioni nel movimento socialista italiano offre esempi nell’uno e nell’altro senso.

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La scissione di Livorno del gennaio 1921, tanto spesso citata come concausa della sconfitta del movimento operaio nel primo dopoguerra, era inevitabile in quanto riproduceva una frattura epocale e mondiale fra comunisti e socialisti che si era aperta con la rivoluzione d’ottobre. Dannose furono semmai le modalità della scissione: ad andarsene furono i «comunisti puri» fedeli alle direttive di Mosca, mentre la maggioranza massimalista e rivoluzionaria restò nel Psi e impedì alla minoranza riformista qualsiasi alleanza politica atta a bloccare l’avanzata del fascismo (il che conferma, per inciso, che le scissioni hanno qualche possibilità di successo solo se operano un taglio netto, dando vita a gruppi omogenei e ideologicamente compatti). Per la stessa ragione fu logico il divorzio dell’ottobre 1922, quando furono i riformisti a lasciare il partito ancora controllato dai massimalisti facendo proprio lo slogan di Matteotti: «I socialisti con i socialisti, i comunisti con i comunisti». Quella volta, però, fu sbagliata la tempistica, visto che, di lì a poche settimane, Mussolini avrebbe preso il potere. Del tutto comprensibile fu la scissione di Saragat a Palazzo Barberini (gennaio 1947): sullo sfondo c’erano niente di meno che la guerra fredda e la scelta fra blocco comunista e «mondo libero». Lo stesso discorso vale per le scissioni successive: che cosa poteva tenere uniti, nel 1964, gli autonomisti socialisti che andavano al governo con la Dc e gli scissionisti un po’ operaisti e un po’ filosovietici che diedero vita (breve) al Psiup? E che cosa avevano in comune, nel 1969, i due rami della famiglia socialista, Psi e Psdi, protagonisti di una effimera riunificazione mai realmente decollata? Infine, nel ’91, come si poteva chiedere ai rifondatori del comunismo di restare in un partito (il Pds-Ds) che nasceva proprio per allontanarsi faticosamente da quel solco?

E’ facile notare come tutte le esperienze scissionistiche richiamate fin qui si caratterizzassero per un alto tasso di impegno ideologico, accompagnato a un forte riferimento internazionale. E viene spontaneo chiedersi, per venire all’oggi, se motivazioni analoghe, o ugualmente pesanti, possano essere attribuite agli uomini che si apprestano a spaccare il maggiore partito italiano (ad oggi potenzialmente il più forte del campo socialista europeo), l’unico in grado, finora, di contendere il primato a sovranisti, populisti e neo-qualunquisti. La risposta non può essere che un no secco. Certo, dietro l’imminente rottura ci sono non solo incompatibilità e risentimenti personali, non solo questioni di potere, di organigrammi e di seggi, ma anche contrasti di idee, di programmi e più ancora di stile: nulla però che ecceda la normale dialettica di un partito progressista dove tutti si dicono riformisti e tutti aspirano a occupare il polo sinistro del sistema, nulla che impedisca all’opposizione interna di giocare le sua carte nelle sedi statutarie. Ma evidentemente i promotori della scissione hanno saputo ben nasconderne le motivazioni alte e nobili, coprendole con una cortina di proclamazioni generiche e di richieste pretestuose. Consegnandoci così lo spettacolo inedito di un grande partito che si spacca sulla data di un congresso o su una telefonata non fatta. E di una minoranza che vorrebbe vincere per abbandono del principale avversario.

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Pd, si incrina il fronte anti-Renzi

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Il fronte degli scissionisti del Pd è già incrinato e l’addio del governatore pugliese Michele Emiliano resta in bilico. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando annuncia l’intenzione di correre per la segreteria e così Renzi, che oggi non sarà presente alla direzione del partito, ha la strada spianata verso le primarie che potrebbero tenersi entro aprile. Per Giovanni Sabbatucci “non è detto che le scissioni siano dannose, possono essere necessarie o risultare addirittura utili.

Pd, crepe nel fronte anti-Renzi: in bilico l’addio di Emiliano

Il governatore prova l’ultima mediazione per ritardare il congresso

ROMA – Michele Emiliano tratta e riflette. È stato tutto il giorno incollato al telefono con gli emissari di Renzi, è andato al ministero per lo Sviluppo economico dove ha incontrato la viceministro Teresa Bellanova per la questione dell’Ilva. Ha sentito Speranza e Rossi che temono moltissimo che il governatore voglia rompere il fronte degli scissionisti. Vuole capire che spazio avrebbe se, rimanendo nel Pd, si candidasse alla segreteria e sfidasse Renzi. Lui in serata dice: «Non so se andrò alla direzione del Pd. Sto ancora riflettendo con i miei sul territorio, in Puglia e in altre Regioni. Ho parlato con molte persone che ho conosciuto in queste settimane e che guardano a me con interesse. Vediamo se ci sono le condizioni per fare un’altra cosa».
Michele Emiliano è tormentato, è in bilico, non vuole ancora sciogliere la riserva, non vuole imbarcarsi in un’avventura politica che appaia una Cosa rossa ad egemonia ex comunista, ex diessina, con la regia di D’Alema. Sta cercando di capire se sarà una cosa nuova, se tra militanti e amministratori c’è una vera scissione. Non vuole una bolla di sapone. «Comunque deciderò nella giornata di martedì con Rossi e Speranza. Rifletterò ancora questa notte perché qui non si tratta di una scelta semplice: le implicazioni sono tante, nelle Regioni e anche rispetto al governo». Il governatore spiega che sbagliano coloro che pensano che lui abbia deciso di rimanere nel Pd, come candidato anti-Renzi alla segretaria: «Chi lo scrive è fuori strada».

Intanto la macchina organizzativa della scissione da parte di Rossi e Speranza si è già messa in moto: venerdì potrebbero essere annunciati i gruppi parlamentari e all’inizio di marzo l’evento costituente del nuovo movimento dove in prima fila non ci saranno Bersani e D’Alema che ieri a Benevento ha cercato di fare il modesto. «Lo spazio di un militante della mia generazione non è quello di essere front-runner. Io sono disponibile a dare una mano. Ci sono tre candidati, Emiliano, Speranza e Rossi».

Emiliano ha sentito tutti i dirigenti del Pd che stanno con Renzi, sta cercando di convincerli a non fissare oggi, alla direzione, una data del congresso. Di aprire una stagione congressuale lunga in cui metterci dentro una conferenza programmatica. Per poi fare le primarie a fine giugno-luglio, dopo le amministrative. Renzi non è d’accordo ed è convinto che tenendo duro sfilerà Emiliano dal tridente scissionista. Ma il governatore vuole tenersi le carte coperte fino all’ultimo secondo. Oggi si riunirà con Speranza e Rossi e deciderà con loro se continueranno insieme fuori del Pd o se le loro strade si divideranno.

Speranza ha fatto ormai la scelta ed è andato a Venezia ad un incontro con l’ex sindaco di Milano Pisapia. «Per me non ci sono le condizioni per stare nel congresso, e non credo andrò alla direzione del Pd. Renzi ha fatto una scelta molto chiara, che va nella direzione di rompere il Pd».

