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Pressing di Renzi sulla manovra

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La linea di Matteo Renzi, azionista numero uno del governo, è niente concessioni all’Unione europea in vista della manovra. Si apre così lo scontro tra l’ex premier, Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan. È infatti in corso una trattativa tra Roma e Bruxelles per ottenere dieci miliardi di scontro sull’intervento correttivo ma la Commissione non cede sulle riforme. Nell’editoriale di prima pagina Fabio Pammolli si concentra sul futuro del lavoro e sulla necessità di un ragionamento ulteriore, oltre al Jobs Act.

Nuovi lavori con regole d’altri tempi

Il Jobs Act ha davvero trasformato le regole sul lavoro? La discontinuità, certo, c’è stata. Ma una riflessione è necessaria. A imporla, sono cambiamenti epocali nella tecnologia e nella demografia.

La narrativa e il confronto si sono polarizzati sulla disciplina del contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Si è rimarcata la distinzione tra lavoro dipendente e lavoro indipendente, sono stati allentati i limiti dell’obbligo di reintegrazione in caso di licenziamento per i nuovi dipendenti, si è dato un giro di vite ai contratti di lavoro parasubordinato, i vecchi contratti a progetto.

Un disegno coerente, senza alcun dubbio: il contratto di lavoro dipendente da un lato, le partite Iva dall’altro, i voucher o il lavoro a chiamata a svolgere una funzione di chiusura del mercato, a ricomprendere le prestazioni di minore entità.

Tutto chiaro, con un problema. Dispettoso, il cambiamento disturba i sonni del regolatore benevolo, incrina la tenuta dei suoi disegni razionali, introduce granelli di sabbia negli ingranaggi.

La riduzione dei costi di scambio ed elaborazione delle informazioni continuerà a trasformare l’industria e i servizi. Già oggi, l’Internet delle cose e le nuove piattaforme informatiche, da quelle più note come Uber e Airbnb a quelle meno visibili al grande pubblico come GrabCad nel design industriale, ridefiniscono le funzioni e le allontanano dai modelli di organizzazione gerarchica del lavoro che hanno segnato le relazioni con il capitale in tutto il Novecento.

Rapidamente, si è diffusa un’ampia varietà di rapporti e di percorsi di carriera non continuativi e non esclusivi, plasmati attorno alle competenze, all’iniziativa e alle capacità degli individui.

Siamo entrati in un’era di «padroncini» 4.0? Di certo, monogamia, carriere interne, dominanza del lavoro dipendente, saranno sempre meno «la norma».

Per i giovani, più direttamente toccati da queste trasformazioni, vi è un ulteriore punto critico, posizionato nel bel mezzo dello snodo tra lavoro e welfare.

Con quale coerenza possiamo chiedere ai lavoratori di domani di esser pronti a sfoderare responsabilità e iniziativa e, allo stesso tempo, imporre loro un contratto dominante e un welfare incentrato sulla contribuzione obbligatoria al pilastro pensionistico pubblico, a mamma Inps? Due vincoli, quello del contratto e quello della pensione pubblica, che promettono sicurezza ma, nei fatti, ritardano l’ingresso al lavoro e restringono le libertà di scelta.

Vista da questa prospettiva, oltre che per l’insostenibilità di un sistema pensionistico finanziato per intero a ripartizione, la riduzione del cuneo contributivo ha un senso solo se può essere per sempre, se può accompagnare tutta la vita lavorativa e tutte le forme contrattuali.

Perché possa produrre un risultato, la riduzione deve essere di almeno 10 punti, e valere al di sotto di una certa soglia anagrafica, ad esempio per tutti coloro che oggi hanno meno di 23 anni, indipendentemente dalla natura dei rapporti di lavoro.

Vi sarebbe finalmente la possibilità, non solo per i dirigenti e i professionisti, di costruirsi, con il lavoro, un fondo pensione capace d’integrare un assegno che, da solo, sarebbe destinato a riservare sorprese amare.

Accanto alle tutele, va affermato il binomio tra responsabilità e libertà di scelta degli individui, nella scrittura dei contratti e nella gestione del risparmio.

Diversamente, rimarremo prigionieri dell’attrazione fatale tra due fronti che, divisi dall’ideologia, condividono l’illusione che, in fondo, sarà la realtà a doversi adattare ai mirabili punti di equilibrio raggiunti dalla concertazione.

vivicentro.it/editoriale
vivicentro/Pressing di Renzi sulla manovra
lastampa/Nuovi lavori con regole d’altri tempi FABIO PAMMOLLI

Omicidio Morganti: i Carabinieri di Alatri hanno fermato due persone, M.C. e P.P.

