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La genesi dell’attentato a Manchester: un attentato ben preparato

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Lorenzo Vidino descrive nei dettagli la genesi dell’attentato: l’ordigno confezionato da professionisti del terrore, i viaggi del killer in Siria e Libia, Abedi ha ricevuto un’educazione fondamentalista nelle moschee dei Fratelli Musulmani a Manchester. E il padre venne cacciato dal colonnello Gheddafi perché era un seguace di Osama Bin Laden. Come spiega il ministro degli Interni, Minniti: «Si è trattato di un attentato ben preparato» assai diverso dagli attacchi di “lupi solitari” avvenuti altrove in Europa.

Tra Fratelli Musulmani e web, l’educazione criminale di Salman per diventare il jihadista perfetto

Il suo profilo è l’oppposto del lupo solitario manipolabile

In queste ore in cui stanno emergendo i primi dettagli su Salman Abedi, tre dinamiche meritano particolare attenzione. La prima sono i contatti operativi dell’attentatore di Manchester. Desta particolare preoccupazione il fatto che le autorità ritengano sia «pressoché impossibile» che il giovane abbia confezionato un ordigno così sofisticato da solo.

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Pare che Abedi sia stato di recente sia in Libia che in Siria. Qualcuno gli ha dato l’ordigno durante uno di questi viaggi e Abedi l’ha riportato con sé in patria? O gli sono state impartite le conoscenze necessarie e poi Abedi ha fatto tutto da solo una volta tornato a Manchester? Oppure esiste un esperto artificiere jihadista che opera in Inghilterra, cosa che forse giustificherebbe la dichiarazione di Theresa May su un altro attentato imminente? Ciascuna delle tre ipotesi costituisce una problematica con enormi ripercussioni per l’antiterrorismo non solo inglese ma di tutta Europa.

Quello che invece è sempre più chiaro è che Abedi era tutto tranne che un lupo solitario. I viaggi in Libia e Siria e le frequentazioni in Inghilterra. Ma anche i contatti online con famosi reclutatori virtuali del Califfato quali Raphael Hostey, un convertito di Manchester che dalla Siria, utilizzando varie piattaforme social, ha creato un network globale di simpatizzanti jihadisti. Via tastiera Hostey ne ha mobilitati a centinaia, prima fornendo loro i contatti giusti per arrivare in Siria e oggi, pressoché chiuse le porte del Califfato, spingendoli a compiere attentati nei Paesi di origine. Prematuro dire se sia avvenuto a Manchester, ma quella dell’attacco pilotato a distanza è una dinamica già vista in Europa e che continuerà ancor di più allorché il Califfato perderà la sua territorialità.

Infine, balza all’occhio anche una caratteristica del profilo di Abedi: la devozione sua e della sua famiglia. Viene spesso detto che i jihadisti europei sono degli sbandati che non sanno nulla di Islam e che proprio questa ignoranza è ciò che consente alla propaganda jihadista di abbindolarli con interpretazioni semplicistiche dei testi islamici. Indubbiamente alcuni sono dei novizi dell’Islam, spostati che poco sanno e poco vogliono sapere dei dettami della religione in nome della quale uccidono. Ma altri jihadisti l’Islam lo hanno studiato, eccome. L’intera famiglia di Abedi era molto attiva nella moschea di Didsbury, sobborgo di Manchester, e Salman era un hafiz, uno che ha memorizzato il Corano. È solo uno dei tanti esempi che dimostrano che l’educazione religiosa non è quell’antidoto magico alla radicalizzazione che alcune organizzazioni islamiste sostengono sia.

Anzi, nel caso di Abedi non si può ignorare il fatto che sia cresciuto in un ambiente legato all’islamismo dei Fratelli Musulmani. La moschea di Didsbury, infatti, è un noto hub della branca libica della Fratellanza in Inghilterra ed era stato in passato al centro di un’inchiesta per il finanziamento a gruppi jihadisti opposti a Gheddafi. I Fratelli sono tutt’altra cosa rispetto all’Isis, che li vede come traditori della causa islamista piegati al gioco politico invece di combattere la jihad (mentre i Fratelli, che condannano il terrorismo dello Stato Islamico, vedono i jihadisti un po’ come certe branche del partito comunista vedevano i brigatisti, dei «compagni che sbagliano»). Ma momenti di sovrapposizione, sia dal punto di vista ideologico che, a volte, operativo, esistono. Non sciocca pertanto che un giovane che cresce in un ambiente in cui la violenza politica, anche se meno indiscriminata di quella dei jihadisti, è spesso giustificata e santificata faccia il passo successivo e si unisca alla fazione più estrema del movimento islamista. È quindi chiaro che non è tanto la conoscenza dei testi islamici in sé che determina una capacità di resistere alle devianze dei jihadisti, ma chi la fornisce e che movimenti islamisti, anche se non direttamente violenti, a volte fanno compiere i primi passi di un cammino di radicalizzazione che porta al terrorismo.

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lastampa/Tra Fratelli Musulmani e web, l’educazione criminale di Salman per diventare il jihadista perfetto LORENZO VIDINO

La strage di Manchester ideata in Libia. Arrestati a Tripoli ilpadre e il fratello

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La pista della strage jihadista di Manchester porta in Libia. Più polizie sono impegnate a ricostruire la rete che ha consentito di colpire al kamikaze Salman Abedi. A Tripoli sono stati arrestati il padre e il fratello che ha affermato: «Io e Salman abbiamo aderito all’Isis».

