14.8 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 5754

Decreto Legge per ”Aiuti Ad Alta Intensità” (Lo Piano – Saintred)

0
Con la seduta del Consiglio dei ministri del 9 Giugno 2017 è stato approvato un Decreto Legge che dovrebbe introdurre importanti disposizioni per la crescita economica nel Mezzogiorno: il Governo avrebbe promesso di concedere “aiuti ad alta intensità”.

Cosa voglia significare “aiuti ad alta intensità” non e’ dato sapere, sicuramente chi l’ha messa in onda, lo avra’ fatto per dare solennita’, enfasi e tanta passionalita’ al Decreto.

La dotazione di base che dovrebbe essere consegnata ad ogni imprenditore per incentivare nel Meridione, agricoltura, artigianato e industria, avra’ un massimale di 40 mila euro di cui il 35% a fondo perduto.

Il finanziamento residuale, rispetto alla quota di contributo a fondo perduto, sarà a tasso zero, ed erogato tramite il sistema bancario, con il beneficio della garanzia pubblica, attraverso apposita sezione del Fondo di Garanzia per le PMI.

Bisognera’ vedere chi avra’ i requisiti richiesti, tutte le barriere burocratiche che dovra’ superare, comprese le lungaggini delle Banche, che da un paio d’anni hanno i braccini corti, e le ram esaurite.

Questo provvedimento, si pensa abbia la funzione di sostuire la ormai “estinta” misura dell’Autoimpiego di Invitalia, che per anni ha sostenuto le persone a costituire le loro aziende.

Apriamo parentesi :

Quante aziende in Italia si sono potute rialzare con la misura dell’Autoimpiego di Invitalia? a domanda si risponde pochissime. Lo Stato ha gia’ stanziato miliardi alle Banche dell’Apocalisse, ma continua a non concedere nessun capitale anche piccolo alle imprese gia’ esistenti e sull’orlo del collasso economico.Per non parlare delle grandi, medie e piccole imprese che hanno gia’ chiuso la loro vita economica.

Quelle poche attivita’ che ancora sopravvivono, se qualcosa di nuovo non accadra’ cambieranno bandiera e diverranno giallo canarino (cinese)

Le persone sono state gia’ prese abbastanza in giro, finiamola una volta per tutte di parlare di “Aiuti ad alta velocita’, bisognerebbe cambiare il mezzo di trasporto….lo Stato.

Quando la pecora va in vacanza. Una tradizione millenaria che si rinnova.

0

Ecco una nota diffusa dalla ASL di Pescara, firmata dal Dott. Franco Ruggeri, medico – veterinario della ASL pescarese

 

Come ogni anno diversi greggi, per un totale di svariate migliaia di animali, si apprestano , con l’arrivo della stagione estiva, a trasferirsi nei pascoli delle nostre montagne. Le località “turistiche” più gettonate dai proprietari pastori, sono  Campo Imperatore, Passo Lanciano, Piana delle Cinque Miglia, Voltigno , Monti della Laga.

Secondo un rito millenario, dopo avere provveduto alla tosatura nel mese di maggio ed avere svezzato gli  agnelli , le greggi sarebbero pronti per partire ma, mentre qualche secolo fa, in base ai ritmi dettati dalle fasi lunari, dal tempo ed altri riti, si decideva una data e si partiva, oggi, per fortuna degli animali e del consumatore, si parte dopo avere ottemperato a svariate incombenze di ordine amministrativo e soprattutto sanitario.   Oggi  le pecore  viaggiano su moderni camion super attrezzati per raggiungere i pascoli in un giorno, tranne qualche gruppo più “proletario  ed irriducibile” che sfidando tutto  e tutti viaggia a piedi, con un tempo previsto Pescara -pascoli di Rocca Pia (AQ)  di giorni 10.

Ma torniamo all’aspetto sanitario che  vede coinvolto il servizio veterinario delle ASL , e quindi anche quella di Pescara , presso la quale fornisco la mia opera professionale. Descriverò succintamente le fasi del nostro lavoro, e ci si accorgerà che una situazione, che apparentemente sembra ferma al Medio Evo ,oggi utilizza tecnologie di avanguardia.

Gli animali vengono sottoposti ad un prelievo di  sangue per verificare la presenza o meno della  brucellosi ovi caprina, sostenuta da un batterio che   causa  aborto  e spesso sterilità negli animali, mentre  nell’uomo provoca una complessa malattia febbrile.

L’ identificazione avviene attraverso una marca ben visibile applicata all’orecchio, contenente un microchip, che può essere contenuto anche in un bolo che viene fatto ingerire all’animale, che lo “conserverà” nel  suo prestomaco.

Un apposito lettore decodificherà  il microchip, trasferendo con sistema bluetooth, il dato su di un palmare che compone il codice da applicare alla provetta di sangue, che verrà poi inviata in laboratorio, per gli esami.

Tutto questo viene fatto per ogni singolo animale, per la “gioia” dei proprietari , che provvedono nel giorno stabilito a radunare gli animali  negli stazzi, dove la nostra equipe si reca e  provvede ad eseguire le operazioni sopradescritte.

Comunque sia, anche quest’anno, con difficoltà sempre crescenti siamo riusciti a garantire le vacanze ai nostri animali, e la salute dei consumatori, grazie  all’ impegno e la disponibilità di eccellenti colleghi , collaboratori validissimi come Luca Perilli, un vero Chiellini del nostro gruppo, ed  alla pazienza di  tutti  i colleghi dell’Istituto Zooprofilattico della Sezione di Pescara . Vi ringrazio tutti .