Nel corso della nottata, i Carabinieri della Compagnia di Alatri, hanno eseguito, in riferimento all’omicidio di MORGANTI Emanuele, il fermo d’indiziato di delitto nei confronti di due persone.

Emanuele Morganti è morto a vent’anni per difendere la fidanzata. «Con Emanuele, dentro il locale, c’era la fidanzata e poco distante un albanese – scrive Nicoletta Fini sul quotidiano Ciociaria Editoriale Oggi. Avevano ordinato da bere. Il barista avrebbe messo sul bancone un cocktail. Quel bicchiere lo avrebbe preso subito Emanuele, pensando che fosse per lui, inconsapevole che gli sarebbe costato la vita. Quel gesto, infatti, ha scatenato l’ira dello straniero. All’interno del circolo la prima discussione, sfociata poi all’esterno con il drammatico epilogo», con il massacro del giovane a pugni, calci e sprangate operato da un branco, in una lotta impari. E, cosa ancora più grave, tra i suoi assassini – questa è la pista degli inquirenti – ci sarebbero anche i 4 buttafuori del club.

LEGGI ANCHE: Il dolore del fratello di Emanuele: ”Solo uno l’ha difeso …. è stata cattiveria gratuita”

L’ultimo aggiornamento è che, nel corso della nottata, i Carabinieri della Compagnia di Alatri, hanno eseguito alcuni fermi. Si tratta di Mario Castagnacci, ritenuto l’esecutore materiale del pestaggio, e Paolo Palmisani. I dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa, presieduta dal Procuratore Capo della Repubblica di Frosinone, che si terrà presso il Comando Provinciale alle ore 11.00 odierne.

Cronologia di una tragedia

  • Venerdì 24 marzo, ore 23 – Emanuele e la fidanzata Ketty arrivano al Mirò Music Club in piazza Regina Margherita, nel centro storico di Alatri, in provincia di Frosinone.
  • Sabato 25 marzo, ore 2 – Emanuele è al bancone del bar del locale quando un ragazzo albanese inizia a importunare la sua ragazza. Scoppia un diverbio. Gli addetti alla sicurezza portano Emanuele fuori dal locale.
    • Il massacro: un gruppo di persone, tra cui anche i buttafuori, si accanisce contro Emanuele con calci e pugni. Il ragazzo è inerme, ma per il branco non è abbastanza: qualcuno prende una spranga di ferro (o una chiave inglese, secondo altre testimonianze) e lo colpisce più volte alla testa.
    • Il ragazzo viene immediatamente trasportato prima all’ospedale San Benedetto di Alatri e poi trasferito d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma. Le condizioni sono gravissime: Emanuele presenta fratture cervicali, cranio sfondato ed emorragia cerebrale.
    • Nel frattempo, la stessa notte, la polizia interroga in caserma una ventina di persone.
  • Domenica 26 marzo, ore 15 – Emanuele lotta tra la vita e la morte. A nulla servono le operazioni cui è stato sottoposto: i genitori danno il consenso per l’espianto degli organi, il suo cuore smette di battere. 
  • Domenica 26 marzo, pomeriggio – Nove persone vengono interrogate dai carabinieri
  • Lunedì 27 marzo, ore 9 – La notizia è ufficiale: sono nove le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Frosinone per la morte di Emanuele Morganti. Un gruppo misto composto da tre buttafuori italiani e uno albanese cinque giovani del posto. L’accusa per tutti è di omicidio volontario e concorso in omicidio.
  • Il locale è sotto sequestro.

Zamparini avverte: “Dybala? Potrà diventare come Messi”

Zamparini avverte: “Dybala? Potrà diventare come Messi”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia, è intervenuto l’ex presidente del Palermo Zamparini, il quale ha dichiarato: “Non avevo più entusiasmo al Palermo, magari potrei ripartire dai dilettanti con un nuovo progetto se dovessi sentire enorme nostalgia. Dybala deve giocare un altro paio d’anni alla Juventus per arrivare al 100% e raggiungere il livelo di Messi, cosa che può fare. Rimpianti? Non ne ho nessuno, ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa. La Juventus è la squadra più forte, per le sue seconde linee e per la grande abitudine a vincere ogni partita”. 