La rete del terrore di Salman, a Tripoli la regia dell’attentato

Blitz e sei arresti a Manchester. Il fratello Hashem e il padre Ramadan fermati in Libia. L’imam della moschea: «Mi guardò con odio quando feci un sermone contro il Califfo»

MANCHESTER – Sì, il male sa camuffarsi bene. La moschea di Didsbury è una ex chiesa, oggi sconsacrata. Quartiere elegante. Villette a schiera e giardini curati. Salman Abedi, il kamikaze dell’ultima strage di innocenti, abitava a nemmeno tre chilometri da qui. E in questo centro culturale islamico veniva a pregare. Così facevano il padre, Ramadan, e il fratello minore Hashem. Tutti e due fermati ieri a Tripoli. «Hashem sapeva tutto del piano assassino del fratello», informa la Rada, la milizia di sicurezza libica. Non solo sapeva, ma stava preparando un attacco simile a quello di Manchester. Proprio nella capitale libica, a Tripoli. Dove di recente, pochi giorni prima di colpire l’Arena, è stato anche Salman. La rete c’è. Ed è più grande di quel che si pensava. I gangli dalla Gran Bretagna portano alla Libia, ma si ramificano anche in Siria. Una rete temibile. Tanto da spingere il governo di Londra e Theresa May a portare l’allerta nel Paese al livello «critico», il più alto da dieci anni a oggi.

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La caccia continua  

Ian Hopkins, il capo della polizia metropolitana di Manchester, l’aveva capito. «C’è un network su cui stiamo investigando». E non è legato a una sola famiglia. A testimoniarlo sono gli arresti e i numerosi blitz che si stanno susseguendo in queste ore. Sei, per ora, le persone fermate, tra queste una donna. Tutte collegate in qualche modo alla bomba che ha ucciso 22 persone e ne ha ferite 64 subito dopo la fine del concerto di Ariana Grande. Un fermo anche a Wigan, contea del Lancashire, 40 chilometri dal luogo della strage. Ma la caccia grossa continua tra Tripoli e Manchester. Dopo il fratello maggiore Ismail, in carcere da lunedì, si cerca l’artificiere: chi ha confezionato l’ordigno riempiendolo di chiodi e bulloni, per fare più male. E si continua a setacciare tutta la città, anche la zona della moschea di Didsbury.

La predica anti-Isis

Uno dei direttori del centro culturale, gestito da libici, prende le distanze: «Non ha mai lavorato per noi». Mentre l’imam, Mohammed Saeed, ricorda un episodio su Salman: «Era il 2015 quando feci un sermone criticando le milizie dell’Isis in Libia. E lui, con un gruppetto di amici, se la prese. Mi guardò con odio e disprezzo». Le altre persone, per di più libici e siriani, che frequentavano la moschea erano d’accordo con l’imam, Salman e i suoi amici no. «Un mio conoscente – continua l’imam – mi disse di fare attenzione perché poteva farmi del male. Ma da allora non era mai successo più nulla». Fino a lunedì notte quando, di ritorno dalla Libia, ha deciso di farsi saltare in aria. Salman era tante cose: figlio di profughi libici scappati dalla Cirenaica ai tempi di Gheddafi, amante del cricket e del calcio, per un periodo studente di economia. Tante cose. Ma non un lupo solitario.

Il reclutatore  

Per capirlo bisogna spostarsi dalla moschea e percorrere una manciata di chilometri a nord, verso il centro. Bussare al civico 139 di Princess Road e chiedere dell’ex campione di pugilato britannico Maurice Core. Oggi, a 52 anni, manda avanti una palestra dove insegna ai giovani a stare sul ring. «Cosa volete da me?», dice sull’uscio della porta. «Ancora quella storia? Sì, Raphael Hostey si è allenato qui qualche anno fa per circa sei mesi». Maurice non lo sapeva, ma Raphael Hostey non era uno qualsiasi. A soli 24 anni era considerato uno dei più importanti reclutatori dello Stato islamico nel Regno Unito. È morto l’anno scorso in Siria, ucciso da un raid effettuato con un drone. Si faceva chiamare Abu Qaqa al-Britani e aveva creato una vasta rete di proseliti nella quale era finito anche Salman, l’attentatore dell’Arena. Anche perché i due hanno vissuto nello stesso quartiere di Manchester. «Quel ragazzo-kamikaze? No, lui non l’ho mai visto allenarsi qui e sono sconvolto per quanto è successo lunedì», dice l’ex pugile Core. E aggiunge sconsolato: «Se io mando avanti questa palestra è anche per integrare questi giovani, per fare del bene a questa comunità».

I radicalizzati e la Libia  

La rete di complicità, specie in Moss Side, così si chiama questa zona a sud di Manchester, sembra più vasta di quanto si crede. Da qui era partito a inizio anno un 50enne che si è fatto saltare in aria vicino a Mosul. E sempre da questi vicoli due studentesse del liceo femminile, Zahra e Salma, sono fuggite per combattere con l’Isis in Iraq. Un’indagine del Guardian, pubblicata già lo scorso febbraio, ha contato 16 terroristi (tra condannati e morti) nei quattro chilometri quadrati intorno a quest’area. Una rete radicale. Di cui anche Salman faceva parte. Come il fratello Hashem che voleva colpire Tripoli. E il padre Ramadan che avrebbe legami con il Libyan Islamic Fighting Group. Uno è morto kamikaze a Manchester. Gli altri due sono stati arrestati ieri in Libia. Ma non è finita. Tanti gangli di questa rete restano ancora da svelare.

