12.9 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 5773

De Maggio rivela: “Berenguer? Esiste una clasuola rescissoria, il Napoli sta trattando”

De Maggio rivela: “Berenguer? Esiste una clasuola rescissoria, il Napoli sta trattando”

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Italia, è intervenuto Valter De Maggio, il quale ha dichiarato: “Berenguer? Interesse del Napoli reale, lo riferisce il suo procuratore Felix Tainta. Esiste una clausola rescissoria, ma bisogna capire cosa vogliono fare i club. Napoli e Osasuna, secondo l’agente, stanno trattando su questa clausola, cercando una via di mezzo.”

Szczesny ad un bivio: Juve e Napoli su di lui

Szczesny ad un bivio: Juve e Napoli su di lui

Secondo quanto riporta Calciomercato.it,  Wojciech Szczesny starebbe valutando le proposte arrivategli: il portiere gradirebbe più la destinazione Napoli che quella Juventus, dato che preferirebbe giocare da titolare. Con i bianconeri dovrebbe scontrarsi con Buffon, mentre con gli azzurri avrebbe la maglia da titolare assicurata, soprattutto se Pepe Reina dovesse andare via. Ad ogni modo, per strappare il ragazzo all’Arsenal servono 12 milioni di euro.

L’ex ds del Milan conferma: “Il Napoli chiese De Sciglio la scorsa stagione”

L’ex ds del Milan conferma: “Il Napoli chiese De Sciglio la scorsa stagione”

Ai microfoni di Radio Goal, è intervenuto l’ex ds del Milan Rocco Maiorino, il quale ha dichiarato: “Gli azzurri il prossimo anno partiranno da un punto fermo che è l’allenatore, tutte le squadre sono migliorabili, io conosco Cristiano Giuntoli e sono sicuro che si stia già muovendo per rinforzare la squadra, credo che il Napoli abbia bisogno di un difensore e di un esterno.”

SU SCIGLIO- “Mattia è un ottimo calciatore, richiesto da tanti club, l’anno scorso il Napoli l’ha chiesto, poi magari la dirigenza del Napoli ha trovato altre soluzioni, non so se esistano spiragli per una nuova trattativa.

SU SUSO-Quando ero ancora al Milan già avevamo iniziato a parlare di rinnovo, la nuova società sono sicuro che completerà il lavoro.”

IL MILAN SU INSIGNE“A chi non piacerebbe avere Insigne in squadra. In questo momento parliamo del calciatore italiano più determinante e con più talento, ha fatto bene a rinnovare con il Napoli, lui ha cucito addosso la napoletanità”.

Milik: “Under 21 polacca? Difficile accettare la decisione del Napoli”

Milik: “Under 21 polacca? Difficile accettare la decisione del Napoli”

Ai microfoni della stampa polacca, Milik, attaccante del Napoli, ha dichiarato: “Non è una competizione del calendario Fifa e il Napoli può prendere questa decisione che rispettiamo. E’ difficile accettarla per me, mi sarebbe piaciuto giocare gli europei under 21, ma questi sono i fatti. Il club ha preso in considerazione il fatto che il ritiro comincerà presto e ho bisogno di lavorare bene durante la preparazione per preparare la stagione. Per il Napoli era difficile cambiare qualcosa una volta guarito perché Mertens ha disputato una stagione straordinaria, tanto che è stato in corsa per il titolo di capocannoniere fino all’ultimo. La fiducia in me stesso, però, non è mai mancata. Szczesny? Qualcosa la so, ma al momento preferisco non dire altro. Sarebbe bello però avere in squadra un altro polacco”. 

Renzi stretto tra Visco e Draghi: Bankitalia e BCE

0

Il rinnovo del governatore di Bankitalia, in scadenza a fine ottobre, si incrocia con la rovente estate della politica nostrana. Matteo Renzi, in quanto segretario del partito di governo, sembrerebbe intenzionato a non confermare Visco, ma la rimozione è ardua e lo diventa ancor di più dopo che ieri in prima fila all’assemblea si è presentato Mario Draghi, come nota Luigi La Spina.

Il difficile doppio fronte di Matteo

Un inizio d’estate rovente, dal punto di vista meteorologico, ma anche da quello politico. È la previsione che sembra profilarsi in un’Italia dove a un improvviso accordo tra i maggiori partiti su una nuova legge elettorale, prodromo di elezioni anticipate, si affiancano altrettante improvvise minacce al progettato percorso di accelerazione della crisi coltivato da Renzi.

Ieri, infatti, sono arrivati due inciampi che potrebbero complicare quella corsa alla rivincita elettorale che, dopo la sconfitta sulla riforma costituzionale, il segretario Pd vuole imboccare con il voto d’inizio ottobre. Il primo riguarda le difficoltà per non confermare il mandato di Ignazio Visco alla Banca d’Italia. Il secondo è costituito dal violentissimo attacco di Pier Camillo Davigo contro un centrosinistra che avrebbe «messo in ginocchio» la magistratura.