Aurelio De Laurentis, la giornata al Senato: incontro con Giorgio Napolitano

Aurelio De Laurentis, la giornata al Senato: incontro con Giorgio Napolitano

Il Presidente Aurelio De Laurentiis ha partecipato, in qualita’ di ospite d’onore, alla cerimonia di  inaugurazione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Francesco De Sanctis (1817-2017) che si e’ tenuta questo pomeriggio presso il Senato della Repubblica. Storico della letteratura, napoletano, scrittore e docente universitario, Francesco De Sanctis fu anche deputato e primo ministro della Pubblica Istruzione nei governi guidati da Cavour e Ricasoli.

De Laurentiis ha incontrato, tra gli altri, il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, il Presidente del Senato Pietro Grasso e il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.

De Sanctis e’ stato un pilastro della storiografia della letteratura italiana e un grande ministro dell’Istruzione. “Un napoletano di cui essere fieri” ha detto De Laurentiis. Molti gli studenti presenti con i quali De Laurentiis si e’ intrattenuto a lungo. Il Presidente ha invitato allo stadio San Paolo, in occasione di Napoli-Juventus, il Presidente della Fondazione, Francesco De Sanctis.

Fonte: SSC NAPOLI

Juventus, Di Lello dell’antimafia: “Incontro Agnelli-Dominello fatto innegabile”

Juventus, Di Lello dell’antimafia: “Incontro Agnelli-Dominello fatto innegabile”

Ai microfoni di radio Kiss Kiss Italia, è intervenuto il segretario della commissione parlamentare dell’antimafia Marco Di Lello, il quale ha dichiarato: “La Federcalcio reputa la vicenda grave visto che attraverso il suo procuratore ha deferito alcuni dirigenti bianconeri, mi sembra strano che il dg Michele Uva smentisca con la mano sinistra quello che fa con la mano destra. Il livello di attenzione mediatica che sta ricevendo quest’inchiesta sul calcio non ha eguali. Moggi parla di morte del calcio? Mi sembra un approccio singolare, prima identificava il calcio con sé stesso, ora con Agnelli. Intercettazioni? Abbiamo tutto il materiale probatorio, e riguardano il presidente bianconero e altri dirigenti del club. L’incontro Agnelli-Dominello è un fatto acclarato e innegabile”

Hysaj: “Io capitano dell’Albania? E’ un obiettivo, sarei felice”

Hysaj: “Io capitano dell’Albania? E’ un obiettivo, sarei felice”

Ai microfoni della stampa in conferenza, Hysaj, dal ritiro della sua nazionale, ha dichiarato: “E’ bello giocare in casa con uno stadio pieno di tifosi, credo che domani ci sarà questo clima. Gli albanesi amano la nazionale ci staranno vicino. Io domani capitano? E’ un obiettivo personale, sarebbe un piacere. Sarei felice! Continuerò a dare il massimo con l’Albania, faccio tanto per la mia squadra e continuerò a farlo. Bosnia? Ha ottimi giocatori come Dzeko, Pjanic, Lulic, Zukanovic, ci siamo informati e l’allenatore ci ha preparati per giocare contro di loro.”

Mazzola: “Sarri mi piace, il Napoli può mettere in difficoltà la Juventus”

Mazzola: “Sarri mi piace, il Napoli può mettere in difficoltà la Juventus”

Ai microfoni di Radio Punto Zero, è intervenuto Sandro Mazzola, stella della storia dell’Inter e del calcio italiano, il quale ha dichiarato: “La Juventus è capace di far tutto, nei secoli dei secoli le inventa tutte lei. In questo caso c’è una partita troppo importante contro il Napoli, dunque ci può stare il ritorno dei nazionali, ma averli sempre prima, però, mi sembra un po’ strano. Al San Paolo la Juve cercherà di giocar palla nella propria metà campo e poi ripartire in contropiede, ma il Napoli ha le qualità per mettere in difficoltà i bianconeri con la rapidità dei “piccoletti” in attacco. Insigne è bravo bravo, mi piace sempre: sa dribblare, inventare, è entrato del tutto nel clima Napoli. Quelli bravi, però, costano tanto. Sarri mi piace molto, sa entrare nella testa dei giocatori chiedendogli le cose giuste con garbo. La nazionale è il momento più importante di una carriera perché ogni calciatore rappresenta un paese intero, sta ai ct far capire questo ai proprio giocatori. L’Italia di Ventura mi piace, certo ci vorrà tempo per trovare il giusto equilibrio. Insigne esterno ci può stare, ha le caratteristiche per far bene in questo ruolo”.

Ugolini: “Il Napoli non ha bisogno di complimenti, ora solo conferme”

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Ugolini: “Il Napoli non ha bisogno di complimenti, ora solo conferme”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia, è intervenuto il giornalista di Sky Massimo Ugolini, il quale ha dichiarato: “Quelle con la Juve sono due partite molto difficili, servirà un’importante gestione mentale da parte di entrambe le squadre. L’accesso alla finale di Coppa Italia forse ha qualcosa in più come valore, il Napoli ha bisogno di conferme, di risultati, non solo di complimenti”.