Il Napoli punta Di Francesco: 10 mln la richiesta del Bologna

Il Napoli punta Di Francesco: 10 mln la richiesta del Bologna

Il Napoli cerca Federico Di Francesco. L’attaccante esterno classe 1994, può giocare su entrambi i lati del tridente e quest’anno ha concluso alla grande la sua prima stagione in serie A: 24 presenze e 4 gol con la maglia del Bologna.

Come riferisce Il Mattino: “Al momento i contatti tra l’agente del calciatore e il Napoli sono solo alle primissime schermaglie, ma intanto l’entourage del giocatore si e’ gia’ informato con il Bologna per incassare la disponibilita’ alla cessione. I dirigenti Bigon, ex ds del Napoli, e Di Vaio hanno dato il via libera alla trattativa che si potrebbe sbloccare per una cifra orientativa di circa 10 milioni. Il giocatore e’ pronto a scegliere Napoli con la consapevolezza di partire come vice Callejon ma felice di poter approdare in una squadra di vertice. Battuta in partenza la concorrenza del Torino”.

Dall’America un’altra ‘Trumpata’ all’Europa: ora se la prende con l’acciaio

0

Nei rapporti Usa-Europa Marco Bresolin ci racconta le sfide del commercio sul tavolo: Trump pensa di imporre un blocco alle produzioni di acciaio nel Vecchio Continente. Bruxelles passa al contrattacco mettendo nel mirino agricoltura e difesa.

Stati Uniti contro Europa. Ora è duello sull’acciaio

Trump pensa di imporre un blocco alle produzioni Ue. Bruxelles contrattacca: nel mirino agricoltura e difesa

BRUXELLES – Un’altra mina sta per esplodere sul terreno delle già tese relazioni tra Stati Uniti e Ue. Donald Trump è pronto a sferrare un colpo all’industria europea dell’acciaio e dell’alluminio, chiudendo le porte americane ai produttori del Vecchio Continente. E di conseguenza, da questa parte dell’Atlantico, già si preparano le contromosse. Anzi, “la rappresaglia”. Si rischia una escalation pericolosa. Dopo le frizioni sul Clima e sulla politica estera (in particolare nei rapporti con la Russia), il fronte commerciale è destinato a mettere a serio rischio i rapporti transatlantici.

LEGGI ANCHE:
Sul clima Bloomberg sfida Trump: «Il mondo non diventerà un deserto»
Allarme energia in Italia: il grande caldo potrebbe creare problemi produttivi

L’allarme è rimbalzato tra le varie direzioni generali della Commissione Ue nelle ultime settimane. Secondo quanto risulta a La Stampa, ci sono stati diversi scambi di corrispondenza interna con un invito: correre ai ripari al più presto. «Dobbiamo reagire e preparare le contromisure» ammette una fonte preoccupata per l’esito della nuova disputa, che potrebbe aprirsi nel brevissimo periodo. L’amministrazione Usa ha avviato un’indagine sugli effetti che le importazioni di acciaio e alluminio potrebbero avere sulla sicurezza nazionale, specialmente per il loro impiego nell’industria della Difesa. Donald Trump ha chiesto un report al più presto: «Lo vuole entro la fine di giugno», assicurano fonti europee. Washington ha infatti deciso di applicare l’articolo 232 del Trade Expansion Act, un trattato del 1962 fin qui raramente utilizzato, che permette di indagare sui “rischi” dovuti alle importazioni.

Le preoccupazioni a Bruxelles riguardano le modalità di applicazione di questo articolo: secondo l’Ue l’amministrazione americana ha avviato un iter accelerato, scavalcando alcune procedure.

L’indagine è globale, non riguarda solo l’industria siderurgica Ue. «È però evidente che l’Europa rischia di essere il partner commerciale più colpito» ammette una fonte spiegando i motivi dell’apprensione: a Bruxelles sono convinti che Canada e Messico (principali esportatori di acciaio negli Usa) sarebbero esclusi dalle restrizioni, mentre la Cina (che oggi mette sul mercato il 50% della produzione mondiale) è già oggetto di misure difensive. Dunque si tratterebbe principalmente di misure anti-europee.

Quali sono i rischi a cui va incontro l’industria siderurgica europea che esporta negli Usa? Tre le opzioni considerate dagli esperti della Commissione: aumento delle tariffe, introduzione di quote e – nel caso peggiore – un bando totale. Fonti diplomatiche rivelano che l’esecutivo Ue ha chiesto agli Stati di fornire un elenco di prodotti che potrebbero essere colpiti. Un paio di settimane fa la commissaria al Commercio, Cecilia Malmstroem, ha scritto al suo omologo americano Wilbur Ross. Prima di tutto ha provato a spiegargli che Usa e Ue dovrebbero fare fronte comune contro la Cina in questa battaglia. Poi gli ha assicurato che non ci sono prove che l’import dalla Ue possa minacciare i produttori americani e nemmeno che i prodotti europei siano in grado di mettere a rischio la sicurezza Usa. Anche perché, secondo le stime, negli Stati Uniti solo il 3% dell’acciaio viene usato dall’industria della Difesa.

Se la diplomazia non dovesse bastare, a quel punto arriverebbero le contromosse. Le ipotesi che vengono ventilate negli uffici della Commissione puntano in alto. Si parla di una “rappresaglia” con dazi sui prodotti americani, in particolar modo nell’agricoltura e nella Difesa. Bruxelles vorrebbe inoltre coinvolgere altri Paesi e spingerli – in nome della “sicurezza nazionale” – a una sorta di protezionismo anti-americano nei settori dell’IT e dell’Hi-Tech. Di certo l’Ue non ha alcuna intenzione di restare a guardare.

vivicentro.it/economia
vivicentro/Dall’America un’altra ‘Trumpata’ all’Europa: ora se la prende con l’acciaio
lastampa/Stati Uniti contro Europa. Ora è duello sull’acciaio MARCO BRESOLIN – INVIATO A BRUXELLES

Allarme energia in Italia: il grande caldo potrebbe creare problemi produttivi

0

Intanto in Italia è allarme energia: secondo gli esperti la situazione energetica in estate va monitorata. Il grande caldo potrebbe spingere al massimo i consumi e, al contempo, creare problemi sul fronte produttivo.