Rossi addirittura sta pensando di consegnare la tessera del partito e chiede a Emiliano di essere «conseguente»: «Spero che andremo avanti insieme. Abbiamo firmato un documento che dice che Renzi ha provocato la scissione. Io penso che bisogna essere conseguenti».

Rossi e Speranza oggi non andranno alla direzione. Emiliano invece dice che non sa cosa farà, aumentando i sospetti. Intanto si cominciano a fare i calcoli su numeri dei gruppi parlamentari. Gruppi che daranno battaglia suo voucher, l’articolo 18, lo ius soli. «Noi – spiega Gotor che guida la pattuglia più corposa dei senatori – ci impegneremo perché sui provvedimenti che riguardano ad esempio il precariato del lavoro, il reddito di inclusione per la povertà, interventi sulla scuola, il governo possa lavorare per migliorare la situazione».

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Ecco allora che il fronte che nascerà punterà molto su un programma diverso da quello portato avanti da Renzi: battersi sui temi sociali, sulle tasse. Con uno scenario di possibili scontri in Parlamento non solo sulla legge elettorale.

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lastampa/Pd, crepe nel fronte anti-Renzi: in bilico l’addio di Emiliano AMEDEO LA MATTINA

Promozione-Nuova Ischia,Mister Isidoro Di Meglio:”Siamo caduti nello loro provocazioni “

 Di Simone Vicidomini

La Nuova Ischia conquista la seconda vittoria di fila,dopo la vittoria con la Rinascita San Giovannese al “Mazzella” gli isolano battono 3-1 il Summa Rionale Trieste. La squadra isolana è tornata finalmente,dopo le ultime partite in cui si sono persi punti abbastanza pesanti. A fine partita l’allenatore Isidoro è soddisfatto:” Era questa la partita che dovevamo fare-commenta il tecnico-anche se ce la siamo complicata non chiudendola nel primo tempo. Nel secondo tempo ci siamo fatti gol da soli,bravi però a non perdere la testa restando lucidi per ottenere la vittoria”. Anche oggi l’arbitro ha condizionato la gara? “E difficile (ride Isidoro Di Meglio) commentare una cosa del genere,purtroppo in questo momento siamo sfortunati,perchè le interpretazioni vengono fatte sempre in maniera contraria. Quando Gianluca Saurino è stato ammonito la priva volta ha calciato in porta,era lui sulla palla. Poi siamo stati dei polli a innervosirci,a reagire in quel modo,però in questo momento bisogna essere più lucidi”. Una vittoria arrivata nonostante l’assenza importante in difesa di Pasquale Chiariello,uno degli elementi più importanti di questa squadra. “Abbiamo fatto un pò i furbi,sapendo dell’arrivo dell’ultima in classifica abbiamo fatto ammonire Chiariello per fargli togliere la diffida. Non avevo messo in preventivo l’infortunio di Del Deo,così come lo stesso Ciro Saurino che avevo provato in quella posizione. Ogni volta che proviamo a fare un calcolo,non siamo molto fortunati”. L’unica nota negativa del match,l’espulsione di Saurino, e per lo più la seconda in questo campionato dopo quella di Bacoli. Un giocatore che di certo non gode di un ottimo momento. “Ed ora lo avremo per due giornate,una per l’ammonizione perchè era diffidato e una per il rosso diretto. Siamo stati dei polli a cadere in queste provocazioni,perchè loro non sono venuti a qui per giocare la partita ma solo a fare pallonate in avanti “. Seconda partita consecutiva in cui Arcobelli parte dalla panchina,con Saurino solo in avanti. Domenica in virtù della squalifica di Gianluca,ci sarà spazio per lui.Al momento sembra che questo tandem d’attacco non funzioni? “In questo momento la squadra non può supportare entrambe le punte,ho cercato di sfruttare chi in questo momento mi dava delle garanzie. Arcobelli però è entrato,ha segnato,gli avevo detto in settimana che doveva scrollarsi di dosso la pressione che aveva. E’ stato bravo lucido e noi abbiamo bisogno del miglior Arcobelli. Poi ha provato anche a far segnare Saurino in tutti i modi per ricambiargli l’assist per il gol,questa è la forza del gruppo. Però vorrei che le cose vengano fatte nel modo giusto,perchè se non lo servi bene rischi di fare solo un danno. Tutto bello quello che fanno loro,però preferirei che lo mettessero in condizioni di fare gol attraverso una prestazione di squadra”.

Juve Stabia vs Reggina: Inizia la prevendita dei biglietti

Juve Stabia vs Reggina può essere considerata una sorta di prova del “9” per le Vespe. Dopo la vittoria con la Vibonese che ha permesso alla squadra allenata da Gaetano Fontana di tenera a debita distanza il Virtus Francavilla, di accorciare in classifica sul Matera e di non far allungare ancora di più Lecce e Foggia deve confermarsi tra le mura amiche prima della delicata trasferta di Foggia.

La società si sta preparando e si auspica un buon afflusso di tifosi.

Questo il comunicato della società termale in merito alla prevendita dei tagliandi di ingresso:

S.S. Juve Stabia rende noto che sono disponibili in prevendita, fino alle ore 20,30 del 25 febbraio, i tagliandi di ingresso per assistere alla gara Juve Stabia-Reggina, che si disputerà sabato 25 febbraio alle ore 20,30 presso lo Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, valevole per la 27a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2016/2017. In occasione di questa gara, resterà chiusa la Tribuna Varano (distinti).

Inoltre, S.S. Juve Stabia rende noto che per la gara Juve Stabia-Reggina NON saranno rilasciati accrediti.

Di seguito i prezzi dei tagliandi:

Curva San Marco € 14 compresi diritti di prevendita

Tribuna Quisisana (scoperta) € 20 compresi diritti di prevendita

Tribuna Monte Faito (coperta) € 25 compresi diritti di prevendita

Tribuna Panoramica VIP € 100 compresi diritti di prevendita

I tagliandi potranno essere acquistati esclusivamente presso i punti vendita abilitati  che qui di seguito riepiloghiamo:

Bar Dolci Momenti – Via Cosenza

Bar Gialloblù – Viale Europa

Light Break – Corso Vittorio Emanuele

Centro Ricreativo Juve Stabia – Via Bonito

Agenzia B2875 Via Tavernola 113

Asa Gaetano Musella Via G.Cosenza 293

Per la gara Juve Stabia-Reggina, saranno messi in vendita, in numero limitato, tagliandi RIDOTTI per bambini di età compresa da 0-12 anni al costo simbolico di 5€ comprensivi di diritti di prevendita.

Venerato: “Rinnovo Insigne? Questione che vuole risolvere ADL. Per Mertens clausola particolare”

Ciro Venerato, esperto mercato Rai, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’ facendo il punto sull questione rinnovi in casa Napoli. Ecco quanto evidenziato:

 

“Rinnovo Insigne? Non mi risulta ci siano stati colloqui telefonici importanti tra Giuntoli e l’ attaccante. Credo che la questione sia un problema che voglia risolvere De Laurentiis in prima persona. Il Napoli vuole tenerlo e si spingerà ad offrire 3 milioni di base fissa più bonus importanti. La partita si deciderà sui diritti di immagine, è una trattativa ancora aperta.
Per quanto riguarda Mertens bisogna sciogliere i nodi di una clausola molto particolare. Sembra che l’aumento della stessa scatta e varia in base al rendimento e al numero di gol. Ci sono vincoli che riguardano anche la durata e I due legali di Mertens stanno studiando tutta la documentazione”.

