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Rai – Il Napoli non alza l’ offerta per Ghoulam, se dovesse partire niente Milan

Ciro Venerato, giornalista di Rai Sport ed esperto di calciomercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Ghoulam? Si sta guardando attorno, la proposta del Napoli è di 1,8 milioni per i prossimi cinque anni. De Laurentiis è stato chiaro: se dovesse partire non andrebbe al Milan. Della situazione è stato messo al corrente lo stesso Fassone nonostante i contatti. L’ unica chance di vederlo in rossonero è quella di inserire De Sciglio nella trattativa che però preferisce Juve o Real Madrid. Il Napoli ritiene la propria offerta sufficiente, non alzerà il tiro”.

TRAGHETTO SUGLI SCOGLI A MONTEROSSO (VIDEO)

Erano circa le 13.30 di  questo pomeriggio quando la sala operativa della Capitaneria di Porto della Spezia veniva informata che un traghetto passeggeri era finito sugli scogli davanti alla scogliera del paese di Monterosso a circa 90 metri dalla spiaggia mentre stava partendo dal porto.

Immediatamente dal porto della Spezia partiva la motovedetta CP865 della Guardia Costiera e la motobarca Raff 04 dei Vigili del Fuoco. Dalla base area di Luni partiva anche l’elicottero della Guardia Costiera il Nemo AW139 per portare soccorso anche dall’alto.

Via terra partiva una pattuglia della Capitaneria di Porto della Spezia ed il personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Levanto.

A bordo del “Golfo dei Poeti”, questo il nome dell’unità, al momento dell’incaglio c’erano 80 persone (75 adulti e 5 bambini), che venivano portati a terra con la zattera di salvataggio dell’unità e con l’ausilio di altri mezzi della cooperativa navigazione golfo dei poeti. Tutte le persone, compresi i bambini, giungevano a terra tutti sani e salvi e nessuno necessitava di cure mediche.

In Capitaneria di Porto inoltre veniva subito convocata la riunione del comitato tecnico d’emergenza con i militari della sicurezza della Navigazione, Vigili del Fuoco, Rina, Piloti, Ormeggiatori, Rimorchiatori, Arpal e Chimico del porto. A seguito delle prime valutazioni tecniche si provvedeva ad inviare in zona anche un rimorchiatore di stanza nel porto della Spezia e un’unità della Sepor per l’eventuale recupero del gasolio presente nei serbatoi.

Nel frattempo, alcuni militari della Guardia Costiera imbarcati sulla motovedetta CP865, anche grazie alle informazioni dei colleghi dell’elicottero che monitorava dall’alto, riuscivano a salire a bordo per verificare la falla che si era aperta nell’unità.

Inoltre le immagini dall’alto fornite dall’elicottero della Guardia Costiera non rilevavano alcuna fuoriuscita di gasolio dall’unità scongiurando nell’immediatezza eventuali conseguenze ambientali.

Tenuto conto delle dimensioni della falla il team di esperti convocato in Capitaneria di Porto decideva, d’accordo con l’armatore, di portare l’unità sulla spiaggia in sicurezza per evitare che il continuo movimento sulla scogliera ne determinasse l’affondamento. La manovra di spiaggiamento si è conclusa con successo alle ore 16.30 circa scongiurando ben più gravi conseguenze.

La Spezia, 01 maggio 2017​

Napoli Comicon, Mattotti magister dell’edizione 2018

Ieri sera, durante la cerimonia dei Premi Attilio Micheluzzi, è stato annunciato ufficialmente che il Magister dell’edizione 2018, la ventesima, di Napoli Comicon sarà Lorenzo Mattotti. Ecco alcune informazioni biografiche, pubblicate dallo stesso artista sul suo sito ufficiale https://www.mattotti.com/:

Lorenzo Mattotti vive e lavora a Parigi. Esordisce alla fine degli anni 70 come autore di fumetti e nei primi anni 80 fonda con altri disegnatori il gruppo Valvoline. Nel 1984 realizza Fuochi, che, accolto come un evento nel mondo del fumetto, vincerà importanti premi internazionali. Con “Incidenti” , “Signor Spartaco”, “Doctor Nefasto” “L’uomo alla finestra” e molti altri libri fino a “Stigmate” edito in Italia da Einaudi, il lavoro di Mattotti si è evoluto secondo una costante di grande coerenza, ma nel segno eclettico di chi sceglie sempre di provarsi nel nuovo. Oggi i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Pubblica su quotidiani e riviste come The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Suddeutsche Zeitung, Nouvel Observateur, Corriere della Sera e Repubblica. Per la moda, ha interpretato i modelli dei più noti stilisti sulla rivista Vanity. Per l’infanzia illustra vari libri tra cui “Pinocchio” e”Eugenio” che vince nel ’93 il Grand Prix di Bratislava, uno dei massimi riconoscimenti nell’editoria per ragazzi. Numerose le sue esposizioni personali tra le quali l’antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma, al FransHals museum di Haarlem ai Musei di Porta Romana . Tra le ultime pubblicazioni: ” Il rumore della brina” “Jekyll & Hyde” per Einaudi e “Angkor – Carnet de voyage” e “I Manifesti di Mattotti” edito da Nuages. Realizza manifesti, copertine, campagne pubblicitarie ed è suo il manifesto di Cannes 2000 e i manifesti per l’Estate Romana. Ha recentemente collaborato a “Eros” di Wong Kar way – Soderbergh e Antonioni curando i segmenti di presentazione di ogni episodio.