Siccità record, scatta l’allarme energia. Centrali idroelettriche in tilt e rincari

L’associazione europea dei gestori di rete: monitorare con attenzione la situazione I produttori: “Fase delicata, ma nessun pericolo black out”. Le contromosse di Terna

ROMA – Il primo allarme è arrivato a inizio giugno dall’associazione che riunisce i gestori europei delle reti elettriche. In Italia, secondo il rapporto semestrale di Entso-E, «la situazione della produzione di energia elettrica questa estate, e in particolare tra metà giugno e fine luglio, va monitorata con attenzione». Si temono infatti i rischi prodotti dal gran caldo, che da un lato può spingere al massimo i consumi e dall’altro creare problemi sul fronte della produzione. La siccità che quest’anno ha già raggiunto nuovi livelli record, con il lago di Garda a metà del suo riempimento, il livello del Po 2,5 metri sotto lo zero e gli invasi alpini ancora più scarichi dell’anno passato, nelle prossime settimane potrebbe creare notevoli problemi. Ad essere a rischio sono soprattutto le regioni del Nord e Centro Nord dove «la capacità di generazione rischia di ridursi in maniera significativa».

LEGGI ANCHE:
Sul clima Bloomberg sfida Trump: «Il mondo non diventerà un deserto»
Dall’America un’altra ‘Trumpata’ all’Europa: ora se la prende con l’acciaio

L’effetto sulle bollette

L’idroelettrico, che sino a qualche anno fa garantiva quasi il 17% dei consumi nazionali di elettricità, dal 2015 in poi è in caduta libera: -25% sul 2014, un altro -8,9 nel 2016 con un trend che è continuato anche nei primi mesi di quest’anno sino a toccare un -29,2% ad aprile. Il dato di maggio arriverà a giorni e non dovrebbe essere terribile, ma non sposta più di tanto i termini del problema. Tant’è che di qui ai prossimi mesi si prevede un aumento sensibile dei prezzi di luce e gas, legati indissolubilmente tra loro nelle fasi di maggiore criticità. Secondo il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, «tutti i segnali portano a credere che i prezzi possano anche saltare». All’ingrosso il costo di un megawattora dovrebbe così passare dai 40,5 euro di maggio ai 57 di luglio che corrisponde a un aumento dell’1% delle bollette dei clienti finali, mentre il metano potrebbe rincarare di 2-3 centesimi al metro cubo.

Tutti i principali produttori nazionali di energia, a partire da Enel e A2a, confermano che la situazione si sta facendo delicata anche se al momento siamo ben lontani dall’emergenza. «Nessuna criticità, siamo però in una fase di attenzione». Terna, che gestisce la nostra rete nazionale di distribuzione, sulla scorta della segnalazione di Entso-E ha già pianificato in anticipo una serie di contromisure che puntano a garantire la sicurezza e il bilanciamento dei flussi di elettricità disponendo che alcune centrali in via di dismissione restino a disposizione in caso necessità e agendo anche sul fronte dei consumi concordando ad esempio coi grandi consumatori la possibilità di interrompere 500 megawatt in più di forniture.

Rispetto al 2012 la potenza installata da fonti tradizionali (gas, carbone, petrolio) – rileva il «Summer Outlook» di Entso-E – in Italia è scesa da 77 a 62 Gigawatt: tra il 2012 ed il 2016 sono stati dismessi impianti con una capacità complessiva di 15 Gw a cui si aggiungono altri 5-6 Gw che oggi risultano indisponibili. È vero che tra eolico e fotovoltaico nel frattempo abbiamo guadagnato 29 Gw, ma questo non basta a mettere in sicurezza il Paese.

Tabarelli: il 2003 è lontano

«Per ora ci salvano i consumi, che scontano ancora gli effetti drammatici della deindustrializzazione e restano pertanto sempre abbastanza depressi», sostiene Tabarelli. Ma non si può escludere che un’ondata eccezionale di caldo, tanto più se estesa al resto d’Europa, ed alcuni imprevedibili fatti eccezionali (come è stato l’anno passato il blocco di alcune centrali nucleari francesi) o altri problemi sul fronte dell’importazione, ci facciano ripiombare nella piena emergenza. Di qui l’alert di Entso-E. Che nel suo report spiega che «a causa delle scarse precipitazioni piovose e nevose che hanno caratterizzato l’ultimo inverno e la primavera seguente l’Italia si trova a fare i conti con una disponibilità di risorse idriche decisamente inferiore rispetto alla media degli ultimi 10 anni». Siamo nell’ordine di un 20-30% in meno rispetto alle serie storiche.

l rischio black out viene ovviamente escluso, anzi la parola rappresenta un vero e proprio tabù per operatori del settore e gestori della rete. «Rispetto al 2003, l’anno dei due grandi black out storici – ricorda Tabarelli – la situazione è un poco diversa. Allora le centrali tradizionali che andarono in sofferenza perché senza acqua non si riusciva a raffreddarle a sufficienza, coprivano l’80% del fabbisogno, mentre oggi siamo poco sopra al 50%. Ma in compenso abbiamo un 20% di produzione da fotovoltaico ed eolico, ma si tratta di fonti intermittenti che vanno e vengono e che per questo rendono sempre necessario avere qualche risorsa di riserva. Se non sono le centrali gas, ma qui torniamo al ragionamento iniziale ed ai rischi legati ai picchi di caldo, bisogna ricorrere all’idroelettrico. Per questo è importante avere laghi e bacini pieni, se sono troppo scarichi invece è un problema».