APPROFONDIMENTO – Fabio Quagliarella, la fine di un incubo e quel pianto liberatorio: adesso le scuse dove sono?

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Pochi giorni fa per Fabio Quagliarella è finito un incubo. Il calciatore stabiese ha visto condannare a 4 anni ed 8 mesi lo stalker che per anni aveva tartassato lui e la sua famiglia con lettere minatorie, telefonate, minacce e diffuso voci infamanti sulla punta stabiese. La sentenza del Tribunale di Torre Annunziata per Fabio ha il sapore del gol più bello. Dopo la gara di ieri con il Cagliari, in cui era andato a segno regalando alla Samp il pareggio, Quagliarella si è lasciato andare ad un pianto liberatorio ai microfoni di Sky.

Con poche parole quasi sussurrate, l’attaccante ha spiegato la verità, confessato la sofferenza sua e della sua famiglia e di come la vicenda lo abbia costretto a scappare da Napoli nel 2010. Quelle assurde voci erano giunte anche all’orecchio della società partenopea, che però diede a quelle falsità tanto peso da far capire all’attaccante che per lui a Napoli non ci sarebbe più stato spazio. Nessuna attesa per sapere la versione di Fabio, solo la scelta che avrebbe allontanato Quagliarella da Napoli. Ovviamente, allontanarsi dalla zona frequentata dal suo stalker, agente campano della polizia postale, avrebbe aiutato Fabio ad avere un minimo di tregua. Nulla può essere imputato alla società Napoli, libera di fare le sue scelte; il nostro pensiero va ora ai tanti tifosi napoletani che per anni hanno bersagliato Quagliarella di insulti, maledizioni e bestemmie.

L’apice dell’odio, con un comportamento quasi da brividi ed a tratti disumano, si raggiunse il 7 gennaio 2011, quando, indossando la maglia della Juventus, Quagliarella subì la rottura del legamento crociato. In alcune zone del napoletano, quella sera, si spararono fuochi d’artificio. Quell’odio nasceva dalla scelta del calciatore di trasferirsi alla Juventus, lasciando la squadra napoletana.

Ora che è stato rivelato come in quel trasferimento di mercato, di calcistico ci sia stato davvero poco, nessuno di quei tifosi ha avuto sui social una parole di scusa o di affetto per Quagliarella, che nonostante tutto non ha mai rinnegato la sua passione per i colori azzurri. Per Quagliarella mai una parola fuori posto, mai un gesto irrispettoso nemmeno dinanzi agli insulti più pesanti. L’educazione ed il rispetto di Quagliarella sono stati più forti di insulti e crudeltà verso di lui e verso la propria famiglia.

Sarebbe bello, a questo punto, che tanti tifosi mostrassero un pizzico di buon senso, “cancellando” i tanti insulti riservati negli anni a Fabio, e scusandosi con un ragazzo che ha sempre dato tutto se stesso in campo, a prescindere dalla maglia indossata, nonostante abbia vissuto un incubo lungo 7 anni.

Raffaele Izzo

Milik: “Altra vittoria e altri minuti sul campo, avanti passo dopo passo”

Arkadiusz Milik può finalmente gioire. A circa quattro mesi dall’ infortunio al legamento crociato rimediato con la propria nazionale, l’ attaccante polacco è rientrato in campo anche se per pochi minuti. Ecco quanto si legge sul proprio profilo Facebook:

 

“Un altra vittoria e altri minuti sul campo. Avanti con calma. Passo dopo passo”.

Infortunio Allan, comunicato Ssc Napoli: “Sospetta distrazione muscolare dell’ adduttore”

Sospetta distrazione muscolare di primo grado dell’adduttore. Questo il responso dell’esame clinico per Allan, dopo l’infortunio subìto nel match di Verona contro il Chievo.

Il centrocampista azzurro domani si sottoporrà ad ulteriori accertamenti.

I tempi di recupero dovrebbero attestarsi sulle 3 settimane.

Da sscnapoli.it

“GENESIQUATTROUNO Caino e Abele storia di una fratellanza deviata”(Diana Marcopulopulos)

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Per la Rassegna “La Palestra del Teatro-Drammaturgie del Presente “, giovedì 23 Febbraio inizio ore 20,30 al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri , viene rappresentato “GENESIQUATTROUNO Caino e Abele , Storia di una fratellanza deviata” di Gaetano Bruno ed interpretato e diretto da Francesco Villano e dallo stesso Gaetano Bruno. Le scene di Igor Scalisi Palminteri, luci di Cristian Zucaro.
L’obiettivo principale di tale Rassegna è di coinvolgere nuovo pubblico ,per dare modo a giovani artisti talentuosi di esprimere le loro potenzialità sciorinando contenuti d’attualità . Lo spettacolo si ispira alla vicenda biblica di Caino e Abele ,proponendo una riflessione sull’amore verso l’altro e cosa può provocare quando il sospetto di non essere amati si insinua come idea persistente nell’uomo. Per Gaetano Bruno la figura di Caino diventa un simbolo delle paure umane , mentre attira il pubblico in un “circolo “all’interno del quale si nasce ,si cresce,si ama,si uccide, poi si dimentica chi si è stati e si rinasce nuovamente per provare le stesse paure . Queste paure sono delineate con abilità e intensità attraverso l’espressione fisica,vocale ed emotiva da Gaetano Bruno e Francesco Villano . Lo spettacolo ha la durata di h 1.05 senza intervallo .
   Diana Marcopulopulos .
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Il Mostro di Firenze nel libro di Paolo Cochi (Antonella Paparelli)

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Ieri (domenica 19/2/2017) il nostro giornale è stato invitato alla presentazione del libro di Paolo Cochi “Il Mostro di Firenze – Al di là di ogni ragionevole dubbio”.

La presentazione del  libro di Paolo Cochi, “Il Mostro di Firenze – Al di là di ogni ragionevole dubbio”, si è tenuta all’interno dei Corsi CSI Academyt tenuti dalla Dott.sa Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense che ha curato la prefazione del libro di Cochi.

I delitti del Mostro di Firenze hanno inizio ufficialmente nel 1968 con la coppia Barbara Locci e Antonio Lo Bianco (seppure in molti nutrono dubbi sulla mano del “Mostro” in questo delitto) e terminano con la coppia di francesi (Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili) l’8 settembre del 1985 e tenendo in scacco per tutti questi anni sia gli inquirenti che tutta la popolazione terrorizzata della Toscana.