EDITORIALE – Juve Stabia, poca testa ma tanto cuore

La vittoria al Menti per la Juve Stabia sembra diventare un miraggio. Ad una prima parte di stagione in cui lo stadio di Via Cosenza era tornato ad essere un fortino praticamente inattaccabile, con nove vittorie dei gialloblù nei primi dieci incontri casalinghi, fa seguito un 2017 in cui il giocare al Romeo Menti è diventato quasi un incubo per le Vespe. La gara di ieri contro il Catanzaro si è assestata sullo stesso copione, con gli ospiti addirittura rammaricati a fine gara per non aver portato a casa l’intera posta in palio.

Quello che colpisce della Juve Stabia versione 2017 è la fragilità mentale che ormai alla prima difficoltà si insinua nella mente dei gialloblù fino a travolgerli completamente. Il copione è sempre lo stesso: si vedano le gare con Siracusa, Fondi, Reggina, Paganese ecc. Un po’ come le ciliegie, una insicurezza tira l’altra e fa si che una squadra che era a tratti devastante sia diventata fragile psicologicamente come una compagine che lotta per una risicata salvezza. La stessa, per il momento brevissima, gestione Carboni, pur potendo vantare quattro punti in due gare, ha evidenziato tutte le insicurezze della Juve Stabia.

A Cosenza è bastata la rete dell’ex Baclet a far sprofondare le Vespe nei proprio dubbi, con i calabresi arrivati ad un passo dal clamoroso 3 – 3. Solo Turbo Lisi ha poi ristabilito le distanze permettendo di vivere gli ultimi minuti di gara senza cuore in gola.
Contro il Catanzaro sembrava che il solito copione fosse stato strappato dal gol immediato di Paponi, ancora innescato da un meraviglioso Lisi, ma non è stato così.
La amnesie difensive di Santacroce e compagni hanno permesso al Catanzaro di arrivare al facile pareggio; da quel momento in poi, nonostante i riflettori del Menti accesi poco dopo, la Juve Stabia ha spento la propria luce finendo col farsi superare da una squadra che occupa le ultime posizioni della graduatoria. Tutte le insicurezze sono venute a galla, le paure dei gialloblù si sono fatte più forti che mai, paralizzando le idee perfino del metronomo, Capitan Capodaglio.

In mancanza del fattore mentale, però, le Vespe si sono affidate al cuore; si dice che mettendoci il cuore non si sbaglia mai in quello che si fa e per la Juve Stabia così è stato. I vari Lisi, Matute, Marotta e Cancellotti hanno spinto quasi fisicamente i compagni verso la porta del Catanzaro, aumentando una pressione poi diventata fortissima. Proprio Cancellotti a tempo quasi scaduto ha avuto il coraggio di tentare e di riuscire in una accelerazione da urlo, conclusa col cross in area stoppato dalla mano di Patti.

Dopo una partita del genere, ed in attesa di una sicurezza mentale da acquisire quanto prima, diventa imprescindibile affidarsi al cuore, quello mostrato ieri in campo.
Lo stesso cuore che i tifosi hanno apprezzato, applaudendo la squadra a fine gara.
Se la testa dei gialloblù al momento fa registrare qualche battuta a vuoto, il loro cuore è caldissimo ed è l’elemento da buttare sempre in campo, nelle prossime settimane così come nei play off.

Raffaele Izzo

Napoli Comicon 2017, in arrivo il teaser con tre star del fumetto

Napoli Comicon 2017
Napoli Comicon 2017

Napoli Comicon 2017 è alle porte. Il XIX Salone Internazionale del Fumetto si terrà dal 28 aprile al 1 maggio nell’ormai consueta sede della Mostra d’Oltremare. Tema di quest’anno sarà il rapporto tra il fumetto e il web. L’attesa è alle stelle e gli abbonamenti sono già esauriti, mentre restano in vendita i tagliandi per i singoli giorni. È di queste ore la notizia, pubblicata sulla pagina ufficiale facebook del Comicon, che il teaser ufficiale della manifestazione avrà come protagonisti tre grandi artisti: Milo Manara, già magister dell’edizione 2015, Zerocalcare, in corsa per i premi “Micheluzzi” 2017 con la sua “Kobane Calling”, e per finire Giacomo Bevilacqua, ideatore e creatore della serie di successo “A Panda piace”. Occhi puntati quindi sul canale YouTube del Comicon https://www.youtube.com/channel/UC5YqKYELfrXece8QvtaS1Kw, che pubblicherà nelle prossime ore il video.