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lastampa/La rete del terrore di Salman, a Tripoli la regia dell’attentato DAVIDE LESSI – INVIATO A MANCHESTER

Reina-De Laurentiis, previsto un incontro nelle prossime settimane per il rinnovo: screzio ricucito ma…

De Laurentiis è pronto ad incontrare Pepe Reina nelle prossime settimane per proporgli il rinnovo. A questo punto bisogna chiedersi: quanto inciderà l’episodio avvenuto in occasione della festa di fine stagione? L’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno scrive a riguardo:

“Lo screzio sarà sicuramente ricucito, nel segno del Napoli e del progetto. Ma Reina dovrebbe rinnovare il suo contratto e l’appuntamento con De Laurentiis non si preannuncia disteso. Il club sta sondando Szczesny o Neto ma anche Skorupski, perfetto vice da far crescere dietro allo spagnolo per almeno un anno. Occhi puntati anche in Germania (su Leno del Bayer Leverkusen). Reina vuole Napoli, nonostante i rapporti «tesi» con il patron azzurro. La città sta cucita addosso alla sua famiglia e la sintonia con Sarri e i compagni è totale. L’appuntamento è previsto per le prossime settimane, prima il club vuole risolvere la questione-Ghoulam”.

Rinnovo Ghoulam, Mendes atteso in Italia la prossima settimana: si continua a trattare

Dopo i rinnovi di Lorenzo Insigne e di Dries Mertens (per il quale manca solo l’ufficialità), il Napoli si muove per prolungare il contratto di Faouzi Ghoulam. Stando a quanto riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Jorge Mendes è atteso in Italia la prossima settimana. Probabile un incontro tra De Laurentiis e l’agente per trovare un accordo sul rinnovo dell’algerino. Il contratto attuale, infatti, scadrà la prossima stagione. Non è del tutto esclusa una possibile cessione per non lasciarlo andare a parametro zero l’anno prossimo.

Battuta di cattivo gusto di De Laurentiis, Reina e la moglie non hanno gradito: il clima è teso

Emergono ulteriori dettagli su quanto accaduto tra De Laurentiis e Pepe Reina in occasione della cena di fine anni a Villa d’Angelo. Sull’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno si legge:

“Il patron azzurro, senza giri di parole, apprezza la stagione di Pepe.  Ma gli sottolinea che per diventare ancor più forte, dovrebbe evitare di cedere a sollecitazioni esterne. Non si riferisce evidentemente a distrazioni generiche ma a tentazioni che vanno «oltre» la famiglia. L’allusione è chiara, la signora Reina – donna di mondo e con carattere – non gradisce. Uno sguardo al marito e via, guadagna l’uscita del ristorante Villa d’Angelo. De Laurentiis si preoccupa immediatamente di chiarire: «E’ una battuta Pepe, solo una battuta». La frittata è fatta e la reazione fa il giro dei social. «Va controllato questo ragazzo», avrebbe detto il patron durante i festeggiamenti di martedì sera. Incrociando lo sguardo di fuoco della bella signora mora, madre di cinque bambini e orgogliosa della sua famiglia da mulino bianco, che stizzita ha lasciato la sala”.

Napoli su Schick, pronta una super offerta alla Samp: c’è l’ok di Sarri

Anche il Napoli sulle tracce di Patrik Schick della Sampdoria. Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, Aurelio De Laurentiis sarebbe pronto a formulare un’offerta che potrebbe far vacillare il club blucerchiato. Ben 19 milioni di euro per l’attaccante che ha stregato mezza Italia quest’anno. Lo stesso Maurizio Sarri avrebbe espresso il suo gradimento per l’operazione. Possibile un faccia a faccia tra De Laurentiis e Ferrero domani a Milano o in occasione dell’ultima gara di campionato. In ogni caso il Napoli è pronto ad inserirsi in una vera e propria asta. Sul ragazzo, infatti, ci sono anche Inter, Roma e Juventus.

Juve Stabia – Capodaglio: Abbiamo dato tutto anche il goal, è inammissibile che l’abbiano annullato [VIDEO]

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Il capitano dei gialloble Paolo Capodaglio nella sala stampa del Menti è stato il portavoce dello stato d’animo della squadra al termine della partita Juve Stabia vs Reggiana.

“Ci hanno chiesto sudore, idee, testa e anche un goal. Abbiamo dato tutto, anche il goal ma non l’hanno riconosciuto. Il rammarico è  tanto perché abbiamo dimostrato nelle due partite casalinghe, questa e quella con il Catania, di essere più squadra e non solo di giocare meglio. Ma purtroppo il calcio è questo.

Riguardo al fallo di Marotta, quando sono andato a protestare con l’arbitro perché gli ho detto che era l’ultimo uomo, lui ha detto di no e che in mezzo c’era qualcuno. Ma non era così.

Sul goal annullato non capisco come un arbitro che è a tre metri dall’episodio in questione faccia decidere ad un altro che n’è a trenta. Reputo la cosa inammissibile, perché sono episodi che cambiano gli esiti della partita, come il rigore contro a Reggio.

Io da capitano ho detto ai ragazzi che nel bene e nel male abbiamo trascorso momenti di difficoltà ma anche di soddisfazione. Ringrazio pubblicamente tutti loro, la società, Castellammare che oggi ha risposto alla grande, e non avevamo dubbi.