Un freddo elenco di vittime così da più parti indicato e scritto:

21 agosto 1968 (mercoledì): L’omicidio di Antonio Lo Bianco e Barbara Locci, Signa

14 settembre 1974 (sabato): L’omicidio di Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini, Borgo San Lorenzo

6 giugno 1981 (sabato): L’omicidio di Giovanni Foggi e Carmela De Nuccio, Scandicci

22 ottobre 1981 (giovedì): L’omicidio di Stefano Baldi e Susanna Cambi, Calenzano

19 giugno 1982 (sabato): L’omicidio di Paolo Mainardi e Antonella Migliorini, Baccaiano

9 settembre 1983 (venerdì): L’omicidio di Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch, Giogoli (due uomini tedeschi)

29 luglio 1984 (domenica): L’omicidio di Claudio Stefanacci e Pia Rontini, Vicchio

7 settembre (sabato) o 8 settembre 1985 (domenica): L’omicidio di Jean-Michel Kraveichvili e   Nadine Mauriot, Scopeti

Questo serial killer è uno dei casi più violenti della storia in Italia che da oltre 50 anni tiene in sospeso una verità oggettiva che pare non abbia trovato soluzione con le condanne ai “Compagni di Merende”  Pacciani, Vanni e Lotti.

L’inchiesta giornalistica di Paolo Cochi ha cercato di trovare, attraverso lunghe indagini e reperimento di ogni documentazione processuale, nuovi spunti di riflessione nella speranza di allargare gli orizzonti non solo dei lettori ma anche degli ambienti investigativi che, ancora oggi, lasciano aperti i fascicoli relativi ai delitti del Mostro di Firenze alla ricerca del secondo “livello”. Un secondo livello che si ipotizza commissionava tali delitti, forse per venire in possesso delle parti anatomiche escisse ad alcune vittime femminili come dei “feticci”.

Ad un pubblico composto nel maggior numero dai corsisti della Bruzzone (quasi tutte giovani donne) sia lo scrittore Paolo Cochi che la Bruzzone hanno presentato con dovizia di particolari descrittivi e fotografici tutta la serie dei delitti attribuiti al “Mostro” accettando e rispondendo alle domande più disparate ma, soprattutto, soffermandosi su aspetti sia tecnici che psicologici di tali efferati delitti.

Delitti che nel tempo hanno visto “crescere” il Mostro” nella sua crudeltà, nella sua lucidità ed organizzazione. Delitti che hanno colto coppiette appartatisi in atteggiamenti amorosi e che in quei posti isolati hanno trovato non solo la morte ma anche lo scempio dei corpi femminili con escissioni di parti intime deputate alla procreazione ed al nutrimento di possibili futuri figli.

Insomma un killer seriale che ancora oggi tiene l’attenzione su di se senza che una colpevolezza sia stata raggiunta “Al di là di ogni ragionevole dubbio”.

Un libro indagine quello di Paolo Cochi che invito tutti a leggere con attenzione.

Ringrazio l’autore per avermi dato la possibilità di partecipare all’evento e di aver risposto alle mie domande e perplessità. Un ringraziamento particolare anche alla Dott.ssa Roberta Bruzzone che mi ha accolto con cordialità e simpatia.

Antonella Paparelli

Il Pungiglione Stabiese – Una rondine può fare primavera?

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 20 febbraio 2017 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci saranno in studio Mario Di Capua (Radio S.Anna), Andrea Alfano (ViViCentro) e l’opinionista Armando Russo.

Ci collegheremo telefonicamente con il Danilo Rufini per discutere con lui di questo momento del campionato di Lega Pro.

Presenteremo il prossimo match con la Reggina dell’ex Alessio De Bode. I calabresi sono nelle posizioni di bassa classifica e hanno perso nell’ultimo turno in casa con il Lecce. La Juve Stabia invece viene dalla vittoria di Vibo Valentia che ha dato un pizzico di serenità nell’ambiente gialloblè.

Avremo come ospite telefonico Giovanni Cimino di TuttoReggina che ci presenterà la squadra calabrese in vista della partita con le vespe.

Ci collegheremo telefonicamente con Alberico Turi Direttore responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, per discutere sui risultati ottenuti in questa fine settimana.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.010.29.29 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

Promozione-La Nuova Ischia cala il tris alla Summa Rionale,Saurino nel finale viene espulso

Gol di Arcobelli

Di Simone Vicidomini

La Nuova Ischia vince ancora e ritorna a conquistare punti al Mazzella. I gialloblu riescono ad imporsi sul risultato di 3-1 contro la Summa Rionale Trieste. Una vittoria che dovrebbe aumentare ancor di più il morale della squadra,ma a raffreddare gli animi purtroppo è la seconda espulsione di Gianluca Saurino in questo campionato. Alla vigilia del match il tecnico Isidoro ha dovuto fronteggiare le assenze di Chiariello per squalifica,Del Deo e il centrocampista Ciro Saurino andato ko nella rifinitura in uno scontro di gioco con un compagno,dove ha rimediato sette punti di sutura alla testa. A compromettere la vittoria è stata proprio l’espulsione a pochi minuti dalla fine del match,dell’attaccante Gianluca Saurino. L’ex Real Forio di certo non gode di un ottimo momento,anche se domenica scorsa ha trovato il suo primo sigillo in campionato. Un giocatore arrivato nel calciomercato di dicembre per rinforzare la rosa attuale e dare maggior esperienza a un reparto offensivo. I gialloblù al di là dell’epilogo dell’espulsione dell’attaccante,vincono una partita importante in e restano in scia del Bacoli e del Monte Di Procida.

Le Formazioni. Mister Isidoro Di Meglio è costretto a ridisegnare la formazione in campo,in virtù delle tante assenze,ma conferma il 4-3-3. In difesa Paradiso prende il posto dello squalificato Chiariello, con Di Costanzo al suo fianco. Silvitelli ed Errichiello sulle fasce. A centrocampo Varchetta che parte dal primo minuto con Camorani e Marano a completare la mediana. In avanti Saurino con Arcobelli che parte dalla panchina,sugli esterni Cuomo e Matarese. Gli ospiti scendono in campo con una formazione molto giovane: con quattro ’97,un ’99 e un 98′.