Roma, profondo rosso. Il derby è solo uno dei tanti esami falliti. E intanto spunta l’Inter per De Rossi

NOTIZIE AS ROMA – Tutte le partite valgono 3 punti, questo si sa. Ma ce n’è qualcuna che vale di più e se vuoi fare il vero salto di qualità devi imparare a portartela a casa. La Roma quest’anno ha praticamente fallito tutti gli appuntamenti decisivi ed il derby perso ieri pomeriggio è solo l’ennesimo esame di maturità non superato: il playoff di Champions perso contro il Porto ad Agosto con un pesante 3-0 in Portogallo dopo un incoraggiante pareggio tra le mura amiche, la doppia sfida contro il Lione  negli ottavi di finale di Europa League (in particolare la gara di andata in terra francese del 9 marzo in cui il pesante passivo di 4 reti a 2 ha reso inutile la vittoria casalinga per 2-1 nella settimana successiva), il derby di andata delle semifinali di Coppa Italia terminato con il risultato di 2-0 che ha compromesso il passaggio del turno (Roma fuori nonostante il 3-2 del 4 aprile), per non parlare degli scontri diretti in campionato: sconfitta in trasferta per 1-0 contro la Juventus e débâcle casalinga contro il Napoli il 4 marzo dopo che i giallorossi si erano imposti al San Paolo per 1.3 nella gara del girone di andata. Tutte sconfitte pesanti, che hanno pian piano eroso le speranze di vincere un trofeo in questa stagione 16/17. Addirittura quel secondo posto che sembrava l’obiettivo minimo di quest’anno rischia ora seriamente di essere compromesso: con la vittoria a San Siro di ieri sera, i partenopei si sono portati ad una sola lunghezza dalla Roma con 4 sfide ancora da giocare ed un calendario decisamente più agevole (la Roma dovrà vedersela con Milan e Chievo in trasferta e con Juventus e Genoa all’Olimpico mentre il Napoli sfiderà il Cagliari e la Fiorentina al San Paolo e Torino e Sampdoria fuori casa).
Spalletti, che a margine della sconfittsa nella stracittadina ha dichiarato che ora bisogna stare solo zitti, ha oggi diramato il calendario settimanale degli allenamenti in vista della delicata sfida contro i rossoneri dell’ex Vincenzo Montella: dopo l’allenamento di stamattina, il tecnico toscano ha concesso 24 ore di pausa ai suoi ragazzi. Poi lavoro mattutino da giovedì a sabato, giorno della rifinitura.

Intanto, secondo quanto riporta Sky Sport, dalla Milano nerazzurra sarebbe arrivata una proposta golosa all’indirizzo di Daniele De Rossi: il gruppo Suning sarebbe pronto a mettere nero su bianco un contratto biennale per lui da 5.5 milioni totali. L’accordo in essere con la Roma, infatti, scadrà nel prossimo giugno e la controfferta cheavrebbero formulato a Trigoria prevede un contratto annuale a 3 milioni più bonus con opzione per il secondo anno. Filtra ottimismo sulle possibilità di rinnovo, ma attenzione all’Inter!

Claudia Demenica

Napoli Comicon, lo stand Panini Disney (FOTO)

È senza dubbio uno degli stand più frequentati dagli appassionati di fumetto. Collezionisti di ogni età affollano infatti lo stand Panini Disney al Napoli Comicon, alla ricerca di novità, edizioni speciali e cofanetti. Tra i vari fumetti, è andata letteralmente a ruba la nuova edizione di “Ridi Topolino”, curata da Tito Faraci e Sio. Ecco le foto realizzate dai nostri inviati per ViViCentro.it:

Napoli Comicon, Blasco Pisapia disegna la casa di Amelia sul Vesuvio (FOTO E VIDEO)

Durante il laboratorio per bambini che si è tenuto nell’area Kids di Napoli Comicon 2017, l’autore Disney Blasco Pisapia ha realizzato un bellissimo disegno della casa di Amelia, collocata come da tradizione alle pendici del Vesuvio. Davanti a numerosi bambini, curiosi ed appassionati di fumetto Disney, Pisapia ha disegnato con grande bravura la tipica abitazione di Amelia, arricchendola di dettagli e fantasia, ispirato inoltre dai tanti suggerimenti dei suoi giovani alunni, che si sono divertiti a proporre sempre nuove sfide all’artista, che si è trovato così a disegnare botole, rifugi e addirittura uno scivolo che rendesse più veloce la partenza della strega per le sue missioni a caccia della Numero Uno di Zio Paperone. Ecco alcuni scatti di Pisapia all’opera e un video:

Mertens: “Se giochiamo così bene lo dobbiamo a Sarri”

Le sue parole

Dries Mertens, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di elfvoetbal.nl: “Sono grato a Sarri, mi ha lasciato giocare in attacco e mi sento benissimo. Non ha importanza il mio fisico, con un gran calcio si può anche ovviare a questo contro avversari più fisici di noi. 

Abbiamo sempre noi  la palla, abbiamo un possesso palla spesso superiore ai nostri avversari. Questo vuol dire che costringiamo i nostri avversari a correrci dietro. Per loro è faticoso, quindi sembra che ci sia differeza di condizione fisica, ma non è così. Se giochiamo così bene dobbiamo ringraziare solo Maurizio Sarri. 

Secondo posto? Dobbiamo inseguire. Ma alla fine della stagione le squadre sono più stanche. Questo vale anche per Roma. Guardo al finale di stagione con fiducia.

Futuro? Mi interessa, ma per ora non posso dire nulla, vedremo…

Hamsik: “A Milano abbiamo dimostrato la nostra forza!”

Le sue parole

Marek Hamsik ha rilasciato alcune dichiarazioni al suo sito ufficiale: “Eravamo a conoscenza della sconfitta della Roma e che avevamo la possibilità di avvicinarli ancora di più in classifica. L’Inter è stato un avversario forte, ma abbiamo dimostrato la nostra forza e vinto meritatamente. Siamo contenti di aver ridotto il distacco dalla Roma. Ora in queste 4 gare dobbiamo fare punteggio pieno, poi si vedrà se sarà bastato”.