Le due «spine» di Renzi, chiamiamole così, sono di natura, di significato e d’importanza molto diverse. La prima riguarda una questione molto delicata, perché la sostituzione di Visco con una figura estranea all’ambiente della Banca d’Italia potrebbe infliggere un colpo molto grave alla credibilità di una delle poche istituzioni che, dal dopoguerra in poi, ha costituito un punto di riferimento autorevole nella vita pubblica italiana.

Una mossa che potrebbe essere intesa come un attentato all’indipendenza della Banca, come il segno della volontà renziana di sottometterla ai voleri del potere esecutivo e che potrebbe ricordare la levata di scudi che si alzò quando Tremonti pensò di candidare Bini Smaghi a governatore. Rimozione che, perciò, sembrava già ardua, ma che ieri, con l’inusuale presenza del capo della Bce, Mario Draghi, in prima fila ad ascoltare l’annuale relazione del governatore, pare ancor più difficile. La partecipazione del presidente della Banca centrale europea, autorevole ex governatore a palazzo Koch, infatti, è parsa non solo, e forse non tanto, un silenzioso, ma significativo appoggio alla riconferma di Visco, ma l’ammonimento alla nostra classe politica contro ipotesi di improvvide candidature esterne all’istituzione e il segno di una specie di superiore garanzia europea sulla Banca d’Italia e sui suoi uomini.

La risposta che l’attuale governatore ha fornito, durante la lettura dell’annuale relazione sullo stato della nostra economia, alle critiche sulla presunta mancata vigilanza della nostra Banca sulle malefatte di alcuni istituti di credito, indubbiamente, ha messo altri ostacoli a chi volesse negargli la conferma. Visco, infatti, ha difeso, come era scontato, l’operato suo e dei suoi collaboratori, ma non ha condannato esplicitamente l’ipotesi di elezioni anticipate, deludendo forse alcune attese, anche in alto loco. In più, con abile eleganza, ha ammesso che «dalla crisi economica e finanziaria di questi anni abbiamo tutti imparato qualcosa, compresa la Banca d’Italia». Non, quindi, una prevedibile arringa autoassolutoria, ma la giustificazione che la mancanza di strumenti adeguati per una vigilanza più severa, ora finalmente forniti, e l’imprevedibile gravità delle conseguenze di quella crisi sull’economia italiana hanno contribuito a impedire un’azione più decisa e più efficace contro le imprudenti e, in alcuni casi, fraudolente gestioni di manager bancari.

Il roboante show di Davigo, davanti alla platea osannante dei grillini, invece, annuncia a Renzi una campagna elettorale di fuoco contro di lui e contro il Pd, ben lontana dalle illusioni di chi pensava che l’accordo col Movimento 5 stelle sulla nuova legge elettorale di stampo proporzionale fosse un segnale di un atteggiamento più «istituzionale» da parte dei seguaci di Grillo. Uno scontro, quindi, ancor più pericoloso del previsto e disseminato di trappole, magari pure in arrivo da qualche procura, che potrebbe indebolire le speranze di quella rivincita che Renzi sogna dalla quella «ingrata», almeno per lui, sconfitta del 4 dicembre. Insomma, da una parte l’offensiva dell’establishment tradizionale italiano ed europeo, dall’altra la guerriglia incendiaria e populista. Forse, anche per Renzi, è troppo.

vivicentro.it/opinione
vivicentro/Renzi stretto tra Visco e Draghi
lastampa/Il difficile doppio fronte di Matteo  LUIGI LA SPINA

Gragnano: l’attesa è finita, riapre il parco giochi San Domenico

0

Tra dieci giorni la riapertura del parco giochi San Domenico che diventerà “Il giardino dei sogni”

Dopo oltre un anno e mezzo di chiusura, domenica 11 giugno i cittadini gragnanesi potranno di nuovo varcare l’ingresso del parco giochi San Domenico.

Dopo un incontro tenutosi ieri mattina presso la casa comunale tra gli aggiudicatari della gestione del parco “La Fata delle torte” & “Company” ed il primo cittadino della città della pasta dottor Paolo Cimmino, è stata concordata come data di riapertura del parco di via Motta Casa dei Miri, domenica 11 giugno.

La fata delle torte

Con grossa soddisfazione, ci racconta la signora Antonella (una delle componenti del team de “La Fata delle torte” & “Company”) subito dopo il summit, siamo riusciti ad ottenere l’apertura del parco grazie alla grande disponibilità del sindaco, inoltre, per fortuna, i tanti, anzi troppi intoppi burocratici, sono solo un lontano ricordo e sicuramente, continua la signora Antonella, se non fossero sopraggiunti, il parco giochi sarebbe stato aperto già oltre dodici mesi fa!