Juve Stabia – Carboni: una delusione che fa male perché meritavamo di andare avanti [VIDEO]

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Al termine di Juve Stabia vs Reggiana mister Carboni ha espresso le sue considerazioni sul match, nella sala stampa del Romeo Menti:

“Perdere i play off così fa male.  Stasera è mancato quel briciolo di fortuna e magari si poteva evitare del protagonismo da parte di qualcuno. Ingoiamo un bocconone amaro ma non ho niente da dire alla squadra: la squadra ha dato tutto. O meglio ha dato tutto in questi due mesi, sono orgoglioso e onorato di aver allenato un gruppo così.

Devo ringraziare tutti dal primo all’ultimo. Anche io ho dato tutto quello che avevo, nonostante le difficoltà del subentro, non è stato facile trovare subito le misure giuste.

Sapevo che era un girone difficile, abbiamo speso molto anche a livello nervoso. Stasera con un briciolo di fortuna in più e un pizzico di protagonismo in meno, avremmo potuto farcela. È dura d’accettare, ma questo è il calcio, questo lo sport.

Quando sono arrivato a Castellammare ho detto ai ragazzi che dovevano riconquistare la fiducia della gente. Così è stato e il fatto che stasera lo stadio fosse pieno è un motivo d’orgoglio, l’ho sottolineato ai ragazzi. I tifosi hanno dimostrato di aver di nuovo fiducia nelle capacità dei componenti della squadra.

Abbiamo pagato caro quei 15 minuti sbagliati a Reggio. Il Carboni uomo è arrabbiato, è una delusione che fa male, perché meritavamo di andare avanti. sapevamo che era difficile sbloccare la partita ed effettivamente è stato difficile trovare il goal. La rete che ci hanno annullato dicono che era regolare. C’è rammarico e dispiacere.

Ci tengo a ringraziare i ragazzi e la dirigenza.  È una società che ha un futuro e le auguro il meglio. Mi dispiace per tutte le persone che come noi hanno creduto nell’impresa, facendo parte di un team molto più vasto: il dottor di Somma, i fisioterapisti, i tecnici, tutti. A Castellammare mi sono trovato bene, perché la gente mi ha dato il 200%100 a differenza di altre squadre che ho allenato. Alcuni ragazzi erano in lacrime, umanamente hanno dato tanto.

Sulla formazione abbiamo rischiato mettendo un centro campo più offensivo, Kanoute ci è mancato, in queste partite è uno che avrebbe allungato la squadra. Avevamo Cancellotti fuori, Santacroce ha fatto una grande partita poi è uscito e  non so se si è fratturato una costola.

Dal punto di vista umano sono orgoglioso di un gruppo che mi ha dato tanto. Non posso dire niente, non mi sento di criticare o giudicare il loro lavoro.

Juve Stabia – Reggiana : Le parole di mister Menichini (VIDEO)

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Partita di ritorno del secondo turno dei Playoff di Lega Pro tra Juve Stabia e Reggiana tenutasi allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia, una Juve Stabia che si ferma sullo 0 a 0 risultato che non consente alla formazione stabiese di passare il turno vista la sconfitta riportata nella partita di andata.

Queste le parole di mister Menichini:

Possiamo dire la squadra più cinica ha portato a casa la qualificazione?

Si è vero dobbiamo rendere onore alla Juve Stabia che ha fatto una partita intensa, ha creato sicuramente più di noi, noi abbiamo fatto molta fatica ad inizio gara mentre nel secondo tempo siamo riusciti a far meglio, ci siamo assestati e siamo riusciti addirittura a fare qualche ripartenza anche se la Juve Stabia ha fatto sempre la partita, ma è da dire che hanno trovato di fronte una Reggiana che non ha mai mollato.

Juve Stabia che lamenta gli errori arbitrali soprattutto il gol annullato che però dalle immagini televisive sembra essere regolare

Io non posso dire di più perché dalla panchina ho visto solo Ripa che saltava di testa e non ho avuto ‘esatta percezione di cosa sia effettivamente successo.

La partita l’ha preparata cosi p e stata una Juve Stabia arrembante che non vi ha fatto giocare?

Noi siamo venuti per giocarla al meglio ma a causa delle tante assenza abbiamo dovuto fare di necessita virtù. Sono contento della prestazione fatta dai miei ragazzi.

Avete superato un avversario difficile ma la Reggiana è questa o quella che ha chiuso il campionato?

La Reggiana è questa anche quella di sabato scorso che ha vinto contro la Juve Stabia, noi vogliamo essere quelli della partita contro il Parma e quelli delle partite dei playoff.

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A cura di Andrea Alfano

Bovo: ”Complimenti alla Juve Stabia. Ora ce la giocheremo” (VIDEO)

Al termine del match tra Juve Stabia e Reggiana al Menti, valida per il ritorno degli ottavi di finale play off, terminato 0-0 e che ha regalato il passaggio del turno alla Reggiana, si è presentato in sala stano il centrocampista dei granata Andrea Bovo.

Ecco le sue parole raccolte dalla nostra redazione in sala stampa:

“Vanno fatti i compimenti alla Juve Stabia. Le vespe hanno provato in tutti i modi a vincere la partita ma siamo stati bravi a difenderci e a resistere fino all’ultimo. Il gol annullato? L’arbitro ha dato carica sul portiere, in queste situazione di solito si da fallo e dal campo a me sembrava carica sul portiere. Poi le immagini chiariranno ogni dubbio. Ora ce la giocheremo con tutte, ci sono squadre più abbordabili ma per andare in B bisogna vincerle tutte. Aver passato il turno su un campo difficile come questo ci dà morale in vista dei quarti.”