Bagnoli, Falco: saccheggio opere è beffa dopo danno

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Il presidente Confapi: «Puntare su pubblico-privato per rilanciare area»

NAPOLI  «Il saccheggio delle opere di Bagnoli è la beffa che si aggiunge al danno di avere un rione da vent’anni fermo in attesa di una riqualificazione che pare non arrivare mai».

Lo ha detto Gianpiero Falco, presidente Confapi Napoli.

«I mancati collaudi e il rischio di dover restituire all’Europa 100 milioni di euro di finanziamenti – aggiunge – sono il segno della difficoltà, da parte del pubblico, di portare avanti progetti che impongono una presenza e una continuità di intervento costanti».

«Bagnoli e l’area flegrea possono rappresentare un perfetto campo d’applicazione per strategie di investimento pubblico-privato – continua Falco –. Penso, ad esempio, al project financing che consente di coniugare trasparenza e meritocrazia, perché solo i progetti migliori sopravvivono alla selezione, e di creare un effetto moltiplicatore per il territorio».

«Il modello a cui guardiamo è quello di Pomigliano d’Arco dove la convergenza degli obiettivi della parte pubblica e di quella privata – sottolinea il presidente Confapi – sta dando vita, pur se tra non poche difficoltà, a un piano di investimenti su 60mila metri quadrati antistanti gli stabilimenti Fiat dove troveranno spazio un centro commerciale, un incubatore d’imprese, parcheggi e il nuovo comando gruppo dei carabinieri oggi di stanza a Castello di Cisterna».

«A Bagnoli potremmo sperimentare un progetto simile – conclude Falco –. Confapi Napoli si propone come advisor per gli Enti locali che intendono puntare sul project financing e sugli altri strumenti di partenariato pubblico-privato offerti dalla normativa come il contratto di disponibilità, il baratto amministrativo, la locazione finanziaria di opere pubbliche o di opere di pubblica utilità. Abbiamo l’esperienza, il know how e le capacità per coordinare e assistere queste progettualità».

Teatro Sociale di Brescia, ”Il mio nome è nessuno. L’ ULISSE”

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TEATRO SOCIALE
Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia
RASSEGNA ALTRI PERCORSI
DA MARTEDI’ 28 a GIOVEDI’ 30 MARZO 2017 (ore 20.30)
Sicilia Teatro presenta
Sebastiano Lo Monaco in
Il mio nome è nessuno
L’ULISSE
di Valerio Massimo Manfredi
adattamento e drammaturgia del testo Francesco Niccolini
regia di Alessio Pizzech
scene Antonio Panzuto – costumi Cristina Da Rold
musiche originali Dario Arcidiacono – Davide Summaria
disegno luci Nevio Cavina
con Maria Rosaria Carli,
e con Turi Moricca, Carlo Calderone
L’Orchestra Sax in Progress
del Conservatorio Perosi di Campobasso
Durata dello spettacolo: 1.40 (senza intervallo)

Da martedì 28 a giovedì 30 marzo 2017 alle ore 20.30 al Teatro Sociale di Brescia sarà in scena lo spettacolo Il mio nome è nessuno L’ ULISSE, di Valerio Massimo Manfredi, adattamento e drammaturgia testo di Francesco Niccolini, regia Alessio Pizzech, prodotto da Sicilia Teatro.

Lo spettacolo è interpretato da Sebastiano Lo Monaco, Maria Rosaria Carli e con Turi Moricca, Carlo Calderone, accompagnati dall’Orchestra Sax in Progress del Conservatorio Perosi di Campobasso.

Dagli scritti di Valerio Massimo Manfredi, Francesco Niccolini ricava una sceneggiatura teatrale che affonda le radici  nella tragedia classica e si dirama nel moderno teatro di narrazione. E’ Ulisse stesso che narra la sua storia  incrociandola con quella di dei olimpici, re e condottieri, soprattutto con i dieci interminabili anni della guerra di Troia, con Elena, Circe, Calypso, Nausicaa, Athena e poi con Achille e Patroclo ed alla fine con Penelope ed il figlio Telemaco.

Una sceneggiatura che punta al ripudio della guerra, ultima ratio per dirimere le questioni umane: è la parola l’arma con cui combattere, la guerra è irragionevole, è inumana. Un Ulisse contemporaneo, amante del  ragionamento e della giustizia.