Tante saranno le iniziative da parte dell’equipe de “La Fata delle torte” & “Company” che si terranno nel rinnovato “Il giardino dei sogni” (questa sarà la nuova denominazione) dall’utilizzo della struttura per feste di compleanno ed eventi privati al servizio di babysitter, eventi ludico-culturale, cinema all’aperto e tante altre iniziative tutte da scoprire.

L’appuntamento dunque è per domenica 11 giugno alle ore 10 a cui tutta la cittadinanza è invitata, col fatidico taglio del nastro, alla presenza del primo cittadino gragnanese Paolo Cimmino unitamente alla sua quadra di governo.

Giovanni MATRONE

copyright-vivicentro

Bankitalia chiede uno ”sforzo eccezionale”

0

Bankitalia non teme le elezioni anticipate che sembrano avvicinarsi per l’Italia, ma il governatore Ignazio Visco richiama i partiti a una prova di responsabilità e chiede uno “sforzo eccezionale” per rimettere in piedi il Paese dopo la crisi.

La relazione di Bankitalia: “Serve uno sforzo eccezionale. Così si rilancia la crescita in Italia”

Visco: adesso programmi politici chiari e fondati sulla realtà, è inutile uscire dall’euro

ROMA – Il governatore della Banca d’Italia non teme un anticipo delle elezioni. Avverte però che per rimettere in piedi il Paese dopo la più grave crisi vissuta in tempo di pace occorre uno «sforzo eccezionale». I partiti sono dunque invitati a confrontarsi su «programmi chiari, ambiziosi, saldamente fondati sulla realtà». È illusorio pensare che uscire dall’euro risolva qualcosa. Chi ne parla spesso non si rende conto dei disastri che comporterebbe.

Nello stesso tempo Ignazio Visco non risparmia critiche a come la crisi della moneta comune è stata gestita da una Unione europea «più forte nel proibire che nel fare» per impostazione (si capisce) soprattutto tedesca.

Sulle banche, l’argomento più atteso, Visco ha messo in scena una sorpresa. Parlando a braccio per parecchi minuti, fuori dalla formalità e dal testo del discorso già distribuito, ha cercato di comunicare «alcune cose che da questa crisi abbiamo imparato». C’è un impegno: in futuro, la Banca d’Italia non esiterà a usare il potere conferitogli due anni fa di «rimuovere i manager».

Se c’è una autocritica, riguarda il caso della Banca popolare di Vicenza. «Quando si consolidano posizioni di dominio assoluto aumenta il rischio che si sfrutti la propria intoccabilità per abusi e favoritismi» è un accenno preciso alla gestione di Gianni Zonin, ora imputato per diversi reati. Qualora si ripetano casi simili, «si dovrà intervenire con tempestività e decisione».

L’insolita presenza ieri tra il pubblico di Mario Draghi, presidente della Bce, ha un evidente senso di appoggio alla Banca d’Italia di fronte alle critiche ricevute. Il mandato di Ignazio Visco scade il 30 ottobre; a quanto si capisce in caso di anticipo delle elezioni la scelta del successore, o l’eventuale rinnovo, ricadrebbero sul nuovo governo (casomai con una breve proroga).

Nell’analisi della Banca d’Italia, l’economia del nostro Paese si trova in «espansione, ancorché debole», ora anche nel Sud. Ma a questo ritmo per tornare al tenore di vita del 2007 occorrerà attendere «la prima metà del prossimo decennio»: almeno 15 anni perduti. Servono «tempo, impegno, sacrifici» e scelte politiche «con una veduta lunga».

Il passaggio elettorale può essere affrontato con relativa tranquillità, dice il governatore, «se i comportamenti saranno responsabili» perché le misure espansive della Bce proseguiranno finché la crescita economica si sarà rafforzata. Tuttavia l’alto livello del debito pubblico espone a un «calo di fiducia dei mercati» con «conseguenze serie» in caso si commettano errori.

Uscire dall’euro non alleggerirebbe il debito, anzi lo appesantirebbe. Non serve una nuova lira svalutata: l’export va bene, «è stato difeso il potere d’acquisto» dei cittadini. Per lo stesso motivo restando nell’euro non è utile puntare a nuovi risparmi sul costo del lavoro, piuttosto a uno sforzo comune per la produttività. La crisi dell’euro però è stata gestita male. Quando nel 2011 i Paesi deboli hanno dovuto compiere sforzi eccezionali per rimettere a posto i bilanci, misure restrittive erano già in corso di attuazione anche nei Paesi forti: l’effetto combinato ha prodotto una recessione gravissima. Ovvero «l’assenza di un bilancio comune impediva una azione sovrannazionale».