Salvatore SORRENTINO

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Juve Stabia vs Reggiana, le pagelle

 Termina 0-0 il match del Menti tra Juve Stabia e Reggiana. Le vespe ci provano ma il 2-1 del Mapei stadium regala il passaggio del turno agli ospiti. Finisce qui una stagione agrodolce per le vespe: fenomenali fino a gennaio prima della rivoluzione invernale.

Ecco le pagelle del match:

RUSSO 6: Praticamente inoperoso. La Reggiana non si rende quasi mai pericolosa in avanti e per lui è solo ordinaria amministrazione.

SANTACROCE 5: Sempre impreciso. L’assenza di Cancellotti si è sentita parecchio, non è riuscito a mettere mai un cross decente per i compagni.

ATANASOV 6.5: Prestazione solida del bulgaro che annulla Cesarini. Era al rientro ma non si è visto.

MORERO 6.5: Stesso discorso fatto per Atanasov. Buona prestazione per i due centrali difensivi che chiudono benissimo gli avversari.

LIVIERO 4: Forse la sua peggior prestazione dell’anno. Sbaglia quasi tutto il possibile. Chiude male la sua stagione.

MASTALLI 6.5: Uno dei pochi positivi. Getta il cuore oltre l’ostacolo e le lacrime al triplice fischio lasciano intendere la voglia di vincere che aveva.

IZZILLO 5: Gara mediocre per lui. Cerca di inserirsi tra le linee ma la difesa della Reggiana lo chiude praticamente sempre.

CAPODAGLIO 5.5: Dai suoi piedi passano quasi tutte le azioni stabiesi. A differenza di altre volte, stasera è più impreciso e non riesce mai a servire, con uno dei suoi lanci, i compagni.

LISI 5: Era stato decisivo con il Catania, questa sera non passa mai con Spanò prima e Lombardo poi. Una delle sue gare peggiori in maglia stabiese. La grinta c’è sempre, ma questa serve gli è mancato qualcosa…

MAROTTA 5: Ben imbeccato da Ripa dopo pochi minuti, si procura una pericolosa punizione dal limite ma non riesce a tramutarla in gol. Da quel momento si eclissa.

RIPA 6: Lotta fino alla fine su ogni pallone. Un gol lo ha pure segnato ma l’arbitro glielo ha prima convalidato e poi annullato. Un “Bassano bis” per vespe. Assurdo.

PAPONI- CUTOLO 4: Entrano per aiutare la squadra a segnare ma paradossalmente la frenano. Arrivati a gennaio in pompa magna, sono l’emblema di una seconda parte di stagione da dimenticare. Flop.

ROSAFIO: SV

Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Reggiana 0 – 0

Il sogno della Juve Stabia si interrompe contro la Reggiana. Lo 0 – 0 del Menti condanna le Vespe e manda invece in paradiso la squadra di Menichini

PODIO
Medaglia d’oro: a Santiago Morero, perfetta guida della difesa stabiese. Se la Reggiana non porta alcun grattacapo alla Juve Stabia il merito è soprattutto del difensore argentino, autore di una prestazione solida e di qualità. Morero risponde sempre presente quando è chiamato in causa, risultando efficace anche in alcune chiusure rischiose ma necessarie. Con Capodaglio imbrigliato da Sbaffo, Morero funge bene anche da regista arretrato, dispensando tanti lanci lunghi precisi per Marotta e Lisi. Se nei mesi scorsi il centrale argentino è stato, a volte, sul contropodio non è stato per voglia di criticare o “massacrare” di chi scrive, ma semplicemente perché il numero 18 non ha offerto prestazioni come quella, perfetta, di oggi.

Medaglia d’argento: ad Alessandro Mastalli, l’ultimo tra le fila della Juve Stabia ad arrendersi. Il centrocampista classe 1996 offre una partita di grande dinamismo e grinta, apparendo forse il più in palla nella linea mediana gialloblù. Mastalli, dopo essersi disimpegnato contro il Catania nel ruolo di esterno nel tridente a sostegno di Ripa, prende il ruolo di terzino destro dopo l’uscita di Santacroce, dimostrando duttilità e senso di sacrificio. Proprio un’incursione del centrocampista scuola Milan porta le Vespe vicinissime al gol partita, ma né Ripa né Paponi riescono a spingere la palla in rete da pochi passi.

Medaglia di bronzo: a Mario Marotta, il più in palla tra i quattro esterni visti in campo stasera. Il numero 10 della Juve Stabia cerca di rifornire Ripa di quanti più cross possibili, svariando e puntando l’avversario sia sul sinistro, piede preferito, che andando al traversone col destro. Tanta abnegazione nel match di Marotta, che aiuta in più di un’occasione il suo terzino destro a coprire sullo scatenato Cesarini. Osservando la gara di Marotta, resta la sensazione che l’ex Frattese, per lunghi tratti della seconda parte di stagione, avrebbe meritato un minutaggio decisamente superiore.