Koulibaly è stato un muro dinanzi a Reina

Koulibaly è stato un muro dinanzi a Reina

Tra i migliori in campo per la Gazzetta dello Sport c’è anche Kalidou Koulibaly che ieri insieme a Raul Albiol ha reso praticamente nullo ogni tentativo offensivo dell’Inter: “Un muro dinanzi a Reina. Gioca d’anticipo e lascia poco o niente al debole attacco avversario. utile anche nel raddoppio di marcatura”.

Il Napoli ha dominato l’Inter come se giocasse la partitella del giovedì: vittoria schiacciante

Il Napoli ha dominato l’Inter come se giocasse la partitella del giovedì: vittoria schiacciante

La Repubblica esalta la prestazione del Napoli contro l’Inter: “I serafici tutti in maglia bianca, così sereni da concedersi il lusso di un narcisismo persino insopportabile. Tanto gli angosciati e le anime rattrappite, gli uomini persi, gli sconfitti a prescindere e prima di giocarsela, sono tutti di là, in maglia nerazzurra, e in fondo attendono solo che il supplizio abbia termine. Inter-Napoli non è stata una vera partita di calcio, ma più che altro un imbarazzante incrocio tra chi ha gamba ancora fresca e un obiettivo da raggiungere, il secondo posto, e chi non ha più nulla da dare, nella psiche e nei muscoli, e ormai fa tenerezza o rabbia, dipende dai punti di vista. Il vero mistero, perché il calcio è spesso qualcosa di insondabile, è che finisca appena 1-0 per il Napoli, e solo per un orripilante gesto tecnico da serie Z che Nagatomo esibisce al 43’, sbucciando un rinvio facile davanti alla porta e favorendo la stoccata di Callejon. Quello rimane l’unico gol di una gara che il Napoli domina come se giocasse una partitella amichevole del giovedì, perché l’intensità è quella, visto che di fronte c’è un avversario ormai in vacanza da sé”.

Il Napoli vince con l’Inter, ma la festa è contenuta: il motivo

Il Napoli vince con l’Inter, ma la festa è contenuta: il motivo

Tappa fondamentale quella del Meazza. Si sapeva sarebbe stata una gara difficile, ma Il Mattino rivela un particolare sui festeggiamenti: “Festa contenuta della squadra negli spogliatoi, perché ovviamente questa è solo una delle cinque tappe che mancano alla fine e la corsa alla Champions League diretta resta ancora apertissima con il Napoli che comunqe è ancora sotto di un punto e quindi costretto ad inseguire i giallorossi di Spalletti”.

Giuntoli alla ricerca del vice-Callejon

Giuntoli alla ricerca del vice-Callejon

Lista di nomi lunga, Cristiano Giuntoli ha un taccuino bello folto. Inter-Napoli non è solo l’occasione per vincere a San Siro, ma anche quella di parlare un po’ di mercato. D’altronde si è a Milano, il fulcro del calciomercato. Il ds del Napoli è ancor alla ricerca dei soliti noti. Il Corriere dello Sport sottolinea che tra le prime scelte per il ruolo di vice Callejon ci sarebbe Milot Rashica, 21 anni del Vitesse. L’esterno albanese ha già chiesto informazioni al suo compagni di Nazionale, Elseid Hysaj, circa le pressioni dello stadio San Paolo.

FOTO ViViCentro – Modena salvo con il 2-0 al Mantova

Modena salvo con il 2-0 al Mantova
Al Braglia va in scena la partita dal dentro o fuori. Chi vince va in paradiso chi perde dovrà lottare l’ultima giornata per nn finire nell’infermo playout. Il Modena con la gestione Capuano è riuscito a trovare la salvezza alla penultima giornata e i risultati ottenuti dal tecnico fanno ben sperare per la stagione successiva. Il Match è subito avvincente, le due squadre sanno che pareggiare nn conviene a nessuno e si affrontano a viso aperto ed è subito il Mantova a rendersi pericoloso con Cristini che di testa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, manda di poco a lato. Ma il Modena reagisce e si fa vedere spesso dalle parti di Tonti ed al minuto 12’ passa con un bel diagonale di Nolè servito da Giorico. La partita continua ad alti ritmi, anche se le due squadre si chiudono bene e le azioni si riducono in una occasione per parte, da prima ci prova Nolè al 29’ che spara alto da buona posizione e poi per il Mantova risponde Sodinha con una punizione dai 30 metri che Manfredini blocca con Sicurezza. I primi 45’ finiscono così, ma la ripresa riprende con un Mantova carico e determinato a trovare la via del pareggio prima con Marchi al 52’ e poi con Donnarumma ma è attento Manfredini a bloccare. I Canarini nn ci stanno e rispondo colpo su colpo prima con Nolè che spara altissimo tentato un tiro al volo su assist di Calapai e poi lo stesso Calapai serve Diop dopo una discesa prorompente sulla dx ma il Senegalese nn inquadra la porta. Il raddoppio però nn tarda arrivare ed al minuto 80 Nolè serve Giorico che a tu per tu con Tonti nn sbaglia e regala il goal sicurezza ai Canarini. Finisce con una città in festa per una Salvezza rincorsa tutto il campionato e raggiunta alla fine ed un Mantova sconfortato ma con la possibilità di rifarsi all’ultima giornata in casa contro il Sudtirol.
MODENA (3-5-1-1): Manfredini; Accardi (81′ Marino), Milesi, Popescu; Calapai, Remedi, Giorico (87′ Chiossi), Schiavi, Basso (74′ Aldrovandi); Nolè; Diop. A disp.: Costantino, Fautario, Zucchini, Guardiglio, Olivera, Laner, Loi, Ravasi, Diakite. All.: Ezio Capuano
MANTOVA (3-4-2-1): Tonti; Cristini (73′ Guazzo), Siniscalchi, Vinetot; Regoli, Raggio Garibaldi (46′ Caridi), Salifu, Donnarumma; Sodinha (63′ Boniperti), Di Santantonio; Marchi. A disp.: Bonato, Maniero, Diaby, Bandini, Gargiulo, Ciccone, Cittadino, Smith, Haouache. All.: Gabriele Graziani
ARBITRO: sig. Valiante di Salerno
RETI: 12′ Nolè, 80′ Giorico
dal nostro inviato Christian Mastalli