La Banca d’Italia giudica sbagliata l’analisi di marca tedesca secondo cui le tensioni nell’area euro venivano attribuite alle difficoltà dei Paesi deboli «e non anche a un rischio sistemico di disgregazione dell’unione monetaria». Così si arrivò solo «con fatica» e tardi alla grande svolta compiuta da Draghi nell’estate 2012.

L’alto debito impedisce all’Italia consistenti cali delle tasse o grandiosi investimenti pubblici. Ha senso invece battersi perché il sostegno all’economia venga da un bilancio comune dell’area euro. Per molti motivi «in un mondo che appare sempre più instabile e politicamente imprevedibile», Visco conclude che «l’Europa deve restare un’ancora salda».

vivicentro.it/economia
vivicentro/Bankitalia chiede uno ”sforzo eccezionale”
lastampa/La relazione di Bankitalia: “Serve uno sforzo eccezionale. Così si rilancia la crescita in Italia” STEFANO LEPRI

Playoff – tanta paura per un ex Juve Stabia

Momenti di paura per Alain Baclet, attaccante del Cosenza. Durante il match dei playoff disputatosi ieri tra Pordenone e Cosenza l’ex attaccante della Juve Stabia è stato vittima di un terribile incidente di gioco. Baclet, entrato in campo tra le fila dei calabresi al posto di Mendicino, nei minuti finali della gara, è stato protagonista di un contrasto con il portiere del Pordenone Tomei, in cui ha avuto la peggio, subendo un fortissimo colpo alla testa.

Nonostante la gravità dell’impatto, il direttore di gara non ha interrotto subito il gioco, con la punta francese rimasta a terra, priva di sensi, per secondi che sono apparsi interminabili; sono poi intervenuti i sanitari di entrambe le squadre ed il personale del 118, che hanno immobilizzato Baclet sulla barella per portarlo immediatamente all’ospedale di Pordenone.

Nelle ore successive alla gara, decisa nel maxi recupero concesso dall’arbitro dal gol di Semenzato per il Pordenone, è arrivato il tweet con cui il Cosenza ha tranquillizzato tifosi ed appassionati circa le condizioni del proprio attaccante.

Queste le parole dell’account della società calabrese: Ce l’avete chiesto in tanti: Allan è cosciente, è in ospedale e sarà tenuto sotto osservazione dai medici fino a domani. Courage, Allan!
Sembra quindi essere passato il peggio per Baclet, a cui va il forte in bocca al lupo della redazione di ViViCentro.it.

Patrizia Esposito

Inno alle ”farfalle” (Roberta TEANO)

0

“Quella che il bruco chiama la fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.” E’ la frase poetica di Lao tze, il filosofo cinese padre del Taoismo. Mi è ritornata in mente questa frase mentre sfogliando vari quotidiani leggo basita e alquanto incredula del fenomeno, sempre più crescente anche in Italia, sbarcato qui dalla Russia, della “Blue Whale”.

Un gioco da incubo, crudele all’estremo, perché colpisce la fragilità adolescenziale.

Quella dell’adolescenza dovrebbe essere il momento più entusiasmante della propria vita, si incomincia ad aprire il”guscio” e si scopre il mondo con occhi propri,come diceva Leopardi ”il sabato del villaggio” ed invece, il ”bruco” che è insito in ogni trapasso emozionale e fisico stenta a credere che diventerà farfalla.

E’un periodo di vita di trasformazione che diventa un’insormontabile enigma. Ed ecco comparire tutte le  insicurezze, paure, incomprensioni, delusioni possibili ed è qui,in questo momento di vita particolare che si insidia la mente malata e deviata degli ideatori di tale gioco, che poi tanto gioco non è.

Tagli sulle braccia,una sorta di roulette russa che sfiderebbe i giovani a compiere prove estreme in cinquanta giorni, fino al suicidio. Ma quanto c’è di vero nel fenomeno Blue Whale? Lo smarrimento è grande e così il dibattito se sia giusto o meno parlarne con il rischio di ispirare drammatici gesti di emulazione è tanto. Io in tutto questo ci vedo un urlo disperato dei giovani ragazzi. Avete presente l’urlo di Edvard Munch, un urlo disperato senza suono. Nessuna sfida contro uno sconosciuto può mettere a repentaglio il valore più grande che abbiamo avuto in dono; quello della vita.

Goethe diceva: ”Ciò che hai ereditato dai padri. Riconquistalo, se vuoi possederlo davvero” significa che è  importante far scaturire la scintilla del desiderio,della curiosità,dell’empatia,l’amore per se stessi e per il prossimo nei confronti dei nostri figli.