Twitter @paoloxbaroni

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Allarme energia in Italia: il grande caldo potrebbe creare problemi produttivi
lastampa/Siccità record, scatta l’allarme energia. Centrali idroelettriche in tilt e rincari PAOLO BARONI

MOSCA: ”Abbiamo ucciso il capo dell’Isis al Baghdadi”, forse!, può darsi!, chissà!

0

Il leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi potrebbe essere stato ucciso in un raid russo in Siria, anticipa il ministero della difesa russo parlando di “informazioni provenienti da canali diversa in corso di verifica”. Il 28 maggio scorso sono stati uccisi in raid di Mosca alla periferia di Raqqa una trentina di comandanti dell’Is riuniti per discutere delle possibili vie di fuga dalla città e fra loro, indicano le informazioni raccolte, ci sarebbe stato anche al Baghdadi, aggiunge il comunicato citato dalla Tass.

Ad ora però una sola cosa è certa ed è che il leader del sedicente Stato islamico è stato dato per morto diverse volte in passato. L’ultima risale a pochi giorni fa, l’11 giugno, quando la televisione di Stato siriana ha riferito che il ‘Califfo’ era rimasto ucciso in un raid sulla città di Raqqa il giorno prima, e cioè il 10 giugno ed erano circolate, sui social, anche foto del presunto cadavere di Al-Baghdadi, poi risultate false. La notizia fu data dalla tv di Damasco ma poi non ha ricevuto conferma. Il califfo, dunque, è stato dato per morto una dozzina di volte, ma è probabile che almeno un raid, nel gennaio del 2016 nella zona di Al-Qaim, lo abbia davvero ferito. Per sei mesi il califfo sarebbe stato in un ospedale, proprio a Raqqa.

TEMPI LUNGHI PER EVENTUALE CONFERMA

Il successore del califfo deve essere eletto dal Consiglio della Shura, il massimo organo politico del califfato, composto da 13 persone. Se davvero Al-Baghdadi è morto difficilmente l’Isis lo annuncerà prima di aver scelto un sostituto, operazione complicata nel momento in cui l’Isis è in ritirata su tutti i fronti e rischia il collasso.

 

Sul clima Bloomberg sfida Trump: «Il mondo non diventerà un deserto»

0

Michael Bloomberg atterra in Europa e dal palco di Torino sfida Trump lanciando il suo manifesto per il clima: «Il mondo non diventerà un deserto». Dopo la decisione del presidente americano di uscire dall’accordo di Parigi, la Bloomberg Philanthropies è pronta a sostituirsi a Washington per finanziare gli sforzi delle Nazioni Unite: «Saremo noi a fare la differenza».

La sfida di Bloomberg a Trump. “L’America salverà l’ambiente”

L’imprenditore illustra il manifesto per il pianeta alla Fondazione Agnelli: “Sindaci, aziende e cittadini alleati malgrado lo strappo del presidente”

TORINO – Nella battaglia sul clima gli Stati Uniti faranno la loro parte anche senza il governo federale. E ora che l’amministrazione guidata da Donald Trump ha deciso di uscire dall’accordo di Parigi, la Bloomberg Philanthropies è pronta a sostituirsi a Washington per finanziare gli sforzi delle Nazioni Unite.

LEGGI ANCHE:
Allarme energia in Italia: il grande caldo potrebbe creare problemi produttivi
Dall’America un’altra ‘Trumpata’ all’Europa: ora se la prende con l’acciaio

Michael Bloomberg atterra in Europa, sfida il presidente americano e lancia il suo manifesto per il pianeta. «Il cambiamento climatico ha il potenziale di distruggere ogni essere vivente» e rischia di trasformare la Terra «in un deserto» dice l’ex sindaco repubblicano di New York.

Bloomberg arriva a Torino accompagnato da John Elkann e parla davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella nuova sede della Fondazione Agnelli ideata da Carlo Ratti: una casa dell’innovazione a basso impatto ambientale, dove pensare il domani della città e del Paese. Alle sue spalle, una foto con l’avvocato Gianni Agnelli e Vittorio Chiusano. Cravatta lilla, spilla a stelle e strisce appuntata sulla giacca, l’uomo che ha trasformato in una missione l’impegno per la sostenibilità, è deciso a mettere sul piatto 15 milioni di dollari per non vanificare i progressi fatti dagli Stati Uniti nella riduzione delle emissioni. «La scelta di Trump rende più difficile il nostro impegno ma, negli Usa, il governo nazionale non determina la nostra capacità di lottare contro le emissioni. Abbiamo fatto più di altri, siamo già a metà strada», scandisce l’ultimo dei multilateralisti, che dopo lo strappo ha guidato la rivolta di oltre duecento tra sindaci, governatori, imprenditori.

Obiettivo India e Cina

Bisogna agire, incalza, «fare qualcosa per il pianeta e per l’economia». Come? Attraverso un grande patto ecologista tra le «città, le aziende che puntano sulle energie rinnovabili, i cittadini che si impegnano nella difesa dell’ambiente». Un’alleanza a cui partecipa anche la Commissione Europea. In questo modo, in futuro, «anche Cina e India si renderanno conto che c’è qualcosa da fare per migliorare l’aria che respiriamo».