La Partita. Al 3′ occasione per l’Ischia di sbloccare il match,su un cross di Varchetta il difensore Iervolino devia involontariamente verso la propria porta,chiamando in causa Marra ad un vero miracolo deviando la sfera in corner. Passa un giro di lancette,lancio lungo in profondità per Gianluca Saurino che controlla e avanza,ma la sua conclusione scheggia la traversa. Al 10′ ospiti vicino al vantaggio: Giustiniani penetra nella difesa isolana,ma Mennella riesce ad intervenire con i tempi giusti,evitando la beffa; la sfera rimane nei piedi dell’attaccante che prova a concludere verso la porta ma Errichiello è bravo ad intervenire. Al 20′ azione di gioco in avanti della Nuova Ischia,con passaggio finale di Varchetta per Saurino,che dal limite si gira e prova la botta sicura,ma il pallone termina alto sulla traversa. Al 25′ Matarese lancio al bacio per Saurino in area che aggancia e tira al volo con l’attaccante che deposita in rete,ma il direttore di gara annulla il gol per una presunta posizione di fuorigioco. Al 35′ c’è un gol immaginario: Cuomo tenta un tiro a giro con la sfera che sembrava essersi depositata in rete,ma è solo corner. Sugli sviluppi del corner battuto da Cuomo stacco di testa vincente di Di Costanzo che trova il gol del vantaggio. Al 38′ ci prova ancora Saurino,che riceve un lancio lungo in area,conclude in porta ma di poco non trova lo specchio della porta. Prima del fischio finale del primo tempo c’è l’ultima azione da segnalare:cross di Matarese su cui cerca di arrivare Saurino che colpisce di testa,ma il pallone arriva a Cuomo che ci prova con un sinistro al volo mandando la sfera abbondantemente alta. Il primo tempo si conclude sul risultato di 1-0. Nella ripresa la squadra isolana nei primi minuti commette degli svarioni difensivo e al 5′ su un pallone perso nella metà campo,gli ospiti trovano l’imbucata perfetta per lanciare a rete Cutolo che davanti a se ha una prateria e riesce a superare Mennella e depositare il pallone in rete per il pareggio. Gialloblu puniti alla minima disattenzione difensiva. Un minuto dopo la formazione isolana, si conquista un calcio di punizione dal limite,c’è un episodio da raccontare con Isidoro Di Meglio che dalla panchina chiama Matarese per indicare che a battere deve andare lui,ma Marano alla fine va lui sulla battuta che colpisce in pieno la barriera posizionata dal portiere Marra,facendo andare su tutte le furie l’allenatore isolano. Mister Isidoro si gioca la carta Arcobelli al posto di Varchetta. Il neo entrato per poco sfiora il gol con un colpo di testa su un cross dalla destra. Gli isolani alzano il proprio baricentro offensivo per cercare il gol del nuovo vantaggio. Al 18′ sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla sinistra,Matarese nel tentativo di inserirsi viene atterrato in area da Natangelo:l’arbitro indica il calcio di rigore e cartellino giallo per il difensore. Sul dischetto va Camorani che con freddezza spiazza il portiere e riporta avanti la propria squadra.

Rigore di Camorani 2-1

Al 25′ la Nuova Ischia chiude il match: Gianluca Saurino viene innescato sulla fascia sinistra,salta prima un avversario e poi il portiere e scarica la sfera in area per l’accorrente Arcobelli per il tap-in vincente,che vale il 3-1. Alla mezz’ora Matarese ha l’occasione per trovare il quarto gol su un lancio di Prestopino,ma il suo tiro termina di poco fuori. L’attaccante Gianluca Saurino cerca a tutti i costi di segnare il suo primo gol davanti ai propri tifosi,ma la troppa foga manda il calciatore ad avere un accenno di reazione con il giocatore Kessiè. L’arbitro a pochi passi vede tutto ed estrae il cartellino rosso diretto. L’ex Real Forio stenta a crederci e lascia il campo dicendo qualche parolina di troppo al secondo assistente dell’arbitro vicino alle due panchine,che scatena un ulteriore reazione di nervosismo tra le due panchine,con l’arbitro che non ci pensa due volte e vengono allontanati i due allenatori. Dopo 5′ di recupero la Nuova Ischia può festeggiare così la vittoria e porta a casa tre punti fondamentali. Nel prossimo turno gli isolani andranno in trasferta con l’Oratorio Don Guanella.

Nuova Ischia                     3

Summa Rionale Trieste                1

Nuova Ischia: Mennella, Errichiello, Silvitelli, Varchetta (9’st Arcobelli), Di Costanzo, Paradiso, Cuomo (22’st Prestopino), Camorani, Saurino G., Matarese (34’st Capuano), Marano. In panchina Telese, Calise, Oratore, Stile. Allenatore Isidoro Di Meglio

Summa Rionale Trieste: Marra, Natangelo, Punzio (25’st Guarnaschelli), Iervolino, Kessié, Busiello, Maddaloni, Allocca, Cutolo, Giustiniani, Coppola (23’st Rea). In panchina Ruopolo, Pone, Capo, Capasso, De Vita. Allenatore Giuseppe Milano

Arbitro: Fabio Della Corte della sezione di Napoli; assistenti Chimenti e Sabatino di Napoli

Reti: 36’pt Di Costanzo (I), 5’st Cutolo (S), 18’st Camorani (I), 25’st Arcobelli (I)

Note: ammonito Coppola (S), Kessié (S), Natangelo (S), Saurino G. (I), Matarese (I), Marano (I); espulso 43’st Saurino G., 44’st allontanato Isidoro Di Meglio

La Grecia è di nuovo al collasso; ostaggio della crisi

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Nonostante i due salvataggi dell’Ue, la Grecia è di nuovo al collasso. Niccolò Zancan è andato ad Atene e racconta la miseria, gli ospedali al collasso, gli stipendi da fame e la disoccupazione crescente. In questo contesto anche il premier Tsipras torna ad alzare la voce e annuncia che il Paese “non è più disposto a fare sacrifici”.

Nella Grecia ostaggio della crisi, fra ospedali al collasso e miseria

Malgrado i due salvataggi della Ue, il Paese ristagna: stipendi da fame, carenza di liquidità e disoccupazione. Il premier Tsipras: “Basta sacrifici”

ATENE – Quanto guadagna un chirurgo con due lauree e 34 anni oggi ad Atene? «980 euro di stipendio fisso, più gli straordinari. Che però vengono pagati solo fino ad un massimo di 600 euro, anche se dobbiamo lavorare molto di più. Da quando la crisi è iniziata, gli stipendi negli ospedali pubblici sono stati tagliati del 42 per cento».

Se questo è il posto dove tutto passa per il denaro, allora forse è giusto iniziare da qui. Dal secondo ospedale più importante della città, «Attikon» si chiama. «Ho fatto pratica a Patrasso, ma da tre anni lavoro qui in chirurgia generale», dice il dottor Giorgos Sideris. «Certe volte non abbiamo il filo adatto per le suture, altre volte manca la rete per proteggere l’ernia dopo l’operazione. Mancano gli strumenti per la laparoscopia. Non ci sono fondi per acquistare la Tac. Siamo completamente sprovvisti di vaccino antitetanico. Delle sedici sale operatorie, ne funzionano otto. Abbiamo 730 posti letto ma altri cento pazienti sono ricoverati, proprio in questo momento, sulle barelle. Vi invito a controllare con i vostri occhi».

TRAGEDIA GRECA  

È troppo facile chiamarla tragedia greca, però è di questo che si tratta. Perché sono tutte vere le colpe che hanno prodotto il più grande debito pubblico d’Europa, così come le ragioni di chi adesso non sopporta più l’austerità. «In questi sette anni, da quando siamo sotto il controllo finanziario dell’Unione europea, non ho visto un solo miglioramento delle mie condizioni di vita», dice il dottor Sideris prima di iniziare il turno. Lo attendono sei operazioni chirurgiche. Non ha mai fatto una vacanza all’estero, ha una Toyota di seconda mano e un piccolo alloggio in affitto non lontano dall’ospedale.

IL PIL SCENDE ANCORA  

La Grecia è di nuovo in bilico. Oggi i ministri europei dell’Economia riuniti a Bruxelles cercano l’accordo per finanziare un’altra tranche di aiuti, dopo gli 85 miliardi stanziati ad agosto del 2015. Per partecipare all’esborso, il Fondo monetario internazionale chiede più sacrifici al governo greco. Nuovi tagli alle pensioni e più tasse. Perché il Pil nell’ultimo trimestre è andato peggio delle previsioni, da +0,9% è sceso a +0,3%. E il programma di rientro del debito non sta andando bene. Ma il premier Alexis Tsipras ha dichiarato che non è disposto a chiedere ulteriori sacrifici al suo Paese. Da qui, le ragioni delle trattative in corso.