Viviamo in un epoca strana, tutto ci è dovuto ed il fallimento non ci appartiene, i nostri figli devono essere in “ogni dove” e nonostante tutto “i primi della classe”, bene dovremmo educarli al fallimento, alla caduta al perdersi che fortifica la mente, dovremmo instaurare con loro un legame, un appartenenza perché compito di noi genitori è arginare il disagio della giovinezza.

Un padre non ha le risposte su tutto ma sa che con l’amore e la fiducia e la presenza potrà contribuire alla crescita forte e intraprendente del proprio frutto.

C’è comunque una balena che mi sento di suggerire ai giovani ragazzi ed è “Mody Dick” un magnifico romanzo di Merville, perché sappiate cari miei giovani ”bruchi” che voi non siete vasi da riempire ma scintille da accendere e prima ve ne accorgerete diventerete farfalle e scoprirete il sapore agrodolce della conquista di un nuovo fiore.

Roberta TEANO

copyright-vivicentro

Esposito: ”Le vespe hanno gettato la qualificazione. Spero resti Manniello”

Stagione agonistica terminata per la Juve Stabia. Dopo l’eliminazione per mano della Reggiana, le vespe hanno chiuso anzitempo la propria stagione e i dubbi sul futuro sono tanti.

Per parlare di calcio giocato e del futuro calcistico delle vespe, la nostra redazione ha sentito Giovanni Esposito, tecnico stabiese molto legato alla piazza.

Tra le sue esperienze più importanti ci sono quelle al Savoia e al Taranto come vice di Campilongo.

Ecco i suoi pensieri sul passato, sul futuro e sulla stagione da poco conclusa dalla Juve Stabia:

“Mi ha lasciato sconcertato l’eliminazione della Juve Stabia con la Reggiana. I gialloblù erano nettamente superiori agli emiliani e non mi spiego il perché una squadra che deve vincere a tutti i costi, davanti a 6000 persone, non non abbiamo attaccato e pressato alto l’avversario ma si sia limitata al tiki taka fino alla fine. Gli errori arbitrali hanno certamente influito ma ci sono anche gli errori della squadra e del tecnico. Ad esempio Paponi avrebbe dovuto posizionarsi in area per sfruttare i cross anziché vagare sul fronte offensivo. Tutti i cross arrivati in area sono stati spazzati da Trevisan e Sabotic. La squadra mi è sembrata piatta dal punto di vista caratteriale e lo stesso Menti mi è sembrato “tiepido” e non acceso nell’entusiasmo dalla squadra. Questo perché, ripeto, le vespe si sono limitate al possesso palla per lunghi tratti della squadra con la vana certezza di segnare prima o poi. Mi dispiace tanto di questa eliminazione perché la Reggiana era inferiore e la Juve Stabia poteva e doveva sicuramente fare meglio, aldilà degli errori arbitrali. L’arbitro si può portare dalla propria parte, soprattutto in casa, lamentandosi e facendo pressione psicologica. Questo non è avvenuto. Sul futuro spero che resti Manniello perché garantisce annate positive alle vespe e con lui si può riconquistare la B prima o poi. A mio avviso dovrebbe confermare parte del blocco e allontanare i giocatori che hanno fallito, in particolar modo quelli presi in inverno. La base di questa squadra con 5-6 innesti di valore e un allenatore vincente può riprovarci. L’anno prossimo ci saranno piazze come Catania, Matera, Reggio Calabria e forse Cosenza e Lecce che vorranno puntare alla promozione. Giovanili? È un grosso errore far allenare i ragazzi lontano da Castellammare. Non c’è simbiosi tra prima squadra e giovanili e anche la città non segue le vespette. In una società come quella stabiese, il vivaio è una risorsa di vitale importanza e può garantire alcuni prospetti per la prima squadra. Per vincere ci vuole organizzazione e programmazione e questo, senza un buon settore giovanile, non può avvenire.”

A cura di Patrizia Espositocopyright-vivicentro

De Magistris: “Con De Laurentiis stiamo organizzando una bella festa a 30 anni dal primo scudetto. Maradona ci sarà”

De Magistris: “Con De Laurentiis stiamo organizzando una bella festa a 30 anni dal primo scudetto. Maradona ci sarà”