 

Napoli Comicon, il robot giocafelice di Edo (FOTO)

Nell’area Kids del Napoli Comicon sono esposti molti lavori (bellissimi!) realizzati da bambini. Tra questi, abbiamo notato un disegno, quello di Edo, che ci ha veramente colpito e che merita un premio. Edo infatti è un ragazzo con autismo ed è bravissimo a disegnare. Ama realizzare delle avveniristiche macchine, frutto della sua fantasia: il carro-trasporto verso mondi lontani, la macchina divora-merendine nocive, la macchina scacciapensieri e tante altre. Per il Napoli Comicon, ha pensato ad un robot che gira per le strade della città e va alla ricerca di bambini tristi, che invita a giocare con lui, facendoli volteggiare nel cielo oppure facendoli scivolare lungo le sue braccia o ancora facendoli entrare in uno spazio all’interno del suo corpo, dove ci sono luci, giostre e cuccioli. Questo robot ha una grande E sul busto, probabilmente proprio la E di Edo, che in questo modo ha voluto mandare un messaggio di felicità a tutti i bambini del mondo. Complimenti, Edo! Noi di ViViCentro.it ti dedichiamo questo articolo con tanto affetto!

robot giocafelice
robot giocafelice

Eccellenza-Procida: il sogno diventa realtà,2-0 al Mondragone è play-off per la serie D

PROCIDA – Il sogno è realtà! Procida in festa, per la prima storica qualificazione ai play-off del campionato di Eccellenza. La regular season dei biancorossi si conclude con il lieto fine, epilogo meritato dopo una lunghissima cavalcata. La squadra di Bruno Mandragora non si lascia sfuggire la seconda possibilità di agguantare la zona play-off, dopo la sconfitta di Casalnuovo. Un gol per tempo per sbarazzarsi del Mondragone e far partire la festa al termine di novanta minuti ricchi di entusiasmo. Il pubblico dello Spinetti ha partecipato, numeroso e caloroso come raramente si era visto. Alla fine è stata festa grande, per un traguardo impensabile qualche mese fa. La stagione del Procida, quindi, non è finita: nel prossimo weekend si scende nuovamente in campo, per la semifinale play-off che si giocherà allo stadio Giraud di Torre Annunziata contro il Savoia. Ai biancorossi servirà l’impresa, dovendo vincere contro i biancoscudati per guadagnare l’accesso alla finale contro la vincente di Afragolese-San Giorgio.

LE FORMAZIONI. Mandragora affronta il Mondragone senza lo squalificato Napolitano (che salterà anche i play-off) e l’infortunato Roghi. Dopo quattro partite in panchina, rientra tra i pali il portiere classe ’97 Francesco Lamarra. C’è quindi modo di schierare Francesco De Giorgi a destra per rinforzare la difesa, con Micallo e Signore al centro e Del Prete a sinistra. A centrocampo è il giovane Annunziata a sostituire Napolitano, completando il terzetto con Rinaldi e Coppola. In attacco c’è Bacio Terracino a sinistro, nel tridente con Sperandeo e Dodò.

SPERANDEO LA SBLOCCA. L’inizio del Procida è lento. Manovra compassata per i biancorossi, che nei primi minuti fanno fatica. La prima fiammata, quindi, è del Mondragone ed è necessario un guizzo di Del Prete per salvare sulla conclusione ravvicinata di Cafaro. Con il passare dei minuti il Procida prende coraggio e riesce a costruire tante buone opportunità. Dodò e Bacio Terracino sbagliano parecchi cross, quando la palla arriva correttamente al centro è invece Sperandeo a pescare. L’attaccante biancorosso, infatti, fallisce almeno tre occasioni, la più importanti delle quali con un colpo di testa che si perde a lato. Sperandeo, però, non sbaglia al 40’: Dodò taglia palla al piede dalla destra, fa passare un filtrante tra le maglie della difesa del Mondragone trovando in area l’attaccante biancorosso, che prende la mira e indirizza la palla nell’angolino. Decimo gol stagionale per Fabio Sperandeo, che da dicembre sta mantenendo un ritmo straordinario a livello realizzativo. Il gol dell’attaccante biancorosso fa esplodere lo Spinetti ed avvicina il sogno play-off.

DODO’ LA CHIUDE. All’inizio del secondo tempo, però, la squadra di Mandragora potrebbe già raddoppiare con una straordinaria azione personale di Bacio Terracino, che indirizza di poco a lato con il destro. Poco dopo è invece Dodò ad avere la grandissima occasione per portare il risultato sul 2-0: cross dalla sinistra di Bacio Terracino e colpo di testa dell’attaccante capoverdiano, con la palla che sfiora di un nulla il palo alla destra del portiere. Il gol di Dodò, però, è rimandato soltanto di pochi minuti: al 24’ l’esterno s’invola palla al piede e non fallisce l’appuntamento con il 2-0. Ed anche con la storia, perché con questo quattordicesimo gol stagionale Dodò eguaglia il record di gol siglati in un’unica stagione in Eccellenza detenuto da Valentino Pirone. Dopo il 2-0, praticamente, non succede più nulla. Mandragora concede spazio anche ad Esposito, Sansò e Romano. Poi la lunga attesa, fino al fischio finale che fa partire la festa. Il Procida è nei play-off, per la prima volta nella storia. E la stagione prosegue con l’appuntamento del prossimo weekend al Giraud: un grande palcoscenico per una grande partita, la matricola Procida contro il blasonatissimo Savoia.