IL PIU’ GRANDE PRESTITO  

Di questa tragedia si conosce bene l’inizio, e non va mai dimenticato. Anni di scelte politiche sciagurate, posti pubblici regalati a pioggia, armatori tenuti al riparo da ogni legge, l’enorme evasione fiscale. Anni di conti falsificati, all’epoca dell’allora primo ministro Konstatinos Karamanlis. La Grecia ha ricevuto il più grande prestito internazionale della Storia: in tutto 110 miliardi di euro. Lo ha ricevuto anche da Paesi dell’Unione più poveri. E forse, dunque, è vero quello che l’altro giorno diceva un ministro sloveno: «La Grecia dovrebbe mostrare solidarietà, oltre che chiederla». Ma il fatto è che la cura non sta guarendo il paziente. E questa constatazione riguarda il futuro, e cioè forse la fine della tragedia.

IN OSPEDALE  

«Dopo avere preso la laurea in Fisica, non mi sono iscritto alla facoltà di Medicina pensando di fare i soldi», dice il dottor Sideris. «Ma quello che vorrei è poter vivere dignitosamente, con uno sguardo più sereno verso il futuro. Invece qui manca tutto. Ogni giorno in ospedale siamo subissati dallo stress, perché non ci sono nemmeno i soldi per garantire un’assistenza adeguata. Il pronto soccorso scoppia di gente. Le liste per farsi asportare un tumore benigno superano l’anno d’attesa. Non si può credere a questo genere di salvataggio».

Cosa sta succedendo ad Atene? Per incominciare, 2,8 miliardi di euro hanno lasciato i conti bancari nei primi due mesi del 2017, segno di una nuova ondata di preoccupazione. Le banche sono in sofferenza, denunciano un picco di prestiti non rimborsati. Come nei giorni del referendum dell’estate del 2015, quando proprio qui dalla Grecia arrivò il primo «No» all’Europa. Davanti alla mensa sociale di via Sofokleous, la coda è aumentata rispetto ad allora. Oggi distribuiscono riso con il pomodoro e una pagnottella nel cellophane. Sono anziani greci a mangiare seduti sul marciapiede, molte donne sole assieme a giovani migranti. Nel 2016 le vendite nei supermercati sono calate dell’8,9%, mentre sono in aumento il consumo di eroina e quello di psicofarmaci. Secondo il giornale Kathimerini, anche il maggior numero di divorzi, in un Paese molto tradizionalista come questo, è significativo: un terzo dei matrimoni è finito durante gli anni della recessione.

LA POVERTA’ DIFFUSA  

Ci sono state le proteste degli insegnanti, del personale ospedaliero e quelle dei vigili del fuoco. Mercoledì i contadini sono tornati a manifestare contro gli ennesimi tagli, lasciando dei cavoli davanti al Parlamento in piazza Syntagma. Dopo le riforme del 2015, la spesa per le pensioni in Grecia è scesa dall’11 al 9% del Pil, ma la media nell’eurozona è di 2,5%. È altrettanto vero, però, come ha ricordato il ministro del Lavoro Effie Achttsioglou in una lettera pubblicata sul Financial Times, che il reddito medio di un greco sopra i 65 anni è di 9 mila euro. E il 43 per cento dei pensionati riceve meno di 660 euro al mese. «Paghiamo le tasse, paghiamo il carburante e non ci resta nulla per vivere», dicevano i contadini in piazza. Vivere, alla fine.

Non tutto è di segno negativo. C’è stata una lieve ripresa dell’occupazione che la Commissione europea prevede pari a un 2,2% nel 2017. Inoltre, l’ultima estate, per il turismo è stata straordinariamente felice. Ma non c’è nulla, qui ad Atene, che assomigli davvero a una rinascita, o almeno a una svolta. «La crisi sta marcendo», ha scritto nel suo ultimo editoriale il direttore di Kathimerini Nikos Kostandaras. La Grecia era e rimane «un caso speciale», dove continuano a sommarsi errori. Quanto assomiglia all’Italia?

I migranti sono accampati ovunque, anche nei vecchi impianti olimpici e nell’aeroporto dismesso dove un tempo atterravano Maria Callas e Aristotele Onassis. Sono 65 mila i profughi rimasti intrappolati dopo la chiusura della rotta balcanica, migranti che l’Europa non ha voluto distribuire per quote.

La luce del sole ad Atene resta nitida e bellissima. Un tragitto di un quarto d’ora in taxi costa 6 euro. Nei locali risuonano bouzouki e malinconie. E per le strade la risposta più frequente a tutte le paure, ancora oggi, è questa: «Se l’Europa si dividerà, è perché non è mai esistita».

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lastampa/Nella Grecia ostaggio della crisi, fra ospedali al collasso e miseria NICCOLÒ ZANCAN – INVIATO AD ATENE

La fotogallery della gara Vibonese vs Juve Stabia (0-1)

Vibonese vs Juve Stabia foto di Armando Russo

Guarda le foto di Vibonese vs Juve Stabia realizzate dal nostro fotografo Armando Russo che ci racconta così la vittoria delle vespe con i ragazzi di Mister Sasa Campilongo.

La Juve Stabia dopo aver sofferto nel primo tempo ed essere stata vicina alla svantaggio, con i padroni di casa che hanno colpito la traversa, nel secondo tempo cambiano la disposizione in campo e ottengono una vittoria fondamentale per l’umore della piazza.
A fine partita unica nota poco felice è stato l’allontanamento dei calciatori da parte dei tifosi gialloblè che non hanno voluto il classico saluto.
Oltre alle azioni del match abbiamo fotografato il pubblico sugli spalti, cerca la tua foto e richiedici l’originale per e-mail:redazione.sportiva@vivicentro.it
Per la settima giornata di ritorno del campionato di Lega Pro la Juve Stabia di mister Gaetano Fontana è impegnata allo stadio – Luigi Razza di Vibo Valentia contro la formazione allenata da Sasa Campilongo.

Giornata soleggiata in terra calabrese, con lo stadio di casa che registra un buon numero di presenti considerando che la città registra circa 30.000 abitanti. Buona, come sempre, la presenza di tifosi giunti da Castellammare per sostenere i ragazzi di Fontana con circa 50 stabiesi presenti.

Terreno di gioco in erba naturale ed in discrete condizioni.

I calabresi vengono dalla vittoria con la Casertana e hanno conquistato 4 punti in 2 partite e vogliono continuare a conquistare i 3 punti in vista poi della partita di Lecce. Le Vespe non vivono un momento felice e vorrebbero conquistare l’intera posta in palio dopo il pareggio con l’Unicusano Fondi. Il gruppo di testa corre e la Juve Stabia non può permettersi di farli scappare se vuole puntare alla promozione diretta in serie B.

Queste le formazioni ufficiali di Vibonese vs Juve Stabia:

VIBONESE (4-3- 1-2): RUSSO; FRANCHINO, MOI, MANZO, SILVESTRI; LEGRAS, FAVASULI, GIUFFRIDA; YABRE; SARANITI, SOWE.