Ai microfoni di Rai Radio Uno, è intervenuto il sindaco di Napoli Luigi De Magistriis, il quale ha dichiarato: “Il 4 luglio Maradona sara’ a Napoli per ricevere la cittadinanza, stiamo organizzando con Aurelio De Laurentis una festa allo stadio San Paolo, a 30 anni dal primo scudetto. Sara’ una cosa veramente bella, una bella festa. Chi pagherà la festa? Il Comune di Napoli non può, è una festa, ma noi facciamo anche feste senza spendere. A parte gli scherzi credo che De Laurentis darà una mano da questo punto di vista. Vedo un clima di grande concertazione. Rapporto con ADL? Non e’ semplice, ma da sei anni riusciamo a ‘convivere’. E’ un rapporto complicato, non solo per aspetti di lavoro ma certe volte un po’ anche dal punto di vista caratteriale. Ma negli ultimi tempi, siccome stiamo andando verso la partita del 4 luglio, ci stiamo incamminando su un rapporto interessante. Durante le partite parliamo poco, perché entrambi guardiamo la gara. Rituali particolari? Io no ma lui è più scaramantico: entra nei minuti in cui entra, i posti devono essere sempre gli stessi e non devono esser cambiati. Io sono più ‘movimentista’: visto che non vinciamo da anni, se cambiamo poltrona puo’ esser pure che si vince”.

Laudisa: “Questo il miglior Napoli di sempre, lavoro di ADL e Sarri porterà a risultati eccellenti”

Laudisa: “Questo il miglior Napoli di sempre, lavoro di ADL e Sarri porterà a risultati eccellenti”

Ai microfoni di Radio Crc, è intervenuto Carlo Laudisa, giornalista della Gazzetta dello Sport, il quale ha dichiarato: “La differenza in classifica tra Juve e Napoli è così limitata che conferma la crescita del Napoli. Credo che si debba ragionare in prospettiva: la Juve è al top, ha un bacino di utenza ampio, ma questo al di là dei risultati, è il miglior Napoli di sempre. Il Napoli di Maradona aveva dei debiti mentre il lavoro fatto in questi anni da De Laurentiis e di Sarri non può che portare a risultati eccellenti in prospettiva anche perché la rosa è giovane e può migliorare”.

Pres.Udinese: “Zapata? Spero possa restare, ma verrà usato dal Napoli come merce di scambio”

Pres.Udinese: “Zapata? Spero possa restare, ma verrà usato dal Napoli come merce di scambio

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Franco Soldati, presidente dell’Udinese, il quale ha dichiarato: “Zapata tornerà al Napoli che lo userà come merce di scambio per qualche operazione. Io mi auguro che possa restare a Udine, noi abbiamo bisogno di un attaccante. Widmer? E’ un ottimo giocatore, si adatterebbe bene al Napoli. Ma lo vedo più vicino all’Udinese che in uscita. 
Meret? Uno tra lui e Scuffet verrà fatto crescere in un’altra società. Quindi solo in prestito? Vedremo come evolveranno le varie trattative”.

Higuain, il fratello-agente: “Vi spiego perché Gonzalo ha lasciato Madrid. Se dovesse segnare…”

Higuain, il fratello-agente: “Vi spiego perché Gonzalo ha lasciato Madrid. Se dovesse segnare…”

Ai microfoni di Marca, ha parlato il fratello-agente di Gonzalo Higuain, Nicolas, il quale ha dichiarato:  “Non ci sarà nessuna vendetta, Gonzalo ha trascorso sette anni fantastici a Madrid. Perché è andato via? Ogni settimana bisognava valutare se far scendere in campo lui o Benzema e non era giusto. Comunque se mio fratello dovesse segnare un gol al Real gridando ed esultando, non dovrà essere considerata una mancanza di rispetto”.

Conferma Ghoulam, via Strinic: Berenguer sostituisce il croato

Conferma Ghoulam, via Strinic: Berenguer sostituisce il croato

Il Napoli lavora sul mercato per arrivare alla prossima stagione ancora più competitivo. Ghoulam, esterno azzurro, sarebbe in procinto di accettare il rinnovo propostogli da Aurelio De Laurentiis, con un ingaggio che si aggira intorno ai 2 milioni di euro. Il vice Faouzi, ossia Strinic, invece dovrebbe lasciare la squadra: il Napoli sarebbe molto vicino all’esterno dell’Osasuna Berenguer. A riferirlo, la Repubblica.

Hamsik: “Stagione eccellente la nostra. Scudetto? Sarebbe fantastico regalare questa gioia ai tifosi”

Marek Hamsik ha commentato la stagione appena trascorsa attraverso il proprio sito ufficiale:

“Stagione eccellente, possiamo essere orgogliosi. Abbiamo giocato un buon calcio, facendo tanti gol e tanti record”.

Sul record di gol di Maradona: “Nella prossima stagione potrò raggiungerlo, mi mancano solo due gol. Sarà un traguardo fantastico perché lo raggiungerò da centrocampista. Sarò molto felice se ci riuscirò, anche se Diego è uno solo”.

Cosa significa essere capitano del Napoli? “E’ un grande onore che non si può descrivere. ovviamente è anche una grande responsabilità”.