Tra i motori del cambiamento ci sono enti privati e fondazioni. Come la sua, nata per occuparsi di istruzione, sanità pubblica, ambiente: «Saremo noi a fare la differenza». Assieme, dice Bloomberg, ai veri attori dell’innovazione, i primi cittadini, quelli che «si concentrano sulle soluzioni dei problemi» e prendono le decisioni in grado di avere l’impatto più forte, perché replicabili. L’ex sindaco di New York lo sa benissimo: dal 2002 ha condotto una guerra senza quartiere al fumo. Sembrava un azzardo, ricorda, dai turisti volavano insulti. Oggi è la norma, praticamente ovunque. Così come è difficile da arrestare il processo di trasformazione delle centrali a carbone in rinnovabili. «Siamo riusciti a convertire un impianto sue due», sorride. Non è finita.

Il futuro e l’Africa  

Il prossimo obiettivo si chiama Africa: «Bisogna cercare di misurare i progressi, lavoriamo per capire di che cosa muoiono le persone». Perché il futuro si gioca anche lì. «Oggi, per la prima volta, le malattie contagiose uccidono più di quelle che si trasmettono», dice. Eccola, la forza della filantropia. Intervenire su temi differenti, spaziare: «Credo ci siano molte forme per rendere il mondo migliore. Sono ottimista». Il chiodo fisso, però, si chiama ambiente. «Faremo tutto ciò che l’America avrebbe fatto se fosse rimasta nell’accordo» aveva promesso dopo lo strappo di Trump. E, a ventiquattro ore dal via libera del Parlamento europeo all’accordo sulla riduzione dei gas a effetto serra da qui al 2030, finita con un «processo» al numero uno americano, ecco la sfida: «Anche senza l’impegno del governo federale, gli Stati Uniti faranno la loro parte per contrastare il cambiamento climatico».

vivicentro.it/cronaca
vivicentro/Sul clima Bloomberg sfida Trump: «Il mondo non diventerà un deserto»
lastampa/La sfida di Bloomberg a Trump. “L’America salverà l’ambiente” GIUSEPPE BOTTERO

Kiss Kiss – Arsenal su Maksimovic: nessuna offerta ufficiale ma sondaggio importante

Diego De Luca ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di ‘Radio Gol’, trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli:

“Il mercato azzurro è in fermento sia in entrata che in uscita. Da segnalare l’interesse dell’Arsenal per Nikola Maksimovic. Nessuna offerta ufficiale per il momento ma c’è stato un sondaggio importante da parte del club londinese”.

Reina, l’agente: “Pepe al Milan? Nessuna possibilità, non c’è niente”

Ipotesi Milan per Pepe Reina dopo il mancato rinnovo di Gigio Donnarumma. Mirabelli e Fassone avrebbero individuato nello spagnolo il profilo ideale per sostituire il giovane portiere destinato alla cessione. La redazione di Radio Kiss Kiss Napoli ha contattato l’ agente di Reina Manuel Garcia Quilon che ha dichiarato:

“Non c’è niente, nessuna possibilità che Reina vada al Milan”.

Milan – Donnarumma: clamorosa rottura. Lo stabiese non rinnoverà con i rossoneri

Svolta clamorosa nel rapporto tra Gigio Donnarumma ed il Milan. L’a.d. Dei rossoneri, Marco Fassone, ha infatti annunciato poco fa che il portiere stabiese, di concerto con il suo agente Mino Raiola, ha deciso di non prolungare il rapporto con il Milan.
Lo scossone è la conseguenza definitiva degli ultimi giorni tesi tra il Milan, voglioso di prolungare il contratto di Donnarumma che scade nel giugno 2018, e l’entourage del calciatore guidato da Raiola, da sempre attentissimo all’aspetto economico suo e dei suoi assistiti. È la vittoria di Mino Raiola, il procuratore delle super cessioni, l’agente di Ibrahimovic, Pogba e Balotelli.
Così Donnarumma ha deciso di rinunciare ai quattro milioni abbondanti annui offerti dal Milan e, soprattutto, alla possibilità di diventare una bandiera della squadra in cui è cresciuto. La bandiera, prima ancora ci iniziare a sventolare, è stata ammainata. Questo il triste epilogo dell’incontro tra la dirigenza del Milan e l’agente di Donnarumma, avvenuto nel pomeriggio.
Felicissimo Raiola, ora pronto ad ascoltare le offerte faraoniche che pioveranno sul campioncino stabiese, appetito da Real Madrid, Psg, Juventus e Napoli.
Inutile dire che il calcio è un business, dove gli interessi contano più di ogni cosa, ma questa notizia, per i romantici del pallone, fa male.
Poche settimane fa avevamo assistito al commovente addio di Totti alla Roma dopo 25 anni e il veder nascere una nuova bandiera, per di più stabiese, avrebbe fatto bene al calcio.
Qualcuno, invece, non è stato d’accordo.

Kiss Kiss – Il Napoli non molla la pista De Sciglio: nuovo tentativo nei prossimi giorni

A Radio Kiss Kiss Napoli, nel corso di ‘Radio Gol’, è intervenuto il conduttore Diego De Luca rilasciando alcune dichiarazioni:

“Il Napoli potrebbe fare un nuovo tentativo nei prossimi giorni per Mattia De Sciglio. Il terzino del Milan ha il contratto in scadenza nel 2018 e ha un ingaggio non proprio elevato. La trattativa resta complicata, sul calciatore c’è anche la Juventus”.