A DISP. MENGONI, MINARINI, SICIGNANO, SCAPELLATO, TORELLI, TINDO, LETTIERI, BUBAS, COGLIATI, USAI.

ALL. SALVATORE CAMPILONGO.

JUVE STABIA (4-3- 3): RUSSO; CANCELLOTTI, MORERO, ATANASOV, CAMIGLIANO; IZZILLO, CAPODAGLIO, SALVI; CUTOLO, PAPONI, ROSAFIO.

A DISP. BACCI, TABAGLIO, LIVIERO, SANTACROCE, MATUTE, MAROTTA, MANARI, ALLIEVI, ESPOSITO, MASTALLI, RIPA.

ALL. GAETANO FONTANA.

Le azioni più importanti:

25’ Silvestri dagli sviluppi di un calcio d’angolo colpisce di testa l’incrocio dei pali e poi Atanasov nel tentativo di liberare quasi la mette nella propria porta.

32’ Saraniti direttamente su punizione impegna Danilo Russo che non è impeccabile ma con un poco di fortuna in due tempi blocca il pallone.

34’ Prima azione da rete per la Juve Stabia realizzata da solo da Paponi che riceve palla e di fisico si libera di Manzo ma Stefano Russo è attento e devia il tiro in angolo.

57’ Saraniti prende palla al limite e calcia sotto la trasversa ma Russo e bravo a deviare in angolo sventando la minaccia.

76’ Grande occasione per la Juve Stabia con Marotta che impegna severamente Stefano Russo da posizione defilata

77’ GOOOL PER LA JUVE STABIA: Sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Marotta la palla in mischia entra in porta con Morero che esulta avendo toccato per ultimo la palla.

83’ La Vibonese vicina al pareggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo con Favasuli che da ottima posizione spara su Russo.

Eccellenza-Harakiri del Real Forio da 0-2 si fa rimontare dal San Giorgio che vince 3-2

San Giorgio A Cremano. Harakiri del Real Forio che sciupa una vittoria che sembrava ormai in tasca. I biancoverdi sono riusciti a portarsi sul 2-0 nei primi 35′ e dal 19′ del primo tempo hanno potuto giocare con un uomo in più in virtù dell’espulsione di Cassandro in occasione del rigore procurato da Trofa e poi concretizzato da Mora. Al gol del 2-0 di De Felice al 35′ la partita era virtualmente chiusa, non tanto per il 2-0 e l’uomo in più, quanto per il controllo che i ragazzi di Impagliazzo avevano ormai sulla partita. Ma a cominciare dagli ultimi 5′ del primo tempo e per tutta la ripresa, il Real Forio ha fatto di tutto per uscire sconfitto dal “Paudice” di S.Giorgio a Cremano. Per il S.Giorgio, Signorelli è riuscito ad accorciare a 3′ dalla fine della prima frazione, poi al 1′ della ripresa Esposito ha riequilibrato il match; la rimonta l’ha completata Ioio su rigore. Anche sul 3-2 gli isolani hanno avuto tantissime palle-gol  per pareggiarla e magari anche vincerla, ma i tanti (troppi) errori e la totale deconcentrazione hanno portato la prima sconfitta del 2017 dopo cinque risultati utili consecutivi. Rinasce, invece, il S.Giorgio: nelle ultime quattro partite i granata avevano incassato tre sconfitte ed un pareggio.

LA PARTITA. Nonostante le diverse ambizioni in classifica tra le due squadre, la compagine isolana se la gioca a viso aperto con i padroni di casa. Al 19′ subito un episodio decisivo: Trofa subisce fallo da ultimo uomo in area, rigore per il Forio ed espulsione per Cassandro. Sul dischetto si presenta Mora, l’ex Napoli non sbaglia davanti a Capece. In undici contro dieci sono ovviamente i biancoverdi a fare la partita. Al 35′ arriva il raddoppio di De Felice, ma i meriti vanno ancora una volta a Davide Trofa, bravo  a recuperare palla e ad apparecchiare la tavola per il tocco facile del compagno a porta vuota. L’ex Ischia spreca quanto di buono fatto nelle azioni dei due gol, quando al 40′ regala il pallone agli avversari al limite dell’area, Signorelli ringrazia e riapre la partita. Un minuto più tardi De Felice ha la possibilità di andare nuovamente a rete quando si ritrova a tu per tu con il portiere, ma il suo tiro si stampa sulla traversa. Ad inizio ripresa, il San Giorgio trova il gol del pari dopo  1′: ancora un errore ingenuo dei biancoverdi a limite dell’area, questa volta di Fanelli, un giocatore granata va al tiro, Sollo respinge ma sulla ribattuta arriva Esposito che sigla il 2-2. Il San Giorgio la mette sull’agonismo, i padroni di casa – galvanizzati – mettono sottopressione i calciatori isolani. Al 65′ la compagine napoletana completa la rimonta:  Calise commettere fallo in area ai danni di un giocatore avversario, per l’arbitro si tratta di calcio di rigore e dal dischetto Ioio porta i suoi sul 3-2. Il Real Forio, con l’uomo in più, crea ancora diverse occasioni importanti. Tuttavia, la poca applicazione e la poca concentrazione fanno sì che i ragazzi di Impagliazzo arrivino a sprecare clamorose azioni, su tutte quella di De Felice che sbaglia praticamente a porta vuota. Nell’ultimo quarto d’ora, Impagliazzo prova ad inserire i due fratelli Costagliola nella speranza di riuscire a portare a casa quantomeno un punto, ma alla fine a spuntarla è il San Giorgio. Sconfitta che, per fortuna, non danneggia più di tanto il Forio visti i risultati delle squadre concorrenti per la salvezza diretta. Resta, però, l’amaro in bocca per una partita destinata ad essere vinta dai biancoverdi che, invece, sono stati artefici del proprio declino a partire dal 40′ del primo tempo. Domenica prossima (alle ore 11), al “Calise arriverà il fanalino di coda Hermes Casagiove. Una partita che va assolutamente vinta se si vuole raggiungere la salvezza diretta al più presto.

 

SAN GIORGIO  3

REAL FORIO  2

SAN GIORGIO: Capece, Parisi (25’s.t. Nascari), Di Tommaso, Cassandro, Aliperta, Vitagliano S.,Esposito (40’s.t.D’Andrea), Porcaro, Ioio, Signorelli (33’s.t. De Gennaro), Puccirelli. (in panchina: D’Auria, Cefariello, Loiacono, Fico) All. Ignudi (Sarantaro sq.)

REAL FORIO: Sollo, Di Dato, Mora, Calise, Iacono F., Fanelli (38’s.t. Costagliola T.), Vitagliano M., Trofa, Sannino, Chiaiese (30’s.t. Costagliola L.), De Felice. (In panchina: Impagliazzo, Maltese, Boria, Nicolella, Conte). All. Impagliazzo

ARBITRO: Mirabella di Napoli (Iodice di Caserta e Ruocco di Ercolano)

RETI: 20′ Mora (RIG), 35′ De Felice (RF); 42′ Signorelli, 46′ Esposito, 66′ Ioio (RIG) (SG)

NOTE: Calci d’angolo 2-3. Ammoniti Ioio, De Gennaro (SG); Calise, De Felice (RF). Espulsi Cassandro (19′ rosso diretto),  Fico (dalla panchina) (SG).