La regia di Alessio Pizzech, rappresenta il lungo viaggio tra poesia, disperazione ed erotismo di un uomo che ama farsi chiamare Nessuno ed alla semplicità della narrazione si aggiunge un tocco di utopia con i vari personaggi che si confrontano con Ulisse e che sono spesso quasi fantasmi. La pièce è accompagnata dall’orchestra di ottoni Sax in Progress che ravvivano alcuni passaggi con musiche a volte ritmate e arricchiscono la rappresentazione.

Lo spettacolo rientra nella Rassegna IMPRONTE TEATRALI, rassegna teatrale a carattere multidisciplinare inserita nel progetto Circuiti Lombardia Spettacolo dal vivo, promossa dalla Regione Lombardia a sostegno del sistema teatrale lombardo, dell’innovazione dei linguaggi teatrali e della contaminazione di diverse forme di spettacolo.

La stagione di Prosa 2016/2017 è realizzata grazie al sostegno del Gruppo A2A, e della Fondazione ASM Gruppo A2A  di Brescia.

Vendita biglietti singoli:

TEATRO SOCIALE

I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del Teatro Sociale in orario della stessa.

Via Felice Cavallotti, 20 – Brescia

Biglietteria tel. 030 2808600 biglietteria@centroteatralebresciano.it

PUNTO VENDITA CTB

È possibile acquistare i biglietti al nuovo punto vendita nella sede del CTB in Piazza della Loggia, 6 – dal martedì al

venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 (esclusi i sabato e festivi ) -Tel. 030 2928609

ON-LINE in tutti i punti vendita del circuito Vivaticket.it

LIBRERIA SERRA TARANTOLA

Via F.lli Porcellaga, 4 – Brescia · Tel. 030290171

Orari: 9.15 – 12.15 /15.30 – 19.00 (lunedì mattina e domenica chiuso)

Prezzo dei biglietti singoli:

Platea Intero € 27,00 – Ridotto gruppi 24,00 – Ridotto speciale 19,00

Galleria centrale Intero € 19,00 – Ridotto gruppi 17,00 – Ridotto speciale € 14,00

Galleria laterale Intero € 13,00 – Ridotto Gruppi € 12,00 – Ridotto speciale € 11,00

INFO: CTB Centro Teatrale Bresciano

Piazza della Loggia, 6 – 25121 Brescia – tel. 030 2928617 – fax 030 2928619

(dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 17.30)

e-mail: info@centroteatralebresciano.it – www.centroteatralebresciano.it

Rai – Il Napoli ha fatto un tentativo per Chiesa, la Fiorentina non vuole cederlo in estate

Quello di Federico Chiesa è un profilo che piace, e non poco, a Cristiano Giuntoli e al tecnico Maurizio Sarri. Il Napoli, alla ricerca di un esterno offensivo da alternare a Callejon, ha provato a fare un tentativo per classe ’97 di proprietà della Fiorentina. Contatti con il club viole e il papà ci sono stati in seguito alla gara del Franchi pareggiata dagli azzurri. Almeno quest’ anno il ragazzo non dovrebbe muoversi da Firenze, presto potrebbe arrivare anche il rinnovo di contratto. Lo ha rivelato Ciro Venerato, giornalista RAI esperto di calciomercato, ai microfoni di Radio Crc.

Rai – Il Napoli tenta l’ affondo per Castillejo: offerti 20 milioni al Villarreal

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport ed esperto di calciomercato, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’. Ecco quanto evidenziato:

 

“Il Napoli è alla ricerca di un esterno offensivo e non nasconde l’ interesse per Samu Castillejo. Il suo profilo convince tutti, una prima offerta di 20 milioni è stata rispedita al mittente. Il Villarreal lo valuta almeno il doppio considerando la concorrenza di tanti altri top club”.

Hamsik, l’entourage: “Nulla di particolare per lui, partito dalla panchina a scopo precauzionale”

Martin Petras, ex calciatore ed attuale membro dell’ entourage di Marek Hamsik, ha parlato ai microfoni di Radio Crc nel corso di ‘Si Gonfia la Rete’. Ecco quanto evidenziato:

Non è successo niente di particolare per lui. Nella rifinitura ha sentito un po’ tirare il muscolo della gamba. Quando è entrato si è sentito bene, ha cambiato il volto della gara. Nella mente ha la sfida con la Juventus, ecco perché non ha voluto forzare ieri. Una vittoria contro i bianconeri renderebbe il campionato più interessante.
Obiettivo? E’ il secondo posto che permette di accedere direttamente in Champions. Pallone d’oro slovacco? Stanno emergendo tanti talenti ma Marek resta il più importante”.