Sky – Reina sul taccuino del Milan per il dopo Donnarumma, piace anche Neto: i dettagli

Porta…chiusa da parte di Donnarumma ma apertissima per quanto concerne il mercato: il Milan pensa già al sostituto del classe ’99, destinato a lasciare il club rossonero in estate o al termine della prossima stagione. Un nome già sondato nei giorni scorsi era quello di Neto, in uscita dalla Juve: i contatti con l’agente del giocatore, in arrivo a Milano, sono proseguiti anche nelle ultime ore, con il club bianconero intenzionato a chiedere 10 milioni per il cartellino del giocatore. Sul brasiliano da registrare l’interesse di Watford e Valencia, oltre a quello del Napoli.

Le altre ipotesi, invece, portano ai nomi di Pepe Reina (al momento nessun contatto con il Napoli) e alla sorpresa Mattia Perin: italiano, di prospettiva e pienamente recuperato dall’infortunio, pronto per il ritiro estivo. Il portiere del Genoa ha già avuto richieste da Lazio e Napoli, ma la volontà di mantenere il ruolo da titolare e giocare con continuità, non stando alle spalle di Marchetti e Reina, ha portato il calciatore a non valutare ulteriormente le ipotesi.

Diventando così un pensiero per il Milan, dunque, al pari di quel Wojciech Szczesny divenuto primo pensiero da tempo di Fassone e Mirabelli: il portiere polacco ex Roma, tuttavia, resta promesso sposo della Juventus. In una situazione in cui tuttavia le firme non sono ancora state poste sui contratti. Per un toto-portiere rossonero da oggi al via, dopo una decisione di Donnarumma capace di rivoluzionare i piani per la porta di casa Milan. Lo riporta Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky ed esperto di calciomercato, tramite il proprio profilo ufficiale.

 

Da gianlucadimarzio.com

Roma, il nuovo stadio è più vicino: ufficiale il no sul vincolo a Tor di Valle

NOTIZIE AS ROMA – Non soltanto fronte mercato. Si tratta di giorni “caldi” in casa giallorossa anche per la questione stadio: la Commissione per la tutela del patrimonio culturale del Lazio ha detto ‘no’ al vincolo apposto dalla Soprintendenza sull’ippodromo di Tor di Valle, dove dovrà sorgere il nuovo stadio della Roma. La Commissione si è riunita oggi «per analizzare la proposta di vincolo del febbraio 2017 della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Roma sull’Ippodromo di Tor di Valle alla luce delle osservazioni della società proponente lo Stadio della Roma, Eurnova SrL, e delle controdeduzioni della Soprintendenza Speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma. Dopo una attenta analisi dei documenti e una lunga discussione della attuale situazione e degli atti pregressi, la Commissione ha deciso l’archiviazione del procedimento di vincolo, sulla base di profili di illegittimità rilevati in ordine sia allo strumento normativo prescelto per l’apposizione del vincolo, sia ad elementi di contraddittorietà delle decisioni assunte nel tempo dall’Amministrazione. In assenza dell’unanimità, la Commissione non ha ritenuto opportuno dare indicazioni alla Soprintendenza Speciale di avviare un nuovo procedimento di vincolo», si legge sull’Ansa.

Ora la palla passa alla Regione, nell’ambito della nuova conferenza di servizi che dovrà essere aperta sul progetto 2.0 nato dalla sinergia con la giunta Raggi.

Claudia Demenica

FESTIVAL FRANCIACORTA D’ESTATE. Evento clou il 18 giugno a Palazzo Monti della Corte di Nigoline

0

Palazzo Monti della Corte di Nigoline di Corte Franca, che farà da cornice ad un raffinato Brunch Pic Nic con piatti d’autore e ai Banchi d’assaggio del Franciacorta

Torna in Franciacorta, il 17 e 18 giugno, uno degli appuntamenti più amati dai wine lovers, il Festival d’Estate dopo che, per due settimane, le cantine e tutte le strutture ricettive della Strada del Franciacorta hanno aperto le porte ai visitatori per visite, degustazioni, attività, menu tematici.

 

Venerdì 16 giugno alle 21.00, le austere mura del Convento dell’Annunciata di Rovato, una delle più suggestive location della Franciacorta, faranno da cornice al “Benny Goodman alla Carnegie Hall”. Organizzata da Terra della Franciacorta, la serata riproporrà uno degli spettacoli jazz di maggior successo della recente stagione del Piccolo Teatro Strehler di Milano. Ad esibirsi, la Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra.

Il 17 e 18 giugno si entrerà nel vivo del Festival d’Estate. Per chi ama la vita attiva, saranno organizzate escursioni a piedi, in bicicletta e in Vespa, che porteranno alla scoperta degli angoli più incantevoli della Franciacorta.

Sabato 17 le cantine organizzeranno micro eventi a tema, visite guidate e degustazioni. Saranno aperte al pubblico anche le aziende di prodotti tipici e le distillerie, che sveleranno ai visitatori i segreti delle loro lavorazioni. La giornata si concluderà all’insegna di un grande evento diffuso su tutto il territorio, che coinvolgerà ristoranti, trattorie, agriturismo, winebar della Strada del Franciacorta, ciascuno dei quali proporrà il suo personalissimo Menu Festival, creato per l’occasione utilizzando prodotti del territorio.