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Casertana-Juve Stabia, Under 17

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Casertana-Juve Stabia, Under 17

Un pareggio che sta stretto alla Juve Stabia, categoria Under 17, che ha affrontata a Santa Maria a Vico la Casertana allo stadio Torre. Uno 0-0 che grida vendetta vista la traversa di Capasso nel primo tempo e le diverse occasioni da gol non concretizzate da bomber Pio Del Prete. Un successo, oggi, avrebbe permesso alle Vespette di balzare al secondo posto con una gara ancora da recuperare. Questo il racconto in scatti del match.

dai nostri inviati, Ciro Novellino, Mario Vollono e Gennaro Novellino

I nostri sponsor:

 







FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Casertana-Juve Stabia, Under 15

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Casertana-Juve Stabia, Under 15

Una sconfitta è arrivata nel derby contro la Casertana per gli Under 15 della Juve Stabia allenati da mister Alfonso Belmonte. Il gol è arrivato al minuto 31′ del primo tempo grazie a Esposito. Le foto del match.

dai nostri inviati, Ciro Novellino, Mario Vollono e Gennaro Novellino

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Corbo: “De Laurentiis-Sarri? Chi provoca l’incendio non può ritirare anche gli estintori”

Antonio Corbo – La Repubblica

A Verona si rivede al microscopio il Napoli di Madrid. La serena vittoria sul Chievo lo rimette bene nella volata Champions, terzo a due punti da una Roma costante. Ma offre anche tre immagini interessanti. Squadra integra: in Spagna ebbe solo un blocco psicologico. Non c’è traccia di crisi. Sono poi positivi gli effetti della polemica aperta dal presidente, la reazione è stata energica sul campo e plateale fuori, avendo Reina aggirato il silenzio stampa con un orgoglioso tweet dopo il 3-1. Sembrano infine appannati Ghoulam e Koulibaly: fiacchi come a Madrid. Evidenti gli scompensi per la missione in Africa. Sarri modifica la formazione. Non certo per obbedire al presidente, irritato per la sconfitta di Madrid, ma anche per il mancato impiego di Pavoletti. A Verona compare Pavoletti dall’inizio, gli subentra Milik nel finale, non gioca Mertens. Aldilà dei retroscena da cancellare quanto prima nell’interesse del Napoli, spunta un tema. Sarri può scegliere per la rivincita con il Real e lo sprint con la Roma fra tre soluzioni. Ha un bel trio di punte centrali: Mertens, Milik e Pavoletti. E Verona indica l’attuale gerarchia. Prevale il ricordo dell’attacco leggero con Mertens: per l’evoluzione impressa al di attaccante con la creativa mobilità, per i 16 gol ed una intesa dinamica con Hamsik, Callejon e Insigne. Questo eccentrico assetto offensivo, micidiale in campionato, si è però rivelato fragile in Champions contro i giganti del Real. A Verona, Pavoletti si impegna molto, ma incide poco. Un colpo di testa fa da sponda in area. Ma non si ripete. Pavoletti può adeguarsi con disagio ai triangoli bassi, merita qualche schema personalizzato, per sfruttare con cross alti il suo gioco d’urto e le sponde. Con Milik, tornato in A dopo 4 mesi, si vede poi un attaccante non ancora al massimo, ma funzionale e riconoscibile nella fase offensiva, come il bianco in una corsa di cavalli con mantello baio. Buon rientro. Il trio non è un problema ma una fortuna: dovrà Sarri gestirne al meglio la concorrenza. Mertens esalta meccanismi collaudati, Milik può fare altrettanto con la sua duttilità tattica e fisicità superiore. Pavoletti richiede invece correttivi nel modulo. Non convince il Napoli nella prima mezz’ora, domina con Insigne accanto Pavoletti, ma senza sfondare. Insigne segna appena si stacca a sinistra. Inventa come a Madrid il gol che a Verona indirizza la partita, splendida traiettoria lunga di interno destro, carica di effetti velenosi. Un altro gran gol di Insigne il migliore per disponibilità e inventiva. Il Chievo ravviva il finale con il gol favorito dal goffo errore di Koulibaly. Una inutile sforbiciata volante lascia da solo Meggiorini. La difesa merita molta attenzione. Ma l’analisi tecnica in questi giorni non prevale sul dibattito ancora aspro dopo le osservazioni del presidente su Sarri, legittime ma se espresse in privato. Né lo smorza il silenzio stampa imposto dallo stesso De Laurentiis. Chi provoca l’incendio non può ritirare anche gli estintori: le fiamme restano alte. E quel tweet di Reina dice tutto.

Infortunio Allan, si teme un lungo stop: rischio il Real

Infortunio Allan, si teme un lungo stop: rischio il Real

La Repubblica scrive sull’infortunio di Allan: “L’unica nota stonata della trasferta veneta, per il Napoli, è stato l’infortunio subito nel primo tempo da Allan, che ha costretto il centrocampista brasiliano a lasciare il campo in anticipo. Nella prima diagnosi, a caldo, si parla di un problema muscolare all’adduttore, di cui si potrà valutare la reale gravità solamente oggi, dopo gli esami strumentali previsti alla clinica Pineta Mare, a Castel Volturno. C’è il timore di uno stop abbastanza lungo, che rappresenterebbe per Sarri un inconveniente non certo di poco conto. Allan si sta alternando con Zielinski a centrocampo e rischia di saltare pure le sfide contro la Juve in Coppa Italia e contro il Real Madrid in Champions. Oggi il verdetto, atteso con ansia da Sarri e da tutto il Napoli. In preallarme Rog, che potrebbe avere in futuro più spazio”.

Tutta la squadra si è stretta intorno a Sarri, lo dimostra un episodio

Tutta la squadra si è stretta intorno a Sarri, lo dimostra un episodio

Tuttosport racconta dopo Chievo-Napoli: “Pronta risposta in campionato del Napoli alla sconfitta nell’andata dell’ottavo di Champions League al Bernabeu con il Real Madrid. Il filo rosso che lega le due partite sta nella classe di Lorenzo Insigne, che apre anche la gara del Bentegodi con il Chievo con una delle sue magie. Anche il risultato è lo stesso, ma stavolta il 3-1 è a favore dei partenopei, troppo superiori al pur generoso Chievo di Rolando Maran. Primo tempo da incorniciare per gli uomini di Maurizio Sarri che, oltre alla grande prova della sua squadra, si porta a casa anche il chiaro messaggio che hanno lanciato nei suoi confronti i tifosi partenopei. Eloquente a tal proposito lo striscione esposto in curva dagli ultrà: “De Laurentiis buffone”. Le parole del presidente del club azzurro dopo la sconfitta di Madrid sono state ritenute ingenerose nei confronti dell’allenatore e limpressione che si è avuta è che anche la squadra si sia stretta attorno al proprio tecnico. La dimostrazione? L’esultanza al gol di Insigne di squadra e panchina, con Sarri con i pugni al cielo in segno di grande gioia”.