ISOLA DI PROCIDA: Lamarra, De Giorgi, Del Prete, Rinaldi, Micallo, Signore, Dodò (25’ st Esposito), Coppola (37’ st Romano), Sperandeo, Bacio Terracino (34’ st Sansò), Annunziata. (In panchina Bardet, Chiaro, Mottola, Matrullo). All: Mandragora Bruno

MONDRAGONE: Buonocore, Barra, Masiello, Aprile (30’ st Saho), Caiazza, Di Stasio, Cafaro, Sarr (16’ st Basso), Improta, Scarparo, Matacena (16’ st Rota). (In panchina Navarra, Di Crosta, Arenella, Taglialatela) All: Amorosetti Ciro

ARBITRO: Antonio Liotta di Castellammare di Stabia (assistenti Giuseppe Fresa di Battipaglia e Giorgio Scarfati di Castellammare di Stabia).

RETI: 40’ pt Sperandeo (I), 24’ st Dodò (I)

NOTE: calci d’angolo 5-2 per il Procida. Ammoniti Dodò (P), Masiello (M). Durata pt 47’, durata st 48’. Spettatori 500 circa.

MARIO LUBRANO LAVADERA

UFFICIO STAMPA ISOLA DI PROCIDA

Eccellenza-Il Savoia espugna lo stadio “Calise” ma è festa grande per il Real Forio….

Poteva finire meglio la stagione del Real Forio ormai già salvo da settimane. Contro il Savoia non è bastata l’ennesima prestazione positiva e i biancoverdi hanno dovuto incassare un’altra immeritata sconfitta. Quanto visto allo stadio “Calise” stamane è un po’  lo specchio di una stagione intera. Tanti sono stati i punti lasciati per strada, forse è il prezzo da pagare per chi crede in una squadra composta quasi esclusivamente da giovani. Primi 20′ di gioco spettacolari, poi il Savoia allunga nella ripresa (tanta fortuna) con il Forio che riesce solo ad accorciare. Per i biancoverdi doppietta di Vitagliano e rete di De Felice. Per l’attaccante classe ’96 è la 19esima rete stagionale che significa terzo posto nella classifica cannonieri del girone A. Nonostante la sconfitta, all’ombra del Torrione è stata festa grande. Due colonne di questa società hanno detto addio al calcio giocato: Nicola Mora e Franco Verde. Momenti emozionanti prima della gara con l’ingresso in campo dei calciatori che, insieme alla società, hanno voluto omaggiare i due compagni di squadra. Giuseppe Di Maio, a nome di tutta la società del popolo foriano, ha consegnato una targa ad entrambi i calciatori. A Franco Verde “per aver difeso con passione e dedizione i colori del comune di Forio; a Nicola Mora “per essersi distinto  sui campi di calcio a qualsiasi livello, onorandoci di indossare la nostra maglia nelle ultime due stagioni”.