Sarri: “Non me l’ aspettavo, per una volta sono arrivato davanti a Max”

Vincitore della Panchina d’ Oro, Maurizio Sarri ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti a Coverciano. Dichiarazioni raccolte dai colleghi di Tuttomercatoweb:

 

“La soddisfazione è forte perché la giuria è composta dagli allenatori, è una cosa importante. Dà soddisfazione e lustro, poi per la carriera ci vogliono i punti, non i premi. E’ una gratificazione personale fortissima, per una volta sono arrivato davanti a Max. Non me l’aspettavo, in genere questo riconoscimento viene dato a chi vince il campionato”.

Napoli-Juve parte 1-0?
No, purtroppo sul campo i valori della Juve sono tremendamente alti. Batterli sul campo è sempre molto difficile”.

Più facile batterli in campionato o ribaltare la Coppa Italia?
“Questo non lo so. La Juventus qualsiasi formazione mette in campo è la squadra più forte che c’è in Italia. Nelle prossime stagioni possiamo solo sperare in un loro logoramento”.

Che ambiente troverà Higuain?
“Non lo so, il pubblico di Napoli è estremamente generoso. Ci sono stati momenti di rabbia, ma era derivante da gelosia, da un pubblico che s’è sentito un po’ tradito. Ma Higuain a Napoli ha fatto la storia e i tifosi napoletani glielo riconosceranno”.

Cambierà il suo atteggiamento dopo questo premio?
“No, sono un rompicoglioni per natura. Stamattina ho sentito una lunga lezione sulla comunicazione, mi sembra giusta, ma poi alla fine l’importante è sempre essere se stessi”.

Lei s’è lamentato del calendario stilato dalla Lega.
“Ho detto che il calendario stilato dalla Lega non è stato fatto con grande perspicacia, si conoscevano le date delle squadre impegnate nelle coppe e sarebbe servito un occhio di riguardo. La più penalizzata mi è sembrata la Roma e l’ho detto”.

Sarri commenta: “Un premio che mi emoziona, devo ringraziare due persone”

Maurizio Sarri vince il premio Panchina d’Oro 2015/2016. Il tecnico del Napoli si è espresso così dopo la consegna del premio:

“I premi non sempre mi piacciono.Ma non è questo il caso perché a votare sono stati i miei colleghi e io, cinque anni fa, lavoravo ancora a livello dilettantistico. Devo ringraziare soprattutto due persone: Marcello Carli e Cristiano Giuntoli. Senza loro non sarei diventato quello che sono”.

Sarri ha vinto la Panchina d’oro: battuto Allegri!

Sarri ha vinto la Panchina d’oro: battuto Allegri

Maurizio Sarri è il vincitore della Panchina d’oro 2016, assegnata dagli allenatori e dai tre ct delle nazionali ai tecnici che si sono distinti nella scorsa stagione. Sarri ha battuto con 25 voti (61 i votanti) Massimiliano Allegri nella votazione avvenuta a sei giorni dalla prima di due sfide consecutive al San Paolo tra Napoli e Juventus (domenica 2 aprile in campionato e mercoledì 5 nella semifinale di Coppa Italia). Per Sarri è la prima Panchina d’oro e lo è anche per il Napoli. Al terzo posto Eusebio Di Francesco, tecnico del Sassuolo. Una Panchina speciale è stata assegnata a Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice, il paese distrutto dal terremoto dello scorso agosto, che è allenatore.

Auto storiche per la festa di primavera al Rho Center

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Auto storiche e non – Il freddo e la minaccia della pioggia non hanno affievolito la passione dei possessori di auto storiche che hanno partecipato al primo appuntamento notturno dell’anno del Team Pian Piano Arriviamo (PPA).

La ‘Festa di primavera’ si è tenuta venerdì 24 marzo nel parcheggio del Rho Center.

Oltre 200 equipaggi sono intervenuti con auto e moto ‘maggiorenni’, e quindi con almeno 18 anni dalla prima immatricolazione, dando vita ad una bellissima manifestazione all’insegna dell’amicizia e del fascino retrò. La formula degli eventi PPA è molto easy.

Gli incontri riservati alle auto storiche e non sono completamente gratuiti, e cadono in corrispondenza di ogni cambio di stagione. Sono pubblicizzati grazie all’aiuto di una pagina facebook e sul sito dedicato www.pianpianoarriviamo.altervista.org. I quattro organizzatori non fanno altro che invitare tutti i loro amici che possono invitare a loro volta altri loro amici e così all’infinito.