CONTROPODIO
Medaglia d’oro: al gol assurdamente annullato alla Juve Stabia. Come nel play off di due stagioni fa contro la Virtus Bassano, anche oggi tutta la Castellammare sportiva si trova a recriminare per una decisione ingiustamente penalizzante subita dalla Juve Stabia. Come Gomez due anni fa non aveva commesso fallo sul proprio marcatore staccando di testa, così stasera Ripa non sfiora nemmeno il portiere della Reggiana, Narduzzo, il quale si scontra in maniera evidente, fortuita e rocambolesca con un proprio compagno di squadra. A rendere evidente la topica della terna di gara, il ritardo con cui il presunto fallo viene segnalato, quando tutta la squadra di Carboni è in piena esultanza; guarda caso stesso elemento di quel ormai famoso gol invalidato a Gomez a Bassano ed emblema della confusione del direttore di gara. Che qualcuno si faccia sentire: la Juve Stabia questa sera è stata protagonista dell’ennesimo torto arbitrale che costa un’intera stagione.

Medaglia d’argento: a Matteo Liviero, ancora molto impreciso in campo. Il terzino sinistro della Juve Stabia parte bene, ma poi sbaglia una miriade di cross e giocate apparentemente semplici per un calciatore delle sue qualità. Le prestazioni negative di Liviero nel doppio match con la Reggiana fanno ancora più rumore perché il calciatore è stato uno degli elementi da cui si attendeva di più nelle partite decisive di questo “secondo campionato”. Troppe incertezze nella gara di Liviero, la cui seconda parte di stagione si è assestata sui livelli deludenti di tutta la squadra.

Medaglia di bronzo: a Spider Ripa, che ha sulla testa la palla della vittoria. Partendo dal presupposto che Ripa ha siglato il gol vittoria, che l’arbitro decide inspiegabilmente di annullare, va registrata l’occasionissima sciupata da Spider a circa 15 minuti dal termine. Sull’unica palla precisa di Liviero, la punta stabiese sbaglia la misura del colpo di testa da posizione favorevolissima. Stesso erorre commesso nella gara di andata per il numero 29 della Juve Stabia, che difetta proprio nella specialità della casa: il colpo di testa. Se per tutta la stagione il bomber gialloblù è stato versione Spider, nella doppia sfida con la Reggiana Ripa è stato “solo” Peter Parker, senza costume da super eroe. La gara di stasera nulla toglie ovviamente alla stagione superlativa dell’attaccante, che ha trascinato le Vespe con i suoi 15 gol.

Raffaele Izzo

Juve Stabia vs Reggiana (0-0). Addio ai sogni di gloria, per le vespe il campionato finisce qui

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La Reggiana pareggia 0-0 con la Juve Stabia e avanza ai quarti di finale insieme a Pordenone, Livorno, Lucchese, Lecce, Alessandria, Cosenza, Parma. 

Gara di ritorno del secondo turno dei play off di Lega Pro 2016-2017 tra la Juve Stabia e la Reggiana. In questo secondo turno la formula prevede gare di andata e ritorno al termine della quale in caso di parità di reti (non valgono doppio i gol in trasferta n.d.a) si qualifica alle Final Eight la miglior classificata al termine della stagione regolare. Le Vespe dopo la sconfitta dell’andata sono obbligate a vincere con qualsiasi risultato.

Nella Juve Stabia assenti Allievi, Kanoutè e Cancellotti (squalificato), mentre nella Reggiana mancherà Rozzio, mentre Contessa non al meglio si accomoda in panchina.

Nella Juve Stabia ex di serata è Giron, mentre nella Reggiana ci sono Contessa, Ghiringhelli e Genevier.

Ottima l’affluenza del pubblico di casa che ha risposto presente all’appello della società e degli uomini dello sport del mondo gialloblè. Ottimo il colpo d’occhio del settore distinti, tribuna Varano, con i ragazzi delle scuole calcio del circondario che hanno gremito i gradoni del settore dello stadio. Buona anche la presenza dei tifosi della Reggiana con circa duecento tifosi granata al seguito della squadra.

Serata molto fresca, cielo coperto. Terreno in erba sintetica in discrete condizioni.

JUVE STABIA-REGGIANA 0-0

JUVE STABIA (4-3-3): Russo; Atanasov, Santacroce (Paponi dal 18′ st), Morero, Liviero; Mastalli, Capodaglio, Izzillo (Rosafio dal 38′ st); Marotta, Ripa, Lisi (Cutolo dal 30′ st).

  • A disposizione: Bacci, Tabaglio, Matute, Manari, Camigliano, Giron, Salvi, Esposito.
  • Allenatore: Guido Carboni

REGGIANA (4-3-3):  Narduzzo; Spanò, Sabotic, Trevisan (Lombardo dal 29′ st), Panizzi; Bovo, Genevier, Sbaffo; Cesarini, Marchi (Maltese dal 36′ st), Carlini (Guidone dal 40′ st).

  • A disposizione: Perilli, Pedrelli, Maltese, Riverola, Calvano, Ghiringhelli, Contessa.
  • Allenatore: Leonardo Menichini

ARBITRO: Niccolò Pagliardini di Arezzo

Assistenti: Stefano Viola di Bari e Lacalamita di Bari

Spettatori: 3710 incasso di 37.914,50

Ammoniti: Spanò al 3′ pt, Panizzi al 5′ pt, Ripa al 33′ pt – Narduzzo al 27′ st, Lombardo al 37′ st, Sabotic al 48′ st.

Angoli 4-1.

Recupero: 4′ pt, 6′ st.

La cronaca testuale

La Reggiana entra in campo in tenuta bianca. La Juve Stabia nel suo completo giallo-blu.

Prima della gara osservato un minuto di silenzio in memoria dell’arbitro Stefano Farina deceduto in settimana.

Inizia il primo tempo.