LA PARTITA – Gli isolani sembrano iniziare con il giusto piglio. Ma il Savoia passa in vantaggio alla prima occasione dopo otto minuti: scatta sul filo del fuorigioco Esposito, incerto l’emozionato Verde in uscita e gol facile facile a porta vuota per il numero 9 oplontino. La reazione del Real Forio non si fa attendere. Punizione dal limite battuta da Mora, la traversa respinge il tiro dell’ex Napoli che avrebbe potuto festeggiare con un gol il suo addio al calcio. Sfortunato. Passano un paio di minuti e sugli sviluppi del primo calcio d’angolo della partita, Calise va a staccare di testa completamente indisturbato da due passi, la risposta del portiere Gallo è miracolosa e il Savoia resta in vantaggio. Solo per poco, perchè al 15′ arriva l’1-1 dei ragazzi di Impagliazzo al termine di un’azione da manuale: colpo di tacco sulla fascia sinistra di De Felice per la sovrapposizione di Sannino, il cross del centrocampista classe ’97 arriva dalle parti di Vitagliano che con un bel tiro a giro mette a segno il gol del pari. Dura appena due minuti la gioia del Forio, gli ospiti, infatti, passano nuovamente in vantaggio:  scatto sul filo del fuorigioco da parte di Prevete (azione da rivedere per probabile fuorigioco), che porta nuovamente avanti il Savoia. La squadra allenata da mister Fabiano si fa nuovamente rimontare – esattamente al 20′ – ancora una volta grazie alla rete di Vitagliano e pure stavolta al termine di un’azione bellissima dei padroni di casa. Dopo i primi 20′ di fuoco, che regalano al pubblico presente ben quattro reti, nella seconda parte della prima frazione i ritmi di gioco calano vertiginosamente. Bisogna attendere il 33′ per assistere ad un’azione pericolosa, pure in questo caso creata dal Forio: Trofa vede il portiere fuori dai pali e prova un tiro da oltre 40 metri che non termina di molto alto. Poco dopo Onda prova a calciare verso la porta avversaria, ma Verde riesce a parare senza problemi. E’ questo l’ultimo intervento del portierone foriano che a 5′ dalla fine del primo tempo lascia il campo al collega Sollo. Franco Verde strappa gli applausi di tutto lo stadio e gli abbracci di compagni e avversari; scappa anche la lacrima. Il primo termina sul 2-2. La ripresa prosegue sulla falsa riga del primo tempo con ritmi davvero molto blandi e poche emozioni. Almeno fino al 50′, quando Vitagliano per poco non realizza quella che sarebbe stata una storica tripletta, ma al momento del tiro Bosco tocca quanto basta il pallone per mandare a vuoto il giovane classe ’99 del Forio. Dopo 5′ trema nuovamente la difesa del Savoia: questa volta è Trofa a mandare in confusione gli ospiti, tuttavia l’ex Ischia si perde al momento della conclusione. Nel frattempo Castagna prende il posto di capitan Chiaiese e la fascia passa a Nicola Mora. Il Savoia, per venti minuti della ripresa mai pericolo, riesce  guadagnare un calcio di rigore per un tocco di mano (da rivedere) di Francesco Iacono. Sul dischetto si presenta il solito Esposito, il quale spiazza Sollo, realizza la tripletta e soprattutto il 3-2 per il Savoia. A questo punto arrivano le prime mosse di mister Fabiano che manda in campo Andres per Agata e Tulimieri al posto di Pianese. Ed è proprio Tulimieri a calare il poker al 33′ del secondo tempo: giocata pazzesca di Onda che ubriaca mezza difesa biancoverde e scarica il pallone per Tulimieri che da distanza ravvicinata non può sbagliare. Al 37′ il Forio prova ad accorciare le distanze: cross di Sannino dalla sinistra, colpo di testa a botta sicura di De Felice, ma Gallo si supera ancora una volta ed è anche fortunato perchè dopo la respinta il pallone scheggia il palo e finisce in angolo. Sul tiro dalla bandierina battuto da Sannino, De Felice va nuovamente vicino al gol. La diciannovesima rete è solo rinviata.  Arriva, infatti, al 40′: ripartenza biancoverde, De Felice si ritrova a tu per tu con il portiere, lo salta e appoggia il pallone in rete; è un gol pesantissimo per l’attaccante classe ’96 protagonista di un girone  di ritorno spettacolare. Con il terzo gol del Forio termina di fatto la partita. L’arbitro, scaduto il tempo regolamentare non concede neanche un minuto di recupero, anche perchè nessuna delle due squadre sembrava intenzionata a voler fare più di quanto non si fosse già visto. Vince il Savoia 4-3 contro un Forio che non ha affatto demeritato. La compagine di Torre Annunziata termina il campionato al terzo posto e affronterà il Procida nella semifinale play-off. Il Real Forio chiude a quota 37 punti ma con un settimo posto senza precedenti. Negli spogliatoi si festeggia brindando ad un futuro che, si spera, possa continuare ad essere roseo per la società biancoverde. Baci, abbracci e saluti calorosi a Franco Verde e Nicola Mora, protagonisti di una giornata che difficilmente sarà dimenticata da loro e da chi ha voluto essere allo stadio “Calise” a tutti i costi.

REAL FORIO  3

SAVOIA  4

REAL FORIO (3-5-2): Verde (42’ Sollo), Di Dato, Mora, Calise, Iacono F. Iacono C. (76’ Costagliola T.), Vitagliano, Trofa, Sannino, Chiaiese (57’ Castagna), De Felice. A Disposizione: Sollo, De Luise V., Fanelli, Conte, Castagna, Costagliola A. De Luise M.. All.: Impagliazzo.

SAVOIA (4-3-3): Gallo, Rocchino, Guarro, Agata (70’ Andres), Castaldo, Bosco, Borrelli (80′ Terrone), Prevete, Esposito, Pianese (72’ Tulimieri), Onda. A disposizione: Formisano, Grimaldi, Blasio, Andres, Tulimieri, Infimo. All.: Fabiano

ARBITRO: Vincenzo Castropignano di Ercolano (Alessandro Marchese di Napoli e Ciro Imperato di Ercolano) RETI: 8’ e 66’ rig. Esposito (S), 17′ Prevete (S), 15’ e 20’ Vitagliano (RF), 77’ Tulimieri (S), 81’ De Felice (RF)

NOTE: Ammonito Di Dato (RF), Andres (S). Calci d’angolo: 3-1. Recupero: 1’ pt, 0’ st

SPETTATORI: 200 circa

Stabiesi e agrigentini, consolidata l’amicizia tra le tifoserie

Ieri la Juve Stabia di mister Carboni ha espugnato per 1-3 l’Esseneto di Agrigento grazie ai gol di Ripa, Mastalli e Cutolo.

Oltre il risultato sportivo, c’è da sottolineare anche la bella giornata di sport e amicizia vissuta dagli stabiesi in quel di Agrigento.

Tra le due tifoserie, infatti, c’è una forte amicizia consolidata ormai da più di un anno, quando i siciliani giunsero qui per il match poi terminato 3-1 in favore delle vespe.

Giornata di festa per entrambe le tifoserie, che si sono incontrate prima della partita e hanno pranzato insieme con una buonissima grigliata di carne. Amicizia che fa piacere anche perché resiste nel tempo e continua, a differenza del rapporto con i tifosi della Casertana, interrottosi burrascosamente un mese fa.

Stabia e Agrigento, amicizia consolidata.

Castellammare, gli chalet ritornano al comune della città. Nuovi bandi e ricostruzioni

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Gli chalet dell’Acqua della Madonna ritornano in possesso del comune di Castellammare di Stabia. È di giovedì scorso la decisione del Comitato Interportuale, che si è riunito per valutare l’istanza di rinnovo della concessione presentata da Palazzo Farnese il 27 gennaio 2017, e in presenza dell’assessore all’Urbanistica della città, Pino Rubino, si è giunti ad un esito favorevole.

Dopo tre anni, dunque, il comune stabiese si riprende l’area demaniale dei caratteristici chioschetti situati sul molo del centro antico, persa quando le redini della città erano affidate al sindaco Cuomo.