Futuro? “Abbiamo una grande squadra che può arrivare ancora più in alto. Scudetto? Tutto è possibile, sarebbe fantastico regalare questa gioia ai nostri tifosi”.

Vacanze? “Tornerò a casa mia in Slovacchia, non vedo l’ora di incontrare la mia famiglia e gli amici”.

Rai – Il Napoli continua a trattare per Berenguer: domani nuovi contatti

Ciro Venerato, giornalista della Rai esperto di calciomercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Crc. Ecco quanto evidenziato:

“Berenguer? Il Napoli ha chiesto tempo per liberare un posto in lista visto che da quest’anno vanno inseriti anche i ’95. Potrebbe partire Sepe che è un prodotto delle giovanili. Domani sono previsti nuovi contatti, l’offerta è di 6 milioni più bonus. Si spera di evitare la clausola rescissoria del valore di 9 milioni”.

Roma, ufficiale: De Rossi rinnova fino al 2019. Pallotta ripartito per gli States

NOTIZIE AS ROMA – Dopo quello di Strootman, siglato un paio di giorni fa, arriva il rinnovo di contratto anche per Daniele De Rossi. Accordo fino al 2019 tra il centrocampista di Ostia e la società gialorossa, che dopo l’addio al calcio giocato di Francesco Totti ha più che mai bisogno di punti di riferimento. 3 milioni a stagione più bonus, queste le cifre che percepirà. Quesa la nota con cui il tutto è stato ufficiale, che compare sul sito ufficiale del club:

“L’AS Roma è lieta di annunciare che Daniele De Rossi ha rinnovato il proprio contratto con il Club fino al 30 giugno 2019. Il centrocampista classe 1983 ha giocato domenica scorsa la sua partita numero 561 in maglia giallorossa, con cui ha segnato 59 reti”.
(da asroma.com)

Queste, invece, le parole del diretto interessato rilasciate al canale ufficiale della società:

“I giornali ed i siti ci hanno un po’ anticipato ultimamente e ci hanno rovinato la sorpresa – dice De Rossi in diretta Facebook sul canale della Roma -. Dovevamo rinnovare questo contratto di cui ne avevamo già parlato ed oggi era il giorno migliore perché poi partono tutti. Il mio pianto? Sto cercando di smettere. Ho visto allo stadio persone a cui non importa nulla del calcio piangere, come è successo a mia moglie. La Roma è la nostra famiglia ed ho fatto questo lavoro da sempre nello stesso posto e con sempre 3,4 persone tra cui Francesco“.

Il ritiro di Totti una valle di lacrime, ora sei tu il ‘capo famiglia’.
Cambia poco, ero già tra i più vecchi. Non avrò compiti specifici più importanti l’anno prossimo. Il suo addio farà male a tutti ma quelle lacrime devo diventare voglia di starci vicino per i tifosi. Devono starci vicino.

Che emozione è stato segnare?
Una bella emozione che è durata poco. Dopo aver buttato fuori la Roma dalla Champions con il Porto sarebbe stato bellissimo riportarla con un gol. Avevo già immaginato la vittoria decisa da me. Poi il pareggio è stata una doccia fredda, sono stati minuti terribili. Per fortuna poi si è sistemato tutto.

Il tuo gol preferito in tutta la carriera?
Quello a Siena, nel primo Spalletti. Il settore era pieno e ho corso lì sotto e sono quasi caduto su uno stendardo di De Falchi. Tante cose significative.

A quanti tatuaggi sei?
Sono tanti, qualcuno in famiglia dice troppi. Ho una promessa, non tatuerò mai mani e collo. Quello di San Pietro è bellissimo, è la zona dove vivo e ci sono molto affezionato.

Dove andrà in vacanza?
Dovrei andare in Giappone, uno dei posti che amo di più e ho scoperto da poco che i tatuati non sono molto apprezzati. Dobbiamo capire se sono bene accetto (ride ndR).

Il rinnovo?
Abbiamo messo la firma oggi, da qualche giorno era fatto. Domenica non ne ho voluto parlare perché era il giorno di Francesco. Era già tutto nell’aria e oggi abbiamo messo la firma. L’accordo c’era già.

Dopo l’addio di Totti è una cosa che fa bene ai tifosi…
Sì, anche se quella è una cosa diversa. Anche Strootman ha rinnovato, lui è un olandese atipico, molto caldo ed è molto vicino al romanismo. E’ una bella base per ripartire. Penso di essere un degno sostituto di Francesco, non tecnicamente, ma ci tengo come lui come sentimenti.

Un bilancio della stagione?
Una delle mie migliori. Tutte le mie migliori stagioni coincidono con la presenza di Spalletti e non è un caso. Lui è un grande allenatore e lo devo ringraziare. Purtroppo nella mia carriera ho avuto un problema al polpaccio che pensavo non mi lasciasse più, invece devo ringraziare lo staff medico che mi ha aiutato tanto e sono contendo di avere loro al mio fianco.