Al 6’ ammonito Panizzi per fallo su Marotta che si dirigeva verso la porta avversaria.

Al 9’ discesa di Santacroce sulla fascia per Ripa che calcia di prima intenzione ma non inquadra la porta.

Al 10’ ci prova Cesarini dalla distanza con Russo che controlla la traiettoria sbattendo però il volto sul palo. Per fortuna della Juve Stabia il portiere si alza subito.

Al 21’ azione pericolosa della Juve Stabia con Ripa che riceve palla e fa la sponda dall’altra parte per Lisi che a porta vuota non riesce ad impattare il pallone perché disturbato da Spanò.

Al 30’ gol annullato alla Juve Stabia: Ripa di testa insacca il cross di Marotta ma per l’arbitro è fallo sul portiere. Si accende una mischia alla fine a farne le spese è Morero che viene ammonito.

La Juve Stabia rivede i fantasmi di Bassano con il gol di Gomez annullato da Serra di Torino.

L’arbitro concede 4 minuti di recupero.

Finisce il primo tempo con il risultato di parità che, per il momento, qualifica la Reggiana alla fase successiva.

Al 49’ ammonito Spanò per fallo su Mastalli. Sulla palla va Capodaglio che appoggia per Izzillo, tiro teso di quest’ultimo ma Narduzzo blocca a terra.

Al 56’ contropiede pericoloso della Reggiana su errore di Capodaglio, Russo interviene sul cross di Sbaffo, e poi Atanasov perfeziona l’intervento difensivo liberando l’aria di rigore.

Al 64’ la Juve Stabia sostituisce Santacroce con Paponi.

Al 72’ Ammonito Narduzzo per perdita di tempo.

Al 75’ La Reggiana sostituisce Trevisan con Lombardo. La Juve Stabia sostituisce Lisi con Cutolo

Al 76’ occasionissima per la Juve Stabia: Mastalli crossa in mezzo rasoterra ma prima Paponi e poi Ripa non  riescono ad impattare la palla.

Al 80’ La Reggiana sostituisce Marchi con Maltese

Al 81’ Ammonito Lombardo per perdita di tempo

Al 82’ Altra azione per la Juve Stabia con Cutolo che crossa per la testa di Ripa che non riesce ad inquadrare la porta.

Al 83’ La Juve Stabia sostituisce Izzillo per Rosafio

Al 86’ La Reggiana sostituisce Carlini con Guidone.

L’arbitro concede 6 minuti di recupero.

Al 94’ ammonito Sabotic per fallo su Ripa.

Termina la gara con l’arbitro che manda tutti nello spogliatoio.

Finisce con il risultato di 0-0, un pari che questa volta a differenza di quello ottenuto con il Catania non serve alla Juve Stabia per passare il turno. In virtù del 2-1 del Mapei Stadium le vespe dicono addio ai sogni di gloria. Peccato, i calciatori oggi ci hanno provato in tutti i modi con la Reggiana che ha badato più a non scoprirsi che ad offendere, tant’è che si conta un solo intervento del portiere stabiese. Dopo una stagione da montagne russe i tifosi gialloblè escono dallo stadio delusi, perché speravano oggi di vedere una Juve Stabia vincente, la legge del calcio a volte è davvero dura. Ora si dovrà capire l’anno prossimo cosa si vorrà fare.

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A sostenere le Vespe contro la Reggiana anche chi ha contribuito a scrivere la Storia della squadra

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Tra gli ex che sono al Romeo Menti per sostenere la Juve Stabia in questa complicata partita contro la Reggiana, anche chi realizzò il sogno gialloble quel 19 giugno 2011 al Flaminio: Gennaro Scognamiglio. 33 presenze con la squadra di prima divisione nel 2010- 2011, 28 in serie B nel campionato 2011-2012, 33 in quello successivo. Per un totale di 93 presenze in maglia gialloble con 7 reti segnate.

Gennaro Scognamiglio

Dopo Rastelli al Mapei Stadium questa volta al Menti a seguire la Juve Stabia un altro ex

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A sostenere l’impresa delle Vespe stasera al Menti c’è anche William Jidayi, l’ex centrocampista della Juve Stabia che con la maglia gialloble ha giocato sia in serie B dal 2012 al gennaio 2014, per poi ritornare nel campionato di Lega Pro 2014-2015.

In tribuna per rafforzare il tifo in questa importante e tesissima gara di ritorno degli ottavi di finale dei play off di Lega Pro.

Nella scorsa partita casalinga contro il Catania è stato il turno di Vacca (centrocampista del Foggia) e dell’ex DS Salvatore Di Somma.

Jidayi

#AskHamsik: “Quando sono lontano da Napoli mi manca tutto. Non vedo l’ora di superare il record di Maradona”

#AskHamsik: “Quando sono lontano da Napoli mi manca tutto. Non vedo l’ora di superare il record di Maradona”