La concessione avrà durata 6 anni, con un’eventuale prologa di altri 6. Il canone annuale si aggira intorno ai 40mila euro, soldi che il Palazzo Farnese recupererà con l’assegnazione dei lotti ai privati. Il bando ora è previsto per 8 chalet, ed è stata annunciata, per settembre, la ricostruzione di quelli che furono demoliti durante amministrazione del sindaco Bobbio.

Primo Maggio, concerto a Roma tra musica, impegno e sicurezza. I leader di Cgil, Cisl e Uil a Portella della Ginestra

PRIMO MAGGIO – Sul palco Hunt, Gabbani, Moro, Meta. Guidano Raznovich- Clementino. A 70 anni dall’eccidio. Il messaggio: esigenza di lavoro per il riscatto dalla povertà

Musica, tanta e che strizza l’occhio al mercato di oggi, ma anche l’impegno, quello che da sempre caratterizza il Concertone del Primo Maggio a Roma, in piazza San Giovanni, promosso come da tradizione dai sindacati e che quest’anno ha come titolo: “Il lavoro: le nostre radici, il nostro futuro”. Ricco, come ogni anno, il cast, che più del solito ha puntato sui giovani, pescando molto anche dall’ultimo festival di Sanremo. Ci sarà il vincitore Francesco Gabbani, ma anche Fabrizio Moro, Ermal Meta, Samuel. Rocco Hunt torna per presentare in anteprima il suo nuovo singolo Kevvuò. In scaletta anche alcuni dei protagonisti della scena live, da Brunori sas a Lo Stato Sociale, passando per Le luci della centrale elettrica, Ex-Otago, Sfera Ebbasta.

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In un evento, volutamente svecchiato dagli organizzatori (iCompany e Ruvido Produzioni) e decisamente poco revival rispetto al passato, la vecchia guardia è rappresentata da Edoardo Bennato e da Teresa De Sio. Ospiti internazionali gli Editors. E ancora Planet Funk, Public Service Broadcasting, Bombino, Levante, Motta, La Rua, Ara Malikian, Marina Rei + Benevegnù, Mimmo Cavallaro, Aprés la Classe, Maldestro, Artù, Braschi, Geometra Mangoni, Ladri di carrozzelle, Orchestra popolare del saltarello, Giovanni Guidi. Le misure di sicurezza, contro l’allerta terrorismo, ci saranno (già l’anno scorso si sperimentarono un’area di sicurezza transennata e varchi con metal detector), ma non scoraggeranno le migliaia di giovani che riempiranno la piazza, dove nel ruolo di padroni di casa troveranno l’inedita (e strana) coppia Camila Raznovich, alla sua seconda esperienza al Primo Maggio (“la prima volta mi salvò l’incoscienza, stavolta sono più consapevole”), e Clementino, il rapper dall’energia e dall’entusiasmo incontenibili.

“La piazza se ne deve cadere”, ha detto in napoletano il cantante, ricordando come nel ’99 fosse tra il pubblico, nel 2014 tra gli ospiti e ora sul palco a condurre senza troppi timori, forte di una esperienza decennale come animatore ei villaggi turistici. “L’anno prossimo diventerò direttore di Rai3”, ha scherzato. Daria Bignardi, direttore della rete che dal 1999 trasmette l’evento in diretta, non si è scomposta e ha spiegato: “Quello di piazza San Giovanni è un concerto che parla alle persone e delle persone, con storie sul lavoro e di vita”.

A raccontarsi, tra una canzone e l’altra, ci saranno Abdul, avvocato milanese arrivato dal Senegal con un padre che vendeva accendini; Franco, vigile del fuoco intervenuto ad Amatrice dopo il terremoto; Massimiliano, disabile che ha trovato lavoro dopo 21 anni; Marilena che raccoglie fragole a Caserta e ha aiutato a uscire dal lavoro nero molte donne immigrate; Sigh che raccoglie meloni a Mantova. A parlare delle difficoltà delle giovani coppie a inserirsi nel mondo del lavoro ci saranno anche Isabella Ragonese e Francesco Montanari, protagonisti del film Sole Cuore Amore (in sala dal 4 maggio). Interverrà anche Gad Lerner. Ognuno di loro darà lo spunto per cercare di capire cosa è oggi il lavoro, come hanno tenuto a sottolineare Cgil, Cisl e Uil. La lunga maratona, al via dalle 15 fino a mezzanotte, sarà trasmessa in diretta da Rai3, con Radio2, tra le voci ufficiali del’evento.

I leader di Cgil, Cisl e Uil a Portella della Ginestra

Il Primo Maggio dei sindacati nazionali con i segretari generali di Cgil, CIsl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo sarà celebrato a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, a 70 anni dall’eccidio avvenuto nella località siciliana. L’esigenza di lavoro per il riscatto dalla povertà, è il messaggio che viene dai sindacati con la scelta di celebrare la Festa dei lavoratori proprio a Portella, vale oggi come allora, soprattutto in una terra dove i livelli di disoccupazione sono un’emergenza.

Oggi l’urgenza non è come nel 1947 la richiesta dei braccianti di riforma del latifondo, con i latifondisti pronti ad avvicinarsi alla mafia per difendere lo status quo. Ma per i confederali l’allarme è quello di una imprenditoria rivolta allo sfruttamento e alla precarizzazione del lavoro, a volte con gli stessi interessi della criminalità, in un legame tra lavoro, mafia ed elite dominanti che ancora si ripropone dopo 70 anni. L’appuntamento di domani nella località siciliana vuole essere insomma un modo per rimettere il lavoro al centro, dell’economia e dell’attenzione della politica, con un richiamo alla lotta contro i soprusi, le disuguaglianze, un richiamo per la giustizia sociale.