I 4 amici ideatori dell’evento, che condividono la passione per le auto ‘datate’, sono: Luigi Barbetta, collezionista di diversi mezzi storici, che è intervenuto con la sua pirotecnica Dyane 6 azzurro puffo, Davide Baroni, con la sua impeccabile Jaguar, Silvio Liberto a bordo della sua sensazionale Porsche 911 e Francesco Randazzo che ha tirato fuori dal suo box la sua fantastica Fiat barchetta.

La scelta di organizzare per il venerdì sera nasce dalla manifesta volontà di non rubare tempo al week-end, che si può trascorrere in famiglia, e dedicare un paio d’ore anche alla passione per le auto storiche e maggiorenni spesso snobbate dai più. Non è richiesta iscrizione a club, né quota di partecipazione, è solo importante portare un’auto che abbia compiuto almeno 18 anni.

Premiata con una scultura simbolica in ferro, appositamente creata per l’occasione dalle sapienti mani di Davide Baroni, è stata la Dune Buggy di Salvatore Caci al grido di ‘La macchina più bella è la tua’, tormentone che accompagna tutti gli appuntamenti del PPA.

Una inarrivabile maglietta dello staff di colore rosso è stata data in premio ad Andrea Marchionni, felice possessore di una rarissima Talbot Sumbean azzurra, giunta appositamente per l’occasione direttamente da Sondrio.

Il prossimo evento del Team PPA è fissato per venerdì 23 giugno dalle ore 20.00 sempre nel parcheggio del Rho Center.

Gli organizzatori durante la premiazione e i saluti finali hanno annunciato dei possibili raduni a sorpresa tipo una seconda edizione del giro notturno per le vie di Milano e un altro raduno statico dei quali daranno dettagli sui canali social e sul sito.

La fotogallery della gara Juve Stabia vs Catanzaro (2-2)

Juve Stabia vs Catanzaro

Guarda le foto di Juve Stabia vs Catanzaro realizzate dal nostro fotografo che ci racconta così il pareggio delle vespe con i ragazzi di Mister Alessandro Erra.

La Juve Stabia pareggia in extremis la partita grazie al rigore concesso al 93 minuto e trasformato da Kanoute. Le Vespe si illudono del vantaggio iniziale arrivato al secondo minuto, la reazione del Catanzaro è importante e a causa degli errori del pacchetto arretrato (Santacroce e Morero) ribaltano il risultato alla fine del primo tempo. Secondo tempo che ha visto le due squadre giocare più a calci che a calcio con i due portieri praticamente inoperosi, il pareggio arriva solo in pieno recupero e le vespe devono rinviare l’appuntamento con la vittoria casalinga in questo 2017 sempre più amaro per i colori gialloblu.

Juve Stabia: Russo, Cancellotti, Camigliano, Morero, Santacroce, Capodaglio, Matute, Lisi, Cutolo, Paponi, Kanoute.

A disposizione: Bacci, Tabaglio, Liviero, Marotta,Manari, Giron, Salvi, Izzillo, Allievi, Esposito, Mastalli e Rosafio.

Catanzaro: De Lucia, Pasqualoni, Cunzi, Giovinco, Mancosu, Sabato, Sarao, Prestia, Maita, Sirri, Van Ransbeeck.

A disposizione: Svedkauskas, Patti, Gomez, Leone, Campagna, Bensaja, Basrak, Njiki, Imperiale.

2’ Grande incursione sulla fascia di Lisi che serve Paponi in area di rigore che non sbaglia realizzando così il gol dell’ 1 a 0.

8’ Santacroce liscia un pallone al limite dell’area permettendo cosi a Sarao di insaccare il pallone alle spalle di Russo.

41’ Gol del Catanzaro: punizione per il Catanzaro per fallo di Camigliano su Giovinco. Il difensore centrale della Juve Stabia viene ammonito. Sugli sviluppi della punizione Prestia di testa impegna Russo alla deviazione in angolo. Dal seguente angolo la difesa della Juve Stabia resta immobile e Prestia questa volta fa centro di testa con la palla che colpisce il palo alla sinistra di Russo e poi finisce in rete.

91’ Calcio di rigore per la Juve Stabia a causa di un fallo di mano di Pasqualon. Sul dischetto va Kanoute che spiazza l’estremo difensore ospite De Lucia.

Le Vespe mancano l’occasione di ritornare a vincere tra le mura amiche e vedono allontanarsi il Matera che oggi ha sconfitto il Messina.

La Juve Stabia potrà riprovare ad ottenere la prima vittoria casalinga del 2017 già dalla prossima gara con la Casertana di domenica.