Domenica 18, dalle ore 11.00, tutti i protagonisti della Franciacorta si ritroveranno nello storico e scenografico Palazzo Monti della Corte di Nigoline di Corte Franca, che farà da cornice ad un raffinato Brunch Pic Nic con piatti d’autore a base di prodotti del territorio abbinati a Franciacorta. Una grande festa en plein air – nel parco secolare e fra le vigne del brolo – all’insegna del gusto, che vedrà impegnati Chef locali e Chef ospiti, che proporranno al pubblico le loro creazioni.  Nei Banchi d’assaggio saranno messe in degustazione varie tipologie di Franciacorta: un’occasione unica per conoscere da vicino i produttori e per degustarne i vini sotto la loro guida competente. Dalle 18.00 in poi, lo scenario cambierà, per dar spazio all’Aperitivo e alla festa finale con un unico, grande Banco di assaggio per la degustazione dei Franciacorta, accompagnati da pizza e barbecue, con sottofondo di musica. A corollario della giornata, un breve corso sulla preparazione della pizza con la farina Petra/Molino Quaglia tenuto da Corrado Scaglione, un Water&Wine Tasting ideato da San Pellegrino/Acqua Panna e altri incontri giocati sul tema Franciacorta&Cibo (su prenotazione).

QUESTI GLI CHEF E I LORO PIATTI D’AUTORE DEDICATI ALLA FRANCIACORTA:

Chef Franciacortini

  • Fabio Abbattista | Bistrò Vistalago – L’Albereta Relais & Chateaux | Erbusco: Pancetta di maialino laccata e ketchup di albicocche
  • Marco Acquaroli | Dispensa Pani e Vini | Torbiato Di Adro: Manzo all’olio non tradizionale
  • Alberto Bittu | Trattoria del Gallo | Rovato: Manzo all’Olio di Rovato, Risotto alle fragole con sfumature di Franciacorta Rose
  • Alessandro Cappotto | Ristorante Villa Calini | Coccaglio: Sarda di lago fritta in crosta, lattuga di mare e cialda di riso venere
  • Stefano Cerveni | Due Colombe, Ristorante Al Borgo Antico | Borgonato di Cortefranca: Anguilla Psichedelica
  • Andrea Martinelli | Trattoria del Muliner | Clusane d’Iseo: Tinca al Forno versione street food
  • Ennio Zanoletti | Hostaria Uva Rara | Monticelli Brusati: Raviolo di tinca ripiena, con burro di malga e formaggella camuna
  • Attilio Bernacchini | Ristorante Bella Iseo | Pilzone d’Iseo: Spaghetti trafilati al bronzo con bottarga di lavarello e spuma di aglio e olio del Sebino
  • Piercarlo Zanotti | Cappuccini Cucina San Francesco | Cologne: Éclair all’olio d’oliva riserva Cappuccini con fonduta di formaggella della Valsabbia e sarde di Monte Isola
  • Fausto Peci | Albergo Rosa | Iseo: Sfoglia all’uovo ripiena, accompagnata da vellutata di zucchine e bottarga del Sebino

Chef ai confini della Franciacorta

  • Beppe Maffioli | Ristorante Carlo Magno | Collebeato: Risotto mantecato al Franciacorta con ragout di faraona e tartufo estivo
  • Maurizio Rossi | Osteria della Villetta | Palazzolo sull’Oglio: Pasta e fagioli cannellini, pomodorini, basilico e olio extravergine dell’orto del Terzo Paradiso

Chef Franciacortini in Trasferta

  • Vittorio Fusari | Al Pont de Ferr |Milano: Picnic sul Lago
  • Fabrizio Albini | Cristallo Hotel SPA & Golf, Ristorante Gazebo | Cortina d’Ampezzo: Pasta fermentata, cappuccio, speck, rafano e blu di malga

Il Pizzaiolo

Corrado Scaglione | Enosteria Lipen | Canonica Lambro (MB): Due tipologie: una classica e una integrale con prodotti tipici della Franciacorta

 

FESTIVAL FRANCIACORTA D’ESTATE – ISTRUZIONI PER L’USO

  • Domenica 18 giugno – Costi ingresso e degustazioni

Adulti: € 25,00

Il biglietto include:

– Ingresso

– 9 gettoni
– Calice e tasca porta calice
– Acqua
– Caffè

Ragazzi (fino a 18 anni): Ingresso gratuito
Per i ragazzi è disponibile il menu “Piccoli amici della Franciacorta”, che include al prezzo di 15€:

– 6 gettoni
– Acqua

Come utilizzare i gettoni:

– 1 Degustazione di Franciacorta • 2 gettoni
– 1 Piatto d’autore • 3 gettoni
– 1 Porzione di Pizza d’autore/Prodotti tipici/Panino e salamina • 2 gettoni

– 1 Gelato • 1 gettone

– 1 copertina • 2 gettoni

  • I biglietti si potranno acquistare domenica direttamente a Palazzo Monti della Corte di Nigoline o, in prevendita, online su www.festivalfranciacorta.it.

Disponibili anche all’Infopoint del Franciacorta Outlet Village di Rodengo Saiano.

Per ogni biglietto verrà donato 1€ al Comune di Civitella del Tronto (TE) per la ricostruzione della Scuola Materna.

  • I soci FAI avranno diritto a una riduzione del 20% sul biglietto di ingresso al Festival d’Estate a Palazzo Monti della Corte (18 giugno). Sono esclusi dallo sconto i pacchetti refill.
  • Per chi vorrà trascorrere qualche giornata in Franciacorta durante il Festival d’Estate, sono stati messi a punto pacchetti turistici per weekend o più giorni in hotel, agriturismo, campeggio, dimore storiche e bed & breakfast
  • Partner food del Festival sono Parmigiano Reggiano, San Pellegrino/Acqua Panna, Pasta Martelli, Petra Molino Quaglia.

Svizzera, il vice CT: “Widmer al Napoli? Avrebbe dovuto cambiare aria già la scorsa stagione. E’ a livello di Hysaj”

Antonio Manicone, vice ct della Nazionale Svizzera, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli:

“Widmer ha immense qualità e credo che abbia raggiunto il massimo delle sue qualità a Udine. Avrebbe dovuto cambiare aria già nella scorsa stagione e credo che sia al livello di Hysaj. L’aspetto tattico esportato dagli allenatori italiani fa sicuramente la differenza”.