“La parola d’ordine di questo Primo Maggio è lavoro. Lavoro come necessità, lavoro che manca, lavoro di qualità, lavoro come risposta ai giovani, che altrimenti sono costretti a fare le valigie”, ha ricordato solo ieri Camusso. “Portella della Ginestra fu una strage contro il movimento contadino, e fu la reazione di un blocco sociale che non voleva la distribuzione delle terre e la riforma agraria. Quindi non solo un tema di schieramenti politici, ma un grande tema economico di quale era la prospettiva dello sviluppo della Sicilia e delle sue possibilità. Se non si legge nella chiave degli interessi che si muovono e si coalizzano rispetto alla collusione, o utilizzazione della mafia, e della criminalità organizzata, si rischia di parlare molto, ma concretamente non cambiare nulla”.

“Bisogna continuare a lottare per affermare i valori della legalità sempre, contro tutte le mafie e contro tutti i soprusi – ha affermato Barbagallo -. In questo senso, anche il mondo del lavoro ha rappresentato un argine alle ingiustizie sociali, ma il lavoro oggi non è giustamente e adeguatamente valorizzato. Il lavoro oggi non è giustamente e adeguatamente valorizzato. Il lavoro è l’architrave su cui è fondata la nostra Costituzione e in cui affondano le nostre radici. Dobbiamo recuperare il senso profondo di quel valore per puntare allo sviluppo di tutto il Paese. Perché questa speranza si trasformi in realtà, occorre cominciare dal nostro Mezzogiorno”. “Il lavoro è il dna dei valori di una comunità e della persona, perché racchiude in sé anche i concetti di solidarietà, giustizia, eguaglianza e crescita di un Paese – ha dichiarato Furlan all’Avvenire -. Certo, l’emergenza di maggiore attualità oggi è proprio il lavoro: la sua mancanza, il lavoro che si perde, che si ha paura di perdere o che non si trova. Al centro del Paese occorre rimettere crescita, sviluppo e ‘buon lavoro’ “.

La commemorazione inizierà a Piana degli Albanesi alle 8.30 con la deposizione di una corona di fiori al cimitero in memoria dei caduti, alla presenza delle autorità civili e religiose. Il corteo partirà quindi alle 9.30 dalla Casa del Popolo, lungo il corso principale di Piana degli Albanesi, via Giorgio Kastriota, per sfilare nelle strade della cittadina siciliana e dirigersi quindi a Portella della Ginestra al Memoriale dell’eccidio, dove si terranno gli interventi dei tre segretari, dopo gli interventi di tre lavoratori, la lettura dei nomi delle vittime e un breve intervento del superstite Serafino Petta.

/ansa

Primo maggio, perché si festeggia

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Oggi in Italia e in molti altri paesi del mondo si celebra la ‘Festa dei lavoratori‘ in ricordo della battaglia condotta dalla classe operaia per ottenere diritti e condizioni di lavoro migliori. La storia del primo maggio, in particolare, parte dalle coste australiane. ‘Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire‘: con questo slogan, coniato in Australia nel 1855, e condiviso da gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento si aprì, infatti, la strada a rivendicazioni generali e alla ricerca di un giorno, il primo maggio, in cui tutti i lavoratori potessero incontrarsi per esercitare una forma di lotta e per affermare la propria autonomia e indipendenza.

Dal congresso dell’Associazione internazionale dei lavoratori, la Prima Internazionale, riunito a Ginevra nel settembre 1866, scaturì la proposta concreta: “Otto ore come limite legale dell’attività lavorativa“. A sviluppare un grande movimento di lotta sulla questione delle otto ore furono soprattutto le organizzazioni dei lavoratori statunitensi.

Lo Stato dell’Illinois, nel 1866, approvò una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore, ma con limitazioni tali da impedirne l’estesa ed effettiva applicazione. L’entrata in vigore della legge era stata fissata per il 1 maggio 1867 e per quel giorno venne organizzata a Chicago una grande manifestazione. Diecimila lavoratori diedero vita al più grande corteo mai visto per le strade della città americana.

Nell’ottobre del 1884 la Federation of organized trades and labour unions indicò nel 1 maggio 1886 la data limite, a partire dalla quale gli operai americani si sarebbero rifiutati di lavorare più di otto ore al giorno. Il 1 maggio 1886 cadeva di sabato, allora giornata lavorativa, ma in dodicimila fabbriche degli Stati Uniti 400 mila lavoratori incrociarono le braccia. Nella sola Chicago scioperarono e parteciparono al grande corteo in 80 mila. Tutto si svolse pacificamente, ma nei giorni successivi scioperi e manifestazioni proseguirono e nelle principali città industriali americane la tensione si fece sempre più acuta.

Il 20 luglio 1889 il congresso costitutivo della Seconda Internazionale, riunito a Parigi, decise che “una grande manifestazione sarebbe stata organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente i tutti i paesi e in tute le città, i lavoratori avrebbero chiesto alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore”. La scelta cadde sul primo maggio dell’anno successivo, appunto per il valore simbolico che quella giornata aveva assunto.

In Italia come negli altri Paesi il ‘grande successo’ del 1 maggio, concepita come manifestazione straordinaria e unica, indusse le organizzazioni operaie e socialiste a rinnovare l’evento anche nel 1891. Nella capitale la manifestazione era stata convocata in pazza Santa Croce in Gerusalemme, nei pressi di San Giovanni. Nell’agosto del 1891 il II congresso dell’Internazionale, riunito a Bruxelles, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza. In Italia il fascismo decise la soppressione del primo maggio, che durante il ventennio fu fatto coincidere con la celebrazione del 21 aprile, il cosiddetto Natale di Roma. Il 1 maggio tornò a celebrarsi nel 1945, sei giorni dopo la liberazione dell’Italia.

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