Serie Tv preferite?
Sono malato di serie Tv, è il mio primo passatempo. Una che ho amato è, ad esempio, Breaking Bad e Fargo. Alcune mi hanno fatto piangere, aspetto che i bambini, e delle volte mia moglie, vadano a letto e le vedo. Vedo 20 episodi di fila, le finisco e mi rattristo.

I tifosi sperano resti altri 100 anni.
Ci tenevo a restare dopo l’addio di Francesco. Perdere un altro simbolo sarebbe stata una mazzata per i tifosi. Sono contento di essere rimasto. Ci sta anche Florenzi e lui avrà ancora tanti anni per dimostrare alla Roma chi è realmente ma perderne due insieme sarebbe stato terribile.

Piatto preferito?
Carbonara sicuramente è il mio piatto preferito ma che noi calciatori non possiamo permetterci e cucina romana in generale. Poi sono un mangiatore di gelato, il lunedì sera, siccome la partita è distante, mangio anche una vaschetta insieme.

PALLOTTA TOUR – Intanto, il numero uno della società Jim Pallotta è già rientrato negli States prima a Bedford (nel Massachussets) e poi nella sua Boston, dove lo raggiungeranno il dg Mauro Baldissoni, Gandini, Monchi e Baldini, tutti imbarcatisi nel primo pomeriggio a Fiumicino.
Sbarcato nella mattinata di domenica 28 maggio, il presidente aveva rilasciato queste dichiarazioni all’entrata del lussuoso hotel De Roussie, che sempre ospita il tycoon in occasione dei suoi soggiorni romani: “Totti? Spero che da lunedì vada al mare come gli altri”. In serata, ha assistito al match tra Roma e Genoa ed ha presenziato alla cerimonia di saluto del capitano al quale ha consegnato una targa celebrativa. Intercettato in zona mista dai giornalisti, ha pronunciato alcune frasi shock, tra cui: “Se entro il 2020 non si farà lo stadio la Roma avrà un nuovo proprietario”e su Totti: “Io e Francesco decideremo insieme il suo futuro”. A seguire, ha invitato a cena in un’osteria trasteverina alcuni tifosi che indossavano una maglia con su scritto ‘Per sempre capitano’. Lunedì mattina, il patron è stato presente assieme al numero 1 del CONI Govanni Malagò, all’evento Open Goal. Nel pomeriggio si è invece tenuto un vertice presso lo studio Tonucci (che si trasforma in un vero e proprio quartier generale giallorosso quando il presidente si trova in città). All’ordine del gorno la delicata questione stadio alla presenza di Baldissoni, il costruttore Parnasi ed e il direttore per l’Italia di LandLease Marroccoli. Ieri ultima serata romana: altra cena a Trastevere. Questa volta, i commensali erano Zecca e Baldissoni. Stamane, invece, la partenza.

Claudia Demenica Copyright vivicentro common

Sky – Nelle prossime ore si decide il futuro di Reina: atteso l’agente in Italia

Secondo posto sfumato, il Napoli riparte in vista della prossima stagione che inizierà in anticipo causa playoff di Champions League. Gli azzurri stanno cercando un portiere e, ovviamente, bisogna anche vedere quale sarà il destino di Pepe Reina. Lo spagnolo è in scadenza nel 2018, ha quindi soltanto un anno di contratto. E nelle prossime ore arriverà in Italia l’agente Quillon, per discutere proprio del futuro del portiere. Bisognerà capire se il Napoli intende rinnovare il contratto di Pepe Reina oppure no, in tal caso potrebbe essere lo stesso calciatore spagnolo a guardarsi intorno per valutare altre soluzioni. Lo riferisce Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky ed esperto di calciomercato, tramite il proprio sito ufficiale.

Da gianlucadimarzio.com

Criscito: “Questo Napoli può vincere lo scudetto. Futuro? Voglio tornare in Italia”

Mimmo Criscito, difensore dello Zenit San Pietroburgo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli:

“La bellezza del gioco del Napoli è arrivata in tutto il mondo, penso che l’abbiano invidiato tanti. Questo Napoli ha tutte le possibilità di vincere lo scudetto. Credo che il Presidente sia pronto ad investire per portare il titolo agli azzurri. La Juventus potrebbe essere meno affamata l’anno prossimo, a Napoli c’è tanta voglia. Io in azzurro? Sono pronto! Voglio tornare in Italia. Ho un anno di contratto con lo Zenit e non ho ancora parlato di rinnovo. Sto bene qui, ma con la mia famiglia sto valutando l’idea di tornare in Italia”.