Radio Crc- Giuntoli insiste per Mario Rui: telefonata da ADL, ma Di Francesco punta su di lui

Radio Crc- Giuntoli insiste per Mario Rui: telefonata da ADL, ma Di Francesco punta su di lui

Ai microfoni di Radio Crc, ha parlato il noto giornalista napoletano Raffaele Auriemma, dichiarando: “Negli ultimi sette-otto giorni Giuntoli sta insistendo in maniera spasmodica per prendere Mario Rui, il portoghese addirittura avrebbe ricevuto una telefonata direttamente da De Laurentiis che ha provato a convincerlo. Probabilmente il Napoli teme di perdere Ghoulam, e in ogni caso se resta l’algerino andrà via Strinic. Il problema è che il portoghese non vuole venire a Napoli, il destino si è rovesciato rispetto alla scorsa stagione, Emerson Palmieri ora è infortunato e Di Francesco punterà fortemente su di lui anche in Champions, a Napoli invece dovrebbe rifare la trafila per giocare titolare. Per la Roma dunque è incedibile”.

Ass.Borriello: “Evento con Maradona in Piazza Plebiscito il 4 luglio, c’è la possibilità”

Ass.Borriello: “Evento con Maradona in Piazza Plebiscito il 4 luglio, c’è la possibilità”

Ai microfoni di Radio Marte, è intervenuto Ciro Borriello, assessore dello sport del comune di Napoli, il quale ha dichiarato: “Stiamo verificando da qualche giorno la possibilità di organizzare l’evento il 4 luglio a Piazza Plebiscito. Stiamo dialogando con Stefano Ceci (amico e agente di Diego Armando Maradona, ndr) e Alessandro Siani, ma non possiamo annunciarlo perché non c’è ancora la certezza. Domani dovremmo avere una sintesi definitiva. Siamo consapevoli di quanto sia complicato, ma vorremmo fare una sorpresa a tutti i tifosi. Lavori al San Paolo? A breve annunci importanti, per il preliminare ci saranno novità sugli impianti anti-incendio”.

Maradona, l’agente: “Diego e AD due strade diverse, trattativa in stand-by”

Maradona, l’agente: “Diego e AD due strade diverse, trattativa in stand-by”

Ai microfoni di Radio Marte, è intervenuto l’agente di Diego Armando Maradona, Stefani Ceci, il quale ha dichiarato: “Cerimonia al San Paolo? Siani è in attesa per avere un mandato dal comune, come ben sapete il Napoli la settimana scorsa ha detto che aveva altri impegni e non c’erano i presupposti per giocare al San Paolo. Si sta cercando un’altra location, magari Piazza del Pebliscito, ma i tempi sono ristretti. Il 4 luglio dovevamo venire a Napoli a prescindere dal luogo e Maradona è onorato di avere la cittadinanza onoraria per abbracciare la città ma, come detto, il tempo è tiranno. Vediamo se riusciamo a farcela per luglio altrimenti troveremo un’altra data incastrandola con gli impegni di Maradona. Non esiste ancora il calendario della federazione araba, non posso sapere se il 30 ottobre sarà impegnato. Napoli? Per fortuna Diego ha già tanti impegni, dopo quell’ultimo incontro con De Laurentiis pare si siano intraprese strade diverse, forse il Napoli e Maradona erano intenzionati a cose diverse. La trattativa è in stand-by nonostante l’amore di Diego per i napoletani. Dieci ad Insigne? Diego non sa nulla, gli riporto tutto io”.

Everton, l’osservatore: “Reina al Newcastle è una voce, l’Everton potrebbe inserirsi”

Everton, l’osservatore: “Reina al Newcastle è una voce, l’Everton potrebbe inserirsi”

Ai microfoni di Radio Crc, è intervenuto l’ex direttore sportivo del Napoli, attualmente osservatore dell’Everton, Carlo Jacomuzzi, il quale ha dichiarato: “Ieri non siamo riusciti ad incontrare Giuntoli a Milano purtroppo, sicuramente ci rincontreremo ai primi di luglio. Volevamo vedere se il Napoli poteva essere interessato a qualcuno dei nostri e soprattutto approfondire la questione Reina. Noi abbiamo Stekelenburg che pare voglia andare via, abbiamo dunque un buco che può aprirsi, c’è questa voce di Reina al Newcastle, potremmo inserirci anche noi, ovviamente dobbiamo valutare con attenzione la questione economica”.

Allan, l’agente: “Watford interessato al ragazzo, ma Allan felice di restare”

Allan, l’agente: “Watford interessato al ragazzo, ma Allan felice di restare”

Ai microfoni di Radio Crc, è intervenuto uno degli agenti Allan, Claudio Vagheggi, il quale ha dichiarato: “Allan è felice di restare a Napoli, gli azzurri mi hanno sempre ripetuto che per il Napoli è fondamentale, in caso dovessero aprirsi spiragli per una trattativa Giuntoli sa già che c’è una società interessata ed è il Watford. Su Meret e Widmer? Secondo me siamo ancora solamente a un’idea, l’Udinese non è una società che vende giocatori che vengono visti come prospetti futuri, se vende Meret si aspetta che giochi subito, Widmer è un discorso diverso, ha già diversi campionati alle spalle e farebbe comodo al Napoli. Un mese fa il Napoli chiese informazioni su Karnezis, un portiere forte e di personalità, però siamo rimasti fermi alle informazioni”.