Diretto, conciso, mai banale: Marek Hamsik risponde alle domande poste dai tifosi azzurri sempre con la sua solite attitudine. Attraverso Facebook, il capitano rivela: “Piatto tipico napoletano preferito? Un po’ tutto, la pizza, la pasta, la mozzarella. Quando sono in ritiro mangio il riso alla parmigiana. Cosa farai quando smetterai di giocare? Credo che tornerò a casa mia, sono via da tanti anni, da quando ho 14 anni, quindi quando smetterò tornerò nella mia città d’origine. Cosa farai in caso di Scudetto? Un enorme tatuaggio, ho spazio sulla schiena, speriamo di farcela, lo vorrei sulla pelle. Record Maradona? Spero di superarlo presto, sarà una grande cosa per me superarlo come reti nel Napoli. Sarà qualcosa di storico, anche perché sono un centrocampista. Sarò ancora di più nella storia del club, anche se forse verrò superato. Cosa ti manca di Napoli quando sei via? Tutto, a Napoli c’è tutto, c’è sempre caldo, gente sorridente, si mangia alla grande. Tutto, perciò sono qui dopo 10 anni, Napoli è nel mio cuore. I tatuaggi più significativi? Quelli per i miei tre bambini che amo tanto. E’ un onore essere capitano del Napoli, non si può descrivere: Napoli vive di calcio e rappresentarla è un onore e una responsabilità, sono contento di portare la fascia. Il tuo idolo da bambino? Due. Nedved per la sua carriera e per il cammino simile che abbiamo fatto, ma anche Zidane per la classe.  Il gol più bello? Più di uno. Col Milan sono partito dall’area nostra, ma anche quello con la Juve del 3-2, il più importante quello in Coppa Italia nel 2-0 in finale contro la Juve. Sono quelli che ho più nel cuore. Perché porti sempre il 17? La mia data di nascita, 27-7-87, ha sempre il 7, quindi volevo un numero col 7 ed a Brescia il 7 e 27 erano occupati, presi il 17 e non lo cambierò mai, ce l’ho anche tatuato.”

 

A Castellammare una sola melodia:”Forza Ragazzi noi ci crediamo”. La città e il suo sostegno ai gialloble

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È giunto il momento della resa dei conti per la Juve Stabia, e proprio tutti a Castellammare stanno dando il proprio contributo affinché il match di ritorno degli ottavi di finale dei play off contro la Reggiana, finisca come deve finire: un’avvincente remuntada che porti gli stabiesi al turno successivo.

Per la città risuona un solo canto: “Forza ragazzi, noi ci crediamo!”, oltre l’invito a giungere numerosi al Menti, perché la squadra, per vincere, ha bisogno del sostegno di tutti. Due o più automobili stanno divulgando il suddetto messaggio nei quartieri stabiesi attraverso megafoni.

Ieri è arrivata anche la chiamata su Facebook della Curva Sud ai tifosi: “Ore 18 tutti allo stadio per l’allenamento delle Vespe”, e così è stato. Molti supporters di ogni età e sesso hanno affollato la tribuna del campo sportivo, accogliendo il team gialloble con un grosso e caloroso applauso.

La presenza dei sostenitori della squadra, all’ultimo allenamento di rifinitura, è stata importante per far capire al mister, ai giocatori, alla società che la città non scherza, la città è presente, la città ci crede. Un plauso di fiducia, ricambiato da un altrettanto battimano dei guerrieri gialloble.

Ad oggi si aspettano almeno 4000 tifosi e come ha sottolineato il presidente Manniello in una delle sue dichiarazioni prepartita: “Bisogna riempire il Romeo Menti, è una partita delicatissima che coinvolge non solo la squadra ma tutta Castellammare”.

E per concludere con le parole del presidente: “Tutti insieme ce la faremo”.

Verso Samp-Napoli, il sito blucerchiato: “Quagliarella ritorna in gruppo, differenziato per Simic”

Verso Samp-Napoli, il sito blucerchiato: “Quagliarella ritorna in gruppo, differenziato per Simic”

Continua con la Sampdoria divisa per reparti la preparazione verso l’ultima di campionato. In vista della sfida di domenica con il Napoli. Lo staff tecnico ha messo in agenda due turni di lavoro tattico sul prato principale del “Mugnaini” di Bogliasco. Fabio Quagliarella è rientrato in gruppo a tutti gli effetti mentre Lorenco Simic ha svolto una razione differenziata per una contusione rimediata ad un dito del piede sinistro; terapie e fisioterapia per Wladimiro Falcone ed Emiliano Viviano. All’allenamento hanno preso parte sette Primavera: Pietro Cavaganaro, Roberto Criscuolo, Titas Krapikas, Maxime Leverbe, Andrea Tessiore, Alberto Testa e Michal Tomic.

Fonte: sito ufficiale Sampdoria

Entusiasmo Insigne: la maglia speciale di Lorenzo è sold out

Entusiasmo Insigne: la maglia speciale di Lorenzo è sold out

Insigne 2022 “sold out”. Sono state tutte vendute le maglie limited edition “Insigne 2022” destinate ai primi 50 affezionati tifosi azzurri che le hanno acquistate sul Web Store store.sscnapoli.it

Grandissima risposta dei sostenitori del Napoli che in pochi giorni hanno esaurito la maglia autografata con la dedica personalizzata di Lorenzo.

Un’altra iniziativa speciale che ha premiato la fedeltà e la passione azzurra!

Fonte: SSC Napoli

Castelvolturno- Napoli, doppia seduta in vista della Samp

Castelvolturno- Napoli, doppia seduta in vista della Samp

Doppia seduta per il Napoli a Castelvolturno.

Gli azzurri preparano la partita dell’ultima giornata di Serie A di domenica pomeriggio (ore 18), contro la Sampdoria, a Marassi.

Al mattino si è allenato il gruppo dei difensori più Hamsik. Attivazione in avvio e di seguito lavoro tecnico tattico specifico.

Nel pomeriggio seconda sessione di allenamento con la squadra al completo.

Fonte: SSC Napoli